Quella che segue è un'analisi dell'anime Simoun (pronunciato scimùn) prodotto dallo Studio Deen nel 2006 e diretto da Junji Nishimura. Lo scopo principale della mia analisi è quello di far conoscere l'opera a chi non l'ha mai vista. Per questo motivo gli spoiler sono ridotti al minimo e mancano i dettagli della trama. La mia attenzione si concentra sugli aspetti estetici e stilistici, ignorando altri aspetti che pure sarebbero di importanza primaria. Comunque un'analisi monca è meglio che nessuna analisi e spero di invogliare altri a completarla discutendo i moltissimi punti che ho dovuto tralasciare.
• L'AMBIENTAZIONE
• L'ESTETISMO
• IL GUSTO RETRÒ
• IL CLASSICISMO
• I SIMOUN
• LA SITUAZIONE SOCIALE
• CONFRONTI
• IL TEMPO
• UNA SERIE AL FEMMINILE
• UNA SERIE YURI
L'AMBIENTAZIONE
L'interesse principale di Simoun non è nella trama, che pure è una trama fantascientifica piuttosto articolata e ben fatta, ma nell'ambientazione. L'azione si volge su di un pianeta chiamato Daikuriku (Terra del Cielo) in cui tutti gli abitanti nascono femmine. Il sesso definitivo viene scelto soltanto dopo la nascita. Per gli abitanti della nazione Simulacrum, che è il teatro degli eventi che ci vengono narrati, la scelta avviene alla fine dell'adolescenza, verso il diciassettesimo anno di età. Le fanciulle vengono portate in un luogo sacro e lì devono decidere se restare femmine o diventare maschi, immergendosi nell'acqua della Fonte, in una cerimonia che ricorda molto il battesimo. Le protagoniste della vicenda sono delle sacerdotesse chiamate Sibille il cui compito consiste nel volare nel cielo su dei carri sacri (i Simoun del titolo) eseguendo manovre acrobatiche che hanno il significato di preghiere al dio di Simulacrum, Tempus Spatium. L'ambientazione principale di Simoun è proprio il cielo, lo spazio divino per eccellenza.
Sfortunatamente l'idilliaca nazione di Simulacrum è sotto attacco da parte delle nazioni confinanti, che vogliono impadronirsi della tecnologia dei Simoun. Per questo motivo le Sibille sono costrette ad usare i Simoun per combattere. La serie narra dei sentimenti di queste giovani sacerdotesse in bilico tra la loro identità religiosa e la loro identità di guerriere. A questo si sommano le tematiche della fine dell'infanzia, dell'obbligo della scelta dell'identità sessuale, e naturalmente anche tematiche amorose. Il tutto in una cornice fortemente romantica, in un mondo antico e molto ben costruito. Comunque, più che gli aspetti sociologici, religiosi, politici e fantascientifici dell'ambientazione (tutti presenti) Simoun si ricorda per gli aspetti estetici, che hanno un'importanza primaria.
L'ESTETISMO
La prima cosa che mi è venuta in mente guardando Simoun è che si tratta di un perfetto rappresentante della tradizione dell'estetismo. L'estetismo è un movimento artistico e letterario della seconda metà dell'Ottocento che trova il suo massimo rappresentante in Oscar Wilde. Particolarmente notevoli sono le sue raccolte di fiabe, il Principe felice su tutte. Le caratteristiche fondamentali dell'estetismo sono un'attenzione estrema alla Forma e alla Bellezza e un forte rifiuto della realtà. Va notato che l'estetismo non è mai facile e consolatoria fuga dalla realtà, ma è sempre caratterizzato da un esito tragico. In particolare la Bellezza viene sempre associata alla caducità e alla morte. L'estetismo ovviamente non inizia e non si esaurisce nell'Ottocento: si tratta di un approccio all'arte che è sempre esistito in tutte le culture e che continua a essere presente, specialmente nella cultura giapponese (pensate al significato del fiore di ciliegio). Esistono vari anime che sono espressioni di questa corrente, caratterizzati da estrema bellezza ed estrema tristezza, a partire dalle opere classiche di Leiji Matsumoto fino ad arrivare ad opere più recenti come Kanon. Non ho però mai visto un'espressione più pura dell'estetismo di Simoun.
L'intero universo di Simoun è fondato sulla Bellezza, in primo luogo sulla bellezza femminile, a tal punto che l'anime è ambientato in un mondo in cui non esistono maschi (anche i "maschi" sono raffigurati molto effeminati e parlano con voci femminili). Il tema fondamentale di Simoun, assieme a quello della bellezza femminile (sia chiaro, bellezza anche sensuale e non solo eterea) è quello della Danza, metafora della Vita che scorre nel Tempo e nello Spazio.
Qui le maiuscole sono d'obbligo perché Simoun è opera ad alto contenuto simbolico: i movimenti ciclici ed eleganti (ma sempre profondamente tristi) della danza sono simbolici dello scorrere delle stagioni e dell'avvicendarsi delle generazioni, del passare del tempo. La Danza in Simoun appare in tutte le sue forme: la Danza d'Amore, del corteggiamento; la Danza acquatica, nella vasca di allenamento; la Danza Aerea nel cielo con i Simoun; e perfino la danza vera e propria nella sala da ballo. Ovviamente non può esserci Danza senza esserci Musica e la Musica è onnipresente in Simoun: stupenda è la musica classica che fa da coreografia alle Danze nel Cielo dei Simoun, che sono allo stesso tempo danze rituali di ringraziamento a Dio, danze funebri, danze d'addio e danze di guerra. I combattimenti aerei in Simoun sono danze in cui bellissime sacerdotesse eternamente giovani disegnano nel cielo stupende figure geometriche che generano esplosioni di luce e hanno come effetto morte e distruzione. Notevole il fatto che in Simoun la musica copra le esplosioni, per cui anche le morti vengono a fare parte della Danza, in scene tristissime ma molto evocative.
IL GUSTO RETRÒ
Simoun ha una forte vocazione anti-moderna, e ciò si vede in primo luogo nelle scelte grafiche e musicali. Graficamente, è da notare che tutti i disegni di Simoun sono fatti a mano (con un'importante eccezione) e con uno stile retrò che fa il verso agli anni del passato, in particolare ad anime degli anni novanta come Sailor Moon e La rivoluzione di Utena, ma anche a vecchi classici come Macross, Lady Oscar e Gundam. Il colore è la cosa che colpisce per prima in Simoun, soprattutto nel character design, perché straborda di personaggi con occhi e capelli di tutti i colori dell'arcobaleno, incluso il rosa, il verde, il viola, l'oro e l'indaco. Stupendi colori a pastello dominano tutte le scene, specialmente quelle dei cieli, onnipresenti in questa serie ad ambientazione prevalentemente aerea. Inoltre ho visto con piacere l'uso del fermo immagine alla Osamu Dezaki, in cui scene particolarmente significative dal punto di vista della pregnanza emotiva e simbolica vengono congelati in quadretti resi con uno stile pittorico espressionista.
È uno stile antiquato, che si rifà a classici dell'animazione come Remì, Jenny la tennista e Lady Oscar e che ho visto utilizzare per l'ultima volta in Black Jack. Questa tecnica tipica di Dezaki viene ripresa, perché è perfetta per Simoun, visto che lo stile pittorico utilizzato ha un ché di antiquato, consistente con le atmosfere della serie, che rientra nel genere steampunk: le tecnologie del mondo delle Sibille infatti sono piuttosto arretrate, più o meno equivalenti a quelle degli Anni Venti della nostra era. Non esiste il radar, non esiste la radio, non esiste la televisione, non esistono cellulari, non esistono computer; armi e mezzi volanti dei nemici sono poco più avanzati dei biplani della prima guerra mondiale e i piloti usano i tipici occhialoni degli aviatori d'altri tempi; non esiste il giradischi, ma esistono il grammofono e il piano meccanico.
Consistentemente con questa ambientazione, Simoun usa una colonna sonora (stupenda) di musica classica strumentale, con archi e violini: tutto questo per rafforzare la sensazione di atemporalità. La trama è consistente con queste atmosfere: il tempo in Simoun scorre lentamente e può ripiegarsi su se stesso. Le sibille, fintanto che non scelgono il loro sesso non invecchiano e restano eternamente uguali a se stesse, Eterne Fanciulle.
IL CLASSICISMO
Simoun riprende il classicismo nelle architetture dei luoghi sacri, come le Rovine e la Fonte, che non sono alto che templi greci rivisitati. Simoun riprende anche il classicissimo concetto dell'Età dell'Oro, che ci viene direttamente dall'antica Grecia. L'azione in Simoun si situa in una nazione alla soglia della distruzione, in seguito ad una feroce guerra. In questa situazione drammatica l'unica speranza per le sibille è quella di trova la Porta per il Mondo Nuovo, il luogo della Speranza secondo l'antica religione di Tempus Spatium. Paradossalmente però il mondo nuovo viene ad essere il mondo antico, un passato bucolico mitico e leggendario, raggiungibile ancora tramite i Simoun, che sono in grado di viaggiare nel tempo se la giusta preghiera viene eseguita correttamente.
La vocazione classica si vede anche nell'uso del latino, specialmente per i termini religiosi. Le sacerdotesse sono chiamate sibille (sibyllae); un gruppo di 12 sibille è chiamato Chor (coro); la sibilla principale è chiamata Sibylla Aurea; il Dio è chiamato Tempus Spatium. Le posizioni che le sibille assumono nei Simoun sono Auriga (colei che sta in basso) e Sagitta (colei che sta in alto); l'Auriga sembra essere quella che governa il Simoun, mentre la Sagitta è quella che controlla la situazione e decide le strategie. Non è chiaro se tali posizioni hanno qualche significato sessuale, come nello Yaoi, ma il dubbio viene. Il latino è usato anche per il nome delle nazioni e delle navi militari. La nazione delle sibille è chiamata Simulacrum (termine denso di significato nella tradizione filosofica postmoderna) mentre tra le nazioni vicine ci sono Argentum (l'archipelago) e Plumbum (gli altopiani); le giganteschi navi volanti che fungono da basi per i Simoun, ma anche da transatlantici in stile Titanic in tempo di pace, con sale da ballo e stanze lussosissime, si chiamano Arcus Prima e Arcus Niger.
Il richiamo all'arca di Noè è evidente. Continuando a parlare di nomi, vale la pena menzionare il nome di Aaeru, una delle sibille protagoniste (quella che ricorda Bunny di Sailor Moon). Aaeru fa certamente venire in mente il termine Aureus, soprattutto per il colore dei suoi capelli; d'altra contiene anche il termine Aer, ovverossia aria, quanto mai indicato per una sibilla che vola nel cielo. Durante la serie poi ci viene detto che Aaeru nell'antica lingua di Plumbum ha il significato di più alta forma di amore, quella che porta al sacrificio finale e al suicidio rituale delle sacerdotesse in onore al loro dio. Un concetto radicato nella tradizione giapponese antica dei kamikaze.
I SIMOUN
In questo contesto antiquato o addirittura arcaico fa eccezione la tecnica usata per raffigurare i Simoun e i loro motori elicoidali, che sono realizzati al computer, risultando genialmente incongrui con il resto dei disegni. Perché dico genialmente? Perché secondo la trama i Simoun sono il frutto di una tecnologia antichissima e molto superiore alla tecnologia corrente nel mondo di Daikūriku, tanto da risultare magica e divina: i Simoun sono i carri di Dio e i loro motori elicoidali, in grado di piegare il tempo e lo spazio, sono di origine sovrannaturale. È quindi perfettamente coerente che la tecnologia utilizzata per disegnarli sia totalmente diversa dalla tecnologia utilizzata per il resto nell'anime. Le scene di atterraggio dei Simoun sono di una bellezza assoluta e mi sono trovato a farne il replay due o tre volte per capire esattamente come avviene l'atterraggio.
Simoun è una serie fantascientifica, ma contiene delle sfumature fantasy, particolarmente quando si parla della tecnologia dei Simoun. In primo luogo questi possono essere guidati solo da sacerdotesse che non hanno ancora scelto il proprio sesso (verrebbe da dire da vergini, anche se la maggior parte delle sacerdotesse sono ben lunghi dall'essere caste). Inoltre, per mettere il moto i Simoun è necessario che le sacerdotesse si scambino un bacio rituale e che poi bacino la gemma di controllo del Simoun. Inoltre, le sacedotesse devono avere comunione di intenti: se per caso due di esse fossero in attrito il Simoun si rifiuterebbe di volare. D'altra parte più le sacerdotesse sono in sintonia più il Simoun può operare al meglio: in particolare, certe manovre difficilissime come il leggendario Emerald Ri-Maajon sono possibili solo per sibille che si amano profondamente.
I Simoun sono certamente macchine e possono essere montati, smontati, riparati o anche distrutti: d'altra parte, però, sono più di semplici macchine. Per esempio nel corso della serie i motori di elicoidali di un Simoun vengono smontati e agli occhi di un semplice meccanico appaiono essere vuoti: ma gli occhi di una sibilla vedono in essi una rivelazione mistica. Il simbolismo della coppia è onnipresente: i Simoun hanno due motori elicoidali, richiedono due piloti, possono viaggiare sia nel Tempo che nello Spazio; lo stesso Dio di Simulacrum è doppio e il suo simbolo è una coppia di ali gemelle. La simbologia della coppia è profondamente sessuale, vista la necessità del bacio di accensione tra la coppia di Sibille alla guida di un Simoun. Le coppie comunque sono fortemente dinamiche: un'Auriga può diventare una Sagitta e viceversa, una Sibilla può fare coppia con diverse sibille, le coppie cambiano, si evolvono, si intrecciano, si formano e finiscono. Tutto ciò ovviamente è in relazione alle storie d'amore interpersonali delle sibille, che sono sempre complesse, profonde e tormentate.
I Simoun comunque alla fine sono puri strumenti: è vero che richiedono sacerdotesse per essere guidati, ma le sacerdotesse di un paese nemico e di una religione differente (per quanto derivata da quella di Tempus Spatium) possono guidarli ed usarli contro le Sibille. Per questo sono portato a classificare Simoun come serie fantascientifica più che come serie fantasy. Del resto le tematiche (i problemi della tecnologia, il viaggio nel tempo) sono tipicamente fantascientifiche.
LA SITUAZIONE SOCIALE
La vocazione classica di Simoun è evidente anche nel ricorso alla kalokagathia, una tecnica che non è più di moda da molto tempo e che al giorno d'oggi può essere usata soltanto in contesti fantasy. Simoun ne fa comunque un uso molto intelligente. A livello superficiale le sibille e gli abitanti di Simulacrum sono pacifici, religiosi, sofisticati e vengono raffigurati bellissimi; i soldati delle nazioni nemiche sono violenti, barbarici, malati e vengono raffigurati come brutti: inoltre sono anche molto più mascolini degli abitanti di Simulacrum, per quanto possibile in un mondo di sole donne.
Nell'episodio 4 ci viene spiegato come il sesso degli abitanti di Argentum (la nazione nemica) venga deciso alla nascita tramite ormoni e chirurgia, non alla fine dell'adolescenza tramite una libera scelta. Inoltre mentre la tecnologia dei Simoun è pura e non danneggia l'ambiente, gli abitanti delle altre nazioni vivono in un ambiente orribile completamente corrotto dall'inquinamento, simile all'Inghilterra dell'età industriale. C'è un abisso tra i Simoun, che ricordano stupende conchiglie marine, e i mezzi aerei dei nemici, che sono tutto fuorché naturali. È chiaro che il mondo di Daikūriku è profondamente ingiusto, perché le bellissime sacerdotesse di Tempus Spatium passano la loro vita a danzare, a bere il tè, a volare nel cielo realizzando bellissimi balletti acrobatici mentre gli abitanti delle altre nazioni si affannano, soffrono e muoiono. La maggior parte di Daikūriku è un mondo orribile che potrebbe essere (forse) salvato dalla tecnologia dei Simoun, ma che gli abitanti di Simulacrum non sono intenzionati a cedere. Anche le sibille stesse si disinteressano della situazione degli altri popoli (ed anche dei poveri del loro stesso popolo, come è evidenziato dalla sottotrama della sibilla Mamina) e si limitano a vivere nella loro torre d'avorio.
È evidente che i regnanti di Simulacrum hanno le loro colpe e che i nemici hanno le loro ragioni. Tra l'altro la società dei nemici sembra essere politicamente più avanzata di quella di Simulacrum, che è una teocrazia di stampo antichissimo, per cui lo spettatore moderno si trova ad identificarsi maggiormente con i nemici e con i loro problemi sociali e ambientali che con l'aristocrazia di Simulacrum. Non è sicuramente un caso che Argentum, la nazione più tecnologicamente avanzata e con maggiori problemi ambientali, sia detta l'Archipelago, esattamente come il Giappone. Insomma, questa non è una serie che si prefigge scopi di critica sociale, ma ciò non vuol dire che sia cieca di fronte agli aspetti più negativi della realtà, tutt'altro.
CONFRONTI
Simoun è anche un anime militare, nella tradizione di Macross e Gundam, come è chiaro dal character design e da vari spunti. Per me l'Arcus Prima è chiaramente ispirata alla White Base di Gundam e il nome Amuria non può non richiamare il nome di Amuro Rey. Del resto Simoun attinge a piene mani dalla tradizione degli anime classici. C'e molto del Miyazaki di Conan, il ragazzo del futuro nelle tecnologie steampunk e nelle scelte cromatiche per i soldati nemici e per il colore del cielo. L'attenzione alla natura poi è molto forte. Nonostante tutti questi sentiti omaggi al passato, Simoun è profondamente originale e costituisce un caso unico. Si consideri per esempio lo strettissimo connubio tra guerra e religione, che non ho mai visto così forte come in Simoun. Le sibille sono allo stesso tempo sacerdotesse e soldati. Il lor scopo è comporre preghiere con i loro Simoun; nello stesso tempo però i Simoun sono mezzi militari e le preghiere sono battaglie aeree. Tutta la serie si gioca su questa profonda ambiguità tra guerra e religione e le non facili questioni di identità delle sacerdotesse.
Ho visto citare Simoun in contrapposizione ad Ergo Proxy, anime dello stesso anno: entrambi sono anime piuttosto complessi e intellettuali, ed in entrambi c'è un importante aspetto estetico, ma ciò nonostante sono agli antipodi uno dell'altro. Visivamente questo è chiarissimo fin da subito: in Ergo Proxy domina l'assenza di colore, mentre Simoun è un esplosione di colore. Anche le colonne sonore sono completamente opposte. Le tecnologie (cyberpunk invece di steampunk) e il character design, modernissimo in un caso e retrò nell'altro, sono completamente diversi. Ergo Proxy è tutto rivolto verso il futuro, Simoun è tutto rivolto verso il passato. Ergo Proxy è molto più cerebrale mentre Simoun è molto più sensuale. Tra i due preferisco Simoun di gran lunga, mi pare molto più originale e molto più intelligente, anche se probabilmente il motivo è dovuto alla mia insofferenza per il cyberpunk.
IL TEMPO
Il mondo delle Sibille è antichissimo e la sua storia scorre molto lentamente: a questo corrisponde una lentezza estrema nel ritmo dell'anime, a tal punto di essere uno degli anime più lenti che abbia mai visto. Eppure in nessun momento Simoun annoia: il ritmo lentissimo è il ritmo giusto, il passo ideale per raccontare questo tipo di storia. Del resto il tema portante di Simoun è quello del passaggio all'età adulta, un passaggio difficile, delicato, che occupa anni e che a volte addirittura non avviene mai (emblematica è la figura di Onashia).
Per affrontare questo tema ci vuole tempo e Simoun si prende tutto il tempo necessario. E le cose avvengono nel mondo di Simoun, anche se molto lentamente: alla fine della serie la situazione sociale di Simulacrum, che apparentemente è rimasta immutata per secoli se non per millenni cambia, la guerra è di fatto persa, il rapporto con i paesi confinanti diviene di sudditanza e questo ha conseguenza drammatiche sulle sibille. Simoun descrive la storia della fine di un mondo, e per questo 26 puntate sono a malapena sufficienti. Infatti, non tutti i fili vengono chiusi (che ne è stato di Amuria? che succederà a Aaeru e Neviril nel passato? che succederà alle sibille addestrate da Limone? quale sarà il destino di Limone? come ha fatto il corpo della sacedotessa nemica Anguras a finire in un Simoun antico?) e l'anime si chiude alla vigilia di una nuova guerra di cui non possiamo prevedere l'esito. C'è insomma materiale per una seconda serie.
Nonostante tutto ciò Simoun non mi dà una sensazione di incompiutezza: la storia principale è stata portata a compimento, i nodi narrativi principali sono stati risolti, ci viene mostrato il futuro vicino di molti dei protagonisti. Vari dettagli vengono lasciati all'immaginazione dello spettatore ma ciò è consistente con una serie di questo tipo, che vuole fare riflettere e che richiede una costante attenzione. Anche per questo il ritmo lentissimo è utile, per dare allo spettatore il tempo di riflettere su quanto viene narrato. Io ammetterò volentieri che non ho capito tutto quanto mi è stato mostrato, soprattutto per quanto riguarda le psicologie e i comportamenti dei personaggi. Mi rimane però un dubbio sul motivo della mia incomprensione. Ci sono due possibilità: le psicologie delle Sibille sono volutamente complesse e di difficile decifrazione oppure semplicemente sono io che non riesco a capirle perché ho il sesso sbagliato. Simoun è in primo luogo e in assoluto una serie al femminile: perfino i maschi nel mondo di Simoun sono effeminati e doppiati tutti esclusivamente da voci femminili!
UNA SERIE AL FEMMINILE
Tutto questo causa un forte sentimento di distanza tra lo spettatore (soprattutto lo spettatore maschio, come nel mio caso) e i personaggi. Nel mondo di Daikūriku tutti nascono femmine e quando raggiungono l'adolescenza devono scegliere se diventare donne oppure uomini: ma il passaggio è graduale, occupa anni, motivo per cui un personaggio maschile come Waporif può avere la quinta di seno, almeno fino al momento in cui il suo seno di donna non si sgonfia del tutto nel corso degli anni. Anche la barba apparentemente comincia a crescere molto tardi e gli unici uomini con la barba sono quelli di mezza età o anziani. Del resto gli uomini portano gli orecchini e hanno voci e volti piuttosto femminili, anche in non più giovane età, per cui si può dire che in Simoun non esistono uomini come li intendiamo noi. Questo causa un forte senso di spaesamento, almeno per me, ma è chiaro che questa è una scelta stilistica desiderata e fortemente voluta dagli autori/autrici di Simoun ed è uno dei motivi che la rendono una serie così unica e ben caratterizzata.
UNA SERIE YURI
Simoun ha una fortissima componente Yuri e leggo su Wikipedia che è stato nominato miglior anime Yuri del 2006. Devo ammettere la mia ignoranza sul genere; l'unico altro anime con sfumature Yuri che conosco è La rivoluzione di Utena. Non mi sento qualificato per commentare sugli aspetti yuri/sentimentali. L'unica cosa che posso dire è che Simoun è ben lontano dall'essere un hentai e proprio per questo è di difficile comprensione per lo spettatore "medio" (assumo di essere uno spettatore medio). L'effetto di spaesamento è dovuto al fatto che Simoun è completamente diverso da un hentai come trama, personaggi, ritmo e tematiche, ma è decisamente hentai come character design, in quanto trabocca di giovani ragazze maggiorate con altissima carica erotica che passano il tempo a baciarsi in bocca e farsi docce, indossando abiti attillati e scoperti che evidenziano le loro forme procaci.
Esistono addirittura un paio di scene che sono molto vicine allo stupro al femminile. Nonostante tutto, in qualche modo Simoun riesce a non essere volgare, probabilmente perché la vicenda è immersa in un'atmosfera di assoluta bellezza formale, con una spettacolare colonna sonora. Inoltre, mentre in molti anime (anche non hentai) i personaggi femminili sono spesso un paio di poppe con un corpo intorno, in Simoun tutti i personaggi sono in primo luogo persone vere, con una storia ed un vissuto, con una personalità complessa e individuale. Simoun è una serie molto psicologica (anche se ammetto di non capire al 100% la psicologia dei personaggi) caratterizzata da una forte atmosfera drammatica, ma anche romantica, passionale e spesso triste o addirittura tragica. Non ho capito se il pubblico di riferimento a cui è rivolto l'anime sia di uomini, di donne, di gay, lesbiche o cosa: sicuramente non è un anime per le masse e si tratta di un'opera molto sofisticata, con un tipo di sensibilità molto particolare.
Se per fan service intendiamo l'inserzione gratuita di scene piccanti, nudità e personaggi provocanti realizzata per far contenti i fan ma del tutto inutili ai fini della trama, allora devo dire che in Simoun il fan service non esiste. Per esempio, val la pena notare che in tutte le 26 puntate, nonostante le molte docce, non esiste nessuna scena di nudità esplicita. Ciò detto, bisogna ammettere che Simoun presenta dosi abbondanti di sensualità, ma queste sono assolutamente essenziali per il tipo di storia che si vuole raccontare e mai gratuite.
Simoun è senza dubbio un anime notevole che merita più di una visione e penso di rivederlo in futuro per provare a capire meglio quello che mi sono perso la prima volta. Personalmente gli assegno un 9 e non un 10 solo per il senso di distanza tra la sensibilità richiesta per vederlo e la sensibilità mia personale. Rendo atto agli autori per l'originalità e l'assoluta coerenza stilistica in un genere (l'estetismo) estremamente difficile da affrontare.
Ultimo aggiornamento: 19/05/2011
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L'AMBIENTAZIONE
L'interesse principale di Simoun non è nella trama, che pure è una trama fantascientifica piuttosto articolata e ben fatta, ma nell'ambientazione. L'azione si volge su di un pianeta chiamato Daikuriku (Terra del Cielo) in cui tutti gli abitanti nascono femmine. Il sesso definitivo viene scelto soltanto dopo la nascita. Per gli abitanti della nazione Simulacrum, che è il teatro degli eventi che ci vengono narrati, la scelta avviene alla fine dell'adolescenza, verso il diciassettesimo anno di età. Le fanciulle vengono portate in un luogo sacro e lì devono decidere se restare femmine o diventare maschi, immergendosi nell'acqua della Fonte, in una cerimonia che ricorda molto il battesimo. Le protagoniste della vicenda sono delle sacerdotesse chiamate Sibille il cui compito consiste nel volare nel cielo su dei carri sacri (i Simoun del titolo) eseguendo manovre acrobatiche che hanno il significato di preghiere al dio di Simulacrum, Tempus Spatium. L'ambientazione principale di Simoun è proprio il cielo, lo spazio divino per eccellenza.
Sfortunatamente l'idilliaca nazione di Simulacrum è sotto attacco da parte delle nazioni confinanti, che vogliono impadronirsi della tecnologia dei Simoun. Per questo motivo le Sibille sono costrette ad usare i Simoun per combattere. La serie narra dei sentimenti di queste giovani sacerdotesse in bilico tra la loro identità religiosa e la loro identità di guerriere. A questo si sommano le tematiche della fine dell'infanzia, dell'obbligo della scelta dell'identità sessuale, e naturalmente anche tematiche amorose. Il tutto in una cornice fortemente romantica, in un mondo antico e molto ben costruito. Comunque, più che gli aspetti sociologici, religiosi, politici e fantascientifici dell'ambientazione (tutti presenti) Simoun si ricorda per gli aspetti estetici, che hanno un'importanza primaria.
L'ESTETISMO
La prima cosa che mi è venuta in mente guardando Simoun è che si tratta di un perfetto rappresentante della tradizione dell'estetismo. L'estetismo è un movimento artistico e letterario della seconda metà dell'Ottocento che trova il suo massimo rappresentante in Oscar Wilde. Particolarmente notevoli sono le sue raccolte di fiabe, il Principe felice su tutte. Le caratteristiche fondamentali dell'estetismo sono un'attenzione estrema alla Forma e alla Bellezza e un forte rifiuto della realtà. Va notato che l'estetismo non è mai facile e consolatoria fuga dalla realtà, ma è sempre caratterizzato da un esito tragico. In particolare la Bellezza viene sempre associata alla caducità e alla morte. L'estetismo ovviamente non inizia e non si esaurisce nell'Ottocento: si tratta di un approccio all'arte che è sempre esistito in tutte le culture e che continua a essere presente, specialmente nella cultura giapponese (pensate al significato del fiore di ciliegio). Esistono vari anime che sono espressioni di questa corrente, caratterizzati da estrema bellezza ed estrema tristezza, a partire dalle opere classiche di Leiji Matsumoto fino ad arrivare ad opere più recenti come Kanon. Non ho però mai visto un'espressione più pura dell'estetismo di Simoun.
L'intero universo di Simoun è fondato sulla Bellezza, in primo luogo sulla bellezza femminile, a tal punto che l'anime è ambientato in un mondo in cui non esistono maschi (anche i "maschi" sono raffigurati molto effeminati e parlano con voci femminili). Il tema fondamentale di Simoun, assieme a quello della bellezza femminile (sia chiaro, bellezza anche sensuale e non solo eterea) è quello della Danza, metafora della Vita che scorre nel Tempo e nello Spazio.
Qui le maiuscole sono d'obbligo perché Simoun è opera ad alto contenuto simbolico: i movimenti ciclici ed eleganti (ma sempre profondamente tristi) della danza sono simbolici dello scorrere delle stagioni e dell'avvicendarsi delle generazioni, del passare del tempo. La Danza in Simoun appare in tutte le sue forme: la Danza d'Amore, del corteggiamento; la Danza acquatica, nella vasca di allenamento; la Danza Aerea nel cielo con i Simoun; e perfino la danza vera e propria nella sala da ballo. Ovviamente non può esserci Danza senza esserci Musica e la Musica è onnipresente in Simoun: stupenda è la musica classica che fa da coreografia alle Danze nel Cielo dei Simoun, che sono allo stesso tempo danze rituali di ringraziamento a Dio, danze funebri, danze d'addio e danze di guerra. I combattimenti aerei in Simoun sono danze in cui bellissime sacerdotesse eternamente giovani disegnano nel cielo stupende figure geometriche che generano esplosioni di luce e hanno come effetto morte e distruzione. Notevole il fatto che in Simoun la musica copra le esplosioni, per cui anche le morti vengono a fare parte della Danza, in scene tristissime ma molto evocative.
IL GUSTO RETRÒ
Simoun ha una forte vocazione anti-moderna, e ciò si vede in primo luogo nelle scelte grafiche e musicali. Graficamente, è da notare che tutti i disegni di Simoun sono fatti a mano (con un'importante eccezione) e con uno stile retrò che fa il verso agli anni del passato, in particolare ad anime degli anni novanta come Sailor Moon e La rivoluzione di Utena, ma anche a vecchi classici come Macross, Lady Oscar e Gundam. Il colore è la cosa che colpisce per prima in Simoun, soprattutto nel character design, perché straborda di personaggi con occhi e capelli di tutti i colori dell'arcobaleno, incluso il rosa, il verde, il viola, l'oro e l'indaco. Stupendi colori a pastello dominano tutte le scene, specialmente quelle dei cieli, onnipresenti in questa serie ad ambientazione prevalentemente aerea. Inoltre ho visto con piacere l'uso del fermo immagine alla Osamu Dezaki, in cui scene particolarmente significative dal punto di vista della pregnanza emotiva e simbolica vengono congelati in quadretti resi con uno stile pittorico espressionista.
È uno stile antiquato, che si rifà a classici dell'animazione come Remì, Jenny la tennista e Lady Oscar e che ho visto utilizzare per l'ultima volta in Black Jack. Questa tecnica tipica di Dezaki viene ripresa, perché è perfetta per Simoun, visto che lo stile pittorico utilizzato ha un ché di antiquato, consistente con le atmosfere della serie, che rientra nel genere steampunk: le tecnologie del mondo delle Sibille infatti sono piuttosto arretrate, più o meno equivalenti a quelle degli Anni Venti della nostra era. Non esiste il radar, non esiste la radio, non esiste la televisione, non esistono cellulari, non esistono computer; armi e mezzi volanti dei nemici sono poco più avanzati dei biplani della prima guerra mondiale e i piloti usano i tipici occhialoni degli aviatori d'altri tempi; non esiste il giradischi, ma esistono il grammofono e il piano meccanico.
Consistentemente con questa ambientazione, Simoun usa una colonna sonora (stupenda) di musica classica strumentale, con archi e violini: tutto questo per rafforzare la sensazione di atemporalità. La trama è consistente con queste atmosfere: il tempo in Simoun scorre lentamente e può ripiegarsi su se stesso. Le sibille, fintanto che non scelgono il loro sesso non invecchiano e restano eternamente uguali a se stesse, Eterne Fanciulle.
IL CLASSICISMO
Simoun riprende il classicismo nelle architetture dei luoghi sacri, come le Rovine e la Fonte, che non sono alto che templi greci rivisitati. Simoun riprende anche il classicissimo concetto dell'Età dell'Oro, che ci viene direttamente dall'antica Grecia. L'azione in Simoun si situa in una nazione alla soglia della distruzione, in seguito ad una feroce guerra. In questa situazione drammatica l'unica speranza per le sibille è quella di trova la Porta per il Mondo Nuovo, il luogo della Speranza secondo l'antica religione di Tempus Spatium. Paradossalmente però il mondo nuovo viene ad essere il mondo antico, un passato bucolico mitico e leggendario, raggiungibile ancora tramite i Simoun, che sono in grado di viaggiare nel tempo se la giusta preghiera viene eseguita correttamente.
La vocazione classica si vede anche nell'uso del latino, specialmente per i termini religiosi. Le sacerdotesse sono chiamate sibille (sibyllae); un gruppo di 12 sibille è chiamato Chor (coro); la sibilla principale è chiamata Sibylla Aurea; il Dio è chiamato Tempus Spatium. Le posizioni che le sibille assumono nei Simoun sono Auriga (colei che sta in basso) e Sagitta (colei che sta in alto); l'Auriga sembra essere quella che governa il Simoun, mentre la Sagitta è quella che controlla la situazione e decide le strategie. Non è chiaro se tali posizioni hanno qualche significato sessuale, come nello Yaoi, ma il dubbio viene. Il latino è usato anche per il nome delle nazioni e delle navi militari. La nazione delle sibille è chiamata Simulacrum (termine denso di significato nella tradizione filosofica postmoderna) mentre tra le nazioni vicine ci sono Argentum (l'archipelago) e Plumbum (gli altopiani); le giganteschi navi volanti che fungono da basi per i Simoun, ma anche da transatlantici in stile Titanic in tempo di pace, con sale da ballo e stanze lussosissime, si chiamano Arcus Prima e Arcus Niger.
Il richiamo all'arca di Noè è evidente. Continuando a parlare di nomi, vale la pena menzionare il nome di Aaeru, una delle sibille protagoniste (quella che ricorda Bunny di Sailor Moon). Aaeru fa certamente venire in mente il termine Aureus, soprattutto per il colore dei suoi capelli; d'altra contiene anche il termine Aer, ovverossia aria, quanto mai indicato per una sibilla che vola nel cielo. Durante la serie poi ci viene detto che Aaeru nell'antica lingua di Plumbum ha il significato di più alta forma di amore, quella che porta al sacrificio finale e al suicidio rituale delle sacerdotesse in onore al loro dio. Un concetto radicato nella tradizione giapponese antica dei kamikaze.
I SIMOUN
In questo contesto antiquato o addirittura arcaico fa eccezione la tecnica usata per raffigurare i Simoun e i loro motori elicoidali, che sono realizzati al computer, risultando genialmente incongrui con il resto dei disegni. Perché dico genialmente? Perché secondo la trama i Simoun sono il frutto di una tecnologia antichissima e molto superiore alla tecnologia corrente nel mondo di Daikūriku, tanto da risultare magica e divina: i Simoun sono i carri di Dio e i loro motori elicoidali, in grado di piegare il tempo e lo spazio, sono di origine sovrannaturale. È quindi perfettamente coerente che la tecnologia utilizzata per disegnarli sia totalmente diversa dalla tecnologia utilizzata per il resto nell'anime. Le scene di atterraggio dei Simoun sono di una bellezza assoluta e mi sono trovato a farne il replay due o tre volte per capire esattamente come avviene l'atterraggio.
Simoun è una serie fantascientifica, ma contiene delle sfumature fantasy, particolarmente quando si parla della tecnologia dei Simoun. In primo luogo questi possono essere guidati solo da sacerdotesse che non hanno ancora scelto il proprio sesso (verrebbe da dire da vergini, anche se la maggior parte delle sacerdotesse sono ben lunghi dall'essere caste). Inoltre, per mettere il moto i Simoun è necessario che le sacerdotesse si scambino un bacio rituale e che poi bacino la gemma di controllo del Simoun. Inoltre, le sacedotesse devono avere comunione di intenti: se per caso due di esse fossero in attrito il Simoun si rifiuterebbe di volare. D'altra parte più le sacerdotesse sono in sintonia più il Simoun può operare al meglio: in particolare, certe manovre difficilissime come il leggendario Emerald Ri-Maajon sono possibili solo per sibille che si amano profondamente.
I Simoun sono certamente macchine e possono essere montati, smontati, riparati o anche distrutti: d'altra parte, però, sono più di semplici macchine. Per esempio nel corso della serie i motori di elicoidali di un Simoun vengono smontati e agli occhi di un semplice meccanico appaiono essere vuoti: ma gli occhi di una sibilla vedono in essi una rivelazione mistica. Il simbolismo della coppia è onnipresente: i Simoun hanno due motori elicoidali, richiedono due piloti, possono viaggiare sia nel Tempo che nello Spazio; lo stesso Dio di Simulacrum è doppio e il suo simbolo è una coppia di ali gemelle. La simbologia della coppia è profondamente sessuale, vista la necessità del bacio di accensione tra la coppia di Sibille alla guida di un Simoun. Le coppie comunque sono fortemente dinamiche: un'Auriga può diventare una Sagitta e viceversa, una Sibilla può fare coppia con diverse sibille, le coppie cambiano, si evolvono, si intrecciano, si formano e finiscono. Tutto ciò ovviamente è in relazione alle storie d'amore interpersonali delle sibille, che sono sempre complesse, profonde e tormentate.
I Simoun comunque alla fine sono puri strumenti: è vero che richiedono sacerdotesse per essere guidati, ma le sacerdotesse di un paese nemico e di una religione differente (per quanto derivata da quella di Tempus Spatium) possono guidarli ed usarli contro le Sibille. Per questo sono portato a classificare Simoun come serie fantascientifica più che come serie fantasy. Del resto le tematiche (i problemi della tecnologia, il viaggio nel tempo) sono tipicamente fantascientifiche.
LA SITUAZIONE SOCIALE
La vocazione classica di Simoun è evidente anche nel ricorso alla kalokagathia, una tecnica che non è più di moda da molto tempo e che al giorno d'oggi può essere usata soltanto in contesti fantasy. Simoun ne fa comunque un uso molto intelligente. A livello superficiale le sibille e gli abitanti di Simulacrum sono pacifici, religiosi, sofisticati e vengono raffigurati bellissimi; i soldati delle nazioni nemiche sono violenti, barbarici, malati e vengono raffigurati come brutti: inoltre sono anche molto più mascolini degli abitanti di Simulacrum, per quanto possibile in un mondo di sole donne.
Nell'episodio 4 ci viene spiegato come il sesso degli abitanti di Argentum (la nazione nemica) venga deciso alla nascita tramite ormoni e chirurgia, non alla fine dell'adolescenza tramite una libera scelta. Inoltre mentre la tecnologia dei Simoun è pura e non danneggia l'ambiente, gli abitanti delle altre nazioni vivono in un ambiente orribile completamente corrotto dall'inquinamento, simile all'Inghilterra dell'età industriale. C'è un abisso tra i Simoun, che ricordano stupende conchiglie marine, e i mezzi aerei dei nemici, che sono tutto fuorché naturali. È chiaro che il mondo di Daikūriku è profondamente ingiusto, perché le bellissime sacerdotesse di Tempus Spatium passano la loro vita a danzare, a bere il tè, a volare nel cielo realizzando bellissimi balletti acrobatici mentre gli abitanti delle altre nazioni si affannano, soffrono e muoiono. La maggior parte di Daikūriku è un mondo orribile che potrebbe essere (forse) salvato dalla tecnologia dei Simoun, ma che gli abitanti di Simulacrum non sono intenzionati a cedere. Anche le sibille stesse si disinteressano della situazione degli altri popoli (ed anche dei poveri del loro stesso popolo, come è evidenziato dalla sottotrama della sibilla Mamina) e si limitano a vivere nella loro torre d'avorio.
È evidente che i regnanti di Simulacrum hanno le loro colpe e che i nemici hanno le loro ragioni. Tra l'altro la società dei nemici sembra essere politicamente più avanzata di quella di Simulacrum, che è una teocrazia di stampo antichissimo, per cui lo spettatore moderno si trova ad identificarsi maggiormente con i nemici e con i loro problemi sociali e ambientali che con l'aristocrazia di Simulacrum. Non è sicuramente un caso che Argentum, la nazione più tecnologicamente avanzata e con maggiori problemi ambientali, sia detta l'Archipelago, esattamente come il Giappone. Insomma, questa non è una serie che si prefigge scopi di critica sociale, ma ciò non vuol dire che sia cieca di fronte agli aspetti più negativi della realtà, tutt'altro.
CONFRONTI
Simoun è anche un anime militare, nella tradizione di Macross e Gundam, come è chiaro dal character design e da vari spunti. Per me l'Arcus Prima è chiaramente ispirata alla White Base di Gundam e il nome Amuria non può non richiamare il nome di Amuro Rey. Del resto Simoun attinge a piene mani dalla tradizione degli anime classici. C'e molto del Miyazaki di Conan, il ragazzo del futuro nelle tecnologie steampunk e nelle scelte cromatiche per i soldati nemici e per il colore del cielo. L'attenzione alla natura poi è molto forte. Nonostante tutti questi sentiti omaggi al passato, Simoun è profondamente originale e costituisce un caso unico. Si consideri per esempio lo strettissimo connubio tra guerra e religione, che non ho mai visto così forte come in Simoun. Le sibille sono allo stesso tempo sacerdotesse e soldati. Il lor scopo è comporre preghiere con i loro Simoun; nello stesso tempo però i Simoun sono mezzi militari e le preghiere sono battaglie aeree. Tutta la serie si gioca su questa profonda ambiguità tra guerra e religione e le non facili questioni di identità delle sacerdotesse.
Ho visto citare Simoun in contrapposizione ad Ergo Proxy, anime dello stesso anno: entrambi sono anime piuttosto complessi e intellettuali, ed in entrambi c'è un importante aspetto estetico, ma ciò nonostante sono agli antipodi uno dell'altro. Visivamente questo è chiarissimo fin da subito: in Ergo Proxy domina l'assenza di colore, mentre Simoun è un esplosione di colore. Anche le colonne sonore sono completamente opposte. Le tecnologie (cyberpunk invece di steampunk) e il character design, modernissimo in un caso e retrò nell'altro, sono completamente diversi. Ergo Proxy è tutto rivolto verso il futuro, Simoun è tutto rivolto verso il passato. Ergo Proxy è molto più cerebrale mentre Simoun è molto più sensuale. Tra i due preferisco Simoun di gran lunga, mi pare molto più originale e molto più intelligente, anche se probabilmente il motivo è dovuto alla mia insofferenza per il cyberpunk.
IL TEMPO
Il mondo delle Sibille è antichissimo e la sua storia scorre molto lentamente: a questo corrisponde una lentezza estrema nel ritmo dell'anime, a tal punto di essere uno degli anime più lenti che abbia mai visto. Eppure in nessun momento Simoun annoia: il ritmo lentissimo è il ritmo giusto, il passo ideale per raccontare questo tipo di storia. Del resto il tema portante di Simoun è quello del passaggio all'età adulta, un passaggio difficile, delicato, che occupa anni e che a volte addirittura non avviene mai (emblematica è la figura di Onashia).
Per affrontare questo tema ci vuole tempo e Simoun si prende tutto il tempo necessario. E le cose avvengono nel mondo di Simoun, anche se molto lentamente: alla fine della serie la situazione sociale di Simulacrum, che apparentemente è rimasta immutata per secoli se non per millenni cambia, la guerra è di fatto persa, il rapporto con i paesi confinanti diviene di sudditanza e questo ha conseguenza drammatiche sulle sibille. Simoun descrive la storia della fine di un mondo, e per questo 26 puntate sono a malapena sufficienti. Infatti, non tutti i fili vengono chiusi (che ne è stato di Amuria? che succederà a Aaeru e Neviril nel passato? che succederà alle sibille addestrate da Limone? quale sarà il destino di Limone? come ha fatto il corpo della sacedotessa nemica Anguras a finire in un Simoun antico?) e l'anime si chiude alla vigilia di una nuova guerra di cui non possiamo prevedere l'esito. C'è insomma materiale per una seconda serie.
Nonostante tutto ciò Simoun non mi dà una sensazione di incompiutezza: la storia principale è stata portata a compimento, i nodi narrativi principali sono stati risolti, ci viene mostrato il futuro vicino di molti dei protagonisti. Vari dettagli vengono lasciati all'immaginazione dello spettatore ma ciò è consistente con una serie di questo tipo, che vuole fare riflettere e che richiede una costante attenzione. Anche per questo il ritmo lentissimo è utile, per dare allo spettatore il tempo di riflettere su quanto viene narrato. Io ammetterò volentieri che non ho capito tutto quanto mi è stato mostrato, soprattutto per quanto riguarda le psicologie e i comportamenti dei personaggi. Mi rimane però un dubbio sul motivo della mia incomprensione. Ci sono due possibilità: le psicologie delle Sibille sono volutamente complesse e di difficile decifrazione oppure semplicemente sono io che non riesco a capirle perché ho il sesso sbagliato. Simoun è in primo luogo e in assoluto una serie al femminile: perfino i maschi nel mondo di Simoun sono effeminati e doppiati tutti esclusivamente da voci femminili!
UNA SERIE AL FEMMINILE
Tutto questo causa un forte sentimento di distanza tra lo spettatore (soprattutto lo spettatore maschio, come nel mio caso) e i personaggi. Nel mondo di Daikūriku tutti nascono femmine e quando raggiungono l'adolescenza devono scegliere se diventare donne oppure uomini: ma il passaggio è graduale, occupa anni, motivo per cui un personaggio maschile come Waporif può avere la quinta di seno, almeno fino al momento in cui il suo seno di donna non si sgonfia del tutto nel corso degli anni. Anche la barba apparentemente comincia a crescere molto tardi e gli unici uomini con la barba sono quelli di mezza età o anziani. Del resto gli uomini portano gli orecchini e hanno voci e volti piuttosto femminili, anche in non più giovane età, per cui si può dire che in Simoun non esistono uomini come li intendiamo noi. Questo causa un forte senso di spaesamento, almeno per me, ma è chiaro che questa è una scelta stilistica desiderata e fortemente voluta dagli autori/autrici di Simoun ed è uno dei motivi che la rendono una serie così unica e ben caratterizzata.
UNA SERIE YURI
Simoun ha una fortissima componente Yuri e leggo su Wikipedia che è stato nominato miglior anime Yuri del 2006. Devo ammettere la mia ignoranza sul genere; l'unico altro anime con sfumature Yuri che conosco è La rivoluzione di Utena. Non mi sento qualificato per commentare sugli aspetti yuri/sentimentali. L'unica cosa che posso dire è che Simoun è ben lontano dall'essere un hentai e proprio per questo è di difficile comprensione per lo spettatore "medio" (assumo di essere uno spettatore medio). L'effetto di spaesamento è dovuto al fatto che Simoun è completamente diverso da un hentai come trama, personaggi, ritmo e tematiche, ma è decisamente hentai come character design, in quanto trabocca di giovani ragazze maggiorate con altissima carica erotica che passano il tempo a baciarsi in bocca e farsi docce, indossando abiti attillati e scoperti che evidenziano le loro forme procaci.
Esistono addirittura un paio di scene che sono molto vicine allo stupro al femminile. Nonostante tutto, in qualche modo Simoun riesce a non essere volgare, probabilmente perché la vicenda è immersa in un'atmosfera di assoluta bellezza formale, con una spettacolare colonna sonora. Inoltre, mentre in molti anime (anche non hentai) i personaggi femminili sono spesso un paio di poppe con un corpo intorno, in Simoun tutti i personaggi sono in primo luogo persone vere, con una storia ed un vissuto, con una personalità complessa e individuale. Simoun è una serie molto psicologica (anche se ammetto di non capire al 100% la psicologia dei personaggi) caratterizzata da una forte atmosfera drammatica, ma anche romantica, passionale e spesso triste o addirittura tragica. Non ho capito se il pubblico di riferimento a cui è rivolto l'anime sia di uomini, di donne, di gay, lesbiche o cosa: sicuramente non è un anime per le masse e si tratta di un'opera molto sofisticata, con un tipo di sensibilità molto particolare.
Se per fan service intendiamo l'inserzione gratuita di scene piccanti, nudità e personaggi provocanti realizzata per far contenti i fan ma del tutto inutili ai fini della trama, allora devo dire che in Simoun il fan service non esiste. Per esempio, val la pena notare che in tutte le 26 puntate, nonostante le molte docce, non esiste nessuna scena di nudità esplicita. Ciò detto, bisogna ammettere che Simoun presenta dosi abbondanti di sensualità, ma queste sono assolutamente essenziali per il tipo di storia che si vuole raccontare e mai gratuite.
Simoun è senza dubbio un anime notevole che merita più di una visione e penso di rivederlo in futuro per provare a capire meglio quello che mi sono perso la prima volta. Personalmente gli assegno un 9 e non un 10 solo per il senso di distanza tra la sensibilità richiesta per vederlo e la sensibilità mia personale. Rendo atto agli autori per l'originalità e l'assoluta coerenza stilistica in un genere (l'estetismo) estremamente difficile da affrontare.
Ultimo aggiornamento: 19/05/2011
Autore: Micheles