Mobile Suit Gundam F-91
Grande Fan del Gundam ho, da poco, avuto l'occasione di vedere per intero questo film.
Animazioni e disegni sono molto buoni, in linea con quelli tipici dell'animazione degli anni '90 e con la buona tecnica della Sunrise.
Se Tomino, come sembra, voleva iniziare una nuova storia sul modello del Gundam Originale devo dire che il prodotto fallisce miseramente.
Senza troppi spoiler: i personaggi funzionano anche, ma è la storia ad essere debole e, a meno che non esista una versione estesa di cui non sono a conoscenza, tagliata con l'accetta.
Alcuni avvenimenti, anche abbastanza essenziali per comprendere lo svolgimento della trama, sono solo accennati e ci ritroviamo improvvisamente in svolte narrative che si comprendono poco.
Anche la trama avrebbe avuto bisogno di un po' più di lavoro. Sia per definire meglio i cattivi (sia come organizzazione che come personaggi) i cui scopi sono abbastanza nebulosi e non raggiungo l'intensità di un principato di Zeon.
Una nota positiva la spendo per il mecha-design. Sia i GM federali che i MS della fazione avversa sono piacevoli e hanno quel sapore di macchina da guerra, massiccia e pesante, che si è un po' perso nelle ultime serie.
Animazioni e disegni sono molto buoni, in linea con quelli tipici dell'animazione degli anni '90 e con la buona tecnica della Sunrise.
Se Tomino, come sembra, voleva iniziare una nuova storia sul modello del Gundam Originale devo dire che il prodotto fallisce miseramente.
Senza troppi spoiler: i personaggi funzionano anche, ma è la storia ad essere debole e, a meno che non esista una versione estesa di cui non sono a conoscenza, tagliata con l'accetta.
Alcuni avvenimenti, anche abbastanza essenziali per comprendere lo svolgimento della trama, sono solo accennati e ci ritroviamo improvvisamente in svolte narrative che si comprendono poco.
Anche la trama avrebbe avuto bisogno di un po' più di lavoro. Sia per definire meglio i cattivi (sia come organizzazione che come personaggi) i cui scopi sono abbastanza nebulosi e non raggiungo l'intensità di un principato di Zeon.
Una nota positiva la spendo per il mecha-design. Sia i GM federali che i MS della fazione avversa sono piacevoli e hanno quel sapore di macchina da guerra, massiccia e pesante, che si è un po' perso nelle ultime serie.
1991. Dopo la conclusione dell'Univeral Century tradizionale, formato in ordine cronologico da "Gundam 0079", "Z Gundam", "ZZ Gundam" e dal film "Il contrattacco di Char", la Sunrise decide di creare una nuova serie gundamica di 50 puntate. L'idea è di riscrivere l'UC partendo da zero, riconvocando tutto lo staff della prima serie del '79. Purtroppo la mancanza di fondi, conseguenza della crisi che colpì il Giappone in quel periodo (nel 1989 la banca centrale decise di alzare il tasso di sconto facendo crollare il valore delle azioni) creò il caos nella produzione: si decise allora di accorciare il tutto a 13 OAV. Questa scelta non piaque a Tomino, che preferì condensare la nuova serie in un unico film dalla durata canonica di 120 minuti. Questo film è il misconosciuto "Gundam F91" che mi appresto a recensire.
Il lettore avrà dedotto dall'incipit che la sceneggiatura dell'F91 è una delle più veloci e compresse in assoluto. Si passa dalla colonia di "Frontier IV", improvvisamente invasa dalle truppe al servizio della nobile famiglia Ronah, allo spazio (e viceversa) in pochissimo tempo. Tutto è molto frettoloso: pochi saranno i personaggi caratterizzati degnamente e che non rivestiranno il ruolo di semplici comparse a "random": uno di questi è la bella Cecily Fairchild, abitante della colonia che scopre improvvisamente di essere una discendente dei Ronah. Purtroppo il passaggio della ragazza alla vita nobiliare è così veloce da far spiazzare lo spettatore, che armato di telecomando manderà senz'altro indietro il disco per riuscire a seguire gli eventi senza impazzire.
Degno di lode è lo splendido character design di Yoshikazu Yasuhiko aka YAS che, oltre ad avere offerto il suo elegante stile alla serie originale, aveva anche curato i tratti dei personaggi di "Z Gundam" (!). Ottimo anche il mecha design, opera di un Kenio Okawara notevolmente ispirato. A livello tecnico "Gundam F91" è una gioia per gli occhi: la fluidità dei movimenti, i combattimenti epici, la scelta maniacale dei colori e dei dettagli... Inoltre (come sempre) l'edizione della Dynit ci offre una qualità video eccelsa e un adattamento fedele, nonostante il doppiaggio sia leggermente stizzito.
Nel calderone di eventi che è questo "Gundam F91", Tomino non esita a inserire tematiche a lui care come l'evoluzione della razza umana ad un livello superiore, i newtype e alcune riflessioni sull'etica nobiliare. Tuttavia queste cose sembrano più che altro dei cenni ad un'opera più vasta; lo spazio per permettere al regista di esprimersi appieno manca, tant'è che una volta giunto il finale si rimane spiazzati, in quanto il cerchio non si chiude e i semi non germogliano.
Molto probabilmente se questo lungometraggio fosse stato una serie di OAV completa sarebbe stato una delle migliori produzioni gundamiche. Si rivela invece un frenetico insieme di spunti interassanti dall'ottimo design (bellissimo il robottone con i tentacoli alla "Megazone 23"!). Rimane comunque un prodotto consigliato ai Gundam-fanatici.
Il lettore avrà dedotto dall'incipit che la sceneggiatura dell'F91 è una delle più veloci e compresse in assoluto. Si passa dalla colonia di "Frontier IV", improvvisamente invasa dalle truppe al servizio della nobile famiglia Ronah, allo spazio (e viceversa) in pochissimo tempo. Tutto è molto frettoloso: pochi saranno i personaggi caratterizzati degnamente e che non rivestiranno il ruolo di semplici comparse a "random": uno di questi è la bella Cecily Fairchild, abitante della colonia che scopre improvvisamente di essere una discendente dei Ronah. Purtroppo il passaggio della ragazza alla vita nobiliare è così veloce da far spiazzare lo spettatore, che armato di telecomando manderà senz'altro indietro il disco per riuscire a seguire gli eventi senza impazzire.
Degno di lode è lo splendido character design di Yoshikazu Yasuhiko aka YAS che, oltre ad avere offerto il suo elegante stile alla serie originale, aveva anche curato i tratti dei personaggi di "Z Gundam" (!). Ottimo anche il mecha design, opera di un Kenio Okawara notevolmente ispirato. A livello tecnico "Gundam F91" è una gioia per gli occhi: la fluidità dei movimenti, i combattimenti epici, la scelta maniacale dei colori e dei dettagli... Inoltre (come sempre) l'edizione della Dynit ci offre una qualità video eccelsa e un adattamento fedele, nonostante il doppiaggio sia leggermente stizzito.
Nel calderone di eventi che è questo "Gundam F91", Tomino non esita a inserire tematiche a lui care come l'evoluzione della razza umana ad un livello superiore, i newtype e alcune riflessioni sull'etica nobiliare. Tuttavia queste cose sembrano più che altro dei cenni ad un'opera più vasta; lo spazio per permettere al regista di esprimersi appieno manca, tant'è che una volta giunto il finale si rimane spiazzati, in quanto il cerchio non si chiude e i semi non germogliano.
Molto probabilmente se questo lungometraggio fosse stato una serie di OAV completa sarebbe stato una delle migliori produzioni gundamiche. Si rivela invece un frenetico insieme di spunti interassanti dall'ottimo design (bellissimo il robottone con i tentacoli alla "Megazone 23"!). Rimane comunque un prodotto consigliato ai Gundam-fanatici.
Film molto interessante, rappresenta davvero un tentativo di cambiare le coordinate del mondo dell'Universal Century utilizzando un linguaggio grafico che riprende molto dalle saghe di Guerre Stellari (non è un topos, lo si vede in alcuni momenti come le grandi scene collettive nello spazio o le macchine robotiche che dipingono i simboli sulle isole Spaziale, scene mai viste nelle serie di Gundam) mediate però attraverso il modo di approcciarsi degli staff della Sunrise e dello stesso Tomino.
Lo schema di fondo resta quello di una classica opera di Gundam: una nave che fugge, un Mobile Suit - ma guarda un po', è bianco - con un pilota che deve capire come si guida. Sarebbe cambiata nei due film successivi, sarebbe diventata più "Space Opera "?
Personalmente avrei osato di più. Quando lo si è fatto, con Gundam Wing - serie che non piace ai puristi ma ha tantissimi fan - si è costruito un mondo ben interessante.
Quel che non mi piaceva molto era l'idea della "nobiltà Spaziale", che non veniva molto ben spiegata. Un effetto incredibile nelle prime scene vedere i Mobile Suits della Guerra di Un Anno distrutti così facilmente.
L'elemento che contraddistingue quest'opera sul piano Mecha, da ricordare sempre è il fatto che si creano dei Mecha piccoli, compatti, leggeri e potenti, forse fra i migliori apparsi. Mobile Suit che si ispiravano alle teorie ed ai principi culturali che venivano professati. ed in effetti sono professati anche oggi.
Piccolo è friend, non consuma molto e consente di svolgere comunque il suo lavoro, con grande risparmio di energie.
Lo schema di fondo resta quello di una classica opera di Gundam: una nave che fugge, un Mobile Suit - ma guarda un po', è bianco - con un pilota che deve capire come si guida. Sarebbe cambiata nei due film successivi, sarebbe diventata più "Space Opera "?
Personalmente avrei osato di più. Quando lo si è fatto, con Gundam Wing - serie che non piace ai puristi ma ha tantissimi fan - si è costruito un mondo ben interessante.
Quel che non mi piaceva molto era l'idea della "nobiltà Spaziale", che non veniva molto ben spiegata. Un effetto incredibile nelle prime scene vedere i Mobile Suits della Guerra di Un Anno distrutti così facilmente.
L'elemento che contraddistingue quest'opera sul piano Mecha, da ricordare sempre è il fatto che si creano dei Mecha piccoli, compatti, leggeri e potenti, forse fra i migliori apparsi. Mobile Suit che si ispiravano alle teorie ed ai principi culturali che venivano professati. ed in effetti sono professati anche oggi.
Piccolo è friend, non consuma molto e consente di svolgere comunque il suo lavoro, con grande risparmio di energie.
Secondo me è un gran bel film: in effetti, con quel finale, mi sarebbe piaciuto vederne il seguito. Mi è sembrato non molto immediato in alcune caratterizzazioni (per distinguere alcuni personaggi e salti di ambientazione l'ho dovuto guardare dieci volte, mentre altre cose - sarò un po' tardo - le ho capite solo dopo aver letto recensioni e commenti), però lo trovo imperdibile per i fans e godibile per il restante pubblico. Di certo, si meriterebbe una ri-edizione in blu ray, visto che essendo tratto da una pellicola cinematografica il livello del dettaglio meriterebbe il massimo. Fantastico il mecha-design degli MS crossbone, a metà fra darth fener e un soldato tedesco, ed anche la citazione nostalgica del vecchio tank da museo di chiara ispirazione "gundamica".
Per me, da avere e vedere.
Per me, da avere e vedere.
Una produzione cinematografica potenzialmente ottima rovinata purtroppo dal fatto di essere rimasta solo la prima parte di una trilogia incompiuta. Quando uscì nel 1991 portò con sé molte aspettative in parte purtroppo disattese. Eccellente la realizzazione tecnica: dopo 15 anni si difende ancora bene. Buona anche la trama (nonostante si stata magari un po' accelerata...). Da vedere assolutamente se siete fan della saga. Merita un'occhiata se siete appassionati di anime si-fi. Se invece non rientrate in nessuna delle 2 categorie... beh... potete anche rivolegervi altrove. Ad ogni modo a me è piaciuto per cui non posso negargli un buon voto.