Starzinger
Quando si parla di Starzinger si parla inevitabilmente d'infanzia (per chi c'era già come me) e di ricordi. Il viaggio della principessa Aurora verso il grande pianeta in compagnia dei suoi tre cavalieri è stato seguito un numero di spettatori assolutamente impensabile ai quei tempi dando così origine ai primissimi fenomeni di merchandising legati agli anime. A riprova di quanto affermo dovrei ancora avere da qualche parte Hatta e la sua navicella (non potete immaginare i pianti! Avevo chiesto per natale il tipo col tridente - di cui ora mi sfugge il nome - e mi è arrivò il panzone!).
A chi volesse provare a guardarla oggi, come accade quasi sempre per questi vecchissimi anime, questa serie apparirebbe ridicola. Io stesso, pur avendolo adorato quando fece la sua prima apparizione in Italia, ho molte difficoltà ad essere obiettivo. Col tempo le varie produzioni sono andate via via migliorando e non solo per la grafica ma anche nei contenuti. Fare un confronto basandosi su parametri universali è, a mio avviso, inimmaginabile; sarebbe come chiedere a Dante Alighieri di partecipare agli esami di maturità: sarebbe sicuramente considerato un asino nella prova d'italiano.
Da ciò si desume che, così come nel caso del poeta fiorentino, il problema principale risiede nel fatto che le diverse generazioni parlano delle lingue diverse e quindi non sono fra loro confrontabili; è invece possibile un confronto con anime della stessa generazione. E fra questi Starzinger occupa un posto di primissimo piano.
Il punto di forza di questo anime era, non a caso, il grande carisma dei vari personaggi rappresentati: ognuno di essi ha una personalità veramente affascinante o comunque sempre ben sviluppata. E che dire della colonna sonora? La versione italiana è stato un motivetto di culto per molti; ancor oggi capita di sentirla riprodotta dagli squilli dei cellulari.
Punto dolentissimo: il finale. Troppo piatto e anonimo anche per il 1978.
In definitiva gli do un otto, un po' per la stima e un po' per i bei ricordi che mi legano a questo famosissimo anime.
A chi volesse provare a guardarla oggi, come accade quasi sempre per questi vecchissimi anime, questa serie apparirebbe ridicola. Io stesso, pur avendolo adorato quando fece la sua prima apparizione in Italia, ho molte difficoltà ad essere obiettivo. Col tempo le varie produzioni sono andate via via migliorando e non solo per la grafica ma anche nei contenuti. Fare un confronto basandosi su parametri universali è, a mio avviso, inimmaginabile; sarebbe come chiedere a Dante Alighieri di partecipare agli esami di maturità: sarebbe sicuramente considerato un asino nella prova d'italiano.
Da ciò si desume che, così come nel caso del poeta fiorentino, il problema principale risiede nel fatto che le diverse generazioni parlano delle lingue diverse e quindi non sono fra loro confrontabili; è invece possibile un confronto con anime della stessa generazione. E fra questi Starzinger occupa un posto di primissimo piano.
Il punto di forza di questo anime era, non a caso, il grande carisma dei vari personaggi rappresentati: ognuno di essi ha una personalità veramente affascinante o comunque sempre ben sviluppata. E che dire della colonna sonora? La versione italiana è stato un motivetto di culto per molti; ancor oggi capita di sentirla riprodotta dagli squilli dei cellulari.
Punto dolentissimo: il finale. Troppo piatto e anonimo anche per il 1978.
In definitiva gli do un otto, un po' per la stima e un po' per i bei ricordi che mi legano a questo famosissimo anime.
Ennesima rivisitazione del Sayuki, questa volta in salsa fantascientifica. Questa serie si distingue per il character design di Matsumoto e la cosa si vede soprattutto nei personaggi femminili. Quando la vidi per la prima volta avevo dodici anni: all'epoca questa serie mi impressionò moltissimo e la ricordo come una delle preferite della mia infanzia. Rivedendola da adulto devo ammettere di averla sopravvalutata. Sicuramente altre opere di Matsumoto come Capitan Harlock, Galaxy Express e Starblazers sono di maggiore levatura: ma per un ragazzino Starzinger ha il suo fascino, soprattutto per i mostri spaziali e il tema del viaggio verso il mitico Grande Pianeta. Merita una menzione d'onore il personaggio tragico di Bel Ami.
Una delle tante perle dell'animazione giunte in Italia durante gli anni 80.
La storia è ben costruita, con un personaggio femminile accompagnata nel suo lungo viaggio verso il grande pianeta dal cyborg Coug e successivamente anche da Hakka e Gorgo. L'ambientazione è futuristica, con astronavi e pianeti da esplorare che diventano tappe fondamentali per portare la stabilità. La stabilità risulta infatti essere il leitmotiv dell'anime, con un chiaro messaggio rivolto a tutti coloro che hanno trasformato l'ordine delle cose prestabilito. Un monito, quindi, rivolto all'uomo e al suo tentativo di mutare la natura con esiti disastrosi. La bontà, la dolcezza e soprattutto il coraggio di Aurora, uniti alla simpatia di Hakka e il coraggio di Cough sono gli elementi che rendono ancora oggi Starzinger uno degli anime più belli e attuali per le sue tematiche affrontate.
La storia è ben costruita, con un personaggio femminile accompagnata nel suo lungo viaggio verso il grande pianeta dal cyborg Coug e successivamente anche da Hakka e Gorgo. L'ambientazione è futuristica, con astronavi e pianeti da esplorare che diventano tappe fondamentali per portare la stabilità. La stabilità risulta infatti essere il leitmotiv dell'anime, con un chiaro messaggio rivolto a tutti coloro che hanno trasformato l'ordine delle cose prestabilito. Un monito, quindi, rivolto all'uomo e al suo tentativo di mutare la natura con esiti disastrosi. La bontà, la dolcezza e soprattutto il coraggio di Aurora, uniti alla simpatia di Hakka e il coraggio di Cough sono gli elementi che rendono ancora oggi Starzinger uno degli anime più belli e attuali per le sue tematiche affrontate.
Bellissimo!!! La mitica trasposizione scientifica di uno dei più conosciuti miti cinesi:"Saiyuki il viaggio verso l'occidente". Da bambina seguivo questa serie davvero con tanto interesse, l'ambientazione è bellissima e ti proietta nel futuro tanto da farti sentire immedesimata! Lo stile dei personaggi è da tenere in considerazione perchè appaiono questi personaggi eroici che ti trascinano nel viaggio occidentale. I disegni e le animazioni innovatissime per l'epoca. Mitico!
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Se dovessi esprimere una preferenza tra tutte le serie spaziali che ho mai visto, sicuramente la esprimerei per questa serie. Dò 10 come voto perchè di più non si può purtroppo! Questa serie mi ha affascinata in modo particolare, il meraviglioso viaggio cinese verso l'occidente della principessa protagonista, che deve mettere pace sulla terra, è suggestivo e sublime e ti trascina nello spazio con una voglia di viaggiare senza tempo. Ricordo anche i disegni e la caratterizzazione dei personaggi, specie l'intreccio sentimentale tra la protagonista e i suoi tre cavalieri, sono davvero belli.
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Se dovessi esprimere una preferenza tra tutte le serie spaziali che ho mai visto, sicuramente la esprimerei per questa serie. Dò 10 come voto perchè di più non si può purtroppo! Questa serie mi ha affascinata in modo particolare, il meraviglioso viaggio cinese verso l'occidente della principessa protagonista, che deve mettere pace sulla terra, è suggestivo e sublime e ti trascina nello spazio con una voglia di viaggiare senza tempo. Ricordo anche i disegni e la caratterizzazione dei personaggi, specie l'intreccio sentimentale tra la protagonista e i suoi tre cavalieri, sono davvero belli.
Un'opera di Matsumoto che è presente già da tanti anni sui nostri schermi e sempre di gran gusto e di eccellente fattura.
A differenza di altre opere "fantarobotiche" questa concentra le sue attenzioni su punti davvero insoliti per questo genere di anime.
Ovvero il fatto che sia una donna la vera protagonista della trama su cui ruota tutta la trama dell'opera.
La donna che qui viene vista sia come figura irraggiungibile, sia nel caso opposto, la donna del futuro che è capace di provare ancora sentimenti nonostante i piattismi dei cyborg, di pianeti distrutti, di un mondo spinto al più repentino regresso anziché nel miglioramento, di esseri pronti a tutto per far prevalere scopi illeciti.
Una donna che ricopre un ruolo importante, difatti è una principessa dai poteri straordinari, ma non solo, una donna capace di amare al di là di ogni corazza protettiva e di ogni peculiarità robotica, particolare che ritroveremo in parecchi anime successivi a questo.
Uno dei registi è Kozo Morishita, che tutti voi conoscete per l'aver diretto diversi dei primissimi episodi della battaglia galattica dei Cavalieri dello zodiaco, e difatti un tema del genere di ciò appena discusso lo ritroveremo anche lì.
Ma lo scopo dell'autore dell'anime, per quanto la trama si concentri su una donna nasconde ben altro.
Ovvero che vuol farci capire l'importanza della stabilità dell'ordine naturale costituito dalle cose già esistenti, quelle a cui il progresso non ha posato ancora la sua adunca mano, laddove c'è ancora il rispetto per la natura, oltre che il rispetto reciproco, laddove talvolta tutto questo viene trattato anche con un certo velo di ironia da parte di alcuni dei protagonisti.
Quell'ironia creata apposta per rendere subito digeribile la trama, la apre meglio sotto questo punto di vista e oltre a farci capire bene i caratteri dei personaggi, cerca a suo modo di lanciare un monito verso i nostri caratteri nella realtà attuale, ovvero quella di essere difensori del mondo in un futuro prossimo senza intaccarne gli equilibri, in cui l'autore ritiene, a mio avviso, che venga fato passare maggiormente questo messaggio.
Musiche e disegni splendidi, pur essendo molto datati, da vedere assolutamente.
A differenza di altre opere "fantarobotiche" questa concentra le sue attenzioni su punti davvero insoliti per questo genere di anime.
Ovvero il fatto che sia una donna la vera protagonista della trama su cui ruota tutta la trama dell'opera.
La donna che qui viene vista sia come figura irraggiungibile, sia nel caso opposto, la donna del futuro che è capace di provare ancora sentimenti nonostante i piattismi dei cyborg, di pianeti distrutti, di un mondo spinto al più repentino regresso anziché nel miglioramento, di esseri pronti a tutto per far prevalere scopi illeciti.
Una donna che ricopre un ruolo importante, difatti è una principessa dai poteri straordinari, ma non solo, una donna capace di amare al di là di ogni corazza protettiva e di ogni peculiarità robotica, particolare che ritroveremo in parecchi anime successivi a questo.
Uno dei registi è Kozo Morishita, che tutti voi conoscete per l'aver diretto diversi dei primissimi episodi della battaglia galattica dei Cavalieri dello zodiaco, e difatti un tema del genere di ciò appena discusso lo ritroveremo anche lì.
Ma lo scopo dell'autore dell'anime, per quanto la trama si concentri su una donna nasconde ben altro.
Ovvero che vuol farci capire l'importanza della stabilità dell'ordine naturale costituito dalle cose già esistenti, quelle a cui il progresso non ha posato ancora la sua adunca mano, laddove c'è ancora il rispetto per la natura, oltre che il rispetto reciproco, laddove talvolta tutto questo viene trattato anche con un certo velo di ironia da parte di alcuni dei protagonisti.
Quell'ironia creata apposta per rendere subito digeribile la trama, la apre meglio sotto questo punto di vista e oltre a farci capire bene i caratteri dei personaggi, cerca a suo modo di lanciare un monito verso i nostri caratteri nella realtà attuale, ovvero quella di essere difensori del mondo in un futuro prossimo senza intaccarne gli equilibri, in cui l'autore ritiene, a mio avviso, che venga fato passare maggiormente questo messaggio.
Musiche e disegni splendidi, pur essendo molto datati, da vedere assolutamente.
Uno dei miei cartoni preferiti quando ero piccola. Una trama semplice ma sviluppata in maniera complessa, con personaggi ben caratterizzati che possiedono tratti di ironia. Bellissima l'ambientazione futuristica, i disegni sono ben curati. Un titolo da collezionare, con ottimi contenuti. Gli elementi ripetitivi nello storyboard non appesantiscono la trama. I protagonisti maschili (come Kough) sono come dei cavalieri in chiave fantascientiifica. Bella la sigla ed il comparto musicale durante la narrazione.
Bellissimo anime vecchia generazione, ottima trasposizione di un grande classico della letteratura cinese come Viaggio in Oriente. Discreto disegno, ottima trama (è di Matsumoto) e buona introspezione dei personaggi, in particolare del protagonista Kugo, cyborg con sentimenti umani. Splendida atmosfera, un anime romantico. Una space opera con al centro, come protagonista, il viaggio.
Una delle tante serie ispirate alla celebre leggenda cinese del viaggio verso occidente (saiyuki). Questa volta l'ambientazione è spaziale/fantascientifica, al posto del monaco c'è la principessa Aurora e il protagonista è il cyborg ian Koug (anagramma di Goku) che con il suo giavellotto astrale (che sarebbe il niojbo) e insieme a Gorgo e Hakka protegge la principessa nel viaggio verso il grande pianeta. La storia è carina, l'anime si lascia seguire con interesse e curiosità quando lo si guarda per la prima volta. L'azione non manca, l'umorismo c'è, i buoni sentimenti anche; insomma ci sono tutti gli elementi tipici degli anime dell'epoca. Disegni e animazioni sono altrettanto in linea con i migliori anime dell'epoca. Tuttosommato quindi è una buona serie, niente di eccezionale ma un 7 se lo merita
Vecchia versione spaziale di Viaggio in occidente, il testo classico della letteratura cinese a cui liberamente (e inizialmente) si era ispirato anche Dragon Ball. Niente di chè, piacevole per qualcuno, ma nella miriade di altre rivisitazioni e citazioni di questo libro (Sayuki per esempio), questo vecchio anime fatica a farsi notare. C'è da dire che non sono molti però a rendere giustizia a questa storia, in quando perde facilmente carisma. La migliore oltre la prima stagione di Dragon Ball è sicuramente la vecchia ma sempre bella serie "The monkey" fatta nel 67 ma arrivata da noi solo nell' 80. Del resto è anche quella più fedele all'originale.