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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler

È il quarto lungometraggio sulla nostra oni preferita, "Lamù - The Forever".

“La principessa del ciliegio” è una sorta di rimaneggiamento di un archetipo tradizionale della letteratura favolistica giapponese. Infatti viene ripreso il tema della principessa degli oni, la quale viene fatta in questo caso coincidere con la principessa del ciliegio, che si rivela essere un alter ego di Lamù. Molti credono si tratti solo di una leggenda, ma così non è: infatti Lamù avverte da subito di essere legata al ciliegio sacro dove lei e gli altri compagni di classe stanno girando il loro film. Purtroppo, qualcuno propone in maniera incosciente e irresponsabile di abbattere il sacro ciliegio. Le conseguenze di questo gesto non si fanno attendere: Lamù si sente fin da subito più debole, i suoi poteri si affievoliscono fino ad esaurirsi e perde pure le corna, finendo per scomparire. Ciò comporta avvenimenti ancora più gravi per Tomobiki. I sogni dei suoi abitanti si congelano e/o si scontrano, facendo precipitare la città e il Paese nel caos di una guerra civile. A questo punto solo Lamù e indirettamente Ataru possono ripristinare l'equilibrio perso. E alla fine ci riescono.

Questa storia ha una doppia interpretazione e/o più interpretazioni, perché i sogni non sono mai a senso unico: può essere che si avverino, facendoci vivere ciò che più desideriamo, ma che poi si rivela essere noioso, tedioso, perché non c'è la persona che noi desideriamo e con la quale vorremmo condividere questo sogno, o possono anche sconvolgere l'equilibrio, facendo precipitare il mondo nel caos. Sta di fatto che questa esperienza si rivela abbastanza e/o decisamente traumatica per i nostri amici, i quali non riescono a reagire nel modo giusto, e di conseguenza commettono le azioni più insensate e/o disperate per dare un senso a ciò che sta accadendo. Dunque, possiamo affermare che il messaggio lasciato da questo quarto cortometraggio è abbastanza inquietante. Ma è una scelta voluta, visto che, essendo il quarto lungometraggio, il numero 4 ricopre un ruolo nefasto nella tradizione estremo orientale, sia giapponese che cinese, ma anche coreana. Forse il regista e i produttori hanno voluto metterci in guardia, e lo fanno lasciandoci degli indizi all'apparenza irrilevanti, ma che in realtà hanno un preciso significato. Ad esempio, la data dell'11-09 riportata sulla targa dell'auto di Shutaro che si vede con Shinobu. Oppure la presenza di Kenshiro come cameo, quasi a dire che sempre Shutaro è stato addestrato da Kenshiro, o la presenza della macchina del tempo de "Ritorno al Futuro", come a dire che magari Kenshiro o qualcun'altro l'hanno trovata per puro caso e hanno viaggiato in un futuro alternativo per cambiare il destino del mondo che sta per essere sconvolto dalla distruzione dell'equilibrio. Sono tante le possibili interpretazioni di questa pellicola, e questo è il punto di forza, perché lascia molto spazio di immaginazione, interpretazione, contestualizzazione, e permette quindi di fare molte libere associazioni.

La grafica è quella dell'anime, con qualche leggero ritocco per dire che i personaggi sono anche cambiati, sono più maturi dal punto di vista psicologico, non sono più tanto infantili, ma sono proprio entrati nell'età pre-adulta e si apprestano ad affrontare sfide molto più complesse e impegnative. In virtù di ciò si potrebbe anche pensare che il regista, i produttori e i creatori abbiano voluto trasmetterci il messaggio di non aspettare che il futuro si concretizzi nel peggior modo possibile e di non permettere alle nostre azioni presenti/passate di condizionarlo, impedendoci di realizzarlo, perché altrimenti si rischia che i nostri sogni si congelino e si blocchino, perché ci blocchiamo noi. La colonna sonora rispecchia quest'atmosfera abbastanza inquietante e sinistra, non più le allegre scorribande della serie originale, ma sfide che ci riguardano da dentro. Quindi, proprio come gli altri film tratti dalla serie, qui c'è un salto di qualità enorme nella trama, la quale ci chiede di fare molta introspezione e di capire cosa effettivamente vogliamo, e prima di tutto ci chiede di ritrovare noi stessi, per scoprire cosa veramente desideriamo e vogliamo e cosa no.

La questione può e deve interpretata in diversi modi a seconda del punto di vista dei protagonisti. Nel suo sogno Shinobu si vede ormai grande, a leggere soprattutto letteratura sia giapponese che francese, ma incontra Shutaro che chiede di sposarla, e lei è incuriosita dalle sue avances, ma poi prosegue il suo cammino; possiamo quindi dire che Shinobu non ne risente più di tanto. Shutaro nel suo sogno è un affermato campione di arti marziali e al suo seguito sta Moroboshi, che svolge la funzione di maggiordomo e di segretario, mentre lui sta per sposarsi con "quasi" tutte le ragazze protagoniste della serie, ad eccezione di Lamù, e questo genera in lui uno stato di insoddisfazione. Poi abbiamo i nostri quattro amici Megane, Kakugari, Perma e Chibi, i quali sognano di potersi fidanzare, possibilmente con Lamù, ma che rimangono a bocca asciutta nonostante abbiano trovato altre candidate. Ryunosuke sogna di poter sfoggiare la propria femminilità. Ryoko, la sorella di Mendo, spera di poter sposare Tobimaru, il quale è insidiato a sua volta dalla sorella minore Asuka. O altri come Ran, che spera di poter sposare Rei; Onsen, che sogna di avere una scuola modello; tutti quanti vedono i propri sogni. Beh, quasi tutti: nel frattempo Lamù scompare, alla ricerca di sé stessa, e Ataru si mette sulle tracce per riportarla a casa, mentre lei appare in sogno a tutti, però risulta essere sfuggente. Quindi, l'interpretazione può essere così riassunta: se sappiamo che cosa vogliamo, lo otteniamo, ma non siamo felici, dobbiamo solamente ritrovare noi stessi e lasciare andare i nostri sogni prima che ci portino a fare cose assurde, folli, pericolose e insensate, e ci rovinino la vita e distruggano la natura attorno a noi e dentro di noi... Alla fine tutto si risolve, ma rimane irrisolta la questione dei sogni, desideri; d'altronde questi tornano anche a tormentarci... Una sorta di visione pratica de "L'interpretazioni dei sogni" di Freud con risvolti alla Jung, Adler e Reich.
Voto: 10 e lode


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
“The Forever” mi ha dato qualcosa che nessun altro film mi ha mai dato, l’essermi alzato dalla sedia chiedendomi: “Ma io che cosa ho visto?” Mi è sembrato di esser stato tutto il tempo a vedere qualcosa di inesistente.
Il film, infatti, parla di tutto, finendo con il parlare di niente. Si comincia con un incipit tradizionale in cui i nostri girano un film descrivente una leggenda nipponica. Ma poi si riprende “Beautiful Dreamer”, con il tema del sogno che farà precipitare tutta Tomobiki nel caos. Il tutto abbandonando il surrealismo, ma pretendendo di essere realisti al massimo. Aggiungiamo poi tante idee buttate qua e là come il televisore buttato nella discarica, i topi che rodono i cavi della corrente e tante altre idee che non vanno ‘spoilerate’. Mettiamoci poi la domanda proibita sul fatto che Lamù sia in fondo un’aliena, ovvero un corpo estraneo di cui liberarsi, invece che un oggetto del desiderio, e ci saremo fatti un’idea di come nemmeno il regista sapesse dove volesse andare a parare.
Il comparto grafico riesce a rendere tutto ancor più indigeribile, dato che la grafica, la regia, le musiche sono buone e curate, rendendo il tutto una gran bella scatola che non contiene nulla. E in effetti, pur rispettando chi vi veda un ottimo film, io non posso che dare come voto tre.


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Shiryu of Dragon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Siamo nel 1986, e la serie anime della bella oni dai bikini tigrati sta per volgere al termine, dopo circa quattro anni e mezzo di messa in onda. Il film "Remember My Love" deve aver particolarmente mandato in visibilio gli appassionati ammiratori di Lamù, i quali inviano allo staff tantissime lettere dove scrivono che sono innamorati di lei.
L'idea di partenza era quella di realizzare un film che fungesse da epilogo agli episodi. Già, perché per chi non se ne fosse accorto il film in esame condivide alcune linee guida con quel finale che successivamente Rumiko Takahashi disegnerà nel manga, e intitolerà "Boy Meets Girl". Una di queste linee guida potrebbe già essere individuata semplicemente osservando la locandina del film, ma non mi spingerò oltre riguardo questo aspetto: non è il più importante, perché il risultato finale sarà qualcosa d'imprevisto.

Il regista Kazuo Yamazaki riceveva una gran quantità di lettere dedicate a Lamù. La sua risposta a queste lettere è intitolata "Urusei Yatsura 4: The Forever", dove stavolta prende il controllo anche della sceneggiatura, con la collaborazione di Toshiki Inoue.
Andiamo quindi a vedere che cosa rispose, ai fan di Lamù.

Dopo il deprimente e tristissimo film uscito l'anno prima, per fortuna questo lungometraggio presenta un considerevole ritorno dello humor "yatsuriano", per così dire, pur mantenendosi, complessivamente, piuttosto distante dai toni della serie TV.
Infatti la stragrande maggioranza degli spettatori è rimasta completamente confusa e amareggiata da questo strano lavoro. In casi come questi l'errore in cui si rischia di cadere maggiormente è quello di farsi l'idea iniziale che l'autore del film stia comunicando agli spettatori, con chissà quale profondissimo e criptico linguaggio, chissà quale macchinoso racconto, specie dopo che Mamoru Oshii ebbe sfornato quel particolare esperimento che fu "Beautiful Dreamer". Ma sotto quest'angolatura è impossibile leggere il messaggio espresso, semplicemente perché significherebbe cercare una spiegazione per mezzo di elementi che il film nemmeno fornisce in partenza.
Molti fan pensano che Yamazaki avesse intenzione di scimmiottare il collega Oshii, ma in realtà "The Forever" è un film che non ci azzecca proprio niente con il suo predecessore, e neanche ha la minima intenzione di farlo.

E' vero che di primo impatto è spiazzante. Ma non è così difficile capire quel che vuol comunicare. Si tratta infatti di uno stato di conflitto fra la vita nel mondo reale e una vita concentrata e ossessionata su Lamù, e sul mondo di "Urusei Yatsura" in genere. Si può notare come la maggior parte del film suggerisca, sia a livello musicale che grafico, stati d'animo tormentati.
Lamù è un personaggio molto attraente, sotto numerosi aspetti. Tutti l'apprezzano e le vogliono un gran bene. E' colei che sprigiona la luce nei loro animi, e li rende felici. Ma mentre contemplano questa meravigliosa luce, senza accorgersene sono trascinati via dai binari della realtà e della vita di tutti i giorni, binari che conducono verso le tenebre del futuro. Il sogno personificato in Lamù s'infrange di fronte al caos assordante di un mondo di tribolazioni, che corre all'impazzata verso l'immenso abisso dell'ignoto. Lamù è un'entità estranea, un'entità che non ha niente a che vedere con tutto ciò. Ella sbiadisce nei cuori delle persone che le stavano vicino, perché ora stanno provando l'impellenza della corsa al futuro. Eppure ella esiste negli animi di quei viaggiatori che seguono i binari, per questo è costretta a un confronto. Forse è possibile trovare, in qualche modo, una condizione di sinergia fra i due mondi, facendo in modo che Lamù non sia più né una dea a cui dedicare ogni briciolo delle proprie energie, né un'intrusa da gettare nell'oblio con amarezza. Chissà?

A volte le nostre vite sembrano un'interminabile routine che si ripete ciclicamente, ma quando meno ce lo aspettiamo si rivelano piene d'imprevisti; quando meno ce lo aspettiamo, le nostre sicurezze stanno vacillando. La vita stessa è qualcosa di sconosciuto.
Sei davanti alla televisione, stai per vedere la scena culminante di una dolcissima e romantica storia d'amore o di un'avvincente avventura, ma tutt'a un tratto il televisore si guasta e per qualche motivo non sei in grado di utilizzarne un altro. Ecco che un semplice caso fortuito va a privarti di una grossa fetta di libertà. Proiettarsi in un ideale mondo immaginario e sfuggente, trovarsi di fronte una situazione inattesa che infrange i propri valori, e cadere in crisi: questo è un aspetto preponderante del film.

Il risultato è molto singolare, è qualcosa che vacilla costantemente fra lo humor e la serietà, una serietà fatta di infinite insicurezze. Direi che la formula funziona. Una volta che si ha ben chiaro cosa dice questo film, le vicende risultano molto coinvolgenti e il risultato finale è dolcissimo.

Il character design è di una bellezza veramente incredibile, alcune inquadrature raggiungono apici che nemmeno da Akemi Takada mi sarei mai aspettato.
Le atmosfere sono molto particolari e variegate: talvolta sottilmente ansiogene, talvolta giocose, talvolta malinconiche.
La sigla di chiusura s'intitola "Melancholy no Kiseki" ed è una canzone meravigliosa.

Il doppiaggio italiano è molto ben interpretato, ma anche in questo caso l'adattamento presenta qualche errore di traduzione. Per comprendere con più facilità il film, consiglio decisamente di guardarlo con il doppiaggio giapponese e i sottotitoli.

Personalmente, se devo scegliere preferisco questo film a "Beautiful Dreamer", perché in definitiva è un film che va molto più a fondo, è un film che senza filosofeggiare particolarmente risulta più introspettivo e sottile, oltre che meno autoindulgente e meno "otaku-friendly".
D'altra parte, anche in questo caso siamo nettamente distanti dalla formula che Rumiko Takahashi aveva ideato: Kazuo Yamazaki ci ricorda solo vagamente tale formula, servendosi dei personaggi per veicolare la sua risposta ai fanatici di Lamù. Sinceramente è un messaggio che mi coinvolge ben poco sul livello del fanatismo per Lamù, perché l'aspetto che mi ha sempre avvicinato a quest'anime è l'enorme mole di sarcasmo - anche verso personaggi come Satoshi Megane, per intenderci - che la caratterizza. Mai ho avuto una qualche adorazione per i personaggi nel particolare, perché i toni della serie non mi hanno mai spinto a prendere sul serio anche uno solo dei suoi personaggi.
Il messaggio espresso diventa qualcosa di più nel suo lato più universale ed esistenziale. A quel punto diventa una realtà che coinvolge tutti.

Francamente vedo un'attitudine migliore nella serie TV, che pure afferma un mondo imprevedibile, ma affronta l'interrogativo con tantissima perfida ironia.
Per questo "The Forever" non merita il voto massimo, che ho dato ai 195 episodi di "Urusei Yatsura".
Fortunatamente, nei due anni successivi, Rumiko Takahashi correggerà alla grande il tiro con l'ottimo "Boy Meets Girl". Purtroppo "The Forever" è una voce che non riesce a farsi ascoltare completamente. Vale a dire: questo non è un film che può parlare a chiunque.

Qwerty94

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Qwerty94

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Film superbo, ma accolto nella maniera sbagliata.
Il film si propone come un grande affresco che racconta ciò che significa la persona di Lamù, pur facendola letteralmente sparire. Una storia che parla di gioventù, di bellezza, di nostalgia e di integrazione, nella quale si scruta nelle personalità di tutti i personaggi principali della serie, nel romanticismo di Shinobu, nell'amore stoico di Megane & Co., nella megalomania di Mendo, nell'amore velato di Ataru e persino nell'animo dello stesso quartiere di Tomobiki - che rappresenterà il vero villain del film, cercando di cancellare Lamù dalla memoria dei cittadini, perché vista come un corpo estraneo, per poi ricredersi attraverso l'amore di Ataru e i ricordi degli amici che spezzano i sogni. La storia presenta un forte simbolismo, derivato in parte da leggende e miti giapponesi, finalizzati a descrivere e analizzare la figura dell'aliena e ciò che rappresenta: infatti alla sua scomparsa il clima primaverile, poeticamente descritto nelle prime sequenze, si trasforma in un clima rigido e invernale dove il ghiaccio si materializza come sintomo di qualcosa che è stato perduto.
Il lato tecnico è di pregevole fattura e il lato visivo è fenomenale.
Un film troppo bistrattato che purtroppo non ha avuto la stessa rivalutazione dell'altro controverso lungometraggio "Beautiful Dreamer". Da vedere e apprezzare.


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Bradipo Lento

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Quando vidi "Beautiful Dreamer" rimasi molto spiazzato dalla scelta di Mamoru Oshii di andare completamente fuori tema rispetto alla serie televisiva. A mente fredda devo dire che la sua idea ha contribuito a creare un film molto particolare dove la storia che ha concepito è molto più importante rispetto alla fedeltà con il manga e l'anime.
"The forever" segue un po' la stessa linea, ma Kazuo Yamazaki sembra quasi voler scimmiottare i risultati raggiunti dal suo illustre predecessore alla regia dei film e degli episodi della serie. Gli eventi narrati sono eccessivamente surreali, e diverse storie sembrano fini a se stesse: francamente risulta molto difficile capire cosa le tenga insieme e quale sia il loro senso nello sviluppo della trama.

La storia inizia mostrando gli eventi che accadono in seguito all'abbattimento di un ciliegio secolare che si trova nei possedimenti della famiglia Mendo: il clima di Tomobiki impazzisce e giornate gelide si alternano ad altre afose dove cicale e libellule invadono la città. La cosa più importante, però, è che i poteri sovrannaturali di Lamù iniziano a indebolirsi e tutti i suoi amici stanno perdendo la memoria di lei e dei momenti trascorsi insieme. Gli eventi sembrano legati tra loro, e quando Lamù scompare le cose iniziano a precipitare: soltanto Ataru ha l'intuizione giusta per cercare di ritrovare la ragazza e, mentre gli altri si dedicano a una battaglia, lui punta deciso al luogo dove pensa di poter trovare Lamù.

Gran parte del film si basa su allegorie e scene prese a prestito dalla mitologia giapponese; il problema è che non si riesce a capire la giusta chiave di lettura degli eventi e molti aspetti rimangono incomprensibili. Posso accettare il fatto che il ciliegio custodisse la memoria storica di tutto il quartiere di Tomobiki e che il suo abbattimento alteri l'equilibrio della città, ma sinceramente non capisco bene come le cose possano tornare alla normalità dopo che Lamù è stata a contatto con i resti della pianta per vari giorni (sott'acqua, tra l'altro, sfruttando le caramelle di ossigeno già viste nella serie in alcuni episodi). Il senso della terribile guerra che sconvolge Tomobiki nel finale del film, poi, mi è del tutto oscuro: perché le famiglie Mendo e Mizunokouji si devono dare battaglia quando tutto intorno a loro sta precipitando? Allo stesso modo mi sembrano fini a se stesse anche le scene ambientate nel sottosuolo della città: quale sviluppo danno alla trama? Aiutano a capire meglio il senso degli eventi?

Alcune scene, comunque, fanno riflettere. Le metamorfosi di Megane e degli altri ammiratori di Lamù (innamorati di altre ragazze, quando avevano giurato amore eterno all'aliena) e di Shinobu (che ora è una frivole appassionata di romanzi rosa innamorata di due ragazzi) sono scioccanti e rendono bene l'idea di quanto sia stata devastante la perdita della memoria della città.
Momenti poetici nella scena in cui Lamù e Ran riescono a comprendere il senso del cinguettio degli uccelli e quando Lamù riesce a sentire il canto dell'albero quando gli altri la prendono per ubriaca (Ataru le aveva fatto mangiare un umeboshi, che per lei ha lo stesso effetto di un superalcolico). Divertenti i punti in cui Lamù si indebolisce e vola più lentamente di Ten o viene sconfitta da un Aturu che rispedisce al mittente una scarica elettrica meno potente del solito. Purtroppo si tratta solo di brevi passaggi nel film, che per quanto mi riguarda non riesce a decollare.

La parte grafica è di buon livello, paragonabile a quello della serie: mi hanno spiazzato alcuni personaggi come Shinobu e soprattutto Sakura, piuttosto diversi da quelli a cui siamo abituati.
Di ottimo livello invece la colonna sonora, con una menzione d'onore per "Melancholy no kiseki", la canzone della sigla finale: molto melodica e dolce, sembra quasi più adatta a film dove la parte sentimentale è più presente.

Film troppo criptico per poter entrare nel cuore, anche gli appassionati di Lamù difficilmente riusciranno a farselo piacere. Se si voleva tentare di ripercorrere la strada di "Beautiful Dreamer", il tentativo non è riuscito: sembra di essere davanti a un lavoro realizzato per dimostrare di essere "più bravi del maestro", ma il risultato ottenuto è di un livello decisamente inferiore.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Ohibò, una di quelle rare volte in cui alla fine del film mi sia chiesto che kaiser avessi visto!
I due spunti sono, come già avvenuto per due episodi, uno presente sia nel fumetto sia nella serie TV, un altro solo in quest'ultima, quello di girare un film.
Da quì partirà tutta una serie di vicende di cui onestamente non ho capito il senso. Forse si volevano ricreare, nonostante da come ho letto non fosse stato bene accolto, lo stesso mistero e la stessa magia di "Beautiful dreamer", ma se questo poneva alcune analisi senza risultare complicato e non mancando dello humour della serie, la quarta pellicola della ragazza dello spazio risulta onestamente pesante, inconcludente e con scene che paiono slegate tra di loro, di cui la migliore a mio avviso è quella ambientata in un universo alternativo o roba simile.
Non so cosa sia successo in fase di scrittura della sceneggiatura e durante la realizzazione del film, fatto sta che si è giunti a un qualcosa che non è né carne né pesce. Il film non fa ridere, non fa riflettere e non coinvolge nel mistero.
Sono rimasto onestamente sbigottito, con tutto il rispetto, da come con Lamù e co. si sia potuta realizzare un'opera così noiosa. Mah! Decisamente al di sotto delle tre opere precedenti. 4,5.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Credo fortemente che l'intento dello staff nella realizzazione di questo quarto film di Lamù abbia voluto semplicemente eslatare un particolare non trascurabile,ovvero il successo della serie.

Difatti nel 1986 la fortunata serie televisiva si avvia alla sua conclusione, e come è capitato in passato per diversi cartoon americani "celebrativi" dei successi dei loro beniamini, si è optato praticamente per la stessa cosa anche qui.

Il film si presenta con disegni ed animazione miglori di molto rispetto al precedente film, dove "l'effetto sbiadito" dei volti aveva condizionato non poco il successo del film, ma a mio avviso, anche lì c'era del "voluto" in quel tratto.

Qui ci si basa semplicemente sull'estetica della serie, sul gusto del bello, lamù ci viene presentata, così come altri protagonsiti femminili dell'opera sempre in una versione "da star", laddove l'allegoria della trama viene rappresentata appunto dall'ideazione dei protagonisti di girare un film con la ragazza dello spazio assoluta protagonista.

Infatti i disegni sono quanto di più curato ci possa essere nelle espressioni e nei lineamenti, tanto da poterlo definire il vero sequel artistico del primo film, però, al contrario del terzo film, la trama un pò troppo piatta ne risente sul successo del prodotto, purtroppo nessuno è perfetto!

In quest'opera i comprimari aiutano molto a far emergere ancor di più la figura della protagonista dove si inseriscono e spariscono dalla scena continuamente,creando un'altalena di eventi all'interno del film che è comunque godibile.

Il problema della trama altalenante però non dà un filo logico preciso all'opera in questione, al punto di dover pensare che il film sia diviso in due distinti atti e in due diversi finali, tesi assolutamente sbagliata, a mio avviso, perchè il senso per cui l'opera è stata concepita è stato esclusivamente quello di impreziosire il personaggio di Lamù con disegni che la portano di diritto nell'olimpo dell'animazione giapponese per restarci per sempre, quando si fa un titolo "celebrativo" come questo, la trama può anche non esserci, basta che ci sia la star per metterere il suo nome definitivamente negli annali del genere visto quanto ha "già dato" nelle precedenti opere a lei dedicate.

Utente970

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Utente970

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Lungometraggio eccessivamente melodrammatico, confuso e con elementi (ed un personaggio) fuori posto. A parte un paio di scene divertenti ed azzeccate con Ataru, questo film in particolare snatura lo spirito dei personaggi originali, sfruttati solo per allungare la già sonnolenta vicenda fino a farla divenire terribilmente noiosa da seguire. Lo spunto introspettivo oltretutto tenta parecchio lo spettatore di velocizzare o saltare le scene. Se la trama bislacca fosse stata espressa con maggiore serenità e chiarezza, magari nella mezzora disimpegnata di una puntata normale, probabilmente sarebbe riuscita meglio. Allo stato attuale comunque, la sceneggiatura e l'atmosfera non convincono proprio per niente.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Nel 1986, la conclusione della celebre serie animata "Urusei Yatsura" è in dirittura d'arrivo, ma prima di questo evento, i fan vengono accontentati (?) con il rilascio del quarto prodotto cinematografico ispirato ai molteplici personaggi di questa saga.
Tuttavia, non è un caso che la stessa mamma di Lamù, Rumiko Takahashi, abbia completamente denigrato il risultato finale di questa produzione.
Il punto critico di questo film, che ha messo tutti inevitabilmente d'accordo, risiede nella complessità, o meglio, incomprensibilità e disordine, del plot, manifestati con spudoratezza dall'inizio alla fine, ma mai, purtroppo, giustificati, nè all'interno delle vicende, nè da una qualsivoglia voce narrante.
La baraonda riscontrabile nella narrazione, che presenta sequenze spesso slegate fra loro illogicamente, non è certo paragonabile a quella che in "Beautiful Dreamer", del 1984, aveva affascinato numerosi appassionati, offrendo allo spettatore tanti misteri ma anche le chiarificazioni dovute.
Il tema del sogno introdotto due anni prima si ritrova in "The Forever", ma stavolta non lascia il segno, bensì miseri dubbi e amaro in bocca.
Persino la mole comica, ovvero il minimo che si possa ricavare da una commedia, appare sterile e addirittura spossante, per via di protagonisti piuttosto morbosi e ormai fotocopiati.
Riassumendo quel poco di comprensibile traibile dalla storia: tutta la scuola di Ataru Moroboshi è alle prese con la realizzazione di un film. L'aristocratico Mendo ha infatti deciso di lasciare una testimonianza ai posteri, e quindi intende trasporre su pellicola un'antica leggenda tramandata nella sua famiglia di generazione in generazione. Lamù è destinata a ricoprire il ruolo di protagonista, interpretando una mostruosa principessa. Le riprese procedono bene, fino a quando il taglio di un albero di ciliegio scatena una maledizione. Quello stesso albero precipita addosso a Lamù che viene ferita, e la riuscita del film sembra dunque compromessa, ma bisogna trovare una soluzione...
Una colonna sonora discreta e un'animazione negli standard non assicurano al titolo la sufficienza. Se amate l'aliena dai capelli verdi, realizzerete c'è di meglio in giro.

Ivan180378

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Ivan180378

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Avrebbe qualche lato positivo questo anime, e cioè un bel character design, discrete animazioni e disegni. Ma tutto finisce qui. Ed è poco per rendere sufficiente un anime. La trama è assolutamente confusa, ma più che confusa si direbbe che chi l'ha fatto non avesse idea di cosa volesse fare. Le musiche fanno pietà. I ritmi sono lentissimi. Insomma, dopo 45 minuti vi garantisco che cedete e cambiate DVD. Assolutamente sconsigliato. Info: [email protected]

Lalluma

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Lalluma

Episodi visti: 1/1 --- Voto 1
La Takashi questo film lo ha definito così "La trama è confusa e senza senso, non si capisce nulla".
E io sono d'accordo con lei.
Lo sconsiglio perchè alla fine la storia dell'anime è messa completamente da parte dando vita a tutt'altro genere.