Sfondamento dei cieli Gurren Lagann
"Dare un calcio alla ragione e fare spazio all'impossibile: è questa la filosofia della brigata Gurren!"
Questa frase appartiene al primo episodio di questa serie, ed è una vera e propria dichiarazione di intenti.
Gurren Lagann ha come obiettivo quello di dimostrare che per vivere appieno la propria vita, è necessario sfidare la ragione e tendere verso l'impossibile.
Per quale motivo? Semplice. L'umanità non può fare a meno di evolversi.
Con Gurren Lagann lo spettatore viene posto in un contesto dinamico dove tutto diventa ben presto "over the top". L'azione è frenetica, i colori sono vivaci, i personaggi sono rappresentati in maniera volutamente esagerata.
Il lavoro autoriale è notevole e lo si percepisce specie nella seconda metà del primo arco della serie. Lo spettatore non è solo il destinatario di un messaggio, ma è parte integrante di esso.
Coloro che entrano in contatto con quest'opera, non sono relegati ad osservare la crescita del protagonista da "lontano", piuttosto sono invitati a prenderne parte attivamente.
Ma esiste una "ragione" per cui è necessario fare spazio all'impossibile?
La risposta a questa domanda è sostanzialmente l'argomento principale della seconda parte della trama.
Il ritmo rallenta un po' in alcuni punti, perché l'obiettivo è far riflettere lo spettatore.
L'impossibile apre strade verso sogni e speranze, ma può diventare anche una trappola pronta a far sprofondare una persona nella disperazione assoluta.
I veri nemici sono coloro che vogliono creare un mondo senza sogni, coloro che hanno abbracciato il concetto di stagnazione, per evitare di evolversi.
Ancora una volta la risposta è qualcosa che è stato al centro della narrazione durante tutti gli episodi: ovvero la spirale. L'idea che il presente non sia altro che l'intreccio tra passato e futuro che genera milioni di strade e di possibilità.
Cosa rappresenta Gurren Lagann?
Niente di più di quel che è. Un anime "over the top" che nel suo strafare sa coinvolgere ed emozionare.
C'è la crescita dei personaggi, ma non è un romanzo di formazione.
Ci sono vicende politiche, ma non è un'opera distopica.
Ci sono battaglie epiche, ma non è un battle anime.
Gurren Lagann prende volentieri elementi caratterizzanti di molti generi, ma non si identifica in nessuno di essi. Perché è stato pensato per essere qualcosa di diverso.
E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
In sintesi:
Un'opera ben caratterizzata, diversa dal solito, e concepita con grande maestria da parte degli autori. Qualche sbavatura sul lato tecnico, mentre dal punto di vista narrativo l'anime è veramente solido. Il suo essere frenetico e "over the top" è sicuramente un punto di forza, ma fa emergere anche qualche difetto (alcune situazioni risultano un po' forzate e data la presenza di molti personaggi, qualche comprimario è stato inevitabilmente ridotto a comparsa).
Voto finale: 8,5
Questa frase appartiene al primo episodio di questa serie, ed è una vera e propria dichiarazione di intenti.
Gurren Lagann ha come obiettivo quello di dimostrare che per vivere appieno la propria vita, è necessario sfidare la ragione e tendere verso l'impossibile.
Per quale motivo? Semplice. L'umanità non può fare a meno di evolversi.
Con Gurren Lagann lo spettatore viene posto in un contesto dinamico dove tutto diventa ben presto "over the top". L'azione è frenetica, i colori sono vivaci, i personaggi sono rappresentati in maniera volutamente esagerata.
Il lavoro autoriale è notevole e lo si percepisce specie nella seconda metà del primo arco della serie. Lo spettatore non è solo il destinatario di un messaggio, ma è parte integrante di esso.
Coloro che entrano in contatto con quest'opera, non sono relegati ad osservare la crescita del protagonista da "lontano", piuttosto sono invitati a prenderne parte attivamente.
Ma esiste una "ragione" per cui è necessario fare spazio all'impossibile?
La risposta a questa domanda è sostanzialmente l'argomento principale della seconda parte della trama.
Il ritmo rallenta un po' in alcuni punti, perché l'obiettivo è far riflettere lo spettatore.
L'impossibile apre strade verso sogni e speranze, ma può diventare anche una trappola pronta a far sprofondare una persona nella disperazione assoluta.
I veri nemici sono coloro che vogliono creare un mondo senza sogni, coloro che hanno abbracciato il concetto di stagnazione, per evitare di evolversi.
Ancora una volta la risposta è qualcosa che è stato al centro della narrazione durante tutti gli episodi: ovvero la spirale. L'idea che il presente non sia altro che l'intreccio tra passato e futuro che genera milioni di strade e di possibilità.
Cosa rappresenta Gurren Lagann?
Niente di più di quel che è. Un anime "over the top" che nel suo strafare sa coinvolgere ed emozionare.
C'è la crescita dei personaggi, ma non è un romanzo di formazione.
Ci sono vicende politiche, ma non è un'opera distopica.
Ci sono battaglie epiche, ma non è un battle anime.
Gurren Lagann prende volentieri elementi caratterizzanti di molti generi, ma non si identifica in nessuno di essi. Perché è stato pensato per essere qualcosa di diverso.
E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
In sintesi:
Un'opera ben caratterizzata, diversa dal solito, e concepita con grande maestria da parte degli autori. Qualche sbavatura sul lato tecnico, mentre dal punto di vista narrativo l'anime è veramente solido. Il suo essere frenetico e "over the top" è sicuramente un punto di forza, ma fa emergere anche qualche difetto (alcune situazioni risultano un po' forzate e data la presenza di molti personaggi, qualche comprimario è stato inevitabilmente ridotto a comparsa).
Voto finale: 8,5
“Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è sicuramente una serie ‘tamarra’ che sa prendersi poco sul serio, piena di parodie riferite ad anime famosi, così come di combattimenti al limite dell’assurdo; ma è anche e soprattutto una serie con un cuore che sa far emozionare e anche piangere. Il suo vero punto di forza sono infatti le caratterizzazioni dei personaggi, che evolveranno durante la serie anche in modi in alcuni casi inaspettati. Questo aspetto si nota soprattutto nella seconda parte dell’anime, più drammatica e seriosa. Personalmente, lo ritengo una gran bella rivelazione.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann". Direi che già solo il titolo di questo anime anticipa perfettamente ciò con cui si avrà a che fare: una serie estremamente esagerata, sopra le righe, epica e 'tamarra', il tutto condito da una buona dose di dramma e comicità, elementi che si alternano in una danza continua, dando vita a un'atmosfera estremamente surreale, eppure così affascinante. Non si può fare a meno di rimanere catturati dalle animazioni, dai colori sgargianti dei disegni, dalla storia, dalle ambientazioni, dai personaggi e il loro carisma: ogni cosa pare esagerata, eppure conquista lo spettatore poco a poco.
Uno dei più grandi punti di forza di quest'anime è senza dubbio il modo in cui riesce a giocare con la percezione che ne hanno gli spettatori: come si susseguono il tono delle vicende e i caratteri dei loro protagonisti, così cambia anche il modo di vedere gli eventi da parte di chi sta guardando. Ad un inizio estremamente comico e sopra le righe, che parodizza gli anime mecha classici e la loro struttura, segue una parte decisamente più drammatica, incentrata sulla percezione che si ha di sé stessi, sul miglioramento personale e il porsi continuamente domande, per cercare di comprendere meglio il mondo. L'anime prosegue, e così all'auto-miglioramento si sostituiscono la politica e la necessità di proteggere ciò che si è creato, per poi giungere infine alla parte finale, che rappresenta l'epica più pura, un vero e proprio combattimento tra bene e male che raggiunge livelli inimmaginabili.
Autori di questo crescendo continuo sono i personaggi, all'apparenza caricaturali, eppure estremamente vividi, dopo un po' che si impara a conoscerli, semplici nel loro modo di pensare e agire, eppure così caratteristici e iconici: Kamina, uomo così esagerato e carismatico, ma che nasconde comunque un lato fragile e sensibile sotto la maschera di un duro; Nia, una ragazza all'apparenza svampita e strana, ma che possiede invece la grande capacità di comprendere il cuore umano e una spiccata curiosità; Rossiu, all'esterno apatico e noioso, ma in realtà solo alla continua ricerca del bene; infine Simon, protagonista della storia ed emblema e fulcro del suo climax, un personaggio che cresce insieme allo show e sotto l'occhio dello spettatore, che ne osserva man mano i dubbi, le ansie e le paranoie, ma anche il coraggio e la furbizia. Una menzione speciale va fatta in onore di Viral, Lordgenome e Kittan, altri personaggi che ho trovato caratterizzati estremamente bene e iconici, ma c'è da dire che anche la parte più secondaria del cast abbia ottenuto una propria personalità riconoscibile e apprezzabile.
Il doppiaggio italiano è senza dubbio molto buono, essendo ogni doppiatore scelto in grado di rendere bene la personalità e la peculiarità dei personaggi.
Il tema principale è quello del continuare ad avanzare sempre più avanti, superando ogni ostacolo e andando oltre i propri limiti, che, nonostante possa sembrare banale, viene sviscerato e rappresentato in modo completo ed esaustivo, tramite la metafora di una trivella che man mano che gira continua comunque ad avanzare lentamente, un tema che viene ricollegato poi alla natura umana stessa.
Il lato tecnico è infine quasi sempre eccellente, presentando in quasi tutti gli episodi animazioni di alto livello e disegni carichi di colore, e che presentano un line art all'occasione sporco e grezzo. Una colonna sonora azzeccata completa e accompagna il tutto, rendendo perfettamente le atmosfere epiche dell'anime e aumentandone al massimo l'espressività.
È innegabile che questo non sia un anime la cui visione possa risultare gradita a tutti: se per quanto mi riguarda la sua esagerazione e leggerezza, insieme ai personaggi così semplici eppure così espressivi, ne costituiscono il punto di forza principale, è innegabile che per altri possa risultare fin troppo superficiale e sopra le righe. Consiglio la visione a chi cerca qualcosa di leggero e divertente, ma non per questo meno coinvolgente ed entusiasmante.
Alla fine questa è la storia di un uomo che continua a lottare.
Uno dei più grandi punti di forza di quest'anime è senza dubbio il modo in cui riesce a giocare con la percezione che ne hanno gli spettatori: come si susseguono il tono delle vicende e i caratteri dei loro protagonisti, così cambia anche il modo di vedere gli eventi da parte di chi sta guardando. Ad un inizio estremamente comico e sopra le righe, che parodizza gli anime mecha classici e la loro struttura, segue una parte decisamente più drammatica, incentrata sulla percezione che si ha di sé stessi, sul miglioramento personale e il porsi continuamente domande, per cercare di comprendere meglio il mondo. L'anime prosegue, e così all'auto-miglioramento si sostituiscono la politica e la necessità di proteggere ciò che si è creato, per poi giungere infine alla parte finale, che rappresenta l'epica più pura, un vero e proprio combattimento tra bene e male che raggiunge livelli inimmaginabili.
Autori di questo crescendo continuo sono i personaggi, all'apparenza caricaturali, eppure estremamente vividi, dopo un po' che si impara a conoscerli, semplici nel loro modo di pensare e agire, eppure così caratteristici e iconici: Kamina, uomo così esagerato e carismatico, ma che nasconde comunque un lato fragile e sensibile sotto la maschera di un duro; Nia, una ragazza all'apparenza svampita e strana, ma che possiede invece la grande capacità di comprendere il cuore umano e una spiccata curiosità; Rossiu, all'esterno apatico e noioso, ma in realtà solo alla continua ricerca del bene; infine Simon, protagonista della storia ed emblema e fulcro del suo climax, un personaggio che cresce insieme allo show e sotto l'occhio dello spettatore, che ne osserva man mano i dubbi, le ansie e le paranoie, ma anche il coraggio e la furbizia. Una menzione speciale va fatta in onore di Viral, Lordgenome e Kittan, altri personaggi che ho trovato caratterizzati estremamente bene e iconici, ma c'è da dire che anche la parte più secondaria del cast abbia ottenuto una propria personalità riconoscibile e apprezzabile.
Il doppiaggio italiano è senza dubbio molto buono, essendo ogni doppiatore scelto in grado di rendere bene la personalità e la peculiarità dei personaggi.
Il tema principale è quello del continuare ad avanzare sempre più avanti, superando ogni ostacolo e andando oltre i propri limiti, che, nonostante possa sembrare banale, viene sviscerato e rappresentato in modo completo ed esaustivo, tramite la metafora di una trivella che man mano che gira continua comunque ad avanzare lentamente, un tema che viene ricollegato poi alla natura umana stessa.
Il lato tecnico è infine quasi sempre eccellente, presentando in quasi tutti gli episodi animazioni di alto livello e disegni carichi di colore, e che presentano un line art all'occasione sporco e grezzo. Una colonna sonora azzeccata completa e accompagna il tutto, rendendo perfettamente le atmosfere epiche dell'anime e aumentandone al massimo l'espressività.
È innegabile che questo non sia un anime la cui visione possa risultare gradita a tutti: se per quanto mi riguarda la sua esagerazione e leggerezza, insieme ai personaggi così semplici eppure così espressivi, ne costituiscono il punto di forza principale, è innegabile che per altri possa risultare fin troppo superficiale e sopra le righe. Consiglio la visione a chi cerca qualcosa di leggero e divertente, ma non per questo meno coinvolgente ed entusiasmante.
Alla fine questa è la storia di un uomo che continua a lottare.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è quel genere di anime per cui non esistono vie di mezzo: o lo ami o lo odi. Personalmente adoro questo anime, mi è davvero rimasto incastrato nel cuore, ma non nascondo di essere cosciente del fatto che può non piacere a tutti.
Le animazioni sono sicuramente particolari, caratterizzate da colori forti e contorni spessi; fluide e molto esagerate alla ricerca dell’epico. Insomma, non esattamente un normale anime. Personalmente, sono innamorata di questo stile, ma è molto soggettiva come cosa.
I personaggi sono altalenanti: si passa da personaggi con uno sviluppo superlativo che difficilmente dimenticherete, a personaggi a cui manca un approfondimento psicologico. Perciò non negherò che "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" ha le sue pecche, però allo stesso tempo vi dirò che la crescita di alcuni personaggi e il carattere forte di altri, per me, controbilanciano alla grande. In particolare, mi è rimasta impressa la crescita del personaggio di Simon, che ho trovato davvero una tra le crescite più emozionanti che ho visto negli anime. Sarà che come personaggio mi assomiglia molto, ma ancora oggi non riesco a dimenticare il suo momento di svolta.
Questo anime mi mette davanti ad un vero dilemma: da una parte mi rendo conto della sua imperfezione, ma dall'altro... lo adoro. Semplicemente, lo adoro.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un grido: insegui l’impossibile e prenditelo; è un inno al credere in sé stessi.
Kamina non si fa frenare dal reale, sfida l’impossibile urlando a squarciagola come un pazzo, e tutti gli ridono dietro, ma lui non si lascia scalfire nel suo spirito e dimostra a tutti di avere ragione. Sulle prime può sembrare uno schema infantile, ma in realtà il messaggio che questo personaggio vuole dare è tutto fuorché infantile, perché "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non dice che raggiungere i propri scopi sia facile o privo di sacrifici, non mente: nella corsa all’impossibile si perde tanto, se non tutto, ma qual è l’alternativa? Rimanere per sempre rinchiusi nella paura di vivere?
Questo anime è imperfetto, esagerato, esuberante, a tratti magari anche noioso, ma il sentimento e la filosofia che ho trovato qui... raramente mi è capitato di trovarli altrove.
Potreste trovarci tutto e potreste trovarci nulla.
Il mio consiglio è di non approcciarlo con la ragione, perché la ragione qui non c’è. Fatevi due risate e lasciatevi andare al suo assurdo, che poi in ultima analisi è un assurdo allegorico che nasconde un messaggio più grande: la ragione non arriva dove i sentimenti possono.
Con tutti i suoi difetti, ma tanto cuore e filosofia.
Lo consiglio anche a coloro a cui non piace il genere mecha (a me di solito non piace).
Le animazioni sono sicuramente particolari, caratterizzate da colori forti e contorni spessi; fluide e molto esagerate alla ricerca dell’epico. Insomma, non esattamente un normale anime. Personalmente, sono innamorata di questo stile, ma è molto soggettiva come cosa.
I personaggi sono altalenanti: si passa da personaggi con uno sviluppo superlativo che difficilmente dimenticherete, a personaggi a cui manca un approfondimento psicologico. Perciò non negherò che "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" ha le sue pecche, però allo stesso tempo vi dirò che la crescita di alcuni personaggi e il carattere forte di altri, per me, controbilanciano alla grande. In particolare, mi è rimasta impressa la crescita del personaggio di Simon, che ho trovato davvero una tra le crescite più emozionanti che ho visto negli anime. Sarà che come personaggio mi assomiglia molto, ma ancora oggi non riesco a dimenticare il suo momento di svolta.
Questo anime mi mette davanti ad un vero dilemma: da una parte mi rendo conto della sua imperfezione, ma dall'altro... lo adoro. Semplicemente, lo adoro.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un grido: insegui l’impossibile e prenditelo; è un inno al credere in sé stessi.
Kamina non si fa frenare dal reale, sfida l’impossibile urlando a squarciagola come un pazzo, e tutti gli ridono dietro, ma lui non si lascia scalfire nel suo spirito e dimostra a tutti di avere ragione. Sulle prime può sembrare uno schema infantile, ma in realtà il messaggio che questo personaggio vuole dare è tutto fuorché infantile, perché "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non dice che raggiungere i propri scopi sia facile o privo di sacrifici, non mente: nella corsa all’impossibile si perde tanto, se non tutto, ma qual è l’alternativa? Rimanere per sempre rinchiusi nella paura di vivere?
Questo anime è imperfetto, esagerato, esuberante, a tratti magari anche noioso, ma il sentimento e la filosofia che ho trovato qui... raramente mi è capitato di trovarli altrove.
Potreste trovarci tutto e potreste trovarci nulla.
Il mio consiglio è di non approcciarlo con la ragione, perché la ragione qui non c’è. Fatevi due risate e lasciatevi andare al suo assurdo, che poi in ultima analisi è un assurdo allegorico che nasconde un messaggio più grande: la ragione non arriva dove i sentimenti possono.
Con tutti i suoi difetti, ma tanto cuore e filosofia.
Lo consiglio anche a coloro a cui non piace il genere mecha (a me di solito non piace).
"Tengen Toppa Gurren Lagann"
Ma quanto mi piace dire questo titolo?
Prima di guardarlo pensavo di averne visti di anime 'tamarri' ed esagerati... Dopo la visione di "Tengen Toppa Gurren Lagann" mi son detto: "Beh, in fondo quelli non erano così esagerati".
Non mi soffermerò sulla trama, per il semplice fatto che la considero di secondaria importanza.
Quindi, veniamo a noi. Dovreste vedere "Tengen Toppa Gurren Lagann" perché è tecnicamente perfetto? No.
Dovreste vederlo perchè ha una trama perfetta fin nei più piccoli dettagli? Assolutamente no.
Ma dovete vederla se alla fine dei ventisette episodi volete essere delle persone più felici.
Sembra un esagerazione, e in effetti lo è. Ma, se vi chiedete come sia possibile che un anime vi tenga incollati allo schermo con scene d'azione mozzafiato, per poi emozionare in modo indescrivibile, beh, allora dovete proprio guardarlo. Perché a parer mio è questo che è "Tengen Toppa Gurren Lagann", di indescrivibile bellezza nella sua assoluta semplicità.
Gli altri aspetti positivi possono solo essere di contorno. Opening indimenticabile, protagonisti eccellenti (Simon, Kamina e Yoko best trio) e OST spettacolari. Vi piacciono gli anime in cui i personaggi secondari sono ben strutturati e importanti a livello di trama? Sarà difficile sceglierne solo uno.
Il tema del credere in sé stessi non è semplicistico come nella maggior parte degli shonen, ma viene sviscerato come in nessun'altra opera e si lega ai sentimenti e alle anime delle persone che ti vogliono bene o che te ne hanno voluto. Anche qui sta la grandezza di questo anime, mostrare una profondità nei personaggi fuori dal comune e camuffare il tutto con scene d'azione e robottoni sempre più esagerati.
Inoltre, gli amanti dei classici ameranno di sicuro i mille riferimenti a opere del passato, da "Gundam" a "FLCL", passando per "Rocky Joe".
Personalmente, non sono un appassionato di genere mecha, che considero un genere un po' troppo legato al passato degli anime, con i grandi titoli degli anni '70 e '80 che hanno definito il genere. Ma a parer mio non c'è dubbio che "Tengen Toppa Gurren Lagann" possa essere considerato l'ultimo grande mecha.
In definitiva, il giorno in cui volete farvi un favore, ragazzi e ragazze... Guardate "Tengen Toppa Gurren Lagann"!
Con chi credete di avere a che fare!
Ma quanto mi piace dire questo titolo?
Prima di guardarlo pensavo di averne visti di anime 'tamarri' ed esagerati... Dopo la visione di "Tengen Toppa Gurren Lagann" mi son detto: "Beh, in fondo quelli non erano così esagerati".
Non mi soffermerò sulla trama, per il semplice fatto che la considero di secondaria importanza.
Quindi, veniamo a noi. Dovreste vedere "Tengen Toppa Gurren Lagann" perché è tecnicamente perfetto? No.
Dovreste vederlo perchè ha una trama perfetta fin nei più piccoli dettagli? Assolutamente no.
Ma dovete vederla se alla fine dei ventisette episodi volete essere delle persone più felici.
Sembra un esagerazione, e in effetti lo è. Ma, se vi chiedete come sia possibile che un anime vi tenga incollati allo schermo con scene d'azione mozzafiato, per poi emozionare in modo indescrivibile, beh, allora dovete proprio guardarlo. Perché a parer mio è questo che è "Tengen Toppa Gurren Lagann", di indescrivibile bellezza nella sua assoluta semplicità.
Gli altri aspetti positivi possono solo essere di contorno. Opening indimenticabile, protagonisti eccellenti (Simon, Kamina e Yoko best trio) e OST spettacolari. Vi piacciono gli anime in cui i personaggi secondari sono ben strutturati e importanti a livello di trama? Sarà difficile sceglierne solo uno.
Il tema del credere in sé stessi non è semplicistico come nella maggior parte degli shonen, ma viene sviscerato come in nessun'altra opera e si lega ai sentimenti e alle anime delle persone che ti vogliono bene o che te ne hanno voluto. Anche qui sta la grandezza di questo anime, mostrare una profondità nei personaggi fuori dal comune e camuffare il tutto con scene d'azione e robottoni sempre più esagerati.
Inoltre, gli amanti dei classici ameranno di sicuro i mille riferimenti a opere del passato, da "Gundam" a "FLCL", passando per "Rocky Joe".
Personalmente, non sono un appassionato di genere mecha, che considero un genere un po' troppo legato al passato degli anime, con i grandi titoli degli anni '70 e '80 che hanno definito il genere. Ma a parer mio non c'è dubbio che "Tengen Toppa Gurren Lagann" possa essere considerato l'ultimo grande mecha.
In definitiva, il giorno in cui volete farvi un favore, ragazzi e ragazze... Guardate "Tengen Toppa Gurren Lagann"!
Con chi credete di avere a che fare!
“Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è sicuramente uno dei lavori più conosciuti dello studio Gainax, che dal 1984, anno di fondazione, ha sfornato alcuni di quelli che oggi sono dei capisaldi dell’animazione giapponese, partendo da “Akira” e passando per “Neon Genesis Evangelion”, opere che hanno segnato intere generazioni, fino ad arrivare all’anime del 2007 che in molti considerano un vero e proprio capolavoro da vedere almeno una volta nella vita. Eppure, il successo che l’opera si è guadagnato negli anni è effettivamente meritato oppure no? La risposta a questa domanda non è banale, anzi necessita di un approfondimento quanto più analitico possibile, perché “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è un’opera lunga, complessa e piena di insidie.
La storia è ambientata in un futuro lontano, in cui l’umanità, per sopravvivere e far fronte ai continui “terremoti” che scuotono la superficie, è obbligata a vivere in villaggi situati sottoterra. I protagonisti della storia non possono che essere due abitanti di uno di questi villaggi, Kamina e Simon, desiderosi di andare in superficie e scoprire lassù cosa si nasconde. Ma questo è solo l’innesco di una storia assai più complessa e lunga, che, difatti, potrebbe essere divisa in quattro archi narrativi di diversa durata, ognuno segnato da precisi eventi chiave.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Primo arco narrativo: in questo primo frangente facciamo la conoscenza dei due protagonisti, Kamina, una testa calda pronta a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo, per questo leader nato, e Simon, un ragazzo timido e insicuro, che però il più delle volte si è dimostrato abile nello scampare a situazioni complicate, a patto che ricevesse la giusta motivazione. Motivo per il quale i due, che si considerano fratelli, si trovano a meraviglia e sempre disposti ad andare l’uno in soccorso dell’altro. Nella loro fuga verso la superficie terrestre fanno la conoscenza di una ragazza di nome Yoko e si imbattono nel Lagann, un Ganmen a forma di testa che Simon è in grado di pilotare. In superficie non solo fanno nuove conoscenze, ma scoprono che le scosse di terremoto sono causate dai Ganmen pilotati da uomini-bestia e che il mondo è governato da un certo Re Spirale. Kamina e Simon, decisi a ribellarsi contro quest’ultimo, mettono su una brigata che prende il nome di Dai-Gurren, dal nome del Ganmen pilotato da Kamina che, quando si aggancia a quello di Simon, forma il Gurren Lagann. Il Re, venuto a conoscenza di ciò, manda in campo i Quattro Re Celesti a occuparsi della situazione. Il primo che la brigata si trova ad affrontare è Thymilph l'Impetuoso, che nel corso della battaglia riceve l’aiuto di Viral, comandante di una delle legioni di sterminatori di umani dell'impero degli uomini-bestia. Lo scontro si protrae per giorni e alla fine vede vittoriosa la brigata Dai-Gurenn, che però si trova a fare i conti con la morte del suo leader. Questo evento è sicuramente uno dei più importanti nonché toccanti di tutta l’opera, e anche quello che segna la fine del primo arco narrativo di cui Kamina è indiscusso protagonista.
“Ascoltami bene, Simon, devi credere in te stesso! E non per la fiducia che io ripongo in te, né tantomeno per la fiducia che tu riponi in me! Devi fidarti della parte di te che crede in sé stessa!”
Questa è senza ombra di dubbio la frase che meglio di tutte riesce a veicolare il messaggio portante dell’opera, ovvero l’importanza del credere in sé stessi. Credere negli altri e sapere che gli altri hanno fiducia in noi sicuramente sono cose che ci aiutano e a cui possiamo aggrapparci nei momenti di difficoltà, ma mai quanto la fiducia che riponiamo in noi stessi. Questo è il primo passo per l’emancipazione, di cui la brigata tutta e in particolar modo Simon si vedono protagonisti dopo la morte di Kamina.
Secondo arco narrativo: l’inizio è segnato dall’arrivo di un nuovo personaggio, Nia Teppelin, principessa e figlia del Re Spirale, che Simon ritrova in una capsula in fondo a una valle, salvandola da morte certa. La ragazza è disposta a tutto pur di rincontrare il padre e scoprire la verità sul mondo che la circonda. Alla brigata Dai-Gurren si aggiunge dunque un nuovo membro, che risulta fondamentale per la rinascita di Simon, che dopo la morte del fratello era caduto in depressione. A questo punto la battaglia continua e si fanno avanti gli altri Re Celesti: Adiane l'Elegante, Guame l'Immobile e Cytomander il Veloce. Si dà il via a scontri memorabili senza esclusione di colpi, che vedono il Gurren Lagann, ora pilotato da Simon e Rossiu, vincere contro tutto e tutti. Non resta dunque che sconfiggere il Re Spirale, in un combattimento all’ultimo sangue che vede la vera forza di Simon venire fuori e la brigata ancora una volta vittoriosa. Sconfitto Lordgenome, ecco che un gran numero di costruzioni cadono dal cielo a decretare la caduta del suo regno.
“Il Fratello è morto, non c'è più. Però, sulla mia schiena e nel mio cuore, vive ancora come una parte di me! Io scaverò, scaverò fino al cielo, e se mi scaverò la fossa, la sfonderò e, continuando a scavare, la vittoria sarà mia! Con chi credi di avere a che fare? Io sono Simon, non sono come il fratello Kamina. Sono solo io: Simon lo Scava-Buchi!”
La frase di Simon è l’emblema della crescita, dell’emancipazione e della consapevolezza di sé. Non bisogna imitare gli altri, perché non avrebbe senso; invece, bisogna sempre e comunque essere sé stessi e soprattutto credere nelle proprie capacità. Inoltre, ci insegna che le persone che amiamo e a cui vogliamo bene, anche se muoiono, non scompaiono mai definitivamente, ma continuano a vivere dentro di noi. Ecco cosa ci insegna in questo frangente Simon, il neocomandante della brigata Dai-Gurren, conosciuto anche come Lo Scava-Buchi.
Terzo arco narrativo: a mani basse il punto debole della serie. L’arco inizia con un salto temporale di sette anni che porta inevitabilmente forzature e buchi di trama. Gli esseri umani ormai vivono spensierati in superficie e Simon è il comandante supremo di questo nuovo mondo, che lui governa dall’alto del suo trono con l’aiuto di Rossiu. A combattere per difendere il Paese, ora c’è una nuova generazione di piloti a bordo di Ganmen più moderni e simili al Gurren Lagann. I membri della brigata si sono invece separati, tra chi è entrato in politica e chi è partito per un lungo viaggio. Così facendo, vengono però traditi gli ideali della brigata, e quindi gli ideali di Kamina, quelli per cui lui si è battuto e sacrificato. Intanto una nuova minaccia si abbatte sulla Terra, quella degli Anti-Spiral, che minacciano di far cadere la Luna sul globo terrestre, per decretare la scomparsa dell’essere umano che loro considerano una minaccia, servendosi di Nia per portare loro questo messaggio. Simon, disposto a combattere con tutte le sue forze per salvare la sua amata e tutti gli esseri umani, incontra l’opposizione di Rossiu, che si trasforma in questo frangente nel personaggio più stereotipato della serie, per cui non puoi che provare un odio profondo. Quando però a salvare la situazione è proprio Simon con l’aiuto della brigata tutta riunita, non può che comprendere l’errore commesso e cercare di espiarlo con il suicidio (banale!). Arrivati a questo punto, resta una sola cosa da fare, andare nello spazio, sconfiggere gli Anti-Spiral e salvare Nia. L’unico che si salva in questo arco è Kittan, che incarna lo spirito combattivo di Kamina e riesce a riportare Rossiu e Simon sulla retta via.
"Grazie di essere rimasto sano, Kittan!"
Il quarto e ultimo arco narrativo è il coronamento di una delle frasi simbolo della serie: “Dare un calcio alla ragione e fare spazio all'impossibile: è questa la filosofia della brigata Gurren!”
L'impossibile è il raggiungimento dello spazio e la lotta contro gli Anti-Spiral. Un impossibile che, per essere raggiunto, richiede spirito combattivo e sacrificio, e nell'arco di quattro puntate i sacrifici da parte dei membri della brigata non mancano assolutamente. L'ultimo arco ci porta a un ultimo scontro epocale, che supera le barriere dello spazio-tempo e che vede gli esseri umani e gli uomini-bestia combattere fianco a fianco per far fronte a un nemico comune e infine uscirne vittoriosi, nonostante le probabilità di vittoria fossero prossime allo zero, come più volte ci viene ripetuto. Una vittoria questa che ci porta a un finale drammatico, in ricordo di chi ha combattuto e non c'è più, in ricordo di Kamina, le cui parole sono state motivo di forza nei momenti difficili; in ricordo di Kittan, Iraak, Zorthy e dei fratelli Jorgun e Balinbow, che si sono sacrificati per il bene delle persone che amano, e ovviamente in ricordo di Nia, che quantomeno riesce a sposare Simon prima della sua prematura morte.
Il bilancio finale dunque è quello di una serie ricca di alti e bassi. Di positivo ci sono innanzitutto i personaggi, sia protagonisti che antagonisti, con cui fai fatica a non empatizzare; i discorsi motivazionali che si susseguono per tutta l'opera, ricordandoci sempre di credere in noi stessi, perché, se non lo facciamo noi per primi, come possiamo aspettarci che lo facciano gli altri? I combattimenti leggendari conditi da splendide animazioni e musiche epiche, tra cui rientra "Libera me from Hell", e il finale dal retrogusto drammatico, che riporta in vita tutte le emozioni provate durante questo percorso. Di negativo ci sono invece i troppi buchi in una trama che già non brilla di suo e che gli autori provano a spiegare tutta d'un fiato in alcuni momenti della serie; il modo in cui alcuni personaggi tra cui Rossiu vengono stereotipati all'inverosimile, e in generale la miriade di forzature su cui in alcuni casi è impossibile chiudere un occhio.
Nonostante ciò il bilancio è sicuramente positivo, quello di una serie che almeno una volta nella vita va vista, ma che non considero la migliore del genere mecha.
La storia è ambientata in un futuro lontano, in cui l’umanità, per sopravvivere e far fronte ai continui “terremoti” che scuotono la superficie, è obbligata a vivere in villaggi situati sottoterra. I protagonisti della storia non possono che essere due abitanti di uno di questi villaggi, Kamina e Simon, desiderosi di andare in superficie e scoprire lassù cosa si nasconde. Ma questo è solo l’innesco di una storia assai più complessa e lunga, che, difatti, potrebbe essere divisa in quattro archi narrativi di diversa durata, ognuno segnato da precisi eventi chiave.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Primo arco narrativo: in questo primo frangente facciamo la conoscenza dei due protagonisti, Kamina, una testa calda pronta a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo, per questo leader nato, e Simon, un ragazzo timido e insicuro, che però il più delle volte si è dimostrato abile nello scampare a situazioni complicate, a patto che ricevesse la giusta motivazione. Motivo per il quale i due, che si considerano fratelli, si trovano a meraviglia e sempre disposti ad andare l’uno in soccorso dell’altro. Nella loro fuga verso la superficie terrestre fanno la conoscenza di una ragazza di nome Yoko e si imbattono nel Lagann, un Ganmen a forma di testa che Simon è in grado di pilotare. In superficie non solo fanno nuove conoscenze, ma scoprono che le scosse di terremoto sono causate dai Ganmen pilotati da uomini-bestia e che il mondo è governato da un certo Re Spirale. Kamina e Simon, decisi a ribellarsi contro quest’ultimo, mettono su una brigata che prende il nome di Dai-Gurren, dal nome del Ganmen pilotato da Kamina che, quando si aggancia a quello di Simon, forma il Gurren Lagann. Il Re, venuto a conoscenza di ciò, manda in campo i Quattro Re Celesti a occuparsi della situazione. Il primo che la brigata si trova ad affrontare è Thymilph l'Impetuoso, che nel corso della battaglia riceve l’aiuto di Viral, comandante di una delle legioni di sterminatori di umani dell'impero degli uomini-bestia. Lo scontro si protrae per giorni e alla fine vede vittoriosa la brigata Dai-Gurenn, che però si trova a fare i conti con la morte del suo leader. Questo evento è sicuramente uno dei più importanti nonché toccanti di tutta l’opera, e anche quello che segna la fine del primo arco narrativo di cui Kamina è indiscusso protagonista.
“Ascoltami bene, Simon, devi credere in te stesso! E non per la fiducia che io ripongo in te, né tantomeno per la fiducia che tu riponi in me! Devi fidarti della parte di te che crede in sé stessa!”
Questa è senza ombra di dubbio la frase che meglio di tutte riesce a veicolare il messaggio portante dell’opera, ovvero l’importanza del credere in sé stessi. Credere negli altri e sapere che gli altri hanno fiducia in noi sicuramente sono cose che ci aiutano e a cui possiamo aggrapparci nei momenti di difficoltà, ma mai quanto la fiducia che riponiamo in noi stessi. Questo è il primo passo per l’emancipazione, di cui la brigata tutta e in particolar modo Simon si vedono protagonisti dopo la morte di Kamina.
Secondo arco narrativo: l’inizio è segnato dall’arrivo di un nuovo personaggio, Nia Teppelin, principessa e figlia del Re Spirale, che Simon ritrova in una capsula in fondo a una valle, salvandola da morte certa. La ragazza è disposta a tutto pur di rincontrare il padre e scoprire la verità sul mondo che la circonda. Alla brigata Dai-Gurren si aggiunge dunque un nuovo membro, che risulta fondamentale per la rinascita di Simon, che dopo la morte del fratello era caduto in depressione. A questo punto la battaglia continua e si fanno avanti gli altri Re Celesti: Adiane l'Elegante, Guame l'Immobile e Cytomander il Veloce. Si dà il via a scontri memorabili senza esclusione di colpi, che vedono il Gurren Lagann, ora pilotato da Simon e Rossiu, vincere contro tutto e tutti. Non resta dunque che sconfiggere il Re Spirale, in un combattimento all’ultimo sangue che vede la vera forza di Simon venire fuori e la brigata ancora una volta vittoriosa. Sconfitto Lordgenome, ecco che un gran numero di costruzioni cadono dal cielo a decretare la caduta del suo regno.
“Il Fratello è morto, non c'è più. Però, sulla mia schiena e nel mio cuore, vive ancora come una parte di me! Io scaverò, scaverò fino al cielo, e se mi scaverò la fossa, la sfonderò e, continuando a scavare, la vittoria sarà mia! Con chi credi di avere a che fare? Io sono Simon, non sono come il fratello Kamina. Sono solo io: Simon lo Scava-Buchi!”
La frase di Simon è l’emblema della crescita, dell’emancipazione e della consapevolezza di sé. Non bisogna imitare gli altri, perché non avrebbe senso; invece, bisogna sempre e comunque essere sé stessi e soprattutto credere nelle proprie capacità. Inoltre, ci insegna che le persone che amiamo e a cui vogliamo bene, anche se muoiono, non scompaiono mai definitivamente, ma continuano a vivere dentro di noi. Ecco cosa ci insegna in questo frangente Simon, il neocomandante della brigata Dai-Gurren, conosciuto anche come Lo Scava-Buchi.
Terzo arco narrativo: a mani basse il punto debole della serie. L’arco inizia con un salto temporale di sette anni che porta inevitabilmente forzature e buchi di trama. Gli esseri umani ormai vivono spensierati in superficie e Simon è il comandante supremo di questo nuovo mondo, che lui governa dall’alto del suo trono con l’aiuto di Rossiu. A combattere per difendere il Paese, ora c’è una nuova generazione di piloti a bordo di Ganmen più moderni e simili al Gurren Lagann. I membri della brigata si sono invece separati, tra chi è entrato in politica e chi è partito per un lungo viaggio. Così facendo, vengono però traditi gli ideali della brigata, e quindi gli ideali di Kamina, quelli per cui lui si è battuto e sacrificato. Intanto una nuova minaccia si abbatte sulla Terra, quella degli Anti-Spiral, che minacciano di far cadere la Luna sul globo terrestre, per decretare la scomparsa dell’essere umano che loro considerano una minaccia, servendosi di Nia per portare loro questo messaggio. Simon, disposto a combattere con tutte le sue forze per salvare la sua amata e tutti gli esseri umani, incontra l’opposizione di Rossiu, che si trasforma in questo frangente nel personaggio più stereotipato della serie, per cui non puoi che provare un odio profondo. Quando però a salvare la situazione è proprio Simon con l’aiuto della brigata tutta riunita, non può che comprendere l’errore commesso e cercare di espiarlo con il suicidio (banale!). Arrivati a questo punto, resta una sola cosa da fare, andare nello spazio, sconfiggere gli Anti-Spiral e salvare Nia. L’unico che si salva in questo arco è Kittan, che incarna lo spirito combattivo di Kamina e riesce a riportare Rossiu e Simon sulla retta via.
"Grazie di essere rimasto sano, Kittan!"
Il quarto e ultimo arco narrativo è il coronamento di una delle frasi simbolo della serie: “Dare un calcio alla ragione e fare spazio all'impossibile: è questa la filosofia della brigata Gurren!”
L'impossibile è il raggiungimento dello spazio e la lotta contro gli Anti-Spiral. Un impossibile che, per essere raggiunto, richiede spirito combattivo e sacrificio, e nell'arco di quattro puntate i sacrifici da parte dei membri della brigata non mancano assolutamente. L'ultimo arco ci porta a un ultimo scontro epocale, che supera le barriere dello spazio-tempo e che vede gli esseri umani e gli uomini-bestia combattere fianco a fianco per far fronte a un nemico comune e infine uscirne vittoriosi, nonostante le probabilità di vittoria fossero prossime allo zero, come più volte ci viene ripetuto. Una vittoria questa che ci porta a un finale drammatico, in ricordo di chi ha combattuto e non c'è più, in ricordo di Kamina, le cui parole sono state motivo di forza nei momenti difficili; in ricordo di Kittan, Iraak, Zorthy e dei fratelli Jorgun e Balinbow, che si sono sacrificati per il bene delle persone che amano, e ovviamente in ricordo di Nia, che quantomeno riesce a sposare Simon prima della sua prematura morte.
Il bilancio finale dunque è quello di una serie ricca di alti e bassi. Di positivo ci sono innanzitutto i personaggi, sia protagonisti che antagonisti, con cui fai fatica a non empatizzare; i discorsi motivazionali che si susseguono per tutta l'opera, ricordandoci sempre di credere in noi stessi, perché, se non lo facciamo noi per primi, come possiamo aspettarci che lo facciano gli altri? I combattimenti leggendari conditi da splendide animazioni e musiche epiche, tra cui rientra "Libera me from Hell", e il finale dal retrogusto drammatico, che riporta in vita tutte le emozioni provate durante questo percorso. Di negativo ci sono invece i troppi buchi in una trama che già non brilla di suo e che gli autori provano a spiegare tutta d'un fiato in alcuni momenti della serie; il modo in cui alcuni personaggi tra cui Rossiu vengono stereotipati all'inverosimile, e in generale la miriade di forzature su cui in alcuni casi è impossibile chiudere un occhio.
Nonostante ciò il bilancio è sicuramente positivo, quello di una serie che almeno una volta nella vita va vista, ma che non considero la migliore del genere mecha.
Non bisogna guardare quest'anime cercando qualità. Bisogna guardare quest'anime se si vuole migliorare la propria vita. "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann" non sarà di certo il "Fullmetal Anlchemist Brotherhood" della nostra generazione, non ci sarà la genialità o la coesione che si potrebbe pensare da un anime di qualità. Ma il cuore che batte sotto quest'opera è enorme.
Quest'anime cerca attivamente di migliorare la vita a chi lo guarda, di dargli fiducia, di farci capire il nostro valore. Ma non come è stato fatto già mille volte dai classici shounen, dove un monologo o un ricordo fanno diventare i protagonisti dei mostri da distruzione. "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann" mostra un cammino, un processo, che possiamo intraprendere tutti noi, anche se magari con meno robottoni.
Quest'anime cerca attivamente di migliorare la vita a chi lo guarda, di dargli fiducia, di farci capire il nostro valore. Ma non come è stato fatto già mille volte dai classici shounen, dove un monologo o un ricordo fanno diventare i protagonisti dei mostri da distruzione. "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann" mostra un cammino, un processo, che possiamo intraprendere tutti noi, anche se magari con meno robottoni.
È un anime molto acclamato, dello stesso studio di animazione da cui è uscito “Neon Genesis Evangelion” (capolavoro indiscusso), quindi mi sono seduto comodo e con alte aspettative di intrattenimento.
Purtroppo ne sono rimasto deluso. L’anime non è brutto, è carino e simpatico, l’impressione è quella di un anime leggero e tamarro, con un po’ di fanservice (che in genere io odio, ma qui si presenta poco invadente e quasi simpatico). Niente di particolarmente profondo, personaggi non proprio macchiette, ma nemmeno ben delineati.
Insomma, si merita la sufficienza, ma di sicuro non è un capolavoro.
Io non sono riuscito a seguirlo tutto, troppa noia, ma probabilmente è un problema mio... sono troppo cresciutello.
Purtroppo ne sono rimasto deluso. L’anime non è brutto, è carino e simpatico, l’impressione è quella di un anime leggero e tamarro, con un po’ di fanservice (che in genere io odio, ma qui si presenta poco invadente e quasi simpatico). Niente di particolarmente profondo, personaggi non proprio macchiette, ma nemmeno ben delineati.
Insomma, si merita la sufficienza, ma di sicuro non è un capolavoro.
Io non sono riuscito a seguirlo tutto, troppa noia, ma probabilmente è un problema mio... sono troppo cresciutello.
“Do the impossible, see the invisible. Raw! Raw! Fight the power!”
Con quali termini verrebbe più lecito descrivere una serie come “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann”? Probabilmente, “tamarra” è quello più adatto, per quanto poco professionale.
Frutto dello studio Gainax, che ha sfornato tante tra le serie più dinamiche e sfiziose di sempre (“FLCL”, “Nadia”, “Diebuster”, “Karekano”, ecc.), “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è ambientato in un lontano futuro, in cui l’umanità è costretta a vivere in villaggi sotterranei. Simon è un giovanissimo orfano, e un ottimo scavatore che, un giorno, trova una piccola trivella. Insieme a Kamina, che Simon considera a tutti gli effetti una sorta di fratello maggiore, Simon trova un piccolo robot e, quando un misterioso mostro venuto dalla superficie attacca il loro villaggio, i due fuggono. In superficie, si uniscono alla bellissima guerriera Yoko, scoprendo, mano a mano che il loro viaggio andrà avanti, sempre più verità sui misteriosi mostri incontrati e sui poteri del robot che hanno rinvenuto.
La serie si compone di ventisette episodi, divisi in due parti ben distinte dal classico espediente del salto temporale. Se le prime puntate hanno un’impostazione abbastanza classica, omaggiando anche le serie robotiche anni ‘70 e ‘80, le puntate successive si arricchiscono di scontri mozzafiato, per l’appunto tamarri, che fanno dell’epica il loro punto focale, andando quindi a sfiorare anche power up volutamente esagerati.
Una precisazione da fare per chi è nuovo dei lavori di questo studio è che la Gainax è famosa per la buona mole di fanservice che inserisce in ogni opera. Sia sessuale, e difatti non mancano scene di nudo parziale, battute a sfondo sessuale o espressioni divertite di fronte a qualche ragazza svestita, sia soprattutto citazionistico. Divertente, infatti, è scoprire tutte le citazioni a serie passate, non soltanto della Gainax (al di là degli omaggi alle altre serie robotiche, troviamo palesi richiami a “Neon Genesis Evangelion”, “Diebuster”, “Rocky Joe”, ecc.). Ovviamente, risulta più piacevole la visione, se si conoscono già le serie omaggiate.
Tornando alla trama, è palese che, pur volendo mischiare diversi generi, e pur cambiando la direzione di trama più e più volte, sia con l’abile utilizzo di plot twist sia con altri espedienti meno diretti, l’anime si incentri principalmente sul tema della formazione di Simon.
La sua crescita interiore, da bambino spaurito che combatte soltanto se affiancato e protetto da qualcuno a uomo in grado di superare anche l’impossibile, purché creda in sé stesso, è raccontata in maniera toccante e drammatica. Le quasi stucchevoli frasi motivazionali che Kamina rivolge al fratellino sono semplici e banali, ma contornate da scene epiche all’inverosimile, difficilmente non infervorano l’animo dello spettatore.
Il tutto è ovviamente condito da animazioni perfette e da una colonna sonora abbastanza atipica, che fa uso spesso di motivetti rap (“Raw! Raw! Fight the Power!”) o di brani orchestrali.
Descriverlo quindi in una sola parola sarebbe alquanto riduttivo. “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è epica, è follia, è inventiva narrativa e registica. E’ semplicemente da provare.
La serie è licenziata, ed è possibile acquistarla a un prezzo di circa 40 euro.
Con quali termini verrebbe più lecito descrivere una serie come “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann”? Probabilmente, “tamarra” è quello più adatto, per quanto poco professionale.
Frutto dello studio Gainax, che ha sfornato tante tra le serie più dinamiche e sfiziose di sempre (“FLCL”, “Nadia”, “Diebuster”, “Karekano”, ecc.), “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è ambientato in un lontano futuro, in cui l’umanità è costretta a vivere in villaggi sotterranei. Simon è un giovanissimo orfano, e un ottimo scavatore che, un giorno, trova una piccola trivella. Insieme a Kamina, che Simon considera a tutti gli effetti una sorta di fratello maggiore, Simon trova un piccolo robot e, quando un misterioso mostro venuto dalla superficie attacca il loro villaggio, i due fuggono. In superficie, si uniscono alla bellissima guerriera Yoko, scoprendo, mano a mano che il loro viaggio andrà avanti, sempre più verità sui misteriosi mostri incontrati e sui poteri del robot che hanno rinvenuto.
La serie si compone di ventisette episodi, divisi in due parti ben distinte dal classico espediente del salto temporale. Se le prime puntate hanno un’impostazione abbastanza classica, omaggiando anche le serie robotiche anni ‘70 e ‘80, le puntate successive si arricchiscono di scontri mozzafiato, per l’appunto tamarri, che fanno dell’epica il loro punto focale, andando quindi a sfiorare anche power up volutamente esagerati.
Una precisazione da fare per chi è nuovo dei lavori di questo studio è che la Gainax è famosa per la buona mole di fanservice che inserisce in ogni opera. Sia sessuale, e difatti non mancano scene di nudo parziale, battute a sfondo sessuale o espressioni divertite di fronte a qualche ragazza svestita, sia soprattutto citazionistico. Divertente, infatti, è scoprire tutte le citazioni a serie passate, non soltanto della Gainax (al di là degli omaggi alle altre serie robotiche, troviamo palesi richiami a “Neon Genesis Evangelion”, “Diebuster”, “Rocky Joe”, ecc.). Ovviamente, risulta più piacevole la visione, se si conoscono già le serie omaggiate.
Tornando alla trama, è palese che, pur volendo mischiare diversi generi, e pur cambiando la direzione di trama più e più volte, sia con l’abile utilizzo di plot twist sia con altri espedienti meno diretti, l’anime si incentri principalmente sul tema della formazione di Simon.
La sua crescita interiore, da bambino spaurito che combatte soltanto se affiancato e protetto da qualcuno a uomo in grado di superare anche l’impossibile, purché creda in sé stesso, è raccontata in maniera toccante e drammatica. Le quasi stucchevoli frasi motivazionali che Kamina rivolge al fratellino sono semplici e banali, ma contornate da scene epiche all’inverosimile, difficilmente non infervorano l’animo dello spettatore.
Il tutto è ovviamente condito da animazioni perfette e da una colonna sonora abbastanza atipica, che fa uso spesso di motivetti rap (“Raw! Raw! Fight the Power!”) o di brani orchestrali.
Descriverlo quindi in una sola parola sarebbe alquanto riduttivo. “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” è epica, è follia, è inventiva narrativa e registica. E’ semplicemente da provare.
La serie è licenziata, ed è possibile acquistarla a un prezzo di circa 40 euro.
Tamarro, epico, sopra le righe, coinvolgente a non finire e che intrattiene in ogni suo momento; capace anche di regalare molti momenti commoventi e farti piangere per il legame che hai creato con i suoi personaggi; ventisette episodi di pura adrenalina che non potrete che adorare: "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" è un'opera che celebra la storia dell'umanità e la sua voglia di avanzare contro qualunque ostacolo e affermarsi nel mondo grazie alla sua impareggiabile forza di volontà, dimostrando a tutti quelli che non hanno capito con chi hanno a che fare che la carta vincente per risolvere ogni difficoltà è credere in quella parte di sé che si fida di sé stessa.
A mani basse, uno dei migliori anime di sempre... nonché il mio preferito.
A mani basse, uno dei migliori anime di sempre... nonché il mio preferito.
“Do the impossible, see the invisible
Row, row, fight the power!
Touch the untouchable, break the unbreakable
Row, row, fight the power”
E' con queste parole che voglio recensire l'anime “Gurren Lagann”, una lezione di filosofia da parte di un personaggio che è riuscito nell'impresa di toccare i cuori di tutti i suoi compagni e che, volente o nolente, ha stregato quello dello spettatore, il mio.
Una serie che parte tranquillamente senza troppe pretese, devo dire piuttosto semplice per il suo genere, inizialmente scandito da un ritmo alquanto altalenante, per poi sfociare, nella seconda parte, in una miriade di emozioni e situazioni così intense da essere indescrivibili.
Questa è la storia di Kamina e Simon, due fratelli che da sottoterra decidono di sfidare il cielo e ribellarsi alle oppressioni e alla forza dell'universo.
Kamina è il fulcro della serie. La sua megalomania è contagiosa e le sue teorie irrazionali, seppur quasi prive di ogni logica, sono capaci di farti venire la pelle d'oca. “Fidati di me che io mi fido di te” Sono parole piene di fiducia ripetute costantemente a Simon, che servono per scrollargli la paura di dosso e seguire suo fratello come un'ombra. Kamina è dedito a spronarlo perché è grazie a lui se nelle situazioni più difficili riesce sempre ad uscire vivo, ed è proprio Simon che piano piano ruberà lo scettro di protagonista, merito anche di una evoluzione del personaggio fenomenale.
Il leit-motiv della serie si basa sulla forza della spirale. “Ascolta Simon, quella trivella non appartiene al villaggio, rappresenta la tua personalità. La tua trivella sarà quella che trapasserà anche i cieli!”
Il ritrovamento di una piccola trivella, che è la chiave per azionare il Lagann, racchiude lo spirito indomito e la volontà di puntare sempre più in alto, il simbolo con cui l'umanità intera viene rappresentata, metafora dell'evoluzione e incarnazione della speranza.
“Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile” E' sotto questa ideologia che l'armata Dai-Gurren prende forma e comincia la sua ascesa fino a raggiungere scontri sempre più epici e spettacolari, ignari di cosa li aspetterà durante il percorso.
I personaggi secondari si faranno guidare dal capitano della brigata abbracciando tutti questi valori, affidandosi a loro volta alla tanto agognata spirale.
Le OST amalgamano divinamente le sequenze appropriate, spinte da un testo che tocca il profondo dell'anima e che riecheggia con fervore, conferendo toni drammatici ed epici allo stesso tempo.
Se riuscite a superare lo scoglio delle prime dieci puntate, dove vengono introdotti e poi raccolti i membri dell'armata Dai-Gurren, verrete sconvolti da una seconda parte fuori dal comune. Da semplice anime mecha, si trasforma in qualcosa di più grande che fuoriesce dagli schemi, facendoti travolgere da una filosofia ammirevole.
Row, row, fight the power!
Touch the untouchable, break the unbreakable
Row, row, fight the power”
E' con queste parole che voglio recensire l'anime “Gurren Lagann”, una lezione di filosofia da parte di un personaggio che è riuscito nell'impresa di toccare i cuori di tutti i suoi compagni e che, volente o nolente, ha stregato quello dello spettatore, il mio.
Una serie che parte tranquillamente senza troppe pretese, devo dire piuttosto semplice per il suo genere, inizialmente scandito da un ritmo alquanto altalenante, per poi sfociare, nella seconda parte, in una miriade di emozioni e situazioni così intense da essere indescrivibili.
Questa è la storia di Kamina e Simon, due fratelli che da sottoterra decidono di sfidare il cielo e ribellarsi alle oppressioni e alla forza dell'universo.
Kamina è il fulcro della serie. La sua megalomania è contagiosa e le sue teorie irrazionali, seppur quasi prive di ogni logica, sono capaci di farti venire la pelle d'oca. “Fidati di me che io mi fido di te” Sono parole piene di fiducia ripetute costantemente a Simon, che servono per scrollargli la paura di dosso e seguire suo fratello come un'ombra. Kamina è dedito a spronarlo perché è grazie a lui se nelle situazioni più difficili riesce sempre ad uscire vivo, ed è proprio Simon che piano piano ruberà lo scettro di protagonista, merito anche di una evoluzione del personaggio fenomenale.
Il leit-motiv della serie si basa sulla forza della spirale. “Ascolta Simon, quella trivella non appartiene al villaggio, rappresenta la tua personalità. La tua trivella sarà quella che trapasserà anche i cieli!”
Il ritrovamento di una piccola trivella, che è la chiave per azionare il Lagann, racchiude lo spirito indomito e la volontà di puntare sempre più in alto, il simbolo con cui l'umanità intera viene rappresentata, metafora dell'evoluzione e incarnazione della speranza.
“Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile” E' sotto questa ideologia che l'armata Dai-Gurren prende forma e comincia la sua ascesa fino a raggiungere scontri sempre più epici e spettacolari, ignari di cosa li aspetterà durante il percorso.
I personaggi secondari si faranno guidare dal capitano della brigata abbracciando tutti questi valori, affidandosi a loro volta alla tanto agognata spirale.
Le OST amalgamano divinamente le sequenze appropriate, spinte da un testo che tocca il profondo dell'anima e che riecheggia con fervore, conferendo toni drammatici ed epici allo stesso tempo.
Se riuscite a superare lo scoglio delle prime dieci puntate, dove vengono introdotti e poi raccolti i membri dell'armata Dai-Gurren, verrete sconvolti da una seconda parte fuori dal comune. Da semplice anime mecha, si trasforma in qualcosa di più grande che fuoriesce dagli schemi, facendoti travolgere da una filosofia ammirevole.
Questa serie racconta delle avventure di uno dei più piccoli robot mai visti nell'animazione giapponese e del suo pilota. Un anime anomalo, diverso, nonostante accolga tutti gli stereotipi di un classico mecha, con toni allegri e personaggi decisamente carismatici. Tutto ciò almeno fino a quando accade un imprevisto; da lì in poi un ragazzo tormentato, che fino ad allora non avremmo mai pensato potesse riuscire a reggere la scena da solo, ma che probabilmente avevamo già identificato come protagonista, si ritrova proprio al centro delle attenzioni dello spettatore, e riesce a vincere il confronto con l'opinione che avevamo di lui.
"Gurren Lagann", oltre ad avere un'abbondante dose di fanservice che io non riesco ad apprezzare, ma almeno la sopporto a differenza di quella in altri anime, ha anche un suo messaggio e una sua morale. Eh già, dietro quegli scontri senza alcun senso logico dove la forza di volontà crea enormi trivelle e robot sempre più grandi, che si scontrano in battaglie che vanno contro qualsiasi legge della fisica, esiste un messaggio, semplice quanto importante. La cultura orientale ha sempre avuto una visione del tempo circolare, che chiaramente va contro l'idea odierna del tempo. La serie cerca di conciliare le due idee, e il simbolo di questa unione è la spirale che materialmente è rappresentata dal sistema a doppia elica del DNA, l'evoluzione, e dalla trivella di Simon.
Inoltre, nella serie c'è un aumento di scala che va dal piccolo villaggio della battaglia con il Lagann alla battaglia di dimensioni intergalattiche dello "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che riesce nell'intento di scavare quel tunnel verso la libertà che Simon aveva iniziato con la sua trivella.
La serie ha una sola sigla, che non copre nemmeno un terzo della serie. La carica che purtroppo non viene data dalla opening è perfettamente compensata dalla meravigliosa "Libera Me From The Hell", meglio conosciuta come "Fight The Power".
Le animazioni le ho trovate molto belle, nonostante si vedesse il segno della matita, soprattutto durante le battaglie.
Per finire, vorrei fare un commento sull'uso della meccanica quantistica al pari di un'arte magica arcana.
"Uso il principio di indeterminazione di Heisenberg, così non potrai sapere contemporaneamente dove ti sto attaccando e con quanta energia, allora io uso la mia magia "Ritorno alla fisica classica", con questa posso annullare la costante di Planck e di conseguenza anche tutte le leggi della meccanica quantistica…" Forse non faceva proprio così, ma il concetto è quello: non è che una legge funziona solo se la invochi.
Detta questa cavolata, posso solo consigliarvi questa serie e sperare che, come me, vi emozionerete vedendo quella trivella che sfonda il cielo.
"Gurren Lagann", oltre ad avere un'abbondante dose di fanservice che io non riesco ad apprezzare, ma almeno la sopporto a differenza di quella in altri anime, ha anche un suo messaggio e una sua morale. Eh già, dietro quegli scontri senza alcun senso logico dove la forza di volontà crea enormi trivelle e robot sempre più grandi, che si scontrano in battaglie che vanno contro qualsiasi legge della fisica, esiste un messaggio, semplice quanto importante. La cultura orientale ha sempre avuto una visione del tempo circolare, che chiaramente va contro l'idea odierna del tempo. La serie cerca di conciliare le due idee, e il simbolo di questa unione è la spirale che materialmente è rappresentata dal sistema a doppia elica del DNA, l'evoluzione, e dalla trivella di Simon.
Inoltre, nella serie c'è un aumento di scala che va dal piccolo villaggio della battaglia con il Lagann alla battaglia di dimensioni intergalattiche dello "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che riesce nell'intento di scavare quel tunnel verso la libertà che Simon aveva iniziato con la sua trivella.
La serie ha una sola sigla, che non copre nemmeno un terzo della serie. La carica che purtroppo non viene data dalla opening è perfettamente compensata dalla meravigliosa "Libera Me From The Hell", meglio conosciuta come "Fight The Power".
Le animazioni le ho trovate molto belle, nonostante si vedesse il segno della matita, soprattutto durante le battaglie.
Per finire, vorrei fare un commento sull'uso della meccanica quantistica al pari di un'arte magica arcana.
"Uso il principio di indeterminazione di Heisenberg, così non potrai sapere contemporaneamente dove ti sto attaccando e con quanta energia, allora io uso la mia magia "Ritorno alla fisica classica", con questa posso annullare la costante di Planck e di conseguenza anche tutte le leggi della meccanica quantistica…" Forse non faceva proprio così, ma il concetto è quello: non è che una legge funziona solo se la invochi.
Detta questa cavolata, posso solo consigliarvi questa serie e sperare che, come me, vi emozionerete vedendo quella trivella che sfonda il cielo.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Questa serie anime ha suscitato in me seri dubbi su come vada valutata. Da un lato riconosco dei pregi, dall'altro ci sono alcune cose che mi hanno deluso.
Voglio partire dal comparto tecnico: le animazioni sono di buon livello, i disegni ben fatti, anche la colonna sonora è molto orecchiabile e ben curata.
La trama è ben strutturata, porta alcune idee innovative, l'autore segue il proprio filo logico con una certa coerenza, anche se alcune vicende mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
La storia riserva momenti che sorprendono non poco, come la morte prematura di Kamina, lo stacco temporale di sette anni che divide in due parti l'anime e altre situazioni minori. E' una storia che risulta piacevole a chi ama i mecha e tanta azione; personalmente non amo tanto i mecha, ma diverse serie negli ultimi anni mi hanno fatto ricredere. Certo, qui per i miei gusti c'è tanta azione e tanto combattimento, ma la serie resta comunque godibile e da vedere fino alla fine. Ci sono diversi riferimenti alla meccanica quantistica, e diversi scienziati vengono citati, da Planck a Schrödinger, però, quando si mette tanta carne al fuoco, non è sempre facile uscirne fuori con una trama credibile, ma il risultato ottenuto è apprezzabile.
Vorrei adesso parlare della caratterizzazione dei personaggi, partendo da Kamina. E' un gran personaggio dotato di un carisma notevole, di un mix di incoscienza e patriottismo degni di lode. Il personaggio è insomma ottimamente caratterizzato, come si fa a farlo fuori dopo solo otto puntate? Nessun altro personaggio, come si vedrà dopo, sarà alla sua altezza. Durante la serie pensavo che prima o dopo lo avrebbero fatto resuscitare con la forza della spirale, ma niente...
Simon è un personaggio caratterizzato in modo discreto, fa la sua parte, e anche lui nella seconda metà della serie segue, seppur con meno vigore, le orme di Kamina. Certo, non si capisce come un attimo prima sembrava innamorato di Yoko e poi subito dopo l'arrivo di Nia si resettano i suoi sentimenti.
Yoko è un personaggio fisicamente esuberante, e devo dire che nella prima parte dell'anime è una presenza gradita e ci sono attimi in cui ci si allontana dall'azione pura per farsi qualche risata. Nella seconda parte si allontana dal gruppo, per poi ritornare, ma la sua presenza è piuttosto sterile. Chi ha avuto l'audacia di baciarla (il fratello nero di cui non ricordo il nome) o di essere stato baciato per primo da lei (Kamina) ha trovato subito dopo la morte... casualità?
Tra gli atri personaggi ho apprezzato Lord Genome, soprattutto nel post-guerra, dove anche in veste di bio-computer, e alla fine nel combattimento con un nuovo corpo, ha dato un contributo determinante per la vittoria.
Rossiu è insignificante nella prima parte, di maggiore importanza nella seconda, ma senza mai avere un carisma degno di nota.
Nia ha un ruolo importante nella seconda parte, ma non è sufficientemente caratterizzata.
Per concludere, volevo segnalare come secondo me ci sia una malinconia di fondo nella storia: anche la vittoria finale in realtà è tutt'altro che definitiva, perché incombono nuovi pericoli a causa della forza della spirale, che deve essere controllata in modo sapiente. I personaggi più importanti hanno un destino triste: di Kamina ne abbiamo parlato, Yoko vede morire i suoi due potenziali partner, e alla fine resta con i suoi alunni, ma fondamentalmente è sola nel cuore. Simon vagabonda facendo buone azioni con la sua trivella, ma anche lui si porta dietro il dolore per non avere più Nia, e si fa "pagare" chiedendo che vengano piantati dei fiori (il desiderio di Nia), per i servigi che offre. Nia, manco a parlarne, si dissolve il giorno delle nozze, e la tristezza che viene fuori alla fine è tanta.
Questo non vuole essere una critica da parte mia, anche perché l'autore ha voluto che venisse fuori la cruda realtà: la vita non è solo rose e fiori, e in questa serie anime in tanti hanno dovuto pagare dazio per la vittoria sugli anti-spiral.
Questa serie anime ha suscitato in me seri dubbi su come vada valutata. Da un lato riconosco dei pregi, dall'altro ci sono alcune cose che mi hanno deluso.
Voglio partire dal comparto tecnico: le animazioni sono di buon livello, i disegni ben fatti, anche la colonna sonora è molto orecchiabile e ben curata.
La trama è ben strutturata, porta alcune idee innovative, l'autore segue il proprio filo logico con una certa coerenza, anche se alcune vicende mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
La storia riserva momenti che sorprendono non poco, come la morte prematura di Kamina, lo stacco temporale di sette anni che divide in due parti l'anime e altre situazioni minori. E' una storia che risulta piacevole a chi ama i mecha e tanta azione; personalmente non amo tanto i mecha, ma diverse serie negli ultimi anni mi hanno fatto ricredere. Certo, qui per i miei gusti c'è tanta azione e tanto combattimento, ma la serie resta comunque godibile e da vedere fino alla fine. Ci sono diversi riferimenti alla meccanica quantistica, e diversi scienziati vengono citati, da Planck a Schrödinger, però, quando si mette tanta carne al fuoco, non è sempre facile uscirne fuori con una trama credibile, ma il risultato ottenuto è apprezzabile.
Vorrei adesso parlare della caratterizzazione dei personaggi, partendo da Kamina. E' un gran personaggio dotato di un carisma notevole, di un mix di incoscienza e patriottismo degni di lode. Il personaggio è insomma ottimamente caratterizzato, come si fa a farlo fuori dopo solo otto puntate? Nessun altro personaggio, come si vedrà dopo, sarà alla sua altezza. Durante la serie pensavo che prima o dopo lo avrebbero fatto resuscitare con la forza della spirale, ma niente...
Simon è un personaggio caratterizzato in modo discreto, fa la sua parte, e anche lui nella seconda metà della serie segue, seppur con meno vigore, le orme di Kamina. Certo, non si capisce come un attimo prima sembrava innamorato di Yoko e poi subito dopo l'arrivo di Nia si resettano i suoi sentimenti.
Yoko è un personaggio fisicamente esuberante, e devo dire che nella prima parte dell'anime è una presenza gradita e ci sono attimi in cui ci si allontana dall'azione pura per farsi qualche risata. Nella seconda parte si allontana dal gruppo, per poi ritornare, ma la sua presenza è piuttosto sterile. Chi ha avuto l'audacia di baciarla (il fratello nero di cui non ricordo il nome) o di essere stato baciato per primo da lei (Kamina) ha trovato subito dopo la morte... casualità?
Tra gli atri personaggi ho apprezzato Lord Genome, soprattutto nel post-guerra, dove anche in veste di bio-computer, e alla fine nel combattimento con un nuovo corpo, ha dato un contributo determinante per la vittoria.
Rossiu è insignificante nella prima parte, di maggiore importanza nella seconda, ma senza mai avere un carisma degno di nota.
Nia ha un ruolo importante nella seconda parte, ma non è sufficientemente caratterizzata.
Per concludere, volevo segnalare come secondo me ci sia una malinconia di fondo nella storia: anche la vittoria finale in realtà è tutt'altro che definitiva, perché incombono nuovi pericoli a causa della forza della spirale, che deve essere controllata in modo sapiente. I personaggi più importanti hanno un destino triste: di Kamina ne abbiamo parlato, Yoko vede morire i suoi due potenziali partner, e alla fine resta con i suoi alunni, ma fondamentalmente è sola nel cuore. Simon vagabonda facendo buone azioni con la sua trivella, ma anche lui si porta dietro il dolore per non avere più Nia, e si fa "pagare" chiedendo che vengano piantati dei fiori (il desiderio di Nia), per i servigi che offre. Nia, manco a parlarne, si dissolve il giorno delle nozze, e la tristezza che viene fuori alla fine è tanta.
Questo non vuole essere una critica da parte mia, anche perché l'autore ha voluto che venisse fuori la cruda realtà: la vita non è solo rose e fiori, e in questa serie anime in tanti hanno dovuto pagare dazio per la vittoria sugli anti-spiral.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è una serie frenetica, divertente, con i suoi momenti di serietà e tecnicamente fantastica.
Si passa da un primo arco narrativo che si concentra più sull'avventura in maniera leggera (almeno fino a un avvenimento che poi permetterà di sviluppare il personaggio di Simon) a un secondo che invece è più adulto, serio, romantico.
Chi ama il genere non può perdere di certo un'opera del genere, che ad oggi oramai è diventata un classico dell'animazione giapponese.
Una nota di merito va all'originalità dei mecha, tutti assurdi e fantastici allo stesso tempo.
Si passa da un primo arco narrativo che si concentra più sull'avventura in maniera leggera (almeno fino a un avvenimento che poi permetterà di sviluppare il personaggio di Simon) a un secondo che invece è più adulto, serio, romantico.
Chi ama il genere non può perdere di certo un'opera del genere, che ad oggi oramai è diventata un classico dell'animazione giapponese.
Una nota di merito va all'originalità dei mecha, tutti assurdi e fantastici allo stesso tempo.
Signore e signori, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann"!
Non potevo dare a questo anime un voto inferiore a quello che ho appena dato, poiché si tratta di uno di quegli anime i quali, dopo aver visto un episodio, ti fanno venire voglia di vedere subito il successivo.
Trovo che la chiave del successo che ha avuto questo anime dentro di me sia effettivamente la sua dinamicità, il suo ritmo sfrenato e incessante che non si ferma mai. Fino all'ultimo episodio infatti questo anime è ricco di azione ed è impostato in modo tale, da suscitare in colui che lo guarda una frenesia emozionante che lo spinge di più a guardarlo. Ma non c'è solo questo.
Quando ho iniziato a guardarlo, ho pensato che si trattasse di un anime classico dove il protagonista semplicemente continuava a lottare per diventare sempre più forte, invece non è così. L'anime oltre questo è ricco di colpi di scena che aggiungono a una trama molto semplice una sfumatura veramente di nota, facendo riferimenti ai rapporti interpersonali tra i protagonisti, facendo riferimenti alle personalità dei personaggi e aggiungendo un pizzico di ilarità (specialmente all'inizio) che rendono l'anime ancora più piacevole. Tra tutte le cose tuttavia ce n'è soltanto una scontata.
L'osservatore piano piano si renderà conto che in ogni battaglia che il protagonista combatterà non ci sarà alcun dubbio che sarà lui a prevalere. E, credetemi, se questa può sembrare una pecca dell'anime, in realtà non è che un suo punto forte. Il mecha del protagonista continuerà a evolversi passo dopo passo e a diventare sempre più forte, man mano che incontrerà gli avversari sul proprio cammino. E tutto questo avviene in un modo epico, perché questo susciterà nell'osservatore la curiosità: "Ma fino a che punto diventerà più forte?"
Consiglio questo anime a chiunque voglia vedere qualcosa di non troppo impegnativo, ricco di ritmo, di azione e di 'tamarraggine'!
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Come ho appena detto, mi sarebbe stato bene che l'anime avesse seguito la piega con la quale si presenta. Ovvero la classica storia di un semplice ragazzino che esce di casa sua per compiere delle avventure che lo vedono crescere, fino a diventare poi un paladino che salverà il mondo. Tuttavia, all'episodio 16 l'autore svela che in realtà tutto l'anime è centrato sul potere della spirale.
Cosa è la spirale?
Sembra quasi che l'autore abbia fatto una pazzia a inserire un concetto così complicato all'interno di un anime così semplice, tuttavia gli è riuscito alla grande!
L'autore è riuscito a inserire il concetto della spirale, che è effettivamente una legge che si suppone regoli l'universo, inserendo concetti che fanno riferimento alla forma delle spirali delle galassie, alla spirale aurea (Successione di Fibonacci) e al codice genetico delle razze capaci di evolversi (DNA). E' vero che il potere della stessa spirale porta infine alla distruzione di tutto, poiché, secondo la legge dell'universo, i corpi che ruotano in maniera ellittica intorno al centro di una galassia sono risucchiati da quest'ultimo molto lentamente come in un imbuto.
Ma ciò che è riuscito a fare meglio l'autore è dare all'anime un'impostazione proprio a spirale, facendo in modo che l'anime stesso partisse da un punto 0 fino a farlo arrivare a un potere infinito. Credo che fosse questo il concetto che volesse esprimere di più, insieme a quello della "speranza", poiché è vero anche che tutte le forme di vita, nonostante (si può dire) abbiano una fine segnata, lottano sempre per la sopravvivenza e per mandare avanti la specie.
Complimenti, bellissimo anime. L'unico anime che mi abbia fatto venir voglia di scrivere una recensione (è la prima che scrivo, non me ne vogliate!).
Non potevo dare a questo anime un voto inferiore a quello che ho appena dato, poiché si tratta di uno di quegli anime i quali, dopo aver visto un episodio, ti fanno venire voglia di vedere subito il successivo.
Trovo che la chiave del successo che ha avuto questo anime dentro di me sia effettivamente la sua dinamicità, il suo ritmo sfrenato e incessante che non si ferma mai. Fino all'ultimo episodio infatti questo anime è ricco di azione ed è impostato in modo tale, da suscitare in colui che lo guarda una frenesia emozionante che lo spinge di più a guardarlo. Ma non c'è solo questo.
Quando ho iniziato a guardarlo, ho pensato che si trattasse di un anime classico dove il protagonista semplicemente continuava a lottare per diventare sempre più forte, invece non è così. L'anime oltre questo è ricco di colpi di scena che aggiungono a una trama molto semplice una sfumatura veramente di nota, facendo riferimenti ai rapporti interpersonali tra i protagonisti, facendo riferimenti alle personalità dei personaggi e aggiungendo un pizzico di ilarità (specialmente all'inizio) che rendono l'anime ancora più piacevole. Tra tutte le cose tuttavia ce n'è soltanto una scontata.
L'osservatore piano piano si renderà conto che in ogni battaglia che il protagonista combatterà non ci sarà alcun dubbio che sarà lui a prevalere. E, credetemi, se questa può sembrare una pecca dell'anime, in realtà non è che un suo punto forte. Il mecha del protagonista continuerà a evolversi passo dopo passo e a diventare sempre più forte, man mano che incontrerà gli avversari sul proprio cammino. E tutto questo avviene in un modo epico, perché questo susciterà nell'osservatore la curiosità: "Ma fino a che punto diventerà più forte?"
Consiglio questo anime a chiunque voglia vedere qualcosa di non troppo impegnativo, ricco di ritmo, di azione e di 'tamarraggine'!
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Come ho appena detto, mi sarebbe stato bene che l'anime avesse seguito la piega con la quale si presenta. Ovvero la classica storia di un semplice ragazzino che esce di casa sua per compiere delle avventure che lo vedono crescere, fino a diventare poi un paladino che salverà il mondo. Tuttavia, all'episodio 16 l'autore svela che in realtà tutto l'anime è centrato sul potere della spirale.
Cosa è la spirale?
Sembra quasi che l'autore abbia fatto una pazzia a inserire un concetto così complicato all'interno di un anime così semplice, tuttavia gli è riuscito alla grande!
L'autore è riuscito a inserire il concetto della spirale, che è effettivamente una legge che si suppone regoli l'universo, inserendo concetti che fanno riferimento alla forma delle spirali delle galassie, alla spirale aurea (Successione di Fibonacci) e al codice genetico delle razze capaci di evolversi (DNA). E' vero che il potere della stessa spirale porta infine alla distruzione di tutto, poiché, secondo la legge dell'universo, i corpi che ruotano in maniera ellittica intorno al centro di una galassia sono risucchiati da quest'ultimo molto lentamente come in un imbuto.
Ma ciò che è riuscito a fare meglio l'autore è dare all'anime un'impostazione proprio a spirale, facendo in modo che l'anime stesso partisse da un punto 0 fino a farlo arrivare a un potere infinito. Credo che fosse questo il concetto che volesse esprimere di più, insieme a quello della "speranza", poiché è vero anche che tutte le forme di vita, nonostante (si può dire) abbiano una fine segnata, lottano sempre per la sopravvivenza e per mandare avanti la specie.
Complimenti, bellissimo anime. L'unico anime che mi abbia fatto venir voglia di scrivere una recensione (è la prima che scrivo, non me ne vogliate!).
Un'occasione mancata, ecco il miglior modo per descrivere questo anime, che poteva non dico essere un capolavoro, ma almeno un prodotto originale e interessante. Poi gusti sono gusti, ma io vi avverto, la serie è estremamente diversa da come vuol descriversi all'inizio e, conoscendo il resto della trama con il senno di poi, non l'avrei visionata.
Dove è che l'opera si frega con le sue stesse mani? Analizziamo la situazione, dividendo la trama in tre parti.
1) La formazione della Brigata Dai-Gurren: si inizia con un'atmosfera surreale, personaggi sopra le righe, forzature della trama dietro ad ogni angolo, nemici grotteschi, fanservice a catinelle, disegni caricaturali e discorsi motivazionali totalmente assurdi! Insomma, nelle prime sette puntate potremmo pensare a un anime estremamente tamarro, parodistico del genere mecha, basti pensare che il robottino principale è praticamente una testa di Daitarn 3 dotata di braccia e gambe, e che può far spuntare a necessità una trivella più grande di lui.
Poi arriva la parte numero 2, la guerra vera e propria contro gli uomini bestia: qui la regia compie una scelta coraggiosa, di questo gliene do atto, ma che poi non sa sfruttare. Alcune puntate si perdono in riflessioni seriose, che potrebbero starci a livello di trama, ma non con l'economia della serie, che per sette puntate l'ha buttata sempre alla carlona; le restanti puntate invece sono ancora peggio, una noiosa passerella di generali che affrontano uno ad uno il robot, venendo miseramente battuti e, soprattutto, non facendoci mai credere che potrebbe accadere il contrario! Ma che cosa hanno fatto?! Questa roba è vecchia di cinquant'anni!
3) Il post guerra: la serie cambia totalmente, non si ride più, vengono buttati lì temi come la sovrappopolazione mondiale, la sostenibilità, teorie quantistiche e teorie dell'evoluzione, ma non ci stanno per nulla! Perché quello che dicono non coincide con quello che vedo, e quello che vedo è la stessa cosa che c'era all'inizio, quando la serie era una parodia dalla trama raffazzonata che puntava perlopiù sulle gag: un robottino con la faccia sul corpo e gli occhiali da sole che risolve ogni situazione con una trivella più grande di lui.
Dove è che l'opera si frega con le sue stesse mani? Analizziamo la situazione, dividendo la trama in tre parti.
1) La formazione della Brigata Dai-Gurren: si inizia con un'atmosfera surreale, personaggi sopra le righe, forzature della trama dietro ad ogni angolo, nemici grotteschi, fanservice a catinelle, disegni caricaturali e discorsi motivazionali totalmente assurdi! Insomma, nelle prime sette puntate potremmo pensare a un anime estremamente tamarro, parodistico del genere mecha, basti pensare che il robottino principale è praticamente una testa di Daitarn 3 dotata di braccia e gambe, e che può far spuntare a necessità una trivella più grande di lui.
Poi arriva la parte numero 2, la guerra vera e propria contro gli uomini bestia: qui la regia compie una scelta coraggiosa, di questo gliene do atto, ma che poi non sa sfruttare. Alcune puntate si perdono in riflessioni seriose, che potrebbero starci a livello di trama, ma non con l'economia della serie, che per sette puntate l'ha buttata sempre alla carlona; le restanti puntate invece sono ancora peggio, una noiosa passerella di generali che affrontano uno ad uno il robot, venendo miseramente battuti e, soprattutto, non facendoci mai credere che potrebbe accadere il contrario! Ma che cosa hanno fatto?! Questa roba è vecchia di cinquant'anni!
3) Il post guerra: la serie cambia totalmente, non si ride più, vengono buttati lì temi come la sovrappopolazione mondiale, la sostenibilità, teorie quantistiche e teorie dell'evoluzione, ma non ci stanno per nulla! Perché quello che dicono non coincide con quello che vedo, e quello che vedo è la stessa cosa che c'era all'inizio, quando la serie era una parodia dalla trama raffazzonata che puntava perlopiù sulle gag: un robottino con la faccia sul corpo e gli occhiali da sole che risolve ogni situazione con una trivella più grande di lui.
Personalmente parlando, ho trovato "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" uno degli anime più belli, divertenti ma con risvolti seri che fanno riflettere, che ho visto fino ad ora.
I personaggi principali della storia sono tutti molto particolari e con un proprio carattere, che farà apprezzare l'evolversi del gruppo dalla prima puntata fino all'ultima, soprattutto per come affronteranno le varie avversità che incontreranno lungo la storia.
I combattimenti sono inoltre resi davvero in maniera per me eccezionale, non risultando mai confusionari e bene definiti. Inoltre, chi come me apprezza le eventuali evoluzioni/potenziamenti, non rimarrà assolutamente deluso da ciò che succederà lungo tutto l'arco narrativo e soprattutto negli episodi finali.
In conclusione, lo consiglio vivamente a chi cerca un anime mecha divertente e non troppo pesante (tipo "Neon Genesis Evangelion").
I personaggi principali della storia sono tutti molto particolari e con un proprio carattere, che farà apprezzare l'evolversi del gruppo dalla prima puntata fino all'ultima, soprattutto per come affronteranno le varie avversità che incontreranno lungo la storia.
I combattimenti sono inoltre resi davvero in maniera per me eccezionale, non risultando mai confusionari e bene definiti. Inoltre, chi come me apprezza le eventuali evoluzioni/potenziamenti, non rimarrà assolutamente deluso da ciò che succederà lungo tutto l'arco narrativo e soprattutto negli episodi finali.
In conclusione, lo consiglio vivamente a chi cerca un anime mecha divertente e non troppo pesante (tipo "Neon Genesis Evangelion").
Con chi credete di avere a che fare? "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime davvero 'tamarro' e pieno di mecha, che allo stesso tempo possiede tanta profondità, non grazie solamente a una trama ben realizzata, ma anche a personaggi che presentano ideali davvero importanti da trasmettere.
L'anime è stato prodotto nel 2007 e arrivò sugli schermi italiani nel 2010, dopo che la Dynit ne acquistò i diritti.
La trama è ambientata in un futuro molto lontano, dove gli esseri umani sono condannati a vivere nel sottosuolo senza avere contatto con la superficie, e addirittura senza sapere cosa effettivamente esiste sopra di loro. Vivendo sottoterra, uno dei lavori più importanti è quello dello scavatore, e qui conosciamo il protagonista "Simon", un ragazzino che ha perso entrambi i genitori per via di una delle tante scosse di terremoto che si verificano in superficie. Durante la trivellazione del terreno, Simon trova uno stano ciondolo a forma di trivella e poco dopo troverà anche una grande faccia, che in realtà si dimostrerà un piccolo robot; "Kamina", un orfano come Simon ma di età maggiore, inviterà il nostro protagonista a unirsi alla sua "Brigata Gurren", che ha l'obiettivo di farsi spazio verso la superficie e vivere come dei normali esseri umani.
La storia inizia dunque con questi personaggi vogliosi di scoprire il mondo, ma inizialmente l'anime non sembrerà tutta questa bellezza, visto che ai nostri occhi capiteranno nemici e robot a dir poco assurdi e poco piacevoli, ma ogni cosa ha il suo tempo; infatti la storia prende i suoi ritmi e cerca di costruirsi pian piano una sceneggiatura degna di nota. I colpi di scena saranno inizialmente pochi ma davvero importanti, e faranno venir voglia di proseguire la storia, e col passare degli episodi la trama diventerà sempre più chiara e con obiettivi precisi. L'anime quindi sarà un crescendo di situazioni che ci porteranno verso un finale pieno d'azione e molto coinvolgente che, seppur scontato, sarà davvero stupendo e lascerà come una sensazione di nostalgia e allo stesso tempo di completezza.
Ciò che rende molto piacevole la trama non sono solamente gli eventi o i colpi di scena, ma anche i personaggi che man mano cresceranno e si svilupperanno insieme agli eventi, trasmettendoci davvero molto a livello emotivo e sentimentale; il messaggio che i protagonisti vorranno trasmetterci sarà forse scontato e già visto in molti anime, ma il nesso alla trama amplificherà tutto ciò e renderà tutto molto emozionante.
Tra questi vi è il protagonista Simon, che dopo aver provato il Gurren Lagann (robot principale della serie), capirà che un sentimento come la rabbia sarà utile in battaglia, ma la vera forza è quella della fiducia in sé stessi, che Kamina presenterà con la frase: "Abbi fiducia solo nella parte di te che crede in sé stesso!". Kamina invece si dimostra un personaggio con una ardente fiamma all'interno capace di attirare a sé molte persone e con una testardaggine e orgoglio che molte volte lo condurranno in situazioni assurde.
Inoltre Simon e Kamina si chiamano usando il termine "aniki-kyoudai", nella versione italiana "fratellone-fratellino", proprio per evidenziare il loro legame che va oltre la semplice amicizia, oltretutto legame che sarà motore di forza per il Gurren Lagann.
Infine concludo con il comparto tecnico: i disegni sono molto carini e alcune volte sembreranno poco curati, ma in realtà hanno uno stile tutto loro, e insieme a delle buone animazioni creeranno una buona grafica, notando anche che dalla seconda metà della serie ci sarà un piccolo miglioramento. Anche il sonoro non delude, grazie a una buona colonna sonora che il più delle volte favorirà una buona ambientazione, grazie alle OST; il doppiaggio in italiano non è affatto male e quindi è un altro punto a favore.
Concludo qui la recensione consigliando ovviamente quest'anime non solo agli amanti del genere, ma anche a chi non sopporta proprio il genere mecha, consiglio che arriva proprio da me che sono il primo a non sopportare tale genere. Fate una prova e vedrete che non ve ne pentirete.
L'anime è stato prodotto nel 2007 e arrivò sugli schermi italiani nel 2010, dopo che la Dynit ne acquistò i diritti.
La trama è ambientata in un futuro molto lontano, dove gli esseri umani sono condannati a vivere nel sottosuolo senza avere contatto con la superficie, e addirittura senza sapere cosa effettivamente esiste sopra di loro. Vivendo sottoterra, uno dei lavori più importanti è quello dello scavatore, e qui conosciamo il protagonista "Simon", un ragazzino che ha perso entrambi i genitori per via di una delle tante scosse di terremoto che si verificano in superficie. Durante la trivellazione del terreno, Simon trova uno stano ciondolo a forma di trivella e poco dopo troverà anche una grande faccia, che in realtà si dimostrerà un piccolo robot; "Kamina", un orfano come Simon ma di età maggiore, inviterà il nostro protagonista a unirsi alla sua "Brigata Gurren", che ha l'obiettivo di farsi spazio verso la superficie e vivere come dei normali esseri umani.
La storia inizia dunque con questi personaggi vogliosi di scoprire il mondo, ma inizialmente l'anime non sembrerà tutta questa bellezza, visto che ai nostri occhi capiteranno nemici e robot a dir poco assurdi e poco piacevoli, ma ogni cosa ha il suo tempo; infatti la storia prende i suoi ritmi e cerca di costruirsi pian piano una sceneggiatura degna di nota. I colpi di scena saranno inizialmente pochi ma davvero importanti, e faranno venir voglia di proseguire la storia, e col passare degli episodi la trama diventerà sempre più chiara e con obiettivi precisi. L'anime quindi sarà un crescendo di situazioni che ci porteranno verso un finale pieno d'azione e molto coinvolgente che, seppur scontato, sarà davvero stupendo e lascerà come una sensazione di nostalgia e allo stesso tempo di completezza.
Ciò che rende molto piacevole la trama non sono solamente gli eventi o i colpi di scena, ma anche i personaggi che man mano cresceranno e si svilupperanno insieme agli eventi, trasmettendoci davvero molto a livello emotivo e sentimentale; il messaggio che i protagonisti vorranno trasmetterci sarà forse scontato e già visto in molti anime, ma il nesso alla trama amplificherà tutto ciò e renderà tutto molto emozionante.
Tra questi vi è il protagonista Simon, che dopo aver provato il Gurren Lagann (robot principale della serie), capirà che un sentimento come la rabbia sarà utile in battaglia, ma la vera forza è quella della fiducia in sé stessi, che Kamina presenterà con la frase: "Abbi fiducia solo nella parte di te che crede in sé stesso!". Kamina invece si dimostra un personaggio con una ardente fiamma all'interno capace di attirare a sé molte persone e con una testardaggine e orgoglio che molte volte lo condurranno in situazioni assurde.
Inoltre Simon e Kamina si chiamano usando il termine "aniki-kyoudai", nella versione italiana "fratellone-fratellino", proprio per evidenziare il loro legame che va oltre la semplice amicizia, oltretutto legame che sarà motore di forza per il Gurren Lagann.
Infine concludo con il comparto tecnico: i disegni sono molto carini e alcune volte sembreranno poco curati, ma in realtà hanno uno stile tutto loro, e insieme a delle buone animazioni creeranno una buona grafica, notando anche che dalla seconda metà della serie ci sarà un piccolo miglioramento. Anche il sonoro non delude, grazie a una buona colonna sonora che il più delle volte favorirà una buona ambientazione, grazie alle OST; il doppiaggio in italiano non è affatto male e quindi è un altro punto a favore.
Concludo qui la recensione consigliando ovviamente quest'anime non solo agli amanti del genere, ma anche a chi non sopporta proprio il genere mecha, consiglio che arriva proprio da me che sono il primo a non sopportare tale genere. Fate una prova e vedrete che non ve ne pentirete.
"Tengen Toppa Gurren-Lagann" è una serie fantascientifica che racchiude un po' di tutto: scene drammatiche, intermezzi comici, fanservice e incredibili combattimenti tra robot con tanto di mosse finali urlate (come per le vecchie serie anni '70). Le caratteristiche dell'anime sono la vena epica e la totale assenza di logica (non state a congetturare su come e perché le cose accadono, accadono e basta... e lo fanno col botto). Come da tradizione, col proseguire della storia, i nemici diventano sempre più forti e le gesta dei personaggi diventano sempre più grandiose, eroiche, impossibili e illogiche, ma, nonostante tutto questo, l'atmosfera si fa sempre più seria. L'anime inizia un po' in sordina, per poi partire in quarta con una delle serie più fracassone, 'tamarre' ed entusiasmanti degli ultimi anni.
La trama è piuttosto lineare, ma non toglie nulla all'anime, che resta comunque coinvolgente. La serie si può suddividere nettamente in due parti. Nel primo arco temporale vediamo il Gurren-Dan combattere gli uomini-bestia fino alla sconfitta della capitale. Il secondo arco si svolge sette anni dopo la disfatta dell'impero degli uomini-bestia: il mondo si sta nuovamente ripopolando e i superstiti del Gurren-Dan ne sono diventati i reggenti. Però, quando la popolazione terrestre raggiunge quota 1.000.000 di individui, gli Anti-Spiral, esseri che vogliono impedire l'evoluzione dell'umanità, attaccano la Terra.
I personaggi non sono molto approfonditi, ma si adattano perfettamente al genere di anime che è "Gurren-Lagann". Kamina ha una straordinaria energia che contagia quelli che gli stanno attorno, è grazie al suo carisma che si viene a formare il Gurren-Dan, e in fondo resta il simbolo dell'anime, con i suoi discorsi pseudo-filosofici, il suo modo di fare e l'atteggiamento da spaccone. Simon è piuttosto timido e introverso, all'inizio non vuole combattere i Ganmen, ma poi, spronato da Kamina, acquisisce sempre più fiducia in sé stesso, diventando un grande leader del Gurren-Dan. Il legame che unisce Simon e Kamina è così forte che quest'ultimo si fa chiamare "aniki" (fratello maggiore); questo legame è il fulcro della serie. Yoko è molto bella e con un corpo mozzafiato, ma altrettanto sicura di sé, abile nel combattere e infallibile con il suo fucile elettromagnetico. Tutti gli altri personaggi sono un gruppo di testardi dall'ego spropositato, con l'unica eccezione del meccanico Leeron (no comment) e della giovane Nia, che è la perfetta controparte di Simon.
La colonna sonora è azzeccatissima e si adatta perfettamente alle atmosfere dell'anime. In particolar modo l'opening "Sora iro Days" ("Sky-colored Days") e la trascinante "Happily Ever After" che fa da sottofondo ad alcune delle scene più belle dell'anime. Entrambe sono eseguite da Shoko Nakagawa. L'opening subisce alcune variazione durante la serie, infatti a partire dall'episodio 17 la seconda strofa e il coro vengono invertiti con la prima strofa e il coro usati negli episodi precedenti. La prima ending è "UNDERGROUND" degli HIGH VOLTAGE, che viene utilizzata fino all'episodio 15, la seconda è "Happily Ever After", utilizzata solo nell'episodio 16, infine per gli episodi dal 17 in poi viene utilizzata "Everyone's Peace" degli Afromania. C'è da aggiungere che la colonna sonora spazia su vari stili, dal jrock alla musica elettronica, fino al rap.
Per quanto riguarda le animazioni la Gainax ha fatto decisamente un ottimo lavoro, proseguendo con lo stesso stile già visto in "FLCL" e "Diebuster", caratterizzato da estrema fluidità e sapiente uso dei colori. I disegni sono molto belli, con un alto livello di stilizzazione, che è uno dei tratti caratteristici della serie. "Gurren-Lagann" è ricco di citazioni, dai classici some "Zambot 3" e "Capitan Harlock" fino ad anime più recenti come "Evangelion" e "FLCL". Nel sesto episodio, le ragazze vestite da conigliette che accolgono i protagonisti alla stazione termale sono tutte disegnate in modo da somigliare a svariati personaggi femminili della Gainax: sono Rei e Asuka da "Evangelion"; Nono e Lal'C da "Diebuster"; e infine Mahoro da "Mahoromatic". Non si tratta di una serie che si perde in discorsi filosofici o esistenziali, come il sopracitato "Evangelion", ma accantona ogni logica e va avanti a suon di pugni, anzi, di trivelle. Un anime davvero coinvolgente, che definire esagerato è un puro eufemismo.
Una piccola curiosità
Il titolo di ogni episodio è in realtà una frase detta da uno dei personaggi durante l'episodio stesso. Dall'episodio 1 all'episodio 8 sono frasi di Kamina; dal 9 fino al 15 sono di Nia. L'episodio 16 è una puntata riassuntiva (lo dice lo stesso titolo). Dall'episodio 17 al 22 sono frasi di Rossiu; infine dal 23 fino al 27 sono affermazioni di Simon.
La trama è piuttosto lineare, ma non toglie nulla all'anime, che resta comunque coinvolgente. La serie si può suddividere nettamente in due parti. Nel primo arco temporale vediamo il Gurren-Dan combattere gli uomini-bestia fino alla sconfitta della capitale. Il secondo arco si svolge sette anni dopo la disfatta dell'impero degli uomini-bestia: il mondo si sta nuovamente ripopolando e i superstiti del Gurren-Dan ne sono diventati i reggenti. Però, quando la popolazione terrestre raggiunge quota 1.000.000 di individui, gli Anti-Spiral, esseri che vogliono impedire l'evoluzione dell'umanità, attaccano la Terra.
I personaggi non sono molto approfonditi, ma si adattano perfettamente al genere di anime che è "Gurren-Lagann". Kamina ha una straordinaria energia che contagia quelli che gli stanno attorno, è grazie al suo carisma che si viene a formare il Gurren-Dan, e in fondo resta il simbolo dell'anime, con i suoi discorsi pseudo-filosofici, il suo modo di fare e l'atteggiamento da spaccone. Simon è piuttosto timido e introverso, all'inizio non vuole combattere i Ganmen, ma poi, spronato da Kamina, acquisisce sempre più fiducia in sé stesso, diventando un grande leader del Gurren-Dan. Il legame che unisce Simon e Kamina è così forte che quest'ultimo si fa chiamare "aniki" (fratello maggiore); questo legame è il fulcro della serie. Yoko è molto bella e con un corpo mozzafiato, ma altrettanto sicura di sé, abile nel combattere e infallibile con il suo fucile elettromagnetico. Tutti gli altri personaggi sono un gruppo di testardi dall'ego spropositato, con l'unica eccezione del meccanico Leeron (no comment) e della giovane Nia, che è la perfetta controparte di Simon.
La colonna sonora è azzeccatissima e si adatta perfettamente alle atmosfere dell'anime. In particolar modo l'opening "Sora iro Days" ("Sky-colored Days") e la trascinante "Happily Ever After" che fa da sottofondo ad alcune delle scene più belle dell'anime. Entrambe sono eseguite da Shoko Nakagawa. L'opening subisce alcune variazione durante la serie, infatti a partire dall'episodio 17 la seconda strofa e il coro vengono invertiti con la prima strofa e il coro usati negli episodi precedenti. La prima ending è "UNDERGROUND" degli HIGH VOLTAGE, che viene utilizzata fino all'episodio 15, la seconda è "Happily Ever After", utilizzata solo nell'episodio 16, infine per gli episodi dal 17 in poi viene utilizzata "Everyone's Peace" degli Afromania. C'è da aggiungere che la colonna sonora spazia su vari stili, dal jrock alla musica elettronica, fino al rap.
Per quanto riguarda le animazioni la Gainax ha fatto decisamente un ottimo lavoro, proseguendo con lo stesso stile già visto in "FLCL" e "Diebuster", caratterizzato da estrema fluidità e sapiente uso dei colori. I disegni sono molto belli, con un alto livello di stilizzazione, che è uno dei tratti caratteristici della serie. "Gurren-Lagann" è ricco di citazioni, dai classici some "Zambot 3" e "Capitan Harlock" fino ad anime più recenti come "Evangelion" e "FLCL". Nel sesto episodio, le ragazze vestite da conigliette che accolgono i protagonisti alla stazione termale sono tutte disegnate in modo da somigliare a svariati personaggi femminili della Gainax: sono Rei e Asuka da "Evangelion"; Nono e Lal'C da "Diebuster"; e infine Mahoro da "Mahoromatic". Non si tratta di una serie che si perde in discorsi filosofici o esistenziali, come il sopracitato "Evangelion", ma accantona ogni logica e va avanti a suon di pugni, anzi, di trivelle. Un anime davvero coinvolgente, che definire esagerato è un puro eufemismo.
Una piccola curiosità
Il titolo di ogni episodio è in realtà una frase detta da uno dei personaggi durante l'episodio stesso. Dall'episodio 1 all'episodio 8 sono frasi di Kamina; dal 9 fino al 15 sono di Nia. L'episodio 16 è una puntata riassuntiva (lo dice lo stesso titolo). Dall'episodio 17 al 22 sono frasi di Rossiu; infine dal 23 fino al 27 sono affermazioni di Simon.
"Tengen Toppa Gurren Lagann", tradotto in italiano come "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", è una serie composta da ventisette episodi di durata canonica prodotta dallo studio Gainax nel 2007.
La storia è ambientata in un futuro imprecisato nel quale gli uomini sono stati costretti a rifugiarsi sottoterra per motivi inizialmente sconosciuti. Col passare del tempo e col susseguirsi delle generazioni, essi hanno perso ogni conoscenza riguardo alla superficie, a tal punto da dimenticare quasi la sua stessa esistenza. Simon è uno scavatore come tanti altri, almeno sino al giorno in cui, durante una delle sue esplorazioni, si imbatte in una grossa testa robotica sepolta sotto la crosta terrestre. In seguito a un misterioso attacco da parte di un nemico proveniente dalla superficie, Simon apre gli occhi sulla propria condizione e, insieme a Kamina, suo inseparabile compagno, e Yoko, una giovane ragazza proveniente da un altro villaggio, forma la brigata Gurren con lo scopo di riappropriarsi del mondo che gli appartiene.
La trama è interessante e si sviluppa discretamente bene; forzature ed eventi improbabili sono all'ordine del giorno, ma essi non costituiscono altro che l'essenza stessa dell'opera. La narrazione è fluida e tutto sommato gli episodi si susseguono piacevolmente senza mai annoiare, sforzandosi di proporre sempre qualcosa di innovativo e di diverso. I personaggi presentati sono molti, e godono tutti di una discreta caratterizzazione, per quanto anch'essa sia estremamente surreale e forzata soprattutto nelle situazioni più estreme e disperate. "Gurren Lagann" si sviluppa in questo modo, fra una battaglia, un siparietto e un momento drammatico. Questi tre fattori si alternano continuativamente spiazzando lo spettatore che non sa mai cosa aspettarsi.
Se nella prima parte i toni allegri e scherzosi saranno dominanti, con l'evolversi della trama essi verranno progressivamente accantonati in favore di altri più seri, i quali raggiungeranno il loro massimo nelle ultime puntate.
Il comparto tecnico si difende bene, partendo da un buon design dei personaggi. I fondali sono discretamente dettagliati, mentre il mecha design è imbarazzante. Le animazioni sono fluide, e le battaglie hanno uno stile tutto personale: un'esplosione continua di colori accesi che lascia intendere poco unita ad un frenetico dinamismo. Come nel più classico degli shounen, il protagonista (e il suo mecha, in particoalre) sarà soggetto alle più sfrenate evoluzioni e a dei power-up sempre più estremi a seconda del grado di pericolo. Simon incarna le caratteristiche del più comune stereotipo del genere: dotato di una grande forza di volontà, disposto a tutto pur di salvare i propri amici, e in grado di fare appello a una forza invincibile nel caso di necessità.
Il comparto sonoro è anch'esso di ottimo livello; le OST sono energiche e sempre azzeccate, opening ed ending orecchiabili; il doppiaggio italiano è particolarmente adeguato, incarna perfettamente le personalità dei vari personaggi, esaltandoli.
Il finale chiude perfettamente le vicende di Simon e company, anche se personalmente non mi è piaciuto molto, e mi sarei aspettato qualcosa di meglio.
In conclusione, "Tengen Toppa Gurren Lagann" è un'opera interessante, avvincente, e sempre piacevole da seguire, ma ben lontana dall'essere il capolavoro che molti sostengono che sia.
La storia è ambientata in un futuro imprecisato nel quale gli uomini sono stati costretti a rifugiarsi sottoterra per motivi inizialmente sconosciuti. Col passare del tempo e col susseguirsi delle generazioni, essi hanno perso ogni conoscenza riguardo alla superficie, a tal punto da dimenticare quasi la sua stessa esistenza. Simon è uno scavatore come tanti altri, almeno sino al giorno in cui, durante una delle sue esplorazioni, si imbatte in una grossa testa robotica sepolta sotto la crosta terrestre. In seguito a un misterioso attacco da parte di un nemico proveniente dalla superficie, Simon apre gli occhi sulla propria condizione e, insieme a Kamina, suo inseparabile compagno, e Yoko, una giovane ragazza proveniente da un altro villaggio, forma la brigata Gurren con lo scopo di riappropriarsi del mondo che gli appartiene.
La trama è interessante e si sviluppa discretamente bene; forzature ed eventi improbabili sono all'ordine del giorno, ma essi non costituiscono altro che l'essenza stessa dell'opera. La narrazione è fluida e tutto sommato gli episodi si susseguono piacevolmente senza mai annoiare, sforzandosi di proporre sempre qualcosa di innovativo e di diverso. I personaggi presentati sono molti, e godono tutti di una discreta caratterizzazione, per quanto anch'essa sia estremamente surreale e forzata soprattutto nelle situazioni più estreme e disperate. "Gurren Lagann" si sviluppa in questo modo, fra una battaglia, un siparietto e un momento drammatico. Questi tre fattori si alternano continuativamente spiazzando lo spettatore che non sa mai cosa aspettarsi.
Se nella prima parte i toni allegri e scherzosi saranno dominanti, con l'evolversi della trama essi verranno progressivamente accantonati in favore di altri più seri, i quali raggiungeranno il loro massimo nelle ultime puntate.
Il comparto tecnico si difende bene, partendo da un buon design dei personaggi. I fondali sono discretamente dettagliati, mentre il mecha design è imbarazzante. Le animazioni sono fluide, e le battaglie hanno uno stile tutto personale: un'esplosione continua di colori accesi che lascia intendere poco unita ad un frenetico dinamismo. Come nel più classico degli shounen, il protagonista (e il suo mecha, in particoalre) sarà soggetto alle più sfrenate evoluzioni e a dei power-up sempre più estremi a seconda del grado di pericolo. Simon incarna le caratteristiche del più comune stereotipo del genere: dotato di una grande forza di volontà, disposto a tutto pur di salvare i propri amici, e in grado di fare appello a una forza invincibile nel caso di necessità.
Il comparto sonoro è anch'esso di ottimo livello; le OST sono energiche e sempre azzeccate, opening ed ending orecchiabili; il doppiaggio italiano è particolarmente adeguato, incarna perfettamente le personalità dei vari personaggi, esaltandoli.
Il finale chiude perfettamente le vicende di Simon e company, anche se personalmente non mi è piaciuto molto, e mi sarei aspettato qualcosa di meglio.
In conclusione, "Tengen Toppa Gurren Lagann" è un'opera interessante, avvincente, e sempre piacevole da seguire, ma ben lontana dall'essere il capolavoro che molti sostengono che sia.
Inizio questa recensione premettendo che il genere mecha non attira per niente il sottoscritto, eccezion fatta per prodotti con personaggi sublimi e richiami a generi differenti, vedasi "Code Geass" e "Neon Genesis Evangelion". Malgrado tale premessa, "Sfondamento dei cieli: Gurren Lagann" mi ha attirato innanzitutto per la quasi univocità di opinioni positive e poi per il reputarlo un'opera di primo piano del genere mecha e non solo. Ragion per cui mi sono attrezzato affinché potessi dare anche io un'opinione puramente soggettiva, influenzata, come sempre, dall'oggettività che non deve mancare.
Qual è il risultato? Positivo, ma non lo reputo un capolavoro per i motivi che elencherò a breve.
La trama ha un peculiarità unica nel suo genere: si parte letteralmente da zero, dal sottosuolo, in un terreno impervio e difficoltoso, salendo piano piano di livello e arrivando, infine, ai confini dell'universo conosciuto (e sconosciuto). Questa trasformazione così repentina è possibile solamente grazie a una sceneggiatura geniale, non esente da difetti, bensì rivoluzionaria nel modo in cui è rappresentata, cercando di non assegnare all'anime un tono troppo serio e neanche uno troppo comico, cadendo tuttavia in alcune occasioni nella trappola (credo voluta) del nonsense, dei power up a ripetizione e con nessun nesso logico ecc. Non condanno in maniera categorica tale scelta, perché è funzionale al prodotto finale ed alle dinamiche trattate, più mature di quanto si potrebbe ipotizzare a un primo sguardo. Uno dei problemi che evidenzio è quello riguardante il primo arco, comprendente sedici episodi, parte in cui c'è uno schema abbastanza, forse troppo, classico per un genere mecha, sebbene intervallato da fanservice e tentativi di deviazione dal pericolo standardizzazione. Fortunatamente il colpo di scena nella celebre ottava puntata consente di mischiare un po' le carte tra i vari personaggi e nei loro rapporti individuali, fermo restando l'incapacità di generare sorprese degne di nota negli scontri mecha e nell'esito delle battaglie, abbastanza scontate oltre che prive di carica epica.
Invece la seconda parte della serie si evolve notevolmente in meglio, variando situazioni, abbozzando tematiche universali e di importanza vitale nel presente, sprigionando epica da tutti i pori nei combattimenti e nelle scelte di sceneggiatura. Complice di questo è la crescita, fisica e psicologica, dei personaggi, mutati nei sette anni di passaggio tra i due archi narrativi, in persone sognatrici ma che conservano i loro sogni inimmaginabili e quasi esageratamente infantili. Sembrerebbe un paradosso chiaro e tondo, però non è così, visto che il secondo arco è di più ampio respiro rispetto al primo. I nemici, infatti, sono esseri estranei alle classiche situazioni a cui siamo abituati, così come il luogo di battaglia, magari forzato e irreale. Emanano un'aura divina e non aggiungo altro, salvo che mi sono piaciuti parecchio. C'è da specificare, a proposito di questo fatto, che "Sfondamento dei cieli: Gurren Lagann" va preso così com'è, ossia un anime leggero, giocherellone, tamarro in ogni sua cavità, denso di trasformazioni impossibili e altrettanto pieno di spiegazioni fisiche dal valore scientifico assurdo e non esistenti nella nostra realtà. Prendere o lasciare, questo è sia un difetto sia un pregio, in quanto sono assenti le mezze misure e i compromessi classici.
E i personaggi? Sono pochi quelli veramente interessanti, mentre altri mi hanno deluso, nonostante riponessi in loro ottime speranze. Probabilmente la centralità del protagonista principale ha colpito ancora, specie col progredire della storia, relegando dei personaggi a semplici comprimari.
Il protagonista è Simon, colui attorno al quale ruota l'intero anime, nel bene e nel male. Inizialmente è un ragazzo insicuro, introverso e che ha bisogno del "fratello" Kamina per andare avanti nella vita. Avanzando di battaglia in battaglia, superando le avversità della vita, talune gravissime, cresce prima psicologicamente poi fisicamente, non cancellando mai, nondimeno, la sua ostinata tenacia verso il raggiungimento dei sogni, che l'accompagnerà in luoghi inesplorati e impossibili da raggiungere pochi attimi prima. In realtà non è eccelso come protagonista e personaggio, svolgendo il compitino di protagonista dall'inizio alla fine, superando le difficoltà mediante il suo mecha invincibile, nonché grazie alla sua volontà ferrea, vero motore dell'anime. Infatti il segreto della "spirale", più volte nominata nel corso della serie, è proprio quella della forza di volontà/spirituale che abbiamo tutti noi. E' l'emblema delle intenzioni parodistiche che "trivellano", utilizzando un termine chiave dell'anime, ogni episodio. Parodie che accompagnano non solo il buon Simon, ma tutti gli altri personaggi. Un character design semplice ed efficace, ottimo nella versione adulta.
Altro personaggio caratteristico è Kamina, fratello di Simon, che ha un ruolo essenziale nella formazione di quest'ultimo, nonché nel lasciare un segno indelebile nelle apparizioni da lui fatte. Un personaggio eccentrico, tamarro all'inverosimile e dal cuore buono. L'istituzione di questa opera! Frasi come: "Con chi credi di avere a che fare!?" e "Fidati di me che io mi fido di te!" sono letteralmente leggendarie, carismatiche più di qualsiasi azione effettiva.
Protagonista femminile è Yoko, decantata da tanti fan nel settore anime; personalmente la trovo un personaggio sufficiente, simpatico, audace, non riuscendo tuttavia ad affezionarmi più di tanto a lei, complice la marginalità della sua presenza nel secondo arco. Inoltre è un personaggio che è da menzionare in qualità di testimone del malocchio. Il motivo di questa "qualità" non lo scrivo, perché sarebbe spoiler, lasciando conseguentemente allo spettatore la sorpresa di tale peculiarità. Design estetico comunque notevole del personaggio, la preferisco nella versione adolescenziale e non in quella adulta.
Ci sono tanti personaggi che compaiono, molti dei quali hanno scarso carisma e spazio ristretto a battute comiche; invece è da citare Nia, ragazza intrigante con un ruolo essenziale in entrambi gli archi, che sorprende per la sua caratterizzazione essenziale quanto garbata e delicata e il suo design estetico carinissimo. Poi menziono Viral, antagonista ma non troppo, classico personaggio che piace a causa del suo ruolo controverso e mai completamente categorizzato. Abbiamo Rossiu, ragazzo saggio e razionale, con un passato difficile, importante per uno degli aspetti chiave del secondo arco. E, per finire, come non menzionare Kittan, rivelazione dell'anime sotto numerosi profili e aspetti, coraggioso, orgoglioso, nonché uomo dalle mille risorse. E' colui che è più vicino a Kamina come personalità, anche più di Simon, epico specialmente nel secondo arco quando sarà protagonista di un intero episodio.
I nemici sono adeguati, specialmente Re spirale e Antispiral, due antagonisti diversi in tutto ma ben caratterizzati e disegnati. Invece scarsa sarà la caratterizzazione dei loro sottoposti, basti guardare i quattro re celesti di re spirale, uno più inutile dell'altro.
Come anticipato, le tematiche, nonostante le apparenze, sono mature, a iniziare dall'evoluzione dell'umanità e dell'universo, tema controverso che sfocia nella sovrappopolazione del pianeta Terra, nei pericoli che discendono dal progresso. Tutti temi contestualizzati nell'opera e più attuali che mai, senza dimenticare il riferimento alla minaccia futura di un uomo che, proseguendo nella sua evoluzione forsennata, potrebbe arrivare a distruggere sé stesso e perfino l'universo intero. Si denota una certa precisione nell'inserimento di queste riflessioni da parte degli anti-spiral, gli antagonisti della serie, i quali sono vittime della stessa evoluzione forsennata e cercano in tutti i modi di proteggere l'universo da tentativi di progresso insensati nonché dannosi. Davvero teorie interessanti, meritevoli di approfondimento, a parte ovviamente l'ovvia divisione, per esigenze di trama, tra buoni e cattivi, utopia e distopia, sognatori e conservatori. Anche la politica, in particolare la gestione dello Stato, è descritta nella figura di Rossiu, razionale e determinata a fare il bene del suo popolo, anche a costo di scarificare dei capri espiatori. Infine ho notato una certa condanna indiretta alla fede religiosa cieca e dannosa, spesso antiquata, che hanno in molti nella serie, invitandoli a uscire dalla loro ignoranza.
Il lato tecnico è più che sufficiente riguardo disegni e animazioni, non di più. Evidenti sono dei cali durante intere puntate che presentano, sfortunatamente, disegni scialbi, ridicoli e privi di accuratezza. Poi si risollevano per quanto possibile, raggiungendo voti positivi ma mai troppo elevati. Stesso discorso per le animazioni, con l'unica differenza che qui si osservano animazioni fluide durante l'intera durata della serie, con picchi eccellenti nelle puntate cult dei due archi narrativi. I mecha sono abbastanza banali nel loro desing, eccezion fatta per il Gurren Lagann e le sue innumerevoli trasformazioni, una più bella dell'altra. Sicuramente il mecha più potente mai creato nella storia degli anime...
Le musiche della serie sono fenomenali e caratteristiche: l'opening gustosa e la colonna sonora, quasi rock, hanno dalla loro parte delle armi intriganti e stimolanti, sebbene siano forse un po' pochine le OST. Certamente infondono energia a dismisura durante la visione di ogni episodio. Ottimo! L'ending è passabile e appena sufficiente.
Nel complesso è un anime di elevata caratura, sorprendente e meritevole di essere menzionato tra i migliori del genere mecha di tutta la storia dell'animazione giapponese. Anche stavolta la Gainax ha svolto un lavoro egregio, non raggiungendo la perfezione, collezionando d'altra parte un anime che lascia qualcosa di buono a chiunque lo guardi. Il mio voto definitivo è 8, frutto della media tra 7 (voto al primo arco) e 9 (voto al secondo arco).
Qual è il risultato? Positivo, ma non lo reputo un capolavoro per i motivi che elencherò a breve.
La trama ha un peculiarità unica nel suo genere: si parte letteralmente da zero, dal sottosuolo, in un terreno impervio e difficoltoso, salendo piano piano di livello e arrivando, infine, ai confini dell'universo conosciuto (e sconosciuto). Questa trasformazione così repentina è possibile solamente grazie a una sceneggiatura geniale, non esente da difetti, bensì rivoluzionaria nel modo in cui è rappresentata, cercando di non assegnare all'anime un tono troppo serio e neanche uno troppo comico, cadendo tuttavia in alcune occasioni nella trappola (credo voluta) del nonsense, dei power up a ripetizione e con nessun nesso logico ecc. Non condanno in maniera categorica tale scelta, perché è funzionale al prodotto finale ed alle dinamiche trattate, più mature di quanto si potrebbe ipotizzare a un primo sguardo. Uno dei problemi che evidenzio è quello riguardante il primo arco, comprendente sedici episodi, parte in cui c'è uno schema abbastanza, forse troppo, classico per un genere mecha, sebbene intervallato da fanservice e tentativi di deviazione dal pericolo standardizzazione. Fortunatamente il colpo di scena nella celebre ottava puntata consente di mischiare un po' le carte tra i vari personaggi e nei loro rapporti individuali, fermo restando l'incapacità di generare sorprese degne di nota negli scontri mecha e nell'esito delle battaglie, abbastanza scontate oltre che prive di carica epica.
Invece la seconda parte della serie si evolve notevolmente in meglio, variando situazioni, abbozzando tematiche universali e di importanza vitale nel presente, sprigionando epica da tutti i pori nei combattimenti e nelle scelte di sceneggiatura. Complice di questo è la crescita, fisica e psicologica, dei personaggi, mutati nei sette anni di passaggio tra i due archi narrativi, in persone sognatrici ma che conservano i loro sogni inimmaginabili e quasi esageratamente infantili. Sembrerebbe un paradosso chiaro e tondo, però non è così, visto che il secondo arco è di più ampio respiro rispetto al primo. I nemici, infatti, sono esseri estranei alle classiche situazioni a cui siamo abituati, così come il luogo di battaglia, magari forzato e irreale. Emanano un'aura divina e non aggiungo altro, salvo che mi sono piaciuti parecchio. C'è da specificare, a proposito di questo fatto, che "Sfondamento dei cieli: Gurren Lagann" va preso così com'è, ossia un anime leggero, giocherellone, tamarro in ogni sua cavità, denso di trasformazioni impossibili e altrettanto pieno di spiegazioni fisiche dal valore scientifico assurdo e non esistenti nella nostra realtà. Prendere o lasciare, questo è sia un difetto sia un pregio, in quanto sono assenti le mezze misure e i compromessi classici.
E i personaggi? Sono pochi quelli veramente interessanti, mentre altri mi hanno deluso, nonostante riponessi in loro ottime speranze. Probabilmente la centralità del protagonista principale ha colpito ancora, specie col progredire della storia, relegando dei personaggi a semplici comprimari.
Il protagonista è Simon, colui attorno al quale ruota l'intero anime, nel bene e nel male. Inizialmente è un ragazzo insicuro, introverso e che ha bisogno del "fratello" Kamina per andare avanti nella vita. Avanzando di battaglia in battaglia, superando le avversità della vita, talune gravissime, cresce prima psicologicamente poi fisicamente, non cancellando mai, nondimeno, la sua ostinata tenacia verso il raggiungimento dei sogni, che l'accompagnerà in luoghi inesplorati e impossibili da raggiungere pochi attimi prima. In realtà non è eccelso come protagonista e personaggio, svolgendo il compitino di protagonista dall'inizio alla fine, superando le difficoltà mediante il suo mecha invincibile, nonché grazie alla sua volontà ferrea, vero motore dell'anime. Infatti il segreto della "spirale", più volte nominata nel corso della serie, è proprio quella della forza di volontà/spirituale che abbiamo tutti noi. E' l'emblema delle intenzioni parodistiche che "trivellano", utilizzando un termine chiave dell'anime, ogni episodio. Parodie che accompagnano non solo il buon Simon, ma tutti gli altri personaggi. Un character design semplice ed efficace, ottimo nella versione adulta.
Altro personaggio caratteristico è Kamina, fratello di Simon, che ha un ruolo essenziale nella formazione di quest'ultimo, nonché nel lasciare un segno indelebile nelle apparizioni da lui fatte. Un personaggio eccentrico, tamarro all'inverosimile e dal cuore buono. L'istituzione di questa opera! Frasi come: "Con chi credi di avere a che fare!?" e "Fidati di me che io mi fido di te!" sono letteralmente leggendarie, carismatiche più di qualsiasi azione effettiva.
Protagonista femminile è Yoko, decantata da tanti fan nel settore anime; personalmente la trovo un personaggio sufficiente, simpatico, audace, non riuscendo tuttavia ad affezionarmi più di tanto a lei, complice la marginalità della sua presenza nel secondo arco. Inoltre è un personaggio che è da menzionare in qualità di testimone del malocchio. Il motivo di questa "qualità" non lo scrivo, perché sarebbe spoiler, lasciando conseguentemente allo spettatore la sorpresa di tale peculiarità. Design estetico comunque notevole del personaggio, la preferisco nella versione adolescenziale e non in quella adulta.
Ci sono tanti personaggi che compaiono, molti dei quali hanno scarso carisma e spazio ristretto a battute comiche; invece è da citare Nia, ragazza intrigante con un ruolo essenziale in entrambi gli archi, che sorprende per la sua caratterizzazione essenziale quanto garbata e delicata e il suo design estetico carinissimo. Poi menziono Viral, antagonista ma non troppo, classico personaggio che piace a causa del suo ruolo controverso e mai completamente categorizzato. Abbiamo Rossiu, ragazzo saggio e razionale, con un passato difficile, importante per uno degli aspetti chiave del secondo arco. E, per finire, come non menzionare Kittan, rivelazione dell'anime sotto numerosi profili e aspetti, coraggioso, orgoglioso, nonché uomo dalle mille risorse. E' colui che è più vicino a Kamina come personalità, anche più di Simon, epico specialmente nel secondo arco quando sarà protagonista di un intero episodio.
I nemici sono adeguati, specialmente Re spirale e Antispiral, due antagonisti diversi in tutto ma ben caratterizzati e disegnati. Invece scarsa sarà la caratterizzazione dei loro sottoposti, basti guardare i quattro re celesti di re spirale, uno più inutile dell'altro.
Come anticipato, le tematiche, nonostante le apparenze, sono mature, a iniziare dall'evoluzione dell'umanità e dell'universo, tema controverso che sfocia nella sovrappopolazione del pianeta Terra, nei pericoli che discendono dal progresso. Tutti temi contestualizzati nell'opera e più attuali che mai, senza dimenticare il riferimento alla minaccia futura di un uomo che, proseguendo nella sua evoluzione forsennata, potrebbe arrivare a distruggere sé stesso e perfino l'universo intero. Si denota una certa precisione nell'inserimento di queste riflessioni da parte degli anti-spiral, gli antagonisti della serie, i quali sono vittime della stessa evoluzione forsennata e cercano in tutti i modi di proteggere l'universo da tentativi di progresso insensati nonché dannosi. Davvero teorie interessanti, meritevoli di approfondimento, a parte ovviamente l'ovvia divisione, per esigenze di trama, tra buoni e cattivi, utopia e distopia, sognatori e conservatori. Anche la politica, in particolare la gestione dello Stato, è descritta nella figura di Rossiu, razionale e determinata a fare il bene del suo popolo, anche a costo di scarificare dei capri espiatori. Infine ho notato una certa condanna indiretta alla fede religiosa cieca e dannosa, spesso antiquata, che hanno in molti nella serie, invitandoli a uscire dalla loro ignoranza.
Il lato tecnico è più che sufficiente riguardo disegni e animazioni, non di più. Evidenti sono dei cali durante intere puntate che presentano, sfortunatamente, disegni scialbi, ridicoli e privi di accuratezza. Poi si risollevano per quanto possibile, raggiungendo voti positivi ma mai troppo elevati. Stesso discorso per le animazioni, con l'unica differenza che qui si osservano animazioni fluide durante l'intera durata della serie, con picchi eccellenti nelle puntate cult dei due archi narrativi. I mecha sono abbastanza banali nel loro desing, eccezion fatta per il Gurren Lagann e le sue innumerevoli trasformazioni, una più bella dell'altra. Sicuramente il mecha più potente mai creato nella storia degli anime...
Le musiche della serie sono fenomenali e caratteristiche: l'opening gustosa e la colonna sonora, quasi rock, hanno dalla loro parte delle armi intriganti e stimolanti, sebbene siano forse un po' pochine le OST. Certamente infondono energia a dismisura durante la visione di ogni episodio. Ottimo! L'ending è passabile e appena sufficiente.
Nel complesso è un anime di elevata caratura, sorprendente e meritevole di essere menzionato tra i migliori del genere mecha di tutta la storia dell'animazione giapponese. Anche stavolta la Gainax ha svolto un lavoro egregio, non raggiungendo la perfezione, collezionando d'altra parte un anime che lascia qualcosa di buono a chiunque lo guardi. Il mio voto definitivo è 8, frutto della media tra 7 (voto al primo arco) e 9 (voto al secondo arco).
Il viaggio dell'eroe. Una storia vecchia quanto il mondo, che si affaccia nel bagaglio culturale di una persona già leggendo le fiabe e le favole. Il viaggio di un protagonista che vuole raggiungere un determinato obbiettivo, spesso accompagnato da un gruppo di altri strampalati personaggi i quali fungono da suoi aiutanti di fronte alle numerose sfide sul cammino.
Impossibile ignorare il parallelo in "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann", una serie che rielabora profondamente il classico racconto in chiave epica, ambientando la storia in un mondo inizialmente distopico: Simon è un ragazzino che fa parte di uno dei tanti villaggi umani costruiti sottoterra, viene evitato e preso in giro dagli altri abitanti tranne che da Kamina, il capo della brigata Gurenn, un gruppo di uomini sempre pronti a fare bisboccia insieme. Un giorno come tanti, dopo l'ennesima punizione nei confronti di Kamina, il quale sostiene che oltre il soffitto della grotta ci sia una superficie, un misterioso robot gigante cade da esso insieme a una ragazza di nome Yoko. Lei spiega ai due ragazzi che il robot si chiama Gunmen e attacca tutti gli umani che escono al di fuori dei villaggi sotterranei. Grazie all'aiuto della faccia gigante di un robot trovata per caso da Simon e azionabile tramite una piccola trivella trovata sempre scavando, i tre sconfiggono il nemico e iniziano la loro avventura all'aria aperta per scoprire che cosa vogliano da loro i misteriosi uomini bestia che pilotano i Gunmen.
Il perfetto inizio dell'emblematico racconto dell'eroe e la storia ingannano sapientemente lo spettatore, per cercare di rendere meno ovvio possibile chi sia il vero protagonista dell'anime. In poche puntate vengono subito distinte le differenti personalità del gruppo: il primo a risaltare per la forza del suo carattere e per il carisma con il quale sostiene gli altri membri del gruppo è senz'altro Kamina, l'escamotage ideale per far mantenere un profilo basso al vero eroe della situazione. Kamina è il primo maestro che insegnerà al protagonista l'importanza del buttarsi a capofitto in ogni impresa con indomito coraggio, unendo nel frattempo ogni esuberante personaggio incontrato durante il viaggio tramite frasi a effetto, che resteranno impresse al pubblico per molto tempo. Non guasta il fatto che la serie segua lo stile da macho con ampie sfaccettature comiche di Kamina, con avventure cariche di azione e di momenti comici in grado di strappare più di una risata.
Ed è in quell'istante in cui l'anime sembra già un'opera comprensibile dallo spettatore nei suoi intenti, che la serie sgancia una bomba a sorpresa: uno shock ostico da digerire, l'improvvisa consapevolezza che la serie animata non era esattamente quello che si credeva alla visione delle prime otto puntate, le quali non raggiungono neanche metà dell'opera. Un'aspettativa tutta da ricostruire, insieme agli stessi personaggi della serie e allo stesso eroe che deve finalmente comprendere il suo ruolo nella storia.
E' l'intelligenza dell'opera nel disfare e riformare le sue basi a rendere ancora più appassionante la visione di "Gurenn Lagann". Parallelamente al viaggio dell'eroe accompagnato da un nuovo mentore (Nia, la misteriosa figlia del Re Spirale, il nemico principale della prima parte), che lo guida verso un diverso modo di vedere le cose, fatto anche di riflessione e non solo di coraggio cieco, si delinea un filone estremamente importante, il reale intento dell'opera: l'andare sempre avanti, il progredire e salire sempre più in alto, sconfiggendo ogni avversario e imparando dai propri errori. Il simbolo più palese è la trivella, un effige che consente di scavare oltre gli ostacoli e che permetterà di sfondare persino la barriera del cielo. Ed è nella seconda parte dell'anime che il sogno di evolvere senza imporsi inutili limiti, non chiudendosi di fronte al diverso, diventa ancora più evidente di prima.
Ma è forse la seconda parte della serie a spezzare un viaggio epico già di per sé completo: l'entrata in scena di nuove minacce, di una nuova società per gli umani e di personaggi ormai adulti, fanno notare forse evoluzioni un po' forzate (Rossiu che si trasforma nella stessa persona da cui era fuggito), verità a dir poco strabilianti (chi sia in realtà Nia) e un finale fin troppo agrodolce. Il senso della serie rimane invariato e il messaggio è sempre chiaro e potente, ma lascia un po' l'amaro in bocca il mutamento repentino di certe prospettive in modo meno studiato della prima parte.
Nonostante i piccoli difetti, "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann" è un'opera in grado di sfondare ogni ostacolo e trasportare tutto il pubblico con sé verso un culmine deciso: la voglia di arrivare, di non lasciarsi intimorire dalla paura e di raggiungere il proprio mondo ideale sono messaggi precisi, trasmessi con tutta la potenza di un pugno in pieno stomaco del Gurenn Lagann.
Otto per una storia che attinge dal racconto classico per rendere epico il viaggio verso il futuro.
Impossibile ignorare il parallelo in "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann", una serie che rielabora profondamente il classico racconto in chiave epica, ambientando la storia in un mondo inizialmente distopico: Simon è un ragazzino che fa parte di uno dei tanti villaggi umani costruiti sottoterra, viene evitato e preso in giro dagli altri abitanti tranne che da Kamina, il capo della brigata Gurenn, un gruppo di uomini sempre pronti a fare bisboccia insieme. Un giorno come tanti, dopo l'ennesima punizione nei confronti di Kamina, il quale sostiene che oltre il soffitto della grotta ci sia una superficie, un misterioso robot gigante cade da esso insieme a una ragazza di nome Yoko. Lei spiega ai due ragazzi che il robot si chiama Gunmen e attacca tutti gli umani che escono al di fuori dei villaggi sotterranei. Grazie all'aiuto della faccia gigante di un robot trovata per caso da Simon e azionabile tramite una piccola trivella trovata sempre scavando, i tre sconfiggono il nemico e iniziano la loro avventura all'aria aperta per scoprire che cosa vogliano da loro i misteriosi uomini bestia che pilotano i Gunmen.
Il perfetto inizio dell'emblematico racconto dell'eroe e la storia ingannano sapientemente lo spettatore, per cercare di rendere meno ovvio possibile chi sia il vero protagonista dell'anime. In poche puntate vengono subito distinte le differenti personalità del gruppo: il primo a risaltare per la forza del suo carattere e per il carisma con il quale sostiene gli altri membri del gruppo è senz'altro Kamina, l'escamotage ideale per far mantenere un profilo basso al vero eroe della situazione. Kamina è il primo maestro che insegnerà al protagonista l'importanza del buttarsi a capofitto in ogni impresa con indomito coraggio, unendo nel frattempo ogni esuberante personaggio incontrato durante il viaggio tramite frasi a effetto, che resteranno impresse al pubblico per molto tempo. Non guasta il fatto che la serie segua lo stile da macho con ampie sfaccettature comiche di Kamina, con avventure cariche di azione e di momenti comici in grado di strappare più di una risata.
Ed è in quell'istante in cui l'anime sembra già un'opera comprensibile dallo spettatore nei suoi intenti, che la serie sgancia una bomba a sorpresa: uno shock ostico da digerire, l'improvvisa consapevolezza che la serie animata non era esattamente quello che si credeva alla visione delle prime otto puntate, le quali non raggiungono neanche metà dell'opera. Un'aspettativa tutta da ricostruire, insieme agli stessi personaggi della serie e allo stesso eroe che deve finalmente comprendere il suo ruolo nella storia.
E' l'intelligenza dell'opera nel disfare e riformare le sue basi a rendere ancora più appassionante la visione di "Gurenn Lagann". Parallelamente al viaggio dell'eroe accompagnato da un nuovo mentore (Nia, la misteriosa figlia del Re Spirale, il nemico principale della prima parte), che lo guida verso un diverso modo di vedere le cose, fatto anche di riflessione e non solo di coraggio cieco, si delinea un filone estremamente importante, il reale intento dell'opera: l'andare sempre avanti, il progredire e salire sempre più in alto, sconfiggendo ogni avversario e imparando dai propri errori. Il simbolo più palese è la trivella, un effige che consente di scavare oltre gli ostacoli e che permetterà di sfondare persino la barriera del cielo. Ed è nella seconda parte dell'anime che il sogno di evolvere senza imporsi inutili limiti, non chiudendosi di fronte al diverso, diventa ancora più evidente di prima.
Ma è forse la seconda parte della serie a spezzare un viaggio epico già di per sé completo: l'entrata in scena di nuove minacce, di una nuova società per gli umani e di personaggi ormai adulti, fanno notare forse evoluzioni un po' forzate (Rossiu che si trasforma nella stessa persona da cui era fuggito), verità a dir poco strabilianti (chi sia in realtà Nia) e un finale fin troppo agrodolce. Il senso della serie rimane invariato e il messaggio è sempre chiaro e potente, ma lascia un po' l'amaro in bocca il mutamento repentino di certe prospettive in modo meno studiato della prima parte.
Nonostante i piccoli difetti, "Sfondamento dei cieli Gurenn Lagann" è un'opera in grado di sfondare ogni ostacolo e trasportare tutto il pubblico con sé verso un culmine deciso: la voglia di arrivare, di non lasciarsi intimorire dalla paura e di raggiungere il proprio mondo ideale sono messaggi precisi, trasmessi con tutta la potenza di un pugno in pieno stomaco del Gurenn Lagann.
Otto per una storia che attinge dal racconto classico per rendere epico il viaggio verso il futuro.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime prodotto nel 2007 dallo studio Gainax, già autore di "Neon Genesis Evangelion" e "Nadia e il mistero della pietra azzurra".
Io amo quest'anime, senza mezze misure. Esso parte coi primi episodi che possiamo definire parodie di vecchi anime dello stesso genere, ma poi si evolve man mano evolvendosi nella narrazione delle gesta della brigata Dai Gurren. La narrazione procede a ritmo veloce, ma lasciando tempo allo spettatore per riflettere sugli avvenimenti visti. "Gurren Lagann" potrebbe sembrare a prima vista un anime volutamente pacchiano e tamarro alla "Kill La Kill", ma dietro tanti colori e una colonna sonora davvero moderna e variegata si nasconde l'importante messaggio della serie: non arrendersi mai. Esso potrebbe sembrare un anime in cui non vi sono momenti tristi, invece ce ne sono eccome e lasciano profonde ferite, ma sono necessari per l'evoluzione dei personaggi principali, di cui il protagonista è Simon lo scavatore, ragazzino che si unisce alla brigata di Kamina, salendo nella sconosciuta superficie. Insomma, arriviamo dai sotterranei della Terra all'Universo! I combattimenti sono a dir poco fantastici, coperti da musiche eccezionali. Il character design è il punto forte dell'opera, ogni personaggio acquisisce una profonda e definita personalità.
Consiglio questo fantastico anime a tutti.
Io amo quest'anime, senza mezze misure. Esso parte coi primi episodi che possiamo definire parodie di vecchi anime dello stesso genere, ma poi si evolve man mano evolvendosi nella narrazione delle gesta della brigata Dai Gurren. La narrazione procede a ritmo veloce, ma lasciando tempo allo spettatore per riflettere sugli avvenimenti visti. "Gurren Lagann" potrebbe sembrare a prima vista un anime volutamente pacchiano e tamarro alla "Kill La Kill", ma dietro tanti colori e una colonna sonora davvero moderna e variegata si nasconde l'importante messaggio della serie: non arrendersi mai. Esso potrebbe sembrare un anime in cui non vi sono momenti tristi, invece ce ne sono eccome e lasciano profonde ferite, ma sono necessari per l'evoluzione dei personaggi principali, di cui il protagonista è Simon lo scavatore, ragazzino che si unisce alla brigata di Kamina, salendo nella sconosciuta superficie. Insomma, arriviamo dai sotterranei della Terra all'Universo! I combattimenti sono a dir poco fantastici, coperti da musiche eccezionali. Il character design è il punto forte dell'opera, ogni personaggio acquisisce una profonda e definita personalità.
Consiglio questo fantastico anime a tutti.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è una serie anime del 2007, prodotta dallo studio Gainax e composta da ventisette episodi di durata canonica.
La storia ha inizio in un villaggio nel sottosuolo, dove il giovane protagonista, Simon, impugnando la sua trivella, è stato riconosciuto rapidamente come il migliore tra gli scavatori, addetti all'ampliamento dello spazio per la comunità. In questo luogo, la vita scorre lenta e monotona, segnata occasionalmente da qualche terremoto, mentre della superficie nessuno sa niente: è diventata un mito, una leggenda. Chi, come Kamina, l'audace e intraprendente amico di Simon, brama una vita lassù, lontano da quelle buie e tristi caverne, è visto come un pazzo, un sognatore o, nel peggiore dei casi, un pericoloso perdigiorno. I loro stili di vita cambiano radicalmente quando, dal soffitto, irrompe nel villaggio un enorme e minaccioso mecha. Con l'aiuto di Yoko, una tostissima e poco vestita fanciulla, arrivata subito dopo il robottone, e di un secondo mecha, trovato da Simon durante le sue trivellazioni, quest'ultimo e Kamina riescono a sconfiggere il nemico e a raggiungere la tanto agognata superficie. Peccato che anche qui la situazione non sia meno rischiosa, dato che gli umani sono continuamente perseguitati dagli uomini-bestia e dai mecha da loro pilotati. I protagonisti, insieme ai compagni che si uniranno a loro nel corso del viaggio, si imbarcheranno in un'avventura per la salvezza del'umanità intera.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è una serie epica, tamarra e fracassona, ma, allo stesso tempo, intensa, profonda e commovente. L'azione è adrenalinica e onnipresente: non c'è un episodio in cui non siano presenti dei combattimenti che, col passare del tempo, si fanno sempre più esagerati e spettacolari, coinvolgendo mecha sempre più grandi e potenti e nemici via via più aggressivi, spietati e numerosi, in un tripudio di fiamme, esplosioni, botte da orbi e, soprattutto, trivelle.
Caratteristica di questo anime è anche una commedia esilarante dai toni assurdi e demenziali, sia nelle battute che negli atteggiamenti e le movenze sincopate dei personaggi. Questi ultimi (che siano principali, secondari, antagonisti, poco importa) sono irresistibilmente simpatici, e ognuno di essi contribuisce a rendere quest'opera così incredibile, nonostante, a fronte di un cast di considerevoli dimensioni, siano in pochi ad avere un ruolo fondamentale ai fini della trama.
Il design dei personaggi è spesso essenziale, a volte addirittura caricaturale e grottesco, oltre che talmente diversificato che è difficile credere che alcuni di essi appartengano allo stesso anime. Tipicamente il design è più curato e proporzionato per i protagonisti e meno per quelli in secondo piano e le comparse. Sull'originalità o meno del mecha design preferisco non esprimermi, data la mia ignoranza in materia. Posso solo dire di averlo molto apprezzato, nella sua imponenza, varietà e impatto visivo.
Anche la caratterizzazione psicologica è particolarmente approfondita solo nei personaggi principali (Kamina, Simon, Yoko e pochi altri), dotati di raro carisma e fascino, ben rappresentati nei momenti in cui esprimono alla massima potenza il proprio coraggio, la gioia, la depressione, le ansie, le paure e le speranze per il futuro. Molti dei personaggi secondari sono decisamente più stereotipati e superficiali, di semplice supporto ai protagonisti.
Il comparto tecnico regala una splendida colonna sonora, la quale presenta brani a dir poco memorabili, a cominciare dall'opening stessa e passando per " "Libera Me" From Hell", mentre le ending non mi sono piaciute più di tanto. Le animazioni sono dinamiche e abbastanza fluide, nonostante alcuni cali, anche grafici, in qualche episodio.
Le ambientazioni sono, almeno inizialmente, piuttosto monotone, limitate a cupi cunicoli sotterranei o scenari desertici, mentre, più avanti, diventano sempre più varie e grandiose, presentando, in ogni caso, scorci suggestivi. In particolare, tutti gli sfondi e la stessa serie in sé sono coloratissimi, caratterizzati da tonalità vive e luminose.
Complessivamente, la violenza è piuttosto limitata, mentre il fanservice, legato prevalentemente alla figura dell'avvenente Yoko, seppur frequente, è usato esclusivamente per scopi comici ed è tutt'altro che fastidioso e ingombrante o sfruttato per sopperire a una scarsa creatività a livello di sceneggiatura.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" si configura come un'efficace rappresentazione del conflitto tra razionalità e istinto, tra rassegnazione e ambizione: si tratta di un invito ad abbandonare la propria condizione di confortante miseria, per quanto sicura, che soffoca le potenzialità dell'individuo, per sfidare ogni limite, sia quelli imposti da una società rigida e retrograda, che si crogiola nel proprio torpore, impaurita dal mondo esterno, sia quelli personali, superandoli. Questo concetto è riassunto da una delle frasi ricorrenti dell'eroico Kamina, uno dei personaggi più straordinari di questa serie: "Dai un calcio alla ragione e fai posto all'impossibile!", dove per impossibile si fa riferimento a un qualcosa che non è al di là delle proprie capacità, ma che si ritiene inconcepibile a causa delle suddette limitazioni, sia fisiche (il soffitto sopra la propria testa) che psicologiche (i propri timori e le incertezze per il futuro). Bisogna dare il massimo, infrangendo qualsiasi barriera, arrivando anche a sfondare (letteralmente) i cieli. Tutto questo è possibile in quanto dote intrinseca dell'umanità, il cui cuore indomito batte a una velocità superiore a quella con cui il cervello pensa, che non si fa imbrigliare dalla ragione e che non si arrende mai, persino di fronte alla situazione più disperata. Eppure non si assiste mai ad una totale denigrazione della razionalità, la quale rappresenta anch'essa un valore e una facoltà indispensabile, che può spingere a compiere scelte dolorose, ma anche coraggiose e generose, arrivando a sacrificare i propri sentimenti sull'altare di un bene superiore.
In conclusione, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime che mi ha segnato profondamente e che è molto più di quanto appaia a un primo sguardo. Assolutamente consigliato.
La storia ha inizio in un villaggio nel sottosuolo, dove il giovane protagonista, Simon, impugnando la sua trivella, è stato riconosciuto rapidamente come il migliore tra gli scavatori, addetti all'ampliamento dello spazio per la comunità. In questo luogo, la vita scorre lenta e monotona, segnata occasionalmente da qualche terremoto, mentre della superficie nessuno sa niente: è diventata un mito, una leggenda. Chi, come Kamina, l'audace e intraprendente amico di Simon, brama una vita lassù, lontano da quelle buie e tristi caverne, è visto come un pazzo, un sognatore o, nel peggiore dei casi, un pericoloso perdigiorno. I loro stili di vita cambiano radicalmente quando, dal soffitto, irrompe nel villaggio un enorme e minaccioso mecha. Con l'aiuto di Yoko, una tostissima e poco vestita fanciulla, arrivata subito dopo il robottone, e di un secondo mecha, trovato da Simon durante le sue trivellazioni, quest'ultimo e Kamina riescono a sconfiggere il nemico e a raggiungere la tanto agognata superficie. Peccato che anche qui la situazione non sia meno rischiosa, dato che gli umani sono continuamente perseguitati dagli uomini-bestia e dai mecha da loro pilotati. I protagonisti, insieme ai compagni che si uniranno a loro nel corso del viaggio, si imbarcheranno in un'avventura per la salvezza del'umanità intera.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è una serie epica, tamarra e fracassona, ma, allo stesso tempo, intensa, profonda e commovente. L'azione è adrenalinica e onnipresente: non c'è un episodio in cui non siano presenti dei combattimenti che, col passare del tempo, si fanno sempre più esagerati e spettacolari, coinvolgendo mecha sempre più grandi e potenti e nemici via via più aggressivi, spietati e numerosi, in un tripudio di fiamme, esplosioni, botte da orbi e, soprattutto, trivelle.
Caratteristica di questo anime è anche una commedia esilarante dai toni assurdi e demenziali, sia nelle battute che negli atteggiamenti e le movenze sincopate dei personaggi. Questi ultimi (che siano principali, secondari, antagonisti, poco importa) sono irresistibilmente simpatici, e ognuno di essi contribuisce a rendere quest'opera così incredibile, nonostante, a fronte di un cast di considerevoli dimensioni, siano in pochi ad avere un ruolo fondamentale ai fini della trama.
Il design dei personaggi è spesso essenziale, a volte addirittura caricaturale e grottesco, oltre che talmente diversificato che è difficile credere che alcuni di essi appartengano allo stesso anime. Tipicamente il design è più curato e proporzionato per i protagonisti e meno per quelli in secondo piano e le comparse. Sull'originalità o meno del mecha design preferisco non esprimermi, data la mia ignoranza in materia. Posso solo dire di averlo molto apprezzato, nella sua imponenza, varietà e impatto visivo.
Anche la caratterizzazione psicologica è particolarmente approfondita solo nei personaggi principali (Kamina, Simon, Yoko e pochi altri), dotati di raro carisma e fascino, ben rappresentati nei momenti in cui esprimono alla massima potenza il proprio coraggio, la gioia, la depressione, le ansie, le paure e le speranze per il futuro. Molti dei personaggi secondari sono decisamente più stereotipati e superficiali, di semplice supporto ai protagonisti.
Il comparto tecnico regala una splendida colonna sonora, la quale presenta brani a dir poco memorabili, a cominciare dall'opening stessa e passando per " "Libera Me" From Hell", mentre le ending non mi sono piaciute più di tanto. Le animazioni sono dinamiche e abbastanza fluide, nonostante alcuni cali, anche grafici, in qualche episodio.
Le ambientazioni sono, almeno inizialmente, piuttosto monotone, limitate a cupi cunicoli sotterranei o scenari desertici, mentre, più avanti, diventano sempre più varie e grandiose, presentando, in ogni caso, scorci suggestivi. In particolare, tutti gli sfondi e la stessa serie in sé sono coloratissimi, caratterizzati da tonalità vive e luminose.
Complessivamente, la violenza è piuttosto limitata, mentre il fanservice, legato prevalentemente alla figura dell'avvenente Yoko, seppur frequente, è usato esclusivamente per scopi comici ed è tutt'altro che fastidioso e ingombrante o sfruttato per sopperire a una scarsa creatività a livello di sceneggiatura.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" si configura come un'efficace rappresentazione del conflitto tra razionalità e istinto, tra rassegnazione e ambizione: si tratta di un invito ad abbandonare la propria condizione di confortante miseria, per quanto sicura, che soffoca le potenzialità dell'individuo, per sfidare ogni limite, sia quelli imposti da una società rigida e retrograda, che si crogiola nel proprio torpore, impaurita dal mondo esterno, sia quelli personali, superandoli. Questo concetto è riassunto da una delle frasi ricorrenti dell'eroico Kamina, uno dei personaggi più straordinari di questa serie: "Dai un calcio alla ragione e fai posto all'impossibile!", dove per impossibile si fa riferimento a un qualcosa che non è al di là delle proprie capacità, ma che si ritiene inconcepibile a causa delle suddette limitazioni, sia fisiche (il soffitto sopra la propria testa) che psicologiche (i propri timori e le incertezze per il futuro). Bisogna dare il massimo, infrangendo qualsiasi barriera, arrivando anche a sfondare (letteralmente) i cieli. Tutto questo è possibile in quanto dote intrinseca dell'umanità, il cui cuore indomito batte a una velocità superiore a quella con cui il cervello pensa, che non si fa imbrigliare dalla ragione e che non si arrende mai, persino di fronte alla situazione più disperata. Eppure non si assiste mai ad una totale denigrazione della razionalità, la quale rappresenta anch'essa un valore e una facoltà indispensabile, che può spingere a compiere scelte dolorose, ma anche coraggiose e generose, arrivando a sacrificare i propri sentimenti sull'altare di un bene superiore.
In conclusione, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime che mi ha segnato profondamente e che è molto più di quanto appaia a un primo sguardo. Assolutamente consigliato.
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
Inizio la recensione facendo due premesse: la prima riguarda il genere di questo anime, genere che a me non ha mai ispirato molto - i mecha non sono proprio la mia passione; la seconda riguarda l'animazione e la grafica. Leggo molti commenti negativi su questa serie e sulla sua animazione, ma sinceramente, quando una serie è così maestosa e imponente, questa passa in quindicesimo piano; e poi vogliamo davvero criticare la grafica delle scene d'azione di "Gurren Lagann"? Sicuri?
Ok, detto questo, iniziamo dalla trama.
Simon e Kamina sono due ragazzi del villaggio di Jiha, un villaggio sotterraneo. Kamina tuttavia punta ad arrivare alla superficie e trascina Simon in questo suo tentativo disperato di raggiungerla. Un giorno proprio quest'ultimo trova uno strano oggetto a forma di trivella e in seguito una "gigantesca faccia". Ma quando sta per mostrare la sua scoperta a Kamina, nel villaggio cade dalla superficie una enorme faccia: è un gunman, un robot comandato dagli uomini bestia che popolano la superficie. Una giovane ragazza di nome Yoko sta tentando di abbatterlo e si imbatte in Kamina e Simon, che dopo mille peripezie riescono a raggiungere la faccia scoperta da Simon, che si rivela essere anch'essa un piccolo ma potentissimo Gunman, grazie al quale riescono a sconfiggere l'altro e a giungere in superficie. Da qui iniziano le avventure che li condurranno alla lotta contro gli uomini bestia per riconquistare la superficie. Questa è in realtà soltanto la trama della prima parte dell'anime, dei primi quindici episodi, ma non dico altro perché non voglio spoilerare.
Passiamo ora alla cosa meglio riuscita di tutto l'anime, ovvero i personaggi. Ce ne vengono presentati molti nel corso della storia e a volte di alcuni si fatica a ricordare il nome, ma nonostante tutto anche questi hanno una ottima caratterizzazione.
Kamina: a prima vista sembra il tipico uomo che non si arrende mai, stupido, che dice cose senza senso, che "fa il figo", ma se si guarda meglio si scoprono molti aspetti di Kamina che lo rendono un personaggio completo. Anche dopo l'episodio 8 scopriamo sempre nuovi dettagli della sua persona, del fatto che in realtà non era poi così sicuro di sé, della sua infinita fiducia e stima nei confronti di Simon, di quanto in realtà avesse visto lontano. Lui ha sempre salvato tutti, anche nel finale si può dire che a salvarli sia stato lui, è sempre presente in tutto l'anime, anche se non si vede c'è, negli ideali e nella azioni di tutti gli altri. Tutto questo anime gira attorno alla sua persona, allo spirito della brigata Dai Gurren.
Simon: è inizialmente un ragazzino molto insicuro e che non comprende le sue reali possibilità. Viene sempre spronato da Kamina e solo così riesce a dare il massimo. Difatti in seguito si sentirà distrutto e incapace di reagire e di agire, incapace di credere "nella parte di sé stesso che crede in lui". Riuscirà a rialzarsi con l'aiuto di un altro personaggio fondamentale, ovvero Nia. E dopo questo diventa sempre più simile a Kamina, anche nell'aspetto e nel modo di vestire e di pensare.
Non farò l'elenco completo, altrimenti la recensione diventerebbe troppo lunga, ma dirò almeno due parole sui migliori, ovvero Nia, Viral, Lord Genome, Kittan e Rossiu. La loro psicologia e le loro parole, il loro modo di comportarsi, le loro azioni e la loro evoluzione nel corso dell'anime è davvero notevole e ben realizzata. Alcune delle frasi da loro pronunciate possono essere considerate delle vere e proprie perle. Ho volontariamente omesso Yoko perché credo che sia un personaggio poco riuscito e anche poco pensato rispetto a tutti gli altri "colossi" che la affiancano come personaggi principali. Non vedo molta evoluzione né una vera e propria storia a lei collegata. Diciamo anche che per la gran parte dell'anime è sempre e comunque lasciata in disparte.
Passiamo ora all'animazione e alla grafica. Come ho già detto non sono un appassionato del genere e quindi non posso dare un parere sul design dei mecha e quant'altro, però posso tranquillamente dire che non mi è dispiaciuto nonostante qualcuno lo abbia additato come troppo datato. È anche vero che il character design non è dei migliori, ma fa la sua figura, soprattutto perché verso la fine esso migliora e anche parecchio. Diciamo che hanno voluto spendere più soldi per animare i combattimenti piuttosto che per i personaggi.
La colonna sonora è anch'essa immensa e vastissima, spaziando anche in moltissimi generi musicali diversi tra di loro in modo da accompagnare alla perfezione qualsiasi tipo di scena presente nell'anime, dal rap alla lirica, al rock, alla classica. "Libera me from Hell" è tanto epica quanto triste, soprattutto per le perdite che vengono condite con questa soundtrack.
Sul finale non c'è nulla da dire, si commenta da solo.
Il commento personale: beh, non è possibile commentare più di tanto. Questo anime è davvero magnifico, un colosso a livello di storia, trama, personaggi, idee, sviluppo, tutto. L'idea del potere della trivella collegato all'evoluzione secondo me è una trovata davvero geniale. Ma una delle cose che ho più adorato di quest'anime, oltre ai momenti epici-tragici con tanto di lacrime di tristezza e di epica, a volte anche contemporaneamente, è il fatto che risulta difficile decidere chi ha ragione e chi torto. Più volte l'anime si divide in opinioni a contrasto, ma in tutti i casi nessuna ha pienamente ragione o pienamente torto, e questo ti fa riflettere e osservare con attenzione tutti i particolari, non ti fa mai annoiare, ti fa sempre rimanere sulle spine e diciamo che fa anche piangere un poco, specialmente per le morti di alcuni personaggi che, bene o male, volente o nolente, ti erano entrati in testa. Lo consiglio veramente a tutti, non potrete uscire delusi dalla visione di un anime sublime come questo. Entra a forza nella mia top five, scavallando anime che credevo intoccabili.
Inizio la recensione facendo due premesse: la prima riguarda il genere di questo anime, genere che a me non ha mai ispirato molto - i mecha non sono proprio la mia passione; la seconda riguarda l'animazione e la grafica. Leggo molti commenti negativi su questa serie e sulla sua animazione, ma sinceramente, quando una serie è così maestosa e imponente, questa passa in quindicesimo piano; e poi vogliamo davvero criticare la grafica delle scene d'azione di "Gurren Lagann"? Sicuri?
Ok, detto questo, iniziamo dalla trama.
Simon e Kamina sono due ragazzi del villaggio di Jiha, un villaggio sotterraneo. Kamina tuttavia punta ad arrivare alla superficie e trascina Simon in questo suo tentativo disperato di raggiungerla. Un giorno proprio quest'ultimo trova uno strano oggetto a forma di trivella e in seguito una "gigantesca faccia". Ma quando sta per mostrare la sua scoperta a Kamina, nel villaggio cade dalla superficie una enorme faccia: è un gunman, un robot comandato dagli uomini bestia che popolano la superficie. Una giovane ragazza di nome Yoko sta tentando di abbatterlo e si imbatte in Kamina e Simon, che dopo mille peripezie riescono a raggiungere la faccia scoperta da Simon, che si rivela essere anch'essa un piccolo ma potentissimo Gunman, grazie al quale riescono a sconfiggere l'altro e a giungere in superficie. Da qui iniziano le avventure che li condurranno alla lotta contro gli uomini bestia per riconquistare la superficie. Questa è in realtà soltanto la trama della prima parte dell'anime, dei primi quindici episodi, ma non dico altro perché non voglio spoilerare.
Passiamo ora alla cosa meglio riuscita di tutto l'anime, ovvero i personaggi. Ce ne vengono presentati molti nel corso della storia e a volte di alcuni si fatica a ricordare il nome, ma nonostante tutto anche questi hanno una ottima caratterizzazione.
Kamina: a prima vista sembra il tipico uomo che non si arrende mai, stupido, che dice cose senza senso, che "fa il figo", ma se si guarda meglio si scoprono molti aspetti di Kamina che lo rendono un personaggio completo. Anche dopo l'episodio 8 scopriamo sempre nuovi dettagli della sua persona, del fatto che in realtà non era poi così sicuro di sé, della sua infinita fiducia e stima nei confronti di Simon, di quanto in realtà avesse visto lontano. Lui ha sempre salvato tutti, anche nel finale si può dire che a salvarli sia stato lui, è sempre presente in tutto l'anime, anche se non si vede c'è, negli ideali e nella azioni di tutti gli altri. Tutto questo anime gira attorno alla sua persona, allo spirito della brigata Dai Gurren.
Simon: è inizialmente un ragazzino molto insicuro e che non comprende le sue reali possibilità. Viene sempre spronato da Kamina e solo così riesce a dare il massimo. Difatti in seguito si sentirà distrutto e incapace di reagire e di agire, incapace di credere "nella parte di sé stesso che crede in lui". Riuscirà a rialzarsi con l'aiuto di un altro personaggio fondamentale, ovvero Nia. E dopo questo diventa sempre più simile a Kamina, anche nell'aspetto e nel modo di vestire e di pensare.
Non farò l'elenco completo, altrimenti la recensione diventerebbe troppo lunga, ma dirò almeno due parole sui migliori, ovvero Nia, Viral, Lord Genome, Kittan e Rossiu. La loro psicologia e le loro parole, il loro modo di comportarsi, le loro azioni e la loro evoluzione nel corso dell'anime è davvero notevole e ben realizzata. Alcune delle frasi da loro pronunciate possono essere considerate delle vere e proprie perle. Ho volontariamente omesso Yoko perché credo che sia un personaggio poco riuscito e anche poco pensato rispetto a tutti gli altri "colossi" che la affiancano come personaggi principali. Non vedo molta evoluzione né una vera e propria storia a lei collegata. Diciamo anche che per la gran parte dell'anime è sempre e comunque lasciata in disparte.
Passiamo ora all'animazione e alla grafica. Come ho già detto non sono un appassionato del genere e quindi non posso dare un parere sul design dei mecha e quant'altro, però posso tranquillamente dire che non mi è dispiaciuto nonostante qualcuno lo abbia additato come troppo datato. È anche vero che il character design non è dei migliori, ma fa la sua figura, soprattutto perché verso la fine esso migliora e anche parecchio. Diciamo che hanno voluto spendere più soldi per animare i combattimenti piuttosto che per i personaggi.
La colonna sonora è anch'essa immensa e vastissima, spaziando anche in moltissimi generi musicali diversi tra di loro in modo da accompagnare alla perfezione qualsiasi tipo di scena presente nell'anime, dal rap alla lirica, al rock, alla classica. "Libera me from Hell" è tanto epica quanto triste, soprattutto per le perdite che vengono condite con questa soundtrack.
Sul finale non c'è nulla da dire, si commenta da solo.
Il commento personale: beh, non è possibile commentare più di tanto. Questo anime è davvero magnifico, un colosso a livello di storia, trama, personaggi, idee, sviluppo, tutto. L'idea del potere della trivella collegato all'evoluzione secondo me è una trovata davvero geniale. Ma una delle cose che ho più adorato di quest'anime, oltre ai momenti epici-tragici con tanto di lacrime di tristezza e di epica, a volte anche contemporaneamente, è il fatto che risulta difficile decidere chi ha ragione e chi torto. Più volte l'anime si divide in opinioni a contrasto, ma in tutti i casi nessuna ha pienamente ragione o pienamente torto, e questo ti fa riflettere e osservare con attenzione tutti i particolari, non ti fa mai annoiare, ti fa sempre rimanere sulle spine e diciamo che fa anche piangere un poco, specialmente per le morti di alcuni personaggi che, bene o male, volente o nolente, ti erano entrati in testa. Lo consiglio veramente a tutti, non potrete uscire delusi dalla visione di un anime sublime come questo. Entra a forza nella mia top five, scavallando anime che credevo intoccabili.
Esagerato, parossistico, stimolante, commovente, drammatico, divertente, epico.
Questi, come diversi altri aggettivi, appartengono al medesimo campo semantico: "Sfondamento dei Cieli, Gurren Lagann!".
Cominciamo col dire che questo è un anime atipico, che si lascia a fatica inquadrare in questo o quel genere, proprio perché è la risultante di diverse tendenze e stili, monumentale coacervo di innumerevoli istanze tuttavia perfettamente armonizzante sotto la sapiente regia dello studio Gainax. Giusto per fare un esempio, chiunque ardisse etichettare con sufficienza "Gurren Lagann" come "anime con i robottoni", meriterebbe poi, per contrappasso, di essere costretto a guardare in loop fino alla fine dei tempi tutti gli episodi di "Kakumeiki Valvrave" (sono sadico, sì).
Senza nulla concedere agli spoiler, qualche parola sulla trama: Simon è un giovane ragazzo del villaggio sotterraneo di Jiha; la specie umana vive confinata nel sottosuolo da tanto di quel tempo che della superficie si è perso il ricordo. E Simon è tra coloro deputati a scavare affinché il villaggio possa espandersi sempre più nelle viscere del pianeta, e tra i suoi colleghi spicca per la particolare attitudine nel trivellare il terreno, per il quale ha un vero e proprio talento. Kamina, giovane e carismatico ribelle dello stesso villaggio, vagheggia la superficie: è fermamente convinto che suo padre ci sia stato, e il suo desiderio è emularne le gesta. I tentativi di fuga del giovane sono però continuamente frustrati da una sequenza di fallimenti. In uno dei suoi scavi, Simon si imbatte in una piccola trivella luminosa la cui fievole luce lo guida poi a un robot di modestissime dimensioni, il quale sembra reagire al potere della "trivella". L'arrivo al villaggio di uno dei giganteschi "Gunmen", pilotati da quegli uomini bestia che incessantemente cacciano gli uomini in superficie, e di Yoko, avvenente e poco vestita guerriera (corredata di potentissimo fucile) è il pretesto per un cambiamento di background che porta la neonata "Brigata Gurenn" in superficie, a bordo del minuscolo robot di Simon, battezzato col nome di Lagann.
Da qui la storia si dipana in maniera nient'affatto banale, con numerosi colpi di scena e combattimenti da seguire con gusto, anche per chi non è appassionato del genere "mecha". I personaggi sono per la maggior parte ben caratterizzati, ed è interessante seguire l'evoluzione che molti di loro subiscono nel dipanarsi della narrazione. In particolare sarà Simon quello maggiormente segnato dal viaggio e dai continui combattimenti contro gli uomini-bestia per un futuro senza soffitto, dove l'umanità possa vivere sotto il cielo azzurro.
Non cercate la logica in Gurren Lagann. Cioè, ancora meno che nella media degli anime: approcciandovi con rigore "scientifico" a quest'opera rischiereste di sminuirla fino all'inverosimile, di svilirne l'anima. Se questa ve lo lasciasse fare, però. Questo perché "Gurenn Lagann" è talmente coinvolgente, talmente esaltante, che anche certe incongruenze o paradossi sono accolti benevolmente dallo spettatore, che non può fare altro che sorriderne bonariamente e imporsi di "dare un calcio alla ragione per fare posto all'impossibile" [cit.]. La Gainax questo lo sa, ed è per questo che volutamente esagera: spade che per essere sguainate ci si mette mezz'ora, robot la cui forza aumenta semplicemente in base alla propria volontà ("forza spirituale"), elastica considerazione dell'ossigeno ai fini della respirazione, etc. Ma, ripeto, tutto questo non può che essere accolto benevolmente anche dal palato più esigente, perché risponde perfettamente e coerentemente a quello che sarà il profilo tenuto per tutta l'opera, che non esiterei a definire "gurrenlaganniano".
Si potrebbe dedicare un corso monografico a quest'opera: al rapporto d'amicizia tra Simon e Kamina, quasi proiezione di tutto ciò che Simon vorrebbe essere o diventare; alle considerazioni su cui il regista indugia circa lo sviluppo e le potenzialità di sviluppo umane, non troppo lontane da quelle dello Zeno Cosini di Svevo, superate però in chiave ottimistica (ma a caro prezzo); al comparto sonoro, cui va il plauso del sottoscritto per aver dato musiche sempre calzanti e ispirate; ma sono già le undici e non ho ancora fatto colazione.
Consigliatissimo, quindi (e vorrei ben vedere!), "Gurren Lagann" è un inno al coraggio, alla vita, alla libertà e all'amicizia. Se anche questa recensione non dovesse avervi persuaso, spero vogliate dargli comunque una minima possibilità: sono convinto che iniziato il primo episodio non sarete capaci di fare a meno di continuare. Fidatevi, diamine! Con chi credete di avere a che fare?!
Questi, come diversi altri aggettivi, appartengono al medesimo campo semantico: "Sfondamento dei Cieli, Gurren Lagann!".
Cominciamo col dire che questo è un anime atipico, che si lascia a fatica inquadrare in questo o quel genere, proprio perché è la risultante di diverse tendenze e stili, monumentale coacervo di innumerevoli istanze tuttavia perfettamente armonizzante sotto la sapiente regia dello studio Gainax. Giusto per fare un esempio, chiunque ardisse etichettare con sufficienza "Gurren Lagann" come "anime con i robottoni", meriterebbe poi, per contrappasso, di essere costretto a guardare in loop fino alla fine dei tempi tutti gli episodi di "Kakumeiki Valvrave" (sono sadico, sì).
Senza nulla concedere agli spoiler, qualche parola sulla trama: Simon è un giovane ragazzo del villaggio sotterraneo di Jiha; la specie umana vive confinata nel sottosuolo da tanto di quel tempo che della superficie si è perso il ricordo. E Simon è tra coloro deputati a scavare affinché il villaggio possa espandersi sempre più nelle viscere del pianeta, e tra i suoi colleghi spicca per la particolare attitudine nel trivellare il terreno, per il quale ha un vero e proprio talento. Kamina, giovane e carismatico ribelle dello stesso villaggio, vagheggia la superficie: è fermamente convinto che suo padre ci sia stato, e il suo desiderio è emularne le gesta. I tentativi di fuga del giovane sono però continuamente frustrati da una sequenza di fallimenti. In uno dei suoi scavi, Simon si imbatte in una piccola trivella luminosa la cui fievole luce lo guida poi a un robot di modestissime dimensioni, il quale sembra reagire al potere della "trivella". L'arrivo al villaggio di uno dei giganteschi "Gunmen", pilotati da quegli uomini bestia che incessantemente cacciano gli uomini in superficie, e di Yoko, avvenente e poco vestita guerriera (corredata di potentissimo fucile) è il pretesto per un cambiamento di background che porta la neonata "Brigata Gurenn" in superficie, a bordo del minuscolo robot di Simon, battezzato col nome di Lagann.
Da qui la storia si dipana in maniera nient'affatto banale, con numerosi colpi di scena e combattimenti da seguire con gusto, anche per chi non è appassionato del genere "mecha". I personaggi sono per la maggior parte ben caratterizzati, ed è interessante seguire l'evoluzione che molti di loro subiscono nel dipanarsi della narrazione. In particolare sarà Simon quello maggiormente segnato dal viaggio e dai continui combattimenti contro gli uomini-bestia per un futuro senza soffitto, dove l'umanità possa vivere sotto il cielo azzurro.
Non cercate la logica in Gurren Lagann. Cioè, ancora meno che nella media degli anime: approcciandovi con rigore "scientifico" a quest'opera rischiereste di sminuirla fino all'inverosimile, di svilirne l'anima. Se questa ve lo lasciasse fare, però. Questo perché "Gurenn Lagann" è talmente coinvolgente, talmente esaltante, che anche certe incongruenze o paradossi sono accolti benevolmente dallo spettatore, che non può fare altro che sorriderne bonariamente e imporsi di "dare un calcio alla ragione per fare posto all'impossibile" [cit.]. La Gainax questo lo sa, ed è per questo che volutamente esagera: spade che per essere sguainate ci si mette mezz'ora, robot la cui forza aumenta semplicemente in base alla propria volontà ("forza spirituale"), elastica considerazione dell'ossigeno ai fini della respirazione, etc. Ma, ripeto, tutto questo non può che essere accolto benevolmente anche dal palato più esigente, perché risponde perfettamente e coerentemente a quello che sarà il profilo tenuto per tutta l'opera, che non esiterei a definire "gurrenlaganniano".
Si potrebbe dedicare un corso monografico a quest'opera: al rapporto d'amicizia tra Simon e Kamina, quasi proiezione di tutto ciò che Simon vorrebbe essere o diventare; alle considerazioni su cui il regista indugia circa lo sviluppo e le potenzialità di sviluppo umane, non troppo lontane da quelle dello Zeno Cosini di Svevo, superate però in chiave ottimistica (ma a caro prezzo); al comparto sonoro, cui va il plauso del sottoscritto per aver dato musiche sempre calzanti e ispirate; ma sono già le undici e non ho ancora fatto colazione.
Consigliatissimo, quindi (e vorrei ben vedere!), "Gurren Lagann" è un inno al coraggio, alla vita, alla libertà e all'amicizia. Se anche questa recensione non dovesse avervi persuaso, spero vogliate dargli comunque una minima possibilità: sono convinto che iniziato il primo episodio non sarete capaci di fare a meno di continuare. Fidatevi, diamine! Con chi credete di avere a che fare?!
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime del 2007 realizzato dallo studio Gainax, di ventisette episodi.
La storia è ambientata in un mondo in cui l'umanità è costretta a vivere nel sottosuolo, in villaggi isolati tra di loro e senza contatti con il mondo esterno. In uno di essi, in particolare nel villaggio di Jiha, vive Simon, un ragazzo che, come tanti altri, passa la sua vita a scavare. Ma la sua vita cambierà allorquando Kamina, un ragazzo che lui considera un fratello maggiore, deciderà, insieme a lui, di fuggire dal villaggio, per tornare nel mondo esterno e poter così ricongiungersi con suo padre. I due ragazzi, però, scopriranno ben presto che quel che li aspetta è un mondo ormai ostile all'uomo e comandato da delle creature denominate "uomini-bestia", che spadroneggiano sulla popolazione umana guidando potenti robot chiamati Gunmen. Questo sarà l'inizio dell'epico viaggio di Kamina, Simon e tutto il loro gruppo, la Brigata Gurren, verso la riconquista della libertà.
Non è facile spiegare a parole cosa abbia rappresentato, e rappresenti per il sottoscritto, quest'anime; credo che il modo migliore per descriverlo sia quello di analizzare i due personaggi su cui si basa l'opera stessa, ossia Kamina e Simon.
Kamina, con il suo immenso carisma e coraggio, è il diabolico comandante della Brigata Gurren. È un uomo assolutamente sprezzante del pericolo, che non si arrende mai, che morirebbe pur di non ritirarsi in battaglia. Il suo motto è "dare un calcio alla ragione per far posto all'impossibile": anche nelle situazioni più disperate, Kamina riesce sempre a trovare una soluzione e la sua figura è sempre un punto di riferimento per i compagni, nei quali riesce sempre a infondere coraggio e fiducia in sé stessi. Ha grande fiducia e stima nei confronti dell'impacciato Simon, del quale si fida ciecamente, nonostante la diffidenza degli altri membri della Brigata.
Sebbene sia molto insicuro e maldestro a confronto della figura del fratello, Simon rappresenta il protagonista di questa storia: la sua evoluzione durante la serie è chiara e graduale (seppur segnata da un evento traumatico) e rappresenta perfino la colonna portante dell'opera stessa. "Questa è la storia di un uomo" è infatti l'incipit di ogni episodio, ma questa è anche "la storia dell'uomo", dell'umanità, di ogni singolo uomo, che ha in sé, nel suo spirito (simboleggiato nell'anime da una trivella) la potenzialità di evolvere, di superarsi, di abbattere ogni ostacolo sulla propria strada, se non si arrende e continua a lottare.
Ed è proprio questo il grande messaggio che l'opera vuole lanciare, e lo fa in modo chiaro, diretto, senza mezzi termini o giri di parole inutili e anzi, estremizzandolo e portandolo alle estreme conseguenze, al costo di sembrare banale o scontato ad alcuni; "Gurren Lagann" è questo, prendere o lasciare.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico non c'è molto da dire: il nome di Gainax è ormai una garanzia di qualità e alto livello. Le animazioni sono veramente ben realizzate, così come i disegni, che, soltanto in rari casi, non troviamo al top.
Un'altra nota di merito è rappresentata sicuramente dalle musiche: la colonna sonora, bella e varia, riesce sempre ad accompagnare in maniera eccellente le diverse vicissitudini e imprese dei nostri ragazzi protagonisti; come scordare ad esempio "Libera me from Hell", adrenalinico mix tra rap e lirica?
Per concludere, "Gurren Lagann" è un anime che, così come i suoi personaggi, vi rimarrà nel cuore: gli insegnamenti e le emozioni che Kamina e i suoi compagni vi regaleranno vi accompagneranno per sempre e, perché no, vi aiuteranno qualche volta a superare i momenti difficili e apparentemente insormontabili della vostra vita, a "dare un calcio alla ragione e lasciar spazio all'impossibile".
La storia è ambientata in un mondo in cui l'umanità è costretta a vivere nel sottosuolo, in villaggi isolati tra di loro e senza contatti con il mondo esterno. In uno di essi, in particolare nel villaggio di Jiha, vive Simon, un ragazzo che, come tanti altri, passa la sua vita a scavare. Ma la sua vita cambierà allorquando Kamina, un ragazzo che lui considera un fratello maggiore, deciderà, insieme a lui, di fuggire dal villaggio, per tornare nel mondo esterno e poter così ricongiungersi con suo padre. I due ragazzi, però, scopriranno ben presto che quel che li aspetta è un mondo ormai ostile all'uomo e comandato da delle creature denominate "uomini-bestia", che spadroneggiano sulla popolazione umana guidando potenti robot chiamati Gunmen. Questo sarà l'inizio dell'epico viaggio di Kamina, Simon e tutto il loro gruppo, la Brigata Gurren, verso la riconquista della libertà.
Non è facile spiegare a parole cosa abbia rappresentato, e rappresenti per il sottoscritto, quest'anime; credo che il modo migliore per descriverlo sia quello di analizzare i due personaggi su cui si basa l'opera stessa, ossia Kamina e Simon.
Kamina, con il suo immenso carisma e coraggio, è il diabolico comandante della Brigata Gurren. È un uomo assolutamente sprezzante del pericolo, che non si arrende mai, che morirebbe pur di non ritirarsi in battaglia. Il suo motto è "dare un calcio alla ragione per far posto all'impossibile": anche nelle situazioni più disperate, Kamina riesce sempre a trovare una soluzione e la sua figura è sempre un punto di riferimento per i compagni, nei quali riesce sempre a infondere coraggio e fiducia in sé stessi. Ha grande fiducia e stima nei confronti dell'impacciato Simon, del quale si fida ciecamente, nonostante la diffidenza degli altri membri della Brigata.
Sebbene sia molto insicuro e maldestro a confronto della figura del fratello, Simon rappresenta il protagonista di questa storia: la sua evoluzione durante la serie è chiara e graduale (seppur segnata da un evento traumatico) e rappresenta perfino la colonna portante dell'opera stessa. "Questa è la storia di un uomo" è infatti l'incipit di ogni episodio, ma questa è anche "la storia dell'uomo", dell'umanità, di ogni singolo uomo, che ha in sé, nel suo spirito (simboleggiato nell'anime da una trivella) la potenzialità di evolvere, di superarsi, di abbattere ogni ostacolo sulla propria strada, se non si arrende e continua a lottare.
Ed è proprio questo il grande messaggio che l'opera vuole lanciare, e lo fa in modo chiaro, diretto, senza mezzi termini o giri di parole inutili e anzi, estremizzandolo e portandolo alle estreme conseguenze, al costo di sembrare banale o scontato ad alcuni; "Gurren Lagann" è questo, prendere o lasciare.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico non c'è molto da dire: il nome di Gainax è ormai una garanzia di qualità e alto livello. Le animazioni sono veramente ben realizzate, così come i disegni, che, soltanto in rari casi, non troviamo al top.
Un'altra nota di merito è rappresentata sicuramente dalle musiche: la colonna sonora, bella e varia, riesce sempre ad accompagnare in maniera eccellente le diverse vicissitudini e imprese dei nostri ragazzi protagonisti; come scordare ad esempio "Libera me from Hell", adrenalinico mix tra rap e lirica?
Per concludere, "Gurren Lagann" è un anime che, così come i suoi personaggi, vi rimarrà nel cuore: gli insegnamenti e le emozioni che Kamina e i suoi compagni vi regaleranno vi accompagneranno per sempre e, perché no, vi aiuteranno qualche volta a superare i momenti difficili e apparentemente insormontabili della vostra vita, a "dare un calcio alla ragione e lasciar spazio all'impossibile".
"Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" è una di quelle serie che al momento della sua uscita, o meglio, con l'avanzare della storia, sollevò un polverone, venendo sollevato a titolo di anime dell'anno da parte di alcuni o bistrattato da parte di altri; insomma, una di quelle serie per cui non esistono le mezze misure - basta guardare i voti dati, o 10 (in maggioranza) o 4-5.
Oggi, dopo circa cinque anni dalla sua uscita, mi trovo a guardare questa serie che avevo sempre ignorato causa fiducia illimitata data da molti utenti allo studio Trigger (casa nata da ex dipendenti della Gainax, creatrice di questa serie) nel loro nuovo prodotto "Kill la Kill", attualmente in corso.
Lati positivi
La serie partirà dal fondo, scavando nel vero senso della parola fino ad arrivare al cielo e oltre, partendo da un insignificante ragazzino il cui lavoro è scavare con la sua trivella manuale; ad esso si affiancherà il miglior personaggio della serie, ossia Kamina, personaggio pazzo, 'svalvolato', incosciente, irritante e descrivibile con altre decine di aggettivi, in pratica l'unico personaggio con personalità dell'intera serie (scusate, non avrei dovuto parlare ora delle parti negative), e la stangona addetta al fanservice della serie, Yoko, personaggio che amerete nei primi otto episodi.
La serie scorrerà abbastanza velocemente e la grafica è adatta al genere di appartenenza, con delle musiche veramente piacevoli da ascoltare; la trama sarà per lo più piacevole e non troppo complessa, e le citazioni a vecchie serie mecha (ma anche no, i faccioni finali e le teorie quantistiche sono un chiaro riferimento a "Noein", uscito due anni prima) piaceranno molto agli estimatori del genere.
Sono sicuro che ci siano molti altri lati positivi, dato che sto dando 8 a questa serie, ma ci sono troppe cose che mi frullano per la testa, quindi passo alla seconda parte della recensione.
Lati negativi
Attenzione: questa parte contiene pesanti spoiler
Come detto alcune righe sopra, il personaggio con maggiore carisma, o forse l'unico, sarà Kamina; questo, per determinati motivi narrativi, morirà abbastanza presto nella serie. Il problema è che nessun altro porterà il pesante fardello creato da questo personaggio, ma tutti camperanno di rendita, citandolo praticamente in ogni occasione; l'unico personaggio che cercherà di tenergli testa sarà Rossiu, personaggio che, rimasto in sordina per la prima parte della serie, esploderà nella seconda, lottando con sé stesso e con il mondo intero per fare ciò che ritiene giusto. Il problema è che sparirà subito dopo nel dimenticatoio...
Altro personaggio tecnicamente principale come detto è Yoko, ragazza del gruppo addetta al fanservice: nei primi episodi creerà anche situazioni comiche e divertenti, il problema è che, dopo la morte di Kamina, sarebbe potuta morire con lui. Vedremo di tanto in tanto spuntare le sue "oppai" dal nulla per poi ri-scomparire nel suo piccolo abisso; unica cosa positiva è che, finita la prima parte, sarà l'unica del gruppo a decidere di andarsene, sparendo per sette anni, decisione psicologicamente accettabile, in quanto sarà una muta dichiarazione di volersi allontanare da ciò che le ricorda l'uomo che ha amato, cambiando completamente ciò che lei è. Ma, anche dopo il ritorno, la sua presenza sarà inutile.
Passiamo adesso a bacchettare il protagonista: morto il suo amato "fratello", a causa della sua gelosia per la donna che entrambi amavano avrà una crisi di identità, sarà apatico, si sentirà inutile e tutto quanto. A quel punto arriverà la nuova pulzella del gruppo, che lo consolerà, e, dopo averla salvata, finirà a tarallucci e vino, facendo capire che il problema era che non si sentiva all'altezza di suo "fratello". Fammi capire, tu, invece di impossessarti della base nemica, stai un quarto d'ora a pensare a quei due che si baciano, lui per questo muore e tu pensi solo al fatto di essere inutile? Nella puntata successiva, quando sono al mare, ho sperato non so quanto che stesse in un angolino isolato e che alla fine rivelasse tutto a Yoko; ovviamente, stava là a guardare il suo nuovo amore, tanto cosa gliene frega se quella di cui era innamorato prima ha perso per colpa sua la persona che amava? Tanto lui ora è figo perché scava... Le colpe reali non saranno mai affrontate, non ci sarà mai un faccia a faccia o una rivelazione, solo una soluzione di facciata nella quale la persona che più ha sofferto non sarà inclusa.
Questi sono solo i personaggi principali, anche perché dei secondari c'è davvero poco da dire, data la loro "pochezza". Parliamo della meccanica bionda... ma da dove è saltata fuori? Me lo sono chiesto quando si sono visti i figli e il marito, e anche il marito mi sono chiesto chi fosse. Oppure parliamo del tizio biondo della squadra dei fratelli neri (figuratevi, non ricordando il nome ero andato a cercare qui sulla lista personaggi, e anche chi l'ha stilata se ne è dimenticato!): mica ha fermato Yoko sette anni prima quando è andata via, ma la bacia prima di crepare. O ne eri innamorato sette anni prima e te ne sei infischiato per tutto il tempo, o ti sei innamorato delle sue nuove "oppai" quando è tornata il giorno prima. Comunque, personaggi che sono solo macchiette ne avrebbero potuto mettere la metà, e nessuno avrebbe notato la differenza.
Per finire, andiamo a ciò che più mi ha infastidito: dopo il colpo di scena (morte a inizio serie), le uniche morti avvenute sono state solamente di gente mai vista prima. L'unico che abbiamo visto era durante l'attacco alla base di Lord Genome (vero, mi sono dimenticato di parlare di questo insulso personaggio, ma ormai voglio terminare): i rinforzi appena arrivati si collegano e vedono il tizio a capo dei rinforzi e dopo un po' il tizio muore. Intorno al ventiquattresimo episodio mi sono detto: "Ma è possibile che nessun'altro sia mai morto? Tanto sono solo personaggi secondari, quasi terziari" e dopo poco hanno fatto crepare sei persone praticamente inutili, ma almeno terziari, e il tizio biondo detto prima che potremmo definire secondario. Ovviamente nessuno piangerà mai per la loro dipartita, avrebbero anche potuto perforarli con una trivella e nessuno avrebbe pianto per loro. Avevo dimenticato: ma lui lo devo aggiungere? Parliamo di Boota: qualcuno mi spiega perché evolve? E' una citazione dei "Pokemon"? Non fa nulla, e se la risposta è che evolve per ritardare il nemico... tanto, anche dopo che evolve, il nemico se ne va da Nia, quindi perché cercare di evolvere una delle mascotte peggio riuscita dell'animazione giapponese? Se lo sacrificavano avrebbe avuto più senso.
Completo la recensione dicendo che questa è una serie valida che vi intratterrà e piacerà a molti; a me stesso è piaciuta, con un finale degno di questo nome, ma nonostante tutto non sfonderà mai i cieli, per il semplice fatto che i personaggi resteranno sempre nascosti in una buca del terreno (a eccezione di Kamina e in parte Rossiu), e la loro trivella non riuscirà mai a farli uscire in superficie. Un'eccellente storia rovinata da un 90% di personaggi insulsi e mal riusciti.
Oggi, dopo circa cinque anni dalla sua uscita, mi trovo a guardare questa serie che avevo sempre ignorato causa fiducia illimitata data da molti utenti allo studio Trigger (casa nata da ex dipendenti della Gainax, creatrice di questa serie) nel loro nuovo prodotto "Kill la Kill", attualmente in corso.
Lati positivi
La serie partirà dal fondo, scavando nel vero senso della parola fino ad arrivare al cielo e oltre, partendo da un insignificante ragazzino il cui lavoro è scavare con la sua trivella manuale; ad esso si affiancherà il miglior personaggio della serie, ossia Kamina, personaggio pazzo, 'svalvolato', incosciente, irritante e descrivibile con altre decine di aggettivi, in pratica l'unico personaggio con personalità dell'intera serie (scusate, non avrei dovuto parlare ora delle parti negative), e la stangona addetta al fanservice della serie, Yoko, personaggio che amerete nei primi otto episodi.
La serie scorrerà abbastanza velocemente e la grafica è adatta al genere di appartenenza, con delle musiche veramente piacevoli da ascoltare; la trama sarà per lo più piacevole e non troppo complessa, e le citazioni a vecchie serie mecha (ma anche no, i faccioni finali e le teorie quantistiche sono un chiaro riferimento a "Noein", uscito due anni prima) piaceranno molto agli estimatori del genere.
Sono sicuro che ci siano molti altri lati positivi, dato che sto dando 8 a questa serie, ma ci sono troppe cose che mi frullano per la testa, quindi passo alla seconda parte della recensione.
Lati negativi
Attenzione: questa parte contiene pesanti spoiler
Come detto alcune righe sopra, il personaggio con maggiore carisma, o forse l'unico, sarà Kamina; questo, per determinati motivi narrativi, morirà abbastanza presto nella serie. Il problema è che nessun altro porterà il pesante fardello creato da questo personaggio, ma tutti camperanno di rendita, citandolo praticamente in ogni occasione; l'unico personaggio che cercherà di tenergli testa sarà Rossiu, personaggio che, rimasto in sordina per la prima parte della serie, esploderà nella seconda, lottando con sé stesso e con il mondo intero per fare ciò che ritiene giusto. Il problema è che sparirà subito dopo nel dimenticatoio...
Altro personaggio tecnicamente principale come detto è Yoko, ragazza del gruppo addetta al fanservice: nei primi episodi creerà anche situazioni comiche e divertenti, il problema è che, dopo la morte di Kamina, sarebbe potuta morire con lui. Vedremo di tanto in tanto spuntare le sue "oppai" dal nulla per poi ri-scomparire nel suo piccolo abisso; unica cosa positiva è che, finita la prima parte, sarà l'unica del gruppo a decidere di andarsene, sparendo per sette anni, decisione psicologicamente accettabile, in quanto sarà una muta dichiarazione di volersi allontanare da ciò che le ricorda l'uomo che ha amato, cambiando completamente ciò che lei è. Ma, anche dopo il ritorno, la sua presenza sarà inutile.
Passiamo adesso a bacchettare il protagonista: morto il suo amato "fratello", a causa della sua gelosia per la donna che entrambi amavano avrà una crisi di identità, sarà apatico, si sentirà inutile e tutto quanto. A quel punto arriverà la nuova pulzella del gruppo, che lo consolerà, e, dopo averla salvata, finirà a tarallucci e vino, facendo capire che il problema era che non si sentiva all'altezza di suo "fratello". Fammi capire, tu, invece di impossessarti della base nemica, stai un quarto d'ora a pensare a quei due che si baciano, lui per questo muore e tu pensi solo al fatto di essere inutile? Nella puntata successiva, quando sono al mare, ho sperato non so quanto che stesse in un angolino isolato e che alla fine rivelasse tutto a Yoko; ovviamente, stava là a guardare il suo nuovo amore, tanto cosa gliene frega se quella di cui era innamorato prima ha perso per colpa sua la persona che amava? Tanto lui ora è figo perché scava... Le colpe reali non saranno mai affrontate, non ci sarà mai un faccia a faccia o una rivelazione, solo una soluzione di facciata nella quale la persona che più ha sofferto non sarà inclusa.
Questi sono solo i personaggi principali, anche perché dei secondari c'è davvero poco da dire, data la loro "pochezza". Parliamo della meccanica bionda... ma da dove è saltata fuori? Me lo sono chiesto quando si sono visti i figli e il marito, e anche il marito mi sono chiesto chi fosse. Oppure parliamo del tizio biondo della squadra dei fratelli neri (figuratevi, non ricordando il nome ero andato a cercare qui sulla lista personaggi, e anche chi l'ha stilata se ne è dimenticato!): mica ha fermato Yoko sette anni prima quando è andata via, ma la bacia prima di crepare. O ne eri innamorato sette anni prima e te ne sei infischiato per tutto il tempo, o ti sei innamorato delle sue nuove "oppai" quando è tornata il giorno prima. Comunque, personaggi che sono solo macchiette ne avrebbero potuto mettere la metà, e nessuno avrebbe notato la differenza.
Per finire, andiamo a ciò che più mi ha infastidito: dopo il colpo di scena (morte a inizio serie), le uniche morti avvenute sono state solamente di gente mai vista prima. L'unico che abbiamo visto era durante l'attacco alla base di Lord Genome (vero, mi sono dimenticato di parlare di questo insulso personaggio, ma ormai voglio terminare): i rinforzi appena arrivati si collegano e vedono il tizio a capo dei rinforzi e dopo un po' il tizio muore. Intorno al ventiquattresimo episodio mi sono detto: "Ma è possibile che nessun'altro sia mai morto? Tanto sono solo personaggi secondari, quasi terziari" e dopo poco hanno fatto crepare sei persone praticamente inutili, ma almeno terziari, e il tizio biondo detto prima che potremmo definire secondario. Ovviamente nessuno piangerà mai per la loro dipartita, avrebbero anche potuto perforarli con una trivella e nessuno avrebbe pianto per loro. Avevo dimenticato: ma lui lo devo aggiungere? Parliamo di Boota: qualcuno mi spiega perché evolve? E' una citazione dei "Pokemon"? Non fa nulla, e se la risposta è che evolve per ritardare il nemico... tanto, anche dopo che evolve, il nemico se ne va da Nia, quindi perché cercare di evolvere una delle mascotte peggio riuscita dell'animazione giapponese? Se lo sacrificavano avrebbe avuto più senso.
Completo la recensione dicendo che questa è una serie valida che vi intratterrà e piacerà a molti; a me stesso è piaciuta, con un finale degno di questo nome, ma nonostante tutto non sfonderà mai i cieli, per il semplice fatto che i personaggi resteranno sempre nascosti in una buca del terreno (a eccezione di Kamina e in parte Rossiu), e la loro trivella non riuscirà mai a farli uscire in superficie. Un'eccellente storia rovinata da un 90% di personaggi insulsi e mal riusciti.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Anche io, come Kotaro, non sono per nulla un fan della Gainax, tranne di "Nadia" e in minima parte di "Medaka Box": non ho mai amato i loro anime e sono uno dei peggiori detrattori di "Neon Genesis Evangelion". Peraltro non sono neanche un fan degli anime sui mecha... "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann" aveva tutte le caratteristiche per non piacermi! Anche per questa poca fiducia nei loro confronti ho visto con nettissimo ritardo questo capolavoro che è "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann".
Una spirale, questo è il termine con cui meglio descrivere questa storia, poiché non è solo il simbolo, l'arma ricorrente, ma anche il come si svolge l'intera epopea (perché di questo si tratta). In pochi episodi tutto si ingigantisce con una rapida evoluzione: nemici, amici, rapporti tra i personaggi, tecnologie, combattimenti, animazione, poste in palio da difendere. Da un inizio caciarone, vivace, divertente e, perché no, anche 'truzzo', si passa nella seconda parte a parlare dell'animo stesso dell'umanità e della spinta a migliorarsi quando sostenuti dalla fiducia in sé stessi.
Parliamo dei personaggi: Simon è come un eroe deve essere, riluttante all'inizio, con poca fiducia nelle sue possibilità (ma lontano dalle elucubrazioni mentali di protagonisti ben più idolatrati), che a poco a poco prende coscienza di sé, attraverso anche l'esempio di un mentore d'eccellenza come Kamina. Riesce attraverso sbagli e prove a capire la missione che deve compiere, a vivere una storia d'amore bellissima con la dolcissima Nia e a salvare tutti coloro che contavano su di lui. Il bello è che Simon è un ragazzino in cui è facilissimo riconoscersi, immedesimarsi, il che lo rende alla nostra portata.
Kamina è il mentore di Simon, ciò che lo spinge all'avventura, ciò che muove l'anima di tutti i personaggi all'interno della storia; non è di rado che tutti i personaggi agiscano seguendo il suo esempio. La sua presenza si avverte in ogni episodio della serie, sfido chiunque a non volere un amico come lui.
Yoko sembra essere la classica bellezza che serve in ogni anime esclusivamente per il fanservice, invece la sua forza consiste nell'essere un costante supporto per tutti gli altri personaggi, intervenendo nei momenti più opportuni.
Nia invece, pur rappresentando a prima vista la classica principessina da salvare, persino un po' ingenua, riesce a elevarsi in più vicende, adorabile quando riesce a rinfrancare lo spirito demoralizzato di Simon in un forte periodo di depressione dovuto alla poca considerazione di sé.
Ma tutti gli altri personaggi della storia sono carismatici, da Kittan a Viral, dal re spirale a Rossiu; nella seconda parte della storia si riesce anche a dare più spazio a personaggi decisamente secondari.
Il finale è epico e commovente e mi ha lasciato felice e triste allo stesso tempo; poche storie ci riescono così magistralmente.
I disegni colorati fino all'eccesso, con uno stile particolarissimo, dinamico all'estremo, supportano benissimo la vivacità dell'opera. Come anche il chara design fantasioso e l'ambientazione sempre varia.
Non posso quindi non considerare questo anime come una piccola perla e quindi consigliarlo a chiunque, perché penso può accontentare i gusti più disparati. Sicuramente un anime da promuovere!
Anche io, come Kotaro, non sono per nulla un fan della Gainax, tranne di "Nadia" e in minima parte di "Medaka Box": non ho mai amato i loro anime e sono uno dei peggiori detrattori di "Neon Genesis Evangelion". Peraltro non sono neanche un fan degli anime sui mecha... "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann" aveva tutte le caratteristiche per non piacermi! Anche per questa poca fiducia nei loro confronti ho visto con nettissimo ritardo questo capolavoro che è "Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann".
Una spirale, questo è il termine con cui meglio descrivere questa storia, poiché non è solo il simbolo, l'arma ricorrente, ma anche il come si svolge l'intera epopea (perché di questo si tratta). In pochi episodi tutto si ingigantisce con una rapida evoluzione: nemici, amici, rapporti tra i personaggi, tecnologie, combattimenti, animazione, poste in palio da difendere. Da un inizio caciarone, vivace, divertente e, perché no, anche 'truzzo', si passa nella seconda parte a parlare dell'animo stesso dell'umanità e della spinta a migliorarsi quando sostenuti dalla fiducia in sé stessi.
Parliamo dei personaggi: Simon è come un eroe deve essere, riluttante all'inizio, con poca fiducia nelle sue possibilità (ma lontano dalle elucubrazioni mentali di protagonisti ben più idolatrati), che a poco a poco prende coscienza di sé, attraverso anche l'esempio di un mentore d'eccellenza come Kamina. Riesce attraverso sbagli e prove a capire la missione che deve compiere, a vivere una storia d'amore bellissima con la dolcissima Nia e a salvare tutti coloro che contavano su di lui. Il bello è che Simon è un ragazzino in cui è facilissimo riconoscersi, immedesimarsi, il che lo rende alla nostra portata.
Kamina è il mentore di Simon, ciò che lo spinge all'avventura, ciò che muove l'anima di tutti i personaggi all'interno della storia; non è di rado che tutti i personaggi agiscano seguendo il suo esempio. La sua presenza si avverte in ogni episodio della serie, sfido chiunque a non volere un amico come lui.
Yoko sembra essere la classica bellezza che serve in ogni anime esclusivamente per il fanservice, invece la sua forza consiste nell'essere un costante supporto per tutti gli altri personaggi, intervenendo nei momenti più opportuni.
Nia invece, pur rappresentando a prima vista la classica principessina da salvare, persino un po' ingenua, riesce a elevarsi in più vicende, adorabile quando riesce a rinfrancare lo spirito demoralizzato di Simon in un forte periodo di depressione dovuto alla poca considerazione di sé.
Ma tutti gli altri personaggi della storia sono carismatici, da Kittan a Viral, dal re spirale a Rossiu; nella seconda parte della storia si riesce anche a dare più spazio a personaggi decisamente secondari.
Il finale è epico e commovente e mi ha lasciato felice e triste allo stesso tempo; poche storie ci riescono così magistralmente.
I disegni colorati fino all'eccesso, con uno stile particolarissimo, dinamico all'estremo, supportano benissimo la vivacità dell'opera. Come anche il chara design fantasioso e l'ambientazione sempre varia.
Non posso quindi non considerare questo anime come una piccola perla e quindi consigliarlo a chiunque, perché penso può accontentare i gusti più disparati. Sicuramente un anime da promuovere!
Il crescendo cosmico di "Ideon", la corazzata spaziale Yamato, la mezzaluna di "Zambot 3", la comicità di "Daitarn 3", il carisma di "Capitan Harlock", il pugno incrociato di "Rocky Joe", le dimensioni parallele (cliché sfruttatissimo da innumerevoli robotici), il pianeta che si schianta contro la Terra (nel nostro caso la Luna) e il relativo governo politico pre-apocalittico di "Queen Millennia", il colossale robottone/astronave di "Macross" (potrei andare avanti per ore, quindi mi fermo: fare un elenco completo delle citazioni non è lo scopo della mia recensione.) Al di là del mero citazionismo ed auto-citazionismo ("Diebuster" in primis), "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" si ispira principalmente al manga di "Getter Robot" (da cui prende le trivelle, la "tamarraggine", gli uomini-bestia, alcune scelte di design e tante altre belle cose), aggiornandolo in modo da far colpo sulle nuove generazioni di otaku che non hanno avuto modo di leggere il manga di Ken Ishikawa e di confrontarsi con le parodie del genere robotico tominiane ("Xabungle", Daitarn 3").
Voglio essere franco: "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non propone nulla che non si sia già visto in altri anime o manga. Inoltre le opere che ho elencato appartengono a periodi diversi, contesti diversi, generazioni diverse: l'atmosfera che si respira in esse è più poetica, più romantica, più sublime, più sostanziale (anche Go Nagai, la maggiore fonte di ispirazione di Imaishi, sapeva essere lirico, melodrammatico e sostanziale, basta pensare al suo "Devilman"). I titoli tanto citati dallo staff della GAINAX si distaccano completamente dai contenuti da shonen-standard di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che consistono semplicemente nell'esaltazione dell'amicizia e della trivella/volontà di vivere, che spesso sembra rappresentare, più di ogni altra cosa, una mera estensione del fallo degli sfacciati personaggi principali.
Siamo quindi di fronte a un classico shonen, in cui il protagonista, Simon, compirà un viaggio di formazione accompagnato da Kamina, una sorta di figura paterna, e altri tamarrissimi compagni. Le avventure della brigata Gurren saranno, fino all'ottavo episodio, assai demenziali, in puro stile "FLCL" e da parodia robotica di basso rango. In seguito diventeranno più seriose e (relativamente) drammatiche, sopratutto nel secondo arco della serie, in cui si compirà un balzo di sette anni avanti nel tempo. Questo passaggio, che non è affatto originale ed è stato preso in prestito da "Layzner", è piuttosto forzato, così come lo sono i cambiamenti repentini che affliggono alcuni protagonisti ormai adulti. Un esempio lampante è il caso della tenerissima Nia, la cui trasformazione, a chi ha avuto la fortuna di giocare all'epocale GDR robotico "Xenogears", ricorderà molto il dualismo "Elly/Miang" riguardante la fidanzata di Fei, il protagonista del gioco, che diventerà cattiva a causa dei veri cattivi che hanno modificato il suo DNA, e così via.
La storia quindi è molto lineare, e si sviluppa mediante la sconfitta del nemico di turno attraverso i soliti power-up, che spesso sono molto, ma molto esagerati: a volte, durante la visione, mi chiedevo se il Gurren-Lagann avesse la capacità di trasformarsi direttamente in un clone di Chuck Norris grande quanto una galassia munito di trivelle uscenti dal naso, il cui calcio rotante avrebbe compresso la materia oscura lungo la traiettoria quantistica di Schrödinger attraverso l'equazione di Nobunaga-Schwinger. Sì, avete ragione, sto sparando nozioni scientifiche a caso, esattamente come la testa sottaceto di Lord Genome. Quelli della GAINAX con "Evangelion" almeno si documentavano un po', ma adesso non hanno neanche più voglia di aprire un libro di fisica delle superiori o una qualche rivista sulla Kabbalah Ebraica. Comunque, dire cose complicate a caso fa sempre figo e rende l'opera più seriosa di quanto lo sia veramente (perché comunque questo anime vuole lasciare il segno, e per lasciare il segno ci vuole qualcosa di serio: magari qualche morte tragica che stona un po' con la vena demenziale di fondo dell'opera, qualche frase ad effetto...)
A livello di sostanza, di trama e personaggi non ho quindi notato nulla di nuovo. Anche i contenuti più "seri" dell'anime, che sono la fiducia nell'evoluzione della razza umana, il superamento dei propri limiti e l'acquisizione della fiducia in sé stessi, sono palesemente mutuati da "Gundam". Ricordate tutto il discorso sui newtype del film "Incontro nello spazio" e il celebre finale? Bene, meditate otaku della nuova generazione, meditate!
Sì, lo so, sono ipercritico. Questo mio atteggiamento è dovuto a un profondo amore e rispetto per gli anime giapponesi, che ultimamente stanno degenerando sempre di più: sono ben poche le novità recenti in grado di competere con i mostri sacri del passato. Vorrei vedere qualcosa di nuovo che mi butti giù dalla sedia con la sua innovazione e coinvolgimento emotivo, come ai vecchi tempi, e non il solito citazionismo esasperato della GAINAX, con qualche colpo di scena studiato a tavolino per necessità di copione e per far sembrare l'opera più matura di quanto lo sia in realtà. Detto questo, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è comunque un buon anime, sicuramente sopra la media qualitativa del suo periodo. Inoltre, riconosco che fa bene il suo dovere e intrattiene lo spettatore fino alla fine, anche se siamo ben lontani dal capolavoro che tutti acclamano.
In conclusione, vorrei valutare "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" per quello che effettivamente è: un buon shonen con un grande budget a disposizione. Più che "dare un calcio alla ragione e far spazio all'impossibile", bisognerebbe dare un calcio al genere mecha, che ha già detto tutto quello che doveva dire negli anni '70, '80 e '90, e far spazio a qualche idea vagamente originale. Se comunque amate la "tamarraggine", l'esagerazione e la mancanza di realismo, questo titolo è assolutamente da vedere.
Voto: 6,5 arrotondato per eccesso a causa dell'ottimo lavoro della Dynit, che ci offre un bellissimo cofanetto di quattro DVD tutto colorato, un doppiaggio spettacolare e una risoluzione grafica da paura. E non pensate che io sia un "girellaro" nostalgico che vuole ingiustamente sminuire un anime considerato dalla maggior parte delle persone come un capolavoro: i veri "girellari" sono quelli della GAINAX, che hanno fatto un mucchio di quattrini con la loro profonda cultura otaku, proponendo un ammasso di citazioni e di cliché robotici già visti che viene scambiato dai "non girellari" per qualcosa di grandioso, innovativo e originale.
Voglio essere franco: "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non propone nulla che non si sia già visto in altri anime o manga. Inoltre le opere che ho elencato appartengono a periodi diversi, contesti diversi, generazioni diverse: l'atmosfera che si respira in esse è più poetica, più romantica, più sublime, più sostanziale (anche Go Nagai, la maggiore fonte di ispirazione di Imaishi, sapeva essere lirico, melodrammatico e sostanziale, basta pensare al suo "Devilman"). I titoli tanto citati dallo staff della GAINAX si distaccano completamente dai contenuti da shonen-standard di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", che consistono semplicemente nell'esaltazione dell'amicizia e della trivella/volontà di vivere, che spesso sembra rappresentare, più di ogni altra cosa, una mera estensione del fallo degli sfacciati personaggi principali.
Siamo quindi di fronte a un classico shonen, in cui il protagonista, Simon, compirà un viaggio di formazione accompagnato da Kamina, una sorta di figura paterna, e altri tamarrissimi compagni. Le avventure della brigata Gurren saranno, fino all'ottavo episodio, assai demenziali, in puro stile "FLCL" e da parodia robotica di basso rango. In seguito diventeranno più seriose e (relativamente) drammatiche, sopratutto nel secondo arco della serie, in cui si compirà un balzo di sette anni avanti nel tempo. Questo passaggio, che non è affatto originale ed è stato preso in prestito da "Layzner", è piuttosto forzato, così come lo sono i cambiamenti repentini che affliggono alcuni protagonisti ormai adulti. Un esempio lampante è il caso della tenerissima Nia, la cui trasformazione, a chi ha avuto la fortuna di giocare all'epocale GDR robotico "Xenogears", ricorderà molto il dualismo "Elly/Miang" riguardante la fidanzata di Fei, il protagonista del gioco, che diventerà cattiva a causa dei veri cattivi che hanno modificato il suo DNA, e così via.
La storia quindi è molto lineare, e si sviluppa mediante la sconfitta del nemico di turno attraverso i soliti power-up, che spesso sono molto, ma molto esagerati: a volte, durante la visione, mi chiedevo se il Gurren-Lagann avesse la capacità di trasformarsi direttamente in un clone di Chuck Norris grande quanto una galassia munito di trivelle uscenti dal naso, il cui calcio rotante avrebbe compresso la materia oscura lungo la traiettoria quantistica di Schrödinger attraverso l'equazione di Nobunaga-Schwinger. Sì, avete ragione, sto sparando nozioni scientifiche a caso, esattamente come la testa sottaceto di Lord Genome. Quelli della GAINAX con "Evangelion" almeno si documentavano un po', ma adesso non hanno neanche più voglia di aprire un libro di fisica delle superiori o una qualche rivista sulla Kabbalah Ebraica. Comunque, dire cose complicate a caso fa sempre figo e rende l'opera più seriosa di quanto lo sia veramente (perché comunque questo anime vuole lasciare il segno, e per lasciare il segno ci vuole qualcosa di serio: magari qualche morte tragica che stona un po' con la vena demenziale di fondo dell'opera, qualche frase ad effetto...)
A livello di sostanza, di trama e personaggi non ho quindi notato nulla di nuovo. Anche i contenuti più "seri" dell'anime, che sono la fiducia nell'evoluzione della razza umana, il superamento dei propri limiti e l'acquisizione della fiducia in sé stessi, sono palesemente mutuati da "Gundam". Ricordate tutto il discorso sui newtype del film "Incontro nello spazio" e il celebre finale? Bene, meditate otaku della nuova generazione, meditate!
Sì, lo so, sono ipercritico. Questo mio atteggiamento è dovuto a un profondo amore e rispetto per gli anime giapponesi, che ultimamente stanno degenerando sempre di più: sono ben poche le novità recenti in grado di competere con i mostri sacri del passato. Vorrei vedere qualcosa di nuovo che mi butti giù dalla sedia con la sua innovazione e coinvolgimento emotivo, come ai vecchi tempi, e non il solito citazionismo esasperato della GAINAX, con qualche colpo di scena studiato a tavolino per necessità di copione e per far sembrare l'opera più matura di quanto lo sia in realtà. Detto questo, "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è comunque un buon anime, sicuramente sopra la media qualitativa del suo periodo. Inoltre, riconosco che fa bene il suo dovere e intrattiene lo spettatore fino alla fine, anche se siamo ben lontani dal capolavoro che tutti acclamano.
In conclusione, vorrei valutare "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" per quello che effettivamente è: un buon shonen con un grande budget a disposizione. Più che "dare un calcio alla ragione e far spazio all'impossibile", bisognerebbe dare un calcio al genere mecha, che ha già detto tutto quello che doveva dire negli anni '70, '80 e '90, e far spazio a qualche idea vagamente originale. Se comunque amate la "tamarraggine", l'esagerazione e la mancanza di realismo, questo titolo è assolutamente da vedere.
Voto: 6,5 arrotondato per eccesso a causa dell'ottimo lavoro della Dynit, che ci offre un bellissimo cofanetto di quattro DVD tutto colorato, un doppiaggio spettacolare e una risoluzione grafica da paura. E non pensate che io sia un "girellaro" nostalgico che vuole ingiustamente sminuire un anime considerato dalla maggior parte delle persone come un capolavoro: i veri "girellari" sono quelli della GAINAX, che hanno fatto un mucchio di quattrini con la loro profonda cultura otaku, proponendo un ammasso di citazioni e di cliché robotici già visti che viene scambiato dai "non girellari" per qualcosa di grandioso, innovativo e originale.
"Non credere in me che credo in te, e nemmeno in te che credi in me, devi credere alla parte di te che crede in sé stessa".
Questa è solo una delle tante frasi senza senso che si sentono ripetute più volte in "Tengen Toppa Gurren Lagann". Eppure, nonostante l'aspetto demenziale e stracolmo di fanservice di quest'anime della Gainax (l'ennesimo anime su dei robot giganti), quest'opera possiede un'anima che la rende unica e inimitabile nel suo genere e ce la fa apprezzare sempre di più.
Ma cominciamo dall'inizio. La storia è ambientata in un futuro remoto in cui l'umanità è costretta a vivere sottoterra, a causa di enormi robot (o mecha) che uccidono chiunque salga in superficie. Alcune persone, come il protagonista Simon e il resto del suo villaggio, vivono ormai da così tanto tempo sottoterra da aver dimenticato l'esistenza della superficie. La Terra è cambiata, è più arida e desertica, ma nelle zone fertili si trova la fauna più strana che voi abbiate mai visto: vi sono esseri strani come le talpe-maiale (talpe simili a cinghiali grandi come pony) e altri animali che più che avere nomi vengono identificati con dei soprannomi strani, come il bianco coniglio-anguilla delle sabbie, l'ippopotamo dal manto d'uva vischiosa e il più esilarante, il pesce-che-sembra-pesce-ma-non-si-sa-se-sia-pesce. Ciò può far pensare anche a un ambientazione post-apocalittica o post-nucleare, dopo la quale si sono sviluppate queste strane creature, quindi si potrebbe pensare a un futuro molto remoto, anche perché in una delle prime puntate i protagonisti riscoprono la lingua scritta, e si parla come se in un tempo molto lontano ci fossero state delle persone che vivevano in superficie prima di loro. Il luogo geografico non è mai specificato nella serie, l'unico riferimento reale è il Pianeta. I protagonisti sono Kamina e Simon, dall'aspetto rispettivamente di un ragazzo sui diciotto/diciannove anni e un ragazzino di quattordici anni circa (non vi è neanche alcun riferimento temporale nell'anime, il tempo e lo spazio sono sconosciuti), entrambi vivono nel villaggio sotterraneo di Jiha. Un giorno Simon trova un oggetto luminescente a forma di trivella; in seguito a questo ritrovamento Kamina chiede a Simon di entrare a fare parte del suo gruppo, la "Brigata Gurren". Kamina sogna di poter visitare nuovamente la superficie, dato che suo padre l'aveva condotto là, ma lui era ancora troppo giovane per poter sperare di sopravvivere. Come sempre, la normale vita dei protagonisti viene interrotta da un evento incredibile: il soffitto che copriva le loro teste da così tanti anni viene distrutto da un gigantesco mecha con la faccia di un mostro; insieme a questo cade dal cielo anche una ragazza, Yoko, che con il suo fucile tenta di abbatterlo. Da quel momento le loro vite cambiano, possono finalmente uscire in superficie, ma una tremenda sorpresa li aspetta, ovvero la minaccia degli uomini bestia, che, utilizzando i loro mecha chiamati Gunmen, vogliono sterminare gli umani in superficie.
All'inizio della serie le puntate possono sembrare tutte uguali, ma sono invece una continua crescita fisica e psicologica dei protagonisti, che li preparerà ad affrontare il nemico finale, come in un videogioco; la sorpresa per lo spettatore arriva quando solo dopo quindici puntate il più grande ostacolo che si era presentato fino a quel momento viene superato, e si potrebbe pensare che la serie finisca lì. Fosse stato così non sarebbe valsa la pena di guardarlo.
L'anime si suddivide nettamente in due, fa da spartiacque un episodio riassuntivo di tutto rispetto, nessuna voce narrante, solo l'OST incredibile di sottofondo, le scene più significative e la mano dello sceneggiatore che scrive presentandoci gli eventi uno dopo l'altro.
La seconda parte della storia è ambientata esattamente sette anni dopo la fine della prima parte, ed è tutto cambiato. I protagonisti sono ormai cresciuti, conservando però il loro spirito ribelle di sempre, la Terra è cambiata così come la condizione umana, ed è qui la grande sorpresa: cambia totalmente il genere dell'anime, introducendo l'elemento fantascientifico e alieno. Può sembrare un azzardo, ma questo porta più risposte di quanto si creda alle domande rimaste senza risposta dalla prima parte.
Tornando al discorso tecnico, "Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime che scorre veloce, è godibile da vedere, grazie alla sua animazione che per i disegni lo fa quasi sembrare incompleto: molto spesso i disegni hanno infatti i contorni molto rozzi e marcati, che, affiancati alle esplosioni disegnate a mano, creano un effetto davvero "esplosivo". La cosa che amo di quest'animazione è il totale e completo utilizzo della tecnica tradizionale, niente CG per quest'anime, neanche per i mecha, solo disegno tradizionale, e ciò rende le immagini di una fattura a dir poco incredibile.
La colonna sonora la trovo a dir poco eccelsa, non presenta un genere particolare, avendo infatti vari elementi che differenziano ogni canzone per poterla adattare al meglio alle scene nelle quali vengono inserite: musica classica, con un tocco di jazz forse, elettronica e infine quella musica d'orchestra così colossale che fa venire la pelle d'oca dall'emozione. L'unico elemento che troviamo nelle OST più importanti è il Main Theme di Kamina, una canzone che rispecchia in pieno il suo modo di pensare e la filosofia trainante di tutta la serie.
"Do the Impossible, See the Invisible, Raw Raw, Fight the Power!"
"Dà un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile, questa è la filosofia della brigata Gurren!" (cit. Kamina)
E' infatti la filosofia semplice e diretta che c'è dietro l'anime che lo rende un capolavoro, lo rende adatto a tutte le età grazie al linguaggio spiccio ma di grande impatto.
Vedendo "Tengen Toppa Gurren Lagann" ho provato tantissime emozioni. Sono rimasta sorpresa vedendo le incredibili trasformazioni del Gurren Lagann, divertita vedendo le assurde scene di fan service, e incredibilmente commossa dalle scene più commoventi che io abbia visto. Questo è un anime che porta varie emozioni, unendo profonde frasi gridate a squarciagola con una musica a dir poco splendida. Ciò che mi piace di più di "Tengen Toppa Gurren Lagann" è come ti sbatta in faccia la realtà della vita, non la solita realtà triste e penosa che molto spesso viene evocata, ma quella realtà meravigliosa, ricca di vita e felicità, dove anche se ci si trova di fronte alla terribile perdita di un amico o un famigliare, l'unica cosa che si può fare è andare avanti. Seguendo la spirale della vita che intreccia le persone ormai perse a quelle che verranno, unendo il nostro passato a un futuro più roseo, pronto per essere creato con le nostre mani.
La spirale in "Tengen Toppa Gurren Lagann" è la rappresentazione della vita stessa. E allora andiamo avanti, senza mai arrenderci, cercando di realizzare l'impossibile, di vedere ciò che è invisibile, di toccare ciò che è impalpabile e di spezzare ciò che crediamo sia infrangibile, pur di arrivare alla realizzazione dei nostri sogni e del nostro futuro.
Con chi credete di avere a che fare?
Questa è solo una delle tante frasi senza senso che si sentono ripetute più volte in "Tengen Toppa Gurren Lagann". Eppure, nonostante l'aspetto demenziale e stracolmo di fanservice di quest'anime della Gainax (l'ennesimo anime su dei robot giganti), quest'opera possiede un'anima che la rende unica e inimitabile nel suo genere e ce la fa apprezzare sempre di più.
Ma cominciamo dall'inizio. La storia è ambientata in un futuro remoto in cui l'umanità è costretta a vivere sottoterra, a causa di enormi robot (o mecha) che uccidono chiunque salga in superficie. Alcune persone, come il protagonista Simon e il resto del suo villaggio, vivono ormai da così tanto tempo sottoterra da aver dimenticato l'esistenza della superficie. La Terra è cambiata, è più arida e desertica, ma nelle zone fertili si trova la fauna più strana che voi abbiate mai visto: vi sono esseri strani come le talpe-maiale (talpe simili a cinghiali grandi come pony) e altri animali che più che avere nomi vengono identificati con dei soprannomi strani, come il bianco coniglio-anguilla delle sabbie, l'ippopotamo dal manto d'uva vischiosa e il più esilarante, il pesce-che-sembra-pesce-ma-non-si-sa-se-sia-pesce. Ciò può far pensare anche a un ambientazione post-apocalittica o post-nucleare, dopo la quale si sono sviluppate queste strane creature, quindi si potrebbe pensare a un futuro molto remoto, anche perché in una delle prime puntate i protagonisti riscoprono la lingua scritta, e si parla come se in un tempo molto lontano ci fossero state delle persone che vivevano in superficie prima di loro. Il luogo geografico non è mai specificato nella serie, l'unico riferimento reale è il Pianeta. I protagonisti sono Kamina e Simon, dall'aspetto rispettivamente di un ragazzo sui diciotto/diciannove anni e un ragazzino di quattordici anni circa (non vi è neanche alcun riferimento temporale nell'anime, il tempo e lo spazio sono sconosciuti), entrambi vivono nel villaggio sotterraneo di Jiha. Un giorno Simon trova un oggetto luminescente a forma di trivella; in seguito a questo ritrovamento Kamina chiede a Simon di entrare a fare parte del suo gruppo, la "Brigata Gurren". Kamina sogna di poter visitare nuovamente la superficie, dato che suo padre l'aveva condotto là, ma lui era ancora troppo giovane per poter sperare di sopravvivere. Come sempre, la normale vita dei protagonisti viene interrotta da un evento incredibile: il soffitto che copriva le loro teste da così tanti anni viene distrutto da un gigantesco mecha con la faccia di un mostro; insieme a questo cade dal cielo anche una ragazza, Yoko, che con il suo fucile tenta di abbatterlo. Da quel momento le loro vite cambiano, possono finalmente uscire in superficie, ma una tremenda sorpresa li aspetta, ovvero la minaccia degli uomini bestia, che, utilizzando i loro mecha chiamati Gunmen, vogliono sterminare gli umani in superficie.
All'inizio della serie le puntate possono sembrare tutte uguali, ma sono invece una continua crescita fisica e psicologica dei protagonisti, che li preparerà ad affrontare il nemico finale, come in un videogioco; la sorpresa per lo spettatore arriva quando solo dopo quindici puntate il più grande ostacolo che si era presentato fino a quel momento viene superato, e si potrebbe pensare che la serie finisca lì. Fosse stato così non sarebbe valsa la pena di guardarlo.
L'anime si suddivide nettamente in due, fa da spartiacque un episodio riassuntivo di tutto rispetto, nessuna voce narrante, solo l'OST incredibile di sottofondo, le scene più significative e la mano dello sceneggiatore che scrive presentandoci gli eventi uno dopo l'altro.
La seconda parte della storia è ambientata esattamente sette anni dopo la fine della prima parte, ed è tutto cambiato. I protagonisti sono ormai cresciuti, conservando però il loro spirito ribelle di sempre, la Terra è cambiata così come la condizione umana, ed è qui la grande sorpresa: cambia totalmente il genere dell'anime, introducendo l'elemento fantascientifico e alieno. Può sembrare un azzardo, ma questo porta più risposte di quanto si creda alle domande rimaste senza risposta dalla prima parte.
Tornando al discorso tecnico, "Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime che scorre veloce, è godibile da vedere, grazie alla sua animazione che per i disegni lo fa quasi sembrare incompleto: molto spesso i disegni hanno infatti i contorni molto rozzi e marcati, che, affiancati alle esplosioni disegnate a mano, creano un effetto davvero "esplosivo". La cosa che amo di quest'animazione è il totale e completo utilizzo della tecnica tradizionale, niente CG per quest'anime, neanche per i mecha, solo disegno tradizionale, e ciò rende le immagini di una fattura a dir poco incredibile.
La colonna sonora la trovo a dir poco eccelsa, non presenta un genere particolare, avendo infatti vari elementi che differenziano ogni canzone per poterla adattare al meglio alle scene nelle quali vengono inserite: musica classica, con un tocco di jazz forse, elettronica e infine quella musica d'orchestra così colossale che fa venire la pelle d'oca dall'emozione. L'unico elemento che troviamo nelle OST più importanti è il Main Theme di Kamina, una canzone che rispecchia in pieno il suo modo di pensare e la filosofia trainante di tutta la serie.
"Do the Impossible, See the Invisible, Raw Raw, Fight the Power!"
"Dà un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile, questa è la filosofia della brigata Gurren!" (cit. Kamina)
E' infatti la filosofia semplice e diretta che c'è dietro l'anime che lo rende un capolavoro, lo rende adatto a tutte le età grazie al linguaggio spiccio ma di grande impatto.
Vedendo "Tengen Toppa Gurren Lagann" ho provato tantissime emozioni. Sono rimasta sorpresa vedendo le incredibili trasformazioni del Gurren Lagann, divertita vedendo le assurde scene di fan service, e incredibilmente commossa dalle scene più commoventi che io abbia visto. Questo è un anime che porta varie emozioni, unendo profonde frasi gridate a squarciagola con una musica a dir poco splendida. Ciò che mi piace di più di "Tengen Toppa Gurren Lagann" è come ti sbatta in faccia la realtà della vita, non la solita realtà triste e penosa che molto spesso viene evocata, ma quella realtà meravigliosa, ricca di vita e felicità, dove anche se ci si trova di fronte alla terribile perdita di un amico o un famigliare, l'unica cosa che si può fare è andare avanti. Seguendo la spirale della vita che intreccia le persone ormai perse a quelle che verranno, unendo il nostro passato a un futuro più roseo, pronto per essere creato con le nostre mani.
La spirale in "Tengen Toppa Gurren Lagann" è la rappresentazione della vita stessa. E allora andiamo avanti, senza mai arrenderci, cercando di realizzare l'impossibile, di vedere ciò che è invisibile, di toccare ciò che è impalpabile e di spezzare ciò che crediamo sia infrangibile, pur di arrivare alla realizzazione dei nostri sogni e del nostro futuro.
Con chi credete di avere a che fare?
Secondo l'opinione di chi scrive Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è senza dubbio una delle migliori serie animate degli anni Duemila, se non altro perché si tratta di una commistione originale di stilemi classici dell'animazione nipponica e soprattutto perché non si appoggia su alcuna controparte cartacea (che anzi è stata prodotta sulla scia del successo dell'anime). Prodotto dallo studio Gainax, responsabile di alcune delle mie serie preferite (come Fushigi no umi no Nadia e Neon Genesis Evangelion), Gurren Lagann mi ha colpito per una serie di espedienti narrativi davvero atipici per gli standard degli ultimi anni; a questi si sommano diverse trovate geniali e divertenti che, cercando di fare l'occhiolino agli appassionati di serie anime degli anni Settanta-Novanta, non annoiano mai. Giusto per fare un paio di esempi, il mecha design è di nagaiana memoria, così come le "corna" a mezzaluna del Gurren Lagann (questo per l'appunto il nome del robot protagonista della serie) sono un palese omaggio a quelle dello Zambot di Yoshiyuki Tomino.
La nostra storia ha inizio in un futuro imprecisato in un villaggio del sottosuolo. Gli esseri umani hanno dimenticato la superficie e per qualche motivo si sono abituati a vivere in gallerie sotterranee sapientemente costruite. Il protagonista, il giovanissimo Simon, è uno scavatore come tanti che però, diversamente dagli altri, è animato da una spiccata curiosità e dalla voglia di vedere la superficie. Nel villaggio nessuno però è interessato a cambiare vita, eccezion fatta per Kamina, un vero e proprio trascinatore di folle che subito stringe amicizia con Simon, incoraggiandolo a non abbandonare i suoi sogni. Improvvisamente la comunità subisce l'attacco di una creatura meccanica mai vista prima, insieme alla quale sopraggiunge Yoko, una ragazza proveniente dalla superficie. Il pendaglio a forma di trivella trovato da Simon in uno dei suoi scavi intanto entra in risonanza con un piccolo mecha nascosto tra le rocce. Una volta attivatolo, la vita di Simon cambia per sempre. Seguiremo le sue vicende fino alla fondazione della brigata Gurren, le molteplici battaglie contro gli uomini-bestia che infestano la superficie, ci commuoveremo alla morte dei personaggi (uno dei punti di forza della serie sta proprio nel non farsi scrupoli nell'uccidere anche dei comprimari) e ci esalteremo per il grande coraggio di Simon e dei suoi amici, in una spirale ascendente di stupore e divertimento. Ecco, Gurren Lagann è questo, una spirale vera e propria in cui gli episodi sono un continuo crescendo di situazioni sempre più critiche e risoluzioni ai problemi sempre più strabilianti. A condire il tutto, una serie di bizzarri quanto interessanti personaggi protagonisti (oltre ai già citati Simon, Kamina e Yoko, come non menzionare il folle ma leale Kittan e le sue sorelle, o lo scatenato Attenborough che adora premere i tasti d'attivazione dei cannoni, o l'effeminato e geniale scienziato Leeron o, ancora, la dolce ma forte Nia?) e antagonisti (Genome è un cattivo più complesso di quanto non sembri; Viral e i Quattro Re Celesti sono geniali, ognuno con le sue peculiarità; e altri nemici davvero ben concepiti di cui non posso parlare senza fare spoiler). Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti.
Per quanto riguarda l'aspetto puramente tecnico, eccezion fatta per alcuni episodi graficamente sottotono (si veda il quarto e in parte il nono), per il resto la serie risalta per l'ottima qualità grafica: si è investito molto in animazioni fluide (sia nei combattimenti che in un po' di fanservice tipici dello studio Gainax) e colori sgargianti, nonché su una colonna sonora varia, spumeggiante e moderna (si spazia dall'ambient, all'orchestrale, al rap e all'hard rock). In generale, sebbene l'epilogo della storia possa lasciare interdetto chi è abituato a finali completamente positivi, consiglierei la visione di Gurren Lagann davvero a chiunque. Ventisette episodi di puro divertimento ed emozioni.
La nostra storia ha inizio in un futuro imprecisato in un villaggio del sottosuolo. Gli esseri umani hanno dimenticato la superficie e per qualche motivo si sono abituati a vivere in gallerie sotterranee sapientemente costruite. Il protagonista, il giovanissimo Simon, è uno scavatore come tanti che però, diversamente dagli altri, è animato da una spiccata curiosità e dalla voglia di vedere la superficie. Nel villaggio nessuno però è interessato a cambiare vita, eccezion fatta per Kamina, un vero e proprio trascinatore di folle che subito stringe amicizia con Simon, incoraggiandolo a non abbandonare i suoi sogni. Improvvisamente la comunità subisce l'attacco di una creatura meccanica mai vista prima, insieme alla quale sopraggiunge Yoko, una ragazza proveniente dalla superficie. Il pendaglio a forma di trivella trovato da Simon in uno dei suoi scavi intanto entra in risonanza con un piccolo mecha nascosto tra le rocce. Una volta attivatolo, la vita di Simon cambia per sempre. Seguiremo le sue vicende fino alla fondazione della brigata Gurren, le molteplici battaglie contro gli uomini-bestia che infestano la superficie, ci commuoveremo alla morte dei personaggi (uno dei punti di forza della serie sta proprio nel non farsi scrupoli nell'uccidere anche dei comprimari) e ci esalteremo per il grande coraggio di Simon e dei suoi amici, in una spirale ascendente di stupore e divertimento. Ecco, Gurren Lagann è questo, una spirale vera e propria in cui gli episodi sono un continuo crescendo di situazioni sempre più critiche e risoluzioni ai problemi sempre più strabilianti. A condire il tutto, una serie di bizzarri quanto interessanti personaggi protagonisti (oltre ai già citati Simon, Kamina e Yoko, come non menzionare il folle ma leale Kittan e le sue sorelle, o lo scatenato Attenborough che adora premere i tasti d'attivazione dei cannoni, o l'effeminato e geniale scienziato Leeron o, ancora, la dolce ma forte Nia?) e antagonisti (Genome è un cattivo più complesso di quanto non sembri; Viral e i Quattro Re Celesti sono geniali, ognuno con le sue peculiarità; e altri nemici davvero ben concepiti di cui non posso parlare senza fare spoiler). Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti.
Per quanto riguarda l'aspetto puramente tecnico, eccezion fatta per alcuni episodi graficamente sottotono (si veda il quarto e in parte il nono), per il resto la serie risalta per l'ottima qualità grafica: si è investito molto in animazioni fluide (sia nei combattimenti che in un po' di fanservice tipici dello studio Gainax) e colori sgargianti, nonché su una colonna sonora varia, spumeggiante e moderna (si spazia dall'ambient, all'orchestrale, al rap e all'hard rock). In generale, sebbene l'epilogo della storia possa lasciare interdetto chi è abituato a finali completamente positivi, consiglierei la visione di Gurren Lagann davvero a chiunque. Ventisette episodi di puro divertimento ed emozioni.
Attenzione: la recensione contiene pesanti spoiler
Premessa: per me è raro appassionarmi alle serie di genere mecha, infatti questa è solo la seconda dopo "Code Geass". "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è qualcosa d'immenso, ne trovi uno così ogni cinquanta o più anime visti. Qualcosa di eccezionale, di stupendo, come potrei giudicare di più la serie? La serie ti rende partecipe alla storia facendoti provare le stesse emozioni dei personaggi.
La trama gira intorno ad un ragazzo, Simon, e a un suo amico, Kamina, che hanno il sogno di andare a vedere la superficie, visto che si trovano entrambi sottoterra. Simon è un grande scavatore e con la sua trivella un giorno trova una piccola trivella, e poi anche un piccolo mecha, che verrà chiamato Lagann. Ad un certo punto la superficie del villaggio (nel sottosuolo) si distrugge a causa di un Gandam, un mecha guidato da uomini-bestia. Riuscendo a distruggere il Gandam, Simon, Kamina e una ragazza apparsa per attaccare quel mecha, riescono a fuggire e ad andare in superficie.
Allora, per prima cosa, la serie va divisa in due archi narrativi con due obiettivi, diciamo differenti, ma che si possono incrociare. Infatti, se nella prima si lottava contro gli uomini-bestia, distruggendoli soprattutto grazie al potere della spirale, nella seconda il potere della spirale diviene motivo di una guerra contro gli Anti-Spiral. Nel primo arco sembra che la serie va molto veloce, in quanto anche i Re Celesti, guardie fedeli del Re Spirale (o Lordgenome, creatore degli uomini-bestia), vengono disonorati venendo uccisi in massimo due-tre episodi dalla loro comparsa, facendo soltanto figuracce. Anche se poi ho cambiato idea nel dire che andava troppo veloce, in quanto il secondo arco presenta una storia più complessa che, per venire realizzata, aveva bisogno di tempo, spiegandoti tutto quel che c'era da spiegare e facendo rimanere sorpreso lo spettatore; quindi, direi che la velocità fosse quella giusta.
Passiamo al carattere dei personaggi e al loro cambiamento nel corso dei due archi. Simon, il protagonista, è un ragazzo calmo senza un vero e proprio sogno, ma con solo il dolore di aver visto i genitori morire davanti ai suoi occhi. Timido, pauroso, se non proprio fifone, il suo unico scopo a inizio serie è soltanto quello di scavare: appena trova un pericolo si fa indietro. Invece, c'è il suo amico Kamina, che lo possiamo definire proprio il protagonista di questa serie fino alla sua morte, precisamente all'ottavo episodio. Infatti, viene messo in rilievo molto di più del vero protagonista, lui è uno di quelli che, se devono metterci due mani, ne mettono tre, e sa di avere la fiducia di tutti. Fino all'episodio della sua morte, infatti, Simon è solo l'ombra del vero protagonista che vediamo nelle puntate successive: la morte di Kamina fa proprio da portale del cambiamento di Simon. Non credevo fosse vera la sua morte, ma solo una morte apparente, come in molte serie ci è solito vedere, invece no, gli autori hanno avuto il coraggio di far morire uno dei personaggi che fino a quel momento era il più importante, e devo dire che ci sono riusciti proprio bene: infatti, la serie non sarebbe stata la stessa senza questo grande sacrificio che gli autori hanno dovuto rischiare. I due sono legati da un rapporto di fratellanza, rispetto e fiducia reciproca. Poi c'è Yoko, forse il nucleo attorno cui gira il fanservice di questa serie - questa me la potevo risparmiare -, dal carattere abbastanza aggressivo, ma che può apparire a tutti noi una piccola tsundere, in quanto sotto sotto ha emozioni forti per Kamina, e diciamo anche per Simon. Forse del primo arco solo questi meritano di essere citati, gli altri sono solo aiutanti, senza contare Nia, figlia di Lordgenome, che viene ritrovata da Simon e piano piano inizia a diventare molto importante; il cambiamento è quello di essere odiata essendo la figlia del re degli uomini-bestia, per poi essere amata dagli uomini della flotta 'Dai Gurren'. Ci sono poi Rossiu, citabile solo perché prende il posto di Kamina (solo nominalmente) nel posto del Gurren Lagann, e i nemici, Viral in primis, uno che non si arrende mai, uomo-bestia assetato di vendetta ma che puntualmente viene sconfitto, perché gli altri nemici del primo arco come ho già detto vengono tutti ridicolizzati, compreso Lordgenome, anche se, quest'ultimo avrà importanza anche nel secondo arco, insieme a Viral.
Passo ora al secondo arco, sette anni dopo il primo e con una civiltà molto più evoluta, e ai cambiamenti dei personaggi (cito solo i più importanti). Simon, ormai diventato autoritario, non perde mai il tempo per ricordare il suo grande fratello Kamina e piano piano diverrà anche lui per caratteri fisici e psicologici molto simile all'ormai defunto Kamina. Rossiu, forse è in lui il cambiamento più notabile nel passaggio tra il primo e il secondo arco, in quanto nel primo arco era un ragazzo abbastanza timido e aveva anche lui molta paura, anche se a intraprendere il viaggio è stato proprio lui. Nella seconda parte, infatti, diventa un assetato di potere fin quando accusa anche Simon per il bene del Paese, ma, per fortuna, tutto viene spiegato e Rossiu non è quel che noi pensavamo.
Premio il carattere psicologico dei personaggi, ma soprattutto il cambiamento del carattere di quasi ogni personaggio dopo la morte di Kamina. Lo stile dei personaggi è molto carino, stessa cosa per opening ed ending. Musiche di sottofondo eccezionali. Il chara dei mecha è molto bello, qualcosa di unico, e anche le loro unioni, le loro abilità che vanno via via aumentando e la loro originalità. Apprezzo il fatto che la serie non ha episodi banali o inutili, ma in ogni puntata mi sono emozionato e, quando ci voleva, ho anche pianto. Come ho scritto nei commenti delle puntate, se il finale della serie mi avesse deluso, non gli avrei dato 10, ma così non è stato. Il finale è triste e ci sono perdite di pedine, che, purtroppo, erano sacrificabili, facendo appassionare sempre di più lo spettatore.
Concludo dicendo che "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" è qualcosa di immenso, unico, fantastico e che andrebbe visto al più presto possibile, uno degli anime più belli che abbia mai visto, anzi, uno degli anime più belli che sia mai stato fatto.
Premessa: per me è raro appassionarmi alle serie di genere mecha, infatti questa è solo la seconda dopo "Code Geass". "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è qualcosa d'immenso, ne trovi uno così ogni cinquanta o più anime visti. Qualcosa di eccezionale, di stupendo, come potrei giudicare di più la serie? La serie ti rende partecipe alla storia facendoti provare le stesse emozioni dei personaggi.
La trama gira intorno ad un ragazzo, Simon, e a un suo amico, Kamina, che hanno il sogno di andare a vedere la superficie, visto che si trovano entrambi sottoterra. Simon è un grande scavatore e con la sua trivella un giorno trova una piccola trivella, e poi anche un piccolo mecha, che verrà chiamato Lagann. Ad un certo punto la superficie del villaggio (nel sottosuolo) si distrugge a causa di un Gandam, un mecha guidato da uomini-bestia. Riuscendo a distruggere il Gandam, Simon, Kamina e una ragazza apparsa per attaccare quel mecha, riescono a fuggire e ad andare in superficie.
Allora, per prima cosa, la serie va divisa in due archi narrativi con due obiettivi, diciamo differenti, ma che si possono incrociare. Infatti, se nella prima si lottava contro gli uomini-bestia, distruggendoli soprattutto grazie al potere della spirale, nella seconda il potere della spirale diviene motivo di una guerra contro gli Anti-Spiral. Nel primo arco sembra che la serie va molto veloce, in quanto anche i Re Celesti, guardie fedeli del Re Spirale (o Lordgenome, creatore degli uomini-bestia), vengono disonorati venendo uccisi in massimo due-tre episodi dalla loro comparsa, facendo soltanto figuracce. Anche se poi ho cambiato idea nel dire che andava troppo veloce, in quanto il secondo arco presenta una storia più complessa che, per venire realizzata, aveva bisogno di tempo, spiegandoti tutto quel che c'era da spiegare e facendo rimanere sorpreso lo spettatore; quindi, direi che la velocità fosse quella giusta.
Passiamo al carattere dei personaggi e al loro cambiamento nel corso dei due archi. Simon, il protagonista, è un ragazzo calmo senza un vero e proprio sogno, ma con solo il dolore di aver visto i genitori morire davanti ai suoi occhi. Timido, pauroso, se non proprio fifone, il suo unico scopo a inizio serie è soltanto quello di scavare: appena trova un pericolo si fa indietro. Invece, c'è il suo amico Kamina, che lo possiamo definire proprio il protagonista di questa serie fino alla sua morte, precisamente all'ottavo episodio. Infatti, viene messo in rilievo molto di più del vero protagonista, lui è uno di quelli che, se devono metterci due mani, ne mettono tre, e sa di avere la fiducia di tutti. Fino all'episodio della sua morte, infatti, Simon è solo l'ombra del vero protagonista che vediamo nelle puntate successive: la morte di Kamina fa proprio da portale del cambiamento di Simon. Non credevo fosse vera la sua morte, ma solo una morte apparente, come in molte serie ci è solito vedere, invece no, gli autori hanno avuto il coraggio di far morire uno dei personaggi che fino a quel momento era il più importante, e devo dire che ci sono riusciti proprio bene: infatti, la serie non sarebbe stata la stessa senza questo grande sacrificio che gli autori hanno dovuto rischiare. I due sono legati da un rapporto di fratellanza, rispetto e fiducia reciproca. Poi c'è Yoko, forse il nucleo attorno cui gira il fanservice di questa serie - questa me la potevo risparmiare -, dal carattere abbastanza aggressivo, ma che può apparire a tutti noi una piccola tsundere, in quanto sotto sotto ha emozioni forti per Kamina, e diciamo anche per Simon. Forse del primo arco solo questi meritano di essere citati, gli altri sono solo aiutanti, senza contare Nia, figlia di Lordgenome, che viene ritrovata da Simon e piano piano inizia a diventare molto importante; il cambiamento è quello di essere odiata essendo la figlia del re degli uomini-bestia, per poi essere amata dagli uomini della flotta 'Dai Gurren'. Ci sono poi Rossiu, citabile solo perché prende il posto di Kamina (solo nominalmente) nel posto del Gurren Lagann, e i nemici, Viral in primis, uno che non si arrende mai, uomo-bestia assetato di vendetta ma che puntualmente viene sconfitto, perché gli altri nemici del primo arco come ho già detto vengono tutti ridicolizzati, compreso Lordgenome, anche se, quest'ultimo avrà importanza anche nel secondo arco, insieme a Viral.
Passo ora al secondo arco, sette anni dopo il primo e con una civiltà molto più evoluta, e ai cambiamenti dei personaggi (cito solo i più importanti). Simon, ormai diventato autoritario, non perde mai il tempo per ricordare il suo grande fratello Kamina e piano piano diverrà anche lui per caratteri fisici e psicologici molto simile all'ormai defunto Kamina. Rossiu, forse è in lui il cambiamento più notabile nel passaggio tra il primo e il secondo arco, in quanto nel primo arco era un ragazzo abbastanza timido e aveva anche lui molta paura, anche se a intraprendere il viaggio è stato proprio lui. Nella seconda parte, infatti, diventa un assetato di potere fin quando accusa anche Simon per il bene del Paese, ma, per fortuna, tutto viene spiegato e Rossiu non è quel che noi pensavamo.
Premio il carattere psicologico dei personaggi, ma soprattutto il cambiamento del carattere di quasi ogni personaggio dopo la morte di Kamina. Lo stile dei personaggi è molto carino, stessa cosa per opening ed ending. Musiche di sottofondo eccezionali. Il chara dei mecha è molto bello, qualcosa di unico, e anche le loro unioni, le loro abilità che vanno via via aumentando e la loro originalità. Apprezzo il fatto che la serie non ha episodi banali o inutili, ma in ogni puntata mi sono emozionato e, quando ci voleva, ho anche pianto. Come ho scritto nei commenti delle puntate, se il finale della serie mi avesse deluso, non gli avrei dato 10, ma così non è stato. Il finale è triste e ci sono perdite di pedine, che, purtroppo, erano sacrificabili, facendo appassionare sempre di più lo spettatore.
Concludo dicendo che "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" è qualcosa di immenso, unico, fantastico e che andrebbe visto al più presto possibile, uno degli anime più belli che abbia mai visto, anzi, uno degli anime più belli che sia mai stato fatto.
Attenzione: la recensione contiene pesanti spoiler
Trovo questo anime veramente ben riuscito: dopo una parte comica che fa veramente ridere, la storia si sposta, dopo la morte di Kamina, in un contesto molto più serio, fino ad arrivare, già con la sconfitta del Re Spirale, in una parte profonda e con una storia strutturata in maniera ottimale.
La spirale che all' inizio era un doppio senso diventa poi la base del ragionamento, e con cose vere e non campate in aria. Anche i mecha vanno in crescendo: da quando sono nelle prime puntate qualcosa di molto comico con facce enormi e corpi inesistenti, parodie dei vecchi anime di mecha, diventano poi durante le ultime puntate dei mecha veramente fatti bene e molto belli.
I disegni, pur non essendo qualcosa di straordinario, non sono per niente male ed è anche una buona idea quella di usare per ogni puntata uno stile di disegno diverso, almeno nelle prime.
Trovo questo anime veramente ben riuscito: dopo una parte comica che fa veramente ridere, la storia si sposta, dopo la morte di Kamina, in un contesto molto più serio, fino ad arrivare, già con la sconfitta del Re Spirale, in una parte profonda e con una storia strutturata in maniera ottimale.
La spirale che all' inizio era un doppio senso diventa poi la base del ragionamento, e con cose vere e non campate in aria. Anche i mecha vanno in crescendo: da quando sono nelle prime puntate qualcosa di molto comico con facce enormi e corpi inesistenti, parodie dei vecchi anime di mecha, diventano poi durante le ultime puntate dei mecha veramente fatti bene e molto belli.
I disegni, pur non essendo qualcosa di straordinario, non sono per niente male ed è anche una buona idea quella di usare per ogni puntata uno stile di disegno diverso, almeno nelle prime.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Da tempo avevo voglia di rivedere "Tengen Toppa Gurren Lagann" ma, ahimè, riuscire ad avere tutti i DVD, come al solito, non è possibile; fortunatamente ci sono riuscito e a distanza di qualche anno ho rivisto questo anime. "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è probabilmente uno dei pochi anime che è riuscito a farmi ridere, emozionare, appassionare e piangere. Probabilmente eccelle in tutto, ma la sua grande forza è quella di riuscire a colpire lo spettatore che comincia ad entrare in questa spirale (citazione necessaria!) e non riesce ad uscirne fin quando non raggiunge il culmine.
La storia inizialmente non sembra molto originale, ma le pieghe e gli avvenimenti ci portano a sentenziare che questo anime è una perla dell'animazione giapponese. Simon è un ragazzo che vive a Jiha, una città sotterranea; lui ha una grandissima capacità: è il miglior trivellatore; nessuro riesce a competere contro lui e la sua trivella. Insieme a lui vive un altro giovane, Kamina; quest'ultimo non ha grandissime capacità come Simon, ma risulta essere un sognatore e un personaggio eccentrico con un sogno: andare in superficie per ritrovare il padre. Simon intanto trova due strani oggetti, una piccolissima trivella e un robot. I tentativi di fuga da Jiha sono tanti, fin quando dal tetto della città non arriva un mostro ed una ragazza, Yoko. Da questo momento in poi comincerà l'avventura di Yoko, Simon e Kamina, che cercheranno di conquistare la superficie e di sconfiggere questi mostri grazie al robot (chiamato Lagann) trovato dal piccolo protagonista e a vari aiuti di tantissimi altri personaggi.
La grandissima forza di questa serie ha un nome: Kamina. E' uno dei personaggi più interessanti che abbia mai visto: è fondamentalmente un sognatore, ma non è il classico personaggio figo che risolve la situazione ad ogni costo, lui ha un supporto, che è Simon. Kamina è una sorta di incitatore del giovane protagonista, è come il calcio per i muscoli, senza questo piccolissimo ione essi non possono funzionare. Lo stesso vale nel rapporto Kamina/Simon, e questo lo rende un personaggio innovativo nel mondo degli anime. Inoltre, sembra molto un "demagogo": ha la capacità di infondere fiducia nelle persone grazie all'uso di una geniale dialettica. Non a caso usa frasi come: "Credi in me perché io credo in te", oppure "Con la tua trivella riuscirai a sfondare anche i cieli, Simon". Ovviamente, nei primi episodi dell'anime queste frasi risultano buffe e fanno anche sorridere lo spettatore, eppure alla fine dei ventisette episodi ricompaiono, ma in altri contesti... lì iniziano i pianti! Kamina è la chiave di volta della serie, intorno a lui si ha uno sviluppo, e lo possiamo definire, a tutti gli effetti, co-protagonista insieme a Simon; proprio per questo la sua morte segnerà un punto importantissimo per questo lavoro. Innanzitutto, in pochissimi anime vediamo morire personaggi importanti - certe volte sono più gli escamotage per salvarli che i morti in battaglia - e gli autori hanno voluto "rischiare" uccidendo un personaggio così importante. Infatti, la piega presa cambia drasticamente: gli episodi diventano lenti, ricchi di commozione e sembrano non avere una via d'uscita. Eppure, proprio in questa spirale di tristezza, sono le stesse ambizioni e frasi di Kamina a riportare tutto alla stabilità. Inutile dirlo, il personaggio più caratterizzato che abbia mai visto è lui. Neanche Simon, vero protagonista della serie, è ai suoi livelli; perlomeno fino all'episodio diciassette, quando ci sarà un time skip.
Non voglio trattare di ogni personaggio, ma mi limiterò a sottolineare qualcosa di interessante. A parte Kamina, che ha una caratterizzazione del tutto unica, gli altri personaggi sono meno strani, ma subiscono evoluzioni incredibili. E' il caso di Simon, che parte da semplice "fratello" di Kamina, che non può fare a meno di lui, arriva alla disperazione assoluta alla morte del suo "Aniki", ma riesce a riprendersi non cercando di emularlo, ma sfruttando le sue capacità, ovvero quelle di trivellatore. Per questo alla fine dell'opera non possiamo dire che Simon e Kamina sono del tutto uguali: nonostante gli obiettivi fossero identici, i due personaggi risultano quasi complementari.
L'evoluzione dei personaggi è così evidente che la notiamo anche nei nemici: non è un caso che Viral riesca a cambiare del tutto. Questa evoluzione dei nemici mi introduce un altro tema che è quello della logica dei personaggi: tutti fanno delle scelte consone a noi umani e ai nostri "credo". Alla fine della visualizzazione di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non si può dire che le pieghe che prende l'anime siano dovute perché è una finzione (cosa invece che penso sempre per gli altri anime), ma se mi fossi trovato al loro posto anche io mi sarei comportato in quel modo. Anche lo stesso atteggiamento di Rossiu nella seconda parte della serie è del tutto giustificato.
A parte ciò, quello che ho adorato della serie sono le tematiche trattate in questo anime. Non sembra, ma è un'opera che sottolinea molte questioni scientifiche, ed è una grande metafora. Il centro di tutto è l'evoluzione: l'uomo che nasce e vuole crearsi un futuro (l'uomo che esce dal sottosuolo), questo stesso essere che comincia a prendere rapporti con ciò che gli sta intorno e si sviluppa sia scientificamente - Leeran stesso dirà "fino a qualche mese fa sapevo a malapena leggere qualche lettera, ora riesco a riparare una nave da guerra spaziale" - che mentalmente - Rossiu parlerà del tribunale come la più grande conquista dell'umanità, la giustizia. In tutta questa evoluzione, come ci si aspetta, ci sono gli ostacoli, primo tra tutti gli uomini-bestia, che non sono altro che metafora dell'uomo ignorante e che non vuole cambiare, ma preferisce mantenere lo status quo. La seconda parte dell'anime invece tratterà maggiormente della famosa teoria dell'entropia: per "morte dell'universo" credo si intenda la teoria che le galassie si allontaneranno all'infinito fin quando non si spegneranno ad una ad una, lasciando lo spazio al buio universale. Ovviamente viene trattata, quasi con un escamotage ben pensato, la seconda teoria che tratta della inversione di marcia e quindi della collisione di tutte le galassie.
Questo anime è un pozzo di temi scientifici ma anche di temi morali: infatti spesso sentiremo parlare di Dio, dell'essere e della forza di volontà; un episodio, addirittura, si intitolerà "Fin quando Dio ci metterà alla prova?". A dir la verità non ho ben capito la posizione dell'anime nei confronti di Dio; probabilmente è abbastanza agnostica, infatti viene spesso citato, ma mai approfondito, l'argomento. Oltre ciò vengono trattati i classici argomenti da shonen ovvero l'amicizia, la fratellanza, il sacrificio ("Gurren Lagann" ne è pieno) e l'amore.
L'apparato tecnico devo dire che è stupendo. A parte l'episodio quattro, realizzato in modo orrendo, gli altri episodi presentano un disegno molto gradevole, non poligonale né tantomeno banale: i tratti sono ben evidenti nelle scene importanti mentre sono più leggeri in quelle più semplici. Interessantissimi invece sono i mecha: a quanto pare il Lagann è uno dei mecha più piccoli dell'animazione giapponese, ma la cosa che mi è piaciuta particolarmente è il design che riesce ad arricchirsi di trivelle. Inoltre, tutti gli altri robot che hanno dimensioni sempre più grandi hanno anche un design molto interessante.
Le animazioni sono degne di nota, soprattutto quelle degli scontri; i movimenti dei mecha sono un po' macchinosi, ma in fondo non hanno motivo di essere fluidi, sono sempre macchine. Ovviamente qualcuno può pensare al confronto con "Evangelion", ma non ha senso, visto che gli Eva non sono solo robot, a differenza del Gurren Lagann e dei Gunmen!
Le OST e la regia risultano eccellenti. Le musiche di sottofondo sono qualcosa di indescrivibile, probabilmente quasi paragonabili a quelle di "Cowboy Bebop" e "Samurai Champloo". Dico quasi, perché in quelle due opere la musica si fa animazione, mentre qui ha un compito di contorno e di supporto. La regia invece è da apprezzare molto in quanto non è scontata: l'episodio della morte di Kamina è qualcosa di registicamente superiore.
Infine, mi sento in obbligo di consigliare a tutti questo anime. Ho scritto meno di quanto mi aspettassi, perché veramente c'è di tutto in questo anime. Ma quello che riesce a colpire è l'attrazione che hanno tutti i personaggi: lo spettatore si innamora di Kamina, Simon, Yoko (eh eh, soprattutto di lei!) e di Boota! E' sicuramente un capolavoro e un must. Nel 2007, nonostante le grandissime opere pubblicate, tra cui "Baccano" e "Gyakkyou burai Kaiji - Ultimate Survivor", questa si è contraddistinta. Non sarà un caso.
Da tempo avevo voglia di rivedere "Tengen Toppa Gurren Lagann" ma, ahimè, riuscire ad avere tutti i DVD, come al solito, non è possibile; fortunatamente ci sono riuscito e a distanza di qualche anno ho rivisto questo anime. "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è probabilmente uno dei pochi anime che è riuscito a farmi ridere, emozionare, appassionare e piangere. Probabilmente eccelle in tutto, ma la sua grande forza è quella di riuscire a colpire lo spettatore che comincia ad entrare in questa spirale (citazione necessaria!) e non riesce ad uscirne fin quando non raggiunge il culmine.
La storia inizialmente non sembra molto originale, ma le pieghe e gli avvenimenti ci portano a sentenziare che questo anime è una perla dell'animazione giapponese. Simon è un ragazzo che vive a Jiha, una città sotterranea; lui ha una grandissima capacità: è il miglior trivellatore; nessuro riesce a competere contro lui e la sua trivella. Insieme a lui vive un altro giovane, Kamina; quest'ultimo non ha grandissime capacità come Simon, ma risulta essere un sognatore e un personaggio eccentrico con un sogno: andare in superficie per ritrovare il padre. Simon intanto trova due strani oggetti, una piccolissima trivella e un robot. I tentativi di fuga da Jiha sono tanti, fin quando dal tetto della città non arriva un mostro ed una ragazza, Yoko. Da questo momento in poi comincerà l'avventura di Yoko, Simon e Kamina, che cercheranno di conquistare la superficie e di sconfiggere questi mostri grazie al robot (chiamato Lagann) trovato dal piccolo protagonista e a vari aiuti di tantissimi altri personaggi.
La grandissima forza di questa serie ha un nome: Kamina. E' uno dei personaggi più interessanti che abbia mai visto: è fondamentalmente un sognatore, ma non è il classico personaggio figo che risolve la situazione ad ogni costo, lui ha un supporto, che è Simon. Kamina è una sorta di incitatore del giovane protagonista, è come il calcio per i muscoli, senza questo piccolissimo ione essi non possono funzionare. Lo stesso vale nel rapporto Kamina/Simon, e questo lo rende un personaggio innovativo nel mondo degli anime. Inoltre, sembra molto un "demagogo": ha la capacità di infondere fiducia nelle persone grazie all'uso di una geniale dialettica. Non a caso usa frasi come: "Credi in me perché io credo in te", oppure "Con la tua trivella riuscirai a sfondare anche i cieli, Simon". Ovviamente, nei primi episodi dell'anime queste frasi risultano buffe e fanno anche sorridere lo spettatore, eppure alla fine dei ventisette episodi ricompaiono, ma in altri contesti... lì iniziano i pianti! Kamina è la chiave di volta della serie, intorno a lui si ha uno sviluppo, e lo possiamo definire, a tutti gli effetti, co-protagonista insieme a Simon; proprio per questo la sua morte segnerà un punto importantissimo per questo lavoro. Innanzitutto, in pochissimi anime vediamo morire personaggi importanti - certe volte sono più gli escamotage per salvarli che i morti in battaglia - e gli autori hanno voluto "rischiare" uccidendo un personaggio così importante. Infatti, la piega presa cambia drasticamente: gli episodi diventano lenti, ricchi di commozione e sembrano non avere una via d'uscita. Eppure, proprio in questa spirale di tristezza, sono le stesse ambizioni e frasi di Kamina a riportare tutto alla stabilità. Inutile dirlo, il personaggio più caratterizzato che abbia mai visto è lui. Neanche Simon, vero protagonista della serie, è ai suoi livelli; perlomeno fino all'episodio diciassette, quando ci sarà un time skip.
Non voglio trattare di ogni personaggio, ma mi limiterò a sottolineare qualcosa di interessante. A parte Kamina, che ha una caratterizzazione del tutto unica, gli altri personaggi sono meno strani, ma subiscono evoluzioni incredibili. E' il caso di Simon, che parte da semplice "fratello" di Kamina, che non può fare a meno di lui, arriva alla disperazione assoluta alla morte del suo "Aniki", ma riesce a riprendersi non cercando di emularlo, ma sfruttando le sue capacità, ovvero quelle di trivellatore. Per questo alla fine dell'opera non possiamo dire che Simon e Kamina sono del tutto uguali: nonostante gli obiettivi fossero identici, i due personaggi risultano quasi complementari.
L'evoluzione dei personaggi è così evidente che la notiamo anche nei nemici: non è un caso che Viral riesca a cambiare del tutto. Questa evoluzione dei nemici mi introduce un altro tema che è quello della logica dei personaggi: tutti fanno delle scelte consone a noi umani e ai nostri "credo". Alla fine della visualizzazione di "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" non si può dire che le pieghe che prende l'anime siano dovute perché è una finzione (cosa invece che penso sempre per gli altri anime), ma se mi fossi trovato al loro posto anche io mi sarei comportato in quel modo. Anche lo stesso atteggiamento di Rossiu nella seconda parte della serie è del tutto giustificato.
A parte ciò, quello che ho adorato della serie sono le tematiche trattate in questo anime. Non sembra, ma è un'opera che sottolinea molte questioni scientifiche, ed è una grande metafora. Il centro di tutto è l'evoluzione: l'uomo che nasce e vuole crearsi un futuro (l'uomo che esce dal sottosuolo), questo stesso essere che comincia a prendere rapporti con ciò che gli sta intorno e si sviluppa sia scientificamente - Leeran stesso dirà "fino a qualche mese fa sapevo a malapena leggere qualche lettera, ora riesco a riparare una nave da guerra spaziale" - che mentalmente - Rossiu parlerà del tribunale come la più grande conquista dell'umanità, la giustizia. In tutta questa evoluzione, come ci si aspetta, ci sono gli ostacoli, primo tra tutti gli uomini-bestia, che non sono altro che metafora dell'uomo ignorante e che non vuole cambiare, ma preferisce mantenere lo status quo. La seconda parte dell'anime invece tratterà maggiormente della famosa teoria dell'entropia: per "morte dell'universo" credo si intenda la teoria che le galassie si allontaneranno all'infinito fin quando non si spegneranno ad una ad una, lasciando lo spazio al buio universale. Ovviamente viene trattata, quasi con un escamotage ben pensato, la seconda teoria che tratta della inversione di marcia e quindi della collisione di tutte le galassie.
Questo anime è un pozzo di temi scientifici ma anche di temi morali: infatti spesso sentiremo parlare di Dio, dell'essere e della forza di volontà; un episodio, addirittura, si intitolerà "Fin quando Dio ci metterà alla prova?". A dir la verità non ho ben capito la posizione dell'anime nei confronti di Dio; probabilmente è abbastanza agnostica, infatti viene spesso citato, ma mai approfondito, l'argomento. Oltre ciò vengono trattati i classici argomenti da shonen ovvero l'amicizia, la fratellanza, il sacrificio ("Gurren Lagann" ne è pieno) e l'amore.
L'apparato tecnico devo dire che è stupendo. A parte l'episodio quattro, realizzato in modo orrendo, gli altri episodi presentano un disegno molto gradevole, non poligonale né tantomeno banale: i tratti sono ben evidenti nelle scene importanti mentre sono più leggeri in quelle più semplici. Interessantissimi invece sono i mecha: a quanto pare il Lagann è uno dei mecha più piccoli dell'animazione giapponese, ma la cosa che mi è piaciuta particolarmente è il design che riesce ad arricchirsi di trivelle. Inoltre, tutti gli altri robot che hanno dimensioni sempre più grandi hanno anche un design molto interessante.
Le animazioni sono degne di nota, soprattutto quelle degli scontri; i movimenti dei mecha sono un po' macchinosi, ma in fondo non hanno motivo di essere fluidi, sono sempre macchine. Ovviamente qualcuno può pensare al confronto con "Evangelion", ma non ha senso, visto che gli Eva non sono solo robot, a differenza del Gurren Lagann e dei Gunmen!
Le OST e la regia risultano eccellenti. Le musiche di sottofondo sono qualcosa di indescrivibile, probabilmente quasi paragonabili a quelle di "Cowboy Bebop" e "Samurai Champloo". Dico quasi, perché in quelle due opere la musica si fa animazione, mentre qui ha un compito di contorno e di supporto. La regia invece è da apprezzare molto in quanto non è scontata: l'episodio della morte di Kamina è qualcosa di registicamente superiore.
Infine, mi sento in obbligo di consigliare a tutti questo anime. Ho scritto meno di quanto mi aspettassi, perché veramente c'è di tutto in questo anime. Ma quello che riesce a colpire è l'attrazione che hanno tutti i personaggi: lo spettatore si innamora di Kamina, Simon, Yoko (eh eh, soprattutto di lei!) e di Boota! E' sicuramente un capolavoro e un must. Nel 2007, nonostante le grandissime opere pubblicate, tra cui "Baccano" e "Gyakkyou burai Kaiji - Ultimate Survivor", questa si è contraddistinta. Non sarà un caso.
Do 8 a Gurren Lagann per un semplice motivo: non mi piacciono i robottoni, soprattutto con quei power-up assurdi nel finale, e nemmeno le vittorie ottenute solo grazie a una più o meno misteriosa forza interiore; ma se ciò non vi dispiace allora dovete assolutamente vedere quest'opera, che facilmente arriverà per voi al 9 o al 10, anche per quello che di seguito approfondirò meglio.
Gurren Lagann è in grado di piacere a tutti, contenendo buone dosi di sentimenti, mecha, combattimenti ed evoluzione dei personaggi. Alle qualità tecniche moderne e al design innovativo (anche se questa frase fa molto pubblicità di elettrodomestico) mixa infatti un po' di quell'old style che spesso manca negli anime moderni. Per questo dico che Gurren Lagann dovrebbe essere visto da chiunque conosca gli anime.
Passando alla trama, essa è divisa in due archi narrativi. Il primo parla di Simon e Kamina, il bambino impaurito e il ragazzo cazzuto ma buono, che vogliono andare oltre i limiti della gente raggiungendo la superficie con la trivella di Simon, a cui Kamina si riferisce come "la trivella che può perforare i cieli" - e da qui lo "Sfondamento dei cieli" del titolo. Il mondo in cui la storia è ambientata è infatti piuttosto particolare: gli umani sono stati costretti a vivere sottoterra da parecchi secoli, e non dico perché per non rivelare niente. Per questo molti, tra cui appunto Simon, sono degli scavatori; a salvare il villaggio di Simon e Kamina da un pericolo e aiutarli nel loro intento ci penserà Yoko, ragazza che insieme a gente di villaggi più o meno vicini vive ormai da tempo alla luce del Sole, portando anche un po' di tette che secondo me non sono di troppo.
La superficie si rivelerà però un posto molto pericoloso, dominata da mecha pilotati da delle creature dette uomini-bestia: i protagonisti riescono a sopravvivere grazie a Gurren e Lagann (da cui il resto del titolo), due mecha di cui si sono impossessati. Il capo dei cattivi è Re Rasen, umano, i cui moventi saranno il fulcro del secondo arco narrativo.
Esso si svolge 7 anni dopo, con i personaggi, chi più chi meno, evoluti caratterialmente, cosa che mi fa sempre piacere trovare in un anime. Dopo un periodo di pace ci sarà un nuovo pericolo da affrontare, di dimensioni... galattiche. Se alcuni episodi della prima metà di anime erano molto shounen, con tutte quelle frasi a effetto e combattimenti vinti, qui si cambia musica. Almeno un po'.
I combattimenti, specie quelli della seconda parte, possono essere descritti con una parola: esagerati. Bene o male? Generalmente bene, anche se alla fine secondo me lo sono troppo, seppur ciò sia fatto per dare un combattimento finale epico.
I sentimenti sono trattati piuttosto bene per essere un anime che si presenta tutto con un altro aspetto, e sono di grande influenza per la storia.
In sostanza, Gurren Lagann è paradossalmente composto da innovazioni e old style, forti sentimenti resi bene e robottoni, personaggi nemici ma amici, il tutto amalgamato con grande maestria con una spolverata di messaggi importanti, che di certo non guastano. "Row, row, fight the pauah!". Viene pure esplicitato.
Per finire, concludo consigliando fortemente quest'anime a chiunque non odi i mecha in maniera fuori dal normale: in fondo l'ho gradito anch'io, che non ne sono certo un amante.
PS: Un pizzico di amore è presente, ma tanto c'è Yoko che porta sfiga. Ah, anche il finale è felice fino a un certo punto, sempre in tema di coppie: cosa piuttosto gradevole, che dimostra la maturità dell'opera ma che ha anche l'effetto collaterale di lasciare con un po' di amaro in bocca.
Gurren Lagann è in grado di piacere a tutti, contenendo buone dosi di sentimenti, mecha, combattimenti ed evoluzione dei personaggi. Alle qualità tecniche moderne e al design innovativo (anche se questa frase fa molto pubblicità di elettrodomestico) mixa infatti un po' di quell'old style che spesso manca negli anime moderni. Per questo dico che Gurren Lagann dovrebbe essere visto da chiunque conosca gli anime.
Passando alla trama, essa è divisa in due archi narrativi. Il primo parla di Simon e Kamina, il bambino impaurito e il ragazzo cazzuto ma buono, che vogliono andare oltre i limiti della gente raggiungendo la superficie con la trivella di Simon, a cui Kamina si riferisce come "la trivella che può perforare i cieli" - e da qui lo "Sfondamento dei cieli" del titolo. Il mondo in cui la storia è ambientata è infatti piuttosto particolare: gli umani sono stati costretti a vivere sottoterra da parecchi secoli, e non dico perché per non rivelare niente. Per questo molti, tra cui appunto Simon, sono degli scavatori; a salvare il villaggio di Simon e Kamina da un pericolo e aiutarli nel loro intento ci penserà Yoko, ragazza che insieme a gente di villaggi più o meno vicini vive ormai da tempo alla luce del Sole, portando anche un po' di tette che secondo me non sono di troppo.
La superficie si rivelerà però un posto molto pericoloso, dominata da mecha pilotati da delle creature dette uomini-bestia: i protagonisti riescono a sopravvivere grazie a Gurren e Lagann (da cui il resto del titolo), due mecha di cui si sono impossessati. Il capo dei cattivi è Re Rasen, umano, i cui moventi saranno il fulcro del secondo arco narrativo.
Esso si svolge 7 anni dopo, con i personaggi, chi più chi meno, evoluti caratterialmente, cosa che mi fa sempre piacere trovare in un anime. Dopo un periodo di pace ci sarà un nuovo pericolo da affrontare, di dimensioni... galattiche. Se alcuni episodi della prima metà di anime erano molto shounen, con tutte quelle frasi a effetto e combattimenti vinti, qui si cambia musica. Almeno un po'.
I combattimenti, specie quelli della seconda parte, possono essere descritti con una parola: esagerati. Bene o male? Generalmente bene, anche se alla fine secondo me lo sono troppo, seppur ciò sia fatto per dare un combattimento finale epico.
I sentimenti sono trattati piuttosto bene per essere un anime che si presenta tutto con un altro aspetto, e sono di grande influenza per la storia.
In sostanza, Gurren Lagann è paradossalmente composto da innovazioni e old style, forti sentimenti resi bene e robottoni, personaggi nemici ma amici, il tutto amalgamato con grande maestria con una spolverata di messaggi importanti, che di certo non guastano. "Row, row, fight the pauah!". Viene pure esplicitato.
Per finire, concludo consigliando fortemente quest'anime a chiunque non odi i mecha in maniera fuori dal normale: in fondo l'ho gradito anch'io, che non ne sono certo un amante.
PS: Un pizzico di amore è presente, ma tanto c'è Yoko che porta sfiga. Ah, anche il finale è felice fino a un certo punto, sempre in tema di coppie: cosa piuttosto gradevole, che dimostra la maturità dell'opera ma che ha anche l'effetto collaterale di lasciare con un po' di amaro in bocca.
"Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime, poi adattato anche a manga, del 2007, prodotto dalla Gainax. La serie conta 27 episodi conclusi, nei quali i primi 16 episodi fanno parte del primo arco narrativo e i restanti del secondo arco narrativo, collocato 7 anni dopo la fine del precedente. L' anime è stato trasmesso in Italia sulla rete televisiva Rai 4; il manga, invece, che conta 8 volumi in corso (di cui in Italia ne sono stati pubblicati 7 al prezzo di € 4,30), è pubblicato dalla casa editrice Planet Manga.
La prima parte dell'anime narra le avventure di Simon e dei suoi compagni, tra cui il grande Kamina e la prosperosa Yoko, verso la scoperta del mondo della superficie. Loro infatti hanno vissuto tutta la loro vita in dei piccoli villaggi nel sottosuolo. Un giorno però cade un Gunmen (mecha) nel loro villaggio e Simon riesce a pilotarlo fino ad arrivare in superficie, dove scopre che dei malvagi uomini-bestia guidano i Gunmen per sterminare tutti gli umani che risalgono il sottosuolo. Kamina ruberà poi un Gunmen, dandogli il nome Gurren, a un uomo bestia e riuscendo ad agganciarsi al Lagann di Simon. Formando il Gurren Lagann, i due decideranno di partire verso La Capitale per sconfiggere il capo degli uomini-bestia, il malvagio Re Spirale.
Gurren Lagann non è il solito anime di "robottoni" che si picchiano, ma un grande anime emozionante capace sia di farti ridere sia di farti piangere. La frasi epiche che escono dalla bocca di Kamina, accompagnate da delle ottime soundtrack, come "Libera me from the hell", rendono la storia sempre più bella ed emozionante, frasi che ti spronano a credere in te stesso, a impegnarti finché non riesci a fare l'impossibile e a spingerti sempre più in alto per difendere le persone che ami. Sono innamorato di quest'anime che riesce a spronare ogni spettatore a non arrendersi mai: ho riso e ho pianto urlando a squarciagola: "Raw, Raw Fight The Powah", oppure: "Con chi credete di avere a che fare?". Sono rimasto stupefatto e colpito - partendo dal presupposto che io odio i mecha - ed è per questo che il mio voto è dieci, perché quest'anime si è preso una parte del mio cuore.
Grazie per aver letto la mia recensione, spero che vi faccia emozionare come mi sono emozionato io. Ciao a tutti.
La prima parte dell'anime narra le avventure di Simon e dei suoi compagni, tra cui il grande Kamina e la prosperosa Yoko, verso la scoperta del mondo della superficie. Loro infatti hanno vissuto tutta la loro vita in dei piccoli villaggi nel sottosuolo. Un giorno però cade un Gunmen (mecha) nel loro villaggio e Simon riesce a pilotarlo fino ad arrivare in superficie, dove scopre che dei malvagi uomini-bestia guidano i Gunmen per sterminare tutti gli umani che risalgono il sottosuolo. Kamina ruberà poi un Gunmen, dandogli il nome Gurren, a un uomo bestia e riuscendo ad agganciarsi al Lagann di Simon. Formando il Gurren Lagann, i due decideranno di partire verso La Capitale per sconfiggere il capo degli uomini-bestia, il malvagio Re Spirale.
Gurren Lagann non è il solito anime di "robottoni" che si picchiano, ma un grande anime emozionante capace sia di farti ridere sia di farti piangere. La frasi epiche che escono dalla bocca di Kamina, accompagnate da delle ottime soundtrack, come "Libera me from the hell", rendono la storia sempre più bella ed emozionante, frasi che ti spronano a credere in te stesso, a impegnarti finché non riesci a fare l'impossibile e a spingerti sempre più in alto per difendere le persone che ami. Sono innamorato di quest'anime che riesce a spronare ogni spettatore a non arrendersi mai: ho riso e ho pianto urlando a squarciagola: "Raw, Raw Fight The Powah", oppure: "Con chi credete di avere a che fare?". Sono rimasto stupefatto e colpito - partendo dal presupposto che io odio i mecha - ed è per questo che il mio voto è dieci, perché quest'anime si è preso una parte del mio cuore.
Grazie per aver letto la mia recensione, spero che vi faccia emozionare come mi sono emozionato io. Ciao a tutti.
Cos'è l'impossibile? Il dizionario, nel trovare una soluzione a questo quesito, non ci aiuta, visto che ci dice che l'impossibile è semplicemente "qualcosa che non è possibile, che non può accadere"; "eggrazie".
Quindi, l'unico modo per capirlo è trovare la risposta in noi stessi, è impossibile qualcosa che non si può fare, giusto? E cosa non si può fare, qual è il limite delle possibilità umane? E soprattutto, esiste un limite del genere? Se lo chiedete a Kamina, oltre ad andare in semi-catalessi per un ragionamento così contorto, quest'epico ragazzo vi risponderà che l'impossibile è la linea di demarcazione della volontà di un uomo; dove quella volontà finisce, lì inizia l'impossibile, e se la volontà e la fiducia in sé stesso di un uomo sono sconfinate, allora per lui l'impossibile non sarà altro che un concetto inesistente, e potrà, con la sua anima bruciante, arrivare a trivellare il cielo.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime, ma prima ancora è un concetto astratto a cui vengono dati nome, forma e contesto, come le palline con la neve dentro; Gurren Lagann ingabbia, immagazzina e concentra i concetti di forza di volontà, di forza d'animo, di crescita, di gioventù, di epicità chiassosa, esagerata e, sì, un po' (un po' tanto) tamarra, scatenata, senza confini, nemmeno il cielo, a tutta birra verso l'azione, senza guardarsi indietro, senza timore, fiduciosi di sé stessi, per poter prendere in mano le redini del domani e domarlo a seconda della nostra volontà.
Un po' timoroso e poco fiducioso verso il domani è, invece, il protagonista Simon, ritrovatosi in mezzo a una guerra per la difesa dell'umanità senza nemmeno volerlo, trascinato dal suo "fratellone" Kamina, sicuro che il ragazzo sia un grande, sotto sotto, e completamente fiducioso delle sue capacità. E' proprio sulla presa di fiducia delle capacità di Simon che ruota tutta la trama di Gurren Lagann, e intorno a lui e a Kamina si raduneranno sempre più personaggi, rapiti dal carisma del secondo e dalle abilità del primo, per andare a formare a poco a poco un vero e proprio esercito che si lancerà contro qualsiasi nemico minaccerà la pace dell'umanità.
In quanto apologia sulla crescita (tra le altre cose), non potranno mancare evoluzioni amorose all'interno della trama, così come tragiche morti perché, per poter scavare la strada verso il domani alle nuove generazioni, è necessario che alcuni eroi sacrifichino la loro vita nel nome di qualcosa di più grande e splendente.
Ma se Gurren Lagann sprizza personalità da ogni poro è anche grazie alla realizzazione tecnica: "sorvolando" sulla grandissima qualità delle animazioni, il chara design e lo stile registico della serie aggiungono potenza tamarra a potenza tamarra, rendendo il tutto ancor più un enorme "giocattolone chiassoso" ricco di scelte d'inquadratura e di resa delle scene che passano dall'onirico alla street art nel giro di pochi secondi, con un effetto perennemente accattivante e senza particolari cadute qualitative nel corso dei 27 episodi di cui si compone la serie.
Parlando di chara design, non si può sorvolare sulla grande varietà di personaggi, animali stranissimi e buffi e robottoni minacciosi che si alterneranno sulla scena: pare davvero che i creativi dello studio Gainax si siano sbizzarriti alla grande nel cercare di creare un mondo pieno di più "estremità di design" possibili e immaginabili, tra pallini di pelo rosa, belle ragazze (tante, ma proprio tante), omoni, armadilli antropomorfi, mecha a forma di testa o a forma di uomo/nave, ippopotami a grappolo e chi più ne ha più ne metta. A una grande fantasia visiva viene accompagnata una memorabile colonna sonora, seriosa e sbruffona compagna d'epicità delle azioni di Simon e Kamina, che passa dal rap al sinfonico, dal rock al jpop, raggiungendo il massimo negli scontri decisivi, portando lo spettatore a palpitare insieme ai suoi eroi che, raccolta tutta la loro bruciante forza d'animo, si lanceranno per l'assalto finale con spettacolari sequenze visive sempre al limite dell'esagerazione.
Al di là della celeberrima "Libera Me" From Hell, che ci si ritroverà inevitabilmente a canticchiare gasati dopo la visione dell'opera, le insert song vere e proprie sono numerose, in proporzione alla lunghezza della serie, particolarmente ridotta, rendendo spesso e volentieri il tutto come un delirante videoclip narrato egregiamente in ogni suo aspetto.
Il doppiaggio italiano, di matrice principalmente romana, vede Gabriele Patriarca (già Shu in "Blue Dragon") nel ruolo del giovane Simon, Vittorio Guerrieri (Jacky Bryant in "Virtua Fighter") vestire i panni di Kamina e Valentina Favazza (già Risa in "Lovely Complex") nei pochissimi panni della bella Yoko, vantando inoltre, nei vari comprimari, voci ben note come Davide Lepore, Fabio Boccanera, Nino Prester e Davide Perino. La recitazione è eccellente, contribuendo a immergere ancor di più lo spettatore nelle rumorose, drammatiche, pazze avventure dell'armata Gurren, con Guerrieri in testa che si cala perfettamente nel pazzo "motivatore" Kamina.
Anche sul lato giapponese, però, il doppiaggio non scherza, vedendo il trio di protagonisti doppiato da voci affermatissime come Katsuyuki Konishi (Kamina), Tetsuya Kakihara (Simon) e Marina Inoue (Yoko).
Insomma, come il significato della parola "impossibile" non può essere trovato senza far uso di ragione e sentimento combinati, allo stesso modo Gurren Lagann è stato realizzato con un sapiente uso combinato di pura potenza tecnica e fantasia imperante, per portare lo spettatore a chiedersi "qual è il mio limite?", "mi va bene, ch'io sia così limitato?", "fin dove voglio arrivare, e ne vale la pena?", lanciandolo con entusiasmo in una sorta di grande, commovente, divertente, esagerato incoraggiamento sopra le righe, dove tutto è semplicemente una staccionata da saltare: i nemici, le avversità, il dolore, persino il tempo e lo spazio, senza limiti, senza la paura di eccedere, a tutta forza nella gioventù, come se ogni ostacolo della vita possa essere sorpassato con un ghigno beffardo, gonfiandosi il cuore con lo stesso spirito dell'armata Gurren, senza timori, senza rimorsi, senza pensare "non posso". Perché avere questo genere di pensieri è davvero l'unico modo sicuro per non farcela.
Gurren Lagann è un'opera adatta a chiunque, sia a chi vive la sua vita mantenendo la sua forza d'animo sempre alta, perché qui si sentirà a casa, sia a chi è più timoroso e incerto, perché troverà nelle vicende di Kamina, Simon e soci una sorta di efficace tifoseria per crescere e affrontare l'esistenza con molta, molta più grinta.
Per rispondere alla domanda in apertura, dunque, cos'è l'impossibile? Semplice: l'impossibile è quel limite che ci poniamo noi stessi, quando smettiamo di credere nelle nostre capacità, perciò, con l'impegno, con il tempo, con il coraggio, l'impossibile si piegherà ai nostri cuori brucianti, se ne varrà davvero la pena, e se saremo abbastanza forti da lottare fino alla fine.
Quindi, l'unico modo per capirlo è trovare la risposta in noi stessi, è impossibile qualcosa che non si può fare, giusto? E cosa non si può fare, qual è il limite delle possibilità umane? E soprattutto, esiste un limite del genere? Se lo chiedete a Kamina, oltre ad andare in semi-catalessi per un ragionamento così contorto, quest'epico ragazzo vi risponderà che l'impossibile è la linea di demarcazione della volontà di un uomo; dove quella volontà finisce, lì inizia l'impossibile, e se la volontà e la fiducia in sé stesso di un uomo sono sconfinate, allora per lui l'impossibile non sarà altro che un concetto inesistente, e potrà, con la sua anima bruciante, arrivare a trivellare il cielo.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime, ma prima ancora è un concetto astratto a cui vengono dati nome, forma e contesto, come le palline con la neve dentro; Gurren Lagann ingabbia, immagazzina e concentra i concetti di forza di volontà, di forza d'animo, di crescita, di gioventù, di epicità chiassosa, esagerata e, sì, un po' (un po' tanto) tamarra, scatenata, senza confini, nemmeno il cielo, a tutta birra verso l'azione, senza guardarsi indietro, senza timore, fiduciosi di sé stessi, per poter prendere in mano le redini del domani e domarlo a seconda della nostra volontà.
Un po' timoroso e poco fiducioso verso il domani è, invece, il protagonista Simon, ritrovatosi in mezzo a una guerra per la difesa dell'umanità senza nemmeno volerlo, trascinato dal suo "fratellone" Kamina, sicuro che il ragazzo sia un grande, sotto sotto, e completamente fiducioso delle sue capacità. E' proprio sulla presa di fiducia delle capacità di Simon che ruota tutta la trama di Gurren Lagann, e intorno a lui e a Kamina si raduneranno sempre più personaggi, rapiti dal carisma del secondo e dalle abilità del primo, per andare a formare a poco a poco un vero e proprio esercito che si lancerà contro qualsiasi nemico minaccerà la pace dell'umanità.
In quanto apologia sulla crescita (tra le altre cose), non potranno mancare evoluzioni amorose all'interno della trama, così come tragiche morti perché, per poter scavare la strada verso il domani alle nuove generazioni, è necessario che alcuni eroi sacrifichino la loro vita nel nome di qualcosa di più grande e splendente.
Ma se Gurren Lagann sprizza personalità da ogni poro è anche grazie alla realizzazione tecnica: "sorvolando" sulla grandissima qualità delle animazioni, il chara design e lo stile registico della serie aggiungono potenza tamarra a potenza tamarra, rendendo il tutto ancor più un enorme "giocattolone chiassoso" ricco di scelte d'inquadratura e di resa delle scene che passano dall'onirico alla street art nel giro di pochi secondi, con un effetto perennemente accattivante e senza particolari cadute qualitative nel corso dei 27 episodi di cui si compone la serie.
Parlando di chara design, non si può sorvolare sulla grande varietà di personaggi, animali stranissimi e buffi e robottoni minacciosi che si alterneranno sulla scena: pare davvero che i creativi dello studio Gainax si siano sbizzarriti alla grande nel cercare di creare un mondo pieno di più "estremità di design" possibili e immaginabili, tra pallini di pelo rosa, belle ragazze (tante, ma proprio tante), omoni, armadilli antropomorfi, mecha a forma di testa o a forma di uomo/nave, ippopotami a grappolo e chi più ne ha più ne metta. A una grande fantasia visiva viene accompagnata una memorabile colonna sonora, seriosa e sbruffona compagna d'epicità delle azioni di Simon e Kamina, che passa dal rap al sinfonico, dal rock al jpop, raggiungendo il massimo negli scontri decisivi, portando lo spettatore a palpitare insieme ai suoi eroi che, raccolta tutta la loro bruciante forza d'animo, si lanceranno per l'assalto finale con spettacolari sequenze visive sempre al limite dell'esagerazione.
Al di là della celeberrima "Libera Me" From Hell, che ci si ritroverà inevitabilmente a canticchiare gasati dopo la visione dell'opera, le insert song vere e proprie sono numerose, in proporzione alla lunghezza della serie, particolarmente ridotta, rendendo spesso e volentieri il tutto come un delirante videoclip narrato egregiamente in ogni suo aspetto.
Il doppiaggio italiano, di matrice principalmente romana, vede Gabriele Patriarca (già Shu in "Blue Dragon") nel ruolo del giovane Simon, Vittorio Guerrieri (Jacky Bryant in "Virtua Fighter") vestire i panni di Kamina e Valentina Favazza (già Risa in "Lovely Complex") nei pochissimi panni della bella Yoko, vantando inoltre, nei vari comprimari, voci ben note come Davide Lepore, Fabio Boccanera, Nino Prester e Davide Perino. La recitazione è eccellente, contribuendo a immergere ancor di più lo spettatore nelle rumorose, drammatiche, pazze avventure dell'armata Gurren, con Guerrieri in testa che si cala perfettamente nel pazzo "motivatore" Kamina.
Anche sul lato giapponese, però, il doppiaggio non scherza, vedendo il trio di protagonisti doppiato da voci affermatissime come Katsuyuki Konishi (Kamina), Tetsuya Kakihara (Simon) e Marina Inoue (Yoko).
Insomma, come il significato della parola "impossibile" non può essere trovato senza far uso di ragione e sentimento combinati, allo stesso modo Gurren Lagann è stato realizzato con un sapiente uso combinato di pura potenza tecnica e fantasia imperante, per portare lo spettatore a chiedersi "qual è il mio limite?", "mi va bene, ch'io sia così limitato?", "fin dove voglio arrivare, e ne vale la pena?", lanciandolo con entusiasmo in una sorta di grande, commovente, divertente, esagerato incoraggiamento sopra le righe, dove tutto è semplicemente una staccionata da saltare: i nemici, le avversità, il dolore, persino il tempo e lo spazio, senza limiti, senza la paura di eccedere, a tutta forza nella gioventù, come se ogni ostacolo della vita possa essere sorpassato con un ghigno beffardo, gonfiandosi il cuore con lo stesso spirito dell'armata Gurren, senza timori, senza rimorsi, senza pensare "non posso". Perché avere questo genere di pensieri è davvero l'unico modo sicuro per non farcela.
Gurren Lagann è un'opera adatta a chiunque, sia a chi vive la sua vita mantenendo la sua forza d'animo sempre alta, perché qui si sentirà a casa, sia a chi è più timoroso e incerto, perché troverà nelle vicende di Kamina, Simon e soci una sorta di efficace tifoseria per crescere e affrontare l'esistenza con molta, molta più grinta.
Per rispondere alla domanda in apertura, dunque, cos'è l'impossibile? Semplice: l'impossibile è quel limite che ci poniamo noi stessi, quando smettiamo di credere nelle nostre capacità, perciò, con l'impegno, con il tempo, con il coraggio, l'impossibile si piegherà ai nostri cuori brucianti, se ne varrà davvero la pena, e se saremo abbastanza forti da lottare fino alla fine.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" è un anime che parte con il botto: fin da subito è interessante e ti prende, ti fa venire voglia di guardarlo tutto di fila. Il perché viene da sé: seppure si presenti come un anime basato sui combattimenti mecha, si capisce nel giro di un paio di episodi che l'obiettivo dell'autore è quello di prendere in giro questo genere, conferendo ai robottoni fattezze di buffe facce umanoidi e facendole anche parlare attraverso il loro pilota. Inoltre i mecha, chiamati Gunmen, si possono unire tra loro semplicemente incastrandosi a forza uno dentro l'altro, senza nessuna meccanica ingegneristica che segua una logica. I Gunmen così assemblati, invece di rompersi, inspiegabilmente funzionano meglio e sono ad ogni "aggancio" più potenti. Il tutto è condito da un'enorme dose di comicità.
Ciò che però guasta la visione a lungo andare è la ripetitività degli scontri, la quasi totale assenza di nemici all'altezza del nome, la facilità con cui vengono vinte le battaglie e soprattutto quella mancanza di logica che all'inizio aveva fatto così tanto apprezzare la serie, e le cose a caso vengono esagerate fino all'esasperazione: dal Gurren Lagan (Gunmen del protagonista) escono trivelle da tutte le parti senza motivo, si moltiplicano sempre di più e sono sempre più grandi, si aggancia con navi e poi persino con navette spaziali diventando sempre più grosso per poi chissà quale ragione. Tali navi a cui si aggancia inspiegabilmente cambiano forma, prendendo sembianze simili a quelle del mecha originale e a loro volta tirano fuori trivelle di dimensioni impensabili. Se questo all'inizio era apprezzabile e divertente perché originale, alla fine stufa perché troppo insensato.
Nella seconda parte della serie escono fuori le lacune di caratterizzazione dei personaggi, tanto da far diventare cattivo uno dei personaggi più marginali e umili della prima parte, senza nessun motivo né preavviso, per poi rifarlo diventare buono per una ragione che ancora mi sfugge.
Le ultime due puntate, pur rappresentando la fiera delle cose a caso, sono comunque godibili data la grande concentrazione di scontri anche mortali con il nemico di turno e tale frenesia di combattimenti mi ha nuovamente tenuto incollato allo schermo dopo parecchi episodi di noia.
Nel complesso l'opera è buona, ma non di più, perché si è rovinata da sola. Ovviamente consigliata per gli amanti dei mecha e dell'umorismo gratuito, un po' meno per quelli che cercano come me una spiegazione dove non c'è.
Ciò che però guasta la visione a lungo andare è la ripetitività degli scontri, la quasi totale assenza di nemici all'altezza del nome, la facilità con cui vengono vinte le battaglie e soprattutto quella mancanza di logica che all'inizio aveva fatto così tanto apprezzare la serie, e le cose a caso vengono esagerate fino all'esasperazione: dal Gurren Lagan (Gunmen del protagonista) escono trivelle da tutte le parti senza motivo, si moltiplicano sempre di più e sono sempre più grandi, si aggancia con navi e poi persino con navette spaziali diventando sempre più grosso per poi chissà quale ragione. Tali navi a cui si aggancia inspiegabilmente cambiano forma, prendendo sembianze simili a quelle del mecha originale e a loro volta tirano fuori trivelle di dimensioni impensabili. Se questo all'inizio era apprezzabile e divertente perché originale, alla fine stufa perché troppo insensato.
Nella seconda parte della serie escono fuori le lacune di caratterizzazione dei personaggi, tanto da far diventare cattivo uno dei personaggi più marginali e umili della prima parte, senza nessun motivo né preavviso, per poi rifarlo diventare buono per una ragione che ancora mi sfugge.
Le ultime due puntate, pur rappresentando la fiera delle cose a caso, sono comunque godibili data la grande concentrazione di scontri anche mortali con il nemico di turno e tale frenesia di combattimenti mi ha nuovamente tenuto incollato allo schermo dopo parecchi episodi di noia.
Nel complesso l'opera è buona, ma non di più, perché si è rovinata da sola. Ovviamente consigliata per gli amanti dei mecha e dell'umorismo gratuito, un po' meno per quelli che cercano come me una spiegazione dove non c'è.
E' riduttivo definirlo mecha, fantascientifico, shounen o altro: Gurren Lagann è il perfetto mix completo di ogni 'vitamina' necessaria per mettere in forza qualsiasi anima e portarla alle stelle con la sua grande capacità di arrivare dritto al cuore dello spettatore e pomparlo al massimo. Quando ne iniziate la visione non partite con l'idea fissa di essere di fronte a un genere definito, perché quest'anime è capace di sorprendervi e farvi osservare senza risultare sfacciato o sforzato qualsiasi sentimento o avvenimento in soli ventisette episodi, che nonostante io non abbia trovato scarni o troppo compressi, sarebbero stati grandiosi anche al triplo.
Le vicende raccontate sono quelle di Simon e Kamina, due ragazzi come tanti nel sottosuolo, che lavorano come scavatori dalla mattina sino alla notte senza sapere neanche come sono fatti il sole, la terra, il mare, la luna... il sogno di Kamina infatti è proprio quello di uscire da là sotto e vedere finalmente con i suoi occhi e non più con la sola fantasia la vita della superficie, e proprio così si aprirà l'anime, con la loro tanto agonizzata salita verso il cielo, anche se per riuscirvi saranno attaccati da uno strano essere che si rivelerà essere un Ganmen, ovvero un essere robotico pilotato da misteriosi esseri, fatto per obbligare gli umani a stare sempre sotto o vedersi sottratta la vita. Quando Simon troverà una strana trivella nel sottosuolo che attiverà un altro Ganmen, riuscirà a pilotarlo e così sconfiggere il nemico. Da questo punto inizierà una grande crescita, fatta di vittorie, sconfitte, risate, pianti, gioie, delusioni, amori, odi. I protagonisti cresceranno sia fisicamente sia mentalmente con gli anni che passano senza pesare sulla trama; alcuni ci lasceranno nella maniera più inaspettata ma allo stesso tempo naturale, senza forzatura, con una spiegazione che poi viene da sé, facendoti commuovere il doppio per quanto quei sacrifici amari siano in realtà stati doni inestimabili per alcuni dei protagonisti. Credere in sé stessi, imparare a non mollare, creare un gruppo unito nonostante le opinioni differenti e vincere con lo spirito di chi vuole proteggere ciò che ama: è questa la classica mentalità dello shounen, ma in Gurren Lagann viene portata a galla con il carisma giusto senza strafare ma neanche rendendolo frivolo.
Il disegno in quest'anime è proprio come la stessa trama: diverso. Abbiamo uno stile un po' "sporco" stile manga, con a volte primi piani abbozzati dalle ombre pesanti e i colori accesi; nonostante ciò esso non appare come un difetto, ma un modo di esprimere anche attraverso i tratti visivi quella che è l'innovazione che il genere vuol dare, che possiamo ritrovare anche nel design dei mecha assolutamente fuori dagli schemi, a partire dal famoso Gurren Lagann davvero geniale. Peccato solo per il fanservice, unica nota dolente che non mi è piaciuta. Per quanto Yoko sia un personaggio che mi è piaciuto per la sua forza di andar avanti e crescere dopo eventi davvero traumatici, quei suoi seni così... 'rimbalzanti' rovinano molto la sua credibilità. Davvero pessima la scelta di farla così: ok, può anche stare mezza nuda, ma usare i dettagli anatomici di questa ragazza per ipnotizzare lo spettatore medio è inutile, rovina in parte quel che si è creato, e un 10 fatto di marmo si trasforma in un nove, sì, solido, ma pur sempre nove.
Le vicende raccontate sono quelle di Simon e Kamina, due ragazzi come tanti nel sottosuolo, che lavorano come scavatori dalla mattina sino alla notte senza sapere neanche come sono fatti il sole, la terra, il mare, la luna... il sogno di Kamina infatti è proprio quello di uscire da là sotto e vedere finalmente con i suoi occhi e non più con la sola fantasia la vita della superficie, e proprio così si aprirà l'anime, con la loro tanto agonizzata salita verso il cielo, anche se per riuscirvi saranno attaccati da uno strano essere che si rivelerà essere un Ganmen, ovvero un essere robotico pilotato da misteriosi esseri, fatto per obbligare gli umani a stare sempre sotto o vedersi sottratta la vita. Quando Simon troverà una strana trivella nel sottosuolo che attiverà un altro Ganmen, riuscirà a pilotarlo e così sconfiggere il nemico. Da questo punto inizierà una grande crescita, fatta di vittorie, sconfitte, risate, pianti, gioie, delusioni, amori, odi. I protagonisti cresceranno sia fisicamente sia mentalmente con gli anni che passano senza pesare sulla trama; alcuni ci lasceranno nella maniera più inaspettata ma allo stesso tempo naturale, senza forzatura, con una spiegazione che poi viene da sé, facendoti commuovere il doppio per quanto quei sacrifici amari siano in realtà stati doni inestimabili per alcuni dei protagonisti. Credere in sé stessi, imparare a non mollare, creare un gruppo unito nonostante le opinioni differenti e vincere con lo spirito di chi vuole proteggere ciò che ama: è questa la classica mentalità dello shounen, ma in Gurren Lagann viene portata a galla con il carisma giusto senza strafare ma neanche rendendolo frivolo.
Il disegno in quest'anime è proprio come la stessa trama: diverso. Abbiamo uno stile un po' "sporco" stile manga, con a volte primi piani abbozzati dalle ombre pesanti e i colori accesi; nonostante ciò esso non appare come un difetto, ma un modo di esprimere anche attraverso i tratti visivi quella che è l'innovazione che il genere vuol dare, che possiamo ritrovare anche nel design dei mecha assolutamente fuori dagli schemi, a partire dal famoso Gurren Lagann davvero geniale. Peccato solo per il fanservice, unica nota dolente che non mi è piaciuta. Per quanto Yoko sia un personaggio che mi è piaciuto per la sua forza di andar avanti e crescere dopo eventi davvero traumatici, quei suoi seni così... 'rimbalzanti' rovinano molto la sua credibilità. Davvero pessima la scelta di farla così: ok, può anche stare mezza nuda, ma usare i dettagli anatomici di questa ragazza per ipnotizzare lo spettatore medio è inutile, rovina in parte quel che si è creato, e un 10 fatto di marmo si trasforma in un nove, sì, solido, ma pur sempre nove.
Gurren Lagann è un anime, a parere mio, epico, a partire innanzitutto dall'animazione, curatissima e perfettamente adatta alla storia.
I personaggi sono ben caratterizzati; la cosa che mi ha più colpita è stata la loro evoluzione nel corso della storia. Li vediamo infatti attraversare vari momenti di crisi, crescere e cambiare. Durante i primi episodi credevo che i ruoli dei vari personaggi rimanessero fissi nel corso della storia, come accade nella maggior parte degli shounen. Invece qui abbiamo una sorpresa, poiché i ruoli non sono fissi, ma cambiano, evolvono.
La narrazione non annoia mai, al contrario emoziona e sorprende. Gurren Lagann, attraverso frasi epiche, momenti di crisi e colpi di scena, riesce a regalare delle bellissime emozioni.
In conclusione, gli do un 10 pienamente meritato, perché non sono riuscita a trovare nessuna pecca.
I personaggi sono ben caratterizzati; la cosa che mi ha più colpita è stata la loro evoluzione nel corso della storia. Li vediamo infatti attraversare vari momenti di crisi, crescere e cambiare. Durante i primi episodi credevo che i ruoli dei vari personaggi rimanessero fissi nel corso della storia, come accade nella maggior parte degli shounen. Invece qui abbiamo una sorpresa, poiché i ruoli non sono fissi, ma cambiano, evolvono.
La narrazione non annoia mai, al contrario emoziona e sorprende. Gurren Lagann, attraverso frasi epiche, momenti di crisi e colpi di scena, riesce a regalare delle bellissime emozioni.
In conclusione, gli do un 10 pienamente meritato, perché non sono riuscita a trovare nessuna pecca.
Penso che definire Gurren Lagann solo un anime sia un po' riduttivo. Quest'opera è un vero concentrato di emozioni, un opera d'arte, come mai ne ho viste prima d'ora; nonostante lo abbia dovuto vedere almeno due volte, per comprendere appieno il senso della storia e i suoi significati nascosti.
Durante i miei venti anni di vita, ho avuto modo di visionare innumerevoli anime, che siano famosissimi e commerciali, fino a quelli più sconosciuti, e ne ho trovati veramente tanti che mi hanno appassionato, ma c'era sempre qualcosa che non mi convinceva, che mi faceva pensare: "Sarebbe stato perfetto se....".
"Tengen Toppa Gurren Lagann", invece, a mio avviso è il primo anime in assoluto che posso classificare come perfetto. Signori, quest'anime non ha difetti. O almeno io, in qualsiasi maniera lo guardi, non ne trovo nessuno.
I disegni sono assolutamente adatti al genere; l'anime ha una storia coinvolgente, semplice, e al tempo stesso piena di adrenalina, e che dire delle OST e delle opening? Le migliori che abbia mai sentito.
Potrei elencare per tutto il giorno in cosa risalta quest'anime, senza trovargli un solo difetto; o meglio, forse uno ce n'è: il fatto che finisca. Dopo 27 puntate tirate al massimo, sapere che questo capolavoro giunga al termine, è una sensazione piuttosto allarmante.
Non saprei che altro dirvi, dopo aver visto tutte le puntate, e anche i due film che riassumono l'intero anime, dargli 10 è veramente ciò che posso fare. Secondo me si meriterebbe molto di più. Che aspettate a guardarlo?
Durante i miei venti anni di vita, ho avuto modo di visionare innumerevoli anime, che siano famosissimi e commerciali, fino a quelli più sconosciuti, e ne ho trovati veramente tanti che mi hanno appassionato, ma c'era sempre qualcosa che non mi convinceva, che mi faceva pensare: "Sarebbe stato perfetto se....".
"Tengen Toppa Gurren Lagann", invece, a mio avviso è il primo anime in assoluto che posso classificare come perfetto. Signori, quest'anime non ha difetti. O almeno io, in qualsiasi maniera lo guardi, non ne trovo nessuno.
I disegni sono assolutamente adatti al genere; l'anime ha una storia coinvolgente, semplice, e al tempo stesso piena di adrenalina, e che dire delle OST e delle opening? Le migliori che abbia mai sentito.
Potrei elencare per tutto il giorno in cosa risalta quest'anime, senza trovargli un solo difetto; o meglio, forse uno ce n'è: il fatto che finisca. Dopo 27 puntate tirate al massimo, sapere che questo capolavoro giunga al termine, è una sensazione piuttosto allarmante.
Non saprei che altro dirvi, dopo aver visto tutte le puntate, e anche i due film che riassumono l'intero anime, dargli 10 è veramente ciò che posso fare. Secondo me si meriterebbe molto di più. Che aspettate a guardarlo?
Trama & Commento: 7,25 - "Questa è la storia di un uomo..." racconta una voce fuori campo all'inizio di ogni puntata, nel classico riassunto degli episodi precedenti. Tuttavia più che la storia di un solo uomo gurren lagann sfondamento dei cieli, opera tipicamente mecha, racconta la storia dell'umanità e della sua forza, che risiede nell'evoluzione che altro non è che non smettere mai di sognare qualcosa di meglio e cercare con tutta l'energia di realizzarlo. Per quanto schiacciata, rinchiusa sotto terra, l'umanità non smette di sognare la superficie, non smette di voler arrivare sempre più in alto. Così iniziano le vicende di gurren lagann: due ragazzi, Simon e Kamina, desiderano scappare dal loro opprimente villaggio per respirare l'aria della superficie. Così per un fortuito incidente, insieme alla nuova amica yoko, a bordo di una piccola faccia robotica, raggiungono il loro obiettivo tuttavia la terra non è poi così accogliente: molti nemici sono in agguato con l'intenzione di eliminare tutti gli umani che disubbidiscono all'ordine del fantomatico re spirale, che li vuole tutti chiusi in villaggi sotterranei. questa è la trama che per diverse puntate è abbastanza noiosa presentandosi con uno schema fisso viaggiano/arriva un cattivo/sconfiggono il cattivo/proseguono il viaggio, il tutto sembra accadere con grande casualità. Tuttavia queste prime 4-5 puntate servono ad introdurre quelli che poi saranno tra i personaggi chiave di tutta la serie. Poi la trama inizia a farsi un po' più complicata aumentando il numero dei malvagi, le loro apparizioni ma anche introducendo altri personaggi chiave e lasciandone per strada altri. Qualche colpo di scena c'è, tuttavia la trama non si erge come una grande colonna portante dell'anime; più interessante è mostrare le battaglie e spesso alcuni avvenimenti risultano poi pressochè ininfluenti sulla trama vera e propria. Annesso anche significato ecologico, la seconda parte delle vicende infatti è una gigantesca iperbole di quello che può accadere alla terra, che ha permesso di far evolvere gli stessi umani che ora ne minacciano la distruzione tramite la tecnologia e lo sfruttamento selvaggio delle sue risorse.
Personaggi: 7,5 - I personaggi di gurenn lagan sono molti, ma poco caratterizzati: molti nemmeno si ricordano e, anche se gli viene attribuita una certa importanza, risultano dimenticabili anche all'interno della stessa serie. Il protagonista Simon è uno dei meglio resi sotto questo aspetto poichè ha una grande trasformazione interiore, mossa da una serie di spiacevoli avvenimenti. Kamina fa quel che può, non viene troppo approfondito ma è comunque lo spirito dell'anime, sempre ottimista e ricco di frasi ad effetto da sfoderare al bisogno e che lascerà ai posteri. Yoko, uno dei personaggi di punta, non è particolarmente approfondita e rimane abbastanza anonima tranne in alcune puntate dove vive il dramma della morte del suo amato. altri interessanti sono: Rossiu, anche lui vive un dramma interiore, e la principessa Nia che nell'anime subisce un totale cambiamento caratteriale abbastanza forzato, sia in andata che in ritorno.
Grafica: 8 - il design dei personaggi è variegato. La maggior parte sono tipicamente da anime moderno con capelli a punta e di colori improbabili, occhi con pupille piuttosto definite e corpi proporzionati con attenzione ai particolari e ai vestiti, particolari ed originali. Tuttavia una cospicua parte di essi non rispetta questi canoni avendo labbroni, occhi ovali, pupille concentriche o multicolore che un po' stonano e fanno perdere di "personalità" all'anime. Per quanto riguarda i robot invece essi sono molto originali talvolta avendo diverse forme, dimensioni (!) e colori rispettando ognuno la personalità del proprio pilota. Sfondi particolareggiati e di buon impatto; per quanto riguarda l'ambientazione sembra quasi di vedere due anime diversi: la prima parte ha la tipica ambientazione post-apocalittica mentre nella seconda siamo in un futuro tecnologico dove le battaglie avvengono tra le strade ed i palazzi urbani.
Musiche: 9 - Le musiche di questo anime sono tra le migliori di sempre; spesso vengono utilizzate vere e proprie canzoni non limitandosi solo agli strumenti musicali. Sempre adatte alla situazione e di grande impatto, soprattutto quelle più rockeggianti. Opening molto ritmata e due ending che si fanno notare.
Animazione: 8,75 - L'animazione è essenziale in questo anime, essendo il suo punto di forza l'azione e i combattimenti tra robot. Essa è molto buona ed adatta all'anime, molto fluida, si mantiene sempre a livelli alti toccando anche l'eccellenza in diverse scene, di combattimento e non. Partecipa attivamente alle emozioni che questo anime trasmette diventandone la più grande catalizzatrice. Unica pecca è l'episodio 3 nel quale l'animazione è ridotta veramente al minimo così come la grafica scade un po', il perchè non è chiaro, almeno io non l'ho capito, tuttavia non influisce minimamente sulla resa finale.
TOT: 7,8
Anime che consiglio soprattutto ai fan dei robottoni, ma che è capace di dare comunque grandi momenti di emozione.
Personaggi: 7,5 - I personaggi di gurenn lagan sono molti, ma poco caratterizzati: molti nemmeno si ricordano e, anche se gli viene attribuita una certa importanza, risultano dimenticabili anche all'interno della stessa serie. Il protagonista Simon è uno dei meglio resi sotto questo aspetto poichè ha una grande trasformazione interiore, mossa da una serie di spiacevoli avvenimenti. Kamina fa quel che può, non viene troppo approfondito ma è comunque lo spirito dell'anime, sempre ottimista e ricco di frasi ad effetto da sfoderare al bisogno e che lascerà ai posteri. Yoko, uno dei personaggi di punta, non è particolarmente approfondita e rimane abbastanza anonima tranne in alcune puntate dove vive il dramma della morte del suo amato. altri interessanti sono: Rossiu, anche lui vive un dramma interiore, e la principessa Nia che nell'anime subisce un totale cambiamento caratteriale abbastanza forzato, sia in andata che in ritorno.
Grafica: 8 - il design dei personaggi è variegato. La maggior parte sono tipicamente da anime moderno con capelli a punta e di colori improbabili, occhi con pupille piuttosto definite e corpi proporzionati con attenzione ai particolari e ai vestiti, particolari ed originali. Tuttavia una cospicua parte di essi non rispetta questi canoni avendo labbroni, occhi ovali, pupille concentriche o multicolore che un po' stonano e fanno perdere di "personalità" all'anime. Per quanto riguarda i robot invece essi sono molto originali talvolta avendo diverse forme, dimensioni (!) e colori rispettando ognuno la personalità del proprio pilota. Sfondi particolareggiati e di buon impatto; per quanto riguarda l'ambientazione sembra quasi di vedere due anime diversi: la prima parte ha la tipica ambientazione post-apocalittica mentre nella seconda siamo in un futuro tecnologico dove le battaglie avvengono tra le strade ed i palazzi urbani.
Musiche: 9 - Le musiche di questo anime sono tra le migliori di sempre; spesso vengono utilizzate vere e proprie canzoni non limitandosi solo agli strumenti musicali. Sempre adatte alla situazione e di grande impatto, soprattutto quelle più rockeggianti. Opening molto ritmata e due ending che si fanno notare.
Animazione: 8,75 - L'animazione è essenziale in questo anime, essendo il suo punto di forza l'azione e i combattimenti tra robot. Essa è molto buona ed adatta all'anime, molto fluida, si mantiene sempre a livelli alti toccando anche l'eccellenza in diverse scene, di combattimento e non. Partecipa attivamente alle emozioni che questo anime trasmette diventandone la più grande catalizzatrice. Unica pecca è l'episodio 3 nel quale l'animazione è ridotta veramente al minimo così come la grafica scade un po', il perchè non è chiaro, almeno io non l'ho capito, tuttavia non influisce minimamente sulla resa finale.
TOT: 7,8
Anime che consiglio soprattutto ai fan dei robottoni, ma che è capace di dare comunque grandi momenti di emozione.
C'erano una volta i "robottoni" o, per dirla in termini più tecnici i "super robots", enormi giganti d'acciaio, costruiti non si sa come, che da ultimo baluardo del genere umano fronteggiavano la minaccia di agguerriti e spesso crudeli invasori. I super robots spopolavano largamente negli anime di epoca più lontana specialmente negli anni '90 poi, col passar del tempo e del cambiare delle tendenze nei generi sono un po' scomparsi. Ebbene, anche un po inaspettatamente, li ho ritrovati in Gurren Lagann, un anime che col la recante firma GAINAX potrebbe sia attirare che respingere. Io stesso ero titubante perché dallo stile grafico lo associavo al, per me, molto deludente Abenobashi. Con la trasmissione televisiva valeva però la pena di dargli fiducia. A conti fatti è stata molto ben riposta.
Gurren Lagann ci racconta l'iperbolica storia di un manipolo di uomini che dalla fuga dal sotterraneo villaggio in cui vivono inizialmente, si ritrova ad affrontare una titanica battaglia per la salvezza niente meno che dell'universo. Una grande epopea durante la quale i protagonisti crescono fisicamente, caratterialmente e nel potenziale bellico che hanno a disposizione. Proprio come una spirale (elemento fondamentale questo in tutto l'anime) che girando aumenta sempre più la sua estensione nelle sue parti più esterne.
In tutto questo i personaggi, oltre a dimostrare un ottima caratterizzazione, mantengono fino alla fine la propria coerenza senza mai "tradire" loro stessi, stravolgendo cioè il loro carattere e le loro convinzioni, cosa che in alcune attuali produzioni vediamo purtroppo accedere. Vero che ci sono alcune figure più centrali che spiccano maggiormente (di sicuro Simon, Kamina, Yoko...) ma ogni personaggio risulta funzionale e molto importante nella storia.
Ma soprattutto con Gurren Lagann è il robot che torna protagonista e non solo perché quello principale compare anche nel titolo dell'anime. Geniale è qui la trovata di "agganciare" spiritualmente il robot al suo pilota permettendogli così di evolversi di pari passo assieme a colui che siede ai suoi comandi. Non è quindi solo uno strumento passivo di tecnologia avanzata al servizio del pilota (come magari vediamo ad esempio in un Code Geass) ma diventa un attivo compagno di battaglia, finanche ad essere un alter ego del personaggio durante quegli stessi momenti. E poi, grazie anche a un tocco di bizzarria degli autori GAINAX, gli viene data anche vitalità facendolo parlare seguendo i discorsi del compagno-pilota assumendone anche le relative espressioni a volte molto buffe. Tutto ciò trova massima applicazione nel Gurren Lagann ma ovviamente anche gli altri robot non ne sono esclusi.
Tutto questo poggia su una solida base data da una realizzazione tecnica assolutamente pregevole. I personaggi potrebbero apparire dal design un po semplicistico e gli sfondi poco vari ed essenziali (specialmente nella prima parte ci sono quasi solo lande desolate) ma tale impressione sarà passeggera perché lo stile grafico non è del tutto fisso, bensì mutevole per adattarsi ad ogni situazione e dunque non sarà difficile capitare in sequenze visivamente molto belle.
Notevole per qualità tutto l'assortimento dei brani che compone la colonna sonora i quali non solo appoggiano benissimo ogni momento dell'anime, ma riescono anche nei momenti migliori a far esaltare lo spettatore. Di pezzi buoni ce ne sono molti ma io mi permetto di menzionare ad honorem la seconda ending, "Minna no peace", classificandola addirittura come una delle migliori in tutto il panorama anime.
Seguendo questa "pregevole tendenza", anche il doppiaggio italiano si rivela decisamente all'altezza e probabilmente risulta uno dei migliori degli ultimi anni per assortimento, scelta del cast e recitazione. Rischierei di fare un elenco di lodi, per cui mi limito a menzionare anche "solo" la grandissima prova del bravo Vittorio Guerrieri (anni fa, Mark Lenders...) nel dare la voce al vulcanico Kamina.
Non mi dilungo oltre, poco altro da dire se non che la presenza di un episodio di montaggio non mi fa pronunciare per il "capolavoro".
Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann è un grande anime, con grandi momenti e grandi personaggi. Ma soprattutto è capace di far divertire e soddisfare lo spettatore in misura davvero molto ampia e questa credo che alla fine sia la cosa davvero importante per una qualunque opera di intrattenimento.
Quanto a me, ripensando alla prima volta che l'ho visto, non mi divertivo così tanto con un anime da anni direi.
Gurren Lagann ci racconta l'iperbolica storia di un manipolo di uomini che dalla fuga dal sotterraneo villaggio in cui vivono inizialmente, si ritrova ad affrontare una titanica battaglia per la salvezza niente meno che dell'universo. Una grande epopea durante la quale i protagonisti crescono fisicamente, caratterialmente e nel potenziale bellico che hanno a disposizione. Proprio come una spirale (elemento fondamentale questo in tutto l'anime) che girando aumenta sempre più la sua estensione nelle sue parti più esterne.
In tutto questo i personaggi, oltre a dimostrare un ottima caratterizzazione, mantengono fino alla fine la propria coerenza senza mai "tradire" loro stessi, stravolgendo cioè il loro carattere e le loro convinzioni, cosa che in alcune attuali produzioni vediamo purtroppo accedere. Vero che ci sono alcune figure più centrali che spiccano maggiormente (di sicuro Simon, Kamina, Yoko...) ma ogni personaggio risulta funzionale e molto importante nella storia.
Ma soprattutto con Gurren Lagann è il robot che torna protagonista e non solo perché quello principale compare anche nel titolo dell'anime. Geniale è qui la trovata di "agganciare" spiritualmente il robot al suo pilota permettendogli così di evolversi di pari passo assieme a colui che siede ai suoi comandi. Non è quindi solo uno strumento passivo di tecnologia avanzata al servizio del pilota (come magari vediamo ad esempio in un Code Geass) ma diventa un attivo compagno di battaglia, finanche ad essere un alter ego del personaggio durante quegli stessi momenti. E poi, grazie anche a un tocco di bizzarria degli autori GAINAX, gli viene data anche vitalità facendolo parlare seguendo i discorsi del compagno-pilota assumendone anche le relative espressioni a volte molto buffe. Tutto ciò trova massima applicazione nel Gurren Lagann ma ovviamente anche gli altri robot non ne sono esclusi.
Tutto questo poggia su una solida base data da una realizzazione tecnica assolutamente pregevole. I personaggi potrebbero apparire dal design un po semplicistico e gli sfondi poco vari ed essenziali (specialmente nella prima parte ci sono quasi solo lande desolate) ma tale impressione sarà passeggera perché lo stile grafico non è del tutto fisso, bensì mutevole per adattarsi ad ogni situazione e dunque non sarà difficile capitare in sequenze visivamente molto belle.
Notevole per qualità tutto l'assortimento dei brani che compone la colonna sonora i quali non solo appoggiano benissimo ogni momento dell'anime, ma riescono anche nei momenti migliori a far esaltare lo spettatore. Di pezzi buoni ce ne sono molti ma io mi permetto di menzionare ad honorem la seconda ending, "Minna no peace", classificandola addirittura come una delle migliori in tutto il panorama anime.
Seguendo questa "pregevole tendenza", anche il doppiaggio italiano si rivela decisamente all'altezza e probabilmente risulta uno dei migliori degli ultimi anni per assortimento, scelta del cast e recitazione. Rischierei di fare un elenco di lodi, per cui mi limito a menzionare anche "solo" la grandissima prova del bravo Vittorio Guerrieri (anni fa, Mark Lenders...) nel dare la voce al vulcanico Kamina.
Non mi dilungo oltre, poco altro da dire se non che la presenza di un episodio di montaggio non mi fa pronunciare per il "capolavoro".
Sfondamento dei cieli - Gurren Lagann è un grande anime, con grandi momenti e grandi personaggi. Ma soprattutto è capace di far divertire e soddisfare lo spettatore in misura davvero molto ampia e questa credo che alla fine sia la cosa davvero importante per una qualunque opera di intrattenimento.
Quanto a me, ripensando alla prima volta che l'ho visto, non mi divertivo così tanto con un anime da anni direi.
Tengen Toppa Gurren Lagann, anime del 2007 prodotto dalla Gainax e diventato in breve tempo fenomeno tra gli appassionati di animazione.
Di primo acchito TTGL potrebbe sembrare un anime commerciale fine a sé stesso, zeppo di fanservice e per niente profondo. Niente di più sbagliato.
Partiamo dal presupposto che la serie non si pone come un'opera raffinata, profonda o complessa, anzi l'inizio non potrebbe essere dei più banali: Simon è un ragazzino che abita uno dei tanti villaggi sotterranei in cui è costretta a vivere l'umanità, dato che la superficie è controllata dagli uomini-bestia, esseri che danno la caccia agli umani e li tengono segregati nel sottosuolo. Egli di professione fa lo scavatore ed un giorno, intento appunto a scavare il sottosuolo che circonda il villaggio, si imbatte in una piccola trivella. Un oggetto misterioso ed apparentemente inutile, ma quello che Simon non sa è che è da quel piccolo oggetto che inizierà la sua grande ed epica avventura, dai sotterranei bui e angusti fino al cielo costellato di stelle!
Lo studio Gainax ha saputo confezionare un anime che funziona su più fronti: la storia è semplice ma allo stesso tempo accattivante e coinvolgente; i rimandi alle vecchie serie robotiche non si sprecano, le citazioni sono continue e ben inserite nel contesto.
Il consiglio è di non abbandonare la serie dopo i primi episodi; la storia, le ambientazioni e tutto il resto saranno una sorpresa ed una evoluzione continua.
Un altro punto a favore della serie sono i personaggi: come non affezionarsi al piccolo Simon, al suo Aniki Kamina ed a tutti gli altri personaggi che incontreranno man mano nel loro cammino.
(Nota: Aniki in giapponese significa fratello, ma è usato in virtù di fratellanza, non necessariamente di sangue, difatti Simon e Kamina sono entrambi orfani). Kamina è uno dei personaggi più "forti", trascinanti e carismatici che si siano mai visti e, fondamentalmente, le sue virtù non sono grande intelligenza, astuzia, gentilezza o che altro. No, è un personaggio grezzo, cocciuto, irrazionale la maggior parte delle volte, passionale oltre i limiti.
La cosa interessante, inoltre, e che uno non si aspetterebbe dal tipo di anime, è la maturazione e la crescita (anche fisica) dei personaggi, i quali non sono monolitici e stereotipati, ma, anzi, sapranno rivelarsi molto umani e con le loro piccole sfaccettature (senza comunque appesantire la trama). Direi al di là delle aspettative che uno si fa inizialmente guardando TTGL.
Un'altra ottima cosa è l'ironia e il non prendersi sul serio che pervade l'anime: molti personaggi sono volutamente esagerati(come molte situazioni del resto), altri macchiette comiche, i design dei mecha spesso assurdi, combattimenti spettacolari ma in cui spesso non vale la pena ricercare spiegazione logiche o scientifiche.
Gurren Lagann coinvolge lo spettatore, quasi che uno si senta parte del Dai Gurren-Dan (la "brigata" messa su da Kamina, di cui poi faranno parte sempre più personaggi nel corso delle puntate); non è raro trovarsi a tifare per i propri eroi, urlando magari anche le frasi ricorrenti, gioire per le vittorie, dispiacersi per le morti (non rare in questo anime), ridere per le buffonate, arrabbiarsi etc.
L'anime in questione, tuttavia, non è solo divertimento fracassone, umorismo,citazioni o coinvolgimento emotivo: è un viaggio, nel verso senso della parola, dalle profondità della terra fino alla superficie e infine nello spazio, un'epopea, ma è anche un viaggio interiore, di crescita, in particolar modo per Simon. Da ragazzino orfano, isolato, diventerà uno dei più grandi eroi della storia.
Una delle cose più classiche che ci siano in ambito narrativo, dai tempi dei tempi, eppure funziona egregiamente all'interno di quest'opera modernissima e decostruzionista, funziona più che bene.
Oltre a sprazzi di opere epiche, epopee, il cammino dell'eroe si accompagna anche al racconto di formazione; tutti potranno ritrovarsi in molti personaggi e in particolar modo nel piccolo Simon.
TTGL è un'opera per tutti, senza età, in quanto non scade mai nel volgare, ma neanche nella retorica sdolcinata e bigotta, rimane per tutta la durata appassionante, il ritmo frenetico difficilmente farà calare l'attenzione dello spettatore. Le chiavi di lettura sono più di una e gli insegnamenti di vita si sprecano. Un anime che trasmette, infine, voglia di vivere e lottare, non arrendersi mai.
Passiamo al comparto tecnico: le animazioni sono fluide, il tratto è gradevole e adatto al tipo di prodotto, non è certo il migliore che troverete in un'opera di animazione, ma decisamente ottimo nel suo ambito. Colori vivi e caldi nella maggior parte delle scene, per passare tonalità più cupe nei momenti tragici.
Non mancheranno piccoli accenni di animazione sperimentale, tuttavia l'obbiettivo degli autori non è certo stupire con tecniche moderne e particolari, bensì utilizzare la modernità dell'animazione giapponese odierna per creare qualcosa di spettacolare visivamente, ma anche molto classico e referenziale.
Le soundtrack anch'esse sono decisamente buone, specialmente alcune rimarranno impresse nella testa per molto tempo. Si amalgamano con il tutto perfettamente, mai invasive, partono sempre al momento giusto.
In conclusione Tengen Toppa Gurren Lagann, conosciuto in Italia come Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, è un'opera consigliata a tutti, colpirà lo spettatore e sarà un'esperienza indimenticabile.
Il voto finale è un 10, meritato. Un'opera d'animazione fresca, innovativa e classica allo stesso tempo, come non se ne vedevano da un po' di tempo.
Di primo acchito TTGL potrebbe sembrare un anime commerciale fine a sé stesso, zeppo di fanservice e per niente profondo. Niente di più sbagliato.
Partiamo dal presupposto che la serie non si pone come un'opera raffinata, profonda o complessa, anzi l'inizio non potrebbe essere dei più banali: Simon è un ragazzino che abita uno dei tanti villaggi sotterranei in cui è costretta a vivere l'umanità, dato che la superficie è controllata dagli uomini-bestia, esseri che danno la caccia agli umani e li tengono segregati nel sottosuolo. Egli di professione fa lo scavatore ed un giorno, intento appunto a scavare il sottosuolo che circonda il villaggio, si imbatte in una piccola trivella. Un oggetto misterioso ed apparentemente inutile, ma quello che Simon non sa è che è da quel piccolo oggetto che inizierà la sua grande ed epica avventura, dai sotterranei bui e angusti fino al cielo costellato di stelle!
Lo studio Gainax ha saputo confezionare un anime che funziona su più fronti: la storia è semplice ma allo stesso tempo accattivante e coinvolgente; i rimandi alle vecchie serie robotiche non si sprecano, le citazioni sono continue e ben inserite nel contesto.
Il consiglio è di non abbandonare la serie dopo i primi episodi; la storia, le ambientazioni e tutto il resto saranno una sorpresa ed una evoluzione continua.
Un altro punto a favore della serie sono i personaggi: come non affezionarsi al piccolo Simon, al suo Aniki Kamina ed a tutti gli altri personaggi che incontreranno man mano nel loro cammino.
(Nota: Aniki in giapponese significa fratello, ma è usato in virtù di fratellanza, non necessariamente di sangue, difatti Simon e Kamina sono entrambi orfani). Kamina è uno dei personaggi più "forti", trascinanti e carismatici che si siano mai visti e, fondamentalmente, le sue virtù non sono grande intelligenza, astuzia, gentilezza o che altro. No, è un personaggio grezzo, cocciuto, irrazionale la maggior parte delle volte, passionale oltre i limiti.
La cosa interessante, inoltre, e che uno non si aspetterebbe dal tipo di anime, è la maturazione e la crescita (anche fisica) dei personaggi, i quali non sono monolitici e stereotipati, ma, anzi, sapranno rivelarsi molto umani e con le loro piccole sfaccettature (senza comunque appesantire la trama). Direi al di là delle aspettative che uno si fa inizialmente guardando TTGL.
Un'altra ottima cosa è l'ironia e il non prendersi sul serio che pervade l'anime: molti personaggi sono volutamente esagerati(come molte situazioni del resto), altri macchiette comiche, i design dei mecha spesso assurdi, combattimenti spettacolari ma in cui spesso non vale la pena ricercare spiegazione logiche o scientifiche.
Gurren Lagann coinvolge lo spettatore, quasi che uno si senta parte del Dai Gurren-Dan (la "brigata" messa su da Kamina, di cui poi faranno parte sempre più personaggi nel corso delle puntate); non è raro trovarsi a tifare per i propri eroi, urlando magari anche le frasi ricorrenti, gioire per le vittorie, dispiacersi per le morti (non rare in questo anime), ridere per le buffonate, arrabbiarsi etc.
L'anime in questione, tuttavia, non è solo divertimento fracassone, umorismo,citazioni o coinvolgimento emotivo: è un viaggio, nel verso senso della parola, dalle profondità della terra fino alla superficie e infine nello spazio, un'epopea, ma è anche un viaggio interiore, di crescita, in particolar modo per Simon. Da ragazzino orfano, isolato, diventerà uno dei più grandi eroi della storia.
Una delle cose più classiche che ci siano in ambito narrativo, dai tempi dei tempi, eppure funziona egregiamente all'interno di quest'opera modernissima e decostruzionista, funziona più che bene.
Oltre a sprazzi di opere epiche, epopee, il cammino dell'eroe si accompagna anche al racconto di formazione; tutti potranno ritrovarsi in molti personaggi e in particolar modo nel piccolo Simon.
TTGL è un'opera per tutti, senza età, in quanto non scade mai nel volgare, ma neanche nella retorica sdolcinata e bigotta, rimane per tutta la durata appassionante, il ritmo frenetico difficilmente farà calare l'attenzione dello spettatore. Le chiavi di lettura sono più di una e gli insegnamenti di vita si sprecano. Un anime che trasmette, infine, voglia di vivere e lottare, non arrendersi mai.
Passiamo al comparto tecnico: le animazioni sono fluide, il tratto è gradevole e adatto al tipo di prodotto, non è certo il migliore che troverete in un'opera di animazione, ma decisamente ottimo nel suo ambito. Colori vivi e caldi nella maggior parte delle scene, per passare tonalità più cupe nei momenti tragici.
Non mancheranno piccoli accenni di animazione sperimentale, tuttavia l'obbiettivo degli autori non è certo stupire con tecniche moderne e particolari, bensì utilizzare la modernità dell'animazione giapponese odierna per creare qualcosa di spettacolare visivamente, ma anche molto classico e referenziale.
Le soundtrack anch'esse sono decisamente buone, specialmente alcune rimarranno impresse nella testa per molto tempo. Si amalgamano con il tutto perfettamente, mai invasive, partono sempre al momento giusto.
In conclusione Tengen Toppa Gurren Lagann, conosciuto in Italia come Sfondamento dei cieli Gurren Lagann, è un'opera consigliata a tutti, colpirà lo spettatore e sarà un'esperienza indimenticabile.
Il voto finale è un 10, meritato. Un'opera d'animazione fresca, innovativa e classica allo stesso tempo, come non se ne vedevano da un po' di tempo.
Spettacolarizzazione e "fracassonate" a più non posso: ecco in poche parole gli attributi di Gurren Lagann. Entrambe le caratteristiche, in effetti, danno la giusta linfa al titolo, ma la contropartita negativa si fa sentire non poco, evidenziando delle tare non trascurabili nella struttura narrativa.
La Gainax si cimenta nell'esplorazione della parodia di un genere che ha fatto la storia, il mecha, sondandone le potenzialità visive, e stroncandone allo stesso tempo, con una bella dose di kitsch, gli elementi che avevano reso i prodotti dei miti. È indiscutibile che la vena dissacratoria sia ciò che dà carattere alla prima parte della serie, che, nonostante il crescente numero di comparse - che in seguito diventerà eccessivo -, mostra un'ilarità e una leggerezza che scompariranno in seguito, lasciando spazio alla retorica tronfia e vanagloriosa degli eroi della brigata Dai Gurren.
Le manie di protagonismo di Kamina, al limite dell'esagerazione caricaturale, avevano dato una fisionomia particolare all'anime. Ma questa caratteristica si andrà perdendo con la volontà del titolo di mettere tra parentesi il parossismo fine a se stesso per trattare finalmente "una storia per come si deve".
Vero è che la fisionomia caratteriale degli scagnozzi di Lord Genom è quanto di più ridicolo si possa concepire sulla polverizzazione di qualsivoglia briciolo di orgoglio. Lord Genom stesso, a più riprese, sarà l'emblema della dissacrazione del <i>topos</i> del nemico affascinante e misterioso, vittima di una parabola involutiva davvero imbarazzante.
Purtroppo i buchi di sceneggiatura del secondo blocco di episodi non si possono tacere: ci si alterna tra uno schizofrenico Rossiu che si atteggia a uomo di stato e i vaneggiamenti sulla vera essenza di Nia.
Il difetto peggiore sta nelle spiegazioni di certi fenomeni che - tanto per restare in tema - non stanno né in cielo né in terra. Meglio stendere un velo pietoso su cosa ci si inventa per potere rendere plausibile l'esistenza del mare nello spazio. Il problema di queste argomentazioni fisiche non sta tanto nella loro completa inaccettabilità, ma nel fatto che esse vengano proposte con quella saccenteria da scienziati puntualmente smentita da apocalissi inconcepibili - si pensi alla Luna trainata dall'astronave (!).
Tirando le somme non è problematico ammettere che Gurren Lagann abbia perso di vista il suo iniziale obiettivo: quello di trattare con brio temi che potevano anche essere impegnativi. Se si fosse mantenuta tale tendenza forse il risultato sarebbe stato migliore. A conti fatti invece lo spettatore si ritrova con una serie composta da due metà quasi irriconoscibili tra loro. Vi è una prima metà molto frizzante, ilare e piacevolmente fracassona, seppure con delle pecche relative al lato tecnico, ma concentrate su pochi episodi. A essa si contrappone una seconda metà completamente dominata da una sceneggiatura puerile, incastonata su una notevole armatura di effetti speciali di grande respiro e da suggestive quanto improbabili ambientazioni.
Certo, le citazioni alle produzioni animate del genere mecha sono impressionanti per numero - lode a coloro che le hanno concepite e alla loro cultura otaku -, per non parlare dei riferimenti palesemente parodistici a "Capitan Harlock" e alla stessa Arcadia, costante filo rosso di tutta la serie, spudorate nella loro continua ridondanza.
In conclusione "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" si potrebbe ben ritenere uno spettacolare inno al cattivo gusto. La sufficienza premia gli intenti, ma punisce quell'aspirazione a fare la differenza che, invece, fa deragliare "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" dai binari pur tuttavia originali dell'esagerazione parodistica.
La Gainax si cimenta nell'esplorazione della parodia di un genere che ha fatto la storia, il mecha, sondandone le potenzialità visive, e stroncandone allo stesso tempo, con una bella dose di kitsch, gli elementi che avevano reso i prodotti dei miti. È indiscutibile che la vena dissacratoria sia ciò che dà carattere alla prima parte della serie, che, nonostante il crescente numero di comparse - che in seguito diventerà eccessivo -, mostra un'ilarità e una leggerezza che scompariranno in seguito, lasciando spazio alla retorica tronfia e vanagloriosa degli eroi della brigata Dai Gurren.
Le manie di protagonismo di Kamina, al limite dell'esagerazione caricaturale, avevano dato una fisionomia particolare all'anime. Ma questa caratteristica si andrà perdendo con la volontà del titolo di mettere tra parentesi il parossismo fine a se stesso per trattare finalmente "una storia per come si deve".
Vero è che la fisionomia caratteriale degli scagnozzi di Lord Genom è quanto di più ridicolo si possa concepire sulla polverizzazione di qualsivoglia briciolo di orgoglio. Lord Genom stesso, a più riprese, sarà l'emblema della dissacrazione del <i>topos</i> del nemico affascinante e misterioso, vittima di una parabola involutiva davvero imbarazzante.
Purtroppo i buchi di sceneggiatura del secondo blocco di episodi non si possono tacere: ci si alterna tra uno schizofrenico Rossiu che si atteggia a uomo di stato e i vaneggiamenti sulla vera essenza di Nia.
Il difetto peggiore sta nelle spiegazioni di certi fenomeni che - tanto per restare in tema - non stanno né in cielo né in terra. Meglio stendere un velo pietoso su cosa ci si inventa per potere rendere plausibile l'esistenza del mare nello spazio. Il problema di queste argomentazioni fisiche non sta tanto nella loro completa inaccettabilità, ma nel fatto che esse vengano proposte con quella saccenteria da scienziati puntualmente smentita da apocalissi inconcepibili - si pensi alla Luna trainata dall'astronave (!).
Tirando le somme non è problematico ammettere che Gurren Lagann abbia perso di vista il suo iniziale obiettivo: quello di trattare con brio temi che potevano anche essere impegnativi. Se si fosse mantenuta tale tendenza forse il risultato sarebbe stato migliore. A conti fatti invece lo spettatore si ritrova con una serie composta da due metà quasi irriconoscibili tra loro. Vi è una prima metà molto frizzante, ilare e piacevolmente fracassona, seppure con delle pecche relative al lato tecnico, ma concentrate su pochi episodi. A essa si contrappone una seconda metà completamente dominata da una sceneggiatura puerile, incastonata su una notevole armatura di effetti speciali di grande respiro e da suggestive quanto improbabili ambientazioni.
Certo, le citazioni alle produzioni animate del genere mecha sono impressionanti per numero - lode a coloro che le hanno concepite e alla loro cultura otaku -, per non parlare dei riferimenti palesemente parodistici a "Capitan Harlock" e alla stessa Arcadia, costante filo rosso di tutta la serie, spudorate nella loro continua ridondanza.
In conclusione "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" si potrebbe ben ritenere uno spettacolare inno al cattivo gusto. La sufficienza premia gli intenti, ma punisce quell'aspirazione a fare la differenza che, invece, fa deragliare "Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann" dai binari pur tuttavia originali dell'esagerazione parodistica.
Sinceramente Gurren Lagann è uno dei più bei anime che abbia mai visto.
La trama è semplice, ma allo stesso originale. Un popolo che è costretto a vivere nel sottosuolo dagli uomini bestia che controllano il pianeta e un piccolo gruppo di ragazzi riesce a cambiare le cose grazie a dei Mecha e ad un misterioso potere. Nella seconda serie, invece, fanno la loro comparsa dei cattivi provenienti dallo spazio che minacciano la terra.
I personaggi sono fantastici, in particolar modo nella prima serie dove è impossibile non adorare Simon, Yoko e Kamina (soprattutto quest'ultimo), i quali peraltro possiedono un design interessante e affascinante.
I disegni sono fantastici e in particolar modo i momenti in cui viene adottato un tratto più "duro". Le musiche sono qualcosa di stupendo, in particolare gli intermezzi nelle puntate, ma anche le opening e le ending non possono non essere citate.
Confesso che a volte certi sviluppi della storia non mi sono molto piaciuti, per continuare a stupire gli spettatori i produttori hanno fatto "troppo". In ogni caso, questa serie rimane una delle mie preferite in assoluto, tanto da averla vista almeno tre volte. Gurren Lagann ha "qualcosa" che ti emoziona dal profondo e ti fa sviluppare un forte attaccamento ai personaggi e alle loro vite.
La trama è semplice, ma allo stesso originale. Un popolo che è costretto a vivere nel sottosuolo dagli uomini bestia che controllano il pianeta e un piccolo gruppo di ragazzi riesce a cambiare le cose grazie a dei Mecha e ad un misterioso potere. Nella seconda serie, invece, fanno la loro comparsa dei cattivi provenienti dallo spazio che minacciano la terra.
I personaggi sono fantastici, in particolar modo nella prima serie dove è impossibile non adorare Simon, Yoko e Kamina (soprattutto quest'ultimo), i quali peraltro possiedono un design interessante e affascinante.
I disegni sono fantastici e in particolar modo i momenti in cui viene adottato un tratto più "duro". Le musiche sono qualcosa di stupendo, in particolare gli intermezzi nelle puntate, ma anche le opening e le ending non possono non essere citate.
Confesso che a volte certi sviluppi della storia non mi sono molto piaciuti, per continuare a stupire gli spettatori i produttori hanno fatto "troppo". In ogni caso, questa serie rimane una delle mie preferite in assoluto, tanto da averla vista almeno tre volte. Gurren Lagann ha "qualcosa" che ti emoziona dal profondo e ti fa sviluppare un forte attaccamento ai personaggi e alle loro vite.
Bello, bello, Bello, Bello! Un anime più bello di questo per me non c'è! Non voglio perdermi troppo in elogi inutili, perciò sarò breve: è l'unico anime del genere mecha che mi è piaciuto, e devo dire proprio la verità, anche se i robottoni sono letteralmente esagerati, è davvero piacevole vederli combattere!
Trama
L'anime, composto da 26 episodi più un recap, si svolge seguendo due filoni storici differenti: la storia principale, in cui vedremo Kamina, Simon e Yoko mettere in gioco anche la propria vita per salire in superficie, e la storia successiva, definiamola After Story, in cui tutti i protagonisti saranno cresciuti e avranno superato diverse difficoltà.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La trama si dirama seguendo la vita di Simon, umile ragazzino scavatore, che ha l'unico intento di lavorare per mangiare. Un bel giorno, però, nella città sotterranea in cui lui abita insieme ad altre persone, vedremo un ragazzo orgoglioso e molto pieno di sè scontrarsi con il capo del villaggio. Kamina, questo ragazzo, è consapevole del fatto che al di fuori di quel villaggio esiste qualcosa di ben più grande, senza muri nè soffitti: esiste insomma, qualcosa di sconfinato, il mondo della superficie. Il ragazzo quindi prenderà "in custodia" (o in ostaggio, non si sa) Simon, il quale nutre una grande stima nei confronti di Kamina, e farà con lui diversi tentativi di risalire in superficie, finché grazie a un Ganmen, strano robottino con un corpo composto dalla sola faccia, riusciranno a penetrare la dura scorza terrestre e a raggiungere la superficie, in compagnia di Yoko, una ragazza di un villaggio vicino molto bella (che sarà anche un evidente soggetto di tanto fanservice; chi non conosce Gurren Lagann sicuramente avrà visto Yoko da qualche parte a causa dei suoi vestiti...), che deciderà di seguire i due nella lunga e combattuta avventura per assicurarsi la superficie. Nell'after Story invece avremo qualcosa di più futuro. Dopo aver sconfitto Genome, molti dei nostri eroi prendono in custodia la superficie, creando un sistema giudiziario e una civiltà molto simile alla nostra: sarà molto presente il fattore "Spirale", che a quanto pare viene attribuito all'evoluzione dell'uomo.
Fine parte contenente spoiler
Il bello di questa serie, però, è il fatto che il cast ha un numero enorme di personaggi, e tutti vengono usati tantissime volte, tutti insomma hanno una loro profondità, un loro perché e una loro importanza nella serie. Ogni personaggio infatti avrà un epilogo, e questo non fa che beneficiare alla serie, rendendola sempre più scorrevole e rendendo facile l'affezione verso tutti i personaggi, nessuno escluso.
Lato Tecnico
Tecnicamente, il titolo per me è qualcosa di mai visto prima: si inizia come un fumetto animato (letteralmente, si muovono a malapena le labbra ai personaggi, e gran parte del loro corpo rimane ferma), per poi progredire verso lo stile di animazione che tutti conosciamo. Il tratto, molto Urban a mio parere, rende piacevole la visione a tutti, e, fattore piacevolissimo che ho riscontrato, il tratto molto marcato risalta i momenti più concitati della serie. Ok, sicuramente molti attacchi e nomi di essi sono un tantino esagerati, ma a mio parere è solo una microscopica macchietta su un enorme lenzuolo bianco. Sempre dal lato grafico, devo dire che i combattimenti sono quasi tutti ben strutturati, anche se gli ultimi della serie sono talmente tanto veloci che vengono resi troppo confusionari, perciò non si capisce bene chi sta lanciando l'attacco e chi lo sta incassando.
Parlando del comparto Audio, le sigle sono belle, anche se la prima ending mi fa storcere un po' il naso. Le due opening sono in altre parole due strofe della stessa canzone, con immagini diverse, che "fittano" con il periodo dell'anime in cui ci troviamo. Ottima trovata, insomma. L'animazione è veramente fluida, mentre devo dire che l'uso della grafica 3D viene calcato molto alla fine della serie.
Commento finale
Cosa dovrei dire...? Mi sono affezionato a Kamina, Yoko, Simon e compagnia bella, e devo dire che, anche se i Mecha non mi piacciono, questo anime deve essere un Must per tutti gli accaniti spettatori di anime come me.
Voto Finale: 10
Qualità fansub: Alta (SubZero ha fatto un lavoro colossale!)
Trama
L'anime, composto da 26 episodi più un recap, si svolge seguendo due filoni storici differenti: la storia principale, in cui vedremo Kamina, Simon e Yoko mettere in gioco anche la propria vita per salire in superficie, e la storia successiva, definiamola After Story, in cui tutti i protagonisti saranno cresciuti e avranno superato diverse difficoltà.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La trama si dirama seguendo la vita di Simon, umile ragazzino scavatore, che ha l'unico intento di lavorare per mangiare. Un bel giorno, però, nella città sotterranea in cui lui abita insieme ad altre persone, vedremo un ragazzo orgoglioso e molto pieno di sè scontrarsi con il capo del villaggio. Kamina, questo ragazzo, è consapevole del fatto che al di fuori di quel villaggio esiste qualcosa di ben più grande, senza muri nè soffitti: esiste insomma, qualcosa di sconfinato, il mondo della superficie. Il ragazzo quindi prenderà "in custodia" (o in ostaggio, non si sa) Simon, il quale nutre una grande stima nei confronti di Kamina, e farà con lui diversi tentativi di risalire in superficie, finché grazie a un Ganmen, strano robottino con un corpo composto dalla sola faccia, riusciranno a penetrare la dura scorza terrestre e a raggiungere la superficie, in compagnia di Yoko, una ragazza di un villaggio vicino molto bella (che sarà anche un evidente soggetto di tanto fanservice; chi non conosce Gurren Lagann sicuramente avrà visto Yoko da qualche parte a causa dei suoi vestiti...), che deciderà di seguire i due nella lunga e combattuta avventura per assicurarsi la superficie. Nell'after Story invece avremo qualcosa di più futuro. Dopo aver sconfitto Genome, molti dei nostri eroi prendono in custodia la superficie, creando un sistema giudiziario e una civiltà molto simile alla nostra: sarà molto presente il fattore "Spirale", che a quanto pare viene attribuito all'evoluzione dell'uomo.
Fine parte contenente spoiler
Il bello di questa serie, però, è il fatto che il cast ha un numero enorme di personaggi, e tutti vengono usati tantissime volte, tutti insomma hanno una loro profondità, un loro perché e una loro importanza nella serie. Ogni personaggio infatti avrà un epilogo, e questo non fa che beneficiare alla serie, rendendola sempre più scorrevole e rendendo facile l'affezione verso tutti i personaggi, nessuno escluso.
Lato Tecnico
Tecnicamente, il titolo per me è qualcosa di mai visto prima: si inizia come un fumetto animato (letteralmente, si muovono a malapena le labbra ai personaggi, e gran parte del loro corpo rimane ferma), per poi progredire verso lo stile di animazione che tutti conosciamo. Il tratto, molto Urban a mio parere, rende piacevole la visione a tutti, e, fattore piacevolissimo che ho riscontrato, il tratto molto marcato risalta i momenti più concitati della serie. Ok, sicuramente molti attacchi e nomi di essi sono un tantino esagerati, ma a mio parere è solo una microscopica macchietta su un enorme lenzuolo bianco. Sempre dal lato grafico, devo dire che i combattimenti sono quasi tutti ben strutturati, anche se gli ultimi della serie sono talmente tanto veloci che vengono resi troppo confusionari, perciò non si capisce bene chi sta lanciando l'attacco e chi lo sta incassando.
Parlando del comparto Audio, le sigle sono belle, anche se la prima ending mi fa storcere un po' il naso. Le due opening sono in altre parole due strofe della stessa canzone, con immagini diverse, che "fittano" con il periodo dell'anime in cui ci troviamo. Ottima trovata, insomma. L'animazione è veramente fluida, mentre devo dire che l'uso della grafica 3D viene calcato molto alla fine della serie.
Commento finale
Cosa dovrei dire...? Mi sono affezionato a Kamina, Yoko, Simon e compagnia bella, e devo dire che, anche se i Mecha non mi piacciono, questo anime deve essere un Must per tutti gli accaniti spettatori di anime come me.
Voto Finale: 10
Qualità fansub: Alta (SubZero ha fatto un lavoro colossale!)
Qualità di animazione e regia elevatissima, come non potrebbe essere diversamente per un prodotto dello studio Gainax. Ma poi... Veramente non capisco il successo ottenuto da questa sottospecie di serie senza né capo né coda. Cosa voleva essere? Una roba seria o una parodia? Sinceramente non lo so. Ma il risultato è un'accozzaglia noiosa di luoghi comuni e personaggi insulsi. Una serie amorfa che non vuol dire nulla. Se si vuol fare qualcosa di serio che lo si faccia. Se si vuol fare una parodia bisogna saperla fare bene e renderla divertente (Excel Saga docet). Se si vuol fare qualcosa che tanto ben pubblicizzata venderà lo stesso ecco i risultati.
Sfondamento dei cieli: Gurren Lagann è un anime realizzato dallo studio GAINAX (Neon Genesis Evangelion) nel 2007.
La serie è ambientata in un futuro lontanissimo nel quale l'umanità è costretta a vivere sottoterra senza poter uscire in superficie per via di pericolosi robot, i Gunmen, il cui scopo è proprio impedire che gli umani vi si stabiliscano.
In questo scenario iniziano le avventure di Simon, un abile "scavatore di buchi" che insieme all'amico-fratello Kamina, Yoko e un Gunmen ritrovato sottoterra e rinominato "Lagann", fuggirà dal sottosuolo per continuare la propria vita sulla superficie. Qui, dopo aver sconfitto alcuni Gunmen, Kamina si impossesserà di uno di questi chiamandolo "Gurren" e fondando così la "Brigata Gurren" col preciso compito di annientare il dominio di Lord Genome, il capo dei Gunmen.
Questa è la trama della prima parte dell'anime fino all'episodio 16; gli episodi successivi invece concludono la vicenda narrando le battaglie tra gli umani, ossia i detentori del potere della spirale, e gli Antispiral, una popolazione che vuole impedire la distruzione dell'universo dovuta, secondo una profezia, proprio agli umani.
La fama di quest'anime precede sicuramente l'opera, io ad esempio sono venuto a conoscenza di questa serie proprio grazie all'incredibile quantità di commenti e recensioni entusiaste che ho trovato in rete. Devo ammettere che ho iniziato a guardare Gurren Lagann solo per vedere se in realtà era degno di tutte quelle lodi, e in effetti questo è un'anime veramente molto bello ed emozionante.
Sebbene la prima parte della serie (fino al 7 episodio) sia un po' noiosa e con trovate interessanti alquanto sporadiche, nella seconda parte si riprende completamente e comincia ad entusiasmare e anche a commuovere lo spettatore.
Infatti la componente drammatica è molto forte in quest'opera, un esempio è la morte di un personaggio importante già nelle prime battute della serie.
L'evoluzione psicologica dei personaggi è molto caratterizzata e fa da struttura per una trama mai ripetitiva né banale, e piena di colpi di scena soprattutto verso la fine.
Le gag e le scene comiche stemperano la drammaticità e la serietà dell'opera sebbene vadano diradandosi nel corso dell'opera.
I disegni sono principalmente molto dinamici e fluidi ma sono spesso alternati da scene rappresentate con tratti scuri e molto marcati a sottolineare la rabbia e l'incredibile sforzo del personaggio ritratto.
In conclusione questa è un'opera veramente particolare che ci insegna a credere in noi stessi anche quando le probabilità di successo sono contro di noi, ci insegna a sfruttare fino in fondo la nostra forza di volontà per non arrenderci mai e inoltre permane il motto della "Brigata Gurren": "dare un calcio alla ragione per fare spazio all'impossibile".
La serie è ambientata in un futuro lontanissimo nel quale l'umanità è costretta a vivere sottoterra senza poter uscire in superficie per via di pericolosi robot, i Gunmen, il cui scopo è proprio impedire che gli umani vi si stabiliscano.
In questo scenario iniziano le avventure di Simon, un abile "scavatore di buchi" che insieme all'amico-fratello Kamina, Yoko e un Gunmen ritrovato sottoterra e rinominato "Lagann", fuggirà dal sottosuolo per continuare la propria vita sulla superficie. Qui, dopo aver sconfitto alcuni Gunmen, Kamina si impossesserà di uno di questi chiamandolo "Gurren" e fondando così la "Brigata Gurren" col preciso compito di annientare il dominio di Lord Genome, il capo dei Gunmen.
Questa è la trama della prima parte dell'anime fino all'episodio 16; gli episodi successivi invece concludono la vicenda narrando le battaglie tra gli umani, ossia i detentori del potere della spirale, e gli Antispiral, una popolazione che vuole impedire la distruzione dell'universo dovuta, secondo una profezia, proprio agli umani.
La fama di quest'anime precede sicuramente l'opera, io ad esempio sono venuto a conoscenza di questa serie proprio grazie all'incredibile quantità di commenti e recensioni entusiaste che ho trovato in rete. Devo ammettere che ho iniziato a guardare Gurren Lagann solo per vedere se in realtà era degno di tutte quelle lodi, e in effetti questo è un'anime veramente molto bello ed emozionante.
Sebbene la prima parte della serie (fino al 7 episodio) sia un po' noiosa e con trovate interessanti alquanto sporadiche, nella seconda parte si riprende completamente e comincia ad entusiasmare e anche a commuovere lo spettatore.
Infatti la componente drammatica è molto forte in quest'opera, un esempio è la morte di un personaggio importante già nelle prime battute della serie.
L'evoluzione psicologica dei personaggi è molto caratterizzata e fa da struttura per una trama mai ripetitiva né banale, e piena di colpi di scena soprattutto verso la fine.
Le gag e le scene comiche stemperano la drammaticità e la serietà dell'opera sebbene vadano diradandosi nel corso dell'opera.
I disegni sono principalmente molto dinamici e fluidi ma sono spesso alternati da scene rappresentate con tratti scuri e molto marcati a sottolineare la rabbia e l'incredibile sforzo del personaggio ritratto.
In conclusione questa è un'opera veramente particolare che ci insegna a credere in noi stessi anche quando le probabilità di successo sono contro di noi, ci insegna a sfruttare fino in fondo la nostra forza di volontà per non arrenderci mai e inoltre permane il motto della "Brigata Gurren": "dare un calcio alla ragione per fare spazio all'impossibile".
Siccome non amo particolarmente il genere Mecha - nonostante Gundam e compagni siano stati i miei primi anime visti da piccolo - ero piuttosto reticente ad iniziare la visione di Tengen Toppa Gurren Lagann. Fortunatamente, però, l'ho visto, altrimenti mi sarei perso un'ottima serie.
Inizialmente pensavo fosse la solita serie con il "figo" di turno, in questa caso Kamina, e lo sfigato Simon. In effetti, all'inizio è proprio così, solamente che a un certo punto avviene qualcosa che cambia radicalmente i ruoli.
Già vedendo i primi scontri tra mech potrete intuire l'animo di questa serie che è intrattenimento puro condito da mech dall'aspetto improbabile e personaggi simpaticissimi. Proprio i personaggi sono un punto forte della serie, Kamina e la sua stramba filosofia, Simon che vedremo crescere di puntata in puntata e la bella Yoko, per condire il piatto con un po' di fanservice, che non fa mai male. Questi 3 personaggi, assieme ad altri, formeranno la brigata Gurren, per distruggere il potente Lord Genome che costringe i terrestri alla vita sotterranea.
I personaggi secondari saranno piuttosto scialbi, anche se parecchi di loro avranno i "15 minuti di fama" (come diceva Andy Warhol) che risolleveranno, e non poco, la loro valutazione.
Dal punto di vista tecnico non c'è che dire, ottimo lavoro. Animazioni perfette e colori sgargianti rendono perfettamente l'ambiente della serie che si destreggia abilmente tra il serio e il faceto. L'anime non nasconde certamente la sua volontà di far divertire ed emozionare gli spettatori, ma cerca anche di porre delle basi serie su cui costruire una trama.
Quest'ultima, purtroppo non eccelle, tarda a entrare nella fase clou e per molti episodi attenderemo l'evolversi della storia tra continue battaglie di mech che si faranno sempre più grossi e potenti.
Alla vista dei primi mech rimarrete sbalorditi per il loro stile strambo e colorato, sembrano tutto fuorché robot da combattimento, in puro stile col carattere caciarone e casinista della serie.
Verso la fine l'anime raggiunge il suo culmine narrativo per poi ricadere in un baratro decisamente profondo.
Le ultime puntate si fanno sempre più filosofiche, complesse e sconclusionate, e i combattimenti si limitano a un continuo power-up del Lagann che si fonde continuamente diventando sempre più grosso e, purtroppo, ridicolo.
Degne di nota le figure del Re Spirale, che non mancherà di riservare parecchie sorprese, e di Yoko, a chi non piace vedere una ragazza così imbracciare un fucile e fare a pezzi dei mecha.
Parlando del lato sonoro questo anime presenta un'ottima opening e parecchie musiche della colonna sonora veramente ben fatte, intervallate ad altre un po' meno riuscite. In complesso le vostre orecchie si divertiranno.
Anche il doppiaggio, solitamente una nota dolente, è realizzato molto bene: bravi Gabriele Patriarca (Simon), Vittorio Guerrieri (Kamina) e Valentina Favazza (Yoko) a rendere perfettamente l'animo dei personaggi.
In conclusione, Gurren Lagann è un'ottima serie, ricca di divertimento e azione come poche, scorre molto piacevolmente per quasi tutte le 27 puntate e un'attenzione migliore agli ultimi episodi avrebbe decisamente alzato il voto che, per quanto mi riguarda è un 8, ottimo voto ma decisamente non un capolavoro.
Merita pienamente di essere visionato, per più di metà della serie meriterebbe anche un 9 (o forse più) salvo poi scadere nel banale e nel già visto verso la fine inficiando così il mio giudizio.
Inizialmente pensavo fosse la solita serie con il "figo" di turno, in questa caso Kamina, e lo sfigato Simon. In effetti, all'inizio è proprio così, solamente che a un certo punto avviene qualcosa che cambia radicalmente i ruoli.
Già vedendo i primi scontri tra mech potrete intuire l'animo di questa serie che è intrattenimento puro condito da mech dall'aspetto improbabile e personaggi simpaticissimi. Proprio i personaggi sono un punto forte della serie, Kamina e la sua stramba filosofia, Simon che vedremo crescere di puntata in puntata e la bella Yoko, per condire il piatto con un po' di fanservice, che non fa mai male. Questi 3 personaggi, assieme ad altri, formeranno la brigata Gurren, per distruggere il potente Lord Genome che costringe i terrestri alla vita sotterranea.
I personaggi secondari saranno piuttosto scialbi, anche se parecchi di loro avranno i "15 minuti di fama" (come diceva Andy Warhol) che risolleveranno, e non poco, la loro valutazione.
Dal punto di vista tecnico non c'è che dire, ottimo lavoro. Animazioni perfette e colori sgargianti rendono perfettamente l'ambiente della serie che si destreggia abilmente tra il serio e il faceto. L'anime non nasconde certamente la sua volontà di far divertire ed emozionare gli spettatori, ma cerca anche di porre delle basi serie su cui costruire una trama.
Quest'ultima, purtroppo non eccelle, tarda a entrare nella fase clou e per molti episodi attenderemo l'evolversi della storia tra continue battaglie di mech che si faranno sempre più grossi e potenti.
Alla vista dei primi mech rimarrete sbalorditi per il loro stile strambo e colorato, sembrano tutto fuorché robot da combattimento, in puro stile col carattere caciarone e casinista della serie.
Verso la fine l'anime raggiunge il suo culmine narrativo per poi ricadere in un baratro decisamente profondo.
Le ultime puntate si fanno sempre più filosofiche, complesse e sconclusionate, e i combattimenti si limitano a un continuo power-up del Lagann che si fonde continuamente diventando sempre più grosso e, purtroppo, ridicolo.
Degne di nota le figure del Re Spirale, che non mancherà di riservare parecchie sorprese, e di Yoko, a chi non piace vedere una ragazza così imbracciare un fucile e fare a pezzi dei mecha.
Parlando del lato sonoro questo anime presenta un'ottima opening e parecchie musiche della colonna sonora veramente ben fatte, intervallate ad altre un po' meno riuscite. In complesso le vostre orecchie si divertiranno.
Anche il doppiaggio, solitamente una nota dolente, è realizzato molto bene: bravi Gabriele Patriarca (Simon), Vittorio Guerrieri (Kamina) e Valentina Favazza (Yoko) a rendere perfettamente l'animo dei personaggi.
In conclusione, Gurren Lagann è un'ottima serie, ricca di divertimento e azione come poche, scorre molto piacevolmente per quasi tutte le 27 puntate e un'attenzione migliore agli ultimi episodi avrebbe decisamente alzato il voto che, per quanto mi riguarda è un 8, ottimo voto ma decisamente non un capolavoro.
Merita pienamente di essere visionato, per più di metà della serie meriterebbe anche un 9 (o forse più) salvo poi scadere nel banale e nel già visto verso la fine inficiando così il mio giudizio.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Tengen toppa Gurren Lagann racconta di un mondo desolato, conquistato da creature metà uomo e metà animali che hanno il compito di segregare l'intera umanità nel sottosuolo. Gli uomini sono quindi costretti a vivere sottoterra, in piccoli villaggi bui privati dalla luce del sole. Una premessa piuttosto sconfortante ma Gurren Lagann non è solo questo. In quest'anime si parla soprattutto di una fantastica avventura intrapresa da due fratelli. Anche se non hanno lo stesso sangue, Kamina e Simon hanno piena fiducia l'uno nell'altro e questo li rende molto uniti. Simon è un ragazzino tranquillo, molto insicuro, scava tutti i giorni con la sua trivella, per donare nuovi stanziamenti al villaggio natale. A volte può capitare di restare bloccati sotto un cunicolo per colpa di una frana e per un bambino la tenacia cede il posto al terrore di restare per sempre intrappolati. Kamina invece esorta sempre il piccolo fratello a non arrendersi mai, spingendolo a continuare a scavare perché fin quando c'è ancora lo spirito vitale, nulla è mai perduto. Il carattere di Kamina, così eccentrico e spavaldo, trasmette sempre forza e coraggio. Finalmente per i due fratelli arriva il giorno di abbandonare quelle scure grotte grazie al ritrovamento della testa di un mecha. Una volta attivato il robot, fuggono insieme a Yoko, una bellissima ragazza dai capelli rosso fuoco, e raggiungono la superficie terrestre perforando il terreno. Il profumo di libertà, l'impulso di raggiungere la superficie si desta nell'animo di più uomini che nel corso degli episodi si uniscono al terzetto iniziale fino a diventare una grande squadra: la "Brigata Gurren". Ogni episodio racconta di una vittoria degli uomini e la sconfitta dei Gunmen nemici, fino al combattimento decisivo con il re spirale nel diciassettesimo episodio.
L'anime è diviso in due diversi blocchi narrativi: nel corso della storia avremo un crescendo di eventi, un'evoluzione in verticale di ogni possibile aspetto. Si parte dal sottosuolo, si arriva in superficie, fino a raggiungere il cielo e l'universo. I personaggi crescono, maturano e cambiano. Anche i rapporti diventano diversi, non c'è il solito buonismo ma ogni personaggio ha le sue ragioni per comportarsi in un certo modo. Kamina è il personaggio più carismatico, arrogante e spavaldo, non passa inosservato. Per tutta la durata della sua comparsa è talmente attivo, combattivo che è difficile pensare che si possa continuare una storia senza di lui, la sua presenza è costante anche dopo la prematura scomparsa. Simon dovrà crescere in fretta, perché non ci sarà sempre il suo fratello coraggioso a fargli da spalla, deve riuscire a cavarsela da solo, anche per poter proteggere le persone a lui care.
In tale clima ascensionale risiede il significato profondo di questo anime: la trivella ha la forma di una spirale aurea, il vortice che dà struttura alla materia, con spire sempre più ampie che indicano la via del ritorno alle origini. La sezione aurea si trova in natura, in molti fossili preistorici, nelle conchiglie, nei fiori, nella forma di alcune galassie come la nostra, nelle quali le stelle attratte verso i centri gravitazionali disegnano spirali auree. Lo stesso DNA umano è a forma di spirale come la forma che regola la natura alla perfezione. Ruotando continuamente, la spirale dà moto all'evoluzione universale e degli esseri che vivono secondo questo principio, in modo continuo e all'infinito. Come una filosofia, in questo anime tutto cresce a dismisura grazie alla spirale, anche gli stessi mecha: il Gurren-Lagann aumenta la sua struttura gradualmente in modo esponenziale insieme alla grande arma quale la trivella.
L'amore è ciò che distingue gli esseri umani dagli uomini bestia. Questo sentimento non è solo un istinto animale che permette la continuazione della specie, ma una forza. L'uomo è forte quando ha qualcuno da proteggere e da amare, che lo spinge a lottare per ciò che ama e realizzare l'impossibile. Nonostante non ci siano molte scene d'amore, quelle poche sono toccanti e davvero emozionanti.
Ritengo questo anime eccezionale. Anche se alcune parti iniziali sono un po' volgari, grottesche nel primo blocco narrativo in realtà fanno sorridere, ti fanno amare ancora di più quei personaggi che più in la nella storia si impara a conoscere meglio. I disegni sono fantastici, i colori sfavillanti, i combattimenti lasciano sbigottiti, le musiche sono moderne durante gli scontri, melodiche nelle scene commoventi. Un'altra cosa davvero bella è l'esagerazione sconfinata che non raggiunge mai il limite di decenza, che regala assurdità spettacolari da godere tutte, fino all'ultimo malinconico episodio.
Tengen toppa Gurren Lagann racconta di un mondo desolato, conquistato da creature metà uomo e metà animali che hanno il compito di segregare l'intera umanità nel sottosuolo. Gli uomini sono quindi costretti a vivere sottoterra, in piccoli villaggi bui privati dalla luce del sole. Una premessa piuttosto sconfortante ma Gurren Lagann non è solo questo. In quest'anime si parla soprattutto di una fantastica avventura intrapresa da due fratelli. Anche se non hanno lo stesso sangue, Kamina e Simon hanno piena fiducia l'uno nell'altro e questo li rende molto uniti. Simon è un ragazzino tranquillo, molto insicuro, scava tutti i giorni con la sua trivella, per donare nuovi stanziamenti al villaggio natale. A volte può capitare di restare bloccati sotto un cunicolo per colpa di una frana e per un bambino la tenacia cede il posto al terrore di restare per sempre intrappolati. Kamina invece esorta sempre il piccolo fratello a non arrendersi mai, spingendolo a continuare a scavare perché fin quando c'è ancora lo spirito vitale, nulla è mai perduto. Il carattere di Kamina, così eccentrico e spavaldo, trasmette sempre forza e coraggio. Finalmente per i due fratelli arriva il giorno di abbandonare quelle scure grotte grazie al ritrovamento della testa di un mecha. Una volta attivato il robot, fuggono insieme a Yoko, una bellissima ragazza dai capelli rosso fuoco, e raggiungono la superficie terrestre perforando il terreno. Il profumo di libertà, l'impulso di raggiungere la superficie si desta nell'animo di più uomini che nel corso degli episodi si uniscono al terzetto iniziale fino a diventare una grande squadra: la "Brigata Gurren". Ogni episodio racconta di una vittoria degli uomini e la sconfitta dei Gunmen nemici, fino al combattimento decisivo con il re spirale nel diciassettesimo episodio.
L'anime è diviso in due diversi blocchi narrativi: nel corso della storia avremo un crescendo di eventi, un'evoluzione in verticale di ogni possibile aspetto. Si parte dal sottosuolo, si arriva in superficie, fino a raggiungere il cielo e l'universo. I personaggi crescono, maturano e cambiano. Anche i rapporti diventano diversi, non c'è il solito buonismo ma ogni personaggio ha le sue ragioni per comportarsi in un certo modo. Kamina è il personaggio più carismatico, arrogante e spavaldo, non passa inosservato. Per tutta la durata della sua comparsa è talmente attivo, combattivo che è difficile pensare che si possa continuare una storia senza di lui, la sua presenza è costante anche dopo la prematura scomparsa. Simon dovrà crescere in fretta, perché non ci sarà sempre il suo fratello coraggioso a fargli da spalla, deve riuscire a cavarsela da solo, anche per poter proteggere le persone a lui care.
In tale clima ascensionale risiede il significato profondo di questo anime: la trivella ha la forma di una spirale aurea, il vortice che dà struttura alla materia, con spire sempre più ampie che indicano la via del ritorno alle origini. La sezione aurea si trova in natura, in molti fossili preistorici, nelle conchiglie, nei fiori, nella forma di alcune galassie come la nostra, nelle quali le stelle attratte verso i centri gravitazionali disegnano spirali auree. Lo stesso DNA umano è a forma di spirale come la forma che regola la natura alla perfezione. Ruotando continuamente, la spirale dà moto all'evoluzione universale e degli esseri che vivono secondo questo principio, in modo continuo e all'infinito. Come una filosofia, in questo anime tutto cresce a dismisura grazie alla spirale, anche gli stessi mecha: il Gurren-Lagann aumenta la sua struttura gradualmente in modo esponenziale insieme alla grande arma quale la trivella.
L'amore è ciò che distingue gli esseri umani dagli uomini bestia. Questo sentimento non è solo un istinto animale che permette la continuazione della specie, ma una forza. L'uomo è forte quando ha qualcuno da proteggere e da amare, che lo spinge a lottare per ciò che ama e realizzare l'impossibile. Nonostante non ci siano molte scene d'amore, quelle poche sono toccanti e davvero emozionanti.
Ritengo questo anime eccezionale. Anche se alcune parti iniziali sono un po' volgari, grottesche nel primo blocco narrativo in realtà fanno sorridere, ti fanno amare ancora di più quei personaggi che più in la nella storia si impara a conoscere meglio. I disegni sono fantastici, i colori sfavillanti, i combattimenti lasciano sbigottiti, le musiche sono moderne durante gli scontri, melodiche nelle scene commoventi. Un'altra cosa davvero bella è l'esagerazione sconfinata che non raggiunge mai il limite di decenza, che regala assurdità spettacolari da godere tutte, fino all'ultimo malinconico episodio.
"Credo che l'unica ragione valida per smontare un orologio da polso oppure un motore di automobile,a parte per il puro piacere di fare a pezzi qualcosa, sta nello scoprirne il funzionamento. Comprendendolo si può rimetterlo insieme meglio di prima oppure costruirne uno nuovo che vada oltre le possibilità di quello vecchio." - Kurt Busiek, fumettista.
Questa citazione può sembrare fuori luogo, ma una volta conclusa la (spero non tediosa!) lettura della recensione spero di rendere chiaro il mio punto di vista su Gurren Lagann.
Allora, facciamo un bel viaggetto nel tempo e puntiamo la nostra DeLorean nell'anno di grazia 1972, quando grazie a Ziggy Stardust e a Don Vito Corleone David Bowie e Marlon Brando conquistarono la loro immortalità artistica. Nel frattempo in Giappone esordì una serie animata la cui sigla di apertura vedeva una piscina spalancarsi per far emergere un gigantesco e maestoso robot. Un'astronavina pilotata da un pilota dotato di un buffo elmetto giallo, basette spaventosamente folte e temperamento a dir poco focoso poi si infilava nella testona metallica del suddetto colosso di acciaio e da li via a combattere orribili mostri e a creare un genere.
Da quegli anni ne è passata di acqua sotto i ponti, e di rocket punch tirati sul grugno del nemico. I robottoni sono cresciuti, si sono calati in contesti più realistici, si sono resi capaci di trasformarsi, si sono rimpiccioliti oppure ingigantiti.
Spostiamo la lancetta di ventitre anni e fiondiamoci nel 1995: in Inghilterra il glam aveva fatto posto al brit-pop e alla techno mentre uno studio di animazione americano noto come Pixar avrebbe posto il primo mattoncino di un personale percorso di progresso dell'animazione americana. In quei mesi nella terra del Sol Levante avvenne un fatto inaudito: un noto studio sfornò un anime che prendeva i temi, i tropi e gli stereotipi del genere mecha per farli crudelmente a pezzi aggiungendo una buona dose di introspezione psicologica.
Questo procedimento, chiamato "decostruzione", era già stato usato in altre opere e sarebbe stato utilizzato in futuro e inoltre può rappresentare al tempo stesso un incentivo a rinnovarsi quanto un invito ad essere imitato.
L'imitazione inevitabilmente porta alla stagnazione; come si risolve questo circolo vizioso? Rientriamo nella DeLorean e spariamoci in quel 2007 in cui nella perfida Albione i Radiohead si dilettarono a chiedere ai loro fan di scegliere il prezzo di un loro CD mentre al cinema i Coen spostarono il western negli anni '70 con Non è un paese per vecchi. In Giappone lo stesso studio del già citato e innominabile anime del 1995 se ne uscì con un altro robotico, diretto però da un altro regista.
Un robotico che punta tantissimo sull'aspetto visivo, fatto di personaggi spavaldi ed esagerati nel comportamento e nel design, di colori brillanti e di un'atmosfera mai così casinara. Ma per fortuna sotto la superficie si nasconde un cuore pulsante, che batte per il genere robotico tutto in un vero e proprio atto di amore per i mecha: ci troviamo infatti dinanzi ad una "ricostruzione". La ricostruzione è al tempo stesso l'accettazione delle critiche mosse dal processo di decostruzione e il provare a rimettere in sesto ciò che era stato messo in discussione.
Gurren Lagann, quindi, si preoccupa di ripercorrere i 35 anni del genere robotico e in ventisei episodi (come dite, sono ventisette? Sì, ma il recap non conta!) compie la sua missione in maniera stupefacente. L'intera storia dei mecha viene rivista, corretta e soprattutto celebrata mediante citazioni più o meno palesi oppure rimandi alle atmosfere dei decenni passati: ci sono i super robot, i real robot, la decostruzione e il riassemblaggio in un finale a dir poco incredibile, il tutto amalgamato con una personalità e una forza rare. A tutto ciò va sempre ricordato come dietro le esagerazioni e le spacconerie ci siano un messaggio diretto e ben argomentato.
Il tema della spirale e il superamento dei propri limiti può abbinarsi benissimo all'incredibile viaggio che i giganti giapponesi di metallo hanno compiuto nei decenni e Gurren Lagann rappresenta un punto di sosta ideale di questo appassionante viaggio. Costituirà anche un punto di ripartenza? È ancora presto per dirlo ma quello che è certo è che Imaishi e soci hanno creato un'opera innovativa e celebrativa al tempo stesso, che guarda al futuro con ansia ma anche al passato con rispetto e che rappresenta un sentito omaggio per uno dei mattoni fondanti della pop culture odierna. Che sia un rocket punch o una trivella, la leggenda continua.
Questa citazione può sembrare fuori luogo, ma una volta conclusa la (spero non tediosa!) lettura della recensione spero di rendere chiaro il mio punto di vista su Gurren Lagann.
Allora, facciamo un bel viaggetto nel tempo e puntiamo la nostra DeLorean nell'anno di grazia 1972, quando grazie a Ziggy Stardust e a Don Vito Corleone David Bowie e Marlon Brando conquistarono la loro immortalità artistica. Nel frattempo in Giappone esordì una serie animata la cui sigla di apertura vedeva una piscina spalancarsi per far emergere un gigantesco e maestoso robot. Un'astronavina pilotata da un pilota dotato di un buffo elmetto giallo, basette spaventosamente folte e temperamento a dir poco focoso poi si infilava nella testona metallica del suddetto colosso di acciaio e da li via a combattere orribili mostri e a creare un genere.
Da quegli anni ne è passata di acqua sotto i ponti, e di rocket punch tirati sul grugno del nemico. I robottoni sono cresciuti, si sono calati in contesti più realistici, si sono resi capaci di trasformarsi, si sono rimpiccioliti oppure ingigantiti.
Spostiamo la lancetta di ventitre anni e fiondiamoci nel 1995: in Inghilterra il glam aveva fatto posto al brit-pop e alla techno mentre uno studio di animazione americano noto come Pixar avrebbe posto il primo mattoncino di un personale percorso di progresso dell'animazione americana. In quei mesi nella terra del Sol Levante avvenne un fatto inaudito: un noto studio sfornò un anime che prendeva i temi, i tropi e gli stereotipi del genere mecha per farli crudelmente a pezzi aggiungendo una buona dose di introspezione psicologica.
Questo procedimento, chiamato "decostruzione", era già stato usato in altre opere e sarebbe stato utilizzato in futuro e inoltre può rappresentare al tempo stesso un incentivo a rinnovarsi quanto un invito ad essere imitato.
L'imitazione inevitabilmente porta alla stagnazione; come si risolve questo circolo vizioso? Rientriamo nella DeLorean e spariamoci in quel 2007 in cui nella perfida Albione i Radiohead si dilettarono a chiedere ai loro fan di scegliere il prezzo di un loro CD mentre al cinema i Coen spostarono il western negli anni '70 con Non è un paese per vecchi. In Giappone lo stesso studio del già citato e innominabile anime del 1995 se ne uscì con un altro robotico, diretto però da un altro regista.
Un robotico che punta tantissimo sull'aspetto visivo, fatto di personaggi spavaldi ed esagerati nel comportamento e nel design, di colori brillanti e di un'atmosfera mai così casinara. Ma per fortuna sotto la superficie si nasconde un cuore pulsante, che batte per il genere robotico tutto in un vero e proprio atto di amore per i mecha: ci troviamo infatti dinanzi ad una "ricostruzione". La ricostruzione è al tempo stesso l'accettazione delle critiche mosse dal processo di decostruzione e il provare a rimettere in sesto ciò che era stato messo in discussione.
Gurren Lagann, quindi, si preoccupa di ripercorrere i 35 anni del genere robotico e in ventisei episodi (come dite, sono ventisette? Sì, ma il recap non conta!) compie la sua missione in maniera stupefacente. L'intera storia dei mecha viene rivista, corretta e soprattutto celebrata mediante citazioni più o meno palesi oppure rimandi alle atmosfere dei decenni passati: ci sono i super robot, i real robot, la decostruzione e il riassemblaggio in un finale a dir poco incredibile, il tutto amalgamato con una personalità e una forza rare. A tutto ciò va sempre ricordato come dietro le esagerazioni e le spacconerie ci siano un messaggio diretto e ben argomentato.
Il tema della spirale e il superamento dei propri limiti può abbinarsi benissimo all'incredibile viaggio che i giganti giapponesi di metallo hanno compiuto nei decenni e Gurren Lagann rappresenta un punto di sosta ideale di questo appassionante viaggio. Costituirà anche un punto di ripartenza? È ancora presto per dirlo ma quello che è certo è che Imaishi e soci hanno creato un'opera innovativa e celebrativa al tempo stesso, che guarda al futuro con ansia ma anche al passato con rispetto e che rappresenta un sentito omaggio per uno dei mattoni fondanti della pop culture odierna. Che sia un rocket punch o una trivella, la leggenda continua.
Una doverosa premessa prima di iniziare.
Chi scrive non è uno sfegatato fan della Gainax (così come di qualsiasi altro studio d’animazione, faccio caso più alle persone che alle case produttrici), né un fervente appassionato di anime robotici, né un amante del fanservice, e nemmeno un accanito fruitore di serie animate degli anni 2000, alle quali non è un segreto per nessuno che io preferisca le produzioni degli anni ’80 e ’90, salvo eccezioni.
Il giudizio che darò su Gurren Lagann sarà dunque quello di un inguaribile sentimentalone che, alla soglia dei venticinque anni, ancora è alla ricerca di serie giapponesi che sappiano entusiasmarlo e toccargli le corde dell’animo emozionandolo fino alle lacrime, ma anche insegnargli qualcosa e dargli un motivo per essere ricordate.
Perché, in fondo, cari lettori, chi scrive è dentro di sé un piccolo Simon dalla scarsa fiducia in sé stesso, che è ancora alla ricerca di un po’ di autostima, di un Kamina che sappia donargliela, di buoni amici, della sua “trivella interiore” nonostante il quarto di secolo si avvicini.
Chi vi parla è un amante del sentimento, dei racconti di formazione, della lotta del bene contro il male, di quelli che in gergo si chiamano “shounen” e “nekketsu” (ossia, opere per ragazzi e opere molto passionali), di quelle opere, e i giapponesi sanno davvero farle, che riescano ad intrattenere un pubblico di giovani o adolescenti lasciandogli in cambio grandi valori, messaggi e insegnamenti.
Di opere del genere, ne ho viste e lette tante nella vita, ma ancora non mi stanco di battaglie passionali e di giovani eroi dal cuore caldo. Tuttavia, proprio quando credevo che determinati valori tipici degli anime di una volta al giorno d’oggi non esistessero più, soppiantati da altri più superficiali, ecco che Gurren Lagann arriva a smentirmi, gridandomi a gran voce “Ehi! Ti sbagli! Sono qui! Guardami! Non osare ignorarmi, perché io sono figo, sono il grande Gurren Lagann! Con chi credi di avere a che fare, eh?”.
Opera, Gurren Lagann, che in pochi anni ha ottenuto un’enorme fama in patria, sul web e successivamente in Italia, e che io ho per lungo tempo snobbato, poiché la credevo poco affine ai miei gusti. Ma, ammetto, mi sbagliavo, e quella serie che avevo aprioristicamente ignorato poi si è effettivamente rivelata qualcosa di molto più di ciò che credevo.
Appare lampante sin dal primo sguardo quello che è l’intento primario di Gurren Lagann, ovvero raccontare la più classica delle storie di formazione ad una generazione abituata a storie più moderne, sboccate, stilose rispetto ai nekketsu anime di qualche decennio fa. Del resto, non c’è tanta differenza fra un Simon, insicuro ragazzino scavatore che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, e, ad esempio, un Dai, insicuro ragazzino che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo fantasy in cui vive. Entrambi hanno già dentro di loro la stoffa dell’eroe, quel cuore grande che tutti i grandi eroi possiedono, anche se nel caso di Simon si usano giri di parole più stilosi per definirlo. Entrambi hanno un mentore, entrambi hanno un grande nemico, entrambi diventano il perno di una compagnia di eroi e alleati, entrambi salvano il mondo combattendo contro il male per difendere i propri affetti, entrambi crescono, diventando uomini.
Anche Gurren Lagann è così, anche Gurren Lagann è una storia di formazione, solo riaggiornata ai tempi moderni, e questo è un grandissimo punto di forza della serie, che riesce così a colpire gli adolescenti del 2000 con un mezzo visivo e un linguaggio a loro congeniale, ma allo stesso tempo non lascia fuori chi la sua adolescenza l’ha vissuta qualche anno addietro, presentando una storia di stampo classico che esprime valori classici e familiari ai “grandi”.
Caratteristica principale di Gurren Lagann è la spacconeria, la tamarraggine, l’esagerazione. La serie è un caleidoscopio di personaggi carismatici e di combattimenti incredibili e spettacolari, che decisamente non lascia indifferenti.
Va detto che questo genere di produzioni non nascono qui. I personaggi di Gurren Lagann sono infatti “fighi” come quelli di Bleach, urlanti, rissosi e ignoranti come quelli di One Piece, dallo stile grafico particolare e dalla caratterizzazione esagerata come quelli di Giant Robot, Otoko Juku o Jojo, lottano loro malgrado contro la persona amata come quelli di Sailor Moon o Wedding Peach, guidano robot che scintillano, si trasformano e si potenziano nei modi più impensabili e urlano a pieni polmoni i loro sentimenti e la loro virilità come quelli di G Gundam, e poi ancora guidano robot che combattono, si trasformano, vincono, sparano missili e trivelle, si fondono fra loro, come nella migliore tradizione dei mecha anime giapponesi degli anni ’70 e ’80. Le citazioni sono tante e differenti, con un occhio di riguardo al già citato G Gundam, dal quale più di un elemento viene ripreso. Tuttavia, Gurren Lagann riesce ad avere un’identità propria nonostante i numerosi rimandi ad altre serie e non tarderemo ad affezionarci ai personaggi che presenta, i quali riescono a superare eventuali stereotipi.
Pressoché totale sarà dunque l’identificazione in Simon, di cui seguiremo tutta la crescita e il suo percorso di vita da giovane scemo del villaggio a eroe salvatore dell’universo. Nel mezzo, la scoperta e l’accettazione di sé stessi, l’amicizia, la scoperta dell’amore, la morte di persone care e la relativa accettazione, la lotta per la protezione dei propri affetti, la messa in discussione dei propri ideali, una gran sequela di importanti incontri e scontri. Un’adolescenza perfettamente ricostruita, seppur vissuta in un universo fantascientifico, con i suoi problemi, le ansie della crescita e i relativi sentimenti, che faranno di Simon un personaggio a tutto tondo la cui maturazione sarà un piacevolissimo elemento di tutta la vicenda.
Tanti sono i personaggi di questa storia, e tutti, anche i più secondari e impensabili, riescono a brillare e a godere di una caratterizzazione efficace che non tarderà a farli amare dagli spettatori, i quali si sentiranno parte dell’allegra Brigata Gurren. Fra la bella e spavalda Yoko (bel personaggio che fortunatamente è tutt’altro che solo una latteria ambulante, come pare da fuori), la dolcissima e determinata Nia, l’impetuoso Kittan, il divertente Leeron, il tormentato Rossiu o il “Vegeta” Viral, una menzione particolare va però fatta a Kamina, ufficialmente coprotagonista della serie e mentore di Simon, ma in realtà perno su cui gira tutta la filosofia di Gurren Lagann, dai messaggi di fondo finanche allo stile grafico dei robot e dell’abbigliamento dei personaggi.
Kamina è un vero uomo, un puro concentrato di carisma dai capelli indaco, e non manca di ricordarcelo a pieni polmoni durante tutto l’arco della serie attraverso le maniere più impensabili ed insegnamenti espressi con frasi ad effetto a prima vista un po’ ridicole ma in realtà decisamente carismatiche, che non tarderanno a diventare il motto della serie, come “Dai un calcio alla ragione e fai posto all’impossibile” o “Credi in me, perché io credo in te”.
Fra i cattivi della storia, i vari uomini-bestia di minore importanza e i cosiddetti Quattro Re Celesti (che incarnano gli Shitennou e guidano dei robot ispirati alle quattro bestie mitologiche dei punti cardinali) sono piuttosto blandi e stereotipati, anche se fra questi ultimi vi sono personalità tutto sommato simpatiche come Adine e Timilph, mentre una menzione a parte merita decisamente il Re Spirale Lord Genome.
Personaggio, certo, non proprio originalissimo, ma profondo, potente, carismatico e tormentato, che non lascia indifferenti al punto da far dispiacere lo spettatore del fatto che sia il cattivo e che dunque lo aspetta un destino ben prevedibile.
Questi personaggi li si trova nella prima metà della storia a vivere una vicenda colorata, vivace e fracassona, e poi li si accompagna nella seconda metà, dopo un salto temporale di diversi anni, e li si ritrova cambiati, cresciuti, in una maniera molto intelligente che permette di affezionarsi a tutti loro e, dopo un paio di episodi di spaesamento dovuto al time skip, fa evolvere la storia verso una direzione più riflessiva e psicologica, più vicina ad un classico anime di fantascienza con razze aliene e combattimenti spaziali su astronavi, che tuttavia non ci farà rimpiangere i combattimenti ricchi di pathos e di esagerazioni della prima parte, poiché non ci abbandoneranno.
C’è una parola adatta più di ogni altra a descrivere Gurren Lagann? Se esistesse, probabilmente questa sarebbe “energia” o qualcuna delle sue varianti.
Tutto (o quasi), in Gurren Lagann è energico, veloce, caciarone, colorato, spaccone, potente, vivace, caldo, urlante. Robot disegnati con uno stile strambo, pacchiani, dai colori sgargianti, possenti, che combattono, risplendono, si fondono, si trasformano, si ricoprono di trivelle, di facce, diventano sempre più grandi e fighi man mano che la serie avanza, rispecchiando perfettamente lo stile da vita dei loro piloti disegnati con uno stile strambo, pacchiani, fracassoni, che combattono, picchiano e urlano. Soprattutto urlano. A pieni polmoni, con voce decisa, sparando improbabili massime di vita con la stessa convinzione e potenza (o, almeno, ci provano) di un Heihachi Edajima quando si presenta, con una voce tanto grossa che arriverà fino alle stelle sfondando il cielo.
Tuttavia, mettiamo subito le mani avanti e diciamo che tutto questo ha un suo senso, che non si tratta soltanto di personaggi tamarri che si picchiano fra loro e urlano per il semplice gusto di dimostrare quanto sono fighi. Nossignore, e qui abbiamo la sostanza old-fashioned che fa risplendere Gurren Lagann dietro una forma figa e moderna, Kamina, Simon e compagni urlano a gran voce la loro giustizia, la loro fiducia, i loro sentimenti.
Credi in te stesso. Un vero uomo è tale solo quando riesce a realizzare i sogni della donna che ama. La tua forza interiore si trova qui, dentro il tuo petto, all’altezza del cuore, ed è così grande e potente che riuscirà a farti arrivare lassù, sfondando persino i cieli. Per un uomo che ha fiducia in sé stesso e che ha accanto a sé delle persone a lui care non c’è nulla di impossibile, può riuscire a compiere qualsiasi cosa, realizzare qualsiasi sogno. È la volontà che muove tutto e permette anche le imprese più incredibili. <i>Do the impossibile. See the invisibile. Touch the untouchable. Break the unbreakable. Grow, grow, fight the power!</i>
Eccoli qui. Urlati, espressi in maniera caciarona e stilosa, lontani dall’elegante prosa di altre opere, ma eccoli qua, i nostri tanto cercati messaggi positivi che qualsiasi opera rivolta ai ragazzi dovrebbe avere. E in questo Gurren Lagann non deficita, rivelandosi per fortuna tutt’altro che l’opera tutta fanservice e tamarraggine che pareva dall’esterno. Perché qua di sostanza ce n’è tanta, gli adolescenti di oggi possono assimilare qualche messaggio importante espresso in un linguaggio a loro comprensibile e gli adolescenti di ieri possono restare attaccati allo schermo, con gli occhi che brillano e leggermente si bagnano di lacrime al vedere questa sgangherata brigata di personaggi bizzarri che, alla guida di un robottone grande quanto la galassia e sulle note di una musica rap dannatamente coinvolgente distrugge a trivellate orde di nemici urlando a gran voce di giustizia, sogni e fiducia.
Ad aiutare il coinvolgimento, un comparto grafico decisamente di prim’ordine, con colori brillanti e accesi, animazioni spettacolari e una colonna sonora molto accattivante, che a canzoni pop molto frizzanti e simpatiche affianca pezzi di rock duro o di rap, quest’ultimo poi piacevolmente mescolato alla musica lirica nel caso della coinvolgente “Libera me” from Hell che si fa colonna portante degli ultimi episodi. Musiche, tutte, davvero belle e ritmate, che difficilmente si dimenticheranno e che si abbinano perfettamente alla storia che accompagnano.
A narrare la storia, uno stile di disegno molto particolare, sporco e bizzarro, che a volte sembra un classico anime giapponese moderno, ma a volte ricorda anche i video musicali dei Gorillaz o i cartoni animati americani. Non sempre i disegni sono belli, moltissime volte sono sgraziati, ma bisogna dargli il merito di creare dei personaggi molto particolari, dalla grafica originale, di cui nessuno è uguale ad un altro, salvo due gemelli.
Molto buono il doppiaggio italiano, il cui cast presenta il meglio della scuola romana con professionisti come un vigoroso Vittorio Guerrieri, uno scoppiettante Fabio Boccanera, un convincente Davide Lepore, un sempre bravissimo e buffo Paolo Marchese, una dolcissima Letizia Ciampa e un Gabriele Patriarca in continua ascesa che caratterizza benissimo il personaggio di Simon.
Anche la quasi esordiente Valentina Favazza si rivela una piacevolissima sorpresa nel ruolo di Yoko, mentre altresì non si può dire di Alessandro Rigotti, a cui si passa il testimone da protagonista della serie nella seconda metà, e che ha una voce sempre troppo anonima per i miei gusti, sebbene svolga senza eccellere il suo lavoro.
Su tutti, svetta però un eccezionale Nino Prester, che caratterizza un Lord Genome inquietante e carismatico, saggio e possente, decisamente da ricordare.
Anche Gurren Lagann presenta dei difetti, come un episodio riassuntivo a metà storia la cui presenza è completamente inutile, qualche eccedenza sul fanservice di troppo in alcuni punti o qualche punto della storia che rimane un po’ oscuro (ad esempio l’ottimo Lord Genome poteva essere sfruttato un po’ meglio, perché alcune cose della sua storia personale non vengono spiegate nel dettaglio, e resta l’amaro in bocca allo spettatore che lo ha amato), ma nel complesso si tratta di elementi non troppo disturbanti, perché quel che conta, in una storia di questo tipo, sono le emozioni che lo spettatore riceve durante e dopo la visione. E in questo Gurren Lagann è maestro.
Come la spirale che è il suo principale motivo iconografico e il percorso formativo dei suoi personaggi, anche Gurren Lagann parte dal basso, dal sottosuolo, per poi salire, incrollabile, sulla terraferma e poi lanciarsi fiducioso verso il cielo, sfondandolo fino ad arrivare nello spazio e toccare le stelle. Si inizia a guardarlo con diversi dubbi, che man mano vengono fugati a poco a poco, fino ad accompagnare lo spettatore in su, sempre più in su, in direzione di un cielo in cui tutte le luci sono stelle, le stelle simboleggianti la grande animazione giapponese che tante persone ha emozionato nel corso della storia. E fra queste stelle, ve n’è una più giovane delle altre, ma che brilla con particolare luminescenza. Questa stella è Gurren Lagann, che nel grande firmamento dell’animazione giapponese è riuscita a conquistarsi un meritato posticino tutto per sé, dimostrando che si può ancora raccontare storie ricche di messaggi, che certi messaggi sono universali e funzionano ancora oggi, anche se abbelliti da un’estetica al passo coi tempi non sono cambiati, poiché cambiano le generazioni ma, di rimando, non cambia il cuore degli uomini.
Gurren Lagann è dunque una storia che parla agli adolescenti, quelli di oggi abituati a smargiassate urlate, a personaggi stilosi, a ragazze prosperose e a combattimenti spettacolari e quelli di ieri (a cui strizza l’occhio citando molte serie del passato) cresciuti con grandi eroi che, fra mille battaglie, vincevano, sognavano, amavano e crescevano, nel corpo e nel cuore, credendo in amore e giustizia.
Perché, in fondo, chi di noi, durante la sua adolescenza, non si è mai sentito un piccolo e insicuro Simon, alla ricerca di fiducia in sé stesso, di una Nia da amare e di un Kamina da stimare?
Se invece, di rimando, da adolescenti siete stati dei carismatici e fiduciosi Kamina, beh, complimenti, il piccolo Simon alla soglia del quarto di secolo che scrive queste righe vi invidia di tutto cuore, e vi consiglia in ogni caso di superare i pregiudizi e avventurarvi in questa storia, che, dietro un’estetica sbruffona ed esagerata, in fondo, parla di voi, Kamina o Simon che siate.
Chi scrive non è uno sfegatato fan della Gainax (così come di qualsiasi altro studio d’animazione, faccio caso più alle persone che alle case produttrici), né un fervente appassionato di anime robotici, né un amante del fanservice, e nemmeno un accanito fruitore di serie animate degli anni 2000, alle quali non è un segreto per nessuno che io preferisca le produzioni degli anni ’80 e ’90, salvo eccezioni.
Il giudizio che darò su Gurren Lagann sarà dunque quello di un inguaribile sentimentalone che, alla soglia dei venticinque anni, ancora è alla ricerca di serie giapponesi che sappiano entusiasmarlo e toccargli le corde dell’animo emozionandolo fino alle lacrime, ma anche insegnargli qualcosa e dargli un motivo per essere ricordate.
Perché, in fondo, cari lettori, chi scrive è dentro di sé un piccolo Simon dalla scarsa fiducia in sé stesso, che è ancora alla ricerca di un po’ di autostima, di un Kamina che sappia donargliela, di buoni amici, della sua “trivella interiore” nonostante il quarto di secolo si avvicini.
Chi vi parla è un amante del sentimento, dei racconti di formazione, della lotta del bene contro il male, di quelli che in gergo si chiamano “shounen” e “nekketsu” (ossia, opere per ragazzi e opere molto passionali), di quelle opere, e i giapponesi sanno davvero farle, che riescano ad intrattenere un pubblico di giovani o adolescenti lasciandogli in cambio grandi valori, messaggi e insegnamenti.
Di opere del genere, ne ho viste e lette tante nella vita, ma ancora non mi stanco di battaglie passionali e di giovani eroi dal cuore caldo. Tuttavia, proprio quando credevo che determinati valori tipici degli anime di una volta al giorno d’oggi non esistessero più, soppiantati da altri più superficiali, ecco che Gurren Lagann arriva a smentirmi, gridandomi a gran voce “Ehi! Ti sbagli! Sono qui! Guardami! Non osare ignorarmi, perché io sono figo, sono il grande Gurren Lagann! Con chi credi di avere a che fare, eh?”.
Opera, Gurren Lagann, che in pochi anni ha ottenuto un’enorme fama in patria, sul web e successivamente in Italia, e che io ho per lungo tempo snobbato, poiché la credevo poco affine ai miei gusti. Ma, ammetto, mi sbagliavo, e quella serie che avevo aprioristicamente ignorato poi si è effettivamente rivelata qualcosa di molto più di ciò che credevo.
Appare lampante sin dal primo sguardo quello che è l’intento primario di Gurren Lagann, ovvero raccontare la più classica delle storie di formazione ad una generazione abituata a storie più moderne, sboccate, stilose rispetto ai nekketsu anime di qualche decennio fa. Del resto, non c’è tanta differenza fra un Simon, insicuro ragazzino scavatore che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, e, ad esempio, un Dai, insicuro ragazzino che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo fantasy in cui vive. Entrambi hanno già dentro di loro la stoffa dell’eroe, quel cuore grande che tutti i grandi eroi possiedono, anche se nel caso di Simon si usano giri di parole più stilosi per definirlo. Entrambi hanno un mentore, entrambi hanno un grande nemico, entrambi diventano il perno di una compagnia di eroi e alleati, entrambi salvano il mondo combattendo contro il male per difendere i propri affetti, entrambi crescono, diventando uomini.
Anche Gurren Lagann è così, anche Gurren Lagann è una storia di formazione, solo riaggiornata ai tempi moderni, e questo è un grandissimo punto di forza della serie, che riesce così a colpire gli adolescenti del 2000 con un mezzo visivo e un linguaggio a loro congeniale, ma allo stesso tempo non lascia fuori chi la sua adolescenza l’ha vissuta qualche anno addietro, presentando una storia di stampo classico che esprime valori classici e familiari ai “grandi”.
Caratteristica principale di Gurren Lagann è la spacconeria, la tamarraggine, l’esagerazione. La serie è un caleidoscopio di personaggi carismatici e di combattimenti incredibili e spettacolari, che decisamente non lascia indifferenti.
Va detto che questo genere di produzioni non nascono qui. I personaggi di Gurren Lagann sono infatti “fighi” come quelli di Bleach, urlanti, rissosi e ignoranti come quelli di One Piece, dallo stile grafico particolare e dalla caratterizzazione esagerata come quelli di Giant Robot, Otoko Juku o Jojo, lottano loro malgrado contro la persona amata come quelli di Sailor Moon o Wedding Peach, guidano robot che scintillano, si trasformano e si potenziano nei modi più impensabili e urlano a pieni polmoni i loro sentimenti e la loro virilità come quelli di G Gundam, e poi ancora guidano robot che combattono, si trasformano, vincono, sparano missili e trivelle, si fondono fra loro, come nella migliore tradizione dei mecha anime giapponesi degli anni ’70 e ’80. Le citazioni sono tante e differenti, con un occhio di riguardo al già citato G Gundam, dal quale più di un elemento viene ripreso. Tuttavia, Gurren Lagann riesce ad avere un’identità propria nonostante i numerosi rimandi ad altre serie e non tarderemo ad affezionarci ai personaggi che presenta, i quali riescono a superare eventuali stereotipi.
Pressoché totale sarà dunque l’identificazione in Simon, di cui seguiremo tutta la crescita e il suo percorso di vita da giovane scemo del villaggio a eroe salvatore dell’universo. Nel mezzo, la scoperta e l’accettazione di sé stessi, l’amicizia, la scoperta dell’amore, la morte di persone care e la relativa accettazione, la lotta per la protezione dei propri affetti, la messa in discussione dei propri ideali, una gran sequela di importanti incontri e scontri. Un’adolescenza perfettamente ricostruita, seppur vissuta in un universo fantascientifico, con i suoi problemi, le ansie della crescita e i relativi sentimenti, che faranno di Simon un personaggio a tutto tondo la cui maturazione sarà un piacevolissimo elemento di tutta la vicenda.
Tanti sono i personaggi di questa storia, e tutti, anche i più secondari e impensabili, riescono a brillare e a godere di una caratterizzazione efficace che non tarderà a farli amare dagli spettatori, i quali si sentiranno parte dell’allegra Brigata Gurren. Fra la bella e spavalda Yoko (bel personaggio che fortunatamente è tutt’altro che solo una latteria ambulante, come pare da fuori), la dolcissima e determinata Nia, l’impetuoso Kittan, il divertente Leeron, il tormentato Rossiu o il “Vegeta” Viral, una menzione particolare va però fatta a Kamina, ufficialmente coprotagonista della serie e mentore di Simon, ma in realtà perno su cui gira tutta la filosofia di Gurren Lagann, dai messaggi di fondo finanche allo stile grafico dei robot e dell’abbigliamento dei personaggi.
Kamina è un vero uomo, un puro concentrato di carisma dai capelli indaco, e non manca di ricordarcelo a pieni polmoni durante tutto l’arco della serie attraverso le maniere più impensabili ed insegnamenti espressi con frasi ad effetto a prima vista un po’ ridicole ma in realtà decisamente carismatiche, che non tarderanno a diventare il motto della serie, come “Dai un calcio alla ragione e fai posto all’impossibile” o “Credi in me, perché io credo in te”.
Fra i cattivi della storia, i vari uomini-bestia di minore importanza e i cosiddetti Quattro Re Celesti (che incarnano gli Shitennou e guidano dei robot ispirati alle quattro bestie mitologiche dei punti cardinali) sono piuttosto blandi e stereotipati, anche se fra questi ultimi vi sono personalità tutto sommato simpatiche come Adine e Timilph, mentre una menzione a parte merita decisamente il Re Spirale Lord Genome.
Personaggio, certo, non proprio originalissimo, ma profondo, potente, carismatico e tormentato, che non lascia indifferenti al punto da far dispiacere lo spettatore del fatto che sia il cattivo e che dunque lo aspetta un destino ben prevedibile.
Questi personaggi li si trova nella prima metà della storia a vivere una vicenda colorata, vivace e fracassona, e poi li si accompagna nella seconda metà, dopo un salto temporale di diversi anni, e li si ritrova cambiati, cresciuti, in una maniera molto intelligente che permette di affezionarsi a tutti loro e, dopo un paio di episodi di spaesamento dovuto al time skip, fa evolvere la storia verso una direzione più riflessiva e psicologica, più vicina ad un classico anime di fantascienza con razze aliene e combattimenti spaziali su astronavi, che tuttavia non ci farà rimpiangere i combattimenti ricchi di pathos e di esagerazioni della prima parte, poiché non ci abbandoneranno.
C’è una parola adatta più di ogni altra a descrivere Gurren Lagann? Se esistesse, probabilmente questa sarebbe “energia” o qualcuna delle sue varianti.
Tutto (o quasi), in Gurren Lagann è energico, veloce, caciarone, colorato, spaccone, potente, vivace, caldo, urlante. Robot disegnati con uno stile strambo, pacchiani, dai colori sgargianti, possenti, che combattono, risplendono, si fondono, si trasformano, si ricoprono di trivelle, di facce, diventano sempre più grandi e fighi man mano che la serie avanza, rispecchiando perfettamente lo stile da vita dei loro piloti disegnati con uno stile strambo, pacchiani, fracassoni, che combattono, picchiano e urlano. Soprattutto urlano. A pieni polmoni, con voce decisa, sparando improbabili massime di vita con la stessa convinzione e potenza (o, almeno, ci provano) di un Heihachi Edajima quando si presenta, con una voce tanto grossa che arriverà fino alle stelle sfondando il cielo.
Tuttavia, mettiamo subito le mani avanti e diciamo che tutto questo ha un suo senso, che non si tratta soltanto di personaggi tamarri che si picchiano fra loro e urlano per il semplice gusto di dimostrare quanto sono fighi. Nossignore, e qui abbiamo la sostanza old-fashioned che fa risplendere Gurren Lagann dietro una forma figa e moderna, Kamina, Simon e compagni urlano a gran voce la loro giustizia, la loro fiducia, i loro sentimenti.
Credi in te stesso. Un vero uomo è tale solo quando riesce a realizzare i sogni della donna che ama. La tua forza interiore si trova qui, dentro il tuo petto, all’altezza del cuore, ed è così grande e potente che riuscirà a farti arrivare lassù, sfondando persino i cieli. Per un uomo che ha fiducia in sé stesso e che ha accanto a sé delle persone a lui care non c’è nulla di impossibile, può riuscire a compiere qualsiasi cosa, realizzare qualsiasi sogno. È la volontà che muove tutto e permette anche le imprese più incredibili. <i>Do the impossibile. See the invisibile. Touch the untouchable. Break the unbreakable. Grow, grow, fight the power!</i>
Eccoli qui. Urlati, espressi in maniera caciarona e stilosa, lontani dall’elegante prosa di altre opere, ma eccoli qua, i nostri tanto cercati messaggi positivi che qualsiasi opera rivolta ai ragazzi dovrebbe avere. E in questo Gurren Lagann non deficita, rivelandosi per fortuna tutt’altro che l’opera tutta fanservice e tamarraggine che pareva dall’esterno. Perché qua di sostanza ce n’è tanta, gli adolescenti di oggi possono assimilare qualche messaggio importante espresso in un linguaggio a loro comprensibile e gli adolescenti di ieri possono restare attaccati allo schermo, con gli occhi che brillano e leggermente si bagnano di lacrime al vedere questa sgangherata brigata di personaggi bizzarri che, alla guida di un robottone grande quanto la galassia e sulle note di una musica rap dannatamente coinvolgente distrugge a trivellate orde di nemici urlando a gran voce di giustizia, sogni e fiducia.
Ad aiutare il coinvolgimento, un comparto grafico decisamente di prim’ordine, con colori brillanti e accesi, animazioni spettacolari e una colonna sonora molto accattivante, che a canzoni pop molto frizzanti e simpatiche affianca pezzi di rock duro o di rap, quest’ultimo poi piacevolmente mescolato alla musica lirica nel caso della coinvolgente “Libera me” from Hell che si fa colonna portante degli ultimi episodi. Musiche, tutte, davvero belle e ritmate, che difficilmente si dimenticheranno e che si abbinano perfettamente alla storia che accompagnano.
A narrare la storia, uno stile di disegno molto particolare, sporco e bizzarro, che a volte sembra un classico anime giapponese moderno, ma a volte ricorda anche i video musicali dei Gorillaz o i cartoni animati americani. Non sempre i disegni sono belli, moltissime volte sono sgraziati, ma bisogna dargli il merito di creare dei personaggi molto particolari, dalla grafica originale, di cui nessuno è uguale ad un altro, salvo due gemelli.
Molto buono il doppiaggio italiano, il cui cast presenta il meglio della scuola romana con professionisti come un vigoroso Vittorio Guerrieri, uno scoppiettante Fabio Boccanera, un convincente Davide Lepore, un sempre bravissimo e buffo Paolo Marchese, una dolcissima Letizia Ciampa e un Gabriele Patriarca in continua ascesa che caratterizza benissimo il personaggio di Simon.
Anche la quasi esordiente Valentina Favazza si rivela una piacevolissima sorpresa nel ruolo di Yoko, mentre altresì non si può dire di Alessandro Rigotti, a cui si passa il testimone da protagonista della serie nella seconda metà, e che ha una voce sempre troppo anonima per i miei gusti, sebbene svolga senza eccellere il suo lavoro.
Su tutti, svetta però un eccezionale Nino Prester, che caratterizza un Lord Genome inquietante e carismatico, saggio e possente, decisamente da ricordare.
Anche Gurren Lagann presenta dei difetti, come un episodio riassuntivo a metà storia la cui presenza è completamente inutile, qualche eccedenza sul fanservice di troppo in alcuni punti o qualche punto della storia che rimane un po’ oscuro (ad esempio l’ottimo Lord Genome poteva essere sfruttato un po’ meglio, perché alcune cose della sua storia personale non vengono spiegate nel dettaglio, e resta l’amaro in bocca allo spettatore che lo ha amato), ma nel complesso si tratta di elementi non troppo disturbanti, perché quel che conta, in una storia di questo tipo, sono le emozioni che lo spettatore riceve durante e dopo la visione. E in questo Gurren Lagann è maestro.
Come la spirale che è il suo principale motivo iconografico e il percorso formativo dei suoi personaggi, anche Gurren Lagann parte dal basso, dal sottosuolo, per poi salire, incrollabile, sulla terraferma e poi lanciarsi fiducioso verso il cielo, sfondandolo fino ad arrivare nello spazio e toccare le stelle. Si inizia a guardarlo con diversi dubbi, che man mano vengono fugati a poco a poco, fino ad accompagnare lo spettatore in su, sempre più in su, in direzione di un cielo in cui tutte le luci sono stelle, le stelle simboleggianti la grande animazione giapponese che tante persone ha emozionato nel corso della storia. E fra queste stelle, ve n’è una più giovane delle altre, ma che brilla con particolare luminescenza. Questa stella è Gurren Lagann, che nel grande firmamento dell’animazione giapponese è riuscita a conquistarsi un meritato posticino tutto per sé, dimostrando che si può ancora raccontare storie ricche di messaggi, che certi messaggi sono universali e funzionano ancora oggi, anche se abbelliti da un’estetica al passo coi tempi non sono cambiati, poiché cambiano le generazioni ma, di rimando, non cambia il cuore degli uomini.
Gurren Lagann è dunque una storia che parla agli adolescenti, quelli di oggi abituati a smargiassate urlate, a personaggi stilosi, a ragazze prosperose e a combattimenti spettacolari e quelli di ieri (a cui strizza l’occhio citando molte serie del passato) cresciuti con grandi eroi che, fra mille battaglie, vincevano, sognavano, amavano e crescevano, nel corpo e nel cuore, credendo in amore e giustizia.
Perché, in fondo, chi di noi, durante la sua adolescenza, non si è mai sentito un piccolo e insicuro Simon, alla ricerca di fiducia in sé stesso, di una Nia da amare e di un Kamina da stimare?
Se invece, di rimando, da adolescenti siete stati dei carismatici e fiduciosi Kamina, beh, complimenti, il piccolo Simon alla soglia del quarto di secolo che scrive queste righe vi invidia di tutto cuore, e vi consiglia in ogni caso di superare i pregiudizi e avventurarvi in questa storia, che, dietro un’estetica sbruffona ed esagerata, in fondo, parla di voi, Kamina o Simon che siate.
Sopravvalutato. È questo il primo termine che devo mettere all'inizio della recensione di un anima che se dovesse essere giudicato solo dalla colonnina laterale con i voti sembrerebbe un capolavoro; ma forse è proprio questo uno dei dati più interessanti su cui riflettere: questa non è un anime che spinge a forti emozioni - i personaggi a parte qualche emanazione di personalità sono tremendamente noiosi devo dire -, ma punta tutto sull'azione.
Insomma, se fosse un film, questo probabilmente sarebbe da considerarsi un action movie americano.
Disegni: non c'è molto da dire in tal senso, GL ha un suo stile, per di più abbastanza interessante (a chi piace poi) e come tale esso viene esposto al meglio. Non troverete grandi dettagli, ma molti giochi di luci ed ombre, tutto volto spesso a dare piena sensazione di dinamicità nel corso dei frequenti combattimenti
Dialoghi: una nota molto carente purtroppo, tanto da meritare di essere menzionata a parte nel giudizio. Ok che non tutti i personaggi devono essere filosofi, ma qui si cerca spesso di spacciare per grandi perle di saggezza i dialoghi di un montato. Poi questo fa ovviamente parte di ogni singolo personaggi, ma ciò che non ho sopportato è lo spirito buonista con cui tutto si avvicenda di volta in volta
Personaggi: qualche acuto, sopratutto nella seconda parte dell'anime (dove i personaggi maturano per fortuna). Si soffre molto il problema dei dialoghi e della più totale mancanza di introspezione.
Musiche: in concordanza con il disegno, anche lo stile è prettamente incentrato sul "buttiamola in caciara" spesso e volentieri. L'effetto c'è tutto e qualche canzone, come libera me from hell, merita un plauso.
Storia: non aspettatevi nulla di eccelso, la storia c'è ed è onesta, ma purtroppo la scelta è stata quella di concentrare in poco più di 25 episodi qualcosa che secondo me poteva essere sviluppato tranquillamente in due stagioni ben distinte. Scelta sbagliata, che rende tutto molto affrettato a volte, tagliando di netto le gambe a salti di qualità non indifferenti.
In conclusione: Gurren è un anime che, pur avendo molte carenze, risulta essere abbastanza piacevole da visionare, sopratutto se si vuole vedere qualcosa di poco impegnativo.
Un po' di rammarico per le occasioni perse su dei fondamentali quali la caratterizzazione dei personaggi e la gestione degli stessi (cara Gainax, non basta far morire un personaggi per elevarlo a gloria eterna, sopratutto se essa avviene dopo soli 8 episodi: quello che è importante è come si rende la cosa).
Insomma, se fosse un film, questo probabilmente sarebbe da considerarsi un action movie americano.
Disegni: non c'è molto da dire in tal senso, GL ha un suo stile, per di più abbastanza interessante (a chi piace poi) e come tale esso viene esposto al meglio. Non troverete grandi dettagli, ma molti giochi di luci ed ombre, tutto volto spesso a dare piena sensazione di dinamicità nel corso dei frequenti combattimenti
Dialoghi: una nota molto carente purtroppo, tanto da meritare di essere menzionata a parte nel giudizio. Ok che non tutti i personaggi devono essere filosofi, ma qui si cerca spesso di spacciare per grandi perle di saggezza i dialoghi di un montato. Poi questo fa ovviamente parte di ogni singolo personaggi, ma ciò che non ho sopportato è lo spirito buonista con cui tutto si avvicenda di volta in volta
Personaggi: qualche acuto, sopratutto nella seconda parte dell'anime (dove i personaggi maturano per fortuna). Si soffre molto il problema dei dialoghi e della più totale mancanza di introspezione.
Musiche: in concordanza con il disegno, anche lo stile è prettamente incentrato sul "buttiamola in caciara" spesso e volentieri. L'effetto c'è tutto e qualche canzone, come libera me from hell, merita un plauso.
Storia: non aspettatevi nulla di eccelso, la storia c'è ed è onesta, ma purtroppo la scelta è stata quella di concentrare in poco più di 25 episodi qualcosa che secondo me poteva essere sviluppato tranquillamente in due stagioni ben distinte. Scelta sbagliata, che rende tutto molto affrettato a volte, tagliando di netto le gambe a salti di qualità non indifferenti.
In conclusione: Gurren è un anime che, pur avendo molte carenze, risulta essere abbastanza piacevole da visionare, sopratutto se si vuole vedere qualcosa di poco impegnativo.
Un po' di rammarico per le occasioni perse su dei fondamentali quali la caratterizzazione dei personaggi e la gestione degli stessi (cara Gainax, non basta far morire un personaggi per elevarlo a gloria eterna, sopratutto se essa avviene dopo soli 8 episodi: quello che è importante è come si rende la cosa).
Che dire di più di quest'anime? Nulla, praticamente è già stato detto tutto dai precedenti utenti, ma due parole ce le voglio spendere: che dire, semplicemente un capolavoro! Era dai tempi di Dragon Ball che non mi appassionavo così ad un anime. Questi geni della GAINAX sono delle menti "malate" per aver sfornato un così magnifico capolavoro. La storia inizialmente può sembrare una banalità, ma poi con il susseguirsi degli eventi diventa a dir poco epica, e Kamina secondo me - e secondo tutti a mio avviso - è il personaggio più carismatico della serie con le sue citazioni, il suo coraggio (che in qualche occasione si trasforma in incoscienza) e la sua voglia di libertà. I robot impiegati poi sono una cosa a dir poco fenomenale e gli scontri sono di una bellezza unica. È impressionante come i protagonisti trovino tutta quella energia nascosta dentro di loro per sconfiggere i nemici. In definitiva consigliatissimo a tutti davvero.
Gainax strikes back! Dopo aver rivoluzionato il mondo degli anime a sfondo robotico negli anni 90 con Neon Genesis Evangelion, a distanza di quindici anni lo studio si ripete con un prodotto destinato a stravolgere - nuovamente - gli schemi e i canoni del genere.
La serie, idealmente divisa in due parti da un ellissi temporale, ci racconta le gesta di un gruppo di esseri umani in un futuro imprecisato, costretti a vivere nel sottosuolo, in lotta con le creature ostili che impediscono loro di popolare la superficie. Ovviamente tutto a bordo dei più strampalati mech (definizione quantomeno riduttiva, ma inutile dilungarsi senza rovinare la sorpresa).
In realtà dietro a un soggetto così banale all'apparenza si nasconde un intero universo che solo con il proseguo delle puntate verrà lentamente svelato, ma la cosa che più sconvolge sono le proporzioni che la lotta assume: non in quanto ad epica e a sentimenti ma in quanto a vere e proprie proporzioni "fisiche". Il folle regista Hiroyuki Imaishi sfonda con questa serie tutte le barriere finora immaginate, mettendo in scena l'impensabile e facendo dell'esagerazione la bandiera del proprio stile. Inutile sottolineare che l'unico modo per poterci credere è assistervi in prima persona, ma siamo davvero dalle parti della pura avanguardia: oltre a tutto ciò la serie funziona egregiamente anche dal semplice punto di vista del mero intrattenimento, con delle animazioni che rasentano spesso il sublime e un character design convincente che accontenta proprio tutti (dai personaggi cool a quelli più comici, passando per quella vera e propria macchina per il fanservice che è Yoko). Tutti ingredienti che contribuiscono a rendere Tengen Toppa Gurren Lagann una delle serie più importanti degli ultimi anni nonchè una vera e propria pietra miliare.
La serie, idealmente divisa in due parti da un ellissi temporale, ci racconta le gesta di un gruppo di esseri umani in un futuro imprecisato, costretti a vivere nel sottosuolo, in lotta con le creature ostili che impediscono loro di popolare la superficie. Ovviamente tutto a bordo dei più strampalati mech (definizione quantomeno riduttiva, ma inutile dilungarsi senza rovinare la sorpresa).
In realtà dietro a un soggetto così banale all'apparenza si nasconde un intero universo che solo con il proseguo delle puntate verrà lentamente svelato, ma la cosa che più sconvolge sono le proporzioni che la lotta assume: non in quanto ad epica e a sentimenti ma in quanto a vere e proprie proporzioni "fisiche". Il folle regista Hiroyuki Imaishi sfonda con questa serie tutte le barriere finora immaginate, mettendo in scena l'impensabile e facendo dell'esagerazione la bandiera del proprio stile. Inutile sottolineare che l'unico modo per poterci credere è assistervi in prima persona, ma siamo davvero dalle parti della pura avanguardia: oltre a tutto ciò la serie funziona egregiamente anche dal semplice punto di vista del mero intrattenimento, con delle animazioni che rasentano spesso il sublime e un character design convincente che accontenta proprio tutti (dai personaggi cool a quelli più comici, passando per quella vera e propria macchina per il fanservice che è Yoko). Tutti ingredienti che contribuiscono a rendere Tengen Toppa Gurren Lagann una delle serie più importanti degli ultimi anni nonchè una vera e propria pietra miliare.
Una delle cose da cui sono sempre stato appresso, è la troppa superficialità con cui giudico gli anime e i troppi pregiudizi da cui sono afflitto. Ma, la cosa di cui mi devo preoccupare non è la superficialità con cui giudico gli anime che ho visto, ma è la superficialità con cui giudico gli anime che non ho ancora visto.
Non credo che sia un problema solo mio, dire se un anime è all'altezza o no ancora prima di vederlo, giudicare il suo livello da immagini o da recensioni viste di sfuggita, dire se l'anime è solo una bambinata o qualcos'altro soltanto dal modo in cui sono disegnati i personaggi. Questo problema l'ho costatato con "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", ma purtroppo non solo con questo, per far un esempio cito "Tekkonkrikket" e "Eureka Seven".
Con "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" il pregiudizio che ho avuto guardando le immagini è stato: ma no un altro ragazzino/bimbetto come protagonista alle prese con dei nemici, e che palle sarà la solita storia pompata e troppo stupida per essere seria. Questo pregiudizio mi ha condizionato per molto impedendomi di dimostrare il contrario, dimostrazione che però è avvenuta dopo aver finalmente visto "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" e dopo aver capito che esser troppo cinico vuol dire essere stronzo.
"Gurren Lagann" unisce un misto di azione mecha e commedie ricche di significati reali e contemporanei con un lato comico e a volte anche demenziale, con un lato fantasioso e al di là dell'immaginazione.
"Gurren Lagann" non vuole che lo spettatore riesca a stare concentrato per tutta la durata dei 27 episodi aspettandosi chiarimenti su certe azioni o su vari tipi di meccanismi di comportamento, ma vuole che lo spettatore riesca a ridere nonostante sia davanti ad un opera di alto valore, vuole che riesca a distrarsi dalla troppa concentrazione che richiederebbe di solito un anime con questi temi.
Cambiando argomento, dico soltanto che l'unica cosa che non mi ha soddisfatto sono le musiche, ma non perché sono inadatte, ma semplicemente per gusto personale, ma d'altro canto le animazioni sono godibilissime e divertenti.
In pratica, morale della recensione: "Il pregiudizio è la condanna già pronunciata prima del processo."
Non credo che sia un problema solo mio, dire se un anime è all'altezza o no ancora prima di vederlo, giudicare il suo livello da immagini o da recensioni viste di sfuggita, dire se l'anime è solo una bambinata o qualcos'altro soltanto dal modo in cui sono disegnati i personaggi. Questo problema l'ho costatato con "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann", ma purtroppo non solo con questo, per far un esempio cito "Tekkonkrikket" e "Eureka Seven".
Con "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" il pregiudizio che ho avuto guardando le immagini è stato: ma no un altro ragazzino/bimbetto come protagonista alle prese con dei nemici, e che palle sarà la solita storia pompata e troppo stupida per essere seria. Questo pregiudizio mi ha condizionato per molto impedendomi di dimostrare il contrario, dimostrazione che però è avvenuta dopo aver finalmente visto "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" e dopo aver capito che esser troppo cinico vuol dire essere stronzo.
"Gurren Lagann" unisce un misto di azione mecha e commedie ricche di significati reali e contemporanei con un lato comico e a volte anche demenziale, con un lato fantasioso e al di là dell'immaginazione.
"Gurren Lagann" non vuole che lo spettatore riesca a stare concentrato per tutta la durata dei 27 episodi aspettandosi chiarimenti su certe azioni o su vari tipi di meccanismi di comportamento, ma vuole che lo spettatore riesca a ridere nonostante sia davanti ad un opera di alto valore, vuole che riesca a distrarsi dalla troppa concentrazione che richiederebbe di solito un anime con questi temi.
Cambiando argomento, dico soltanto che l'unica cosa che non mi ha soddisfatto sono le musiche, ma non perché sono inadatte, ma semplicemente per gusto personale, ma d'altro canto le animazioni sono godibilissime e divertenti.
In pratica, morale della recensione: "Il pregiudizio è la condanna già pronunciata prima del processo."
È passato quasi un anno da quando ho visto per la prima volta Gurren-Lagann. Un anno è un tempo relativamente lungo, quando si parla di interessi, e di solito un anno basta perché la passione si ritrovi scemata in favore di altre serie più recenti. Nel mio caso non vale. Questa è una serie che mi ha talmente sconvolto, talmente emozionato, talmente segnato nel profondo che non potrei mai dimenticarla, né sostituirla con qualcos'altro. L'ho vista e rivista talmente tante volte che ricordo gran parte degli episodi praticamente a memoria. Nonostante ciò, ogni volta è (quasi) come la prima volta. Posso affermare con assoluta certezza che si tratta del mio anime preferito di sempre, e difficilmente ci sarà qualcosa che potrà soppiantare le epiche avventure di Simon, Kamina, Yoko, Nia e di tutti gli altri protagonisti di questa fantastica serie.
Non è la classica serie mecha (genere che, ammetto, non mi ha mai particolarmente entusiasmato), bensì una commistione, un ibrido di generi che si fondono, si mescolano, si scambiano con una coerenza fuori dal comune. Nata come una serie di omaggio alle vecchie serie robotiche anni '70-'80, da loro prende in prestito giusto un po' della forma estetica, ma assume ben presto una personalità propria, che non può essere paragonata a nessuna delle serie da cui si suppone trovi ispirazione.
TTGL è un capolavoro assoluto, sia a livello tecnico che, soprattutto, comunicativo. Innumerevoli sono le citazioni, gli omaggi, i simbolismi disseminati per le immagini e le battute dei personaggi, tutti perfettamente caratterizzati e traboccanti di carisma. Una storia che fa dell'ottimismo e della voglia di vivere il perno centrale, un inno alla speranza nel domani e alla fede nelle proprie capacità.
Il messaggio è uno solo: "Non porti limiti di alcun genere, se desideri ardentemente qualcosa vai e prenditela!". Forse sembrerà scontato e stucchevole, ma sappiamo che è su questo che si basa la nostra intera esistenza. Sui desideri. Sui sogni. Sulle nostre ambizioni.
Gli elementi portanti e ricorrenti della storia, il Cielo, la Spirale, la Trivella altro non sono che una grande e perfetta metafora della nostra vita. Il Cielo è il mondo in cui viviamo, un mondo che vuole schiacciarci, costringerci ad omologarci a un'esistenza che non ci piace o che non desideriamo. La Spirale è la nostra volontà di vivere, il nostro spirito, i nostri desideri, ciò che ci rende umani e liberi di scegliere. La Trivella è la lotta contro le difficoltà che si parano davanti a noi, che dobbiamo affrontare e vincere con positività e ottimismo, traendo forza dal potere della Spirale che è dentro ognuno di noi.
Tutto questo viene esplicato con uno stile di narrazione fuori dal comune, che fa dell'esagerazione e dell'esaltazione il mezzo che provoca in noi la catarsi liberatoria, un vortice di emozioni, colori, voci e pensieri tutti perfettamente coerenti nella loro apparente illogicità. E sta proprio nelle parole del capo della Brigata Gurren, Kamina, la chiave per decifrarla: "Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile!", o anche "Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!", come molti fan italiani sono abituati a tradurla.
Occorre una mente aperta e una disposizione d'animo tendente all'irrazionale, per carpire il messaggio di fondo che questa meravigliosa opera d'arte vuole esprimere. Ed è forse per questo motivo che ad alcuni potrebbe non piacere, proprio per la sua compiaciuta voglia di esasperare e deformare la realtà.
Anche così, però, l'opera d'arte rimane, almeno dal punto di vista estetico. Le animazioni, i disegni, i colori, tutto è curato in modo maniacale, rendendola un'esperienza completa e appagante sotto ogni punto di vista. La grafica si evolve con l'evolversi della trama (quasi a sottolineare la maturazione stessa dei personaggi e del contesto in cui si ritrovano a vivere), e questo mostra ancor di più quanto nello studio Gainax siano dei veri e propri geni nel saper sfruttare anche il più piccolo dettaglio grafico per comunicare un messaggio.
Per concludere, per me si tratta di un capolavoro assoluto, la serie animata più bella del nuovo millennio (forse della Storia), che va al di là di ogni tipo di classificazione e di votazione. Non è solo un anime, è una vera e propria opera d'arte.
Non è la classica serie mecha (genere che, ammetto, non mi ha mai particolarmente entusiasmato), bensì una commistione, un ibrido di generi che si fondono, si mescolano, si scambiano con una coerenza fuori dal comune. Nata come una serie di omaggio alle vecchie serie robotiche anni '70-'80, da loro prende in prestito giusto un po' della forma estetica, ma assume ben presto una personalità propria, che non può essere paragonata a nessuna delle serie da cui si suppone trovi ispirazione.
TTGL è un capolavoro assoluto, sia a livello tecnico che, soprattutto, comunicativo. Innumerevoli sono le citazioni, gli omaggi, i simbolismi disseminati per le immagini e le battute dei personaggi, tutti perfettamente caratterizzati e traboccanti di carisma. Una storia che fa dell'ottimismo e della voglia di vivere il perno centrale, un inno alla speranza nel domani e alla fede nelle proprie capacità.
Il messaggio è uno solo: "Non porti limiti di alcun genere, se desideri ardentemente qualcosa vai e prenditela!". Forse sembrerà scontato e stucchevole, ma sappiamo che è su questo che si basa la nostra intera esistenza. Sui desideri. Sui sogni. Sulle nostre ambizioni.
Gli elementi portanti e ricorrenti della storia, il Cielo, la Spirale, la Trivella altro non sono che una grande e perfetta metafora della nostra vita. Il Cielo è il mondo in cui viviamo, un mondo che vuole schiacciarci, costringerci ad omologarci a un'esistenza che non ci piace o che non desideriamo. La Spirale è la nostra volontà di vivere, il nostro spirito, i nostri desideri, ciò che ci rende umani e liberi di scegliere. La Trivella è la lotta contro le difficoltà che si parano davanti a noi, che dobbiamo affrontare e vincere con positività e ottimismo, traendo forza dal potere della Spirale che è dentro ognuno di noi.
Tutto questo viene esplicato con uno stile di narrazione fuori dal comune, che fa dell'esagerazione e dell'esaltazione il mezzo che provoca in noi la catarsi liberatoria, un vortice di emozioni, colori, voci e pensieri tutti perfettamente coerenti nella loro apparente illogicità. E sta proprio nelle parole del capo della Brigata Gurren, Kamina, la chiave per decifrarla: "Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile!", o anche "Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!", come molti fan italiani sono abituati a tradurla.
Occorre una mente aperta e una disposizione d'animo tendente all'irrazionale, per carpire il messaggio di fondo che questa meravigliosa opera d'arte vuole esprimere. Ed è forse per questo motivo che ad alcuni potrebbe non piacere, proprio per la sua compiaciuta voglia di esasperare e deformare la realtà.
Anche così, però, l'opera d'arte rimane, almeno dal punto di vista estetico. Le animazioni, i disegni, i colori, tutto è curato in modo maniacale, rendendola un'esperienza completa e appagante sotto ogni punto di vista. La grafica si evolve con l'evolversi della trama (quasi a sottolineare la maturazione stessa dei personaggi e del contesto in cui si ritrovano a vivere), e questo mostra ancor di più quanto nello studio Gainax siano dei veri e propri geni nel saper sfruttare anche il più piccolo dettaglio grafico per comunicare un messaggio.
Per concludere, per me si tratta di un capolavoro assoluto, la serie animata più bella del nuovo millennio (forse della Storia), che va al di là di ogni tipo di classificazione e di votazione. Non è solo un anime, è una vera e propria opera d'arte.
“Tengen Toppa Gurren Lagann” è un anime risalente al 2007 targato Studio Gainax per un totale di 27 episodi complessivi.
Nel nostro paese è più conosciuto come “Sfondamento dei cieli Guerren Lagann” grazie alla Dynit che ne ha acquistato i diritti e messo in commercio i DVD quasi in contemporanea alla trasmissione televisiva su Rai 4, che ha mandato in onda l'intera serie in seconda serata senza alcuna censura.
Il genere mecha non rientra proprio tra i miei preferiti (neanche lo denigro però) ma dopo la visione di Gurren Lagann questa tipologia di anime ai miei occhi ha guadagnato sicuramente moltissimi punti talmente mi ha coinvolto e conquistato.
La trama narra di un futuro dove la popolazione è costretta a vivere sottoterra ed in uno dei tanti villaggi - Jiiha - troviamo Simon, orfano quattordicenne abilissimo scavatore - lavoro importantissimo ai fini di ampliare gli spazi nel sottosuolo - e Kamina, anch'egli orfano ma di età maggiore, dotato di forte temperamento e carisma, fin da subito elementi che lo contraddistinguono e che di lì a poco lo porteranno ad essere un leader coi controfiocchi.
Un giorno Simon in uno dei suoi consueti scavi, trova una piccola trivella e successivamente un robot dalle dimensioni ristrette raffigurante una faccia; poco dopo aver condiviso questa scoperta con il “fratello” Kamina (non sono fratelli, ma il loro rapporto è talmente simbiotico da chiamarsi spesso con questo appellativo) il loro villaggio sotterraneo viene attaccato da un robot gigante a cui fa seguito pochi attimi più tardi l'entrata in scena di una bellissima ragazza armata di nome Yoko che cerca di contrastarlo in tutti i modi.
I danni che provoca questo attacco rivelano soprattutto a Simon - ignaro fino a quel momento - un mondo nuovo oltre la superficie in cui la luce del sole e il cielo azzurro risplendono su tutto il pianeta; il trio affronta il nemico e da qui in poi inizia il loro viaggio di “conoscenza” che li porterà a “sfondare i cieli” e anche oltre.
L'eccedere è sicuramente l'elemento cardine su cui ruota l'intera serie, così come un mix di comicità (spesso demenziale) e drammaticità ottimamente riusciti. Si passa infatti da spezzoni divertenti ed esilaranti a momenti intensi e drammatici come difficilmente verrebbe da credere, che portano lo spettatore non solo a rimanere spiazzato, ma ad aspettarsi da un momento all'altro il capovolgersi completamente della situazione che si sta vivendo in quell'istante e ciò provoca sempre un'attenzione costante e continua priva ad ogni genere di distrazione.
Ciascun personaggio è caratterizzato magnificamente; Simon è parecchio insicuro di sé e vive, soprattutto agli inizi, nell'ombra di Kamina che cerca comunque di spronarlo a dare sempre il meglio di sé anche con frasi ad effetto (di cui l'anime è pieno) come “credi in me che io credo in te”, e piano piano, episodio dopo episodio, lo portano a crescere e assumere consapevolezza nei suoi mezzi; Kamina, come detto, con la sua personalità sicura, estroversa e carismatica si ergerà a protagonista della storia nonostante questo ruolo spetti a Simon (ma assumerà tale ruolo molto presto...); per concludere Yoko, ragazza molto decisa e determinata, esperta di armi da fuoco e affascinata inoltre dai metodi di Kamina.
Per parlare della parte tecnica bisogna doverosamente cominciare dalle musiche: fantastiche. Si passa da quelle più intense e delicate a quelle molto ritmate che nell'insieme scaturiscono il coinvolgimento principe per ogni frangente di trama nel quale si ascoltano; una in particolare riesce a racchiudere un po' tutte queste caratteristiche: “Libera Me From Hell” (conosciuta più come “Row Row Fight The Power” per via del ritornello) semplicemente sublime da ascoltare e riascoltare all'infinito.
L'opening è “Sorairo Days” (presente per l'intera serie), mentre le ending sono “Underground” e “Minna no Peace”, che accompagnano come meglio non potrebbero gli istanti che precedono e susseguono ogni singolo episodio.
I disegni sono di ottima fattura, con una tonalità di colori quasi sempre molto sgargianti che rimangono ben impressi nella mente.
Il doppiaggio nostrano l'ho molto apprezzato, le scelte di Gabriele Patriarca (Simon), Vittorio Guerrieri (Kamina) e Valentina Favazza (Yoko) si sono verificate azzeccate per i personaggi cardine della serie fornendo delle interpretazioni di livello. Ma non solo quei nomi, vanno menzionati sicuramente anche i vari Fabio Boccanera, Davide Perino, Letizia Ciampa, Davide Lepore, Flavio Aquilone e Paolo Marchese che non hanno bisogno certamente di presentazioni, infatti, nei ruoli pseudo minori a cui sono stati assegnati, hanno saputo svolgere un lavoro davvero egregio.
Detto ciò, mi congedo invitando gli appassionati di questo genere a dare un'occhiata appena possibile a questo titolo visto anche i numerosi rimandi “eccentrici” ad altre serie robotiche antecedenti che hanno fatto la storia dei mecha quali Daitarn, Mazinga, Goldrake ed anche Evangelion. Agli altri consiglio comunque di provare i primi episodi, diciamo fino all'ottavo (episodio non buttato a caso...) e poi decidere se continuarlo o meno.
Per quanto mi concerne Gurren Lagann è un gioiellino da conservare e ricordare per moltissimi anni a venire!
Nel nostro paese è più conosciuto come “Sfondamento dei cieli Guerren Lagann” grazie alla Dynit che ne ha acquistato i diritti e messo in commercio i DVD quasi in contemporanea alla trasmissione televisiva su Rai 4, che ha mandato in onda l'intera serie in seconda serata senza alcuna censura.
Il genere mecha non rientra proprio tra i miei preferiti (neanche lo denigro però) ma dopo la visione di Gurren Lagann questa tipologia di anime ai miei occhi ha guadagnato sicuramente moltissimi punti talmente mi ha coinvolto e conquistato.
La trama narra di un futuro dove la popolazione è costretta a vivere sottoterra ed in uno dei tanti villaggi - Jiiha - troviamo Simon, orfano quattordicenne abilissimo scavatore - lavoro importantissimo ai fini di ampliare gli spazi nel sottosuolo - e Kamina, anch'egli orfano ma di età maggiore, dotato di forte temperamento e carisma, fin da subito elementi che lo contraddistinguono e che di lì a poco lo porteranno ad essere un leader coi controfiocchi.
Un giorno Simon in uno dei suoi consueti scavi, trova una piccola trivella e successivamente un robot dalle dimensioni ristrette raffigurante una faccia; poco dopo aver condiviso questa scoperta con il “fratello” Kamina (non sono fratelli, ma il loro rapporto è talmente simbiotico da chiamarsi spesso con questo appellativo) il loro villaggio sotterraneo viene attaccato da un robot gigante a cui fa seguito pochi attimi più tardi l'entrata in scena di una bellissima ragazza armata di nome Yoko che cerca di contrastarlo in tutti i modi.
I danni che provoca questo attacco rivelano soprattutto a Simon - ignaro fino a quel momento - un mondo nuovo oltre la superficie in cui la luce del sole e il cielo azzurro risplendono su tutto il pianeta; il trio affronta il nemico e da qui in poi inizia il loro viaggio di “conoscenza” che li porterà a “sfondare i cieli” e anche oltre.
L'eccedere è sicuramente l'elemento cardine su cui ruota l'intera serie, così come un mix di comicità (spesso demenziale) e drammaticità ottimamente riusciti. Si passa infatti da spezzoni divertenti ed esilaranti a momenti intensi e drammatici come difficilmente verrebbe da credere, che portano lo spettatore non solo a rimanere spiazzato, ma ad aspettarsi da un momento all'altro il capovolgersi completamente della situazione che si sta vivendo in quell'istante e ciò provoca sempre un'attenzione costante e continua priva ad ogni genere di distrazione.
Ciascun personaggio è caratterizzato magnificamente; Simon è parecchio insicuro di sé e vive, soprattutto agli inizi, nell'ombra di Kamina che cerca comunque di spronarlo a dare sempre il meglio di sé anche con frasi ad effetto (di cui l'anime è pieno) come “credi in me che io credo in te”, e piano piano, episodio dopo episodio, lo portano a crescere e assumere consapevolezza nei suoi mezzi; Kamina, come detto, con la sua personalità sicura, estroversa e carismatica si ergerà a protagonista della storia nonostante questo ruolo spetti a Simon (ma assumerà tale ruolo molto presto...); per concludere Yoko, ragazza molto decisa e determinata, esperta di armi da fuoco e affascinata inoltre dai metodi di Kamina.
Per parlare della parte tecnica bisogna doverosamente cominciare dalle musiche: fantastiche. Si passa da quelle più intense e delicate a quelle molto ritmate che nell'insieme scaturiscono il coinvolgimento principe per ogni frangente di trama nel quale si ascoltano; una in particolare riesce a racchiudere un po' tutte queste caratteristiche: “Libera Me From Hell” (conosciuta più come “Row Row Fight The Power” per via del ritornello) semplicemente sublime da ascoltare e riascoltare all'infinito.
L'opening è “Sorairo Days” (presente per l'intera serie), mentre le ending sono “Underground” e “Minna no Peace”, che accompagnano come meglio non potrebbero gli istanti che precedono e susseguono ogni singolo episodio.
I disegni sono di ottima fattura, con una tonalità di colori quasi sempre molto sgargianti che rimangono ben impressi nella mente.
Il doppiaggio nostrano l'ho molto apprezzato, le scelte di Gabriele Patriarca (Simon), Vittorio Guerrieri (Kamina) e Valentina Favazza (Yoko) si sono verificate azzeccate per i personaggi cardine della serie fornendo delle interpretazioni di livello. Ma non solo quei nomi, vanno menzionati sicuramente anche i vari Fabio Boccanera, Davide Perino, Letizia Ciampa, Davide Lepore, Flavio Aquilone e Paolo Marchese che non hanno bisogno certamente di presentazioni, infatti, nei ruoli pseudo minori a cui sono stati assegnati, hanno saputo svolgere un lavoro davvero egregio.
Detto ciò, mi congedo invitando gli appassionati di questo genere a dare un'occhiata appena possibile a questo titolo visto anche i numerosi rimandi “eccentrici” ad altre serie robotiche antecedenti che hanno fatto la storia dei mecha quali Daitarn, Mazinga, Goldrake ed anche Evangelion. Agli altri consiglio comunque di provare i primi episodi, diciamo fino all'ottavo (episodio non buttato a caso...) e poi decidere se continuarlo o meno.
Per quanto mi concerne Gurren Lagann è un gioiellino da conservare e ricordare per moltissimi anni a venire!
Un titolo già particolare di per sé che non lascia delusi dalle aspettative, ma anzi risulta anche più appassionante e corposo di quanto ci si possa aspettare. Già perché Sfondamento dei cieli Gurren Lagann non è il solito "anime coi robottoni", è molto molto di più. I mecha sono solo una piccola parte di questo pluripremiato anime.
In un lontano futuro dove l'umanità è costretta a vivere sottoterra Simon, insieme a Kamina, si ribellano al capo villaggio, tentando il tutto per tutto al fine di uscire sulla superficie. Quando incontrano Yoko, una prosperosa ragazza armata di un gigantesco fucile da cecchino, hanno l'opportunità di uscire per la prima volta e guardare il cielo. Ma le cose non sono semplici, infatti sulla superficie non ci sono solamente gli umani ribelli, ma anche gli uomini bestia, i reali responsabili della forzata prigionia dell'umanità sottoterra. Inizierà cosi l'avventura di Simon, Kamina e Yoko verso la liberazione di tutti gli abitanti ancora costretti a vivere sottoterra.
Tecnicamente Gurren Lagann si presenta semplice, a volte assai caricaturale, eppure ciò non vale come nota di demerito. Perché lo stile di Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è proprio questo! Veloce, tamarro, coraggioso e impavido. L'audio è eccellente, oltre che gli effetti anche le sigle sono molto energiche e rispecchiano perfettamente le tematiche e "l'aria" che si respira nell'anime.
Concludo consigliando questo anime a chiunque cerchi qualcosa di diverso dal solito anime con i mecha. Personalmente la prima cosa che mi attirò fu il nome, poi guardandolo e capendolo mi resi conto che Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è uno dei migliori anime usciti negli ultimi anni.
In un lontano futuro dove l'umanità è costretta a vivere sottoterra Simon, insieme a Kamina, si ribellano al capo villaggio, tentando il tutto per tutto al fine di uscire sulla superficie. Quando incontrano Yoko, una prosperosa ragazza armata di un gigantesco fucile da cecchino, hanno l'opportunità di uscire per la prima volta e guardare il cielo. Ma le cose non sono semplici, infatti sulla superficie non ci sono solamente gli umani ribelli, ma anche gli uomini bestia, i reali responsabili della forzata prigionia dell'umanità sottoterra. Inizierà cosi l'avventura di Simon, Kamina e Yoko verso la liberazione di tutti gli abitanti ancora costretti a vivere sottoterra.
Tecnicamente Gurren Lagann si presenta semplice, a volte assai caricaturale, eppure ciò non vale come nota di demerito. Perché lo stile di Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è proprio questo! Veloce, tamarro, coraggioso e impavido. L'audio è eccellente, oltre che gli effetti anche le sigle sono molto energiche e rispecchiano perfettamente le tematiche e "l'aria" che si respira nell'anime.
Concludo consigliando questo anime a chiunque cerchi qualcosa di diverso dal solito anime con i mecha. Personalmente la prima cosa che mi attirò fu il nome, poi guardandolo e capendolo mi resi conto che Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è uno dei migliori anime usciti negli ultimi anni.
Come è stato giustamente recensito, Gurren Lagann ridefinisce il concetto di epico. Opera a dir poco superlativa che, per chi come me è poco attratto dalle serie mecha o gundam, è stata una rivoluzione copernicana.
La storia è articolata in 26 episodi più uno riassuntivo e può essere nettamente distinta in due parti: una prima, più spensierata e movimentata, e una seconda, più cupa e fantapolitica, che rendono perfettamente una vicenda affascinante, arricchita da scene epiche quanto comiche, avvincenti quanto riflessive, allegre quanto tristi e cupe.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed hanno tutti un loro lato tenero quanto determinato e comico. La scontatezza è un tabù per quest'anime. Anche la stessa evoluzione psicologica e mentale di Simon, il protagonista, è assolutamente straordinaria: i suoi momenti di incertezza e timore, tipici della prima parte, si contrappongono all'ardore e alla temerarietà dell'ultima fase, tracciando la psicologia di un personaggio tra i meglio riusciti degli anime. A proposito di personaggi riuscitissimi, come non citare anche Kamina, Yoko, Kittan, Viral, Nia, Lord Genome...
A mio parere la più bella serie anime degli ultimi 10 anni assieme a Code Geass. Tutto è meraviglioso: il character design, la storia, la colonna sonora, il doppiaggio (tanto giapponese quanto italiano, una delle poche volte), le frasi, l'opening "Sorairo Days" e gli ending "Underground" e "Minna no Peace". Il bello è che all'inizio sembra quasi una parodia. Insomma, il voto finale non può essere che 10. È un vero must per otaku e non.
La storia è articolata in 26 episodi più uno riassuntivo e può essere nettamente distinta in due parti: una prima, più spensierata e movimentata, e una seconda, più cupa e fantapolitica, che rendono perfettamente una vicenda affascinante, arricchita da scene epiche quanto comiche, avvincenti quanto riflessive, allegre quanto tristi e cupe.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed hanno tutti un loro lato tenero quanto determinato e comico. La scontatezza è un tabù per quest'anime. Anche la stessa evoluzione psicologica e mentale di Simon, il protagonista, è assolutamente straordinaria: i suoi momenti di incertezza e timore, tipici della prima parte, si contrappongono all'ardore e alla temerarietà dell'ultima fase, tracciando la psicologia di un personaggio tra i meglio riusciti degli anime. A proposito di personaggi riuscitissimi, come non citare anche Kamina, Yoko, Kittan, Viral, Nia, Lord Genome...
A mio parere la più bella serie anime degli ultimi 10 anni assieme a Code Geass. Tutto è meraviglioso: il character design, la storia, la colonna sonora, il doppiaggio (tanto giapponese quanto italiano, una delle poche volte), le frasi, l'opening "Sorairo Days" e gli ending "Underground" e "Minna no Peace". Il bello è che all'inizio sembra quasi una parodia. Insomma, il voto finale non può essere che 10. È un vero must per otaku e non.
Dieci non lo do perché la perfezione non esiste... ma il suo riflesso sì (chi ha letto pk?)!
Tale è Gurren Lagann. Ci ho lasciato un pezzo di cuore, lo ammetto. È un' opera profonda. All'inizio l'ho guardato quasi per sbaglio, come tanti altri, ma mi ha subito preso col suo ritmo avvincente, situazioni ben caratterizzate, personaggi ampi e gradevoli. L'ironia e la battuta che permeano la serie sono semplici ma non semplicistiche, anzi, dietro quei brevi discorsi (ottimamente doppiati, sottolineo) si cela il nocciolo di tante filosofie. E nonostante tutto la serie è malinconica, possiede uno spirito stile "Amici miei", una risata «ragionata» e per questo, amara.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La parte più toccante sono le situazioni sentimentali, sempre accennate e sfiorate, pochi fotogrammi e parole, ma tanta empatia per chi osserva. Non una di esse va a buon fine, sono solo degli inizi con tutto l'amore possibile, immancabilmente stroncati da cause varie (ma essenzialmente una: la guerra). Però la vita continua. Il messaggio, totalmente umano, è che il destino si crea con le proprie mani. Le avversità sono contingenti e possono fare male, ma basandosi su determinazione, amicizia e fiducia (e una trivella) si può sfondare anche il cielo.
"Dà un calcio alla ragione e fa posto all'impossibile! Questa è la filosofia della Brigata Gurren!"
Tale è Gurren Lagann. Ci ho lasciato un pezzo di cuore, lo ammetto. È un' opera profonda. All'inizio l'ho guardato quasi per sbaglio, come tanti altri, ma mi ha subito preso col suo ritmo avvincente, situazioni ben caratterizzate, personaggi ampi e gradevoli. L'ironia e la battuta che permeano la serie sono semplici ma non semplicistiche, anzi, dietro quei brevi discorsi (ottimamente doppiati, sottolineo) si cela il nocciolo di tante filosofie. E nonostante tutto la serie è malinconica, possiede uno spirito stile "Amici miei", una risata «ragionata» e per questo, amara.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La parte più toccante sono le situazioni sentimentali, sempre accennate e sfiorate, pochi fotogrammi e parole, ma tanta empatia per chi osserva. Non una di esse va a buon fine, sono solo degli inizi con tutto l'amore possibile, immancabilmente stroncati da cause varie (ma essenzialmente una: la guerra). Però la vita continua. Il messaggio, totalmente umano, è che il destino si crea con le proprie mani. Le avversità sono contingenti e possono fare male, ma basandosi su determinazione, amicizia e fiducia (e una trivella) si può sfondare anche il cielo.
"Dà un calcio alla ragione e fa posto all'impossibile! Questa è la filosofia della Brigata Gurren!"
Facciamo un attimo un passo indietro e parliamo di 'misure'.
Agli inizi dell'epoca d'oro dei cartoni-robot fummo letteralmente folgorati da Goldrake, che presto diventò il metro di paragone per tutti gli altri che vennero dopo, e pensando in questo modo si può dire senza sbagliare che Goldrake è l'unità di misura primaria di valutazione: Goldrake è il Metro.
Con il passare del tempo arrivò un altro capolavoro chiamato Gundam che diventò la seconda unità di misura: il Metro quadrato.
Per capolavoro intendo un'opera innovativa e perfetta senza bisogno di aggiunte di ogni tipo che ne determino una fine. Goldrake e Gundam lo sono, Eva no in quanto gli manca una vera fine.
Un altro che merita di essere menzionato è sicuramente Evangelion, diventato il Metro cubo di valutazione.
Tutti gli anime robotici in confronto a questi 3 possono considerarsi come dei centimetri... ma allora cosa centra Gurren Lagann!? Semplice, Gurren Lagann è il Metro elevato alla quarta potenza!
Senza dubbio è inferiore ai suoi predecessori citati sopra e non citati (Jeeg ad esempio) sia dal punto di vista della trama, sia di quello della serietà (la sua demenzialità è paragonabile a quella del Daitarn III), in quanto scene tragiche, quelle che lasciano davvero lo spettatore con la mascella spalancata sono davvero poche (1/una) a discapito delle gag, ma la cosa che lo contraddistingue dagli altri è che è davvero, in senso positivo, ESAGERATO!
Gurren Lagann, a livello personale ovviamente, mi ha dato un senso di grandezza, ma non intesa di dimensioni del robot ma come sviluppo dello stesso. Si comincia con un simpatico robottino per poi finire con robots giganteschi con armi ancora più grandi, e l'idea di andare davvero oltre è palpabile.
L'anime, a differenza di altri, si sviluppa su più livelli: sottosuolo, superficie, cielo e spazio regalando allo spettatore un'infinità di locazioni diverse e mai uguali come accadeva in passato.
La fluidità durante i combattimenti è impressionante, unita poi all'uso di colori davvero azzeccati e vivi delizia gli occhi dello spettatore.
I robots, seppur strani, son ben curati e risultano molto simpatici e anche se per molti versi non saranno innovativi diciamo pure la verità piacciono (o si fanno piacere).
Purtroppo non è oro tutto quello che luccica, e una trama a dir poco banale e frasi troppo, ma troppo ripetitive che sfiorano il patetico fan crollare in modo vertiginoso tutto quello che di buono è stato fatto, perché il problema non è nel numero di episodi che servono per concludere l'anime, bensì in quelli che vengono dopo la 'grande tragedia' che colpisce il vero protagonista (per carisma) iniziale... L'anime perde di comicità e non acquisisce quella sensazione tragica che si assapora, come detto, all'inizio, diventando tutto lineare senza veri colpi di scena.
Come scritto da molti, l'anime prende spunto da tanti suoi predecessori nel design, come per esempio Zambot III, o DaitarnIII per la comicità, e a volte ho avuto l'impressione di vedere Viewtifull Joe (videogioco per Ps2,) ma in questo caso penso siano dei pregi perché un conto è copiare un altro è prendere spunto.
La parte migliore dell'anime è purtroppo compressa nei primi 7/8 episodi circa e sinceramente mi aspettavo molto di più anche se poi risulta, nel proseguire, godibile.
Una piccola critica vorrei farla anche per il 'cast' dei nemici: goffi e senza personalità!
Non è un capolavoro, ma sicuramente un punto di partenza e un riferimento per tutto ciò che verrà dopo come è successo per i suoi predecessori, al momento inarrivabili per chiunque. Purtroppo il meglio di sé gli anime robotici l'hanno dato a cavallo tra gli anni 70/80, salvo qualche sporadica nuova uscita.
Per quanto riguarda le sigle ad essere sincero ne ho sentite di migliori, basti pensare a Polymar, Tekkaman o Kyashan, ma stiamo parlando di un'altra epoca... ah,siamo nel 2010! Ok, le sigle non sono granché!
In conclusione, un'opera che oscilla tra il capolavoro mancato e un'accozzaglia di tante cose, troppe, messe insieme e poco sviluppate, ma che alla fine diverte e intrattiene lo spettatore con dignità, risultando fresco e diverso dalle solite serie tutte uguali alle quali ormai siamo abituati.
L'anime è ESAGERATO e osa, peccato che gli autori non abbiano fatto lo stesso... sfondare i cieli con una trama più solida!
Agli inizi dell'epoca d'oro dei cartoni-robot fummo letteralmente folgorati da Goldrake, che presto diventò il metro di paragone per tutti gli altri che vennero dopo, e pensando in questo modo si può dire senza sbagliare che Goldrake è l'unità di misura primaria di valutazione: Goldrake è il Metro.
Con il passare del tempo arrivò un altro capolavoro chiamato Gundam che diventò la seconda unità di misura: il Metro quadrato.
Per capolavoro intendo un'opera innovativa e perfetta senza bisogno di aggiunte di ogni tipo che ne determino una fine. Goldrake e Gundam lo sono, Eva no in quanto gli manca una vera fine.
Un altro che merita di essere menzionato è sicuramente Evangelion, diventato il Metro cubo di valutazione.
Tutti gli anime robotici in confronto a questi 3 possono considerarsi come dei centimetri... ma allora cosa centra Gurren Lagann!? Semplice, Gurren Lagann è il Metro elevato alla quarta potenza!
Senza dubbio è inferiore ai suoi predecessori citati sopra e non citati (Jeeg ad esempio) sia dal punto di vista della trama, sia di quello della serietà (la sua demenzialità è paragonabile a quella del Daitarn III), in quanto scene tragiche, quelle che lasciano davvero lo spettatore con la mascella spalancata sono davvero poche (1/una) a discapito delle gag, ma la cosa che lo contraddistingue dagli altri è che è davvero, in senso positivo, ESAGERATO!
Gurren Lagann, a livello personale ovviamente, mi ha dato un senso di grandezza, ma non intesa di dimensioni del robot ma come sviluppo dello stesso. Si comincia con un simpatico robottino per poi finire con robots giganteschi con armi ancora più grandi, e l'idea di andare davvero oltre è palpabile.
L'anime, a differenza di altri, si sviluppa su più livelli: sottosuolo, superficie, cielo e spazio regalando allo spettatore un'infinità di locazioni diverse e mai uguali come accadeva in passato.
La fluidità durante i combattimenti è impressionante, unita poi all'uso di colori davvero azzeccati e vivi delizia gli occhi dello spettatore.
I robots, seppur strani, son ben curati e risultano molto simpatici e anche se per molti versi non saranno innovativi diciamo pure la verità piacciono (o si fanno piacere).
Purtroppo non è oro tutto quello che luccica, e una trama a dir poco banale e frasi troppo, ma troppo ripetitive che sfiorano il patetico fan crollare in modo vertiginoso tutto quello che di buono è stato fatto, perché il problema non è nel numero di episodi che servono per concludere l'anime, bensì in quelli che vengono dopo la 'grande tragedia' che colpisce il vero protagonista (per carisma) iniziale... L'anime perde di comicità e non acquisisce quella sensazione tragica che si assapora, come detto, all'inizio, diventando tutto lineare senza veri colpi di scena.
Come scritto da molti, l'anime prende spunto da tanti suoi predecessori nel design, come per esempio Zambot III, o DaitarnIII per la comicità, e a volte ho avuto l'impressione di vedere Viewtifull Joe (videogioco per Ps2,) ma in questo caso penso siano dei pregi perché un conto è copiare un altro è prendere spunto.
La parte migliore dell'anime è purtroppo compressa nei primi 7/8 episodi circa e sinceramente mi aspettavo molto di più anche se poi risulta, nel proseguire, godibile.
Una piccola critica vorrei farla anche per il 'cast' dei nemici: goffi e senza personalità!
Non è un capolavoro, ma sicuramente un punto di partenza e un riferimento per tutto ciò che verrà dopo come è successo per i suoi predecessori, al momento inarrivabili per chiunque. Purtroppo il meglio di sé gli anime robotici l'hanno dato a cavallo tra gli anni 70/80, salvo qualche sporadica nuova uscita.
Per quanto riguarda le sigle ad essere sincero ne ho sentite di migliori, basti pensare a Polymar, Tekkaman o Kyashan, ma stiamo parlando di un'altra epoca... ah,siamo nel 2010! Ok, le sigle non sono granché!
In conclusione, un'opera che oscilla tra il capolavoro mancato e un'accozzaglia di tante cose, troppe, messe insieme e poco sviluppate, ma che alla fine diverte e intrattiene lo spettatore con dignità, risultando fresco e diverso dalle solite serie tutte uguali alle quali ormai siamo abituati.
L'anime è ESAGERATO e osa, peccato che gli autori non abbiano fatto lo stesso... sfondare i cieli con una trama più solida!
Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è una nuova produzione targata Gainax. In quest'opera avremo a che fare con mix di mecha, azione e "spiritualità".
In un'era non definita, l'umanità è costretta a vivere nel sottosuolo, spesso in condizioni al limite della sopravvivenza. Le risorse necessarie per tirare avanti vengono estratte dal sottosuolo. Simon è un timido ragazzino, particolarmente avvezzo a scavare buchi con la propria trivella. Ben presto verrà coinvolto dall'esuberante Kamina in varie scorribande principalmente rivolte al raggiungere la superficie. Infatti Kamina asserisce di esser stato da bambino all'esterno del villaggio con il padre e di fare di tutto per tornarci. In seguito al ritrovamento di una mini-trivella e di una strana "faccia" nel sottosuolo da parte di Simon, entrambi si vedranno travolti dagli eventi che li porteranno a scontrarsi con creature gigantesche, i gunmen, ai quali dà la caccia la bella Yoko. Ben presto si renderanno conto di aver trovavo uno strumento capace di sconfiggere queste creature, che si scoprirà, nel corso degli anni, hanno tenuto recluso l'uomo nel sottosuolo. Questo strumento è il così battezzato "Lagann", la misteriosa faccia ritrovata da Simon nel sottosuolo del proprio villaggio. Tramite esso, alimentato dal potere della spirale, si potrà agganciare al Gurren, altro gunmen rubato da Kamina, per formare un nuovo incredibile mecha dal nome (scontato) di Gurren Lagann, in grado di sconfiggere chiunque grazie al potere spirituale degli umani. Inoltre il Lagann è in grado di agganciarsi a qualsiasi altro gunmen e prenderne il controllo.
In ben poco tempo si ritroveranno a fronteggiare i più pericolosi uomini bestia a comando dei più potenti gunmen. Da lì una speranza per tutta l'umanità, la resistenza rimasta in superficie, composta da tutti coloro che si uniranno alla brigata Gurren.
Gurren Lagann è un anime che non tratta principalmente di mecha, sopratutto nell'ottica a cui lo studio Gainax ci ha abituati. Infatti i gunmen sono più animaleschi che meccanici, sia nelle fattezze che nelle trasformazioni. Nonostante ciò sono molto più simpatici di anonimi agglomerati meccanici di altre produzioni. Infatti in quest'opera si dà maggiore risalto al conducente e al proprio spirito di battaglia piuttosto che alle caratteristiche del gunmen. A risollevare comunque l'interesse per il mezzo viene in aiuto il Lagann, in grado di controllare altri mezzi al quale si aggancia, creando al tempo stesso nuove versioni dello stesso (con ben poche motivazioni tecniche).
Ottimo il disegno, così come l'animazione, rendono tutto gradevole sebbene manchi quella profondità motivazionale di alcune "fusioni". Quando lo fa si rende a volte puerile, gettando teorie alla rinfusa, ma tutto sommato non è un gran fastidio.
Se proprio bisogna tirar fuori un difetto da questa serie è l'incedere degli eventi, troppo serrato, con poche pause comiche ad alleggerire la tensione, e l'ingigantirsi esponenziale degli eventi che ne susseguono. Infatti si andrà a parare in tutt'altro luogo che dal semplice ragazzino che scavava con la trivella (Dragonball gli fa un baffo...). Si ha la sensazione a volte che calzi molto il detto "il troppo stroppia".
In ogni caso piacerà a prescindere, visto che, obbiettivamente, è una buona serie anime che merita la visione anche di chi non è appassionato del genere. Esagerato.
In un'era non definita, l'umanità è costretta a vivere nel sottosuolo, spesso in condizioni al limite della sopravvivenza. Le risorse necessarie per tirare avanti vengono estratte dal sottosuolo. Simon è un timido ragazzino, particolarmente avvezzo a scavare buchi con la propria trivella. Ben presto verrà coinvolto dall'esuberante Kamina in varie scorribande principalmente rivolte al raggiungere la superficie. Infatti Kamina asserisce di esser stato da bambino all'esterno del villaggio con il padre e di fare di tutto per tornarci. In seguito al ritrovamento di una mini-trivella e di una strana "faccia" nel sottosuolo da parte di Simon, entrambi si vedranno travolti dagli eventi che li porteranno a scontrarsi con creature gigantesche, i gunmen, ai quali dà la caccia la bella Yoko. Ben presto si renderanno conto di aver trovavo uno strumento capace di sconfiggere queste creature, che si scoprirà, nel corso degli anni, hanno tenuto recluso l'uomo nel sottosuolo. Questo strumento è il così battezzato "Lagann", la misteriosa faccia ritrovata da Simon nel sottosuolo del proprio villaggio. Tramite esso, alimentato dal potere della spirale, si potrà agganciare al Gurren, altro gunmen rubato da Kamina, per formare un nuovo incredibile mecha dal nome (scontato) di Gurren Lagann, in grado di sconfiggere chiunque grazie al potere spirituale degli umani. Inoltre il Lagann è in grado di agganciarsi a qualsiasi altro gunmen e prenderne il controllo.
In ben poco tempo si ritroveranno a fronteggiare i più pericolosi uomini bestia a comando dei più potenti gunmen. Da lì una speranza per tutta l'umanità, la resistenza rimasta in superficie, composta da tutti coloro che si uniranno alla brigata Gurren.
Gurren Lagann è un anime che non tratta principalmente di mecha, sopratutto nell'ottica a cui lo studio Gainax ci ha abituati. Infatti i gunmen sono più animaleschi che meccanici, sia nelle fattezze che nelle trasformazioni. Nonostante ciò sono molto più simpatici di anonimi agglomerati meccanici di altre produzioni. Infatti in quest'opera si dà maggiore risalto al conducente e al proprio spirito di battaglia piuttosto che alle caratteristiche del gunmen. A risollevare comunque l'interesse per il mezzo viene in aiuto il Lagann, in grado di controllare altri mezzi al quale si aggancia, creando al tempo stesso nuove versioni dello stesso (con ben poche motivazioni tecniche).
Ottimo il disegno, così come l'animazione, rendono tutto gradevole sebbene manchi quella profondità motivazionale di alcune "fusioni". Quando lo fa si rende a volte puerile, gettando teorie alla rinfusa, ma tutto sommato non è un gran fastidio.
Se proprio bisogna tirar fuori un difetto da questa serie è l'incedere degli eventi, troppo serrato, con poche pause comiche ad alleggerire la tensione, e l'ingigantirsi esponenziale degli eventi che ne susseguono. Infatti si andrà a parare in tutt'altro luogo che dal semplice ragazzino che scavava con la trivella (Dragonball gli fa un baffo...). Si ha la sensazione a volte che calzi molto il detto "il troppo stroppia".
In ogni caso piacerà a prescindere, visto che, obbiettivamente, è una buona serie anime che merita la visione anche di chi non è appassionato del genere. Esagerato.
Di certo non adoro i Mecha. Ma questo non è un Mecha, questo è un carico di energia vitale. Dopo aver visto quest'anime mi sentivo pieno di energia, di vitalità, cosa rara in me.
È un anime che ti coglie di sorpresa, soprattutto nell'8° (se non erro) episodio. Dove accade ciò che in nessun anime accade mai così presto. Sembra quasi che la storia implodi, che oramai è inutile guardare oltre, non c'è più nulla da fare. Ed invece no, si va avanti, si trova l'energia per andare avanti. Fino alla fine.
Da vedere.
È un anime che ti coglie di sorpresa, soprattutto nell'8° (se non erro) episodio. Dove accade ciò che in nessun anime accade mai così presto. Sembra quasi che la storia implodi, che oramai è inutile guardare oltre, non c'è più nulla da fare. Ed invece no, si va avanti, si trova l'energia per andare avanti. Fino alla fine.
Da vedere.
Sembra impossibile, ma la Gainax non è capace a NON fare anime che meritino di essere definiti Kolossal, ed infatti anche questo Tengen Toppa Gurren Lagann, creato sulle basi dell'esperimento Diebuster, merita di essere definito tale.
Di per sé a prima vista Gurren Lagann non sembra essere niente di speciale, anche la trama in partenza è piuttosto semplice, con il protagonista sfigato e il protagonista figo che vengono attaccati dal cattivone di turno, ed incontrano la sventola durante lo scontro per poi riuscire non si sa come ad attivare il mecha invincibile che disintegra il cattivo come se niente fosse.
Tuttavia ben presto ci si accorge che la storia non è così banale come sembra e da metà serie in poi comincia ad avere colpi di scena a livello di storia davvero interessanti. Ma non è nei colpi di scena che la trama di TTGL trova il suo punto di forza, difatti ciò che rende Gurren Lagann unico è il fatto che decide di togliere i freni a tutti gli elementi tipici del suo genere: prende il pilota sicuro di sé (in questo caso Kamina) e lo carica ancora di più, rendendolo un personaggio dal carisma elevatissimo; prende il robot di turno e lo fa man mano che la storia avanza più grosso, più figo e più esagerato; insomma, ciò che Gurren Lagann riesce a fare è esagerare al punto giusto tutti gli elementi basilari del genere mecha, senza renderli di cattivo gusto o inutili.
Proprio questa esagerazione onnipresente nell'anime conferisce alle battaglie un clima di epicità di livello stratosferico, forse il più alto mai raggiunto da un anime mecha.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi è stato fatto un lavorone: tutti i personaggi presenti in TTGL vantano una personalità ricca di sfaccettature che li rende unici (eccezionale a mio parere il lavoro fatto sulla maturazione di "Rossiu", si scrive così?).
Passiamo ora al fattore tecnico: per quanto riguarda il disegno, le immagini sono sempre pulitissime e la combinazione tra il disegno standard e il disegno stile "manga" è ottima, inoltre le animazioni sono fluidissime e riescono a dare al combattimento il ritmo frenetico che gli autori volevano esprimere.
Il character design è un'evoluzione di quello visto in Diebuster ed è azzeccatissimo per il genere d'anime che rappresenta TTGL.
Chiudendo con il sonoro ottimo il doppiaggio italiano, in particolare azzeccatissime le voci di Nya e Yoko, mentre per quanto riguarda la colonna sonora siamo di fronte a una delle migliori produzioni degli ultimi anni, una nota di merito in particolare alla magnifica "Libera me from hell".
In definitiva, TTGL rappresenta insieme a Code Geass il punto d'apice raggiunto dalla fantascienza post-Evangelion, è un prodotto che nessun vero appassionato d' anime dovrebbe lasciarsi sfuggire: DA VEDERE ASSOLUTAMENTE.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 10
TRAMA: 8.5
SONORO: 10
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 9.5
GLOBALE: 9.5
Di per sé a prima vista Gurren Lagann non sembra essere niente di speciale, anche la trama in partenza è piuttosto semplice, con il protagonista sfigato e il protagonista figo che vengono attaccati dal cattivone di turno, ed incontrano la sventola durante lo scontro per poi riuscire non si sa come ad attivare il mecha invincibile che disintegra il cattivo come se niente fosse.
Tuttavia ben presto ci si accorge che la storia non è così banale come sembra e da metà serie in poi comincia ad avere colpi di scena a livello di storia davvero interessanti. Ma non è nei colpi di scena che la trama di TTGL trova il suo punto di forza, difatti ciò che rende Gurren Lagann unico è il fatto che decide di togliere i freni a tutti gli elementi tipici del suo genere: prende il pilota sicuro di sé (in questo caso Kamina) e lo carica ancora di più, rendendolo un personaggio dal carisma elevatissimo; prende il robot di turno e lo fa man mano che la storia avanza più grosso, più figo e più esagerato; insomma, ciò che Gurren Lagann riesce a fare è esagerare al punto giusto tutti gli elementi basilari del genere mecha, senza renderli di cattivo gusto o inutili.
Proprio questa esagerazione onnipresente nell'anime conferisce alle battaglie un clima di epicità di livello stratosferico, forse il più alto mai raggiunto da un anime mecha.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi è stato fatto un lavorone: tutti i personaggi presenti in TTGL vantano una personalità ricca di sfaccettature che li rende unici (eccezionale a mio parere il lavoro fatto sulla maturazione di "Rossiu", si scrive così?).
Passiamo ora al fattore tecnico: per quanto riguarda il disegno, le immagini sono sempre pulitissime e la combinazione tra il disegno standard e il disegno stile "manga" è ottima, inoltre le animazioni sono fluidissime e riescono a dare al combattimento il ritmo frenetico che gli autori volevano esprimere.
Il character design è un'evoluzione di quello visto in Diebuster ed è azzeccatissimo per il genere d'anime che rappresenta TTGL.
Chiudendo con il sonoro ottimo il doppiaggio italiano, in particolare azzeccatissime le voci di Nya e Yoko, mentre per quanto riguarda la colonna sonora siamo di fronte a una delle migliori produzioni degli ultimi anni, una nota di merito in particolare alla magnifica "Libera me from hell".
In definitiva, TTGL rappresenta insieme a Code Geass il punto d'apice raggiunto dalla fantascienza post-Evangelion, è un prodotto che nessun vero appassionato d' anime dovrebbe lasciarsi sfuggire: DA VEDERE ASSOLUTAMENTE.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 10
TRAMA: 8.5
SONORO: 10
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 9.5
GLOBALE: 9.5
Un anime semplicemente stupendo, per non dire epico, la cui indiscutibile bellezza è minata, a mio modo di vedere, solo da alcune scelte fatte dall'autore in merito alla fine di alcuni personaggi (di cui non farò il nome per evitare inutile spoiler). Graficamente ottimo e con una colonna sonora meravigliosa, ha tutti i requisiti per entrare di diritto nell'Olimpo degli anime. Va inoltre sottolineato che nonostante il grande successo ottenuto stiamo parlando di un anime tutto sommato breve (soli 27 episodi), che prende le distanze dalle classiche serie prolungate solo per guadagnare facilmente (tanto per fare un esempio, la saga GT di Dragon Ball). Come già detto prima però (e questo è un parere personale) trovo davvero esagerato il numero dei "buoni" venuti a mancare nel corso dell'opera, anche se per lo meno una (la più clamorosa) era probabilmente indispensabile per il proseguimento dell'opera. Questa piccola "pecca" non mi impedirà comunque di assegnare un 10 più che meritato a quello che è, sia per trame e caratterizzazione dei personaggi che per realizzazione tecnica, un anime destinato a essere ricordato come una dei migliori del suo genere e in generale.
Gurren Lagann è un anime spettacolare pieno di azione, avventura, e comicità. Un prodotto molto bello ed affascinante pieno di sentimenti.
L'anime a prima vista può sembrare di qualcosa di già visto, per via della presenza di robot che vengono usati come armi da guerra, ma qualcosa di diverso c'è e lo si può notare da come la storia viene rappresentata.
La storia è caratterizzata da molti elementi che la rendono unica nel suo genere, come la voglia di libertà, la determinazione, lo stato psicologico ed emotivo dei personaggi ecc...
La grafica è molto suggestiva e il design i si abbina a pennello col carattere dei personaggi.
Un anime che prende molto in tutti i campi, anche le sigle e le colonne sonore rendono partecipe lo spettatore.
Voto: 10
L'anime a prima vista può sembrare di qualcosa di già visto, per via della presenza di robot che vengono usati come armi da guerra, ma qualcosa di diverso c'è e lo si può notare da come la storia viene rappresentata.
La storia è caratterizzata da molti elementi che la rendono unica nel suo genere, come la voglia di libertà, la determinazione, lo stato psicologico ed emotivo dei personaggi ecc...
La grafica è molto suggestiva e il design i si abbina a pennello col carattere dei personaggi.
Un anime che prende molto in tutti i campi, anche le sigle e le colonne sonore rendono partecipe lo spettatore.
Voto: 10
Gurren Lagann è stato prodotto da Gainax nel 2007 e segue le impronte e lo stile di Diebuster e FLCL, a cui si avvicina sia graficamente che per l’esagerazione e la follia di alcune situazioni.
Si tratta di un titolo molto particolare che riesce a fare esaltare chi entra in sintonia con i personaggi e l’ambientazione, mentre potrebbe apparire come un’accozzaglia di situazioni senza senso e poco coerenti ad altri. Propone un cast di personaggi vasto e vario, che spazia tra protagonisti carismatici e sopra le righe, comprimari fortemente caratterizzati e avversari fuori dagli schemi e con tratti molto caricaturali. Verranno seguiti nella loro crescita e alcuni di loro impareranno a diventare uomini e a caricarsi responsabilità che inizialmente non sembravano in grado di poter gestire.
L’intera serie è piena di citazioni e vengono proposte continuamente frasi d’effetto ed esaltanti, che fanno dell’assurdità e dell’esagerazione il loro punto forte. Se sarete in sintonia con quanto proposto, vi rimarranno in mente e in diverse occasioni sapranno esaltarvi.
La trama, per quanto possa sembrare sconclusionata, si dimostra piuttosto articolata e traccia un percorso ampio: inizia da un mondo sotterraneo limitato e angusto, per poi giungere agli ampi e deserti spazi della superficie. Questo sarà il punto di partenza per puntare al cielo, alle stelle e all’universo. Si tratta di un viaggio epico costellato di momenti comici, emozionanti e drammatici, per arrivare ad una conclusione dove è ancora l’esagerazione a farla da padrona, ma in cui tutte le cose vanno al loro posto.
Simon è un giovane ragazzo che vive all’interno di un villaggio sotterraneo e che ha un solo obiettivo nella sua vita, quello di scavare con la trivella per il bene della comunità. Kamina ha invece ben altre ambizioni ed cerca di spingere i compagni, tra cui Simon, a raggiungere la superficie, per i più solo una leggenda. L’occasione si presenta quando il soffitto della grotta viene sfondato da un gigantesco mecha e da una prorompente ragazza, Yoko. Simon, spinto da Kamina, si mette alla guida di un piccolo e strano robot a forma di faccia trovato per caso in una delle sue gallerie…
Gurren Lagann riprende i canoni ormai stratificati e abusati da centinaia serie robotiche e prova a stravolgerli, divertendosi a prendere in giro e citare, acquisendo poi una personalità propria forte e carismatica. Ricorda per l’ironia che lo impregna Daitarn 3, anime a cui sicuramente l’opera Gainax deve molto, pur essendo due prodotti estremamente diversi.
Per apprezzare la serie si deve superare la razionalità e lasciarsi trasportare dagli eventi e dai personaggi, evitando di guardare in modo puntiglioso quanto narrato, ma provando cogliere lo spirito di Kamina, il vero trascinatore e motore degli eventi.
Dal punto di vista tecnico propone una splendida colonna sonora che esalta sequenze di grande effetto e dal devastante carico emozionale. Lo stile grafico è in alcuni episodi graffiato e sporco, ma sempre efficace e gradevole nell’aspetto. Le animazioni si attestano mediamente su livelli molto buoni, con un gran utilizzo di linee e luci nelle sequenze più concitate, che riescono a garantire un alto grado di epicità e, anche in questo caso, esagerazione.
Si tratta sicuramente di un titolo di punta e non a caso è riuscito a fare breccia nel cuore di molti appassionati che Dynit non intende deludere, grazie ad un’edizione venduta a un prezzo onesto e splendidamente confezionata. La serie è offerta in due BOX che sono facilmente reperibili a un costo di 45 euro cadauno, proposti in due solidi e ricchi digipack da tre DVD. Si nota da subito l’ampio booklet di 80 pagine con illustrazioni, approfondimenti e schizzi preparatori, mentre all’interno dei dischi, oltre i soliti trailer e sigle, meritano una segnalazione la versione televisiva dell’episodio 6, che nella versione DVD è stato proposto con alcune modifiche, l’anticipazione comparsa nell’episodio 5 e un piccolo documentario intitolato “Yoko visita la Gainax”. Il doppiaggio, che in molti avranno sentito nel passaggio televisivo su Rai 4, è fatto con cura e riesce a mantenere in modo abbastanza fedele il pathos delle principali sequenze chiave dell’anime.
Si tratta di un titolo molto particolare che riesce a fare esaltare chi entra in sintonia con i personaggi e l’ambientazione, mentre potrebbe apparire come un’accozzaglia di situazioni senza senso e poco coerenti ad altri. Propone un cast di personaggi vasto e vario, che spazia tra protagonisti carismatici e sopra le righe, comprimari fortemente caratterizzati e avversari fuori dagli schemi e con tratti molto caricaturali. Verranno seguiti nella loro crescita e alcuni di loro impareranno a diventare uomini e a caricarsi responsabilità che inizialmente non sembravano in grado di poter gestire.
L’intera serie è piena di citazioni e vengono proposte continuamente frasi d’effetto ed esaltanti, che fanno dell’assurdità e dell’esagerazione il loro punto forte. Se sarete in sintonia con quanto proposto, vi rimarranno in mente e in diverse occasioni sapranno esaltarvi.
La trama, per quanto possa sembrare sconclusionata, si dimostra piuttosto articolata e traccia un percorso ampio: inizia da un mondo sotterraneo limitato e angusto, per poi giungere agli ampi e deserti spazi della superficie. Questo sarà il punto di partenza per puntare al cielo, alle stelle e all’universo. Si tratta di un viaggio epico costellato di momenti comici, emozionanti e drammatici, per arrivare ad una conclusione dove è ancora l’esagerazione a farla da padrona, ma in cui tutte le cose vanno al loro posto.
Simon è un giovane ragazzo che vive all’interno di un villaggio sotterraneo e che ha un solo obiettivo nella sua vita, quello di scavare con la trivella per il bene della comunità. Kamina ha invece ben altre ambizioni ed cerca di spingere i compagni, tra cui Simon, a raggiungere la superficie, per i più solo una leggenda. L’occasione si presenta quando il soffitto della grotta viene sfondato da un gigantesco mecha e da una prorompente ragazza, Yoko. Simon, spinto da Kamina, si mette alla guida di un piccolo e strano robot a forma di faccia trovato per caso in una delle sue gallerie…
Gurren Lagann riprende i canoni ormai stratificati e abusati da centinaia serie robotiche e prova a stravolgerli, divertendosi a prendere in giro e citare, acquisendo poi una personalità propria forte e carismatica. Ricorda per l’ironia che lo impregna Daitarn 3, anime a cui sicuramente l’opera Gainax deve molto, pur essendo due prodotti estremamente diversi.
Per apprezzare la serie si deve superare la razionalità e lasciarsi trasportare dagli eventi e dai personaggi, evitando di guardare in modo puntiglioso quanto narrato, ma provando cogliere lo spirito di Kamina, il vero trascinatore e motore degli eventi.
Dal punto di vista tecnico propone una splendida colonna sonora che esalta sequenze di grande effetto e dal devastante carico emozionale. Lo stile grafico è in alcuni episodi graffiato e sporco, ma sempre efficace e gradevole nell’aspetto. Le animazioni si attestano mediamente su livelli molto buoni, con un gran utilizzo di linee e luci nelle sequenze più concitate, che riescono a garantire un alto grado di epicità e, anche in questo caso, esagerazione.
Si tratta sicuramente di un titolo di punta e non a caso è riuscito a fare breccia nel cuore di molti appassionati che Dynit non intende deludere, grazie ad un’edizione venduta a un prezzo onesto e splendidamente confezionata. La serie è offerta in due BOX che sono facilmente reperibili a un costo di 45 euro cadauno, proposti in due solidi e ricchi digipack da tre DVD. Si nota da subito l’ampio booklet di 80 pagine con illustrazioni, approfondimenti e schizzi preparatori, mentre all’interno dei dischi, oltre i soliti trailer e sigle, meritano una segnalazione la versione televisiva dell’episodio 6, che nella versione DVD è stato proposto con alcune modifiche, l’anticipazione comparsa nell’episodio 5 e un piccolo documentario intitolato “Yoko visita la Gainax”. Il doppiaggio, che in molti avranno sentito nel passaggio televisivo su Rai 4, è fatto con cura e riesce a mantenere in modo abbastanza fedele il pathos delle principali sequenze chiave dell’anime.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il tanto acclamato capolavoro che ha riportato alla ribalta la Gainax dopo anni di stallo. Ed è proprio partendo dalla Gainax che sono state mosse le prime critiche di somiglianze con le sue serie e non. Partendo dal presupposto che Tengen Toppa Gurren Lagann si presenta appunto come un contenitore di citazioni e di stereotipi riguardanti il genere mecha, le accuse quindi perdono spessore. Nonostante quest'anime sia "alimentato" da alcuni suoi predecessori più noti, ciò non porta nessuna sensazione di deja vù. Gli autori sono stati abilissimi nel creare una storia accattivante e piacevole da seguire.
A primo impatto TTGL può sembrare una "tamarrata" (e lo si nota decisamente nella battaglia finale), anzi, per meglio dire lo è; ma è proprio per questo che l'anime è affascinante. Pur essendoci grosse quantità di fanservice ciò non trasforma l'anime in un festival di insulsaggini. I personaggi sono carismatici e ben caratterizzati ed hanno un design letteralmente fantastico (leggasi anche: tamarro), mentre il mecha design è abbastanza innovativo ed originale pur essendoci alcuni precedenti in altre serie. Le animazioni in battaglia sono eccellenti e fanno molto stile "videogioco".
Le situazioni che vengono proposte in TTGL sono al limite dell'inverosimile (alternate anche da una piccola dose di demenza) e dello spiegabile, ma ricordiamoci che stiamo parlando sempre di un anime dall'impronta sci-fi.
Gli episodi in totale sono 27, abbastanza perché una serie si concluda degnamente e in modo incalzante; nessun episodio si trova fuori dalla storia principale. Pur essendoci 27 episodi la storia viene suddivisa a metà da 2 grandi blocchi tra i quali vi è un gap temporale abbastanza ampio (7 anni di pace all'incirca), che lasciano molti interrogativi allo spettatore colmabili solo dalla fantasia e da alcuni minuti di flashback sparsi qua e là.
Consiglio quest'anime a chiunque abbia voglia di una buona dose d'azione condita da sentimenti più o meno profondi. Per chi non ha mai masticato il genere mecha forse quest'anime è consigliato per avvicinarsi al suddetto genere, mentre chi è esperto credo proprio che si divertirà a scovare e criticare/acclamare le innumerevoli citazioni che vi sono presenti.
Il voto finale sarebbe un 10, che però scende a 9.5. Forse l'unico difetto è l'ecatombe troppo forzata che si scatena a fine serie (meglio non spoilerare più di tanto).
Il tanto acclamato capolavoro che ha riportato alla ribalta la Gainax dopo anni di stallo. Ed è proprio partendo dalla Gainax che sono state mosse le prime critiche di somiglianze con le sue serie e non. Partendo dal presupposto che Tengen Toppa Gurren Lagann si presenta appunto come un contenitore di citazioni e di stereotipi riguardanti il genere mecha, le accuse quindi perdono spessore. Nonostante quest'anime sia "alimentato" da alcuni suoi predecessori più noti, ciò non porta nessuna sensazione di deja vù. Gli autori sono stati abilissimi nel creare una storia accattivante e piacevole da seguire.
A primo impatto TTGL può sembrare una "tamarrata" (e lo si nota decisamente nella battaglia finale), anzi, per meglio dire lo è; ma è proprio per questo che l'anime è affascinante. Pur essendoci grosse quantità di fanservice ciò non trasforma l'anime in un festival di insulsaggini. I personaggi sono carismatici e ben caratterizzati ed hanno un design letteralmente fantastico (leggasi anche: tamarro), mentre il mecha design è abbastanza innovativo ed originale pur essendoci alcuni precedenti in altre serie. Le animazioni in battaglia sono eccellenti e fanno molto stile "videogioco".
Le situazioni che vengono proposte in TTGL sono al limite dell'inverosimile (alternate anche da una piccola dose di demenza) e dello spiegabile, ma ricordiamoci che stiamo parlando sempre di un anime dall'impronta sci-fi.
Gli episodi in totale sono 27, abbastanza perché una serie si concluda degnamente e in modo incalzante; nessun episodio si trova fuori dalla storia principale. Pur essendoci 27 episodi la storia viene suddivisa a metà da 2 grandi blocchi tra i quali vi è un gap temporale abbastanza ampio (7 anni di pace all'incirca), che lasciano molti interrogativi allo spettatore colmabili solo dalla fantasia e da alcuni minuti di flashback sparsi qua e là.
Consiglio quest'anime a chiunque abbia voglia di una buona dose d'azione condita da sentimenti più o meno profondi. Per chi non ha mai masticato il genere mecha forse quest'anime è consigliato per avvicinarsi al suddetto genere, mentre chi è esperto credo proprio che si divertirà a scovare e criticare/acclamare le innumerevoli citazioni che vi sono presenti.
Il voto finale sarebbe un 10, che però scende a 9.5. Forse l'unico difetto è l'ecatombe troppo forzata che si scatena a fine serie (meglio non spoilerare più di tanto).
Eccomi a parlare di un altro lavoro dello studio gainax, ovvero Tengen Toppa Guren Lagann. La serie racconta le vicende di Simon, un ragazzo che vive in un villaggio sotto terra. Il ragazzo trova una mech, scavando come fa di solito, e lo usa per salire in superficie con il suo caro amico Kamina. I due, una volta saliti in superficie scopriranno che la vita è molto difficile e che vi sono molti altri mech guidati da uomini bestia che hanno il compito di uccidere gli umani.
L’anime non è complicato da seguire ed è molto scorrevole, riserva allo spettatore alcune sorprese ed alterna episodi molto divertenti ad alcuni tristi.
I personaggi sono caratterizzati bene e vi innamorerete di alcuni di essi. E' questo ad esempio il caso di Kamina, vera e proprio anima dell’anime.
Tecnicamente la serie è ottima, il disegno è pulito, i colori vivaci e le animazioni molto fluide.
Le colonne sonore che accompagno gli scontri e l'opening vi trascineranno, rendendo tutto molto più emozionante.
In conclusione, Gurren Lagann è un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista, adatto a tutti e che accompagnerà lo spettatore in una avventura leggera, coinvolgente ed emozionante, strappando per di più anche qualche lacrima ai più sensibili.
L’anime non è complicato da seguire ed è molto scorrevole, riserva allo spettatore alcune sorprese ed alterna episodi molto divertenti ad alcuni tristi.
I personaggi sono caratterizzati bene e vi innamorerete di alcuni di essi. E' questo ad esempio il caso di Kamina, vera e proprio anima dell’anime.
Tecnicamente la serie è ottima, il disegno è pulito, i colori vivaci e le animazioni molto fluide.
Le colonne sonore che accompagno gli scontri e l'opening vi trascineranno, rendendo tutto molto più emozionante.
In conclusione, Gurren Lagann è un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista, adatto a tutti e che accompagnerà lo spettatore in una avventura leggera, coinvolgente ed emozionante, strappando per di più anche qualche lacrima ai più sensibili.
Gurren Lagann è un anime che va visto, senza scuse. Finalmente, dopo tanto tempo passato a produrre serie di qualità decisamente altalenante, la Gainax è tornata a sfornare un capolavoro, un vero fulmine a ciel sereno nel panorama anime dei nostri giorni, superando anche le più rosee aspettative.
Come tutti i grandi lavori prodotti dalla Gainax, anche Gurren Lagann è qualcosa di complesso: sotto la scorza di un comune shounen robotico ultra-spettacolare si cela l'anima di un cartone completo, adulto e freschissimo in tutti i suoi aspetti. A dir la verità le prime tre-quattro puntate mi sembrarono un po' banali, ma passati i primi indugi, ogni episodio si è rivelato un gioiello sotto tutti i punti di vista. Il protagonista, Simon, è, ancora una volta, un ragazzino timido, insicuro e orfano, e, anche in questo caso, sarà la sua evoluzione interiore (e quella degli altri personaggi) a guidare la storia. Che non è solo uno stralcio di trama comprensibile per sfoggiare una quantità allucinante di combattimenti ed effetti speciali fini a sé stessi, come si potrebbe pensare, ma una vera storia, perfettamente studiata e senza momenti di cedimento, che non disdegna neppure di rispolverare qualche luogo comune tipico degli shounen.
Altro punto di forza di Gurren Lagann è la strabiliante realizzazione tecnica, che ripesca l'azione e la follia sgangherate a cui la Gainax ci aveva abituati con "FLCL", "Abenobashi", "RE Cutie Honey" e "Diebuster", approfondendole e raggiungendo esiti a dir poco sbalorditivi: un coloratissimo tripudio di esagerazioni, sperimentazione (disegni abbozzati, tratti grezzi, inquadrature particolari), computer grafica ed esplosioni (e che esplosioni!) che rendono in maniera eccelsa le scene di combattimento tra mecha e non solo (un esempio è la puntata 6, la più goliardica della serie, in cui hanno anche un cameo numerose eroine Gainax). Il character design è fantastico, come pure risulta gustosissimo il fanservice.
Parlando invece della sua componente morale, inizialmente Gurren Lagann potrebbe far storcere il naso a chi non ama ideologie eccessivamente ottimiste e solari, ma non si tratta di buonismo bello e buono. Il sentimento alla base della serie è la speranza e la forza di volontà (che erano tra l'altro cardini pure di "Evangelion"), due qualità sicuramente non onnipotenti, ma la cui mancanza ci renderebbe impotenti di fronte alle avversità, così come, senza di esse, i nostri protagonisti non sarebbero fuggiti dal sottosuolo, non avrebbero combattuto gli uomini bestia e non avrebbero, sette anni dopo, rimediato ai loro errori.
Insomma, questo anime è assolutamente una perla, probabilmente il miglior prodotto Gainax dopo Evangelion e "Il mistero della pietra azzurra". Sicuramente, un posto nella storia dell'animazione (e nel mio cuore) lo ha già guadagnato, a pieno titolo.
Come tutti i grandi lavori prodotti dalla Gainax, anche Gurren Lagann è qualcosa di complesso: sotto la scorza di un comune shounen robotico ultra-spettacolare si cela l'anima di un cartone completo, adulto e freschissimo in tutti i suoi aspetti. A dir la verità le prime tre-quattro puntate mi sembrarono un po' banali, ma passati i primi indugi, ogni episodio si è rivelato un gioiello sotto tutti i punti di vista. Il protagonista, Simon, è, ancora una volta, un ragazzino timido, insicuro e orfano, e, anche in questo caso, sarà la sua evoluzione interiore (e quella degli altri personaggi) a guidare la storia. Che non è solo uno stralcio di trama comprensibile per sfoggiare una quantità allucinante di combattimenti ed effetti speciali fini a sé stessi, come si potrebbe pensare, ma una vera storia, perfettamente studiata e senza momenti di cedimento, che non disdegna neppure di rispolverare qualche luogo comune tipico degli shounen.
Altro punto di forza di Gurren Lagann è la strabiliante realizzazione tecnica, che ripesca l'azione e la follia sgangherate a cui la Gainax ci aveva abituati con "FLCL", "Abenobashi", "RE Cutie Honey" e "Diebuster", approfondendole e raggiungendo esiti a dir poco sbalorditivi: un coloratissimo tripudio di esagerazioni, sperimentazione (disegni abbozzati, tratti grezzi, inquadrature particolari), computer grafica ed esplosioni (e che esplosioni!) che rendono in maniera eccelsa le scene di combattimento tra mecha e non solo (un esempio è la puntata 6, la più goliardica della serie, in cui hanno anche un cameo numerose eroine Gainax). Il character design è fantastico, come pure risulta gustosissimo il fanservice.
Parlando invece della sua componente morale, inizialmente Gurren Lagann potrebbe far storcere il naso a chi non ama ideologie eccessivamente ottimiste e solari, ma non si tratta di buonismo bello e buono. Il sentimento alla base della serie è la speranza e la forza di volontà (che erano tra l'altro cardini pure di "Evangelion"), due qualità sicuramente non onnipotenti, ma la cui mancanza ci renderebbe impotenti di fronte alle avversità, così come, senza di esse, i nostri protagonisti non sarebbero fuggiti dal sottosuolo, non avrebbero combattuto gli uomini bestia e non avrebbero, sette anni dopo, rimediato ai loro errori.
Insomma, questo anime è assolutamente una perla, probabilmente il miglior prodotto Gainax dopo Evangelion e "Il mistero della pietra azzurra". Sicuramente, un posto nella storia dell'animazione (e nel mio cuore) lo ha già guadagnato, a pieno titolo.
"Gundam"? "Evangelion"? "Capitan Harlock"?... Gurren Lagann prende tutto! L'anime in questione, Tengen Toppa Gurren-Lagann, raccoglie e sfrutta, come eredità, molti aspetti caratteristici e caratterizzanti di alcune delle maggiori serie anime realizzate. Sfrutta una buona caratterizzazione ed introspezione "positivistica" della vita molto ispirata ad Evangelion, un reparto costumistico di tutto rispetto e di grande effetto ispirato al succitato Capitan Harlock, nonché una varietà di combattimenti, mosse e mecha a disposizione molto "gundamiana".
Altro tratto caratteristico è il... Boom!Boom! Kaboom!
Esatto, le esplosioni e le situazioni crescono in proporzione all'aumento di forza dei protagonisti che acquisiscono sempre più consapevolezza e potere dei propri mezzi.
Caratterizzati i tratti particolari, continuiamo il nostro iter descrittivo parlando del piatto forte dell'animazione: la trama.
Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare, la storia narrata coinvolge ed appassiona per la sua semplicità e per la sua capacità di dipanare a poco a poco le informazioni e le situazioni di cui si è all'oscuro. Lo spettatore infatti evolve le proprie conoscenze assieme ai protagonisti, ne diventa parte e gli si affeziona a tal punto da desiderare quel finale tanto banale quanto scontato che è l'happy-end più classico.
C'è una teoria secondo la quale il desiderare un happy-end classicheggiante e banale sia sintomo di attaccamento ed immedesimazione da parte dello spettatore... ecco, Gurren Lagann ha tale effetto collaterale.
Purtroppo tale situazione non si viene a creare, in quanto il finale proposto non è per nulla felicissimo; di contro esso è molto esaustivo in quanto non lascia nessun punto irrisolto e nessuna informazione celata allo spettatore, il quale alla fine possiederà una visione d'insieme di tutto l'iter fatto dai protagonisti.
Altro punto a favore della serie è la caratterizzazione dei personaggi, ben curati, anche se non maniacalmente. Ad essi viene dedicato abbastanza tempo, in relazione al numero di puntate (ventisette), ed è tangibile la loro evoluzione psicologica (soprattutto del protagonista principale: Simon.
Il comparto tecnico è di buonissima qualità: ottime animazioni ed gli effetti sonori.
Il doppiaggio è all'altezza e non difetta di carisma o sbavature.
L'unico appunto sta nella soggettività con la quale si possono intendere i repentini cambi d'inquadratura ed immagine i quali possono non piacere, ma adattissimi al contesto scelto dall'anime.
In definitiva, Tengen Toppa Gurren Lagann è un buonissimo titolo, che rinnova ed unisce le varie strade intraprese dal genere "mecha", affiancando ad ottimi elementi tratti dai predecessori una trama intelligente, interessante e non necessariamente banale. L'anime riesce a piacere anche agli scettici del genere e a far innamorare i neofiti. D'altro canto c'è il rovescio della medaglia: la banalità dei combattimenti e di alcune situazioni che, all'occhio di un critico esperto e condizionato, possono far storcere il naso.
Nel caso in cui si ci facesse prendere dal pregiudizio si rischierebbe di perdere un ottimo titolo ed una storia interessante, e di non capire ciò che rappresentano i personaggi della vicenda: la voglia di riuscire.
Altro tratto caratteristico è il... Boom!Boom! Kaboom!
Esatto, le esplosioni e le situazioni crescono in proporzione all'aumento di forza dei protagonisti che acquisiscono sempre più consapevolezza e potere dei propri mezzi.
Caratterizzati i tratti particolari, continuiamo il nostro iter descrittivo parlando del piatto forte dell'animazione: la trama.
Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare, la storia narrata coinvolge ed appassiona per la sua semplicità e per la sua capacità di dipanare a poco a poco le informazioni e le situazioni di cui si è all'oscuro. Lo spettatore infatti evolve le proprie conoscenze assieme ai protagonisti, ne diventa parte e gli si affeziona a tal punto da desiderare quel finale tanto banale quanto scontato che è l'happy-end più classico.
C'è una teoria secondo la quale il desiderare un happy-end classicheggiante e banale sia sintomo di attaccamento ed immedesimazione da parte dello spettatore... ecco, Gurren Lagann ha tale effetto collaterale.
Purtroppo tale situazione non si viene a creare, in quanto il finale proposto non è per nulla felicissimo; di contro esso è molto esaustivo in quanto non lascia nessun punto irrisolto e nessuna informazione celata allo spettatore, il quale alla fine possiederà una visione d'insieme di tutto l'iter fatto dai protagonisti.
Altro punto a favore della serie è la caratterizzazione dei personaggi, ben curati, anche se non maniacalmente. Ad essi viene dedicato abbastanza tempo, in relazione al numero di puntate (ventisette), ed è tangibile la loro evoluzione psicologica (soprattutto del protagonista principale: Simon.
Il comparto tecnico è di buonissima qualità: ottime animazioni ed gli effetti sonori.
Il doppiaggio è all'altezza e non difetta di carisma o sbavature.
L'unico appunto sta nella soggettività con la quale si possono intendere i repentini cambi d'inquadratura ed immagine i quali possono non piacere, ma adattissimi al contesto scelto dall'anime.
In definitiva, Tengen Toppa Gurren Lagann è un buonissimo titolo, che rinnova ed unisce le varie strade intraprese dal genere "mecha", affiancando ad ottimi elementi tratti dai predecessori una trama intelligente, interessante e non necessariamente banale. L'anime riesce a piacere anche agli scettici del genere e a far innamorare i neofiti. D'altro canto c'è il rovescio della medaglia: la banalità dei combattimenti e di alcune situazioni che, all'occhio di un critico esperto e condizionato, possono far storcere il naso.
Nel caso in cui si ci facesse prendere dal pregiudizio si rischierebbe di perdere un ottimo titolo ed una storia interessante, e di non capire ciò che rappresentano i personaggi della vicenda: la voglia di riuscire.
Questa serie Mecha è veramente unica e speciale, ripensando ai protagonisti e agli avvenimenti alla maggior parte degli utenti verrebbe in mente la frase “Con chi credi di avere a che fare?”, ma secondo me è più rappresentativo il credo della Brigata Gurenn, “Dai un calcio alla ragione e fai posto all’impossibile”, perché è proprio questo che riuscirà a fare, la prima cosa “impossibile” è stata farmi adorare un anime mecha, cosa che raramente mi è accaduto, inoltre ha rappresentato la luce per i fan italiani, perché nella desolazione di anime trasmessi in Italia è arrivata come un diamante lucente a far risplendere nuovamente il sole sul mercato degli anime, sia in TV che in DVD, un mercato sempre più ombroso e stanco che necessitava la spinta di un prodotto simile. Comunque credo che la nomea di diamante si adatti perfettamente a questa serie, perché definirla una perla farebbe sicuramente pensare un prodotto completo a tutto tondo, invece Gurren Lagann è un prodotto completo, dove ogni faccia del prodotto e intagliata con cura, in grado di riflettere la luce in un radioso arcobaleno, ma mantenendo una marcata differenza tra i vari aspetti, riuscendo però a miscelare il tutto perfettamente, prendendo così una forma idilliaca e soave.
Trama
In una Terra devastata gli uomini son costretti a vivere in villaggi sotterranei, nella paura dei continui terremoti e ignorando se ci siano altri villaggi vicini o lontani, tutto questo perché la superficie è dominata dai perfidi Uomini-bestia che se trovano umani in superficie hanno l’ordine di Lord Genome, il Re Spirale, di ucciderli. Il problema vero sta nel fatto che questi nemici attaccano su dei colossali Gunmen, eliminando quindi ogni possibilità di resistenza convenzionale.
Però nella città di Jiha un ragazzino di nome Simon “lo scavabuchi” trova una piccolissima trivella dorata, ignorando quale sia il suo scopo ma scoprendolo ben presto, infatti durante una delle fasi di scavo trova uno stranissimo Mecha, una enorme faccia con degli arti corti e tozzi!
Sorpreso dalla scoperta corre dal “fratello” Kamina che si trova in prigione per via dei suoi continui tentativi di ribellione al capo villaggio per riuscire ad andare in superficie alla ricerca del padre, ma accade l’inaspettato, quello che sembra un comune terremoto si rivela un colossale Gunmen armato fino ai denti… anzi, con i denti per meglio dire!
Nel vedere quel soffitto sfondato il cuore di Kamina si lascia prendere dall’impetuosità e si presenta a sfidare l’enorme nemico, ma l’impresa suicida viene sventata grazie a Simon, che è riuscito a far partire il “faccione” grazie al Core Drill, la piccola trivella trovata in precedenza, che funziona da incanalatore per l’energia spirituale del pilota, peccato però che questo mecha sia molto più piccolo del Gunmen!
Ma fortunatamente arriva Yoko a dar loro manforte, la ragazza arriva dalla superficie e svela loro che c’è una piccola resistenza che sta provando a vivere all’esterno!
Così con il “faccione” e l’esperienza di Yoko riescono ad abbattere il Gunmen e i due ragazzi vedono finalmente il cielo.
Questo sarà il primo soffitto di una lunga serie, la maggior parte ovviamente sarà simbolica, come quella di riuscire a catturare un Gunmen nemico, quello di attraversare il mare, quello di arrivare a Teppelin, la capitale, tutte imprese ritenute impossibili, ma ogni volta che i nostri eroi ne compieranno una avranno un altro soffitto da rompere, nei primi episodi Kamina promette a Simon che il loro prossimo soffitto sarà la Luna. Niente di più vero.
La bellezza della trama consiste anche in una chiave narrativa mai banale o noiosa, ripensando a tutta la storia ventisette episodi sembrano quasi pochi, ma in realtà tutto si sviluppa sotto una geniale “spirale” di eventi ottimamente congegnata, rendendo ogni singolo episodio imperdibile, divertente, geniale e sempre in evoluzione, l’anime può essere diviso in due parti, e la differenza tra le due è incredibile, prima avremo questi villaggi sotterranei lasciati a se stessi verso al deriva, con gli Uomini-bestia a fare il bello e il cattivo tempo sulla superficie, lasciando a tutto un non so che di selvaggio, mentre nella seconda parte tutto è radicalmente cambiato, tutto sarà più tecnico e pensato, non c’è spazio per azioni avventate (quasi) e anche la situazione sociale sarà diversa, nuove gerarchie politiche e nuovi personaggi, mentre quelli vecchi saranno cresciuti rivelando nuove sfaccettature di carattere che potremmo gradire o meno.
Ma non saranno solo quelle le novità, avremo anche i nuovi nemici, animati al computer da una CG superlativa, accompagnati da effetti speciali che sono un chiaro rimando al mondo elettronico, senza contare l’aspetto che strizza l’occhio alle tute del vecchio film “Tron”!
Non preoccupatevi, queste differenze potrebbero sembrare pesanti, ma lo spirito che permea l’opera rimane intatto, forse viene anche ampliato, continuando ad affascinare lo spettatore, forse anche più di prima.
Un altro tocco da maestro sta nell’imprevedibilità dei protagonisti, nel senso che potremmo assistere a morti inaspettate o a protagonisti insospettabili, senza contare i cambi di personalità già citati prima che avverranno nella seconda parte.
Quindi si può dire che anche la trama è stata costruita a spirale, un’evoluzione concentrica continua che sembra allargarsi sempre più, ma che si può vedere anche diversamente, ovvero che per quanto si giri intorno alla fine si arriva sempre al centro.
Animazione e Regia
Hiroyuki Imaishi è il regista di questa fortunata serie, è il suo primo lavoro da regista al di fuori di un OAV, ha avuto altri ruoli sempre in serie Gainax, dove ha cominciato la sua carriera, iniziando con un ruolo da animatore in "Evangelion" e altre varie parti in "FLCL" e "Diebuster", un talento nato e cresciuto in casa Gainax, dove prende il comando per la prima volta di una serie e il risultato e tutt’altro che sgradevole, anzi, ben promette questo “giovane” della classe del '71, con delle ottime inquadrature, epiche scene d’azione e ottime scelte di inquadratura. Speriamo che gli siano affidate presto nuove serie!
Ovviamente la regia da sola non basta, c’è tutto un ottimo staff per l’animazione, ma soprattutto c’è l’eccellente Character Design di Astushi Nishigori, anche lui alla prima esperienza di questo genere, ma che si rivela subito adatto al ruolo, visto che ogni personaggio è studiato nei minimi particolari, non solo caratterialmente (fino all’ultimo compieranno scelte perfettamente compatibili con il loro carattere) ma anche esteriormente, pensando ad ogni minimo movimento, decidere se si vedono gli occhi attraverso i capelli, in che modo riflettono la luce gli occhiali… tutto sarà accuratamente scelto per riflettere al meglio il carisma di ogni personaggio, e il tutto è perfettamente riuscito.
Per il Mecha Design bisogna andare invece a ringraziare You Yoshinari, anche lui con un background corposo e con esperienze passate nella Gainax.
I Gunmen saranno tutti originali, addirittura deliranti in certi casi, non ce ne sarà nessuno con un aspetto sgradevole, sapranno anche dare un senso di forza e agilità impensabili per la grandezza, ma non risulteranno mai lenti o pesanti. Inoltre L’idea di dotare i Gunmen di più facce e di dargli l’abilità di rispecchiare lo stato emotivo del pilota… è stata una grande trovata, un altro segno distintivo che non fa altro che enfatizzare le emozioni che ci trasmettono i momenti più toccanti o adrenalinici.
Un altro applauso va a tutti i rimandi al simbolo della spirale, ci si potrebbe stare delle ore ad ammirare tutte le fantasie concentriche che si trovano all’interno e all’esterno di ogni mecha, da combattimento o da trasporto che sia, certe volte addirittura sono esagerati, come all’interno del Supergalassia, una nave da trasporto con talmente tante trivelle ed effetti a spirale da farvi girare la testa!
Insomma, ogni aspetto è curato, originale e allo stesso tempo strizza l’occhio ad altre serie del passato, sia dalle regie all’aspetto di alcuni personaggi, passando anche per i combattimenti o altri piccoli particolari.
Anche le esplosioni saranno un richiamo ai vecchi anime, con quell’effetto scattoso e disegnato che ricordano i vecchi eroi con i loro combattimenti spaziali, diciamo "Capitan Harlock", tanto per citare il più conosciuto! Certo, altre scene con esplosioni a catena ricorderanno serie più recenti, ma il tutto si fonde perfettamente, nonostante tutti questi rimandi vecchi e nuovi sembra tutta una miscela unica, l’adorerete.
L’unico difetto notato è stata affibbiato a Kobayshi, che si è occupato dell’episodio 4 in maniera del tutto personale, staccandosi completamente dallo stile estetico della serie, cosa per cui è stato criticato duramente da critica e fan, ma che ha regalato una personalità fantastica alle sorelle di Kittan, tanto che poi han dovuto riscrivere anche alcuni Storyboard! Insomma, un errore ben riuscito!
Colonna Sonora
Taku Iwasaki. Un nome che non dovrebbe essere nuovo a molti fan, non solo degli anime, ma anche dei videogames, per i quali ha curato varie colonne sonore, soprattutto nella serie "Onimusha", ma ha partecipato a troppe produzioni per scegliere anche solo un paio di titoli ai quali ha lavorato. Qui compie un lavoro mastodontico. Ci saranno tracce in pieno stile Rock, quasi metal, dove si sente a pieno la rabbia e l’adrenalina che arrivano nei nostri muscoli, stimolati da delle semplici note, ma non solo, avremo anche arie più spensierate e scanzonate per i momenti leggeri, senza contare i silenzi messi alla perfezione per sottolineare i momenti epici o drammatici.
Nella seconda parte anche le musiche seguono la variazione tematica e con dei semplici ritocchi si adattano perfettamente, altre invece, come la canzone più esplicativa dell’opera, "Fight the Power", una canzone dal timbro Hip-Hop rivisitata in chiave elettronica e anche lirica, e i risultati son sorprendenti, soprattutto per la seconda, verrà usata in un momento perfetto, e vi sfido a non ricoprirvi di pelle d’oca.
Per il resto poco da dire, gli effetti sonori sono basilari ma d’effetto, mentre c’è da dire che la Dynit ha scelto un cast di doppiatori azzeccato, tra i migliori sulla piazza han dato un altro po’ di personalità ai personaggi già carismatici.
Edizione Italiana
Bé, la Dynit ha fatto un ottimo lavoro, due box dalla grafica semplice ma accattivante, ed i menù son d’effetto e azzeccati, ogni episodio avrà un suo tema scelto accuratamente. Anche negli extra ci saranno le classiche opening ed ending senza crediti e in versione karaoke, oltre che alla settei gallery, l’episodio 6 in versione censurata e un trivia che ci aiuterà a comprendere tutte le citazioni di cui è piena la serie.
Nel box troveremo anche un booklet, con riassunti degli episodi e corpose informazioni sui mecha e sui personaggi, oltre a dei bellissimi art work e la versione cartacea della settei gallery.
Ora vi chiederete cosa ci sia di eccezionale in tutto ciò, ma la parte migliore deve arrivare. La qualità Audio e Video.
Nonostante siamo nell’era del Bluray Disk e di TV FullHD questi dvd svettano per la qualità, l’encoding è stato eseguito ad altissimi livelli, immagini nitide, colori perfetti, mai una sbavatura a qualsiasi velocità di azione, perfino il rosso che dovrebbe far notare di più i problemi risulta perfetto.
L’audio non è da meno, noterete le minime sfumature sonore anche ascoltando semplicemente con le casse del televisore.
Le citazioni
Questa serie è un idillio di citazioni che i fanatici dell’animazione vorranno provare a trovare tutte, ma pare un’impresa quasi impossibile, ma saremo aiutati dal trivia presente nel dvd, e saranno veramente tante!
Si comincia con cosi basilari, come l’energia della spirale che si ispira alla serie di "Getter Saga", i mecha dal doppio volto presenti in "Great Mazinger", i rimandi a "Starblazers" con gli umani sottoterra e all’aspetto della "Chatedral Terra" che è proprio un omaggio! Anche nel vestiario potremmo ricercare rimandi alle giacche di personaggi Gainax, o anche nelle ombreggiature del corpo di Lord Genome, ma non vorrei dirvi troppo!
Ma ci son allusioni molto più velate, come le regie che ricordano quelle viste in "Lady Oscar", utilizzate durante il processo nella seconda parte!
Insomma, tanta carne al fuoco per chi adora cercare le citazioni, ma se non siete tra questi... vi godrete un’opera fantastica senza pensare minimamente al resto!
Un’opera che unisce fan a neofiti del genere, cosa si può volere di più?
Dimenticavo, Yoko utilizzerà uno scooter giallo che ricorda molto quello visto in FLCL, lo stesso che assomigliava, casualmente, a quello visto in Diebuster!
Sempre per stare in casa Gainax è d’obbligo citare l’episodio 6, dove vedremo in veste di donne-conigliette alcune fra le più famose eroine delle saghe di questa grandiosa casa di produzione!
Dopo questa lunghissima recensione mi sento ancora con parole buone da spendere su questa serie, ma non sarebbero mai abbastanza per descrivere la grandiosità di quest’opera. Saprà veramente entrarci nella pelle iniettandoci dosi di emotività, soffriremo con loro, gioiremo, rideremo, piangeremo. I personaggi son veramente carismatici, non potrete non adorarli tutti, e credetemi, chiunque soffrirà nell'ottavo episodio, forse il più drammatico di tutta la serie. Anche il finale avrà un sapore agrodolce, in linea con la serie, che si insegna a non arrenderci mai, a credere in noi, a dare il massimo, ma ci manda anche ammonimenti, come quello di non aspettare mai a prendere ciò a cui veramente tieni, un messaggio che ci arriverà ben tre volte, una più dolorosa dell’altra, ma il tutto avrà un sapore diverso dai soliti anime per buonisti, avremo cose felici e cose tristi, come accade nella vita reale.
Si può dire tutto ciò che si vuole su questa serie, ma la verità e che chiunque dovrebbe guardarla, vi farà appassionare e la guarderete mille volte, ma vi farà emozionare sempre come se fosse la prima volta, ed è questo che conta.
Trama
In una Terra devastata gli uomini son costretti a vivere in villaggi sotterranei, nella paura dei continui terremoti e ignorando se ci siano altri villaggi vicini o lontani, tutto questo perché la superficie è dominata dai perfidi Uomini-bestia che se trovano umani in superficie hanno l’ordine di Lord Genome, il Re Spirale, di ucciderli. Il problema vero sta nel fatto che questi nemici attaccano su dei colossali Gunmen, eliminando quindi ogni possibilità di resistenza convenzionale.
Però nella città di Jiha un ragazzino di nome Simon “lo scavabuchi” trova una piccolissima trivella dorata, ignorando quale sia il suo scopo ma scoprendolo ben presto, infatti durante una delle fasi di scavo trova uno stranissimo Mecha, una enorme faccia con degli arti corti e tozzi!
Sorpreso dalla scoperta corre dal “fratello” Kamina che si trova in prigione per via dei suoi continui tentativi di ribellione al capo villaggio per riuscire ad andare in superficie alla ricerca del padre, ma accade l’inaspettato, quello che sembra un comune terremoto si rivela un colossale Gunmen armato fino ai denti… anzi, con i denti per meglio dire!
Nel vedere quel soffitto sfondato il cuore di Kamina si lascia prendere dall’impetuosità e si presenta a sfidare l’enorme nemico, ma l’impresa suicida viene sventata grazie a Simon, che è riuscito a far partire il “faccione” grazie al Core Drill, la piccola trivella trovata in precedenza, che funziona da incanalatore per l’energia spirituale del pilota, peccato però che questo mecha sia molto più piccolo del Gunmen!
Ma fortunatamente arriva Yoko a dar loro manforte, la ragazza arriva dalla superficie e svela loro che c’è una piccola resistenza che sta provando a vivere all’esterno!
Così con il “faccione” e l’esperienza di Yoko riescono ad abbattere il Gunmen e i due ragazzi vedono finalmente il cielo.
Questo sarà il primo soffitto di una lunga serie, la maggior parte ovviamente sarà simbolica, come quella di riuscire a catturare un Gunmen nemico, quello di attraversare il mare, quello di arrivare a Teppelin, la capitale, tutte imprese ritenute impossibili, ma ogni volta che i nostri eroi ne compieranno una avranno un altro soffitto da rompere, nei primi episodi Kamina promette a Simon che il loro prossimo soffitto sarà la Luna. Niente di più vero.
La bellezza della trama consiste anche in una chiave narrativa mai banale o noiosa, ripensando a tutta la storia ventisette episodi sembrano quasi pochi, ma in realtà tutto si sviluppa sotto una geniale “spirale” di eventi ottimamente congegnata, rendendo ogni singolo episodio imperdibile, divertente, geniale e sempre in evoluzione, l’anime può essere diviso in due parti, e la differenza tra le due è incredibile, prima avremo questi villaggi sotterranei lasciati a se stessi verso al deriva, con gli Uomini-bestia a fare il bello e il cattivo tempo sulla superficie, lasciando a tutto un non so che di selvaggio, mentre nella seconda parte tutto è radicalmente cambiato, tutto sarà più tecnico e pensato, non c’è spazio per azioni avventate (quasi) e anche la situazione sociale sarà diversa, nuove gerarchie politiche e nuovi personaggi, mentre quelli vecchi saranno cresciuti rivelando nuove sfaccettature di carattere che potremmo gradire o meno.
Ma non saranno solo quelle le novità, avremo anche i nuovi nemici, animati al computer da una CG superlativa, accompagnati da effetti speciali che sono un chiaro rimando al mondo elettronico, senza contare l’aspetto che strizza l’occhio alle tute del vecchio film “Tron”!
Non preoccupatevi, queste differenze potrebbero sembrare pesanti, ma lo spirito che permea l’opera rimane intatto, forse viene anche ampliato, continuando ad affascinare lo spettatore, forse anche più di prima.
Un altro tocco da maestro sta nell’imprevedibilità dei protagonisti, nel senso che potremmo assistere a morti inaspettate o a protagonisti insospettabili, senza contare i cambi di personalità già citati prima che avverranno nella seconda parte.
Quindi si può dire che anche la trama è stata costruita a spirale, un’evoluzione concentrica continua che sembra allargarsi sempre più, ma che si può vedere anche diversamente, ovvero che per quanto si giri intorno alla fine si arriva sempre al centro.
Animazione e Regia
Hiroyuki Imaishi è il regista di questa fortunata serie, è il suo primo lavoro da regista al di fuori di un OAV, ha avuto altri ruoli sempre in serie Gainax, dove ha cominciato la sua carriera, iniziando con un ruolo da animatore in "Evangelion" e altre varie parti in "FLCL" e "Diebuster", un talento nato e cresciuto in casa Gainax, dove prende il comando per la prima volta di una serie e il risultato e tutt’altro che sgradevole, anzi, ben promette questo “giovane” della classe del '71, con delle ottime inquadrature, epiche scene d’azione e ottime scelte di inquadratura. Speriamo che gli siano affidate presto nuove serie!
Ovviamente la regia da sola non basta, c’è tutto un ottimo staff per l’animazione, ma soprattutto c’è l’eccellente Character Design di Astushi Nishigori, anche lui alla prima esperienza di questo genere, ma che si rivela subito adatto al ruolo, visto che ogni personaggio è studiato nei minimi particolari, non solo caratterialmente (fino all’ultimo compieranno scelte perfettamente compatibili con il loro carattere) ma anche esteriormente, pensando ad ogni minimo movimento, decidere se si vedono gli occhi attraverso i capelli, in che modo riflettono la luce gli occhiali… tutto sarà accuratamente scelto per riflettere al meglio il carisma di ogni personaggio, e il tutto è perfettamente riuscito.
Per il Mecha Design bisogna andare invece a ringraziare You Yoshinari, anche lui con un background corposo e con esperienze passate nella Gainax.
I Gunmen saranno tutti originali, addirittura deliranti in certi casi, non ce ne sarà nessuno con un aspetto sgradevole, sapranno anche dare un senso di forza e agilità impensabili per la grandezza, ma non risulteranno mai lenti o pesanti. Inoltre L’idea di dotare i Gunmen di più facce e di dargli l’abilità di rispecchiare lo stato emotivo del pilota… è stata una grande trovata, un altro segno distintivo che non fa altro che enfatizzare le emozioni che ci trasmettono i momenti più toccanti o adrenalinici.
Un altro applauso va a tutti i rimandi al simbolo della spirale, ci si potrebbe stare delle ore ad ammirare tutte le fantasie concentriche che si trovano all’interno e all’esterno di ogni mecha, da combattimento o da trasporto che sia, certe volte addirittura sono esagerati, come all’interno del Supergalassia, una nave da trasporto con talmente tante trivelle ed effetti a spirale da farvi girare la testa!
Insomma, ogni aspetto è curato, originale e allo stesso tempo strizza l’occhio ad altre serie del passato, sia dalle regie all’aspetto di alcuni personaggi, passando anche per i combattimenti o altri piccoli particolari.
Anche le esplosioni saranno un richiamo ai vecchi anime, con quell’effetto scattoso e disegnato che ricordano i vecchi eroi con i loro combattimenti spaziali, diciamo "Capitan Harlock", tanto per citare il più conosciuto! Certo, altre scene con esplosioni a catena ricorderanno serie più recenti, ma il tutto si fonde perfettamente, nonostante tutti questi rimandi vecchi e nuovi sembra tutta una miscela unica, l’adorerete.
L’unico difetto notato è stata affibbiato a Kobayshi, che si è occupato dell’episodio 4 in maniera del tutto personale, staccandosi completamente dallo stile estetico della serie, cosa per cui è stato criticato duramente da critica e fan, ma che ha regalato una personalità fantastica alle sorelle di Kittan, tanto che poi han dovuto riscrivere anche alcuni Storyboard! Insomma, un errore ben riuscito!
Colonna Sonora
Taku Iwasaki. Un nome che non dovrebbe essere nuovo a molti fan, non solo degli anime, ma anche dei videogames, per i quali ha curato varie colonne sonore, soprattutto nella serie "Onimusha", ma ha partecipato a troppe produzioni per scegliere anche solo un paio di titoli ai quali ha lavorato. Qui compie un lavoro mastodontico. Ci saranno tracce in pieno stile Rock, quasi metal, dove si sente a pieno la rabbia e l’adrenalina che arrivano nei nostri muscoli, stimolati da delle semplici note, ma non solo, avremo anche arie più spensierate e scanzonate per i momenti leggeri, senza contare i silenzi messi alla perfezione per sottolineare i momenti epici o drammatici.
Nella seconda parte anche le musiche seguono la variazione tematica e con dei semplici ritocchi si adattano perfettamente, altre invece, come la canzone più esplicativa dell’opera, "Fight the Power", una canzone dal timbro Hip-Hop rivisitata in chiave elettronica e anche lirica, e i risultati son sorprendenti, soprattutto per la seconda, verrà usata in un momento perfetto, e vi sfido a non ricoprirvi di pelle d’oca.
Per il resto poco da dire, gli effetti sonori sono basilari ma d’effetto, mentre c’è da dire che la Dynit ha scelto un cast di doppiatori azzeccato, tra i migliori sulla piazza han dato un altro po’ di personalità ai personaggi già carismatici.
Edizione Italiana
Bé, la Dynit ha fatto un ottimo lavoro, due box dalla grafica semplice ma accattivante, ed i menù son d’effetto e azzeccati, ogni episodio avrà un suo tema scelto accuratamente. Anche negli extra ci saranno le classiche opening ed ending senza crediti e in versione karaoke, oltre che alla settei gallery, l’episodio 6 in versione censurata e un trivia che ci aiuterà a comprendere tutte le citazioni di cui è piena la serie.
Nel box troveremo anche un booklet, con riassunti degli episodi e corpose informazioni sui mecha e sui personaggi, oltre a dei bellissimi art work e la versione cartacea della settei gallery.
Ora vi chiederete cosa ci sia di eccezionale in tutto ciò, ma la parte migliore deve arrivare. La qualità Audio e Video.
Nonostante siamo nell’era del Bluray Disk e di TV FullHD questi dvd svettano per la qualità, l’encoding è stato eseguito ad altissimi livelli, immagini nitide, colori perfetti, mai una sbavatura a qualsiasi velocità di azione, perfino il rosso che dovrebbe far notare di più i problemi risulta perfetto.
L’audio non è da meno, noterete le minime sfumature sonore anche ascoltando semplicemente con le casse del televisore.
Le citazioni
Questa serie è un idillio di citazioni che i fanatici dell’animazione vorranno provare a trovare tutte, ma pare un’impresa quasi impossibile, ma saremo aiutati dal trivia presente nel dvd, e saranno veramente tante!
Si comincia con cosi basilari, come l’energia della spirale che si ispira alla serie di "Getter Saga", i mecha dal doppio volto presenti in "Great Mazinger", i rimandi a "Starblazers" con gli umani sottoterra e all’aspetto della "Chatedral Terra" che è proprio un omaggio! Anche nel vestiario potremmo ricercare rimandi alle giacche di personaggi Gainax, o anche nelle ombreggiature del corpo di Lord Genome, ma non vorrei dirvi troppo!
Ma ci son allusioni molto più velate, come le regie che ricordano quelle viste in "Lady Oscar", utilizzate durante il processo nella seconda parte!
Insomma, tanta carne al fuoco per chi adora cercare le citazioni, ma se non siete tra questi... vi godrete un’opera fantastica senza pensare minimamente al resto!
Un’opera che unisce fan a neofiti del genere, cosa si può volere di più?
Dimenticavo, Yoko utilizzerà uno scooter giallo che ricorda molto quello visto in FLCL, lo stesso che assomigliava, casualmente, a quello visto in Diebuster!
Sempre per stare in casa Gainax è d’obbligo citare l’episodio 6, dove vedremo in veste di donne-conigliette alcune fra le più famose eroine delle saghe di questa grandiosa casa di produzione!
Dopo questa lunghissima recensione mi sento ancora con parole buone da spendere su questa serie, ma non sarebbero mai abbastanza per descrivere la grandiosità di quest’opera. Saprà veramente entrarci nella pelle iniettandoci dosi di emotività, soffriremo con loro, gioiremo, rideremo, piangeremo. I personaggi son veramente carismatici, non potrete non adorarli tutti, e credetemi, chiunque soffrirà nell'ottavo episodio, forse il più drammatico di tutta la serie. Anche il finale avrà un sapore agrodolce, in linea con la serie, che si insegna a non arrenderci mai, a credere in noi, a dare il massimo, ma ci manda anche ammonimenti, come quello di non aspettare mai a prendere ciò a cui veramente tieni, un messaggio che ci arriverà ben tre volte, una più dolorosa dell’altra, ma il tutto avrà un sapore diverso dai soliti anime per buonisti, avremo cose felici e cose tristi, come accade nella vita reale.
Si può dire tutto ciò che si vuole su questa serie, ma la verità e che chiunque dovrebbe guardarla, vi farà appassionare e la guarderete mille volte, ma vi farà emozionare sempre come se fosse la prima volta, ed è questo che conta.
E' giusto credere che tutto sia possibile, che non ci siano mai limiti o punti d'arrivo, e che il nostro avvenire ce lo creiamo noi stessi?
Non sono io in grado di rispondervi, in quanto le risposte a suddette domande le possiamo trovare solo in noi stessi e in base a noi stessi, ma quel che posso invece assicurarvi è che per avere modo di porci queste domande (o almeno nel mio caso), dobbiamo a volte avere alcuni stimoli esterni che ci portino a trafugare in noi stessi alla ricerca delle stesse. Tengen Toppa Gurren Lagann può essere uno di questi stimoli.
Lo studio GAINAX nel 2007 mette alla luce quest'opera di ventisette episodi, un'opera che a vederla di sfuggita non le si darebbe probabilmente peso, ma che invece pesa, e pesa anche molto.
Esteticamente ci troviamo dinanzi ad un'opera fantascientifica con Mecha, strane creature, ecc. La storia ambientata tra la Terra e lo Spazio, è un'evoluzione continua. Inizia sotto terra e termina nello spazio più inimmaginabile. La prima figura di spicco a cui andiamo incontro è uno scavatore, per intenderci un lavoratore che può esprimere uno dei più bassi gradi della società. Questo scavatore di nome Simon, possiede una piccola trivella con la quale perfora il terreno e con la quale perforerà un giorno il cielo, e non aggiungo altro. Tutta questa cornice è un agglomerato di metafore che rimandano alle domande che prima ho posto.
I primi personaggi che incontriamo sono costretti a vivere sotto terra, e non possono avere contatti con il mondo esterno. Pene violente infatti sono apportate ai trasgressori, ma non si può cambiare la natura delle cose e se è vero che gli uomini sono nati liberi, è impossibile che essi accettino la propria schiavitù. Per questo motivo alcuni tra gli eroi più carismatici di sempre cominceranno ad abbattere le barriere per raggiungere i propri sogni e procurare per sé e per i loro successori una vita migliore. Per questi motivi i nostri eroi combatteranno contro il destino, il destino che ha da sempre spaventato l'uomo perché per lui rappresenta l'ignoto, il futuro a lui sconosciuto.
L'anime potrebbe fermarsi quando i nostri eroi riescono a vivere sulla terra, dove viviamo anche noi, invece continua proprio per dimostrare che non c'è limite d'arrivo per chi non vuole fermarsi, e che i limiti ce li poniamo solo noi.
I personaggi sono tutti ben congegnati, se vogliamo stereotipati, ma sono stereotipi voluti e che non pesano. Il loro gran carisma, almeno di alcuni, la fa da padrone e ed è facile affezionarsi ad essi.
Dopo avervi annoiato con queste frasi forse senza senso faccio un ultimo appunto sulla parte tecnica davvero impeccabile. Le animazioni, i disegni e la colonna sonora sono eccelse, un piacere per gli occhi, pertanto non posso che consigliarvi questo prodotto.
Per ultimo voglio aggiungere che la serie ha cominciato a catturare il mio interesse dalla metà in poi, quando i temi sono iniziati a divenire più profondi distaccandosi dai semplici argomenti di un normale shōnen. Se mi fosse piaciuta interamente il dieci non glielo avrebbe tolto nessuno...
Non sono io in grado di rispondervi, in quanto le risposte a suddette domande le possiamo trovare solo in noi stessi e in base a noi stessi, ma quel che posso invece assicurarvi è che per avere modo di porci queste domande (o almeno nel mio caso), dobbiamo a volte avere alcuni stimoli esterni che ci portino a trafugare in noi stessi alla ricerca delle stesse. Tengen Toppa Gurren Lagann può essere uno di questi stimoli.
Lo studio GAINAX nel 2007 mette alla luce quest'opera di ventisette episodi, un'opera che a vederla di sfuggita non le si darebbe probabilmente peso, ma che invece pesa, e pesa anche molto.
Esteticamente ci troviamo dinanzi ad un'opera fantascientifica con Mecha, strane creature, ecc. La storia ambientata tra la Terra e lo Spazio, è un'evoluzione continua. Inizia sotto terra e termina nello spazio più inimmaginabile. La prima figura di spicco a cui andiamo incontro è uno scavatore, per intenderci un lavoratore che può esprimere uno dei più bassi gradi della società. Questo scavatore di nome Simon, possiede una piccola trivella con la quale perfora il terreno e con la quale perforerà un giorno il cielo, e non aggiungo altro. Tutta questa cornice è un agglomerato di metafore che rimandano alle domande che prima ho posto.
I primi personaggi che incontriamo sono costretti a vivere sotto terra, e non possono avere contatti con il mondo esterno. Pene violente infatti sono apportate ai trasgressori, ma non si può cambiare la natura delle cose e se è vero che gli uomini sono nati liberi, è impossibile che essi accettino la propria schiavitù. Per questo motivo alcuni tra gli eroi più carismatici di sempre cominceranno ad abbattere le barriere per raggiungere i propri sogni e procurare per sé e per i loro successori una vita migliore. Per questi motivi i nostri eroi combatteranno contro il destino, il destino che ha da sempre spaventato l'uomo perché per lui rappresenta l'ignoto, il futuro a lui sconosciuto.
L'anime potrebbe fermarsi quando i nostri eroi riescono a vivere sulla terra, dove viviamo anche noi, invece continua proprio per dimostrare che non c'è limite d'arrivo per chi non vuole fermarsi, e che i limiti ce li poniamo solo noi.
I personaggi sono tutti ben congegnati, se vogliamo stereotipati, ma sono stereotipi voluti e che non pesano. Il loro gran carisma, almeno di alcuni, la fa da padrone e ed è facile affezionarsi ad essi.
Dopo avervi annoiato con queste frasi forse senza senso faccio un ultimo appunto sulla parte tecnica davvero impeccabile. Le animazioni, i disegni e la colonna sonora sono eccelse, un piacere per gli occhi, pertanto non posso che consigliarvi questo prodotto.
Per ultimo voglio aggiungere che la serie ha cominciato a catturare il mio interesse dalla metà in poi, quando i temi sono iniziati a divenire più profondi distaccandosi dai semplici argomenti di un normale shōnen. Se mi fosse piaciuta interamente il dieci non glielo avrebbe tolto nessuno...
Come osservare in maniera divertita e divertente decenni di mecha-anime e non solo; come esplicitare al limite del dimostrabile concetti e lezioni morali quali forza di volontà e amicizia; come intrattenere la platea con un impatto scenico fresco e appariscente tale da rinforzare saldamente una valida esperienza emotiva già innescata dall´interazione di personaggi carismatici: è opera della GAINAX, studio d´animazione ormai più che rinomato in fatto di estroversa inventiva e garanzie di qualità (almeno audiovisiva), il quale è riuscito ad amalgamare tali espedienti e a regalare finalmente agli appassionati un prodotto meritevole di attenzioni, dopo una serie di passi falsi allarmanti. Tengen Toppa Gurren-Lagann (titolo riadattato in Italia: "Sfondamento dei Cieli: Gurren-Lagann") ottiene un successo di critica e di pubblico, come è giusto che sia, d'altronde.
Tuttavia, non bisogna prendere sotto gamba i nei, seppur non sempre compromettibili ai fini dello show. Questa produzione infatti, come altrettante opere di recente fattura, non scampa, purtroppo, alla fatidica crisi da "perdita in un bicchier d´acqua", in momenti nel quale si sarebbe potuto osare molto di più. Non che la serie non osi, anzi, possiamo senza incertezze considerare infatti "Gurren-Lagann", come una delle opere più ardenti e sfacciate di sempre, in senso positivo ovviamente. Partendo da ciò che concerne la storia, non si può non verificare ad esempio la superficialità di alcuni periodi narrativi: si passa da episodi singolarmente sfarzosi a catene di fillers, o meglio, di vicende varie, che non costituiscono un mero consolidamento della trama, ad altri momenti ancora in cui si raggiunge il picco, e così via. È soprattutto la prima metà della storia che soffre di linearità, ma le battute finali non sono da meno: emozionanti, questo è vero, ma esasperanti a dir poco, nel senso che si è voluto gonfiare eccessivamente il tono sfarzoso che aleggia in tutta la serie. Quindi, molti potranno considerarlo come la ciliegina sulla torta che estremizza gli ideali di reazione dell'uomo e la successiva infrazione delle barriere ad esso imposte ma, personalmente, non ho apprezzato l´assoluta mole superomistica che caratterizza in generale la trama e l´atteggiamento dei personaggi.
Riguardo a questi ultimi, c'è da apprezzare il lavoro di caratterizzazione compiuto. Psicologicamente, non siamo ai livelli di profondità raggiunti con "Evangelion", ma tutte le presenze, secondarie incluse, subiscono una notevole crescita sia interiore che fisiologica. Come in ogni shonen che si rispetti, i protagonisti assurgono a vere e proprie icone dalla personalità ben definita, e il chara design fresco e originale li aiuta moltissimo; nonostante ciò, ho potuto avvertire una certa leggerezza nel ritratto di figure a tutti i costi stereotipate, soltanto per il gusto di renderle apposta così. Gli elementi classici appaiono ovunque, tanto che spesso ci si chiede se la moltitudine di riferimenti ad altre opere contenuti nella serie sia mirata a una celebrazione delle stesse o solo a canzonarle.
In ogni caso Gurren-Lagann stupisce sempre (o quasi) e comunque, soprattutto in una materia nella quale eccelle: la realizzazione tecnica. Graficamente, il risultato finale può considerarsi assolutamente ottimo. Il riuscito connubio di tratti bombati, a volte mutanti in vere e proprie bozze in pieno stile manga, così come i colori contrastanti, le inquadrature esagerate e i filtri di luce particolari, si fanno apprezzare in poco tempo e donano al tutto uno stampo molto efficace. Le animazioni danno il meglio di loro in tanti di quei frangenti da lasciare a bocca aperta: lavoro da dieci e lode. Vedere per credere. E poi, ancora, udire per credere: splendida la colonna sonora, intagliata magistralmente in ogni occasione.
In conclusione, mi sento in vena di premiare questo titolo ma non oltremisura, dal momento che, a mio avviso: per ben troppo tempo il succo della trama si fa attendere; ho trovato piuttosto pleonastico lo sfavillio degli episodi conclusivi; i concetti espressi in questa serie non si differenziano di molto da quelli proposti in numerosissime altre opere, ma qui vengono trattati in maniera più stuzzicante ed esplicita. Ultima, ma non ultima, una mia particolare considerazione, che in qualche modo (ma di poco) ha intaccato la valutazione finale: l´eccessivo ottimismo non fa per me.
Tuttavia, non bisogna prendere sotto gamba i nei, seppur non sempre compromettibili ai fini dello show. Questa produzione infatti, come altrettante opere di recente fattura, non scampa, purtroppo, alla fatidica crisi da "perdita in un bicchier d´acqua", in momenti nel quale si sarebbe potuto osare molto di più. Non che la serie non osi, anzi, possiamo senza incertezze considerare infatti "Gurren-Lagann", come una delle opere più ardenti e sfacciate di sempre, in senso positivo ovviamente. Partendo da ciò che concerne la storia, non si può non verificare ad esempio la superficialità di alcuni periodi narrativi: si passa da episodi singolarmente sfarzosi a catene di fillers, o meglio, di vicende varie, che non costituiscono un mero consolidamento della trama, ad altri momenti ancora in cui si raggiunge il picco, e così via. È soprattutto la prima metà della storia che soffre di linearità, ma le battute finali non sono da meno: emozionanti, questo è vero, ma esasperanti a dir poco, nel senso che si è voluto gonfiare eccessivamente il tono sfarzoso che aleggia in tutta la serie. Quindi, molti potranno considerarlo come la ciliegina sulla torta che estremizza gli ideali di reazione dell'uomo e la successiva infrazione delle barriere ad esso imposte ma, personalmente, non ho apprezzato l´assoluta mole superomistica che caratterizza in generale la trama e l´atteggiamento dei personaggi.
Riguardo a questi ultimi, c'è da apprezzare il lavoro di caratterizzazione compiuto. Psicologicamente, non siamo ai livelli di profondità raggiunti con "Evangelion", ma tutte le presenze, secondarie incluse, subiscono una notevole crescita sia interiore che fisiologica. Come in ogni shonen che si rispetti, i protagonisti assurgono a vere e proprie icone dalla personalità ben definita, e il chara design fresco e originale li aiuta moltissimo; nonostante ciò, ho potuto avvertire una certa leggerezza nel ritratto di figure a tutti i costi stereotipate, soltanto per il gusto di renderle apposta così. Gli elementi classici appaiono ovunque, tanto che spesso ci si chiede se la moltitudine di riferimenti ad altre opere contenuti nella serie sia mirata a una celebrazione delle stesse o solo a canzonarle.
In ogni caso Gurren-Lagann stupisce sempre (o quasi) e comunque, soprattutto in una materia nella quale eccelle: la realizzazione tecnica. Graficamente, il risultato finale può considerarsi assolutamente ottimo. Il riuscito connubio di tratti bombati, a volte mutanti in vere e proprie bozze in pieno stile manga, così come i colori contrastanti, le inquadrature esagerate e i filtri di luce particolari, si fanno apprezzare in poco tempo e donano al tutto uno stampo molto efficace. Le animazioni danno il meglio di loro in tanti di quei frangenti da lasciare a bocca aperta: lavoro da dieci e lode. Vedere per credere. E poi, ancora, udire per credere: splendida la colonna sonora, intagliata magistralmente in ogni occasione.
In conclusione, mi sento in vena di premiare questo titolo ma non oltremisura, dal momento che, a mio avviso: per ben troppo tempo il succo della trama si fa attendere; ho trovato piuttosto pleonastico lo sfavillio degli episodi conclusivi; i concetti espressi in questa serie non si differenziano di molto da quelli proposti in numerosissime altre opere, ma qui vengono trattati in maniera più stuzzicante ed esplicita. Ultima, ma non ultima, una mia particolare considerazione, che in qualche modo (ma di poco) ha intaccato la valutazione finale: l´eccessivo ottimismo non fa per me.
Gurren Lagann, ovvero l'anti-"Evangelion"!
Tutto in questo anime è spinto all'eccesso, dalla caratterizzazione dei personaggi (l'ego di Kamina non è contenibile dal nostro universo, davvero!), ai combattimenti, tutto si può fare se ci si crede davvero e se si ha la determinazione per farlo.
In una spirale ascendente, ogni episodio osa un po' di più, espandendo sempre altre il confine la questione su cosa sia umanamente possibile fare e cosa no, fino agli ultimi episodi dove davvero gli autori si devono essere divertiti troppo ad andare fuori scala.
Lo consiglio a chi riesce a mettere da parte ciò che è logico per farsi trasportare in un'accelerazione narrativa che davvero sfonda tutti i limiti.
Tutto in questo anime è spinto all'eccesso, dalla caratterizzazione dei personaggi (l'ego di Kamina non è contenibile dal nostro universo, davvero!), ai combattimenti, tutto si può fare se ci si crede davvero e se si ha la determinazione per farlo.
In una spirale ascendente, ogni episodio osa un po' di più, espandendo sempre altre il confine la questione su cosa sia umanamente possibile fare e cosa no, fino agli ultimi episodi dove davvero gli autori si devono essere divertiti troppo ad andare fuori scala.
Lo consiglio a chi riesce a mettere da parte ciò che è logico per farsi trasportare in un'accelerazione narrativa che davvero sfonda tutti i limiti.
Nel momento in cui scrivo la mia recensione ce ne sono settantacinque già disponibili.
Cosa posso scrivere di più di quanto non sia già stato scritto? In realtà non molto, posso solo confermare la bellezza di Tengen Toppa Gurren - Lagann.
Le serie che riguardano i mecha non mi sono mai piaciute ma avendo letto recensioni dove veniva consigliato anche ai "non amanti dei robottini" ho deciso di guardare la serie.
Le animazioni sono eccellenti e il design nella sua semplicità attira l'attenzione positivamente.
Inizialmente la serie è su un genere comico/action che personalmente ho apprezzato molto perché crea un clima leggero e che fa affezionare ai personaggi principali. Ma è appunto per i toni leggeri iniziali che quando avvengono cose drammatiche queste hanno un notevole impatto.
La serie, seppur composta da soli 27 episodi, percorre diverse fasi/generi: dall'azione, al comico e al drammatico, fino ad arrivare ai problemi esistenziali.
Un gran bel prodotto dunque, unico del suo genere.
L'unico punto di demerito si ha durante gli scontri e le situazioni più difficili che si sbloccano solo per la gran forza di volontà dei nostri eroi. Queste cose lo fanno sembrare a parer mio un anime per ragazzini, quando invece è un prodotto apprezzabilissimo anche da un pubblico più maturo. Verso la fine gli scontri diventano eccessivi e ripetitivi mentre i vari concetti vengono riproposti fino alla nausea.
Tengo a precisare che questi piccoli difetti non rovinano la serie; semplicemente mi impediscono di dare un 10 a questo splendido, entusiasmate, ricco, vivido e genuino anime.
Assolutamente da vedere. Stra-consigliato.
Cosa posso scrivere di più di quanto non sia già stato scritto? In realtà non molto, posso solo confermare la bellezza di Tengen Toppa Gurren - Lagann.
Le serie che riguardano i mecha non mi sono mai piaciute ma avendo letto recensioni dove veniva consigliato anche ai "non amanti dei robottini" ho deciso di guardare la serie.
Le animazioni sono eccellenti e il design nella sua semplicità attira l'attenzione positivamente.
Inizialmente la serie è su un genere comico/action che personalmente ho apprezzato molto perché crea un clima leggero e che fa affezionare ai personaggi principali. Ma è appunto per i toni leggeri iniziali che quando avvengono cose drammatiche queste hanno un notevole impatto.
La serie, seppur composta da soli 27 episodi, percorre diverse fasi/generi: dall'azione, al comico e al drammatico, fino ad arrivare ai problemi esistenziali.
Un gran bel prodotto dunque, unico del suo genere.
L'unico punto di demerito si ha durante gli scontri e le situazioni più difficili che si sbloccano solo per la gran forza di volontà dei nostri eroi. Queste cose lo fanno sembrare a parer mio un anime per ragazzini, quando invece è un prodotto apprezzabilissimo anche da un pubblico più maturo. Verso la fine gli scontri diventano eccessivi e ripetitivi mentre i vari concetti vengono riproposti fino alla nausea.
Tengo a precisare che questi piccoli difetti non rovinano la serie; semplicemente mi impediscono di dare un 10 a questo splendido, entusiasmate, ricco, vivido e genuino anime.
Assolutamente da vedere. Stra-consigliato.
Era una vita che non vedevo una serie robotica di questo calibro. Un vero e proprio capolavoro che ti diverte ed emoziona fino alla fine. Inizio l'analisi raccontando il modo in cui la storia si sviluppa: siamo in un futuro non ben definito, in cui la razza umana è confinata nel sottosuolo e la superficie è abitata da delle creature chiamate "uomini-bestia". L'avventura inizia proprio con la voglia di Kamina di andare in superficie. Egli tuttavia viene ostacolato dal proprio capo-villaggio (infatti nel sottosuolo si sono costituiti molti villaggi) anche se alla fine ci riusce grazie all'avvento di un Ganmen. L'anime è ben animato ed ha un'ottima una realizzazione stilistica. Le musiche inoltre sono ben realizzate e sono perfette nell'accompagnare le situazioni più concitate.
Concludo ripetendo che questo è un vero e proprio capolavoro e ne consiglio la visione a tutti gli amanti dell'animazione giapponese. Tengen Toppa Gurren - Lagan è un anime da non perdere assolutamente.
Concludo ripetendo che questo è un vero e proprio capolavoro e ne consiglio la visione a tutti gli amanti dell'animazione giapponese. Tengen Toppa Gurren - Lagan è un anime da non perdere assolutamente.
Umanista. E' il primo termine che mi verrebbe in mente per descrivere T.T.G.L. Comunque, non potrei mettere che da 10 in su al mio anime preferito.
Anzitutto, un commento generico su alcune delle componenti principali.
Animazioni: oserei definirle ottimali per la prima serie; peccato per un lieve decadimento nella seconda serie, meno curata esteticamente ma più sviluppata, al contrario, in quanto a trama, significati e caratterizzazioni.
Character design: bello, soprattutto nel caso di Kamina e Yoko.
Personaggi: non troppo di spessore ma espliciti. Risultano caratterizzati più dalla gestualità che dalle parole. Non appaiono flashback di nessun tipo, se non in rare occasioni.
Trama: è abbastanza banale, più che altro l'essenza della stessa coincide con il messaggio che è decisamente la parte fondamentale della serie.
Messaggio: non è altro che un groviglio di indizi che convergono in un solo punto, l'essenza della natura umana, che tutto può, o quasi, grazie alle proprie possibilità di ragionamento. La decantata irrazionalità di T.T.G.L. è infatti non l'illogicità, ma un progressivo disinteresse verso cose e concetti astrusi e contorti, o addirittura inutili, che altro non fanno se non rallentare la "velocità rotatoria della spirale", ossia rallentare l'evoluzione. E' anche e soprattutto un "vai&prendi" senza seghe mentali inconcludenti. Si tende insomma non tanto a mettere da parte la ragione, ma a privarsi dei ragionamenti inutili e a scavare in fondo, ben oltre ciò che si può vedere o, ancora peggio, che si conosce per esperienza completamente indiretta.
Resa: l'esasperazione, l'eccentricità, l'elisione di tutto ciò che può essere inutile alla trama, o ancora più al messaggio (vedi il non fare inquadrature su informazioni non essenziali, l'assenza di cognomi, l'assenza delle storie dei singoli personaggi, ecc.) hanno il compito specifico di "essenzializzare" il messaggio.
La prima serie tende a colori caldi, e presenta comunque un arcobaleno di colori belli e travolgenti. E' la parte un po' più "bambina" e più scherzosa.
La seconda serie dà una sfumatura più matura all'intero anime, lasciando comprendere che la prima serie, in realtà, altro non era che un inizio. Si tende infatti a colori più freddi, ad ambientazioni notturne o scure, ma ad un altrettanto bello coinvolgimento emotivo.
L'intero anime è caratterizzato da una continua lotta fra razionalità e irrazionalità che culmina in uno spettacolare combattimento finale, caratterizzato tuttavia, in fin dei conti, più da parole che da pugni, e molto commuovente.
Ora un commento più riflessivo.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Occorre in primis comprendere che la maggior parte delle serie Gainax trattano o comunque, in qualche modo, comprendono un tema fisso: il tema dell'"otaku".
L'otaku non è solo il sostenitore di anime, manga e videogiochi, ma la persona chiusa e sfiduciata, che non vede la realtà che lo circonda e che cerca la propria in altro, vedendola in modo diverso, per non dire contorto (il tema è più ampio, ma la sostanza è questa). Abbiamo agli inizi un ragazzino più o meno inetto, dal carattere (solo dal carattere) tendenzialmente otaku, il quale diventa una specie di reincarnazione di un Dio irrazionale (Kamina); guida letteralmente "dalla testa" un mecha composto di energia evolutiva (energia della spirale) e combatte contro un Dio razionale in un altro universo.
Si tratta dunque di un otaku che cresce, evolve o, almeno, così è in teoria: il tema chiave è dunque l'evoluzione.
Tornando al tema otaku, la realtà di Simon si identifica con il sottosuolo, è distorta dalle credenze, non è per nulla intenzionata ad emergere. E' insomma una realtà che impedisce, a lui come agli altri uomini, di vedere quella vera: il cielo azzurro e la superficie, per la cui conquista occorre lottare e compiere un difficoltoso percorso. Kamina conosce la superficie, ed esige di arrivarvi, comprendendo tuttavia che si tratta di un mondo crudo e non poco difficile da affrontare. Tutto ciò che sa è che vuole affrontarlo, e che può. Kamina, con il suo vigore e la sua forza infiamma il suo animo e fa luce nelle tenebre del sottosuolo, dando speranza e, al tempo stesso, chiarendo quanto di sbagliato c'è nel credere in una credenza completamente inutile, stupida e priva di conferme. Terminato il suo compito Kamina scompare, lasciando traccia di sé in Simon e nel concetto che lega fra loro i vari eventi che si svolgono nell'anime, concentrato infatti sulla natura umana. Kamina in poche parole non scompare mai, rappresentando la natura umana (che tende a scoprire e ad evolversi) e la fiducia nel potere dell'uomo non di plasmare a suo piacimento casi e natura, ma quantomeno di ottenere ciò che vuole dal momento che lo desidera: è una sorta di credo, in cui il Dai Gurren-Dan deve riporre speranze e convinzione. Simon diviene quel credo, dopo lo stesso Kamina.
Ma non sono degli Dei, sono solo dei Credo, cosa ben più umile e concreta.
In sostanza ci si chiede: ma la fine dell'evoluzione qual'è? Vedendo la fine sembra tutto quasi paradossale. In realtà è solo l'inserimento di un tema in un altro.
Potrei rimanere tutto il resto della giornata a dilungarmi su connessioni, citazioni, singoli personaggi, elementi tecnici volti sempre a rendere il messaggio, ma mi limito a consigliarvi di guardarlo. Non voglio fare di Gurren Lagann l'anime più bello di chissà cosa e in chissà quale ambito. Vi dico solo che ha classe, spesso è divertente ed è senz'altro bello da seguire, a patto però che vi lasciate travolgere dalla sua apparente illogicità e dalla comicità di molte delle sue situazioni.
Anzitutto, un commento generico su alcune delle componenti principali.
Animazioni: oserei definirle ottimali per la prima serie; peccato per un lieve decadimento nella seconda serie, meno curata esteticamente ma più sviluppata, al contrario, in quanto a trama, significati e caratterizzazioni.
Character design: bello, soprattutto nel caso di Kamina e Yoko.
Personaggi: non troppo di spessore ma espliciti. Risultano caratterizzati più dalla gestualità che dalle parole. Non appaiono flashback di nessun tipo, se non in rare occasioni.
Trama: è abbastanza banale, più che altro l'essenza della stessa coincide con il messaggio che è decisamente la parte fondamentale della serie.
Messaggio: non è altro che un groviglio di indizi che convergono in un solo punto, l'essenza della natura umana, che tutto può, o quasi, grazie alle proprie possibilità di ragionamento. La decantata irrazionalità di T.T.G.L. è infatti non l'illogicità, ma un progressivo disinteresse verso cose e concetti astrusi e contorti, o addirittura inutili, che altro non fanno se non rallentare la "velocità rotatoria della spirale", ossia rallentare l'evoluzione. E' anche e soprattutto un "vai&prendi" senza seghe mentali inconcludenti. Si tende insomma non tanto a mettere da parte la ragione, ma a privarsi dei ragionamenti inutili e a scavare in fondo, ben oltre ciò che si può vedere o, ancora peggio, che si conosce per esperienza completamente indiretta.
Resa: l'esasperazione, l'eccentricità, l'elisione di tutto ciò che può essere inutile alla trama, o ancora più al messaggio (vedi il non fare inquadrature su informazioni non essenziali, l'assenza di cognomi, l'assenza delle storie dei singoli personaggi, ecc.) hanno il compito specifico di "essenzializzare" il messaggio.
La prima serie tende a colori caldi, e presenta comunque un arcobaleno di colori belli e travolgenti. E' la parte un po' più "bambina" e più scherzosa.
La seconda serie dà una sfumatura più matura all'intero anime, lasciando comprendere che la prima serie, in realtà, altro non era che un inizio. Si tende infatti a colori più freddi, ad ambientazioni notturne o scure, ma ad un altrettanto bello coinvolgimento emotivo.
L'intero anime è caratterizzato da una continua lotta fra razionalità e irrazionalità che culmina in uno spettacolare combattimento finale, caratterizzato tuttavia, in fin dei conti, più da parole che da pugni, e molto commuovente.
Ora un commento più riflessivo.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Occorre in primis comprendere che la maggior parte delle serie Gainax trattano o comunque, in qualche modo, comprendono un tema fisso: il tema dell'"otaku".
L'otaku non è solo il sostenitore di anime, manga e videogiochi, ma la persona chiusa e sfiduciata, che non vede la realtà che lo circonda e che cerca la propria in altro, vedendola in modo diverso, per non dire contorto (il tema è più ampio, ma la sostanza è questa). Abbiamo agli inizi un ragazzino più o meno inetto, dal carattere (solo dal carattere) tendenzialmente otaku, il quale diventa una specie di reincarnazione di un Dio irrazionale (Kamina); guida letteralmente "dalla testa" un mecha composto di energia evolutiva (energia della spirale) e combatte contro un Dio razionale in un altro universo.
Si tratta dunque di un otaku che cresce, evolve o, almeno, così è in teoria: il tema chiave è dunque l'evoluzione.
Tornando al tema otaku, la realtà di Simon si identifica con il sottosuolo, è distorta dalle credenze, non è per nulla intenzionata ad emergere. E' insomma una realtà che impedisce, a lui come agli altri uomini, di vedere quella vera: il cielo azzurro e la superficie, per la cui conquista occorre lottare e compiere un difficoltoso percorso. Kamina conosce la superficie, ed esige di arrivarvi, comprendendo tuttavia che si tratta di un mondo crudo e non poco difficile da affrontare. Tutto ciò che sa è che vuole affrontarlo, e che può. Kamina, con il suo vigore e la sua forza infiamma il suo animo e fa luce nelle tenebre del sottosuolo, dando speranza e, al tempo stesso, chiarendo quanto di sbagliato c'è nel credere in una credenza completamente inutile, stupida e priva di conferme. Terminato il suo compito Kamina scompare, lasciando traccia di sé in Simon e nel concetto che lega fra loro i vari eventi che si svolgono nell'anime, concentrato infatti sulla natura umana. Kamina in poche parole non scompare mai, rappresentando la natura umana (che tende a scoprire e ad evolversi) e la fiducia nel potere dell'uomo non di plasmare a suo piacimento casi e natura, ma quantomeno di ottenere ciò che vuole dal momento che lo desidera: è una sorta di credo, in cui il Dai Gurren-Dan deve riporre speranze e convinzione. Simon diviene quel credo, dopo lo stesso Kamina.
Ma non sono degli Dei, sono solo dei Credo, cosa ben più umile e concreta.
In sostanza ci si chiede: ma la fine dell'evoluzione qual'è? Vedendo la fine sembra tutto quasi paradossale. In realtà è solo l'inserimento di un tema in un altro.
Potrei rimanere tutto il resto della giornata a dilungarmi su connessioni, citazioni, singoli personaggi, elementi tecnici volti sempre a rendere il messaggio, ma mi limito a consigliarvi di guardarlo. Non voglio fare di Gurren Lagann l'anime più bello di chissà cosa e in chissà quale ambito. Vi dico solo che ha classe, spesso è divertente ed è senz'altro bello da seguire, a patto però che vi lasciate travolgere dalla sua apparente illogicità e dalla comicità di molte delle sue situazioni.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ho visto questo anime perchè ho letto recensioni da 10, 8 ...
L'inizio è da 8, ma dopo qualche puntata, visto quel che succede, inizia subito a calare. Succede mi son detto e ho continuato, la metà non è male come finale temporaneo, e via, si continua dopo anni. Riaccade quel che era già successo all'inizio, succedono cose al limite dell'immaginazione...
E si arriva finalmente al finale. La terra, l'universo è salvo??
Se l'hanno salvato, che l'hanno salvato a fare se poi nessuno di loro è felice ed ha un buon finale??
Visto come va per gli uomini di Yoko, dagli esperti di anime viene definita la portasfortuna (per non dire di peggio) ed evitata...
L'idea è buona, il disegno anche ti carica, la colonna sonora decente.
Ma visto quel che succede, e come degenera pian piano la storia, penso che venga amato come anime solo da chi non ne ha mai visti molti.
Voto 6, non male
Ho visto questo anime perchè ho letto recensioni da 10, 8 ...
L'inizio è da 8, ma dopo qualche puntata, visto quel che succede, inizia subito a calare. Succede mi son detto e ho continuato, la metà non è male come finale temporaneo, e via, si continua dopo anni. Riaccade quel che era già successo all'inizio, succedono cose al limite dell'immaginazione...
E si arriva finalmente al finale. La terra, l'universo è salvo??
Se l'hanno salvato, che l'hanno salvato a fare se poi nessuno di loro è felice ed ha un buon finale??
Visto come va per gli uomini di Yoko, dagli esperti di anime viene definita la portasfortuna (per non dire di peggio) ed evitata...
L'idea è buona, il disegno anche ti carica, la colonna sonora decente.
Ma visto quel che succede, e come degenera pian piano la storia, penso che venga amato come anime solo da chi non ne ha mai visti molti.
Voto 6, non male
È passato quasi un anno da quando ho visto per la prima volta Gurren-Lagann. Un anno è un tempo relativamente lungo, quando si parla di interessi, e di solito un anno basta perché la passione si ritrovi scemata in favore di altre serie più recenti. Nel mio caso non vale. Questa è una serie che mi ha talmente sconvolto, talmente emozionato, talmente segnato nel profondo che non potrei mai dimenticarla, né sostituirla con qualcos'altro. L'ho vista e rivista talmente tante volte che ricordo gran parte degli episodi praticamente a memoria. Nonostante ciò, ogni volta è (quasi) come la prima volta. Posso affermare con assoluta certezza che si tratta del mio anime preferito di sempre, e difficilmente ci sarà qualcosa che potrà soppiantare le epiche avventure di Simon, Kamina, Yoko, Nia e di tutti gli altri protagonisti di questa fantastica serie.
Non è la classica serie mecha (genere che, ammetto, non mi ha mai particolarmente entusiasmato), bensì una commistione, un ibrido di generi che si fondono, si mescolano, si scambiano con una coerenza fuori dal comune. Nata come una serie di omaggio alle vecchie serie robotiche anni 70-80, da loro prende in prestito giusto un po' della forma estetica, ma assume ben presto una personalità propria, che non può essere paragonata a nessuna delle serie da cui si suppone trovi ispirazione.
TTGL è un capolavoro assoluto, sia a livello tecnico che, soprattutto, comunicativo. Innumerevoli sono le citazioni, gli omaggi, i simbolismi disseminati per le immagini e le battute dei personaggi, tutti perfettamente caratterizzati e traboccanti di carisma. Una storia che fa dell'ottimismo e della voglia di vivere il perno centrale, un inno alla speranza nel domani e alla fede nelle proprie capacità.
Il messaggio è uno solo: "non porti limiti di alcun genere, se desideri ardentemente qualcosa vai e prenditela!". Forse sembrerà scontato e stucchevole, ma sappiamo che è su questo che si basa la nostra intera esistenza. Sui desideri. Sui sogni. Sulle nostre ambizioni.
Gli elementi portanti e ricorrenti della storia, il Cielo, la Spirale, la Trivella... altro non sono che una grande e perfetta metafora della nostra vita. Il Cielo è il mondo in cui viviamo, un mondo che vuole schiacciarci, costringerci ad omologarci a un'esistenza che non ci piace o che non desideriamo. La Spirale è la nostra volontà di vivere, il nostro spirito, i nostri desideri, ciò che ci rende umani e liberi di scegliere. La Trivella è la lotta contro le difficoltà che si parano davanti a noi, che dobbiamo affrontare e vincere con positività e ottimismo, traendo forza dal potere della Spirale che è dentro ognuno di noi.
Tutto questo viene esplicato con uno stile di narrazione fuori dal comune, che fa dell'esagerazione e dell'esaltazione il mezzo che provoca in noi la catarsi liberatoria, un vortice di emozioni, colori, voci e pensieri tutti perfettamente coerenti nella loro apparente illogicità. E sta proprio nelle parole del capo della Brigata Gurren, Kamina, la chiave per decifrarla: "Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile!" (o anche "Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!", come molti fan italiani sono abituati a tradurla).
Occorre una mente aperta e una disposizione d'animo tendente all'irrazionale, per carpire il messaggio di fondo che questa meravigliosa opera d'arte vuole esprimere. Ed è forse per questo motivo che ad alcuni potrebbe non piacere, proprio per la sua compiaciuta voglia di esasperare e deformare la realtà.
Anche così, però, l'opera d'arte rimane, almeno dal punto di vista estetico. Le animazioni, i disegni, i colori... tutto è curato in modo maniacale, rendendola un'esperienza completa e appagante sotto ogni punto di vista. La grafica si evolve con l'evolversi della trama (quasi a sottolineare la maturazione stessa dei personaggi e del contesto in cui si ritrovano a vivere), e questo mostra ancor di più quanto nello studio Gainax siano dei veri e propri geni nel saper sfruttare anche il più piccolo dettaglio grafico per comunicare un messaggio.
Per concludere, per me si tratta di un capolavoro assoluto, la serie animata più bella del nuovo millennio (forse della Storia), che va al di là di ogni tipo di classificazione e di votazione. Non è solo un anime, è una vera e propria esperienza dei sensi. Non va semplicemente ammirata. Va vissuta.
Non è la classica serie mecha (genere che, ammetto, non mi ha mai particolarmente entusiasmato), bensì una commistione, un ibrido di generi che si fondono, si mescolano, si scambiano con una coerenza fuori dal comune. Nata come una serie di omaggio alle vecchie serie robotiche anni 70-80, da loro prende in prestito giusto un po' della forma estetica, ma assume ben presto una personalità propria, che non può essere paragonata a nessuna delle serie da cui si suppone trovi ispirazione.
TTGL è un capolavoro assoluto, sia a livello tecnico che, soprattutto, comunicativo. Innumerevoli sono le citazioni, gli omaggi, i simbolismi disseminati per le immagini e le battute dei personaggi, tutti perfettamente caratterizzati e traboccanti di carisma. Una storia che fa dell'ottimismo e della voglia di vivere il perno centrale, un inno alla speranza nel domani e alla fede nelle proprie capacità.
Il messaggio è uno solo: "non porti limiti di alcun genere, se desideri ardentemente qualcosa vai e prenditela!". Forse sembrerà scontato e stucchevole, ma sappiamo che è su questo che si basa la nostra intera esistenza. Sui desideri. Sui sogni. Sulle nostre ambizioni.
Gli elementi portanti e ricorrenti della storia, il Cielo, la Spirale, la Trivella... altro non sono che una grande e perfetta metafora della nostra vita. Il Cielo è il mondo in cui viviamo, un mondo che vuole schiacciarci, costringerci ad omologarci a un'esistenza che non ci piace o che non desideriamo. La Spirale è la nostra volontà di vivere, il nostro spirito, i nostri desideri, ciò che ci rende umani e liberi di scegliere. La Trivella è la lotta contro le difficoltà che si parano davanti a noi, che dobbiamo affrontare e vincere con positività e ottimismo, traendo forza dal potere della Spirale che è dentro ognuno di noi.
Tutto questo viene esplicato con uno stile di narrazione fuori dal comune, che fa dell'esagerazione e dell'esaltazione il mezzo che provoca in noi la catarsi liberatoria, un vortice di emozioni, colori, voci e pensieri tutti perfettamente coerenti nella loro apparente illogicità. E sta proprio nelle parole del capo della Brigata Gurren, Kamina, la chiave per decifrarla: "Dai un calcio alla ragione e fai spazio all'impossibile!" (o anche "Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!", come molti fan italiani sono abituati a tradurla).
Occorre una mente aperta e una disposizione d'animo tendente all'irrazionale, per carpire il messaggio di fondo che questa meravigliosa opera d'arte vuole esprimere. Ed è forse per questo motivo che ad alcuni potrebbe non piacere, proprio per la sua compiaciuta voglia di esasperare e deformare la realtà.
Anche così, però, l'opera d'arte rimane, almeno dal punto di vista estetico. Le animazioni, i disegni, i colori... tutto è curato in modo maniacale, rendendola un'esperienza completa e appagante sotto ogni punto di vista. La grafica si evolve con l'evolversi della trama (quasi a sottolineare la maturazione stessa dei personaggi e del contesto in cui si ritrovano a vivere), e questo mostra ancor di più quanto nello studio Gainax siano dei veri e propri geni nel saper sfruttare anche il più piccolo dettaglio grafico per comunicare un messaggio.
Per concludere, per me si tratta di un capolavoro assoluto, la serie animata più bella del nuovo millennio (forse della Storia), che va al di là di ogni tipo di classificazione e di votazione. Non è solo un anime, è una vera e propria esperienza dei sensi. Non va semplicemente ammirata. Va vissuta.
Dopo il tanto parlare di Neon Genesis Evangelion mi chiesi se mai un altro prodotto d’animazione avrebbe potuto stravolgere, rivoluzionare, anzi riscrivere il concetto di anime.
Sul palcoscenico del piccolo e grande schermo la Gainax ha sempre desiderato defilarsi come fa un bravo regista, lasciando il clamore e l’applauso degli spettatori per gli attori intenti a recitare l’immagine riflessa dei suoi pensieri e idee, più che per sé stessa.
Scoperta con l’eccezionale Gunbuster, la stessa Gainax diventa autrice eclettica e fatalista nel noto Nadia of the Blue Seas (Il mistero della Pietra Azzurra, da noi), per poi sfociare nell’apoteosi icono-simbolica e criptica del pluricitato Evangelion. Poteva sembrare essersi persa con l’irriverente - e senza pretese - FLCL, ma questi autentici maestri dell’animazione giapponese sono riusciti ad abbattere un muro idealistico proprio grazie a Tengen Toppa Gurren Lagann, unendo una vasta gamma di generi sotto un’unica bandiera.
La bandiera di Kamina.
Potrà sembrare una provocazione, ma che tutta la nostra esistenza possa essere in mano ad un destino predefinito è un pensiero che almeno una volta nella vita tutti hanno formulato. Gurren Lagann vuole letteralmente sfondare questo pensiero, desidera aggredire l’apatia di ognuno di noi e scuoterla nel profondo, schiaffeggiare ogni spettatore che si para dinnanzi a questa autentica festa di colori, provocazioni, azioni ed emozioni con un interminabile grido: tu sei quello che vuoi.
La morale è più che irriverente, quasi utopica: riesce a sfondare a pugni ogni vetrata di pessimismo che può frapporsi fra l’animo di chi assiste a tale baluginante sequenza di eventi ed il proprio futuro. E senza farsi nemmeno un graffio. Gurren Lagann ricorda ad ognuno di noi che se “davvero ci credi, puoi farlo.” Risolleva la tanto dura morale del sacrificio per il successo, dà una scossa alla negatività, infonde un tremendo e contagioso ottimismo, quasi demenziale, completamente provocatorio e pieno di doppi sensi, ma focalizzati ad un unico, sommo, altissimo, orgoglioso scopo: credi nell’impossibile, e se la paura, i pensieri razionali ti bloccano, allora credici ancora di più. Non indietreggiare, MAI, avanza sempre a testa alta, credi in quello che fai e combatti per esso con tutto te stesso e fino alla morte.
Questa probabilmente è l’essenza della vita stessa. L’uomo si chiede spesso e volentieri il perché della propria esistenza. Da dove viene e dove va sono ormai domande – passatemi il termine – “vintage”, sempre di moda. Gurren Lagann risponde con un ghigno a tali quesiti, ponendo la “persona” al di sopra di ogni aspettativa, di ogni mistero, di tutti i dubbi.
Cogito ergo sum? No, di più. Vivo quindi faccio come mi pare.
Colori, di azione, di suoni, di epica narrazione. Ogni evento e ogni dettaglio presente in questo capolavoro assoluto, forse il più grande in tutta la storia dell’animazione mondiale, ha uno scopo ben preciso e un’intenzione profonda, mai fine a sé stessa.
La trama parla di Simon, un povero ragazzino che vive sottoterra così come (inspiegabilmente) tutto il resto della popolazione umana, costretto a scavare in profondità, per allargare il proprio villaggio. Gli esseri umani, in un’epoca che non è chiaramente localizzabile, sono costretti a vivere in queste condizioni, addirittura ignari se mai la superficie esista per davvero o si tratti di una mera leggenda.
Ma il suo amico, quasi fratello, Kamina, è di tutt’altro parere. Eccentrico, coraggiosamente folle, mosso da rimorsi e da intenti ispirati a qualcosa che ricorda lo spirito di un buffo samurai, più che audace, apparentemente semplice, è il vero protagonista di tutto l’anime.
Kamina incarna a tutti gli effetti il desiderio di scoprire, di conoscere, di sapere PERCHE’.
La sua voglia di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, il suo pandemico ottimismo, le sue intuizioni lo rendono probabilmente il personaggio più bello, carismatico e importante della storia dell’animazione giapponese. Le sue parole non sono mai casuali, ciò che dice ha sempre un profondo significato, anche se non immediato; queste frasi riescono a rimanere impresse nella memoria dello spettatore come fossero marchiate a fuoco su carne viva.
Kamina sostiene di aver visto la superficie, quand’era piccolo, in compagnia di suo padre. E per un evento del tutto fortuito (davvero fortuito? Esiste il destino o sono le nostre azioni a determinare cosa ci accadrà?), lui e il piccolo Simon, sorprendendo gli abitanti del loro villaggino sotterraneo, riusciranno a spuntare davvero sulla superficie terrestre dopo un assurdo evento, dando il via ad un’epica avventura senza precedenti. Questo viaggio paradossale altro non è che la metafora dell’evoluzione dell’essere umano, da cavernicolo ad astronauta.
Ma l’uomo è anche ignorante, ottuso, pauroso, crudele e spietato. I protagonisti, a cui si aggiungeranno anche la bellissima Yoko e tanti altri indimenticabili subordinati, dovranno fare i conti con tutti questi sentimenti negativi, la paura di scoprire cosa ha relegato gli esseri umani nel sottosuolo.
Ancora una volta, più che mai, la Gainax offre un confronto diretto fra pensieri filosofici rivolti all’intera esistenza, fatalisti ed eterni, e attimi fuggenti da cogliere al volo.
Così come Kamina tenta di ricordare, non esiste ostacolo che il nostro spirito non possa superare, e se anche inizialmente possa sembrare un anime propenso al maschilismo, vi sono dei frangenti in cui gli autori rendono chiaramente l’idea che non si tratta assolutamente di una cosa del genere.
La vera forza non risiede nei muscoli, ma nel cervello. E sono il pensiero, la forza di volontà e il desiderio di riuscire a scuotere ognuno di noi, a donarci l’energia per scalare la più alta delle montagne, o attraversare il più tetro dei burroni.
Anche dal punto di vista tecnico Gurren Lagann sorprende su tutti i fronti: vengono volutamente adottati tutti i colori dell’iride, in una mescolanza furibonda e apparentemente confusionaria che invece contiene un estatico ordine atto a sfondare, procedere, “trivellare” ogni ostacolo. Non è mai presente il nero, colore del pessimismo e della depressione, a meno che non serva ad esprimere stati d’animo negativi, come accade nel drammatico ed indimenticabile episodio 8.
Le animazioni riescono a stordire: intelaiano dinamiche inaspettate e coinvolgenti, quasi da capogiro, tanto che nelle ultime tre puntate la Gainax ha speso quasi il 70% di tutto il budget che aveva a disposizione per questo progetto, sublimando il termine “leggenda”, riscrivendo le immagini di eroe e di coraggio.
Le citazioni sono presenti a palate: da Daitarn a Zambot, da Mazinga, Goldrake, allo stesso Evangelion, il Gurren Lagann li imita alla perfezione prendendosi gioco di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che sarà. Mosse speciali puramente a scopo decorativo (o dovremmo dire canzonatorio) ricordano a volte Ken il Guerriero o i Cavalieri dello Zodiaco.
La colonna sonora dona un ritmo impressionante, azzeccatissima, ritmata, tanto da entrare nella testa e non uscirne più, per giorni e giorni.
Gurren Lagann trascende lo shonen, il seinen e tutto il resto degli anime. Dopo il roboante e devastante finale, rimane solo un pensiero:
fai l’impossibile
vedi l’invisibile
spacca l’indistruttibile
tocca l’intoccabile
E combatti per ciò in cui credi. Un’endovena di ottimismo.
Il massimo.
Sul palcoscenico del piccolo e grande schermo la Gainax ha sempre desiderato defilarsi come fa un bravo regista, lasciando il clamore e l’applauso degli spettatori per gli attori intenti a recitare l’immagine riflessa dei suoi pensieri e idee, più che per sé stessa.
Scoperta con l’eccezionale Gunbuster, la stessa Gainax diventa autrice eclettica e fatalista nel noto Nadia of the Blue Seas (Il mistero della Pietra Azzurra, da noi), per poi sfociare nell’apoteosi icono-simbolica e criptica del pluricitato Evangelion. Poteva sembrare essersi persa con l’irriverente - e senza pretese - FLCL, ma questi autentici maestri dell’animazione giapponese sono riusciti ad abbattere un muro idealistico proprio grazie a Tengen Toppa Gurren Lagann, unendo una vasta gamma di generi sotto un’unica bandiera.
La bandiera di Kamina.
Potrà sembrare una provocazione, ma che tutta la nostra esistenza possa essere in mano ad un destino predefinito è un pensiero che almeno una volta nella vita tutti hanno formulato. Gurren Lagann vuole letteralmente sfondare questo pensiero, desidera aggredire l’apatia di ognuno di noi e scuoterla nel profondo, schiaffeggiare ogni spettatore che si para dinnanzi a questa autentica festa di colori, provocazioni, azioni ed emozioni con un interminabile grido: tu sei quello che vuoi.
La morale è più che irriverente, quasi utopica: riesce a sfondare a pugni ogni vetrata di pessimismo che può frapporsi fra l’animo di chi assiste a tale baluginante sequenza di eventi ed il proprio futuro. E senza farsi nemmeno un graffio. Gurren Lagann ricorda ad ognuno di noi che se “davvero ci credi, puoi farlo.” Risolleva la tanto dura morale del sacrificio per il successo, dà una scossa alla negatività, infonde un tremendo e contagioso ottimismo, quasi demenziale, completamente provocatorio e pieno di doppi sensi, ma focalizzati ad un unico, sommo, altissimo, orgoglioso scopo: credi nell’impossibile, e se la paura, i pensieri razionali ti bloccano, allora credici ancora di più. Non indietreggiare, MAI, avanza sempre a testa alta, credi in quello che fai e combatti per esso con tutto te stesso e fino alla morte.
Questa probabilmente è l’essenza della vita stessa. L’uomo si chiede spesso e volentieri il perché della propria esistenza. Da dove viene e dove va sono ormai domande – passatemi il termine – “vintage”, sempre di moda. Gurren Lagann risponde con un ghigno a tali quesiti, ponendo la “persona” al di sopra di ogni aspettativa, di ogni mistero, di tutti i dubbi.
Cogito ergo sum? No, di più. Vivo quindi faccio come mi pare.
Colori, di azione, di suoni, di epica narrazione. Ogni evento e ogni dettaglio presente in questo capolavoro assoluto, forse il più grande in tutta la storia dell’animazione mondiale, ha uno scopo ben preciso e un’intenzione profonda, mai fine a sé stessa.
La trama parla di Simon, un povero ragazzino che vive sottoterra così come (inspiegabilmente) tutto il resto della popolazione umana, costretto a scavare in profondità, per allargare il proprio villaggio. Gli esseri umani, in un’epoca che non è chiaramente localizzabile, sono costretti a vivere in queste condizioni, addirittura ignari se mai la superficie esista per davvero o si tratti di una mera leggenda.
Ma il suo amico, quasi fratello, Kamina, è di tutt’altro parere. Eccentrico, coraggiosamente folle, mosso da rimorsi e da intenti ispirati a qualcosa che ricorda lo spirito di un buffo samurai, più che audace, apparentemente semplice, è il vero protagonista di tutto l’anime.
Kamina incarna a tutti gli effetti il desiderio di scoprire, di conoscere, di sapere PERCHE’.
La sua voglia di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, il suo pandemico ottimismo, le sue intuizioni lo rendono probabilmente il personaggio più bello, carismatico e importante della storia dell’animazione giapponese. Le sue parole non sono mai casuali, ciò che dice ha sempre un profondo significato, anche se non immediato; queste frasi riescono a rimanere impresse nella memoria dello spettatore come fossero marchiate a fuoco su carne viva.
Kamina sostiene di aver visto la superficie, quand’era piccolo, in compagnia di suo padre. E per un evento del tutto fortuito (davvero fortuito? Esiste il destino o sono le nostre azioni a determinare cosa ci accadrà?), lui e il piccolo Simon, sorprendendo gli abitanti del loro villaggino sotterraneo, riusciranno a spuntare davvero sulla superficie terrestre dopo un assurdo evento, dando il via ad un’epica avventura senza precedenti. Questo viaggio paradossale altro non è che la metafora dell’evoluzione dell’essere umano, da cavernicolo ad astronauta.
Ma l’uomo è anche ignorante, ottuso, pauroso, crudele e spietato. I protagonisti, a cui si aggiungeranno anche la bellissima Yoko e tanti altri indimenticabili subordinati, dovranno fare i conti con tutti questi sentimenti negativi, la paura di scoprire cosa ha relegato gli esseri umani nel sottosuolo.
Ancora una volta, più che mai, la Gainax offre un confronto diretto fra pensieri filosofici rivolti all’intera esistenza, fatalisti ed eterni, e attimi fuggenti da cogliere al volo.
Così come Kamina tenta di ricordare, non esiste ostacolo che il nostro spirito non possa superare, e se anche inizialmente possa sembrare un anime propenso al maschilismo, vi sono dei frangenti in cui gli autori rendono chiaramente l’idea che non si tratta assolutamente di una cosa del genere.
La vera forza non risiede nei muscoli, ma nel cervello. E sono il pensiero, la forza di volontà e il desiderio di riuscire a scuotere ognuno di noi, a donarci l’energia per scalare la più alta delle montagne, o attraversare il più tetro dei burroni.
Anche dal punto di vista tecnico Gurren Lagann sorprende su tutti i fronti: vengono volutamente adottati tutti i colori dell’iride, in una mescolanza furibonda e apparentemente confusionaria che invece contiene un estatico ordine atto a sfondare, procedere, “trivellare” ogni ostacolo. Non è mai presente il nero, colore del pessimismo e della depressione, a meno che non serva ad esprimere stati d’animo negativi, come accade nel drammatico ed indimenticabile episodio 8.
Le animazioni riescono a stordire: intelaiano dinamiche inaspettate e coinvolgenti, quasi da capogiro, tanto che nelle ultime tre puntate la Gainax ha speso quasi il 70% di tutto il budget che aveva a disposizione per questo progetto, sublimando il termine “leggenda”, riscrivendo le immagini di eroe e di coraggio.
Le citazioni sono presenti a palate: da Daitarn a Zambot, da Mazinga, Goldrake, allo stesso Evangelion, il Gurren Lagann li imita alla perfezione prendendosi gioco di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che sarà. Mosse speciali puramente a scopo decorativo (o dovremmo dire canzonatorio) ricordano a volte Ken il Guerriero o i Cavalieri dello Zodiaco.
La colonna sonora dona un ritmo impressionante, azzeccatissima, ritmata, tanto da entrare nella testa e non uscirne più, per giorni e giorni.
Gurren Lagann trascende lo shonen, il seinen e tutto il resto degli anime. Dopo il roboante e devastante finale, rimane solo un pensiero:
fai l’impossibile
vedi l’invisibile
spacca l’indistruttibile
tocca l’intoccabile
E combatti per ciò in cui credi. Un’endovena di ottimismo.
Il massimo.
Questa serie è semplicemente fantastica, anche se spazza il cuore più volte, specialmente quando muore un personaggio. A parte questo, la serie è favolosa! Mai vista una serie cosi completa: si trova di tutto da azione ad amori. L'unico mio rammarico, e penso di tutti quelli che hanno visto questa serie o che la vedranno, è il finale, che è un po' triste, anche se giusto. Io spererei in una serie successiva, ma che non penso si potrà avere, visto che c'è un vero finale. Vi dico solo che io sono stato così preso dalla serie, che l'ho finita in due giorni.
Tengen Toppa Gurren Lagann ( per comodità lo chiamerò TTGL ) è una serie animata realizzata dal noto Studio Gainax e di recente sbarcata anche in Italia, grazie alla Dynit, con il nome di Sfondamento dei Cieli Guerren Lagann. In totale il numero degli episodi realizzati è di 27.
In primis credo sia il caso di dire che TTGL è un prodotto ‘sui generis’; nelle prime puntate è evidente come gli autori abbiano intenzione di realizzare in un certo modo una parodia dei classici anime sui robot. Emblema di questa volontà è in fondo la stessa frase che Kamina ripete più volte a Simon nel corso della storia, una frase che in realtà è totalmente priva di significato, ma che ha lo scopo di contrapporsi alle frasi ‘importanti’ e carismatiche proprie invece degli eroi buoni delle varie serie sui robottoni. Una premessa, quella appena fatta, che credo sia necessaria per comprendere a pieno lo spirito di TTGL.
Passando alla storia; la trama prende avvio nel villaggio sotterraneo di Jiiha. Non è dato sapere ( almeno all’inizio ) dove e quando sia ambientato questo racconto, si sa solo che nel piccolo villaggio la comunità vive scavando gallerie per ampliare lo stesso, senza però aver mai visto la luce del sole e il cielo azzurro, dubitando persino della loro stessa esistenza. Una grigia routine scandita da continui terremoti e da un’aspettativa di vita quanto mai bassa. In questa realtà priva di speranza si incontrano due personaggi: Simon, un ragazzino abile nello scavare, rimasto orfano e respinto dai suoi coetanei, e Kamina, il carismatico e folle leader della brigata Gurren e ‘fratello di spirito’ di Simon. Saranno loro a salvare il villaggio di Jiiha quando, rompendo la monotonia di un mondo rassegnato, l’opprimente tetto dello stesso viene sfondato da un’ enorme testa che, portando con se anche la bella e audace Yoko, rivelerà al contempo l’esistenza di un mondo dominato dal sole e da un cielo azzurro e radioso, un mondo di speranza. In questo momento ha inizio l’avventura dei nostri eroi, un’avventura che, come dice il titolo, li porterà sfondare il cielo stesso.
La storia si divide in due spezzoni sfasati a livello temporale, ma questo è già desumibile dai fotogrammi iniziali del primo episodio, e a questa scissione temporale corrisponde anche un sensibile mutamento di trama. In realtà sin dalle fasi finali della prima parte si assiste a un progressivo ‘incupimento’, le atmosfere comiche lasciano via via il passo a situazioni più serie e tese, in cui i personaggi vengono messi duramente alla prova. Questo credo sia uno dei pregi di TTGL; la capacità di fondere stili diversi senza però mai perdere quell’aspetto goliardico fatto di esagerazioni volute, rendendolo un prodotto lontano dal senso di stantio che spesso si avverte nel genere, lontano dai quei luoghi comuni reiterati fino alla nausea, in cui la stessa amicizia ( valore fin troppo abusato a volte ) presenta anche il suo lato negativo.
I personaggi di TTGL sono caratterizzati alla perfezione: Simon è un ragazzino e come tale ragiona e si comporta, non è ( quanto meno all’inizio ) l’eroe senza macchia e senza paura; Kamina è un personaggio quanto mai avvincente, più che coraggioso è mosso da un’affascinante follia, la stessa che lo porta a pronunciare frasi e discorsi carismatici e coinvolgenti, ma che il più delle volte sono assolutamente privi di significato; infine Yoko si potrebbe definire come la più normale tra i tre, tuttavia anche lei è un personaggio molto interessante, come risulterà palese a chi avrà modo di vedere l’intera serie.
Il comporto tecnico è di qualità eccelsa; i disegni, a partire dal mecha design, potrebbero sembrare strani, ma come detto la cosa è voluta e in piena linea con lo stile adottato da TTGL, uno stile fatto di continui eccessi e stranezze. La colonna sonora è stupenda, con un’incredibile capacità di coinvolgere lo spettatore nella scena. Passando invece alla versione italiana a me è piaciuta; a dire il vero è passato un bel di tempo da quando vidi la versione originale, ma le voci mi sembrano ben commisurate ai personaggi, in particolare quella di Yoko che definirei perfetta.
In conclusione TTGL è una serie che potrebbe definirsi come un must, a mio avviso dal 2000 in poi è stato il prodotto più innovativo che l’animazione giapponese sia stata capace di produrre e non è un caso che lo studio Gainax sia lo stesso che diede alla luce Neon Genesis Evangelion. Insomma l’appellativo di capolavoro è pienamente meritato, è coinvolgente, fa ridere e anche commuovere in più punti; un’ avventura travolgente che vale la pena di vedere perché resterà ben impressa nella memoria.
In primis credo sia il caso di dire che TTGL è un prodotto ‘sui generis’; nelle prime puntate è evidente come gli autori abbiano intenzione di realizzare in un certo modo una parodia dei classici anime sui robot. Emblema di questa volontà è in fondo la stessa frase che Kamina ripete più volte a Simon nel corso della storia, una frase che in realtà è totalmente priva di significato, ma che ha lo scopo di contrapporsi alle frasi ‘importanti’ e carismatiche proprie invece degli eroi buoni delle varie serie sui robottoni. Una premessa, quella appena fatta, che credo sia necessaria per comprendere a pieno lo spirito di TTGL.
Passando alla storia; la trama prende avvio nel villaggio sotterraneo di Jiiha. Non è dato sapere ( almeno all’inizio ) dove e quando sia ambientato questo racconto, si sa solo che nel piccolo villaggio la comunità vive scavando gallerie per ampliare lo stesso, senza però aver mai visto la luce del sole e il cielo azzurro, dubitando persino della loro stessa esistenza. Una grigia routine scandita da continui terremoti e da un’aspettativa di vita quanto mai bassa. In questa realtà priva di speranza si incontrano due personaggi: Simon, un ragazzino abile nello scavare, rimasto orfano e respinto dai suoi coetanei, e Kamina, il carismatico e folle leader della brigata Gurren e ‘fratello di spirito’ di Simon. Saranno loro a salvare il villaggio di Jiiha quando, rompendo la monotonia di un mondo rassegnato, l’opprimente tetto dello stesso viene sfondato da un’ enorme testa che, portando con se anche la bella e audace Yoko, rivelerà al contempo l’esistenza di un mondo dominato dal sole e da un cielo azzurro e radioso, un mondo di speranza. In questo momento ha inizio l’avventura dei nostri eroi, un’avventura che, come dice il titolo, li porterà sfondare il cielo stesso.
La storia si divide in due spezzoni sfasati a livello temporale, ma questo è già desumibile dai fotogrammi iniziali del primo episodio, e a questa scissione temporale corrisponde anche un sensibile mutamento di trama. In realtà sin dalle fasi finali della prima parte si assiste a un progressivo ‘incupimento’, le atmosfere comiche lasciano via via il passo a situazioni più serie e tese, in cui i personaggi vengono messi duramente alla prova. Questo credo sia uno dei pregi di TTGL; la capacità di fondere stili diversi senza però mai perdere quell’aspetto goliardico fatto di esagerazioni volute, rendendolo un prodotto lontano dal senso di stantio che spesso si avverte nel genere, lontano dai quei luoghi comuni reiterati fino alla nausea, in cui la stessa amicizia ( valore fin troppo abusato a volte ) presenta anche il suo lato negativo.
I personaggi di TTGL sono caratterizzati alla perfezione: Simon è un ragazzino e come tale ragiona e si comporta, non è ( quanto meno all’inizio ) l’eroe senza macchia e senza paura; Kamina è un personaggio quanto mai avvincente, più che coraggioso è mosso da un’affascinante follia, la stessa che lo porta a pronunciare frasi e discorsi carismatici e coinvolgenti, ma che il più delle volte sono assolutamente privi di significato; infine Yoko si potrebbe definire come la più normale tra i tre, tuttavia anche lei è un personaggio molto interessante, come risulterà palese a chi avrà modo di vedere l’intera serie.
Il comporto tecnico è di qualità eccelsa; i disegni, a partire dal mecha design, potrebbero sembrare strani, ma come detto la cosa è voluta e in piena linea con lo stile adottato da TTGL, uno stile fatto di continui eccessi e stranezze. La colonna sonora è stupenda, con un’incredibile capacità di coinvolgere lo spettatore nella scena. Passando invece alla versione italiana a me è piaciuta; a dire il vero è passato un bel di tempo da quando vidi la versione originale, ma le voci mi sembrano ben commisurate ai personaggi, in particolare quella di Yoko che definirei perfetta.
In conclusione TTGL è una serie che potrebbe definirsi come un must, a mio avviso dal 2000 in poi è stato il prodotto più innovativo che l’animazione giapponese sia stata capace di produrre e non è un caso che lo studio Gainax sia lo stesso che diede alla luce Neon Genesis Evangelion. Insomma l’appellativo di capolavoro è pienamente meritato, è coinvolgente, fa ridere e anche commuovere in più punti; un’ avventura travolgente che vale la pena di vedere perché resterà ben impressa nella memoria.
Un'anime davvero spettacolare pieno di colpi dis cena che lasciano lo spettatore completamente catturato e mai annoiato dalla trama........il character dei personaggi è pressochè perfetto e la cura del disegno è magistrale rendendo l'anime fresco e godibile consigliatissima la visione anche per chi approda per la prima volta nel mondo degli anime da sottolineare il forte influsso sull'animo del protagonista da parte del mitico kamina che con il suo forte spirito ci accompagnerà per tutta la durata dell'anime
Che dire...parte benissimo e finisce meglio!
Mamma mia che anime, non so davvero da dove cominciare per elogiarne i pregi! Vabbè partiamo dalla storia: (piccoli SPOILER)
La trama può essere divisa in 2 parti, la prima è quella "terrestre" mentre quella successiva, e quella "vera" può essere definita come "extraterrestre". La prima parte della storia si inizia a comprendere verso il 5°-6° episodio, quindi invito la gente a non lasciarlo prima di questi episodi che però, a differenza di altri anime (un paragone naturale mi viene da farlo con trigun) non annoiano per niente, anzi divertono molto e presentano i personaggi.
I disegni sono fantastici: chara design bello, originale e simpatico, ; mecha design divertenti XD e di indubbia qualità tecnica; le animazioni sono perfette (d'altronde stiamo parlando di GAINAX, un nome una garanzia!) così come lo sono i fondali; il tutto rappresentato con colori belli, puliti e sgargianti.
I personaggi sono caratterizzati magnificamente, soprattutto Kamina che rimarrà a lungo nel cuore di tutti come uno dei personaggi più avvincenti e carismatici di sempre!!
Le battaglie contro i Ganmen e altro sono fluide e divertenti, ma soprattutto riescono a mettere un adrenalina come nessun altro anime è mai riuscito a fare!!Veramente Esagerato (nel senso buono)!!
Il tutto contornato da una splendida ironia e comicità, che spesso scoppierete a ridere nel vero senso della parola (almeno a me è successo XD), che però viene messa leggermente da parte nella seconda parte della serie dando più spazio alla drammaticità della vicenda.
Qualcuno con una mentalità superficiale potrebbe non apprezzare Tengen Toppa Gurren-Lagann poiché lo vedrebbe come una serie appunto superficiale e banale, ma in realtà e tutt'altro, soprattutto nella seconda parte dell'anime accadono vicende molto profonde, significative ed educative.
Veramente un anime che lascia di stucco e senza fiato, in grado di emozionarti come quasi nessun altro. Si tratta di un vero e proprio capolavoro nonchè uno dei migliori anime degli ultimi tempi.
Visione OBBLIGATORIA!!
p.s. ora che ci penso come avrei fatto senza aver conosciuto Kamina???
"Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!"
"Simon, devi aver fiducia in te stesso...no? ok, allora credi in me, perchè io credo in te!"
"CON CHI CREDETE DI AVERE A CHE FARE?!"
Il tutto è rappresentato poi con una colonna sonora davvero stupenda
Mamma mia che anime, non so davvero da dove cominciare per elogiarne i pregi! Vabbè partiamo dalla storia: (piccoli SPOILER)
La trama può essere divisa in 2 parti, la prima è quella "terrestre" mentre quella successiva, e quella "vera" può essere definita come "extraterrestre". La prima parte della storia si inizia a comprendere verso il 5°-6° episodio, quindi invito la gente a non lasciarlo prima di questi episodi che però, a differenza di altri anime (un paragone naturale mi viene da farlo con trigun) non annoiano per niente, anzi divertono molto e presentano i personaggi.
I disegni sono fantastici: chara design bello, originale e simpatico, ; mecha design divertenti XD e di indubbia qualità tecnica; le animazioni sono perfette (d'altronde stiamo parlando di GAINAX, un nome una garanzia!) così come lo sono i fondali; il tutto rappresentato con colori belli, puliti e sgargianti.
I personaggi sono caratterizzati magnificamente, soprattutto Kamina che rimarrà a lungo nel cuore di tutti come uno dei personaggi più avvincenti e carismatici di sempre!!
Le battaglie contro i Ganmen e altro sono fluide e divertenti, ma soprattutto riescono a mettere un adrenalina come nessun altro anime è mai riuscito a fare!!Veramente Esagerato (nel senso buono)!!
Il tutto contornato da una splendida ironia e comicità, che spesso scoppierete a ridere nel vero senso della parola (almeno a me è successo XD), che però viene messa leggermente da parte nella seconda parte della serie dando più spazio alla drammaticità della vicenda.
Qualcuno con una mentalità superficiale potrebbe non apprezzare Tengen Toppa Gurren-Lagann poiché lo vedrebbe come una serie appunto superficiale e banale, ma in realtà e tutt'altro, soprattutto nella seconda parte dell'anime accadono vicende molto profonde, significative ed educative.
Veramente un anime che lascia di stucco e senza fiato, in grado di emozionarti come quasi nessun altro. Si tratta di un vero e proprio capolavoro nonchè uno dei migliori anime degli ultimi tempi.
Visione OBBLIGATORIA!!
p.s. ora che ci penso come avrei fatto senza aver conosciuto Kamina???
"Dimentica l'impossibile e supera la razionalità!"
"Simon, devi aver fiducia in te stesso...no? ok, allora credi in me, perchè io credo in te!"
"CON CHI CREDETE DI AVERE A CHE FARE?!"
Il tutto è rappresentato poi con una colonna sonora davvero stupenda
Una serie con mecha moderni ma che richiama a tratti i vecchi robottoni anni 80, unendovi animazioni, disegni innovativi e particolari ed avendo una storia di base ben strutturata che si evolve con ritmo incalzante in un buon mix di colpi di scena, passando dal drammatico al comico. Una delle serie viste ultimamente e che mi ha lasciato veramente soddisfatto considerando quello che passa al giorno d'oggi... Quasi perfetta direi perché nella sua brevità di 27 episodi non fa sentire la mancanza di intrecci di storie viste come in serie più lunghe che si dilungano fin troppo... (odio i filler...) e da appassionato di One Piece, Naruto, Bleach riesce ad emozionare in certi punti quanto queste serie menzionate, anche se non a quei livelli... Ottimo prodotto, merita la visione.
Gainax ha fatto un successone con questo anime, lo ammetto.
è davvero stupendo, e sa alternare momenti tristi a momenti divertenti in modo perfetto.
Non prende subito, a dire il vero, anzi a molti può sembrare noioso anche per via dei robottoni che sono presenti (lo dice una che solitamente gli anime di robot non li sopporta), ma diamine, più si va avanti e più la storia si fa intrigante, e non si può smettere di vederlo.
Character design stupendo, personaggi mooolto ben caratterizzati, in particolare la figura di Kamina, che è la migliore dell'anime secondo me.
Peccato che non sia destinata a durare. Credo sia la pecca dell'anime...
La cosa più bella di questo anime è che ha di tutto. Avventura, azione, romanticismo (devo dire che in quest'anime è presente la scena di un bacio più bella che io abbia mai visto in un anime), commedia, fan service... insomma, è praticamente completo.
E' proprio da vedere. Da goderselo. Io lo consiglio al massimo, mi è piaciuto moltissimo. Anche chi non ama i robot se ne può innamorare.
Guardatelo!
è davvero stupendo, e sa alternare momenti tristi a momenti divertenti in modo perfetto.
Non prende subito, a dire il vero, anzi a molti può sembrare noioso anche per via dei robottoni che sono presenti (lo dice una che solitamente gli anime di robot non li sopporta), ma diamine, più si va avanti e più la storia si fa intrigante, e non si può smettere di vederlo.
Character design stupendo, personaggi mooolto ben caratterizzati, in particolare la figura di Kamina, che è la migliore dell'anime secondo me.
Peccato che non sia destinata a durare. Credo sia la pecca dell'anime...
La cosa più bella di questo anime è che ha di tutto. Avventura, azione, romanticismo (devo dire che in quest'anime è presente la scena di un bacio più bella che io abbia mai visto in un anime), commedia, fan service... insomma, è praticamente completo.
E' proprio da vedere. Da goderselo. Io lo consiglio al massimo, mi è piaciuto moltissimo. Anche chi non ama i robot se ne può innamorare.
Guardatelo!
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Anime abbastanza carino. I personaggi a parte quello di Kamina (che purtroppo dura pure poco) non sono un granché perchè sono tutte cose viste e riviste. La ragazza innamorata che poi perde il suo amore, il protagonista che non crede in sé stesso però riacquista fiducia e diventa Gesù cristo, i personaggi secondari un po' stupidi per alleggerire la trama... Insomma niente di nuovo
E poi ci sono alcuni aspetti abbastanza ridicoli che secondo me peggiorano l'immagine dell'anime:
1. Una trivella è una trivella non è un dio formato oggetto per trapassare le dimensioni e scemenze varie. -.
2. Un robot non può essere più grande di una galassia. -.
3. In un combattimento non si possono lanciare le galassie tipo shuriken. -.
e altre cose che starei ore a citare
In definitiva sinceramente non saprei se consigliarlo o no.
Anime abbastanza carino. I personaggi a parte quello di Kamina (che purtroppo dura pure poco) non sono un granché perchè sono tutte cose viste e riviste. La ragazza innamorata che poi perde il suo amore, il protagonista che non crede in sé stesso però riacquista fiducia e diventa Gesù cristo, i personaggi secondari un po' stupidi per alleggerire la trama... Insomma niente di nuovo
E poi ci sono alcuni aspetti abbastanza ridicoli che secondo me peggiorano l'immagine dell'anime:
1. Una trivella è una trivella non è un dio formato oggetto per trapassare le dimensioni e scemenze varie. -.
2. Un robot non può essere più grande di una galassia. -.
3. In un combattimento non si possono lanciare le galassie tipo shuriken. -.
e altre cose che starei ore a citare
In definitiva sinceramente non saprei se consigliarlo o no.
Semplicemente sublime, un anime da avere assolutamente nella collezione. I disegni sono splendidi con un frame rate davvero alto, fluidissimi. La caratterizzazione dei personaggi e' fantastica...potrei dilungarmi infinitamente a parlare dei pregi di questa serie ma basta dire che in 2 giorni ho visto tutte e 27 le puntate per farvi capire la caratura del prodotto. Non gli do 10 perché il 10 lo merita solo EVA e ad oggi si dimostra ancora inarrivabile ma questo è solo un gradino sotto. DA GUARDARE SENZA SCUSE!
Inutile mettersi a discutere al riguardo.
E' passato ormai un anno da quando ho finito di vedere Gurren Lagann e non sono mai riuscita a disprezzarlo quasi in nessun punto.
A volte infastidiscono un po' le piccole scene ecchi, disseminate seppur non in modo fastidio per tutto l'anime.
Non che io sia un'esperta di anime, non ne ho visti poi così tanti, ma TTGL finora è stato l'unico a lasciarmi un segno addosso.
Non vorrei esagerare, ma credo che sia veramente un anime fantastico. Fa riferimenti, non pochi, a vecchie serie robotiche anni '70, che io non ho mai esattamente 'amato', eppure non solo l'ho apprezzato enormemente, ma tuttora a volte lo rivedo con una certa soddisfazione.
Il concetto del potere della spirale è più profondo di quello che può sembrare, non si tratta infatti del semplice super potere che sbaraglia il nemico. L'anime è epico, e i personaggi sono ben realizzati ed hanno ciascuno un ruolo ben preciso all'interno dell'anime, che non è solo a livello pratico per lo svolgimento, ma anche e soprattutto simbolico.
Un consiglio: chiunque non sia disposto a seguire un anime pieno di colori sgargianti fino al rin*oglionimento e a farsi travolgere dall'irrazionalità per quei brevi venti minuti, può anche risparmiarsi di vederlo: o non ci capirebbe nulla, o non ne rimarrebbe sorpreso minimamente!
Dicesi che è un anime pieno di colpi di scena, ma non la penso così: al contrario, è un anime dal significato intenso ma dalla trama piuttosto banale, eccetto in alcuni punti ben determinati. La banalità di fondo tuttavia non è data tanto dalla trama, quanto dal fatto che anche non ammettendolo si sa perfettamente come andrà a finire: se, come già specificato, si è disposti a lasciarsi travolgere dall'anime, capirlo sarà veramente facile. :)
E' passato ormai un anno da quando ho finito di vedere Gurren Lagann e non sono mai riuscita a disprezzarlo quasi in nessun punto.
A volte infastidiscono un po' le piccole scene ecchi, disseminate seppur non in modo fastidio per tutto l'anime.
Non che io sia un'esperta di anime, non ne ho visti poi così tanti, ma TTGL finora è stato l'unico a lasciarmi un segno addosso.
Non vorrei esagerare, ma credo che sia veramente un anime fantastico. Fa riferimenti, non pochi, a vecchie serie robotiche anni '70, che io non ho mai esattamente 'amato', eppure non solo l'ho apprezzato enormemente, ma tuttora a volte lo rivedo con una certa soddisfazione.
Il concetto del potere della spirale è più profondo di quello che può sembrare, non si tratta infatti del semplice super potere che sbaraglia il nemico. L'anime è epico, e i personaggi sono ben realizzati ed hanno ciascuno un ruolo ben preciso all'interno dell'anime, che non è solo a livello pratico per lo svolgimento, ma anche e soprattutto simbolico.
Un consiglio: chiunque non sia disposto a seguire un anime pieno di colori sgargianti fino al rin*oglionimento e a farsi travolgere dall'irrazionalità per quei brevi venti minuti, può anche risparmiarsi di vederlo: o non ci capirebbe nulla, o non ne rimarrebbe sorpreso minimamente!
Dicesi che è un anime pieno di colpi di scena, ma non la penso così: al contrario, è un anime dal significato intenso ma dalla trama piuttosto banale, eccetto in alcuni punti ben determinati. La banalità di fondo tuttavia non è data tanto dalla trama, quanto dal fatto che anche non ammettendolo si sa perfettamente come andrà a finire: se, come già specificato, si è disposti a lasciarsi travolgere dall'anime, capirlo sarà veramente facile. :)
"Dimentica L'impossibile e supera la razionalità!"
Questa citazione dice molte cose su questo titolo: situazioni al limite, combattimenti sempre più esagerati e travolgenti, bei colpi di scena, momenti sia comici che tragici e soprattutto personaggi che si ameranno sin dai primi episodi.
Per quanto riguarda la trama è piuttosto semplice e lineare (eccetto colpi di scena) allo stesso tempo ben congegnata, appassionante e travolgente, ogni episodio è pieno zeppo di avvenimenti rendendo l'anime estremamente dinamico.
Il mecha design dal mio punto di vista è ottimo dato che in certi momenti da aspetti ridicoli ai mecha e in altre occasioni li rende estremamente minacciosi.
Che altro dire...un ottimo anime lo consiglio a tutti, divertente,esagerato,comico,commovente,appassionante...oltre la razionalità!!!
P.s. : Yoko e Viral per me sono i migliori!!!
Questa citazione dice molte cose su questo titolo: situazioni al limite, combattimenti sempre più esagerati e travolgenti, bei colpi di scena, momenti sia comici che tragici e soprattutto personaggi che si ameranno sin dai primi episodi.
Per quanto riguarda la trama è piuttosto semplice e lineare (eccetto colpi di scena) allo stesso tempo ben congegnata, appassionante e travolgente, ogni episodio è pieno zeppo di avvenimenti rendendo l'anime estremamente dinamico.
Il mecha design dal mio punto di vista è ottimo dato che in certi momenti da aspetti ridicoli ai mecha e in altre occasioni li rende estremamente minacciosi.
Che altro dire...un ottimo anime lo consiglio a tutti, divertente,esagerato,comico,commovente,appassionante...oltre la razionalità!!!
P.s. : Yoko e Viral per me sono i migliori!!!
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ecco a voi l'ennesimo successo firmato Gainax!!! All'inizio, dopo aver visto il primo episodio, non mi diceva granché, ma mi sono dovuto ricredere!!! Gurren Lagan è un capolavoro di animazione, sicuramente uno dei migliori tra quelli che sono usciti ultimamente, al pari di Code Geass.
Non si può dire che la trama sia il punto di forza di quest'anime, essa infatti è piuttosto grossolana, in certi tratti assurda, ma è sempre e comunque divertente e coinvolgente, con colpi di scena che non mancano mai. Ciò che mi ha colpito di più è la figura del co-protagonista Kamina (A mio avviso il personaggio migliore), che con il suo carisma traina tutta la vicenda fino alla tristissima scena della sua morte, che però consente alla figura del protagonista (Simon) di emergere.
La seconda parte dell'anime, che riprende con uno stacco di diversi anni rispetto alla fine della prima, è un'escalation di situazioni sempre più assurde e megalomani(I mecha diventano sempre più grandi fino ad arrivare a combattere nell'iperspazio!!!) devo però dire che rimane molto coinvolgente e godibile grazie anche alle fantastiche colonne sonore, a colpi di scena di tutto rispetto e alla bellissima animazione.
Unica pecca è il meca design, davvero grottesco!!!
In via definitiva un anime assolutamente da guardare!!! Superconsigliatissssimo!!!
Ecco a voi l'ennesimo successo firmato Gainax!!! All'inizio, dopo aver visto il primo episodio, non mi diceva granché, ma mi sono dovuto ricredere!!! Gurren Lagan è un capolavoro di animazione, sicuramente uno dei migliori tra quelli che sono usciti ultimamente, al pari di Code Geass.
Non si può dire che la trama sia il punto di forza di quest'anime, essa infatti è piuttosto grossolana, in certi tratti assurda, ma è sempre e comunque divertente e coinvolgente, con colpi di scena che non mancano mai. Ciò che mi ha colpito di più è la figura del co-protagonista Kamina (A mio avviso il personaggio migliore), che con il suo carisma traina tutta la vicenda fino alla tristissima scena della sua morte, che però consente alla figura del protagonista (Simon) di emergere.
La seconda parte dell'anime, che riprende con uno stacco di diversi anni rispetto alla fine della prima, è un'escalation di situazioni sempre più assurde e megalomani(I mecha diventano sempre più grandi fino ad arrivare a combattere nell'iperspazio!!!) devo però dire che rimane molto coinvolgente e godibile grazie anche alle fantastiche colonne sonore, a colpi di scena di tutto rispetto e alla bellissima animazione.
Unica pecca è il meca design, davvero grottesco!!!
In via definitiva un anime assolutamente da guardare!!! Superconsigliatissssimo!!!
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Dire 'stupendo' è dire poco.
Un anime che ti coinvolge sin dall'inizio... significativo, di cui è difficile capirne il senso visionando solo i primi episodi.
Un anime in cui si alternano una serie di generi: dall'ironico al triste, dall'azione al drammatico, dal comico
al romantico (ovviamente molto accennato... di certo non è su questo che si basa l'anime).
Che dico "un anime"?!
L'ANIME! >.<
La metafora della spirale in riferimento a tante cose... tra cui l'evoluzione dell'essere umano...
Inoltre, se si vuol vedere quest'anime, bisogna partire consapevoli dei pianti che ci si faranno >.<
E per quanto riguarda i personaggi... nulla da ridire: ognuno con un proprio carisma, ognuno con quella
sua particolare caratteristica per cui sicuramente viene apprezzato... anche i nemici... (Viral *_____*)
Oppure...
... non voglio inciampare nello spoiler, ma andare a scoprire che un grande personaggio, di cui non si può fare
il nome, "duri" per sole 8 puntate... è stata sicuramente una bella mazzata.
Ma il bello è che lo si è mostruosamente apprezzato nel giro di così poco tempo... e ce ne vuole! >.<
Ovviamente si è capito di quale Dio parlo *_____*
E dire che ero partita con l'idea: "Non devo affezionarmi a nessun personaggio, se no come al solito va a
succedere qualcosa e me la prendo in quel posto..."
... non l'avessi mai detto -.-''
Infine... le canzoni?!
Indescrivibili... mai ascoltate di più belle, sia gli opening che gli ending.
Ti danno una carica impressionante...
... arrivare addirittura a non mandare mai avanti l'opening o l'ending per vedere subito la puntata, cosa che
molto spesso si tende a fare perchè spinti dalla curiosità...
Eppure, in questo caso...
... Mai! La mano posata sul mouse non ci riesce >.<
Ad ogni modo le parole molto spesso non servono... risulano soltanto buttate qua e là giusto per
arricchire le recensioni.
Non concluderei nulla dicendo "E' straordinario! Ve lo consiglio assolutamente!" semplicemente perchè
non si può descrivere.
Per ciò mi riguarda, per quanto mi sia sforzata, un difetto o, comunque sia, una minima pecca in
quest'anime non sono proprio riuscita a trovarlo...
UN MUST DA VEDERE NON SOLO CON OCCHI E ORECCHIE !!! 10
Dire 'stupendo' è dire poco.
Un anime che ti coinvolge sin dall'inizio... significativo, di cui è difficile capirne il senso visionando solo i primi episodi.
Un anime in cui si alternano una serie di generi: dall'ironico al triste, dall'azione al drammatico, dal comico
al romantico (ovviamente molto accennato... di certo non è su questo che si basa l'anime).
Che dico "un anime"?!
L'ANIME! >.<
La metafora della spirale in riferimento a tante cose... tra cui l'evoluzione dell'essere umano...
Inoltre, se si vuol vedere quest'anime, bisogna partire consapevoli dei pianti che ci si faranno >.<
E per quanto riguarda i personaggi... nulla da ridire: ognuno con un proprio carisma, ognuno con quella
sua particolare caratteristica per cui sicuramente viene apprezzato... anche i nemici... (Viral *_____*)
Oppure...
... non voglio inciampare nello spoiler, ma andare a scoprire che un grande personaggio, di cui non si può fare
il nome, "duri" per sole 8 puntate... è stata sicuramente una bella mazzata.
Ma il bello è che lo si è mostruosamente apprezzato nel giro di così poco tempo... e ce ne vuole! >.<
Ovviamente si è capito di quale Dio parlo *_____*
E dire che ero partita con l'idea: "Non devo affezionarmi a nessun personaggio, se no come al solito va a
succedere qualcosa e me la prendo in quel posto..."
... non l'avessi mai detto -.-''
Infine... le canzoni?!
Indescrivibili... mai ascoltate di più belle, sia gli opening che gli ending.
Ti danno una carica impressionante...
... arrivare addirittura a non mandare mai avanti l'opening o l'ending per vedere subito la puntata, cosa che
molto spesso si tende a fare perchè spinti dalla curiosità...
Eppure, in questo caso...
... Mai! La mano posata sul mouse non ci riesce >.<
Ad ogni modo le parole molto spesso non servono... risulano soltanto buttate qua e là giusto per
arricchire le recensioni.
Non concluderei nulla dicendo "E' straordinario! Ve lo consiglio assolutamente!" semplicemente perchè
non si può descrivere.
Per ciò mi riguarda, per quanto mi sia sforzata, un difetto o, comunque sia, una minima pecca in
quest'anime non sono proprio riuscita a trovarlo...
UN MUST DA VEDERE NON SOLO CON OCCHI E ORECCHIE !!! 10
Premetto dicendo che Tengen Toppa Gurren-Lagann è diventato in poco tempo uno dei miei anime preferiti, e penso che sia una delle migliori opere d'animazione create negli ultimi anni.
Gurren Lagann è un opera dalla grafica spettacolare, i colori sono sempre molto accesi e incandescenti, e le animazioni sono fluide e rendono i movimenti molto realistici.
In oltre il character design è molto singolare e innovativo, tanto per i personaggi quanto per i Robot, dotati di un aspetto molto particolare, avendo delle decorazioni sul ventre che ricordano delle grosse facce. Dunque Tengen Toppa Gurren-Lagann è un anime dall'aspetto singolare, e rappresenta un innovazione in quanto grafica, proprio come lo studio GAINAX ci ha abituato ;)
I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, sia come aspetto esteriore che come carattere, sempre approfondito e definito perfettamente (spicca particolarmente la personalità del Co-protagonista Kamina, coraggioso, determinato e dotato di grande carisma).
Le colonne sonore sono sempre perfettamente omogeneizzate con le situazioni, ma soprattutto sono molto varie, e spaziano dalla musica Lirica allo Ska-Punk, passando per la Techno.
Ci tengo ad aggiungere che il doppiaggio in Gurren-Lagann è uno dei migliori che abbia mai sentito, l'interpretazione da parte dei doppiatori è eccezionale, e riesce davvero a catturare gli spettatori, rendendo i dialoghi pieni di sentimento ed espressività.
La trama è anch'essa eccezionale, ricca di colpi di scena, e i momenti comici sono moltissimi, e le gag sono sempre divertenti e mai volgari.
Ma anche i momenti drammatici sono realizzati egregiamente, e riescono a colpire (e in rari casi commuovere) lo spettatore.
In oltre, la storia insegna che solo credendo in se stessi si possono abbattere gli ostacoli che ci si pongono davanti, e che ci si può considerare veri uomini soprattutto provando dei sentimenti.
La trama si divide in due 'archi narrativi'.
Gurren-Lagann è ambientato in un futuro remoto, dove l'umanità, tiranneggiata dagli "uomini-bestia" è costretta a vivere in dei villaggi nel sottosuolo.
La storia è incentrata su un giovane orfanello di nome Simon, che si guadagna da vivere facendo lo scavatore.
Il giovane è sempre stato scacciato dai suoi coetanei, e il suo unico amico è un ragazzo (di età maggiore) di nome Kamina, che incoraggia sempre Simon, e cerca di fargli tornare la fiducia in se stesso che Simon pare aver perso.
Un giorno Simon, scavando trova un ciondolo a forma di trivella, e con esso un curioso Robot addormentato.
Poco dopo, però un altro robot cade dal soffitto del villaggio sotterraneo distruggendo tutto, e con esso una ragazza intenta a combatterlo: Yoko.
Simon, con l'ausilio del bizzarro essere che ha trovato scavando, combatterà il minaccioso robot avendo la meglio.
Simon, Kamina e Yoko, in seguito scopriranno che la minacciosa creatura venuta dall'esterno era un Ganmen, ovvero una macchina usata dagli Uomini-bestia per comandare gli umani.
I tre, dunque, decideranno di andare in superficie in modo da eliminare la minaccia degli uomini-bestia, e li intraprenderanno molte avventure.
Concludo dicendo che vale davvero la pena di guardare quest'anime, perchè non delude affatto ;)
Gurren Lagann è un opera dalla grafica spettacolare, i colori sono sempre molto accesi e incandescenti, e le animazioni sono fluide e rendono i movimenti molto realistici.
In oltre il character design è molto singolare e innovativo, tanto per i personaggi quanto per i Robot, dotati di un aspetto molto particolare, avendo delle decorazioni sul ventre che ricordano delle grosse facce. Dunque Tengen Toppa Gurren-Lagann è un anime dall'aspetto singolare, e rappresenta un innovazione in quanto grafica, proprio come lo studio GAINAX ci ha abituato ;)
I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, sia come aspetto esteriore che come carattere, sempre approfondito e definito perfettamente (spicca particolarmente la personalità del Co-protagonista Kamina, coraggioso, determinato e dotato di grande carisma).
Le colonne sonore sono sempre perfettamente omogeneizzate con le situazioni, ma soprattutto sono molto varie, e spaziano dalla musica Lirica allo Ska-Punk, passando per la Techno.
Ci tengo ad aggiungere che il doppiaggio in Gurren-Lagann è uno dei migliori che abbia mai sentito, l'interpretazione da parte dei doppiatori è eccezionale, e riesce davvero a catturare gli spettatori, rendendo i dialoghi pieni di sentimento ed espressività.
La trama è anch'essa eccezionale, ricca di colpi di scena, e i momenti comici sono moltissimi, e le gag sono sempre divertenti e mai volgari.
Ma anche i momenti drammatici sono realizzati egregiamente, e riescono a colpire (e in rari casi commuovere) lo spettatore.
In oltre, la storia insegna che solo credendo in se stessi si possono abbattere gli ostacoli che ci si pongono davanti, e che ci si può considerare veri uomini soprattutto provando dei sentimenti.
La trama si divide in due 'archi narrativi'.
Gurren-Lagann è ambientato in un futuro remoto, dove l'umanità, tiranneggiata dagli "uomini-bestia" è costretta a vivere in dei villaggi nel sottosuolo.
La storia è incentrata su un giovane orfanello di nome Simon, che si guadagna da vivere facendo lo scavatore.
Il giovane è sempre stato scacciato dai suoi coetanei, e il suo unico amico è un ragazzo (di età maggiore) di nome Kamina, che incoraggia sempre Simon, e cerca di fargli tornare la fiducia in se stesso che Simon pare aver perso.
Un giorno Simon, scavando trova un ciondolo a forma di trivella, e con esso un curioso Robot addormentato.
Poco dopo, però un altro robot cade dal soffitto del villaggio sotterraneo distruggendo tutto, e con esso una ragazza intenta a combatterlo: Yoko.
Simon, con l'ausilio del bizzarro essere che ha trovato scavando, combatterà il minaccioso robot avendo la meglio.
Simon, Kamina e Yoko, in seguito scopriranno che la minacciosa creatura venuta dall'esterno era un Ganmen, ovvero una macchina usata dagli Uomini-bestia per comandare gli umani.
I tre, dunque, decideranno di andare in superficie in modo da eliminare la minaccia degli uomini-bestia, e li intraprenderanno molte avventure.
Concludo dicendo che vale davvero la pena di guardare quest'anime, perchè non delude affatto ;)
Lagann è potenza, è ritmo, è innovazione, è velocità d'espressione, è saper comunicare un'emozione, è lacrime, è sangue, è vita e morte. E' un capolavoro da vedere ed osannare per i secoli a venire. Ritmo incalzante, vicende ed emozioni mozzafiato, animazioni fluide con colori splendenti, musiche d'atmosfera che vi accompagneranno, come minimo, per tutto il mese successivo la visione dell'anime... insomma, tutto questo concentrato in 27 episodi. Cosa volete di più?
Una sufficienza piena, è tutto sommato un bell'anime, che non dovrebbe essere troppo impegnativo, se non fosse che dopo la puntata 15, non si sa per quale motivo, si cerca di dargli una trama più adulta, cosa che secondo me rovina tutto: partiamo dal presupposto che questo manga sia una parodia, dopo questo 15° episodio prende tutta un'altra piega e, personalmente, trovo che ciò rovini la bellezza dell'anime. Se questo fosse il vostro primo anime potreste concedergli due parole di apprezzamento, ma non è il mio caso. Per la qualità dei personaggi niente da dire, ma vogliamo parlare della loro caratterizzazione praticamente inesistente? Ogni personaggio è spuntato dal nulla, senza spiegazioni sul suo passato ne sul suo futuro, e sto parlando del salto di sette anni che si fa tra la puntata 14 e la 15 appunto, in cui passano sette anni senza spiegare cosa abbiano fatto i vari personaggi durante questo periodo di tempo. Oltretutto, tutti quei personaggi che danno fluidità e carisma, vengono tagliati fuori con le morti più cretine o per futili motivi:
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Basti pensare a Kamina, indiscusso co-protagonista (se non protagonista) dell'anime. Praticamente porta avanti lui l'anime fino alla puntata 8 in cui muore lasciando un vuoto nel cuore di tutti e con la sua morte riesce comunque a mantenere vivo questo anime, sempre, ahimè, fino alla puntata 15, dato che nelle puntate dopo quasi si dimenticano di lui. Parlo anche di Yoko, che fa parte del trio fino alla puntata 8 e dopo essersi dichiarata a Kamina praticamente si dilegua per tutto il resto dell'anime, anche Simon sembra essersene dimenticato, a tal punto da innamorarsi di Nia, quando era palesemente innamorato della ragazza che lo aveva accompagnato dall'inizio della storia e questa, anche se insignificante, è pur sempre un'irregolarità
Fine parte contenente spoiler
Per il resto, la trama anche se estremamente ripetitiva, si fa seguire, ma indipendentemente da come si evolva consiglio a tutti di non prenderlo troppo seriamente poichè ne rimarreste molto delusi. Forse la mia recensione è stata un po' troppo negativa, ma dalla Gainax ci si aspetta di meglio.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Basti pensare a Kamina, indiscusso co-protagonista (se non protagonista) dell'anime. Praticamente porta avanti lui l'anime fino alla puntata 8 in cui muore lasciando un vuoto nel cuore di tutti e con la sua morte riesce comunque a mantenere vivo questo anime, sempre, ahimè, fino alla puntata 15, dato che nelle puntate dopo quasi si dimenticano di lui. Parlo anche di Yoko, che fa parte del trio fino alla puntata 8 e dopo essersi dichiarata a Kamina praticamente si dilegua per tutto il resto dell'anime, anche Simon sembra essersene dimenticato, a tal punto da innamorarsi di Nia, quando era palesemente innamorato della ragazza che lo aveva accompagnato dall'inizio della storia e questa, anche se insignificante, è pur sempre un'irregolarità
Fine parte contenente spoiler
Per il resto, la trama anche se estremamente ripetitiva, si fa seguire, ma indipendentemente da come si evolva consiglio a tutti di non prenderlo troppo seriamente poichè ne rimarreste molto delusi. Forse la mia recensione è stata un po' troppo negativa, ma dalla Gainax ci si aspetta di meglio.
Tengen Toppa Gurren - Lagann una serie che dal nome non gli daresti neanche un euro, ma che se vista come di giusto ti affascina, ti attira in una trama ben congegnata che non lascia niente al caso. Basti pensare a quei primi cinque minuti che altro non sono che uno squarcio sul futuro, che per quanto mi riguarda reputo geniale. La trama in se, per quel che riguarda i primi episodi è degna del genere mecha, robot che si sfidano in continue danze, fino alla distruzione dell'uno o dell'altro. È della Gainax il che ti assicura una marcia in più a lungo andare, e infatti la trama dopo solo otto episodi acquista spessore e valenza con un elemento che non si vede spesso nelle serie mecha.
Insomma l'ho vista, l'ho amata alla follia e l'ha reputo uno dei migliori mecha degli ultimi anni. Unica pecca, se proprio vogliamo dirla tutta e che il finale è tristissimo, stavo quasi per piangere...
Quindi preparate popcorn e anche una buona dose di kleenex perché vi fare sia sussultare che piangere. Io vi ho avvertiti il resto lo lascio a voi.
Insomma l'ho vista, l'ho amata alla follia e l'ha reputo uno dei migliori mecha degli ultimi anni. Unica pecca, se proprio vogliamo dirla tutta e che il finale è tristissimo, stavo quasi per piangere...
Quindi preparate popcorn e anche una buona dose di kleenex perché vi fare sia sussultare che piangere. Io vi ho avvertiti il resto lo lascio a voi.
Non ho mai amato i robottoni e i combattimenti, ma mi sono avvicinato a questo anime dopo aver letto la gran quantità di commenti entusiastici.
Che dire... nonostante tutto l'ho visto fino alla fine e mi è piaciuto tantissimo.
devo anche dire che ad un certo punto (verso l'episodio 6...) stavo quasi per abbandonarlo per "noia", ma poi mi sono "fatto forza", sono andato avanti e sono rimasto letteralmente incollato allo schermo in un crescendo di emozioni sensazionale.
Mi ha stupito soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, davvero ricca, i colpi di scena, il crescendo di emozioni. anche le "sgrandazzate" dei protagonisti principali, che all'inizio mi davano fastidio, a un certo punto sono diventate un elemento fondante della storia e dell'atmosfera, perfettamente normali e quasi necessarie. perchè non do il 10, solo perché verso gli episodi 5-6 circa ho dovuto davvero "farmi forza" per andare avanti (anche se poi sono stato ripagato ampiamente).
Lo consiglio a tutti, guardatelo. :-) Bye.
Che dire... nonostante tutto l'ho visto fino alla fine e mi è piaciuto tantissimo.
devo anche dire che ad un certo punto (verso l'episodio 6...) stavo quasi per abbandonarlo per "noia", ma poi mi sono "fatto forza", sono andato avanti e sono rimasto letteralmente incollato allo schermo in un crescendo di emozioni sensazionale.
Mi ha stupito soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, davvero ricca, i colpi di scena, il crescendo di emozioni. anche le "sgrandazzate" dei protagonisti principali, che all'inizio mi davano fastidio, a un certo punto sono diventate un elemento fondante della storia e dell'atmosfera, perfettamente normali e quasi necessarie. perchè non do il 10, solo perché verso gli episodi 5-6 circa ho dovuto davvero "farmi forza" per andare avanti (anche se poi sono stato ripagato ampiamente).
Lo consiglio a tutti, guardatelo. :-) Bye.
Era quasi un anno fa... Vidi il primo episodio... Pensai: "La Gainax ancora nostalgica ritenta la strada del genere mecha... Bah? Non sono molto convinto". Il primo episodio per di più mi sembrava eccessivamente banale, un ragazzo che trovava un mecha (una testa gigante con gambe e braccia) e si salva dal mostro. Anche il secondo, diciamo, non è che mi abbia fatto impazzire come sceneggiatura, il mostro del primo episodio viene distrutto con il super colpo stile Daitarn. Anche la terza e la quarta e la quinta ecc. puntata non fanno eccezione, tutto va come deve andare (oltre a dei piccoli e importanti colpi di scena che non voglio svelare).
Eppure questo anime è proprio un piccolo capolavoro. Prima di iniziare vorrei precisare due punti:
1) Questo anime rappresenta una celebrazione della "scuola ortodossa" cioè riproduce certe caratteristiche che hanno contraddistinto le serie robotiche degli anni '70 (Mazinga, Daitarn, Zambot, Daltanius, ecc.). Sul piano narrativo questa celebrazione si puo trovare nella struttura dei combattimenti (che molti hanno criticato): il nemico arriva, prevale sull'eroe sino a quando il protagonista non raccoglie tutte le sue forze e spazza via il nemico di turno (Attacco Solare!). Effettivamente per lo spettatore diventa un po' monotono questo meccanismo, però TTGL ha anche il pregio di non prendersi sul serio e quindi di non risultare patetico. Sul piano linguistico, invece, si puo notare come Hiroyuki Imaishi sia riuscito in modo perfetto ad integrare tra loro uno stile di disegno e di animazione contemporaneo e molti stilemi dei classici dell'animazione del passato. All'interno dell'anime si ritrovano continue citazioni sia di inquadrature (inquadrature alla Daitarn con esplosione annessa alle spalle) sia di stile di disegno e animazione (esplosioni disegnate in stile classico che ricoprono tutto lo schermo oppure le linee cinetiche molto marcate durante i movimenti). Questo utilizzo grafico della tradizione dei "super robot" unita al disegno e all'animazione contemporanea, tipico dell'ibridazione linguistica operate dalla Gainax, dona all'anime un aspetto sperimentale molto interessante.
2) Questo anime (come molti prodotti Gainax) porta con se una sorta di messaggio pedagogico: "Credi in te stesso. Non credere in me perché credo in te. Non credere in te perché io credo in te. Credi solo ed unicamente in te stesso." Grazie a questo semplice e importante segreto il protagonista riesce a superare la barriera del possibile continuando a sconfiggere tutti. Risulta quindi inutile cercare di comprendere una logica nei combattimenti, il messaggio è semplice ma incisivo: non importa cosa fai se credi in te stesso riuscirai a superare qualsiasi ostacolo anche quello che sembra impossibile. Non è un caso che l'unico personaggio che usa la logica (Rossiu), senza usare il cuore, prenderà le decisioni sbagliate. Tutto ciò che è logica sopprime a confronto con la determinazione e la fiducia in se stesso, noi siamo più forti di qualunque legge fisica.
Dopo aver messo in primo piano i due elementi principali possiamo iniziare l'analisi. Partiamo analizzando il comparto narrativo. L'immaginario di quei folli della Gainax sembra non avere limiti, anche questa volta riescono a creare un universo originale e visionario. La trama risulta piena di colpi di scena con trovate assurde e allo stesso tempo ingegnose. Tecnicamente c'è poco da dire: eccezionale! Le animazioni sono incredibili anche in molte scene statiche dove in teoria non si dovrebbe percepire una perdita di qualità. L'utilizzo di linee cinetiche molto marcate ed esplosioni vecchio stile e altri piccoli tocchi grafici che rimandano alle serie robotiche del passato, portano un ibridazione nel linguaggio dell'animazione veramente interessante e innovativo. Il
character design di Atsushi Nishigori non porta nessuna novità di fondo anche se a prima vista ci si innamora subito di quasi tutti i protagonisti. I personaggi acquistano uno spessore incredibile mentre la serie fa il suo corso e molti di questi personaggi risultano riuscitissimi, con una menzione speciale al grande Kamina: genio, sregolatezza, faccia tosta e tanto, tanto sentimento. Da ricordare anche il mecha design con queste teste giganti, sicuramente non bellissime, assurdi robottoni e nemici improbabili, una stadio di follia allo stato puro. Le musiche affidate a Taku Iwasaki (Kenshin: memorie del passato, Soul Eater) si sposano in modo perfetto con le immagini creando momenti veramente memorabili. Hiroyuki Imaishi cura la regia generale facendo un lavoro egregio e sempre frizzante. Il suo lavoro precedente, Dead Leaves, è un piccolo banco di prova e in questa produzione si vede gia lo stile visionario e adrenalinico che si ritrova in TTGL. Una spiccata autorialità, una controllo della scena bilanciato, che riesce a integrare alla perfezione scene comiche e tragiche, stile contemporaneo e caratteristiche dei vecchi anime.
La sceneggiatura, effettivamente, risulta ripetitiva e scontata ma se questo deve essere il prezzo per avere un prodotto di questa qualità ben venga.
In definitiva una ventata di aria nuova nell'animazione giapponese, non tanto dal punto di vista narrativo ma sicuramente da quello linguistico.
Eppure questo anime è proprio un piccolo capolavoro. Prima di iniziare vorrei precisare due punti:
1) Questo anime rappresenta una celebrazione della "scuola ortodossa" cioè riproduce certe caratteristiche che hanno contraddistinto le serie robotiche degli anni '70 (Mazinga, Daitarn, Zambot, Daltanius, ecc.). Sul piano narrativo questa celebrazione si puo trovare nella struttura dei combattimenti (che molti hanno criticato): il nemico arriva, prevale sull'eroe sino a quando il protagonista non raccoglie tutte le sue forze e spazza via il nemico di turno (Attacco Solare!). Effettivamente per lo spettatore diventa un po' monotono questo meccanismo, però TTGL ha anche il pregio di non prendersi sul serio e quindi di non risultare patetico. Sul piano linguistico, invece, si puo notare come Hiroyuki Imaishi sia riuscito in modo perfetto ad integrare tra loro uno stile di disegno e di animazione contemporaneo e molti stilemi dei classici dell'animazione del passato. All'interno dell'anime si ritrovano continue citazioni sia di inquadrature (inquadrature alla Daitarn con esplosione annessa alle spalle) sia di stile di disegno e animazione (esplosioni disegnate in stile classico che ricoprono tutto lo schermo oppure le linee cinetiche molto marcate durante i movimenti). Questo utilizzo grafico della tradizione dei "super robot" unita al disegno e all'animazione contemporanea, tipico dell'ibridazione linguistica operate dalla Gainax, dona all'anime un aspetto sperimentale molto interessante.
2) Questo anime (come molti prodotti Gainax) porta con se una sorta di messaggio pedagogico: "Credi in te stesso. Non credere in me perché credo in te. Non credere in te perché io credo in te. Credi solo ed unicamente in te stesso." Grazie a questo semplice e importante segreto il protagonista riesce a superare la barriera del possibile continuando a sconfiggere tutti. Risulta quindi inutile cercare di comprendere una logica nei combattimenti, il messaggio è semplice ma incisivo: non importa cosa fai se credi in te stesso riuscirai a superare qualsiasi ostacolo anche quello che sembra impossibile. Non è un caso che l'unico personaggio che usa la logica (Rossiu), senza usare il cuore, prenderà le decisioni sbagliate. Tutto ciò che è logica sopprime a confronto con la determinazione e la fiducia in se stesso, noi siamo più forti di qualunque legge fisica.
Dopo aver messo in primo piano i due elementi principali possiamo iniziare l'analisi. Partiamo analizzando il comparto narrativo. L'immaginario di quei folli della Gainax sembra non avere limiti, anche questa volta riescono a creare un universo originale e visionario. La trama risulta piena di colpi di scena con trovate assurde e allo stesso tempo ingegnose. Tecnicamente c'è poco da dire: eccezionale! Le animazioni sono incredibili anche in molte scene statiche dove in teoria non si dovrebbe percepire una perdita di qualità. L'utilizzo di linee cinetiche molto marcate ed esplosioni vecchio stile e altri piccoli tocchi grafici che rimandano alle serie robotiche del passato, portano un ibridazione nel linguaggio dell'animazione veramente interessante e innovativo. Il
character design di Atsushi Nishigori non porta nessuna novità di fondo anche se a prima vista ci si innamora subito di quasi tutti i protagonisti. I personaggi acquistano uno spessore incredibile mentre la serie fa il suo corso e molti di questi personaggi risultano riuscitissimi, con una menzione speciale al grande Kamina: genio, sregolatezza, faccia tosta e tanto, tanto sentimento. Da ricordare anche il mecha design con queste teste giganti, sicuramente non bellissime, assurdi robottoni e nemici improbabili, una stadio di follia allo stato puro. Le musiche affidate a Taku Iwasaki (Kenshin: memorie del passato, Soul Eater) si sposano in modo perfetto con le immagini creando momenti veramente memorabili. Hiroyuki Imaishi cura la regia generale facendo un lavoro egregio e sempre frizzante. Il suo lavoro precedente, Dead Leaves, è un piccolo banco di prova e in questa produzione si vede gia lo stile visionario e adrenalinico che si ritrova in TTGL. Una spiccata autorialità, una controllo della scena bilanciato, che riesce a integrare alla perfezione scene comiche e tragiche, stile contemporaneo e caratteristiche dei vecchi anime.
La sceneggiatura, effettivamente, risulta ripetitiva e scontata ma se questo deve essere il prezzo per avere un prodotto di questa qualità ben venga.
In definitiva una ventata di aria nuova nell'animazione giapponese, non tanto dal punto di vista narrativo ma sicuramente da quello linguistico.
Un nuovo anime targato Gainax, inevitabilmente il pensiero va a Evangelion e qui scatta la domanda: sarà all'altezza?
Sebbene la trama inizialmente sia pulita e lineare, non complicata come in Evangelion, dopo i primi episodi decolla vertiginosamente e staccarsi dallo schermo diventa difficile. Unisce divertimento, sofferenze e forti emozioni contornate da un'alta dose di azione e colpi di scena. C'è questo continuo richiamo a superare se stessi, ad abbattere ogni tipo di razionalità ed evolvere; tutto ciò si vede chiaramente negli scontri quasi impossibili, esagerati, ma altamente spettacolari. I personaggi sono ben caratterizzati, stupendo Kamina, il character design semplice. Particolare invece quello dei mecha, uno dei punti di forza è sicuramente la forte colorazione presente nei combattimenti e in alcune scene. Stupenda la colonna sonora. L'insieme rende Tengen Toppa Gurren Lagann unico nel suo genere, uno dei migliori anime di ultima generazione, consigliato a tutti.
"do the impossible
see the invisible
raw! raw!
fight the power!"
Sebbene la trama inizialmente sia pulita e lineare, non complicata come in Evangelion, dopo i primi episodi decolla vertiginosamente e staccarsi dallo schermo diventa difficile. Unisce divertimento, sofferenze e forti emozioni contornate da un'alta dose di azione e colpi di scena. C'è questo continuo richiamo a superare se stessi, ad abbattere ogni tipo di razionalità ed evolvere; tutto ciò si vede chiaramente negli scontri quasi impossibili, esagerati, ma altamente spettacolari. I personaggi sono ben caratterizzati, stupendo Kamina, il character design semplice. Particolare invece quello dei mecha, uno dei punti di forza è sicuramente la forte colorazione presente nei combattimenti e in alcune scene. Stupenda la colonna sonora. L'insieme rende Tengen Toppa Gurren Lagann unico nel suo genere, uno dei migliori anime di ultima generazione, consigliato a tutti.
"do the impossible
see the invisible
raw! raw!
fight the power!"
Dopo millemila recensioni per lo più entisiastiche mi sono avvicinato anche io a quesata serie.
Devo dire che mi ha soddisfatto, pur non essendo un capolavoro assoluto.
Realizzazione tecnica di ottimo livello, con animazioni fluide (e mordibose quelle di Yoko) e convincenti, musiche molto accattivanti e ritmate.
La trama non è nulla di eclatante, diciamo che è funzionale allo scopo, ovvero mazzate senza soluzione di continuità!
In questo sta forse il difetto della serie.
La serie cade nella "sindrome da dragonball" ovvero nel susseguirsi continuo di nemici sempre più forti che per essere affrontati (e sconfitti) dai protagonisti richiedono però, un salto di qualità.
Nulla di grave, se non fosse che tale impostazione tende a "soffocare" i momenti comici e drammatci della serie...come se essi lasciassero poco il segno (tranne un evento ben preciso che da una decisa svolta alla trama ma che ometto per non spoilerare).
Inoltre i progressi dei protagonisti lasciano un po' l'amaro in bocca per il fatto che avvengono apparentemente senza sforzo...
Se i cavalieri dello zodiaco si gasavano con un bel discorso e mazziavano tutto e tutti qui siamo ancora oltre!
Ovvero inventiamoci una cavolata qualsiasi, osiamo cose folli (a volte la stessa cosa già fatta in precedenza), tanto funzionerà.
Ciò toglie un po' di pathos, un po' di epicità, alle scene di combattimento.
L'amore per il bizzarro, per il "sopra le righe" presente nella serie forse finisce per soffocare quanto di buono è stato fatto negli altri campi.
In ogni caso resta davvero una serie godibile, con un bel finale (anche se prevedibile in buona parte) e qualche colpo di scena che non mancherà di lasciarvi di sasso.
Eppoi i personaggi sono molto carismatici e simpatici! Anche la loro caratterizzazione è di alto livello, con il giusto livello di introspezione per i protagonisti per una serie del genere e con il solito modo di fare gli sboroni tipico di questa serie ma che io ho apprezzato.
Consigliato!
Devo dire che mi ha soddisfatto, pur non essendo un capolavoro assoluto.
Realizzazione tecnica di ottimo livello, con animazioni fluide (e mordibose quelle di Yoko) e convincenti, musiche molto accattivanti e ritmate.
La trama non è nulla di eclatante, diciamo che è funzionale allo scopo, ovvero mazzate senza soluzione di continuità!
In questo sta forse il difetto della serie.
La serie cade nella "sindrome da dragonball" ovvero nel susseguirsi continuo di nemici sempre più forti che per essere affrontati (e sconfitti) dai protagonisti richiedono però, un salto di qualità.
Nulla di grave, se non fosse che tale impostazione tende a "soffocare" i momenti comici e drammatci della serie...come se essi lasciassero poco il segno (tranne un evento ben preciso che da una decisa svolta alla trama ma che ometto per non spoilerare).
Inoltre i progressi dei protagonisti lasciano un po' l'amaro in bocca per il fatto che avvengono apparentemente senza sforzo...
Se i cavalieri dello zodiaco si gasavano con un bel discorso e mazziavano tutto e tutti qui siamo ancora oltre!
Ovvero inventiamoci una cavolata qualsiasi, osiamo cose folli (a volte la stessa cosa già fatta in precedenza), tanto funzionerà.
Ciò toglie un po' di pathos, un po' di epicità, alle scene di combattimento.
L'amore per il bizzarro, per il "sopra le righe" presente nella serie forse finisce per soffocare quanto di buono è stato fatto negli altri campi.
In ogni caso resta davvero una serie godibile, con un bel finale (anche se prevedibile in buona parte) e qualche colpo di scena che non mancherà di lasciarvi di sasso.
Eppoi i personaggi sono molto carismatici e simpatici! Anche la loro caratterizzazione è di alto livello, con il giusto livello di introspezione per i protagonisti per una serie del genere e con il solito modo di fare gli sboroni tipico di questa serie ma che io ho apprezzato.
Consigliato!
Non dovete guardare quest'anime se vi è piaciuto "Eureka Seven".
Per tutti gli altri, vedetelo per due motivi: qui si combatte, e tanto; i personaggi non si piangono addosso per trenta puntate.
Il livello di divertimento e di appagamento visivo è ai massimi livelli. Superate le prime puntate di introduzione dei personaggi (quattro o cinque), si entra nel vivo dell'azione e della storia. Vi ritroverete a tifare come se foste davanti alla finale dei Mondiali, con un'ipotetica Italia che domina 5 - 0 sul Brasile. Riderete per le assurde esplosioni e dimostrazioni di forza del Gurren. E, quando avrete finito di vederlo, avrete voglia di rivederlo da capo.
Realizzazione tecnica sopra le righe per lo studio Gainax, che ancora una volta non delude. La trama forse è un po' debole rispetto ad altri anime più complessi, ma si inserisce perfettamente nello stile di disegno e di umorismo.
Chara design bellissimi (Yoko) e originali, un po' di fanservice senza stonare et voilà!
Consigliatissimo.
Per tutti gli altri, vedetelo per due motivi: qui si combatte, e tanto; i personaggi non si piangono addosso per trenta puntate.
Il livello di divertimento e di appagamento visivo è ai massimi livelli. Superate le prime puntate di introduzione dei personaggi (quattro o cinque), si entra nel vivo dell'azione e della storia. Vi ritroverete a tifare come se foste davanti alla finale dei Mondiali, con un'ipotetica Italia che domina 5 - 0 sul Brasile. Riderete per le assurde esplosioni e dimostrazioni di forza del Gurren. E, quando avrete finito di vederlo, avrete voglia di rivederlo da capo.
Realizzazione tecnica sopra le righe per lo studio Gainax, che ancora una volta non delude. La trama forse è un po' debole rispetto ad altri anime più complessi, ma si inserisce perfettamente nello stile di disegno e di umorismo.
Chara design bellissimi (Yoko) e originali, un po' di fanservice senza stonare et voilà!
Consigliatissimo.
Anime davvero esagerato; raccoglie tutti gli stereotipi delle serie del genere, per cui abbiamo dialoghi pieni di retorica e piuttosto stucchevoli, e situazioni al limite della logica (anche oltre). E' tutto portato al parossismo, all'eccesso... per molti aspetti mi ricorda le grandi serie con i robottoni degli anni 70-80, ma in versione parodiata. Questo almeno fino ad una certa puntata: poi cambia tutto all'improvviso; atmosfere più cupe, più "adulte", con gli stessi personaggi oramai invecchiati o cresciuti, non solo fisicamente.
Tuttavia, Gurren Lagann sa anche stupire: quando meno te lo aspetti, irrompono nella trama (semplice e lineare, anche se con qualche colpo di scena finale) situazioni molto più profonde o riflessive, soprattutto sul tema dell'amicizia.
In conclusione, una serie divertente, che non ha tante pretese; forse non è un capolavoro come molti sostengono, ma è sicuramente un anime da vedere.
Tuttavia, Gurren Lagann sa anche stupire: quando meno te lo aspetti, irrompono nella trama (semplice e lineare, anche se con qualche colpo di scena finale) situazioni molto più profonde o riflessive, soprattutto sul tema dell'amicizia.
In conclusione, una serie divertente, che non ha tante pretese; forse non è un capolavoro come molti sostengono, ma è sicuramente un anime da vedere.
La Gainax è tornata e stavolta con qualcosa di assolutamente eccezionale. Ottime animazioni, come pure la colonna sonora, i personaggi sono carismatici e ottimamente caratterizzati. La storia è semplice ma non ha nessuna sbavatura, il richiamo a tantissimi anime, a cominciare dal design del mecha, sono evidentissimi. "Sfondamento dei cieli Gurren Lagann" è un anime che in molte parti rasenta la perfezione: frenetico, divertente, esagerato e davvero imperdibile. Aspettavo da molto tempo un anime senza fronzoli capace di incollarti davanti al video. E questa produzione ci riesce benissimo. Un 10 meritatissimo.
Che dire! Molto bello anzi a volte sublime!! Ci sono momenti nel quale i protagonisti sanno essere molto ben definiti e consapevoli. Purtroppo a volte la storia si arricchisce di futilità. Però tutto sommato è una produzione che sa legare alla poltrona per tutta la serie! Forse perché la sto seguendo praticamente tutti i giorni!
Dando dei voti... direi 8 pieno! È un anime da non perdere assolutamente, ma se paragonato a produzioni come "Evangelion"
il tutto teme una nota di smacco! Ma tranquilli non resterete assolutamente delusi!
Io temo solo una programmazione "mtv-iana" un giorno alla settimana lascia dimenticare molte delle finezze e dei camei descritti in tutto l'anime.
Dando dei voti... direi 8 pieno! È un anime da non perdere assolutamente, ma se paragonato a produzioni come "Evangelion"
il tutto teme una nota di smacco! Ma tranquilli non resterete assolutamente delusi!
Io temo solo una programmazione "mtv-iana" un giorno alla settimana lascia dimenticare molte delle finezze e dei camei descritti in tutto l'anime.
"Credi in me. Non credere in te stesso, credi in me. Credi in me perché io credo in te."
Bello, bello e bello! Uno dei migliori anime che abbia mai visto!
Personaggi favolosi (e pensare che dopo un paio di episodi "aniki" mi dava fastidio...), tratto grafico davvero bello, storia da panico! Scordatevi filler ed episodi "tappa-buchi": ventisette episodi belli "pieni", comprensivi di un episodio riassuntivo che, per una volta, non pesa, ma anzi è un piacere da vedere. Grandi musiche che fanno da contorno a una trama stupenda, che vi farà ridere e piangere, ma anche riflettere, che vi saprà davvero "prendere".
Un solo consiglio: dategli una possibilità... non ve ne pentirete!
Bello, bello e bello! Uno dei migliori anime che abbia mai visto!
Personaggi favolosi (e pensare che dopo un paio di episodi "aniki" mi dava fastidio...), tratto grafico davvero bello, storia da panico! Scordatevi filler ed episodi "tappa-buchi": ventisette episodi belli "pieni", comprensivi di un episodio riassuntivo che, per una volta, non pesa, ma anzi è un piacere da vedere. Grandi musiche che fanno da contorno a una trama stupenda, che vi farà ridere e piangere, ma anche riflettere, che vi saprà davvero "prendere".
Un solo consiglio: dategli una possibilità... non ve ne pentirete!
Devo essere sincero, non amo commentare queste genere di cose, ma come poter rinunciare a tale capolavoro? Sì, si tratta, almeno per me, di un capolavoro dell'animazione; è stato sorprendete vedere la dinamicità, velocità e originalità degli eventi che tengono lo spettatore dentro lo schermo. Nonostante le scene si svolgono molto rapidamente, seguono una certa linearità.
L'unica pecca, secondo il mio parere, è proprio nel finale; per non fare spoiler starò zitto, comunque è accaduto proprio ciò che avevo previsto, ma non perde la sua bellezza. Da saper interpretare.
L'unica pecca, secondo il mio parere, è proprio nel finale; per non fare spoiler starò zitto, comunque è accaduto proprio ciò che avevo previsto, ma non perde la sua bellezza. Da saper interpretare.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Nonostante partissi con qualche titubanza dovuta al fatto che non mi sono mai piaciute le serie mecha, ho voluto cimentarmi lo stesso nella visione di questo anime, e devo dire che mi sono ricreduto parecchio.
La serie è molto ben riuscita, con una trama eccellente e dei personaggi formidabili. Già dopo aver visto un paio di episodi capisci che da questa serie dovrai aspettarti tanto. L'esagerazione e l'adrenalina è alle stelle, e il fanservice è immancabile e ben studiato. Nonostante tutte queste interessanti premesse, come qualcuno ha fatto notare, i singoli personaggi principali non sono stati analizzati nel dettaglio, ad eccezione forse di Simon. L'uscita di scena (voglio chiamarla così) di Kamina, che secondo me è l'indiscusso protagonista della serie, è un qualcosa che non ho proprio digerito. Oltre ad essere del tutto inaspettata, è stata molto azzardata. Ho trovato fuori luogo anche la scena dell'addio di Kittan, come se volesse emulare il mitico Kamina. Anche le scelte di Yoko degli ultimi episodi mi hanno un po' deluso. Il finale semi-lieto fine mi è sembrato appropriato.
Le musiche e le sigle di apertura sono fantastiche. Un 9 con qualche rammarico.
Nonostante partissi con qualche titubanza dovuta al fatto che non mi sono mai piaciute le serie mecha, ho voluto cimentarmi lo stesso nella visione di questo anime, e devo dire che mi sono ricreduto parecchio.
La serie è molto ben riuscita, con una trama eccellente e dei personaggi formidabili. Già dopo aver visto un paio di episodi capisci che da questa serie dovrai aspettarti tanto. L'esagerazione e l'adrenalina è alle stelle, e il fanservice è immancabile e ben studiato. Nonostante tutte queste interessanti premesse, come qualcuno ha fatto notare, i singoli personaggi principali non sono stati analizzati nel dettaglio, ad eccezione forse di Simon. L'uscita di scena (voglio chiamarla così) di Kamina, che secondo me è l'indiscusso protagonista della serie, è un qualcosa che non ho proprio digerito. Oltre ad essere del tutto inaspettata, è stata molto azzardata. Ho trovato fuori luogo anche la scena dell'addio di Kittan, come se volesse emulare il mitico Kamina. Anche le scelte di Yoko degli ultimi episodi mi hanno un po' deluso. Il finale semi-lieto fine mi è sembrato appropriato.
Le musiche e le sigle di apertura sono fantastiche. Un 9 con qualche rammarico.
Non potendo più starmene nascosto SOTTOTERRA (XD), e voglioso di inserire la mia prima recensione su AnimeClick.it, colgo questo momento per parlare dell'anime che mi resterà sempre nel mio cuore!
Non so davvero da che parte iniziare, però scelgo il punto che più va a favore (LA TRAMA) di quest'opera creata dalla SUPERBA GAINAX creatrice a sua volta di mostri dell animazione jappo come "NEON GENESIS EVANGELION" e "IL MISTERO DELLA PIETRA AZZURRA".
Cercando di minimizzare al miniminiminimo gli spoiler dico solo che se le prime puntate mi tiravano al punto da veder subito cosa sarebbe accaduto piu avanti, da una certa puntata in poi diventa """DROGA ALLO STATO PURO""" considerando anche la soddisfacente vena umoristica legata a dei grandi personaggi che vi sapranno prendere e che non vorrete piu lasciare (:D). Non potevano mancare i momenti di grande sentimento e dimostrazione di grande amicizia! Non manca certamente del fanservice, MA ben dosato in modo da non rovinare l'atmosfera che si verrà a creare in certi punti.
Altra colonna_portante di GURREN LAGANN è la colonna sonora, che dà davvero quell' energia a chi guarda, cosi che possa entrare nello schermo e combattere affianco dei/l protagonista/i; tutto accompagnato da una qualità di animazioni DAVVERO NOTEVOLE, come ci aveva precedentemente abbituato GAINAX.
Ed ultimo, ma NON per questo meno importante, I PERSONAGGI di quest'opera:
KAMINA, SIMON, YOKO, VIRAL, LEERON, NIA, ROSSIEU e tanti tanti DAVVERO tanti altri, tutti perfettamente inseriti nel contesto e con ognuno una loro anima e psiche; non scorderò certo un altra parte che li rende grandi e cioè un DOPPIAGGIO COME IN POCHI ANIME HO VISTO, dove tale recitazione ti spedisce definitivamente "SU IN SUPERFICIE" XDXDXDXD... (ad esempio il doppiatore di VIRAL è lo stesso di SIEGFRIED in "Soul Calibur " per dreamcast, miglior gioco picchiaduro di sempre 0_=)
E non volendo essere più palloso di cosi, mi appresto a concludere:
ammettendo che, l'unico anime in grado di farmi immedesimare nel personaggio, farmi emozionare al 100%, e in certi punti farmi rizzare anche i peli del naso(davvero!XD!) è stato KIMAGURE ORANGE ROAD... mi sento sicuro nel dire che TENGEN TOPPA GURREN LAGANN è stato in grado di farmi emozionare stavolta al 101%.
Con personaggi cosi pieni di brio, con tutte le bellissime citazioni ad altri anime, e con openings e endings accompagnate da un sonoro ULTRACALZANTE... a TENGEN TOPPA GURREN LAGANN non si può certamente resistere.
(*PREMESSA: TTGL NON è DA CONSIDERARSI UN VERO E PROPRIO ANIME DI TIPO MECHA, DATO CHE I ROBOT SONO SOLO DA CONTORNO AD UNA VICENDA TUTTO PURCHè SCONTATA; PERCIò SE NON SIETE GRANDI AMANTI DI ROBOTTONI QUEST' ANIME SAPRà CONQUISTARVI)
Grazie per aver letto il mio romanzo XDXD
"""KAMINA""" sei il mio idolo!
"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE E SUPERA LA RAZIONALITA'!"
Non so davvero da che parte iniziare, però scelgo il punto che più va a favore (LA TRAMA) di quest'opera creata dalla SUPERBA GAINAX creatrice a sua volta di mostri dell animazione jappo come "NEON GENESIS EVANGELION" e "IL MISTERO DELLA PIETRA AZZURRA".
Cercando di minimizzare al miniminiminimo gli spoiler dico solo che se le prime puntate mi tiravano al punto da veder subito cosa sarebbe accaduto piu avanti, da una certa puntata in poi diventa """DROGA ALLO STATO PURO""" considerando anche la soddisfacente vena umoristica legata a dei grandi personaggi che vi sapranno prendere e che non vorrete piu lasciare (:D). Non potevano mancare i momenti di grande sentimento e dimostrazione di grande amicizia! Non manca certamente del fanservice, MA ben dosato in modo da non rovinare l'atmosfera che si verrà a creare in certi punti.
Altra colonna_portante di GURREN LAGANN è la colonna sonora, che dà davvero quell' energia a chi guarda, cosi che possa entrare nello schermo e combattere affianco dei/l protagonista/i; tutto accompagnato da una qualità di animazioni DAVVERO NOTEVOLE, come ci aveva precedentemente abbituato GAINAX.
Ed ultimo, ma NON per questo meno importante, I PERSONAGGI di quest'opera:
KAMINA, SIMON, YOKO, VIRAL, LEERON, NIA, ROSSIEU e tanti tanti DAVVERO tanti altri, tutti perfettamente inseriti nel contesto e con ognuno una loro anima e psiche; non scorderò certo un altra parte che li rende grandi e cioè un DOPPIAGGIO COME IN POCHI ANIME HO VISTO, dove tale recitazione ti spedisce definitivamente "SU IN SUPERFICIE" XDXDXDXD... (ad esempio il doppiatore di VIRAL è lo stesso di SIEGFRIED in "Soul Calibur " per dreamcast, miglior gioco picchiaduro di sempre 0_=)
E non volendo essere più palloso di cosi, mi appresto a concludere:
ammettendo che, l'unico anime in grado di farmi immedesimare nel personaggio, farmi emozionare al 100%, e in certi punti farmi rizzare anche i peli del naso(davvero!XD!) è stato KIMAGURE ORANGE ROAD... mi sento sicuro nel dire che TENGEN TOPPA GURREN LAGANN è stato in grado di farmi emozionare stavolta al 101%.
Con personaggi cosi pieni di brio, con tutte le bellissime citazioni ad altri anime, e con openings e endings accompagnate da un sonoro ULTRACALZANTE... a TENGEN TOPPA GURREN LAGANN non si può certamente resistere.
(*PREMESSA: TTGL NON è DA CONSIDERARSI UN VERO E PROPRIO ANIME DI TIPO MECHA, DATO CHE I ROBOT SONO SOLO DA CONTORNO AD UNA VICENDA TUTTO PURCHè SCONTATA; PERCIò SE NON SIETE GRANDI AMANTI DI ROBOTTONI QUEST' ANIME SAPRà CONQUISTARVI)
Grazie per aver letto il mio romanzo XDXD
"""KAMINA""" sei il mio idolo!
"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE E SUPERA LA RAZIONALITA'!"
Tengen Toppa Gurren - Lagann ha una trama di per sè che non dice molto di più di tante altre serie, il solito viaggio, lo scontro con il nemico, situazioni comico/demenziali; tutto sommato niente di nuovo... certo se si ridurrebbe a ciò non otterrebbe neanche la sufficienza, eppure il suo più grande punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi, unici anche se un po' stereotipati, con tutti i pregi e difetti tipici della condizione umana, impossibile non affezionarsi ad uno di essi; i temi poi non si esimono dal trattare questioni più adulte della storia stessa, facendo riflettere lo spettatore e facendogli provare qualcosa che definirei unico; la animazioni sono magistrali e gli scontri davvero ben resi; inoltre colonna portante della serie è l'utilizzo delle musiche in relazione ai temi trattati, OST davvero azzeccata e splendida... consiglio quindi vivamente la visione, non tanto per la storia, ma per ciò che fa e che vuole far provare.
Beh, che dire, secondo me (e molti altri mi sembra di capire) un Capolavoro, d'altronde sono cose che ci si aspetta dalla Gainax.
Tengen Toppa Gurren - Lagann è uno degli anime che più mi è piaciuto in questi anni spesso rivedo alcuni spezzoni e riesco ancora ad emozionarmi, davvero uno spettacolo! Anime da una parte comico da un altra quasi tragico mixa in perfetto modo tutti i sentimenti più rilevanti e da ciò ne risulta un'armonia travolgente. Vincitore di moltissimi premi e sfide, viene definito da alcuni l'anime più bello degli ultimi 10 anni.
Tengen Toppa Gurren - Lagann è uno degli anime che più mi è piaciuto in questi anni spesso rivedo alcuni spezzoni e riesco ancora ad emozionarmi, davvero uno spettacolo! Anime da una parte comico da un altra quasi tragico mixa in perfetto modo tutti i sentimenti più rilevanti e da ciò ne risulta un'armonia travolgente. Vincitore di moltissimi premi e sfide, viene definito da alcuni l'anime più bello degli ultimi 10 anni.
Sono passati parecchi mesi da quando l’ho visto la prima volta, ma ancora oggi quando lo vedo certe sequenza mi viene la pelle d’oca.
Questo è il vero capolavoro Gainax, è da molto che non vedevo un titolo così.
La trama potrà sembrare un po’ assurda, ma è ben costruita e fila in modo molto scorrevole, senza tanti misteri altro, ma in un turbine di eventi e emozioni che raramente ho visto.
I personaggi non sono originalissimi, ma fanno degli stereotipi il loro punti di forza portandoli alla loro massima esagerazione. Ognuno ne rappresenta uno, la cosa è voluta, a tale stereotipo la caratterizza in modo tale da renderlo unico. Senza contare in varietà che alcuni hanno una crescita, ma si tratta del protagonista e alcuni altri comprimari.
E in tutto, quello che davero conta, è che è esaltante.
Un anime da vedere a cuor leggero, senza pregiudizi e senza freni, essendo aperti e lasciandosi trasportare dalle emozioni che trasmette?
Cosa ha lasciato in me questo anime?
Tanto, davvero tanto, molto di più di molti anime cervellotici e articolati.
Un sacco di emozioni, energia, voglia di andare avanti nonostante le difficoltà.
Genuino, ricco di citazioni , frasi ad effetti e personaggi e sequenze che ricorderete.
E soprattutto, sa prendere e conquistare lo spettatore.
Da vedere quando di è giù di morale, saprà darvi la carica.
E lo ridico: è un capolavoro, il miglior anime di Gainax secondo me!!! Un bel titolo è un titolo che deve per prima cosa emozionarti, e MAI un titolo mi ha date tante sensazioni. Per cui, per quel che mi riguarda, il 10 è più che meritato.
Probabilmente non tuti sapranno apprezzarlo, dipende da come vedere i cartoni, se cercate misteri, trame articolate e filosofiche, non è il vostro titolo. Ma se come me se pensate che anche la genuinità e la semplicità, se c’è qualità, possono essere un pregio, VEDETELO!
“Do the impossible, see the invisible. Raw! Raw! Fight the power!
Touch the untouchable, Break the unbreakable. Raw! Raw! Fight the power!”
Esagerato, esaltante e emozionante!
Questo è il vero capolavoro Gainax, è da molto che non vedevo un titolo così.
La trama potrà sembrare un po’ assurda, ma è ben costruita e fila in modo molto scorrevole, senza tanti misteri altro, ma in un turbine di eventi e emozioni che raramente ho visto.
I personaggi non sono originalissimi, ma fanno degli stereotipi il loro punti di forza portandoli alla loro massima esagerazione. Ognuno ne rappresenta uno, la cosa è voluta, a tale stereotipo la caratterizza in modo tale da renderlo unico. Senza contare in varietà che alcuni hanno una crescita, ma si tratta del protagonista e alcuni altri comprimari.
E in tutto, quello che davero conta, è che è esaltante.
Un anime da vedere a cuor leggero, senza pregiudizi e senza freni, essendo aperti e lasciandosi trasportare dalle emozioni che trasmette?
Cosa ha lasciato in me questo anime?
Tanto, davvero tanto, molto di più di molti anime cervellotici e articolati.
Un sacco di emozioni, energia, voglia di andare avanti nonostante le difficoltà.
Genuino, ricco di citazioni , frasi ad effetti e personaggi e sequenze che ricorderete.
E soprattutto, sa prendere e conquistare lo spettatore.
Da vedere quando di è giù di morale, saprà darvi la carica.
E lo ridico: è un capolavoro, il miglior anime di Gainax secondo me!!! Un bel titolo è un titolo che deve per prima cosa emozionarti, e MAI un titolo mi ha date tante sensazioni. Per cui, per quel che mi riguarda, il 10 è più che meritato.
Probabilmente non tuti sapranno apprezzarlo, dipende da come vedere i cartoni, se cercate misteri, trame articolate e filosofiche, non è il vostro titolo. Ma se come me se pensate che anche la genuinità e la semplicità, se c’è qualità, possono essere un pregio, VEDETELO!
“Do the impossible, see the invisible. Raw! Raw! Fight the power!
Touch the untouchable, Break the unbreakable. Raw! Raw! Fight the power!”
Esagerato, esaltante e emozionante!
Nulla di particolare, a parte il fatto che la Gainax si è ispirata parecchio (ed ha copiato parecchio) dal successo robotico della Toei: Gaiking Legend of Daiku Maryu; tanto che il Gurren Lagann, oltre ad essere assemblato di varie parti di robot noti (Zambot, Getter e compagnia bella), ha, guarda caso, un faccione/teschio sul petto (e anche i nemici hanno un aspetto simile); e l'anime è pieno di citazioni su Gaiking, tanto che, giusto per citare un esempio, alcuni personaggi cattivi come Viral, ricordano molto Nouza.
La cosa che più mi ha dato fastidio, da parte della Gainax, è aver fatto apparire un GAIKING-GANMEN, di cui quasi nessuno si è accorto, che vola tra i cattivi (ep.15 tra i nemici) come plagio alla serie Nagai/Toei (una citazione che mi ha fatto storcere il naso e che potevano benissimo risparmiarsi).
Non potevo aspettarmi un trattamento diverso, dopo aver visto scopiazzato IDEON con Evangelion...
All'inizio l'anime si faceva interessante ma, dopo un pò inizia a perdere di flessibilità e coerenza con la trama (che praticamente non esiste). I personaggi sono ben realizzati, ma il resto è lasciato un pò troppo al caso, la trama è in molti versi infantile e si spreca con colpi di scena, a volte inutili, altre volte devastanti e crudeli (come quello che accade a Kamina) che sconvolgono lo scorrere degli episodi, troncandone la ripetività.
L'animazione resta buona, e anche le musiche, con una sigla molto bella, anche se ai fans della Gainax interessa tutt'altro (es. Yoko che sembra l'idolo della "bellezza" mai concepita dall'animazione...).
Da quello che si leggeva in rete sembrava di aver gridato al miracolo, al capolavoro per eccellenza che ha surclassato tutti i più recenti anime a tema robotico/fantascientifico, ma evidentemente era solo euforia ed esaltazione per un opera come tutte le altre, e non certo IL MIGLIOR anime.
La serie è buona, ma non è di certo un capolavoro, in quanto presenta molti buchi e non chiarisce bene la storia dei diversi personaggi.
Già il fatto di suddividerla in 2 parti ben distinte tra loro (la prima fino all'ep. 15 e poi a seguire la seconda) lascia un buco in mezzo alla serie che non è mai stato colmato, dove non si capisce bene cosa sia successo.
Mi chiedo una cosa: al di là del titolo Gainax, al di là delle pippe mentali dei fan più accaniti che tentano di spiegare la storia con aneddoti e connessione spesso assurde, al di là degli stereotipi, al di là dell'esageratezza e spesso dell'eccessiva smania di caricare al massimo i personaggi... ma alla fine che cosa ha (veramente) lasciato di sè quest'anime in ogni persona che lo ha visto ?
E non parlo certo delle frasi che si ripetono fino all'ossessione, divenendo quasi un ritornello quasi fastidioso, come : "dimentica l'impossibile, supera la razionalità" oppure "Credi in me perchè io credo in te" (una la contraddizione dell'altra), ma mi riferisco a tutt'altra cosa, cioè una cosa molto importante (che diciamo dovrebbe essere un pò il fulcro della storia stessa) che la Gainax non ha contato, che poteva benissimo sfruttare, che nessuno dei fans e degli otaku più accaniti se ne è accorto, ma che ha tralasciato alla fine e di cui si sente la carenza, in preda all'euforia del merchandising e alle "manie" di grandezza...
Beh, non voglio sfociare nello spoiler. Provate a scoprirlo guardando la serie...
La cosa che più mi ha dato fastidio, da parte della Gainax, è aver fatto apparire un GAIKING-GANMEN, di cui quasi nessuno si è accorto, che vola tra i cattivi (ep.15 tra i nemici) come plagio alla serie Nagai/Toei (una citazione che mi ha fatto storcere il naso e che potevano benissimo risparmiarsi).
Non potevo aspettarmi un trattamento diverso, dopo aver visto scopiazzato IDEON con Evangelion...
All'inizio l'anime si faceva interessante ma, dopo un pò inizia a perdere di flessibilità e coerenza con la trama (che praticamente non esiste). I personaggi sono ben realizzati, ma il resto è lasciato un pò troppo al caso, la trama è in molti versi infantile e si spreca con colpi di scena, a volte inutili, altre volte devastanti e crudeli (come quello che accade a Kamina) che sconvolgono lo scorrere degli episodi, troncandone la ripetività.
L'animazione resta buona, e anche le musiche, con una sigla molto bella, anche se ai fans della Gainax interessa tutt'altro (es. Yoko che sembra l'idolo della "bellezza" mai concepita dall'animazione...).
Da quello che si leggeva in rete sembrava di aver gridato al miracolo, al capolavoro per eccellenza che ha surclassato tutti i più recenti anime a tema robotico/fantascientifico, ma evidentemente era solo euforia ed esaltazione per un opera come tutte le altre, e non certo IL MIGLIOR anime.
La serie è buona, ma non è di certo un capolavoro, in quanto presenta molti buchi e non chiarisce bene la storia dei diversi personaggi.
Già il fatto di suddividerla in 2 parti ben distinte tra loro (la prima fino all'ep. 15 e poi a seguire la seconda) lascia un buco in mezzo alla serie che non è mai stato colmato, dove non si capisce bene cosa sia successo.
Mi chiedo una cosa: al di là del titolo Gainax, al di là delle pippe mentali dei fan più accaniti che tentano di spiegare la storia con aneddoti e connessione spesso assurde, al di là degli stereotipi, al di là dell'esageratezza e spesso dell'eccessiva smania di caricare al massimo i personaggi... ma alla fine che cosa ha (veramente) lasciato di sè quest'anime in ogni persona che lo ha visto ?
E non parlo certo delle frasi che si ripetono fino all'ossessione, divenendo quasi un ritornello quasi fastidioso, come : "dimentica l'impossibile, supera la razionalità" oppure "Credi in me perchè io credo in te" (una la contraddizione dell'altra), ma mi riferisco a tutt'altra cosa, cioè una cosa molto importante (che diciamo dovrebbe essere un pò il fulcro della storia stessa) che la Gainax non ha contato, che poteva benissimo sfruttare, che nessuno dei fans e degli otaku più accaniti se ne è accorto, ma che ha tralasciato alla fine e di cui si sente la carenza, in preda all'euforia del merchandising e alle "manie" di grandezza...
Beh, non voglio sfociare nello spoiler. Provate a scoprirlo guardando la serie...
Anime robotico più che discreto, carente in molti aspetti, riesce tuttavia dove molti altri hanno fallito nel saper sapientemente alternare, fino a confondersi, le parti comiche da quelle drammatiche. Concreta manifestazione grafica di questa alchimia è il design dei robò: grotteschi e paradossali, difatti, si prestano a trasformazioni e fusioni che ne mutano l'aspetto portandoli ad una veste più adatta all'azione ove essa sia necessaria.
Ampie pennellate vanno a descrivere l'introspettiva di personaggi portati, come spesso accade in questi anime, ad essere spesso esageratamente stereotipati; cosa che, di per se, non è poi così sgradevole in un anime con sfondo ironico, ma all'ennesima conversazione già sentita della serie "devi credere in te" la cosa potrebbe risultare stucchevole, anche perchè, come ho già detto, questo NON è solamente una anime per farsi quattro risate.
La trama è suddivisbile in 3 parti distinte, con una scissione temporale netta tra la seconda e la terza, questa tuttavia rimane spesso ripetitiva nello schema formale; caratteristica che si manifesta perfettamente nell'evoluzione del robò del protagonista: Lagaan, difatti, ha la capacità di fondersi con altri elementi robotici; parte molto piccolo (meno di una 500) e va man mano a fondersi con elementi sempre più grandi di pari passo col nemico o le avversità che deve affrontare, sino a giungere a dimensioni enormi (e quando dico enormi... VOGLIO DIRE ENOOOORMI). Leggendo le altre recensioni e sentendo i pareri della gente, ho sentito che molti hanno trovato in questa ripetitività ciclica il maggior difetto di questo anime. Sebbene, di norma, io stesso non ami la "dragonballianità" all'interno di un lavoro, credo che questo faccia del tutto eccezione: I "Cicli Evolutivi" è difatti il tema PORTANTE della trama: l'evoluzione di Lagaan, spesso volutamente paradossale, è una metafora e come questa va letta. A prova di questo vi sono gli episodi finali, a cose svelate, dove molte immagini e sequenze sono volutamente "una sintesi" (come una bambola matrioska) di quanto visto negli episodi precedenti come a ricordare la ridondanza del vissuto. Per non parlare dei nomi dati alle "configurazioni" di Lagaan anch'essi sempre più lunghi e volutamente ridicoli. Al di la di questo l'anime, se visto con attenzione, risulta colmo di significati metaforici, come ad esempio la conquista della superfice, tema della primissima parte dell'anime, è manifestazione di una evoluzione interiore che passa dai singoli (Simon a Aniki) sino ad espandersi a tutta l'umanità raggiungendo quindi il carattere "Evolutivo" più stretto del termine, tanto caro agli autori.
PS: Occhio alle citazioni ;-) Ce ne sono davvero milioni!
Ampie pennellate vanno a descrivere l'introspettiva di personaggi portati, come spesso accade in questi anime, ad essere spesso esageratamente stereotipati; cosa che, di per se, non è poi così sgradevole in un anime con sfondo ironico, ma all'ennesima conversazione già sentita della serie "devi credere in te" la cosa potrebbe risultare stucchevole, anche perchè, come ho già detto, questo NON è solamente una anime per farsi quattro risate.
La trama è suddivisbile in 3 parti distinte, con una scissione temporale netta tra la seconda e la terza, questa tuttavia rimane spesso ripetitiva nello schema formale; caratteristica che si manifesta perfettamente nell'evoluzione del robò del protagonista: Lagaan, difatti, ha la capacità di fondersi con altri elementi robotici; parte molto piccolo (meno di una 500) e va man mano a fondersi con elementi sempre più grandi di pari passo col nemico o le avversità che deve affrontare, sino a giungere a dimensioni enormi (e quando dico enormi... VOGLIO DIRE ENOOOORMI). Leggendo le altre recensioni e sentendo i pareri della gente, ho sentito che molti hanno trovato in questa ripetitività ciclica il maggior difetto di questo anime. Sebbene, di norma, io stesso non ami la "dragonballianità" all'interno di un lavoro, credo che questo faccia del tutto eccezione: I "Cicli Evolutivi" è difatti il tema PORTANTE della trama: l'evoluzione di Lagaan, spesso volutamente paradossale, è una metafora e come questa va letta. A prova di questo vi sono gli episodi finali, a cose svelate, dove molte immagini e sequenze sono volutamente "una sintesi" (come una bambola matrioska) di quanto visto negli episodi precedenti come a ricordare la ridondanza del vissuto. Per non parlare dei nomi dati alle "configurazioni" di Lagaan anch'essi sempre più lunghi e volutamente ridicoli. Al di la di questo l'anime, se visto con attenzione, risulta colmo di significati metaforici, come ad esempio la conquista della superfice, tema della primissima parte dell'anime, è manifestazione di una evoluzione interiore che passa dai singoli (Simon a Aniki) sino ad espandersi a tutta l'umanità raggiungendo quindi il carattere "Evolutivo" più stretto del termine, tanto caro agli autori.
PS: Occhio alle citazioni ;-) Ce ne sono davvero milioni!
Oooh finalmente una serie davvero stupenda!
Sicuramente la serie Gainax che preferisco (anche Gunbuster però...). Finalmente smettono di ammazzarsi di... psicologia e racconti filosofici e torna la cara vecchia azione; i personaggi sono sempre pronti ed esagerati il giusto per adrenalina allo spettatore, Kamina poi è uno spettacolo assoluto davvero un gran personaggio che non tradisce mai i suoi ideali, ed è un gran "tamarro/sborone" chiamatelo come volete.
La storia evolve nella seconda parte forse un po' pesantemente e i toni euforici iniziali si placano leggermente per far respirare un po'. Guardatelo soprattutto voi che non amate i tempi morti!
Sicuramente la serie Gainax che preferisco (anche Gunbuster però...). Finalmente smettono di ammazzarsi di... psicologia e racconti filosofici e torna la cara vecchia azione; i personaggi sono sempre pronti ed esagerati il giusto per adrenalina allo spettatore, Kamina poi è uno spettacolo assoluto davvero un gran personaggio che non tradisce mai i suoi ideali, ed è un gran "tamarro/sborone" chiamatelo come volete.
La storia evolve nella seconda parte forse un po' pesantemente e i toni euforici iniziali si placano leggermente per far respirare un po'. Guardatelo soprattutto voi che non amate i tempi morti!
***ATTENZIONE POTREBBE CONTENERE SPOILER ***
“Dimentica l’impossibile e supera la razionalità” questo è il motto del Gurren-dan e accompagna tutti gli episodi di questa splendida serie. L’anime ripropone lo schema classico delle vecchie storie di robottoni (che chiunque, cresciuto con loro nei primi anni ’80, riconoscerà all’istante): sviluppo della storia nella prima parte degli episodi e battaglia finale nella seconda. È incredibile il numero di citazioni, presenti in tutti gli episodi, alle serie passate, recenti e meno recenti, e non necessariamente di natura robotica. La realizzazione grafica è eccellente (con variazioni di tratto in determinate situazioni come richiamo/citazione ad eventi di serie passate) e la colonna sonora superlativa accompagna egregiamente la visione dell’anime nei momenti adrenalinici ed in quelli sentimentali. Come già evidenziato, in molte delle recensioni precedenti, questo è un anime caratterizzato da un’esagerazione senza limiti che appare nella sua enormità confrontando il punto di partenza della serie (un buco sottoterra) con quello conclusivo (lo spazio infinito) che tra l’altro presenta un finale degno di tal nome.
Il numero dei personaggi è elevato e probabilmente per poterli caratterizzare tutti in maniera adeguata ed esaustiva sarebbero serviti almeno il doppio degli episodi realizzati, ma per quel che mi riguarda non è un difetto considerata la mole di eventi che si susseguono nel corso della serie (da qualche parte si doveva pur tagliare se si voleva far stare il tutto in 27 episodi). La storia è sviluppata in maniera semplice e lineare, basata sul concetto del potere dell’evoluzione, ed è composta da ben tre cicli narrativi (e mezzo) che presentano una chiara analogia con il percorso della crescita umana. Il primo ciclo narrativo è chiaramente associabile all’infanzia dove tutto è affrontato con quella irresponsabilità folle tipica dei bambini che vivono incuranti del pericolo, riassunta nel personaggio più carismatico della serie: Kamina. Un evento ben preciso apre la strada al secondo ciclo narrativo associabile alla giovane età e riguardante la cognizione del dolore ed il suo superamento. La frase di Nia che chiude questo secondo ciclo, quel “io andrò verso il domani”, è molto significativa nella sua semplicità. Il terzo ciclo si apre con un bellissimo episodio riassuntivo studiato nei minimi particolari e montato egregiamente. Ovviamente si associa alla fase adulta, con l’assunzione delle responsabilità e il concetto di sacrificio scelto e non imposto (quest’ultimo appartenente al “mezzo” ciclo finale). Tutti i cicli narrativi hanno come comune denominatore il sentimento della “vera” amicizia, con in secondo piano l’amore che comunque non poteva mancare, poiché questi due sentimenti sono legati da un filo indissolubile. Ed infine c’è un messaggio che pervade tutta la serie, quel “credi in te stesso” (rimarcato anche dalla frequente frase: con chi credete di avere a che fare!) che è un inno alla lotta contro un sistema che mina alla base tutte le proprie certezze al fine di creare uomini deboli e controllabili (la disperazione assoluta che gli anti-spiral cercano di imporre a tutti i popoli della spirale).
Forse questa recensione ad alcuni può sembrare esagerata (del resto lo è anche l’anime, come già detto) ma è ciò che questa serie mi ha trasmesso ed il voto non poteva non essere un 10 più che meritato.
Concludendo questo è un anime che apprezzeranno sicuramente i nostalgici cresciuti a pane e robottoni, dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli ’80, e che farà tornare alla mente piacevoli sensazioni di un età ormai passata. Ma non deluderà nemmeno tutti gli altri che si avvicineranno alla sua visione ricordando però quale è il suo genere (se non vi piacciono i robottoni evitate di vederlo, così evitate di denigrarlo anche inutilmente), al fine di evitare un altro caso Evangelion (capolavoro della Gainax) dove molti non hanno ancora compreso che i robot lì sono solo un contorno.
“Dimentica l’impossibile e supera la razionalità” questo è il motto del Gurren-dan e accompagna tutti gli episodi di questa splendida serie. L’anime ripropone lo schema classico delle vecchie storie di robottoni (che chiunque, cresciuto con loro nei primi anni ’80, riconoscerà all’istante): sviluppo della storia nella prima parte degli episodi e battaglia finale nella seconda. È incredibile il numero di citazioni, presenti in tutti gli episodi, alle serie passate, recenti e meno recenti, e non necessariamente di natura robotica. La realizzazione grafica è eccellente (con variazioni di tratto in determinate situazioni come richiamo/citazione ad eventi di serie passate) e la colonna sonora superlativa accompagna egregiamente la visione dell’anime nei momenti adrenalinici ed in quelli sentimentali. Come già evidenziato, in molte delle recensioni precedenti, questo è un anime caratterizzato da un’esagerazione senza limiti che appare nella sua enormità confrontando il punto di partenza della serie (un buco sottoterra) con quello conclusivo (lo spazio infinito) che tra l’altro presenta un finale degno di tal nome.
Il numero dei personaggi è elevato e probabilmente per poterli caratterizzare tutti in maniera adeguata ed esaustiva sarebbero serviti almeno il doppio degli episodi realizzati, ma per quel che mi riguarda non è un difetto considerata la mole di eventi che si susseguono nel corso della serie (da qualche parte si doveva pur tagliare se si voleva far stare il tutto in 27 episodi). La storia è sviluppata in maniera semplice e lineare, basata sul concetto del potere dell’evoluzione, ed è composta da ben tre cicli narrativi (e mezzo) che presentano una chiara analogia con il percorso della crescita umana. Il primo ciclo narrativo è chiaramente associabile all’infanzia dove tutto è affrontato con quella irresponsabilità folle tipica dei bambini che vivono incuranti del pericolo, riassunta nel personaggio più carismatico della serie: Kamina. Un evento ben preciso apre la strada al secondo ciclo narrativo associabile alla giovane età e riguardante la cognizione del dolore ed il suo superamento. La frase di Nia che chiude questo secondo ciclo, quel “io andrò verso il domani”, è molto significativa nella sua semplicità. Il terzo ciclo si apre con un bellissimo episodio riassuntivo studiato nei minimi particolari e montato egregiamente. Ovviamente si associa alla fase adulta, con l’assunzione delle responsabilità e il concetto di sacrificio scelto e non imposto (quest’ultimo appartenente al “mezzo” ciclo finale). Tutti i cicli narrativi hanno come comune denominatore il sentimento della “vera” amicizia, con in secondo piano l’amore che comunque non poteva mancare, poiché questi due sentimenti sono legati da un filo indissolubile. Ed infine c’è un messaggio che pervade tutta la serie, quel “credi in te stesso” (rimarcato anche dalla frequente frase: con chi credete di avere a che fare!) che è un inno alla lotta contro un sistema che mina alla base tutte le proprie certezze al fine di creare uomini deboli e controllabili (la disperazione assoluta che gli anti-spiral cercano di imporre a tutti i popoli della spirale).
Forse questa recensione ad alcuni può sembrare esagerata (del resto lo è anche l’anime, come già detto) ma è ciò che questa serie mi ha trasmesso ed il voto non poteva non essere un 10 più che meritato.
Concludendo questo è un anime che apprezzeranno sicuramente i nostalgici cresciuti a pane e robottoni, dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli ’80, e che farà tornare alla mente piacevoli sensazioni di un età ormai passata. Ma non deluderà nemmeno tutti gli altri che si avvicineranno alla sua visione ricordando però quale è il suo genere (se non vi piacciono i robottoni evitate di vederlo, così evitate di denigrarlo anche inutilmente), al fine di evitare un altro caso Evangelion (capolavoro della Gainax) dove molti non hanno ancora compreso che i robot lì sono solo un contorno.
Ecco un anime deludente. Visti i voti degli altri utenti sembrava che lo studio Gainax avesse sfornato un capolavoro. Invece tecnica a parte, molto buone la regia, la colonna sonora e le animazioni, sono rimasto deluso da una cosa che ritengo molto importante in un anime. La trama è banale e senza colpi di scena. Semmai è piena di colpi di sonno da parte degli sceneggiatori che sembrano aver scritto lo stesso episodio più e più volte vitaminizzandolo con elementi eccessivi. Basti guardare le ultime puntate dove il robot del protagonista non fa che unirsi a più non posso con questo e con quel veicolo/veivolo/robot; I personaggi poi se belli graficamente, sono al quanto ridicoli su piano psicologico, risultando privi di spessore e poco accativanti sul piano emotivo. Peccato!
Sono molto spiazzato. Ho scaricato questo anime perché ho letto le vostre recensioni e non ho potuto fare a meno di notare lo sconvolgente numero di “10” dati da chi ha visto tutte e 27 le puntate di “Tengen Toppa”… Forse alla fine mi aspettavo chissà che cosa e quindi è normale che sia rimasto deluso, ma… A mio parere più di un sette questa produzione non merita. Poi per carità, i gusti sono gusti, ma se è vero che nella serie ci sono una serie enorme di eventi che ti spingono a vedere la puntata successiva per sapere come andrà a finire la vicenda è anche vero che la maggior parte di questi eventi sono un po’… piatti… privi di spessore (l’unico evento che all’inizio non mi aspettavo è… diciamo la “scomparsa di qualcuno” … poi però ripensandoci ai fini della vicenda che volevano raccontare era inevitabile, se non scontato. Ad ogni modo l’atteggiamento fuori di testa del personaggio non mi ha fatto assolutamente “affezionare” a l’evento in se non mi ha fatto ne caldo ne freddo). La grafica è molto curata, niente da dire, sopra la media sicuramente. Però lo stile “super deformed” ed eccessivamente caricaturale può piacere o non piacere (io per esempio non l’ho gradito).
Scrivo queste righe perché sono rimasto deluso da questo anime e chi lo scaricherà dopo aver letto la mia recensione tenga doppiamente presente quello che ha scritto maxx poco più sotto: “I gusti sono gusti, e potrebbe non piacervi...”. E ritengo esagerati considerare questo il miglior anime prodotto finora piuttosto che “il perfezionamento di quello che Evangelion ha solo sfiorato”. Io credo di aver visto almeno 6 volte ogni puntata di Eva e non mi stufa rivederlo tutt’oggi. Tengen Toppa credo che non lo vedrò mai più. Carino, si segue bene e ci si diverte, ma è tutto tranne che geniale. Anzi tante cose sono (volutamente) solo e unicamente stereotipi già visti e rivisti. Certo, un ragazzino lo vedrà certamente volentieri, ma chi mastica anime da tempo non può non vedere superficialità e scopiazzature in molte occasioni durante la visione.
Poi i personaggi sono molto simpatici, è vero, ma non hanno praticamente passato (il poco che si sa di Kamina si esaurisce nei primi episodi della serie, di Simon bastano 5 minuti ha narrare gli eventi del suo passato, di Yoko si sa pressoché nulla, di Nia… beh, lasciamo stare… e degli altri personaggi non viene raccontato PRATICAMENTE NIENTE!) e di conseguenza mancano di spessore, con tutto ciò che questo comporta, cioè un basso coinvolgimento di chi guarda. Sono le vicende che ti spingono a guardare l’anime, ma anche queste hanno ben poco di “innovativo” se non il fatto che sono esagerate a dir poco, e forse è proprio questa esagerazione che spinge tutta la macchina… SPOILER, LEGGI A TUO RISCHIO E PERICOLO: vorrei sapere quanti, alla visione della scena in cui i protagonisti a turno si lasciano ammazzare dai nemici per salvare gli altri membri del Gurren-Dan, ha “pianto” e quanti non hanno pensato subito a “in Zambot 3 succedeva, 30 anni fa circa, la stessa identica cosa e con personaggi per i quali valeva davvero la pena spendere due lacrime, visto che avevano una caratterizzazione decisamente più profonda” FINE SPOILER.
Passando infine all’apocalitticità della serie… anche qui ho da ridire, perché ok, c’è un evento cataclismatico in vista = fine del mondo… ma stringi stringi sono i soliti nemici che vogliono annientare il genere umano. E’ banalotto dai… Di tutt’altro calibro sono, per rimanere in casa Gainax, Eva e Nadia per esempio. E non mi dilungo sulla crudezza, sullo shock e gli scrolloni visivi ed emotivi che entrambe le serie propongono risultando entrambe geniali, per motivi diversi… non voglio dire molto… se non l’avete fatto guardate queste serie che meritano decisamente… enormemente di più!!
Insomma, per concludere: “Con chi credete di avere a che fare?”… con un anime carino e godibile, ma con nulla più di questo. Assolutamente nella media e per nulla innovativo… ma questa come detto è semplicemente la mia opinione…
Scrivo queste righe perché sono rimasto deluso da questo anime e chi lo scaricherà dopo aver letto la mia recensione tenga doppiamente presente quello che ha scritto maxx poco più sotto: “I gusti sono gusti, e potrebbe non piacervi...”. E ritengo esagerati considerare questo il miglior anime prodotto finora piuttosto che “il perfezionamento di quello che Evangelion ha solo sfiorato”. Io credo di aver visto almeno 6 volte ogni puntata di Eva e non mi stufa rivederlo tutt’oggi. Tengen Toppa credo che non lo vedrò mai più. Carino, si segue bene e ci si diverte, ma è tutto tranne che geniale. Anzi tante cose sono (volutamente) solo e unicamente stereotipi già visti e rivisti. Certo, un ragazzino lo vedrà certamente volentieri, ma chi mastica anime da tempo non può non vedere superficialità e scopiazzature in molte occasioni durante la visione.
Poi i personaggi sono molto simpatici, è vero, ma non hanno praticamente passato (il poco che si sa di Kamina si esaurisce nei primi episodi della serie, di Simon bastano 5 minuti ha narrare gli eventi del suo passato, di Yoko si sa pressoché nulla, di Nia… beh, lasciamo stare… e degli altri personaggi non viene raccontato PRATICAMENTE NIENTE!) e di conseguenza mancano di spessore, con tutto ciò che questo comporta, cioè un basso coinvolgimento di chi guarda. Sono le vicende che ti spingono a guardare l’anime, ma anche queste hanno ben poco di “innovativo” se non il fatto che sono esagerate a dir poco, e forse è proprio questa esagerazione che spinge tutta la macchina… SPOILER, LEGGI A TUO RISCHIO E PERICOLO: vorrei sapere quanti, alla visione della scena in cui i protagonisti a turno si lasciano ammazzare dai nemici per salvare gli altri membri del Gurren-Dan, ha “pianto” e quanti non hanno pensato subito a “in Zambot 3 succedeva, 30 anni fa circa, la stessa identica cosa e con personaggi per i quali valeva davvero la pena spendere due lacrime, visto che avevano una caratterizzazione decisamente più profonda” FINE SPOILER.
Passando infine all’apocalitticità della serie… anche qui ho da ridire, perché ok, c’è un evento cataclismatico in vista = fine del mondo… ma stringi stringi sono i soliti nemici che vogliono annientare il genere umano. E’ banalotto dai… Di tutt’altro calibro sono, per rimanere in casa Gainax, Eva e Nadia per esempio. E non mi dilungo sulla crudezza, sullo shock e gli scrolloni visivi ed emotivi che entrambe le serie propongono risultando entrambe geniali, per motivi diversi… non voglio dire molto… se non l’avete fatto guardate queste serie che meritano decisamente… enormemente di più!!
Insomma, per concludere: “Con chi credete di avere a che fare?”… con un anime carino e godibile, ma con nulla più di questo. Assolutamente nella media e per nulla innovativo… ma questa come detto è semplicemente la mia opinione…
Spinto dalla voglia di vedere qualcosa di differente da "Samurai Champloo" (un bell'anime senza dubbio ma che alla fine mi ha lasciato poco), dalla totale delusione chiamata "Ergo Proxy" e dalla stucchevolezza buonista di "D.Gray Man", ho investigato su Animeclick alla ricerca di qualcosa che potesse fare al caso mio, qualcosa di differente dagli anime citati sopra guardati durante il 2007-2008. Inizialmente ho ponderato sul plurivotato "Elfen Lied", nonostante il fatto che le prime tre puntate viste tempo fa mi avessero semplicemente fatto pena. Ma non mi attirava, c'era ben poco da fare. Andando un po' più giù in classifica, però, mi è apparso davanti questo lungo nome "Tengen Toppa Gurren Lagann"... "beh guardiamo un po' cos'è... uhm... una grafica colorata che mi ricorda quel gioiellino chiamato "Dead Leaves"... un punto a favore! Robottoni... hm... non mi piacciono i robottoni... leggiamo i commenti... beh ne parlano bene... vabbè dai diamogli una chance."
Dopo le prime gradevoli puntate, nelle quali dopo ognuna viene un po' di curiosità nel vedere che succede in quella successiva, il contesto comincia ad assumere un tono semplicemente... vediamo... epico.
Rimasto senza parole.
27 puntate volate via in tre giorni. Un anime che definire pazzesco può risultare riduttivo. Non sono riuscito a trovare un solo lato negativo in quest'opera. Nel suo essere completamente surreale, Gurren Lagan riesce a dare un senso a qualunque cosa. Ogni situazione apparentemente buttata lì tanto per riempire la sceneggiatura viene spiegata sempre e comunque, dando un senso a tutto.
La storia è bella, massiccia, curatissima, ma SEMPLICE. Ed è qui che si vede quando qualcuno ci capisce di intrattenimento per il pubblico. Niente polpettoni indigesti di citazioni letterarie (con tutto il rispetto per le citazioni letterarie, ma "Ghost in the Shell" dopo un po' mi ha nauseato) o ragionamenti psichedelici sul significato dell'esistenza e sulle paranoie della vita che alla fine non ti dicono assolutamente nulla a meno che tu non riguardi il tutto altre settanta volte.
Reparto musicale e sonoro di tutto rispetto, con il motivetto della battaglia che andando avanti nella storia diventerà un piacevole ritornello. Mi è piaciuto l'inserimento di alcune canzoni delle sigle in determinate situazioni, ma basta così... non voglio rovinare la storia a nessuno... sarebbe un'eresia.
Le animazioni sono eccellenti e alcuni disegni sono semplicemente splendidi. E' tutto, TUTTO incredibilmente fatto con cura. Nulla è lasciato al caso. QUESTO deve essere un anime: visione, azione, una profondità narrativa semplice ma concreta e un po' di sentimento che quando messo in giuste dosi può far solo piacere. Questo è l'anime che, a mio modesto parere, difficilmente si farà raggiugere da qui in avanti.
Questo non è il solito anime di robottoni. A me gli anime di robottoni non sono mai piaciuti.
Questo è Tengen Toppa Gurren Lagann!!!
TITANICO!!!!!!
Dopo le prime gradevoli puntate, nelle quali dopo ognuna viene un po' di curiosità nel vedere che succede in quella successiva, il contesto comincia ad assumere un tono semplicemente... vediamo... epico.
Rimasto senza parole.
27 puntate volate via in tre giorni. Un anime che definire pazzesco può risultare riduttivo. Non sono riuscito a trovare un solo lato negativo in quest'opera. Nel suo essere completamente surreale, Gurren Lagan riesce a dare un senso a qualunque cosa. Ogni situazione apparentemente buttata lì tanto per riempire la sceneggiatura viene spiegata sempre e comunque, dando un senso a tutto.
La storia è bella, massiccia, curatissima, ma SEMPLICE. Ed è qui che si vede quando qualcuno ci capisce di intrattenimento per il pubblico. Niente polpettoni indigesti di citazioni letterarie (con tutto il rispetto per le citazioni letterarie, ma "Ghost in the Shell" dopo un po' mi ha nauseato) o ragionamenti psichedelici sul significato dell'esistenza e sulle paranoie della vita che alla fine non ti dicono assolutamente nulla a meno che tu non riguardi il tutto altre settanta volte.
Reparto musicale e sonoro di tutto rispetto, con il motivetto della battaglia che andando avanti nella storia diventerà un piacevole ritornello. Mi è piaciuto l'inserimento di alcune canzoni delle sigle in determinate situazioni, ma basta così... non voglio rovinare la storia a nessuno... sarebbe un'eresia.
Le animazioni sono eccellenti e alcuni disegni sono semplicemente splendidi. E' tutto, TUTTO incredibilmente fatto con cura. Nulla è lasciato al caso. QUESTO deve essere un anime: visione, azione, una profondità narrativa semplice ma concreta e un po' di sentimento che quando messo in giuste dosi può far solo piacere. Questo è l'anime che, a mio modesto parere, difficilmente si farà raggiugere da qui in avanti.
Questo non è il solito anime di robottoni. A me gli anime di robottoni non sono mai piaciuti.
Questo è Tengen Toppa Gurren Lagann!!!
TITANICO!!!!!!
Un anime controverso, dal mio punto di vista. La realizzazione tecnica è ai soliti standard Gainax, quindi a livello eccezionale. Per quanto riguarda la storia, la prima metà della prima serie è da 10 e lode, grazie alla presenza di uno dei migliori personaggi di un anime dell'ultimo decennio (Kamina). Nella seconda parte della prima serie c'è un calo nel ritmo della storia e alti e bassi fino alla 14 puntata. La seconda serie è un anime discreto, anche se la CG si nota troppo e contrasta con l'animazione tradizionale. Alcuni personaggi potenzialmente molto interessante, vedi Viral, non sono sfruttati come dovrebbero. Il finale risolleva un pò l'intera serie. Alla fine un anime con meriti e demeriti, che purtroppo spreca (chissà perchè?) alcune idee geniali. Immenso Kamina: "Con chi credete di avere a che fare?"
Dopo un inizio un po' sottotono, sono stato rapito da questa bellissima serie della Gainax.
Mi ha esaltato e tenuto incollato allo schermo fino alla prima fine, intorno al quindicesimo episodio. Una bella fine, non credevo si potesse fare di meglio nella secondo parte, invece mi sono sbagliato ancora.
Tutto è molto esagerato, ma è anche intelligente, i personaggi sono ben caratterizzati, geniali alcuni. Ci sono momenti commoventi, divertenti e di esaltazione.
Curiosissimi i mecha, incalzante il ritmo, dal terzo episodio non c'è una pausa, nonostante l'episodio riassuntivo.
La trama anche se esagerata non è per nulla banale, è ben costruita e intelligente, un anime solo dall'apparenza stupida, in realtà è decisamente profondo.
Bello, bello bello, molto consigliato, merita pienamente un 10.
Mi ha esaltato e tenuto incollato allo schermo fino alla prima fine, intorno al quindicesimo episodio. Una bella fine, non credevo si potesse fare di meglio nella secondo parte, invece mi sono sbagliato ancora.
Tutto è molto esagerato, ma è anche intelligente, i personaggi sono ben caratterizzati, geniali alcuni. Ci sono momenti commoventi, divertenti e di esaltazione.
Curiosissimi i mecha, incalzante il ritmo, dal terzo episodio non c'è una pausa, nonostante l'episodio riassuntivo.
La trama anche se esagerata non è per nulla banale, è ben costruita e intelligente, un anime solo dall'apparenza stupida, in realtà è decisamente profondo.
Bello, bello bello, molto consigliato, merita pienamente un 10.
Piuttosto noioso e ripetitivo. Nonostante sia valutato da molti uno dei migliori anime del 2007, questo anime ha diverse pecche tra cui poca originalità, le solite scene ripetute (a volte mi ricorda sailor moon durante la trasformazione) e una comicità molto debole. Probabilmente gli ammiratori di robottoni e simili vedranno in questo anime più di quel che ho visto io. I personaggi sono raramente particolareggiati, la popolazione (inteso come massa) ha un atteggiamento irreale, portato all'eccesso senza un motivo che tenga. La storia procede di battaglia in battaglia, di nemico in nemico, partendo dal nemico semplice all'ammiraglio dei nemici, fino al gran Capo nemico senza interessanti evoluzioni. Per finire i valori sostenuti dai nemici sono a dir poco infantili, e rendono tutta la storia piuttosto futile. Consigliato solo a un pubblico abbastanza giovane da non farsi domande sulla trama...
Forse uno dei migliori anime che abbia mai visto. Azione, sentimento, comicità, grafica "particolare" ma spettacolare, musiche talmente eccitanti da farti schizzare l'adrenalina alle stelle, storia risolta nelle 27 puntate con un finale degno di chiamarsi tale e con praticamente nessun calo di tono durante la serie. È uno degli anime che più consiglio di vedere e rivedere e che sicuramente non vi lascerà delusi (se mi ha spinto a scriverne una "recensione" allora fidatevi che merita ^^)!
"Credi in te stesso. Non credere in me perché credo in te. Non credere in te perché io credo in te. Credi solo ed unicamente in te stesso".
Queste sono le parole di Aniki, e come si può notare vogliono dare una "lezione di vita"... da consueta opera Gainax XD
L'inizio può sembrare di un semplicità unica, forse anche questa semplicità è uno degli elementi di una spettacolarità unica.
Un ragazzino che scava scava, senza mai fermarsi... il suo idolo è Kamina, vuole diventare come Kamina, ma le parole che ho citato prima prestolo faranno riflettere e vedremo il vero Simon.
Le battaglie sono epocali, da mettere i brividi, con esplosioni abnormi simili a quelle di Daitarn, Gundam, ecc...
In questo anime non ci sono solo battaglie e guerre, ci sono pure emozioni: allegria, amore, gelosia, avidità, ma il più importante IMHO è stata l'amicizia... la solidarietà che c'è tra i propri compagni è di una immensità unica... quasi da farti venire le lacrime agli occhi.
Uno dei migliori Anime degli ultimi tempi, da vedere!
Queste sono le parole di Aniki, e come si può notare vogliono dare una "lezione di vita"... da consueta opera Gainax XD
L'inizio può sembrare di un semplicità unica, forse anche questa semplicità è uno degli elementi di una spettacolarità unica.
Un ragazzino che scava scava, senza mai fermarsi... il suo idolo è Kamina, vuole diventare come Kamina, ma le parole che ho citato prima prestolo faranno riflettere e vedremo il vero Simon.
Le battaglie sono epocali, da mettere i brividi, con esplosioni abnormi simili a quelle di Daitarn, Gundam, ecc...
In questo anime non ci sono solo battaglie e guerre, ci sono pure emozioni: allegria, amore, gelosia, avidità, ma il più importante IMHO è stata l'amicizia... la solidarietà che c'è tra i propri compagni è di una immensità unica... quasi da farti venire le lacrime agli occhi.
Uno dei migliori Anime degli ultimi tempi, da vedere!
BELLO BELLO BELLO, era tanto che una serie non mi appassionava cosi' (ho visto i 27 episodi e lo speciale in 2 pomeriggi). La grafica e' eccezzzzzionale (tante Z cosi' rende di piu' l'idea), i profili dei personaggi sono la miglior miscela di sentimenti, ideali, comicita' mai vista. E che dire (e tanti mi daranno ragione) della solare bellezza di YOKO? I mecha mai banali, ma addirittura "caldi" da sembrare piu' umani e meno robot. Una trama semplice, ma da appassionarti fino alla fine... un anime direi Quasi senza difetti, l'unico che ho trovato e' nella seconda parte della serie MI E' SPIACIUTO solo vedere adulti i personaggi! Un solo consiglio NON PERDETEVELO ASSOLUTAMENTE!
DIMENTICA L'IMPOSSIBILE E SUPERA LA razionalità... è cosi CHE FACCIAMO NOI DEL GURREN DAN... L'anime a puntate più bello che abbia mai visto, l'anime che consiglio a tutti, l'anime al primo posto nella classifica di My Anime List (supersito americano). Credo diventerà uno dei "cartoni" più famosi in assoluto, strizza l'occhio ai vecchi Daitarn e Goldrake e tocca temi apocalittici alla Evangelion, sa farti esaltare come Dragon Ball, ridere come One Piece o piangere come... basta paragoni, questo anime è un crescere di passioni ed emozioni, e credo che alcune scene sono talmente esagerate da entrare nella storia! Ecco la parola giusta! ESAGERATO! Quando si guardano alcune situazioni potranno sembrare davvero esagerate, ma tutto pian piano verrà spiegato. Dopo aver visto anche solo 10 episodi sembrerà di averne visti 50 talmente è il susseguirsi di avvenimenti ed emozioni. Colonna sonora e sigle a dir poco strepitose, personaggi curati dove Kamina risulta in assoluto uno dei miei personaggi preferiti di sempre. Non sò davvero cosa dire di più, forse sarete stupiti di una recensione così esagerata (non ho mai dato dei 10), ma d'altronde... CON CHI CREDETE DI AVERE A CHE FARE???
Alla fine ti trascina davvero in una "spirale" di emozioni. Forse la continua evoluzione di potere nel finale, che sembra senza limite risulta esagerata, ma e' proprio questo che ti inchioda
con ritmi incalzanti, battaglie coinvolgenti, momenti tristi ed altri divertenti...
C'e' un po di tutto insomma, orchestrato alla grande...
Addirittura le sigle e l'episodio riassuntivo sono eccellenti (di solito, negli altri anime, le salto).
In conclusione lo consiglio a tutti, tranne a quelli che cercano un prodotto "razionale"...
Perche' Tengen Toppa Gurren Lagann e' davvero esagerato a volte, ma in modo voluto e positivo, e calamita le persone che lo guardano facendo provare una varieta' di emozioni.
Se volete un anime "emozionante", eccolo.
"Con chi credete di aver a che fare?" (grande Kamina)
con ritmi incalzanti, battaglie coinvolgenti, momenti tristi ed altri divertenti...
C'e' un po di tutto insomma, orchestrato alla grande...
Addirittura le sigle e l'episodio riassuntivo sono eccellenti (di solito, negli altri anime, le salto).
In conclusione lo consiglio a tutti, tranne a quelli che cercano un prodotto "razionale"...
Perche' Tengen Toppa Gurren Lagann e' davvero esagerato a volte, ma in modo voluto e positivo, e calamita le persone che lo guardano facendo provare una varieta' di emozioni.
Se volete un anime "emozionante", eccolo.
"Con chi credete di aver a che fare?" (grande Kamina)
Non credevo che l'avrei mai visto, l'araba fenice, l'anime perfetto e invece eccolo qui: Tengen Toppa Gurren Lagann... ma chi se l'aspettava?
Ma andiamo con ordine. In un mondo dai caratteri post-atomici, gli umani vivono nascosti sottoterra, in città sotterranee dove sono costretti ad una mera sussistenza. Un giorno, casualmente, un giovane scavatore, Simon, s'imbatte in un oggetto molto strano: una piccola trivella dorata. Ancora non lo sa, ma questa scoperta è destinata a cambiare tutta la sua vita. Sinceramente, non mi sento di rivelare molto altro della trama. Perché questa serie merita di essere vista, integralmente, dal primo all'ultimo episodio, in un rossiniano crescendo d'emozioni, che gli Autori con sapienza ed ispirazione riescono ad interrompere alla metà dell'ultimo episodio, scegliendo la strada della dissolvenza in nero per la chiusura del racconto.
Tengen Toppa Gurren Lagann può essere interpretato come si preferisce: lo shounen all'ennesima potenza, IL cartone animato di robottoni del ventunesimo secolo, il Mazinga del nuovo millennio... per quanto mi riguarda, è una dichiarazione d'amore dei suoi Autori nei confronti degli animé robotici degli anni '70. Questi sono citati a mani basse, sia nello stile - talora volutamente rozzo (dico volutamente perché certe alterazioni del disegno e dell'animazione sono fatti apposta, come dire: volendo io so fare centomila volte meglio di così, lo faccio come lo facevano negli anni '70 apposta), sia nei toni ora scanzonati, ora melodrammatici...
Eppure sarebbe riduttivo. Gli Autori Gainax sono riusciti in ciò che con Evangelion avevano appena sfiorato. Hanno preso tutto quello che amavano dalla storia dell'animazione, hanno aggiunto una storia "che prende" e l'hanno mixato con un ritmo forsennato, una regia pressoché perfetta, ed alcune delle scene più belle mai viste in tutta la storia dell'animazione.
Perché quest'animé non ha realmente punti deboli. Tecnicamente è all'avanguardia, rispetto alle tecniche attualmente disponibili ed impiegate nell'animazione giapponese. Ha una scrittura che non perde (quasi) un colpo. Una regia che non sbaglia un'inquadratura. Una capacità di alternare la risata più sguaiata alla più profonda riflessione. Inoltre, ripeto, tutto ciò con citazioni in qualche modo "coltissime" fatte appositamente per strizzare l'occhio ai più anziani. I quali, come il sottoscritto, non faticheranno a riconoscere scene già viste in Mazinga, Daitarn 3, Goldrake, per non parlare di Capitan Harlock, Uchuu Senkan Yamato, e lo stesso Evangelion. Rispetto al quale, Hanno sembra quasi volerci dire: gente mia, con Evangelion ho sfiorato la perfezione. Qui l'ho raggiunta... si può fare di meglio?
Io non lo so... non ho mai dato dei 10. Questa è la prima volta... e credo che, dopo aver visto - anzi: aver vissuto, quest'esperienza incredibile, non credo mi capiterà più molto spesso.
Dimenticate l'impossibile! Dimenticate la razionalità! Questo è Tengen Toppa Gurren Lagann!
Ma andiamo con ordine. In un mondo dai caratteri post-atomici, gli umani vivono nascosti sottoterra, in città sotterranee dove sono costretti ad una mera sussistenza. Un giorno, casualmente, un giovane scavatore, Simon, s'imbatte in un oggetto molto strano: una piccola trivella dorata. Ancora non lo sa, ma questa scoperta è destinata a cambiare tutta la sua vita. Sinceramente, non mi sento di rivelare molto altro della trama. Perché questa serie merita di essere vista, integralmente, dal primo all'ultimo episodio, in un rossiniano crescendo d'emozioni, che gli Autori con sapienza ed ispirazione riescono ad interrompere alla metà dell'ultimo episodio, scegliendo la strada della dissolvenza in nero per la chiusura del racconto.
Tengen Toppa Gurren Lagann può essere interpretato come si preferisce: lo shounen all'ennesima potenza, IL cartone animato di robottoni del ventunesimo secolo, il Mazinga del nuovo millennio... per quanto mi riguarda, è una dichiarazione d'amore dei suoi Autori nei confronti degli animé robotici degli anni '70. Questi sono citati a mani basse, sia nello stile - talora volutamente rozzo (dico volutamente perché certe alterazioni del disegno e dell'animazione sono fatti apposta, come dire: volendo io so fare centomila volte meglio di così, lo faccio come lo facevano negli anni '70 apposta), sia nei toni ora scanzonati, ora melodrammatici...
Eppure sarebbe riduttivo. Gli Autori Gainax sono riusciti in ciò che con Evangelion avevano appena sfiorato. Hanno preso tutto quello che amavano dalla storia dell'animazione, hanno aggiunto una storia "che prende" e l'hanno mixato con un ritmo forsennato, una regia pressoché perfetta, ed alcune delle scene più belle mai viste in tutta la storia dell'animazione.
Perché quest'animé non ha realmente punti deboli. Tecnicamente è all'avanguardia, rispetto alle tecniche attualmente disponibili ed impiegate nell'animazione giapponese. Ha una scrittura che non perde (quasi) un colpo. Una regia che non sbaglia un'inquadratura. Una capacità di alternare la risata più sguaiata alla più profonda riflessione. Inoltre, ripeto, tutto ciò con citazioni in qualche modo "coltissime" fatte appositamente per strizzare l'occhio ai più anziani. I quali, come il sottoscritto, non faticheranno a riconoscere scene già viste in Mazinga, Daitarn 3, Goldrake, per non parlare di Capitan Harlock, Uchuu Senkan Yamato, e lo stesso Evangelion. Rispetto al quale, Hanno sembra quasi volerci dire: gente mia, con Evangelion ho sfiorato la perfezione. Qui l'ho raggiunta... si può fare di meglio?
Io non lo so... non ho mai dato dei 10. Questa è la prima volta... e credo che, dopo aver visto - anzi: aver vissuto, quest'esperienza incredibile, non credo mi capiterà più molto spesso.
Dimenticate l'impossibile! Dimenticate la razionalità! Questo è Tengen Toppa Gurren Lagann!
Mi ha spiazzato! Un anime robotico fuori di testa che strizza l'occhio alle vecchie serie (linee cinetiche "sporche" , dialoghi sopra le righe, personaggi dal carisma strabordante) che all' inizio puo' sembrare una pseudo parodia del genere, per poi evolversi in una saga dall'odore epico, anche mantenendo sempre una vena di follia (l'ultimo combattimento è GALATTICO, in tutti i sensi)! La trama e' ricchissima, tanto da azzerare i tempi morti. In alcuni episodi fatichi a star dietro a tutto ciò che succede! Spero di vederlo in Italia!
Ps: do un voto "Basso" (la serie sarebbe da "FUORI SCALA") per il (doppio) finale agrodolce, che ci sta pure! Perfettamente coerente e in linea con la serie, ma non per questo facile da digerire.
Ps: do un voto "Basso" (la serie sarebbe da "FUORI SCALA") per il (doppio) finale agrodolce, che ci sta pure! Perfettamente coerente e in linea con la serie, ma non per questo facile da digerire.
Il modo migliore che mi venga in mente per definire questa serie? Affascinante.
Prendendo in giro (e quindi spunto da) l'animazione robotica degli anni '70 - '80, propone una storia propria e personaggi che sprizzano personalità da tutti i pori.
In un periodo (futuro) non meglio definito, gli esseri umani si ritrovano confinati in angusti e pericolosi villaggi sotterranei. Da questa situazione partono le peripezie di Simon e Kamina che, guidati da grande determinazione e forza di volontà (soprattutto per quanto riguarda il secondo, almeno all'inizio), lotteranno per poter raggiungere la superficie del pianeta, la cui esistenza non è nemmeno sicura.
Osteggiati dal capo-villaggio, otterranno l'occasione di realizzare il proprio desiderio con l'arrivo accidentale di uno strano mecha macrocefalo...
Questa è soltanto la premessa di una delle opere di animazione a mio avviso più riuscite degli ultimi tempi, che dalla sopracitata animazione robotica anni '70 non soltanto recupera numerosissimi clichè (personaggi ultrastereotipati, animazioni di preparazione alla battaglia del robot protagonista, battaglie concluse con la fatidica "mossa finale", ecc...), ma copia spudoratamente anche tecniche di rappresentazione, con un tratto sporco che in molti casi ricorda il glorioso passato di questo tipo di anime (e qui cito solo le esplosioni simil-atomiche dai colori pastello e volutamente non molto fluide).
La comicità dei personaggi maschili è strabordante, con espressioni e deformazioni facciali al limite della caricatura, mentre quelli femminili sono stati più relegati al ruolo di super pettorute da sfruttare per un non eccessivo fanservice.
Eccezionali le sigle, soprattutto quella d'apertura, come il resto delle musiche che accompagnano il racconto delle avventure dell'improbabile duo iniziale, che non sfigurano di fronte ad una cura stilistica delle animazioni assolutamente di prim'ordine. In più momenti assisteremo ad animazioni volutamente "sgangherate" e scattose, utilizzate nei momenti di maggiore ilarità, che assolutamente non stonano a stretto contatto con le parti più serie e più vicine agli standard contemporanei di concetti quali fluidità, giochi di luce e colorazione.
Menzione di merito anche per la trama che, nella sua semplicità e simpatia, riesce comunque a regalare momenti di suspance e colpi di scena durante il proprio sviluppo; nota estremamente positiva è che (caratteristica comune alle serie di pochi episodi) mancano assolutamente episodi inutili ("riempitivi") o di riassunto delle puntate precedenti.
Che dire, in conclusione? I gusti sono gusti, e potrebbe non piacervi... ma a mio avviso la visione è altamente consigliata!!
Prendendo in giro (e quindi spunto da) l'animazione robotica degli anni '70 - '80, propone una storia propria e personaggi che sprizzano personalità da tutti i pori.
In un periodo (futuro) non meglio definito, gli esseri umani si ritrovano confinati in angusti e pericolosi villaggi sotterranei. Da questa situazione partono le peripezie di Simon e Kamina che, guidati da grande determinazione e forza di volontà (soprattutto per quanto riguarda il secondo, almeno all'inizio), lotteranno per poter raggiungere la superficie del pianeta, la cui esistenza non è nemmeno sicura.
Osteggiati dal capo-villaggio, otterranno l'occasione di realizzare il proprio desiderio con l'arrivo accidentale di uno strano mecha macrocefalo...
Questa è soltanto la premessa di una delle opere di animazione a mio avviso più riuscite degli ultimi tempi, che dalla sopracitata animazione robotica anni '70 non soltanto recupera numerosissimi clichè (personaggi ultrastereotipati, animazioni di preparazione alla battaglia del robot protagonista, battaglie concluse con la fatidica "mossa finale", ecc...), ma copia spudoratamente anche tecniche di rappresentazione, con un tratto sporco che in molti casi ricorda il glorioso passato di questo tipo di anime (e qui cito solo le esplosioni simil-atomiche dai colori pastello e volutamente non molto fluide).
La comicità dei personaggi maschili è strabordante, con espressioni e deformazioni facciali al limite della caricatura, mentre quelli femminili sono stati più relegati al ruolo di super pettorute da sfruttare per un non eccessivo fanservice.
Eccezionali le sigle, soprattutto quella d'apertura, come il resto delle musiche che accompagnano il racconto delle avventure dell'improbabile duo iniziale, che non sfigurano di fronte ad una cura stilistica delle animazioni assolutamente di prim'ordine. In più momenti assisteremo ad animazioni volutamente "sgangherate" e scattose, utilizzate nei momenti di maggiore ilarità, che assolutamente non stonano a stretto contatto con le parti più serie e più vicine agli standard contemporanei di concetti quali fluidità, giochi di luce e colorazione.
Menzione di merito anche per la trama che, nella sua semplicità e simpatia, riesce comunque a regalare momenti di suspance e colpi di scena durante il proprio sviluppo; nota estremamente positiva è che (caratteristica comune alle serie di pochi episodi) mancano assolutamente episodi inutili ("riempitivi") o di riassunto delle puntate precedenti.
Che dire, in conclusione? I gusti sono gusti, e potrebbe non piacervi... ma a mio avviso la visione è altamente consigliata!!
Tanti sono stati i commenti a proposito di questo anime, tante le cose che si sono dette, tante le critiche. Non so cosa dire di più di quello che è stato gia detto, tuttavia voglio far sapere che questo è il miglior anime che io abbia mai visto.
Tante sono state le scene che mi hanno spinto quasi al pianto, ancora di più quelle che mi hanno fatto emozionare, tantissime saranno le frasi che rimarranno per sempre impresse nella mia memoria.
Alla fine voglio solo dire che questo anime è davvero una trivella. Una trivella di emozioni capace di perforare il cielo, e il cuore di tutti quelli che come me hanno ascoltato le parole di Kamina e di Simon: "CON CHI CREDETE DI AVER A CHE FARE".
Tante sono state le scene che mi hanno spinto quasi al pianto, ancora di più quelle che mi hanno fatto emozionare, tantissime saranno le frasi che rimarranno per sempre impresse nella mia memoria.
Alla fine voglio solo dire che questo anime è davvero una trivella. Una trivella di emozioni capace di perforare il cielo, e il cuore di tutti quelli che come me hanno ascoltato le parole di Kamina e di Simon: "CON CHI CREDETE DI AVER A CHE FARE".
E' difficile dare una valutazione a questo anime.
Parte molto tranquillamente con una storia "alternativa" alla vita del nostro mondo, la trama non la ripeto visto che già altri l'hanno spiegata a sufficienza.
Bella la frase che ha riportato anche Alucard nella sua recenzione:"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE, SUPERA LA RAZIONALITA'"
Ma anche: "Credi in me perchè io credo in te" ecc
I primi episodi fanno pensare quasi che questo sia un anime più orientato ad un pubblico piuttosto giovane, invece non è proprio così. Nonostante il particolare design dei mecha e delle eventuali "trasformazioni" vi assicuro che non è così.
E' un anime che riesce a coinvolegere lo spettatore in maniera esponenziale e del tutto inaspettata.
Dopo il 15° spisodio l'anime prende una piega alquanto particolare e sembra cambiare "sponda" mah... E' giusto sfidare il destino, la razionalità, il potere ecc???
Lo scoprirete vedendo l'anime.
I colpi di scena non mancheranno, a volte ci sono delle trovate e delle animazioni veramente un pò esagerate alla armageddon/fine del mondo, però in definitiva l'anime secondo me è uno dei migliori degli ultimi anni, anche se non gli ho dato 10 questo non vuol dire che non lo valga.
E' ovvio che in se porta molti luoghi comuni, alcuni personaggi stereotipati, e cose già viste (le stesse smorfie dei mecha ricordano molto daitarn 3 per esempio), però l'insieme è molto buono.
Alla fine della visione ne resterete sicuramente soddisfatti, molto di più di tanti altri anime con finali mezzi aperti o non ben caratterizzati. Io ho iniziato quasi per caso a vederlo per passare l'oretta di pausa pranzo a lavoro ed invece...
Un solo consiglio vedetelo e giudicate voi stessi.
Grazie Subzero, grazie a tutti i fansubber come sempre
P.S. grande Kamina ed il Dai Gurren Dan!!! :-))
Parte molto tranquillamente con una storia "alternativa" alla vita del nostro mondo, la trama non la ripeto visto che già altri l'hanno spiegata a sufficienza.
Bella la frase che ha riportato anche Alucard nella sua recenzione:"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE, SUPERA LA RAZIONALITA'"
Ma anche: "Credi in me perchè io credo in te" ecc
I primi episodi fanno pensare quasi che questo sia un anime più orientato ad un pubblico piuttosto giovane, invece non è proprio così. Nonostante il particolare design dei mecha e delle eventuali "trasformazioni" vi assicuro che non è così.
E' un anime che riesce a coinvolegere lo spettatore in maniera esponenziale e del tutto inaspettata.
Dopo il 15° spisodio l'anime prende una piega alquanto particolare e sembra cambiare "sponda" mah... E' giusto sfidare il destino, la razionalità, il potere ecc???
Lo scoprirete vedendo l'anime.
I colpi di scena non mancheranno, a volte ci sono delle trovate e delle animazioni veramente un pò esagerate alla armageddon/fine del mondo, però in definitiva l'anime secondo me è uno dei migliori degli ultimi anni, anche se non gli ho dato 10 questo non vuol dire che non lo valga.
E' ovvio che in se porta molti luoghi comuni, alcuni personaggi stereotipati, e cose già viste (le stesse smorfie dei mecha ricordano molto daitarn 3 per esempio), però l'insieme è molto buono.
Alla fine della visione ne resterete sicuramente soddisfatti, molto di più di tanti altri anime con finali mezzi aperti o non ben caratterizzati. Io ho iniziato quasi per caso a vederlo per passare l'oretta di pausa pranzo a lavoro ed invece...
Un solo consiglio vedetelo e giudicate voi stessi.
Grazie Subzero, grazie a tutti i fansubber come sempre
P.S. grande Kamina ed il Dai Gurren Dan!!! :-))
Gran bell'anime, il finale si può definire tale, cosa questa per me importantissima dato che più di una volta m'è venuto lo stimolo di defenestrare tutto il baraccone per via di un finale poco chiaro/aperto/messo li alla ca//o, quindi almeno da sto punto di vista posso ritenermi soddisfatto.
Poi la storia è avvincente, e mi son fatto tutta la serie in 3 "sedute", mi era successo solo per Evangelion...
Le musiche sono senza lode ne infamia, ma sarà perchè a me il rap fa lo stesso effetto delle dita chiuse in un cassetto...
I personaggi sono perfetti, Yoko è la super topa che sparge fanservice dovunque, Kamina è un genio di delirio ed il protagonista finalmente non è un autistico decerebrato...l'unica cosa che non riesco a mandare giù è la talpa...odiosissima, superflue e pure fastidiosa nei momenti in cui dovrebbe esserci suspence...
Ultima pecca, è nel finale, che poteva a mio avviso sembrare meno forzato... e una volta tanto avrebbero potuto fare un finale felice ed ottimista. Anche perchè ormai è scontato il finale triste e/o desolante per quanto il tutto sia andato bene, quindi davvero la sorpresa oramai la darebbe un happy ending... vabè ora mi guardo lo special... bye!
Poi la storia è avvincente, e mi son fatto tutta la serie in 3 "sedute", mi era successo solo per Evangelion...
Le musiche sono senza lode ne infamia, ma sarà perchè a me il rap fa lo stesso effetto delle dita chiuse in un cassetto...
I personaggi sono perfetti, Yoko è la super topa che sparge fanservice dovunque, Kamina è un genio di delirio ed il protagonista finalmente non è un autistico decerebrato...l'unica cosa che non riesco a mandare giù è la talpa...odiosissima, superflue e pure fastidiosa nei momenti in cui dovrebbe esserci suspence...
Ultima pecca, è nel finale, che poteva a mio avviso sembrare meno forzato... e una volta tanto avrebbero potuto fare un finale felice ed ottimista. Anche perchè ormai è scontato il finale triste e/o desolante per quanto il tutto sia andato bene, quindi davvero la sorpresa oramai la darebbe un happy ending... vabè ora mi guardo lo special... bye!
Veramente molto bello. Uno dei migliori anime degli ultimi tempi. Un inizio un po' in sordina a mio parere. Inizia lento e da l'idea di essere il solito Mecha con storia alla "Cavalieri dello zodiaco" (aka. Tutti insieme fino alla morte anche se divento cieco, sordo, muto, perdo tutti i sensi ... etc) .
Si finisce presto per scoprire che l'impressione iniziale non poteva essere niente di più sbagliato. Questo anime non è scontato in nessuna sua parte, nemmeno nel finale (che in genere è quello che più risente di "standardizzazione" negli anime). Ad un terzo dell'anime la storia prende una grossa sterzata e a due terzi succede di nuovo.
Veramente consigliato a tutti. Da non perdere.
Si finisce presto per scoprire che l'impressione iniziale non poteva essere niente di più sbagliato. Questo anime non è scontato in nessuna sua parte, nemmeno nel finale (che in genere è quello che più risente di "standardizzazione" negli anime). Ad un terzo dell'anime la storia prende una grossa sterzata e a due terzi succede di nuovo.
Veramente consigliato a tutti. Da non perdere.
Un grande anime, un inizio un po in sordina, ma cresce sempre di più fino ad un grande finale. Troviamo un po di tutto, combattimenti,storie di amore e di amicizia, momenti comici, drammatici.
La Gainax tira fuori una grande opera, capace di emozionare davvero, di farti saltare dalla sedia, di farti odiare personaggi, di avere il magone e la pelle d'oca. Da un anime di Mecha non te lo aspetti, ma l'impatto emotivo è davvero devastante. La Trama quando sembra divenire scontata, sa sempre regalare nuovi colpi di scena.
Personaggi davvero ben strutturati, che si legano perfettamente tra di loro. Carismatici e spacconi, timorosi e insicuri, affabili e scontrosi. Nella grande famiglia del Gurren Dan c'è spazio per tutti loro, ognuno con le sue caratteristiche.
C'è anche secondo me un bel messaggio di fondo, che ci lascia anche con qualcosa su cui riflettere.
Insomma una grande opera, che merita davvero di essere vista e goduta appieno.
La Gainax tira fuori una grande opera, capace di emozionare davvero, di farti saltare dalla sedia, di farti odiare personaggi, di avere il magone e la pelle d'oca. Da un anime di Mecha non te lo aspetti, ma l'impatto emotivo è davvero devastante. La Trama quando sembra divenire scontata, sa sempre regalare nuovi colpi di scena.
Personaggi davvero ben strutturati, che si legano perfettamente tra di loro. Carismatici e spacconi, timorosi e insicuri, affabili e scontrosi. Nella grande famiglia del Gurren Dan c'è spazio per tutti loro, ognuno con le sue caratteristiche.
C'è anche secondo me un bel messaggio di fondo, che ci lascia anche con qualcosa su cui riflettere.
Insomma una grande opera, che merita davvero di essere vista e goduta appieno.
Personalmete questa è una delle serie migliori, se non la migliore, di quest'anno.
Gurren-Lagann può essere definito come un incredibile calderone in cui il più grande di tutti gli chef ha mescolato perfettamente tutti i possibili generi: dalla commedia demenziale alla tragedia, dai momenti di profonda riflessione alla più adrenalitica azione (molti i combattimenti da incorniciare, specialmente l'ultimo, di sicuro il più "titanico" - in tutti i sensi - della storia dell'animazione). La trama, anche quando sembra scontata, riserva sempre diversi colpi di scena, mentre i personaggi sono assolutamente perfetti come caratterizzazione. A supporto di tutto questo abbiamo una grafica curatissima e una colonna sonora d'impatto, capace di unire lirica e rap, pop e rock in un mix notevole.
Spero davvero che le voci di un possibile interessamento di Cavazzoni (e quindi di Dynit) in questa serie (con la conseguente possibilità di importazione) corrispondano a realtà! :D
Gurren-Lagann può essere definito come un incredibile calderone in cui il più grande di tutti gli chef ha mescolato perfettamente tutti i possibili generi: dalla commedia demenziale alla tragedia, dai momenti di profonda riflessione alla più adrenalitica azione (molti i combattimenti da incorniciare, specialmente l'ultimo, di sicuro il più "titanico" - in tutti i sensi - della storia dell'animazione). La trama, anche quando sembra scontata, riserva sempre diversi colpi di scena, mentre i personaggi sono assolutamente perfetti come caratterizzazione. A supporto di tutto questo abbiamo una grafica curatissima e una colonna sonora d'impatto, capace di unire lirica e rap, pop e rock in un mix notevole.
Spero davvero che le voci di un possibile interessamento di Cavazzoni (e quindi di Dynit) in questa serie (con la conseguente possibilità di importazione) corrispondano a realtà! :D
Non credere in te stesso! Credi in me! E' sufficiente che tu creda in me, visto che io credo in te!" (Kamina)
Che dire di quest'anime? Di certo è la grande sorpesa del 2007: un anime che inizialmente si propone come un prodotto basato sull'ironia la quale lentamente con il proseguo degli episodi abbandona, ma senza mai volendo diventare serioso, e che si rivela arrivati alla fine, nel suo complesso, come uno grandioso capolavoro che tocca lo spettatore e lo immedesima nei valori che propone: amicizia, amore, coraggio, determinazione, speranza. Grafica più che eccellente e azzeccata, personaggi profondamente carismatici da quelli primari a quelli secondari, storia assolutamente coinvolgente e che non disdegna un suo stravolgersi per arricchirsi e catturare ancora di più, colonna sonora perfetta: ci chiama a partecipare con le nostre stesse energie quando dobbiamo supportare i nostri eroi e ci fa partecipi della tristezza nei momenti di sconforto. Che siate amanti dei mecha oppure no (come me peraltro) non è importante, questo anime è geniale ed imperdibile, se potessi darei 11!
Che dire di quest'anime? Di certo è la grande sorpesa del 2007: un anime che inizialmente si propone come un prodotto basato sull'ironia la quale lentamente con il proseguo degli episodi abbandona, ma senza mai volendo diventare serioso, e che si rivela arrivati alla fine, nel suo complesso, come uno grandioso capolavoro che tocca lo spettatore e lo immedesima nei valori che propone: amicizia, amore, coraggio, determinazione, speranza. Grafica più che eccellente e azzeccata, personaggi profondamente carismatici da quelli primari a quelli secondari, storia assolutamente coinvolgente e che non disdegna un suo stravolgersi per arricchirsi e catturare ancora di più, colonna sonora perfetta: ci chiama a partecipare con le nostre stesse energie quando dobbiamo supportare i nostri eroi e ci fa partecipi della tristezza nei momenti di sconforto. Che siate amanti dei mecha oppure no (come me peraltro) non è importante, questo anime è geniale ed imperdibile, se potessi darei 11!
Semplicemente il miglior anime dell' anno e forse non solo: a tratti demenziale, ironico che poco si prende sul serio, ma non disdegnando mai di strizzare l'occhio a sentimenti ed ideali, velatamente maturo, a volte, lascia riflettere ma senza calcare troppo la mano e senza farlo forzatamente, ed a volte e pieno di una dolcezza quasi disarmante. La trama si stravolge ma mai con forzature tra i camei e citazioni o omaggi ad altre serie, ineccepibile come realizzazione tecnica ed arricchito da una colonna sonora fantastica nella quale "libera me from hell" e' semplicemente un capolavoro.
Non può non essere visto.
Non può non essere visto.
Non è una serie, sono due serie... intrecciate... e su due livelli completamente diversi. In primis l'unico giudizio valido e veramente genuino è: STRANO.
Comicità assurda e smaliziata, disegni suggestivi, incredibile background della trama che rimane un enorme punto interrogativo per tutta la prima "serie". Azione continua con intervalli comici senza senso (anche se VITALI per lo scorrimento della storia), leggera banalità nello sviluppo degli avvenimenti... quando poi ricomincia la seconda parte, BOOM 10 e lode, è come se da leggere barzellette per bambini fossimo passati a leggere un romanzo. La trama si evolve oltre i limiti ragionevoli con sviluppi imprevedibili e allo stesso tempo studiati e validi. I colori diventano più scuri, c'è più tensione e sale anche l'ansia dietro ad ogni puntata, guardandola ti viene sempre più voglia di saperne di più, di capire cosa succede, e l'azione diventa sempre più assurda fantomatica, forse ricorsiva ma stupenda. Io voterei 10 la seconda parte e 6 la prima, ma forse meriterebbe 11 per come hanno orchestrato tutto questo :):):)
Comicità assurda e smaliziata, disegni suggestivi, incredibile background della trama che rimane un enorme punto interrogativo per tutta la prima "serie". Azione continua con intervalli comici senza senso (anche se VITALI per lo scorrimento della storia), leggera banalità nello sviluppo degli avvenimenti... quando poi ricomincia la seconda parte, BOOM 10 e lode, è come se da leggere barzellette per bambini fossimo passati a leggere un romanzo. La trama si evolve oltre i limiti ragionevoli con sviluppi imprevedibili e allo stesso tempo studiati e validi. I colori diventano più scuri, c'è più tensione e sale anche l'ansia dietro ad ogni puntata, guardandola ti viene sempre più voglia di saperne di più, di capire cosa succede, e l'azione diventa sempre più assurda fantomatica, forse ricorsiva ma stupenda. Io voterei 10 la seconda parte e 6 la prima, ma forse meriterebbe 11 per come hanno orchestrato tutto questo :):):)
Davvero stupendo! La Gainax torna con una grande serie! Ho visto i primi episodi tutti d'un fiato e me ne sono innamorato. Le battaglie sono a dir poco esaltanti e fantastiche con mecha sempre più esagerati, e andando avanti con gli episodi crescono anche i momenti più introspettivi e romantici senza dimenticare l'umorismo spesso imprevedibile. La storia prosegue veloce e senza troppi punti morti e sa davvero appassionare.
Assolutamente non ho trovato difetti in questa serie e pure la sigla iniziale mi è davvero piaciuta.
Che dire...guardatelo e non ve ne pentirete!!!
Assolutamente non ho trovato difetti in questa serie e pure la sigla iniziale mi è davvero piaciuta.
Che dire...guardatelo e non ve ne pentirete!!!
Gurren Lagann è un anime indeciso su se stesso. Ha un lato comico, eccessivo, quasi una parodia (passa in rassegna tutti i luoghi comuni ci sono pure la puntata alle terme e quella in spiaggia :D), pieno di gag, di citazioni e di momenti esilaranti, rivolto forse a un pubblico più adulto e smaliziato (anche per il contenuto di alcune gag) e che di anime se ne è tritati a bizeffe. E un lato più serioso che dimostra di non riuscire a non prendersi sul serio fino in fondo, di non riuscire a esimersi da trite e ritrite menate "psicologiche" e discorsi smielati, sviluppandosi banalmente come una qualunque altra serie di genere (mecha, combattimenti, simpatici "pirati" vs impero del male) che mira a dare a un pubblico più giovane e “di bocca buona” una simpatica avventura . c'è poi un evento spartiacque (a chiunque lo guardi sarà evidente di cosa sto parlando) seguito da due puntatemacigni soporifere che segna un decisa virata a favore del secondo lato di cui parlavo e che apre allo spettatore due strade: la prima (imboccata dal sottoscritto) consiste nel continuare a picchiare la testa contro il muro mormorando "perchè?", perchè un tale spreco di carisma? Un tale spreco di eccessività (non mi viene aggettivo migliore), di coinvolgimento, di sacrosanto divertimento puro e senza fronzoli?!? La seconda strada invece conduce ad alzare il voto di questa recensione :D.
Davvero meraviglioso! Colpi di scena, stile di disegno diverso dal solito, battute di spirito! Potrei avvicinarlo al manga "Ryu Knight" di Takehiko Ito ( per i Mecha ), con scene simil-demenziali alla "Mahoujin Guru Guru"... La cosa bella è che tolta la piacevolezza dei disegni e delle gag, la trama è davvero ben congeniata, e il numero degli episodi non lascia spazio a momenti vuoti se non in due episodi, di cui uno "riassutivo" e uno con i classici "flashback" dei personaggi che ricordano. Consigliato a tutti!
<b>[Contiene Spolier]</b>
Finalmente un anime ben realizzato per i ragazzi della Gainax dopo anni a dir poco bui...
Gurren Lagann è davvero emozionante e ben realizzato. La storia è sicuramente originale e ogni episodio è più spettacolare del precedente; sicuramente nessuno si potrà lamentare che la trama va a rilento, ci sono pochi attimi di pausa e i combattimenti (ce ne è uno quasi in ogni episodio) sono a dir poco esagerati e sorprendenti.
Lo stile è tipico gainax per i disegni seguendo le orme di FLCL e Abenobashi (Yoko - Mamimi - MuneMune). Tornano protagonisti i mecha anche se qui sembrano la parodia dei robottoni tipo Eva nonostante siano comunque enormi.
Se potessi definire la serie in una parola direi "adrenalinica" soprattutto nella prima parte grazie anche ad un grande personaggio come Kamina davvero esuberante, esagerato e divertente. L'unica nota negativa è che ci lascia troppo presto (KAMINAAAAAAA NOOOOOOOOO!!!!!!!)
Finalmente un anime ben realizzato per i ragazzi della Gainax dopo anni a dir poco bui...
Gurren Lagann è davvero emozionante e ben realizzato. La storia è sicuramente originale e ogni episodio è più spettacolare del precedente; sicuramente nessuno si potrà lamentare che la trama va a rilento, ci sono pochi attimi di pausa e i combattimenti (ce ne è uno quasi in ogni episodio) sono a dir poco esagerati e sorprendenti.
Lo stile è tipico gainax per i disegni seguendo le orme di FLCL e Abenobashi (Yoko - Mamimi - MuneMune). Tornano protagonisti i mecha anche se qui sembrano la parodia dei robottoni tipo Eva nonostante siano comunque enormi.
Se potessi definire la serie in una parola direi "adrenalinica" soprattutto nella prima parte grazie anche ad un grande personaggio come Kamina davvero esuberante, esagerato e divertente. L'unica nota negativa è che ci lascia troppo presto (KAMINAAAAAAA NOOOOOOOOO!!!!!!!)
Era parecchio tempo che non mi entusiasmavo in questo modo. Già, questo anime ha davvero tutte le carte in regola per essere apprezzato! Pur essendo una serie strana (sono innumerevoli i collegamenti e le prese in giro di serie del passato, da Conan a Capitan Harlock, da Getter Robot a Gundam) il divertimento è assicurato, le risate non mancano, combattimenti robotici molto dinamici abbondano e caratteristiche psicologiche (ma pure fisiche!!!) dei personaggi ce ne sono per tutti i gusti (...e non scherzo...c'è anche un gay molto ma mooolto divertente). Insomma, una serie che farà eco di cui ci si aspetta una seconda manciatadi espisodi nel giro di poco tempo. Promossa a pieni voti. Chi invece disprezza la satira e l'allucinante atmosfera dissacrante tipicamente nipponica, allora ne stia alla larga...qui c'è solo da ridere e farsi prendere dalla storia. Buona visione! (grazie a subzero)
Mac
Mac
In un periodo caratterizzato da centinaia di anime pregni di mediocrità e carenza di idee, ogni tanto succede anche di scorgene uno di rara bellezza: è il caso di Tengen Toppa Gurren-Lagann, che riporta in grande stile i Gainax alla ribalta! Nonostante l'impatto iniziale che possa farlo sembrare la solita commedia con scene d'azione, dimostra dopo poco di essere molto molto di più, e di avere le carte in tavola per entrare nella leggenda!
Dal punto di vista grafico, vanta un ottimo character design ed un mecha design insolito ma efficace (lo stesso Gurren-Lagann non ha nulla da invidiare nè ai robot classici nè a quelli più moderni).
Personaggi carismatici, situazioni imprevedibili... in Gurren-Lagann succede tutto e di più! Per i primi 8 episodi non abbiamo ancora chiaro chi sia il vero protagonista. E dopo un evento che resterà impresso nella storia degli anime, la serie cambia completamente registro, alternando ai momenti esilaranti, degli spunti drammatici e psicologici.
La componente action poi è devastante, con scene iper-dinamicissime e una colonna sonora techno/punk/rock che rende il tutto ancora più esaltante.
A mio parere il miglior anime dell'anno (e tra i migliori del decennio!).
---
Sorprendente! Questo è il termine più appropriato per descrivere Gurren-Lagann!
Uno splendido anime in continua evoluzione. Chi è abituato a serie TV lunghissime dove per un solo combattimento ci vogliono decine di episodi, si stupirà di quante cose succedono in questa serie.
Dei primi 15 episodi (di 26) che ho seguito subbati in italiano, è successo praticamente di tutto, viene quasi incredibile pensare che siamo appena di poco oltre metà della serie... sembra come di aver visto 100 puntate! ^-^
Bello, bello, bello... Splendidi i disegni, i personaggi, il robottone principale, la musica...
Poi non è inquadrabile in un genere preciso. Inizia come una commedia, ma poi presenta momenti drammatici, scene di battaglie favolose...
Per me in questo anime c'è talmente tanto da sfiorare la perfezione, e lo consiglio a tutti!
Dal punto di vista grafico, vanta un ottimo character design ed un mecha design insolito ma efficace (lo stesso Gurren-Lagann non ha nulla da invidiare nè ai robot classici nè a quelli più moderni).
Personaggi carismatici, situazioni imprevedibili... in Gurren-Lagann succede tutto e di più! Per i primi 8 episodi non abbiamo ancora chiaro chi sia il vero protagonista. E dopo un evento che resterà impresso nella storia degli anime, la serie cambia completamente registro, alternando ai momenti esilaranti, degli spunti drammatici e psicologici.
La componente action poi è devastante, con scene iper-dinamicissime e una colonna sonora techno/punk/rock che rende il tutto ancora più esaltante.
A mio parere il miglior anime dell'anno (e tra i migliori del decennio!).
---
Sorprendente! Questo è il termine più appropriato per descrivere Gurren-Lagann!
Uno splendido anime in continua evoluzione. Chi è abituato a serie TV lunghissime dove per un solo combattimento ci vogliono decine di episodi, si stupirà di quante cose succedono in questa serie.
Dei primi 15 episodi (di 26) che ho seguito subbati in italiano, è successo praticamente di tutto, viene quasi incredibile pensare che siamo appena di poco oltre metà della serie... sembra come di aver visto 100 puntate! ^-^
Bello, bello, bello... Splendidi i disegni, i personaggi, il robottone principale, la musica...
Poi non è inquadrabile in un genere preciso. Inizia come una commedia, ma poi presenta momenti drammatici, scene di battaglie favolose...
Per me in questo anime c'è talmente tanto da sfiorare la perfezione, e lo consiglio a tutti!
Devo dire innanzitutto che questa è la mia prima "recensione". Sono sempre stato indeciso se recensire gli anime che vedevo oppure no. Tuttavia, alla luce di quest' ultimo episodio di Gurren Lagann ho deciso di buttarmi.
Ebbene, a mio modo di vedere questa è un ottima serie, la trovo coinvolgente e moderna, e benchè alcuni episodi siano chiaramente stati trascurati dal punto di vista della qualità dell'animazione, ciò non toglie o quantomeno toglie poco, alla qualità globale di quanto si è potuto vedere sino ad ora.
A mio modo di vedere la produzione ha preferito concentrarsi sugli episodi, diciamo, più importanti dal punto di vista dello svolgimento della trama, offrendo una più che discreta qualità tecnica (e mi sento di aggiungere anche un ottima regia, molto originale) sia nelle animazioni che nei disegni (uno stile che mi piace molto devo dire), trascurando quelli che potremmo definire episodi di transizione (che sono francamente bruttini).
La trama in se è evidentemente di fantascienza, tuttavia, contiene parti comiche, drammatiche, violente e romantiche, in pratica c' è un pò di tutto, e questo credo non si riesca a vedere giudicando solo dalle immagini o dal trailer, per questo ci tengo a dirlo.
Per dare infine qualche ulteriore dettaglio, aggiungo che ci sono molte citazioni di anime famosi (robotici ma non solo, non ne cito per non rovinare la sorpresa a chi volesse vederla, io credo averne colti almeno tre, tutti obiettivamente molto famosi, di cui l' ultimo confesso mi ha molto colpito).
Per finire, questo non vuole essere un giudizio definitivo, ma per quanto ho visto la consiglio vivamente a tutti.
Ebbene, a mio modo di vedere questa è un ottima serie, la trovo coinvolgente e moderna, e benchè alcuni episodi siano chiaramente stati trascurati dal punto di vista della qualità dell'animazione, ciò non toglie o quantomeno toglie poco, alla qualità globale di quanto si è potuto vedere sino ad ora.
A mio modo di vedere la produzione ha preferito concentrarsi sugli episodi, diciamo, più importanti dal punto di vista dello svolgimento della trama, offrendo una più che discreta qualità tecnica (e mi sento di aggiungere anche un ottima regia, molto originale) sia nelle animazioni che nei disegni (uno stile che mi piace molto devo dire), trascurando quelli che potremmo definire episodi di transizione (che sono francamente bruttini).
La trama in se è evidentemente di fantascienza, tuttavia, contiene parti comiche, drammatiche, violente e romantiche, in pratica c' è un pò di tutto, e questo credo non si riesca a vedere giudicando solo dalle immagini o dal trailer, per questo ci tengo a dirlo.
Per dare infine qualche ulteriore dettaglio, aggiungo che ci sono molte citazioni di anime famosi (robotici ma non solo, non ne cito per non rovinare la sorpresa a chi volesse vederla, io credo averne colti almeno tre, tutti obiettivamente molto famosi, di cui l' ultimo confesso mi ha molto colpito).
Per finire, questo non vuole essere un giudizio definitivo, ma per quanto ho visto la consiglio vivamente a tutti.
La Gainax torna e lo fa nel migliore dei modi!!! La serie Lagann è godibilissima, "gustosa" e "frizzante". Era da molto che non fremevo per vedere nuovi episodi di un'anime e Lagann mi fa quest'effetto. Certo che per quelli abituati ad associare alla Gainax Evangelion vedere questa serie potrà risultare traumatico, ma io l'amo. L'unico appunto che mi sento di fare, e non è assolutamente una critica bensì gusto personale, la mancanza di Sadamoto al character design, ormai anche lui marchio di fabbrica gainax.
Mi rendo conto che sia un pò presto per esprimere giudizi, sopratutto dopo appena 3 episodi visti, ma di carne al fuoco ce n'è veramente tanta!!! ^_^ e che carne... YOKO!!! ^_^
Per quanto riguarda la trama direi che parte molto bene ora bisogna vedere come proseguirà anche considerando le scene iniziali del primo episodio. Chi l'ha visto sa a cosa faccio riferimento!
La trama, presa direttamente dal sito dei SubZero - a tale riguardo un sentito ringraziamento a Spider ^_^ -
In un mondo sotterraneo, dove gli umani non sanno neppure dell'esistenza di una "Superficie", vive Simon, un timido orfano che si procura da vivere scavando con la sua trivella per conto dell'anziano del villaggio. Nel villaggio di Jiiha i giorni scorrono monotoni ed è costante il timore che un terremoto travolga tutti gli abitanti. Solo Kamina, un altro orfano amico di Simon, è estremamente convinto che esista un mondo in superficie e cerca di coinvolgere Simon nella sua fuga sopra la terra. Quando Simon nei suoi scavi trova una misteriosa testa gigante, il desiderio di Kamina potrebbe diventare realtà...
Questo è solo l'inizio di un anime che già si preannuncia spettacolare in ogni suo aspetto: l'animazione è stupenda in ogni momento (a proposito vorrei proprio sapere che minchia hanno avuto da criticare i bampa otaku japponesi X_X ) e raggiunge il suo massimo nelle spettacolari scene d'azione.
Ottima anche la colonna sonora con le canzoni giuste nei vari frangenti: rockettare e ritmate nelle scene d'azione, calme e d'atmosfera nelle scene più tranquille.
Le sigle di apertura e di chiusura sono entrambe veramente molto belle e orecchiabili. Fantastica quella iniziale che mi sono ritrovato ad ascoltarla parecchie volte durante la stessa giornata. Una menzione particolare agli intermezzi. Non che siano niente di particolare ma li adoro nella loro semplicità ^_^ e poi con quei jingle rappettari!!!
Ora è solo da vedere se il resto della serie sarà allo stesso livello di questi primi episodi soprattutto dopo il casino che è successo con le dimissioni forzate di Mimori Keiko e Akami Takai, due membri dello staff.
Speriamo bene!
Vi saluto dicendovi...
"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE E SUPERA LA RAZIONALITA'!" ^_^
Kamina è fenomenale XD
Per quanto riguarda la trama direi che parte molto bene ora bisogna vedere come proseguirà anche considerando le scene iniziali del primo episodio. Chi l'ha visto sa a cosa faccio riferimento!
La trama, presa direttamente dal sito dei SubZero - a tale riguardo un sentito ringraziamento a Spider ^_^ -
In un mondo sotterraneo, dove gli umani non sanno neppure dell'esistenza di una "Superficie", vive Simon, un timido orfano che si procura da vivere scavando con la sua trivella per conto dell'anziano del villaggio. Nel villaggio di Jiiha i giorni scorrono monotoni ed è costante il timore che un terremoto travolga tutti gli abitanti. Solo Kamina, un altro orfano amico di Simon, è estremamente convinto che esista un mondo in superficie e cerca di coinvolgere Simon nella sua fuga sopra la terra. Quando Simon nei suoi scavi trova una misteriosa testa gigante, il desiderio di Kamina potrebbe diventare realtà...
Questo è solo l'inizio di un anime che già si preannuncia spettacolare in ogni suo aspetto: l'animazione è stupenda in ogni momento (a proposito vorrei proprio sapere che minchia hanno avuto da criticare i bampa otaku japponesi X_X ) e raggiunge il suo massimo nelle spettacolari scene d'azione.
Ottima anche la colonna sonora con le canzoni giuste nei vari frangenti: rockettare e ritmate nelle scene d'azione, calme e d'atmosfera nelle scene più tranquille.
Le sigle di apertura e di chiusura sono entrambe veramente molto belle e orecchiabili. Fantastica quella iniziale che mi sono ritrovato ad ascoltarla parecchie volte durante la stessa giornata. Una menzione particolare agli intermezzi. Non che siano niente di particolare ma li adoro nella loro semplicità ^_^ e poi con quei jingle rappettari!!!
Ora è solo da vedere se il resto della serie sarà allo stesso livello di questi primi episodi soprattutto dopo il casino che è successo con le dimissioni forzate di Mimori Keiko e Akami Takai, due membri dello staff.
Speriamo bene!
Vi saluto dicendovi...
"DIMENTICA L'IMPOSSIBILE E SUPERA LA RAZIONALITA'!" ^_^
Kamina è fenomenale XD