Karin piccola Dea
Non sempre apprezzo le storie d'amore, soprattutto quando si parla di ragazzini di dodici o tredici anni, ma, in questo caso, anche perché la vicenda, molto particolare, lascerà spazio a diversi dubbi, potrei dire di aver cambiato opinione per ventisei episodi. "Karin Dolce Piccola Dea", come lo conosciamo qui in Italia, pare sia un anime che, certo, non affronta grandi tematiche, tanto da essere, perlopiù, destinato ai bambini, ma che rimane pur sempre un bel ricordo, sebbene io lo abbia visto parecchi anni fa. Va, insomma, visto per quel che è, una storia molto scorrevole e piacevole. Del resto, sono dell'opinione che, quando uno cerca un manga, un fumetto giapponese, non sempre può aspettarsi qualcosa di realistico e di significativo, ed io sono il primo a leggerli per 'staccare quel poco che basta'. Fatta questa premessa, parliamo della storia. Nulla di eccessivamente particolare, inizialmente: c'è la protagonista, Karin Hanazono, che ha ricevuto in regalo un oggetto (classico cliché, insomma) che, scoprirà, le permette di trasformarsi nella dea Atena, in una vera e propria trasformazione tipica dei majokko. E, da qui, una serie di vicende che, sorprendentemente, riusciranno a prendere lo spettatore e, forse, anche a sorprenderlo.
Ovviamente, i miei commenti si riferiscono all'edizione italiana, che, a mio parere, considerando quanto detto sopra, merita un bel 7, per quanto consistenti siano state le censure. E, a dirla tutta, sto ancora cercando il manga, che spero di trovare al più presto, giusto per passare qualche ora e fare una lettura simpatica e che, pur essendo tale, sia in grado di non irritare.
Ovviamente, i miei commenti si riferiscono all'edizione italiana, che, a mio parere, considerando quanto detto sopra, merita un bel 7, per quanto consistenti siano state le censure. E, a dirla tutta, sto ancora cercando il manga, che spero di trovare al più presto, giusto per passare qualche ora e fare una lettura simpatica e che, pur essendo tale, sia in grado di non irritare.
Iniziamo con un premessa: Amo quest'anime/manga. Gli darei come voto 10. La storia è molto coinvolgente, la caratterizzazione dei personaggi precisa. Il voto che do però è 7. Perché? L'anime inizia in un modo incomprensibile. Ci sono tre ragazzi fighi che con degli anelli si trasformano in divinità. C'è un bambino con le orecchie da coniglio, una clessidra ferma e una ragazzina. Guardate bene questa parte di anime. Fatto? Bene! Ora dimenticate tutto. "Perché?", vi starete chiedendo. Beh, questa "premessa" è una parte della seconda serie del manga, non pubblicato in Italia a causa del fallimento della Play Press. Ma passiamo alla trama dell'anime, decisamente diversa da quella del manga.
Karin Hanazono è un'orfana che vive con sua zia e il suo gattino. Un giorno l'animaletto muore e mentre la ragazzina prega sulla tomba di quest'ultimo arriva un ragazzo biondo. Uno dei fighi di prima. Magicamente un altro ragazzo, con gli occhiali, li attacca con degli strani poteri. Per incanto l'anello della protagonista lasciatole come unico ricordo da sua madre, si mette a brillare. Sconfitto dalla luce emanata dall'anello, il giovane con gli occhiali si ritira e sparisce anche il biondino. Il giorno dopo Karin conosce una ragazza scontrandosi con lei. La ragazza si chiama Himeka Kujo e - guarda caso - è la cugina del giovane biondo del giorno prima. Con il passare del tempo si scopre che ci sono degli anelli speciali che permettono alle persone "speciali" (orfane e giovani) di trasformarsi in divinità. L'anello di Karin è uno di quelli. Il biondino, con il nome di Kazune Kujo, ha un anello simile con le stesse caratteristiche, che si trasforma in Apollo. Ci sono persone malvagie che vogliono distruggere tutti gli anelli. Il motivo? Lo scoprirete solo seguendo l'anime.
Kamichama Karin ha un finale un po' sconcertante, che riprende esattamente da dove vi ho detto di dimenticarvi (ora ricordate).
Molte puntate fanno riferimento alla seconda serie del manga, quindi risulta di difficile comprensione. Tuttavia è un anime carino da vedere, che non manca di colpi di scena.
P.S. La trama del manga è molto meglio articolata. Ve lo consiglio.
Karin Hanazono è un'orfana che vive con sua zia e il suo gattino. Un giorno l'animaletto muore e mentre la ragazzina prega sulla tomba di quest'ultimo arriva un ragazzo biondo. Uno dei fighi di prima. Magicamente un altro ragazzo, con gli occhiali, li attacca con degli strani poteri. Per incanto l'anello della protagonista lasciatole come unico ricordo da sua madre, si mette a brillare. Sconfitto dalla luce emanata dall'anello, il giovane con gli occhiali si ritira e sparisce anche il biondino. Il giorno dopo Karin conosce una ragazza scontrandosi con lei. La ragazza si chiama Himeka Kujo e - guarda caso - è la cugina del giovane biondo del giorno prima. Con il passare del tempo si scopre che ci sono degli anelli speciali che permettono alle persone "speciali" (orfane e giovani) di trasformarsi in divinità. L'anello di Karin è uno di quelli. Il biondino, con il nome di Kazune Kujo, ha un anello simile con le stesse caratteristiche, che si trasforma in Apollo. Ci sono persone malvagie che vogliono distruggere tutti gli anelli. Il motivo? Lo scoprirete solo seguendo l'anime.
Kamichama Karin ha un finale un po' sconcertante, che riprende esattamente da dove vi ho detto di dimenticarvi (ora ricordate).
Molte puntate fanno riferimento alla seconda serie del manga, quindi risulta di difficile comprensione. Tuttavia è un anime carino da vedere, che non manca di colpi di scena.
P.S. La trama del manga è molto meglio articolata. Ve lo consiglio.
Kamichama Karin mi piace un sacco, parla di amore, amicizia e di sentimenti che oggi sono sottovalutati e ci tengo a dire che l'unica ragione per cui non ho messo il 10 è che non ho condiviso la fine dell'anime, perché volevo che Karin e Kazune si dichiarassero l'una all'altra. Secondo me è un anime molto bello, lo consiglio vivamente a tutti e non fatevi tradire dall'inizio dell'anime, perché io ci stavo cascando. Vedendo quel combattimento in stile Pretty Cure avevo cambiato anime, ma poi l'ho riguardato e mi è piaciuto tantissimo. Sono davvero felice di averlo visto perché sono rimasta molto colpita dalla bellezza, dalla simpatia e dall'interessante trama dell'anime, che ho trovato davvero molto molto bello. Guardatelo, mi raccomando!
Ques'anime si merita di sicuro un bel otto. I disegni sono fatti bene la trama pure. E' un anime molto bello, e anche rilassante, anche se alcune parti potrebbero confondere, come quando in alcune puntate vengono mescolati il passato e il presente, e se non hai visto le puntate precedenti non capisci nulla.
Vorrei anche che continuasse.
Comunque sia, lo consiglio a tutti.
Vorrei anche che continuasse.
Comunque sia, lo consiglio a tutti.
Un bel otto questo anime lo merita. Con i disegni delicati e semplici di Kage Dombo, e una trama degna di essere ritenuta tale mi ha catturata.
Posso dire comunque che mi ha più che altro, conquistato con il tempo. Karin, Himeka e Kazune sono praticamente una famiglia.
Non lo consiglierei ai bambini, ad essere sincera perchè la trama (non perchè sia complicata o molto aricolata) ma a volte potrebbe essere stata confusa. Ci sono infatti, viaggi e il passato il presente ed il futuro si possono mischiare. C'è tipo una puntata dove viene addirittura messa di mezzo la trama di Kamichama Karin Chu, cioè ce ne sono state due o tre.
Ma credo che, chi adora i disegni di Kage-Donbo si fionderà su questo anime, che, ripeto, consiglierei a tutti.
Posso dire comunque che mi ha più che altro, conquistato con il tempo. Karin, Himeka e Kazune sono praticamente una famiglia.
Non lo consiglierei ai bambini, ad essere sincera perchè la trama (non perchè sia complicata o molto aricolata) ma a volte potrebbe essere stata confusa. Ci sono infatti, viaggi e il passato il presente ed il futuro si possono mischiare. C'è tipo una puntata dove viene addirittura messa di mezzo la trama di Kamichama Karin Chu, cioè ce ne sono state due o tre.
Ma credo che, chi adora i disegni di Kage-Donbo si fionderà su questo anime, che, ripeto, consiglierei a tutti.