Blue Gender
"Blue Gender" è un anime molto molto bello: lo trovo un perfetto connubio tra qualunque genere è strutturato in maniera perfetta e la storia scorre senza intoppi in modo molto coinvolgente.
Siamo nel futuro, nel 2031, e il protagonista Kaido Yuji viene risvegliato da una sorta di criogenesi: è rimasto addormentato per 22 anni, nei quali l'uomo non potendo più vivere sul pianete Terra si è trasferito su una stazione spaziale non molto distante. Solo un ristretto numero di persone ha avuto modo di rifugiarsi sulla stazione di Terra 2, il resto è stato abbandonato e condannato a morire. Yuji si risveglia in tutto questo contesto, la Terra come noi la conosciamo non esiste più, ormai è infestata da orribili esseri, i Blue. Yuji cerca di salvare il pianeta a tutti costi mettendo la sua vita a repentaglio più e più volte per la salvezza della razza umana.
Questa è solo una minima parte della storia raccontata in questo'anime, molti sono i lati psicologici e sentimentali su cui gioca l'intera trama. Questo è un anime dall'impatto molto forte e dove ogni cosa non viene lasciata al caso, la stessa crudezza delle immagini ne è la prova. Dopo aver visto le prime puntate ho pensato che esso puntasse un po' sullo splatter, ma a termine serie di tutti quegli orrori e delle vaghe ma esplicite scene di sesso sparse qua e là, ho l'assoluta consapevolezza che servano per dare un tono molto realistico all'intera serie.
L'autore indubbiamente sta lanciando un monito a colui che guarda quelle immagini, e con me c'è riuscito benissimo.
Per il voto, ho dato 9 e non 10 solo perché sono riuscita a indovinare con abbastanza anticipo i due o tre colpi di scena principali.
Siamo nel futuro, nel 2031, e il protagonista Kaido Yuji viene risvegliato da una sorta di criogenesi: è rimasto addormentato per 22 anni, nei quali l'uomo non potendo più vivere sul pianete Terra si è trasferito su una stazione spaziale non molto distante. Solo un ristretto numero di persone ha avuto modo di rifugiarsi sulla stazione di Terra 2, il resto è stato abbandonato e condannato a morire. Yuji si risveglia in tutto questo contesto, la Terra come noi la conosciamo non esiste più, ormai è infestata da orribili esseri, i Blue. Yuji cerca di salvare il pianeta a tutti costi mettendo la sua vita a repentaglio più e più volte per la salvezza della razza umana.
Questa è solo una minima parte della storia raccontata in questo'anime, molti sono i lati psicologici e sentimentali su cui gioca l'intera trama. Questo è un anime dall'impatto molto forte e dove ogni cosa non viene lasciata al caso, la stessa crudezza delle immagini ne è la prova. Dopo aver visto le prime puntate ho pensato che esso puntasse un po' sullo splatter, ma a termine serie di tutti quegli orrori e delle vaghe ma esplicite scene di sesso sparse qua e là, ho l'assoluta consapevolezza che servano per dare un tono molto realistico all'intera serie.
L'autore indubbiamente sta lanciando un monito a colui che guarda quelle immagini, e con me c'è riuscito benissimo.
Per il voto, ho dato 9 e non 10 solo perché sono riuscita a indovinare con abbastanza anticipo i due o tre colpi di scena principali.
Una gran bella serie, questo "Blue Gender", un anime di fantascienza "neoclassica" che riprende molti elementi tipici del genere (il pianeta invaso da una razza aliena, soldati con armi altamente tecnologiche, robot, viaggi spaziali e via discorrendo), incastrandoli alla perfezione all'interno di una trama articolata e ricca di colpi di scena, che tiene inchiodato lo spettatore fino alla conclusione.
Punto di forza di questo titolo è senza dubbio il focus sui personaggi: Yuji è il vero protagonista della prima metà, dal momento che la sua condizione di 'risvegliato' costituisce l'espediente narrativo ideale per delineare, poco alla volta, l'ambientazione e la trama. Marlene invece diviene protagonista indiscussa nella seconda parte, quando l'esperienza umana fatta nel viaggio iniziale (soprattutto la vicinanza con un personaggio non ancora intaccato dal cinismo della guerra) prenderà il sopravvento sul suo senso del dovere, e ne metterà in crisi anche le convinzioni più profonde, trasformandola, di fatto, da soldato in donna.
Sono molti i personaggi che compaiono durante la vicenda, ognuno dei quali con una spiccata e riconoscibile personalità e un personale atteggiamento nei confronti della guerra contro i Blue (e ognuno di essi avrà influenza sui protagonisti), così come i temi toccati nell'arco dei 26 episodi: amicizia, amore, rapporto esseri umani-pianeta, ambizione, pregiudizio, istinto di sopravvivenza e significato del senso di appartenenza a una comunità.
Personalmente, però, credo che a "Blue Gender", nonostante i suoi numerosi aspetti positivi, manchi lo status di classico per alcune ragioni fondamentali: anzitutto la qualità dell'animazione, che non è omogenea in tutti gli episodi, risultando a tratti piuttosto povera (specie se raffrontata ad altri titoli usciti nello stesso periodo - fine anni '90), poi il mecha-design poco ispirato e la dinamica delle battaglie contro i Blue che talvolta risulta di scarsa coerenza - in alcuni episodi gli alieni vengono abbattuti da semplici armi da fuoco, in altri resistono anche alle cannonate dei robot, anche se occorre sottolineare come le scene d'azione non costituiscano affatto l'elemento centrale di quest'anime.
<b>!ATTENZIONE: SPOILER SUL FINALE!</b>
Anche il finale mi sembra piuttosto discutibile: avrei preferito una conclusione più aperta all'interpretazione dello spettatore, mentre la scelta registica di sciogliere frettolosamente tutti i nodi di un intreccio così complesso nell'arco di due soli episodi, perdipiù con qualche evitabile banalità, non fa che rovinare in parte il valore complessivo dell'opera. A conti fatti, ritengo sarebbe stato meglio terminare la serie con il 24° capitolo.
<b>!FINE SPOILER!</b>
In conclusione, sorvolando sui difetti, "Blue Gender" resta comunque godibile e coinvolgente, arricchito da un chara design di prim'ordine (Marlene è uno dei personaggi femminili più carismatici e ricchi di sfumature tra quelli mai visti in un anime di questo genere), con una trama complessa e ricca di spunti interessanti. Di sicuro questa è una serie che, in virtù di tutte le ragioni enunciate, potrebbe piacere a un pubblico piuttosto variegato e che sicuramente non mancherà di entusiasmare molti tra coloro che sono in grado apprezzare anche una fantascienza più "adulta".
Punto di forza di questo titolo è senza dubbio il focus sui personaggi: Yuji è il vero protagonista della prima metà, dal momento che la sua condizione di 'risvegliato' costituisce l'espediente narrativo ideale per delineare, poco alla volta, l'ambientazione e la trama. Marlene invece diviene protagonista indiscussa nella seconda parte, quando l'esperienza umana fatta nel viaggio iniziale (soprattutto la vicinanza con un personaggio non ancora intaccato dal cinismo della guerra) prenderà il sopravvento sul suo senso del dovere, e ne metterà in crisi anche le convinzioni più profonde, trasformandola, di fatto, da soldato in donna.
Sono molti i personaggi che compaiono durante la vicenda, ognuno dei quali con una spiccata e riconoscibile personalità e un personale atteggiamento nei confronti della guerra contro i Blue (e ognuno di essi avrà influenza sui protagonisti), così come i temi toccati nell'arco dei 26 episodi: amicizia, amore, rapporto esseri umani-pianeta, ambizione, pregiudizio, istinto di sopravvivenza e significato del senso di appartenenza a una comunità.
Personalmente, però, credo che a "Blue Gender", nonostante i suoi numerosi aspetti positivi, manchi lo status di classico per alcune ragioni fondamentali: anzitutto la qualità dell'animazione, che non è omogenea in tutti gli episodi, risultando a tratti piuttosto povera (specie se raffrontata ad altri titoli usciti nello stesso periodo - fine anni '90), poi il mecha-design poco ispirato e la dinamica delle battaglie contro i Blue che talvolta risulta di scarsa coerenza - in alcuni episodi gli alieni vengono abbattuti da semplici armi da fuoco, in altri resistono anche alle cannonate dei robot, anche se occorre sottolineare come le scene d'azione non costituiscano affatto l'elemento centrale di quest'anime.
<b>!ATTENZIONE: SPOILER SUL FINALE!</b>
Anche il finale mi sembra piuttosto discutibile: avrei preferito una conclusione più aperta all'interpretazione dello spettatore, mentre la scelta registica di sciogliere frettolosamente tutti i nodi di un intreccio così complesso nell'arco di due soli episodi, perdipiù con qualche evitabile banalità, non fa che rovinare in parte il valore complessivo dell'opera. A conti fatti, ritengo sarebbe stato meglio terminare la serie con il 24° capitolo.
<b>!FINE SPOILER!</b>
In conclusione, sorvolando sui difetti, "Blue Gender" resta comunque godibile e coinvolgente, arricchito da un chara design di prim'ordine (Marlene è uno dei personaggi femminili più carismatici e ricchi di sfumature tra quelli mai visti in un anime di questo genere), con una trama complessa e ricca di spunti interessanti. Di sicuro questa è una serie che, in virtù di tutte le ragioni enunciate, potrebbe piacere a un pubblico piuttosto variegato e che sicuramente non mancherà di entusiasmare molti tra coloro che sono in grado apprezzare anche una fantascienza più "adulta".
Se c'è un elemento disturbante per il sottoscritto, quello è rappresentato dagli insetti raccapriccianti enormi che qui sono alieni, cattivi e carnivori ma, considerando che a molti lo splatter sci-fi esalta alla grande, allora mi fermo e cerco di dare una razionale recensione.
Nonostante la serie sia lunga e violenta, la trama riesce ad appassionare anche un refrattario del genere (me) e la vicenda d'amore diviene quasi calamitante.
Happy end e sangue a go go. Uomo avvisato, mezzo salvato, diceva qualcuno.
Musica, fondali e mecha sono migliorabili. Ecco il motivo del 6.
Buona visione.
Mac Parak
Nonostante la serie sia lunga e violenta, la trama riesce ad appassionare anche un refrattario del genere (me) e la vicenda d'amore diviene quasi calamitante.
Happy end e sangue a go go. Uomo avvisato, mezzo salvato, diceva qualcuno.
Musica, fondali e mecha sono migliorabili. Ecco il motivo del 6.
Buona visione.
Mac Parak
Blue Gender è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui la Terra è stata invasa da mostruose creature insettiformi chiamate Blue. A causa dell'invasione l'umanità è stata costretta a rifugiarsi nello spazio. Sulla Terra i Blue si sono riprodotti a dismisura, trasformando le città in alveari e cacciando i pochi umani superstiti.
I Blue sono sprovvisti d'intelligenza e non sono veramente malvagi, semplicemente divorano uomini e macchinari come parte del loro ciclo vitale. Questo li rende ancora più spaventosi.
La trama e gli scenari ricordano molto i libri degli Chtorr di David Gerrold, ma Blue Gender è un'opera più apocalittica, se possibile. Si tratta di una serie estremamente cinica che descrive una società disperata e arrivata agli estremi. Gli umani che sono fuggiti nello spazio considerano i terrestri come già morti e non provano nemmeno ad aiutarli, lasciandoli al loro destino di cibo per i Blue. In questo scenario, caratterizzato da una società militarizzata e disumanizzata al massimo grado, i pochi umani restanti vivono alla giornata in condizioni di completa promiscuità sessuale, sapendo che potrebbero morire in ogni momento. Sesso e violenza sono molto espliciti, ma sono funzionali alla storia tragica.
Il protagonista è Yugi, uno sleeper, ovverosia un uomo dei giorni nostri che è rimasto ibernato per una ventina d'anni. Yugi si risveglia in un mondo da incubo, come l'unica persona ad avere ancora reazioni umane.
Non posso dire che Blue Gender mi sia piaciuto veramente, ma mi è rimasto impresso, soprattutto per la protagonista femminile Marlene e per le atmosfere di una tristezza imperante. Notevoli anche la sigla d'inizio e le musiche molto inquietanti. I difetti della serie a mio avviso sono l'eccessiva lentezza, l'atmosfera eccessivamente pesante, e un protagonista maschile che non convince molto.
I Blue sono sprovvisti d'intelligenza e non sono veramente malvagi, semplicemente divorano uomini e macchinari come parte del loro ciclo vitale. Questo li rende ancora più spaventosi.
La trama e gli scenari ricordano molto i libri degli Chtorr di David Gerrold, ma Blue Gender è un'opera più apocalittica, se possibile. Si tratta di una serie estremamente cinica che descrive una società disperata e arrivata agli estremi. Gli umani che sono fuggiti nello spazio considerano i terrestri come già morti e non provano nemmeno ad aiutarli, lasciandoli al loro destino di cibo per i Blue. In questo scenario, caratterizzato da una società militarizzata e disumanizzata al massimo grado, i pochi umani restanti vivono alla giornata in condizioni di completa promiscuità sessuale, sapendo che potrebbero morire in ogni momento. Sesso e violenza sono molto espliciti, ma sono funzionali alla storia tragica.
Il protagonista è Yugi, uno sleeper, ovverosia un uomo dei giorni nostri che è rimasto ibernato per una ventina d'anni. Yugi si risveglia in un mondo da incubo, come l'unica persona ad avere ancora reazioni umane.
Non posso dire che Blue Gender mi sia piaciuto veramente, ma mi è rimasto impresso, soprattutto per la protagonista femminile Marlene e per le atmosfere di una tristezza imperante. Notevoli anche la sigla d'inizio e le musiche molto inquietanti. I difetti della serie a mio avviso sono l'eccessiva lentezza, l'atmosfera eccessivamente pesante, e un protagonista maschile che non convince molto.
Blue Gender è un anime complicato da valutare, confesso, per la caratterizzazione dei personaggi avrei dato 9, tuttavia non mi sbilancio oltre il 7 perché di fatto siamo davanti a una trama non originale e a delle animazioni discutibili.
Si è scelto un forte realismo narrativo che prende molto l'osservatore perché saggiamente le informazioni non vengono tirate addosso a casaccio, viene data la situazione iniziale, ossia la Terra in mano ai Blue e la lotta per la sopravvivenza della razza umana nel rifugio satellitare, ma niente crisi di botta informativa per chi segue la storia. E' un percorso la trama, la si eviscera insieme a Yuji in un certo senso, e prosegue negli episodi insieme a Yuji e a Marlene.
Premesso che non c'è una storia di base eccelsa, la trama parte da un mondo contemporaneo in cui vi è una particolare scelta per i pazienti non curabili: nella fase 1 della malattia incurabile, quindi quasi ancora asintomatici e in buona stabilità fisica, essi possono scegliere di diventare Sleepers, ossia venire messi in un programma di soggetti criogenizzati affinché vengano scongelati a tempo debito, quando le tecniche mediche avranno raggiunto il giusto livello per i trattamenti altrimenti impensabili.
Yuji, il protagonista, è uno dei dormienti, un giovane che sceglie la crioconservazione per evitare la morte, ma che purtroppo al suo risveglio nel prossimo futuro non trova la guarigione bensì l'inferno, dove gli uomini lottano per la sopravvivenza in un mondo dall'ordine caotico, soverchiato dai Blue, delle sorte di insettoni giganti che guarda caso hanno come piatto preferito gli uomini nel loro menù.
Il risveglio da parte di Yuji segna l'incontro con Marlene, personaggio importantissimo sia ai fini della trama, sia ai fini della crescita interiore del protagonista. Da lei e dal suo intorno scoprirà che cosa sta succedendo alla Terra e scoprirà come mai i soldati superstiti cercano tanto disperatamente i Dormienti delle capsule criogeniche, ovvero la raccolta dei portatori della/e patologie dei soggetti addormentati; inoltre scoprirà quanti anni sono passati e che attualmente Second Earth (centro di ricerca trasformato in rifugio sulla Luna) sta cercando di studiare un piano per riprendersi il pianata.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto di forza di questa serie, è semplicemente stupenda, partendo da Yuji che non è il tipico protagonista impavido: è un trauma svegliarsi nel mondo devastato in cui si risveglia, è un trauma fare i conti con la realtà e gli ci vuole un po' di tempo per abituarcisi. Il confronto con Marlene, all'inizio persino conflittuale, perché lui è così sconvolto e lei così glaciale e senza emozioni (in apparenza), crea un bellissimo parallelo narrativo che aiuta a comprendere contro cosa l'animo umano deve combattere oltre ai Blue, e questo qualcosa è la disperazione, la rassegnazione, la perdita della speranza, anche la perdita dell'umanità stessa.
I personaggi che appaiono, soprattutto gli Sleepers più analizzati, come Seno o Tony o Alicia, aiutano a capire cosa umanamente sta succedendo a questi superstiti, come le cose comunque non sono rose e fiori nemmeno a Second Earth, dove l'organizzazione come sempre non trova l'unanimità di idea e quindi ci si ritrova davanti a un gruppo di persone che sanno di essere l'ultimo baluardo dell'umanità e ciò nonostante trovano, com'è classico degli esseri umani, la capacità di darsi comunque addosso con idee contrastanti sulle modalità di azione o di scelte strategiche.
Non ho apprezzato molto il giochino 2009 -- 2031, fingere una tecnologia del presente come narrazione, e poi il boom tecnologico, fa titubare un po' e anche la questione "sono malati terminali quelli che ripeschiamo dalle capsule criogeniche, ma guarda caso da svegli tutto bene per l'organismo", insomma il passaggio malattia andava secondo me trattata un pochino meglio. Insomma l'inventiva è davvero un po' stravagante e dispersiva su questo fronte.
Il lato tecnico è buono, ma niente di che, va detto. Gli esoscheletri non entusiasmano e gli autori potevano di sicuro sforzarsi di più con i disegni, partendo dagli orribili capelli (notato da altri ben prima di me), se vogliamo non gravissimo come punto, per arrivare a talune animazioni da combattimento eccessivamente ripetitive e non ottimamente realizzate. Il mecha design degli A.S. è abbastanza scialbo, e pesca un po' troppo nel già visto, per quanto si adegui alla storia narrata, si poteva un attimo dare qualcosa di più per questi beneamati esoscheletri.
Le musiche di contro sono davvero buone: opening ed ending orecchiabili e colonna sonora di accompagnamento in linea sia con il momento narrativo sia con l'ambientazione in cui il tutto si svolge.
In conclusione direi che sì lo consiglio, quest'anime, ma per il lato di analisi umana, ossia cosa diventa l'essere umano e come fa a restare umano davanti a un inferno simile; la trama non è esattamente la più originale e non si guarda Blue Gender per il "bellissimo" mecha design.
Si è scelto un forte realismo narrativo che prende molto l'osservatore perché saggiamente le informazioni non vengono tirate addosso a casaccio, viene data la situazione iniziale, ossia la Terra in mano ai Blue e la lotta per la sopravvivenza della razza umana nel rifugio satellitare, ma niente crisi di botta informativa per chi segue la storia. E' un percorso la trama, la si eviscera insieme a Yuji in un certo senso, e prosegue negli episodi insieme a Yuji e a Marlene.
Premesso che non c'è una storia di base eccelsa, la trama parte da un mondo contemporaneo in cui vi è una particolare scelta per i pazienti non curabili: nella fase 1 della malattia incurabile, quindi quasi ancora asintomatici e in buona stabilità fisica, essi possono scegliere di diventare Sleepers, ossia venire messi in un programma di soggetti criogenizzati affinché vengano scongelati a tempo debito, quando le tecniche mediche avranno raggiunto il giusto livello per i trattamenti altrimenti impensabili.
Yuji, il protagonista, è uno dei dormienti, un giovane che sceglie la crioconservazione per evitare la morte, ma che purtroppo al suo risveglio nel prossimo futuro non trova la guarigione bensì l'inferno, dove gli uomini lottano per la sopravvivenza in un mondo dall'ordine caotico, soverchiato dai Blue, delle sorte di insettoni giganti che guarda caso hanno come piatto preferito gli uomini nel loro menù.
Il risveglio da parte di Yuji segna l'incontro con Marlene, personaggio importantissimo sia ai fini della trama, sia ai fini della crescita interiore del protagonista. Da lei e dal suo intorno scoprirà che cosa sta succedendo alla Terra e scoprirà come mai i soldati superstiti cercano tanto disperatamente i Dormienti delle capsule criogeniche, ovvero la raccolta dei portatori della/e patologie dei soggetti addormentati; inoltre scoprirà quanti anni sono passati e che attualmente Second Earth (centro di ricerca trasformato in rifugio sulla Luna) sta cercando di studiare un piano per riprendersi il pianata.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto di forza di questa serie, è semplicemente stupenda, partendo da Yuji che non è il tipico protagonista impavido: è un trauma svegliarsi nel mondo devastato in cui si risveglia, è un trauma fare i conti con la realtà e gli ci vuole un po' di tempo per abituarcisi. Il confronto con Marlene, all'inizio persino conflittuale, perché lui è così sconvolto e lei così glaciale e senza emozioni (in apparenza), crea un bellissimo parallelo narrativo che aiuta a comprendere contro cosa l'animo umano deve combattere oltre ai Blue, e questo qualcosa è la disperazione, la rassegnazione, la perdita della speranza, anche la perdita dell'umanità stessa.
I personaggi che appaiono, soprattutto gli Sleepers più analizzati, come Seno o Tony o Alicia, aiutano a capire cosa umanamente sta succedendo a questi superstiti, come le cose comunque non sono rose e fiori nemmeno a Second Earth, dove l'organizzazione come sempre non trova l'unanimità di idea e quindi ci si ritrova davanti a un gruppo di persone che sanno di essere l'ultimo baluardo dell'umanità e ciò nonostante trovano, com'è classico degli esseri umani, la capacità di darsi comunque addosso con idee contrastanti sulle modalità di azione o di scelte strategiche.
Non ho apprezzato molto il giochino 2009 -- 2031, fingere una tecnologia del presente come narrazione, e poi il boom tecnologico, fa titubare un po' e anche la questione "sono malati terminali quelli che ripeschiamo dalle capsule criogeniche, ma guarda caso da svegli tutto bene per l'organismo", insomma il passaggio malattia andava secondo me trattata un pochino meglio. Insomma l'inventiva è davvero un po' stravagante e dispersiva su questo fronte.
Il lato tecnico è buono, ma niente di che, va detto. Gli esoscheletri non entusiasmano e gli autori potevano di sicuro sforzarsi di più con i disegni, partendo dagli orribili capelli (notato da altri ben prima di me), se vogliamo non gravissimo come punto, per arrivare a talune animazioni da combattimento eccessivamente ripetitive e non ottimamente realizzate. Il mecha design degli A.S. è abbastanza scialbo, e pesca un po' troppo nel già visto, per quanto si adegui alla storia narrata, si poteva un attimo dare qualcosa di più per questi beneamati esoscheletri.
Le musiche di contro sono davvero buone: opening ed ending orecchiabili e colonna sonora di accompagnamento in linea sia con il momento narrativo sia con l'ambientazione in cui il tutto si svolge.
In conclusione direi che sì lo consiglio, quest'anime, ma per il lato di analisi umana, ossia cosa diventa l'essere umano e come fa a restare umano davanti a un inferno simile; la trama non è esattamente la più originale e non si guarda Blue Gender per il "bellissimo" mecha design.
Per quanto non abbia visto l'anime fino alla fine, devo riconoscere che questa serie ha un indubbio e fondamentale merito: non puoi fare a meno di proseguire nella visione delle puntate. Superato lo shock iniziale di vedere i protagonisti con le chiome peggiori nella storia degli anime (Yuji sembra che abbia una ciotola in testa, Marlene ha delle punte che sfidano le leggi della fisica), si capisce fin da subito che la trama fa sul serio.
La storia parla di questo ragazzo, Yuji per l'appunto, che si risveglia nel futuro dopo essere stato "ibernato" nel passato perché affetto da una malattia al tempo incurabile. Il problema è che questo futuro è più distopico che non si può. L'umanità infatti è sul procinto di essere annientata da queste creature insettiformi, i Blue, che si cibano di uomini e tendono pure a evolversi, rendendo sempre più disperata la lotta degli umani che si sono dovuti trasferire su una base lunare. I suoi salvatori sono dei soldati che hanno la missione di salvare gli uomini rimasti e portarli sulla Luna, ma con il passare del tempo Yuji si renderà conto che è specificatamente lui che doveva essere portato in salvo e il perché va delineandosi.
Definirei Blue Gender una sorta di Starship Troopers con in più una sceneggiatura degna di tale nome e un soggetto di più di tre righe. La tensione e la tragedia si respirano nell'aria ogni momento, i colpi di scena sono orchestrati benissimo così che ogni cambiamento della storia non è mai telefonato. Inoltre la storia appare essere molto coerente fino ad ora, e non si indulge in patetismi triti e ritriti per descrivere lo stato attuale della Terra e anche i sentimenti dei personaggi non scadono mai nel melodramma spinto o nella dimensione bidimensionale dell'eroe. L'unica pecca che per adesso riscontro è, oltre al design dei capelli, la mancanza di carisma del protagonista. Yuji infatti parte molte bene come personaggio (è terrorizzato da tutto, non accetta la realtà che lo circonda, disobbedisce agli ordini creando non pochi problemi a Marlene e arriva anche a rimproverarla per averlo salvato e fatto risvegliare in un mondo cosi orribile), ma poi tende troppo presto a normalizzarsi, appiattendosi a favore di Marlene. Ancora però è presto per dire come si evolverà definitivamente il personaggio.
Un bell'otto non glielo leva nessuno. Peccato non abbia avuto distribuzione in Italia.
La storia parla di questo ragazzo, Yuji per l'appunto, che si risveglia nel futuro dopo essere stato "ibernato" nel passato perché affetto da una malattia al tempo incurabile. Il problema è che questo futuro è più distopico che non si può. L'umanità infatti è sul procinto di essere annientata da queste creature insettiformi, i Blue, che si cibano di uomini e tendono pure a evolversi, rendendo sempre più disperata la lotta degli umani che si sono dovuti trasferire su una base lunare. I suoi salvatori sono dei soldati che hanno la missione di salvare gli uomini rimasti e portarli sulla Luna, ma con il passare del tempo Yuji si renderà conto che è specificatamente lui che doveva essere portato in salvo e il perché va delineandosi.
Definirei Blue Gender una sorta di Starship Troopers con in più una sceneggiatura degna di tale nome e un soggetto di più di tre righe. La tensione e la tragedia si respirano nell'aria ogni momento, i colpi di scena sono orchestrati benissimo così che ogni cambiamento della storia non è mai telefonato. Inoltre la storia appare essere molto coerente fino ad ora, e non si indulge in patetismi triti e ritriti per descrivere lo stato attuale della Terra e anche i sentimenti dei personaggi non scadono mai nel melodramma spinto o nella dimensione bidimensionale dell'eroe. L'unica pecca che per adesso riscontro è, oltre al design dei capelli, la mancanza di carisma del protagonista. Yuji infatti parte molte bene come personaggio (è terrorizzato da tutto, non accetta la realtà che lo circonda, disobbedisce agli ordini creando non pochi problemi a Marlene e arriva anche a rimproverarla per averlo salvato e fatto risvegliare in un mondo cosi orribile), ma poi tende troppo presto a normalizzarsi, appiattendosi a favore di Marlene. Ancora però è presto per dire come si evolverà definitivamente il personaggio.
Un bell'otto non glielo leva nessuno. Peccato non abbia avuto distribuzione in Italia.
Blue Gender è un anime fantascientifico con uno scenario distopico e quasi catastrofico, con mostri da incubo chiamati Blue Gender, che per certi versi ricordano gli insetti di Starship Troopers, con la sola variante che sono frutto di esperimenti genetici. Non mancano nell'anime molti riferimenti alla genetica, all'ambiente e alla personalità dei vari personaggi.
Certamente non manca neanche il lato horror di quest'anime, che spesse volte coincide con l'atrocità della guerra attuata contro gli esseri mostruosi. Molto importante è l'elemento di shock culturale e ambientale degli Sleepers, ossia coloro che sono stati ibernati nel passato e che avrebbero dovuto svegliarsi nel futuro per essere curati.
Certamente non manca neanche il lato horror di quest'anime, che spesse volte coincide con l'atrocità della guerra attuata contro gli esseri mostruosi. Molto importante è l'elemento di shock culturale e ambientale degli Sleepers, ossia coloro che sono stati ibernati nel passato e che avrebbero dovuto svegliarsi nel futuro per essere curati.
Non mi ripeto sulla trama, che tanto è stata già esposta da chi mi ha preceduto. Ma voglio comunque lasciare la mia opinione perché ritengo che il voto non faccia giustizia a questo anime. Ciò che importante quando si segue un anime o un telefilm oppure si legge un manga o un libro è la voglia di andare avanti. Se la storia ci coinvolge talmente tanto che vogliamo sapere come va avanti e come va a finire, allora è un successo. Blue gender in questo riesce bene.
Lo ho molto apprezzato per vari fattori:
- I ritmi sono serrati non ci si annoia. C’è molta azione, ebbene sì, è uno splatter ma è anche un mecha che, essendo indirizzato ad un pubblico over 17, sarebbe risultato ridicolo se in scene di battaglia cruenta non avesse fatto scorresse sangue.
Non sono certo fan del genere splatter in quanto tale, ma in questo contesto una politica “no blood” non ci sta proprio! Come anche non si può evitare di vede esplodere gli insettoni. E poi insomma quei cosi sono così detestabili che non vedo quale altra fine si vorrebbe far loro fare!
Inoltre nei film e telefilm si vede molto di peggio ed è soprattutto più reale essendo filmato e non disegnato. <b>Quindi chi ha problemi col sangue o con gli insetti lo eviti, per non dover criticare la trama e l’intero anime! </b>
- Espressività dei personaggi. La paura, o meglio, il terrore lo si vede stampato in faccia. Ma anche l’ira la rabbia, l’indifferenza, la rassegnazione. La paura poi viene caratterizzata in tutta la sua umanità anche quando un personaggio se la fa letteralmente sotto…
- Sessualità esplicita né più né meno di quello che accade in un normale telefilm. In un mondo post apocalittico il sesso viene usato quasi come una medicina o meglio una droga per sentirsi ancora vivi un momento prima di morire.
- La storia d’amore. <b>::Possibili Spoiler::</b> Perché infondo questo anime così crudo e violento non è altro che una storia Juji e Marlene, e del amore loro in climax crescente. Durante la trama vediamo così Marlene cambiare radicalmente: da fredda e insensibile macchina da guerra, a una persona dalla grande umanità, non solo nei confronti di Juji ma anche dei commilitoni e dei terrestri sopravvissuti. <b>::Fine possibili Spoiler::</b>
- Il finale. E’ un anime compiuto che non ci lascia in sospeso. Chiarisce tutti, ma proprio tutti i dubbi, e segue le sorti di tutti i personaggi. E’ odioso vedere anime che non finiscono, sperando in una serie successiva che a volte non arriva.
- Importanti tematiche di riflessione. Quali il valore della vita umana e il suo rapporto con il machiavellico fine che giustifica i mezzi. Le vite dei soldati sono spendibili e gli umani sulla terra sono death men walking? Inoltre la voglia di sopravvivere nonostante l’orrore che si ha intorno opposta alla rassegnazione.
E ancora il tema della sofferenza del pianeta terra, così sensibile ai giorni nostri, specie dalla conferenza di Kyoto in poi. L’anime ci fa riflettere su quanto l’uomo stia devastando e inquinando. Ci viene mostrata una realtà in cui la natura si riprende lentamente lo spazio rubatole, l’erba che ricresce sull’asfalto, la natura riprospera senza l’uomo.
- L’opening e l’ending. Tokihanate! e Ai Ga Oshiete Kureta, di Houko Kuwashima, che nella versione dub inglese sono riusciti ancora meglio, per via della voce della cantante meno infantile e sottile. Ma anche la colonna sonora in generale, specie i sottofondi inquietanti associati ai blue. Ma mi viene in mente anche il suono dello scrocchiare delle ossa sdelle vittime mentre vengono spezzate e appallottolate in quel gomitolo verde.
Non posso dissentire da chi dice che la capigliatura dei personaggi è orrida. E mi è venuto da ridere quando l’ho letto perché pensavo esattamente la stessa cosa. Al di là di questo ho apprezzato il character design.
Una curiosità, esiste anche una versione più accorpata in film della durata di 99 minuti del 2002 dal titolo Blue Gender: The Warrior (movie)
Lo ho molto apprezzato per vari fattori:
- I ritmi sono serrati non ci si annoia. C’è molta azione, ebbene sì, è uno splatter ma è anche un mecha che, essendo indirizzato ad un pubblico over 17, sarebbe risultato ridicolo se in scene di battaglia cruenta non avesse fatto scorresse sangue.
Non sono certo fan del genere splatter in quanto tale, ma in questo contesto una politica “no blood” non ci sta proprio! Come anche non si può evitare di vede esplodere gli insettoni. E poi insomma quei cosi sono così detestabili che non vedo quale altra fine si vorrebbe far loro fare!
Inoltre nei film e telefilm si vede molto di peggio ed è soprattutto più reale essendo filmato e non disegnato. <b>Quindi chi ha problemi col sangue o con gli insetti lo eviti, per non dover criticare la trama e l’intero anime! </b>
- Espressività dei personaggi. La paura, o meglio, il terrore lo si vede stampato in faccia. Ma anche l’ira la rabbia, l’indifferenza, la rassegnazione. La paura poi viene caratterizzata in tutta la sua umanità anche quando un personaggio se la fa letteralmente sotto…
- Sessualità esplicita né più né meno di quello che accade in un normale telefilm. In un mondo post apocalittico il sesso viene usato quasi come una medicina o meglio una droga per sentirsi ancora vivi un momento prima di morire.
- La storia d’amore. <b>::Possibili Spoiler::</b> Perché infondo questo anime così crudo e violento non è altro che una storia Juji e Marlene, e del amore loro in climax crescente. Durante la trama vediamo così Marlene cambiare radicalmente: da fredda e insensibile macchina da guerra, a una persona dalla grande umanità, non solo nei confronti di Juji ma anche dei commilitoni e dei terrestri sopravvissuti. <b>::Fine possibili Spoiler::</b>
- Il finale. E’ un anime compiuto che non ci lascia in sospeso. Chiarisce tutti, ma proprio tutti i dubbi, e segue le sorti di tutti i personaggi. E’ odioso vedere anime che non finiscono, sperando in una serie successiva che a volte non arriva.
- Importanti tematiche di riflessione. Quali il valore della vita umana e il suo rapporto con il machiavellico fine che giustifica i mezzi. Le vite dei soldati sono spendibili e gli umani sulla terra sono death men walking? Inoltre la voglia di sopravvivere nonostante l’orrore che si ha intorno opposta alla rassegnazione.
E ancora il tema della sofferenza del pianeta terra, così sensibile ai giorni nostri, specie dalla conferenza di Kyoto in poi. L’anime ci fa riflettere su quanto l’uomo stia devastando e inquinando. Ci viene mostrata una realtà in cui la natura si riprende lentamente lo spazio rubatole, l’erba che ricresce sull’asfalto, la natura riprospera senza l’uomo.
- L’opening e l’ending. Tokihanate! e Ai Ga Oshiete Kureta, di Houko Kuwashima, che nella versione dub inglese sono riusciti ancora meglio, per via della voce della cantante meno infantile e sottile. Ma anche la colonna sonora in generale, specie i sottofondi inquietanti associati ai blue. Ma mi viene in mente anche il suono dello scrocchiare delle ossa sdelle vittime mentre vengono spezzate e appallottolate in quel gomitolo verde.
Non posso dissentire da chi dice che la capigliatura dei personaggi è orrida. E mi è venuto da ridere quando l’ho letto perché pensavo esattamente la stessa cosa. Al di là di questo ho apprezzato il character design.
Una curiosità, esiste anche una versione più accorpata in film della durata di 99 minuti del 2002 dal titolo Blue Gender: The Warrior (movie)
Blue Gender e' una storia truce, drammatica, cinica che inizia con toni decisamente splatter. Tratta molto bene la claustrofobia del personaggio principale, un dormiente per motivi medici che, in attesa di una possibile cura, viene invece svegliato per altre necessita' in un mondo che assomiglia all'inferno.
Viene reso cosi' bene anche l'idea di un mondo dove la vita non ha piu' alcun valore che, vista la condizione umana rappresentata nel cartone, si puo' arrivare a comprenderne lo stravolgimento dei valori morali. Notevole anche il contrasto tra i modi di vedere dei due protagonisti e la loro evoluzione nel tempo.
In complesso e' un buon anime. La trama e' tutt'altro che complicata ma serve allo scopo, adeguatamente; l'espressivita' dei personaggi e' la parte centrale della storia e l'evoluzione dei loro sentimenti ne e' l'asse portante. Nonostante le prime puntate siano decisamente troppo splatter e' una storia da vedere, tanto coerente quanto drammatica e triste, seppur con un lungo finale pieno di speranza per il futuro.
Viene reso cosi' bene anche l'idea di un mondo dove la vita non ha piu' alcun valore che, vista la condizione umana rappresentata nel cartone, si puo' arrivare a comprenderne lo stravolgimento dei valori morali. Notevole anche il contrasto tra i modi di vedere dei due protagonisti e la loro evoluzione nel tempo.
In complesso e' un buon anime. La trama e' tutt'altro che complicata ma serve allo scopo, adeguatamente; l'espressivita' dei personaggi e' la parte centrale della storia e l'evoluzione dei loro sentimenti ne e' l'asse portante. Nonostante le prime puntate siano decisamente troppo splatter e' una storia da vedere, tanto coerente quanto drammatica e triste, seppur con un lungo finale pieno di speranza per il futuro.
Un anime che non lascia nulla e che ho faticato ad arrivare alla fine. Serie teoricamente realistica ma che risulta talmente scontata e assurda che sembra più un bollettino di guerra che una storia. Un susseguirsi di eventi tragici che ha il solo obiettivo di far sussultare emotivamente lo spettatore e tale ricetta ci accompagnerà fino all'ultima puntata. Il risultato però e una totale alienazione dello spettatore. Ricetta fallimentare che rende il tutto noioso e limitato.
Inoltre i sentimenti delle persone il carattere e tutto quello che c'è di bello in una storia e solamente vincolato ai due protagonisti.
SCONSIGLIATO
Inoltre i sentimenti delle persone il carattere e tutto quello che c'è di bello in una storia e solamente vincolato ai due protagonisti.
SCONSIGLIATO
Cosa c'è di meglio di una truculenta storia a lieto fine? Blue Gender è proprio questo... un incessante susseguirsi di uomini/donne/bambini trucidati dagli scarafaggi di Star Ship Troopers, con sullo sfondo un messaggio ecologista. Non è stata la violenza a infastidirmi (Elfen Lied mi è piaciuto moltissimo), ma la trama. Qualcuno parlava di realismo nelle recensioni... bè oddio, se c'è realismo proprio non l'ho visto! Guardando la serie ho continuamente avuto l'impressione che qualcosa non quadrasse... e in genere si trattava di elementi portanti della trama. Quindi non nego di aver visto l'anime tutto d'un fiato e di esserne stato incuriosito, ma è anche vero che mi ha lasciato molto perplesso... anche il finale è un po' strano... senza spoilare, mi è scappata una risata ed ho pensato "Ecco il boss di fine livello!". Per quanto riguarda il comparto tecnico, io non sono un esperto, ma comunque direi che le animazioni e i disegni non sono male, con un buon dosaggio di frenetici combattimenti e fermo immagine.
E' una serie dalla trama piuttosto drammatica ed interessante, anche se l'argomento è un po' inflazionato. Sono ottime anche le colonne sonore, l'animazione ed il mecha.
Per certi versi la storia sembra un po' ispirata a Brave New World. Anche il character non è male, ma devo dire che la pettinatura del protagonista è davvero NAUSEABONDA! Sembra che in testa abbia una ciotola del cane (per di più arancione!). Nel complesso, comunque, Blue Gender è un 'ottima serie.
Per certi versi la storia sembra un po' ispirata a Brave New World. Anche il character non è male, ma devo dire che la pettinatura del protagonista è davvero NAUSEABONDA! Sembra che in testa abbia una ciotola del cane (per di più arancione!). Nel complesso, comunque, Blue Gender è un 'ottima serie.
Blue Gender è una serie che mi ha davvero sorpreso. Fondamentalmente si tratta di un anime a sfondo fantascientifico che prende spunto da alcuni classici della cinematografia, come Alien e Starship Troopers, mettendoci poi qualcosa di suo. La storia inizia con Yugi, il protagonista maschile, che viene messo in uno stato di sospensione vitale a tempo indefinito poiché nel suo corpo è presente un'anomalia che nella sua epoca non è curabile. Passano una ventina d'anni e Yugi si risveglia bruscamente in uno scenario infernale: edifici desolati, strani soldati, enormi mech e degli enormi mostri disgustosi (assomigliano a degli insetti giganti), chiamati 'Blue', che uccidono le persone e poi le appallottolano in una sorta di melma verdognola, per poi usarle come scorte di cibo. A salvargli la vita ci pensa Marlene, un'abilissima donna soldato dal cuore di ghiaccio, con cui Yugi si troverà spesso a litigare nel seguito. La missione di Marlene consiste nel far arrivare Yugi sano e salvo sulla stazione spaziale orbitante (luogo in cui si sono rifugiati un gruppo selezionato di terrestri). I motivi per cui Yugi sarebbe così prezioso per la gente della stazione spaziale sono sconosciuti alla stessa Marlene, la quale comunque non se ne cura minimamente. L'unica cosa che le sta a cuore è la riuscita della missione, anche a costo della propria vita.
Non è una trama particolarmente originale, tuttavia, l'ottima sceneggiatura ed una stupenda caratterizzazione dei personaggi fondamentali riescono a destare nello spettatore un fortissimo desiderio di continuare nella visione delle puntate. Mi è piaciuto, in particolare, il senso di coerenza e logica che pervade tutto il cartone (cosa in cui spesso peccano gli anime moderni). Tutto ha un senso logico: anche dei comportamenti apparentemente bizzarri della gente del futuro, sono in realtà perfettamente comprensibili dato il terribile scenario in cui sono stati costretti a vivere fin da piccoli, e tutto questo viene comunicato allo spettatore in maniera perfetta.
Blue Gender è un anime dai contenuti molto maturi. Non aspettatevi facce buffe e situazioni imbarazzanti, quanto piuttosto situazioni drammatiche, molta violenza e immagini crude. C'è un bel po' di azione, ma c'è anche molto spazio per la riflessione su temi delicati, come ad esempio: se l'umanità fosse a rischio d'estinzione, sarebbe giusto abbandonare i più deboli per dare maggiori possibilità di sopravvivenza ai più forti?
Ci sono anche alcune scene a sfondo sessuale abbastanza esplicite (senza mai sfociare nell'hentai), la cui presenza non è assolutamente fan-service, ma è necessaria per far comprendere allo spettatore lo stato mentale della gente di quello strano futuro.
Blue Gender è anche una bella storia d'amore che avanza in maniera lentissima, ma che alla fine esploderà nella sua pienezza e sarà determinante per la sopravvivenza stessa della razza umana.
Un'altra cosa molto bella del cartone è che non lascia niente in sospeso. Tutti i dubbi ed i misteri vengono chiariti a tempo debito. Finalmente un cartone dove alla fine non si ha la sensazione di non aver capito questo o quell'aspetto della trama. Parlando di fine, fra l'altro, sono rimasto totalmente spiazzato dalla lunghezza del finale. Il cartone potrebbe concludersi benissimo alla puntata 24, che nessuno si sarebbe lamentato, ma gli autori hanno pensato di regalarci ben 2 puntate aggiuntive in cui vengono chiariti anche gli ultimissimi dubbi rimasti. Insomma, dopo aver visto decine di cartoni in cui il finale vero e proprio dura 1 o 2 minuti al massimo, vederne uno che dura addirittura 2 intere puntate (anzi, dovrei dire 3, contando anche la puntata 24 che è di approfondimento) è proprio il massimo della goduria per un appassionato di anime (fra l'altro, è anche un bel finale)...
L'unico appunto che mi viene da fare a quest'opera è sul fronte dell'audio, che ho trovato decisamente scialbo, soprattutto nelle ultime puntate. Per il resto mi sento di consigliare Blue Gender a chiunque sia appassionato di storie di fantascienza e che cerchi un anime dai contenuti più maturi.
Non è una trama particolarmente originale, tuttavia, l'ottima sceneggiatura ed una stupenda caratterizzazione dei personaggi fondamentali riescono a destare nello spettatore un fortissimo desiderio di continuare nella visione delle puntate. Mi è piaciuto, in particolare, il senso di coerenza e logica che pervade tutto il cartone (cosa in cui spesso peccano gli anime moderni). Tutto ha un senso logico: anche dei comportamenti apparentemente bizzarri della gente del futuro, sono in realtà perfettamente comprensibili dato il terribile scenario in cui sono stati costretti a vivere fin da piccoli, e tutto questo viene comunicato allo spettatore in maniera perfetta.
Blue Gender è un anime dai contenuti molto maturi. Non aspettatevi facce buffe e situazioni imbarazzanti, quanto piuttosto situazioni drammatiche, molta violenza e immagini crude. C'è un bel po' di azione, ma c'è anche molto spazio per la riflessione su temi delicati, come ad esempio: se l'umanità fosse a rischio d'estinzione, sarebbe giusto abbandonare i più deboli per dare maggiori possibilità di sopravvivenza ai più forti?
Ci sono anche alcune scene a sfondo sessuale abbastanza esplicite (senza mai sfociare nell'hentai), la cui presenza non è assolutamente fan-service, ma è necessaria per far comprendere allo spettatore lo stato mentale della gente di quello strano futuro.
Blue Gender è anche una bella storia d'amore che avanza in maniera lentissima, ma che alla fine esploderà nella sua pienezza e sarà determinante per la sopravvivenza stessa della razza umana.
Un'altra cosa molto bella del cartone è che non lascia niente in sospeso. Tutti i dubbi ed i misteri vengono chiariti a tempo debito. Finalmente un cartone dove alla fine non si ha la sensazione di non aver capito questo o quell'aspetto della trama. Parlando di fine, fra l'altro, sono rimasto totalmente spiazzato dalla lunghezza del finale. Il cartone potrebbe concludersi benissimo alla puntata 24, che nessuno si sarebbe lamentato, ma gli autori hanno pensato di regalarci ben 2 puntate aggiuntive in cui vengono chiariti anche gli ultimissimi dubbi rimasti. Insomma, dopo aver visto decine di cartoni in cui il finale vero e proprio dura 1 o 2 minuti al massimo, vederne uno che dura addirittura 2 intere puntate (anzi, dovrei dire 3, contando anche la puntata 24 che è di approfondimento) è proprio il massimo della goduria per un appassionato di anime (fra l'altro, è anche un bel finale)...
L'unico appunto che mi viene da fare a quest'opera è sul fronte dell'audio, che ho trovato decisamente scialbo, soprattutto nelle ultime puntate. Per il resto mi sento di consigliare Blue Gender a chiunque sia appassionato di storie di fantascienza e che cerchi un anime dai contenuti più maturi.