One Piece
"One Piece" è un anime della Toei tratto dal manga di Oda: per me dopo anni di visione è diventato un'epopea infinita e stancante, che spesso mi ha tolto la voglia di continuare a seguirlo.
La storia è molto conosciuta, Rufy, dopo aver mangiato il frutto del diavolo ed essere diventato un ragazzo di gomma, inizia un lunghissimo viaggio pieno di avventure per trovare il tesoro One Piece, insieme a diversi amici che formano l'equipaggio della sua nave pirata.
All'inizio, "One Piece" mi ha conquistato. La storia era avvincente, e i personaggi erano piacevoli. Tuttavia, con il passare degli episodi, ma soprattutto con il passare degli anni, la mia passione per l'anime è andata scemando: continuo a seguirlo ma con difficoltà e controvoglia.
Il primo motivo per cui ho iniziato a perdere interesse per "One Piece" è la sua lunghezza infinita. L'anime è attualmente composto da oltre mille episodi, e non sembra volersi fermare. Questo rende difficile seguire la trama e tenere a mente tutti i personaggi e gli eventi, io tante cose me le sono già dimenticate.
Il secondo motivo è la lentezza della trama. Gli episodi di "One Piece" sono spesso pieni di filler, oppure procedono molto lentamente o ci sono episodi proprio inutili. Questo rende la visione dell'anime ancora più noiosa, a volte mi veniva voglia di saltare certi episodi per la noia. Io conosco molti amici che, quando erano giovani, guardavano "One Piece", ma poi hanno sospeso del tutto questo anime scoraggiati dalla lunghezza, lentezza e dalla qualità molto variabile, ogni tanto brutta, degli episodi.
Il terzo motivo è la grafica, che spesso è mediocre, soprattutto considerando che ormai tanti episodi sono abbastanza vecchi. Gli episodi più recenti hanno una grafica migliorata, ma quelli più vecchi sono spesso caratterizzati da animazioni semplici, per nulla fluide, e disegni a volte anche brutti.
"One Piece" è un anime che aveva il potenziale per essere grande, ma che viene rovinato dalla sua lunghezza infinita, dalla lentezza della trama e dalla grafica spesso mediocre, e da altri difetti che non sto ad elencare che formano questo anime.
Anche il pubblico Italiano ormai ha smesso quasi del tutto di seguire questo anime, è passato dai buoni ascolti che faceva in TV su Italia1 ai pessimi ascolti che fa su Italia2.
Per me "One Piece" è stato grande quando ero più giovane, ma adesso lo seguo solo per inerzia, giusto per capire come va a finire, ma non è più un anime che mi appassiona, la passione per questo anime l'ho persa.
La storia è molto conosciuta, Rufy, dopo aver mangiato il frutto del diavolo ed essere diventato un ragazzo di gomma, inizia un lunghissimo viaggio pieno di avventure per trovare il tesoro One Piece, insieme a diversi amici che formano l'equipaggio della sua nave pirata.
All'inizio, "One Piece" mi ha conquistato. La storia era avvincente, e i personaggi erano piacevoli. Tuttavia, con il passare degli episodi, ma soprattutto con il passare degli anni, la mia passione per l'anime è andata scemando: continuo a seguirlo ma con difficoltà e controvoglia.
Il primo motivo per cui ho iniziato a perdere interesse per "One Piece" è la sua lunghezza infinita. L'anime è attualmente composto da oltre mille episodi, e non sembra volersi fermare. Questo rende difficile seguire la trama e tenere a mente tutti i personaggi e gli eventi, io tante cose me le sono già dimenticate.
Il secondo motivo è la lentezza della trama. Gli episodi di "One Piece" sono spesso pieni di filler, oppure procedono molto lentamente o ci sono episodi proprio inutili. Questo rende la visione dell'anime ancora più noiosa, a volte mi veniva voglia di saltare certi episodi per la noia. Io conosco molti amici che, quando erano giovani, guardavano "One Piece", ma poi hanno sospeso del tutto questo anime scoraggiati dalla lunghezza, lentezza e dalla qualità molto variabile, ogni tanto brutta, degli episodi.
Il terzo motivo è la grafica, che spesso è mediocre, soprattutto considerando che ormai tanti episodi sono abbastanza vecchi. Gli episodi più recenti hanno una grafica migliorata, ma quelli più vecchi sono spesso caratterizzati da animazioni semplici, per nulla fluide, e disegni a volte anche brutti.
"One Piece" è un anime che aveva il potenziale per essere grande, ma che viene rovinato dalla sua lunghezza infinita, dalla lentezza della trama e dalla grafica spesso mediocre, e da altri difetti che non sto ad elencare che formano questo anime.
Anche il pubblico Italiano ormai ha smesso quasi del tutto di seguire questo anime, è passato dai buoni ascolti che faceva in TV su Italia1 ai pessimi ascolti che fa su Italia2.
Per me "One Piece" è stato grande quando ero più giovane, ma adesso lo seguo solo per inerzia, giusto per capire come va a finire, ma non è più un anime che mi appassiona, la passione per questo anime l'ho persa.
"One Piece", anime tratto dall'omonimo e ancor più celebre manga di Eiichiro Oda, è senza ombra di dubbio una delle opere più famose prodotte dalla Toei Animation, nonché una delle più amate: nel corso di oltre vent'anni è infatti riuscito ad imporsi all'interno della cultura di massa, tant'è che chiunque conosce almeno l'incipit della trama o qualcuno dei protagonisti, anche solo di vista. Proprio per questo è innegabile che quest'anime, un po' come anche la controparte cartacea, diventerà un punto di riferimento per chi lo ha amato, e continuerà a farlo riguardo storie perlopiù d'avventura, ma comunque in grado di emozionare e con una generosa dose di dramma, al pari di "Dragonball" per i combattimenti o di "Sailor Moon" per i majokko. Oppure diventerà un perfetto esempio sul come si realizzi un pessimo adattamento, come sostiene anche la sottoscritta.
Nonostante la sua grande fetta di pubblico, "One Piece" rimane infatti un anime decisamente al di sotto della media e che presenta diversi difetti, tra cui due decisamente gravi ed evidenti.
Il primo, e forse quello più visibile, è la scarsa qualità di animazione e grafica, inizialmente buone nel loro stile anni '90, ora degne di un prodotto industriale di ultima categoria, che non ha fatto altro che peggiorare nel corso degli anni. Se, come già detto, si partiva da un buon livello per l'epoca, che è grossomodo rimasto tale per i primi centocinquanta episodi, da qui in poi è iniziato un lento, eppure inesorabile declino, che ha abbassato drasticamente la qualità della visione: i disegni sono diventati infatti piatti e poco curati, così come le animazioni, sempre più grossolane. Dopo essersi trascinato questo problema per centinaia di episodi, si è deciso infine di cambiare registro: è così che si può infatti riconoscere il terzo e più recente stile. All'apparenza curato e godibile, si tratta appunto solo di una facciata, poiché questa porzione di storia presenta difetti altrettanto gravi. Dopo un po' i colori risultano quasi stomachevoli, eccessivamente accesi anche in contesti dove rovinano l'atmosfera della scena o risultando semplicemente troppo esagerati: basti pensare ai capelli di Zoro che raggiungono la tonalità di un evidenziatore, quando inizialmente avevano un colore molto meno carico. Le animazioni invece, soprattutto durante i combattimenti, cercano in ogni modo di risultare spettacolari, cadendo però nel ridicolo, quando un semplice salto inizia a spaccare il terreno in blocchi cubici che si sollevano in aria nel raggio di cinquanta metri, mentre l'aria viene avvolta da fulmini provenienti da chissà dove. Oltre a questo i colpi risultano uno spettacolo pirotecnico di luci colorate, invece di un contatto fisico vero e proprio, impedendo di capirci qualcosa: tutto ciò che si vede sono solo fuochi d'artificio, il resto è confuso e incomprensibile, una cosa gravissima in un anime dove i combattimenti rappresentano una parte integrante della narrazione.
Il secondo grosso problema è quello rappresentato dai filler, ma non da quelli che trattano vere e proprie mini-saghe, bensì di momenti riempitivi infilati a forza nella durata degli episodi: le mini-saghe aggiuntive infatti non risultano un difetto della serie, in quanto comunque ben realizzate. Addirittura è degna di nota la mini-saga di Navarone, veramente un'ottima saga filler che presenta una comicità e narrazione degna del fumetto. Ma, in ogni caso, se si desidera non discostarsi dalla storia originale, di una saga a sé stante si può sempre saltare la visione senza perdersi nulla. Negli ultimi anni, invece, per cercare di prendere una distanza adeguata dal manga, all'animare si è preferito e si continua a preferire allungare fino alla nausea determinate scene, senza considerare che questo compromette completamente la visione: il fatto che si salga una rampa di scale o si percorra uno spazio aperto nell'arco di un singolo episodio, o che ancora nell'arco di un singolo episodio venga mostrata ripetutamente una stessa sequenza sotto forma di flashback, serve solo a fare innervosire lo spettatore e rovina completamente la messinscena della trama, troppo annacquata e difficoltosa da seguire, non rendendo per niente giustizia al punto forte del manga e risultando solamente pesante. Il fatto che i primi cento episodi coprivano circa duecento capitoli, mentre adesso con la stessa quantità di tempo se ne coprano una novantina, indica un aumento sempre maggiore della lentezza della storia, nonché dell'esasperazione di noi spettatori.
Ci sono altri difetti che si potrebbero elencare, ma penso che si possa e debba elencare il pregio principale di quest'anime, ossia la colonna sonora, che comprende delle OST veramente degne di nota, come "To the Grand Line"; da menzionare inoltre la caratterizzazione dei personaggi, non martoriata come la trama da una pessima gestione, ma comunque non esente da difetti, come la scelta di non trasporre le storie secondarie dei personaggi, cancellando di fatto una porzione di fumetto. Sono comunque presenti eccezioni, ossia degli episodi decisamente ben realizzati e sicuramente godibili, come il 1015, ma questo non basta assolutamente a risanare un anime partito con buone potenzialità ma diventato poi alla stregua di un orrendo prodotto d'animazione di serie B.
Peccato, un vero peccato.
Nonostante la sua grande fetta di pubblico, "One Piece" rimane infatti un anime decisamente al di sotto della media e che presenta diversi difetti, tra cui due decisamente gravi ed evidenti.
Il primo, e forse quello più visibile, è la scarsa qualità di animazione e grafica, inizialmente buone nel loro stile anni '90, ora degne di un prodotto industriale di ultima categoria, che non ha fatto altro che peggiorare nel corso degli anni. Se, come già detto, si partiva da un buon livello per l'epoca, che è grossomodo rimasto tale per i primi centocinquanta episodi, da qui in poi è iniziato un lento, eppure inesorabile declino, che ha abbassato drasticamente la qualità della visione: i disegni sono diventati infatti piatti e poco curati, così come le animazioni, sempre più grossolane. Dopo essersi trascinato questo problema per centinaia di episodi, si è deciso infine di cambiare registro: è così che si può infatti riconoscere il terzo e più recente stile. All'apparenza curato e godibile, si tratta appunto solo di una facciata, poiché questa porzione di storia presenta difetti altrettanto gravi. Dopo un po' i colori risultano quasi stomachevoli, eccessivamente accesi anche in contesti dove rovinano l'atmosfera della scena o risultando semplicemente troppo esagerati: basti pensare ai capelli di Zoro che raggiungono la tonalità di un evidenziatore, quando inizialmente avevano un colore molto meno carico. Le animazioni invece, soprattutto durante i combattimenti, cercano in ogni modo di risultare spettacolari, cadendo però nel ridicolo, quando un semplice salto inizia a spaccare il terreno in blocchi cubici che si sollevano in aria nel raggio di cinquanta metri, mentre l'aria viene avvolta da fulmini provenienti da chissà dove. Oltre a questo i colpi risultano uno spettacolo pirotecnico di luci colorate, invece di un contatto fisico vero e proprio, impedendo di capirci qualcosa: tutto ciò che si vede sono solo fuochi d'artificio, il resto è confuso e incomprensibile, una cosa gravissima in un anime dove i combattimenti rappresentano una parte integrante della narrazione.
Il secondo grosso problema è quello rappresentato dai filler, ma non da quelli che trattano vere e proprie mini-saghe, bensì di momenti riempitivi infilati a forza nella durata degli episodi: le mini-saghe aggiuntive infatti non risultano un difetto della serie, in quanto comunque ben realizzate. Addirittura è degna di nota la mini-saga di Navarone, veramente un'ottima saga filler che presenta una comicità e narrazione degna del fumetto. Ma, in ogni caso, se si desidera non discostarsi dalla storia originale, di una saga a sé stante si può sempre saltare la visione senza perdersi nulla. Negli ultimi anni, invece, per cercare di prendere una distanza adeguata dal manga, all'animare si è preferito e si continua a preferire allungare fino alla nausea determinate scene, senza considerare che questo compromette completamente la visione: il fatto che si salga una rampa di scale o si percorra uno spazio aperto nell'arco di un singolo episodio, o che ancora nell'arco di un singolo episodio venga mostrata ripetutamente una stessa sequenza sotto forma di flashback, serve solo a fare innervosire lo spettatore e rovina completamente la messinscena della trama, troppo annacquata e difficoltosa da seguire, non rendendo per niente giustizia al punto forte del manga e risultando solamente pesante. Il fatto che i primi cento episodi coprivano circa duecento capitoli, mentre adesso con la stessa quantità di tempo se ne coprano una novantina, indica un aumento sempre maggiore della lentezza della storia, nonché dell'esasperazione di noi spettatori.
Ci sono altri difetti che si potrebbero elencare, ma penso che si possa e debba elencare il pregio principale di quest'anime, ossia la colonna sonora, che comprende delle OST veramente degne di nota, come "To the Grand Line"; da menzionare inoltre la caratterizzazione dei personaggi, non martoriata come la trama da una pessima gestione, ma comunque non esente da difetti, come la scelta di non trasporre le storie secondarie dei personaggi, cancellando di fatto una porzione di fumetto. Sono comunque presenti eccezioni, ossia degli episodi decisamente ben realizzati e sicuramente godibili, come il 1015, ma questo non basta assolutamente a risanare un anime partito con buone potenzialità ma diventato poi alla stregua di un orrendo prodotto d'animazione di serie B.
Peccato, un vero peccato.
"One Piece" è un anime che ancora dopo troppi anni continua a proporre filler senza mai arrivare a una conclusione. Mille episodi... l'idea iniziale è intrigante, ma poi tutto è ripetitivo e scontato: nuova isola, si sbarca, si trovano i problemi, si risolvono a scazzottate e via alla prossima isola.
La trama è troppo lenta, gli scontri sono quasi sempre banali, se ci sono cinque protagonisti, ci saranno cinque antagonisti da affrontare, non sei o sette, ma sempre in numero uguale al numero della ciurma che non sta facendo nulla, e ognuno di loro ne affronterà uno; quindi, solo combattimenti uno contro uno, che si concluderanno a chi tira i cazzotti meglio nel 90% degli scontri. Dopo trecento episodi capisci che tutti i protagonisti e coprotagonisti non possono morire, e quindi non si hai mai nessun interesse a sapere come andranno le battaglie, rapimenti o altro. In altri anime, qualche morte dalla parte dei protagonisti c'è, e serve proprio per dirti: "Guarda, in questo combattimento al 95% sopravvivono tutti", ma comunque hai quel brivido, perché può succedere davvero qualcosa di inaspettato, e quindi ti prendono di più tutti i combattimenti, rapimenti o altre cose di trama. In questo anime non c'è nulla di inaspettato sotto il profilo battle. Tutti i combattimenti si svolgono pressoché alla stessa maniera, con i soliti power up di turno a caso solo per far vincere i protagonisti.
I personaggi mi piacciono, ma, come dicevo prima, sapere già a inizio saga che tutto andrà bene ti fa perdere voglia di andare avanti.
Mi dispiace, ma dopo trecento-quattrocento episodi visti nell'arco di anni, sperando in qualche guizzo strano, ho smesso di vederlo.
Il mio personaggio preferito è Usopp (è fatto molto bene, anche se ha un obbiettivo preciso, detto tipo nell'episodio 3, ma poi chi se ne frega, manco tutti i fan sanno quale sia il perché Usopp lasci l'isola natale, perché, una volta che si lascia un'isola, quell'isola e tutto quello che c'è intorno smette di esistere).
Dicono che ci sia un worldbuilding pazzesco, ma, come dicevo per Usopp, sì, la mappa è gigantesca, ma se è "morta" finché non arrivino i protagonisti, per poi ri-morire quando se ne vanno, che worldbuilding è? Senza i protagonisti il mondo, seppur grande con molte isole tutte diverse, sarebbe un mondo statico, non succederebbe nulla.
Per tutti questi motivi il mio voto è 4.
La trama è troppo lenta, gli scontri sono quasi sempre banali, se ci sono cinque protagonisti, ci saranno cinque antagonisti da affrontare, non sei o sette, ma sempre in numero uguale al numero della ciurma che non sta facendo nulla, e ognuno di loro ne affronterà uno; quindi, solo combattimenti uno contro uno, che si concluderanno a chi tira i cazzotti meglio nel 90% degli scontri. Dopo trecento episodi capisci che tutti i protagonisti e coprotagonisti non possono morire, e quindi non si hai mai nessun interesse a sapere come andranno le battaglie, rapimenti o altro. In altri anime, qualche morte dalla parte dei protagonisti c'è, e serve proprio per dirti: "Guarda, in questo combattimento al 95% sopravvivono tutti", ma comunque hai quel brivido, perché può succedere davvero qualcosa di inaspettato, e quindi ti prendono di più tutti i combattimenti, rapimenti o altre cose di trama. In questo anime non c'è nulla di inaspettato sotto il profilo battle. Tutti i combattimenti si svolgono pressoché alla stessa maniera, con i soliti power up di turno a caso solo per far vincere i protagonisti.
I personaggi mi piacciono, ma, come dicevo prima, sapere già a inizio saga che tutto andrà bene ti fa perdere voglia di andare avanti.
Mi dispiace, ma dopo trecento-quattrocento episodi visti nell'arco di anni, sperando in qualche guizzo strano, ho smesso di vederlo.
Il mio personaggio preferito è Usopp (è fatto molto bene, anche se ha un obbiettivo preciso, detto tipo nell'episodio 3, ma poi chi se ne frega, manco tutti i fan sanno quale sia il perché Usopp lasci l'isola natale, perché, una volta che si lascia un'isola, quell'isola e tutto quello che c'è intorno smette di esistere).
Dicono che ci sia un worldbuilding pazzesco, ma, come dicevo per Usopp, sì, la mappa è gigantesca, ma se è "morta" finché non arrivino i protagonisti, per poi ri-morire quando se ne vanno, che worldbuilding è? Senza i protagonisti il mondo, seppur grande con molte isole tutte diverse, sarebbe un mondo statico, non succederebbe nulla.
Per tutti questi motivi il mio voto è 4.
Premetto che ho letto solo gli ultimi cinquanta capitoli del manga, una volta terminato l'anime, dato che ero troppo curiosa per aspettare una settimana per ogni nuovo episodio, dunque fare confronti mi è praticamente impossibile.
Ho letto molte recensioni che criticano l'opera per il motivo più scontato: è troppo lunga.
Se volete un anime che vi coinvolga fin dai primi episodi, ve lo sconsiglio; molti abbandonano "One Piece" dopo i primi cento o duecento, e danno poi un voto negativo. Sarò diretta: fino all'episodio 250, non è un granché; carino, scontri interessanti, comico, ma nulla di più. Se avete appena cominciato e non capite come possa essere tanto amato, fatevi forza e non mollate, ogni arco è migliore del precedente: c'è chi si innamora nell'arco di "Water Seven" (episodio 229), chi a "Enies Lobby" (episodio 264) e chi solo a "Marineford" (episodio 457). Alla fine vi ritrovate a soffrire o ridere insieme ai personaggi, che sono spesso criticati e definiti semplici "stereotipi". Ammetto che molti personaggi sono presentati brevemente e poi dimenticati (come accade in realtà nel 90% di anime, libri, film e serie, non ci vedo niente di male o di strano), ma altrettanti vengono invece introdotti per poi ritornare duecento episodi dopo, quando meno ve lo aspettereste. I protagonisti, membri della ciurma di Rufy, sono invece meravigliosi, alcuni più di altri, dipende a chi lo chiedi. Ognuno di loro ha avuto un passato straziante, che non gli ha impedito di diventare una persona buona e meravigliosa, ciascuno con un grande sogno che lo ha portato a diventare pirata (anche grazie all'insistenza e all'innegabile carisma del protagonista). È vero che tutti hanno dei tratti a volte anche fastidiosi che li caratterizzano: codardia, perversione, avidità etc., questo però non impedisce di affezionarsi a ciascuno di loro.
Riguardo alle animazioni e alla grafica, non sono il punto forte dell'opera, soprattutto nei primi archi, che hanno ormai più di vent'anni, ma sinceramente la storia è talmente bella, che si finisce per non farci quasi caso, e gli ultimi episodi, usciti di recente, hanno ormai risolto questo problema grazie allo sviluppo delle tecnologie.
Giudizio finale: "One Piece" è un anime stupendo; se amate azione e avventura, non potrete non amarlo, ci sono momenti felici e momenti strazianti che vi faranno piangere per ore. Quindi, se siete qui in cerca di consigli, ecco il mio: cominciatelo, non arrendetevi dopo cento episodi. Buon viaggio!
Ho letto molte recensioni che criticano l'opera per il motivo più scontato: è troppo lunga.
Se volete un anime che vi coinvolga fin dai primi episodi, ve lo sconsiglio; molti abbandonano "One Piece" dopo i primi cento o duecento, e danno poi un voto negativo. Sarò diretta: fino all'episodio 250, non è un granché; carino, scontri interessanti, comico, ma nulla di più. Se avete appena cominciato e non capite come possa essere tanto amato, fatevi forza e non mollate, ogni arco è migliore del precedente: c'è chi si innamora nell'arco di "Water Seven" (episodio 229), chi a "Enies Lobby" (episodio 264) e chi solo a "Marineford" (episodio 457). Alla fine vi ritrovate a soffrire o ridere insieme ai personaggi, che sono spesso criticati e definiti semplici "stereotipi". Ammetto che molti personaggi sono presentati brevemente e poi dimenticati (come accade in realtà nel 90% di anime, libri, film e serie, non ci vedo niente di male o di strano), ma altrettanti vengono invece introdotti per poi ritornare duecento episodi dopo, quando meno ve lo aspettereste. I protagonisti, membri della ciurma di Rufy, sono invece meravigliosi, alcuni più di altri, dipende a chi lo chiedi. Ognuno di loro ha avuto un passato straziante, che non gli ha impedito di diventare una persona buona e meravigliosa, ciascuno con un grande sogno che lo ha portato a diventare pirata (anche grazie all'insistenza e all'innegabile carisma del protagonista). È vero che tutti hanno dei tratti a volte anche fastidiosi che li caratterizzano: codardia, perversione, avidità etc., questo però non impedisce di affezionarsi a ciascuno di loro.
Riguardo alle animazioni e alla grafica, non sono il punto forte dell'opera, soprattutto nei primi archi, che hanno ormai più di vent'anni, ma sinceramente la storia è talmente bella, che si finisce per non farci quasi caso, e gli ultimi episodi, usciti di recente, hanno ormai risolto questo problema grazie allo sviluppo delle tecnologie.
Giudizio finale: "One Piece" è un anime stupendo; se amate azione e avventura, non potrete non amarlo, ci sono momenti felici e momenti strazianti che vi faranno piangere per ore. Quindi, se siete qui in cerca di consigli, ecco il mio: cominciatelo, non arrendetevi dopo cento episodi. Buon viaggio!
Qui parlo da fan affezionato, che vede l'andazzo che quest'anime ha preso, soprattutto negli ultimi archi narrativi. Non posso dire che sia un anime brutto, ma nemmeno che sia il migliore: vero, ti tiene attaccato allo schermo per i misteri, i personaggi, i paesaggi e i combattimenti, però sta diventando molto ripetitivo, e a volte ci sono dei colpi di scena che non sono colpi di scena, ma sono cose abbastanza ovvie, se si pensa un minimo.
La trama è abbastanza semplice nel complesso, ma secondo me non troppo: nel senso che a volte ha una storia ripetitiva, infatti bisogna solo liberare un'isola da un cattivo o fermare un cattivo dal conquistare l'isola, però, nella maggior parte dei casi, ci sono varie idee per gli archi che sono molto belle e che ho visto poche volte negli anime.
I personaggi sono molto belli, però a volte viene data loro troppa importanza, altre volte li si vede per tre episodi e poi amen, quando in realtà sono importanti. Ho due esempi lampanti per i due casi: nel primo caso, Nami, la quale è la navigatrice, che, ok, è un ruolo importante, però il modo in cui la fanno combattere, con un bastone che controlla il tempo, lo vedo un po' come una forzatura, giusto per non farla essere solo la navigatrice. Invece, un personaggio a cui non viene data quasi nessuna importanza è il fratello di Luffy, Ace, che viene mostrato per tipo due episodi, ma che in realtà per la trama è importantissimo. Non faccio spoiler per chi vuole iniziare a vedere 'sta serie.
Ci sono delle cose in questo anime molto belle: vengono trattati argomenti seri, come lo schiavismo, i colpi di stato, la segregazione razziale, guerre, amicizia, governi dittatoriali e, penso, basta, però usando una metafora nel mondo fantasy; anche i personaggi sono davvero molto belli, e le ambientazioni le adoro, per come sono fantasiose e originali.
Ho però da dire una cosa che non va in questo anime, ovvero come è stato utilizzato Doflamingo. Il modo in cui viene caratterizzato lo adoro, e la sua backstory è bellissima, però viene messo in un arco che ha una trama che non mi piace ed è molto banale, ma ci hanno fatto cento episodi, e manco a dire che i combattimenti sono belli, anche quelli fanno pena. Quindi, ecco una cosa brutta.
Un'altra nota di demerito è come allunghino il brodo con gli episodi, ma, se si tralascia questo, ci si troverà davanti a una bella serie, piena di misteri, bei personaggi e bei paesaggi.
Quindi, tutto 'sto discorso per dire che è bello, ma che non è il miglior anime al mondo, e non si può dire che è il migliore al mondo per quanto ha venduto. Serie consigliata.
La trama è abbastanza semplice nel complesso, ma secondo me non troppo: nel senso che a volte ha una storia ripetitiva, infatti bisogna solo liberare un'isola da un cattivo o fermare un cattivo dal conquistare l'isola, però, nella maggior parte dei casi, ci sono varie idee per gli archi che sono molto belle e che ho visto poche volte negli anime.
I personaggi sono molto belli, però a volte viene data loro troppa importanza, altre volte li si vede per tre episodi e poi amen, quando in realtà sono importanti. Ho due esempi lampanti per i due casi: nel primo caso, Nami, la quale è la navigatrice, che, ok, è un ruolo importante, però il modo in cui la fanno combattere, con un bastone che controlla il tempo, lo vedo un po' come una forzatura, giusto per non farla essere solo la navigatrice. Invece, un personaggio a cui non viene data quasi nessuna importanza è il fratello di Luffy, Ace, che viene mostrato per tipo due episodi, ma che in realtà per la trama è importantissimo. Non faccio spoiler per chi vuole iniziare a vedere 'sta serie.
Ci sono delle cose in questo anime molto belle: vengono trattati argomenti seri, come lo schiavismo, i colpi di stato, la segregazione razziale, guerre, amicizia, governi dittatoriali e, penso, basta, però usando una metafora nel mondo fantasy; anche i personaggi sono davvero molto belli, e le ambientazioni le adoro, per come sono fantasiose e originali.
Ho però da dire una cosa che non va in questo anime, ovvero come è stato utilizzato Doflamingo. Il modo in cui viene caratterizzato lo adoro, e la sua backstory è bellissima, però viene messo in un arco che ha una trama che non mi piace ed è molto banale, ma ci hanno fatto cento episodi, e manco a dire che i combattimenti sono belli, anche quelli fanno pena. Quindi, ecco una cosa brutta.
Un'altra nota di demerito è come allunghino il brodo con gli episodi, ma, se si tralascia questo, ci si troverà davanti a una bella serie, piena di misteri, bei personaggi e bei paesaggi.
Quindi, tutto 'sto discorso per dire che è bello, ma che non è il miglior anime al mondo, e non si può dire che è il migliore al mondo per quanto ha venduto. Serie consigliata.
Immenso, colossale, abissale, fenomenale, magistrale, unico, misterioso, appassionante, imprevedibile, insuperabile. Questi sarebbero solo alcuni degli aggettivi che si potrebbero utilizzare per descrivere "One Piece", la sua trama, i suoi personaggi, le loro vicende e le loro storie, le ambientazioni, le colonne sonore e la profondità dei temi trattati. "One Piece" è come una fusione di "Divina Commedia" di Dante, "Odissea" di Omero, "I fantastici viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift intrecciati con la pirateria, e quindi con romanzi come "Sandokan", "Yolanda" e "L'isola del tesoro", rispettivamente di Emilio Salgari e Robert Louis Stevenson, e di tanti altri viaggi fantastici e reali che si potrebbero leggere e incontrare.
La trama si dischiude a poco a poco e ci mostra i personaggi, i quali appaiono gradualmente con le loro storie, le loro vicende, i loro sogni, aspirazioni. Le ambientazioni sono una fusione di reale, semi-reale, fantastico e semi-fantastico: immensi paesaggi e distese o città enormi con strutture imponenti. Dei personaggi, molti di questi sono frutto di immaginazione, ma altri sono calcati sulla base di personaggi realmente esistiti, i quali hanno scritto la loro storia nel corso della storia del colonialismo e/o in particolare della pirateria. Altri ancora sono ispirati a quelli dei romanzi storici di viaggi fantastici. Le loro vicende prendono piede e si fondono anche con gli eventi che si trovano a dover affrontare, incluso il loro passato. A poco a poco emergono anche verità sempre più sconvolgenti circa il loro passato e i luoghi che li legano a loro. Le vicende cambiano, si susseguono così come le situazioni che si manifestano e che diventano una sorta di ostacolo pesante per gli stessi personaggi. Questi quindi devono maturare, prendere delle decisioni e fare dei cambiamenti decisamente drastici per poter superare certi ostacoli. I risultati delle imprese dei personaggi cambiano l'equilibrio di potere che gestisce il mondo, e quindi anche le amicizie, le alleanze e le inimicizie prendono pieghe inaspettate e tutto si confonde. Ma questa è la pirateria e il suo spirito.
Interessanti sono anche i flashback riguardo ai personaggi che non ci sono più e che vanno ad arricchire ulteriormente la trama e anche lo spessore psicologico dei personaggi presenti e futuri. Questo arricchisce la trama di mistero.
Questo continuo ribaltamento della situazione, fatto di imprevisti, di colpi di scena, di cambi di fazioni e di potere è la quintessenza del mondo di "One Piece". Complimenti al Maestro Oda.
La trama si dischiude a poco a poco e ci mostra i personaggi, i quali appaiono gradualmente con le loro storie, le loro vicende, i loro sogni, aspirazioni. Le ambientazioni sono una fusione di reale, semi-reale, fantastico e semi-fantastico: immensi paesaggi e distese o città enormi con strutture imponenti. Dei personaggi, molti di questi sono frutto di immaginazione, ma altri sono calcati sulla base di personaggi realmente esistiti, i quali hanno scritto la loro storia nel corso della storia del colonialismo e/o in particolare della pirateria. Altri ancora sono ispirati a quelli dei romanzi storici di viaggi fantastici. Le loro vicende prendono piede e si fondono anche con gli eventi che si trovano a dover affrontare, incluso il loro passato. A poco a poco emergono anche verità sempre più sconvolgenti circa il loro passato e i luoghi che li legano a loro. Le vicende cambiano, si susseguono così come le situazioni che si manifestano e che diventano una sorta di ostacolo pesante per gli stessi personaggi. Questi quindi devono maturare, prendere delle decisioni e fare dei cambiamenti decisamente drastici per poter superare certi ostacoli. I risultati delle imprese dei personaggi cambiano l'equilibrio di potere che gestisce il mondo, e quindi anche le amicizie, le alleanze e le inimicizie prendono pieghe inaspettate e tutto si confonde. Ma questa è la pirateria e il suo spirito.
Interessanti sono anche i flashback riguardo ai personaggi che non ci sono più e che vanno ad arricchire ulteriormente la trama e anche lo spessore psicologico dei personaggi presenti e futuri. Questo arricchisce la trama di mistero.
Questo continuo ribaltamento della situazione, fatto di imprevisti, di colpi di scena, di cambi di fazioni e di potere è la quintessenza del mondo di "One Piece". Complimenti al Maestro Oda.
"One Piece" da piccolo non mi piaceva, infatti in TV non lo guardavo mai e passavo ad altri canali. Ma durante la quarantena c'era noia, e l'ho iniziato semplicemente perché volevo "conoscere i nomi dei componenti della ciurma", senza sapere né di cosa parlasse né della lunghezza, fino a diventare il mio anime preferito.
La trama non è per nulla scontata, e mi piace il fatto che eventi accaduti svariati episodi prima si ricolleghino anche nelle saghe più recenti in modo che tutto torni, la caratterizzazione è una delle migliori che abbia visto e ogni saga parla di qualcosa di diverso, quindi non risulterà mai ripetitiva. "One Piece" non può essere considerato bambinesco anche per i temi che tratta, per esempio la schiavitù, a partire da Arlong, per poi essere ripresa all'isola degli uomini-pesce con Fisher Tiger e i pirati del sole. Una cosa che impedisce a certa gente di iniziare "One Piece" è la lunghezza o il fatto che le animazioni non sono il massimo all'inizio, mentre secondo me il tutto dovrebbe passare in secondo piano e concentrarsi sui punti forti di "One Piece", che sono: la trama (intricata e collegata) e il worldbuiling, che non è secondo a nessuno.
La trama non è per nulla scontata, e mi piace il fatto che eventi accaduti svariati episodi prima si ricolleghino anche nelle saghe più recenti in modo che tutto torni, la caratterizzazione è una delle migliori che abbia visto e ogni saga parla di qualcosa di diverso, quindi non risulterà mai ripetitiva. "One Piece" non può essere considerato bambinesco anche per i temi che tratta, per esempio la schiavitù, a partire da Arlong, per poi essere ripresa all'isola degli uomini-pesce con Fisher Tiger e i pirati del sole. Una cosa che impedisce a certa gente di iniziare "One Piece" è la lunghezza o il fatto che le animazioni non sono il massimo all'inizio, mentre secondo me il tutto dovrebbe passare in secondo piano e concentrarsi sui punti forti di "One Piece", che sono: la trama (intricata e collegata) e il worldbuiling, che non è secondo a nessuno.
Non c'è proprio niente da dire, "One Piece" è e rimarrà sempre una grandissima opera d'arte.
La maggioranza dei personaggi sono ben caratterizzati, senza risultare banali o inopportuni. All'inizio la trama può anche sembrare banale, ma, man mano che si va avanti, si scoprono centinaia di dettagli e minuziosi misteri che infittiscono e arricchiscono la trama. Non ascoltate le persone che dicono che "One Piece" è infantile: solo perché ha una grafica discutibile e magari certe volte il comportamento dei protagonisti è un po' immaturo, non vuol dire che sia un anime da cestinare.
Lo consiglio vivamente a tutti coloro a cui piacciano gli shonen lunghi e impegnativi!
La maggioranza dei personaggi sono ben caratterizzati, senza risultare banali o inopportuni. All'inizio la trama può anche sembrare banale, ma, man mano che si va avanti, si scoprono centinaia di dettagli e minuziosi misteri che infittiscono e arricchiscono la trama. Non ascoltate le persone che dicono che "One Piece" è infantile: solo perché ha una grafica discutibile e magari certe volte il comportamento dei protagonisti è un po' immaturo, non vuol dire che sia un anime da cestinare.
Lo consiglio vivamente a tutti coloro a cui piacciano gli shonen lunghi e impegnativi!
"Vale davvero la pena iniziare «One Piece» nel 2021?" È un pensiero che frulla nella testa di molti neofiti e non, un quesito che tutti gli amanti dei battle shonen targati Shonen Jump che non hanno avuto (ancora) occasione di confrontarsi con l'adattamento del manga del maestro Oda si sono posti almeno una volta.
Credo che la risposta non sia univoca e universale, ma ovviamente soggettiva e personale: ognuno in qualche angolo del proprio cuore o della propria mente già ha una parvenza di essa, con questa recensione (se avrete la voglia e la pazienza di leggerla) cercherò come Socrate con la sua maieutica di aiutarvi a stabilire se nel vostro caso valga la pena o meno di approcciarsi a "One Piece", proponendovi la mia analisi sull'opera e sul viaggio che essa rappresenta.
Eviterò di riassumere la trama, disponibile anche qui su AnimeClick.it nella sinossi dell'anime e del manga.
Partiamo da un aspetto fondamentale: al momento della stesura di questa recensione l'anime conta 968 episodi da ventiquattro minuti ciascuno. Ora, è possibile interpretare la cosa in due modi: il primo e più comune pensiero è: "Sono troppi, non riuscirei mai a mettermi in pari"; l'altro, assai più raro, è: "Meglio, sarà un viaggio che mi terrà compagnia per molto tempo".
Come al solito, la verità si trova nel mezzo, entrambi i pensieri hanno delle motivazioni che li rendono validi: 968 (and counting) episodi sono decisamente molti, ed è un aspetto che ha scoraggiato anche me più e più volte, mentre percorrevo il mio viaggio con Luffy e la sua ciurma, alla ricerca del tesoro del Re dei Pirati. Arrivato all'ultimo arco narrativo (tuttora in corso), mi sono però reso conto che avrei voluto che il mio viaggio non si interrompesse: "One Piece" era diventato un momento della mia quotidianità, e sapere che in poco tempo tutto questo sarebbe stato sostituito da un solo episodio la domenica mi ha reso un po' triste e mi ha indotto a pensare: "Forse mi sarei dovuto godere di più il viaggio, senza pensare al finale".
Se avete intenzione di cominciare "One Piece", ma siete scoraggiati dal numero di episodi, vi esorto a buttarvi senza pensarci su: come preannunciato, ciò che rende questa opera speciale è proprio la sua interminabile durata, che ai miei occhi, dopo molte riflessioni, non sembrerà qualcosa di negativo, ma anzi vi permetterà di empatizzare molto con i personaggi, la storia e il worldbuilding dell'anime.
"One Piece" non va vissuto come qualcosa con cui "bisogna assolutamente mettersi in pari al più presto", ma piuttosto come un lungo viaggio che vi accompagnerà per molto tempo, standovi accanto nella vostra maturazione a livello umano con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni. È come la stella polare per i navigatori, un punto di riferimento, che sarà sempre lì indipendentemente da tutto.
"One Piece" si presenta come un battle shonen classico, ma, andando avanti con la storia, riesce ad evolversi e a toccare temi importanti e non scontati, oltre a far scorrere qualche lacrimuccia: non è solo la storia di Luffy che cerca il tesoro del Re dei Pirati, è molto di più. Il capitano dei pirati di Cappello di Paglia accoglie nella sua ciurma personaggi unici, con cui (proprio grazie alla lunga durata dell'opera) si instaura un legame forte e indissolubile. La maggior parte dei membri dei pirati di Cappello di Paglia viene introdotta con uno schema abbastanza ricorrente: un arco narrativo che fa luce sul loro passato, sulla storia e sul mondo in cui è ambientata l'opera. Ognuno di questi archi è unico e introduce temi importanti, quali il valore della vita, il bene e il male (e il sottile filo che li separa), la giustizia, il rispetto di sé stessi e degli altri, l'amore fraterno e non solo: alcuni tematiche sono introspettive e offrono spunti di riflessione, ma ovviamente ricordatevi che la natura di "One Piece" è e resta quella di un battle shonen, seppur molto maturo a mio avviso.
Man mano che la storia procede, si fa luce sui misteri che avvolgono il mondo della serie. Uno dei punti di forza dell'opera è la grande speculazione proprio su quest'ultimi, per mantenere alta l'attenzione dello spettatore, sempre catturato dalla voglia di informazioni che lentamente gli vengono proposte, accompagnandolo in una ricostruzione del passato e degli intrighi del presente: il tutto senza mai correre, ovviamente, per mantenere costante il bisogno di sapere e creare un clima di tensione che esplode nei momenti topici, con rivelazioni scioccanti e momenti epici.
Passando al comparto tecnico, parto da un piccolo tasto dolente: il doppiaggio italiano (ovviamente, data la mole di episodi) non è completo, e di 968 episodi al momento ne sono stati coperti 578, anche se la doppiatrice di Nami ha rivelato che il cast è tornato in studio per riprendere a doppiare (evviva!). Sapendo che non mi sarei fermato alla puntata 578, personalmente ho scelto di iniziare "One Piece" in lingua originale sottotitolato, per evitare di dover cambiare dopo quasi seicento episodi, in cui sicuramente avrei ormai associato ai personaggi le voci italiane.
Le animazioni sono sempre di alta qualità ed è interessante vedere il loro evolversi, perché in ormai quasi ventidue anni di messa in onda esse si sono evolute più e più volte, in maniera graduale: pensate che fino all'episodio 206, il formato del video è 4:3 e non 16:9!
Le colonne sonore sono sempre molto calzanti, enfatizzano il momento e risultano ormai iconiche: andando avanti, ne vengono introdotte sempre di nuove, che non stonano mai con il mood e si adattano all'armonia della storia e dei momenti.
Ultima considerazione, probabilmente l'unico vero aspetto negativo: il ritmo di "One Piece" è estremamente lento. Mediamente, circa un capitolo manga da diciannove pagine in un episodio da ventiquattro minuti, e la cosa va peggiorando negli ultimi archi, dove il rateo scende ancora di più a circa dieci/undici pagine ad episodio, per mantenere una distanza dal manga (che il maestro Oda porta avanti ormai da ventiquattro anni al momento della stesura di questa recensione) ed evitare filler: i primi archi in realtà ne presentano alcuni, anche abbastanza gradevoli, mentre gli ultimi ne sono totalmente sprovvisti, visto il rallentamento del ritmo rispetto alla controparte cartacea; il numero di episodi non canonici è al momento 99 su 968, circa il 10%.
Per la distribuzione: al momento, oltre alle edizioni home video della metà degli anni 2000, il portale legale di anime Crunchyroll sta procedendo al recupero della serie, proponendo nuovi archi ogni stagione (al momento della recensione sono disponibili i primi 206 episodi e quelli dal 921 in poi) per gli abbonati al servizio premium; altrimenti, la serie è disponibile per intero sul fansub OPF-Italia, totalmente e in alta qualità.
Traendo le considerazioni finali, "One Piece" è un viaggio che accompagna chi gli si avvicina, non va pensato come un'opera da completare in fretta e furia, ma come un compagno di avventure con cui condividere sogni ed emozioni. Regala momenti epici, allegria, tristezza, rabbia e instaura un legame unico con lo spettatore, che viene coinvolto appieno nelle avventure della ciurma di Cappello di Paglia.
Credo che la risposta non sia univoca e universale, ma ovviamente soggettiva e personale: ognuno in qualche angolo del proprio cuore o della propria mente già ha una parvenza di essa, con questa recensione (se avrete la voglia e la pazienza di leggerla) cercherò come Socrate con la sua maieutica di aiutarvi a stabilire se nel vostro caso valga la pena o meno di approcciarsi a "One Piece", proponendovi la mia analisi sull'opera e sul viaggio che essa rappresenta.
Eviterò di riassumere la trama, disponibile anche qui su AnimeClick.it nella sinossi dell'anime e del manga.
Partiamo da un aspetto fondamentale: al momento della stesura di questa recensione l'anime conta 968 episodi da ventiquattro minuti ciascuno. Ora, è possibile interpretare la cosa in due modi: il primo e più comune pensiero è: "Sono troppi, non riuscirei mai a mettermi in pari"; l'altro, assai più raro, è: "Meglio, sarà un viaggio che mi terrà compagnia per molto tempo".
Come al solito, la verità si trova nel mezzo, entrambi i pensieri hanno delle motivazioni che li rendono validi: 968 (and counting) episodi sono decisamente molti, ed è un aspetto che ha scoraggiato anche me più e più volte, mentre percorrevo il mio viaggio con Luffy e la sua ciurma, alla ricerca del tesoro del Re dei Pirati. Arrivato all'ultimo arco narrativo (tuttora in corso), mi sono però reso conto che avrei voluto che il mio viaggio non si interrompesse: "One Piece" era diventato un momento della mia quotidianità, e sapere che in poco tempo tutto questo sarebbe stato sostituito da un solo episodio la domenica mi ha reso un po' triste e mi ha indotto a pensare: "Forse mi sarei dovuto godere di più il viaggio, senza pensare al finale".
Se avete intenzione di cominciare "One Piece", ma siete scoraggiati dal numero di episodi, vi esorto a buttarvi senza pensarci su: come preannunciato, ciò che rende questa opera speciale è proprio la sua interminabile durata, che ai miei occhi, dopo molte riflessioni, non sembrerà qualcosa di negativo, ma anzi vi permetterà di empatizzare molto con i personaggi, la storia e il worldbuilding dell'anime.
"One Piece" non va vissuto come qualcosa con cui "bisogna assolutamente mettersi in pari al più presto", ma piuttosto come un lungo viaggio che vi accompagnerà per molto tempo, standovi accanto nella vostra maturazione a livello umano con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni. È come la stella polare per i navigatori, un punto di riferimento, che sarà sempre lì indipendentemente da tutto.
"One Piece" si presenta come un battle shonen classico, ma, andando avanti con la storia, riesce ad evolversi e a toccare temi importanti e non scontati, oltre a far scorrere qualche lacrimuccia: non è solo la storia di Luffy che cerca il tesoro del Re dei Pirati, è molto di più. Il capitano dei pirati di Cappello di Paglia accoglie nella sua ciurma personaggi unici, con cui (proprio grazie alla lunga durata dell'opera) si instaura un legame forte e indissolubile. La maggior parte dei membri dei pirati di Cappello di Paglia viene introdotta con uno schema abbastanza ricorrente: un arco narrativo che fa luce sul loro passato, sulla storia e sul mondo in cui è ambientata l'opera. Ognuno di questi archi è unico e introduce temi importanti, quali il valore della vita, il bene e il male (e il sottile filo che li separa), la giustizia, il rispetto di sé stessi e degli altri, l'amore fraterno e non solo: alcuni tematiche sono introspettive e offrono spunti di riflessione, ma ovviamente ricordatevi che la natura di "One Piece" è e resta quella di un battle shonen, seppur molto maturo a mio avviso.
Man mano che la storia procede, si fa luce sui misteri che avvolgono il mondo della serie. Uno dei punti di forza dell'opera è la grande speculazione proprio su quest'ultimi, per mantenere alta l'attenzione dello spettatore, sempre catturato dalla voglia di informazioni che lentamente gli vengono proposte, accompagnandolo in una ricostruzione del passato e degli intrighi del presente: il tutto senza mai correre, ovviamente, per mantenere costante il bisogno di sapere e creare un clima di tensione che esplode nei momenti topici, con rivelazioni scioccanti e momenti epici.
Passando al comparto tecnico, parto da un piccolo tasto dolente: il doppiaggio italiano (ovviamente, data la mole di episodi) non è completo, e di 968 episodi al momento ne sono stati coperti 578, anche se la doppiatrice di Nami ha rivelato che il cast è tornato in studio per riprendere a doppiare (evviva!). Sapendo che non mi sarei fermato alla puntata 578, personalmente ho scelto di iniziare "One Piece" in lingua originale sottotitolato, per evitare di dover cambiare dopo quasi seicento episodi, in cui sicuramente avrei ormai associato ai personaggi le voci italiane.
Le animazioni sono sempre di alta qualità ed è interessante vedere il loro evolversi, perché in ormai quasi ventidue anni di messa in onda esse si sono evolute più e più volte, in maniera graduale: pensate che fino all'episodio 206, il formato del video è 4:3 e non 16:9!
Le colonne sonore sono sempre molto calzanti, enfatizzano il momento e risultano ormai iconiche: andando avanti, ne vengono introdotte sempre di nuove, che non stonano mai con il mood e si adattano all'armonia della storia e dei momenti.
Ultima considerazione, probabilmente l'unico vero aspetto negativo: il ritmo di "One Piece" è estremamente lento. Mediamente, circa un capitolo manga da diciannove pagine in un episodio da ventiquattro minuti, e la cosa va peggiorando negli ultimi archi, dove il rateo scende ancora di più a circa dieci/undici pagine ad episodio, per mantenere una distanza dal manga (che il maestro Oda porta avanti ormai da ventiquattro anni al momento della stesura di questa recensione) ed evitare filler: i primi archi in realtà ne presentano alcuni, anche abbastanza gradevoli, mentre gli ultimi ne sono totalmente sprovvisti, visto il rallentamento del ritmo rispetto alla controparte cartacea; il numero di episodi non canonici è al momento 99 su 968, circa il 10%.
Per la distribuzione: al momento, oltre alle edizioni home video della metà degli anni 2000, il portale legale di anime Crunchyroll sta procedendo al recupero della serie, proponendo nuovi archi ogni stagione (al momento della recensione sono disponibili i primi 206 episodi e quelli dal 921 in poi) per gli abbonati al servizio premium; altrimenti, la serie è disponibile per intero sul fansub OPF-Italia, totalmente e in alta qualità.
Traendo le considerazioni finali, "One Piece" è un viaggio che accompagna chi gli si avvicina, non va pensato come un'opera da completare in fretta e furia, ma come un compagno di avventure con cui condividere sogni ed emozioni. Regala momenti epici, allegria, tristezza, rabbia e instaura un legame unico con lo spettatore, che viene coinvolto appieno nelle avventure della ciurma di Cappello di Paglia.
"One Piece" è un'opera lunghissima di Eiichirō Oda, carica di combattimenti, risate e scorribande, vista l'era della pirateria di cui tratta. Opera quasi mai incoerente, con dettagli che nel tempo a volte si riveleranno super-importanti, facendoti così prestare più attenzione ancora a quello che si sta guardando/leggendo. Poteri sconfinati e innumerevoli, grazie ai Frutti del Diavolo, rendono il tutto più interessante, perché non si sa mai chi hai di fronte, ma l'ironia dell'autore nel regalare poteri incredibili dopo aver mangiato questi "frutti" fa poi perdere la capacità di nuotare al possessore... Per poi andare per mare a fare il pirata!
Molto divertente per quasi tutta la parte della storia, l'avventatezza del protagonista rende il tutto più interessante, divertente e incasinato, protagonista che agisce sempre per una causa che ritiene giusta, e quindi nei suoi modi di fare in alcuni momenti "sconvolge" l'ordine naturale delle cose e a volte i lettori o gli spettatori stessi. Io stesso in certe situazioni, prima di rendermene conto, avevo le mani tra i capelli o le mani intrecciate, sperando che andasse tutto per il meglio. Questo perché è un'opera che trasmette emozioni, modi di pensare, facendo sì che chi lo guarda o legge possa (anche prevedendo già cosa sta per succedere in certe occasioni) fare il tifo per la ciurma di Cappello di Paglia.
Non vedo l'ora di continuare a seguirne gli sviluppi! Spero che continui così, Eiichirō Oda.
Molto divertente per quasi tutta la parte della storia, l'avventatezza del protagonista rende il tutto più interessante, divertente e incasinato, protagonista che agisce sempre per una causa che ritiene giusta, e quindi nei suoi modi di fare in alcuni momenti "sconvolge" l'ordine naturale delle cose e a volte i lettori o gli spettatori stessi. Io stesso in certe situazioni, prima di rendermene conto, avevo le mani tra i capelli o le mani intrecciate, sperando che andasse tutto per il meglio. Questo perché è un'opera che trasmette emozioni, modi di pensare, facendo sì che chi lo guarda o legge possa (anche prevedendo già cosa sta per succedere in certe occasioni) fare il tifo per la ciurma di Cappello di Paglia.
Non vedo l'ora di continuare a seguirne gli sviluppi! Spero che continui così, Eiichirō Oda.
(Attualmente in corso con 936 episodi)
La mia prima recensione (che in realtà ho fatto all'episodio 929 e che ho dovuto riscrivere per correggere), come facevo a non farla sulla mia opera preferita? Leggo molte recensioni negative di gente che ha capito ben poco di "One Piece" e che magari avrà visto cinquanta episodi, di gente che si basa su critiche di altri senza un fondo logico. Ed è qui che dico tra me e me: "One Piece non è per tutti!". Opera mastodontica, spettacolare, non adatta a chi cerca solo le mazzate, perché "One Piece" non punta a questo, punta a ben altro: la macro-trama, che si nasconde sotto lo schema "da isola in isola" da classico battle shonen. Non è solo botte, è viaggio, esplorazione, e pullula di significati, argomenti che rispecchiano appieno la realtà. Davvero questa è una delle opere più complete (fatta eccezione per il romance che è assente) ed è quella che più mi è entrata nel cuore in assoluto. Il motivo? "One Piece" offre innanzitutto un'ambientazione piratesca, un mondo governato dall'era della pirateria: persone che sognano la libertà e la ricchezza, persone che vogliono impedirlo e persone che fungono da ruoli minori ma comunque importanti. Un mondo in cui ci sono poteri come i Frutti del Diavolo, che però fanno perdere la capacità di nuotare e ancora non sappiamo perché, e l'haki, due poteri interessanti di cui ancora non abbiamo visto il limite.
Inizialmente la trama sembra semplice, essendo che parla di un ragazzino che vuole diventare il re dei pirati, ma ecco che con il passare degli episodi ci stupisce: circa mille personaggi gestiti bene, molti dei quali caratterizzati e gestiti benissimo, backstory mostruose, temi che rispecchiano la realtà come la schiavitù, il razzismo, i tradimenti, i complotti, l'amicizia, "l'amore" che c'è tra persone consanguinee e non, per non parlare dei misteri e dei personaggi altrettanto misteriosi. È un ottimo mix di comicità e drammaticità: può far sbellicare dalle risate, ma può far anche piangere. Dopo tutti questi episodi e capitoli, riesce ancora ad attirare l'attenzione e la curiosità dei fan... e poi, ammettiamolo: tutti noi ci siamo affezionati ai protagonisti e ai personaggi, e lasciarli sarà bruttissimo. "One Piece" non è un normale battle shonen, copre molti generi. Oda riesce a collegare eventi a distanza di molti capitoli e riesce a far rimanere l'opera coerente anche dopo quasi cento capitoli. Unica pecca è l'assenza di romance, che spero verrà un po' colmata, e ha la particolarità di essere lento (soprattutto l'anime), ma anche la lentezza è necessaria per mettere le basi per creare ottime saghe e portare avanti la macro-trama.
Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare incoerenze, tranne forse un paio di poca importanza. Le opening sono bellissime e le OST anche. I disegni stanno migliorando sempre di più, e spero migliori anche l'opera.
Voto: 9. Perché non do 10 come ho fatto nella recensione del manga? Semplicemente perché l'anime di "One Piece" è molto inferiore al manga, dal post time-skip è molto più lento, allunga sempre e a volte fino allo sfinimento, e quindi alterando e rendendo tutto più inverosimile, forzato o incoerente (come nello scontro contro Katakuri), ha censure non di poco conto, ha delle differenze con il manga anche se non gravissime, e attualmente la Toei sta inserendo molti colori e le aure alla "Dragonball", cosa iniziata da Whole Cake Island e che nel manga non c'è. Sono cose che fanno mal interpretare eventi o anche il manga stesso, che non c'entra. Tutto questo succede appunto dal post time-skip, sicuramente perché l'anime è troppo vicino al manga e perché vogliono guadagnare. Tuttavia non lo reputo uno schifo come sostengono i fan del manga, in giro c'è di sicuramente di peggio, e nonostante questi difetti l'anime mi ha dato emozioni indescrivibili, senza contare il fatto che ci sono cresciuta e ogni volta mi emoziono quando immagino un capitolo del manga adattato in anime. Anche per questo motivo ho messo 9, ma il 10 secondo me lo merita il manga.
Amerò sempre quest'opera.
La mia prima recensione (che in realtà ho fatto all'episodio 929 e che ho dovuto riscrivere per correggere), come facevo a non farla sulla mia opera preferita? Leggo molte recensioni negative di gente che ha capito ben poco di "One Piece" e che magari avrà visto cinquanta episodi, di gente che si basa su critiche di altri senza un fondo logico. Ed è qui che dico tra me e me: "One Piece non è per tutti!". Opera mastodontica, spettacolare, non adatta a chi cerca solo le mazzate, perché "One Piece" non punta a questo, punta a ben altro: la macro-trama, che si nasconde sotto lo schema "da isola in isola" da classico battle shonen. Non è solo botte, è viaggio, esplorazione, e pullula di significati, argomenti che rispecchiano appieno la realtà. Davvero questa è una delle opere più complete (fatta eccezione per il romance che è assente) ed è quella che più mi è entrata nel cuore in assoluto. Il motivo? "One Piece" offre innanzitutto un'ambientazione piratesca, un mondo governato dall'era della pirateria: persone che sognano la libertà e la ricchezza, persone che vogliono impedirlo e persone che fungono da ruoli minori ma comunque importanti. Un mondo in cui ci sono poteri come i Frutti del Diavolo, che però fanno perdere la capacità di nuotare e ancora non sappiamo perché, e l'haki, due poteri interessanti di cui ancora non abbiamo visto il limite.
Inizialmente la trama sembra semplice, essendo che parla di un ragazzino che vuole diventare il re dei pirati, ma ecco che con il passare degli episodi ci stupisce: circa mille personaggi gestiti bene, molti dei quali caratterizzati e gestiti benissimo, backstory mostruose, temi che rispecchiano la realtà come la schiavitù, il razzismo, i tradimenti, i complotti, l'amicizia, "l'amore" che c'è tra persone consanguinee e non, per non parlare dei misteri e dei personaggi altrettanto misteriosi. È un ottimo mix di comicità e drammaticità: può far sbellicare dalle risate, ma può far anche piangere. Dopo tutti questi episodi e capitoli, riesce ancora ad attirare l'attenzione e la curiosità dei fan... e poi, ammettiamolo: tutti noi ci siamo affezionati ai protagonisti e ai personaggi, e lasciarli sarà bruttissimo. "One Piece" non è un normale battle shonen, copre molti generi. Oda riesce a collegare eventi a distanza di molti capitoli e riesce a far rimanere l'opera coerente anche dopo quasi cento capitoli. Unica pecca è l'assenza di romance, che spero verrà un po' colmata, e ha la particolarità di essere lento (soprattutto l'anime), ma anche la lentezza è necessaria per mettere le basi per creare ottime saghe e portare avanti la macro-trama.
Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare incoerenze, tranne forse un paio di poca importanza. Le opening sono bellissime e le OST anche. I disegni stanno migliorando sempre di più, e spero migliori anche l'opera.
Voto: 9. Perché non do 10 come ho fatto nella recensione del manga? Semplicemente perché l'anime di "One Piece" è molto inferiore al manga, dal post time-skip è molto più lento, allunga sempre e a volte fino allo sfinimento, e quindi alterando e rendendo tutto più inverosimile, forzato o incoerente (come nello scontro contro Katakuri), ha censure non di poco conto, ha delle differenze con il manga anche se non gravissime, e attualmente la Toei sta inserendo molti colori e le aure alla "Dragonball", cosa iniziata da Whole Cake Island e che nel manga non c'è. Sono cose che fanno mal interpretare eventi o anche il manga stesso, che non c'entra. Tutto questo succede appunto dal post time-skip, sicuramente perché l'anime è troppo vicino al manga e perché vogliono guadagnare. Tuttavia non lo reputo uno schifo come sostengono i fan del manga, in giro c'è di sicuramente di peggio, e nonostante questi difetti l'anime mi ha dato emozioni indescrivibili, senza contare il fatto che ci sono cresciuta e ogni volta mi emoziono quando immagino un capitolo del manga adattato in anime. Anche per questo motivo ho messo 9, ma il 10 secondo me lo merita il manga.
Amerò sempre quest'opera.
Difficile racchiudere un'opera mastodontica come "One Piece" in poche parole.
Non servono molte presentazioni, parliamo di uno degli shonen più conosciuti e del manga più venduto della storia. Le vicende narrano delle avventure piratesche di Monkey D. Luffy e la sua ciurma di pirati, in cerca del grande tesoro: il One Piece. Si verranno a conoscere personaggi caratteristici e particolari, e si vedrà da subito la grande fantasia di Eiichiro Oda, l'autore. La serie riesce ad essere al contempo leggera, con gag divertenti, ma anche seria e riflessiva, trattando diverse tematiche, arrivando più volte anche a commuovere. Un altro punto forte è sicuramente avere tutto in un unico shonen: si passa dall'isola dei giganti a quella invernale, dalle atmosfere horror e fiabesche a deserti, isole nel cielo, fino al Giappone feudale. Si tratta di una vera e propria epopea, che sicuramente ha qualche momento meno riuscito, avendo al momento oltre 900 episodi, ma che non scalfisce assolutamente la validità dell'opera.
Per me, lo shonen definitivo.
Non servono molte presentazioni, parliamo di uno degli shonen più conosciuti e del manga più venduto della storia. Le vicende narrano delle avventure piratesche di Monkey D. Luffy e la sua ciurma di pirati, in cerca del grande tesoro: il One Piece. Si verranno a conoscere personaggi caratteristici e particolari, e si vedrà da subito la grande fantasia di Eiichiro Oda, l'autore. La serie riesce ad essere al contempo leggera, con gag divertenti, ma anche seria e riflessiva, trattando diverse tematiche, arrivando più volte anche a commuovere. Un altro punto forte è sicuramente avere tutto in un unico shonen: si passa dall'isola dei giganti a quella invernale, dalle atmosfere horror e fiabesche a deserti, isole nel cielo, fino al Giappone feudale. Si tratta di una vera e propria epopea, che sicuramente ha qualche momento meno riuscito, avendo al momento oltre 900 episodi, ma che non scalfisce assolutamente la validità dell'opera.
Per me, lo shonen definitivo.
È un anime a dir poco pessimo, che ancora dopo troppi anni continua a proporre filler dopo filler senza mai arrivare a una conclusione. Un anime davvero noioso, a mio parere: l'idea iniziale poteva essere intrigante, se gestita bene, peccato che già dopo le prime saghe tutto diventa troppo ripetitivo e scontato; la trama è troppo, troppo lenta, e non succede nulla per infiniti episodi, gli scontri sono quasi sempre banali, tutti si svolgono pressoché alla stessa maniera, con i soliti power up di turno a caso solo per far vincere i "buoni". Altro punto decisamente negativo sono i personaggi, davvero uno peggio dell'altro, i soliti stereotipi di personaggi infantili e ridicoli, che troppo spesso perdono un mucchio di tempo in scenette stupide o di fanservice inutile e insopportabile.
Sinceramente, a un certo punto ho smesso di seguirlo, perché davvero ero troppo annoiato/infastidito dalla gestione dell'anime. È chiaro come ai produttori ormai della serie non interessi più granché, è diventata solamente una ricchissima fonte di guadagno e poco altro, personalmente credo che dovesse terminare già da un bel pezzo.
Voto finale: 3
Sinceramente, a un certo punto ho smesso di seguirlo, perché davvero ero troppo annoiato/infastidito dalla gestione dell'anime. È chiaro come ai produttori ormai della serie non interessi più granché, è diventata solamente una ricchissima fonte di guadagno e poco altro, personalmente credo che dovesse terminare già da un bel pezzo.
Voto finale: 3
"Pirati siamo noi, all'arrembaggio!": chi segue "One Piece" sulle reti locali sin dall'inizio si ricorda bene la prima sigla trascinante dell'anime. Un anime che ha un record invidiabile: più di 900 puntate, ed è quasi sul punto di sfondare il tetto della millesima puntata, roba da pazzi. Per non contare i vari film, ma qui parliamo solo della serie animata.
Una gran serie, molto ben realizzata, pur coi suoi alti e bassi, inevitabili in vent'anni. Spesso, per necessità, è stata riempita di episodi filler che non ci sono nel manga, ma assai divertenti e che non tradiscono lo spirito della serie. Se devo scegliere, il filler della Fortezza Navarone è uno dei migliori. A volte ci sono interruzioni lunghe, come l'entrata a Enies Lobby piena di episodi filler, quelli sì fastidiosi perché pieni di flashback, per cercare di guadagnare tempo: un espediente che sarà ripetuto dopo la saga del Reverie. Quelli sì che sono allunga-brodo. Almeno potranno raccontare qualcosa a chi guarda la serie per la prima volta, ma per gli altri è una tortura infinita.
Nel corso degli anni ci sono state ben ventitré sigle originali, tra cui preferisco quella di Enies Lobby, la sesta ("Brand New World"). Le animazioni sono anch'esse cambiate nel corso degli anni: personalmente preferisco quelle dei primi episodi (beh, i primi 500, va'), mentre adesso si fa un'animazione coi disegni molto naif che non sono di mio gusto, ma è comunque guardabile.
Adesso le puntate sono diventate molto lente: quello che avviene in un episodio del manga può essere raccontato in dieci puntate dell'anime, tra filler e approfondimenti (anche perché ormai sono troppo vicini alla produzione del manga, senza contare le interruzioni croniche di Oda). Un altro difetto grave dell'anime è quello di alterare alcuni rapporti rispetto al manga, soprattutto quello tra Sanji e Nami, facendoli apparire come una coppia attraverso l'inserimento di scene inesistenti nel manga o addirittura alterando diverse scene del manga, creando una relazione che non esiste nell'originale.
Per questi difetti non posso dare 10 all'anime, come ho dato al manga.
Una gran serie, molto ben realizzata, pur coi suoi alti e bassi, inevitabili in vent'anni. Spesso, per necessità, è stata riempita di episodi filler che non ci sono nel manga, ma assai divertenti e che non tradiscono lo spirito della serie. Se devo scegliere, il filler della Fortezza Navarone è uno dei migliori. A volte ci sono interruzioni lunghe, come l'entrata a Enies Lobby piena di episodi filler, quelli sì fastidiosi perché pieni di flashback, per cercare di guadagnare tempo: un espediente che sarà ripetuto dopo la saga del Reverie. Quelli sì che sono allunga-brodo. Almeno potranno raccontare qualcosa a chi guarda la serie per la prima volta, ma per gli altri è una tortura infinita.
Nel corso degli anni ci sono state ben ventitré sigle originali, tra cui preferisco quella di Enies Lobby, la sesta ("Brand New World"). Le animazioni sono anch'esse cambiate nel corso degli anni: personalmente preferisco quelle dei primi episodi (beh, i primi 500, va'), mentre adesso si fa un'animazione coi disegni molto naif che non sono di mio gusto, ma è comunque guardabile.
Adesso le puntate sono diventate molto lente: quello che avviene in un episodio del manga può essere raccontato in dieci puntate dell'anime, tra filler e approfondimenti (anche perché ormai sono troppo vicini alla produzione del manga, senza contare le interruzioni croniche di Oda). Un altro difetto grave dell'anime è quello di alterare alcuni rapporti rispetto al manga, soprattutto quello tra Sanji e Nami, facendoli apparire come una coppia attraverso l'inserimento di scene inesistenti nel manga o addirittura alterando diverse scene del manga, creando una relazione che non esiste nell'originale.
Per questi difetti non posso dare 10 all'anime, come ho dato al manga.
L'anime si presenta sin dal primo episodio con personaggi ben costruiti, con solide motivazioni e di cui si capiranno le storie nei minimi particolari, la storia è coinvolgente, molto profonda e ben fatta, con motivazioni di buoni e cattivi tutt'altro che banali.
Dal punto di vista visivo partiamo con una grafica un po' retrò anche se veramente ben fatta, ma dall'episodio 490 circa avremo una evoluzione dello stile visivo che ci porterà ad avere animazioni moderne e complesse.
Lo consiglierei a una fetta di pubblico che va dagli otto ai sedici anni, e lo proporrei come una scelta molto valida tra tutti gli altri anime là fuori.
Dal punto di vista visivo partiamo con una grafica un po' retrò anche se veramente ben fatta, ma dall'episodio 490 circa avremo una evoluzione dello stile visivo che ci porterà ad avere animazioni moderne e complesse.
Lo consiglierei a una fetta di pubblico che va dagli otto ai sedici anni, e lo proporrei come una scelta molto valida tra tutti gli altri anime là fuori.
È il mio anime preferito in assoluto: la grafica continua a diventare sempre più bella e la trama rimane sempre al top, così come i personaggi. Consiglio vivamente a chi non lo ha ancora guardato di vedere ogni singolo episodio, perché non sapete cosa vi state perdendo. Quello che mi ha colpito di più sono tutti i personaggi, il loro carattere, il "design" di come sono fatti, la voce, tutte queste caratteristiche messe insieme rendono magnifici questi personaggi.
Grazie Oda-sensei di aver inventato "One Piece", continua così, ti supporto e continuerò a supportarti.
Grazie Oda-sensei di aver inventato "One Piece", continua così, ti supporto e continuerò a supportarti.
Sicuramente è una delle mie opere preferite, se non si rovinerà con il finale. Mi è sempre piaciuto, sia all'inizio, quando la qualità grafica lasciava a desiderare, fino ad oggi che tutto il complesso è stato molto migliorato. La storia è molta lunga, ma personalmente a me non è mai venuta a noia, forse perché ogni saga è diversa e perché, andando avanti, scopriamo sempre nuove cose.
Alcuni personaggi hanno personalità così espresse bene, che fatico a trovarne altri in questo campo alla pari... mi piace l'idea base di un pirata che acquisisce superpoteri e però perde la capacità di nuotare, alternativo direi.
Posso anche dire che mi ha trasmesso veramente tantissime emozioni. Sicuramente da seguire.
Alcuni personaggi hanno personalità così espresse bene, che fatico a trovarne altri in questo campo alla pari... mi piace l'idea base di un pirata che acquisisce superpoteri e però perde la capacità di nuotare, alternativo direi.
Posso anche dire che mi ha trasmesso veramente tantissime emozioni. Sicuramente da seguire.
"One Piece" è uno di quegli anime con più pro che contro.
I contro sono l'aggiunta di storie secondarie, prima o durante le varie saghe, che parlano di argomenti importanti aggiunti solo in seguito dall'autore, e una trama che cambia poco o niente nell'andare avanti della storia (Luffy e la sua ciurma arrivano su una nuova isola, la mettono a soqquadro e sconfiggono il boss di turno), che però anche con pochi cambiamenti riesce a tenerti con il fiato sospeso fino all'ultimo.
Il pro più grande di "One Piece" è che riesce a provocare un sentimento quasi di appartenenza non solo per i protagonisti, ma anche per il personaggio più insignificante. Un'altra cosa che rende incredibile questo anime è il fatto che Oda ha curato ogni minimo dettaglio: addirittura nel manga ha disegnato le fasi lunari, così da far capire quanto tempo esattamente sia passato all'interno della storia.
I contro sono l'aggiunta di storie secondarie, prima o durante le varie saghe, che parlano di argomenti importanti aggiunti solo in seguito dall'autore, e una trama che cambia poco o niente nell'andare avanti della storia (Luffy e la sua ciurma arrivano su una nuova isola, la mettono a soqquadro e sconfiggono il boss di turno), che però anche con pochi cambiamenti riesce a tenerti con il fiato sospeso fino all'ultimo.
Il pro più grande di "One Piece" è che riesce a provocare un sentimento quasi di appartenenza non solo per i protagonisti, ma anche per il personaggio più insignificante. Un'altra cosa che rende incredibile questo anime è il fatto che Oda ha curato ogni minimo dettaglio: addirittura nel manga ha disegnato le fasi lunari, così da far capire quanto tempo esattamente sia passato all'interno della storia.
Uno shonen potente: "One Piece" è un anime famosissimo, che tutti, anche chi non segue il mondo del Sol Levante, conosce almeno per nome.
Si tratta di un anime osceno e ripetitivo, i personaggi sono immortali, invece i... Ci stavate credendo?!
Ovviamente scherzo, gli anime o manga più famosi e commerciali vengono sia amati che odiati, e io non ne concepisco il perché. Se un prodotto è realizzato bene, anche se è commerciale, non c'è motivo per disprezzarlo. Ci sono persone che giudicano "One Piece" solo dai primi 100 episodi (su 800), o addirittura esseri che non lo conoscono neanche, e, per descriverlo, usano la solita e profonda espressione: "Che schifo!"
Se io non conosco qualcosa, non vado a giudicarla, ed evito di fare una pessima figura!
"One Piece" è un anime spettacolare che non si basa solo su cavolate, ma anche su elementi che esistono veramente nella vita reale. Oda non realizza niente che non sia ispirato a qualcosa che lo ha colpito nel mondo reale. Il villaggio natale di Usop esiste davvero e anche il Baratie, i binari sull'acqua ci sono, non è una baggianata (come diciamo noi giovani). Water Seven è ispirata alla nostra Venezia, ma ci sono molte altre curiosità e ispirazioni in "One Piece". Se volete saperne di più riguardo a "Un Pezzo", dovete assolutamente conoscerle. Ma anche i fenomeni naturali che ci sembrano più assurdi in realtà sono veritieri, ad esempio il tondo baleno. Ovviamente ci sono cose inventate, ma vengono descritte minuziosamente.
Oda è una autore geniale nell'ambito fumettistico, ovvero un Rara avis, una persona fuori dal comune con una immaginazione superba. L'autore è riuscito a creare un mondo pieno di personaggi originali e ben caratterizzati; Oda riuscirà anche a farti amare i personaggi secondari, perché anche loro sono presentati in maniera eccelsa. "One Piece" non è solo cazzotti, è viaggio, esplorazione e pullula di significati. Infatti, una frase che mi ha colpito che non dimenticherò mai è quella del dottore Hilk, prima di passare a miglior vita, ossia: "Quando un essere umano smette di vivere? Quando un plotone di esecuzione lo colpisce al cuore? No! Quando è affetto di una malattia incurabile? No! Quando mangia una zuppa di funghi velenosi? No! Muore solo quando viene dimenticato!"
Ogni saga di "One Piece" non è mai riuscita ad annoiarmi, ma grazie alla sua storia sui generis riesce ad avvincerti e farti amare questo capolavoro.
"Che scatole "One Piece", non finisce mai!" Basta con questa frase, meglio se non finisce mai, voglio vivere immerso in queste indimenticabili avventure fino a quando giungerà il mio funesto destino.
Ho scritto questa recensione precocemente, perché mi ero stancato di quelle critiche subdole che si vedono sul web, almeno fossero delle critiche costruttive. Sono contento che sia il manga più venduto al mondo, e spero che spacchi tutte le classifiche, per fare rosicare coloro che giudicano male questo imponente capolavoro.
Si tratta di un anime osceno e ripetitivo, i personaggi sono immortali, invece i... Ci stavate credendo?!
Ovviamente scherzo, gli anime o manga più famosi e commerciali vengono sia amati che odiati, e io non ne concepisco il perché. Se un prodotto è realizzato bene, anche se è commerciale, non c'è motivo per disprezzarlo. Ci sono persone che giudicano "One Piece" solo dai primi 100 episodi (su 800), o addirittura esseri che non lo conoscono neanche, e, per descriverlo, usano la solita e profonda espressione: "Che schifo!"
Se io non conosco qualcosa, non vado a giudicarla, ed evito di fare una pessima figura!
"One Piece" è un anime spettacolare che non si basa solo su cavolate, ma anche su elementi che esistono veramente nella vita reale. Oda non realizza niente che non sia ispirato a qualcosa che lo ha colpito nel mondo reale. Il villaggio natale di Usop esiste davvero e anche il Baratie, i binari sull'acqua ci sono, non è una baggianata (come diciamo noi giovani). Water Seven è ispirata alla nostra Venezia, ma ci sono molte altre curiosità e ispirazioni in "One Piece". Se volete saperne di più riguardo a "Un Pezzo", dovete assolutamente conoscerle. Ma anche i fenomeni naturali che ci sembrano più assurdi in realtà sono veritieri, ad esempio il tondo baleno. Ovviamente ci sono cose inventate, ma vengono descritte minuziosamente.
Oda è una autore geniale nell'ambito fumettistico, ovvero un Rara avis, una persona fuori dal comune con una immaginazione superba. L'autore è riuscito a creare un mondo pieno di personaggi originali e ben caratterizzati; Oda riuscirà anche a farti amare i personaggi secondari, perché anche loro sono presentati in maniera eccelsa. "One Piece" non è solo cazzotti, è viaggio, esplorazione e pullula di significati. Infatti, una frase che mi ha colpito che non dimenticherò mai è quella del dottore Hilk, prima di passare a miglior vita, ossia: "Quando un essere umano smette di vivere? Quando un plotone di esecuzione lo colpisce al cuore? No! Quando è affetto di una malattia incurabile? No! Quando mangia una zuppa di funghi velenosi? No! Muore solo quando viene dimenticato!"
Ogni saga di "One Piece" non è mai riuscita ad annoiarmi, ma grazie alla sua storia sui generis riesce ad avvincerti e farti amare questo capolavoro.
"Che scatole "One Piece", non finisce mai!" Basta con questa frase, meglio se non finisce mai, voglio vivere immerso in queste indimenticabili avventure fino a quando giungerà il mio funesto destino.
Ho scritto questa recensione precocemente, perché mi ero stancato di quelle critiche subdole che si vedono sul web, almeno fossero delle critiche costruttive. Sono contento che sia il manga più venduto al mondo, e spero che spacchi tutte le classifiche, per fare rosicare coloro che giudicano male questo imponente capolavoro.
"One Piece" fa parte di quella categoria di anime che vengono amati e odiati allo stesso tempo.
Sarò sincero, avevo molta paura a iniziare questo anime, poiché conoscevo già la trama (d'altronde, chi non la conosce?), e dopo la visione di soli dieci episodi mi sono reso conto che i miei timori erano fondati. Ogni anime si fissa un obbiettivo ben preciso con cui narrare la storia. Naruto voleva diventare Hokage, Ichigo ("Bleach") voleva proteggere le persone a lui care. Obbiettivi di questo tipo sono perfetti per anime che hanno una lunga durata, visto che la strada per diventare Hokage è molto lunga ("Naruto") e proteggere le persone care anche. "One Piece" invece ci presenta un obbiettivo assai semplice da raggiungere, ovvero trovare il tesoro dei pirati. Obbiettivi di questo tipo si possono completare nel giro di dodici episodi (come fanno il 95% degli anime). "One Piece" invece si dilunga in maniera impressionante superando i 700 episodi (e non è di certo finita)... tutto ciò provoca momenti di noia, e devo ammettere che molte volte ho saltato degli episodi, visto che non narravano nulla di speciale.
I disegni non sono il massimo (tenendo comunque conto dell'epoca in cui sono stati creati), tuttavia la colonna sonora è buona.
Io sono del parere che un anime, perché sia bello, ti deve impressionare già dal primo episodio e deve riuscire a tenerti incollato allo schermo. "One Piece" tutto questo non lo fa, almeno per quanto riguarda me. Sinceramente non capisco cosa ci sia di così speciale in questo anime e, se devo pensare che è il secondo in classifica per quanto riguarda vendite, stento a crederci.
Io sconsiglio questo anime a tutti coloro che vogliono che ogni puntata sia ricca di colpi di scena. Se invece siete amanti del genere e non lo avete ancora visto, potete provare a guardarlo, tuttavia non aspettatevi chissà quali sorprese.
Voto: 3 1/2
Sarò sincero, avevo molta paura a iniziare questo anime, poiché conoscevo già la trama (d'altronde, chi non la conosce?), e dopo la visione di soli dieci episodi mi sono reso conto che i miei timori erano fondati. Ogni anime si fissa un obbiettivo ben preciso con cui narrare la storia. Naruto voleva diventare Hokage, Ichigo ("Bleach") voleva proteggere le persone a lui care. Obbiettivi di questo tipo sono perfetti per anime che hanno una lunga durata, visto che la strada per diventare Hokage è molto lunga ("Naruto") e proteggere le persone care anche. "One Piece" invece ci presenta un obbiettivo assai semplice da raggiungere, ovvero trovare il tesoro dei pirati. Obbiettivi di questo tipo si possono completare nel giro di dodici episodi (come fanno il 95% degli anime). "One Piece" invece si dilunga in maniera impressionante superando i 700 episodi (e non è di certo finita)... tutto ciò provoca momenti di noia, e devo ammettere che molte volte ho saltato degli episodi, visto che non narravano nulla di speciale.
I disegni non sono il massimo (tenendo comunque conto dell'epoca in cui sono stati creati), tuttavia la colonna sonora è buona.
Io sono del parere che un anime, perché sia bello, ti deve impressionare già dal primo episodio e deve riuscire a tenerti incollato allo schermo. "One Piece" tutto questo non lo fa, almeno per quanto riguarda me. Sinceramente non capisco cosa ci sia di così speciale in questo anime e, se devo pensare che è il secondo in classifica per quanto riguarda vendite, stento a crederci.
Io sconsiglio questo anime a tutti coloro che vogliono che ogni puntata sia ricca di colpi di scena. Se invece siete amanti del genere e non lo avete ancora visto, potete provare a guardarlo, tuttavia non aspettatevi chissà quali sorprese.
Voto: 3 1/2
"One Piece" è sicuramente una di quelle serie che necessita di ben poche presentazioni. Conosciuto da tutti, è un anime per ragazzi, tratto dall'omonima serie manga scritta da Eiichiro Oda, che ad oggi conta più di 700 episodi e va in onda ininterrottamente dal lontano 1999 in Giappone. Analizzerò quindi la serie sotto diversi aspetti.
Storia: concettualmente e visivamente, "One Piece" si presenta come una serie unica. Durante il periodo di debutto, gli anime erano già pieni di guerrieri esperti di arti marziali, ninja, cacciatori di fantasmi etc., ma Oda ha puntato su qualcosa di diverso e speciale: pirati con poteri particolari. Questo è comunque solo l'inizio della grande creatività che caratterizza questa serie che, essendo così lunga, necessita di un flusso costante di originalità e nuove idee, e l'autore ha in genere dimostrato di essere all'altezza della sfida. Uno dei concetti chiave dell'anime risiede nel fatto che, per ogni isola esplorata, i protagonisti si trovano davanti a un paesaggio totalmente nuovo e caratterizzante della stessa. Un'isola potrebbe ad esempio essere succube della tirannia di potenti tritoni, un'atra potrebbe trovarsi in mezzo al cielo e fatta di nuvole, un'altra ancora invece potrebbe essere piena di piante e animali cresciuti con una forma molto allungata.
E' un mondo fantasioso costruito in maniera eccellente, sviluppato con una grande fantasia tipica di quella di un bambino sognatore, ed è forse questo il segreto che lo rende così apprezzato.
Il protagonista di questo mondo è Monkey D. Luffy, un ragazzo che ha mangiato il frutto Gom Gom, divenendo di gomma, letteralmente. Può sembrare come uno scherzo, eppure è proprio questa caratteristica del protagonista che darà vita a una serie di scontri originali, folli e fantastici. Il suo sogno è quello di diventare un giorno il "re dei pirati" e trovare il grande tesoro leggendario: One Piece.
Personaggi: dopo aver parlato brevemente del protagonista, mi concentrerei ora più in generale sui protagonisti dell'anime. Chiaramente Rufy non può partire per una lunga avventura e diventare il re dei pirati da solo, così nel corso degli episodi si unisce a lui un numeroso ed eterogeneo gruppo di persone, ognuna con le sue caratteristiche e i suoi sogni. Passiamo infatti da Zoro, lo spadaccino samurai che brandisce tre spade e dorme tutto il tempo, a Nami, una determinata navigatrice che ama il denaro, fino ad arrivare a personaggi come Usopp, il cecchino che racconta un sacco di bugie, o Sanji, il cuoco di bordo che ha un debole per le donne. L'intera ciurma cresce e migliora insieme, rafforzando uno dei temi centrali dell'anime: l'amicizia.
Il cast è sicuramente uno dei punti chiave della serie, tant'è che lo spettatore viene sovente reso partecipe delle loro gag, dei loro momenti più dolci e forti, delle loro risate e spensierati festeggiamenti, sentendosi egli stesso parte stessa della ciurma, finendo inevitabilmente per affezionarsene.
Disegni: visivamente parlando, "One Piece" è sicuramente unico. Comparato ad altri anime dello stesso genere, il disegno si presenta molto astratto, e questo è dovuto al fatto che è lo stile di arte usato da Eiichiro Oda per il suo manga, in cui si rendono i personaggi e le già citate ambientazioni molto iconici e particolari. Nonostante ciò il punto fermo rimane comunque la semplicità dello stile di disegno, che però ha un ottimo mix e contrasto con la stravaganza e l'originalità altrettanto onnipresenti e costantemente inserite con successo.
Musica: la musica è sicuramente un altro aspetto totalmente favorevole: variegata, accattivante, epica e con un tema musicale caratteristico per ogni scenario. Ogni personaggio ha un certo tipo di tema quando combatte, quando sta facendo qualcosa di subdolo, quando c'è della suspense, e le melodie funzionano molto bene. La musica si evolve con l'anime, con temi diversi per ogni località, e le sigle di apertura sono efficaci, orecchiabili e semplici da memorizzare e canticchiare.
Valutazione generale: credo che "One Piece" sia la perfetta definizione di "anime shounen"; presenta infatti tratti e dinamiche tipici di qualsiasi altra serie dello stesso genere, eppure riesce a dare quel qualcosa in più, grazie a quello stile unico, curato nei minimi dettagli, che riesce a distinguerlo da tutti gli altri. Sicuramente si tratta quindi di un must per chiunque voglia approcciarsi a questo genere di anime.
Storia: concettualmente e visivamente, "One Piece" si presenta come una serie unica. Durante il periodo di debutto, gli anime erano già pieni di guerrieri esperti di arti marziali, ninja, cacciatori di fantasmi etc., ma Oda ha puntato su qualcosa di diverso e speciale: pirati con poteri particolari. Questo è comunque solo l'inizio della grande creatività che caratterizza questa serie che, essendo così lunga, necessita di un flusso costante di originalità e nuove idee, e l'autore ha in genere dimostrato di essere all'altezza della sfida. Uno dei concetti chiave dell'anime risiede nel fatto che, per ogni isola esplorata, i protagonisti si trovano davanti a un paesaggio totalmente nuovo e caratterizzante della stessa. Un'isola potrebbe ad esempio essere succube della tirannia di potenti tritoni, un'atra potrebbe trovarsi in mezzo al cielo e fatta di nuvole, un'altra ancora invece potrebbe essere piena di piante e animali cresciuti con una forma molto allungata.
E' un mondo fantasioso costruito in maniera eccellente, sviluppato con una grande fantasia tipica di quella di un bambino sognatore, ed è forse questo il segreto che lo rende così apprezzato.
Il protagonista di questo mondo è Monkey D. Luffy, un ragazzo che ha mangiato il frutto Gom Gom, divenendo di gomma, letteralmente. Può sembrare come uno scherzo, eppure è proprio questa caratteristica del protagonista che darà vita a una serie di scontri originali, folli e fantastici. Il suo sogno è quello di diventare un giorno il "re dei pirati" e trovare il grande tesoro leggendario: One Piece.
Personaggi: dopo aver parlato brevemente del protagonista, mi concentrerei ora più in generale sui protagonisti dell'anime. Chiaramente Rufy non può partire per una lunga avventura e diventare il re dei pirati da solo, così nel corso degli episodi si unisce a lui un numeroso ed eterogeneo gruppo di persone, ognuna con le sue caratteristiche e i suoi sogni. Passiamo infatti da Zoro, lo spadaccino samurai che brandisce tre spade e dorme tutto il tempo, a Nami, una determinata navigatrice che ama il denaro, fino ad arrivare a personaggi come Usopp, il cecchino che racconta un sacco di bugie, o Sanji, il cuoco di bordo che ha un debole per le donne. L'intera ciurma cresce e migliora insieme, rafforzando uno dei temi centrali dell'anime: l'amicizia.
Il cast è sicuramente uno dei punti chiave della serie, tant'è che lo spettatore viene sovente reso partecipe delle loro gag, dei loro momenti più dolci e forti, delle loro risate e spensierati festeggiamenti, sentendosi egli stesso parte stessa della ciurma, finendo inevitabilmente per affezionarsene.
Disegni: visivamente parlando, "One Piece" è sicuramente unico. Comparato ad altri anime dello stesso genere, il disegno si presenta molto astratto, e questo è dovuto al fatto che è lo stile di arte usato da Eiichiro Oda per il suo manga, in cui si rendono i personaggi e le già citate ambientazioni molto iconici e particolari. Nonostante ciò il punto fermo rimane comunque la semplicità dello stile di disegno, che però ha un ottimo mix e contrasto con la stravaganza e l'originalità altrettanto onnipresenti e costantemente inserite con successo.
Musica: la musica è sicuramente un altro aspetto totalmente favorevole: variegata, accattivante, epica e con un tema musicale caratteristico per ogni scenario. Ogni personaggio ha un certo tipo di tema quando combatte, quando sta facendo qualcosa di subdolo, quando c'è della suspense, e le melodie funzionano molto bene. La musica si evolve con l'anime, con temi diversi per ogni località, e le sigle di apertura sono efficaci, orecchiabili e semplici da memorizzare e canticchiare.
Valutazione generale: credo che "One Piece" sia la perfetta definizione di "anime shounen"; presenta infatti tratti e dinamiche tipici di qualsiasi altra serie dello stesso genere, eppure riesce a dare quel qualcosa in più, grazie a quello stile unico, curato nei minimi dettagli, che riesce a distinguerlo da tutti gli altri. Sicuramente si tratta quindi di un must per chiunque voglia approcciarsi a questo genere di anime.
Era il lontano 2001 quando questa saga è approdata in Italia. Frequentavo la seconda media, e subito fu amore a prima vista, nonostante i disegni non propriamente stupendi.
"One Piece" trattava di pirati, figure che avevo sempre trovato particolarmente affascinanti. Non trovavo molto simpatico il protagonista, ma l'arrivo di Zoro, e in seguito di Sanji, mi hanno convinta.
La trama è di base simile a quella di tanti altri prodotti dello stesso genere.
Il protagonista ha un sogno (nel nostro caso, diventare il re dei pirati), per farlo dovrà mettersi in gioco (fare il giro dei mari), ma non sarà solo, ad aiutarlo ci saranno degli amici straordinari che lo aiuteranno nell'impresa. In più abbiamo anche la mascotte pelosa e coccolosa. Nel corso delle puntate, il carattere aperto e gioioso del protagonista permetterà a lui, e alla sua sgangherata ciurma, di conoscere tante persone, finendo col farsi amare da chiunque loro incontrino sul loro cammino. Alla fine di ogni saga, prima di partire per l'ennesima isola, si finisce per fare baldoria tutti insieme.
Io ho seguito con entusiasmo fino alla saga di Alabasta, già con Skypiea mi stavo cominciando ad annoiare, chiedendomi quando, ma ora è più una questione di se, questa serie conoscerà mai una fine. C'è stato un crescendo con la saga di Water Seven ed Enies Lobby, grazie anche all'ingresso del nuovo membro della ciurma, ma poi, come è giusto che sia, a quanto pare, si è caduti di nuovo nel baratro della noia con quella robaccia di saga meglio nota come "Thriller Bark". Mamma mia... non ho mai odiato tanto una saga.
Sono andata avanti ancora un po', puntate altalenanti, alcune belle, altre brutte, e alla fine ho ceduto. Mi son detta: basta, siamo giunti al limite. Al di là dei vari filler che sono presenti, il brodo è stato allungato a dismisura. È davvero impossibile starci dietro. Molti sostengono che manga e anime siano mondi a parte. Può essere, posso anche crederci, ma oramai mi è venuta la nausea per questo titolo.
Partito bene, idee 'fighissime', tanti personaggi, alcuni caratterizzati bene; è bello vedere che alcuni di questi, abbandonati praticamente all'inizio, di tanto in tanto fanno la loro ricomparsa (vedi Coby e Helmeppo).
Il character design non mi faceva impazzire, ma alcuni personaggi erano davvero ben caratterizzati (anche se, con quelle bocce enormi, perdonate la volgarità, una donna sarebbe rimasta piegata in due, se consideriamo il resto della corporatura). Se ho avuto anche solo per un istante la malsana idea di ritentare di vederlo, tale decisione è stata accantonata immediatamente subito dopo aver visto il nuovo chara dei personaggi. Orribile!
Il reparto musicale è senza lode e senza infamia.
Ci sono puntate molto carine, alcune poi molto toccanti, specie quando parliamo dei flashback di alcuni dei personaggi. Tra tutti, quello con l'infanzia meno traumatica forse è Usopp, e infatti la sua storia non è che mi abbia mai colpita più di tanto.
Gira e rigira però il brodo è sempre quello. "One Piece" finisce per diventare molto ripetitivo, più o meno si sa già come andrà a finire, e casualmente i personaggi finiscono sempre per scontrarsi con il loro perfetto "clone", che finiranno per sconfiggere dopo giusto qualche colpo (perché, se lo battessero immediatamente, non ci sarebbe molta credibilità... non che così vada molto meglio).
Ah, giusto, di tanto in tanto si sono i discorsi di amicizia e buonismo spicciolo... Perché non c'è mai abbastanza buonismo, bisogna sempre rincarare la dose, o i fan scappano.
Partito bene... l'evoluzione è da dimenticare.
Bello fino a un certo punto, il resto è pura noia.
"One Piece" trattava di pirati, figure che avevo sempre trovato particolarmente affascinanti. Non trovavo molto simpatico il protagonista, ma l'arrivo di Zoro, e in seguito di Sanji, mi hanno convinta.
La trama è di base simile a quella di tanti altri prodotti dello stesso genere.
Il protagonista ha un sogno (nel nostro caso, diventare il re dei pirati), per farlo dovrà mettersi in gioco (fare il giro dei mari), ma non sarà solo, ad aiutarlo ci saranno degli amici straordinari che lo aiuteranno nell'impresa. In più abbiamo anche la mascotte pelosa e coccolosa. Nel corso delle puntate, il carattere aperto e gioioso del protagonista permetterà a lui, e alla sua sgangherata ciurma, di conoscere tante persone, finendo col farsi amare da chiunque loro incontrino sul loro cammino. Alla fine di ogni saga, prima di partire per l'ennesima isola, si finisce per fare baldoria tutti insieme.
Io ho seguito con entusiasmo fino alla saga di Alabasta, già con Skypiea mi stavo cominciando ad annoiare, chiedendomi quando, ma ora è più una questione di se, questa serie conoscerà mai una fine. C'è stato un crescendo con la saga di Water Seven ed Enies Lobby, grazie anche all'ingresso del nuovo membro della ciurma, ma poi, come è giusto che sia, a quanto pare, si è caduti di nuovo nel baratro della noia con quella robaccia di saga meglio nota come "Thriller Bark". Mamma mia... non ho mai odiato tanto una saga.
Sono andata avanti ancora un po', puntate altalenanti, alcune belle, altre brutte, e alla fine ho ceduto. Mi son detta: basta, siamo giunti al limite. Al di là dei vari filler che sono presenti, il brodo è stato allungato a dismisura. È davvero impossibile starci dietro. Molti sostengono che manga e anime siano mondi a parte. Può essere, posso anche crederci, ma oramai mi è venuta la nausea per questo titolo.
Partito bene, idee 'fighissime', tanti personaggi, alcuni caratterizzati bene; è bello vedere che alcuni di questi, abbandonati praticamente all'inizio, di tanto in tanto fanno la loro ricomparsa (vedi Coby e Helmeppo).
Il character design non mi faceva impazzire, ma alcuni personaggi erano davvero ben caratterizzati (anche se, con quelle bocce enormi, perdonate la volgarità, una donna sarebbe rimasta piegata in due, se consideriamo il resto della corporatura). Se ho avuto anche solo per un istante la malsana idea di ritentare di vederlo, tale decisione è stata accantonata immediatamente subito dopo aver visto il nuovo chara dei personaggi. Orribile!
Il reparto musicale è senza lode e senza infamia.
Ci sono puntate molto carine, alcune poi molto toccanti, specie quando parliamo dei flashback di alcuni dei personaggi. Tra tutti, quello con l'infanzia meno traumatica forse è Usopp, e infatti la sua storia non è che mi abbia mai colpita più di tanto.
Gira e rigira però il brodo è sempre quello. "One Piece" finisce per diventare molto ripetitivo, più o meno si sa già come andrà a finire, e casualmente i personaggi finiscono sempre per scontrarsi con il loro perfetto "clone", che finiranno per sconfiggere dopo giusto qualche colpo (perché, se lo battessero immediatamente, non ci sarebbe molta credibilità... non che così vada molto meglio).
Ah, giusto, di tanto in tanto si sono i discorsi di amicizia e buonismo spicciolo... Perché non c'è mai abbastanza buonismo, bisogna sempre rincarare la dose, o i fan scappano.
Partito bene... l'evoluzione è da dimenticare.
Bello fino a un certo punto, il resto è pura noia.
"One Piece" è uno dei molti anime che sono divenuti noti al pubblico italiano grazie alla mediazione della TV, di Italia1 in questo caso. Quanti primi pomeriggi passati a godersi le avventure dei pirati, insieme ai vari "Dragon Ball", "Detective Conan" e via così! Devo anche ammettere che però "One Piece" è stato uno dei primi anime a cui mi sono dedicato una volta deciso di andare oltre la mediazione di Mediaset (scusate in gioco di parole) e che ho iniziato a guardare in giapponese con sottotitoli. Anzi, per essere corretti diciamo che me lo sono riguardato tutto dall'inizio! Le saghe iniziali sono per me epiche (la mia preferita è quella di Arlong sull'isola nativa di Nami, ma anche quella di Chopper, la leggendaria Alabasta e le successive...)! Fino al break dei due anni all'arcipelago Sabaody l'anime è stato, tra alti e bassi, perfetto! Personaggi ben caratterizzati e che ormai sento come famiglia o cari amici, ambientazioni fantastiche, storie molto intense, spesso strappalacrime, spesso divertenti, quasi sempre istruttive! I combattimenti sono, in stile giapponese, a volte un po' esagerati, ma non mi sono mai potuto lamentare!
Non do il massimo dei punti perché penso che la serie sia in fase decadente: non mi è piaciuto il restyling di quasi tutti i personaggi dopo la pausa di due anni, pausa che aveva anche senso nella storia (non si può vincere sempre), ma che secondo me non è stata gestita al massimo! Vedremo ora che pieghe prenderà il più famoso anime al mondo (non penso sia una descrizione troppo azzardata!), ovviamente ci aspettiamo tutti una fine epica da parte di Eichiro Oda, speriamo che non ci deluda!
Non do il massimo dei punti perché penso che la serie sia in fase decadente: non mi è piaciuto il restyling di quasi tutti i personaggi dopo la pausa di due anni, pausa che aveva anche senso nella storia (non si può vincere sempre), ma che secondo me non è stata gestita al massimo! Vedremo ora che pieghe prenderà il più famoso anime al mondo (non penso sia una descrizione troppo azzardata!), ovviamente ci aspettiamo tutti una fine epica da parte di Eichiro Oda, speriamo che non ci deluda!
Innanzitutto è doverosa una precisazione. Di quest'anime ho guardato all'incirca 170 episodi, suppergiù fino a metà Skypiea, sono poi passato al manga letto fino in fondo, quindi la valutazione di questa recensione terrà conto solo degli episodi da me visionati nel cartone animato.
ONE PIECE, trasposizione animata dell'omonimo manga di Eiichiro Oda, prodotta da Toei Animation sotto la regia generale di Konosuke Uda, si presenta con la prima famosa opening "WE ARE", una sigla talmente bella ed evocativa da rimanere impressa ma che soprattutto va a cogliere perfettamente lo spirito della serie originale, sia nel cantato che nelle immagini, paragonabile ad altre storiche sigle come "Pegasus Fantasy" di Saint Seiya, "Makafushigi Adventure" di Dragon Ball e "Change The World" di Inuyasha, non a caso We Are divenne ben presto il motto dei fan della serie. Al contrario le ending e gli altri temi d'apertura non mi hanno detto molto, giusto "Believe". Poi una menzione anche alla sigla italiana di Vanni e D'Avena "All'arrembaggio", piuttosto orecchiabile.
La storia di One Piece, che non sto qui a riassumere oramai la conoscono anche i sassi, inizia senza particolari pretese, ma sa subito catturare l'attenzione, e man mano che procede ci si rende conto di non trovarsi di fronte ad un anime stupido dai buffi disegni (da molti non graditi e a me simpatici), ma ad una serie che pur apparendo semplice vuol affrontare temi più grandi. Andando nell'ordine trovo ispiratissima tutta la parte iniziale, con Luffy (chiamato Rubber nell'edizione italiana) alle prese con Coby e Zoro. Leggermente meno appassionante la parte relativa a Buggy il Clown e Nami. La storia scorre bene e in modo divertente fino all'incontro con Sanji, ma è l'arco successivo, quello dedicato al paese di Nami e alla battaglia con Arlong che inizia a portare OP su un nuovo livello.
I flashback della navigatrice della ciurma sono a dir poco commoventi toccando l'apice nel momento in cui Nami in lacrime prega il suo capitano di salvare la sua gente da Arlong, la scena fu così toccante che a momenti ero io a chiedere aiuto a Cappello di Paglia. La battaglia non è esemplare, ma alla fine lascia soddisfatti, d'altronde non reputo i combattimenti di OP il punto forte. Tra piccole storie brevi curiose e interessantissime (come quella dell'uomo nel forziere, i due giganti, e soprattutto la storia della balena Lovoon) e tra una saga leggermente sottono, cioè quella dedicata a Chopper (bella ma pesante e noiosetta in qualche punto) si arriva ad una delle saghe credo più entusiasmanti della serie; Alabasta.
Quest'ultima parte ha dalla sua, quella di essere ben articolata e di assumere toni quasi epici. Qualcosina fa storcere il naso, come le "false-morti" di alcuni personaggi (un difetto costante di OP), ed un cattivo che nelle parti finali agisce nelle maniere più idiote possibili, ma sono comunque dettami su cui si può chiudere un occhio in questa saga, visto che la bellezza della storia ripaga tutto.
Dopo Alabasta inizia una sequela di Anime Original (non i primi a dire il vero...), ossia puntate non tratte dal manga, inserite per dare tempo all'autore di creare nuovo materiale in modo da non arrivare a ridosso del fumetto, i tanto odiati filler insomma. Beh devo dire che i filler di One Piece, sia quelli dopo Alabasta che i precedenti messi in mezzo alle varie saghe, sono il più delle volte gradevoli e divertenti, seppur con animazioni al minimo sindacale, qualcuno si propone anche di svelare qualche mistero (tipo quello dei compari di Zoro: Johnny e altro tale che ora non ricordo). Ce n'era tuttavia anche qualcuno soporifero (tipo quel filler dove Luffy e Chopper sprofondano in un burrone, sigh...)
Nonostante non fossero malvagi, i filler, la lentezza generale della narrazione, ed una storia che si resetta in continuazione, la mia voglia di seguire OP inizia ad essere messa a dura prova. Il colpo di grazia lo da la saga di Skypiea, che parte con grandi aspettative, incuriosendo molto con la sottotrama di Norland il bugiardo nell'intro, ma arrivando ben presto ad annoiare quando si arriva nell'isola del cielo. Arrivato verso metà saga mi ritrovo nuovamente a mettere in pausa l'anime.
Avendolo interrotto diverse volte decisi di passare al manga, che seguo tuttora, e facendo un confronto posso dire che tutte le saghe da me visionate nell'anime, rilette poi in manga mi hanno dato la stessa e identica sensazione (ciò che mi piaceva nell'anime mi piacque anche nel manga, ciò che mi annoiava nell'anime mi annoiò poi anche nel manga...), conferma che, almeno fino a quel punto, l'anime trasponeva fedelmente il manga rispecchiandone lo spirito, seppur rallentandone il ritmo dovendo riempire episodi di venti minuti con pochi capitoli del manga, che già di suo è piuttosto prolisso, per fortuna i capitoli del manga sono densi di contenuti dialogati che non rendono quindi troppo complicato agli animatori riempire i tempi delle puntate.
Menzione speciale va alla saga di Alabasta che ho preferito in anime, merito sicuramente anche delle musiche firmate da Kohei Tanaka che hanno dato alla storia un tono più epico. Complessivamente reputo il manga migliore dell'anime, ma non al punto da arrivare a detestare quest'ultimo come leggo spesso ultimamente, a tal proposito mi capita di tanto in tanto di guardare qualche puntata sparsa delle varie saghe recenti, giusto per vedere come sono i nuovi personaggi in animazione, i colori degli sfondi e così via. Pur trovando estremamente lento l'attuale andamento della serie (ogni episodio fatto con un solo capitolo, con recap di addirittura 2-3 minuti!!), mi sembra che tutto sommato l'anime sia ancora piuttosto godibile, ma alla fine solo chi lo segue interamente potrà dire come stanno veramente le cose.
Riguardo al doppiaggio italiano, lo trovo ottimo, ma penalizzato dall'adattamento censorio mediasettiano, soprattutto agli inizi, perchè nel tempo pare sia di gran lunga migliorato. Riguardo al doppiaggio giapponese invece, non ho mai compreso la scelta di Mayumi Tanaka (storica voce di Crilin) su Luffy; trovo che proprio non c'entri niente, la sua voce non si incolla al personaggio, funziona solo nei combattimenti, trovo al contrario che Luigi Rosa rispecchi molto di più il personaggio con una voce che ricorda molto Goku (doppiato da Paolo Torrisi) da cui il personaggio si ispira, peccato che fu poi sostituito da Renato Novara, che trovo meno adatto ma che ho comunque apprezzato in uno dei film.
Per concludere, sebbene chi mi conosce sa che sono molto critico verso One Piece, trovo questa media severa e ingiusta, capisco che l'anime possa essere peggiorato nel tempo, ma non da essere ritenuto esecrabile. Do come voto 8, perchè fin dove ho seguito l'anime, se escludo Skypiea e i filler, la serie a parte pochi difetti è quasi impeccabile, non certo tra le migliori che io abbia visto, ma sicuramente merita la visione.
ONE PIECE, trasposizione animata dell'omonimo manga di Eiichiro Oda, prodotta da Toei Animation sotto la regia generale di Konosuke Uda, si presenta con la prima famosa opening "WE ARE", una sigla talmente bella ed evocativa da rimanere impressa ma che soprattutto va a cogliere perfettamente lo spirito della serie originale, sia nel cantato che nelle immagini, paragonabile ad altre storiche sigle come "Pegasus Fantasy" di Saint Seiya, "Makafushigi Adventure" di Dragon Ball e "Change The World" di Inuyasha, non a caso We Are divenne ben presto il motto dei fan della serie. Al contrario le ending e gli altri temi d'apertura non mi hanno detto molto, giusto "Believe". Poi una menzione anche alla sigla italiana di Vanni e D'Avena "All'arrembaggio", piuttosto orecchiabile.
La storia di One Piece, che non sto qui a riassumere oramai la conoscono anche i sassi, inizia senza particolari pretese, ma sa subito catturare l'attenzione, e man mano che procede ci si rende conto di non trovarsi di fronte ad un anime stupido dai buffi disegni (da molti non graditi e a me simpatici), ma ad una serie che pur apparendo semplice vuol affrontare temi più grandi. Andando nell'ordine trovo ispiratissima tutta la parte iniziale, con Luffy (chiamato Rubber nell'edizione italiana) alle prese con Coby e Zoro. Leggermente meno appassionante la parte relativa a Buggy il Clown e Nami. La storia scorre bene e in modo divertente fino all'incontro con Sanji, ma è l'arco successivo, quello dedicato al paese di Nami e alla battaglia con Arlong che inizia a portare OP su un nuovo livello.
I flashback della navigatrice della ciurma sono a dir poco commoventi toccando l'apice nel momento in cui Nami in lacrime prega il suo capitano di salvare la sua gente da Arlong, la scena fu così toccante che a momenti ero io a chiedere aiuto a Cappello di Paglia. La battaglia non è esemplare, ma alla fine lascia soddisfatti, d'altronde non reputo i combattimenti di OP il punto forte. Tra piccole storie brevi curiose e interessantissime (come quella dell'uomo nel forziere, i due giganti, e soprattutto la storia della balena Lovoon) e tra una saga leggermente sottono, cioè quella dedicata a Chopper (bella ma pesante e noiosetta in qualche punto) si arriva ad una delle saghe credo più entusiasmanti della serie; Alabasta.
Quest'ultima parte ha dalla sua, quella di essere ben articolata e di assumere toni quasi epici. Qualcosina fa storcere il naso, come le "false-morti" di alcuni personaggi (un difetto costante di OP), ed un cattivo che nelle parti finali agisce nelle maniere più idiote possibili, ma sono comunque dettami su cui si può chiudere un occhio in questa saga, visto che la bellezza della storia ripaga tutto.
Dopo Alabasta inizia una sequela di Anime Original (non i primi a dire il vero...), ossia puntate non tratte dal manga, inserite per dare tempo all'autore di creare nuovo materiale in modo da non arrivare a ridosso del fumetto, i tanto odiati filler insomma. Beh devo dire che i filler di One Piece, sia quelli dopo Alabasta che i precedenti messi in mezzo alle varie saghe, sono il più delle volte gradevoli e divertenti, seppur con animazioni al minimo sindacale, qualcuno si propone anche di svelare qualche mistero (tipo quello dei compari di Zoro: Johnny e altro tale che ora non ricordo). Ce n'era tuttavia anche qualcuno soporifero (tipo quel filler dove Luffy e Chopper sprofondano in un burrone, sigh...)
Nonostante non fossero malvagi, i filler, la lentezza generale della narrazione, ed una storia che si resetta in continuazione, la mia voglia di seguire OP inizia ad essere messa a dura prova. Il colpo di grazia lo da la saga di Skypiea, che parte con grandi aspettative, incuriosendo molto con la sottotrama di Norland il bugiardo nell'intro, ma arrivando ben presto ad annoiare quando si arriva nell'isola del cielo. Arrivato verso metà saga mi ritrovo nuovamente a mettere in pausa l'anime.
Avendolo interrotto diverse volte decisi di passare al manga, che seguo tuttora, e facendo un confronto posso dire che tutte le saghe da me visionate nell'anime, rilette poi in manga mi hanno dato la stessa e identica sensazione (ciò che mi piaceva nell'anime mi piacque anche nel manga, ciò che mi annoiava nell'anime mi annoiò poi anche nel manga...), conferma che, almeno fino a quel punto, l'anime trasponeva fedelmente il manga rispecchiandone lo spirito, seppur rallentandone il ritmo dovendo riempire episodi di venti minuti con pochi capitoli del manga, che già di suo è piuttosto prolisso, per fortuna i capitoli del manga sono densi di contenuti dialogati che non rendono quindi troppo complicato agli animatori riempire i tempi delle puntate.
Menzione speciale va alla saga di Alabasta che ho preferito in anime, merito sicuramente anche delle musiche firmate da Kohei Tanaka che hanno dato alla storia un tono più epico. Complessivamente reputo il manga migliore dell'anime, ma non al punto da arrivare a detestare quest'ultimo come leggo spesso ultimamente, a tal proposito mi capita di tanto in tanto di guardare qualche puntata sparsa delle varie saghe recenti, giusto per vedere come sono i nuovi personaggi in animazione, i colori degli sfondi e così via. Pur trovando estremamente lento l'attuale andamento della serie (ogni episodio fatto con un solo capitolo, con recap di addirittura 2-3 minuti!!), mi sembra che tutto sommato l'anime sia ancora piuttosto godibile, ma alla fine solo chi lo segue interamente potrà dire come stanno veramente le cose.
Riguardo al doppiaggio italiano, lo trovo ottimo, ma penalizzato dall'adattamento censorio mediasettiano, soprattutto agli inizi, perchè nel tempo pare sia di gran lunga migliorato. Riguardo al doppiaggio giapponese invece, non ho mai compreso la scelta di Mayumi Tanaka (storica voce di Crilin) su Luffy; trovo che proprio non c'entri niente, la sua voce non si incolla al personaggio, funziona solo nei combattimenti, trovo al contrario che Luigi Rosa rispecchi molto di più il personaggio con una voce che ricorda molto Goku (doppiato da Paolo Torrisi) da cui il personaggio si ispira, peccato che fu poi sostituito da Renato Novara, che trovo meno adatto ma che ho comunque apprezzato in uno dei film.
Per concludere, sebbene chi mi conosce sa che sono molto critico verso One Piece, trovo questa media severa e ingiusta, capisco che l'anime possa essere peggiorato nel tempo, ma non da essere ritenuto esecrabile. Do come voto 8, perchè fin dove ho seguito l'anime, se escludo Skypiea e i filler, la serie a parte pochi difetti è quasi impeccabile, non certo tra le migliori che io abbia visto, ma sicuramente merita la visione.
Se voi guardate questo anime e credete di sapere tutto su "One Piece", vi sbagliate di grosso! Molte delle scene sono state modificate e/o censurate, come se già non bastasse la censura Mediaset: per esempio non sono presenti le scene che compaiono all'inizio di ogni capitolo del manga, dove vengono mostrate le vicende di quei personaggi affrontati in passato da Rufy. Per non parlare poi dei vari filler che appesantiscono e rendono indigeribile la trama dell'anime; il più delle volte, quando lo vedevo, ho detto:"Ma nel manga è diverso!" Per non citare i "to be continued".
I personaggi sono stati ridicolizzati, soprattutto le ragazze, che servono solo a fare fanservice, e i ragazzi, di cui si deve sempre mostrare la potenza dei loro colpi. Le musiche stressano e rendono l'anime una cosa per bambini, facendo sembrare il tutto come il paese dei balocchi.
Nonostante sia uno degli anime che ho guardato durante la mia infanzia, do 1. Se volete davvero vedere il vero e proprio "One Piece", comprate il manga e iniziatelo a leggere, che almeno lì è tutto disegnato dal suo vero e proprio autore, Eichiro Oda.
I personaggi sono stati ridicolizzati, soprattutto le ragazze, che servono solo a fare fanservice, e i ragazzi, di cui si deve sempre mostrare la potenza dei loro colpi. Le musiche stressano e rendono l'anime una cosa per bambini, facendo sembrare il tutto come il paese dei balocchi.
Nonostante sia uno degli anime che ho guardato durante la mia infanzia, do 1. Se volete davvero vedere il vero e proprio "One Piece", comprate il manga e iniziatelo a leggere, che almeno lì è tutto disegnato dal suo vero e proprio autore, Eichiro Oda.
La pietà che suscita questo anime non ha fine.
Ma analizziamo con cura ogni personaggio e ogni aspetto per denotarne la demenza.
Iniziamo con una specie di renna-gremlin antropomorfa provvista di zoccoli che si fa chiamare Chopper. E' la prima volta che vedo unire a pirati già mentalmente ritardati e un poco effeminati un personaggio privo di qualsiasi intelligenza o carisma. Fin qui non ci sarebbe nessuno che potrebbe smentirmi, ma, come se non bastasse, il "grande maestro" Oda ha reso possibile che un pericolo pubblico del genere facesse il dottore della ciurma. Chissà che operazioni chirurgiche avrà messo in atto con quegli zoccoli fatati! Torna a tirare la slitta di Babbo Natale, renna mocciosa!
Zoro. Con solo una serie di rumori onomatopeici come slang, snikt o sbring potremmo riassumere Zoro. Il personaggio, giusto un poco fissato con le armi, non le usa solo con le mani ma anche con la bocca, dimostrando un perfetto collo muscoloso da toro. Inutile poi sottolineare la sua inadeguatezza in ogni dialogo.
Nami. E' forse uno dei meno odiosi componenti della nave. Sì, se non fosse che dal nulla le sono stati affibbiati poteri stile Thor che le permettano di controllare il tempo... mah!
Usop. L'uomo più insulso della ciurma, che, oltre a non avere nessun potere, riesce solo a sparare sassi con una fionda che nel corso della storia diventa sempre più grande ma misera. Inoltre anche nei dialoghi è simpatico come un pugno nelle gengive e non presenta un benché minimo pregio. Particolare importante dell'insulsa vita di questo protagonista che continua a perpetrare le sue vicissitudini dalle prime puntate lo possiamo trovare nella disperata, ma in realtà quasi comica reazione alla morte della Going Merry. Questa non è nemmeno una persona ma una fragile barca, peraltro rubata, che nel corso delle avventure della ciurma resiste ad ogni avversità perché semplicemente è amata dai protagonisti.
Possiamo anche tralasciare gli altri personaggi, forse un po' più gradevoli, che non sono in realtà i colpevoli della bestemmia nota come "One Piece".
Analizziamo la trama. La storia comincia con il primo impatto del protagonista Rubber con il mondo piratesco e con la sua idea e poi ragione di vita: diventare un pirata per viaggiare e vivere mille avventure. Naturalmente il tutto è coronato dall'innesto nella trama dei nuovi compagni della ciurma di Rubber cappello di paglia, da nuovi poteri classici in uno shounen e da nuovi nemici sempre più potenti. Idea di base fantasiosa e molto interessante. Mano a mano però il tutto perde un filo conduttore: i cosiddetti pirati di Rubber, già atipici perché non sono mostri sanguinari o comunque persone non proprio buone e solidali, perdono di vista il primo obiettivo: trovare un favoloso tesoro lasciato dal re dei pirati. Così cominciano a viaggiare senza meta e a interagire con persone che poi loro ovviamente aiuteranno non si sa bene per quale motivo. Anche i luoghi sempre più esotici e malriusciti sono accoppiati nel misero tentativo, già nella prima parte dell'anime, di suscitare nello spettatore un po" di attenzione.
In questo shonen tra l'altro, altro problema è il famoso power up. Soprattutto per quanto riguarda il capitano Rubber. Questo, come se niente fosse, si inventa power up una saga dietro l'altra, senza il benché minimo arredamento. Non possiamo poi rimanere quieti ogni volta che si fanno sentire i fervidi e alquanto irritanti tipi di risata dei protagonisti tipo "Ishishishishishi".
In definitiva posso dire che l'idea di base non è male, i personaggi, sebbene dotati di un buon design, non vengono sviluppati interiormente ma gli si cuciono addosso frasi fatte e personalità superficiali, condite qua e là da pianti a dirotto senza senso. In più, soprattutto il mondo che fa da sfondo, sembra uscito da una cattiva avventura con funghi allucinogeni condita con il concetto che il molto è bello. In realtà però l'anime mi pare tronfio, ripetitivo, scontatissimo e soprattutto caratterizzato dal 'troppo stroppia'.
Ma analizziamo con cura ogni personaggio e ogni aspetto per denotarne la demenza.
Iniziamo con una specie di renna-gremlin antropomorfa provvista di zoccoli che si fa chiamare Chopper. E' la prima volta che vedo unire a pirati già mentalmente ritardati e un poco effeminati un personaggio privo di qualsiasi intelligenza o carisma. Fin qui non ci sarebbe nessuno che potrebbe smentirmi, ma, come se non bastasse, il "grande maestro" Oda ha reso possibile che un pericolo pubblico del genere facesse il dottore della ciurma. Chissà che operazioni chirurgiche avrà messo in atto con quegli zoccoli fatati! Torna a tirare la slitta di Babbo Natale, renna mocciosa!
Zoro. Con solo una serie di rumori onomatopeici come slang, snikt o sbring potremmo riassumere Zoro. Il personaggio, giusto un poco fissato con le armi, non le usa solo con le mani ma anche con la bocca, dimostrando un perfetto collo muscoloso da toro. Inutile poi sottolineare la sua inadeguatezza in ogni dialogo.
Nami. E' forse uno dei meno odiosi componenti della nave. Sì, se non fosse che dal nulla le sono stati affibbiati poteri stile Thor che le permettano di controllare il tempo... mah!
Usop. L'uomo più insulso della ciurma, che, oltre a non avere nessun potere, riesce solo a sparare sassi con una fionda che nel corso della storia diventa sempre più grande ma misera. Inoltre anche nei dialoghi è simpatico come un pugno nelle gengive e non presenta un benché minimo pregio. Particolare importante dell'insulsa vita di questo protagonista che continua a perpetrare le sue vicissitudini dalle prime puntate lo possiamo trovare nella disperata, ma in realtà quasi comica reazione alla morte della Going Merry. Questa non è nemmeno una persona ma una fragile barca, peraltro rubata, che nel corso delle avventure della ciurma resiste ad ogni avversità perché semplicemente è amata dai protagonisti.
Possiamo anche tralasciare gli altri personaggi, forse un po' più gradevoli, che non sono in realtà i colpevoli della bestemmia nota come "One Piece".
Analizziamo la trama. La storia comincia con il primo impatto del protagonista Rubber con il mondo piratesco e con la sua idea e poi ragione di vita: diventare un pirata per viaggiare e vivere mille avventure. Naturalmente il tutto è coronato dall'innesto nella trama dei nuovi compagni della ciurma di Rubber cappello di paglia, da nuovi poteri classici in uno shounen e da nuovi nemici sempre più potenti. Idea di base fantasiosa e molto interessante. Mano a mano però il tutto perde un filo conduttore: i cosiddetti pirati di Rubber, già atipici perché non sono mostri sanguinari o comunque persone non proprio buone e solidali, perdono di vista il primo obiettivo: trovare un favoloso tesoro lasciato dal re dei pirati. Così cominciano a viaggiare senza meta e a interagire con persone che poi loro ovviamente aiuteranno non si sa bene per quale motivo. Anche i luoghi sempre più esotici e malriusciti sono accoppiati nel misero tentativo, già nella prima parte dell'anime, di suscitare nello spettatore un po" di attenzione.
In questo shonen tra l'altro, altro problema è il famoso power up. Soprattutto per quanto riguarda il capitano Rubber. Questo, come se niente fosse, si inventa power up una saga dietro l'altra, senza il benché minimo arredamento. Non possiamo poi rimanere quieti ogni volta che si fanno sentire i fervidi e alquanto irritanti tipi di risata dei protagonisti tipo "Ishishishishishi".
In definitiva posso dire che l'idea di base non è male, i personaggi, sebbene dotati di un buon design, non vengono sviluppati interiormente ma gli si cuciono addosso frasi fatte e personalità superficiali, condite qua e là da pianti a dirotto senza senso. In più, soprattutto il mondo che fa da sfondo, sembra uscito da una cattiva avventura con funghi allucinogeni condita con il concetto che il molto è bello. In realtà però l'anime mi pare tronfio, ripetitivo, scontatissimo e soprattutto caratterizzato dal 'troppo stroppia'.
Ho impiegato secoli a decidermi ad iniziare questo anime. Non posso dire di non essere partita prevenuta, ma prima di schiacciare il tasto play mi sono lavata via tutto e l'ho guardato in modo assolutamente neutrale.
Purtroppo, tutti i miei sospetti sono stati riconfermati.
Molti che conosco mi hanno elogiato One piece come un capolavoro fra i manga e così, alla fine, ho deciso di guardarlo e ora, anche se con non molti episodi alle spalle, sono qui a recensirlo. Anche se in realtà, a parte le lunghissime ed epiche saghe come questa, 24-25 episodi è la durata di un anime medio, nonché il periodo dopo cui qualcuno si stanca di aspettare che ci sia un risvolto importante nella storia.
Purtroppo, sono arrivata alla conclusione che One piece è esattamente uno di quegli anime che o ami o odi.
Ahimè, dal voto si capisce il mio schieramento.
Una delle cose che mi ha "attirato" positivamente è il protagonista, con un potere insolito e interessante. Purtroppo, di "Finti-e-allegri-tonti-che-in-realtà-sono-ottimi-leader" se ne vedono fin troppi in giro, e il carattere non mi dice assolutamente nulla di nuovo. Da subito proclama che per una promessa fatta da bambino vuole divenire re dei pirati, titolo leggendario a cui tutti i pirati più potenti e loschi mirano, ma che saranno costantemente sconfitti da un ragazzo di gomma.
La storia parte con la solita e conosciuta ricerca dei compagni, dopo ovviamente che il protagonista (con un entrata in scena che tenta in malo modo di essere a sorpresa) sbaraglia una nave pirata senza troppa fatica, che dura un bel po' di episodi ciascuno. Grazie a questo, sappiamo di più sul bugiardo del villaggio che sui personaggi che da subito appaiono centrali (Il protagonista, il suo primo compagno di viaggio e una ladra di nome Nami). Ma questo si può giustificare dicendo che il piatto forte si tiene per dopo, anche se spero che non manchi molto.
Una delle cose che, invece, anche senza aver visto l'anime mi faceva orrore (e ancora adesso sono della stessa opinione) è il design dei personaggi e lo stile. Chiedo scusa all'autore, ma anche ignorando i personaggi appositamente grotteschi mi risulta davvero inguardabile.
Spesso, i personaggi stessi risultano incoerenti, nei loro modi di fare o di agire. Luffy in una battaglia si dispera appena il cappello gli vola a dieci centimetri dal naso, mentre in un'altra, nonostante le numerose sequenze in cui lo si vede allontanarsi portato dal vento, lo ignora completamente per più episodi. Un cattivo urla che affetterà Luffy così velocemente che non se ne accorgerà neanche, poi si lancia all'attacco gridando che gli darà una fine lenta e dolorosa.
A proposito degli episodi ho un altra nota dolente, più un'impressione che un fatto oggettivo: trovo le puntate vuote, con pochi contenuti e che volano decisamente troppo velocemente, facendo passare venti minuti e mostrando la metà di ciò che in quei venti minuti un altro anime avrebbe raccontato.
Mi ripeto da sola: sì, certo, sono solo le prime puntate. Ma anche per questo, magari nelle prime puntate ci vorrebbe un "di più" per attirare lo spettatore.
E poi, tocco finale, i combattimenti. Tirati in lungo allo sfinimento, mostrano i personaggi in difficoltà e che sul punto di cedere fanno un grande discorso sul fatto che non perderanno mai/sugli amici/su altri valori importanti... E improvvisamente, mettono a segno il colpo risolutivo (quasi sempre un pugno, una testata o simili colpi da parte di arti elasticizzati a mo' di fionda senza proiettili) ovvero quello che avevano tentato di fare fino a quel momento, ma che funziona solo dopo aver fatto il discorso.
Insomma, un avvio che proprio non tiene. Nonostante questo, però, ammetto che l'idea è interessante e che sì, vedo una speranza per il futuro e, se avrò tempo, continuerò a guardarlo.
Se non fosse stata per questa mia "speranza" in un cambiamento nei futuri episodi (come sempre, che i fan di mia conoscenza mi garantiscono al 100%) e per la scarsa quantità di episodi visti, avrei messo 1. Ma continuerò a guardarlo, perché voglio a tutti i costi capire cosa ci si può trovare in questo anime.
Purtroppo, tutti i miei sospetti sono stati riconfermati.
Molti che conosco mi hanno elogiato One piece come un capolavoro fra i manga e così, alla fine, ho deciso di guardarlo e ora, anche se con non molti episodi alle spalle, sono qui a recensirlo. Anche se in realtà, a parte le lunghissime ed epiche saghe come questa, 24-25 episodi è la durata di un anime medio, nonché il periodo dopo cui qualcuno si stanca di aspettare che ci sia un risvolto importante nella storia.
Purtroppo, sono arrivata alla conclusione che One piece è esattamente uno di quegli anime che o ami o odi.
Ahimè, dal voto si capisce il mio schieramento.
Una delle cose che mi ha "attirato" positivamente è il protagonista, con un potere insolito e interessante. Purtroppo, di "Finti-e-allegri-tonti-che-in-realtà-sono-ottimi-leader" se ne vedono fin troppi in giro, e il carattere non mi dice assolutamente nulla di nuovo. Da subito proclama che per una promessa fatta da bambino vuole divenire re dei pirati, titolo leggendario a cui tutti i pirati più potenti e loschi mirano, ma che saranno costantemente sconfitti da un ragazzo di gomma.
La storia parte con la solita e conosciuta ricerca dei compagni, dopo ovviamente che il protagonista (con un entrata in scena che tenta in malo modo di essere a sorpresa) sbaraglia una nave pirata senza troppa fatica, che dura un bel po' di episodi ciascuno. Grazie a questo, sappiamo di più sul bugiardo del villaggio che sui personaggi che da subito appaiono centrali (Il protagonista, il suo primo compagno di viaggio e una ladra di nome Nami). Ma questo si può giustificare dicendo che il piatto forte si tiene per dopo, anche se spero che non manchi molto.
Una delle cose che, invece, anche senza aver visto l'anime mi faceva orrore (e ancora adesso sono della stessa opinione) è il design dei personaggi e lo stile. Chiedo scusa all'autore, ma anche ignorando i personaggi appositamente grotteschi mi risulta davvero inguardabile.
Spesso, i personaggi stessi risultano incoerenti, nei loro modi di fare o di agire. Luffy in una battaglia si dispera appena il cappello gli vola a dieci centimetri dal naso, mentre in un'altra, nonostante le numerose sequenze in cui lo si vede allontanarsi portato dal vento, lo ignora completamente per più episodi. Un cattivo urla che affetterà Luffy così velocemente che non se ne accorgerà neanche, poi si lancia all'attacco gridando che gli darà una fine lenta e dolorosa.
A proposito degli episodi ho un altra nota dolente, più un'impressione che un fatto oggettivo: trovo le puntate vuote, con pochi contenuti e che volano decisamente troppo velocemente, facendo passare venti minuti e mostrando la metà di ciò che in quei venti minuti un altro anime avrebbe raccontato.
Mi ripeto da sola: sì, certo, sono solo le prime puntate. Ma anche per questo, magari nelle prime puntate ci vorrebbe un "di più" per attirare lo spettatore.
E poi, tocco finale, i combattimenti. Tirati in lungo allo sfinimento, mostrano i personaggi in difficoltà e che sul punto di cedere fanno un grande discorso sul fatto che non perderanno mai/sugli amici/su altri valori importanti... E improvvisamente, mettono a segno il colpo risolutivo (quasi sempre un pugno, una testata o simili colpi da parte di arti elasticizzati a mo' di fionda senza proiettili) ovvero quello che avevano tentato di fare fino a quel momento, ma che funziona solo dopo aver fatto il discorso.
Insomma, un avvio che proprio non tiene. Nonostante questo, però, ammetto che l'idea è interessante e che sì, vedo una speranza per il futuro e, se avrò tempo, continuerò a guardarlo.
Se non fosse stata per questa mia "speranza" in un cambiamento nei futuri episodi (come sempre, che i fan di mia conoscenza mi garantiscono al 100%) e per la scarsa quantità di episodi visti, avrei messo 1. Ma continuerò a guardarlo, perché voglio a tutti i costi capire cosa ci si può trovare in questo anime.
One Piece è attualmente l'esempio più lampante di come approfittare dell'ingenuità dei bambini raggirandoli con quest'anime commerciale che ha il solo scopo di incassare soldi. Il numero di episodi (ora 610) parla da solo ed è una chiara testimonianza di come in One Piece si sia considerato tutto all'infuori della qualità generale, ma analizziamo quest'anime per bene.
Trama: Monkey D. Rufy (Rubber), dopo aver accidentalmente ingerito il frutto del diavolo Gom Gom, si ritrova la capacità di allungarsi a dismisura, in maniera estremamente elastica. Monkey D. Rufy ha l'ambizione di diventare un giorno il re dei pirati, ritrovando il leggendario tesoro One piece e sconfiggendo i peggiori lupi di mare. L'ambientazione che vedrà protagonisti, Monkey D. Rufy e la sua ciurma, è il mondo dei pirati con tutti gli scontri e viaggi avvenutosi in cui la ciurma di Rubber sarà coinvolta. La trama non è male, ma è tutto quanto il resto che è un disastro.
Personaggi: Stereotipati, demenziali fino all'estremo, superficiali, ed estremamente infantili, compongono la ciurma di Rubber, che viaggerà insieme a: Roronoa Zoro, Usop, Sanji, Chopper, Niko Robin, Nami (l'unica carina e ben caratterizzata) e la sexy Niko Robin. Bisogna dire che non mi baso sul loro aspetto per giudicarli, ma proprio sul loro comportamento, che davvero non si addice a dei personaggi che dovrebbero appassionare ed essere riflessivi e intelligenti.
Grafica: Indubbiamente il vero disastro di quest'anime, risiede in una realizzazione tecnica davvero pessima. Il charater design è orrendo e ci mostra personaggi, non solo brutti stilisticamente ed anonimi, ma anche un dettaglio riguardante i visi ed i capelli, davvero indecente, accompagnato quasi sempre dalla stessa espressione stupida. I fondali sono realizzati con un uso dei colori scarsissimo, mostrando un dettaglio generale nettamente insufficiente.
Il fanservice è presente spessissimo ed è gratuito in un'infinità di episodi, abbassando ancora di più il voto di questo pessimo anime e, come se non bastasse, non potevano mancare centinaia di inutili e stupidissimi filler.
Conclusione: One Piece, se fosse stato realizzato con un minimo di talento creativo, passione e molta più qualità, indubbiamente sarebbe potuto essere almeno un buon anime.
Trama: Monkey D. Rufy (Rubber), dopo aver accidentalmente ingerito il frutto del diavolo Gom Gom, si ritrova la capacità di allungarsi a dismisura, in maniera estremamente elastica. Monkey D. Rufy ha l'ambizione di diventare un giorno il re dei pirati, ritrovando il leggendario tesoro One piece e sconfiggendo i peggiori lupi di mare. L'ambientazione che vedrà protagonisti, Monkey D. Rufy e la sua ciurma, è il mondo dei pirati con tutti gli scontri e viaggi avvenutosi in cui la ciurma di Rubber sarà coinvolta. La trama non è male, ma è tutto quanto il resto che è un disastro.
Personaggi: Stereotipati, demenziali fino all'estremo, superficiali, ed estremamente infantili, compongono la ciurma di Rubber, che viaggerà insieme a: Roronoa Zoro, Usop, Sanji, Chopper, Niko Robin, Nami (l'unica carina e ben caratterizzata) e la sexy Niko Robin. Bisogna dire che non mi baso sul loro aspetto per giudicarli, ma proprio sul loro comportamento, che davvero non si addice a dei personaggi che dovrebbero appassionare ed essere riflessivi e intelligenti.
Grafica: Indubbiamente il vero disastro di quest'anime, risiede in una realizzazione tecnica davvero pessima. Il charater design è orrendo e ci mostra personaggi, non solo brutti stilisticamente ed anonimi, ma anche un dettaglio riguardante i visi ed i capelli, davvero indecente, accompagnato quasi sempre dalla stessa espressione stupida. I fondali sono realizzati con un uso dei colori scarsissimo, mostrando un dettaglio generale nettamente insufficiente.
Il fanservice è presente spessissimo ed è gratuito in un'infinità di episodi, abbassando ancora di più il voto di questo pessimo anime e, come se non bastasse, non potevano mancare centinaia di inutili e stupidissimi filler.
Conclusione: One Piece, se fosse stato realizzato con un minimo di talento creativo, passione e molta più qualità, indubbiamente sarebbe potuto essere almeno un buon anime.
One piece viene considerato tutt'ora IL manga/anime, un capolavoro assoluto senza nessun confronto insomma. Da dov'è partito il boom OP? Non ne ho la minima idea, anche perché basterebbe analizzare i suoi punti deboli e quelli "forti", se così si può dire.
Innanzitutto è un anime che spaccia "valori" quali l'amicizia, la voglia di libertà e il coraggio come insegnamenti utili e costruttivi, nonostante siano già abbastanza ovvi, visti e mostrati in opere più importanti (che non posso citare). Questo in verità non è un vero e proprio problema perché potrebbe aiutare (credo) ragazzi giovani a non arrendersi al primo ostacolo... Ma come glielo insegna? Mostrando che a forza di pugni e grazie a una volontà ferrea una persona può diventare ciò che vuole?
Secondo punto considerevole: la "trama". Qualcuno si è mai chiesto se in quest'anime ci sia una trama? (penso che qualcuno l'abbia fatto ma non abbia gradito quest'opera). La trama di one piece è una. Combattimento a schema: l'eroe le sta prendendo dal nemico; l'eroe sente che la forza dell'amicizia, trasmessa dai suoi compagni fiduciosi, entra nelle sue vene;l'eroe nonostante sia devastato, stanco, sanguinante, incomincia a massacrare l'avversario fino alla vittoria; solo pochi personaggi si allenano perché sanno che grazie all'amicizia possono battere chiunque... What?!
Ok, non voglio dire che tutto ciò sia "sbagliato" ma non ha un senso logico e non mi gasa neanche veder vincere uno scansafatiche grazie alla forza dell' "amMore".
I disegni si commentano da soli, sono inguardabili e basta grazie al concetto della piramide bellezza/importanza e grazie al fan service. Personaggi di poca importanza sono bruttissimi mentre altri più importanti sono stra-fighi, stesso concetto delle donne dove però aumenta considerevolmente la grandezza del seno.
Quindi lascio a tutti con un consiglio: non seguite la massa di gente che ama quest'anime, è uguale a moltissime opere, così tante che oramai non ha più neanche una goccia di originalità, cercate piuttosto gli anime sconosciuti ma che portino novità e una boccata d'aria fresca dai soliti shonen ultra-sopravvalutati.
Motivo del voto: ho già detto tutto sopra, un anime scontato, banale e inutile…
Innanzitutto è un anime che spaccia "valori" quali l'amicizia, la voglia di libertà e il coraggio come insegnamenti utili e costruttivi, nonostante siano già abbastanza ovvi, visti e mostrati in opere più importanti (che non posso citare). Questo in verità non è un vero e proprio problema perché potrebbe aiutare (credo) ragazzi giovani a non arrendersi al primo ostacolo... Ma come glielo insegna? Mostrando che a forza di pugni e grazie a una volontà ferrea una persona può diventare ciò che vuole?
Secondo punto considerevole: la "trama". Qualcuno si è mai chiesto se in quest'anime ci sia una trama? (penso che qualcuno l'abbia fatto ma non abbia gradito quest'opera). La trama di one piece è una. Combattimento a schema: l'eroe le sta prendendo dal nemico; l'eroe sente che la forza dell'amicizia, trasmessa dai suoi compagni fiduciosi, entra nelle sue vene;l'eroe nonostante sia devastato, stanco, sanguinante, incomincia a massacrare l'avversario fino alla vittoria; solo pochi personaggi si allenano perché sanno che grazie all'amicizia possono battere chiunque... What?!
Ok, non voglio dire che tutto ciò sia "sbagliato" ma non ha un senso logico e non mi gasa neanche veder vincere uno scansafatiche grazie alla forza dell' "amMore".
I disegni si commentano da soli, sono inguardabili e basta grazie al concetto della piramide bellezza/importanza e grazie al fan service. Personaggi di poca importanza sono bruttissimi mentre altri più importanti sono stra-fighi, stesso concetto delle donne dove però aumenta considerevolmente la grandezza del seno.
Quindi lascio a tutti con un consiglio: non seguite la massa di gente che ama quest'anime, è uguale a moltissime opere, così tante che oramai non ha più neanche una goccia di originalità, cercate piuttosto gli anime sconosciuti ma che portino novità e una boccata d'aria fresca dai soliti shonen ultra-sopravvalutati.
Motivo del voto: ho già detto tutto sopra, un anime scontato, banale e inutile…
Mah. "One piece" è sicuramente una shounen di ordinaria amministrazione, con tutti i canoni che troviamo negli altri simili di successo, ma non capisco proprio come possa aver avuto un successo così spropositato. Sia chiaro, inizialmente piaceva anche a me parecchio, ma ha un'infinità di difetti: i personaggi sono troppo banali (merito anche degli orribili disegni di Eichiro Oda), e alla lunga le varie abilità diventano del tutto prive di originalità, cosa comportata ovviamente dall'eccessiva lunghezza della serie, che causa inevitabilmente anche una diminuzione nella qualità delle varie saghe, che diventano un pretesto per allungare la serie e guadagnarci di più sul nome. Sicuramente doveva finire prima, ma comunque è un buon intrattenimento: niente di speciale rispetto agli altri anime, sia chiaro, ma comunque godibile. Guardatelo se avete parecchio tempo a disposizione, sennò virate su qualcosa di più corto e soprattutto qualitativamente migliore. 6, di incoraggiamento!
"One Piece" ormai lo conosciamo tutti: il manga di Oda è il più venduto al mondo e l'anime dedicato a quest'opera, il più seguito. La storia di Rufy e la sua ciurma, in pratica, anche il mio gatto ve la può raccontare. Il manga è il punto di riferimento per ogni shonen e qualunque nuova opera di questo genere avrà "One Piece" come inevitabile pietra di paragone.
Che dire di questo anime? Ovviamente racconta di pari passo la stessa, infinita, storia del manga e quindi da questo punto di vista c'è poco da valutare.
Se per le prime 200 puntate il ritmo di narrazione era più veloce, una volta finita la saga di Ener questo è rallentato e ora ogni puntata dell'anime racconta esattamente un capitolo del manga. Troppo poco per me. Ci sono intere puntate dove non succede assolutamente nulla di interessante e quasi si potrebbero saltare senza perdersi nulla della storia principale. Seguire l'anime, ultimamente, sta diventando quasi snervante. Se poi ci si mettono pure le puntate filler. A proposito: ma a che servono le puntate filler se tanto l'anime procede esattamente allo stesso ritmo del manga?
Capisco benissimo che in un'opera così lunga è difficile proseguire ad un ritmo veloce perché una volta raggiunto il manga non c'è molto che si possa fare. Io come soluzione però preferisco come avviene per esempio in "Naruto", che si inseriscano intere saghe filler ma che quando si racconta la storia del manga si proceda ad un ritmo decente.
Le animazione di One Piece sono buone per un anime di questa portata e lunghezza, e di per se anche le musiche non sono male seppur dopo quasi 600 puntate mi hanno stufato. Credo indubbiamente, che sarebbe il caso di rinnovarle perché non è possibile che queste non siano mutate fin dalla prima puntata dopo oltre 10 anni di produzione.
"One Piece" è un ottimo manga e credo che gli autori ne abbiano approfittato: il suo successo è talmente grande che anche un lavoro appena sufficiente regala comunque una visibilità pazzesca senza bisogno di rinnovare nulla negli anni.
In generale quindi non mi sento di dare a questo anime più di 6 per cui, sono convinto, si sarebbe potuto fare molto ma molto di più.
Che dire di questo anime? Ovviamente racconta di pari passo la stessa, infinita, storia del manga e quindi da questo punto di vista c'è poco da valutare.
Se per le prime 200 puntate il ritmo di narrazione era più veloce, una volta finita la saga di Ener questo è rallentato e ora ogni puntata dell'anime racconta esattamente un capitolo del manga. Troppo poco per me. Ci sono intere puntate dove non succede assolutamente nulla di interessante e quasi si potrebbero saltare senza perdersi nulla della storia principale. Seguire l'anime, ultimamente, sta diventando quasi snervante. Se poi ci si mettono pure le puntate filler. A proposito: ma a che servono le puntate filler se tanto l'anime procede esattamente allo stesso ritmo del manga?
Capisco benissimo che in un'opera così lunga è difficile proseguire ad un ritmo veloce perché una volta raggiunto il manga non c'è molto che si possa fare. Io come soluzione però preferisco come avviene per esempio in "Naruto", che si inseriscano intere saghe filler ma che quando si racconta la storia del manga si proceda ad un ritmo decente.
Le animazione di One Piece sono buone per un anime di questa portata e lunghezza, e di per se anche le musiche non sono male seppur dopo quasi 600 puntate mi hanno stufato. Credo indubbiamente, che sarebbe il caso di rinnovarle perché non è possibile che queste non siano mutate fin dalla prima puntata dopo oltre 10 anni di produzione.
"One Piece" è un ottimo manga e credo che gli autori ne abbiano approfittato: il suo successo è talmente grande che anche un lavoro appena sufficiente regala comunque una visibilità pazzesca senza bisogno di rinnovare nulla negli anni.
In generale quindi non mi sento di dare a questo anime più di 6 per cui, sono convinto, si sarebbe potuto fare molto ma molto di più.
Solitamente quando recensisco e/o valuto un'opera aspetto che di solito si sia già conclusa, visto che il finale incide moltissimo sulla valutazione, ma credo che prima di vedere il finale di One Piece saremo già tutti morti, di vecchiaia s'intende. Per quanto riguarda la mia valutazione invece, questo 6 è totalmente simbolico, in quanto può essere interpretato in ogni maniera: avrei voluto dargli una valutazione maggiore, ma mano a mano che aumentano le puntate, il mio apprezzamento diminuisce; probabilmente se avessi fatto questa stessa recensione fra un anno, non ci avrei pensato due volte a rifilargli un bell' 1. Dunque vediamo di cominciare a recensire il "sommo" e incontrastato OP, alias il Beautiful dell'animazione giapponese.
Indipendentemente da quel che si possa dire, One Piece era un ottimo anime, sottolineo "era", prima di essere fagocitato dall'avidità e dalla megalomania del suo autore, tale Eichiro Oda, che molto affettuosamente, spererei venga colto da un infarto fulminante, altrimenti OP veramente non avrà più fine. Vi sarà capitato più di una volta di pensare "ah, come vorrei che quest'anime non finisse", tanto vi era piaciuto. Bé credo che Oda abbia seguito questo suggerimento un po troppo alla lettera. Un anime può essere appassionante, travolgente, divertente, intrigante, e facile da seguire, ma dopo quasi 600 puntate, tutto, e ripeto "tutto" finisce per stufare. Senza contare che Oda ha sapientemente trovato il modo per riproporre le stesse cose all'infinito: arrivo sulla nuova isola, esplorazione, scoperta di un complotto, quindi nuovi nemici, e lì le solite battaglie uno contro ogni membro della ciurma, una volta concluso il tutto, e salvato l'isola in questione, se ne tornano al loro viaggio, di solito con un compagno in più. Questo schemino viene riproposto in continuazione, come un loop infinito, semplicemente variando personaggi, e ambientazione, dando la sensazione che sia tutto nuovo; ciò può andare bene per le prime 3/4 volte, ma se dopo 573 puntate, oltre alla saga di Marineford (il punto più alto di tutto l'anime), continuo a vedere sempre lo stesso schema, poi per forza mi indigno.
Gli stessi personaggi annoiano, Rufy per esempio, è certamente un ottimo protagonista per uno shonen del genere, non perfetto, ma credo che veramente pochi lo siano, eppure dopo tutte queste puntate, le sue reazioni, le sue decisioni, tutto quello che farà, riusciamo già ad intuirlo, dalle tante volte che l'abbiamo visto, e lo stesso discorso si può ripetere per Nami, Zoro, Sanji, e tutta la compagnia. Persino le gag, che all'inizio erano incentrate appunto sulle particolari personalità dei protagonisti, risultando spesso esilaranti, a lungo andare si ripetono inesorabilmente, finendo per annoiare. Questi stessi siparietti sono copiati e incollati numerosissime volte, facendo perdere all'anime anche la parte comica che l'ha sempre contraddistinto. Sono tutti personaggi di spicco, particolari e con un loro carattere, ben evidenziato, ma ormai fin troppo prevedibili e noiosi, visto che li vediamo fare le stesse cose da tempo immemore, e ciò è veramente un peccato. E ci ricolleghiamo sempre al problema della longevità, guardacaso.
Vogliamo poi parlare delle differenze con il manga? I capitoli di One Piece, soprattutto gli ultimi, sono così densi di azione, e di avvenimenti, che gli sceneggiatori hanno pensato bene di utilizzarne solo uno per puntata; ciò, oltre ad allungare considerevolmente la lunghezza dell'anime (come se ce ne fosse bisogno...) da luogo ad episodi quasi totalmente soporiferi, con lunghissime inquadrature, scenette superflue, e/o flashback, che servono solo per prendere tempo, e questo è veramente irritante. Va bene che in questo modo si evita di dover ricorrere ad odiose saghe filler, però cosi facendo si rovina l'intera serie, facendo diventare estremamente noiosi dei momenti che non lo sono affatto. Aggiungiamoci il fatto che si continuano ad utilizzare le stesse soundtrack da ormai 13 anni, ed avremo una rapida panoramica di quanto commerciale sia diventato, o lo sia sempre stato, quest'anime.
Perché un opera del genere si deve ridurre cosi? Perché un opera con le potenzialità per essere una delle migliori di sempre si deve rovinare cosi? C'era cosi bisogno di allungare la storia in questo modo, eh Oda? Perché Toriyama è riuscito a concludere il suo lavoro in una quarantina di volumi, e tu a 70 ancora insisti di essere a metà opera? Perché Togashi, Katsura, la Arakawa, e tanti altri autori certamente piu professionali, con si e no 20 volumi sono riusciti a creare opere sublimi, e a dirci tutto che c era da sapere e tu no? Hai veramente bisogno di tutto questo tempo per raccontarci la storia per intero? Ormai è palese che quest'opera continui solo ed esclusivamente per i tuoi tornaconti economici, ma non mi sta bene. Dopo saghe a dir poco fantastiche come quella di Marineford, pensavo che come minimo ci volesse un cambio di direzione, ma c'era proprio il bisogno di ritornare indietro, con la saga degli uomini-pesce, e col solito schema? Io e tantissimi altri crediamo proprio di no.
Questo 6 infine, rappresenta l'ultimo mio baluardo di speranza verso quest'anime, che mi ha conquistato più e più volte, e che non riesco a bocciare completamente. Tuttavia, adesso lo vedo solo come una gallina dalle uova d'oro per il suo autore. Semmai dovesse peggiorare, fate pure finta che gli abbia dato un 2, chissà, forse, essendo troppo buono, o troppo nostalgico, è il voto che si merita effettivamente.
Indipendentemente da quel che si possa dire, One Piece era un ottimo anime, sottolineo "era", prima di essere fagocitato dall'avidità e dalla megalomania del suo autore, tale Eichiro Oda, che molto affettuosamente, spererei venga colto da un infarto fulminante, altrimenti OP veramente non avrà più fine. Vi sarà capitato più di una volta di pensare "ah, come vorrei che quest'anime non finisse", tanto vi era piaciuto. Bé credo che Oda abbia seguito questo suggerimento un po troppo alla lettera. Un anime può essere appassionante, travolgente, divertente, intrigante, e facile da seguire, ma dopo quasi 600 puntate, tutto, e ripeto "tutto" finisce per stufare. Senza contare che Oda ha sapientemente trovato il modo per riproporre le stesse cose all'infinito: arrivo sulla nuova isola, esplorazione, scoperta di un complotto, quindi nuovi nemici, e lì le solite battaglie uno contro ogni membro della ciurma, una volta concluso il tutto, e salvato l'isola in questione, se ne tornano al loro viaggio, di solito con un compagno in più. Questo schemino viene riproposto in continuazione, come un loop infinito, semplicemente variando personaggi, e ambientazione, dando la sensazione che sia tutto nuovo; ciò può andare bene per le prime 3/4 volte, ma se dopo 573 puntate, oltre alla saga di Marineford (il punto più alto di tutto l'anime), continuo a vedere sempre lo stesso schema, poi per forza mi indigno.
Gli stessi personaggi annoiano, Rufy per esempio, è certamente un ottimo protagonista per uno shonen del genere, non perfetto, ma credo che veramente pochi lo siano, eppure dopo tutte queste puntate, le sue reazioni, le sue decisioni, tutto quello che farà, riusciamo già ad intuirlo, dalle tante volte che l'abbiamo visto, e lo stesso discorso si può ripetere per Nami, Zoro, Sanji, e tutta la compagnia. Persino le gag, che all'inizio erano incentrate appunto sulle particolari personalità dei protagonisti, risultando spesso esilaranti, a lungo andare si ripetono inesorabilmente, finendo per annoiare. Questi stessi siparietti sono copiati e incollati numerosissime volte, facendo perdere all'anime anche la parte comica che l'ha sempre contraddistinto. Sono tutti personaggi di spicco, particolari e con un loro carattere, ben evidenziato, ma ormai fin troppo prevedibili e noiosi, visto che li vediamo fare le stesse cose da tempo immemore, e ciò è veramente un peccato. E ci ricolleghiamo sempre al problema della longevità, guardacaso.
Vogliamo poi parlare delle differenze con il manga? I capitoli di One Piece, soprattutto gli ultimi, sono così densi di azione, e di avvenimenti, che gli sceneggiatori hanno pensato bene di utilizzarne solo uno per puntata; ciò, oltre ad allungare considerevolmente la lunghezza dell'anime (come se ce ne fosse bisogno...) da luogo ad episodi quasi totalmente soporiferi, con lunghissime inquadrature, scenette superflue, e/o flashback, che servono solo per prendere tempo, e questo è veramente irritante. Va bene che in questo modo si evita di dover ricorrere ad odiose saghe filler, però cosi facendo si rovina l'intera serie, facendo diventare estremamente noiosi dei momenti che non lo sono affatto. Aggiungiamoci il fatto che si continuano ad utilizzare le stesse soundtrack da ormai 13 anni, ed avremo una rapida panoramica di quanto commerciale sia diventato, o lo sia sempre stato, quest'anime.
Perché un opera del genere si deve ridurre cosi? Perché un opera con le potenzialità per essere una delle migliori di sempre si deve rovinare cosi? C'era cosi bisogno di allungare la storia in questo modo, eh Oda? Perché Toriyama è riuscito a concludere il suo lavoro in una quarantina di volumi, e tu a 70 ancora insisti di essere a metà opera? Perché Togashi, Katsura, la Arakawa, e tanti altri autori certamente piu professionali, con si e no 20 volumi sono riusciti a creare opere sublimi, e a dirci tutto che c era da sapere e tu no? Hai veramente bisogno di tutto questo tempo per raccontarci la storia per intero? Ormai è palese che quest'opera continui solo ed esclusivamente per i tuoi tornaconti economici, ma non mi sta bene. Dopo saghe a dir poco fantastiche come quella di Marineford, pensavo che come minimo ci volesse un cambio di direzione, ma c'era proprio il bisogno di ritornare indietro, con la saga degli uomini-pesce, e col solito schema? Io e tantissimi altri crediamo proprio di no.
Questo 6 infine, rappresenta l'ultimo mio baluardo di speranza verso quest'anime, che mi ha conquistato più e più volte, e che non riesco a bocciare completamente. Tuttavia, adesso lo vedo solo come una gallina dalle uova d'oro per il suo autore. Semmai dovesse peggiorare, fate pure finta che gli abbia dato un 2, chissà, forse, essendo troppo buono, o troppo nostalgico, è il voto che si merita effettivamente.
"One Piece" è l'anime dell'ormai famoso Oda che viene tratto dal manga. L' ho iniziato pur sapendo che continuerà all'infinito, finirà prima il mondo che "One Piece". Ma per qualche ragione l'ho lasciato al solo ottantesimo episodio. Ritengo l'opera abbastanza carina, ma il mangaka sta allungando troppo la storia, infatti negli ultimi episodi che stanno uscendo "mi hanno detto" che ci sono una marea di nemici, altri pirati o naviganti della marina lasciati in sospeso: ed è anche questo un difetto delle opere lunghe, i nemici che vedremo quasi sempre che da un momento all'altro vengono tralasciati così. A 'sto punto consiglio a tutti di non iniziare "One Piece" adesso ma di continuarlo a vedere solo se si trovano a buon punto. Non posso scrivere molto in questa recensione anche perché non ho visto nemmeno un quarto dell'opera.
"One Piece", secondo il mio parere, è un vero capolavoro nel suo genere, superando secondo me anche "Dragon Ball". Geniale è l'idea dell'haki e dei frutti del mare. La saga più bella è quella di Enies Lobby, dove si assiste alla lotta più bella dell'anime.
I personaggi sono tutti costruiti bene; il mio preferito è Sanji e quello che odio di più è Barbanera. L'unica pecca di questo capolavoro è che è molto lungo: ci sono puntate che si protrebbero benissimo saltare o addirittura delle saghe molto lunghe che a mio parere si potevano benissimo ridurre di molte puntate, come Thriller Bark . Togliendo quest'unica pecca a mio avviso "One Piece" rimane un vero capolavoro.
I personaggi sono tutti costruiti bene; il mio preferito è Sanji e quello che odio di più è Barbanera. L'unica pecca di questo capolavoro è che è molto lungo: ci sono puntate che si protrebbero benissimo saltare o addirittura delle saghe molto lunghe che a mio parere si potevano benissimo ridurre di molte puntate, come Thriller Bark . Togliendo quest'unica pecca a mio avviso "One Piece" rimane un vero capolavoro.
"One Piece" è l'opera del grandissimo Eiichiro Oda e l'unico anime che dopo 565 episodi riesce ancora a farmi emozionare. Io ritengo questo fantastico anime shounen insuperabile, perché tratta varie tematiche come l'amicizia, presente in ogni saga, e il razzismo, presente nella saga di Arlong. Anche l'alternarsi di scene comiche con quelle drammatiche sono uno dei punti forti dell'anime, e lo rendono unico. I disegni sia all'inizio della storia che ora sono davvero eccezionali; mi sento di dire che forse i disegni attuali si sono evoluti parecchio rispetto ai precedenti. Come ho detto prima, alcuni criticano One piece per la lunghezza della storia, ma secondo me Oda riesce sempre a lasciarci a bocca aperta attraverso frasi dei personaggi, combattimenti e momenti epici. "One piece" è il mio manga/anime preferito e un bel dieci lo attribuisco senza pensarci due volte, è unico, insuperabile, è per me il miglior manga/anime di sempre.
"One Piece" è sicuramente uno dei titoli più discussi di sempre: o lo si ama o lo si odia, qualunque via di mezzo è perennemente momentanea. Tutto ciò è normale quando si parla di un'opera a ciclo continuo, dal finale incognito così come il numero di episodi.
Non nascondo che anche io mi trovo spesso in difficoltà visionando quest'opera, la quale riesce in maniera sorprendente a prendere alti e bassi; per stare in tema, è come trovarsi nel bel mezzo di una tempesta, non sai mai se arriverà presto un'onda alta. Sicuramente chiunque leggerà queste ultime parole reputerà che non sappia manco io cosa vogliano dire, ma a fine recensione tutto verrà disteso chiaramente.
Monkey D. Luffy è un ragazzo ingenuo, parecchio spensierato e senza timori, tant'è che a soli 17 anni decide di intraprendere la via del mare diventando un pirata. La figura del pirata in "One Piece" è parecchio differente da quella reale, compaiono sì pirati alla ricerca di tesori, pronti a rapire, uccidere, saccheggiare anche semplici persone senza difese, ma a variare questo cliché è proprio Luffy, il quale parte per l'oceano alla ricerca di un solo tesoro, mettendo sempre in primo piano nei suoi viaggi l'incolumità della gente innocente, dei suoi amici e compagni o comunque di chi non ha nessuna colpa. Un lato che apprezzo di "One Piece" è questo: non esiste una sezione definita di cattivi o di buoni, possiamo trovare persone oneste sia nei marines sia nei pirati, così come la loro parte opposta. Non c'è quella forzatura del far apparire per forza la marina come corrotta e malvagia in ogni sfaccettatura di sé, infatti nel corso della storia anche i suoi componenti daranno modo di dimostrare che ragionano per conto loro e hanno un carattere vario.
Altro punto a favore è senz'altro la geografia che ha creato Oda intorno ai suoi personaggi. L'idea del frutto del Diavolo che probabilmente è in primo piano è senza alcun dubbio quella meno fantasiosa, se si analizza tutto ciò che ha creato. Vi sono un mondo tagliato in tre grandi mari, uno più insidioso dell'altro, cambiamenti climatologici imprevedibili, così come l'ecosistema di ogni isola su cui viene catturata l'attenzione. Nessun posto è uguale all'altro, in ogni dove vige la sua regola della natura, ma anche quella legislativa. E' come se ogni posto vivesse come unico pezzo di terra che emerge dal mare, e tenendo fuori gli spoiler, dico solo che a volte, neanche emergono dal mare, queste isole.
Nonostante ciò vengono affrontati temi che riguardano anche noi, nonostante sia davvero diverso l'approccio tra questa terra e quella di OP. Razzismo, fedeltà, corruzione, potere, brama, ingiustizia, misteri nascosti: ogni personaggio, si può dire, ne ha vista una diversa. I caratteri sono vari, difetti e pregi si trovano in perfetta armonia e mai appesantiscono le vicende, anzi spesso danno una nota allegra a esse. Nonostante nella ciurma di Luffy ci siano un tonto affamato, una ladra bramosa di denaro e parecchio violenta, uno spadaccino poco socievole e dal senso dell'orientamento inesistente, un bugiardo fifone, una renna parlante altrettanto fifona, una ragazza di poche parole ex criminale e nemica, un cyborg in slip, un cuoco parecchio cascamorto e con poca pazienza e uno scheletro parlante con l'ossessione per le mutande, si riesce a creare sia un ambiente comico sia serio. Anche Luffy nel corso della storia (parecchio avanti) darà prova di non essere solo uno sbadato ragazzino alle prime armi.
Passando al lato strettamente narrativo, ecco che spunta la frase scritta a inizio recensione. Eh sì, "One Piece" è ambientato nell'oceano, e persino nella narrazione sembra esserne influenzato, tant'è che ci troviamo una grande saga che non ci fa staccare dallo schermo, per essere catapultati subito dopo in un'altra bassa, quasi priva di spessore, di tenore, quasi ripetitiva, inutile. E' ovvio che ogni storia di questa lunghezza abbia i suoi alti e bassi, ma penso che siano davvero esagerati quelli che quest'opera riesce a mettere in scena. Ciò nonostante, almeno per me, Oda è riuscito a tessere piccole tele di misteri ancora irrisolti che hanno trionfato sulla noia di alcune serie.
L'edizione italiana di "One Piece" è della Mediaset, la quale come suo solito (purtroppo) è riuscita nella solita impresa di stravolgere un intero anime, persino nei doppiaggi altalenanti, in cui non puoi abituarti a una voce che ne ritrovi un'altra - Luffy, o in questo caso Rubber ad esempio, vanta quattro voci, di cui tre adulte e una da bambino. Inutile perciò raccomandare la visione subbata.
Dal lato visivo "One Piece" non è senz'altro l'opera meglio strutturata, anche se possiamo trovare parecchi miglioramenti dal vecchio 1999 ad oggi. C'è da dire che quegli occhi così rotondi, le bocche grandi più del volto, quei busti così stretti e quelle gambe slanciate sono il marchio della serie, che ti fa capire subito cosa stai guardando.
Le musiche compensano qualche carenza d'animazione, saranno pur sempre le stesse (quelle sonore e d'accompagnamento alle puntate), ma hanno sempre un impatto sullo spettatore che ormai - almeno, nel mio caso - riesce persino a prevedere quando scatteranno mormorandole a sillabi.
"One Piece" è un prodotto che non va preso di certo troppo sul serio, infatti è uno shounen che va sulla commedia. Nonostante ciò, penso sia capace di trasmettere altro all'infuori della spensieratezza e che, se non preso in anticipo con antipatia, può sorprendere chiunque.
Perciò il mio voto è un buon sette, il quale sarebbe stato sicuramente anche un 8/9 senza quelle saghe che ho trovato davvero pesanti.
Non nascondo che anche io mi trovo spesso in difficoltà visionando quest'opera, la quale riesce in maniera sorprendente a prendere alti e bassi; per stare in tema, è come trovarsi nel bel mezzo di una tempesta, non sai mai se arriverà presto un'onda alta. Sicuramente chiunque leggerà queste ultime parole reputerà che non sappia manco io cosa vogliano dire, ma a fine recensione tutto verrà disteso chiaramente.
Monkey D. Luffy è un ragazzo ingenuo, parecchio spensierato e senza timori, tant'è che a soli 17 anni decide di intraprendere la via del mare diventando un pirata. La figura del pirata in "One Piece" è parecchio differente da quella reale, compaiono sì pirati alla ricerca di tesori, pronti a rapire, uccidere, saccheggiare anche semplici persone senza difese, ma a variare questo cliché è proprio Luffy, il quale parte per l'oceano alla ricerca di un solo tesoro, mettendo sempre in primo piano nei suoi viaggi l'incolumità della gente innocente, dei suoi amici e compagni o comunque di chi non ha nessuna colpa. Un lato che apprezzo di "One Piece" è questo: non esiste una sezione definita di cattivi o di buoni, possiamo trovare persone oneste sia nei marines sia nei pirati, così come la loro parte opposta. Non c'è quella forzatura del far apparire per forza la marina come corrotta e malvagia in ogni sfaccettatura di sé, infatti nel corso della storia anche i suoi componenti daranno modo di dimostrare che ragionano per conto loro e hanno un carattere vario.
Altro punto a favore è senz'altro la geografia che ha creato Oda intorno ai suoi personaggi. L'idea del frutto del Diavolo che probabilmente è in primo piano è senza alcun dubbio quella meno fantasiosa, se si analizza tutto ciò che ha creato. Vi sono un mondo tagliato in tre grandi mari, uno più insidioso dell'altro, cambiamenti climatologici imprevedibili, così come l'ecosistema di ogni isola su cui viene catturata l'attenzione. Nessun posto è uguale all'altro, in ogni dove vige la sua regola della natura, ma anche quella legislativa. E' come se ogni posto vivesse come unico pezzo di terra che emerge dal mare, e tenendo fuori gli spoiler, dico solo che a volte, neanche emergono dal mare, queste isole.
Nonostante ciò vengono affrontati temi che riguardano anche noi, nonostante sia davvero diverso l'approccio tra questa terra e quella di OP. Razzismo, fedeltà, corruzione, potere, brama, ingiustizia, misteri nascosti: ogni personaggio, si può dire, ne ha vista una diversa. I caratteri sono vari, difetti e pregi si trovano in perfetta armonia e mai appesantiscono le vicende, anzi spesso danno una nota allegra a esse. Nonostante nella ciurma di Luffy ci siano un tonto affamato, una ladra bramosa di denaro e parecchio violenta, uno spadaccino poco socievole e dal senso dell'orientamento inesistente, un bugiardo fifone, una renna parlante altrettanto fifona, una ragazza di poche parole ex criminale e nemica, un cyborg in slip, un cuoco parecchio cascamorto e con poca pazienza e uno scheletro parlante con l'ossessione per le mutande, si riesce a creare sia un ambiente comico sia serio. Anche Luffy nel corso della storia (parecchio avanti) darà prova di non essere solo uno sbadato ragazzino alle prime armi.
Passando al lato strettamente narrativo, ecco che spunta la frase scritta a inizio recensione. Eh sì, "One Piece" è ambientato nell'oceano, e persino nella narrazione sembra esserne influenzato, tant'è che ci troviamo una grande saga che non ci fa staccare dallo schermo, per essere catapultati subito dopo in un'altra bassa, quasi priva di spessore, di tenore, quasi ripetitiva, inutile. E' ovvio che ogni storia di questa lunghezza abbia i suoi alti e bassi, ma penso che siano davvero esagerati quelli che quest'opera riesce a mettere in scena. Ciò nonostante, almeno per me, Oda è riuscito a tessere piccole tele di misteri ancora irrisolti che hanno trionfato sulla noia di alcune serie.
L'edizione italiana di "One Piece" è della Mediaset, la quale come suo solito (purtroppo) è riuscita nella solita impresa di stravolgere un intero anime, persino nei doppiaggi altalenanti, in cui non puoi abituarti a una voce che ne ritrovi un'altra - Luffy, o in questo caso Rubber ad esempio, vanta quattro voci, di cui tre adulte e una da bambino. Inutile perciò raccomandare la visione subbata.
Dal lato visivo "One Piece" non è senz'altro l'opera meglio strutturata, anche se possiamo trovare parecchi miglioramenti dal vecchio 1999 ad oggi. C'è da dire che quegli occhi così rotondi, le bocche grandi più del volto, quei busti così stretti e quelle gambe slanciate sono il marchio della serie, che ti fa capire subito cosa stai guardando.
Le musiche compensano qualche carenza d'animazione, saranno pur sempre le stesse (quelle sonore e d'accompagnamento alle puntate), ma hanno sempre un impatto sullo spettatore che ormai - almeno, nel mio caso - riesce persino a prevedere quando scatteranno mormorandole a sillabi.
"One Piece" è un prodotto che non va preso di certo troppo sul serio, infatti è uno shounen che va sulla commedia. Nonostante ciò, penso sia capace di trasmettere altro all'infuori della spensieratezza e che, se non preso in anticipo con antipatia, può sorprendere chiunque.
Perciò il mio voto è un buon sette, il quale sarebbe stato sicuramente anche un 8/9 senza quelle saghe che ho trovato davvero pesanti.
Beh, il mio nickname parla chiaro: mi posso dichiarare un fan di questa serie. La mia recensione quindi, nonostante tutti i miei sforzi per il contrario, sarà di parte, ma fidatevi, "One Piece" se lo merita. Premetto che ho 24 anni, ed è da tre anni che ho scoperto "One Piece". Premetto, anche, che non ho letto il manga, bensì ho visto la serie animata. Per serie animata intendo quella giapponese sottotitolata, non quella in italiano, vittima di troppe censure. Si parla, quindi, dell'anime giapponese.
Il motivo principale per cui mi piace questa serie è la sua capacità di risvegliare in me il desiderio di sognare come un bambino può sognare. E a mio giudizio non si tratta di una cosa negativa, ma di un notevole pregio, perché poche, ahimè, sono le cose che riescono a farci tornare bambini davvero.
La cosa che preferisco di quest'anime, infatti, è la forza di volontà che i protagonisti, primo fra tutti il principale, dimostrano nel voler affrontare troppo spesso sfide ben al di sopra delle proprie capacità al fine di raggiungere uno scopo altissimo: il proprio sogno. In "One Piece" i sogni delle persone hanno un'importanza cardine, solo i sognatori più ambiziosi riescono in ciò che si prefiggono, siano essi sognatori giusti o malvagi. Chi non crede nei sogni spesso viene sconfitto.
Un unico valore per i protagonisti supera il desiderio di raggiungere il proprio sogno: il desiderio di difendere i propri compagni di viaggio. Sì, perché questo è "One Piece": il racconto di un gruppo di personaggi che viaggiano per mare insieme allo scopo di raggiungere i propri sogni, ma che sono disposti a dare la vita tutti per salvare un loro compagno di ciurma.
Sì, di ciurma si parla perché di pirati si sta parlando. Il protagonista principale infatti ci informa dalla prima puntata che il suo sogno più grande, quello per cui sarebbe disposto a morire, è di diventare il re dei pirati e trovare il One Piece. Quest'ultimo sarebbe il tesoro dell'ex re dei pirati e di esso non è nemmeno sicura l'esistenza, ma per trovarlo la maggior parte dei pirati inizia la propria avventura per mare. Quindi anche il principale protagonista, Monkey D. Rufy (Monkey D. Luffy in inglese), inizierà la propria avventura e conoscerà gli altri protagonisti pirati, suoi compagni di ciurma, con i quali salperà al fine di ricercare il famigerato One Piece. Ma i pirati di quest'anime non sono i classici pirati con l'uncino e la benda all'occhio, o comunque non tutti. Grazie alla fantasia di Oda, l'autore del fumetto, sono personaggi tra i più disparati, difficili da descrivere senza fare degli inutili spoiler. Vi dico solamente che io amo questa serie e non mi sono mai piaciuti i pirati da piccolo, ma questi non sono semplici pirati.
Oltre alla pirateria, l'altra grande potenza del mondo di "One Piece" è rappresentata dalla Marina. Essa rappresenta il braccio armato del Governo Mondiale, una potente organizzazione, così viene descritta, che controlla una buona parte delle isole dove la gente normale vive. In questo senso, il ruolo dei cattivi e dei buoni non esiste: ci sono pirati positivi, come i protagonisti, e pirati infami, ci sono marines infami e, pochi, marines "buoni". Inutile dire che qualsiasi pirata è nemico del Governo Mondiale, protagonisti compresi. E personalmente questo è un altro fatto che adoro: il fatto che i protagonisti scelgano il percorso della libertà ricercati da un governo, ahimè, marcio come quelli veri.
Le ambientazioni, a mio giudizio, sono eccezionali, molto fantasiose e variegate, e il numero di personaggi presenti nell'opera è sbalorditivo, ma in questo alla quantità si aggiunge la qualità di una ciurma molto ben assortita.
Parlando della ciurma è, poi, inevitabile menzionare l'umorismo presente nell'opera, come sia bello vederli scherzare nei momenti lontani dalle battaglie a bordo della propria nave e come l'autore della storia riesca a inserire momenti di comicità anche all'interno delle battaglie più dure. Tutto questo alleggerisce notevolmente il peso emotivo degli scontri, lasciandoci spesso il sorriso anche nelle battaglie più importanti. Ma questo non vuol certo dire che non ci siano dei buoni combattimenti. All'inizio della trama molto semplici, con l'evolversi dei personaggi essi diventano spettacolari. Inutile dire che ogni singolo personaggio di "One Piece" ha il proprio stile di combattimento e, laddove li abbia, i propri poteri. E, fidatevi, i personaggi sono tantissimi.
Il disegno, molto semplice nei primi episodi, si evolve positivamente mantenendo però sempre il proprio tratto di originalità. Anche nei primi episodi, per quanto esso possa essere grezzo, rende moltissimo la genialità dell'autore del manga nel disegnare moltissimi personaggi unici e sempre diversi l'uno dall'altro. Negli ultimi episodi è incredibile notare anche come le "comparse" siano incredibilmente diversificate l'una dall'altra e particolareggiate.
Concludo dicendo che dovrei dare 9 perché l'opera è ancora in corso, ma siccome mi fido del signor Oda e di chi collabora al suo anime, do 10.
Il motivo principale per cui mi piace questa serie è la sua capacità di risvegliare in me il desiderio di sognare come un bambino può sognare. E a mio giudizio non si tratta di una cosa negativa, ma di un notevole pregio, perché poche, ahimè, sono le cose che riescono a farci tornare bambini davvero.
La cosa che preferisco di quest'anime, infatti, è la forza di volontà che i protagonisti, primo fra tutti il principale, dimostrano nel voler affrontare troppo spesso sfide ben al di sopra delle proprie capacità al fine di raggiungere uno scopo altissimo: il proprio sogno. In "One Piece" i sogni delle persone hanno un'importanza cardine, solo i sognatori più ambiziosi riescono in ciò che si prefiggono, siano essi sognatori giusti o malvagi. Chi non crede nei sogni spesso viene sconfitto.
Un unico valore per i protagonisti supera il desiderio di raggiungere il proprio sogno: il desiderio di difendere i propri compagni di viaggio. Sì, perché questo è "One Piece": il racconto di un gruppo di personaggi che viaggiano per mare insieme allo scopo di raggiungere i propri sogni, ma che sono disposti a dare la vita tutti per salvare un loro compagno di ciurma.
Sì, di ciurma si parla perché di pirati si sta parlando. Il protagonista principale infatti ci informa dalla prima puntata che il suo sogno più grande, quello per cui sarebbe disposto a morire, è di diventare il re dei pirati e trovare il One Piece. Quest'ultimo sarebbe il tesoro dell'ex re dei pirati e di esso non è nemmeno sicura l'esistenza, ma per trovarlo la maggior parte dei pirati inizia la propria avventura per mare. Quindi anche il principale protagonista, Monkey D. Rufy (Monkey D. Luffy in inglese), inizierà la propria avventura e conoscerà gli altri protagonisti pirati, suoi compagni di ciurma, con i quali salperà al fine di ricercare il famigerato One Piece. Ma i pirati di quest'anime non sono i classici pirati con l'uncino e la benda all'occhio, o comunque non tutti. Grazie alla fantasia di Oda, l'autore del fumetto, sono personaggi tra i più disparati, difficili da descrivere senza fare degli inutili spoiler. Vi dico solamente che io amo questa serie e non mi sono mai piaciuti i pirati da piccolo, ma questi non sono semplici pirati.
Oltre alla pirateria, l'altra grande potenza del mondo di "One Piece" è rappresentata dalla Marina. Essa rappresenta il braccio armato del Governo Mondiale, una potente organizzazione, così viene descritta, che controlla una buona parte delle isole dove la gente normale vive. In questo senso, il ruolo dei cattivi e dei buoni non esiste: ci sono pirati positivi, come i protagonisti, e pirati infami, ci sono marines infami e, pochi, marines "buoni". Inutile dire che qualsiasi pirata è nemico del Governo Mondiale, protagonisti compresi. E personalmente questo è un altro fatto che adoro: il fatto che i protagonisti scelgano il percorso della libertà ricercati da un governo, ahimè, marcio come quelli veri.
Le ambientazioni, a mio giudizio, sono eccezionali, molto fantasiose e variegate, e il numero di personaggi presenti nell'opera è sbalorditivo, ma in questo alla quantità si aggiunge la qualità di una ciurma molto ben assortita.
Parlando della ciurma è, poi, inevitabile menzionare l'umorismo presente nell'opera, come sia bello vederli scherzare nei momenti lontani dalle battaglie a bordo della propria nave e come l'autore della storia riesca a inserire momenti di comicità anche all'interno delle battaglie più dure. Tutto questo alleggerisce notevolmente il peso emotivo degli scontri, lasciandoci spesso il sorriso anche nelle battaglie più importanti. Ma questo non vuol certo dire che non ci siano dei buoni combattimenti. All'inizio della trama molto semplici, con l'evolversi dei personaggi essi diventano spettacolari. Inutile dire che ogni singolo personaggio di "One Piece" ha il proprio stile di combattimento e, laddove li abbia, i propri poteri. E, fidatevi, i personaggi sono tantissimi.
Il disegno, molto semplice nei primi episodi, si evolve positivamente mantenendo però sempre il proprio tratto di originalità. Anche nei primi episodi, per quanto esso possa essere grezzo, rende moltissimo la genialità dell'autore del manga nel disegnare moltissimi personaggi unici e sempre diversi l'uno dall'altro. Negli ultimi episodi è incredibile notare anche come le "comparse" siano incredibilmente diversificate l'una dall'altra e particolareggiate.
Concludo dicendo che dovrei dare 9 perché l'opera è ancora in corso, ma siccome mi fido del signor Oda e di chi collabora al suo anime, do 10.
Come avrete capito discutendo con gli amici o leggendo le recensioni in questo sito o anche solo per esperienza personale, "One Piece" è un anime che divide nettamente: o lo ami, o lo odi. Ora, diciamo che io non è che lo odio completamente, lo disprezzo, più che altro! E credo sia, dopo "Dragon Ball" e i Pokémon, l'anime più sopravvalutato della storia dell'umanità. Aggiungeteci anche un tocco di risentimento personale, visto che sono circondato da gente che mi dice quant'è banale e noioso Inu Yasha mentre mi tesse le lodi di "One Piece"...
Comunque veniamo a noi.
"One Piece" (ma che cavolo significa questo titolo, che c'entra?! Mah!) narra le vicende di un ragazzino non particolarmente furbo - il classico e inflazionatissimo eroe bonaccione e tonto - con una fissazione maniacale per il proprio cappello di paglia, che ha un grande sogno: vuole diventare il re dei pirati. Non sarà, tuttavia, da solo: man mano che la (lunghissima) storia procede, compariranno una serie di personaggi altrettanto strampalati che, per i motivi più diversi, si uniranno al nostro Rubber - o Rufy, o Luffy: insomma, il protagonista ritardato.
Ora, la trama, come potete vedere, non è originalissima, ma l'inizio non è male. E' vero che c'erano delle puntate, sul modello Dragon Ball, in cui non succedeva nulla. E che una mini-saga - sempre sul modello DB - si trascinava per decine di puntate. Però OP mi sembrava una serie simpatica, che non si prendeva troppo sul serio, da vedere all'ora di pranzo (quando non c'era nulla di meglio da fare) e che - pensavo, nella mia totale idiozia - sarebbe finita presto. Come potete vedere siamo a oltre 500 episodi e una fine non si vede nemmeno con il binocolo, tanto che mi viene da chiedermi: ma quando finirà OP, io sarò ancora su questa Terra?
Eh sì, perché la serie è un ammasso di saghe autoconclusive, tutte identiche tra loro, con un vaghissimo collegamento. E' vero che una trama di fondo c'è, ma diventa davvero evanescente, anche perché inframmezzata da un numero impressionante di filler che ogni tanto fanno anche ridere, ma che a lungo andare cadono nelle banalità e ripetitività più totali. Qualcuno potrebbe obiettare che la ripetitività in uno shounen, per di più se molto lungo, è inevitabile. E' vero, però, che:
- intanto nessuno ha obbligato Echiro Oda a scrivere così tanti capitoli - e, conseguentemente, ai realizzatori dell'anime di strutturarlo in così tanti episodi;
- proprio per evitare la ripetitività estrema, si cerca di sopperire o con una dirompente comicità di fondo oppure con saghe più brevi e una trama più sostanziosa - pensate a "Ranma 1/2", a "Inuyasha", a "Saint Seiya", ma persino a "Sailor Moon", che io personalmente odio.
In OP in realtà uno di questi elementi c'è, ed è la comicità, che non è eccezionale, anche perché le gag con il tempo iniziano ad assomigliarsi tutte, però strappa qualche risata e regala dei momenti piacevoli.
Discorso a parte merita il disegno. Il mio giudizio è strano al riguardo, nel senso che lo stile di Oda non mi piace per niente: i personaggi "umani" o che vorrebbero essere i più realistici sono brutti, hanno nasi troppo lunghi, visi piatti e inespressivi, tratti semplici e sproporzionati - le donne sono tutte tettone, perché la libido maschile è un'inesauribile fonte di guadagno. Ciò nonostante, è da apprezzare la sua creatività, la particolarità che sta dietro alcuni personaggi, più che altro i meno umani, testimonia una grande fantasia. L'accostamento dei colori vivaci, le teste di pesce, le ali e le piume, sono un piacere a vedersi. Inoltre, anche tra gli umani qualche personaggio affascinante c'è (praticamente solo Niko Robin, ma vabbè, utilizziamo il plurale).
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, anche questa lascia molto a desiderare, nel senso che ci sono dei momenti di grande profondità, in cui si scopre il loro passato doloroso e si comprende che non sono così spensierati e superficiali come sempre. Il problema è che essi dopo queste piccole parentesi tornano a essere spensierati e superficiali come sempre: macchiette, stereotipi, nulla di più, senza una minima maturazione psicologica durante l'arco dell'intera serie.
Insomma, OP è un manga che definire sopravvalutato è davvero usare un eufemismo. E' uno degli shounen dove l'unica cosa che conta è picchiarsi a sangue, senza neanche sapere il perché. Si salvano una certa fantasia di fondo e la trama che ogni tanto fa capolino con qualche piccolo colpo di scena. Un po' poco per una serie, per di più se infinita, non credete?
Consigliato solo a chi non a niente di meglio da vedere: in quel caso un episodio ogni tanto può anche risultare piacevole.
Comunque veniamo a noi.
"One Piece" (ma che cavolo significa questo titolo, che c'entra?! Mah!) narra le vicende di un ragazzino non particolarmente furbo - il classico e inflazionatissimo eroe bonaccione e tonto - con una fissazione maniacale per il proprio cappello di paglia, che ha un grande sogno: vuole diventare il re dei pirati. Non sarà, tuttavia, da solo: man mano che la (lunghissima) storia procede, compariranno una serie di personaggi altrettanto strampalati che, per i motivi più diversi, si uniranno al nostro Rubber - o Rufy, o Luffy: insomma, il protagonista ritardato.
Ora, la trama, come potete vedere, non è originalissima, ma l'inizio non è male. E' vero che c'erano delle puntate, sul modello Dragon Ball, in cui non succedeva nulla. E che una mini-saga - sempre sul modello DB - si trascinava per decine di puntate. Però OP mi sembrava una serie simpatica, che non si prendeva troppo sul serio, da vedere all'ora di pranzo (quando non c'era nulla di meglio da fare) e che - pensavo, nella mia totale idiozia - sarebbe finita presto. Come potete vedere siamo a oltre 500 episodi e una fine non si vede nemmeno con il binocolo, tanto che mi viene da chiedermi: ma quando finirà OP, io sarò ancora su questa Terra?
Eh sì, perché la serie è un ammasso di saghe autoconclusive, tutte identiche tra loro, con un vaghissimo collegamento. E' vero che una trama di fondo c'è, ma diventa davvero evanescente, anche perché inframmezzata da un numero impressionante di filler che ogni tanto fanno anche ridere, ma che a lungo andare cadono nelle banalità e ripetitività più totali. Qualcuno potrebbe obiettare che la ripetitività in uno shounen, per di più se molto lungo, è inevitabile. E' vero, però, che:
- intanto nessuno ha obbligato Echiro Oda a scrivere così tanti capitoli - e, conseguentemente, ai realizzatori dell'anime di strutturarlo in così tanti episodi;
- proprio per evitare la ripetitività estrema, si cerca di sopperire o con una dirompente comicità di fondo oppure con saghe più brevi e una trama più sostanziosa - pensate a "Ranma 1/2", a "Inuyasha", a "Saint Seiya", ma persino a "Sailor Moon", che io personalmente odio.
In OP in realtà uno di questi elementi c'è, ed è la comicità, che non è eccezionale, anche perché le gag con il tempo iniziano ad assomigliarsi tutte, però strappa qualche risata e regala dei momenti piacevoli.
Discorso a parte merita il disegno. Il mio giudizio è strano al riguardo, nel senso che lo stile di Oda non mi piace per niente: i personaggi "umani" o che vorrebbero essere i più realistici sono brutti, hanno nasi troppo lunghi, visi piatti e inespressivi, tratti semplici e sproporzionati - le donne sono tutte tettone, perché la libido maschile è un'inesauribile fonte di guadagno. Ciò nonostante, è da apprezzare la sua creatività, la particolarità che sta dietro alcuni personaggi, più che altro i meno umani, testimonia una grande fantasia. L'accostamento dei colori vivaci, le teste di pesce, le ali e le piume, sono un piacere a vedersi. Inoltre, anche tra gli umani qualche personaggio affascinante c'è (praticamente solo Niko Robin, ma vabbè, utilizziamo il plurale).
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, anche questa lascia molto a desiderare, nel senso che ci sono dei momenti di grande profondità, in cui si scopre il loro passato doloroso e si comprende che non sono così spensierati e superficiali come sempre. Il problema è che essi dopo queste piccole parentesi tornano a essere spensierati e superficiali come sempre: macchiette, stereotipi, nulla di più, senza una minima maturazione psicologica durante l'arco dell'intera serie.
Insomma, OP è un manga che definire sopravvalutato è davvero usare un eufemismo. E' uno degli shounen dove l'unica cosa che conta è picchiarsi a sangue, senza neanche sapere il perché. Si salvano una certa fantasia di fondo e la trama che ogni tanto fa capolino con qualche piccolo colpo di scena. Un po' poco per una serie, per di più se infinita, non credete?
Consigliato solo a chi non a niente di meglio da vedere: in quel caso un episodio ogni tanto può anche risultare piacevole.
Visto e rivisto più volte fino ad ora, "One Piece", dopo "Slam Dunk", è il mio anime preferito. Il voto non può quindi essere basso, nonostante io sia consapevole dei difetti qua presenti.
La trama è ambientata in un mondo immaginario, con tanti pirati - i nostri protagonisti sono i pirati buoni ovviamente. Vi sono super poteri, tanta amicizia, ecc. ecc.
Diciamo che "Dragon Ball" ha creato tanti mostri, ma questo è un mostro che mi piace, e anche molto. La caratterizzazione dei personaggi credo sia il fattore che più ci faccia appassionare a "One Piece", perché tutti o quasi, oltre ai 9 membri della ciurma, hanno un passato, una loro storia, un loro obiettivo, una qualsiasi cosa di personale che li distingue. E' difficile trovare due personaggi che siano copie, di ogni personaggio sappiamo vita, morte e miracoli. Gli stereotipi poi tra i membri della ciurma calzano a pennello: c'è il pervertito, il fifone, il mangione, il duro, la bellona, e così via. Il troppo non storpia in questo caso.
Non mancano di certo le risate. Alcune scene a mio avviso sono spettacolari e fanno davvero ridere. La storia di base alla fine regge e fa sì che l'anime possa durare in eterno, anche se tutti ci auguriamo che non si vada a finire proprio come "Dragon Ball", che alla fine non finiva più.
Per fortuna i filler presenti sono ben pochi e a dire il vero per me anche discreti, vedi la saga della Fortezza Navarone. Le saghe sono solitamente lunghe, ma non la vedo come un cosa negativa, anzi, ciò solitamente serve per caratterizzare al meglio ogni nuovo personaggio che incontriamo.
Il protagonista (Rufy) è la classica figura a cui tutti si rivolgono, che risolve sempre la situazione, che parla di amicizia, di doveri e così via, stile Naruto, Goku, Ichigo, Haru e chi più ne ha più ne metta, ma come succedeva anche in Dragon Ball, i coprotagonisti, ripeto, oltre a essere a mio avviso ben caratterizzati, sono anche molto presenti, eccezion fatta per le saghe di Impel Down e Marineford.
I disegni, ecco la nota stonata. Si è passati da disegni molto belli a delle schifezze epocali, gli ultimi per essere più chiari. Non so a cosa sia dovuto ciò, però la qualità dell'anime è decisamente calata, credo già a partire da Impel Down, se non prima.
Beh, i gusti sono gusti, e a me "One Piece" piace davvero un sacco. Consiglio di vederlo a tutti, a prescindere dal genere che più appassiona.
La trama è ambientata in un mondo immaginario, con tanti pirati - i nostri protagonisti sono i pirati buoni ovviamente. Vi sono super poteri, tanta amicizia, ecc. ecc.
Diciamo che "Dragon Ball" ha creato tanti mostri, ma questo è un mostro che mi piace, e anche molto. La caratterizzazione dei personaggi credo sia il fattore che più ci faccia appassionare a "One Piece", perché tutti o quasi, oltre ai 9 membri della ciurma, hanno un passato, una loro storia, un loro obiettivo, una qualsiasi cosa di personale che li distingue. E' difficile trovare due personaggi che siano copie, di ogni personaggio sappiamo vita, morte e miracoli. Gli stereotipi poi tra i membri della ciurma calzano a pennello: c'è il pervertito, il fifone, il mangione, il duro, la bellona, e così via. Il troppo non storpia in questo caso.
Non mancano di certo le risate. Alcune scene a mio avviso sono spettacolari e fanno davvero ridere. La storia di base alla fine regge e fa sì che l'anime possa durare in eterno, anche se tutti ci auguriamo che non si vada a finire proprio come "Dragon Ball", che alla fine non finiva più.
Per fortuna i filler presenti sono ben pochi e a dire il vero per me anche discreti, vedi la saga della Fortezza Navarone. Le saghe sono solitamente lunghe, ma non la vedo come un cosa negativa, anzi, ciò solitamente serve per caratterizzare al meglio ogni nuovo personaggio che incontriamo.
Il protagonista (Rufy) è la classica figura a cui tutti si rivolgono, che risolve sempre la situazione, che parla di amicizia, di doveri e così via, stile Naruto, Goku, Ichigo, Haru e chi più ne ha più ne metta, ma come succedeva anche in Dragon Ball, i coprotagonisti, ripeto, oltre a essere a mio avviso ben caratterizzati, sono anche molto presenti, eccezion fatta per le saghe di Impel Down e Marineford.
I disegni, ecco la nota stonata. Si è passati da disegni molto belli a delle schifezze epocali, gli ultimi per essere più chiari. Non so a cosa sia dovuto ciò, però la qualità dell'anime è decisamente calata, credo già a partire da Impel Down, se non prima.
Beh, i gusti sono gusti, e a me "One Piece" piace davvero un sacco. Consiglio di vederlo a tutti, a prescindere dal genere che più appassiona.
Generalmente sono estremamente contrario sullo scrivere recensioni riguardo un prodotto non finito. Purtroppo secondo questo criterio è molto probabile che se le cose continuino così non riuscirò mai ad arrivare a scrivere una riga di opinioni su "One Piece".
"One Piece" è uno di quegli anime che ha riscosso un successo gigantesco, di dimensioni mondiali e che continua a guadagnare miliardi a causa dell'attenzione che ha addosso da ormai più di un decennio, e senza malizia affermo che questo è sicuramente il motivo principale della sua incredibile durata, che probabilmente sono in grado di sopportare solo i più grandi appassionati.
La storia si basa sulla pirateria, che viene vista da Oda sicuramente in maniera molto originale visto che i protagonisti sono tutt'altro che corsari D.O.C. Rufy, un ragazzo che sogna di diventare il re dei pirati, parte per i sette mari inseguendo il suo sogno, e con lui anche altri pirati che si aggiungono man mano alla sua ciurma. Oda per quest'opera crea una geografia, un ecosistema e una gerarchia politica creando una sorta di storia epica degna erede dei classici dell'antichità. Il problema però è che con tutte queste puntate cadere nella ripetitività è una cosa molto facile. Le prime puntate andate in onda su Italia1 anni e anni fa presentano una storia davvero interessante e una caratterizzazione psicologica dei personaggi invidiabile alternando momenti drammatici con momenti divertenti. Ora, con il passare degli anni, il tutto è diventato piuttosto ripetitivo e spesso anche privo di significato. Tante cose sono banali, a cominciare dal fatto che i protagonisti, nonostante rischino la vita da anni, siano praticamente immortali e la stessa cosa vale per gli antagonisti. Ora, ci tengo a ribadire che non sono un necrofilo che vuole la morte ovunque, ma così si esagera e soprattutto, come ho già detto, si diventa ripetitivi.
Le storie si dividono in serie che molto spesso vanno avanti in maniera lentissima (per allungare il brodo) e certe volte si rimane per tre o quattro puntate intere su combattimenti, che poi sono più dialoghi teatrali che lotte. Alcune di esse sono piacevoli e si seguono con entusiasmo, ma altre sono di una noia mortale. Molte le ho saltate e in questo modo ho un'idea abbastanza aggiornata dell'anime, pur avendolo smesso di guardare da più di un anno.
Il mio voto è 6, perché le idee sono buone e ci sono: non è da tutti riuscire a costruire un universo così ben definito e ripeto che i personaggi all'inizio sono stati approfonditi in maniera davvero ottimale. Ma il tutto si perde nell'infinita manovra commerciale che si rispecchia in quest'infinità di puntate, che più che una serie a episodi sembra un prodotto Looney Tunes con protagonisti immortali e storie infinite che si ripetono alla noia.
"One Piece" è uno di quegli anime che ha riscosso un successo gigantesco, di dimensioni mondiali e che continua a guadagnare miliardi a causa dell'attenzione che ha addosso da ormai più di un decennio, e senza malizia affermo che questo è sicuramente il motivo principale della sua incredibile durata, che probabilmente sono in grado di sopportare solo i più grandi appassionati.
La storia si basa sulla pirateria, che viene vista da Oda sicuramente in maniera molto originale visto che i protagonisti sono tutt'altro che corsari D.O.C. Rufy, un ragazzo che sogna di diventare il re dei pirati, parte per i sette mari inseguendo il suo sogno, e con lui anche altri pirati che si aggiungono man mano alla sua ciurma. Oda per quest'opera crea una geografia, un ecosistema e una gerarchia politica creando una sorta di storia epica degna erede dei classici dell'antichità. Il problema però è che con tutte queste puntate cadere nella ripetitività è una cosa molto facile. Le prime puntate andate in onda su Italia1 anni e anni fa presentano una storia davvero interessante e una caratterizzazione psicologica dei personaggi invidiabile alternando momenti drammatici con momenti divertenti. Ora, con il passare degli anni, il tutto è diventato piuttosto ripetitivo e spesso anche privo di significato. Tante cose sono banali, a cominciare dal fatto che i protagonisti, nonostante rischino la vita da anni, siano praticamente immortali e la stessa cosa vale per gli antagonisti. Ora, ci tengo a ribadire che non sono un necrofilo che vuole la morte ovunque, ma così si esagera e soprattutto, come ho già detto, si diventa ripetitivi.
Le storie si dividono in serie che molto spesso vanno avanti in maniera lentissima (per allungare il brodo) e certe volte si rimane per tre o quattro puntate intere su combattimenti, che poi sono più dialoghi teatrali che lotte. Alcune di esse sono piacevoli e si seguono con entusiasmo, ma altre sono di una noia mortale. Molte le ho saltate e in questo modo ho un'idea abbastanza aggiornata dell'anime, pur avendolo smesso di guardare da più di un anno.
Il mio voto è 6, perché le idee sono buone e ci sono: non è da tutti riuscire a costruire un universo così ben definito e ripeto che i personaggi all'inizio sono stati approfonditi in maniera davvero ottimale. Ma il tutto si perde nell'infinita manovra commerciale che si rispecchia in quest'infinità di puntate, che più che una serie a episodi sembra un prodotto Looney Tunes con protagonisti immortali e storie infinite che si ripetono alla noia.
"One piece" è l'opera del grandissimo Oda, la trama credo sia conosciuta da tutti, è quindi inutile riportarla data anche l'anzianità di "One piece".
"One Piece", lo ritengo unico nonché insuperabile per tantissimi motivi: non ho mai visto un altro shounen in cui venga attribuito a ogni singolo nemico un "credo" fondamentale; non ho mai visto un altro shounen in cui questo credo venga affrontato e sconfitto, non attraverso omicidio ma attraverso la sconfitta dei valori. "One Piece" tratta tematiche di ogni genere, soffermandosi persino sul razzismo con una saga dedicata apposta, ha tanti riferimenti a pirati realmente esistiti e persino alla Divina Commedia.
Molto interessanti sono anche i diversi modi di vedere la giustizia che ha il governo mondiale, "massima autorità che dovrebbe far rispettare le regole".
L'alternarsi di scene comiche/demenziali con scene drammatiche e scene di grande enfasi dovute a combattimenti mozzafiato rendono quest'anime a mio avviso unico.
I personaggi, siano essi "buoni" o "cattivi", sono tutti ben caratterizzati dai loro sogni, dalla loro visione della giustizia e dal loro credo.
Il protagonista, Monkey D. Luffy, è diverso da tutti gli altri protagonisti che ritroviamo negli shounen destinati a vincere sempre anche battaglie apparentemente impossibili. Il nostro Luffy vince solo battaglie "fattibili" e perde quando non è all'altezza. Solitamente il protagonista di turno batte il nemico che si sarà allenato per chissà quanti anni con un allenamento di pochi giorni; questo in "One Piece" non avviene per nulla. Inoltre, se il protagonista nel tempo acquista esperienza e forza, tutta la sua ciurma lo fa e c'è sempre un equilibrio; non è il solo protagonista a migliorare, come avviene in quasi tutti gli shounen sul commercio.
Ritengo le colonne sonore stupende, stesso dicasi per le opening. C'è un'evoluzione dei disegni a mio avviso incredibile dai primi episodi fino ad arrivare agli attuali.
Molti criticano la lunghezza di quest'anime, ma nonostante i tantissimi episodi "One Piece" non mi annoia mai, anzi mi stupisce sempre di più con colpi di scena incredibili.
In conclusione il voto è 10, non riesco a trovare difetti e non riesco a capire come si faccia a dare un voto al di sotto della sufficienza. Per me non esiste anime che riesca a trasmettere così tanto come fa "One Piece".
"One Piece", lo ritengo unico nonché insuperabile per tantissimi motivi: non ho mai visto un altro shounen in cui venga attribuito a ogni singolo nemico un "credo" fondamentale; non ho mai visto un altro shounen in cui questo credo venga affrontato e sconfitto, non attraverso omicidio ma attraverso la sconfitta dei valori. "One Piece" tratta tematiche di ogni genere, soffermandosi persino sul razzismo con una saga dedicata apposta, ha tanti riferimenti a pirati realmente esistiti e persino alla Divina Commedia.
Molto interessanti sono anche i diversi modi di vedere la giustizia che ha il governo mondiale, "massima autorità che dovrebbe far rispettare le regole".
L'alternarsi di scene comiche/demenziali con scene drammatiche e scene di grande enfasi dovute a combattimenti mozzafiato rendono quest'anime a mio avviso unico.
I personaggi, siano essi "buoni" o "cattivi", sono tutti ben caratterizzati dai loro sogni, dalla loro visione della giustizia e dal loro credo.
Il protagonista, Monkey D. Luffy, è diverso da tutti gli altri protagonisti che ritroviamo negli shounen destinati a vincere sempre anche battaglie apparentemente impossibili. Il nostro Luffy vince solo battaglie "fattibili" e perde quando non è all'altezza. Solitamente il protagonista di turno batte il nemico che si sarà allenato per chissà quanti anni con un allenamento di pochi giorni; questo in "One Piece" non avviene per nulla. Inoltre, se il protagonista nel tempo acquista esperienza e forza, tutta la sua ciurma lo fa e c'è sempre un equilibrio; non è il solo protagonista a migliorare, come avviene in quasi tutti gli shounen sul commercio.
Ritengo le colonne sonore stupende, stesso dicasi per le opening. C'è un'evoluzione dei disegni a mio avviso incredibile dai primi episodi fino ad arrivare agli attuali.
Molti criticano la lunghezza di quest'anime, ma nonostante i tantissimi episodi "One Piece" non mi annoia mai, anzi mi stupisce sempre di più con colpi di scena incredibili.
In conclusione il voto è 10, non riesco a trovare difetti e non riesco a capire come si faccia a dare un voto al di sotto della sufficienza. Per me non esiste anime che riesca a trasmettere così tanto come fa "One Piece".
"One Piece" è uno di quegli anime ai quali difficilmente si attribuisce la sufficienza; ad alcuni piace da impazzire mentre ad altri disgusta completamente. Personalmente mi schiero dalla parte dei disgustati ma, proprio per il suo valore carismatico, il voto sale da 1 a 2.
"One Piece" è uno shounen interminabile, è una di quelle opere che ha un inizio ma non una fine e questo, a parer mio, è uno dei principali motivi che ne sta causando la rovina. Un vecchio detto diceva "tutte le cose belle prima o poi finiscono" e sono d'accordo. Se "One Piece" fosse terminato prima, tipo verso la 300a puntata sarebbe stato davvero un capolavoro, ma qui siamo alla 503 e non se ne vede la fine. Ci si stanno riempendo gli occhi con milioni di filler e, cosa ancora più scocciante, è la ripetitività delle saghe che, per quanto diverse, alla fine toccano sempre gli stessi punti.
La storia parla di Monkey D. Rufy, un giovane pirata che in tenera età ha mangiato un frutto del mare il quale lo ha reso di gomma. Egli possiede la capacità di allungarsi e flettersi a piacimento, però non può nuotare perché chiunque mangi un frutto del mare perde la possibilità di nuotare. Decide di partire per diventare il re dei pirati e per trovare il tesoro di Gol D. Roger. Durante il suo viaggio Rufy raggrupperà un gruppo di persone che diventeranno poi membri della ciurma di cui lui è il capitano.
All'inizio la trama è buona, i personaggi sono buoni, e le musiche anche, e fin qui tutto ok. Mezzo secolo dopo, la trama perde quasi di ogni significato e i filler hanno fatto dimenticare il reale obiettivo della ciurma, i personaggi sono diventati così banali da annoiare quasi perché dopo un po' di tempo perdono di originalità e cadono nel monotono. Le musiche invece si salvano, continuano a rimanere carine, ma non vi preoccupate, a compensare la fin troppa bellezza delle musiche c'è il desolante lavoro grafico, con disegni che meritano 0.
In conclusione "One Piece" sarebbe potuto essere davvero un capolavoro come pochi però è finito nel commerciale, la voglia di fare soldi di certe persone ha brutalmente inciso su un'opera che davvero all'inizio meritava tanto.
Forse mi sono lasciato un po' trasportare con la valutazione, ma in questo voto sta tutta la mia amarezza verso un'opera iniziata benissimo è finit... - diciamo continuata, va'-, in maniera orribile.
Kyoraku.
"One Piece" è uno shounen interminabile, è una di quelle opere che ha un inizio ma non una fine e questo, a parer mio, è uno dei principali motivi che ne sta causando la rovina. Un vecchio detto diceva "tutte le cose belle prima o poi finiscono" e sono d'accordo. Se "One Piece" fosse terminato prima, tipo verso la 300a puntata sarebbe stato davvero un capolavoro, ma qui siamo alla 503 e non se ne vede la fine. Ci si stanno riempendo gli occhi con milioni di filler e, cosa ancora più scocciante, è la ripetitività delle saghe che, per quanto diverse, alla fine toccano sempre gli stessi punti.
La storia parla di Monkey D. Rufy, un giovane pirata che in tenera età ha mangiato un frutto del mare il quale lo ha reso di gomma. Egli possiede la capacità di allungarsi e flettersi a piacimento, però non può nuotare perché chiunque mangi un frutto del mare perde la possibilità di nuotare. Decide di partire per diventare il re dei pirati e per trovare il tesoro di Gol D. Roger. Durante il suo viaggio Rufy raggrupperà un gruppo di persone che diventeranno poi membri della ciurma di cui lui è il capitano.
All'inizio la trama è buona, i personaggi sono buoni, e le musiche anche, e fin qui tutto ok. Mezzo secolo dopo, la trama perde quasi di ogni significato e i filler hanno fatto dimenticare il reale obiettivo della ciurma, i personaggi sono diventati così banali da annoiare quasi perché dopo un po' di tempo perdono di originalità e cadono nel monotono. Le musiche invece si salvano, continuano a rimanere carine, ma non vi preoccupate, a compensare la fin troppa bellezza delle musiche c'è il desolante lavoro grafico, con disegni che meritano 0.
In conclusione "One Piece" sarebbe potuto essere davvero un capolavoro come pochi però è finito nel commerciale, la voglia di fare soldi di certe persone ha brutalmente inciso su un'opera che davvero all'inizio meritava tanto.
Forse mi sono lasciato un po' trasportare con la valutazione, ma in questo voto sta tutta la mia amarezza verso un'opera iniziata benissimo è finit... - diciamo continuata, va'-, in maniera orribile.
Kyoraku.
E' stato definito in un'infinità di modi non esattamente lusinghieri: ripetitivo, infinito, interminabile, insopportabile, orrendo, inguardabile, stupido, penoso, e la lista continua. Tuttavia "One Piece" non è, a mio parere, uno degli anime più orrendi e sopravvalutati della storia dell'animazione giapponese, si piazza semplicemente in cima.
Chi inizialmente non si è affezionato a quest'opera che era riuscita per prima a dare vita a storie di pirati in un anime giapponese? Beh, sicuramente ci sarà qualcuno a cui a prima vista non è dispiaciuto giusto? Ok, diciamocelo: "One Piece" è una dimostrazione semplice ed efficace di come sia possibile superare "Beautiful" in quanto a filler e ripetitività.
La storia narra di Rubber, un ragazzo dotato di un corpo completamente elastico, che intende realizzare un sogno, quello di diventare re dei pirati. Bah, fin qua niente di strano. Certo, l'originalità va a decapitarsi, ma non è necessariamente un male, o sì? Fatto sta che con lo svolgersi delle vicende e con il numero di episodi che continua paurosamente a salire Rubber riuscirà nell'intento di procurarsi una nave e una ciurma, composta essenzialmente da elementi che definire assurdi è un eufemismo.
C'è da notare anche un'altra caratteristica tutt'altro che positiva, ovvero la decifrazione del periodo storico in cui la storia e le infinite vicende si svolgono. Ci sono tante opere "alternative" in cui non ci si pone questo problema, ma "One Piece" è un caso separato, poiché mentre ci ritroviamo su navi da guerra, come normalmente ci si aspetta da un contesto di pirati, di punto in bianco ci vengono mostrati abiti tutt'altro che "antichi", ovvero smoking, camicie hawaiane, divise che risultano modernamente ridicole. Insomma, che razza di contesto è?
Pensavo che il limite si fosse raggiunto con l'avvento di "Dragon Ball", ma poi mi sono dovuto ricredere. Ci troviamo difronte a un'opera che tuttora è in corso e non accenna minimamente a terminare, con all'attivo oltre 500 episodi. Una serie può risultare la più bella e "supercalifragilistichespiralidosamente" appassionante che sia mai stata creata, ma, diamine, questa non è una storia, è un'odissea senza fine. Complice una percentuale di episodi-filler prossima all'80%. "One Piece" è una di quelle serie per le quali vorresti che l'autore finalmente si decida ad andare in pensione su di una qualche spiaggia caraibica a tenere per sé il resto delle psichedeliche e assurde puntate di questa insulsa opera senza fine.
Sulla scia di molti altri anime, "One Piece" è da catalogarsi come anime prettamente commerciale e destinato a un pubblico o con un anormale tasso d'attenzione e pazienza o a folli appassionati di storie piratesche, che tuttavia in quest'anime sono così mal rese e ripiene di idiozie da poter essere catalogato al massimo come demenziale. Tecnicamente va nella mia personale top 10 degli anime graficamente più orrendamente realizzati nella storia dell'animazione... in generale. I disegni di visi e corpi dei personaggi sono deformi, caricaturali, tutti simili tra loro e pessimamente animati. Non è difficile imbattersi in sorrisoni a 62 denti, in nasi di lunghezza vicina ai 7 cm e in vestiti che farebbero piegare in due dalle risate un pagliaccio al carnevale di Rio de Janeiro. L'audio l'ho francamente rimosso dai miei ricordi e non ricordo bene il perché, ma suppongo che la motivazione è da ricercare nella sua penos... inestimabile qualità.
Oramai sono 12 anni che questa storia va avanti ininterrottamente, anche l'autore si starà stancato giusto? Io lo spero, perché questa barzelletta d'anime fa più piangere che ridere e meriterebbe almeno una caratteristica positiva: la sua definitiva fine.
Chi inizialmente non si è affezionato a quest'opera che era riuscita per prima a dare vita a storie di pirati in un anime giapponese? Beh, sicuramente ci sarà qualcuno a cui a prima vista non è dispiaciuto giusto? Ok, diciamocelo: "One Piece" è una dimostrazione semplice ed efficace di come sia possibile superare "Beautiful" in quanto a filler e ripetitività.
La storia narra di Rubber, un ragazzo dotato di un corpo completamente elastico, che intende realizzare un sogno, quello di diventare re dei pirati. Bah, fin qua niente di strano. Certo, l'originalità va a decapitarsi, ma non è necessariamente un male, o sì? Fatto sta che con lo svolgersi delle vicende e con il numero di episodi che continua paurosamente a salire Rubber riuscirà nell'intento di procurarsi una nave e una ciurma, composta essenzialmente da elementi che definire assurdi è un eufemismo.
C'è da notare anche un'altra caratteristica tutt'altro che positiva, ovvero la decifrazione del periodo storico in cui la storia e le infinite vicende si svolgono. Ci sono tante opere "alternative" in cui non ci si pone questo problema, ma "One Piece" è un caso separato, poiché mentre ci ritroviamo su navi da guerra, come normalmente ci si aspetta da un contesto di pirati, di punto in bianco ci vengono mostrati abiti tutt'altro che "antichi", ovvero smoking, camicie hawaiane, divise che risultano modernamente ridicole. Insomma, che razza di contesto è?
Pensavo che il limite si fosse raggiunto con l'avvento di "Dragon Ball", ma poi mi sono dovuto ricredere. Ci troviamo difronte a un'opera che tuttora è in corso e non accenna minimamente a terminare, con all'attivo oltre 500 episodi. Una serie può risultare la più bella e "supercalifragilistichespiralidosamente" appassionante che sia mai stata creata, ma, diamine, questa non è una storia, è un'odissea senza fine. Complice una percentuale di episodi-filler prossima all'80%. "One Piece" è una di quelle serie per le quali vorresti che l'autore finalmente si decida ad andare in pensione su di una qualche spiaggia caraibica a tenere per sé il resto delle psichedeliche e assurde puntate di questa insulsa opera senza fine.
Sulla scia di molti altri anime, "One Piece" è da catalogarsi come anime prettamente commerciale e destinato a un pubblico o con un anormale tasso d'attenzione e pazienza o a folli appassionati di storie piratesche, che tuttavia in quest'anime sono così mal rese e ripiene di idiozie da poter essere catalogato al massimo come demenziale. Tecnicamente va nella mia personale top 10 degli anime graficamente più orrendamente realizzati nella storia dell'animazione... in generale. I disegni di visi e corpi dei personaggi sono deformi, caricaturali, tutti simili tra loro e pessimamente animati. Non è difficile imbattersi in sorrisoni a 62 denti, in nasi di lunghezza vicina ai 7 cm e in vestiti che farebbero piegare in due dalle risate un pagliaccio al carnevale di Rio de Janeiro. L'audio l'ho francamente rimosso dai miei ricordi e non ricordo bene il perché, ma suppongo che la motivazione è da ricercare nella sua penos... inestimabile qualità.
Oramai sono 12 anni che questa storia va avanti ininterrottamente, anche l'autore si starà stancato giusto? Io lo spero, perché questa barzelletta d'anime fa più piangere che ridere e meriterebbe almeno una caratteristica positiva: la sua definitiva fine.
Mah, quando si parla di One Piece i pareri sono contrapposti, numerosi sono gli "anti-One Piece", come numerosi sono quelli che lo divinizzano. Difatti, è una serie, sia anime sia manga, veramente molto lunga e articolata da seguire: un numero incalcolabile di personaggi, di luoghi, di eventi, di storia, un mondo davvero vastissimo e, per farvi capire, Eiichirō Oda rappresenta una sorta di "Tolkien" del manga, inteso letteralmente come creatore di un'altra realtà. Sarà per la lunghezza, sarà per i disegni, relativamente semplici, non curati nei dettagli facciali e così via, ma estremamente vari, sarà per altri innumerevoli motivi, ma One Piece rimane sottovalutato e sopravvalutato allo stesso tempo. Eiichirō Oda ha una fantasia pazzesca secondo me, non esiste un luogo, un'isola, un evento, un personaggio, uguale o simile a un altro, per me questa è comunque estrema bravura. One Piece, lo seguono dai bambini ai fissati di vecchia data, come lo disprezzano sia ragazzini sia appassionati di anime da molti anni.
Lo analizzerò prima soggettivamente ed emotivamente poi oggettivamente e globalmente nel suo intero.
Soggettivamente, io lo adoro. One Piece mi ha sempre "accompagnato" fin da piccolo posso dire, un po' come Dragonball, e l'ho riscoperto solamente 3-4 anni fa, quando ho cominciato il manga, a me ignoto prima. Ora sto seguendo anche l'anime, la passione che avevo un tempo per questa serie, è senza dubbio rinata, non riuscirei ad accantonarlo, non ce la farei. Qui ovviamente si tratta di gusto personale, ma posso anche dirvi che è l'unico anime "stra-lungo e senza ancora una fine" che seguo, e che davvero mi piace, proprio come gusto mio personale. Poi c'è da dirlo, mi sono affezionato diciamo, a gran parte dei personaggi, mi hanno sempre divertito. Questa idea "Nietzscheiana" dell'avventura, del buttarsi su di un mare infinito, mi ha sempre esaltato. Ma qui, lo ripeto, è gusto mio: ecco perché a molti quest'anime non piace, non piacerà mai.
Per quanto riguarda l'analisi critico-oggettiva - chiamatela come volete - non posso fargli una colpa, a chi non piace. Innanzitutto gusto suo, in secondo luogo, lo ripeto, il disegno molto semplice nei tratti facciali, o comunque "quel particolare disegno alla Eiichirō Oda", definiamolo così, non piace a tutti, proprio per la sua particolarità. C'è poco da fare, le cose particolari o si amano o si odiano. E questo credo sia inspiegabile scientificamente: un altra pecca della tanto infallibile, che tanto infallibile poi non è, scienza - Karl Popper rules. Ma tornando a One Piece, posso comprendere le critiche da un punto di vista del disegno, sulla lunghezza dell'anime - della serie de gustibus, a me non piacciono numerosissime altre serie - ma mi dispiace, non digerisco quelle sulla storia, o comunque, le critiche senza un fondo logico, e basate sulle parole dette a vanvera. One Piece non è infantile solo per il semplice disegno, e non è infantile solamente perché ad alcuni non piace.
One Piece non è infantile solamente perché è demenziale e stupido in certi punti - sentite, un'opera che non cerca di divertire, dov'è sta la parte comica? One Piece ha tutto, dai valori dell'uomo, ai valori delle bestie, dal bene al male, One Piece è come un opera fantasy, ha tutto. L'amicizia rinasce nel gruppo, c'è il terrore nei nemici. Direi nulla di più semplice, ma come è presentato questo semplice? In maniera a mio avviso totalmente epica. Ve lo ripeto, se un romanzo fantasy/cavalleresco/medievale rappresenta l'epica nella letteratura, secondo la mia personale opinione One Piece e poche altre serie sono l'epico negli anime/manga. Eiichirō Oda, lo dico per la seconda volta, secondo me è il Tolkien dei manga/anime. Per molti in questo momento starei esagerando, ma non è così, perché questo è One Piece: un opera articolata e a mio avviso davvero ben prodotta, con passione, un mondo arricchito sempre di più, una tavola che deve essere ancora dipinta completamente. Se non piace è questione di gusto, solo questo.
La storia è tutt'altro che semplice: dietro l'avventura delle ciurma di Rufy, si celano misteri, intrighi, complotti. Molte volte mi chiedo come faccia Oda a gestire tutto, davvero, come fa? Per gli scettici, seguitevi la storia di Nico Robin, e poi ditemi se è così semplice, oppure, che ne so, il governo e i suoi complotti, il suo agire nel mistero. One Piece è tutto un mistero, la sua grandezza è questo mistero che aleggia in ogni storia o in ogni evento.
Per concludere, posso solo dirvi una cosa: a mio avviso la grandezza di One Piece non si discute, si contano sulle dita delle mani geni come Oda, e non riesco a vedere quanti potrebbero essere alla sua altezza. Ma i geni sono guardati male, come avviene tutte le volte, non è una dinamica nuova della società.
Se poi vi fa schivo perché a voi può non piacere, beh, nessun problema, sono gusti. Ma le critiche stupide e infondate sono ingiuste verso qualcosa che semplicemente non ci piace.
Do come voto 10, non rimango nemmeno due minuti a pensarci. Grande Oda, e grande anime One Piece, fedelissimo al 90% al manga, con piccole, quasi sottili, differenze, ma davvero a mio avviso grandissimo anime. Alla fine i Romani dicevano "de gustibus": due parole mai state così giuste.
Lo analizzerò prima soggettivamente ed emotivamente poi oggettivamente e globalmente nel suo intero.
Soggettivamente, io lo adoro. One Piece mi ha sempre "accompagnato" fin da piccolo posso dire, un po' come Dragonball, e l'ho riscoperto solamente 3-4 anni fa, quando ho cominciato il manga, a me ignoto prima. Ora sto seguendo anche l'anime, la passione che avevo un tempo per questa serie, è senza dubbio rinata, non riuscirei ad accantonarlo, non ce la farei. Qui ovviamente si tratta di gusto personale, ma posso anche dirvi che è l'unico anime "stra-lungo e senza ancora una fine" che seguo, e che davvero mi piace, proprio come gusto mio personale. Poi c'è da dirlo, mi sono affezionato diciamo, a gran parte dei personaggi, mi hanno sempre divertito. Questa idea "Nietzscheiana" dell'avventura, del buttarsi su di un mare infinito, mi ha sempre esaltato. Ma qui, lo ripeto, è gusto mio: ecco perché a molti quest'anime non piace, non piacerà mai.
Per quanto riguarda l'analisi critico-oggettiva - chiamatela come volete - non posso fargli una colpa, a chi non piace. Innanzitutto gusto suo, in secondo luogo, lo ripeto, il disegno molto semplice nei tratti facciali, o comunque "quel particolare disegno alla Eiichirō Oda", definiamolo così, non piace a tutti, proprio per la sua particolarità. C'è poco da fare, le cose particolari o si amano o si odiano. E questo credo sia inspiegabile scientificamente: un altra pecca della tanto infallibile, che tanto infallibile poi non è, scienza - Karl Popper rules. Ma tornando a One Piece, posso comprendere le critiche da un punto di vista del disegno, sulla lunghezza dell'anime - della serie de gustibus, a me non piacciono numerosissime altre serie - ma mi dispiace, non digerisco quelle sulla storia, o comunque, le critiche senza un fondo logico, e basate sulle parole dette a vanvera. One Piece non è infantile solo per il semplice disegno, e non è infantile solamente perché ad alcuni non piace.
One Piece non è infantile solamente perché è demenziale e stupido in certi punti - sentite, un'opera che non cerca di divertire, dov'è sta la parte comica? One Piece ha tutto, dai valori dell'uomo, ai valori delle bestie, dal bene al male, One Piece è come un opera fantasy, ha tutto. L'amicizia rinasce nel gruppo, c'è il terrore nei nemici. Direi nulla di più semplice, ma come è presentato questo semplice? In maniera a mio avviso totalmente epica. Ve lo ripeto, se un romanzo fantasy/cavalleresco/medievale rappresenta l'epica nella letteratura, secondo la mia personale opinione One Piece e poche altre serie sono l'epico negli anime/manga. Eiichirō Oda, lo dico per la seconda volta, secondo me è il Tolkien dei manga/anime. Per molti in questo momento starei esagerando, ma non è così, perché questo è One Piece: un opera articolata e a mio avviso davvero ben prodotta, con passione, un mondo arricchito sempre di più, una tavola che deve essere ancora dipinta completamente. Se non piace è questione di gusto, solo questo.
La storia è tutt'altro che semplice: dietro l'avventura delle ciurma di Rufy, si celano misteri, intrighi, complotti. Molte volte mi chiedo come faccia Oda a gestire tutto, davvero, come fa? Per gli scettici, seguitevi la storia di Nico Robin, e poi ditemi se è così semplice, oppure, che ne so, il governo e i suoi complotti, il suo agire nel mistero. One Piece è tutto un mistero, la sua grandezza è questo mistero che aleggia in ogni storia o in ogni evento.
Per concludere, posso solo dirvi una cosa: a mio avviso la grandezza di One Piece non si discute, si contano sulle dita delle mani geni come Oda, e non riesco a vedere quanti potrebbero essere alla sua altezza. Ma i geni sono guardati male, come avviene tutte le volte, non è una dinamica nuova della società.
Se poi vi fa schivo perché a voi può non piacere, beh, nessun problema, sono gusti. Ma le critiche stupide e infondate sono ingiuste verso qualcosa che semplicemente non ci piace.
Do come voto 10, non rimango nemmeno due minuti a pensarci. Grande Oda, e grande anime One Piece, fedelissimo al 90% al manga, con piccole, quasi sottili, differenze, ma davvero a mio avviso grandissimo anime. Alla fine i Romani dicevano "de gustibus": due parole mai state così giuste.
Secondo i Maya nel 2012 finirà il mondo. E finirà anche One Piece. Ma solo perché finirà il mondo. Poi qualche alieno passerà dal fu Sistema Solare e magari in mezzo a qualche detrito spaziale troverà qualche tavola stracciata dell’Oda’s manga. Lì è probabile che la domanda di ET sarà: ma qua non erano sparite forme di vita intelligenti?
E beh, come dargli torto. L’unico davvero sveglio è Oda, che ha avuto un’idea e l’ha mandata in stampa a ciclo continuato, sempre uguale. Poi si doveva fare anche l’anime, il ferro si batte finché è caldo. O in questo caso le disgrazie non vengono mai sole. E le seconde arrivate vengono pure peggio delle prime. E mi pare anche naturale, insomma, se vuoi realizzare in maniera decente n->∞ episodi devi prendere una barca di soldi e distribuirla tra animatori, disegnatori, coloristi e ragazzi porta cappuccino. Poi fatturi un’altra barca di quattrini ma se copri solo le spese cosa te ne torna? Meglio investire 1 e guadagnare 1.000.000, perciò via con la pantomima di sgorbietti pitturati low cost su quadri dozzinali. Che poi uno può anche farsi i conti e dire: vale la pena di spendere in tutte 'ste risorse per la storia di un pirata che si crede M. L. King e va in giro a combattere blaterando dei suoi sogni con altre caricature raccattate per strada?
E insomma, discorsi del genere sono pure deleteri. Si consideri che OP è per ragazzini. Un ragazzino di solito ha la sciagurata tendenza a emulare i fenomeni del momento. Due più due fa quattro e ci ritroviamo con un esercito di scimmie urlatrici che menano pugni all’aria strillando “combatto perché ho un sogno, mitraglia gam gam in azione!”.
Di questo si tratta, Rufy, Rubber, Monkey, D. per demenza o come caspita si chiama e compagnia briscola non fanno altro. Oda ha buttato giù un bel mucchio di macchiette, a ognuna ha consegnato degli attributi caratteristici, delle frasi tipo e degli accessori strampalati e poi le ha mandate tutte assieme a portare il verbo della legnata in giro per i sette mari. Avesse fatto fiasco, Oda avrebbe chiuso il baraccone in tre atti. Siccome ha avuto successo (perché, boh, il cappello di paglia dà un irresistibile tocco casual, e se poi c’è la possibilità di aumentare il potere legnante con frutti dopanti allora la cosa è strepitosa) tira la menata mandando in loop lo schema di base arrivo-combatto-soffro-m’incazzo, porca miseria, io ho un sogno-vinco-ok, andiamo a rompere i maroni nella prossima tappa. Tutto il resto è il prodotto che i neuroni di Oda ricamano come tendina per nascondere il riciclaggio. Va beh, insomma, ci provano, poverini.
D’altronde cos’hai ancora da dirmi che non mi hai detto nelle precedenti 500 puntate? Che sono un menga a continuare a guardare sta farsa? O magari lo scopo è riproporre allo sfinimento sempre la stessa storia come metafora del noioso tran tran giornaliero, una cosa tipo tedio cosmico. Sarà, ma personalmente non vedo Oda come un decadentista e OP non mi pare si dia un senso che non sia il non senso. E pure qui, 20 episodi di non senso bastano e avanzano, il troppo stroppia, qualunque sia la tua morale, il tuo messaggio, il tuo scopo (money, money, money).
La verità è che dietro a ogni fotogramma rattoppato alla meno peggio c’è un Oda con gli occhi a forma di $. Poi ciascuno si trastulla come gli pare, roba trash per l’etere ne gira a vagoni. Ma giustificare il proprio sollazzo è prassi da mocciosi. OP è solo droga shonen a buon mercato, semplice e tagliata a costo zero. Se Oda avesse avuto davvero inventiva si sarebbe fatto di acidi e avrebbe disegnato le sue allucinazioni. Raccattare qualunque idea baldracca ti passa in testa e ammucchiarla in un manga non è sintomo di nessuna inventiva. A meno che il tuo obbiettivo non è andare all’arrembaggio della Luna impilando tutti i capitoli prodotti. Di Marte considerando le cassette dell’anime. Vuoi contribuire anche tu all’impresa? Allora strilla “we are!” (stupid) mentre sganci le monete. Sai che risate si farà ET.
E beh, come dargli torto. L’unico davvero sveglio è Oda, che ha avuto un’idea e l’ha mandata in stampa a ciclo continuato, sempre uguale. Poi si doveva fare anche l’anime, il ferro si batte finché è caldo. O in questo caso le disgrazie non vengono mai sole. E le seconde arrivate vengono pure peggio delle prime. E mi pare anche naturale, insomma, se vuoi realizzare in maniera decente n->∞ episodi devi prendere una barca di soldi e distribuirla tra animatori, disegnatori, coloristi e ragazzi porta cappuccino. Poi fatturi un’altra barca di quattrini ma se copri solo le spese cosa te ne torna? Meglio investire 1 e guadagnare 1.000.000, perciò via con la pantomima di sgorbietti pitturati low cost su quadri dozzinali. Che poi uno può anche farsi i conti e dire: vale la pena di spendere in tutte 'ste risorse per la storia di un pirata che si crede M. L. King e va in giro a combattere blaterando dei suoi sogni con altre caricature raccattate per strada?
E insomma, discorsi del genere sono pure deleteri. Si consideri che OP è per ragazzini. Un ragazzino di solito ha la sciagurata tendenza a emulare i fenomeni del momento. Due più due fa quattro e ci ritroviamo con un esercito di scimmie urlatrici che menano pugni all’aria strillando “combatto perché ho un sogno, mitraglia gam gam in azione!”.
Di questo si tratta, Rufy, Rubber, Monkey, D. per demenza o come caspita si chiama e compagnia briscola non fanno altro. Oda ha buttato giù un bel mucchio di macchiette, a ognuna ha consegnato degli attributi caratteristici, delle frasi tipo e degli accessori strampalati e poi le ha mandate tutte assieme a portare il verbo della legnata in giro per i sette mari. Avesse fatto fiasco, Oda avrebbe chiuso il baraccone in tre atti. Siccome ha avuto successo (perché, boh, il cappello di paglia dà un irresistibile tocco casual, e se poi c’è la possibilità di aumentare il potere legnante con frutti dopanti allora la cosa è strepitosa) tira la menata mandando in loop lo schema di base arrivo-combatto-soffro-m’incazzo, porca miseria, io ho un sogno-vinco-ok, andiamo a rompere i maroni nella prossima tappa. Tutto il resto è il prodotto che i neuroni di Oda ricamano come tendina per nascondere il riciclaggio. Va beh, insomma, ci provano, poverini.
D’altronde cos’hai ancora da dirmi che non mi hai detto nelle precedenti 500 puntate? Che sono un menga a continuare a guardare sta farsa? O magari lo scopo è riproporre allo sfinimento sempre la stessa storia come metafora del noioso tran tran giornaliero, una cosa tipo tedio cosmico. Sarà, ma personalmente non vedo Oda come un decadentista e OP non mi pare si dia un senso che non sia il non senso. E pure qui, 20 episodi di non senso bastano e avanzano, il troppo stroppia, qualunque sia la tua morale, il tuo messaggio, il tuo scopo (money, money, money).
La verità è che dietro a ogni fotogramma rattoppato alla meno peggio c’è un Oda con gli occhi a forma di $. Poi ciascuno si trastulla come gli pare, roba trash per l’etere ne gira a vagoni. Ma giustificare il proprio sollazzo è prassi da mocciosi. OP è solo droga shonen a buon mercato, semplice e tagliata a costo zero. Se Oda avesse avuto davvero inventiva si sarebbe fatto di acidi e avrebbe disegnato le sue allucinazioni. Raccattare qualunque idea baldracca ti passa in testa e ammucchiarla in un manga non è sintomo di nessuna inventiva. A meno che il tuo obbiettivo non è andare all’arrembaggio della Luna impilando tutti i capitoli prodotti. Di Marte considerando le cassette dell’anime. Vuoi contribuire anche tu all’impresa? Allora strilla “we are!” (stupid) mentre sganci le monete. Sai che risate si farà ET.
Ho sempre visionato One Piece saltuariamente sin dalla sua prima messa in onda in tv per mancanza di tempo e perché credevo fosse troppo demenziale, ma mi sono dovuta ricredere: ho avuto modo di conoscere questa serie per intero solo tra l'ottobre e il gennaio scorsi (tanto mi ci è voluto per vedere i primi 487 episodi della serie), e i personaggi, secondo me tutti ben caratterizzati e numerosi, così come la freschezza della storia, mi avevano già colpito parecchi anni fa, ma solo ora posso dire con sicurezza che One Piece è per me uno dei migliori shounen in circolazione, secondo me persino superiore a Naruto, che apprezzo moltissimo.
Una colonna sonora di tutto rispetto, da poema sinfonico, fa da sfondo perfetto alle avventure appassionanti di un manipolo di giovani pirati ai quali è impossibile non affezionarsi, umani, carismatici e credibili come sono.
Molti si lamentano del doppiaggio italiano, ma a me sembra assolutamente ottimo, così come le animazioni, che nel corso degli anni sono migliorate molto, fino a raggiungere apici di perfezione nelle puntate più recenti.
One Piece a mio avviso è un mix perfetto di sentimenti, di azione, di avventura e di comicità. E' buffo, bizzarro, commovente ed esaltante, ben equilibrato (non mi sono annoiata neanche una volta): in sostanza è imperdibile.
La trama è a prima vista semplice ma nasconde un intreccio pieno di misteri intriganti, da tenere gli spettatori incollati allo schermo. Non ho letto il manga, ma avendogli dato un'occhiata, credo che l'anime, a mio avviso epico e di ampio respiro, ma anche scorrevole da seguire, lo valorizzi molto.
Lo consiglio a tutti, era da tempo che un anime non mi entusiasmava a tal punto, e non gli do 10 solo perché aspetto che sia terminato.
Una colonna sonora di tutto rispetto, da poema sinfonico, fa da sfondo perfetto alle avventure appassionanti di un manipolo di giovani pirati ai quali è impossibile non affezionarsi, umani, carismatici e credibili come sono.
Molti si lamentano del doppiaggio italiano, ma a me sembra assolutamente ottimo, così come le animazioni, che nel corso degli anni sono migliorate molto, fino a raggiungere apici di perfezione nelle puntate più recenti.
One Piece a mio avviso è un mix perfetto di sentimenti, di azione, di avventura e di comicità. E' buffo, bizzarro, commovente ed esaltante, ben equilibrato (non mi sono annoiata neanche una volta): in sostanza è imperdibile.
La trama è a prima vista semplice ma nasconde un intreccio pieno di misteri intriganti, da tenere gli spettatori incollati allo schermo. Non ho letto il manga, ma avendogli dato un'occhiata, credo che l'anime, a mio avviso epico e di ampio respiro, ma anche scorrevole da seguire, lo valorizzi molto.
Lo consiglio a tutti, era da tempo che un anime non mi entusiasmava a tal punto, e non gli do 10 solo perché aspetto che sia terminato.
Non si può non recensire One Piece, perché sta rivestendo un ruolo sempre più importante nel panorama dei manga in tutto il mondo, nonostante io sia solito recensire gli anime a visione compiuta, quando sono finiti, poiché ormai seguo principalmente il manga e chiunque abbia anche solo sentito parlare di quest'opera può immaginare come sia difficile che io sia ancora in vita quando finirà, nonostante abbia solo 17 anni - spero di scherzare, anche se con Oda non si sa mai.
Ma passiamo all'anime: cominciato nel 1999 grazie alla Toei Animation - che, immagino, al momento starà ancora ringraziando di cuore chiunque abbia avuto la fantastica idea di trasporlo in anime e guadagnarci fior fior di Yen - One Piece racconta della, credo, ormai conosciutissima storia di Rufy (o Luffy o, se proprio si vuole essere pesantemente blasfemi, Rubber) che, dopo aver formato una strampalata ciurma di pirati, che andrà lentamente ingrandendosi, decide di partire alla volta della Rotta Maggiore, nome dell'equatore del mondo di One Piece e luogo centrale di ritrovo di tutti i pirati, che termina con un'isola sulla quale si dice si trovi il tesoro del Re dei Pirati. Ed è proprio a quel tesoro, anzi a quella carica, che ambisce il protagonista, avendo come sogno quello di diventare il Re dei Pirati.
Qualsiasi genitore un po' disilluso e qualsiasi manga per ragazzi ci insegnano che i sogni sono importanti e sono proprio i sogni il tema centrale di One Piece. Ogni personaggio, dal più buono dei buoni al più cattivo dei cattivi, ha una storia, un passato che lo porta a volere realizzare un sogno. Sopratutto all'inizio i cattivi erano poco caratterizzati, ma andando avanti Oda ha costruito antagonisti a mio avviso sempre più carismatici, che sanno farsi amare quanto un qualsiasi altro "protagonista" facente parte della ciurma di Cappello di Paglia.
A un'attenta visione la storia segue schemi sempre ben precisi che, se si riassumessero le saghe, le farebbero apparire simili. Ma è proprio lì la genialità di Oda, che riesce a rendere sempre appassionanti le sue saghe, e a non annoiare mai presentando sempre una rosa di personaggi nuovi che spesso sono costruiti bene quanto alcuni protagonisti di molte altre serie, nonostante si possano definire semplicemente comparse.
Passando all'anime in sé, sono lieto di notare in primis che gli episodi filler sono pochi e comunque abbastanza gradevoli. Le animazioni non sono di certo le migliori che si possano trovare, ma nono sono nemmeno troppo sgradevoli. Ottime tutte le opening, sempre originali e piacevoli.
Purtroppo devo dire che in totale preferisco di gran lunga il manga, e in quanto anime credo sopravviva molto per la luce riflessa dell'opera originale. Non mi sento di consigliare One Piece a chi non lo conosce affatto poiché il manga è di certo più facilmente reperibile e più facile da seguire.
Ma passiamo all'anime: cominciato nel 1999 grazie alla Toei Animation - che, immagino, al momento starà ancora ringraziando di cuore chiunque abbia avuto la fantastica idea di trasporlo in anime e guadagnarci fior fior di Yen - One Piece racconta della, credo, ormai conosciutissima storia di Rufy (o Luffy o, se proprio si vuole essere pesantemente blasfemi, Rubber) che, dopo aver formato una strampalata ciurma di pirati, che andrà lentamente ingrandendosi, decide di partire alla volta della Rotta Maggiore, nome dell'equatore del mondo di One Piece e luogo centrale di ritrovo di tutti i pirati, che termina con un'isola sulla quale si dice si trovi il tesoro del Re dei Pirati. Ed è proprio a quel tesoro, anzi a quella carica, che ambisce il protagonista, avendo come sogno quello di diventare il Re dei Pirati.
Qualsiasi genitore un po' disilluso e qualsiasi manga per ragazzi ci insegnano che i sogni sono importanti e sono proprio i sogni il tema centrale di One Piece. Ogni personaggio, dal più buono dei buoni al più cattivo dei cattivi, ha una storia, un passato che lo porta a volere realizzare un sogno. Sopratutto all'inizio i cattivi erano poco caratterizzati, ma andando avanti Oda ha costruito antagonisti a mio avviso sempre più carismatici, che sanno farsi amare quanto un qualsiasi altro "protagonista" facente parte della ciurma di Cappello di Paglia.
A un'attenta visione la storia segue schemi sempre ben precisi che, se si riassumessero le saghe, le farebbero apparire simili. Ma è proprio lì la genialità di Oda, che riesce a rendere sempre appassionanti le sue saghe, e a non annoiare mai presentando sempre una rosa di personaggi nuovi che spesso sono costruiti bene quanto alcuni protagonisti di molte altre serie, nonostante si possano definire semplicemente comparse.
Passando all'anime in sé, sono lieto di notare in primis che gli episodi filler sono pochi e comunque abbastanza gradevoli. Le animazioni non sono di certo le migliori che si possano trovare, ma nono sono nemmeno troppo sgradevoli. Ottime tutte le opening, sempre originali e piacevoli.
Purtroppo devo dire che in totale preferisco di gran lunga il manga, e in quanto anime credo sopravviva molto per la luce riflessa dell'opera originale. Non mi sento di consigliare One Piece a chi non lo conosce affatto poiché il manga è di certo più facilmente reperibile e più facile da seguire.
Bene, eccomi a parlare di un titolo oramai divenuto un successone. Cosa dire di One Piece? Difficile parlarne non avendolo visto in modo compatto ed avendo tralasciato alcuni episodi, non l'ho proprio gustato, ma ho visto abbastanza per dare una mia valutazione.
Come al solito, sorvolo sulla trama, che è inutile raccontare, visto che la troverete scritta anche nella scheda di Animeclick.
One Piece ci mostra un mondo antico, un mondo basato sulla pirateria. Oda, però, ha deciso di mostrare qualcosa di molto diverso, ha aggiunto un tocco di bizzarro per farci scoprire le cose più assurde e strane. Per farvi ben capire che tipo di anime andrete a vedere, vi dico al volo ciò che, a mio avviso, One Piece possiede: avventura, umorismo sfrenato, azione, misteri, combattimenti, leggende, drammaticità, passione... una trama centrale che non si perde è rimane sempre come sotto-fondo.
Per far capire la parola “misteri” con l'aiuto di un compagno posso dirvi che il mistero è alla base di tutta la trama di One Piece (parlando dell'anime ma anche del manga). Chiusa parentesi.
A parte ciò, penso che il punto forte di questo anime sia il viaggio. Il viaggio che i protagonisti (Rufy, Zorro, Usopp, Nami etc.) compiono per trovare il fantomatico One Piece, il tesoro del leggendario pirata Roger. Non solo, lo compiono anche per trovare nuovi membri che si aggiungano alla ciurma e per realizzare i propri sogni, che non sto a svelarvi.
La cosa ben fatta di questi viaggi è che ogni isola in cui i nostri amici approderanno e sempre ben mostrata: ci vengono narrate la sua storia, la sua geografia e le abitudini dei suoi abitanti. Quindi, il mondo di One Piece è ben dettagliato e ci regala una vera avventura.
I combattimenti sono ben fatti, anche se dopo aver visto Dragon Ball non mi sembrano esplosivi come quest'ultimo, ma non sono niente male. Chi ama scontri e azione ne vedrà abbastanza, insomma.
Le saghe saranno innumerevoli e tutte saranno appassionanti... beh, forse, non proprio tutte. Certe volte andranno un po' troppo per le lunghe, ma serviranno per aggiungere dei tasselli importanti alla trama di fondo, e per farci conoscere il passato dei nostri protagonisti. Infatti, One Piece è anche uno shonen profondo, perché ci mostrerà il passato drammatico dei nostri eroi, ci mostrerà i veri sentimenti che le persone possono provare, quindi, non è uno shonen piatto.
A parte tutto questo, vedrete molti personaggi non solo bizzarri ma anche “fighi”. I poteri che si incontreranno, saranno una variante dinamica e bizzarra di One Piece. Io non ve l'ho ancora detto ma ,in questo anime, esistono i “frutti del diavolo” (in originale), nella versione italiana sono chiamati “Frutti del mare”. E cosa sono? Frutti che, se mangiati, donano poteri straordinari ai loro possessori. Unico difetto? Si perde la capacità di nuotare, e se si è dei pirati è un bel problema, non trovate?
Parlando al volo del reparto tecnico, si può dire che se la cava abbastanza bene. Pur avendo un'immensità di episodi la qualità è media. Le musiche sono azzeccate (anche se alcune volte sono monotone) e gli effetti speciali non sono male.
Sull'edizione italiana, nulla da ridire. È uno dei pochi anime che si salva dalla censura della Mediaset. Non vorrei illudervi, la censura c'è, ma non in modo esagerato come in altri anime (Naruto?). Il doppiaggio è bello, con le voci più talentuosi del nostro mondo dei doppiatori (Emanuela Pacotto, Luigi Rosa).
Ora vi chiederete: perché, dopo una descrizione che appare positiva, questo anime non ha un 10?
Be, perché ha anche dei difetti:
- La lunghezza: è un anime esageratamente lungo. Vi basti pensare che siamo giunti oltre il 500° episodio (in patria) e ancora stiamo all'incirca a metà storia! Di sicuro, sarà l'anime più lungo della storia dell'animazione giapponese. Penso che possa giungere ai 1000 episodi in un lontano futuro. Come fa uno a recuperarli? Come si può vederli tutti di seguito? Come si possono acquistare i DVD originali? E quasi impossibile,un'impresa titanica. Visto che la reperibilità di un anime, la sua collezione e la sua visione, sono cose fondamentali io la vedo come una cosa negativa, questa lunghezza abnorme.
- Rufy-centrismo: si parla del Goku-centrismo, cosa ridicola. Per me il vero protagonista “faccio tutto io” si trova in One Piece, ed lui, Rufy! In poche parole, succede la stessa cosa in tutte le battaglie decisive, di questo anime: Rufy che combatte sempre con il cattivo di turno e poi ci sono i vari subordinati che se la vedano a livelli con la ciurma alleata del protagonista centrale. Un po' monotono come meccanismo, sì, affascinante, ma si dovrebbe variare, perché alla lunga stanca. Eppure negli oltre 300 episodi che ho visionato succede sempre così! Perché non può essere Zoro a sconfiggere un Boss? Appunto perché c'è un Rufy-centrismo.
- Stupidità: certe volte alcune trovate in questo anime sono un po' banali. Inoltre, la comicità, che è un altro punto forte di One Piece, delle volte diventa esagerata. A me piace, fa ridere, divertire, ma quando ci si scontra con qualcuno vorrei che si evitasse di fare delle cose comiche. Diamine! Un po' di pathos in più non rovinerebbe.
Lo so, possono sembrare difetti stupidi, ma nulla è perfetto, neppure l'osannato One Piece. Non vorrei, però, essere frainteso. Quest'anime a me piace: ti appassiona, ti lega davanti allo schermo, ti diverte e quindi, difetti a parte lo consiglio. È il capolavoro shonen dell'era moderna e non può non essere visto, se siete attratti dalla recensione. Ma se non avete tempo a disposizione, beh, rileggetevi bene la mia lista dei difetti e valutate voi se potete/volete vederlo.
Voto: 8.
Lo guardo solo in TV, quindi non si può dire che io abbia proprio un'attrazione forte nel vederlo. Gli episodi li potrei cercare da internet ma visto che il difetto della lunghezza è molto notevole, oltre gli altri difettucci. La voglia nel scaricarlo ti manca un po'. Non nego che se verrà fatto in TV cercherò di seguirlo, ma non mi convince il fatto che io non faccia di tutto per vederlo. L'8 lo trovo il voto migliore.
Come al solito, sorvolo sulla trama, che è inutile raccontare, visto che la troverete scritta anche nella scheda di Animeclick.
One Piece ci mostra un mondo antico, un mondo basato sulla pirateria. Oda, però, ha deciso di mostrare qualcosa di molto diverso, ha aggiunto un tocco di bizzarro per farci scoprire le cose più assurde e strane. Per farvi ben capire che tipo di anime andrete a vedere, vi dico al volo ciò che, a mio avviso, One Piece possiede: avventura, umorismo sfrenato, azione, misteri, combattimenti, leggende, drammaticità, passione... una trama centrale che non si perde è rimane sempre come sotto-fondo.
Per far capire la parola “misteri” con l'aiuto di un compagno posso dirvi che il mistero è alla base di tutta la trama di One Piece (parlando dell'anime ma anche del manga). Chiusa parentesi.
A parte ciò, penso che il punto forte di questo anime sia il viaggio. Il viaggio che i protagonisti (Rufy, Zorro, Usopp, Nami etc.) compiono per trovare il fantomatico One Piece, il tesoro del leggendario pirata Roger. Non solo, lo compiono anche per trovare nuovi membri che si aggiungano alla ciurma e per realizzare i propri sogni, che non sto a svelarvi.
La cosa ben fatta di questi viaggi è che ogni isola in cui i nostri amici approderanno e sempre ben mostrata: ci vengono narrate la sua storia, la sua geografia e le abitudini dei suoi abitanti. Quindi, il mondo di One Piece è ben dettagliato e ci regala una vera avventura.
I combattimenti sono ben fatti, anche se dopo aver visto Dragon Ball non mi sembrano esplosivi come quest'ultimo, ma non sono niente male. Chi ama scontri e azione ne vedrà abbastanza, insomma.
Le saghe saranno innumerevoli e tutte saranno appassionanti... beh, forse, non proprio tutte. Certe volte andranno un po' troppo per le lunghe, ma serviranno per aggiungere dei tasselli importanti alla trama di fondo, e per farci conoscere il passato dei nostri protagonisti. Infatti, One Piece è anche uno shonen profondo, perché ci mostrerà il passato drammatico dei nostri eroi, ci mostrerà i veri sentimenti che le persone possono provare, quindi, non è uno shonen piatto.
A parte tutto questo, vedrete molti personaggi non solo bizzarri ma anche “fighi”. I poteri che si incontreranno, saranno una variante dinamica e bizzarra di One Piece. Io non ve l'ho ancora detto ma ,in questo anime, esistono i “frutti del diavolo” (in originale), nella versione italiana sono chiamati “Frutti del mare”. E cosa sono? Frutti che, se mangiati, donano poteri straordinari ai loro possessori. Unico difetto? Si perde la capacità di nuotare, e se si è dei pirati è un bel problema, non trovate?
Parlando al volo del reparto tecnico, si può dire che se la cava abbastanza bene. Pur avendo un'immensità di episodi la qualità è media. Le musiche sono azzeccate (anche se alcune volte sono monotone) e gli effetti speciali non sono male.
Sull'edizione italiana, nulla da ridire. È uno dei pochi anime che si salva dalla censura della Mediaset. Non vorrei illudervi, la censura c'è, ma non in modo esagerato come in altri anime (Naruto?). Il doppiaggio è bello, con le voci più talentuosi del nostro mondo dei doppiatori (Emanuela Pacotto, Luigi Rosa).
Ora vi chiederete: perché, dopo una descrizione che appare positiva, questo anime non ha un 10?
Be, perché ha anche dei difetti:
- La lunghezza: è un anime esageratamente lungo. Vi basti pensare che siamo giunti oltre il 500° episodio (in patria) e ancora stiamo all'incirca a metà storia! Di sicuro, sarà l'anime più lungo della storia dell'animazione giapponese. Penso che possa giungere ai 1000 episodi in un lontano futuro. Come fa uno a recuperarli? Come si può vederli tutti di seguito? Come si possono acquistare i DVD originali? E quasi impossibile,un'impresa titanica. Visto che la reperibilità di un anime, la sua collezione e la sua visione, sono cose fondamentali io la vedo come una cosa negativa, questa lunghezza abnorme.
- Rufy-centrismo: si parla del Goku-centrismo, cosa ridicola. Per me il vero protagonista “faccio tutto io” si trova in One Piece, ed lui, Rufy! In poche parole, succede la stessa cosa in tutte le battaglie decisive, di questo anime: Rufy che combatte sempre con il cattivo di turno e poi ci sono i vari subordinati che se la vedano a livelli con la ciurma alleata del protagonista centrale. Un po' monotono come meccanismo, sì, affascinante, ma si dovrebbe variare, perché alla lunga stanca. Eppure negli oltre 300 episodi che ho visionato succede sempre così! Perché non può essere Zoro a sconfiggere un Boss? Appunto perché c'è un Rufy-centrismo.
- Stupidità: certe volte alcune trovate in questo anime sono un po' banali. Inoltre, la comicità, che è un altro punto forte di One Piece, delle volte diventa esagerata. A me piace, fa ridere, divertire, ma quando ci si scontra con qualcuno vorrei che si evitasse di fare delle cose comiche. Diamine! Un po' di pathos in più non rovinerebbe.
Lo so, possono sembrare difetti stupidi, ma nulla è perfetto, neppure l'osannato One Piece. Non vorrei, però, essere frainteso. Quest'anime a me piace: ti appassiona, ti lega davanti allo schermo, ti diverte e quindi, difetti a parte lo consiglio. È il capolavoro shonen dell'era moderna e non può non essere visto, se siete attratti dalla recensione. Ma se non avete tempo a disposizione, beh, rileggetevi bene la mia lista dei difetti e valutate voi se potete/volete vederlo.
Voto: 8.
Lo guardo solo in TV, quindi non si può dire che io abbia proprio un'attrazione forte nel vederlo. Gli episodi li potrei cercare da internet ma visto che il difetto della lunghezza è molto notevole, oltre gli altri difettucci. La voglia nel scaricarlo ti manca un po'. Non nego che se verrà fatto in TV cercherò di seguirlo, ma non mi convince il fatto che io non faccia di tutto per vederlo. L'8 lo trovo il voto migliore.
Questo anime non mi piace e mai mi piacerà. Non ho idea di come sia il manga, ma lo trovo davvero privo di una logica.
Prendiamo Harlock per l'idea dei pirati, Nadia e il mistero della Pietra Azzurra per l'atmosfera marinaresca, Dragonball per i combattimenti, Naruto per i personaggi femminili, e rimescoliamoli facendo peggio degli originali. Avremo una robetta come ce ne sono a palate.
Non dico che un bambino non ci si possa appassionare, e vabbè, anche perché non l'ho visto granché per poter dare un giudizio definitivo. Resta il fatto che ogni volta che ne vedo una puntata, mi risulta una visione di roba talmente trita e ritrita che puntualmente cambio canale. Peggio di questo cartone animato, solo i Pokemon.
Mi tocca dare 2 per i disegni e 1 per la storia, che sommo e fa 3: una perdita di tempo guardarlo.
Prendiamo Harlock per l'idea dei pirati, Nadia e il mistero della Pietra Azzurra per l'atmosfera marinaresca, Dragonball per i combattimenti, Naruto per i personaggi femminili, e rimescoliamoli facendo peggio degli originali. Avremo una robetta come ce ne sono a palate.
Non dico che un bambino non ci si possa appassionare, e vabbè, anche perché non l'ho visto granché per poter dare un giudizio definitivo. Resta il fatto che ogni volta che ne vedo una puntata, mi risulta una visione di roba talmente trita e ritrita che puntualmente cambio canale. Peggio di questo cartone animato, solo i Pokemon.
Mi tocca dare 2 per i disegni e 1 per la storia, che sommo e fa 3: una perdita di tempo guardarlo.
Questo anime non è brutto, ma personalmente non mi fa impazzire. I disegni sono molto sgradevoli da vedere, ma comunque è molto divertente grazie alla comicità sempre presente. Tutti i personaggi sono simpaticissimi e fanno divertire, e anche se si trovano in momenti difficili da superare possono far sorridere con qualche battuta fuori luogo. Il protagonista Monkey D Rufy (detto anche Rubber Cappello di paglia) è molto intrepido e coraggioso e non si arrende mai, anche quando si trova in situazioni che agli occhi di altre persone possono sembrare difficili o impossibili da superare. Ma lui in qualunque modo riesce a superare tutti i momenti difficili in cui si possono trovare lui e la sua ciurma. Inoltre Rubber è anche molto spiritoso e quindi in alcuni momenti si comporta proprio come si comporterebbe un bambino. Comunque spero che andando avanti con la storia i disegni migliorino un po'. Ottimo lavoro, e naturalmente lo consiglio a tutti gli amanti degli anime d'azione/avventura.
Pessimo anime, storia banale e protagonisti privi di ogni razionalità. Le vicende, nonostante i cattivi di turno abbiano abilità originali, se analizzate risultano sempre e costantemente uguali. Character design orrendo, seni spropositati, bocche enormi e colli da dopati.
La cosa peggiore sono le assurdità che fanno e dicono tutti, o anche solo i modo di comportarsi. Capisco che si faccia per ridere, ma alla demenza c'è un limite. Allora tanto valeva farlo durare venti episodi, che magari risultavano carini, tra combattimenti e idiozie varie. Invece One Piece va avanti ormai da dieci anni, contando non so quante innumerevoli puntate di cui molte semplici filler. Non ho mai compreso a pieno perché tanto successo per un'opera così, dove non v'è un briciolo di introspezione ma semplici e pure mazzate. Quelli che vorrebbero sembrare discorsi intelligenti e filosofici cosa risultano invece? Baggianate? Prese in giro? Bah, non saprei come definirlo. Inoltre non mi è ancora chiaro il perché Rufy debba continuamente urlare, manco fosse un'opera lirica...
Non gli do uno per le belle opening e per i colori. In pratica è una robaccia che si può benissimo non vedere, al massimo leggetevi il manga che è tutt'altra cosa.
La cosa peggiore sono le assurdità che fanno e dicono tutti, o anche solo i modo di comportarsi. Capisco che si faccia per ridere, ma alla demenza c'è un limite. Allora tanto valeva farlo durare venti episodi, che magari risultavano carini, tra combattimenti e idiozie varie. Invece One Piece va avanti ormai da dieci anni, contando non so quante innumerevoli puntate di cui molte semplici filler. Non ho mai compreso a pieno perché tanto successo per un'opera così, dove non v'è un briciolo di introspezione ma semplici e pure mazzate. Quelli che vorrebbero sembrare discorsi intelligenti e filosofici cosa risultano invece? Baggianate? Prese in giro? Bah, non saprei come definirlo. Inoltre non mi è ancora chiaro il perché Rufy debba continuamente urlare, manco fosse un'opera lirica...
Non gli do uno per le belle opening e per i colori. In pratica è una robaccia che si può benissimo non vedere, al massimo leggetevi il manga che è tutt'altra cosa.
La perla dei mari, non v'è modo migliore per descriverlo. Perfetto in ogni aspetto: orginalità, che supera l'umana concezione; umorismo, le scenette comiche sono servite costantemente; azione, è uno shonen se non ci fosse sarebbe in un'altra categoria; emozioni, sarà ma spesso mi sono commosso con questo anime, in particolare all'addio alla Going Merry; trama, avvincente, coinvolgente e ricca di colpi di scena che non fanno mai abbassare l'attenzione; vestiti! Forse l'unico in cui vengo cambiati. Sta di fatto che non c'è nulla che manca.
Adatto ad ogni età e ogni genere, divertente e strabiliante, potente e prepotente, vuole essere primo in tutto (come è giusto che sia). Il semplice sogno di un ragazzo di gomma, Rufy, diventa il sogno di milioni di persone che seguono le sue avventure insieme alla sua stravagante ciurma: uno spadaccino, privo del senso di orientamento; un cuoco donnaiolo; una navigatrice avara; un medico renna-procione (cosi si arrabbiano i fan di Chopper); un cyborg; una storica molto bella; un cecchino dal naso lungo e persino uno scheletro musicista.
Insomma ce n'è per tutti i gusti e se non vi basta nemmeno One Piece cambiate spacciatore! Il capolavoro di Oda spadroneggia su ogni fronte e continuerà per molto tempo ad inondarci di peripezie di una squadra dalla temerarietà invidiabile.
L'assoluto: 10.
Adatto ad ogni età e ogni genere, divertente e strabiliante, potente e prepotente, vuole essere primo in tutto (come è giusto che sia). Il semplice sogno di un ragazzo di gomma, Rufy, diventa il sogno di milioni di persone che seguono le sue avventure insieme alla sua stravagante ciurma: uno spadaccino, privo del senso di orientamento; un cuoco donnaiolo; una navigatrice avara; un medico renna-procione (cosi si arrabbiano i fan di Chopper); un cyborg; una storica molto bella; un cecchino dal naso lungo e persino uno scheletro musicista.
Insomma ce n'è per tutti i gusti e se non vi basta nemmeno One Piece cambiate spacciatore! Il capolavoro di Oda spadroneggia su ogni fronte e continuerà per molto tempo ad inondarci di peripezie di una squadra dalla temerarietà invidiabile.
L'assoluto: 10.
Per quanto mi dispiaccia iniziare una recensione con una nota negativa, in questo caso sono costretto a farlo. One Piece è infatti un anime di quelli che molti, già da bambini, iniziano a vedere, sognando le avventure dei pirati. E' qui tuttavia che nasce quello che, come per me è un problema, per altri può essere solo un vantaggio: la lunghezza. Sì, se un ragazzo è appassionato della serie questo non sussiste, ma è facile perdersi qualche episodio cruciale e abbandonare la visione di un anime che è adesso giunto ai 454 episodi e non accenna a fermarsi. E' infatti questo il mio caso.
Lasciando da parte questa piccola riflessione, One Piece secondo me ha sicuramente qualcosa di fortemente attrattivo: la trama. Pirati, grandi tesori, mare e avventure... Non serve altro per costruire una storia abbastanza avvincente e per attirare l'attenzione.
Spinto dall'eredità lasciata dal leggendario pirata Gol D. Roger, un tesoro mai trovato da nessuno, Rufy (Rubber nell'anime italiano), un ragazzo che ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom che gli ha conferito il corpo di gomma, parte con lo scopo di diventare il re dei pirati. La sua ciurma è attualmente composta da lui e da altri otto personaggi: Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Nico Robin, Franky e Brook. Tutti i personaggi, principali e secondari, sono ben caratterizzati e ognuno ha un carattere particolare che entra spesso in conflitto con gli altri (come per Zoro e Sanji), creando inevitabilmente situazioni comiche. La comicità è però ben alterata nelle vicende e i momenti che devono essere seri lo sono. Gli eventi si susseguono velocemente uno dopo l'altro, ma qualche volta diventano un po' noiosi e ripetitivi - il "fermarsi in un'isola, affrontare un nemico e andarsene" è ripetuto più volte. I combattimenti stessi si rivelano a volte esagerati e già visti.
La grafica è semplice ma molto ben curata. Originale è l'ambientazione fantastica in contrasto con la realtà; ogni minima isoletta incontrata dai protagonisti ha elementi affascinanti tutti ben descritti. Le sigle sono tutte carine, non mi convince invece il doppiaggio.
Secondo me One Piece è un ottimo anime sotto tutti i punti di vista. Forse avrei concesso un mezzo voto che ho tolto se fossi riuscito a seguire di più la serie, chi lo sa. Per ora il mio voto è 8.
Lasciando da parte questa piccola riflessione, One Piece secondo me ha sicuramente qualcosa di fortemente attrattivo: la trama. Pirati, grandi tesori, mare e avventure... Non serve altro per costruire una storia abbastanza avvincente e per attirare l'attenzione.
Spinto dall'eredità lasciata dal leggendario pirata Gol D. Roger, un tesoro mai trovato da nessuno, Rufy (Rubber nell'anime italiano), un ragazzo che ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom che gli ha conferito il corpo di gomma, parte con lo scopo di diventare il re dei pirati. La sua ciurma è attualmente composta da lui e da altri otto personaggi: Zoro, Nami, Usop, Sanji, Chopper, Nico Robin, Franky e Brook. Tutti i personaggi, principali e secondari, sono ben caratterizzati e ognuno ha un carattere particolare che entra spesso in conflitto con gli altri (come per Zoro e Sanji), creando inevitabilmente situazioni comiche. La comicità è però ben alterata nelle vicende e i momenti che devono essere seri lo sono. Gli eventi si susseguono velocemente uno dopo l'altro, ma qualche volta diventano un po' noiosi e ripetitivi - il "fermarsi in un'isola, affrontare un nemico e andarsene" è ripetuto più volte. I combattimenti stessi si rivelano a volte esagerati e già visti.
La grafica è semplice ma molto ben curata. Originale è l'ambientazione fantastica in contrasto con la realtà; ogni minima isoletta incontrata dai protagonisti ha elementi affascinanti tutti ben descritti. Le sigle sono tutte carine, non mi convince invece il doppiaggio.
Secondo me One Piece è un ottimo anime sotto tutti i punti di vista. Forse avrei concesso un mezzo voto che ho tolto se fossi riuscito a seguire di più la serie, chi lo sa. Per ora il mio voto è 8.
<i>La volontà ereditata...
Il destino di quest'epoca e i sogni delle persone...
Queste sono cose che non potranno mai fermare il loro corso...
Finché la gente continuerà a perseguire il significato della parola "libertà", queste cose non potranno mai cessare di esistere...</i>
Queste parole, pronunciate dal re dei pirati Gold Roger nell’introduzione alla seconda sigla d’apertura, esprimono alla perfezione il messaggio chiave di One Piece, fortunatissima serie animata tratta dall’omonimo manga di Eiichiro Oda.
La storia è quella di Monkey D. Rufy, un ragazzo che coltiva il sogno di diventare il re dei pirati e che per far ciò si imbarca in una grandissima avventura insieme ad un manipolo di bizzarri compagni raccattati lungo la strada. Alla ricerca di un tesoro che nessuno ha mai visto e in cui tutti credono ma di cui nessuno può appurare l’esistenza, i nostri pirati new generation si muovono per mari, isole e terre di tutti i tipi, incontrando un quantitativo esorbitante di personaggi, buoni o cattivi, e vivendo incredibili avventure di ogni genere.
E’ una storia che ha un qualcosa di romantico, One Piece, nel suo proporsi, in pieno 2000, come una grandissima avventura old-fashioned, che ci ricorda ora il primo Dragon Ball e le sue scanzonate traversate di deserti con funghi giganti, ora certi romanzi d’avventura d’altri tempi, ora di nuovo le opere di Toriyama e il loro strabordante umorismo, ora Saint Seiya e i suoi vicendevoli combattimenti "1 vs 1" a rotazione e ora certi vecchi shonen d’azione o videogiochi di ruolo dove incontri un gruppo di personaggi e li vedi proseguire insieme e tutti contemporaneamente nelle loro vicissitudini.
Chi si approccia alla visione di One Piece probabilmente già lo sa, sarà una visione lunga, molto lunga, dato che ad oggi, con più di 400 episodi già trasmessi, si dovrebbe essere solo a poco più della metà della storia, che quindi in teoria dovrebbe continuare ancora per qualche anno.
Tuttavia, è un anime che riesce ad appassionare per diversi aspetti, in primis per l’accuratezza dell’ambientazione in cui è ambientata la vicenda, un mondo enorme e sfaccettato dove ogni paese o isolotto ha una sua spiccata caratterizzazione, diversa dalle altre ed estremamente curata e affascinante. Questo affascina lo spettatore e lo catapulta in mondi sovrannaturali ma ritratti con un realismo tale da farli sembrare veri, alimentandone le fantasie e i sogni e facendolo sentire realmente parte dell’avventura.
La vicenda sarà ricchissima di avvenimenti, avventure, combattimenti e incontri con molteplici e variegati personaggi, e sarà impossibile non affezionarsi alla nostra scanzonata ciurma di corsari, tutti personaggi abbastanza semplici ma dalla caratterizzazione molto efficace e divertente in cui sarà impossibile non trovarne almeno uno che piaccia.
La ricchezza della storia, ricca di sfaccettature e di misteri che verranno a galla a poco a poco, appassiona e incuriosisce, e la ripartizione in tante saghe con ambientazione differente fra di loro, ricche di combattimenti spettacolari, gags comiche al fulmicotone e viaggi in mondi da favola rende molto piacevole la visione.
Si potrebbe obbiettare che, rispetto al manga di riferimento, la vicenda animata è più stiracchiata, con ritmi più dilatati, ripetuti flashback e qualche piccola modifica agli eventi, ma è un difetto tutto sommato trascurabile, che non disturba più di tanto chi non segue contemporaneamente anche il fumetto.
Differenza fra l’anime e il manga sono poi saltuari episodi o saghe realizzati unicamente dallo staff della serie animata e assenti su carta. Questi riempitivi, situati solitamente fra una saga e l’altra, propongono nuove avventure che non aggiungono nulla alla trama principale ma rimangono delle piacevolissime variazioni sul tema e delle ulteriori occasioni di vedere i nostri simpatici protagonisti impegnati in avventure inedite, che spesso e volentieri ci presentano anche altri avversari o comprimari altrettanto simpatici che è davvero un piacere conoscere.
Altre volte, invece, avremo degli episodi costruiti partendo da specifiche vignette a fumetti che l’autore inserisce nel manga, come illustrazioni di inizio capitolo e che mostrano ciò che accade a personaggi di contorno, che magari poi andranno in un modo o nell’altro a conglobarsi con la trama principale.
E’ una visione a più livelli, poiché One Piece è sì un’opera scanzonata e di intrattenimento (ma che non ci lesinerà momenti veramente emozionanti e alle volte persino tremendamente commoventi), ma è anche una storia lunghissima e articolata, che è bene seguire anche con una certa attenzione per coglierne i molteplici aspetti.
A livello tecnico, One Piece è realizzato davvero bene. I disegni, seppur altalenanti a causa dei diversi staff che si avvicendano a realizzare gli episodi, sono fedelissimi a quelli del manga. E’ colorato, vivace e animato fluidamente, e con diverse scelte registiche davvero di grande effetto.
Bisogna davvero lodare il comparto sonoro. Insieme a motivi orchestrali davvero belli che sanno farsi ora allegri e scanzonati, seri e gasanti, tristi e delicati o persino inquietanti, One Piece ci regala alcune delle sigle d’apertura e chiusura più belle ascoltate recentemente: “We are”, il tema portante, è allegro e coinvolgente e ci inviterà a imbarcarci per un grande viaggio all’insegna dell’amicizia; “Believe”, ad opera delle ottime Folder 5, è un colorato delirio eurobeat che sembra uscito da una discoteca nell’anno 1995 e ci parlerà di sogni da realizzare e di paesi delle meraviglie in cui credere fermamente (oltre a farci ballare!); “Kokoro no chizu” è un coinvolgente strombazzamento e un sapiente inno all’amicizia e al perseguire insieme ai compagni i propri obbiettivi; “Jungle P” è uno scatenato rap; “Dear Friends” è un commovente commiato ad un amico che ci lascia.
Tutta questa gran varietà di canzoni in stili differenti ben si confà alla storia narrata da One Piece, che della varietà di ambientazioni e tematiche fa il suo punto di forza, e fa un certo effetto ritrovarsi allegri ritmi eurobeat come sigla di una storia di pirati, ma è anche emblematico della grande allegria e simpatia di cui Eiichiro Oda è riuscito a caricare i suoi personaggi, cosa che altri autori suoi contemporanei non potrebbero mai fare, data la natura più cupa e drammatica delle loro creazioni.
Venendo alla versione italiana, ahimè, arrivano i dolori.
La nostra versione è terribilmente contraddittoria. Sembra fare un passo avanti e poi tre passi indietro ad ogni episodio trasmesso.
A volte troveremo tagli o doppiaggi malriusciti per coprire scenette comiche o ammiccamenti di tipo sessuale e a volte no; a volte troveremo cambi di nomi su determinate cose (ad esempio la valuta corrente nel mondo di One Piece, ora chiamata “danari” ora chiamata col nome originale “Berry”) e a volte no; a volte troveremo sangue colorato di nero o marrone e filtri in bianco o giallo e nero per coprire le scene più violente e a volte no; durante determinati episodi avremo in sottofondo canzoni in giapponese (con tanto di straordinariamente presenti sottotitoli in italiano) ma le sigle d’apertura e chiusura ci sono state tolte, sostituite con seppur piacevoli pezzi nostrani.
A nostra discolpa c’è da dire che comunque le censure apportate sono ben poche se confrontate ad altre serie (siamo più o meno ai livelli di "Dragon Ball Z") e che tutti i personaggi e ambienti, escluso inspiegabilmente il protagonista (il cui nome originale Monkey D. Rufy è stato mutato in Rubber, perdendosi per strada elementi insiti nel suo nome non di poca importanza), hanno mantenuto il loro nome originale.
Altra nota contraddittoria è il doppiaggio. Si potrebbe pensare che sia molto buono, dato che ci si è impegnati a mettere in scena un cast di doppiatori milanesi (poi coadiuvati da qualche romano nelle fasi più avanzate della storia) davvero eccezionali, e che ogni personaggio ha una voce adatta a lui, che lo interpreta con grandissima classe riuscendo a far ridere, piangere, emozionare e divertire in maniera eccezionale. Tuttavia, nel caso di personaggi che poi saranno nuovamente mostrati in futuro, vuoi tramite flashback vuoi perché ritorneranno a fare una parte attiva nella storia più avanti, perché magari alla loro prima apparizione erano soltanto accennati (cosa non rara in One Piece), al 98% dei casi nessuno di questi personaggi avrà lo stesso, magistrale, doppiatore che gli ha dato voce la prima volta, ma ne avrà uno nuovo spesso e volentieri scelto a caso pescando il suo nome da un cilindro la cui voce ben poco si adatterà al personaggio (e rimarrà comunque negli ascoltatori il vivido ricordo della voce precedente che impedirà di apprezzare il ritrovato personaggio). Comprendo che One Piece è una serie dai tempi di realizzazione tremendamente lunghi, ma non credo che nella versione originale ci si dimentichi, anche a distanza di anni, di chi doppiava chi e si cambi voce ai personaggi seguendo criteri opinabili. Se in patria donano al doppiaggio di questa storia un’attenzione particolare, era quantomeno giusto che la metà di questa attenzione la dessero anche nel nostro Paese, cosa che, ahimè, non è accaduta, cosicché si è giunti a questa disturbante e paradossale situazione in cui persino lo stesso protagonista, da un certo punto della storia in poi, cambia doppiatore, creando un effetto pessimo agli ascoltatori.
Tuttavia, se non siete dei fissati del doppiaggio come il sottoscritto, e a queste cose non date peso e non vi legate al dito ogni singolo doppiatore che eventualmente poi manca, tutto ciò non vi disturberà più di tanto e potrete ugualmente godervi la visione in santa pace.
Concludendo, One Piece è una serie sicuramente meritevole di un’occhiata, ben realizzata, divertente e avvincente, che riesce a regalare non poche emozioni e sorprese a chi vi si approccia. Ritengo, tuttavia, che la visione animata risulti essere un po’ dispersiva, soprattutto se ne fruiamo coi ritmi televisivi purtroppo non sempre costanti che ci faranno sicuramente dimenticare particolari o personaggi solo accennati in passato che poi magari avranno grande importanza nel prosieguo della storia. Sono del parere che la versione cartacea sia di poco migliore, ma anche così l’anime si difende davvero molto bene, e magari quello che per me è un piacevolissimo divertissement da affiancare al manga, per altri che non leggono il fumetto potrebbe essere una straordinaria avventura animata da vivere attraverso il tubo catodico. Consigliato caldamente a chiunque.
Il destino di quest'epoca e i sogni delle persone...
Queste sono cose che non potranno mai fermare il loro corso...
Finché la gente continuerà a perseguire il significato della parola "libertà", queste cose non potranno mai cessare di esistere...</i>
Queste parole, pronunciate dal re dei pirati Gold Roger nell’introduzione alla seconda sigla d’apertura, esprimono alla perfezione il messaggio chiave di One Piece, fortunatissima serie animata tratta dall’omonimo manga di Eiichiro Oda.
La storia è quella di Monkey D. Rufy, un ragazzo che coltiva il sogno di diventare il re dei pirati e che per far ciò si imbarca in una grandissima avventura insieme ad un manipolo di bizzarri compagni raccattati lungo la strada. Alla ricerca di un tesoro che nessuno ha mai visto e in cui tutti credono ma di cui nessuno può appurare l’esistenza, i nostri pirati new generation si muovono per mari, isole e terre di tutti i tipi, incontrando un quantitativo esorbitante di personaggi, buoni o cattivi, e vivendo incredibili avventure di ogni genere.
E’ una storia che ha un qualcosa di romantico, One Piece, nel suo proporsi, in pieno 2000, come una grandissima avventura old-fashioned, che ci ricorda ora il primo Dragon Ball e le sue scanzonate traversate di deserti con funghi giganti, ora certi romanzi d’avventura d’altri tempi, ora di nuovo le opere di Toriyama e il loro strabordante umorismo, ora Saint Seiya e i suoi vicendevoli combattimenti "1 vs 1" a rotazione e ora certi vecchi shonen d’azione o videogiochi di ruolo dove incontri un gruppo di personaggi e li vedi proseguire insieme e tutti contemporaneamente nelle loro vicissitudini.
Chi si approccia alla visione di One Piece probabilmente già lo sa, sarà una visione lunga, molto lunga, dato che ad oggi, con più di 400 episodi già trasmessi, si dovrebbe essere solo a poco più della metà della storia, che quindi in teoria dovrebbe continuare ancora per qualche anno.
Tuttavia, è un anime che riesce ad appassionare per diversi aspetti, in primis per l’accuratezza dell’ambientazione in cui è ambientata la vicenda, un mondo enorme e sfaccettato dove ogni paese o isolotto ha una sua spiccata caratterizzazione, diversa dalle altre ed estremamente curata e affascinante. Questo affascina lo spettatore e lo catapulta in mondi sovrannaturali ma ritratti con un realismo tale da farli sembrare veri, alimentandone le fantasie e i sogni e facendolo sentire realmente parte dell’avventura.
La vicenda sarà ricchissima di avvenimenti, avventure, combattimenti e incontri con molteplici e variegati personaggi, e sarà impossibile non affezionarsi alla nostra scanzonata ciurma di corsari, tutti personaggi abbastanza semplici ma dalla caratterizzazione molto efficace e divertente in cui sarà impossibile non trovarne almeno uno che piaccia.
La ricchezza della storia, ricca di sfaccettature e di misteri che verranno a galla a poco a poco, appassiona e incuriosisce, e la ripartizione in tante saghe con ambientazione differente fra di loro, ricche di combattimenti spettacolari, gags comiche al fulmicotone e viaggi in mondi da favola rende molto piacevole la visione.
Si potrebbe obbiettare che, rispetto al manga di riferimento, la vicenda animata è più stiracchiata, con ritmi più dilatati, ripetuti flashback e qualche piccola modifica agli eventi, ma è un difetto tutto sommato trascurabile, che non disturba più di tanto chi non segue contemporaneamente anche il fumetto.
Differenza fra l’anime e il manga sono poi saltuari episodi o saghe realizzati unicamente dallo staff della serie animata e assenti su carta. Questi riempitivi, situati solitamente fra una saga e l’altra, propongono nuove avventure che non aggiungono nulla alla trama principale ma rimangono delle piacevolissime variazioni sul tema e delle ulteriori occasioni di vedere i nostri simpatici protagonisti impegnati in avventure inedite, che spesso e volentieri ci presentano anche altri avversari o comprimari altrettanto simpatici che è davvero un piacere conoscere.
Altre volte, invece, avremo degli episodi costruiti partendo da specifiche vignette a fumetti che l’autore inserisce nel manga, come illustrazioni di inizio capitolo e che mostrano ciò che accade a personaggi di contorno, che magari poi andranno in un modo o nell’altro a conglobarsi con la trama principale.
E’ una visione a più livelli, poiché One Piece è sì un’opera scanzonata e di intrattenimento (ma che non ci lesinerà momenti veramente emozionanti e alle volte persino tremendamente commoventi), ma è anche una storia lunghissima e articolata, che è bene seguire anche con una certa attenzione per coglierne i molteplici aspetti.
A livello tecnico, One Piece è realizzato davvero bene. I disegni, seppur altalenanti a causa dei diversi staff che si avvicendano a realizzare gli episodi, sono fedelissimi a quelli del manga. E’ colorato, vivace e animato fluidamente, e con diverse scelte registiche davvero di grande effetto.
Bisogna davvero lodare il comparto sonoro. Insieme a motivi orchestrali davvero belli che sanno farsi ora allegri e scanzonati, seri e gasanti, tristi e delicati o persino inquietanti, One Piece ci regala alcune delle sigle d’apertura e chiusura più belle ascoltate recentemente: “We are”, il tema portante, è allegro e coinvolgente e ci inviterà a imbarcarci per un grande viaggio all’insegna dell’amicizia; “Believe”, ad opera delle ottime Folder 5, è un colorato delirio eurobeat che sembra uscito da una discoteca nell’anno 1995 e ci parlerà di sogni da realizzare e di paesi delle meraviglie in cui credere fermamente (oltre a farci ballare!); “Kokoro no chizu” è un coinvolgente strombazzamento e un sapiente inno all’amicizia e al perseguire insieme ai compagni i propri obbiettivi; “Jungle P” è uno scatenato rap; “Dear Friends” è un commovente commiato ad un amico che ci lascia.
Tutta questa gran varietà di canzoni in stili differenti ben si confà alla storia narrata da One Piece, che della varietà di ambientazioni e tematiche fa il suo punto di forza, e fa un certo effetto ritrovarsi allegri ritmi eurobeat come sigla di una storia di pirati, ma è anche emblematico della grande allegria e simpatia di cui Eiichiro Oda è riuscito a caricare i suoi personaggi, cosa che altri autori suoi contemporanei non potrebbero mai fare, data la natura più cupa e drammatica delle loro creazioni.
Venendo alla versione italiana, ahimè, arrivano i dolori.
La nostra versione è terribilmente contraddittoria. Sembra fare un passo avanti e poi tre passi indietro ad ogni episodio trasmesso.
A volte troveremo tagli o doppiaggi malriusciti per coprire scenette comiche o ammiccamenti di tipo sessuale e a volte no; a volte troveremo cambi di nomi su determinate cose (ad esempio la valuta corrente nel mondo di One Piece, ora chiamata “danari” ora chiamata col nome originale “Berry”) e a volte no; a volte troveremo sangue colorato di nero o marrone e filtri in bianco o giallo e nero per coprire le scene più violente e a volte no; durante determinati episodi avremo in sottofondo canzoni in giapponese (con tanto di straordinariamente presenti sottotitoli in italiano) ma le sigle d’apertura e chiusura ci sono state tolte, sostituite con seppur piacevoli pezzi nostrani.
A nostra discolpa c’è da dire che comunque le censure apportate sono ben poche se confrontate ad altre serie (siamo più o meno ai livelli di "Dragon Ball Z") e che tutti i personaggi e ambienti, escluso inspiegabilmente il protagonista (il cui nome originale Monkey D. Rufy è stato mutato in Rubber, perdendosi per strada elementi insiti nel suo nome non di poca importanza), hanno mantenuto il loro nome originale.
Altra nota contraddittoria è il doppiaggio. Si potrebbe pensare che sia molto buono, dato che ci si è impegnati a mettere in scena un cast di doppiatori milanesi (poi coadiuvati da qualche romano nelle fasi più avanzate della storia) davvero eccezionali, e che ogni personaggio ha una voce adatta a lui, che lo interpreta con grandissima classe riuscendo a far ridere, piangere, emozionare e divertire in maniera eccezionale. Tuttavia, nel caso di personaggi che poi saranno nuovamente mostrati in futuro, vuoi tramite flashback vuoi perché ritorneranno a fare una parte attiva nella storia più avanti, perché magari alla loro prima apparizione erano soltanto accennati (cosa non rara in One Piece), al 98% dei casi nessuno di questi personaggi avrà lo stesso, magistrale, doppiatore che gli ha dato voce la prima volta, ma ne avrà uno nuovo spesso e volentieri scelto a caso pescando il suo nome da un cilindro la cui voce ben poco si adatterà al personaggio (e rimarrà comunque negli ascoltatori il vivido ricordo della voce precedente che impedirà di apprezzare il ritrovato personaggio). Comprendo che One Piece è una serie dai tempi di realizzazione tremendamente lunghi, ma non credo che nella versione originale ci si dimentichi, anche a distanza di anni, di chi doppiava chi e si cambi voce ai personaggi seguendo criteri opinabili. Se in patria donano al doppiaggio di questa storia un’attenzione particolare, era quantomeno giusto che la metà di questa attenzione la dessero anche nel nostro Paese, cosa che, ahimè, non è accaduta, cosicché si è giunti a questa disturbante e paradossale situazione in cui persino lo stesso protagonista, da un certo punto della storia in poi, cambia doppiatore, creando un effetto pessimo agli ascoltatori.
Tuttavia, se non siete dei fissati del doppiaggio come il sottoscritto, e a queste cose non date peso e non vi legate al dito ogni singolo doppiatore che eventualmente poi manca, tutto ciò non vi disturberà più di tanto e potrete ugualmente godervi la visione in santa pace.
Concludendo, One Piece è una serie sicuramente meritevole di un’occhiata, ben realizzata, divertente e avvincente, che riesce a regalare non poche emozioni e sorprese a chi vi si approccia. Ritengo, tuttavia, che la visione animata risulti essere un po’ dispersiva, soprattutto se ne fruiamo coi ritmi televisivi purtroppo non sempre costanti che ci faranno sicuramente dimenticare particolari o personaggi solo accennati in passato che poi magari avranno grande importanza nel prosieguo della storia. Sono del parere che la versione cartacea sia di poco migliore, ma anche così l’anime si difende davvero molto bene, e magari quello che per me è un piacevolissimo divertissement da affiancare al manga, per altri che non leggono il fumetto potrebbe essere una straordinaria avventura animata da vivere attraverso il tubo catodico. Consigliato caldamente a chiunque.
Inutile spiegare la storia che ormai conoscono tutti, compreso i non appassionati al genere shonen. Devo dire che io e One Piece abbiamo avuto i nostri alti e bassi come in una relazione amorosa. Mi spiego meglio. Parecchi anni fa non mi piaceva, anche se non lo avevo mai seguito. Un giorno però mi misi a guardare tutte le puntate dall'inizio e divenne la mia serie tormentone, ossia una di quelle che ti prendono e che vuoi sapere ad ogni costo come vanno avanti. Adesso però One Piece per me è tornato ad essere uno di quei tanti anime che si seguono solo per vedere come va a finire.
Adesso iniziamo ad elencare i pregi e i difetti più rilevanti per mettere in guardia chi ancora non conosce bene One Piece. Nulla da togliere alle prime saghe, molto belle e appassionanti, ma il fatto che non riesca a mantenere una trama unica e che non si divida continuamente, mi fa abbassare il voto. Non perché non mi piacciano gli anime divisi in saghe, ma questo è diverso per One Piece che propina cose sempre diverse (un punto in più per l'originalità) ma che non c'entrano niente con i fatti precedenti (tranne che per qualche eccezione). Insomma, servono soltanto alla presentazione delle vicende che porteranno poi un nuovo personaggio ad entrare nella ciurma. Ora passiamo agli antagonisti della serie: ce ne sono davvero tanti e a volte sono odiosi, inutili e ridicoli. questo è un grave difetto perché, se da un lato l'autore fa personaggi molto particolari nella caratterizzazione fisica per garantire una certa originalità, dall'altra è proprio la stessa originalità a far perdere il senso del personaggio. Faccio un esempio: Crocodile. Lo trovo il cattivo meglio caratterizzato: freddo e spietato e ciò lo dimostra anche il suo aspetto. Gekko Moria, al contrario, è solo un ridicolo buffone che sghignazza in continuazione, come altrettanto ridicoli sono alcuni membri della CP9.
Se One Piece è già considerato abbastanza infantile, il disegno poi lo rende ancora di più. I combattimenti poi, che dire di questi? Beh stufano a lungo andare e meno male che Rufy se ne è uscito con i Gear per spezzare la monotonia. E ancora, mi chiedo come personaggi tipo Nami e Usopp siano ancora in vita nonostante la loro estrema debolezza. La cosa che mi lascia più perplessa però sono i combattimenti di Zoro. Quante tecniche conosce? Da dove le prende? Perché capita spesso che se ne esce con una che non ha mai tirato fuori prima? Inoltre i protagonisti possono essere torturati fino all'estremo, ma con una sana mangiata passano tutti i mali. Il buonismo va bene, ma così è esagerato.
Mi dispiace averne parlato così male, nonostante tutto considero Oda un genio. L'unica cosa che mi sento di dire è che One Piece sia un anime troppo sopravvalutato. Il mio voto è comunque sufficiente. Due anni fa gli avrei dato un 9 pieno, ma solo dopo mi sono resa conto dei grandi difetti di questa (infinita) storia. Il mio voto comunque potrebbe aumentare o diminuire a seconda del finale, che spero non sia banale così come si preannuncia. Voglio dire, dopo tutta questa storia mi sembra anche giusto che i protagonisti raggiungano i propri sogni, però mi aspetto comunque un finale con stile.
Adesso iniziamo ad elencare i pregi e i difetti più rilevanti per mettere in guardia chi ancora non conosce bene One Piece. Nulla da togliere alle prime saghe, molto belle e appassionanti, ma il fatto che non riesca a mantenere una trama unica e che non si divida continuamente, mi fa abbassare il voto. Non perché non mi piacciano gli anime divisi in saghe, ma questo è diverso per One Piece che propina cose sempre diverse (un punto in più per l'originalità) ma che non c'entrano niente con i fatti precedenti (tranne che per qualche eccezione). Insomma, servono soltanto alla presentazione delle vicende che porteranno poi un nuovo personaggio ad entrare nella ciurma. Ora passiamo agli antagonisti della serie: ce ne sono davvero tanti e a volte sono odiosi, inutili e ridicoli. questo è un grave difetto perché, se da un lato l'autore fa personaggi molto particolari nella caratterizzazione fisica per garantire una certa originalità, dall'altra è proprio la stessa originalità a far perdere il senso del personaggio. Faccio un esempio: Crocodile. Lo trovo il cattivo meglio caratterizzato: freddo e spietato e ciò lo dimostra anche il suo aspetto. Gekko Moria, al contrario, è solo un ridicolo buffone che sghignazza in continuazione, come altrettanto ridicoli sono alcuni membri della CP9.
Se One Piece è già considerato abbastanza infantile, il disegno poi lo rende ancora di più. I combattimenti poi, che dire di questi? Beh stufano a lungo andare e meno male che Rufy se ne è uscito con i Gear per spezzare la monotonia. E ancora, mi chiedo come personaggi tipo Nami e Usopp siano ancora in vita nonostante la loro estrema debolezza. La cosa che mi lascia più perplessa però sono i combattimenti di Zoro. Quante tecniche conosce? Da dove le prende? Perché capita spesso che se ne esce con una che non ha mai tirato fuori prima? Inoltre i protagonisti possono essere torturati fino all'estremo, ma con una sana mangiata passano tutti i mali. Il buonismo va bene, ma così è esagerato.
Mi dispiace averne parlato così male, nonostante tutto considero Oda un genio. L'unica cosa che mi sento di dire è che One Piece sia un anime troppo sopravvalutato. Il mio voto è comunque sufficiente. Due anni fa gli avrei dato un 9 pieno, ma solo dopo mi sono resa conto dei grandi difetti di questa (infinita) storia. Il mio voto comunque potrebbe aumentare o diminuire a seconda del finale, che spero non sia banale così come si preannuncia. Voglio dire, dopo tutta questa storia mi sembra anche giusto che i protagonisti raggiungano i propri sogni, però mi aspetto comunque un finale con stile.
Secondo me è l'anime più bello, e più capace di reggere una trama lunga, che io abbia mai visto. Infatti non solo contiene un sacco di ironia e scene spassose, ma queste sono inserite in una trama che in fin dei conti è molto intrigante. Inoltre il tema piratesco è innovativo e tutto da esplorare, Eiichiro Oda infatti è stato uno dei pochi ad aver scelto un contesto così distante dalla tradizione del manga giapponese. E' vero, naturalmente contiene anche temi infantili, è pur sempre uno shonen, ma ciò non stona nel quadro generale, che ne fa un anime davvero bello e divertente.
L'unica pecca è forse la lunghezza, nel senso che essendo nati nel 1999 o dopo quella data i nuovi appassionati non possono aver visto le prime saghe, come quella di Arlong Park o di Alabasta. Per fortuna però ci sono pur sempre le repliche.
L'unica pecca è forse la lunghezza, nel senso che essendo nati nel 1999 o dopo quella data i nuovi appassionati non possono aver visto le prime saghe, come quella di Arlong Park o di Alabasta. Per fortuna però ci sono pur sempre le repliche.
Dall'ammiratissimo manga One Piece iniziato nel 1999 e tuttora in esecuzione (2010) di Eiichiro Oda, è nata una delle avventure animate più longeve di sempre. Questa serie che sta spopolando ormai globalmente ha molte carte in regola per entrare di diritto nella storia dell'animazione soprattutto perché riesce con elementi basilari molto semplici e un po' di fantasia a colpire il lettoretelespettatore e in alcuni frangenti indubbiamente ad emozionarlo. La trama che credo in linea di massima conoscano quasi tutti narra delle avventure di un pirata e della sua ciurma, che per vari motivi, tutti molto ambiziosi viaggiano uniti verso la loro meta. Ci troviamo dinanzi a personaggi molto ben congegnati, diversi tra loro ma caratterizzati quasi tutti molto bene, ognuno di noi può volendo identificarsi in uno di essi, ma quel che conta e che insieme rendono davvero molto bene l'idea della "ciurma" intesa come l'affiatamento che può legare diverse persone. A mio parere (strettamente personale), il problema principale di questa storia è la sua lunghezza, la storia diviene sempre più maestosa, si arricchisce in continuazione di nuovi personaggi, ma sapendo che l'autore può e credo vuole continuare per altrettanti anni a disegnare quest'avventura non posso sapere con certezza se fra qualche tempo io sarò ancora intenzionato a seguirla per vedere se i sogni dei miei eroi mai si avvereranno, è vero che io intanto penso al presente e mi diverto e mi emoziono a vedere il susseguirsi degli episodi, ma il pensiero di un futuro lontano mi porta su tutt'altro tipo di prodotti (sempre animati).
Altro punto dolente ahimé è la parte tecnica, i disegni non sono sempre curati, questo dipende dall'enorme quantità di materiale da disegnare, ma questo per un opera del genere non conta molto, le animazioni sono quasi buone, invece la colonna sonora è davvero bella. Io consiglio di vedere questo anime, il mio voto è un sette tendente all'otto, se un giorno sapremo la fine dell'avventura (e questo credo sia certo), e saremo qui a scrivere due righe (lo spero col cuore) darò una valutazione più dettagliata e approfondita, per ora aggiungo solo BRAVO ODA!!!
Altro punto dolente ahimé è la parte tecnica, i disegni non sono sempre curati, questo dipende dall'enorme quantità di materiale da disegnare, ma questo per un opera del genere non conta molto, le animazioni sono quasi buone, invece la colonna sonora è davvero bella. Io consiglio di vedere questo anime, il mio voto è un sette tendente all'otto, se un giorno sapremo la fine dell'avventura (e questo credo sia certo), e saremo qui a scrivere due righe (lo spero col cuore) darò una valutazione più dettagliata e approfondita, per ora aggiungo solo BRAVO ODA!!!
A dispetto di tutti i fan, di tutti simpatizzanti, di tutti i... io personalmente trovo quest'anime adatto ai ragazzini, o ai grandi che vorrebbero sentirsi ancora tali.
Sia chiaro: anch'io ho seguito quest'anime per un pò, e con un interesse non indifferente. Mi appassionavano le lotte, l'idea di fondo del viaggio per mare... ma dopo? Niente! Tutto si ripete, battaglie, avversari improponibili. Mi è scaduto nel nulla... banale. Via via che si susseguono le puntate diventa sempre più una cosa già vista con soltanto variazioni nel disegno.
Non riesco a esprimere un giudizio favorevole. Senza contare il fatto che esprime il desiderio di fondo di diventare re dei pirati... ma quando? E il tesoro del re dei pirati? Ma lo stanno cercando? La varie "sottotrame" per favore non potrebbero essere più corte? Insomma ci sono manga che passano alla storia non arrivando neanche ai 20 volumi e questo ha superato i 50?!!! La verità è che piace a tanti e per questo si trova il modo di far durare una storia che per il mangaka è probabilmente finita da tempo, o quanto meno lo sarebbe. Non dico che è brutta l'idea di fondo del manga, ma che non ne vale la pena.
In definitiva lo sconsiglio. Spendere molto tempo della propria vita senza sapere se la storia avrà una fine è un investimento a vuoto.
Ps: E poi Rubber che già con il frutto del mare ha un potere definito e circoscritto con anche i suoi punti deboli, non vedo come il mangaka sia riuscito a inventare il modo di farlo diventare più potente, nella maniera di Dragonball con la sola forza del "pensiero", volontà...
Sia chiaro: anch'io ho seguito quest'anime per un pò, e con un interesse non indifferente. Mi appassionavano le lotte, l'idea di fondo del viaggio per mare... ma dopo? Niente! Tutto si ripete, battaglie, avversari improponibili. Mi è scaduto nel nulla... banale. Via via che si susseguono le puntate diventa sempre più una cosa già vista con soltanto variazioni nel disegno.
Non riesco a esprimere un giudizio favorevole. Senza contare il fatto che esprime il desiderio di fondo di diventare re dei pirati... ma quando? E il tesoro del re dei pirati? Ma lo stanno cercando? La varie "sottotrame" per favore non potrebbero essere più corte? Insomma ci sono manga che passano alla storia non arrivando neanche ai 20 volumi e questo ha superato i 50?!!! La verità è che piace a tanti e per questo si trova il modo di far durare una storia che per il mangaka è probabilmente finita da tempo, o quanto meno lo sarebbe. Non dico che è brutta l'idea di fondo del manga, ma che non ne vale la pena.
In definitiva lo sconsiglio. Spendere molto tempo della propria vita senza sapere se la storia avrà una fine è un investimento a vuoto.
Ps: E poi Rubber che già con il frutto del mare ha un potere definito e circoscritto con anche i suoi punti deboli, non vedo come il mangaka sia riuscito a inventare il modo di farlo diventare più potente, nella maniera di Dragonball con la sola forza del "pensiero", volontà...
Che dire One Piece è un anime che anche dopo 400 episodi non stanca mai! La Storia è strutturata in maniera impeccabile e nulla è dato al caso, i disegni migliorano sempre di più e il character design è unico nel suo genere; le avventure della ciurma di rRbber o Rufy(nome originale) sono tutte bellissime, da Alabasta a Skypea, Water Seven, Trhiller Bark fino all'arcipelago Shambody; di certo lo spettatore non avrà da annoiarsi. La fantasia del mangaka è strabiliante, io personalmente lo paragono ad un alieno XD, perché riesce con grande maestria a concatenare storie ed intere saghe l'una alle altre senza perdere il filone narrativo principale. Il bello è che si passa da momenti esilaranti ad altri più tristi e talvolta riesce a strapparti anche qualche lacrimuccia. Per questo do 10 ad un mix di avventura, sogni, passioni, tradimenti e perché no, talvolta anche donne XDXD
One piece, opera nata dal genio del maestro Oda, che racchiude in se, tutto quello che uno shonen deve avere.
I disegni rispetto alle prime puntate, hanno subito una notevole evoluzione in positivo, raggiungendo un livero davvero ottimo, mentre per quanto riguarda le animazioni, sono (quasi) sempre ben realizzate.
Come ogni shonen, l'avventura la fa da padrone, e in questo caso l'azione si svolge in mezzo ai mari, o in qualche isola.
Il protagonista della storia è Rufy (nome originale nel manga, mentre nella versione italiana è stato adattato in Rubber), che ha come obiettiivo, quello di diventare il pirata più grande di tutti i tempi, e per poterlo diventare, deve trovare il famoso tesoro di Gold Roger, fino a questo momento considerato come il "RE DEI PIRATI" (che però nell'anime sin dalla prima puntata si scopre che è ormai morto), che si racconta, abbia nascosto i suoi tesori dai valori inestimabili, in qualche punto all'interno della rotta del Grande Blue, ovvero una zona difficilissima da attraversare, e che nessuno mai che l'abbia attraversata, ne sia sopravvissuto.
Questa naturalmente è la trama principale, ma dopo ci sono varie sottotrame che riguardano ogni singolo personaggio della ciurma di Rufy, lo scontro con la marina, che naturalmente dà la caccia ai pirati, ed infine, altri pirati che mirano allo stesso obiettivo di Rufy.
Quindi, è proprio tutto questo mix di fattori, che me lo fa piacere, sono presenti tutti gli elementi che cerco in un anime di questo genere, ovvero l'avventura, gli intrighi, le battaglie, fasi davvero molto toccanti e commuoventi, rivelazioni che sconvolgono l'intera serie facendoti pensare "ah le cose allora stavano così", personaggi che credevi nemici dopo svariate puntate (che tu te ne dimentichi quasi), che ricompaiono magicamente dal nulla e si scopre che alla fine erano buoni, e naturalmente tanta comicità.
Per tutti questi motivi io consiglierò sempre One Piece a chiunque dovesse avere dubbi o titubanze su questo fantastico anime, invitandolo a seguirlo, con la promessa che non se ne pentiranno assolutamente.
I disegni rispetto alle prime puntate, hanno subito una notevole evoluzione in positivo, raggiungendo un livero davvero ottimo, mentre per quanto riguarda le animazioni, sono (quasi) sempre ben realizzate.
Come ogni shonen, l'avventura la fa da padrone, e in questo caso l'azione si svolge in mezzo ai mari, o in qualche isola.
Il protagonista della storia è Rufy (nome originale nel manga, mentre nella versione italiana è stato adattato in Rubber), che ha come obiettiivo, quello di diventare il pirata più grande di tutti i tempi, e per poterlo diventare, deve trovare il famoso tesoro di Gold Roger, fino a questo momento considerato come il "RE DEI PIRATI" (che però nell'anime sin dalla prima puntata si scopre che è ormai morto), che si racconta, abbia nascosto i suoi tesori dai valori inestimabili, in qualche punto all'interno della rotta del Grande Blue, ovvero una zona difficilissima da attraversare, e che nessuno mai che l'abbia attraversata, ne sia sopravvissuto.
Questa naturalmente è la trama principale, ma dopo ci sono varie sottotrame che riguardano ogni singolo personaggio della ciurma di Rufy, lo scontro con la marina, che naturalmente dà la caccia ai pirati, ed infine, altri pirati che mirano allo stesso obiettivo di Rufy.
Quindi, è proprio tutto questo mix di fattori, che me lo fa piacere, sono presenti tutti gli elementi che cerco in un anime di questo genere, ovvero l'avventura, gli intrighi, le battaglie, fasi davvero molto toccanti e commuoventi, rivelazioni che sconvolgono l'intera serie facendoti pensare "ah le cose allora stavano così", personaggi che credevi nemici dopo svariate puntate (che tu te ne dimentichi quasi), che ricompaiono magicamente dal nulla e si scopre che alla fine erano buoni, e naturalmente tanta comicità.
Per tutti questi motivi io consiglierò sempre One Piece a chiunque dovesse avere dubbi o titubanze su questo fantastico anime, invitandolo a seguirlo, con la promessa che non se ne pentiranno assolutamente.
Che dire? One piece è un anime dall'apparenza infantile, superficiale e colorata e forse, in parte è anche così.
Ma all'interno di questa lunghissima serie si possono trovare varie ambientazioni al cui interno il tradimento, le delusioni, i combattimenti, i sotterfugi non mancano.Inutile dire che per tenere vivace e sempre interessante una serie da 300 e passa episodi Oda ha imbastito, imbastisce e imbastirà colpi di scena imprevedibili e sorprenderti, che lasciano a bocca aperta l'osservatore.Inoltre, la lunghezza della serie fa sì che l'evolversi del carattere e della maturità di ogni personaggio sia ben visibile e e, data la necessaria assiduità con cui si guardano gli episodi, lo spettatore non può far altro che affezionarsi ai protagonisti.. E lo dice una che ormai si sente quasi parte integrante dei mitici mugiwara!
Ma all'interno di questa lunghissima serie si possono trovare varie ambientazioni al cui interno il tradimento, le delusioni, i combattimenti, i sotterfugi non mancano.Inutile dire che per tenere vivace e sempre interessante una serie da 300 e passa episodi Oda ha imbastito, imbastisce e imbastirà colpi di scena imprevedibili e sorprenderti, che lasciano a bocca aperta l'osservatore.Inoltre, la lunghezza della serie fa sì che l'evolversi del carattere e della maturità di ogni personaggio sia ben visibile e e, data la necessaria assiduità con cui si guardano gli episodi, lo spettatore non può far altro che affezionarsi ai protagonisti.. E lo dice una che ormai si sente quasi parte integrante dei mitici mugiwara!
One Piece è il migliore tra gli attuali manga/anime.
Non a caso in Giappone vende il triplo di Naruto e Bleach...
L'anime è ben costruito, anche qui ci sono tanti filler, ma solo alcuni sono noiosi, anzi saranno uno o due. Gli altri filler sono godibili e ben collocati, anche se avvolte confondono con la storia originale.
Ha delle belle sigle, immagini e canzoni vanno a pennello.
Anche in Italia l'anime è stato ben tradotto, anche se alcuni nomi sono stati cambiati, come "Grande Blu" o "Cuore dei Mari", il doppiaggio lo considero ottimo...
La storia sembra ovvia, ma l'autore la rende imprevedibile, quel geniaccio di Eiichiro Oda colpisce sempre, in modo che così la trama non diventa monotona.
L'inizio magari, dove si riunisce la maggior parte della ciurma, nel mare orientale non sarà un granché, ma dalle avventure nella rotta maggiore la storia si fa sempre più interessante sino ad arrivare a punti veramente interessanti:
Chi si aspettava all'inizio che Rufy avrebbe creato sempre più problemi al governo mondiale finendo per combattere contro di loro varie volte?
Inoltre ci sono sempre tanti nuovi personaggi a movimentare il tutto...
Quindi non finirò mai di dire che One Piece è il migliore!
Voto: 10, e potessi anche 1000 xD
Non a caso in Giappone vende il triplo di Naruto e Bleach...
L'anime è ben costruito, anche qui ci sono tanti filler, ma solo alcuni sono noiosi, anzi saranno uno o due. Gli altri filler sono godibili e ben collocati, anche se avvolte confondono con la storia originale.
Ha delle belle sigle, immagini e canzoni vanno a pennello.
Anche in Italia l'anime è stato ben tradotto, anche se alcuni nomi sono stati cambiati, come "Grande Blu" o "Cuore dei Mari", il doppiaggio lo considero ottimo...
La storia sembra ovvia, ma l'autore la rende imprevedibile, quel geniaccio di Eiichiro Oda colpisce sempre, in modo che così la trama non diventa monotona.
L'inizio magari, dove si riunisce la maggior parte della ciurma, nel mare orientale non sarà un granché, ma dalle avventure nella rotta maggiore la storia si fa sempre più interessante sino ad arrivare a punti veramente interessanti:
Chi si aspettava all'inizio che Rufy avrebbe creato sempre più problemi al governo mondiale finendo per combattere contro di loro varie volte?
Inoltre ci sono sempre tanti nuovi personaggi a movimentare il tutto...
Quindi non finirò mai di dire che One Piece è il migliore!
Voto: 10, e potessi anche 1000 xD
Cartone questo che unisce azione avventura e commedia come meglio non potrebbe, come testimoniato anche dal successo che l'anime ha riscosso in Italia.
Il problema a mio avviso, è come tutti quei cartoni che ancora devono trovare la loro collocazione definitiva e la giusta conclusione, troppo dispersivo, il tutto poteva sicuramente essere raccontato con la metà degli episodi trasmessi finora.
Il messaggio che vuole mandare questo cartone in definitiva è che nella diversità radicata in ognuno dei personaggi c'è sempre una voglia di vita e di affrontare la vita stessa, quest'ultima che è stata capace di riservare sicuramente più dolori che gioie, laddove la conquista di un tesoro viene visto come la giusta ricompensa dopo tante fatiche e sudore buttato con altri compagni di "sventura".
Personaggi comunque pronti a tutto, pronti anche all'estremo sacrificio, se necessario pur di conseguire la vittoria coi nemici e raggiungere il traguardo desiderato, a volte accompagnato da veri momenti di ilarità (il più delle volte forzati e voluti, visto che la scena la rubano gli altri elementi citati prima) .
Quindi la morale del cartone, è che il lavoro, qualunque esso sia, unito a dedizione e applicazione dà sempre i risultati sperati, si fanno delle rinunce, si conducono esistenze ai limiti della sopportazione umana, ma c'è sempre il modo per uscirne vincitori, anche quando tutto sembra perduto, canovaccio già ritrito in molti anime di vecchia data.
Nel complesso il cartone è fatto abbastanza bene, sinceramente molte puntate potevano essere eliminate perchè non aggiungono né tolgono valore all'anime in merito, auspicandomi la sua conclusione in tempi giusti e possibilmente ristretti, alla lunga, scoccia.
Il problema a mio avviso, è come tutti quei cartoni che ancora devono trovare la loro collocazione definitiva e la giusta conclusione, troppo dispersivo, il tutto poteva sicuramente essere raccontato con la metà degli episodi trasmessi finora.
Il messaggio che vuole mandare questo cartone in definitiva è che nella diversità radicata in ognuno dei personaggi c'è sempre una voglia di vita e di affrontare la vita stessa, quest'ultima che è stata capace di riservare sicuramente più dolori che gioie, laddove la conquista di un tesoro viene visto come la giusta ricompensa dopo tante fatiche e sudore buttato con altri compagni di "sventura".
Personaggi comunque pronti a tutto, pronti anche all'estremo sacrificio, se necessario pur di conseguire la vittoria coi nemici e raggiungere il traguardo desiderato, a volte accompagnato da veri momenti di ilarità (il più delle volte forzati e voluti, visto che la scena la rubano gli altri elementi citati prima) .
Quindi la morale del cartone, è che il lavoro, qualunque esso sia, unito a dedizione e applicazione dà sempre i risultati sperati, si fanno delle rinunce, si conducono esistenze ai limiti della sopportazione umana, ma c'è sempre il modo per uscirne vincitori, anche quando tutto sembra perduto, canovaccio già ritrito in molti anime di vecchia data.
Nel complesso il cartone è fatto abbastanza bene, sinceramente molte puntate potevano essere eliminate perchè non aggiungono né tolgono valore all'anime in merito, auspicandomi la sua conclusione in tempi giusti e possibilmente ristretti, alla lunga, scoccia.
Questo Anime è davvero un capolavoro. E' un anime comico e appassionante, dal mio punto di vista. One Piece è uno degli unici anime che migliora nel andare avanti (sempre dal mio punto di vista) . Rufy D. Monkey, un ragazzino di Foosha Town, un isola dove abitava fino ai 17 anni, in quel villaggio incontro un pirata, Shanks, Rufy voleva entrare nella sua ciurma, ma allora era troppo piccolo. Rufy ha una cicatrice sotto l'occhio sinistro, se l'era fatta con un coltello come prova che era coraggioso e poteva entrare nella ciurma di shanks, ma anche questo tentativo andò in fumo. Un giorno, nella locanda dove erano soliti stare (la ciurma di Shanks e Rufy) entrò un gruppo di persone chiamate masdanieri. Voleva del Sakè (liquore) ma era finito, rimaneva solo una bottiglia, shanks gliela offrì, ma il capo dei masdanieri gliela ruppe addosso facendolo bagnare tutto e all'uscita dei masdanieri lui e la sua ciurma (shanks e la sua ciurma) la presero sul ridere e Rufy che aveva assistito alla scena si arrabbiò molto dato che alle prese in giro Shanks non reagì, in quel momento rufy vide un barile contenente un frutto, allora lo mangiò, quello era un frutto del diavolo chiamato gom gom, permette a chi lo ha mangiato di allungarsi e di diventare un uomo di gomma, però come effetto collaterale non saprà più nuotare, il giorno seguente, rufy era solo alla locanda ed entrarono di nuovo i masdanieri che presero ancora in giro shanks, rufy rispose e diventò una rissa, shanks si arrabbiò molto perchè avevano attaccato rufy, il capo dei masdanieri fuggì in mare con rufy e lo buttò in acqua, dove c'era un mostro marino che mangiò prima il capo dei masdanieri poi provò a mangiare anche rufy e in quel momento shanks lo salvò a costo di un braccio. Il giorno seguente shanks partì e rufy giurò che sarebbe diventato lui il re dei pirati e shanks gli prestò il suo cappello delle grandi occasioni e gli disse di riportarglielo una volta in mare. Dieci anni dopo arrivo il giorno della partenza di rufy, dà li incominciò la sua avventura in cerca del tesoro e una ciurma.
Tante, troppe cose sono state dette di questo immenso capolavoro di Eiichiro Oda. Opinioni in netto contrasto, che ottengono soltanto di confondere le idee a chiunque voglia avvicinarsi all'opera (anche se ormai, con 409 puntate in continuazione mi sembra un po' tardi). Quel che c'è da dire di One Piece è in realtà molto poco.
E' una di quelle opere che o la ami, o la odi. Non gli si può dare un voto di mezzo, perché non è fatto per apparire BUONO, ma solo per essere giudicato un capolavoro o una cagata mostruosa.
Partiamoci dal principio.
- Il character design è perfetto. Non sto certo qui a dire che è una meraviglia del creato, per carità, però è perfettamente adatto al contesto dell'opera ed è comunque, senza ombra di dubbio, originale e vario.
- Le animazioni non sono un grande effettivamente, ma raggiungono la piena sufficienza così come il disegno (che comunque è puramente soggettivo).
- Sulla colonna sonora niente da dire, è bellissima da ogni punto di vista, oltre ovviamente ad essere azzeccata ed adeguata all'opera.
- La trama è uno spettacolo: per quelle persone che sanno andare avanti senza fermarsi al disegno, sarà una perla rara. L'intreccio è pauroso ma Oda, da grande maestro qual'è, riesce a tenere tutto in piedi senza fare mai un passo falso. Del resto, se milioni di fan lo seguono ancora dopo 400 puntate, un motivo ci sarà. La sua capacità di non scendere mai nel banale è estremamente rara.
Ma presumo che tutto quello finora detto non sia una novità. Chiunque sa cosa è One Piece, o cosa rappresenta per i suoi fan, quali sono i suoi (presunti) punti di forza e cosa cattura maggiormente di lui.
Quello che davvero bisogna scoprire è la grande varietà di sfaccettature per ogni punto di forza. Per questo io non consiglierei mai One Piece: perché tutti sanno già cosa li aspetta, e io non posso loro insegnare ogni singolo particolare di ogni singola situazione... devono essere capaci di trovarle da sé, esserne consapevoli e meravigliarsi di quanto scoperto. Solo così si può diventare fan dell'opera; nessuno, e dico NESSUNO può insegnarti ad amarlo.
I motivi per farlo ci sono, ma sono nascosti dietro l'apparente solita storia di One Piece, che sembra essere sempre uguale. Attenzione, non lo è affatto! C'è molto più di quanto sembra, ma ripeto: ce ne si deve rendere conto da soli.
Concludo con l'esternare al mondo la mia adorazione per quest'opera e tutta la mia stima verso il suo mangaka, straordinario e originale come pochi ne esistono.
W ONE PIECE!
E' una di quelle opere che o la ami, o la odi. Non gli si può dare un voto di mezzo, perché non è fatto per apparire BUONO, ma solo per essere giudicato un capolavoro o una cagata mostruosa.
Partiamoci dal principio.
- Il character design è perfetto. Non sto certo qui a dire che è una meraviglia del creato, per carità, però è perfettamente adatto al contesto dell'opera ed è comunque, senza ombra di dubbio, originale e vario.
- Le animazioni non sono un grande effettivamente, ma raggiungono la piena sufficienza così come il disegno (che comunque è puramente soggettivo).
- Sulla colonna sonora niente da dire, è bellissima da ogni punto di vista, oltre ovviamente ad essere azzeccata ed adeguata all'opera.
- La trama è uno spettacolo: per quelle persone che sanno andare avanti senza fermarsi al disegno, sarà una perla rara. L'intreccio è pauroso ma Oda, da grande maestro qual'è, riesce a tenere tutto in piedi senza fare mai un passo falso. Del resto, se milioni di fan lo seguono ancora dopo 400 puntate, un motivo ci sarà. La sua capacità di non scendere mai nel banale è estremamente rara.
Ma presumo che tutto quello finora detto non sia una novità. Chiunque sa cosa è One Piece, o cosa rappresenta per i suoi fan, quali sono i suoi (presunti) punti di forza e cosa cattura maggiormente di lui.
Quello che davvero bisogna scoprire è la grande varietà di sfaccettature per ogni punto di forza. Per questo io non consiglierei mai One Piece: perché tutti sanno già cosa li aspetta, e io non posso loro insegnare ogni singolo particolare di ogni singola situazione... devono essere capaci di trovarle da sé, esserne consapevoli e meravigliarsi di quanto scoperto. Solo così si può diventare fan dell'opera; nessuno, e dico NESSUNO può insegnarti ad amarlo.
I motivi per farlo ci sono, ma sono nascosti dietro l'apparente solita storia di One Piece, che sembra essere sempre uguale. Attenzione, non lo è affatto! C'è molto più di quanto sembra, ma ripeto: ce ne si deve rendere conto da soli.
Concludo con l'esternare al mondo la mia adorazione per quest'opera e tutta la mia stima verso il suo mangaka, straordinario e originale come pochi ne esistono.
W ONE PIECE!
Uno dei migliori anime che seguo! Fantastico! Sotto ogni punto di vista, e lo considero uno dei pochissimi anime che riescono a battere il manga! La storia geniale! Molto lunga come narrazione, ma non come fanno in Dragon ball o Naruto o altri aime "commerciali" per allungare il brodo, ma perchè è tutto contato nei minimi dettagli, infatti non smette mai di stupirci e col tempo continua a migliore! L'originalità è uno dei maggiori pregi nell'anime, sia come storia, che come personaggi! La grafica parte discreti, ma col tempo migliora sempre più, combattimenti i migliori con angolazioni fantastiche che ti impressionano! Poi è molto divertente, commuovente, ti prende molto! Un anime che ha fatto e farà storia, peccato che in Italia sia leggermente sottovalutato rispetto ad altri anime che non reggono il confronto, ma sono sicuro che i più grandi intenditori di anime capiscano che questo è un titolo che VALE!
Fedele al manga, infatti non è imbottito di filler, non è però completamente degno dell'opera di eiichiro oda e quindi non posso dargli l'eccellenza piena. I suoi punti di forza rimangono sempre la pazzia dei personaggi e la fantasia inimitabile dell'anime che intrattiene davanti allo schermo come nessun altro. La serie "giappa" varrebbe il 10 ma essendo italiani e dovendo anche confrontarla con l'edizione proposta da mediaset fa calare un po' il giudizio complessivo. Sogni, risate,momenti tragici e spirito d'avventura contraddistinguono questo anime assolutamente da non perdere
Ormai se ne sono dette di tutti i colori su one piece, manga leggendario da cui proviene questo anime di tutto rispetto, anche se come tanti suoi cugini shonen allungato all'inverosimile con filler su filler, tramutato col tempo, come ci si poteva largamente aspettare, in una macchina da soldi, con un numero spropositato di episodi che metterebbe a dura prova la pazienza di tutti. nonostante questo, forse il più grande pregio di one piece è l'originalità per come è ideato, serio e giocondo allo stesso tempo, comico e drammatico, e raramente banale, se non nelle ultime serie, forse un po' troppo shonen classico (prima o poi i protagonisti tenderanno a divenire super potenti e super eroi, forse un po' troppo super...)
Come ormai quasi tutti sanno, OP parla di un giovane ragazzino, Monkey d.rufy, in Italia conosciuto erroneamente come rubber, che per una serie di vicissitudini viene salvato da un pirata, capitano di una ciurma coraggiosa e spavalda. il sogno di rufy sarà quello di divenire il re dei pirati, e scovare il leggendario tesoro chiamato appunto one piece, che il mitico pirata gold roger nascose prima della sua morte per impiccagione. A condire con una bella dose di ironia e follia la storia ci sono tanti altri personaggi assurdi e surreali e i famosi frutti del mare, cibi misteriosi che se mangiati conferiscono poteri sovrannaturali, ma un grave handicap che è quello di perdere la capacità di galleggiare in acqua, cosa letale per qualcuno che solca i mari.
La visione dei pirati di Oda è ben diversa dalla realtà, alcuni di loro sono dipinti come eroi e il termine stesso pirata viene inteso come amante della libertà, fuori dalle regole che legano tutti i cittadini di un mondo immaginario creato dall'autore fra il fantasy e il tardo settecento, se non ottocento, anche se sarebbe impossibile collocarlo in un'età reale. è tutto troppo bizzarro, troppo lontano da qualsiasi realtà da noi conosciuta, ed è questa la magia di one piece. Nel suo lungo viaggio rufy incontrerà vari amici leali o che lo tradiranno, personaggi incredibili e affronterà epici combattimenti sfruttando il frutto del mare che ha mangiato da piccolo, il frutto gom gom, che ha reso il suo corpo elastico e resistente come la gomma. Ammetto che ci voglia una pazienza infinita per seguire one piece, e a tutti raccomando il manga, più incisivo e appassionante, tuttavia se vi piace il genere non perdetelo.
Come ormai quasi tutti sanno, OP parla di un giovane ragazzino, Monkey d.rufy, in Italia conosciuto erroneamente come rubber, che per una serie di vicissitudini viene salvato da un pirata, capitano di una ciurma coraggiosa e spavalda. il sogno di rufy sarà quello di divenire il re dei pirati, e scovare il leggendario tesoro chiamato appunto one piece, che il mitico pirata gold roger nascose prima della sua morte per impiccagione. A condire con una bella dose di ironia e follia la storia ci sono tanti altri personaggi assurdi e surreali e i famosi frutti del mare, cibi misteriosi che se mangiati conferiscono poteri sovrannaturali, ma un grave handicap che è quello di perdere la capacità di galleggiare in acqua, cosa letale per qualcuno che solca i mari.
La visione dei pirati di Oda è ben diversa dalla realtà, alcuni di loro sono dipinti come eroi e il termine stesso pirata viene inteso come amante della libertà, fuori dalle regole che legano tutti i cittadini di un mondo immaginario creato dall'autore fra il fantasy e il tardo settecento, se non ottocento, anche se sarebbe impossibile collocarlo in un'età reale. è tutto troppo bizzarro, troppo lontano da qualsiasi realtà da noi conosciuta, ed è questa la magia di one piece. Nel suo lungo viaggio rufy incontrerà vari amici leali o che lo tradiranno, personaggi incredibili e affronterà epici combattimenti sfruttando il frutto del mare che ha mangiato da piccolo, il frutto gom gom, che ha reso il suo corpo elastico e resistente come la gomma. Ammetto che ci voglia una pazienza infinita per seguire one piece, e a tutti raccomando il manga, più incisivo e appassionante, tuttavia se vi piace il genere non perdetelo.
Nonostante questo sia uno degli anime più visti, non posso darli un 10. I personaggi saranno ben caratterizzati e gli scontri molto belli e ben realizzati, ma quasi in ogni saga si ripete sempre lo stesso:
-arrivano su un'isola e conoscono il futuro nuovo membro della ciurma
-succede qualcosa a questa persona
-mille peripezie per sistemare una faccenda o l'altra
-scontro tra i pirati di rufy vs un'organizzazione (rufy vs il più forte, zoro con il secondo, ecc) sempre seguendo questo schema.
Non si merita un 10 a mio parere ma è comunque un anime molto bello. Consigliato.
-arrivano su un'isola e conoscono il futuro nuovo membro della ciurma
-succede qualcosa a questa persona
-mille peripezie per sistemare una faccenda o l'altra
-scontro tra i pirati di rufy vs un'organizzazione (rufy vs il più forte, zoro con il secondo, ecc) sempre seguendo questo schema.
Non si merita un 10 a mio parere ma è comunque un anime molto bello. Consigliato.
One Piece = Risata.
Sta tutto qui il punto forte di questo capolavoro fantastico, ma sopratutto anche nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio della ciurma, che non si ferma soltanto alla solita riflessione, ma che va a scavare nell'introspezione psicologica di ogni personaggio, evidenziandone pregi e difetti, umore, carattere, come pochi anime hanno fatto... Le risate poi sono assicurate, in certi frangenti mi ricorda il re-anime delle risate Gto, poiché in alcune scene vedo dei ripescaggi di alcune scene esilaranti di quel bellissimo manga... Sebbene poi si possa intravedere una certa monotonia della storia, io credo sia più giusto dire che quella di Luffy e ciurma è una vera e propria scalata verso la libertà, che loro così tanto cercano in cui sfociano i loro desideri ed i loro sogni. Commento sul voto: credo non ci siano dubbi, capolavoro puro, insieme a Bleach e One Piece, consigliato a tutti, vi rapirà dalle risate.
Sta tutto qui il punto forte di questo capolavoro fantastico, ma sopratutto anche nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio della ciurma, che non si ferma soltanto alla solita riflessione, ma che va a scavare nell'introspezione psicologica di ogni personaggio, evidenziandone pregi e difetti, umore, carattere, come pochi anime hanno fatto... Le risate poi sono assicurate, in certi frangenti mi ricorda il re-anime delle risate Gto, poiché in alcune scene vedo dei ripescaggi di alcune scene esilaranti di quel bellissimo manga... Sebbene poi si possa intravedere una certa monotonia della storia, io credo sia più giusto dire che quella di Luffy e ciurma è una vera e propria scalata verso la libertà, che loro così tanto cercano in cui sfociano i loro desideri ed i loro sogni. Commento sul voto: credo non ci siano dubbi, capolavoro puro, insieme a Bleach e One Piece, consigliato a tutti, vi rapirà dalle risate.
E' un anime abbastanza bello, in cui c'è tutto: azione, avventura, situazioni surreali, humour, sentimento. Ma, ahimè, segue lo stesso destino di altri anime di successo. Presenta infatti numerosi filler, anche se per fortuna in maniera minore rispetto ad altri anime. Tuttavia i momenti essenziali della storia vengono allungati troppo, con troppi flashback, troppe aggiunte, rendendo il percorso narrativo troppo lento, a volte anche fastidioso. Riguardo la trama devo dire che purtroppo, anche se non sembra, in realtà è un po' ripetitiva, perché essa si incentra "semplicemente" sulla ricerca di un leggendario tesoro e sui sogni che la ciurma di Rufy intende realizzare, ma tale ricerca è ostacolata da eventi particolari capeggiati da nemici che hanno poteri e tecniche sì originali, però c'è da ammettere che l'intreccio narrativo è sempre lo stesso:
1) c'è il "boss" con i suoi relativi seguaci.
2) momentanea sconfitta dei protagonisti.
3) rivincita dei protagonisti, dove Rufy si scontra di nuovo con il boss, il 2° più forte si scontra con Zoro, e i restanti seguaci con gli altri personaggi.
4) aggiunta di un nuovo membro nella ciurma di Rufy.
Riguardo i disegni essi sono buffi e simpatici, ma le donne sono un po' "stereotipate", in quanto hanno tutte più o meno lo stesso fisico (donne "grissino", seno enorme, fianchi strettissimi, gambe lunghissime). Insomma, possono mai essere tutte delle "bombe sexy"? Per cui complessivamente metto un 7.
1) c'è il "boss" con i suoi relativi seguaci.
2) momentanea sconfitta dei protagonisti.
3) rivincita dei protagonisti, dove Rufy si scontra di nuovo con il boss, il 2° più forte si scontra con Zoro, e i restanti seguaci con gli altri personaggi.
4) aggiunta di un nuovo membro nella ciurma di Rufy.
Riguardo i disegni essi sono buffi e simpatici, ma le donne sono un po' "stereotipate", in quanto hanno tutte più o meno lo stesso fisico (donne "grissino", seno enorme, fianchi strettissimi, gambe lunghissime). Insomma, possono mai essere tutte delle "bombe sexy"? Per cui complessivamente metto un 7.
<b> ELIMINATI I RIFERIMENTI AGLI ALTRI UTENTI</b>
Sono stata anche gentile. Questo anime risale la mia top 10 di quelli più sopravvalutati di sempre.
Trama: 5
E' partita davvero benone, i pirati non li aveva mai toccati nessuno. Però la storia del Re dei Pirati -.-...
Carina anche l'idea del capello per cui il protagonista ha un'attenzione quasi maniacale (scoppia a piangere se lo perde o lo rompe, lo cerca in ogni momento ecc.).
Ma dopo la prima serie gli episodi si sono fatti sempre più ripetitivi, stessi combattimenti, mosse speciali inventate su due piedi al momento, sempre il solito allegro happy end con Luffy&amici ben contenti che partono con la loro nave salutando i loro amici ecc. ecc. Semplicemente orribile.
Personaggi: 2
Macchiette? No. Definirli così e fare loro un gran complimento. Sono semplicemente orribili. Le donne servono solo a mostrare le tette, gli uomini a farsi fighi con la spada e a litigare tra loro. I dialoghi non stanno né in cielo né in terra, direi solo nella fantasia dell'autore, e sono incomprensibili a logica mente umana. I loro background sono per lo più tutti uguali, sembrano fotocopiati da un solo schema originale. Cambiano solo i nomi dei personaggi e le persone che li traumatizzarono.
Humor: 1
La cosa peggiore! Le battute non fan ridere, sono sempre le stesse! All'inizio era bello vedere Usopp fare figuracce, Chopper fare lo schizofrenico, Sanji sbavare dietro a tutti, Zoro perdersi ovunque, Nami riprendere Luffy e Robin stare a guardare il casino che ne veniva fuori senza dire nulla, ma poi, dopo almeno 300 volte che ci propinano 'ste situazioni identiche, non fan più ridere!
Originalità: 3
Come ho detto prima, tutti i buoni hanno il background uguale, tutte le donne sono soprammobili, tutti i ragazzi si fan fighi e basta, tutti i cattivi sono rimasti traumatizzati durante infazia ecc. Le trame delle saghe sono uguali e infinitamente lunghe. Le tecniche sono plagiate da qualsiasi parte e sono sempre le stesse. Le scenette comiche sono sempre penose. Basta, non dico altro. Mi fermo.
Disegni: 1
Terribili! Piango a vedere un anime così orribile! I capelli hanno colori che variano dal blu al rosa shocking, non si capisce da dove arrivino i riflessi delle luci (che peraltro ci sono anche nelle scene di ombra -.-), le donne hanno la vita troppo stretta, le gambe troppo lunghe e il seno troppo grosso, gli occhi mancano di caratterizzazione, i denti sono semplicemente orribili (praticamente uno spazio bianco quadrettato, quando sorridono si vedono tre metri di gengiva), le sopracciglia sembrano linee messe lì a casaccio... bah!
Voto Finale: 2,5
Complessivamente orribile, troppo sopravvalutato. Guardatevi qualche anime veramente bello, non questa robaccia qui...
Concludo col dire:
One Piece = pappardella orribilmente sopravvalutata. 2.
Sono stata anche gentile. Questo anime risale la mia top 10 di quelli più sopravvalutati di sempre.
Trama: 5
E' partita davvero benone, i pirati non li aveva mai toccati nessuno. Però la storia del Re dei Pirati -.-...
Carina anche l'idea del capello per cui il protagonista ha un'attenzione quasi maniacale (scoppia a piangere se lo perde o lo rompe, lo cerca in ogni momento ecc.).
Ma dopo la prima serie gli episodi si sono fatti sempre più ripetitivi, stessi combattimenti, mosse speciali inventate su due piedi al momento, sempre il solito allegro happy end con Luffy&amici ben contenti che partono con la loro nave salutando i loro amici ecc. ecc. Semplicemente orribile.
Personaggi: 2
Macchiette? No. Definirli così e fare loro un gran complimento. Sono semplicemente orribili. Le donne servono solo a mostrare le tette, gli uomini a farsi fighi con la spada e a litigare tra loro. I dialoghi non stanno né in cielo né in terra, direi solo nella fantasia dell'autore, e sono incomprensibili a logica mente umana. I loro background sono per lo più tutti uguali, sembrano fotocopiati da un solo schema originale. Cambiano solo i nomi dei personaggi e le persone che li traumatizzarono.
Humor: 1
La cosa peggiore! Le battute non fan ridere, sono sempre le stesse! All'inizio era bello vedere Usopp fare figuracce, Chopper fare lo schizofrenico, Sanji sbavare dietro a tutti, Zoro perdersi ovunque, Nami riprendere Luffy e Robin stare a guardare il casino che ne veniva fuori senza dire nulla, ma poi, dopo almeno 300 volte che ci propinano 'ste situazioni identiche, non fan più ridere!
Originalità: 3
Come ho detto prima, tutti i buoni hanno il background uguale, tutte le donne sono soprammobili, tutti i ragazzi si fan fighi e basta, tutti i cattivi sono rimasti traumatizzati durante infazia ecc. Le trame delle saghe sono uguali e infinitamente lunghe. Le tecniche sono plagiate da qualsiasi parte e sono sempre le stesse. Le scenette comiche sono sempre penose. Basta, non dico altro. Mi fermo.
Disegni: 1
Terribili! Piango a vedere un anime così orribile! I capelli hanno colori che variano dal blu al rosa shocking, non si capisce da dove arrivino i riflessi delle luci (che peraltro ci sono anche nelle scene di ombra -.-), le donne hanno la vita troppo stretta, le gambe troppo lunghe e il seno troppo grosso, gli occhi mancano di caratterizzazione, i denti sono semplicemente orribili (praticamente uno spazio bianco quadrettato, quando sorridono si vedono tre metri di gengiva), le sopracciglia sembrano linee messe lì a casaccio... bah!
Voto Finale: 2,5
Complessivamente orribile, troppo sopravvalutato. Guardatevi qualche anime veramente bello, non questa robaccia qui...
Concludo col dire:
One Piece = pappardella orribilmente sopravvalutata. 2.
Data l'estrema lunghezza della serie non è possibile a parer mio dare un giudizio globale sulla qualità dell'anime e dunque del lavoro compiuto dai suoi realizzatori, senza prendere in considerazione le varie tappe che l'hanno contraddistinto.
Premetto che la grande qualità di questa serie va ricercata nella fedeltà con il quale il suo character designer ha saputo riprodurre la particolarità e le caratteristiche dei disegni del geniale Eiichiro Oda, tuttavia c’è da dire che, dal 1999, anno della prima messa in onda di One Piece, l’anime ha subito un'evoluzione tecnica notevole che ha coinciso con il passaggio da una saga all'altra.
In particolare, dal punto di vista grafico e delle animazioni, è possibile individuare due “punti di svolta”. Il primo coincide con il passaggio dal mare orientale alla Rotta Maggiore e il secondo con il ritorno sulla terra (sul mare) dopo l’avventura di Skypiea.
Fino alla prima svolta infatti i disegni sono molto semplici e gli sfondi poco caratterizzati. Molto spesso gli ambienti vengono sfumati di bianco e di certo sono ben lontani da quelli che si vedranno durante la saga di Water7. Anche le animazioni sono altalenati anche se nel complesso risultano di buon livello. C’è inoltre un evidente ma gradevole utilizzo della CG in alcune inquadrature. Con la fine della prima stagione e l’inizio dell’avventura lungo la Rotta maggiore nell’anime c’è il primo grande salto di qualità. Le sfumature di cui si è detto scompaiono quasi del tutto. C’è molta più attenzione ai dettagli e le ambientazioni risultano molto più curate. Le animazioni migliorano e i combattimenti sembrano più dinamici. Veramente ben realizzati al riguardo gli scontri a più riprese fra Rufy e Mister Zero, così come quello con God Ener, senza dimenticare la sfida con effetto tridimensionale fra Sanji e Mister Two e quella cruenta fra Zoro e Mister One.
Con la fine della saga del cielo ci si avvia alla seconda svolta grafica di cui ho detto. Se infatti la saga di Alabasta e Skypiea da questo punto di vista sono sostanzialmente simili, è con l’inizio dei filler dell’isola G8 che è possibile notare l’ulteriore salto di qualità. Il character design migliora sensibilmente e per certi versi cambia del tutto rispetto a quanto si è visto fino a quel punto. I personaggi appaiono molto più slanciati, longilinei. Il tratto si fa meno marcato e più spigoloso, dunque più accattivante e funzionale alla dinamicità degli scontri fra la ciurma e il CP9 (straordinariamente reso quello fra Rufy e Blueno, ottimo quello con Lucci anche se troppo spezzettato). Nami, Robin e gli altri personaggi femminili diventano ancora più procaci. In generale tutti i protagonisti appaiono molto più adulti e maturi. Quest’ultimo aspetto forse, nell’anime, è molto più visibile rispetto al manga. Le grandi mani e gli occhioni che caratterizzavano i rotondi personaggi della prima serie ormai sono un lontano ricordo. Stesso discorso ovviamente vale per le ambientazioni, qui molto più curate e dettagliate.
L’ultima saga andata in onda in Giappone, quella di Thriller Bark, rappresenta un’ulteriore miglioramento del livello qualitativo raggiunto con Enies Lobby. Le atmosfere cupe e sinistre che pervadono la nave isola sono rese magnificamente. La fase degli scontri con Odr e Moria raggiungono, per stile e animazione, un livello stupefacente, quasi cinematografico.
Insomma, in generale è possibile affermare che, a differenza di molte serie lunghe dove tra una stagione e l’altra si assiste a palesi scadimenti (vedi le differenze fra Naruto e Naruto Shippudenn), One Piece grazie allo straordinario lavoro fatto dalla Toei migliora di volta in volta. Se Thriller Bark ha raggiunto picchi qualitativi così elevati non oso immaginare che cosa potremo vedere più avanti.
Altri aspetti che ovviamente non posso non tenere in considerazione nell’analisi di questo anime sono la regia, i filler, le musiche, il doppiaggio e l’adattamento Mediaset. Per quanto riguarda la prima c’è da dire che essa appare molto fedele alle scelte fatte da Oda nel manga. Ciò per molti può rappresentare un pregio, ma non sempre la scelta è azzeccata. A parer mio se la mano del regista fosse più visibile il prodotto ne guadagnerebbe in quanto aggiungerebbe qualche cosa di più alla storia (come dimostrato ad esempio dalla canzone di Sogeking).
I filler sono presenti come in ogni altro anime di questo genere ma, a differenza di altre serie, molto spesso sono ben realizzati e di solito si concludono nel giro di una decina di puntate. Devo dire che fra tutti quelli realizzati ho trovato brutti ed infantili soltanto quelli in cui perdono la memoria (prima della saga di Enies Lobby). Oltre ai vari tappabuchi presenti nell’anime ovviamente, come per ogni altra serie legata alla realizzazione del relativo manga, lo svolgimento della storia è soggetta a dilatazioni temporali che finiscono per spezzare eccessivamente il ritmo. Ciò è visibile soprattutto durante le vicende di Enies Lobby dove flash back continui, scontri o inseguimenti a volte infiniti finiscono per allungare palesemente la storia. Funzionali a questo obiettivo sono anche i fastidiosi riassunti delle puntate precedenti attraverso il quale gli autori sono riusciti a ricavare un bel po’ di puntate in più.
Per quanto riguarda le musiche, nulla da dire. Non sono un esperto ma credo che nessuno possa lamentarsi degli straordinarie ed epici motivi che scandiscono le tragedie, i misteri, gli scontri e i tanti momenti comici (qui eccellentemente riprodotti) presenti nell’anime. Stesso discorso per le numerose sigle: molto dinamiche e utili a far entrare lo spettatore nel clima della serie le opening di apertura e quasi tutte riflessive quelle di chiusura. L’ultima versione dell’accattivante sigla We are! (opening 9) è un vero e proprio elogio di questa magnifica ed epica storia, di ciò che è stato e di ciò che sarà.
Per quanto riguarda il doppiaggio non posso che fare un confronto fra quello giapponese ed italiano visto che vedo la serie sia subbata che su Mediaset. In generale pur non potendo comprendere le diverse sfumature delle voci giapponesi queste mi sembrano molto più convincenti come stile di recitazione anche se in generale preferisco quelle di casa nostra (salvo Novara su Rufy e Rovatti su Franky). Una nota di merito va a parer mio all’interpretazione di Patrizio Prata su Zoro, Luca Bottale su Usop ed Emanuela Pacotto su Nami. Unica nota negativa, oltre alla sostituzione di Luigi Rosa con Renato Novara, il cambiamento dei doppiatori di alcuni personaggi secondari.
Infine le note dolenti sul lavoro di adattamento compiuto da Mediaset. Al riguardo le interpretazioni sono differenti. C’è chi ritiene che sia stato compiuto uno scempio e chi pensa che fondamentalmente poteva andar peggio. A parer mio in effetti altre serie hanno avuto trattamenti peggiori tuttavia non si può far finta di niente davanti alle scene in bianco e nero, ai tagli, ai prolungamenti delle inquadrature, ai cambiamenti dei dialoghi (vedi Pauly con Nami sul Rocketman), dei nomi (frutti del mare, Renny Renny Chopper, Rubber, ecc.) e del titolo della storia (da One Piece a “All’arrembaggio” ce ne passa) che sommandosi a disattenzioni e superficialità varie (tipo il grossolano errore della taglia di Rufy durante il DBF con Foxy) finiscono per far scadere irreversibilmente il risultato finale.
In definitiva, l’anime One Piece merita a parer mio un 7 in quanto nonostante il problema della lentezza e delle lungaggini forzate è veramente ben realizzato e merita di essere considerato come uno dei migliori prodotti in circolazione, sicuramente una spanna sopra (ma anche due) a serie come Naruto e Bleach. Evito di esprimermi invece su “All’arrembaggio” in quanto sfiora a malapena la sufficienza.
Premetto che la grande qualità di questa serie va ricercata nella fedeltà con il quale il suo character designer ha saputo riprodurre la particolarità e le caratteristiche dei disegni del geniale Eiichiro Oda, tuttavia c’è da dire che, dal 1999, anno della prima messa in onda di One Piece, l’anime ha subito un'evoluzione tecnica notevole che ha coinciso con il passaggio da una saga all'altra.
In particolare, dal punto di vista grafico e delle animazioni, è possibile individuare due “punti di svolta”. Il primo coincide con il passaggio dal mare orientale alla Rotta Maggiore e il secondo con il ritorno sulla terra (sul mare) dopo l’avventura di Skypiea.
Fino alla prima svolta infatti i disegni sono molto semplici e gli sfondi poco caratterizzati. Molto spesso gli ambienti vengono sfumati di bianco e di certo sono ben lontani da quelli che si vedranno durante la saga di Water7. Anche le animazioni sono altalenati anche se nel complesso risultano di buon livello. C’è inoltre un evidente ma gradevole utilizzo della CG in alcune inquadrature. Con la fine della prima stagione e l’inizio dell’avventura lungo la Rotta maggiore nell’anime c’è il primo grande salto di qualità. Le sfumature di cui si è detto scompaiono quasi del tutto. C’è molta più attenzione ai dettagli e le ambientazioni risultano molto più curate. Le animazioni migliorano e i combattimenti sembrano più dinamici. Veramente ben realizzati al riguardo gli scontri a più riprese fra Rufy e Mister Zero, così come quello con God Ener, senza dimenticare la sfida con effetto tridimensionale fra Sanji e Mister Two e quella cruenta fra Zoro e Mister One.
Con la fine della saga del cielo ci si avvia alla seconda svolta grafica di cui ho detto. Se infatti la saga di Alabasta e Skypiea da questo punto di vista sono sostanzialmente simili, è con l’inizio dei filler dell’isola G8 che è possibile notare l’ulteriore salto di qualità. Il character design migliora sensibilmente e per certi versi cambia del tutto rispetto a quanto si è visto fino a quel punto. I personaggi appaiono molto più slanciati, longilinei. Il tratto si fa meno marcato e più spigoloso, dunque più accattivante e funzionale alla dinamicità degli scontri fra la ciurma e il CP9 (straordinariamente reso quello fra Rufy e Blueno, ottimo quello con Lucci anche se troppo spezzettato). Nami, Robin e gli altri personaggi femminili diventano ancora più procaci. In generale tutti i protagonisti appaiono molto più adulti e maturi. Quest’ultimo aspetto forse, nell’anime, è molto più visibile rispetto al manga. Le grandi mani e gli occhioni che caratterizzavano i rotondi personaggi della prima serie ormai sono un lontano ricordo. Stesso discorso ovviamente vale per le ambientazioni, qui molto più curate e dettagliate.
L’ultima saga andata in onda in Giappone, quella di Thriller Bark, rappresenta un’ulteriore miglioramento del livello qualitativo raggiunto con Enies Lobby. Le atmosfere cupe e sinistre che pervadono la nave isola sono rese magnificamente. La fase degli scontri con Odr e Moria raggiungono, per stile e animazione, un livello stupefacente, quasi cinematografico.
Insomma, in generale è possibile affermare che, a differenza di molte serie lunghe dove tra una stagione e l’altra si assiste a palesi scadimenti (vedi le differenze fra Naruto e Naruto Shippudenn), One Piece grazie allo straordinario lavoro fatto dalla Toei migliora di volta in volta. Se Thriller Bark ha raggiunto picchi qualitativi così elevati non oso immaginare che cosa potremo vedere più avanti.
Altri aspetti che ovviamente non posso non tenere in considerazione nell’analisi di questo anime sono la regia, i filler, le musiche, il doppiaggio e l’adattamento Mediaset. Per quanto riguarda la prima c’è da dire che essa appare molto fedele alle scelte fatte da Oda nel manga. Ciò per molti può rappresentare un pregio, ma non sempre la scelta è azzeccata. A parer mio se la mano del regista fosse più visibile il prodotto ne guadagnerebbe in quanto aggiungerebbe qualche cosa di più alla storia (come dimostrato ad esempio dalla canzone di Sogeking).
I filler sono presenti come in ogni altro anime di questo genere ma, a differenza di altre serie, molto spesso sono ben realizzati e di solito si concludono nel giro di una decina di puntate. Devo dire che fra tutti quelli realizzati ho trovato brutti ed infantili soltanto quelli in cui perdono la memoria (prima della saga di Enies Lobby). Oltre ai vari tappabuchi presenti nell’anime ovviamente, come per ogni altra serie legata alla realizzazione del relativo manga, lo svolgimento della storia è soggetta a dilatazioni temporali che finiscono per spezzare eccessivamente il ritmo. Ciò è visibile soprattutto durante le vicende di Enies Lobby dove flash back continui, scontri o inseguimenti a volte infiniti finiscono per allungare palesemente la storia. Funzionali a questo obiettivo sono anche i fastidiosi riassunti delle puntate precedenti attraverso il quale gli autori sono riusciti a ricavare un bel po’ di puntate in più.
Per quanto riguarda le musiche, nulla da dire. Non sono un esperto ma credo che nessuno possa lamentarsi degli straordinarie ed epici motivi che scandiscono le tragedie, i misteri, gli scontri e i tanti momenti comici (qui eccellentemente riprodotti) presenti nell’anime. Stesso discorso per le numerose sigle: molto dinamiche e utili a far entrare lo spettatore nel clima della serie le opening di apertura e quasi tutte riflessive quelle di chiusura. L’ultima versione dell’accattivante sigla We are! (opening 9) è un vero e proprio elogio di questa magnifica ed epica storia, di ciò che è stato e di ciò che sarà.
Per quanto riguarda il doppiaggio non posso che fare un confronto fra quello giapponese ed italiano visto che vedo la serie sia subbata che su Mediaset. In generale pur non potendo comprendere le diverse sfumature delle voci giapponesi queste mi sembrano molto più convincenti come stile di recitazione anche se in generale preferisco quelle di casa nostra (salvo Novara su Rufy e Rovatti su Franky). Una nota di merito va a parer mio all’interpretazione di Patrizio Prata su Zoro, Luca Bottale su Usop ed Emanuela Pacotto su Nami. Unica nota negativa, oltre alla sostituzione di Luigi Rosa con Renato Novara, il cambiamento dei doppiatori di alcuni personaggi secondari.
Infine le note dolenti sul lavoro di adattamento compiuto da Mediaset. Al riguardo le interpretazioni sono differenti. C’è chi ritiene che sia stato compiuto uno scempio e chi pensa che fondamentalmente poteva andar peggio. A parer mio in effetti altre serie hanno avuto trattamenti peggiori tuttavia non si può far finta di niente davanti alle scene in bianco e nero, ai tagli, ai prolungamenti delle inquadrature, ai cambiamenti dei dialoghi (vedi Pauly con Nami sul Rocketman), dei nomi (frutti del mare, Renny Renny Chopper, Rubber, ecc.) e del titolo della storia (da One Piece a “All’arrembaggio” ce ne passa) che sommandosi a disattenzioni e superficialità varie (tipo il grossolano errore della taglia di Rufy durante il DBF con Foxy) finiscono per far scadere irreversibilmente il risultato finale.
In definitiva, l’anime One Piece merita a parer mio un 7 in quanto nonostante il problema della lentezza e delle lungaggini forzate è veramente ben realizzato e merita di essere considerato come uno dei migliori prodotti in circolazione, sicuramente una spanna sopra (ma anche due) a serie come Naruto e Bleach. Evito di esprimermi invece su “All’arrembaggio” in quanto sfiora a malapena la sufficienza.
WE ARE! Non c'è altro modo per descrivere questa serie. Entusiasmante, epica, affascinante, geniale. Se l'interesse scende in alcune puntate, sale di botto con un pathos geniale della trama che non risulta mai monotona, aggiunge sempre più dettagli alla trama che è piena di domande sempre più numerose e di misteri da svelare. Il personaggio principale anche se rappresentato con la testa sulle nuvole e stupido alle volte, ha un carattere davvero affascinante, testardo, sognatore e determinato a realizzare il suo sogno, così come l'intera ciurma è determinata a farlo. La serie trasmette a mio modo di vedere diversi messaggi di amicizia, determinazione, mistero ma anche tristezza e alle volte crudeltà della vita di quel mondo. Rimarrà nella storia la saga di EL dove un intera ciurma pur di salvare un loro Nakama, ossia "compagno", si mette contro tutto il mondo intero. Le musiche sono utilizzate al modo giusto e hanno il loro giusto peso. I disegni man mano si sono evoluti raggiungendo un giusto compromesso anche se non siamo a livelli altissimi (ma la qualità del disegno non è l'unico ingrediente di una storia di successo). Consiglio vivamente la visione a tutti i ragazzi ma anche a gente adulta che non smette mai di sognare.
One Piece come manga mi piace parecchio, non sto qui a elencare pregi e difetti ma mi limito a dire che lo considero di gran lunga il migliore nel suo genere, superiore anche al “maestro” Dragon Ball.
Purtroppo non posso dire altrettanto bene dell’anime: non è da buttare, ma per me è una di quelle serie guardabili giusto perché trasmesse in TV, se c’è bene, se no amen, non mi vien voglia di andare a cercare i fansub, l’ho fatto durante la famosa pausa di tre anni ma ho troncato dopo poche decine di puntate, non ne valeva la pena.
Per descrivere ciò che non va bastano due parole: troppo altalenante. Ci sono puntate davvero bellissime sotto ogni punto di vista, ma altre (molte altre!) rappresentano una sfida per il sistema nervoso dello spettatore: tot minuti di riassunto, tot di primi piani, tot di flashback, gente che si fissa e lungaggini varie, ed ecco il tipico esempio di “episodio tratto da serie shonen in corso”, in cui ci sono 4 minuti utili e il resto è un campionario di espedienti per perdere tempo. Aspettare una settimana per poi ritrovarsi davanti una puntata di tale inutilità è assurdo!
Oltretutto, mi sembra che dalla fine della saga di Alabasta in poi la serie sia molto peggiorata in quanto a lentezza narrativa, forse questa impressione deriva dal fatto che ho iniziato a leggere il manga proprio in quel periodo (e quindi sapevo già la storia), ma altre persone che conosco sono d’accordo con me.
Comunque non è solo la narrazione ad essere altalenante, ma anche disegni e animazioni (che a volte scadono a livelli infimi), e – addirittura - i filler, spesso gradevoli (incredibile ma vero!), a volte osceni.
Due parole sulla versione mediaset, che contribuisce a rendere la serie ancora più (indovinate?) altalenante.
Le voci assegnate ai personaggi mi piacciono molto (tranne quella di Franky, a cui comunque mi sto abituando), spesso più di quelle giapponesi (non linciatemi, ma alcuni dei celebratissimi doppiatori originali proprio non li sopporto), il problema sono gli adattamenti: a volte molto buoni, a volte ci sono difetti perdonabili (c’è scarsa attenzione ai dettagli, ad esempio ci si riferisce a certe tecniche/oggetti prima col termine giapponese, poi col corrispettivo italiano), ma in alcuni casi assistiamo a tagli e censure ridicoli, fatti male e pure incoerenti (tagliano delle piccolezze e lasciano scene molto più violente; tolgono una scena e la fanno vedere nel riassunto della puntata successiva). Comunque sono cose che avevo messo in conto, nel complesso è un lavoro più che accettabile, non lo seguirei se lo trovassi così scadente!
In definitiva: una serie discreta tratta da un ottimo manga, non brutta, ma prescindibile se conoscete la versione cartacea.
Purtroppo non posso dire altrettanto bene dell’anime: non è da buttare, ma per me è una di quelle serie guardabili giusto perché trasmesse in TV, se c’è bene, se no amen, non mi vien voglia di andare a cercare i fansub, l’ho fatto durante la famosa pausa di tre anni ma ho troncato dopo poche decine di puntate, non ne valeva la pena.
Per descrivere ciò che non va bastano due parole: troppo altalenante. Ci sono puntate davvero bellissime sotto ogni punto di vista, ma altre (molte altre!) rappresentano una sfida per il sistema nervoso dello spettatore: tot minuti di riassunto, tot di primi piani, tot di flashback, gente che si fissa e lungaggini varie, ed ecco il tipico esempio di “episodio tratto da serie shonen in corso”, in cui ci sono 4 minuti utili e il resto è un campionario di espedienti per perdere tempo. Aspettare una settimana per poi ritrovarsi davanti una puntata di tale inutilità è assurdo!
Oltretutto, mi sembra che dalla fine della saga di Alabasta in poi la serie sia molto peggiorata in quanto a lentezza narrativa, forse questa impressione deriva dal fatto che ho iniziato a leggere il manga proprio in quel periodo (e quindi sapevo già la storia), ma altre persone che conosco sono d’accordo con me.
Comunque non è solo la narrazione ad essere altalenante, ma anche disegni e animazioni (che a volte scadono a livelli infimi), e – addirittura - i filler, spesso gradevoli (incredibile ma vero!), a volte osceni.
Due parole sulla versione mediaset, che contribuisce a rendere la serie ancora più (indovinate?) altalenante.
Le voci assegnate ai personaggi mi piacciono molto (tranne quella di Franky, a cui comunque mi sto abituando), spesso più di quelle giapponesi (non linciatemi, ma alcuni dei celebratissimi doppiatori originali proprio non li sopporto), il problema sono gli adattamenti: a volte molto buoni, a volte ci sono difetti perdonabili (c’è scarsa attenzione ai dettagli, ad esempio ci si riferisce a certe tecniche/oggetti prima col termine giapponese, poi col corrispettivo italiano), ma in alcuni casi assistiamo a tagli e censure ridicoli, fatti male e pure incoerenti (tagliano delle piccolezze e lasciano scene molto più violente; tolgono una scena e la fanno vedere nel riassunto della puntata successiva). Comunque sono cose che avevo messo in conto, nel complesso è un lavoro più che accettabile, non lo seguirei se lo trovassi così scadente!
In definitiva: una serie discreta tratta da un ottimo manga, non brutta, ma prescindibile se conoscete la versione cartacea.
La storia di un gruppo di persone dai passati diversissimi uniti dal desiderio di realizzare i propri sogni.
A capo c'è il capitano Rubber, un ragazzo che grazie al Frutto del Diavolo Gom Gom è diventato di gomma e fortissimo ma non può più immergersi nel mare.
Poco alla volta forma la sua ciurma, inglobando persone "normali" o altri che hanno mangiato un Frutto del Diavolo: c'è di tutto, un suo compagno in una puntata ha detto (all'incirca): "mostri, cyborg, demoni, pervertiti e teste d'alga, Rubber ci ha voluti tutti con se."
Un aspetto molto apprezzabile è che la forza di Rubber è anche nella sua ciurma, ogni elemento è importante e a suo modo indispensabile.
Non ne capisco nulla di spoiler, filler e stili vari, ma è colorato, divertente e esaltante (tutta la ciurma schierata contro il governo mondiale a Enies Lobby per salvare un amica o la stessa contro Oz sono momenti fortemente emotivi)
Risulta essere sempre più complicato è vero e i poteri iniziano a essere esagerati, però è vero che la determinazione, l'amicizia e la forza del gruppo hanno la meglio sui nemici.
Certo Rubber è un'idiota ma alle volte mostra una sensibilità superiore a tutti gli altri e quanto a determinazione...
Secondo me è da vedere e il manga a maggior ragione.
A capo c'è il capitano Rubber, un ragazzo che grazie al Frutto del Diavolo Gom Gom è diventato di gomma e fortissimo ma non può più immergersi nel mare.
Poco alla volta forma la sua ciurma, inglobando persone "normali" o altri che hanno mangiato un Frutto del Diavolo: c'è di tutto, un suo compagno in una puntata ha detto (all'incirca): "mostri, cyborg, demoni, pervertiti e teste d'alga, Rubber ci ha voluti tutti con se."
Un aspetto molto apprezzabile è che la forza di Rubber è anche nella sua ciurma, ogni elemento è importante e a suo modo indispensabile.
Non ne capisco nulla di spoiler, filler e stili vari, ma è colorato, divertente e esaltante (tutta la ciurma schierata contro il governo mondiale a Enies Lobby per salvare un amica o la stessa contro Oz sono momenti fortemente emotivi)
Risulta essere sempre più complicato è vero e i poteri iniziano a essere esagerati, però è vero che la determinazione, l'amicizia e la forza del gruppo hanno la meglio sui nemici.
Certo Rubber è un'idiota ma alle volte mostra una sensibilità superiore a tutti gli altri e quanto a determinazione...
Secondo me è da vedere e il manga a maggior ragione.
Un anime davvero ottimo! Nonostante non raggiunga i divini livelli del manga, è senz'altro un prodotto pregiato, alla fine è fedelissimo al manga e gli episodi filler, a differenza di altri celebri anime come Naruto o Bleach, sono in numero ridotto, inseriti soltanto fra una saga e l'altra e, a parte in qualche caso come ad Alabasta, non vanno ad influire con la storia. Un altro aspetto negativo è in certi episodi (soprattutto durante la saga di Water Seven) i disegni sono abbastanza rivoltanti, però nell'ultima saga questa tendenza è praticamente scomparsa.
Per quanto riguarda la lunghezza (anche se questo è più legato al manga che all'anime) capisco che da chi ha poca pazienza possa essere considerata un difetto, ma secondo me ne vale veramente la pena e poi Oda non sta andando avanti tanto per allungare il brodo in modo commerciale, ha in mente tutta la trama fin dal primo capitolo (basti pensare che negli ultimi capitoli sono stati scoperti nuovi particolari su cose comparse nel volume 8, non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa a nessuno) e stupisce in continuazione.
Penso che alcuni giudizi negativi espressi da spettatori italiani siano dovuti al trattamento che OP ha ricevuto da Mediaset: nonostante i doppiatori dei protagonisti e di qualche altro personaggio siano molto molto bravi ed adatti c'è una tendenza ad infantilizzare i dialoghi per rendere il prodotto più idoneo per i bambini nonché ad apportare stupidissime censure e questo non giova sicuramente... in più il fatto che ci siano anche pause di anni fra un episodio e l'altro non aiuta ad apprezzare la trama generale, ma solo quella delle varie saghe.
Per quanto riguarda la lunghezza (anche se questo è più legato al manga che all'anime) capisco che da chi ha poca pazienza possa essere considerata un difetto, ma secondo me ne vale veramente la pena e poi Oda non sta andando avanti tanto per allungare il brodo in modo commerciale, ha in mente tutta la trama fin dal primo capitolo (basti pensare che negli ultimi capitoli sono stati scoperti nuovi particolari su cose comparse nel volume 8, non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa a nessuno) e stupisce in continuazione.
Penso che alcuni giudizi negativi espressi da spettatori italiani siano dovuti al trattamento che OP ha ricevuto da Mediaset: nonostante i doppiatori dei protagonisti e di qualche altro personaggio siano molto molto bravi ed adatti c'è una tendenza ad infantilizzare i dialoghi per rendere il prodotto più idoneo per i bambini nonché ad apportare stupidissime censure e questo non giova sicuramente... in più il fatto che ci siano anche pause di anni fra un episodio e l'altro non aiuta ad apprezzare la trama generale, ma solo quella delle varie saghe.
Mah che dire, l'idea di base è carina e ben costruita: un anime che parla di pirati alcuni dei quali con poteri speciali concessi da i fantomatici "frutti del mare" è un'idea che attira e può attirare a se una miriade di fans. Inoltre è bella l'idea di ampliare la ciurma sempre con personaggi nuovi ognuno con i propri sogni e le proprie specialità. Quindi i presupposti ci sarebbero tutti per inventare una storia davvero avvincente! Ora arriviamo però ai suoi limiti... il primo è senza dubbio la durata assurda che sta avendo l'anime. Siamo ad anni di produzione e la fine sembra essere ancora ben lontana con la comparsa di nemici sempre più potenti e alcuni di cattivo gusto estetico, va bene l'humor, ma l'esagerazione è eccessiva. L'altro limite (che per me è la grossa pecca di OP) è la linearità dell'opera che segue sempre e comunque la stessa linea costruttiva: sbarco in un isola, gag iniziali, incontro con un nemico, scontro fra i protagonisti, sconfitta dei protagonisti, incontro con vari personaggi dell'isola e scontro finale con i cattivoni di turno con la vittoria sempre e comunque di Rufy (o Rubber come si voglia chiamare)... un pò troppo piatto per un pubblico che supera i 16 anni. Altra pecca non marginale è il fatto che i protagonisti nascono forti nell'anime e riescono a vincere senza allenamenti costanti e massacranti soltanto facendo affidamento sui propri sogni. Vabbè che è un manga, ma un pò di realismo dovrebbe esserci! Nessuno nasce forte senza applicarsi metodicamente su allenamenti ben congegnati. Detto questo rimane comunque un ottimo titolo godibile però da un pubblico di età medio-bassa. Se avessi qualche anno meno voto 9, ma visto che sono maggiorenne non posso dare più di 6.
Vidi un estratto da questo anime nel lontano 2000 grazie al mitico Benkyo. All'epoca non potei fare a meno di notare come i colori non troppo brillanti e l'animazione certo non eccelsa (ma era una serie tv, in fondo), non fossero certo un bel biglietto da visita per questo anime. Come spesso accade, quando arrivò in Italia qualche tempo dopo, dovetti ricredermi: si trattava in fin dei conti di un cartone piacevole, divertente ed anche con un sacco di combattimenti, allora sembrava una "ventata d'aria fresca", in fondo il background nel quale si muovevano i personaggi era piuttosto inedito, i pirati! Tutto sembrava proseguire bene, o diciamo abbastanza bene, in effetti l'anime alternava momenti di stallo a momenti molto coinvolgenti (che di solito coincidevano con lo scontro di Rufy con il boss finale, ma questa è un'altra faccenda...). Il problema di One Piece, e la causa principale del fatto che non posso dargli più di 6 (che comunque secondo me è una sufficienza) risiede nel fatto che è durato troppo, sta durando troppo! Lo si capisce chiaramente dal fatto che il numero di personaggi assurdi sta aumentando in modo inconsulto: attenzione, un conto è creare personaggi stravaganti e per questo interessanti, un altro paio di maniche è creare personaggi strambi, troppo esagerati. Capisco che è difficile essere originali talvolta, però...Chopper ne è un esempio lampante, sebbene la sua storia fosse piuttosto interessante, dopo aver lasciato la sua isola è diventato un personaggio abbastanza inutile...inoltre molti nemici risultano troppo caricaturali fino a tendere al grottesco. Il brutto di tutto ciò è che probabilmente One Piece si protrarrà a lungo nel tempo, e si trascinerà lentamente verso l'auto annichilimento come è capitato ad Inuyasha o peggio al detective Conan: se Oda fosse onesto con se stesso e con i propri lettori comincerebbe a tirare i fili della storia per avviarsi all'epilogo, invece temo che lo strazio durerà ancora per una decina d'anni; presente Bastard!!!?? Ecco, credo di essermi spiegato eloquentemente.
One Piece era una serie partita in modo abbastanza convincente, infatti trattava di pirati, all'epoca un filone piuttosto inesplorato, e lo faceva in modo originale, riuscendo a coinvolgere persino uno scettico come me, che ero un pò deluso dalle animazioni non proprio entusiasmanti dei primi episodi. Senonchè la serie ha cominciato a diventare, via via passava il tempo, sempre meno entusiasmante; non nego che alcune saghe sono più o meno riuscite, come quella della Baroque Works, o lo scontro con Eneru (di quella saga tuttavia si salva solo la battaglia con la potente divinità, tutto quanto viene prima è di una noia mortale). Ciò che secondo me nuoce gravemente a questa serie, e temo per i prossimi episodi, è la fantasia malata dell'autore, che l'ha portato a creare alcuni dei personaggi più bislacchi mai visti in un manga o un anime, ed inoltre le storie che portano al "boss finale" sono sempre più patetiche. Se questo è il nuovo che avanza, siam messi bene...
Cominciamo a fare un'analisi dell'anime e di quello che vuole trasmettere, cercando di capire i pregi e i, seppur minimi, difetti:
One piece, anime ancora ONGOING questo vuol dire che è ancora in prosecuzione, così come il manga. Di settimana in settimana in giappone viene trasmessa una puntata. Al momento si è giunti a puntata 359 (02/04/2007), quindi sarà per voi semplice sapere quando leggerete questo commento la quantità di puntate esistenti fino a quel momento.
L'anime tratta la storia di un ragazzo fortemente determinato, Rabber, e del suo sogno: diventare il Re dei Pirati. Inizialmente può sembrare una storia banale, ma pensiamoci un po' su: che genere di anime trattano realmente questo genere di argomenti? Nessuno, se si pensa che a questo si aggiunge anche la fantastica invenzione dei Frutti del Diavolo, e dei loro poteri che conferiscono a chi li mangia speciali poteri, ma impediscono di nuotare (brutta storia per un pirata eh?). Il personaggio ovviamente, ne ha mangiato uno. Ma non è solo la storia di Rabber (o Rufy, nome giapponese) ma anche la storia di coloro i quali si uniranno a lui, chi per un motivo, chi per un altro, al fine di formare una vera e propria ciurma, carica e determinata a realizzare i propri sogni a tutti i costi. Tocca temi molto interessanti come quello della determinazione, dell'amicizia, e della dedizione, con un eccezionale pizzico d'umorismo che calza a pennello quasi in ogni occasione. Non vi sono noiose storie d'amore, (almeno sino ad ora) a parte la sproporzionata dedizione del Cuoco della ciurma a tutte le ragazze, ma che non rallenterà in nessun modo la storia, anche se già molto lunga.
One piece si vuole presentare come un anime dai seri propositi, ma che cade ben volentieri nell'umorismo senza però ricadere nella demenzialità e nel genere Nonsence. Questo permetterà allo spettatore di svagarsi con stupide battute, anche nei momenti più "critici", e godersi uno spettacolo veramente non di poco conto.
L'anime può inoltre essere diviso in diverse "Saghe", ma di maggiore importanza è la suddivisione in due parti (fatta da me) dell'anime. Infatti dopo circa duecento puntate di disegni non veramente coinvolgenti, viene introdotta un nuovo stile di colorazione, effetti molto coinvolgenti, e una fluidità d'immagini notevole, che rende One Piece un anime ancora più coinvolgente.
Di ogni personaggio della ciurma viene fatta un'accuratissima analisi del passato, non superficiale per lo svolgimento della storia principale, e molto, molto appassionante. Ad esser sincero, per più di una storia del passato di alcuni membri della ciurma avevo le lacrime agli occhi. L'anime nonostante ricade spesso nell'umorismo, affronta anche momenti di forte intensità che portano lo spettatore a fargli venire i brividi più e più volte, che sin tramuta quasi in angoscia. [ non scherzo! questo ovviamente nelle puntate molto, molto più avanti ]
Le voci, sia dei traduttori italiani, che quelle originali, sono molto azzeccate, in special modo quella del capitano della ciurma.
Fra i, seppur minimi, difetti rientra il fatto che nessuno si ferisce mai mortalmente, o quasi. Nonostante tutto, è un peccato facilmente perdonabile.
<b>Trama</b> (Complessità trama, qualità trama, interesse che suscita, suspence che lascia): 9,5
La complessità, ma allo stesso tempo la simpatia dell'anime è giocata molto bene, e rende l'anime divertente senza però togliere la tensione allo spettatore. Alcuni episodi sono addirittura capolavori, e spesso vi ritroverete a stare in tensione, ridere, ed avere i brividi allo stesso tempo.
<b>Personaggi</b> (Qualità dei personaggi, ben studiati, interesse che provocano): 10
Viene raccontato il passato di tutti i personaggi della ciurma : i loro sogni, le loro speranze, e i loro momenti tristi. Non viene tralasciato niente, permettendovi di interpretare come meglio si vuole le azioni. Non sono vietati i dibattiti, le scommesse sulle azioni future dei personaggi, e nuove emozioni, che vi porteranno ad innamorarvi di tutti i componenti della ciurma. Anche i "cattivi" sono spesso molto ben studiati, con appassionanti storie alle loro spalle, che vi porteranno inevitabilmente ad odiarli.
<b>Humor</b> (Intensità e Qualità): 9
L'humor qui è superbo : nonostante non è un anime con uno scopo unicamente comico, vi troverete a ridere ALMENO una volta in ogni puntata. Tutti i membri dell'equipaggio svolgono un'eccezionale ruolo in questo, stimolati da paesaggi spesso inusuali.
<b>Originalità</b> (Innovazioni, Originalità): 9
Non esiste alcun anime che ripercorre passo dopo passo la storia di tutti i personaggi, conciliando divertimento e serietà in un modo tutto suo. Già ma come? Anche io me ne stupisco, ma il risultato è veramente straordinario : non pecca neppure troppo nella lunghezza, perchè suscita sempre un continuo interesse. La trama poi, originalissima, insieme alle invenzione del maestro Oda, ne risaltano l'originalità spiccata.
<b>Disegni</b> (Qualità disegni, attenzione particolari): 8
L'anime non inizia in modo eccelso per quanto riguarda i disegni, ma passo dopo passo vi condurrà in un mondo sempre più dettagliato, fino ad immergervi in un oceano di forti colori che invogliano volentieri un sorriso senza un preciso motivo.
<b>Sonoro</b> (Soundtrack, Suoni, Opening, Ending, Voci): 8.5
Opening italiane non le conto neppure, ho sempre visto quelle giapponesi, e quelle sono veramente molto coinvolgenti e azzeccate. Nulla da dire neppure sulle Ending, sulle soundtrack che spesso accompagnano i brividi, e le voci passionali ma senza peccati.
<b>Voto Finale</b>: 9
Volete sapere come Rabber cercherà di diventare il Re dei pirati nonostante sia un animo veramente ammirevole che non farebbe male ad una mosca senza un preciso motivo? Bhè allora che state aspettando?
Caldamente consigliato. :>
One piece, anime ancora ONGOING questo vuol dire che è ancora in prosecuzione, così come il manga. Di settimana in settimana in giappone viene trasmessa una puntata. Al momento si è giunti a puntata 359 (02/04/2007), quindi sarà per voi semplice sapere quando leggerete questo commento la quantità di puntate esistenti fino a quel momento.
L'anime tratta la storia di un ragazzo fortemente determinato, Rabber, e del suo sogno: diventare il Re dei Pirati. Inizialmente può sembrare una storia banale, ma pensiamoci un po' su: che genere di anime trattano realmente questo genere di argomenti? Nessuno, se si pensa che a questo si aggiunge anche la fantastica invenzione dei Frutti del Diavolo, e dei loro poteri che conferiscono a chi li mangia speciali poteri, ma impediscono di nuotare (brutta storia per un pirata eh?). Il personaggio ovviamente, ne ha mangiato uno. Ma non è solo la storia di Rabber (o Rufy, nome giapponese) ma anche la storia di coloro i quali si uniranno a lui, chi per un motivo, chi per un altro, al fine di formare una vera e propria ciurma, carica e determinata a realizzare i propri sogni a tutti i costi. Tocca temi molto interessanti come quello della determinazione, dell'amicizia, e della dedizione, con un eccezionale pizzico d'umorismo che calza a pennello quasi in ogni occasione. Non vi sono noiose storie d'amore, (almeno sino ad ora) a parte la sproporzionata dedizione del Cuoco della ciurma a tutte le ragazze, ma che non rallenterà in nessun modo la storia, anche se già molto lunga.
One piece si vuole presentare come un anime dai seri propositi, ma che cade ben volentieri nell'umorismo senza però ricadere nella demenzialità e nel genere Nonsence. Questo permetterà allo spettatore di svagarsi con stupide battute, anche nei momenti più "critici", e godersi uno spettacolo veramente non di poco conto.
L'anime può inoltre essere diviso in diverse "Saghe", ma di maggiore importanza è la suddivisione in due parti (fatta da me) dell'anime. Infatti dopo circa duecento puntate di disegni non veramente coinvolgenti, viene introdotta un nuovo stile di colorazione, effetti molto coinvolgenti, e una fluidità d'immagini notevole, che rende One Piece un anime ancora più coinvolgente.
Di ogni personaggio della ciurma viene fatta un'accuratissima analisi del passato, non superficiale per lo svolgimento della storia principale, e molto, molto appassionante. Ad esser sincero, per più di una storia del passato di alcuni membri della ciurma avevo le lacrime agli occhi. L'anime nonostante ricade spesso nell'umorismo, affronta anche momenti di forte intensità che portano lo spettatore a fargli venire i brividi più e più volte, che sin tramuta quasi in angoscia. [ non scherzo! questo ovviamente nelle puntate molto, molto più avanti ]
Le voci, sia dei traduttori italiani, che quelle originali, sono molto azzeccate, in special modo quella del capitano della ciurma.
Fra i, seppur minimi, difetti rientra il fatto che nessuno si ferisce mai mortalmente, o quasi. Nonostante tutto, è un peccato facilmente perdonabile.
<b>Trama</b> (Complessità trama, qualità trama, interesse che suscita, suspence che lascia): 9,5
La complessità, ma allo stesso tempo la simpatia dell'anime è giocata molto bene, e rende l'anime divertente senza però togliere la tensione allo spettatore. Alcuni episodi sono addirittura capolavori, e spesso vi ritroverete a stare in tensione, ridere, ed avere i brividi allo stesso tempo.
<b>Personaggi</b> (Qualità dei personaggi, ben studiati, interesse che provocano): 10
Viene raccontato il passato di tutti i personaggi della ciurma : i loro sogni, le loro speranze, e i loro momenti tristi. Non viene tralasciato niente, permettendovi di interpretare come meglio si vuole le azioni. Non sono vietati i dibattiti, le scommesse sulle azioni future dei personaggi, e nuove emozioni, che vi porteranno ad innamorarvi di tutti i componenti della ciurma. Anche i "cattivi" sono spesso molto ben studiati, con appassionanti storie alle loro spalle, che vi porteranno inevitabilmente ad odiarli.
<b>Humor</b> (Intensità e Qualità): 9
L'humor qui è superbo : nonostante non è un anime con uno scopo unicamente comico, vi troverete a ridere ALMENO una volta in ogni puntata. Tutti i membri dell'equipaggio svolgono un'eccezionale ruolo in questo, stimolati da paesaggi spesso inusuali.
<b>Originalità</b> (Innovazioni, Originalità): 9
Non esiste alcun anime che ripercorre passo dopo passo la storia di tutti i personaggi, conciliando divertimento e serietà in un modo tutto suo. Già ma come? Anche io me ne stupisco, ma il risultato è veramente straordinario : non pecca neppure troppo nella lunghezza, perchè suscita sempre un continuo interesse. La trama poi, originalissima, insieme alle invenzione del maestro Oda, ne risaltano l'originalità spiccata.
<b>Disegni</b> (Qualità disegni, attenzione particolari): 8
L'anime non inizia in modo eccelso per quanto riguarda i disegni, ma passo dopo passo vi condurrà in un mondo sempre più dettagliato, fino ad immergervi in un oceano di forti colori che invogliano volentieri un sorriso senza un preciso motivo.
<b>Sonoro</b> (Soundtrack, Suoni, Opening, Ending, Voci): 8.5
Opening italiane non le conto neppure, ho sempre visto quelle giapponesi, e quelle sono veramente molto coinvolgenti e azzeccate. Nulla da dire neppure sulle Ending, sulle soundtrack che spesso accompagnano i brividi, e le voci passionali ma senza peccati.
<b>Voto Finale</b>: 9
Volete sapere come Rabber cercherà di diventare il Re dei pirati nonostante sia un animo veramente ammirevole che non farebbe male ad una mosca senza un preciso motivo? Bhè allora che state aspettando?
Caldamente consigliato. :>
Come un buon amico che ti segue lungo la strada così è stato One Piece in questi anni. Sempre su buoni livelli da tutti i punti di vista è riuscito a mantenere una grande freschezza e capacità di rinnovarsi rimanendo se stesso. Complimenti ad Oda e alla sua fantasia per aver creato questi personaggi e il mondo di One Piece!
Colpisce l'originalità dello stile, l'ottima combinazione tra comicità, sentimenti e azione. In questo anime troverete questi tre elementi sempre presenti e ben miscelati.
Bella poi l'interpretazione del mondo dei pirati, i sogni, la ricerca di avventure.
Unico difetto la presenza di archi narrativi filler, ma anchessi sono di buon livello e comunque a bilanciare questo punto, c'è il fatto che Oda sta riuscendo nell'impresa di migliorare continuamente la trama come una spirale verso l'alto. Davvero molto bello!!!
Colpisce l'originalità dello stile, l'ottima combinazione tra comicità, sentimenti e azione. In questo anime troverete questi tre elementi sempre presenti e ben miscelati.
Bella poi l'interpretazione del mondo dei pirati, i sogni, la ricerca di avventure.
Unico difetto la presenza di archi narrativi filler, ma anchessi sono di buon livello e comunque a bilanciare questo punto, c'è il fatto che Oda sta riuscendo nell'impresa di migliorare continuamente la trama come una spirale verso l'alto. Davvero molto bello!!!
One Piece e un anime incredibilmente ricco e completo in grado di catturare l'attenzione di tutti gli appassionati di anime e manga,sia perché molto divertente sia per i combattimenti spettacolari e adrenalinici. A mio parere e uno dei più belli anime mai creati (nonchè il mio secondo preferito). La storia parla di Rufy un ragazzo che da piccolo a inconsapevolmente mangiato un frutto del diavolo (frutti misteriosi che chiunque li mangi acquisisce incredibili capacita ma, non è più in grado di nuotare) precisamente il frutto gomu gomu (gomma gomma) diventando così di gomma, ma perdendo per sempre la capacita di nuotare. Rufy dopo l'incontro con Shank (uno dei più grandi pirati) gli promette di diventare il rè dei pirati e di trovare il tesoro di Gol D.Roger (il re dei pirati che prima di essere giustiziato dice dove si trova il suo immenso tesoro dando inizio all'era della pirateria).
La prima cosa da considerare di One Piece è che è un anime luuuungo. Io personalmente penso che non finirà prima dei 600-700 episodi (molti di più secondo altri). I disegni sono ben fatti e migliorano andando avanti, le musiche molto belle. Nonostante la lunghezza non stanca (contribuiscono storia, battaglie e umorismo) ma al contrario appassiona e si ci chiede cosa succederà dopo. La cosa che più mi piace è la follia del cartone (in pratica è l'anime più divertente che esista secondo la mia opinione). In più si cresce con i personaggi, si impara a conoscerli e ad amarli.
Non do un 10 per due motivi. La presenza di filler (anche se bassa rispetto ad altri) che ho sempre odiato e il fatto che i combattimenti siano sempre spezzettati in intervalli di due tre minuti (cosa sempreeee odiata).
Consiglio di vederlo alle persone che hanno tempo da perdere e non nella versione italiana (sarebbe meglio in jap subbato in italiano)
Non do un 10 per due motivi. La presenza di filler (anche se bassa rispetto ad altri) che ho sempre odiato e il fatto che i combattimenti siano sempre spezzettati in intervalli di due tre minuti (cosa sempreeee odiata).
Consiglio di vederlo alle persone che hanno tempo da perdere e non nella versione italiana (sarebbe meglio in jap subbato in italiano)
One Piece tratta la storia di Rufy (Rubber nell'anime italiano) e delle sue avventure lungo la rotta del grande blu, attraverso incontri e scontri con i più diversi personaggi, in un mondo atemporale abitato da animali parlanti, umani mezzi uomini e mezzi animali, persone perfettamente normali...Rufy costituisce un piccolo equipaggio per realizzare il suo sogno di diventare re dei pirati!! Sulla trama non mi dilungo, è divertente, appassionante (pur con momenti di maggiore o minore coinvolgimento) e andando avanti si fa sempre più avvincente. Peccato che le uscite in italiano si siano fermate alla fine dell'isola nel cielo, perchè? Perchè il bello, manga alla mano, viene proprio dopo!! L'anime quindi riflette abbastanza bene il manga, pur con la presenza di qualche episodio filler, anche se in numero molto minore rispetto ad altre serie lunghe (vedi Naruto), si lascia vedere piacevolmente: se vi piace il manga, l'anime viene di conseguenza. Dò 8 anche se l'adattamento italiano poteva essere più aderente all'originale, ma per le serie tv che passano su mediaset si è visto di peggio. Le musiche sono carine, alcune molto belle, mentre la realizzazione grafica complessiva è buona visto soprattutto la lunghezza della serie (poi se non vi piace lo stile di Oda è un altro paio di maniche) con colori molto vivi che colpiscono e affascinano sin da subito! Speriamo solo di vedere in italiano anche il seguito! Altrimenti guardatevi i sub!