Genshiken 2
Siccome il titolo non lascia adito a possibili fraintendimenti, non staremo a ripetere qui quanto detto per il prequel, ma passeremo piuttosto a porre in evidenza le novità rispetto ad esso.
"Genshiken 2" si innesta su quanto era stato aggiunto alla prima serie dai 3 OVA (che si possono considerare veri e propri episodi aggiuntivi, sebbene formalmente siano a parte), soprattutto per quanto riguarda alcuni nuovi personaggi che qui avranno un ruolo più importante, in particolare Ogiue, la cui presenza a mio avviso contribuisce non poco ad aumentare lo spessore dell'opera in generale, che già di suo è notevolmente più "seria" del prequel.
Vediamo dunque che voti assegnare.
Trama: in 12 episodi si protende su più anni, e ci consente di seguire quindi i protagonisti nelle varie fasi della loro vita universitaria e della transizione verso il mondo del lavoro. In mezzo alle risate, che comunque non mancano mai, assistiamo dunque alla crescita dei personaggi, sia singolarmente presi, sia per quanto concerne i loro rapporti reciproci, cosa che ho molto apprezzato, e che, unita al fatto che il tutto si mantiene sui binari del realismo complessivo della storia, mi porta a valutare ottimamente "Genshiken 2" sotto questo profilo. 10.
Finale: in un certo senso, anche se può non accontentare molti, potremmo dire che è il finale che più si addice a questo genere di storie. Non dico di più per non spoilerare. Non è un qualcosa di sorprendente, ma è coerente con tutto il resto, il che è molto importante, per cui do un 8 su questo punto.
Personaggi: come già detto, troviamo, oltre ai personaggi della prima serie, delle aggiunte, una delle quali, Ogiue, aggiunge a mio avviso molto valore alla storia (mentre Kuchiki mi ha convinto/divertito molto meno). Vedere poi i nostri "eroi" dover uscire dal guscio del loro mondo, per affrontare la vita reale, è a mio avviso utile per riflettere anche su noi stessi, specie se ci si prefigura una situazione in qualche maniera analoga. Assegno un 9 su questo punto.
Grafica: l'ho trovato un po' più curato del predecessore, anche se a mio avviso c'è un utilizzo un po' eccessivo di scene "deformate" (per esempio quando uno dei personaggi si infuria). Nel complesso do un 7,5.
Sonoro: entrambe le sigle mi sono piaciute molto, sicuramente di più di quelle precedenti, e questo secondo me vale un 9 abbondante.
Tirando le somme, assegno un 9 a questa seconda serie. Un punto in più di "Genshiken" dunque. Un buon segno quando le cose vanno di bene in meglio, no? ;)
"Genshiken 2" si innesta su quanto era stato aggiunto alla prima serie dai 3 OVA (che si possono considerare veri e propri episodi aggiuntivi, sebbene formalmente siano a parte), soprattutto per quanto riguarda alcuni nuovi personaggi che qui avranno un ruolo più importante, in particolare Ogiue, la cui presenza a mio avviso contribuisce non poco ad aumentare lo spessore dell'opera in generale, che già di suo è notevolmente più "seria" del prequel.
Vediamo dunque che voti assegnare.
Trama: in 12 episodi si protende su più anni, e ci consente di seguire quindi i protagonisti nelle varie fasi della loro vita universitaria e della transizione verso il mondo del lavoro. In mezzo alle risate, che comunque non mancano mai, assistiamo dunque alla crescita dei personaggi, sia singolarmente presi, sia per quanto concerne i loro rapporti reciproci, cosa che ho molto apprezzato, e che, unita al fatto che il tutto si mantiene sui binari del realismo complessivo della storia, mi porta a valutare ottimamente "Genshiken 2" sotto questo profilo. 10.
Finale: in un certo senso, anche se può non accontentare molti, potremmo dire che è il finale che più si addice a questo genere di storie. Non dico di più per non spoilerare. Non è un qualcosa di sorprendente, ma è coerente con tutto il resto, il che è molto importante, per cui do un 8 su questo punto.
Personaggi: come già detto, troviamo, oltre ai personaggi della prima serie, delle aggiunte, una delle quali, Ogiue, aggiunge a mio avviso molto valore alla storia (mentre Kuchiki mi ha convinto/divertito molto meno). Vedere poi i nostri "eroi" dover uscire dal guscio del loro mondo, per affrontare la vita reale, è a mio avviso utile per riflettere anche su noi stessi, specie se ci si prefigura una situazione in qualche maniera analoga. Assegno un 9 su questo punto.
Grafica: l'ho trovato un po' più curato del predecessore, anche se a mio avviso c'è un utilizzo un po' eccessivo di scene "deformate" (per esempio quando uno dei personaggi si infuria). Nel complesso do un 7,5.
Sonoro: entrambe le sigle mi sono piaciute molto, sicuramente di più di quelle precedenti, e questo secondo me vale un 9 abbondante.
Tirando le somme, assegno un 9 a questa seconda serie. Un punto in più di "Genshiken" dunque. Un buon segno quando le cose vanno di bene in meglio, no? ;)
Seguito della prima stagione di Genshiken (ma và!?).
La serie continua a raccontare la storia di un gruppo di otaku che forma un club universitario che si occupa di arti visive... appunto di anime e manga. Rispetto alla prima serie, sbocciano nuovi amori e compaiono nuovi personaggi, e i nerd giapponesi iniziano a fare i conti con il loro futuro e l'impossibilità di vivere solo di lovegame e storie virtuali... o forse no?
Come nella prima stagione, si gioca sui grotteschi e patetici personaggi e sulle situazioni in cui si cacciano, ma sempre restando con i piedi per terra, cioè narrando una storia tutto sommato realistica, e forse proprio per questo ancora più tragicomica.
La serie continua a raccontare la storia di un gruppo di otaku che forma un club universitario che si occupa di arti visive... appunto di anime e manga. Rispetto alla prima serie, sbocciano nuovi amori e compaiono nuovi personaggi, e i nerd giapponesi iniziano a fare i conti con il loro futuro e l'impossibilità di vivere solo di lovegame e storie virtuali... o forse no?
Come nella prima stagione, si gioca sui grotteschi e patetici personaggi e sulle situazioni in cui si cacciano, ma sempre restando con i piedi per terra, cioè narrando una storia tutto sommato realistica, e forse proprio per questo ancora più tragicomica.