W Wish
È raro imbattersi in adattamenti di visual novel la cui componente principale non è la scelta di un partner, bensì la ricerca della verità sulla propria famiglia e sul proprio passato. "W Wish" è uno di questi rari casi di adattamento.
"W Wish" è un'opera della stagione autunnale 2004 composta da tredici episodi di durata di quindici minuti circa. L'opera trae origine dall'omonima visual novel dello stesso anno.
Trama: Junna e Senna sono fratelli gemelli rimasti orfani a causa di un incidente stradale che uccise entrambi i genitori. Cresciuti in solitudine, la sorella ha sviluppato un attaccamento morboso nei confronti del fratello e vorrebbe vivere "solamente insieme a lui". Dall'epoca dell'incidente Junna soffre della perdita di memoria e soffre di violenti attacchi di emicrania ogniqualvolta tenta di ricordarsi del passato. Nonostante tutto, la vita scolastica è piacevole. Le cose cambieranno con l'arrivo di Haruhi, una ragazza che si dichiara "sorella" di Junna, suscitando le ire di Senna. Sarà vero ciò che afferma Haruhi? E Junna riacquisirà mai i suoi ricordi?
Grafica: l'opera è del 2004 e si porta dietro tutti i limiti tecnologici dell'epoca. Le ambientazioni sono discretamente gradevoli, sebbene il grado di dettaglio non sia eccelso. Un po' scattose (a volte) certe animazioni, migliori quando sono presenti le scene sovrannaturali. Character design carino e fedele alla visual novel.
Sonoro: carino. L'opening è piuttosto ben realizzata e risulta orecchiabile nel suo complesso. L'ending è molto carina. Piacevoli le OST, seppure non siano nulla d'eccezionale. Effetti sonori carini e gradevoli. Doppiaggio non soddisfacente.
Personaggi: da una visual novel di vecchio tipo non ci si può aspettare chissà che cosa. E i personaggi di "W Wish" non fanno eccezione. La caratterizzazione è ben strutturata, seppure si tratti di personaggi più che consueti. Nulla di trascendentale a livello psicologico, anche se non sono malvagie le riflessioni. Il fattore evolutivo è ben presente. L'interazione s'attesta su livelli accettabili.
Sceneggiatura: l'opera prosegue per tredici episodi con una gestione temporale un po' frammentaria (spesso non si capisce il nesso tra un episodio e l'altro, si tende a saltare di palo in frasca), i flashback non mancano. Spesso il ritmo è lento, anche tenendo conto della brevità degli episodi; a causa di questo i primi nove episodi non convincono appieno. Non esistono scene d'azione, anche se qualche evento sovrannaturale si verifica. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi non sono nulla d'eccezionale.
Finale: il finale non è malvagio. L'opera si conclude piuttosto bene, considerando com'era partita. Un finale leggermente buonista, ma appropriato, completo e conclusivo, in grado di risollevare l'opera.
In sintesi, "W Wish" è, al netto dei difetti, un prodotto che si salva dalla mediocrità e ottiene la sufficienza. L'opera ha i suoi pregi e, sebbene i primi nove episodi non siano assolutamente nulla di che, riesce a ingranare e a proporre una bella storia. Consigliata agli amanti delle trasposizioni delle visual novel, a chi desidera un sentimentale senza sfociare nell'harem e agli amanti delle serie a lieto fine.
"W Wish" è un'opera della stagione autunnale 2004 composta da tredici episodi di durata di quindici minuti circa. L'opera trae origine dall'omonima visual novel dello stesso anno.
Trama: Junna e Senna sono fratelli gemelli rimasti orfani a causa di un incidente stradale che uccise entrambi i genitori. Cresciuti in solitudine, la sorella ha sviluppato un attaccamento morboso nei confronti del fratello e vorrebbe vivere "solamente insieme a lui". Dall'epoca dell'incidente Junna soffre della perdita di memoria e soffre di violenti attacchi di emicrania ogniqualvolta tenta di ricordarsi del passato. Nonostante tutto, la vita scolastica è piacevole. Le cose cambieranno con l'arrivo di Haruhi, una ragazza che si dichiara "sorella" di Junna, suscitando le ire di Senna. Sarà vero ciò che afferma Haruhi? E Junna riacquisirà mai i suoi ricordi?
Grafica: l'opera è del 2004 e si porta dietro tutti i limiti tecnologici dell'epoca. Le ambientazioni sono discretamente gradevoli, sebbene il grado di dettaglio non sia eccelso. Un po' scattose (a volte) certe animazioni, migliori quando sono presenti le scene sovrannaturali. Character design carino e fedele alla visual novel.
Sonoro: carino. L'opening è piuttosto ben realizzata e risulta orecchiabile nel suo complesso. L'ending è molto carina. Piacevoli le OST, seppure non siano nulla d'eccezionale. Effetti sonori carini e gradevoli. Doppiaggio non soddisfacente.
Personaggi: da una visual novel di vecchio tipo non ci si può aspettare chissà che cosa. E i personaggi di "W Wish" non fanno eccezione. La caratterizzazione è ben strutturata, seppure si tratti di personaggi più che consueti. Nulla di trascendentale a livello psicologico, anche se non sono malvagie le riflessioni. Il fattore evolutivo è ben presente. L'interazione s'attesta su livelli accettabili.
Sceneggiatura: l'opera prosegue per tredici episodi con una gestione temporale un po' frammentaria (spesso non si capisce il nesso tra un episodio e l'altro, si tende a saltare di palo in frasca), i flashback non mancano. Spesso il ritmo è lento, anche tenendo conto della brevità degli episodi; a causa di questo i primi nove episodi non convincono appieno. Non esistono scene d'azione, anche se qualche evento sovrannaturale si verifica. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi non sono nulla d'eccezionale.
Finale: il finale non è malvagio. L'opera si conclude piuttosto bene, considerando com'era partita. Un finale leggermente buonista, ma appropriato, completo e conclusivo, in grado di risollevare l'opera.
In sintesi, "W Wish" è, al netto dei difetti, un prodotto che si salva dalla mediocrità e ottiene la sufficienza. L'opera ha i suoi pregi e, sebbene i primi nove episodi non siano assolutamente nulla di che, riesce a ingranare e a proporre una bella storia. Consigliata agli amanti delle trasposizioni delle visual novel, a chi desidera un sentimentale senza sfociare nell'harem e agli amanti delle serie a lieto fine.
Wish, desiderio, ognuno di noi ha dei desideri e per quanto buoni essi possano essere, realizzandoli, a volte può portare a delle conseguenze. Un desiderio a costo di una vita, anzi, di una famiglia intera.
È proprio di desideri che si parla in questo breve anime, di solo 13 puntate dalla durata di 13 minuti circa, comprese le sigle di apertura e chiusura.
Il protagonista è Junna, un semplice studente con un'adorabile sorella gemella, Senna, e un'amica d'infanzia, molto carina ed esuberante. Junna, però, è tormentato da strani sogni legati a un incidente che fece da bambino, nel quale perse i genitori, ma del quale non si ricorda niente.
Gli sono rimasti solo quei sogni e flashback che ogni tanto compaiono seguiti da un terribile mal di testa o addirittura uno svenimento.
Un giorno, il ragazzo ritrova un vecchio orologio antico, che i suoi genitori, archeologi in vita, avevano portato alla luce in seguito a dei scavi. Da questo momento i sogni si fanno più chiari, scopre che il mondo che sta vivendo è la conseguenza dei suoi sogni da bambino e che dovrà essere messo davanti a delle scelte, altrimenti...
La storia è molto semplice, e solo verso il 9 episodio diventa abbastanza interessante. Se fosse stato ben sviluppato, di sicuro poteva diventare un bellissimo anime. I disegni meritano davvero ogni apprezzamento: sono in stile "puccioso": occhi grandi, nasini piccoli e vocine mielose. Molto belle sono anche le divise scolastiche delle ragazze.
Consiglio questo anime alle ragazze romantiche e amanti di ogni cosa "kawaii".
È proprio di desideri che si parla in questo breve anime, di solo 13 puntate dalla durata di 13 minuti circa, comprese le sigle di apertura e chiusura.
Il protagonista è Junna, un semplice studente con un'adorabile sorella gemella, Senna, e un'amica d'infanzia, molto carina ed esuberante. Junna, però, è tormentato da strani sogni legati a un incidente che fece da bambino, nel quale perse i genitori, ma del quale non si ricorda niente.
Gli sono rimasti solo quei sogni e flashback che ogni tanto compaiono seguiti da un terribile mal di testa o addirittura uno svenimento.
Un giorno, il ragazzo ritrova un vecchio orologio antico, che i suoi genitori, archeologi in vita, avevano portato alla luce in seguito a dei scavi. Da questo momento i sogni si fanno più chiari, scopre che il mondo che sta vivendo è la conseguenza dei suoi sogni da bambino e che dovrà essere messo davanti a delle scelte, altrimenti...
La storia è molto semplice, e solo verso il 9 episodio diventa abbastanza interessante. Se fosse stato ben sviluppato, di sicuro poteva diventare un bellissimo anime. I disegni meritano davvero ogni apprezzamento: sono in stile "puccioso": occhi grandi, nasini piccoli e vocine mielose. Molto belle sono anche le divise scolastiche delle ragazze.
Consiglio questo anime alle ragazze romantiche e amanti di ogni cosa "kawaii".