Kimi ga Nozomu Eien: Next Season
"L'eternità che desideri - stagione successiva": coloro che hanno visto (e apprezzato) i quattordici episodi della prima serie possono facilmente intuire che i quattro episodi costituiscono uno scenario non successivo ma alternativo alla storia narrata nella serie precedente. Mettendo i quattro episodi della serie in recensione in coda a quelli della serie precedente, si potrebbe pensare in termini di paragone al celeberrimo film "Sliding Doors".
Tuttavia, vedere "Next Season" dopo la serie precedente consente di intuire come questo OAV sia stato costruito come contentino per chi fosse rimasto deluso dal finale sentimentale della prima serie.
L'anime del 2001, sebbene non lo ritenga un masterpiece assoluto, mi ha favorevolmente impressionato per la caratura dei contenuti e per il significato di fondo che a me non è sembrato centrato solo ed esclusivamente sul tema sentimentale, quanto su quello per cui le scelte di vita possano determinare delle situazioni di cui poi si possa provare rimorso e profondi sensi di colpa.
E "L'eternità che desideri" su questo aveva fatto pienamente "centro", proprio per il finale malinconico e triste sulla fine del rapporto di amicizia formatosi ai tempi delle superiori tra Takayuki, Mitsuki, Haruka e Shinji, e sul rimpianto delle scelte operate dai personaggi a causa delle quali non si potrà più tornare indietro.
Una serie cupa, realistica, in un crescendo di angoscia, incomprensioni, incapacità di comprendere sé stessi e gli altri, in cui i protagonisti Takayuki e Mitsuki non riescono ad emergere dal profondo senso di colpa nutrito nei confronti dell'amica Haruka.
"Next Season" prova a riprendere lo stesso concetto sviluppandolo dal punto di vista di Haruka e della sua paura di non essere all'altezza di Takayuki, per il tempo trascorso in stato di incoscienza da un lato e per il dolore e i grandi sacrifici che lui ha fatto per lei durante il coma e poi successivamente al risveglio, per pensare a un futuro assieme.
Senso di colpa "risibile" che, unitamente al finale sdolcinato ed evocativo (ricomporre la coppia e re-iniziare da dove la storia si era interrotta per Haruka), rendono questa serie composta da quattro episodi una classica romcom come altre, con l'aggravante dello stravolgimento del carattere dei protagonisti della prima serie, che non sembrano lontanamente assomigliare alla loro versione prima serie.
Le differenze sono evidenti per Takayuki e Mitsuki: diametralmente opposti ai sé stessi precedenti e molto meno attraenti come tridimensionalità e realismo. Takeyuki sembra aver raggiunto un equilibrio e una determinazione che nella prima non era lontanamente immaginabile. Mitsuki si mette tranquillamente la storia alle spalle, dopo averci investito tutta sé stessa (sacrificando le sue ambizioni sportive), per re-iniziare una nuova vita lontano dai luoghi dove ha vissuto. Ma anche Haruka sembra molto più forte e meno insicura della versione uno, dimostrando di perdere quell'approccio un po' infantile, ingenuo e candido che la contraddistingueva nella prima serie.
Così, "L'eternità che desideri" ha perso ogni venatura drammatica e seinen della prima serie, per virare verso la classica commedia sentimentale in cui gli errori vengono tutti perdonati e superati, e si giunge al solito finale in cui il destino sembra essere riuscito a riparare e restituire ciò che aveva inopinatamente tolto alla coppia Takeyuki-Haruka.
Sebbene questi quattro episodi presentino un comparto tecnico un po' più curato e dettagliato della prima serie, posso solo ammettere che la visione della "Next Season" mi ha permesso di apprezzare ancor più la prima serie, e ritenere "Next Season" un capitolo tutto sommato trascurabile.
Se "le lacrime sono alimentate dal pozzo dei desideri che non si avverano" (G. Marocco), questa serie "Next Season" è solo un tentativo di inaridire quanto di buono ho potuto apprezzare dalla serie precedente.
Tuttavia, vedere "Next Season" dopo la serie precedente consente di intuire come questo OAV sia stato costruito come contentino per chi fosse rimasto deluso dal finale sentimentale della prima serie.
L'anime del 2001, sebbene non lo ritenga un masterpiece assoluto, mi ha favorevolmente impressionato per la caratura dei contenuti e per il significato di fondo che a me non è sembrato centrato solo ed esclusivamente sul tema sentimentale, quanto su quello per cui le scelte di vita possano determinare delle situazioni di cui poi si possa provare rimorso e profondi sensi di colpa.
E "L'eternità che desideri" su questo aveva fatto pienamente "centro", proprio per il finale malinconico e triste sulla fine del rapporto di amicizia formatosi ai tempi delle superiori tra Takayuki, Mitsuki, Haruka e Shinji, e sul rimpianto delle scelte operate dai personaggi a causa delle quali non si potrà più tornare indietro.
Una serie cupa, realistica, in un crescendo di angoscia, incomprensioni, incapacità di comprendere sé stessi e gli altri, in cui i protagonisti Takayuki e Mitsuki non riescono ad emergere dal profondo senso di colpa nutrito nei confronti dell'amica Haruka.
"Next Season" prova a riprendere lo stesso concetto sviluppandolo dal punto di vista di Haruka e della sua paura di non essere all'altezza di Takayuki, per il tempo trascorso in stato di incoscienza da un lato e per il dolore e i grandi sacrifici che lui ha fatto per lei durante il coma e poi successivamente al risveglio, per pensare a un futuro assieme.
Senso di colpa "risibile" che, unitamente al finale sdolcinato ed evocativo (ricomporre la coppia e re-iniziare da dove la storia si era interrotta per Haruka), rendono questa serie composta da quattro episodi una classica romcom come altre, con l'aggravante dello stravolgimento del carattere dei protagonisti della prima serie, che non sembrano lontanamente assomigliare alla loro versione prima serie.
Le differenze sono evidenti per Takayuki e Mitsuki: diametralmente opposti ai sé stessi precedenti e molto meno attraenti come tridimensionalità e realismo. Takeyuki sembra aver raggiunto un equilibrio e una determinazione che nella prima non era lontanamente immaginabile. Mitsuki si mette tranquillamente la storia alle spalle, dopo averci investito tutta sé stessa (sacrificando le sue ambizioni sportive), per re-iniziare una nuova vita lontano dai luoghi dove ha vissuto. Ma anche Haruka sembra molto più forte e meno insicura della versione uno, dimostrando di perdere quell'approccio un po' infantile, ingenuo e candido che la contraddistingueva nella prima serie.
Così, "L'eternità che desideri" ha perso ogni venatura drammatica e seinen della prima serie, per virare verso la classica commedia sentimentale in cui gli errori vengono tutti perdonati e superati, e si giunge al solito finale in cui il destino sembra essere riuscito a riparare e restituire ciò che aveva inopinatamente tolto alla coppia Takeyuki-Haruka.
Sebbene questi quattro episodi presentino un comparto tecnico un po' più curato e dettagliato della prima serie, posso solo ammettere che la visione della "Next Season" mi ha permesso di apprezzare ancor più la prima serie, e ritenere "Next Season" un capitolo tutto sommato trascurabile.
Se "le lacrime sono alimentate dal pozzo dei desideri che non si avverano" (G. Marocco), questa serie "Next Season" è solo un tentativo di inaridire quanto di buono ho potuto apprezzare dalla serie precedente.
"Kimi ga Nozomu Eien: Next Season" è una serie composta da quattro episodi, di genere romantico, ed è la seconda stagione di "Kimi ga Nozomu Eien", da cui non erediterà il genere drammatico, avendo tinte narrative ben più da commedia romantica.
Nonostante il titolo, che definirei fuorviante, tali episodi sono da considerarsi un "what if", dislocati temporalmente immediatamente dopo il termine della stagione precedente.
Inoltre, malgrado il titolo ondivago, teoricamente si potrebbe fruire di tale opera anche senza aver visionato la precedente, riuscendo in quattro episodi a dare un recap degli avvenimenti passati, apportando e riportando solamente degli stralci utili per permettere di tirare le fila dell'intera narrazione, nella maniera più coerente possibile, per raggiungere l'intento finale della serie in questione.
Nonostante ci sia la possibilità di farlo, sconsiglio di vederla in maniera "stand alone", perché si perderebbe gran parte della caratterizzazione nativa della precedente serie, fattore senza il quale alcuni avvenimenti e personaggi potrebbero risultare distorti, rispetto alle intenzioni di taluni personaggi.
Nonostante la trama possa essere basilarmente un prosieguo degli avvenimenti della precedente, le basi di fondo sono diametralmente opposte, essendo che la scelta del protagonista, riguardo al proprio amore, sarà all'antitesi della precedente.
Lo sviluppo, essendo condensato in soli quatto episodi, in cui sarà presente un recap, non permetterà un approfondimento totale delle scelte e degli avvenimenti che saranno presentati su schermo, cercando inoltre di dare spazio alle varie parti in causa.
Fortunatamente, la tematica di fondo, per quanto mi riguarda, risulterà abbastanza interessante, trovandola veritiera e lampante nell'innesto narrativo della serie, quel problema di fondo che non era stato ben approfondito e anzi solamente parzialmente lambito, cioè la codipendenza fra i vari personaggi, e di come ognuno di essi prenda strade diverse, cercando di superarla o accettarla, per portare avanti la propria vita.
I personaggi, nonostante siano i medesimi, nominalmente, caratterialmente risulteranno abbastanza dissonanti rispetto alla precedente serie. Sarà per diversi avvenimenti, non mostrati a schermo, ma dati per scontati, per chi avrà eventualmente visionato l'opera originale, oppure per fini di trama, ma tale evoluzione, o meglio involuzione, dei personaggi rafforza l'idea di essere di fronte a un prodotto staccato, e a sé, rispetto alla precedente serie. Ribadisco che la durata effimera non aiuterà a far sviluppare appieno i vari comprimari, dando lo spazio necessario per poter dire la loro solo ai due personaggi principali, e alla sorella della protagonista, lasciano nel limbo il resto del cast, che già in precedenza non era totalmente sviluppato, ma almeno aveva ben più spazio rispetto a qualche fotogramma su schermo, e che sarà solamente utilizzato come espediente, per permettere di sviluppare ulteriormente il punto di vista dei precedenti tre personaggi principali.
Tale scelta credo che sia stata fatta per dare un contentino a chi nell'opera nativa voleva vedere su schermo l'evolversi delle route delle due sorelle, fattore che ha generato perlopiù confusione, essendo che spesso le due narrazioni si ruberanno spazio a vicenda, non permettendo di svilupparsi egregiamente a nessuna delle due. Però ritengo apprezzabili molti rimandi a scene e passaggi visti nella precedente serie, che daranno nuova linfa a entrambe le narrazioni.
L'aspetto grafico sarà più curato, denotando un miglioramento nell'attenzione della fisiognomica dei personaggi, con le loro espressioni e movenze; il character design sarà totalmente rispettato, per tutti i personaggi, tranne per il protagonista principale, che risulterà abbastanza stravolto, con una capigliatura diversa, un colorito dei capelli e la carnagione diversi, e anche un vestiario diverso, che, unito alla caratterizzazione divergente, ai miei occhi risulta un personaggio quasi totalmente nuovo, se non fosse per l'ambientazione, che gli permette di rimanere ancorato al suo ruolo.
Per l'aspetto sonoro, non c'è molto da dire: orecchiabili le sigle, ma si perde gran parte della coralità delle OST e dei vari effetti, che ricalcavano varie situazioni più d'impatto nella serie.
Tirando le somme, se si prende questa serie come un prodotto singolo, sicuramente si dovrebbe giudicarla in maniera ben più negativa, perdendo quel quid in più che davano i drammi e gli struggimenti emotivi dei nostri comprimari, ma portandosi dietro tutto il carico emotivo della precedente stagione, e vedendolo come un corpus unicum, quindi un'unica grande serie da sedici episodi, e che con questi quattro episodi si implementa e sviluppa il tema di fondo della precedente narrativa, si può chiudere qualche occhio, e prenderla per quello che è, un blando e semplice "what if".
Nonostante il titolo, che definirei fuorviante, tali episodi sono da considerarsi un "what if", dislocati temporalmente immediatamente dopo il termine della stagione precedente.
Inoltre, malgrado il titolo ondivago, teoricamente si potrebbe fruire di tale opera anche senza aver visionato la precedente, riuscendo in quattro episodi a dare un recap degli avvenimenti passati, apportando e riportando solamente degli stralci utili per permettere di tirare le fila dell'intera narrazione, nella maniera più coerente possibile, per raggiungere l'intento finale della serie in questione.
Nonostante ci sia la possibilità di farlo, sconsiglio di vederla in maniera "stand alone", perché si perderebbe gran parte della caratterizzazione nativa della precedente serie, fattore senza il quale alcuni avvenimenti e personaggi potrebbero risultare distorti, rispetto alle intenzioni di taluni personaggi.
Nonostante la trama possa essere basilarmente un prosieguo degli avvenimenti della precedente, le basi di fondo sono diametralmente opposte, essendo che la scelta del protagonista, riguardo al proprio amore, sarà all'antitesi della precedente.
Lo sviluppo, essendo condensato in soli quatto episodi, in cui sarà presente un recap, non permetterà un approfondimento totale delle scelte e degli avvenimenti che saranno presentati su schermo, cercando inoltre di dare spazio alle varie parti in causa.
Fortunatamente, la tematica di fondo, per quanto mi riguarda, risulterà abbastanza interessante, trovandola veritiera e lampante nell'innesto narrativo della serie, quel problema di fondo che non era stato ben approfondito e anzi solamente parzialmente lambito, cioè la codipendenza fra i vari personaggi, e di come ognuno di essi prenda strade diverse, cercando di superarla o accettarla, per portare avanti la propria vita.
I personaggi, nonostante siano i medesimi, nominalmente, caratterialmente risulteranno abbastanza dissonanti rispetto alla precedente serie. Sarà per diversi avvenimenti, non mostrati a schermo, ma dati per scontati, per chi avrà eventualmente visionato l'opera originale, oppure per fini di trama, ma tale evoluzione, o meglio involuzione, dei personaggi rafforza l'idea di essere di fronte a un prodotto staccato, e a sé, rispetto alla precedente serie. Ribadisco che la durata effimera non aiuterà a far sviluppare appieno i vari comprimari, dando lo spazio necessario per poter dire la loro solo ai due personaggi principali, e alla sorella della protagonista, lasciano nel limbo il resto del cast, che già in precedenza non era totalmente sviluppato, ma almeno aveva ben più spazio rispetto a qualche fotogramma su schermo, e che sarà solamente utilizzato come espediente, per permettere di sviluppare ulteriormente il punto di vista dei precedenti tre personaggi principali.
Tale scelta credo che sia stata fatta per dare un contentino a chi nell'opera nativa voleva vedere su schermo l'evolversi delle route delle due sorelle, fattore che ha generato perlopiù confusione, essendo che spesso le due narrazioni si ruberanno spazio a vicenda, non permettendo di svilupparsi egregiamente a nessuna delle due. Però ritengo apprezzabili molti rimandi a scene e passaggi visti nella precedente serie, che daranno nuova linfa a entrambe le narrazioni.
L'aspetto grafico sarà più curato, denotando un miglioramento nell'attenzione della fisiognomica dei personaggi, con le loro espressioni e movenze; il character design sarà totalmente rispettato, per tutti i personaggi, tranne per il protagonista principale, che risulterà abbastanza stravolto, con una capigliatura diversa, un colorito dei capelli e la carnagione diversi, e anche un vestiario diverso, che, unito alla caratterizzazione divergente, ai miei occhi risulta un personaggio quasi totalmente nuovo, se non fosse per l'ambientazione, che gli permette di rimanere ancorato al suo ruolo.
Per l'aspetto sonoro, non c'è molto da dire: orecchiabili le sigle, ma si perde gran parte della coralità delle OST e dei vari effetti, che ricalcavano varie situazioni più d'impatto nella serie.
Tirando le somme, se si prende questa serie come un prodotto singolo, sicuramente si dovrebbe giudicarla in maniera ben più negativa, perdendo quel quid in più che davano i drammi e gli struggimenti emotivi dei nostri comprimari, ma portandosi dietro tutto il carico emotivo della precedente stagione, e vedendolo come un corpus unicum, quindi un'unica grande serie da sedici episodi, e che con questi quattro episodi si implementa e sviluppa il tema di fondo della precedente narrativa, si può chiudere qualche occhio, e prenderla per quello che è, un blando e semplice "what if".
“Kimi ga Nozomu Eien: Next Season” è una serie OVA di quattro episodi realizzata nel 2007 dallo studio Brain’s Base. L’anime è diretto da Hideki Takayama e rappresenta una versione alternativa dell’opera del 2003: invece di scegliere Mitsuki, infatti, il protagonista Takayuki decide di passare il resto della sua vita accanto ad Haruka.
Partiamo del presupposto che quest’anime non aveva alcun motivo di esistere. Sin dai primi episodi di “Kimi ga Nozomu Eien”, infatti, era già chiaro chi fosse l’anima gemella di Takayuki: decidere di creare una serie in cui il ragazzo compie una scelta diversa, dunque, è un mero ed evidente espediente per dare un contentino a tutti quei fan che tifavano per l’eroina dai capelli castani.
Avrei potuto accettare di buon grado questo prodotto, se almeno ci avessero fornito validi motivi alla diversa decisione presa dal protagonista, ma con mio grande rammarico tutto ciò non accade. E allora di cosa si tratta in questi quattro episodi? Ecco qui l’altro problema: nell’OAV non succede praticamente niente. O meglio, qualcosa accade, ma si rivela completamente inutile o già visto. Ad esempio, si fa un bel riassunto di quello a cui avevamo già assistito o ci si perde in lunghi discorsi che alla fine non portano da nessuna parte.
I personaggi non subiscono alcuna evoluzione, o meglio sembra che compiano qualche passo indietro, viste le decisioni senza senso che prendono e le incomprensioni che tra essi si verificano. A dire la verità, sembra che i personaggi secondari, come Akane o sua madre, abbiano molto più carattere di quelli principali: Shinji e Mitsuki quasi non sono pervenuti, mentre Haruka e Takayuki si comportano alla stregua di due amebe.
Unica nota positiva è rappresentata dal comparto visivo. Ho infatti apprezzato il nuovo character design, più pulito e dettagliato, e la colorazione dei capelli. Disegni e animazioni si rivelano un filino superiori a quelli dell’anime del 2003, ma le sbavature sono spesso presenti. OST e sigle orecchiabili ma non eccezionali.
In conclusione, considero “Kimi ga Nozomu Eien: Next Season” una grande perdita di tempo e denaro. Non aggiunge alcun valore alla serie di appartenenza, e anzi le toglie uno dei suoi punti di forza (ovvero il finale). Meglio far finta che non esista.
Partiamo del presupposto che quest’anime non aveva alcun motivo di esistere. Sin dai primi episodi di “Kimi ga Nozomu Eien”, infatti, era già chiaro chi fosse l’anima gemella di Takayuki: decidere di creare una serie in cui il ragazzo compie una scelta diversa, dunque, è un mero ed evidente espediente per dare un contentino a tutti quei fan che tifavano per l’eroina dai capelli castani.
Avrei potuto accettare di buon grado questo prodotto, se almeno ci avessero fornito validi motivi alla diversa decisione presa dal protagonista, ma con mio grande rammarico tutto ciò non accade. E allora di cosa si tratta in questi quattro episodi? Ecco qui l’altro problema: nell’OAV non succede praticamente niente. O meglio, qualcosa accade, ma si rivela completamente inutile o già visto. Ad esempio, si fa un bel riassunto di quello a cui avevamo già assistito o ci si perde in lunghi discorsi che alla fine non portano da nessuna parte.
I personaggi non subiscono alcuna evoluzione, o meglio sembra che compiano qualche passo indietro, viste le decisioni senza senso che prendono e le incomprensioni che tra essi si verificano. A dire la verità, sembra che i personaggi secondari, come Akane o sua madre, abbiano molto più carattere di quelli principali: Shinji e Mitsuki quasi non sono pervenuti, mentre Haruka e Takayuki si comportano alla stregua di due amebe.
Unica nota positiva è rappresentata dal comparto visivo. Ho infatti apprezzato il nuovo character design, più pulito e dettagliato, e la colorazione dei capelli. Disegni e animazioni si rivelano un filino superiori a quelli dell’anime del 2003, ma le sbavature sono spesso presenti. OST e sigle orecchiabili ma non eccezionali.
In conclusione, considero “Kimi ga Nozomu Eien: Next Season” una grande perdita di tempo e denaro. Non aggiunge alcun valore alla serie di appartenenza, e anzi le toglie uno dei suoi punti di forza (ovvero il finale). Meglio far finta che non esista.
Next Season è una serie di quattro OAV uscita tra la stagione invernale 2007 e 2008. Contraddistinta da un look rinnovato e da un predecessore "importante", Next Season è sostanzialmente un'interpretazione differente con un finale alternativo dei fatti avvenuti nella serie precedente. Personalmente ho preferito lo svolgimento dei fatti della prima serie, anche se ammetto l'ottimo lavoro svolto in questi OAV.
Trama: la trama è la medesima di "The Eternity you desire". Le premesse sono identiche, lo stesso dicasi dei personaggi interagenti. In Next Season si parte con un flashback in cui si raccontano le vicende della serie precedente, con la differenza di un particolare. Proprio a causa di quel particolare differente del passato si svilupperà il "presente alternativo" di Next Season.
Grafica: in tre anni l'evoluzione delle tecniche di animazione si è fatta sentire e tutto il comparto grafico ne trae indubbio beneficio. Tutto è più nitido, dettagliato, "colorato". Le ambientazioni risultano più gradevoli. Le animazioni mantengono un ottimo livello. Il character design ha subito un notevole intervento di cosmesi. Ora i personaggi sono più gradevoli rispetto a prima.
Sonoro: dove avverto un calo nella qualità è nel sonoro. L'opening e l'ending non sono minimamente all'altezza della precedente serie. I brani non sono brutti, però si sente che sono molto più "commerciali" e meno evocativi. Per il resto gli OST sono sempre gradevoli così come è ottimo il doppiaggio.
Personaggi: La realizzazione e la caratterizzazione dei personaggi è pressoché identica alla serie precedente. Il comparto introspettivo si mantiene su alti livelli. Anche in questo caso si comportano bene "sul campo".
Sceneggiatura: a mio avviso all'altezza della serie precedente. L'impianto scenografico è riuscito a ricostruire nel dettaglio ciò che è avvenuto nel passato (con un abile utilizzo dei flashback), riuscendo a modificare un dettaglio del passato. Tale dettaglio ha dato poi origine al "presente alternativo" di cui narra la storia e influirà in maniera determinante su tutto l'apparato narrativo. Per il resto il lavoro della regia rimane il medesimo (ottimo) della serie precedente.
Finale: il finale è la ragione principale per guardarsi questa serie. Come per la serie precedente, anche qui non si farà economia di lacrime e commozione. Qualunque strada s'intraprenda, è impossibile rendere felici tutti e questa Next Season ne è l'ennesima dimostrazione. Se da una parte si dona la speranza per un futuro radioso, dall'altra parte ogni scelta intrapresa corrisponde ad una rinuncia, e tale rinuncia lascia una cicatrice sul cuore.
In sintesi: questa Next Season è sicuramente un prodotto interessante e ben realizzato in ogni sua parte. Non c'è da stupirsi se tradisce le sue origini di Visual Novel dal momento che non è un sequel, bensì una vera e propria route a sé stante. Non mi sento di condannarlo in quanto rispecchia un altro potenziale scenario della novel, ma anzi lo consiglio a chiunque voglia rivivere le splendide atmosfere della "prima serie" senza per questo discriminare la scelta di un percorso alternativo.
Trama: la trama è la medesima di "The Eternity you desire". Le premesse sono identiche, lo stesso dicasi dei personaggi interagenti. In Next Season si parte con un flashback in cui si raccontano le vicende della serie precedente, con la differenza di un particolare. Proprio a causa di quel particolare differente del passato si svilupperà il "presente alternativo" di Next Season.
Grafica: in tre anni l'evoluzione delle tecniche di animazione si è fatta sentire e tutto il comparto grafico ne trae indubbio beneficio. Tutto è più nitido, dettagliato, "colorato". Le ambientazioni risultano più gradevoli. Le animazioni mantengono un ottimo livello. Il character design ha subito un notevole intervento di cosmesi. Ora i personaggi sono più gradevoli rispetto a prima.
Sonoro: dove avverto un calo nella qualità è nel sonoro. L'opening e l'ending non sono minimamente all'altezza della precedente serie. I brani non sono brutti, però si sente che sono molto più "commerciali" e meno evocativi. Per il resto gli OST sono sempre gradevoli così come è ottimo il doppiaggio.
Personaggi: La realizzazione e la caratterizzazione dei personaggi è pressoché identica alla serie precedente. Il comparto introspettivo si mantiene su alti livelli. Anche in questo caso si comportano bene "sul campo".
Sceneggiatura: a mio avviso all'altezza della serie precedente. L'impianto scenografico è riuscito a ricostruire nel dettaglio ciò che è avvenuto nel passato (con un abile utilizzo dei flashback), riuscendo a modificare un dettaglio del passato. Tale dettaglio ha dato poi origine al "presente alternativo" di cui narra la storia e influirà in maniera determinante su tutto l'apparato narrativo. Per il resto il lavoro della regia rimane il medesimo (ottimo) della serie precedente.
Finale: il finale è la ragione principale per guardarsi questa serie. Come per la serie precedente, anche qui non si farà economia di lacrime e commozione. Qualunque strada s'intraprenda, è impossibile rendere felici tutti e questa Next Season ne è l'ennesima dimostrazione. Se da una parte si dona la speranza per un futuro radioso, dall'altra parte ogni scelta intrapresa corrisponde ad una rinuncia, e tale rinuncia lascia una cicatrice sul cuore.
In sintesi: questa Next Season è sicuramente un prodotto interessante e ben realizzato in ogni sua parte. Non c'è da stupirsi se tradisce le sue origini di Visual Novel dal momento che non è un sequel, bensì una vera e propria route a sé stante. Non mi sento di condannarlo in quanto rispecchia un altro potenziale scenario della novel, ma anzi lo consiglio a chiunque voglia rivivere le splendide atmosfere della "prima serie" senza per questo discriminare la scelta di un percorso alternativo.
"Kimi Ga Nozomu Eien - Next Season", a dispetto di quello che il titolo farebbe pensare, non rappresenta affatto la seconda stagione dell'anime, bensì propone allo spettatore un finale alternativo. E' un'idea tutt'altro che deprecabile.
Il finale dell'anime non vi ha soddisfatto? Oppure semplicemente sareste stati curiosi di vedere come si sarebbero svolti i fatti se solo il protagonista avesse preso una strada diversa? Quante volte ci sarà capitato di pensare una cosa del genere? Ed ecco che gli autori di quest'opera colmano le nostre eventuali curiosità creando una variante, in soli 4 episodi, di quanto visto in Kimi Ga Nozomu Eien.
Inizialmente questo "finale alternativo" mi soddisfa più del precedente poi però subentrano fasi di flashback che vanno a raccontare i fatti in maniera diversa da quanto avevamo visto nella prima versione. Sarà forse il punto di vista di chi li narra a essere diverso, personalmente ho trovato tali fasi abbastanza fuori luogo se non addirittura noiose.
Andando avanti con la storia non troviamo troppi stravolgimenti, del resto stiamo parlando di qualcosa costruito in soli 4 episodi; ci si sofferma soprattutto su dialoghi e considerazioni solitamente molto semplici ma anche profonde. Tali fasi potrebbero risultare assai noiose anche se, nella loro "ovvietà", regalano delle piccole lezioncine di vita: vedasi il dialogo tra madre e figlia e le considerazioni sull'amore in generale.
Il finale del "Next Season" mi ha soddisfatto moltissimo: niente di particolarmente elaborato, ma il tanto che basta per strapparmi un sorriso condito di serenità.
Chi ha seguito con piacere Kimi ga nozomu Eien non dovrebbe lasciarsi scappare anche questa interessante rivisitazione, a prescindere dal fatto che il finale precedente sia stato di suo gradimento o meno.
Il comparto grafico è tirato a lucido rispetto al suo predecessore, sfondi e colori sono finalmente degni di un'opera di tale caratura, un peccato non siano altrettanto "sfavillanti" anche nella "prima serie".
Il finale dell'anime non vi ha soddisfatto? Oppure semplicemente sareste stati curiosi di vedere come si sarebbero svolti i fatti se solo il protagonista avesse preso una strada diversa? Quante volte ci sarà capitato di pensare una cosa del genere? Ed ecco che gli autori di quest'opera colmano le nostre eventuali curiosità creando una variante, in soli 4 episodi, di quanto visto in Kimi Ga Nozomu Eien.
Inizialmente questo "finale alternativo" mi soddisfa più del precedente poi però subentrano fasi di flashback che vanno a raccontare i fatti in maniera diversa da quanto avevamo visto nella prima versione. Sarà forse il punto di vista di chi li narra a essere diverso, personalmente ho trovato tali fasi abbastanza fuori luogo se non addirittura noiose.
Andando avanti con la storia non troviamo troppi stravolgimenti, del resto stiamo parlando di qualcosa costruito in soli 4 episodi; ci si sofferma soprattutto su dialoghi e considerazioni solitamente molto semplici ma anche profonde. Tali fasi potrebbero risultare assai noiose anche se, nella loro "ovvietà", regalano delle piccole lezioncine di vita: vedasi il dialogo tra madre e figlia e le considerazioni sull'amore in generale.
Il finale del "Next Season" mi ha soddisfatto moltissimo: niente di particolarmente elaborato, ma il tanto che basta per strapparmi un sorriso condito di serenità.
Chi ha seguito con piacere Kimi ga nozomu Eien non dovrebbe lasciarsi scappare anche questa interessante rivisitazione, a prescindere dal fatto che il finale precedente sia stato di suo gradimento o meno.
Il comparto grafico è tirato a lucido rispetto al suo predecessore, sfondi e colori sono finalmente degni di un'opera di tale caratura, un peccato non siano altrettanto "sfavillanti" anche nella "prima serie".
Torna Kimi ga Nozomu Eien con una veste grafica nuova e decisamente migliorata. Purtroppo, però, di buono c'è solo quello.
Facciamo una premessa. Ogni storia ha un suo finale che può essere ciò che lo spettatore si aspetta oppure no; ritengo che esso vada comunque rispettato in quanto il problema di accontentare l'utenza dal mio punto di vista non esiste. Il finale deve essere dettato solo dal senso artistico dell'autore e se si amano certe storie va rispettata l'idea conclusiva di colui che ha creato quel particolare mondo di fantasia. Sia chiaro che con questo non intendo dire che non è possibile giudicare negativamente un finale: tanti anime sono stati rovinati da uno di pessimo gusto. Ma, attenzione, ciò non dipende dal tipo di finale (drammatico, comico, lieto fine ecc.) proposto, ma da un lato dalla sua scarsa poeticità e dall'altro dalla presenza di incoerenze con il resto della trama.
Seguendo quest'ottica arriverò quasi a contraddirmi: questi 4 OAV non sono, obiettivamente brutti; ma non godono del mio rispetto. Dopo 5 minuti di visione ho cominciato a contorcermi sulla sedia e ho dovuto quasi farmi violenza per proseguire fino alla fine. Dopo quei 5 minuti la mia valutazione era già scritta: bocciato per cattiva condotta. Il produttore fa qualcosa di estremamente scorretto: stravolge tutta la storia dei primi 12 episodi solo al fine di cambiare la scelta finale del protagonista. E' come se, ad esempio, Manzoni scrivesse un "Promessi sposi 2" negando che Lucia abbia mai voluto sposare Renzo ma che fosse Don Rodrigo il suo favorito - convolando con lui a giuste nozze. Come la valutereste?
Per capirci: pur avendo anch'io una mia preferenza, com'è logico che sia, non discuterei mai chi l'autore abbia deciso debba essere la compagna di Takayuki. Ma una volta fatta questa scelta può cambiarla solo sulla base di un ottima motivazione che va sviluppata e spiegata; non può farlo, invece, negando o ricostruendo in modo diverso qualcosa che è già accaduto.
Ecco perché, indipendentemente dalla qualità di questi episodi, essi vanno decisamente bocciati. Questi OAV puzzano troppo di speculazione di mercato volta ad aumentare le vendite assecondando i desideri dei fan.
Se vi è piaciuta la prima serie consiglio di evitare questo seguito/non seguito o rischierete di farvi davvero lo stomaco amaro. E ciò indipendentemente dal fatto che il primo finale vi abbia soddisfatto o meno: non riuscireste comunque a considerare il secondo come la vera conclusione di quest'anime.
Facciamo una premessa. Ogni storia ha un suo finale che può essere ciò che lo spettatore si aspetta oppure no; ritengo che esso vada comunque rispettato in quanto il problema di accontentare l'utenza dal mio punto di vista non esiste. Il finale deve essere dettato solo dal senso artistico dell'autore e se si amano certe storie va rispettata l'idea conclusiva di colui che ha creato quel particolare mondo di fantasia. Sia chiaro che con questo non intendo dire che non è possibile giudicare negativamente un finale: tanti anime sono stati rovinati da uno di pessimo gusto. Ma, attenzione, ciò non dipende dal tipo di finale (drammatico, comico, lieto fine ecc.) proposto, ma da un lato dalla sua scarsa poeticità e dall'altro dalla presenza di incoerenze con il resto della trama.
Seguendo quest'ottica arriverò quasi a contraddirmi: questi 4 OAV non sono, obiettivamente brutti; ma non godono del mio rispetto. Dopo 5 minuti di visione ho cominciato a contorcermi sulla sedia e ho dovuto quasi farmi violenza per proseguire fino alla fine. Dopo quei 5 minuti la mia valutazione era già scritta: bocciato per cattiva condotta. Il produttore fa qualcosa di estremamente scorretto: stravolge tutta la storia dei primi 12 episodi solo al fine di cambiare la scelta finale del protagonista. E' come se, ad esempio, Manzoni scrivesse un "Promessi sposi 2" negando che Lucia abbia mai voluto sposare Renzo ma che fosse Don Rodrigo il suo favorito - convolando con lui a giuste nozze. Come la valutereste?
Per capirci: pur avendo anch'io una mia preferenza, com'è logico che sia, non discuterei mai chi l'autore abbia deciso debba essere la compagna di Takayuki. Ma una volta fatta questa scelta può cambiarla solo sulla base di un ottima motivazione che va sviluppata e spiegata; non può farlo, invece, negando o ricostruendo in modo diverso qualcosa che è già accaduto.
Ecco perché, indipendentemente dalla qualità di questi episodi, essi vanno decisamente bocciati. Questi OAV puzzano troppo di speculazione di mercato volta ad aumentare le vendite assecondando i desideri dei fan.
Se vi è piaciuta la prima serie consiglio di evitare questo seguito/non seguito o rischierete di farvi davvero lo stomaco amaro. E ciò indipendentemente dal fatto che il primo finale vi abbia soddisfatto o meno: non riuscireste comunque a considerare il secondo come la vera conclusione di quest'anime.
<b> Tolti riferimenti ad altre recensioni </b>
Credo che questa next season di 3 OAV sia semplicemente la giusta conclusione di quella serie già iniziata, anche se purtroppo ho notato non è che sia esente da pecche. Alcuni personaggi sono abbastanza trascurati, cosa che nella serie principale non ci si sarebbe mai aspettato, e i disegni sono molto più scadenti, così come le animazioni. La vicenda si incentra sul recupero di Haruka, più che fisico direi mentale e di rapporti interpersonali. Sufficiente, e direi esplicativo e necessario per gli amanti della serie.
Credo che questa next season di 3 OAV sia semplicemente la giusta conclusione di quella serie già iniziata, anche se purtroppo ho notato non è che sia esente da pecche. Alcuni personaggi sono abbastanza trascurati, cosa che nella serie principale non ci si sarebbe mai aspettato, e i disegni sono molto più scadenti, così come le animazioni. La vicenda si incentra sul recupero di Haruka, più che fisico direi mentale e di rapporti interpersonali. Sufficiente, e direi esplicativo e necessario per gli amanti della serie.
Era proprio quello che ci voleva! La prima serie era finita a mio parere malissimo, dato che naturalmente faccio il tifo per la dolcissima Haruka, per fortuna questa prosecuzione ha rivalutato completamente l'intero anime rendendolo spettacolare e commoventissimo, soprattutto nell'ultima puntata. Takayuki che finalmente si comporta come avrebbe dovuto comportarsi in tutta la pima serie ed inoltre viene spiegata la sua innocenza in quanto dopo 2 anni di devozione ad Haruka è stato allontanato dai genitori di quest'ultima e solo ed esclusivamente per questo si è messo con la superficiale Hayase., ma neanche per un istante (per fortuna) ha smesso di amare la piccola Haruka! Risultato: un bel 10! Ciao a tutti da Arwen
Il character design di questi OAV è meno bello di quello della prima serie. La trama è sviluppata in modo piuttosto noioso. Solo il primo episodio è interessante, ma poi in seguito non accade quello che ci aspetterebbe. Viene dato più spazio ai personaggi secondari che ai protagonisti. Questo finale era decisamente quello che volevo io, anche se so bene che il primo è quello vero, quindi mi rimane l'amaro in bocca.
A parte questo, la scena conclusiva è stata toccante. Ma mi chiedo: "Perchè ci deve essere sempre qualcuno infelice in "Kimi ga Nozomu Eien"?"
A parte questo, la scena conclusiva è stata toccante. Ma mi chiedo: "Perchè ci deve essere sempre qualcuno infelice in "Kimi ga Nozomu Eien"?"
<b>Spoiler</b>. Brutto, anzi bruttissimi! Mi aspettavo molto di più e invece una delusine totale meglio vedere solo i 14 episodi perchè questi 3 OAV non dicono nulla anzi stravolgono la storia in quanto Takayuki vuole mettersi definitavamente con Haruka, mentre la bella Hayase se ne va a Tokyo per dimentare tutto e ricominciare una nuova vita. Completamente l'opposto dell'anime! E poi Haruka quando cade a terra alla fine del terzo oav è semplicemente svenuta o ricade in coma(sarebbe interessante pensare alla seconda ipotesi!) Comunque non ne vale la pena perdere tempo a vederli.
Perde molto del fascino iniziale dell'anime tuttavia ritengo interessante il fatto che sia stato creato un finale alternativo... positivo il fatto che affiorino problemi riguardanti il lavoro e il tempo libero (più vicini alla realtà). Comunque avendo visto i primi 14 episodi mi aspettavo una trama migliore. Complessivamente sufficiente.