Lupin III - Verde contro Rosso
“Lupin III: Green vs Red” è il secondo OAV di Lupin, pubblicato originariamente nel 2008 e diretto da Shigeyuki Miya, il quale aveva già lavorato sul franchise qualche anno prima dirigendo “Le tattiche degli angeli”, uno degli special televisivi più originali e particolari del brand. Anche questa volta Miya fa centro, regalandoci uno dei lavori più singolari e impegnati mai fatti sul personaggio. Tuttavia, anche se i lati positivi sono parecchi, mi permetto comunque di fare qualche piccolo appunto su ciò che non ho gradito fino in fondo.
Partendo però da ciò che ho apprezzato, dico fin da subito che il lato tecnico è pienamente soddisfacente. La differenza con gli special televisivi dell’epoca e con il precedente OAV “Il ritorno di Pycal” si nota abbastanza presto, con dei disegni e delle animazioni molto buoni.
Certamente uno dei punti forti del film è la volontà di richiamarsi a un insieme di simbologie e miti che da sempre contraddistinguono la serie, non ultima la contrapposizione tra le due giacche più celebri, quella verde e quella rossa. Ci si addentra quindi in una serie di quesiti parecchio interessanti che raramente vengono messi al centro delle vicende, uno su tutti, la vera origine e identità di Lupin. Ne consegue che la trama ha un pretesto ben più importante rispetto a molti altri lavori sul personaggio, sia precedenti che successivi, che per quanto godibili spesso si limitano a fare il compitino e a non entrare nel dettaglio sulle origini e sul passato dei vari protagonisti, con ovvie e apprezzabili eccezioni, ovviamente.
La visione è quindi molto interessante e i personaggi coinvolti sono stati tutti gestiti a dovere. Ma vi è un punto sul quale fatico ad apprezzare pienamente questo OAV, ovvero il pesante carico di mistero e cripticità che muove tutte le vicende. Certo, non mi aspettavo che su certi quesiti il film avrebbe dato delle risposte chiare, e non vi è dubbio che un po’ di mistero aumenti il fascino della storia. Ma ammetto che tutta questa ambiguità a un certo punto mi è pesata e almeno su alcune cose avrei voluto una narrazione un po’ più sincera. Inoltre, aver reso tutta la visione così enigmatica l’ha totalmente spogliata di quel lato comico e umoristico di solito presente in questi lavori. Anche qui, non mancano delle buone eccezioni, di lavori seri e maturi su Lupin già ne erano stati fatti e ne sarebbero stati fatti altri. Ma credo che in assoluto questo sia uno di quelli che ha meno da offrire per chi ama il lato ironico del personaggio, pur convincendo su molto altro.
In conclusione, “Lupin III: Green vs Red” è un buon OAV e rimane ad oggi uno dei lavori più ambiziosi e interessanti mai fatti sul personaggio. Personalmente, avrei gradito qualche ambiguità in meno, visto che la mancata chiarezza su certe questioni di trama la vedo ormai più come una precisa volontà di sceneggiatura per tornare allo status quo originale, piuttosto che come una ricercata libertà interpretativa. Ma al di là di questo rimane uno dei film più evocativi e carichi di significato mai fatti sul personaggio, che riesce abilmente a raccontare una storia intrigante, regalando numerose perle che i fan non potranno fare a meno di notare e apprezzare.
Partendo però da ciò che ho apprezzato, dico fin da subito che il lato tecnico è pienamente soddisfacente. La differenza con gli special televisivi dell’epoca e con il precedente OAV “Il ritorno di Pycal” si nota abbastanza presto, con dei disegni e delle animazioni molto buoni.
Certamente uno dei punti forti del film è la volontà di richiamarsi a un insieme di simbologie e miti che da sempre contraddistinguono la serie, non ultima la contrapposizione tra le due giacche più celebri, quella verde e quella rossa. Ci si addentra quindi in una serie di quesiti parecchio interessanti che raramente vengono messi al centro delle vicende, uno su tutti, la vera origine e identità di Lupin. Ne consegue che la trama ha un pretesto ben più importante rispetto a molti altri lavori sul personaggio, sia precedenti che successivi, che per quanto godibili spesso si limitano a fare il compitino e a non entrare nel dettaglio sulle origini e sul passato dei vari protagonisti, con ovvie e apprezzabili eccezioni, ovviamente.
La visione è quindi molto interessante e i personaggi coinvolti sono stati tutti gestiti a dovere. Ma vi è un punto sul quale fatico ad apprezzare pienamente questo OAV, ovvero il pesante carico di mistero e cripticità che muove tutte le vicende. Certo, non mi aspettavo che su certi quesiti il film avrebbe dato delle risposte chiare, e non vi è dubbio che un po’ di mistero aumenti il fascino della storia. Ma ammetto che tutta questa ambiguità a un certo punto mi è pesata e almeno su alcune cose avrei voluto una narrazione un po’ più sincera. Inoltre, aver reso tutta la visione così enigmatica l’ha totalmente spogliata di quel lato comico e umoristico di solito presente in questi lavori. Anche qui, non mancano delle buone eccezioni, di lavori seri e maturi su Lupin già ne erano stati fatti e ne sarebbero stati fatti altri. Ma credo che in assoluto questo sia uno di quelli che ha meno da offrire per chi ama il lato ironico del personaggio, pur convincendo su molto altro.
In conclusione, “Lupin III: Green vs Red” è un buon OAV e rimane ad oggi uno dei lavori più ambiziosi e interessanti mai fatti sul personaggio. Personalmente, avrei gradito qualche ambiguità in meno, visto che la mancata chiarezza su certe questioni di trama la vedo ormai più come una precisa volontà di sceneggiatura per tornare allo status quo originale, piuttosto che come una ricercata libertà interpretativa. Ma al di là di questo rimane uno dei film più evocativi e carichi di significato mai fatti sul personaggio, che riesce abilmente a raccontare una storia intrigante, regalando numerose perle che i fan non potranno fare a meno di notare e apprezzare.
Lupin è scomparso, ma, in compenso, imitarlo sembra diventata una mania: legioni di fan si vestono e lo imitano in ogni aspetto, compresi i furti. Ma si tratta solo di delinquenti di mezza tacca, salvo uno, di nome Yasuo. Persino Lupin sarà più cinico e cupo, e giungerà a chiedersi se questo Yasuo possa essere non dico il suo erede, ma qualcuno migliore di lui, degno di prenderne il posto. Anche l’inossidabile Zenigata dirà la celebre frase secondo cui sa che uno dei due Lupin, uno in giacca rossa e uno in verde che si stanno fronteggiando in una lotta mortale, è il vero Lupin, ma nemmeno lui sa dire quale sia. Il tutto condito dal solito grande furto, che si rivelerà essere non la solita caccia a un oggetto prezioso, ma a qualcosa di diverso, diverso e inquietante.
Indubbiamente questo film, sulla cui trama va detto il meno possibile, si rivela qualcosa di unico, fatto da un fan per i fan: come si possono spiegare altrimenti le tante auto-citazioni, le tante riflessioni su un personaggio carismatico come pochi, che tutti abbiamo imparato ad amare? Ma riflessioni anche esistenziali, su temi scottanti di politica, o filosofia. Che senso ha essere sé stessi o, al contrario, rinunciare del tutto a sé e alla propria vita per incarnarsi in qualcun altro che ritieni migliore di te? Ma ciò significa perdere la propria vita? O ottenerne una migliore? E una lotta maestro-discepolo cosa comporta? La sconfitta del maestro perdente? O la vittoria del maestro che uscirà migliorato da questa lotta o, se sconfitto, potrà sempre affermare di aver vissuto bene, avendo spinto un giovane a imparare da lui e superarlo? Dopo la micidiale lotta Cigno contro Acquarius ne "I Cavalieri dello Zodiaco", non posso non essere affascinato da queste domande. Queste e tante altre domande albergano in questo film, dalla grafica e regia ottime, con scene in bianco e nero geniali. Un lavoro imperdibile per i fan di Lupin che, con un poco di generosità, merita nove.
Indubbiamente questo film, sulla cui trama va detto il meno possibile, si rivela qualcosa di unico, fatto da un fan per i fan: come si possono spiegare altrimenti le tante auto-citazioni, le tante riflessioni su un personaggio carismatico come pochi, che tutti abbiamo imparato ad amare? Ma riflessioni anche esistenziali, su temi scottanti di politica, o filosofia. Che senso ha essere sé stessi o, al contrario, rinunciare del tutto a sé e alla propria vita per incarnarsi in qualcun altro che ritieni migliore di te? Ma ciò significa perdere la propria vita? O ottenerne una migliore? E una lotta maestro-discepolo cosa comporta? La sconfitta del maestro perdente? O la vittoria del maestro che uscirà migliorato da questa lotta o, se sconfitto, potrà sempre affermare di aver vissuto bene, avendo spinto un giovane a imparare da lui e superarlo? Dopo la micidiale lotta Cigno contro Acquarius ne "I Cavalieri dello Zodiaco", non posso non essere affascinato da queste domande. Queste e tante altre domande albergano in questo film, dalla grafica e regia ottime, con scene in bianco e nero geniali. Un lavoro imperdibile per i fan di Lupin che, con un poco di generosità, merita nove.
Grafica, musiche e comparto tecnico sono in generale buoni. Il film si lascia guardare fino alla fine senza annoiare. Ma il problema è proprio la trama, quella che dovrebbe essere la colonna portante di ogni produzione di Lupin che si rispetti. L'idea che "Lupin" sia un titolo che chiunque possa conquistare leva al personaggio la sua identità, lo spoglia dell'orgoglio che ha sempre avuto. Del resto lui è non per niente "terzo", cosa che non ha senso se il titolo passasse di mano in mano nel tempo perché "basta conquistarlo", come se fosse un vero e proprio bottino da rubare.
Considerato quanto sopra, mi sembra che un 6 politico ci stia, ma non si raggiunge certo il livello di produzioni precedenti e a mio avviso molto più interessanti.
Considerato quanto sopra, mi sembra che un 6 politico ci stia, ma non si raggiunge certo il livello di produzioni precedenti e a mio avviso molto più interessanti.
"Verde contro rosso" è un OAV diverso dai precedenti prodotti animati di Lupin III, tanto che il vero protagonista non è nemmeno il personaggio di Monkey Punch, ma un ladruncolo di nome Yasuo che, in questo film, è uno dei tanti imitatori di Lupin sparsi in tutto il mondo (uno, però, dalla giacca verde e non rossa). Il confronto fra vero e falso Lupin è inevitabile, anche se il tutto, alla fine, mi è sembrato confuso e un po' commerciale. Buone le animazioni e i disegni, che ammiccano a quelli di "Lupin III - Il castello di Cagliostro", di Hayao Miyazaki del 1979 (qui, si ritira fuori anche la canzone "Fire Treasure", come sigla iniziale), ma al di là delle belle immagini, la storia non m'è piaciuta. Apprezzo il coraggio degli sceneggiatori per aver scritto una storia di Lupin diversa dal solito, ma a parte questo, di "Verde contro rosso" non apprezzo altro. Quattro e sono buono.
Mi è un po' difficile recensire quest'OAV di Lupin, ma cercherò di farlo come meglio posso. Inizio con il dire che amo Lupin III. L'ho sempre amato, fin da piccolo, fin da quando guardai per la prima volta le puntate della serie in tv da bambino. Ora ho 24 anni e lo amo ancora. Citando l'orrida sigla italiana cantata da Giorgio Vanni, "io volevo essere come Lupin III", e lo vorrei ancora in verità. E' il mio eroe, Lupin è un personaggio affascinante, vive mille avventure, va alla ricerca di mitici tesori, è circondato da bellissime donne, pericolosi criminali, ha degli amici e compagni fidati, un arci-nemico che lo segue in tutto il mondo… Ma chi è Lupin III?
Monkey Punch ha creato questo geniale personaggio come nipote di Arsenio Lupin, il ladro creato dallo scrittore Maurice Leblanc, e l'ha reso protagonista del suo manga di maggior successo.
Ma il vero successo di Lupin si deve sopratutto alla sua versione televisiva. Lupin è il protagonista di una lunga serie di anime, che tra diverse serie tv, alcuni film per il cinema, qualche OAV, e molti special per la tv continua ancora oggi, a distanza di quarant'anni, ad avere successo.
Tra questi diversi prodotti d'animazione, Lupin è passato nelle mani di molti registi, alcuni importanti, come Hayao Myazaki, altri meno, ma tutti ci hanno messo del proprio. Tra le tante incarnazioni del ladro, tre sono le più famose, che sono derivate dal colore della giacca indossata nella serie di appartenenza. Nell'ordine sono state la verde, la rossa e infine quella rosa. Mettiamo da parte quella rosa, è stata quella abbinata alla serie peggiore, la meno ispirata, la meno divertente. Gli stessi produttori hanno preferito dimenticarla. Perciò Lupin ha continuato a vivere avventure fino ai nostri giorni alterandosi tra la giacca color verde e quella color rosso.
Mi è sempre sembrato un dettaglio di poco conto. Solo ho notato che negli anime in giacca verde Lupin è un po' più furbo, meno frivolo, mentre in quelli in giacca rossa è più alla mano, più bonaccione.
Comunque, questo film prende spunto proprio da questo: qual è il vero Lupin? O perlomeno, qual è la sua incarnazione più fedele? Nel film, dalla trama molto, ma molto particolare, Lupin è un uomo misterioso. Di lui non si sa nulla, nemmeno le cose più basilari come la nazionalità, l'età, o se quello è il suo vero nome. Tuttavia, il nome, quel nome, Lupin III, è un nome importante. Molti ladri in tutto il mondo si vestono come Lupin e si spacciano per lui. Ma alcuni non hanno proprio la stoffa, sono solo dei ladruncoli, qualcun altro invece se la cava. Tra questi uno in particolare, un ragazzo di nome Yasuo, che agisce in veste di Lupin in verde. Questo Yasuo è abbastanza abile da riuscire a competere con il vero Lupin. E lui, Yasuo, e Lupin, in giacca rossa, puntano allo stesso obiettivo. La sfida è inevitabile. E se Yasuo dovesse vincere, riuscendo a battere il vero Lupin, allora potrebbe prenderne il posto. Chi uscirà vincitore da questo scontro?
Non voglio scrivere di più sulla trama perché ho già detto troppo. Ho già detto che questo è un film particolare. E' un omaggio al personaggio di Lupin III ed è un regalo ai suoi fan. Il film è pieno di citazioni di scene famose prese dalle varie sigle, serie e film, e la colonna sonora è composta da tutti i brani più importanti e significativi tra quelli composti da Yuji Ohno.
Si tratta di un film quasi filosofico, con diversi messaggi al suo interno, e che si prestano a diverse chiavi di lettura. Ci sono dei discorsi, in particolare quelli di Zenigata e il suo collega poliziotto che fanno davvero pensare.
I personaggi che siamo abituati a conoscere ci sono tutti, ma qui appaiono molto meno. Jigen, Goemon, Fujiko e lo stesso Zenigata, compaiono tutti solo per poche scene. Il protagonista assoluto è Lupin, e quello che lui rappresenta. Cosa vuol dire essere Lupin? Lupin si nasce o si diventa?
Il finale è abbastanza emblematico, ma allo stesso tempo chiaro ed evidente per lo spettatore attento. L'ho trovato sorprendente, e triste allo stesso tempo.
Non nascondo il fatto di averlo dovuto guardare due volte, ma è un film che merita una seconda visione per poter essere capito appieno, anche se da un film di Lupin non me lo sarei aspettato.
Spendo poche parole per la colonna sonora. E' curata da Yuji Ohno, un nome e una garanzia per i fan di Lupin. Le musiche sono tutte stupende e perfettamente abbinate a ogni scena che accompagnano. Il doppiaggio giapponese è anche perfetto. Dal lato tecnico il film è molto bello da vedere. Disegni e animazioni sono di alto livello. La sequenza iniziale è da sballo, davvero esaltante. La scena in bianco e nero della sfida tra i due Lupin è particolare, ma così com'è messa è davvero di grande impatto.
Insomma, tirando le somme, se dopo tutto quello che ho scritto non si fosse ancora capito, per me "Green vs Red" è il miglior prodotto animato mai realizzato avente per protagonista Lupin III. Imperdibile.
Monkey Punch ha creato questo geniale personaggio come nipote di Arsenio Lupin, il ladro creato dallo scrittore Maurice Leblanc, e l'ha reso protagonista del suo manga di maggior successo.
Ma il vero successo di Lupin si deve sopratutto alla sua versione televisiva. Lupin è il protagonista di una lunga serie di anime, che tra diverse serie tv, alcuni film per il cinema, qualche OAV, e molti special per la tv continua ancora oggi, a distanza di quarant'anni, ad avere successo.
Tra questi diversi prodotti d'animazione, Lupin è passato nelle mani di molti registi, alcuni importanti, come Hayao Myazaki, altri meno, ma tutti ci hanno messo del proprio. Tra le tante incarnazioni del ladro, tre sono le più famose, che sono derivate dal colore della giacca indossata nella serie di appartenenza. Nell'ordine sono state la verde, la rossa e infine quella rosa. Mettiamo da parte quella rosa, è stata quella abbinata alla serie peggiore, la meno ispirata, la meno divertente. Gli stessi produttori hanno preferito dimenticarla. Perciò Lupin ha continuato a vivere avventure fino ai nostri giorni alterandosi tra la giacca color verde e quella color rosso.
Mi è sempre sembrato un dettaglio di poco conto. Solo ho notato che negli anime in giacca verde Lupin è un po' più furbo, meno frivolo, mentre in quelli in giacca rossa è più alla mano, più bonaccione.
Comunque, questo film prende spunto proprio da questo: qual è il vero Lupin? O perlomeno, qual è la sua incarnazione più fedele? Nel film, dalla trama molto, ma molto particolare, Lupin è un uomo misterioso. Di lui non si sa nulla, nemmeno le cose più basilari come la nazionalità, l'età, o se quello è il suo vero nome. Tuttavia, il nome, quel nome, Lupin III, è un nome importante. Molti ladri in tutto il mondo si vestono come Lupin e si spacciano per lui. Ma alcuni non hanno proprio la stoffa, sono solo dei ladruncoli, qualcun altro invece se la cava. Tra questi uno in particolare, un ragazzo di nome Yasuo, che agisce in veste di Lupin in verde. Questo Yasuo è abbastanza abile da riuscire a competere con il vero Lupin. E lui, Yasuo, e Lupin, in giacca rossa, puntano allo stesso obiettivo. La sfida è inevitabile. E se Yasuo dovesse vincere, riuscendo a battere il vero Lupin, allora potrebbe prenderne il posto. Chi uscirà vincitore da questo scontro?
Non voglio scrivere di più sulla trama perché ho già detto troppo. Ho già detto che questo è un film particolare. E' un omaggio al personaggio di Lupin III ed è un regalo ai suoi fan. Il film è pieno di citazioni di scene famose prese dalle varie sigle, serie e film, e la colonna sonora è composta da tutti i brani più importanti e significativi tra quelli composti da Yuji Ohno.
Si tratta di un film quasi filosofico, con diversi messaggi al suo interno, e che si prestano a diverse chiavi di lettura. Ci sono dei discorsi, in particolare quelli di Zenigata e il suo collega poliziotto che fanno davvero pensare.
I personaggi che siamo abituati a conoscere ci sono tutti, ma qui appaiono molto meno. Jigen, Goemon, Fujiko e lo stesso Zenigata, compaiono tutti solo per poche scene. Il protagonista assoluto è Lupin, e quello che lui rappresenta. Cosa vuol dire essere Lupin? Lupin si nasce o si diventa?
Il finale è abbastanza emblematico, ma allo stesso tempo chiaro ed evidente per lo spettatore attento. L'ho trovato sorprendente, e triste allo stesso tempo.
Non nascondo il fatto di averlo dovuto guardare due volte, ma è un film che merita una seconda visione per poter essere capito appieno, anche se da un film di Lupin non me lo sarei aspettato.
Spendo poche parole per la colonna sonora. E' curata da Yuji Ohno, un nome e una garanzia per i fan di Lupin. Le musiche sono tutte stupende e perfettamente abbinate a ogni scena che accompagnano. Il doppiaggio giapponese è anche perfetto. Dal lato tecnico il film è molto bello da vedere. Disegni e animazioni sono di alto livello. La sequenza iniziale è da sballo, davvero esaltante. La scena in bianco e nero della sfida tra i due Lupin è particolare, ma così com'è messa è davvero di grande impatto.
Insomma, tirando le somme, se dopo tutto quello che ho scritto non si fosse ancora capito, per me "Green vs Red" è il miglior prodotto animato mai realizzato avente per protagonista Lupin III. Imperdibile.
L'annosa diatriba tra fan della 'giacca verde' e fan della 'giacca rossa' (meglio tralasciare per ora quella 'rosa'), legata alle varie versioni di Lupin, ha le sue origini nella sostanziale differenza fra le prime due serie TV storiche del simpatico ladro giapponese, dove il colore della giacca è un chiaro indicatore della personalità del protagonista: più serio, riflessivo e taciturno il Lupin prima maniera in verde; più ironico, goliardico e scanzonato il Lupin in rosso.
Il confronto/scontro tra le due diverse anime trova in questo O.A.V. del 2008 da titolo "Green vs Red" una sua ragione d'essere e si sviluppa in un avvincente duello tra i due Lupin nell'ambito di una complessa trama poliziesca.
Yasuo (nel cui nome possiamo riconoscere un omaggio al primo storico doppiatore di Lupin, Yasuo Yamada), un giovane barista e abile ladruncolo, insoddisfatto e depresso per una delusione d'amore, decide di svoltare tentando il colpaccio. Impersonando il famoso ladro gentiluomo si lancia nell'ardua impresa del furto di un enorme diamante grezzo con la complicità di Fujiko. Il travestimento è così perfetto da ingannare anche Jigen e Goemon. Solo un particolare lo distingue dal vero Lupin: il colore della giacca. Ma dopo questo primo clone la faccenda si complicherà ulteriormente quando una schiera di imitatori sedicenti Lupin si moltiplicheranno su valori esponenziali, dilagando per le strade di Tokyo con le loro Fiat 500.
Il film è evidentemente un omaggio in occasione del 40° anniversario del personaggio più famoso della storia degli anime/manga e si rivela una sorta di 'divertissement' in cui gli autori recuperano la miriade di incarnazioni del simpatico lestofante: viene passata in rassegna la quasi totalità dei character design che si sono succeduti nel corso degli anni in una sorta di delirio auto-citazionista, e fanno il loro ritorno, oltre alla già menzionata giacca verde, anche la mitica 500 truccata e la romantica main song de "Il castello di Cagliostro", intitolata "Fire treasure", scritta dal sempiterno compositore 'lupiniano' Yuji Ohno e cantata da Bobby in una versione re-arrangiata.
Dopo un avvio in sordina, fra immagini immerse in una luce soffusa e malinconici scorci metropolitani sotto una pioggia battente, man mano che la sfida tra i vari Lupin si fa più serrata, il ritmo cresce e le animazioni si permettono varianti e sperimentazioni visive inusuali per un O.A.V. del genere. Insomma "Green vs Red" è un episodio interessante, un originale esercizio stilistico da parte degli autori al servizio dei quarant'anni del mitico ladro, che vale la pena di essere visionato sia da parte dei fan nostalgici sia da parte dei neofiti.
Il confronto/scontro tra le due diverse anime trova in questo O.A.V. del 2008 da titolo "Green vs Red" una sua ragione d'essere e si sviluppa in un avvincente duello tra i due Lupin nell'ambito di una complessa trama poliziesca.
Yasuo (nel cui nome possiamo riconoscere un omaggio al primo storico doppiatore di Lupin, Yasuo Yamada), un giovane barista e abile ladruncolo, insoddisfatto e depresso per una delusione d'amore, decide di svoltare tentando il colpaccio. Impersonando il famoso ladro gentiluomo si lancia nell'ardua impresa del furto di un enorme diamante grezzo con la complicità di Fujiko. Il travestimento è così perfetto da ingannare anche Jigen e Goemon. Solo un particolare lo distingue dal vero Lupin: il colore della giacca. Ma dopo questo primo clone la faccenda si complicherà ulteriormente quando una schiera di imitatori sedicenti Lupin si moltiplicheranno su valori esponenziali, dilagando per le strade di Tokyo con le loro Fiat 500.
Il film è evidentemente un omaggio in occasione del 40° anniversario del personaggio più famoso della storia degli anime/manga e si rivela una sorta di 'divertissement' in cui gli autori recuperano la miriade di incarnazioni del simpatico lestofante: viene passata in rassegna la quasi totalità dei character design che si sono succeduti nel corso degli anni in una sorta di delirio auto-citazionista, e fanno il loro ritorno, oltre alla già menzionata giacca verde, anche la mitica 500 truccata e la romantica main song de "Il castello di Cagliostro", intitolata "Fire treasure", scritta dal sempiterno compositore 'lupiniano' Yuji Ohno e cantata da Bobby in una versione re-arrangiata.
Dopo un avvio in sordina, fra immagini immerse in una luce soffusa e malinconici scorci metropolitani sotto una pioggia battente, man mano che la sfida tra i vari Lupin si fa più serrata, il ritmo cresce e le animazioni si permettono varianti e sperimentazioni visive inusuali per un O.A.V. del genere. Insomma "Green vs Red" è un episodio interessante, un originale esercizio stilistico da parte degli autori al servizio dei quarant'anni del mitico ladro, che vale la pena di essere visionato sia da parte dei fan nostalgici sia da parte dei neofiti.
"Verde contro Rosso" è sconclusionato e l'ho seguito svogliatamente una sola volta. Se si fosse preso meno sul serio, in linea con lungometraggi più comici, l'avrei valutato meglio, ma si è fatto il possibile per lasciare una sensazione, non sempre vera, di atmosfera curata che non aiuta.
Forse per via di alcuni elementi della serie tv, ma il soggetto dei tanti Lupin non è sorprendente come vorrebbe e non convince nemmeno, anche se al posto di un clone unico, come avversario o alleato, è obbiettivamente meno banale. Indubbiamente si possono osservare i cambiamenti di stile apportati negli anni. Alcuni attirano l'attenzione, come il taglio del mento o i colori dei vestiti; altri, come le linee della bocca o la grandezza della pupille, si notano meno e sono invero piuttosto sottili nelle loro differenze, come anche le capigliature, in cui risalta per lo più l'afro stile Nabeshin di Excel Saga, con un carattere però totalmente inadatto. Tuttavia anche i cambiamenti minori si rivelano utili per donare in un confronto ravvicinato un'aria diversa al ladro pervertito. Il problema resta la trama, senza né capo né coda, le cui motivazioni per esistenze spezzate, strappate anche da situazioni felici, appaiono spesso prive di peso. Le teorie possibili, tra cui quella del successore, non sono da escludere, ma dipingerebbero un Lupin ai miei occhi troppo senza scrupoli, anche per la giacca verde.
Questi special ancora più special, come il cross over con Conan, non mi convincono proprio. Anche con il migliore dei pretesti, come si fa a seguire un film che ti sbatte vistosamente in faccia due stili diversi?
Forse per via di alcuni elementi della serie tv, ma il soggetto dei tanti Lupin non è sorprendente come vorrebbe e non convince nemmeno, anche se al posto di un clone unico, come avversario o alleato, è obbiettivamente meno banale. Indubbiamente si possono osservare i cambiamenti di stile apportati negli anni. Alcuni attirano l'attenzione, come il taglio del mento o i colori dei vestiti; altri, come le linee della bocca o la grandezza della pupille, si notano meno e sono invero piuttosto sottili nelle loro differenze, come anche le capigliature, in cui risalta per lo più l'afro stile Nabeshin di Excel Saga, con un carattere però totalmente inadatto. Tuttavia anche i cambiamenti minori si rivelano utili per donare in un confronto ravvicinato un'aria diversa al ladro pervertito. Il problema resta la trama, senza né capo né coda, le cui motivazioni per esistenze spezzate, strappate anche da situazioni felici, appaiono spesso prive di peso. Le teorie possibili, tra cui quella del successore, non sono da escludere, ma dipingerebbero un Lupin ai miei occhi troppo senza scrupoli, anche per la giacca verde.
Questi special ancora più special, come il cross over con Conan, non mi convincono proprio. Anche con il migliore dei pretesti, come si fa a seguire un film che ti sbatte vistosamente in faccia due stili diversi?
Come appassionato di Lupin ho apprezzato veramente moltissimo quest'OAV che, in fondo, ha il solo scopo di festeggiare i 40 anni di vita del manga di Lupin III. Una parte di me avrebbe voluto dare 10, ma non mi sembrava giusto, in fondo bisogna ricordare che "Green vs Red" è pur sempre un omaggio a uno dei personaggi più longevi del mondo nipponico, niente di più.
Questo film non dà molta importanza alla trama. Essa c'è, ma è solo un pretesto: lo scopo del film è quello di analizzare Lupin come personaggio.
In questo film ci si pone il problema: chi è Lupin? Quali sono le sue origini, la sua età? Ha punti deboli? E molto altro..
Ma Lupin non era il nipote di Arsenio Lupin? Vi chiederete voi. Sì, è vero, ma il film mette in dubbio pure questo. Diciamo che viene messo in discussione un po' tutto, anche che il Lupin dalla giacca verde e quello con la giacca rossa siano la stessa persona. Perché tutto questo?
Sarò onesto, credo che ci possano essere mille interpretazioni. In un forum di Lupin ne ho discusso a lungo con gli utenti.
La mia teoria è che Lupin è un personaggio che in 40 anni è cambiato in moltissimi modi: guardate attentamente le tre serie TV, le due serie manga e i vari film, potrete notare che il carattere del protagonista (anche quello degli altri personaggi, ma in modo più leggero) cambia sempre un po'. Per esempio nella prima serie anime Lupin è più serio, cinico e spietato; nella seconda è più simpatico, spaccone e comico; nella serie manga è decisamente più pervertito; in alcuni film è più una specie di 007; in altri è quasi un'eroe; non manca il Lupin più pasticcione e impacciato.
Insomma, in realtà il personaggio nelle varie storie cambia sempre un po', sembra veramente che ogni regista e disegnatore abbia realizzato il suo Lupin. Alla fine chi è il vero? Il film non dà risposte, ci fa solo capire che alla fine chiunque potrebbe essere Lupin. Alla fine Lupin significa libertà.
Ma non sono pochi i fan che hanno ipotizzato che il vero Lupin sia in realtà il bibliotecario che si vede in alcune scene, perché sia Fujiko sia Jigen vanno a trovarlo; lui è definito il maggior esperto su Lupin (e chi può essere il maggior esperto se non se stesso ?), ma, sopratutto, nel finale Fujiko e Jigen vanno da lui a dirgli chi ha vinto e alla frase "ha vinto il migliore" lui sorride. Forse era tutto un piano escogitato da Lupin per trovare un sostituto?
Insomma, "Green vs Reed" è un film che vuole essere un omaggio e niente di più, molto filosofico, che dà più domande che risposte. Consigliato a chi conosce bene il ladro gentiluomo.
Questo film non dà molta importanza alla trama. Essa c'è, ma è solo un pretesto: lo scopo del film è quello di analizzare Lupin come personaggio.
In questo film ci si pone il problema: chi è Lupin? Quali sono le sue origini, la sua età? Ha punti deboli? E molto altro..
Ma Lupin non era il nipote di Arsenio Lupin? Vi chiederete voi. Sì, è vero, ma il film mette in dubbio pure questo. Diciamo che viene messo in discussione un po' tutto, anche che il Lupin dalla giacca verde e quello con la giacca rossa siano la stessa persona. Perché tutto questo?
Sarò onesto, credo che ci possano essere mille interpretazioni. In un forum di Lupin ne ho discusso a lungo con gli utenti.
La mia teoria è che Lupin è un personaggio che in 40 anni è cambiato in moltissimi modi: guardate attentamente le tre serie TV, le due serie manga e i vari film, potrete notare che il carattere del protagonista (anche quello degli altri personaggi, ma in modo più leggero) cambia sempre un po'. Per esempio nella prima serie anime Lupin è più serio, cinico e spietato; nella seconda è più simpatico, spaccone e comico; nella serie manga è decisamente più pervertito; in alcuni film è più una specie di 007; in altri è quasi un'eroe; non manca il Lupin più pasticcione e impacciato.
Insomma, in realtà il personaggio nelle varie storie cambia sempre un po', sembra veramente che ogni regista e disegnatore abbia realizzato il suo Lupin. Alla fine chi è il vero? Il film non dà risposte, ci fa solo capire che alla fine chiunque potrebbe essere Lupin. Alla fine Lupin significa libertà.
Ma non sono pochi i fan che hanno ipotizzato che il vero Lupin sia in realtà il bibliotecario che si vede in alcune scene, perché sia Fujiko sia Jigen vanno a trovarlo; lui è definito il maggior esperto su Lupin (e chi può essere il maggior esperto se non se stesso ?), ma, sopratutto, nel finale Fujiko e Jigen vanno da lui a dirgli chi ha vinto e alla frase "ha vinto il migliore" lui sorride. Forse era tutto un piano escogitato da Lupin per trovare un sostituto?
Insomma, "Green vs Reed" è un film che vuole essere un omaggio e niente di più, molto filosofico, che dà più domande che risposte. Consigliato a chi conosce bene il ladro gentiluomo.
Lupin III: Green vs Red è sicuramente il più bel film riguardante il ladro gentiluomo. Se vi aspettavate che questo film fosse solo una delle solite missioni di furto vi dovrete ricredere perché è molto di più. In questo film si parla di Lupin naturalmente, ma non come personaggio, bensì come un simbolo. Si ripercorre il significato di libertà, del divertimento senza vincoli e della sincerità. Tutti in città vogliono imitare Lupin, alcuni nel farlo infangano anche il suo nome facendosi catturare, ma perché tutto ciò? Perché in realtà c'è una parte di Lupin in tutti noi, quella parte che vuole l'avventura, quella parte che se ne frega del sistema e che vuole semplicemente vivere un minimo di libertà in questa società che ce la reprime in continuazione.
In questo lungometraggio riappariranno tutti i personaggi principali come Goemon, Jigen, Fujiko, ma soprattutto Zenigata, ormai stanco della sua situazione ma che nonostante ciò non si arrende e continua a inseguire il suo sogno: catturare Lupin. Dal punto di vista dell'animazione Lupin III - Green vs Red è stato realizzato molto bene, devo dire, e la colonna sonora mi è piaciuta veramente tanto.
Penso che questo film si possa definire un grande omaggio non solo a Lupin, ma anche a un ideale di libertà, che questo personaggio nel profondo rappresenta appieno. Sono rimasto molto soddisfatto da esso, mi ha fatto riflettere e divertire facendomi ancora di più affezionare a questo personaggio mitico e intramontabile.
Mi è sembrato doveroso dargli un 10 perché lo ritengo il miglior lungometraggio che ha come soggetto Lupin III. Lo consiglio a tutti, in particolar modo agli amanti della serie, perché se non avete visto questo film non avete capito appieno ciò che Lupin rappresenta.
In questo lungometraggio riappariranno tutti i personaggi principali come Goemon, Jigen, Fujiko, ma soprattutto Zenigata, ormai stanco della sua situazione ma che nonostante ciò non si arrende e continua a inseguire il suo sogno: catturare Lupin. Dal punto di vista dell'animazione Lupin III - Green vs Red è stato realizzato molto bene, devo dire, e la colonna sonora mi è piaciuta veramente tanto.
Penso che questo film si possa definire un grande omaggio non solo a Lupin, ma anche a un ideale di libertà, che questo personaggio nel profondo rappresenta appieno. Sono rimasto molto soddisfatto da esso, mi ha fatto riflettere e divertire facendomi ancora di più affezionare a questo personaggio mitico e intramontabile.
Mi è sembrato doveroso dargli un 10 perché lo ritengo il miglior lungometraggio che ha come soggetto Lupin III. Lo consiglio a tutti, in particolar modo agli amanti della serie, perché se non avete visto questo film non avete capito appieno ciò che Lupin rappresenta.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Green vs Red è il terzo OAV con protagonista il celebre Lupin III creato dalla mente di Monkey Punch. È stato prodotto in occasione del 40º anniversario della nascita di Lupin III. È uscito in Giappone nel 2008 mentre in Italia nel 2009, purtroppo censurato, anche se mantiene alcune cose dell'edizione giapponese.
"Al mondo non c’è posto per due Lupin.”
Lupin è uscito di scena da molto tempo e Jigen, Goemon e Fujiko sanno che prima o poi si farà trovare quando avrà bisogno di loro. In un negozio però viene catturato Lupin che rubava. In realtà era soltanto uno che si vestiva come lui per imitarlo. Allora tutti i "cloni" di Lupin con giacche rosse, rosa (in rosa se ne vede solo uno all'inizio) e verdi si precipitano per salvare quel loro Lupin taccheggiatore che sta infamando il clan. Ovviamente tutte le forze dell'Interpol si attivano e, dopo che quei cloni hanno salvato il loro amico, li arrestano tutti tranne uno. Questo, di nome Yasuo, si traveste da Lupin con giacca verde e prende una Walther P38, la pistola di Lupin, per prenderne il posto. Decide di rubare un diamante chiamato cubo di ghiaccio, e verrà anche aiutato da Fujiko. Ruba il diamante e si scontra con il vero Lupin dalla giacca rossa su un edificio.
Per quanto riguarda la fine, personalmente mi ha lasciato molto perplesso. Non rivelo quale sia per non rovinare la visione del film. Per quanto riguarda la storia forse è una delle più originali, particolari e controverse/soggette a interpretazioni. Sicuramente lo scopo del film è mettere a confronto i due Lupin che hanno fatto la storia, cioè quello con la giacca rossa e quello con la giacca verde.
Il film presenta moltissimi spunti e vicende e a volte risulta molto confuso, come per esempio nei momenti con i troppi Lupin. Altra pecca - solo nella versione italiana - è il doppiaggio, in quanto Lupin non sembra più lo stesso con la voce cambiata. Il design è bello e lo sono anche i disegni e la colonna sonora. Vengono ripresi moltissimi particolari dei film precedenti, come il brano musicale e il poster di "Lupin e il Castello di Cagliostro" o la gemma del film "Lupin III - 1$ Money Wars". Molto significativo è anche il personaggio di Zenigata, che mostra una determinazione e un ambizione che mostrano che, dopo tutti gli anni che è corso dietro il ladro, non ha perso colpi ed è deciso a catturare l'originale.
Lupin III - Green vs Red secondo me è un film bello, che poteva senz'altro essere reso meglio, ma che comunque presenta le ottime caratteristiche che contraddistinguono i film di questa meravigliosa serie. Consigliato.
Green vs Red è il terzo OAV con protagonista il celebre Lupin III creato dalla mente di Monkey Punch. È stato prodotto in occasione del 40º anniversario della nascita di Lupin III. È uscito in Giappone nel 2008 mentre in Italia nel 2009, purtroppo censurato, anche se mantiene alcune cose dell'edizione giapponese.
"Al mondo non c’è posto per due Lupin.”
Lupin è uscito di scena da molto tempo e Jigen, Goemon e Fujiko sanno che prima o poi si farà trovare quando avrà bisogno di loro. In un negozio però viene catturato Lupin che rubava. In realtà era soltanto uno che si vestiva come lui per imitarlo. Allora tutti i "cloni" di Lupin con giacche rosse, rosa (in rosa se ne vede solo uno all'inizio) e verdi si precipitano per salvare quel loro Lupin taccheggiatore che sta infamando il clan. Ovviamente tutte le forze dell'Interpol si attivano e, dopo che quei cloni hanno salvato il loro amico, li arrestano tutti tranne uno. Questo, di nome Yasuo, si traveste da Lupin con giacca verde e prende una Walther P38, la pistola di Lupin, per prenderne il posto. Decide di rubare un diamante chiamato cubo di ghiaccio, e verrà anche aiutato da Fujiko. Ruba il diamante e si scontra con il vero Lupin dalla giacca rossa su un edificio.
Per quanto riguarda la fine, personalmente mi ha lasciato molto perplesso. Non rivelo quale sia per non rovinare la visione del film. Per quanto riguarda la storia forse è una delle più originali, particolari e controverse/soggette a interpretazioni. Sicuramente lo scopo del film è mettere a confronto i due Lupin che hanno fatto la storia, cioè quello con la giacca rossa e quello con la giacca verde.
Il film presenta moltissimi spunti e vicende e a volte risulta molto confuso, come per esempio nei momenti con i troppi Lupin. Altra pecca - solo nella versione italiana - è il doppiaggio, in quanto Lupin non sembra più lo stesso con la voce cambiata. Il design è bello e lo sono anche i disegni e la colonna sonora. Vengono ripresi moltissimi particolari dei film precedenti, come il brano musicale e il poster di "Lupin e il Castello di Cagliostro" o la gemma del film "Lupin III - 1$ Money Wars". Molto significativo è anche il personaggio di Zenigata, che mostra una determinazione e un ambizione che mostrano che, dopo tutti gli anni che è corso dietro il ladro, non ha perso colpi ed è deciso a catturare l'originale.
Lupin III - Green vs Red secondo me è un film bello, che poteva senz'altro essere reso meglio, ma che comunque presenta le ottime caratteristiche che contraddistinguono i film di questa meravigliosa serie. Consigliato.
"Lupin III - Green vs Red" è un lungometraggio decisamente particolare e a sé stante della saga di Lupin. Qui infatti non troviamo quest'ultimo come semplice personaggio protagonista, ma egli è presente come mito e celebrità, con una schiera di sosia, un po' come succede con certi personaggi famosi diventati delle icone, anche se qui la cosa è ancora più esagerata!
Il flm viaggia su due binari, o forse tre, apparentemente slegati, ma neanche troppo: le vicende dei vari sosia, l'avventura "solita" di Lupin e co., e le vicende di Yasuo, che rappresenta l'uomo qualunque che vede una possibilità di "riscatto" e ha l'occasione di diventare qualcuno.
Quello che balza all'occhio ovviamente è che non ci troviamo di fronte al "solito" lungometraggio di Lupin, dove egli deve affrontare un'avventura e una sfida comunque sempre o quasi accattivanti e diverse, ma ad un'opera che porta a interrogarsi anche sulla sua identità. Non a caso non è stato realizzato come special, ma come OAV.
Il film ha fatto e probabilmente farà ancora discutere. A me personalmente non ha convinto fino in fondo: troppi intrecci e carne al fuoco. La narrazione però ha un che di affascinante, anche se fino a un certo punto.
Poi non mi ha convinto troppo il fatto che Lupin possa essere più un mito da perpetrare o roba simile e basta. Insomma, per me Lupin è unico! Magari sarebbe anche opportuna una seconda visione per vederlo su un piano diverso. Mi aspettavo qualcosa di diverso e ci sono rimasto spiazzato. Quindi con il senno di poi si potrebbe anche apprezzare di più.
Certo una durata maggiore forse avrebbe giovato.
Ultimo punto, e che comunque non incide sul voto, è che, essendo rimasto un po' fermo con i film fino a metà anni 90 e poco più, mi ha fatto un po' effetto vedere cellulari ultramoderni e roba simile. Certo, Lupin sino dagli inizi ha avuto a che fare con la tecnologia, però così m'ha fatto veramente uno strano effetto.
Il flm viaggia su due binari, o forse tre, apparentemente slegati, ma neanche troppo: le vicende dei vari sosia, l'avventura "solita" di Lupin e co., e le vicende di Yasuo, che rappresenta l'uomo qualunque che vede una possibilità di "riscatto" e ha l'occasione di diventare qualcuno.
Quello che balza all'occhio ovviamente è che non ci troviamo di fronte al "solito" lungometraggio di Lupin, dove egli deve affrontare un'avventura e una sfida comunque sempre o quasi accattivanti e diverse, ma ad un'opera che porta a interrogarsi anche sulla sua identità. Non a caso non è stato realizzato come special, ma come OAV.
Il film ha fatto e probabilmente farà ancora discutere. A me personalmente non ha convinto fino in fondo: troppi intrecci e carne al fuoco. La narrazione però ha un che di affascinante, anche se fino a un certo punto.
Poi non mi ha convinto troppo il fatto che Lupin possa essere più un mito da perpetrare o roba simile e basta. Insomma, per me Lupin è unico! Magari sarebbe anche opportuna una seconda visione per vederlo su un piano diverso. Mi aspettavo qualcosa di diverso e ci sono rimasto spiazzato. Quindi con il senno di poi si potrebbe anche apprezzare di più.
Certo una durata maggiore forse avrebbe giovato.
Ultimo punto, e che comunque non incide sul voto, è che, essendo rimasto un po' fermo con i film fino a metà anni 90 e poco più, mi ha fatto un po' effetto vedere cellulari ultramoderni e roba simile. Certo, Lupin sino dagli inizi ha avuto a che fare con la tecnologia, però così m'ha fatto veramente uno strano effetto.
Di tutti i tantissimi film, OAV e special dedicati a Lupin III, la più riuscita creatura di Monkey Punch, questo è forse uno dei più controversi. Premetto che si tratta di un lavoro che non vedrei volentieri un'altra volta: di certo non regge il confronto con i film più vecchi ed è inoltre molto pasticciato da vari punti di vista; ma credo che, perlomeno dai fan del Ladro Gentiluomo, meriti di essere considerato adeguatamente.
Riguardo alla qualità grafica, è stato fatto un lavoro discreto, senza nulla di particolare e anzi con qualche piccolo passaggio un po' artificioso e sgradevole - troppi effetti speciali.
La trama sembra muoversi sulle tipiche coordinate dei film su Lupin III: c'è un tesoro, che ovviamente lui vuole arraffare, e c'è un'organizzazione criminale dietro al gioiello in questione, la quale ovviamente sarà sconfitta. Ma c'è anche un fatto strano: un esercito di sosia di Lupin! E' questo il vero succo della vicenda, che parla più di idoli che di gioielli: di persone che vogliono essere l'inacciuffabile ladro perché simbolo di totale libertà. Viene addirittura instaurato il dubbio su quale sia l'identità di Lupin, e se per caso non sia in atto, fin dall'inizio della sua carriera criminale, un continuo scambio di persone. Davvero una tematica molto interessante e degna della fama del manga.
Purtroppo la vicenda in sé non è un granché, poiché alterna momenti di noia ad altri sconclusionati, fino a scene francamente sorprendenti (quelle iniziali, ad esempio, sigla compresa, o la sfida tra i due Lupin in stile manga). Il finale è poco chiaro ma efficace.
Di certo "Green vs Red" non brilla nella filmografia dell'incorreggibile fuorilegge, ma vederlo almeno una volta potrebbe riservare qualche sorpresa.
Riguardo alla qualità grafica, è stato fatto un lavoro discreto, senza nulla di particolare e anzi con qualche piccolo passaggio un po' artificioso e sgradevole - troppi effetti speciali.
La trama sembra muoversi sulle tipiche coordinate dei film su Lupin III: c'è un tesoro, che ovviamente lui vuole arraffare, e c'è un'organizzazione criminale dietro al gioiello in questione, la quale ovviamente sarà sconfitta. Ma c'è anche un fatto strano: un esercito di sosia di Lupin! E' questo il vero succo della vicenda, che parla più di idoli che di gioielli: di persone che vogliono essere l'inacciuffabile ladro perché simbolo di totale libertà. Viene addirittura instaurato il dubbio su quale sia l'identità di Lupin, e se per caso non sia in atto, fin dall'inizio della sua carriera criminale, un continuo scambio di persone. Davvero una tematica molto interessante e degna della fama del manga.
Purtroppo la vicenda in sé non è un granché, poiché alterna momenti di noia ad altri sconclusionati, fino a scene francamente sorprendenti (quelle iniziali, ad esempio, sigla compresa, o la sfida tra i due Lupin in stile manga). Il finale è poco chiaro ma efficace.
Di certo "Green vs Red" non brilla nella filmografia dell'incorreggibile fuorilegge, ma vederlo almeno una volta potrebbe riservare qualche sorpresa.
La trama è abbastanza bella, i disegni secondo me non sono ben curati e fatti bene. Il film è molto incasinato perchè non si riesce mai a capire chi sia il vero Lupin. Durante la storia, a momenti di serieta' si alternano momenti altrettanto scherzosi e questo non mi piace, come onn mi piace la nuova voce di Lupin, datagli da Stefano Onofri che non rispecchia per niente quella precedente.
Un pessimo oav.
Un pessimo oav.
A mio parere il più brutto film riguardante Lupin III.
Innanzi tutto, la voce di Lupin non è quella di Roberto Del Giudice (morto prima delle riprese di questo film) e quindi senza la sua voce storica non è più neanche riconoscibile; per di più all'inizio del film ci sono tantissimi finti Lupin, quindi non si capisce nulla.
La storia non è chissà che, anche se non ha una cattiva idea di fondo.
I disegni sono ben curati (anche se io ho visto questo film con una qualità molto bassa delle immagini, infatti era tutto sgranato).
Purtroppo non mi soffermo tanto a parlare di questo film perchè non mi è piaciuto.
Non è un classico film di Lupin ed è abbastanza strano.
Innanzi tutto, la voce di Lupin non è quella di Roberto Del Giudice (morto prima delle riprese di questo film) e quindi senza la sua voce storica non è più neanche riconoscibile; per di più all'inizio del film ci sono tantissimi finti Lupin, quindi non si capisce nulla.
La storia non è chissà che, anche se non ha una cattiva idea di fondo.
I disegni sono ben curati (anche se io ho visto questo film con una qualità molto bassa delle immagini, infatti era tutto sgranato).
Purtroppo non mi soffermo tanto a parlare di questo film perchè non mi è piaciuto.
Non è un classico film di Lupin ed è abbastanza strano.
Il miglior film di Lupin in assoluto, non e' il solito film di Lupin(infatti qui il tesoro e' un semplice pretesto). Questo OAV vuole essere un'omaggio al mondo di Lupin, finalmente approfondendo i suoi ideali, Lupin non e'una persona, lui e' un simbolo, la gente lo imita perche' lui è la liberta'. Lui non ha una Nazione, un luogo di origine, per Lupin non hanno significato queste parole... un film molto filosofico, ma allo stesso tempo appassionante e misterioso (ci sono tanti piccoli particolari che richiedono una visione piu' accurata).
Come dice Lupin... uomo non lo si nasce, lo si diventa!
Come dice Lupin... uomo non lo si nasce, lo si diventa!
Visto oggi e devo dire che è stato particolarmente piacevole da seguire, di certo il finale lascia perplesso. Quel che mi domando, oltre a chi fosse il vero Lupin, e come mai mancasse anche il Lupin con la giacca Rosa, assente nei film, ma comunque protagonista nella serie. Il nome "Yasuo" è un chiaro riferimento al doppiatore storico Giapponese di Lupin, spero che, nella futura edizione italiana, il protagonista in questione verrà chiamato eccezionalmente "Roberto" (invece di mantenere il nome originale) in onore al grande doppiatore Italiano.
Lupin è sempre straordinario e questo OAV li batte tutti! Peccato non potremmo mai vederlo doppiato da grande Roberto Del Giudice, si sarebbe divertito essendo il fan n1 di Lupin ;(
[<b>SPOILER</b>] Solo il finale mi lascia perplesso, il Lupin che [...] sembra essere quello nuovo che prima portava la giacca verde visto il gesto che fa ai capelli e visto che ha l'anello appeso alla catenella, ma l'anello lo vediamo pochi secondi prima anche alla mano della ragazza... mah
[<b>SPOILER</b>] Solo il finale mi lascia perplesso, il Lupin che [...] sembra essere quello nuovo che prima portava la giacca verde visto il gesto che fa ai capelli e visto che ha l'anello appeso alla catenella, ma l'anello lo vediamo pochi secondi prima anche alla mano della ragazza... mah