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ryo79

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Zone of the Enders" è stato concepito come prequel, quindi non aspettatevi che vengano svelati tutti i retroscena della storia. Dai vari indizi forniti si capisce che Marte è colonizzato da diversi anni e che cerca di ottenere l'indipendenza dalla Terra. I pregiudizi che i Terrestri hanno nei confronti dei Marziani non fanno che aumentare la loro voglia di indipendenza. Lo sviluppo di un frame da combattimento superiore è il mezzo, per il governo di Marte, per liberarsi dall'oppressione della Federazione Terrestre. Vengono rivelate poche informazioni anche a riguardo dell'Orbital Frame, di cui si sa solo che è stato costruito con un materiale unico, il Metatron.

Nonostante questa carenza di informazioni, l'anime è molto bello e le scene di combattimento, di cui è protagonista Idolo, sono davvero spettacolari e ricordano molto anime come "Gundam" e "Macross". Si può notare molto di più l'influenza di "Gundam" specialmente per quello che riguarda il concetto di colonialismo e indipendenza delle colonie. In conclusione, un anime davvero piacevole e ben realizzato, considerata la sua brevità.


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LEx-13

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Zone of the Enders 2167 - Idolo" é l'OAV che precede la serie "Zone of the Enders - Dolores", prodotto sempre dalla SUNRISE nel 2001, che getta le basi per i mecha utilizzati nei videogiochi e nella serie di "Zone of the Enders". Aiuta a capire come mai esiste una guerra tra Marte e la Terra, eventi trattati in questo OAV di solamente cinquantacinque minuti, ma utilizzati al meglio. Il mecha design é sempre affidato alle mani di Tsutomu Miyazawa e Tsutomu Suzuki, come il character design invece sempre a Kumi Horii e Madoka Hirayama. Il livello di colori e animazioni é molto più alto che quello della serie, ovviamente: epiche a mio parere le ultime scene, che invogliano a interessarsi a quello che verrà dopo, i giochi e la serie. La storia é totalmente su un altro livello rispetto alla serie, solo uno o due momenti portano a sorridere, ma per il resto é cupa e molto, molto introspettiva. La qualità dei disegni é alta, non pecca di errori e sicuramente piace di più del character design utilizzato nella serie. E' una produzione del 2001 di alto livello, consigliato sempre a chi ama i mecha come il sottoscritto.


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God87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Nel 2001, in casa Konami, Noriaki Okamura, membro chiave dell'Hideo Kojima Staff, ha finalmente, con l'avvento della tecnologia della PlayStation2, l'opportunità di realizzare un sogno da sempre covato: creare un gioco che permetta di guidare un potente robottone lungo un'epica, drammatica avventura basata sulle atmosfere tipiche delle migliori produzioni sci-fi/robotiche di casa Sunrise, soprattutto "Mobile Suit Gundam". Trovato supporto ideale in Hideo Kojima stesso, papà di "Metal Gear Solid" a sua volta grande ammiratore del Mobile Suit bianco (tanto da omaggiarlo nella sua stessa saga stealth), la coppia realizza, nell'arco di tre anni, i due "Zone of the Enders", che diventano, nonostante le modeste vendite, un'apprezzata e premiata saga videoludica. Così, nonostante una durata estremamente breve, un doppiaggio inglese atroce e una trama volutamente derivativa (eroi che si ritrovano al centro di una guerra d'indipendenza tra marziani e Federazione Terrestre, e coi loro robottoni - gli Orbital Frame - cercano di sopravvivere) i due ZOE sono tra i primi ma anche fra i migliori titoli a permettere un'esperienza di immedesimazione senza eguali, a dare davvero la sensazione di pilotare enormi, potentissimi mecha dotati di armi straordinarie con cui distruggere palazzi, sconfiggere imponenti nemici e cambiare le sorti della guerra. Non deve perciò stupire come, in affettuoso senso inverso, sia la stessa, omaggiata Sunrise a dare quindi vita all'OVA che esce il giorno d'uscita del primo gioco: un prequel che fa chiarezza sull'origine degli Orbital Frame, sulle ragioni dello scoppio della guerra e sul background di uno dei villain ricorrenti (la tragica Viola), e che successivamente proseguirà anche con una serie televisiva che ha inizio esattamente il mese dopo.

IDOLO, questo il nome dell'OVA, è una produzione di cinquanta minuti piacevole e ben confezionata, che, pur non offrendo nulla di nuovo al genere, fa la sua parte nel dare maggiore spessore al setting del primo ZOE, permettendo al giocatore di godersi ancor più l'esperienza videoludica, sempre più coinvolto dalla sensazione di essere protagonista di una guerra civile di cui conosce ora anche i retroscena. Siamo nell'anno 2167 sul pianeta Marte, colonizzato dalla Terra, i cui abitanti sono vessati dalle inique leggi del governo terrestre e umiliate dal razzismo della madrepatria. In questo cupo scenario prende luogo la storia di Radium Lavans, pilota marziano dell'organizzazione antigovernativa BAHRAM, che si trova a collaudare una nuova unità robotica di combattimento, Idolo, il primo Orbital Frame mai creato con la sconosciuta tecnologia Metatron. Assistito dalla sua futura sposa, la scienziata Dolores, e dalla sua collega d'armi Viola, Radium scoprirà suo malgrado, mentre pilota il mezzo, come questi accresca sempre di più la sua aggressività e l'odio verso i terrestri, trovando tragiche ripercussioni nella battaglia che aprirà la guerra tra BAHRAM e la Terra, l'"Incidente di Deimos".

Forte di un grandioso comparto tecnico e colori sgargianti, vivacissimi, che rendono uno splendore battaglie robotiche e ambientazioni, IDOLO scorre piacevolmente nella sua pur ricercata banalità, azzeccando disegni moderni e attraenti e soprattutto i suoi attori, pur sempre derivativi ma caratterizzati più che decentemente. Narrativamente non vi è nulla di diverso dal clone ordinario di Gundam (guerre di indipendenza spaziali, raid nemici, battaglie che avvengono tra mezzi robotici) e a questo riguardo è inutile decantare chissà che lodi su intreccio o cast, ma con le sue ottime animazioni, ritmo sostenuto e coinvolgente, azione poderosa, musiche piacevoli e una benvoluta narrazione adulta e matura - scene di sesso prive di accenni platonici e abbondanza di schizzi di sangue in quelle violente - IDOLO offre tutto ciò che gli si chiede per scorrere benissimo. Di certo non si può parlare di visione imprescindibile o di chissà che qualità esorbitante, ma solo - e questo è un merito - di un OVA fatto con cura, mezzi e criterio, estremamente soddisfacente per i videogiocatori ma interessante anche per profani, che magari lo prenderanno come spot pubblicitario per comprare il gioco o guardare il suo prosieguo animato, la successiva serie televisiva DOLORES, di cui IDOLO funge da antefatto.


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Micerino

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Zone of the Enders è un anime breve (45 minuti circa) che lascia un po' sorpresi nel finale.
La sufficienza la meriterebbe esclusivamente perché finisce in modo non scontato, lasciando davvero un senso di strana sensazione nell'anima… quel non so cosa che rende la fine dell'episodio quasi inevitabile e comunque senza alcun rimpianto, ma la brevità e l'inconsistenza delle questioni irrisolte lasciano il voto decisamente al di sotto di quanto avrei potuto dare.
La trama è di un banale allucinante. Immagino che se vi chiedessero di indovinare un anime in cui delle colonie spaziali vengono sfruttate dalla terra e vogliono l'indipendenza potranno venirvi in mente una buona decina di titoli, e di certo tra questi non vi verrà mai in mente Zone Of the Enders… eppure è così.
Le colonie di Marte hanno ormai generato dei veri marziani (terrestri nati su marte) che desiderano l'indipendenza di Marte dalla Terra. Banale e scontato a dir poco. A questo aggiungiamo dei robot che ricordano (indovinate?) i Mobile Suit Gundam e la costruzione da parte dei marziani di un super robot per distruggere l'armata terrestre.
Beh, al di là che i Terrestri sono dipinti come orsi (e ci possiamo stare), io per partito preso tifo e continuo a tifare Terra, fate voi… quindi dalla parte dei marziani ci sto male. Però il grande Idolo (il Mecha marziano costruito con una superlega rarissima, il Metatron, che nasconde proprietà misteriose e quasi magiche…) dalle sembianze fin troppo Froidiane per non suscitare un po' di ilarità, merita davvero il grande rispetto che suscita sul campo di battaglia.
Di rilevanza poco significativa sono, invece, i personaggi. Il pilota dell'Idolo muta il proprio carattere con la rapidità con cui il mio gatto vuole giocare o vuole le coccole. La sua fidanzata è una specie di ameba fin troppo giapponese. Risulta il tutto troppo compresso per un anime che avrebbe voluto ma non può.
Musiche e disegni non degni di nota, battaglie di Mecha non studiate, e poco convincenti. Ci sono sicuramente titoli migliori, ma per chi ha giocato o gioca con Z.O.E., allora questo prequel sicuramente chiarirà qualcosa e toglierà qualche dubbio.
Per me resta un capitolo visto e già dimenticato.


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Zone of the Enders - 2167 Idolo è il prequel del videogame Zone of the Enders per Playstation 2.
Chi ha giocato al videogame si ricorda certamente la trama che vede Leo, un ragazzino, che all’improvviso si ritrova a pilotare un robot di nuova generazione, un Orbital Frame di nome Jehuty, nella guerra d’indipendenza tra la Terra e Marte. Nel videogame, di breve durata, però non ci viene spiegato nulla, ad esempio la vera natura dell’Ortbital Frame o i motivi della guerra.
In quest’anime ambientato cinque anni prima degli eventi del videogame, verremo invece a conoscenza di alcuni eventi cruciali che hanno portato agli eventi raccontati nel videogame. Infatti l’anime ci mostrerà la creazione del primo modello di Orbital Frame,Idolo, e la tragica storia del suo pilota, il passato di Viola, personaggio chiave del videogame, e l’evento conosciuto come “incidente di Deimos”, più volte nominato nei tre videogame, ma che finora era rimasto oscuro.

Per quel che riguarda l’anime in sé, devo dire che vista la breve durata, non svela poi granché, e la trama viene raccontata in modo molto veloce, soprattutto il cambiamento del protagonista, che accade troppo velocemente.
Le animazioni le ho trovate buone, nella media, come pure i disegni, niente di speciale, ma che mi ricordano un po’ gli anime robotici degli anni ’80. Il design dei robot, invece, lo ho apprezzato particolarmente. Il Jehuty del videogame è fantastico, e Idolo essendo un prototipo sembra una versione più “grezza” del Jehuty. Molto belle le musiche, allo stesso livello di quelle del gioco, tra cui spicca “Kiss me sunlights”, che ne era il tema principale. Il doppiaggio invece, dell’edizione Panini, non mi è piaciuto granché. Non dico che è scarso, ma non ho riconosciuto nessuna voce. Non so, sembra abbiano usato un cast di sconosciuti, ma comunque il risultato è abbastanza buono.

In conclusione, a me è piaciuto. Ma se cercate anime robotici, in giro c’è sicuramente di meglio, se invece siete fan del videogame, sappiate che anche in questo caso è trascurabile, però per una questione di completezza andrebbe visto. Come anche la serie che viene dopo: Zone of the Enders - Dolores.


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Otaking

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Questo film fa da prologo al primo gioco della saga di Zone of the Enders, raccontandone gli avvenimenti a partire da cinque anni prima.
Siamo su Marte, divenuto ormai una colonia terrestre. La sempre maggior voglia d'indipendenza delle colonie crea un clima di tensione tra l'UNSF (le Forze Spaziali delle Nazioni Unite) e l'armata di Barham (creata dalle colonie proprio per opporsi all'UNSF).
Oscure motivazioni politiche portano il sottotenente Radium Lavans ed un suo sottoposto, la sergente Viola Gyunee, all'allontanamento dalla base principale per essere spediti in una base di ricerca, con l'incarico di collaudare un nuovo tipo d'arma ancora in via di sviluppo. Si tratta dell'Orbital Frame. A capo di questo progetto, atto a migliorare le qualità dei LEV, i mecha in uso attualmente, ci sono la dottoressa Links e la sua assitente Dolores, la ragazza di Lavans. Del collaudo si occuperà proprio il sottotenente Lavans, che suo malgrado verrà influenzato da questa nuova arma, chiamata con il nome in codice "IDOLO", e dal nuovo e misterioso materiale da cui è composto, il METATRON. Questa influenza, legata all'astio del tenente verso le forze terrestri, porterà ad una serie d'eventi che verrà ricordato come "l'incidente di Deimos".
La realizzazione tecnica di questo film, del 2001, si attesta su una media discreta, senza ne eccellere ne peccare in nessun punto.

Il character design è buono in quanto a realizzazione, puntando sul realismo dei personaggi, ma a mio parere, risulta privo di carattere e personalità, e quindi piatto e anonimo. Stesso discorso per il mecha design, che pur cercando di rimanere fedele all'originale del videogioco, cerca allo stesso tempo di discostarsene, ammorbidendo forme e linee. Ne vengono fuori mecha, in particolare l'Orbital Frame, scialbi e sicuramente non all'altezza delle loro controparti videoludiche. Le animazioni sono abbastanza buone sopratutto, com'è lecito aspettarsi, nelle sequenze di combattimento dei mecha. Anche se a volte l'IDOLO sembra che "soffra" di troppa elasticità nei movimenti.
Le musiche sono buone e ben adattate ad ogni situazione, privilegiando genere e strumentazione classica (pianoforte, violino, etc.). Buona anche l'ending, "Kiss me sunlight".

Tirando le somme, credo che questo Z.O.E. 2167 I DOLO, sia un prodotto riuscito solo in parte. L'idea di voler raccontare i fatti antecedenti a giochi è sicuramente buona, ma non viene sfruttata nel modo adeguato.
I personaggi, attorno a cui dovrebbe ruotare tutta la storia, risultano privi di spessore e quindi di personalità. A risentirne maggiormente sono l'effettivo protagonista di questo film, il sottotenente Lavans, che sembra lasciarsi trasportare dagli eventi, e il sergente Gyunee. Sopratutto per quest'ultimo, credo si potesse fare qualcosa in più, essendo lei il punto di collegamento tra il film e il gioco. La sua personalità è solo abbozzata, mancando di spessore e quindi credibilità. Di lei c'è dato a sapere ben poco, a parte il non di certo originale motivo che l'ha spinta ad arruolarsi e a seguire Lavans.
Anche la genesi dell'Orbital Frame poteva essere gestita meglio, pur ritenendo interessante l'idea del sistema di pilotaggio che influenza il pilota.
(Presumo possa essere quello che poi si evolverà nel sistema ADA, l'unità indipendente di supporto presente all'interno del Jehuty nei videogiochi.)

Un film adatto sopratutto ai fan del brand Zone of the Enders, che vogliono venire a conoscenza dei fatti antecedenti al gioco, curiosi di sapere come tutto ebbe inizio. Per tutti gli altri, questo rimane un discreto film, che potrebbe piacere. Ma anche no.

Empyrium

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Empyrium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Zone of the Enders... decisamente un gran bell'anime. Questo OAV è il prequel della serie, assolutamente da vedere *prima* di affacciarsi al resto (pena non capire una mazza degli avvenimenti successivi). Per chi ha visto la serie, questo film è molto più "adulto", compatto e diretto. Nonostante il doppiaggio italiano come al solito scarsetto, ho adorato questo OAV: semplice, intenso, drammatico. Certo, l'idea di base non è particolarmente originale, ma la caratterizzazione dei personaggi è buona. E poi, non si può ignorare il fiore all'occhiello dell'anime: la colonna sonora. Alcuni pezzi trasudano tristezza e malinconia da tutti i pori, note che si sposano perfettamente con le scene finali. Da pelle d'oca.

Tielle

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Tielle

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Z.O.E 2167 - Idolo è stato il primo anime targato Panini Video a essere distribuito qui in Italia. A parte questo la sua importanza nel mondo degli anime è quasi inutile. Questo anime è il prequel del bellisimo videogioco della Konami per PS2, il quale, come questo prodotto, ha il debole nella trama principale, che altri non è che la scopiazzatura di Gundam. Infatti la trama si svolge nello spazio dove gli abitanti delle colonie, sono trattati come esseri di serie b. Ed è proprio in una di queste colonie che viene creato l' ennesimo robottone per ribellarsi alla politica opprimente delle Nazioni Unite. Il protagoonista deve testare le potenzialità del robot in questione, ciò lo porterà vicino a un delireo d' onnipotenza. Ci troviamo in un anime con molti dialoghi e poca azione, condito con qualche sentimentalismo a buon mercato, per far avvicinare qualche ragazza all' acquisto del OAV. La cosa che fa più arrabbiare è che il tutto è fatto dalla Sunrise, lo studio che ha creato quel robot citato poco fa, quel Gundam che nessuno conosce...