UFO Baby
Nell'autunno del 2001, in seguito al grande successo di "Digimon", la Rai decise di aumentare il proprio sforzo nel campo dell'animazione giapponese e, fra i tanti titoli che sbarcarono sulla TV di stato, vi fu "Ufo Baby". Doveva fare da "antipasto" alla seconda stagione di "Digimon", ma alla fin fine si rivelò un titolo degno di camminare con le proprie gambe, e in ciò fu aiutato anche dalla collocazione mattutina nel palinsesto, perfetta per quest'opera.
A prima vista sembrerebbe un anime in cui dominano l'assurdo e la fantasia, ma sotto sotto nasconde una profondità che pochi concorrenti nel suo genere possono dire di aver raggiunto: due protagonisti che pian piano entreranno in simbiosi l'un con l'altra e viceversa, e riusciranno a creare una famiglia dal nulla, con un bambino letteralmente di un altro mondo (anzi, pianeta). Il tutto condito da risate impensabili, merito di personaggi secondari che si faranno amare per i loro caratteri assurdi (Christine, Momoka, Santa, solo per fare un rapido elenco), e di scommesse ben giocate, come la presenza dell'autrice stessa nel contesto, che oltre a intrattenere farà anche capire in alcuni frangenti cosa voglia dire fare la fumettista e realizzare sempre nuove opere con scadenze sempre più ravvicinate. Fra i pochi difetti che si possono riscontrare c'è il numero di episodi (almeno una ventina di essi potevano essere accorpati) e il numero di personaggi secondari, specialmente quelli provenienti da dimensioni aliene (bastavano Seiya e sua sorella Rui insieme agli sciamannati della Banda dei Cattivi a dare un cambio di ritmo).
Comunque, tali pecche intaccano quasi minimamente la totalità dell'opera, che risulterà molto gradevole all'appassionato che ogni tanto cerca un prodotto più leggero ma allo stesso tempo formativo e magari qualcosa di più "strambo". Chi invece ha gusti più monotoni basati magari su azione e avventura, è meglio che stia alla larga dalle vicende di Miyu Kozuki e Kanata Sajonji, i due quattordicenni alle prese col piccolo Lu e col suo "alliensitter" Baumiao. E c'è da crederci che, se siete in cerca di intrattenimento anti-stress condito saltuariamente da elementi seri, questi quattro soggetti difficilmente li scorderete, anzi, ve li porterete nel cuore per sempre.
A prima vista sembrerebbe un anime in cui dominano l'assurdo e la fantasia, ma sotto sotto nasconde una profondità che pochi concorrenti nel suo genere possono dire di aver raggiunto: due protagonisti che pian piano entreranno in simbiosi l'un con l'altra e viceversa, e riusciranno a creare una famiglia dal nulla, con un bambino letteralmente di un altro mondo (anzi, pianeta). Il tutto condito da risate impensabili, merito di personaggi secondari che si faranno amare per i loro caratteri assurdi (Christine, Momoka, Santa, solo per fare un rapido elenco), e di scommesse ben giocate, come la presenza dell'autrice stessa nel contesto, che oltre a intrattenere farà anche capire in alcuni frangenti cosa voglia dire fare la fumettista e realizzare sempre nuove opere con scadenze sempre più ravvicinate. Fra i pochi difetti che si possono riscontrare c'è il numero di episodi (almeno una ventina di essi potevano essere accorpati) e il numero di personaggi secondari, specialmente quelli provenienti da dimensioni aliene (bastavano Seiya e sua sorella Rui insieme agli sciamannati della Banda dei Cattivi a dare un cambio di ritmo).
Comunque, tali pecche intaccano quasi minimamente la totalità dell'opera, che risulterà molto gradevole all'appassionato che ogni tanto cerca un prodotto più leggero ma allo stesso tempo formativo e magari qualcosa di più "strambo". Chi invece ha gusti più monotoni basati magari su azione e avventura, è meglio che stia alla larga dalle vicende di Miyu Kozuki e Kanata Sajonji, i due quattordicenni alle prese col piccolo Lu e col suo "alliensitter" Baumiao. E c'è da crederci che, se siete in cerca di intrattenimento anti-stress condito saltuariamente da elementi seri, questi quattro soggetti difficilmente li scorderete, anzi, ve li porterete nel cuore per sempre.
Quanto è difficile essere oggettivi nel dare giudizi su anime quando siamo influenzati dalla nostalgia! Quante emozioni ci dava un anime quando eravamo bambini! Visto con gli occhi dei bambini ogni anime ha in sé qualcosa di magico che stimola incredibilmente la fantasia. I cartoni animati non erano semplici programmi televisivi, ma momenti di aggregazione, di divertimento, di spontaneità. Se non riuscivamo a vedere una puntata non potevamo trovarla in internet, se la serie non era ancora arrivata in Italia rare erano le persone che potevano seguirla. Ogni volta che vedevamo un anime ci affezionavamo ad esso, perché ci faceva compagnia nei pomeriggi tra un compito di scuola e l'altro, oppure la mattina mentre facevamo colazione. Gli anime non erano a tutte le ore, ma solo in momenti precisi della giornata. Crescendo, purtroppo, l'incanto svanisce e, presi dagli impegni lavorativi o scolastici, quei momenti di felicità infantile restano solo dei meri ricordi. Quelle serie che vedevamo da bambini perdono significato. L'avvento di nuovi anime, di disegni all'ultima moda ci fa dimenticare tutto. Questa lunga premessa è valida per tanti anime che adesso abbiamo dimenticato, ma che da piccoli per noi erano tutto. Questo non è il caso di "UFO Baby". Nella speranza di essere più oggettiva possibile recensirò "UFO Baby" come se fosse un anime uscito la settimana scorsa e non l'anime che ha cambiato la mia vita.
La storia comincia nel più classico dei modi: il padre e la madre di Miyu erano partiti per una missione nello spazio. La ragazza viene lasciata a casa dell'amico di famiglia Sayonji, padre di Kanata. I guai cominciano per i due ragazzi quando il signor Sayonji decide di partire per un pellegrinaggio in India, lasciando i due ragazzi soli a casa. Quella sera, dopo aver litigato, i due sentono un rumore. Nell'altra stanza trovano una navicella con a bordo un piccolo alieno e il suo 'alien sitter'. Da quel giorno la loro vita non è stata più la stessa...
Man mano che l'anime prosegue diventa impossibile non affezionarsi alle follie quotidiane dei diversi personaggi. Dalla timida Miyu allo scontroso Kanata, dalla folle Christine al tenerissimo Lou, puntata dopo puntata ci sembra quasi entrare a far parte di quel piccolo nucleo familiare, di condividere con loro gioie, dispiaceri e momenti davvero esilaranti.
Apparentemente questa storia può sembrare molto banale, ma in realtà non lo è. Come una delle più genuine commedie di Menandro, infatti, il messaggio di "UFO Baby" è quello della solidarietà, della famiglia e dell'amicizia. Tutti infatti, dopo aver conosciuto questi grandi valori, collaboreranno all'esito della vicenda.
Amore, amicizia, buoni sentimenti invadono l'anime in un mix di colori pastello e colonne sonore allegre. Occhi grandi e sinceri, personaggi kawaii e una trama spassosa, ma allo stesso tempo ricca di valori importanti. Detto questo, come posso non affermare che tra tutti gli shojo e tra tutte le commedie animate "UFO Baby" è uno dei più riusciti anime dell'animazione giapponese?
Provare per credere!
La storia comincia nel più classico dei modi: il padre e la madre di Miyu erano partiti per una missione nello spazio. La ragazza viene lasciata a casa dell'amico di famiglia Sayonji, padre di Kanata. I guai cominciano per i due ragazzi quando il signor Sayonji decide di partire per un pellegrinaggio in India, lasciando i due ragazzi soli a casa. Quella sera, dopo aver litigato, i due sentono un rumore. Nell'altra stanza trovano una navicella con a bordo un piccolo alieno e il suo 'alien sitter'. Da quel giorno la loro vita non è stata più la stessa...
Man mano che l'anime prosegue diventa impossibile non affezionarsi alle follie quotidiane dei diversi personaggi. Dalla timida Miyu allo scontroso Kanata, dalla folle Christine al tenerissimo Lou, puntata dopo puntata ci sembra quasi entrare a far parte di quel piccolo nucleo familiare, di condividere con loro gioie, dispiaceri e momenti davvero esilaranti.
Apparentemente questa storia può sembrare molto banale, ma in realtà non lo è. Come una delle più genuine commedie di Menandro, infatti, il messaggio di "UFO Baby" è quello della solidarietà, della famiglia e dell'amicizia. Tutti infatti, dopo aver conosciuto questi grandi valori, collaboreranno all'esito della vicenda.
Amore, amicizia, buoni sentimenti invadono l'anime in un mix di colori pastello e colonne sonore allegre. Occhi grandi e sinceri, personaggi kawaii e una trama spassosa, ma allo stesso tempo ricca di valori importanti. Detto questo, come posso non affermare che tra tutti gli shojo e tra tutte le commedie animate "UFO Baby" è uno dei più riusciti anime dell'animazione giapponese?
Provare per credere!
"Ufo baby" è un anime giapponese composto da settantotto episodi, creato più o meno intorno al 2000 sulla base dell'omonimo manga di Mika Kawamura (autrice anche di "Panic x Panic" e "Happy Ice Ceam"). Questo anime, di genere shojo, fantascientifico, alle volte un po' demenziale, ma sempre simpatico, è stato trasmesso in Italia per la prima volta dalla Rai e poi ritrasmesso più volte in replica negli anni successivi. La storia è molto simpatica: i genitori astronauti di Miyu partono per lo spazio e la lasciano a vivere dal monaco buddista Saionji e suo figlio Kanata. La cosa però dura poco, perché il monaco decide di partire per un indefinito ritiro spirituale e lascia i due a vivere da soli. Tanto per aggiungere un altro problema alla vita della giovane (e casuale) coppia di adolescenti arriva in casa nientemeno che un baby-alieno, che si è perso nella galassia con la sua aliensitter Baumiao, che rimarrà a vivere con i due dato che sia lui che l'aliensitter non hanno modo di tornare a casa. Il bimbo si rivelerà possessore di poteri "magici", proprio come il gatto trasformista che si occupa di lui. Pian piano questa nuova e improvvisata famiglia si assesterà e la vita inizierà a scorrere fra un'avventura e l'altra, e l'anime si arricchirà volta per volta di personaggi simpatici e divertenti.
Pur non essendo un anime nuovissimo né per un pubblico troppo vasto, si rivela gradevole, divertente e soprattutto mai scontato, grazie anche al rapporto molto contorto fra Miyu e Kanata, che poi fiorirà in un dolcissimo amore. Il doppiaggio non è male e se non sbaglio in generale non è stato nemmeno censurato pesantemente rispetto ad altri anime che hanno lo stesso target. Si rivela essere un buon anime e merita un bel sette e mezzo, che sicuramente arriverebbe anche a 8 se non avesse qualche elemento un po' demenziale e se non la tirasse troppo per le lunghe circa Kanata e Miyu. Consigliato comunque soprattutto per i più piccoli o per chi ha voglia di una storia poco impegnativa e dolcissima. Buona visione!
Pur non essendo un anime nuovissimo né per un pubblico troppo vasto, si rivela gradevole, divertente e soprattutto mai scontato, grazie anche al rapporto molto contorto fra Miyu e Kanata, che poi fiorirà in un dolcissimo amore. Il doppiaggio non è male e se non sbaglio in generale non è stato nemmeno censurato pesantemente rispetto ad altri anime che hanno lo stesso target. Si rivela essere un buon anime e merita un bel sette e mezzo, che sicuramente arriverebbe anche a 8 se non avesse qualche elemento un po' demenziale e se non la tirasse troppo per le lunghe circa Kanata e Miyu. Consigliato comunque soprattutto per i più piccoli o per chi ha voglia di una storia poco impegnativa e dolcissima. Buona visione!
Questo anime ha per me un valore particolare. Innanzitutto perché è uno dei miei preferiti (e tra poco spiegherò il motivo), in secondo luogo mi ricorda la mia adolescenza, visto che lo guardavo sempre dopo essere tornato il pomeriggio da scuola. Ma non divaghiamo e andiamo al dunque.
La storia è quella di Miyu, ragazza delle scuole medie che si trasferisce dai Sayonji, amici dei genitori trasferitisi negli USA per motivi di lavoro (sono astronauti). La situazione però si complica: prima perché il signor Sayonji è appena partito per un pellegrinaggio in India e Miyu si ritrova da sola con il coetaneo Kanata; poi perché mentre i due cercano di capire cosa fare gli piove addosso un piccolo UFO con dentro un bambino, il carinissimo Lou, e il suo "aliensitter" BauMiao. Da questo momento se ne vedranno delle belle, con i due ragazzi intenti a nascondere questo segreto e vivere la loro vista di adolescenti come meglio possono.
La trama dell'anime è molto carina. La vera forza sono i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati e fondamentali nella costruzione di quello che è, in fondo, un anime corale. Inoltre, con i loro amori e le loro gelosie, creeranno continui problemi a Miyu e Kanata e aiuteranno i due a chiarire i sentimenti che provano l'uno per l'altra.
I disegni sono ben fatti e la grafica per l'epoca è decisamente avanzata. Si sprecano i momenti di simpatia, soprattutto grazie a quei personaggi strampalatissimi ai limiti della sanità mentale e alle situazioni paradossali che creeranno, in una gigantesca commedia degli equivoci che tuttavia non manca di regalare qualche momento romantico e addirittura commovente.
La opening/ending dei Sonhora è perfetta (lo dice uno che non è certo un fan del gruppo): entra subito nella mente e ci resta. Inoltre, la sigla è costruita benissimo anche a livello di immagini: ridi come un matto già solo vedendo quella.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L'unico motivo per cui non do il 10 pieno è che ritengo il finale completamente inconcludente per quanto riguarda il rapporto tra Miyu e Kanata. Non è che pretendessi chissà cosa, ma almeno sapere di che morte morire.
Fine parte contenente spoiler
Concludendo, Ufo Baby si presenta come l'anime perfetto per chi cerca una commedia adolescenziale, diversa da quei teen dramas che tanto vanno in voga, ma che al contempo non manca di una trama ben costruita e coinvolgente.
La storia è quella di Miyu, ragazza delle scuole medie che si trasferisce dai Sayonji, amici dei genitori trasferitisi negli USA per motivi di lavoro (sono astronauti). La situazione però si complica: prima perché il signor Sayonji è appena partito per un pellegrinaggio in India e Miyu si ritrova da sola con il coetaneo Kanata; poi perché mentre i due cercano di capire cosa fare gli piove addosso un piccolo UFO con dentro un bambino, il carinissimo Lou, e il suo "aliensitter" BauMiao. Da questo momento se ne vedranno delle belle, con i due ragazzi intenti a nascondere questo segreto e vivere la loro vista di adolescenti come meglio possono.
La trama dell'anime è molto carina. La vera forza sono i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati e fondamentali nella costruzione di quello che è, in fondo, un anime corale. Inoltre, con i loro amori e le loro gelosie, creeranno continui problemi a Miyu e Kanata e aiuteranno i due a chiarire i sentimenti che provano l'uno per l'altra.
I disegni sono ben fatti e la grafica per l'epoca è decisamente avanzata. Si sprecano i momenti di simpatia, soprattutto grazie a quei personaggi strampalatissimi ai limiti della sanità mentale e alle situazioni paradossali che creeranno, in una gigantesca commedia degli equivoci che tuttavia non manca di regalare qualche momento romantico e addirittura commovente.
La opening/ending dei Sonhora è perfetta (lo dice uno che non è certo un fan del gruppo): entra subito nella mente e ci resta. Inoltre, la sigla è costruita benissimo anche a livello di immagini: ridi come un matto già solo vedendo quella.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L'unico motivo per cui non do il 10 pieno è che ritengo il finale completamente inconcludente per quanto riguarda il rapporto tra Miyu e Kanata. Non è che pretendessi chissà cosa, ma almeno sapere di che morte morire.
Fine parte contenente spoiler
Concludendo, Ufo Baby si presenta come l'anime perfetto per chi cerca una commedia adolescenziale, diversa da quei teen dramas che tanto vanno in voga, ma che al contempo non manca di una trama ben costruita e coinvolgente.
Tratto dal manga Daa! Daa! Daa! di Mika Kawamura, questo anime è graziosissimo.
Il character design è molto fedele a quello del manga, mentre in storia e personaggi c'è qualche piccola differenza, soprattutto nell'anime è stato inserito il personaggio di Mikan, mangaka sempre angosciata per via delle scadenze che vuole essere la trasposizione animata dell'autrice.
La storia è molto gradevole e dolce, non solo per il piccolo adorabile protagonista, e non mancano situazioni molto divertenti che vedono in primo piano soprattutto l'alien-sitter Baumiao o Momoka, bimba dell'asilo molto intraprendente che ha una cotta per Lou, oppure Chris, compagna di classe di Kanata (il papà adottivo di Lou), dotata di doppia personalità e che quando si infuria diventa un pericolo pubblico.
Il doppiaggio mi pare buono ed anche la sigla mi piace abbastanza.
Il finale è un po' diverso da quello del manga, oltre che più conclusivo, dato che il manga ha un breve sequel, Shin Daa Daa Daa, ma è anch'esso più che accettabile.
Voto complessivo 9.
Il character design è molto fedele a quello del manga, mentre in storia e personaggi c'è qualche piccola differenza, soprattutto nell'anime è stato inserito il personaggio di Mikan, mangaka sempre angosciata per via delle scadenze che vuole essere la trasposizione animata dell'autrice.
La storia è molto gradevole e dolce, non solo per il piccolo adorabile protagonista, e non mancano situazioni molto divertenti che vedono in primo piano soprattutto l'alien-sitter Baumiao o Momoka, bimba dell'asilo molto intraprendente che ha una cotta per Lou, oppure Chris, compagna di classe di Kanata (il papà adottivo di Lou), dotata di doppia personalità e che quando si infuria diventa un pericolo pubblico.
Il doppiaggio mi pare buono ed anche la sigla mi piace abbastanza.
Il finale è un po' diverso da quello del manga, oltre che più conclusivo, dato che il manga ha un breve sequel, Shin Daa Daa Daa, ma è anch'esso più che accettabile.
Voto complessivo 9.
Bellissima questa serie che parla di un piccolo alieno che per colpa di una distorsione spazio-temporale si ritrova con il suo "alien-sitter" sulla Terra ad affrontare mille avventure esilaranti. Siamo dinanzi ad una commedia romantica, ad una storia di amore e di amicizia, ma fatta anche di piccole e grandi responsabilità da affrontare, ad un racconto costellato di personaggi e scene tipicamente "Kawai" che si adattano a pennello all'opera, facendo immedesimare lo spettatore e facendogli vivere mille avventure. Caratterizzati in modo eccellente e accurato anche i personaggi che riescono a mantenere tutti la loro particolarità e la personalità che li accomuna. Da vedere assolutamente.
Serie decisamente godibile e divertente che sa ben mescolare fantascienza, ironia e comicità. I personaggi sono tutti più o meno simpatici e alcuni dei quali, diciamo, sono un po' strambo. Direi dunque che non ci si annoia mai. Non mancano neanche alcuni momenti più intimisti e malinconici.
L'epigolo è scontato e, personalmente, ne avrei fatto volentieri a meno. Lo stile di disegno non è tra i miei preferiti però devo dire che in questo caso non mi è dispiaciuto.
L'epigolo è scontato e, personalmente, ne avrei fatto volentieri a meno. Lo stile di disegno non è tra i miei preferiti però devo dire che in questo caso non mi è dispiaciuto.
Ufo Baby, è un anime veramente carino. La grafica è piuttosto semplice, tanto che potrebbe essere scambiata per una commediuccia che non vanta chissà cosa. In realtà, Ufo Baby, è un anime leggero, che non affronta chissà quali temi. Parla di Myu che impara ad essere mamma grazie, al piccolo Lou, e di Kanata con cui alla fine riesce a convivere. Certo, è un pochino fuori dagli schemi. I genitori di lei che devono andar in America, per affrontare una missione per la NASA, e la mandano dl padre di lui, che dopo cinque secondi deve partire per un altro paese lasciando due adolescenti in casa da soli (ma vi sembra normale?). E a metterci la ciliegina sulla torta, il piccolo Lou con Baumiao, che portano ulteriori problemi a Kanata e Myu.
Ti pieghi in due dalle risate.
Un otto, immagino meritato.
Ti pieghi in due dalle risate.
Un otto, immagino meritato.
Ufo Baby (Daa! Daa! Daa! In giapponese) è un manga scritto prima in nove volumi, disegnato da Mika Kawamura nel ‘98, e da cui si è ispirato appunto questo amatissimo anime diviso in 78 episodi in due serie. Si dice che l'autrice abbia anche disegnato una seconda serie di Ufo Baby intitolata Shin Da! Da! Da! La sigla era cantata dai 2tto, poi conosciuti come Sonohra. Questo anime nonostante sia per un pubblico di adolescenti ci trasporta in una storia anche se molto simile del concetto familiare dei nostri tempi…genitori che partono, lasciando i figli a casa di parenti o amici di famiglia…La storia ruota attorno a i due studenti, di nome Miyu e Kanata, che frequentavano ancora le scuole medie, che si ritrovano a vivere insieme dopo il trasferimento oltre oceano dei rispettivi genitori. La vita dei due ragazzi viene sconvolta dall'arrivo di un neonato alieno, Lou, giunto sulla Terra attraverso una distorsione spazio-temporale, con il suo alien-sitter BauMiau (metà cane, metà gatto). In attesa che BauMiao riesca a riparare l'astronave con la quale sono arrivati, il piccolo Lou si stabilisce in casa dei ragazzi, che confonde per i suoi genitori. Ma la convivenza col piccolo alieno e coi suoi poteri farà nascere una serie di divertenti equivoci con gli altri personaggi della serie. Finita la serie al 78esimo episodio e passati 10 anni dalla partenza dei due alieni più il piccolo Pepo…li ritroveremo in visita sulla terra a far visita ai due ragazzi, ormai cresciuti e con un adorabile bambina…
Anime pensato per un pubblico giovane, quindi di scarso interesse per gli over 15. Mescola un po' di shojo (la convivenza dei due protagonisti, belli e ammirati, gli intrecci scolastici, la tensione amorosa, le gelosie), con un pizzico di shonen (alieni che vanno e vengono e tentativi di rapimento) in una trama non eccezionale, ma neppure ennesima copia di tanti altri anime del genere. Alcune gag risultano molto carine e divertenti, l'atmosfera dell'anime è allegra, rassicurante e scanzonata, molte situazioni sono assurde e improbabili e i personaggi risultano gradevoli, ma abbastanza piatti. Ho trovato molto gradevoli i disegni, con colori tenui e caldi, personaggi dai tratti tenerissimi (ma in generale io ho un debole per gli occhioni grandi e brillanti, quindi qui il mio giudizio non fa testo), le musiche vivaci e adatte alla serie.
Nel complesso, quindi, un anime senza grandi pretese, leggero ed "estivo", che può essere apprezzato da un pubblico giovane (e anche molto molto giovane) per la sua semplicità e immediatezza.
Nel complesso, quindi, un anime senza grandi pretese, leggero ed "estivo", che può essere apprezzato da un pubblico giovane (e anche molto molto giovane) per la sua semplicità e immediatezza.
In questo anime si possono trovare sia difetti che pregi, ma penso che nel complesso sia molto carino. Se parliamo dei difetti, mi pare evidente il lato shojo, che a molti potrebbe non piacere (soprattutto per chi ama le storie d'azione), così come la trama teoricamente assurda. Eppure ogni episodio è godibile, divertente, dolce, senza far ricorso al fanservice come hanno fatto serie dalla trama simile come Ranma. La situazione iniziale (i due ragazzi che convivono con un bambino alieno) può sembrare assurda e sdolcinata, ma contribuisce durante tutta la durata della serie a dar vita a gag simpaticissime, avvalendosi anche di personaggi unici (tra cui una parodia dell'autrice stessa) e di un design davvero carino. Se cercate roba complicata, originale e più shonen allora non guardatelo, ma penso che ogni giudizio negativo sia esagerato nei suoi confronti.
Non penso meriti una stroncatura feroce, ma neanche qualcosa in più di una sufficienza.
Non ho mai amato titoli del genere, e questo (che non avrei nemmeno considerato se non fosse passato in TV) non disponeva di pregi particolari che lo facessero spiccare: sì, aveva alcuni momenti simpatici e qualche buon personaggio (Christine), ma nel complesso era molto ripetitivo e scontato. Eppure, chissà perché, mi aveva preso e lo guardavo volentieri. Non solo: siccome credevo che l’anime si interrompesse all’episodio 39 (la Rai ha fatto passare parecchio tempo prima di trasmettere la seconda parte!), per non lasciare le vicende in sospeso ho comprato pure il manga.
E proprio durante la lettura ho cominciato a chiedermi cosa ci avessi trovato di bello: situazioni, equivoci e gag banali (sostanzialmente sono le solite menate viste e straviste in decine di altri titoli), storia d’amore poco coinvolgente, personaggi che ben presto sembrano non aver più nulla da dire…
Morale: il mio interesse è scomparso alla stessa velocità con cui era nato, il manga l’ho segato dopo 6 numeri, e a Ufo Baby non ho più pensato per anni, finché mi sono imbattuta per puro caso nelle puntate della seconda serie (non ho idea se fosse la prima trasmissione o meno).
Volevo darci un occhio giusto per vedere come andava a finire, ma è stato impossibile seguirlo tutto, troppo noioso, alla fine mi son ritrovata ad accendere il televisore solo per guardare le anticipazioni, per capire se valesse la pena o meno seguire l’episodio successivo. Il finale però l’ho visto, non voglio fare spoiler, ma direi che è piuttosto scialbo, scommetto che anche i fan della “coppia” si aspettavano qualcosa in più!
In definitiva: un titolo davvero molto leggero e di poche pretese, è stato pensato per un pubblico femminile sotto i 14 anni, ed è proprio a tale pubblico che lo consiglio, tutti gli altri passino tranquillamente oltre.
Non ho mai amato titoli del genere, e questo (che non avrei nemmeno considerato se non fosse passato in TV) non disponeva di pregi particolari che lo facessero spiccare: sì, aveva alcuni momenti simpatici e qualche buon personaggio (Christine), ma nel complesso era molto ripetitivo e scontato. Eppure, chissà perché, mi aveva preso e lo guardavo volentieri. Non solo: siccome credevo che l’anime si interrompesse all’episodio 39 (la Rai ha fatto passare parecchio tempo prima di trasmettere la seconda parte!), per non lasciare le vicende in sospeso ho comprato pure il manga.
E proprio durante la lettura ho cominciato a chiedermi cosa ci avessi trovato di bello: situazioni, equivoci e gag banali (sostanzialmente sono le solite menate viste e straviste in decine di altri titoli), storia d’amore poco coinvolgente, personaggi che ben presto sembrano non aver più nulla da dire…
Morale: il mio interesse è scomparso alla stessa velocità con cui era nato, il manga l’ho segato dopo 6 numeri, e a Ufo Baby non ho più pensato per anni, finché mi sono imbattuta per puro caso nelle puntate della seconda serie (non ho idea se fosse la prima trasmissione o meno).
Volevo darci un occhio giusto per vedere come andava a finire, ma è stato impossibile seguirlo tutto, troppo noioso, alla fine mi son ritrovata ad accendere il televisore solo per guardare le anticipazioni, per capire se valesse la pena o meno seguire l’episodio successivo. Il finale però l’ho visto, non voglio fare spoiler, ma direi che è piuttosto scialbo, scommetto che anche i fan della “coppia” si aspettavano qualcosa in più!
In definitiva: un titolo davvero molto leggero e di poche pretese, è stato pensato per un pubblico femminile sotto i 14 anni, ed è proprio a tale pubblico che lo consiglio, tutti gli altri passino tranquillamente oltre.
Pessimo anime sotto tutti i punti di vista! Concordo assolutamente con la recensione di Tielle, non presenta alcuna innovazione. Ad alcuni può piacere perché la storia è molto pucciosa e con pochi spunti di riflessione. Non mi sono piaciuti soprattutto i due personaggi principali. Lui sembrava l'uomo della pubblicità di Denim mentre lei, la solita dolce ragazzina che se ne frega degli altri, ma non di se stessa e che è segretamente innamorata dell'amico. Insomma questo triangolo familiare fa parecchio pena se non fosse per il bambino che salva un pò la situazione. Pessimo è da sconsigliare ma è meglio di Hamtaro!
Devo ammettere che di questo anime ho seguito anche il manga che è arrivato in edicola poco dopo la messa in onda di Raidue. Oggi come oggi mi chiedo: Perchè?
Certo è una serie leggera leggera, gradevole e divertente quanto volete, ma alla fin fine d' innovazioni non erano molte. Quando si viaggia su binari sicuri. Sia ben chiaro non voglio essere contro. Solo che la mia opinione finale è che sia una serie tutto sommato sufficiente e niente di più. Chi cerca qualcosa d' impegnativo può cercare altrove però un' occhiatina a Ufo Baby non sarebbe malvagia.
Certo è una serie leggera leggera, gradevole e divertente quanto volete, ma alla fin fine d' innovazioni non erano molte. Quando si viaggia su binari sicuri. Sia ben chiaro non voglio essere contro. Solo che la mia opinione finale è che sia una serie tutto sommato sufficiente e niente di più. Chi cerca qualcosa d' impegnativo può cercare altrove però un' occhiatina a Ufo Baby non sarebbe malvagia.
Bello bello bello e ancora bello!!!
Mi ricordo una o due estati di alcuni anni fa quando la colazione guardando Rai 2 era imperdibile con UfoBaby e GuruGuru... aaaah quelli si che erano momenti spensierati!
Senza dubbio Ufo Baby è un anime molto leggero con una trama comunque originale (descritta bene da Tetsu). I momenti divertenti ed esilaranti sono davvero tanti ed ogni occasione è buona per ridere con personaggi strampalati (Christine ad esempio) e scene un po' assurde. Comunque non manca nemmeno il sentimento che tra Miyu e Kanata sembra sbocciare sempre di più dopo ogni avventura.
Incredibile come nessuno (o quasi) si accorga che il piccolo Lou sia in realtà un alieno, anche se questa è una cosa comune nelle serie di questo genere...
Davvero una serie molto piacevole! La consiglio a tutti!
Un minidisco volante va
Nell'iperspazio vagando sta
Senza una rotta e dentro c'è
Ufo Baby...
Anche la sigla bella e spensierata come la serie!
Voglio rivederlo!
Mi ricordo una o due estati di alcuni anni fa quando la colazione guardando Rai 2 era imperdibile con UfoBaby e GuruGuru... aaaah quelli si che erano momenti spensierati!
Senza dubbio Ufo Baby è un anime molto leggero con una trama comunque originale (descritta bene da Tetsu). I momenti divertenti ed esilaranti sono davvero tanti ed ogni occasione è buona per ridere con personaggi strampalati (Christine ad esempio) e scene un po' assurde. Comunque non manca nemmeno il sentimento che tra Miyu e Kanata sembra sbocciare sempre di più dopo ogni avventura.
Incredibile come nessuno (o quasi) si accorga che il piccolo Lou sia in realtà un alieno, anche se questa è una cosa comune nelle serie di questo genere...
Davvero una serie molto piacevole! La consiglio a tutti!
Un minidisco volante va
Nell'iperspazio vagando sta
Senza una rotta e dentro c'è
Ufo Baby...
Anche la sigla bella e spensierata come la serie!
Voglio rivederlo!
Non posso esimermi dal scrivere una recensione su questo anime che io trovo assolutamente adorabile. Lo vidi la prima volta durante la sua prima trasmissione e fu letteralmente amore, al punto che lo rividi quando venne trasmesso di nuovo e, non sazia, dopo anni scaricai le puntate per vederlo ancora una volta. E' uno di quegli anime a cui sono più affezionata, benchè non fu trasmesso durante la mia infanzia. Dai più è ritenuto carino, dolce, simpatico, divertente, a tratti demenziale, commenti ai quali concordo solo nelle accezioni positive, ma per me ha anche qualcosa in più. E' riuscito a commuovermi e a coinvolgermi, nella sua semplicità, come pochi anime. Considero la coppia formata da Kanata e Miyu una delle più belle mai viste nei cartoni, frizzante, divertente, ma al contempo dolce. La situazione particolare che dà avvio alla storia, inoltre, la rende a mio avviso originale: non solo una commedia scolastica, ma una commedia domestica, sentimentale, a tratti adolescenziale e a tratti matura. E' tanto riuscita a farmi piangere quando a farmi ridere. Lo consiglio a chi ha voglia di trascorrere dei momenti sereni davanti a un anime semplice, divertente, dolce, ma anche coinvolgente senza troppo impegno.