Ikkitousen - Great Guardians
Terza serie della saga di 'Ikkitousen' e punto di rottura definitivo delle vicende rispetto alla controparte illustrata, vista soprattutto l'ampia rivisitazione del finale nella seconda stagione, "Ikkitousen Great Guardians" inizia con l'arrivo a casa di Sonsaku di una giovane ragazza di nome Chuubo, la quale si presenta alla protagonista come sua sorella. Le sorprese però non sono ancora finite, tanto più che a fare il suo ingresso sulla scena è a sorpresa un personaggio morto tempo prima, ovvero Ryofu Honsen, risvegliando in Ryomu tutti i sentimenti ormai da tempo dimenticati. Cosa sarà successo per rendere possibile un tale miracolo?
Nonostante il già sottolineato distacco dalla storia principale, per una volta lo sviluppo di una storia totalmente originale non crea danni di sorta al brand della serie, anzi, nell'ambito della classica leggerezza che contraddistingue la versione animata della stessa (che si contrappone appunto alla versione manga, più seriosa in molti punti) aiuta a conoscere meglio i personaggi già visti nel corso delle prime due stagioni. Due esempi in tal senso sono Kanu e Ryomu, le quali riescono, sfruttando l'ampio spazio dedicato loro in "Great Guardians", a farsi conoscere sempre meglio, evidenziando notevolmente il loro lato più umano. Ad esempio rimasi molto stupito al tempo, leggendo il manga, nel constatare come Kanu nello stesso goda solo di un briciolo dell'approfondimento a lei destinato nella serie animata.
Sulla storia in sé invece ho sostanzialmente poco da dire, essendo comunque un qualcosa di non certo eccezionale, ma che nel suo piccolo ha perlomeno l'indubbio merito di riuscire a tenere abbastanza sulla corda lo spettatore stuzzicandone la curiosità - ma purtroppo introducendo nella narrazione una componente sin troppo "magica" per il setting in questione. La formula che sostiene il tutto è per il resto sempre e comunque la stessa solfa che ha reso 'Ikkitousen' così famoso, ovvero l'intavolare ogni volta che è possibile degli improbabili scontri-strip per mostrare quante più curve possibili.
Capitolo grafica da lodare senza ombra di dubbio, sia per quanto riguarda i disegni (character design e sfondi molto dettagliati) sia per le animazioni dei combattimenti. Buona musica, perfettamente allineata allo spirito della serie.
Voto: 6 e mezzo - Se siete appassionati del genere, 'Ikkitousen' è e resta, anche al suo terzo appuntamento, un indubbio must. Un po' meno consigliato invece a quelli che chiamo "casual watcher", sebbene per alcuni di essi questa saga potrebbe essere una piacevole sorpresa.
Nonostante il già sottolineato distacco dalla storia principale, per una volta lo sviluppo di una storia totalmente originale non crea danni di sorta al brand della serie, anzi, nell'ambito della classica leggerezza che contraddistingue la versione animata della stessa (che si contrappone appunto alla versione manga, più seriosa in molti punti) aiuta a conoscere meglio i personaggi già visti nel corso delle prime due stagioni. Due esempi in tal senso sono Kanu e Ryomu, le quali riescono, sfruttando l'ampio spazio dedicato loro in "Great Guardians", a farsi conoscere sempre meglio, evidenziando notevolmente il loro lato più umano. Ad esempio rimasi molto stupito al tempo, leggendo il manga, nel constatare come Kanu nello stesso goda solo di un briciolo dell'approfondimento a lei destinato nella serie animata.
Sulla storia in sé invece ho sostanzialmente poco da dire, essendo comunque un qualcosa di non certo eccezionale, ma che nel suo piccolo ha perlomeno l'indubbio merito di riuscire a tenere abbastanza sulla corda lo spettatore stuzzicandone la curiosità - ma purtroppo introducendo nella narrazione una componente sin troppo "magica" per il setting in questione. La formula che sostiene il tutto è per il resto sempre e comunque la stessa solfa che ha reso 'Ikkitousen' così famoso, ovvero l'intavolare ogni volta che è possibile degli improbabili scontri-strip per mostrare quante più curve possibili.
Capitolo grafica da lodare senza ombra di dubbio, sia per quanto riguarda i disegni (character design e sfondi molto dettagliati) sia per le animazioni dei combattimenti. Buona musica, perfettamente allineata allo spirito della serie.
Voto: 6 e mezzo - Se siete appassionati del genere, 'Ikkitousen' è e resta, anche al suo terzo appuntamento, un indubbio must. Un po' meno consigliato invece a quelli che chiamo "casual watcher", sebbene per alcuni di essi questa saga potrebbe essere una piacevole sorpresa.
"Ikkitousen" è il solito ecchi tutto fanservice? Beh, sì e no. Certamente tette e culi sono la parte predominante di quest'anime, ma devo dire che sa anche essere molto divertente e a volte pure triste.
Se, come me, siete in cerca di un ecchi "serio" che abbia anche una trama, avete sbagliato un'altra volta, ma certo non posso dire che "Ikkitousen" sia una delusione, anzi.
Parlando proprio della trama non c'è molto da dire se non che vi aspettano combattimenti tra le belle toushi ma anche momenti di svago tra spiaggia e quant'altro.
I personaggi sono ben fatti dal punto di vista estetico, colori accesi, bel tratto e tette enormi. Non aspettatevi una grande caratterizzazione, ci sarà Hakufu che è la classica stupida (infatti si sente sempre dire "baka" da tutti) e vi farà divertire un sacco, poi avremo Kan, dai gusti sessuali un po' ambigui, Koukin l'amico d'infanzia di Hakufu e molti altri. Le poche cose che li distinguono gli uni dagli altri sono il colore dei capelli e i vestiti, anche se si poteva fare qualcosa di più per non farli andare sempre in giro con la divisa della scuola.
Dal punto di vista tecnico, la serie si presenta molto bene, combattimenti ben realizzati supportati da animazioni più che buone e da inquadrature decenti.
Parlando del sonoro, devo dire che è il punto migliore della serie. Trovo l'opening fantastica, dallo stile molto adatto alla serie. La colonna sonora è ottima anch'essa, l'unica traccia un po' sottotono è l'ending, niente di che.
In ogni puntata ci sarà poi una piacevole "chicca", una citazione da "l'arte della guerra" di Sun Tzu, sia nel titolo sia durante l'episodio.
In conclusione, sfortunatamente "Ikkitousen" non è l'ecchi che pensavo si ergesse a capolavoro di questo genere, ma è comunque un ottimo svago, tette culi e risate non fanno mai male in fondo.
Se, come me, siete in cerca di un ecchi "serio" che abbia anche una trama, avete sbagliato un'altra volta, ma certo non posso dire che "Ikkitousen" sia una delusione, anzi.
Parlando proprio della trama non c'è molto da dire se non che vi aspettano combattimenti tra le belle toushi ma anche momenti di svago tra spiaggia e quant'altro.
I personaggi sono ben fatti dal punto di vista estetico, colori accesi, bel tratto e tette enormi. Non aspettatevi una grande caratterizzazione, ci sarà Hakufu che è la classica stupida (infatti si sente sempre dire "baka" da tutti) e vi farà divertire un sacco, poi avremo Kan, dai gusti sessuali un po' ambigui, Koukin l'amico d'infanzia di Hakufu e molti altri. Le poche cose che li distinguono gli uni dagli altri sono il colore dei capelli e i vestiti, anche se si poteva fare qualcosa di più per non farli andare sempre in giro con la divisa della scuola.
Dal punto di vista tecnico, la serie si presenta molto bene, combattimenti ben realizzati supportati da animazioni più che buone e da inquadrature decenti.
Parlando del sonoro, devo dire che è il punto migliore della serie. Trovo l'opening fantastica, dallo stile molto adatto alla serie. La colonna sonora è ottima anch'essa, l'unica traccia un po' sottotono è l'ending, niente di che.
In ogni puntata ci sarà poi una piacevole "chicca", una citazione da "l'arte della guerra" di Sun Tzu, sia nel titolo sia durante l'episodio.
In conclusione, sfortunatamente "Ikkitousen" non è l'ecchi che pensavo si ergesse a capolavoro di questo genere, ma è comunque un ottimo svago, tette culi e risate non fanno mai male in fondo.
Tornano gli striptease... ehm i combattimenti tra adolescenti (90% ragazze) più piatti di sempre - i combattimenti non altro eh, perché il resto invece è anche troppo abbondante.
La serie si presenta leggermente più scarna di combattimenti anche se non è una grande perdita. Portando alla luce molti segreti riguardanti personaggi principali e non la trama, rimane essenzialmente molto insipida di colpi di scena, salvo qualche momento specifico.
Ikkitousen rimane fedele ai propri principi, ovvero l'ecchi tra i più sfrenati e invadenti che si possano trovare in giro. Tanto per rendere l'idea, ragazza A trova ragazza B priva di sensi, ragazza A se la porta a casa la spoglia completamente e la stende nel suo letto. La scena non si vede, e ci mancherebbe sennò sarebbe davvero troppo. Ora mi chiedo, perché? Ovviamente è per il fanservice, non c'è dubbio, però qui si calca davvero troppo la mano. Tanto vale sfociare nell'hentai e non se ne parla più.
Io non sono un "moralista", però quando un particolare genere di azioni non c'entra un accidente con la storia, e oltretutto è anche fuori luogo, non c'è da meravigliarsi se poi anime di questo tipo vengono censurati o per nulla importati nel nostro paese, già fin troppo censoree ultimamente, nonostante la stragrande maggior parte dei programmi odierni mostrino assai più irrazionalità, demenza e cattivo gusto di un qualsiasi anime.
Le qualità ci sono oltretutto! Graficamente Ikkitousen è assai appagante, sia fondali sia personaggi sono resi egregiamente, tralasciando la prosperosità di praticamente tutti i personaggi femminili. Le animazioni sono fluide, e i combattimenti sono ben strutturati, mostrando inquadrature, beh per molti discutibili. Anche l'audio è di buona qualità: opening e ending ben realizzate ed effetti sonori per niente malvagi.
Personalmente qualche momento ecchi ogni tanto lo apprezzo, un po' come, in una commedia sexy, il vedo non vedo. Questo finché non si esagera o almeno non si punta esclusivamente sullo spogliarello da combattimento.
Ikkitousen non ha accusato alcun miglioramento, salvo qualche dettaglio grafico. Ma ovviamente ci sono cose più importanti della grafica e dei futuri problemi di schiena di un'anime-girl.
La serie si presenta leggermente più scarna di combattimenti anche se non è una grande perdita. Portando alla luce molti segreti riguardanti personaggi principali e non la trama, rimane essenzialmente molto insipida di colpi di scena, salvo qualche momento specifico.
Ikkitousen rimane fedele ai propri principi, ovvero l'ecchi tra i più sfrenati e invadenti che si possano trovare in giro. Tanto per rendere l'idea, ragazza A trova ragazza B priva di sensi, ragazza A se la porta a casa la spoglia completamente e la stende nel suo letto. La scena non si vede, e ci mancherebbe sennò sarebbe davvero troppo. Ora mi chiedo, perché? Ovviamente è per il fanservice, non c'è dubbio, però qui si calca davvero troppo la mano. Tanto vale sfociare nell'hentai e non se ne parla più.
Io non sono un "moralista", però quando un particolare genere di azioni non c'entra un accidente con la storia, e oltretutto è anche fuori luogo, non c'è da meravigliarsi se poi anime di questo tipo vengono censurati o per nulla importati nel nostro paese, già fin troppo censoree ultimamente, nonostante la stragrande maggior parte dei programmi odierni mostrino assai più irrazionalità, demenza e cattivo gusto di un qualsiasi anime.
Le qualità ci sono oltretutto! Graficamente Ikkitousen è assai appagante, sia fondali sia personaggi sono resi egregiamente, tralasciando la prosperosità di praticamente tutti i personaggi femminili. Le animazioni sono fluide, e i combattimenti sono ben strutturati, mostrando inquadrature, beh per molti discutibili. Anche l'audio è di buona qualità: opening e ending ben realizzate ed effetti sonori per niente malvagi.
Personalmente qualche momento ecchi ogni tanto lo apprezzo, un po' come, in una commedia sexy, il vedo non vedo. Questo finché non si esagera o almeno non si punta esclusivamente sullo spogliarello da combattimento.
Ikkitousen non ha accusato alcun miglioramento, salvo qualche dettaglio grafico. Ma ovviamente ci sono cose più importanti della grafica e dei futuri problemi di schiena di un'anime-girl.
Dopo la sconfitta del liceo Kyosho e del suo leader Sousou, un periodo di relativa pace è iniziato per tutti i toushi del Kanto. La nuova situazione che si è creata non tarderà certo a divenire movimentata.
A casa di Hakufu si presenta all'improvviso una ragazza di nome Chuubo che dichiara di essere niente meno che sua sorella. Ma soprattutto ricompare dal nulla, e in stato di completa amnesia, Ryofu Honsen, l'acerrima rivale di Ryomo nonché una delle guerriere più forti sulla piazza, ritenuta morta diverso tempo addietro.
Non sarà facile per Hakufu e compagni risolvere il mistero che si nasconde dietro la comparsa delle due ragazze.
Con <i>Great Guardians</i> la serie di <i>Ikkitousen</i> giunge alla terza stagione e, a giudicare dallo svolgimento di questa serie, pare volersi prendere un periodo di pausa lasciando per un momento da parte lotte e intrighi vari. La prima parte di questa serie infatti è decisamente più leggera se comparata alle arie più tese e drammatiche della precedente serie dell'anime (<i>Dragon Destiny</i>), anche se ciò è in parte dovuto anche alla necessità di introdurre il nuovo personaggio di Chuubo e di reinserire Ryofu nel contesto.
La maggiore sorpresa però arriva subito a inizio serie da parte della “vecchia guardia”. E' inaspettatamente la bella Kanu, che conoscevamo come un personaggio serio e quasi solenne, ma che ora ritroviamo in uno stato direi confusionale mentre cerca in ogni modo di catturare le attenzioni sentimentali della sua leader Ryuubi Gentoku. Il risultato dei suoi goffi tentativi sarà però solo, purtroppo per lei, il creare delle scenette davvero comiche. Kanu però non ne esce affatto sbeffeggiata, in quanto ne è probabilmente arricchita come personaggio, mantenendo tutta la forza di un tempo con l'aggiunta del suo lato più sentimentale e umano.
La conoscenza di lati nascosti o poco sviluppati finora della propria personalità riguarderà anche il personaggio di Ryomo i cui sentimenti e debolezze verranno a galla a causa del ritorno di Ryofu.
Nella prima parte della serie insomma ci sarà più tempo per conoscere i personaggi come persone più che come combattenti. L'aggiunta poi di alcuni episodi prettamente comici renderà tutto poi molto divertente.
Nella seconda parte l'anime torna a dedicarsi più all'azione e ai combattimenti anche se in modo meno intenso rispetto al passato, quasi a non sconfessare l'atmosfera più leggera che finora era stata portata avanti. Ci saranno sì dei combattimenti accaniti, ma anche diverse “scaramucce” forse un po' frettolose che appaiono anche frammentarie e aventi poca convinzione.
Tecnicamente <i>Great Guardians</i> conferma i livelli più che buoni raggiunti dal <i>Dragon Destiny</i>, specialmente nella grafica, con un ottimo character design e colori molto brillanti. Peccato che una parte consistente della serie abbia luogo di notte vanificando così la brillantezza dei colori diurni.
Ottime sono le animazioni, sempre fluide anche nei momenti più frenetici degli scontri. Non è male neanche il sonoro. In apertura abbiamo una grintosa opening qual è <i>“No x Limit”</i>, mentre a chiudere gli episodi c'è <i>“Shape of shadow”</i>, nell'insieme non particolarmente brillante, ma il brano musicale resta gradevole e orecchiabile.
Per una saga energica e movimentata come è quella di <i>Ikkitousen</i>, una serie come <i>Great Guardians</i> rappresenta un momento di passaggio, utile per scaricare un po' di tensione e per conoscere meglio alcuni dei personaggi. Una saga di filler dunque? Non saprei dirlo anche perché non sono arrivato con il manga originale fino a questo punto, e si deve considerare anche il fatto che lo sviluppo della storia tende a divergere tra manga e anime già a partire dall'inizio del <i>Dragon Destiny</i>.
<i>Great Guardians</i> dunque è una visione ugualmente gradevole se rapportata alla serie di <i>Ikkitousen</i> nel suo complesso. Una visione che però pone come condizione necessaria una buona conoscenza di <i>Ikkitousen</i> perché, se preso a sé stante, porterebbe a un giudizio che sarebbe parziale e non corretto.
A casa di Hakufu si presenta all'improvviso una ragazza di nome Chuubo che dichiara di essere niente meno che sua sorella. Ma soprattutto ricompare dal nulla, e in stato di completa amnesia, Ryofu Honsen, l'acerrima rivale di Ryomo nonché una delle guerriere più forti sulla piazza, ritenuta morta diverso tempo addietro.
Non sarà facile per Hakufu e compagni risolvere il mistero che si nasconde dietro la comparsa delle due ragazze.
Con <i>Great Guardians</i> la serie di <i>Ikkitousen</i> giunge alla terza stagione e, a giudicare dallo svolgimento di questa serie, pare volersi prendere un periodo di pausa lasciando per un momento da parte lotte e intrighi vari. La prima parte di questa serie infatti è decisamente più leggera se comparata alle arie più tese e drammatiche della precedente serie dell'anime (<i>Dragon Destiny</i>), anche se ciò è in parte dovuto anche alla necessità di introdurre il nuovo personaggio di Chuubo e di reinserire Ryofu nel contesto.
La maggiore sorpresa però arriva subito a inizio serie da parte della “vecchia guardia”. E' inaspettatamente la bella Kanu, che conoscevamo come un personaggio serio e quasi solenne, ma che ora ritroviamo in uno stato direi confusionale mentre cerca in ogni modo di catturare le attenzioni sentimentali della sua leader Ryuubi Gentoku. Il risultato dei suoi goffi tentativi sarà però solo, purtroppo per lei, il creare delle scenette davvero comiche. Kanu però non ne esce affatto sbeffeggiata, in quanto ne è probabilmente arricchita come personaggio, mantenendo tutta la forza di un tempo con l'aggiunta del suo lato più sentimentale e umano.
La conoscenza di lati nascosti o poco sviluppati finora della propria personalità riguarderà anche il personaggio di Ryomo i cui sentimenti e debolezze verranno a galla a causa del ritorno di Ryofu.
Nella prima parte della serie insomma ci sarà più tempo per conoscere i personaggi come persone più che come combattenti. L'aggiunta poi di alcuni episodi prettamente comici renderà tutto poi molto divertente.
Nella seconda parte l'anime torna a dedicarsi più all'azione e ai combattimenti anche se in modo meno intenso rispetto al passato, quasi a non sconfessare l'atmosfera più leggera che finora era stata portata avanti. Ci saranno sì dei combattimenti accaniti, ma anche diverse “scaramucce” forse un po' frettolose che appaiono anche frammentarie e aventi poca convinzione.
Tecnicamente <i>Great Guardians</i> conferma i livelli più che buoni raggiunti dal <i>Dragon Destiny</i>, specialmente nella grafica, con un ottimo character design e colori molto brillanti. Peccato che una parte consistente della serie abbia luogo di notte vanificando così la brillantezza dei colori diurni.
Ottime sono le animazioni, sempre fluide anche nei momenti più frenetici degli scontri. Non è male neanche il sonoro. In apertura abbiamo una grintosa opening qual è <i>“No x Limit”</i>, mentre a chiudere gli episodi c'è <i>“Shape of shadow”</i>, nell'insieme non particolarmente brillante, ma il brano musicale resta gradevole e orecchiabile.
Per una saga energica e movimentata come è quella di <i>Ikkitousen</i>, una serie come <i>Great Guardians</i> rappresenta un momento di passaggio, utile per scaricare un po' di tensione e per conoscere meglio alcuni dei personaggi. Una saga di filler dunque? Non saprei dirlo anche perché non sono arrivato con il manga originale fino a questo punto, e si deve considerare anche il fatto che lo sviluppo della storia tende a divergere tra manga e anime già a partire dall'inizio del <i>Dragon Destiny</i>.
<i>Great Guardians</i> dunque è una visione ugualmente gradevole se rapportata alla serie di <i>Ikkitousen</i> nel suo complesso. Una visione che però pone come condizione necessaria una buona conoscenza di <i>Ikkitousen</i> perché, se preso a sé stante, porterebbe a un giudizio che sarebbe parziale e non corretto.
Ikki Tousen: Great Guardians, che dire...
La serie è molto ben fatta sotto quasi tutti gli aspetti, ma mi è piaciuta di meno rispetto le 2 serie precedenti.
Innanzitutto ci sono meno combattimenti; ho notato, a differenza delle altre recensioni, che l'elemento ecchi è meno marcato (tranne le relazioni, sia etero che yuri, ma quello non si può definire ecchi); trama carina, ma che non decolla subito nelle prime puntate come nelle altre, alcune puntate sono quasi inutili ai fini della storia: se alla fine della seconda serie lo spettatore riesce a inquadrare, finalmente, la figura di Saji Genpou, tutte le congetture cadono nella terza, perché ritorna il Saji che non si sa da che parte stia, amico o nemico?
Oltre a questo, però, ci sono moltissimi lati positivi: innanzitutto il ritorno di Ryofu Hosen (il mio personaggio preferito insieme a Kanu) e la storia del triangolo amoroso Ryomou, Ryofu, Saji. Poi le musiche, le migliori di tutte e 3 le serie. Meraviglioso il finale, mi sono quasi commosso.
Sicuramente è da vedere solo dopo aver visto Ikki Tousen e Dragon Destiny per capire meglio gli intrecci e il carattere psicologico dei numerosi personaggi. Voto: 8.5
La serie è molto ben fatta sotto quasi tutti gli aspetti, ma mi è piaciuta di meno rispetto le 2 serie precedenti.
Innanzitutto ci sono meno combattimenti; ho notato, a differenza delle altre recensioni, che l'elemento ecchi è meno marcato (tranne le relazioni, sia etero che yuri, ma quello non si può definire ecchi); trama carina, ma che non decolla subito nelle prime puntate come nelle altre, alcune puntate sono quasi inutili ai fini della storia: se alla fine della seconda serie lo spettatore riesce a inquadrare, finalmente, la figura di Saji Genpou, tutte le congetture cadono nella terza, perché ritorna il Saji che non si sa da che parte stia, amico o nemico?
Oltre a questo, però, ci sono moltissimi lati positivi: innanzitutto il ritorno di Ryofu Hosen (il mio personaggio preferito insieme a Kanu) e la storia del triangolo amoroso Ryomou, Ryofu, Saji. Poi le musiche, le migliori di tutte e 3 le serie. Meraviglioso il finale, mi sono quasi commosso.
Sicuramente è da vedere solo dopo aver visto Ikki Tousen e Dragon Destiny per capire meglio gli intrecci e il carattere psicologico dei numerosi personaggi. Voto: 8.5
Dunque, partiamo dalla prima evidenza: Ikki Tousen è un opera (manga + anime) decisamente "popolare".
E' studiato e realizzato per compiacere e entusiasmare gli occhi di noi maschietti e per sfondare direttamente, e senza pudore, sul mercato, grazie alla procacità delle protagonista, alle inquadrature "sotto veste" onnipresenti, insieme alle mutandine bianche; inoltre i personaggi paiono stereotipati e la trama scivola via come un bicchiere d'acqua.
Bene, partiamo ora da un'altra considerazione: ikki tousen è un'opera in lieve ma costante maturazione.E' un' eresia ammetterlo ? Non credo.
Guardando la I serie, ho bevuto 12 episodi discretamente realizzati tra voyeurismo, botte e sangue, con un taglio da manga "a 0 pensiero". Storia affrettata, lineare ma senza pretesa alcuna di sviluppo dei personaggi, con un delinearsi scontato della centralità del mancato rapporto amoroso Hakufu - Koukin, della figura della ombrosa Ryomou (all'inizio pareva la versione da wrestling di Rei Ayanami, anzi forse lo era davvero...) e di altri comprimari vari, insieme a tonnellate di fan service e di alcune scene dal taglio "fetish".
Con Dragon Destiny, qualcosa muta: oltre al disegno (molto più bello), si affaccia qualche tentativo di strutturazione dei 3 gruppi di guerrieri; c'è l' instaurarsi di una qualche relazione reciproca, in particolare mi è piaciuto molto il delinearsi dei caratteri di Ryomou e Kanu , le quali (oltre che possedere un gran bel corpicino), dimostrano di essere due guerriere forti e leali, con una tempra invidiabile, e non solo semplici oggetti da spogliare (ovviamente tutto ciò avviene tra una mutanda bianca e una divisa scolastica strappata).
La terza serie, Great Guardians, mi ha sinceramente colpito in alcuni episodi:gli atteggiamenti tormentati di Kanu verso Gentokou (sospesa tra amore saffico e lealtà estrema) , la relazione tormentata tra Ryomou e Ryoufou rediviva ( belle le sequenze dove la prima accoglie e si prende cura, con tutti i problemi e le remore del caso, della sua nemica e rivale in amore smemorata) , il mancato amore Ryomou -Saji con la toccante sequenza del pianto doloroso e sincero di Ryomou , il delinearsi di Hakufu in senso più "positivo" (non più solo bionda-scema da denudare, ma bionda-simpatica & sciocca, ma sempre vera leader dei cosiddetti buoni, in virtù della sua bontà e generosità), un utilizzo sempre più corale dei personaggi e delle loro relazioni umane(si veda l'affiatamento meglio descritto delle 2 accademie, che ci porta a parteggiare per gli uni o gli altri e ad addentrarci nelle problematiche più "quotidiane").
Il tutto unito ad un discreto ritmo che porta ad avanzare senza problemi tra un episodio e l'altro.
Quando questi elementi non scadono nell'pseudo -hentai gratuito, contribuiscono a virare questa serie verso un panorama più ampio e meno stereotipato.
Certo, rimangono tutti dubbi del caso, vista la modalità, ma se noterete bene, nelle ultime puntate, mutande e sangue gratuiti quasi spariscono per tentare di lasciare spazio ad un messaggio chiaro: siate padroni del vostro destino, prima di tutto.
E cioè, declinato più banalmente, datevi da fare verso gli altri , e fatelo con generosità.
Sono contento di sapere dell'arrivo di una quarta serie, chissà che non riescano a dare ancora un pochino in più di spessore a questa combriccola, che lascia sempre con il buon umore, al di là delle mutande :)
Certo, rimane un cartone non comprensibile a tutti. Non perchè sia offensivo, ma provate voi a farlo visionare ad un eventuale genitore preoccupato della troppa volgarità in tv...e questo perchè, almeno graficamente, l'elemento erotico più o meno soft è prevalente.
E' studiato e realizzato per compiacere e entusiasmare gli occhi di noi maschietti e per sfondare direttamente, e senza pudore, sul mercato, grazie alla procacità delle protagonista, alle inquadrature "sotto veste" onnipresenti, insieme alle mutandine bianche; inoltre i personaggi paiono stereotipati e la trama scivola via come un bicchiere d'acqua.
Bene, partiamo ora da un'altra considerazione: ikki tousen è un'opera in lieve ma costante maturazione.E' un' eresia ammetterlo ? Non credo.
Guardando la I serie, ho bevuto 12 episodi discretamente realizzati tra voyeurismo, botte e sangue, con un taglio da manga "a 0 pensiero". Storia affrettata, lineare ma senza pretesa alcuna di sviluppo dei personaggi, con un delinearsi scontato della centralità del mancato rapporto amoroso Hakufu - Koukin, della figura della ombrosa Ryomou (all'inizio pareva la versione da wrestling di Rei Ayanami, anzi forse lo era davvero...) e di altri comprimari vari, insieme a tonnellate di fan service e di alcune scene dal taglio "fetish".
Con Dragon Destiny, qualcosa muta: oltre al disegno (molto più bello), si affaccia qualche tentativo di strutturazione dei 3 gruppi di guerrieri; c'è l' instaurarsi di una qualche relazione reciproca, in particolare mi è piaciuto molto il delinearsi dei caratteri di Ryomou e Kanu , le quali (oltre che possedere un gran bel corpicino), dimostrano di essere due guerriere forti e leali, con una tempra invidiabile, e non solo semplici oggetti da spogliare (ovviamente tutto ciò avviene tra una mutanda bianca e una divisa scolastica strappata).
La terza serie, Great Guardians, mi ha sinceramente colpito in alcuni episodi:gli atteggiamenti tormentati di Kanu verso Gentokou (sospesa tra amore saffico e lealtà estrema) , la relazione tormentata tra Ryomou e Ryoufou rediviva ( belle le sequenze dove la prima accoglie e si prende cura, con tutti i problemi e le remore del caso, della sua nemica e rivale in amore smemorata) , il mancato amore Ryomou -Saji con la toccante sequenza del pianto doloroso e sincero di Ryomou , il delinearsi di Hakufu in senso più "positivo" (non più solo bionda-scema da denudare, ma bionda-simpatica & sciocca, ma sempre vera leader dei cosiddetti buoni, in virtù della sua bontà e generosità), un utilizzo sempre più corale dei personaggi e delle loro relazioni umane(si veda l'affiatamento meglio descritto delle 2 accademie, che ci porta a parteggiare per gli uni o gli altri e ad addentrarci nelle problematiche più "quotidiane").
Il tutto unito ad un discreto ritmo che porta ad avanzare senza problemi tra un episodio e l'altro.
Quando questi elementi non scadono nell'pseudo -hentai gratuito, contribuiscono a virare questa serie verso un panorama più ampio e meno stereotipato.
Certo, rimangono tutti dubbi del caso, vista la modalità, ma se noterete bene, nelle ultime puntate, mutande e sangue gratuiti quasi spariscono per tentare di lasciare spazio ad un messaggio chiaro: siate padroni del vostro destino, prima di tutto.
E cioè, declinato più banalmente, datevi da fare verso gli altri , e fatelo con generosità.
Sono contento di sapere dell'arrivo di una quarta serie, chissà che non riescano a dare ancora un pochino in più di spessore a questa combriccola, che lascia sempre con il buon umore, al di là delle mutande :)
Certo, rimane un cartone non comprensibile a tutti. Non perchè sia offensivo, ma provate voi a farlo visionare ad un eventuale genitore preoccupato della troppa volgarità in tv...e questo perchè, almeno graficamente, l'elemento erotico più o meno soft è prevalente.
Se si continua cosi l'eventuale prossima serie sarà sicuramente Hentai.
Si formano le prime coppie, anche se la maggior parte dei casi l'amore non è corrisposto.
Queste le uniche novità della serie, per il resto il solito, la trama prosegue e sembra concludersi e poi... si rimanda tutto ad una futura serie!
I combattimenti sono eccellenti come al solito ed è abbondante la quantità del fan service, praticamente la solita sagra della mutanda.
E' da vedere perchè in fin dei conti è fatto bene.
Penso che potrebbe essere un ottima idea per i marchi che si occupano di intimo di sponsorizzare questa serie, con tutte le mutande che appaiono ad ogni puntata!
Comunque io lo considero davvero un Hentai mancato, o meglio, manca poco per diventare Hentai!
Si formano le prime coppie, anche se la maggior parte dei casi l'amore non è corrisposto.
Queste le uniche novità della serie, per il resto il solito, la trama prosegue e sembra concludersi e poi... si rimanda tutto ad una futura serie!
I combattimenti sono eccellenti come al solito ed è abbondante la quantità del fan service, praticamente la solita sagra della mutanda.
E' da vedere perchè in fin dei conti è fatto bene.
Penso che potrebbe essere un ottima idea per i marchi che si occupano di intimo di sponsorizzare questa serie, con tutte le mutande che appaiono ad ogni puntata!
Comunque io lo considero davvero un Hentai mancato, o meglio, manca poco per diventare Hentai!
Dal punto di vista tecnico questa terza serie della saga si conferma al livello delle altre, già ottime, forse di un livello maggiore. Premettendo che non sono mai riuscito a capire se Ikkitousen sia un anime di combattimento o un hentai mancato, rispetto alla saga precedente vi è una virata netta verso l' hentai. La trama si fa seguire. Non aspettatevi un capolavoro di storia, ma, perlomeno, tra la solita marea di tette e mutandine, qualcosa c'è. Naturalmente lo consiglio agli appassionati mentre per gli altri consiglio di vederlo solamente dopo aver visto perlomeno la seconda serie.