Forza Sugar!
"Forza Sugar" è un anime di 40 anni fa che in Italia veniva trasmesso nel sottobosco delle tv locali, è un anime che ho visto di recente poiché ne avevo sentito parlare, ed è un anime che riesce a combinare in modo interessante la vita quotidiana dei suoi personaggi con la passione per lo sport. La serie mi ha colpita soprattutto per la profondità con cui vengono esplorati i rapporti interpersonali tra i protagonisti. Le loro amicizie, le rivalità.
Ho apprezzato molto il modo in cui l'anime si concentra sugli aspetti emotivi dei personaggi, mostrando le loro fragilità, i loro sogni, i loro fallimenti e le loro aspirazioni. Questo ha reso la storia più coinvolgente.(Molto toccante il rapporto tra Sugar e il suo maestro Mishima, anche sé reputo incomprensibile quello che lui decide di fare nella parte finale della sua vita, è quasi un autodistruzione).
Purtroppo, lo stesso entusiasmo non l'ho provato per la parte sportiva della serie. Sebbene la box dovrebbe essere centrale, ho trovato che questo aspetto non sia riuscito a catturare la mia attenzione allo stesso modo del lato umano. Forse perché, a mio avviso, le dinamiche sportive sono state trattate in modo più superficiale rispetto ai rapporti tra i personaggi. Si parla sempre di box ma di box vera e propria non se ne vede o quasi, c'è n'è poca diciamo, pur essendoci interi episodi di allenamenti. Ma la parte sportiva è quella che proprio non mi è piaciuta.
Un altro aspetto negativo è che l'anime non conclude la storia, arriva ad un finale aperto che ti fa chiedere cosa c'è dopo, vorresti saperlo, ma non si può, perché l'anime non va avanti.
"Forza Sugar" è un anime che consiglio a chi cerca una storia emozionante con personaggi ben caratterizzati. Però se, come me, siete più interessati agli aspetti umani che a quelli sportivi, potreste trovare alcune parti della serie molto meno coinvolgenti e anche più superficiali.
Ho apprezzato molto il modo in cui l'anime si concentra sugli aspetti emotivi dei personaggi, mostrando le loro fragilità, i loro sogni, i loro fallimenti e le loro aspirazioni. Questo ha reso la storia più coinvolgente.(Molto toccante il rapporto tra Sugar e il suo maestro Mishima, anche sé reputo incomprensibile quello che lui decide di fare nella parte finale della sua vita, è quasi un autodistruzione).
Purtroppo, lo stesso entusiasmo non l'ho provato per la parte sportiva della serie. Sebbene la box dovrebbe essere centrale, ho trovato che questo aspetto non sia riuscito a catturare la mia attenzione allo stesso modo del lato umano. Forse perché, a mio avviso, le dinamiche sportive sono state trattate in modo più superficiale rispetto ai rapporti tra i personaggi. Si parla sempre di box ma di box vera e propria non se ne vede o quasi, c'è n'è poca diciamo, pur essendoci interi episodi di allenamenti. Ma la parte sportiva è quella che proprio non mi è piaciuta.
Un altro aspetto negativo è che l'anime non conclude la storia, arriva ad un finale aperto che ti fa chiedere cosa c'è dopo, vorresti saperlo, ma non si può, perché l'anime non va avanti.
"Forza Sugar" è un anime che consiglio a chi cerca una storia emozionante con personaggi ben caratterizzati. Però se, come me, siete più interessati agli aspetti umani che a quelli sportivi, potreste trovare alcune parti della serie molto meno coinvolgenti e anche più superficiali.
Visto per curiosità da amante degli anime anni '80 che, a differenza degli anime di oggi, mostrano più drammaticità e valori intensi, in questo caso il saper aspettare (in un'era dove tutto va sempre più velocemente, questo anime dà un grande insegnamento!) , l'amore per la propria famiglia seppur con i suoi conflitti, la passione per uno sport, lo spirito di sacrificio, il valore dell'amicizia.
Nonostante l'età devo dire che è un prodotto godibilissimo anche ai giorni nostri, adatto a bambini, ma affascinante anche per un pubblico adulto, io l'ho visto a 36 anni e mi è piaciuto parecchio: nonostante il protagonista sia un bimbo che nella seconda parte dell'anime diventa adolescente, è abbastanza precoce per la sua età: si innamora della sua insegnante Ashika pur rispettandola a distanza ed essendole amico, affronta una vita di drammi non indifferenti, come la morte del padre davanti a sè sul ring, battuto dal pugile Kenny Seki che lo spingerà ad avere uno scopo nella vita: diventare un pugile professionista e batterlo sul ring anche per vendicare il padre.
Nonostante il desiderio di riscattare il padre pugile, Sugar, il nostro protagonista, è in realtà grande amante della boxe, proprio come il padre, divenendo per lui passione pura, duro lavoro, allenamenti costanti e sacrificio, sempre fatto con gioia.
Il tutto ambientato in un paesino di campagna, dove Sugar fa le sue esperienze, conosce amici, si fa allenare da Mishima, un alcolizzato depresso, una volta pugile famoso finito in prigione che lo addestrerà in modo impeccabile e duro anche quando sarà malato.
Rimasto orfano di madre alla nascita e di padre quando aveva 9 anni, Sugar viene affidato ai nonni materni che hanno sempre detestato la boxe e il mestiere del padre. Questo apre tematiche interessanti, come la lotta tra il tuo volere e quello della tua famiglia che ti condiziona, i sensi di colpa nei loro confronti e il non volerli far soffrire, l'importanza di farsi accettare per quello che si è, l'importanza di saper amare una persona così com'è e lasciarla andare per la strada che lo rende felice...
Un anime con una certa drammaticità che mostra anche realtà difficili dell'epoca come due amici di Sugar, che avevano una madre spogliarellista, una famiglia senza soldi che costringeva il figlio minore a lavorare consegnando i giornali al mattino e pulendo la palestra, venendo poi lui e la sorellina dati in affido a una famiglia violenta che li picchiava, con una madre assente che mandava un assegno ogni tanto...
Il comparto grafico ha tutti i difetti dell'epoca, tuttavia a me non ha dato fastidio.
Le musiche a me sono piaciute, anche se il doppiaggio italiano è un pò mediocre.
L'anime copre solo un terzo del manga, che si è concluso con 31 volumi, editi tutti dalla Goen in Italia, quindi per chi volesse continuare la serie può andare avanti con la controparte cartacea.
In definitiva un ottimo prodotto sulla boxe, consigliato al pubblico di ogni età, soprattutto io consiglio agli adulti di rispolverarlo, sarà una visione piacevolissima con personaggi intensi e realistici.
Nonostante l'età devo dire che è un prodotto godibilissimo anche ai giorni nostri, adatto a bambini, ma affascinante anche per un pubblico adulto, io l'ho visto a 36 anni e mi è piaciuto parecchio: nonostante il protagonista sia un bimbo che nella seconda parte dell'anime diventa adolescente, è abbastanza precoce per la sua età: si innamora della sua insegnante Ashika pur rispettandola a distanza ed essendole amico, affronta una vita di drammi non indifferenti, come la morte del padre davanti a sè sul ring, battuto dal pugile Kenny Seki che lo spingerà ad avere uno scopo nella vita: diventare un pugile professionista e batterlo sul ring anche per vendicare il padre.
Nonostante il desiderio di riscattare il padre pugile, Sugar, il nostro protagonista, è in realtà grande amante della boxe, proprio come il padre, divenendo per lui passione pura, duro lavoro, allenamenti costanti e sacrificio, sempre fatto con gioia.
Il tutto ambientato in un paesino di campagna, dove Sugar fa le sue esperienze, conosce amici, si fa allenare da Mishima, un alcolizzato depresso, una volta pugile famoso finito in prigione che lo addestrerà in modo impeccabile e duro anche quando sarà malato.
Rimasto orfano di madre alla nascita e di padre quando aveva 9 anni, Sugar viene affidato ai nonni materni che hanno sempre detestato la boxe e il mestiere del padre. Questo apre tematiche interessanti, come la lotta tra il tuo volere e quello della tua famiglia che ti condiziona, i sensi di colpa nei loro confronti e il non volerli far soffrire, l'importanza di farsi accettare per quello che si è, l'importanza di saper amare una persona così com'è e lasciarla andare per la strada che lo rende felice...
Un anime con una certa drammaticità che mostra anche realtà difficili dell'epoca come due amici di Sugar, che avevano una madre spogliarellista, una famiglia senza soldi che costringeva il figlio minore a lavorare consegnando i giornali al mattino e pulendo la palestra, venendo poi lui e la sorellina dati in affido a una famiglia violenta che li picchiava, con una madre assente che mandava un assegno ogni tanto...
Il comparto grafico ha tutti i difetti dell'epoca, tuttavia a me non ha dato fastidio.
Le musiche a me sono piaciute, anche se il doppiaggio italiano è un pò mediocre.
L'anime copre solo un terzo del manga, che si è concluso con 31 volumi, editi tutti dalla Goen in Italia, quindi per chi volesse continuare la serie può andare avanti con la controparte cartacea.
In definitiva un ottimo prodotto sulla boxe, consigliato al pubblico di ogni età, soprattutto io consiglio agli adulti di rispolverarlo, sarà una visione piacevolissima con personaggi intensi e realistici.
E' una splendida storia (prevalentemente triste purtroppo)
<b>Inizio Spoiler</b>
Sugar orfano della mamma (morta di parto), vive con il papà pugile ex-professionista. Suo papà gli vuole un bene dell'anima esprimendolo in tante azioni di vita quotidiana. Combatterà stoicamente con Kenny Seki (l'astro nascente del pugilato)ma perderà in maniera netta. Andrà in ospedale ma fuggirà subito obbedendo a una promessa che aveva fatto a suo figlio portarlo in luna-park.
E li muore.
Sugar allora per onorare la morte di suo padre decide di intrapendere la carriera pugilistica. Sarà adottato dai suoi nonni materni, ma cercheranno di ostacolarlo in ogni modo nella sua passione. La sua maestra gli farà conoscere il signor Mishima ex pugile (alcolizzato).
All'inizio mostrerà indifferenza verso il ragazzo poi vedendo in lui notevoli potenzialità decide di allenarlo. Il tutto si interrompe bruscamente perché lo arrestano però Sugar decide di aspettarlo.
Finisce male anche lui perché quando ritornerà si ammalerà quasi subito di un brutto male. Nonostante questo si instaurerà con Sugar un legame molto profondo e lo allenerà perfino quando andrà a curarsi (inutilmente) all'ospedale.
<b>Fine Spoiler</b>
Passando alle analisi tecniche bisogna riconoscere l'ottimo lavoro di chara design veramente ottimo, sia nei momenti belli, che tristi i lineamenti del viso fanno trasparire realmente gli stati d'animo dei personaggi. Discorso un po' diverso per le animazioni dove soffre dei limiti tecnici dell'epoca (32-33 anni fa). Gli do solo 8 perché la serie copre solo 1/3 del manga quindi il finale rimane troncato.
Un anime da vedere assolutamente dove insegna tante, tante cose (purtroppo andate perse nel 95% degli anime odierni dove sentimenti, amore, spirito di sacrificio non vengono più insegnati).
<b>Inizio Spoiler</b>
Sugar orfano della mamma (morta di parto), vive con il papà pugile ex-professionista. Suo papà gli vuole un bene dell'anima esprimendolo in tante azioni di vita quotidiana. Combatterà stoicamente con Kenny Seki (l'astro nascente del pugilato)ma perderà in maniera netta. Andrà in ospedale ma fuggirà subito obbedendo a una promessa che aveva fatto a suo figlio portarlo in luna-park.
E li muore.
Sugar allora per onorare la morte di suo padre decide di intrapendere la carriera pugilistica. Sarà adottato dai suoi nonni materni, ma cercheranno di ostacolarlo in ogni modo nella sua passione. La sua maestra gli farà conoscere il signor Mishima ex pugile (alcolizzato).
All'inizio mostrerà indifferenza verso il ragazzo poi vedendo in lui notevoli potenzialità decide di allenarlo. Il tutto si interrompe bruscamente perché lo arrestano però Sugar decide di aspettarlo.
Finisce male anche lui perché quando ritornerà si ammalerà quasi subito di un brutto male. Nonostante questo si instaurerà con Sugar un legame molto profondo e lo allenerà perfino quando andrà a curarsi (inutilmente) all'ospedale.
<b>Fine Spoiler</b>
Passando alle analisi tecniche bisogna riconoscere l'ottimo lavoro di chara design veramente ottimo, sia nei momenti belli, che tristi i lineamenti del viso fanno trasparire realmente gli stati d'animo dei personaggi. Discorso un po' diverso per le animazioni dove soffre dei limiti tecnici dell'epoca (32-33 anni fa). Gli do solo 8 perché la serie copre solo 1/3 del manga quindi il finale rimane troncato.
Un anime da vedere assolutamente dove insegna tante, tante cose (purtroppo andate perse nel 95% degli anime odierni dove sentimenti, amore, spirito di sacrificio non vengono più insegnati).
Ricordo che questa serie mi appassionava tantissimo per la sua drammaticità in cui il giovane protagonista per vendicare la morte di suo padre, grande campione di boxe ucciso sul ring, inizia a coltivare questa passione in modo coraggioso. La sua grande forza e il suo coraggio hanno fatto in modo che il protagonista, nonostante tutti i momenti difficili, sia arrivato a raggiungere il suo scopo: quello di diventare un campione di boxe per colmare il mito di suo padre. I personaggi sono caratterizzati in modo eccezionale. Molto bello!
Un cartone splendidamente realizzato, laddove la cultura della boxe difficilmente lascia spazio ad una trama per anime, la boxe vista in tutto il suo essere, con sofferenze inimmaginabili, il trauma di aver visto morire il padre su un ring, l'affetto che ormai risiede in pochi amici, ma pochi che contano come se fossero suoi fratelli da sempre, locali malfamati ed inadatti per imparare "la nobile arte", ma attraverso i primi insegnamenti del padre, e le continue lotte ed incontri che farà dopo, sia nello sport che nella vita lo aiuteranno a crescere.
Il ragazzo non conoscerà mai più le lacrime, dopo averle buttate in quella tragica sera, non conoscerà più la timidezza, e a volte nemmeno la voglia di sorridere più di tanto alla vita.
Molte circostanze e molti scenari cambieranno nella sua vita, anche lui cambierà, nell'età, nel carattere nel fisico, ma nulla impedirà a sugar di diventare quello che suo padre ha sempre sognato, un figlio degno del suo nome, più che essere un campione di boxe, laddove la boxe stessa non viene vista come ragione di vita, ma come modo per imparare a vivere, da uomo, non da carnefice, ed è questo ciò che la trama dell'anime vuole insegnare.
Una vita in cui sugar viene preso a pugni, ma quei pugni saprà restituirli, con carattere, coraggio, determinazione e spirito di sacrificio, ovvero l'incarnazione dello spirito sportivo, nel rispetto delle regole, della vita, e soprattutto, degli altri, in tempi come quelli di oggi in cui tali valori sembrano più non esserci.
Inoltre, è accompagnato da una sigla italiana davvero ben fatta, che comincia a raccontare molto bene il cartone, invogliando non poco lo spettatore.
E' il demone che ve lo consiglia!
Il ragazzo non conoscerà mai più le lacrime, dopo averle buttate in quella tragica sera, non conoscerà più la timidezza, e a volte nemmeno la voglia di sorridere più di tanto alla vita.
Molte circostanze e molti scenari cambieranno nella sua vita, anche lui cambierà, nell'età, nel carattere nel fisico, ma nulla impedirà a sugar di diventare quello che suo padre ha sempre sognato, un figlio degno del suo nome, più che essere un campione di boxe, laddove la boxe stessa non viene vista come ragione di vita, ma come modo per imparare a vivere, da uomo, non da carnefice, ed è questo ciò che la trama dell'anime vuole insegnare.
Una vita in cui sugar viene preso a pugni, ma quei pugni saprà restituirli, con carattere, coraggio, determinazione e spirito di sacrificio, ovvero l'incarnazione dello spirito sportivo, nel rispetto delle regole, della vita, e soprattutto, degli altri, in tempi come quelli di oggi in cui tali valori sembrano più non esserci.
Inoltre, è accompagnato da una sigla italiana davvero ben fatta, che comincia a raccontare molto bene il cartone, invogliando non poco lo spettatore.
E' il demone che ve lo consiglia!
"Forza Sugar" è una serie che tutti considerano "minore", soprattutto paragonandola a "Rocky Joe", con cui ha in comune la boxe, ma secondo me è da riscoprire. Chi l'ha vista negli anni'80 con occhi di fanciullo dovrebbe guardarla adesso, con qualche anno in più sulle spalle ed esperienze che si sono accumulate: in molti avrebbero la sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto diverso dal solito in cui l'intreccio delle storie dei personaggi e le motivazioni che li spingono ad andare avanti sono ben costruiti. Purtroppo, come già si è detto, la serie risente della cancellazione e di un finale che non è un finale. Altro difetto della serie è il doppiaggio italiano abbastanza scadente e approssimativo. Non sarebbe bello se una ditta che opera nel settore home video degli anime la pubblicasse (magari Yamato, che punta al settore nostalgico) con dei sottotitoli italiani tradotti dal copione giapponese?
Caspita! Ricordo chiaramente lo sfondo drammatico di questo anime. L'inizio mi dava l'idea di essere chiaramente ispirato al classico film di Zerffirelli "Il Campione" con John Voight in cui un bimbo cresce nel mito del padre pugile e lo vede morire sul ring. Questo è proprio l'inizio della storia di "Forza Sugar" in cui il bambino protagonista inizia il suo percorso agonistico e di vita nella boxe traendo la sua forza dalla adorazione e mancanza dell'amato padre. I primi pensieri e confronti vanno ovviamente al precedente Rocky Joe. In effetti le atmosfere di Sugar, per quanto drammatiche, non sono tragiche come quelle di RJ e anche la storia ne risulta leggermente annacquata. Forza Sugar ha tuttavia avuto davvero un enorme successo all'epoca della sua trasmissione negli anni '80 in Italia. Sono sicuro che in molti ancora lo rivedrebbero con piacere.