Aquarian Age
Questa serie è abbastanza particolare, perché si lascia guardare per un singolo, particolare elemento, ma allo stesso tempo promette molto più di quanto effettivamente mantenga.
Infatti sin dai primi episodi vengono introdotti dei piccoli elementi misteriosi (di discreta fattura) che ci portano poi a scoprire come esistano molte forze in campo, questo farebbe supporre una trama ricca di intrighi e situazioni apocalittiche. Invece di tali forze noi vediamo pochissimo e questa presenza piuttosto rarefatta, unita a un finale che lascia alcune questioni irrisolte, mi fa pensare che per questo titolo avevano pensato anche ad una seconda serie mai realizzata.
L'elemento dove "Aquarian Age" riesce è, per sua fortuna, quello principale ossia la storia d'amore tra il protagonista Kyouta e la sua fidanzata Yoriko, perché si tratta di un rapporto sviluppato in modo semplice però non privo di efficacia, che ti spinge a seguire la serie fino alla fine. Pure sul piano della caratterizzazione i due protagonisti sono gli unici ad avere una certa introspezione, anche se non molto originale, mentre per gli altri personaggi ci si accontenta di alcuni dettagli. Persino la parte dei complotti non risulta inutile proprio grazie ai momenti in cui si ricollega con le vicende dei due fidanzati, e riesce ad inserire delle scene d'azione (guardabili anche se ordinarie) e, credo ,anche una critica leggera alla spietatezza di certo mondo dello spettacolo, il tutto accompagnato da disegni, musiche e animazioni di buona fattura.
"Aquarian Age" è quindi un'opera godibile, ma si rivela anche semplice e senza particolari caratteristiche che la distinguano.
Infatti sin dai primi episodi vengono introdotti dei piccoli elementi misteriosi (di discreta fattura) che ci portano poi a scoprire come esistano molte forze in campo, questo farebbe supporre una trama ricca di intrighi e situazioni apocalittiche. Invece di tali forze noi vediamo pochissimo e questa presenza piuttosto rarefatta, unita a un finale che lascia alcune questioni irrisolte, mi fa pensare che per questo titolo avevano pensato anche ad una seconda serie mai realizzata.
L'elemento dove "Aquarian Age" riesce è, per sua fortuna, quello principale ossia la storia d'amore tra il protagonista Kyouta e la sua fidanzata Yoriko, perché si tratta di un rapporto sviluppato in modo semplice però non privo di efficacia, che ti spinge a seguire la serie fino alla fine. Pure sul piano della caratterizzazione i due protagonisti sono gli unici ad avere una certa introspezione, anche se non molto originale, mentre per gli altri personaggi ci si accontenta di alcuni dettagli. Persino la parte dei complotti non risulta inutile proprio grazie ai momenti in cui si ricollega con le vicende dei due fidanzati, e riesce ad inserire delle scene d'azione (guardabili anche se ordinarie) e, credo ,anche una critica leggera alla spietatezza di certo mondo dello spettacolo, il tutto accompagnato da disegni, musiche e animazioni di buona fattura.
"Aquarian Age" è quindi un'opera godibile, ma si rivela anche semplice e senza particolari caratteristiche che la distinguano.
è difficile commenatre una serie vista più di un anno fa ma ci proverò lo stesso.
Il chara design è la prima cosa che mi ha colpito: non particolarmente originale ma i costumi di alcuni personaggi mi sono molto piaciuti. La storia in se è dicreta, apparentemente si concentra sull'evouzione della band del protagonista che da semplice gruppo/complesso di amici finisce per diventare uno tra i più famosi gruppi pop del giappone. In realtà la vicenda è molto più complessa... lo sviluppo dei personaggi lascia intuire moli più misteri di quanto appare in soli 13 episodi, difatti sto ancora aspettando il seguito, che se mai annunciato aprtemante, mi sembra più che ovvio che ci sarà. :) Resta da capire il vero ruolo della produttrice discografica e del cantante della band rivale... Gli ultimi dialoghi nell'ultimo episodio fanno ampiamente capire che la storia non può finire così. Belle le musiche.
Il chara design è la prima cosa che mi ha colpito: non particolarmente originale ma i costumi di alcuni personaggi mi sono molto piaciuti. La storia in se è dicreta, apparentemente si concentra sull'evouzione della band del protagonista che da semplice gruppo/complesso di amici finisce per diventare uno tra i più famosi gruppi pop del giappone. In realtà la vicenda è molto più complessa... lo sviluppo dei personaggi lascia intuire moli più misteri di quanto appare in soli 13 episodi, difatti sto ancora aspettando il seguito, che se mai annunciato aprtemante, mi sembra più che ovvio che ci sarà. :) Resta da capire il vero ruolo della produttrice discografica e del cantante della band rivale... Gli ultimi dialoghi nell'ultimo episodio fanno ampiamente capire che la storia non può finire così. Belle le musiche.