Chaos;Head
"Chaos;head" è una popolare (in Giappone) visual novel del 2008 che ha ricevuto un adattamento animato non molto tempo dopo la sua uscita. È conosciuta per essere la prima di una serie chiamata "Adventure Science" di cui da parte anche il famosissimo "Stens;Gate".
Ho sia visto l'anime che giocato la visual novel, ma sono qui per recensire esclusamente l'adattamento animato. La visual novel che ho giocato non è proprio quella originale, ma una versione più avanzata chiamata "Chaos;Head Noah" che ha aggiunto molte route che permettono di conoscere i personaggi al meglio. Il gioco crea costantemente una sensazione di ansia, sia per gli elementi "thriller" che per la personalità debole del protagonista, che rende tutto quanto ancora più inquietante.
L'adattamento animato però è riuscito a regalarmi le stesse sensazioni della visual novel? Assolutamente no.
La storia rimane interessante per un certo punto di vista, ma non è apprezzabile (soggettivamente) se conosci bene il prodotto originale. Sfortunatamente, le quattro ore animate non bastano per adattare bene un'opera così complessa. Forse, se l'avessero adattato in 48 episodi, sarebbe stato un adattamento migliore. Che cosa ha causato la durata di 12 episodi? Tantissimi problemi.
Prima di tutto, tutta la storia è eccessivamente velocizzata. Non è bello cercare di comprendere una situazione complessa mentre già ne compare un'altra nuova.
I personaggi sono stati fatti male, non sono stati ben approfonditi, e appaiono solo come i classici stereotipi, tranne il protagonista che in qualche modo riesce ad assomigliare alla sua versione originale.
Altri problemi della serie? Beh, sicuramente è stato piuttosto strano vedere quelli che sono definiti "delusion triggers". Questi effetti possono comparire solo se il player della visual novel decide di attivarli, e servono per avere finali alternativi. Nell'anime, hanno introdotto questi effetti senza spiegarli e sarebbe stata un'idea migliore non metterli proprio, in modo da rendere il tutto meno confusionario di quanto non sia già.
Un altro problema sta nel fatto che nell'adattamento animato hanno completamente saltato una scena importantissima del capitolo 6, e ciò cambia completamente la storia, in peggio.
Perché così, la storia che è già complicata lo diventa ancora di più.
Al momento del rilascio dell'adattamento animato, "Chaos;Head Noah" non esisteva ancora ed era uscito solo "Chaos;Head" originale. Il gioco aveva soltanto tre route: una brutta, una ancora peggiore, e un true ending molto bello. Posso capire che al tempo non sapevano bene come adattare la storia, dato che non c'erano le varie route ad approfondire i personaggi ma, come ho già detto prima, avrebbero dovuto fare un anime di 24 episodi, come Steins;Gate. Nonostante sia molto complicato spiegare tutto, in 24 episodi avrebbero potuto evitare i difetti che si sono creati con 12.
Senza riflettere sulla visual novel, che valutazione darei all'anime?
L'anime è confusionario, troppo veloce e perciò la storia è poco comprensibile, e dovresti quindi vederla moltissime volte per capirla, anche solo un po'.
Nonostante questo, non è una completa merda. Ci sono cose molto peggiori dell'adattamento di Chaos;Head... ma, se stai leggendo questa recensione senza aver prima visto l'anime, consiglierei di leggere la visual novel "Chaos;Head Noah" che è trovabile su steam a poco più di 20 euro, purtroppo in inglese e non in italiano. Lo so, magari il prezzo sembra eccessivo, ma la visual novel non dura poco come l'anime, e quindi la storia è molto più godibile, è più comprensibile, e si possono apprezzare i personaggi maggiormente, grazie alla presenza delle varie route.
Ho sia visto l'anime che giocato la visual novel, ma sono qui per recensire esclusamente l'adattamento animato. La visual novel che ho giocato non è proprio quella originale, ma una versione più avanzata chiamata "Chaos;Head Noah" che ha aggiunto molte route che permettono di conoscere i personaggi al meglio. Il gioco crea costantemente una sensazione di ansia, sia per gli elementi "thriller" che per la personalità debole del protagonista, che rende tutto quanto ancora più inquietante.
L'adattamento animato però è riuscito a regalarmi le stesse sensazioni della visual novel? Assolutamente no.
La storia rimane interessante per un certo punto di vista, ma non è apprezzabile (soggettivamente) se conosci bene il prodotto originale. Sfortunatamente, le quattro ore animate non bastano per adattare bene un'opera così complessa. Forse, se l'avessero adattato in 48 episodi, sarebbe stato un adattamento migliore. Che cosa ha causato la durata di 12 episodi? Tantissimi problemi.
Prima di tutto, tutta la storia è eccessivamente velocizzata. Non è bello cercare di comprendere una situazione complessa mentre già ne compare un'altra nuova.
I personaggi sono stati fatti male, non sono stati ben approfonditi, e appaiono solo come i classici stereotipi, tranne il protagonista che in qualche modo riesce ad assomigliare alla sua versione originale.
Altri problemi della serie? Beh, sicuramente è stato piuttosto strano vedere quelli che sono definiti "delusion triggers". Questi effetti possono comparire solo se il player della visual novel decide di attivarli, e servono per avere finali alternativi. Nell'anime, hanno introdotto questi effetti senza spiegarli e sarebbe stata un'idea migliore non metterli proprio, in modo da rendere il tutto meno confusionario di quanto non sia già.
Un altro problema sta nel fatto che nell'adattamento animato hanno completamente saltato una scena importantissima del capitolo 6, e ciò cambia completamente la storia, in peggio.
Perché così, la storia che è già complicata lo diventa ancora di più.
Al momento del rilascio dell'adattamento animato, "Chaos;Head Noah" non esisteva ancora ed era uscito solo "Chaos;Head" originale. Il gioco aveva soltanto tre route: una brutta, una ancora peggiore, e un true ending molto bello. Posso capire che al tempo non sapevano bene come adattare la storia, dato che non c'erano le varie route ad approfondire i personaggi ma, come ho già detto prima, avrebbero dovuto fare un anime di 24 episodi, come Steins;Gate. Nonostante sia molto complicato spiegare tutto, in 24 episodi avrebbero potuto evitare i difetti che si sono creati con 12.
Senza riflettere sulla visual novel, che valutazione darei all'anime?
L'anime è confusionario, troppo veloce e perciò la storia è poco comprensibile, e dovresti quindi vederla moltissime volte per capirla, anche solo un po'.
Nonostante questo, non è una completa merda. Ci sono cose molto peggiori dell'adattamento di Chaos;Head... ma, se stai leggendo questa recensione senza aver prima visto l'anime, consiglierei di leggere la visual novel "Chaos;Head Noah" che è trovabile su steam a poco più di 20 euro, purtroppo in inglese e non in italiano. Lo so, magari il prezzo sembra eccessivo, ma la visual novel non dura poco come l'anime, e quindi la storia è molto più godibile, è più comprensibile, e si possono apprezzare i personaggi maggiormente, grazie alla presenza delle varie route.
"Chaos;Head" è un anime tratto dall'omonima Visual Novel, nonché primo capitolo della serie videoludica Science Adventure, che ricordiamo anche per il celebre "Steins;Gate".
Conoscendo la complessità e la profondità dell'opera originale, credevo fosse quasi impossibile riproporre in dodici episodi l'esperienza del videogioco, invece questa trasposizione si è rivelata buona. Tuttavia non voglio limitarmi a dire quanto l'anime sia infedele, dato che una produzione del genere andrebbe valutata in quanto tale. Nonostante ciò posso dichiarare che, proprio nei punti in cui il prodotto ci propone scene inedite, crolla tutto l'anime. Fatte queste piccole premesse, direi di iniziare con la vera e propria recensione.
La storia ruota attorno alla figura di Nishijou Takumi, Otaku introverso, ma allo stesso tempo l'unico che può riportare la luce nella città di Shibuya avvolta nelle tenebre. Infatti si stanno verificando degli strani casi grotteschi, conosciuti come la "New Generation Madness". Si tratta di omicidi violenti e sembra che la stessa follia dell'uomo sia l'origine di tutto questo "Chaos", che contraddistingue l'opera. Questa situazione caotica si riflette anche nella mente del protagonista, dotato di poteri soprannaturali, che gli permettono di rendere le sue illusioni realtà. Proprio il personaggio principale è il punto di forza dell'intera serie, infatti la sua evoluzione non è per nulla banale. Anche il resto del cast risulta sfaccettato e credibile, rendendo questo anime un genere psicologico, ma al contempo harem "sui generis".
Attenzione: parte contenente spoiler
Difatti il legame che si verrà a creare nel finale sarà di reciproca stima e, inoltre, il protagonista dichiarerà il suo amore verso solo una eroina, che lo ha sempre sostenuto in questo viaggio ai limiti della follia. Tuttavia è difficile immergersi completamente nell'opera a causa della scarsità di episodi, sebbene l'anime si mantenga su buoni livelli. Il disastro si presenta nell'episodio otto, guarda a caso quasi completamente inedito, dove sembra che i produttori si siano dimenticati del fatto che l'anime era di carattere psicologico. Tutto ad un tratto diventa un "Battle Shonen", addirittura avremo il personaggio di Ayase, la cantante emo, che entra a caso nel combattimento, utilizzando una mossa speciale. Questa scena, oltre ad essere inutile ai fini della trama, occupa molto spazio dell'episodio, quindi tempo sprecato che poteva essere sfruttato in modo migliore. L'anime, in seguito, si è ripreso notevolmente, anche se questo clima tipico di un anime d'azione si risente anche nell'ultimo episodio, seppur sia meno marcato.
Fine parte contenente spoiler
Per quanto concerne l'apparato tecnico, ci sono delle piccolezze che mi hanno infastidito. In particolare alcune animazioni sembravano dei "gif". Ad esempio, mi vengono in mente i personaggi nello sfondo che corrono sempre sullo stesso punto, oppure Takumi che sta guardando, immobile, lo schermo del suo PC e Seira che compie gli stessi movimenti con la testa. Ma ribadisco che il punto di forza del prodotto animato è senza dubbio la storia e l'evoluzione del protagonista e non necessita di animazioni eccelse per rappresentare quella battaglia interiore contro le proprie paure, bensì di un'ottima regia.
In conclusione "Chaos;Head" è un prodotto che preso in quanto tale non regge Il confronto con il romanzo visivo da cui è tratto, quindi consiglio vivamente di recuperare l'opera originale, che vale assolutamente la lettura. Inoltre questo anime non si ricollega al capitolo successivo della serie, ossia "Steins;Gate". Questo a causa del finale, che differisce da quello della Visual Novel. Al contrario il celebre anime fantascientifico inizia proprio dopo le vicende accadute nella Shibuya descritta nel romanzo visivo di "Chaos;Head". Quindi è un vero peccato che quest'opera non abbia ricevuto l'attenzione dovuta e rimango dell'idea che una serie di 24 episodi avrebbe reso giustizia a questo piccolo capolavoro
Conoscendo la complessità e la profondità dell'opera originale, credevo fosse quasi impossibile riproporre in dodici episodi l'esperienza del videogioco, invece questa trasposizione si è rivelata buona. Tuttavia non voglio limitarmi a dire quanto l'anime sia infedele, dato che una produzione del genere andrebbe valutata in quanto tale. Nonostante ciò posso dichiarare che, proprio nei punti in cui il prodotto ci propone scene inedite, crolla tutto l'anime. Fatte queste piccole premesse, direi di iniziare con la vera e propria recensione.
La storia ruota attorno alla figura di Nishijou Takumi, Otaku introverso, ma allo stesso tempo l'unico che può riportare la luce nella città di Shibuya avvolta nelle tenebre. Infatti si stanno verificando degli strani casi grotteschi, conosciuti come la "New Generation Madness". Si tratta di omicidi violenti e sembra che la stessa follia dell'uomo sia l'origine di tutto questo "Chaos", che contraddistingue l'opera. Questa situazione caotica si riflette anche nella mente del protagonista, dotato di poteri soprannaturali, che gli permettono di rendere le sue illusioni realtà. Proprio il personaggio principale è il punto di forza dell'intera serie, infatti la sua evoluzione non è per nulla banale. Anche il resto del cast risulta sfaccettato e credibile, rendendo questo anime un genere psicologico, ma al contempo harem "sui generis".
Attenzione: parte contenente spoiler
Difatti il legame che si verrà a creare nel finale sarà di reciproca stima e, inoltre, il protagonista dichiarerà il suo amore verso solo una eroina, che lo ha sempre sostenuto in questo viaggio ai limiti della follia. Tuttavia è difficile immergersi completamente nell'opera a causa della scarsità di episodi, sebbene l'anime si mantenga su buoni livelli. Il disastro si presenta nell'episodio otto, guarda a caso quasi completamente inedito, dove sembra che i produttori si siano dimenticati del fatto che l'anime era di carattere psicologico. Tutto ad un tratto diventa un "Battle Shonen", addirittura avremo il personaggio di Ayase, la cantante emo, che entra a caso nel combattimento, utilizzando una mossa speciale. Questa scena, oltre ad essere inutile ai fini della trama, occupa molto spazio dell'episodio, quindi tempo sprecato che poteva essere sfruttato in modo migliore. L'anime, in seguito, si è ripreso notevolmente, anche se questo clima tipico di un anime d'azione si risente anche nell'ultimo episodio, seppur sia meno marcato.
Fine parte contenente spoiler
Per quanto concerne l'apparato tecnico, ci sono delle piccolezze che mi hanno infastidito. In particolare alcune animazioni sembravano dei "gif". Ad esempio, mi vengono in mente i personaggi nello sfondo che corrono sempre sullo stesso punto, oppure Takumi che sta guardando, immobile, lo schermo del suo PC e Seira che compie gli stessi movimenti con la testa. Ma ribadisco che il punto di forza del prodotto animato è senza dubbio la storia e l'evoluzione del protagonista e non necessita di animazioni eccelse per rappresentare quella battaglia interiore contro le proprie paure, bensì di un'ottima regia.
In conclusione "Chaos;Head" è un prodotto che preso in quanto tale non regge Il confronto con il romanzo visivo da cui è tratto, quindi consiglio vivamente di recuperare l'opera originale, che vale assolutamente la lettura. Inoltre questo anime non si ricollega al capitolo successivo della serie, ossia "Steins;Gate". Questo a causa del finale, che differisce da quello della Visual Novel. Al contrario il celebre anime fantascientifico inizia proprio dopo le vicende accadute nella Shibuya descritta nel romanzo visivo di "Chaos;Head". Quindi è un vero peccato che quest'opera non abbia ricevuto l'attenzione dovuta e rimango dell'idea che una serie di 24 episodi avrebbe reso giustizia a questo piccolo capolavoro
Nonostante non sia "Steins;Gate", "Chaos;head" è un anime estremamente interessante, forse il capitolo più curioso per trama e personaggi all' interno del mondo di scientific adventures.
Il continuo giocare con la fisica e con la logica può mettere a disagio e disorientare inizialmente, ma una volta fatta l'abitudine, ci si trova davanti ad un buon thriller fantascientifico.
L'atmosfera è angosciante ed oppressiva, che rende molto l'idea della condizione di vita del protagonista e si sposa molto bene con l'atmosfera generale dell'opera .
Vale sicuramente la pena dare una chance a quest'opera, perché pur non essendo un capolavoro ci sono numerose finezze nella trama che lo rendono un prodotto piuttosto interessante.
Il continuo giocare con la fisica e con la logica può mettere a disagio e disorientare inizialmente, ma una volta fatta l'abitudine, ci si trova davanti ad un buon thriller fantascientifico.
L'atmosfera è angosciante ed oppressiva, che rende molto l'idea della condizione di vita del protagonista e si sposa molto bene con l'atmosfera generale dell'opera .
Vale sicuramente la pena dare una chance a quest'opera, perché pur non essendo un capolavoro ci sono numerose finezze nella trama che lo rendono un prodotto piuttosto interessante.
E Kafka sbarcò nel mondo degli anime. Non posso trovare un'altra metafora per descrivere "Chaos;Head".
Questa è la storia di Takumi, un otaku senza speranza che vive da solo in un container, avendo rotto con la famiglia, salvo che con la sorella normale ed energetica. Va a scuola poco perché tanto è intelligente e può frequentare solo l'essenziale e passa il tempo a giocare online e a sognare le belle ragazze da otaku (notato Rin e Saber di "Fate/Stay night" tra le sue statuine?).
Dato che ha la capacità di parlare con la sua ragazza preferita che gli appare in carne e ossa si può dire di essere di fronte ad un otaku davvero disperato per la solita commedia romantico liceale. Ma ben presto la storia prenderà una svolta a 180 gradi: Takumi, infatti, riceverà da Shogun, suo amico online, l'immagine di un crudele delitto. Ed il giorno dopo si ritroverà in un vicolo, innanzi ad un uomo martoriato proprio in quel modo! Ovviamente fuggirà, ma la polizia sospetterà di lui. E questo sarà solo il primo di una lunga lista di folli omicidi che verrà chiamata "la pazzia della new gen". A completare il tutto entreranno in scena molte belle ragazze armate della misteriosa spada d-sword che invece che fare harem e innamorarsi di lui non si riveleranno necessariamente amichevoli e lo costringeranno ad iniziare una ricerca dentro di sé per recuperare la d-sword presente nella sua anima. Il tutto condito da terribili allucinazioni e fenomeni vari che si manifesteranno a Tokyo.
La storia, già pesante, da Stephen King si girerà verso il kafkiano perché lo spettatore, vedendo tutto tramite gli occhi di Takumi, non riuscirà più a capire cosa sia vero e cosa no.
Creato da una visual novel di nitroplus, la stessa software house che avrebbe dato vita al famoso "Steins;Gate", "Chaos;Head" si rivela come una storia spiazzante in tutti sensi per il povero spettatore. Non che le serie basate sulla scienza siano facili da seguire, "Steins;Gate" docet, ma qui é tutto più difficile, dati i discorsi complicati sul cervello e la sua struttura. Per non parlare della descrizione molto valida su internet e l'uso dei social network che rivela l'ottima preparazione scientifica degli autori. Ci si aspetterebbe una storia harem, ma qui il tema viene riscritto in maniera originale, con le donne più nemiche che amiche. Il non sapere poi, cosa sia vero e cosa no e richiede un lavoro di riscrittura della trama da parte dello spettatore degno di "Evangelion". Trama che, per le ragioni di cui sopra, finisce col virare nel Processo di Kafka. Ma dato che non é ancora abbastanza, ecco il finale spiazzante almeno un pò, dato che é buono ma, allo stesso tempo, non del tutto convincente date le motivazioni del protagonista non condivisibili del tutto.
A suggellare il prodotto abbiamo una grafica inferiore a quanto ci si aspetterebbe dallo studio Madhouse ma che, allo stesso tempo, é accattivante per il suo richiamo agli anni novanta. Buone le sigle e le musiche, ottima la regia. La tipica sfida degli anime nati da visual novel, ovvero far stare tutta la trama o, comunque, una buona porzione in un numero limitato di puntate viene gestita bene e direi vinta.
Valutare quest'anime non é facile dato che la sua innovatività ne costituisce, allo stesso tempo, la forza e la debolezza, al pari della truculenza di temi e situazioni. Per chi voglia una storia leggera semplice e harem é davvero da evitare come la peste, mentre per chi cerca qualcosa di diverso, anche a costo di beccarsi un mal di testa merita almeno un otto, specialmente se siete fan di "Steins;Gate". Nonostante i limiti e il finale migliorabile che abbassa il tutto direi che un otto ci sta.
Questa è la storia di Takumi, un otaku senza speranza che vive da solo in un container, avendo rotto con la famiglia, salvo che con la sorella normale ed energetica. Va a scuola poco perché tanto è intelligente e può frequentare solo l'essenziale e passa il tempo a giocare online e a sognare le belle ragazze da otaku (notato Rin e Saber di "Fate/Stay night" tra le sue statuine?).
Dato che ha la capacità di parlare con la sua ragazza preferita che gli appare in carne e ossa si può dire di essere di fronte ad un otaku davvero disperato per la solita commedia romantico liceale. Ma ben presto la storia prenderà una svolta a 180 gradi: Takumi, infatti, riceverà da Shogun, suo amico online, l'immagine di un crudele delitto. Ed il giorno dopo si ritroverà in un vicolo, innanzi ad un uomo martoriato proprio in quel modo! Ovviamente fuggirà, ma la polizia sospetterà di lui. E questo sarà solo il primo di una lunga lista di folli omicidi che verrà chiamata "la pazzia della new gen". A completare il tutto entreranno in scena molte belle ragazze armate della misteriosa spada d-sword che invece che fare harem e innamorarsi di lui non si riveleranno necessariamente amichevoli e lo costringeranno ad iniziare una ricerca dentro di sé per recuperare la d-sword presente nella sua anima. Il tutto condito da terribili allucinazioni e fenomeni vari che si manifesteranno a Tokyo.
La storia, già pesante, da Stephen King si girerà verso il kafkiano perché lo spettatore, vedendo tutto tramite gli occhi di Takumi, non riuscirà più a capire cosa sia vero e cosa no.
Creato da una visual novel di nitroplus, la stessa software house che avrebbe dato vita al famoso "Steins;Gate", "Chaos;Head" si rivela come una storia spiazzante in tutti sensi per il povero spettatore. Non che le serie basate sulla scienza siano facili da seguire, "Steins;Gate" docet, ma qui é tutto più difficile, dati i discorsi complicati sul cervello e la sua struttura. Per non parlare della descrizione molto valida su internet e l'uso dei social network che rivela l'ottima preparazione scientifica degli autori. Ci si aspetterebbe una storia harem, ma qui il tema viene riscritto in maniera originale, con le donne più nemiche che amiche. Il non sapere poi, cosa sia vero e cosa no e richiede un lavoro di riscrittura della trama da parte dello spettatore degno di "Evangelion". Trama che, per le ragioni di cui sopra, finisce col virare nel Processo di Kafka. Ma dato che non é ancora abbastanza, ecco il finale spiazzante almeno un pò, dato che é buono ma, allo stesso tempo, non del tutto convincente date le motivazioni del protagonista non condivisibili del tutto.
A suggellare il prodotto abbiamo una grafica inferiore a quanto ci si aspetterebbe dallo studio Madhouse ma che, allo stesso tempo, é accattivante per il suo richiamo agli anni novanta. Buone le sigle e le musiche, ottima la regia. La tipica sfida degli anime nati da visual novel, ovvero far stare tutta la trama o, comunque, una buona porzione in un numero limitato di puntate viene gestita bene e direi vinta.
Valutare quest'anime non é facile dato che la sua innovatività ne costituisce, allo stesso tempo, la forza e la debolezza, al pari della truculenza di temi e situazioni. Per chi voglia una storia leggera semplice e harem é davvero da evitare come la peste, mentre per chi cerca qualcosa di diverso, anche a costo di beccarsi un mal di testa merita almeno un otto, specialmente se siete fan di "Steins;Gate". Nonostante i limiti e il finale migliorabile che abbassa il tutto direi che un otto ci sta.
"Chaos;Head" è una serie anime del 2008 dello studio Madhouse, tratta da una visual novel prodotta dalla software house Nitroplus. Questa serie mi ha sempre incuriosito in quanto è la trasposizione animata del primo di una collana di videogiochi denominata "Science Adventure" e famosa per avere fra i suoi titoli un'altra opera, "Steins;Gate", da cui è stata tratta una delle serie che preferisco in assoluto; quando sono venuto a conoscenza che quest'anno sarebbe stato prodotto anche un adattamento del sequel ("Chaos;Child") ho deciso finalmente di recuperarla. Purtroppo, le mie attese non sono state ben soddisfatte da quasi nessun punto di vista, ma andiamo con ordine.
Trama:
"Chaos;Head" vede come protagonista quasi assoluto Takumi Nishijo, uno studente delle superiori e hikikomori da manuale che vive in un mondo tutto suo e passa le giornate giocando ai videogiochi ed evitando qualsiasi rapporto sociale. La sua routine viene improvvisamente stravolta quando un suo compagno di avventure virtuali con nickname Shogun gli invia in chat il link di una foto che mostra il brutale delitto di un uomo inchiodato ad un muro; l'evento inizialmente solo strano diventa un vero e proprio mistero quando, il giorno dopo, Takumi, perdendosi in giro per la città, si ritrova davanti la scena dell'omicidio così come l'aveva vista nell'immagine ricevuta il giorno prima. Successivamente, si scopre che quello è solo uno di una serie di incidenti particolarmente singolari e violenti che su internet sono stati identificati come "pazzia della New Gen", e siccome Takumi è stato ripreso sulla scena del crimine ne diventa il principale sospettato. Il ragazzo comincia a soffrire di forti allucinazioni che non gli permettono di distinguere quello che è reale e quello che non lo è, cosa che lo rende col passare del tempo sempre più ossessionato e paranoico soprattutto nei confronti della misteriosa figura di Shogun, che lui crede il vero colpevole e dal quale si sente incastrato. In concomitanza con questi eventi, un gruppo di ragazze comincia ad interessarsi a lui per svariati motivi e le stranezze aumentano, in quanto alcune di queste posseggono delle particolari spade magiche che però sono invisibili per la maggior parte delle persone.
Considerazioni:
La serie, di stampo comunque fantascientifico, è riconducibile anche al genere harem, dove il protagonista principale (quasi sempre timido e impacciato) si ritrova per mezzo di un pretesto narrativo circondato da una serie di belle ragazze dalle personalità più o meno diverse. Negli ultimi anni questo tipo di storie ha avuto un successo smisurato e tantissime opere ne hanno riproposto il paradigma con risultati a volte buoni ed altre meno. "Chaos;Head" rientra senza dubbio nella seconda categoria: il suo difetto principale infatti è proprio quello di rimanere sempre incatenata nei cliché del suo genere senza mai riuscire a proporre qualcosa di innovativo. I personaggi hanno caratterizzazioni già viste e riviste, in primis Takumi, ovvero il classico otaku che cerca di evitare il più possibile il resto del mondo, egoista e vigliacco (in questo ricorda molto Shinji Ikari di "Neon Genesis Evangelion") ma che si presume dovrebbe diventare l'eroe della storia; altri esempi sono le ragazze protagoniste, fra cui, giusto per citarne alcune, abbiamo la compagna di classe dolce e gentile, la classica tsundere, la ragazza dark che nell'aspetto è identica a Rei Ayanami (ancora "Evangelion"!) e la sorella minore che prova inspiegabilmente una sorta di riverenza verso il fratello. Anche se personalmente ritengo che l'aspetto importante per giudicare la qualità di una serie non sia tanto l'originalità delle premesse quanto poi il loro sviluppo, i personaggi hanno quasi tutti storie banali e non vengono approfonditi in modo adeguato, risultando quindi piatti e bidimensionali; l'unico che forse si salva parzialmente in questo senso è Takumi. Per quanto riguarda l'intreccio della storia, invece, "Chaos;Head", nonostante ponga le proprie basi su complicati concetti scientifici che si mischiano alla fantascienza in modo interessante, evolve in modo abbastanza lineare e scontato, salvandosi solo in parte nel finale con alcuni buoni colpi di scena. Il numero di episodi non particolarmente elevato (dodici) è sicuramente un pregio: la serie infatti scorre velocemente, arrivando presto ai punti chiave della trama senza allungare inutilmente il discorso. Il comparto tecnico rientra anch'esso fra le cose positive in quanto sia le animazioni che i disegni (il cui stile ricorda molto le serie degli anni '90) sono di buon livello, nonostante non reggano il confronto con i lavori migliori di Madhouse. Questi aspetti, uniti alla solidità della base fantascientifica su cui si poggia tutta la storia, trattata in modo sempre coerente e che dimostra una cultura degna di nota da parte degli sceneggiatori, sono i motivi per cui il mio voto è comunque sufficiente, anche se sarebbe potuto essere molto più basso. Un altro particolare non di primo piano ma comunque interessante riguarda la cura nel rendere verosimile l'utilizzo dei nuovi media e nello specifico il mondo di internet; vedere link ad immagini che hanno un formato vero oppure i personaggi che seguono i thread di una board chiamata @chan (clone di 4chan e della giapponese 2chan e presente tra l'altro anche in altre opere della "Science Adventure") può sembrare scontato per chi è abituato ad essere a stretto contatto con questo genere di cose ma quasi mai si vede una tale attenzione per i dettagli.
In conclusione, possiamo dire che ci troviamo davanti ad una serie che non lascia il segno e spreca tutte le sue buone idee con un'esecuzione scialba. Comunque, si può constatare che chi ha lavorato a quest'opera ha imparato dai propri errori, riuscendo a realizzare successivamente prodotti di altissima qualità come "Steins;Gate" (se siete fra i pochi che non l'hanno vista vi consiglio di recuperarla assolutamente) ed anche "Chaos;Child": nonostante l'abbia cominciata da poco, mi ha fatto sin da subito un'ottima impressione, riuscendo dove il suo predecessore ha fallito.
Perché vederla: Gli unici motivi per cui penso valga la pena vedere questa serie sono di completezza, sia per chi non vuole perdersi nemmeno una "Science Adventure", sia per chi è interessato alla visione del sequel "Chaos;Child", in modo da apprezzarlo meglio (anche se quest'ultima ha un episodio 0 che riassume alcuni degli eventi più importanti di "Chaos;Head").
Perché non vederla: Perché è un'opera senza infamia e senza lode e si può trovare sicuramente qualcos'altro di meglio in giro, anche per chi è amante del genere.
Trama:
"Chaos;Head" vede come protagonista quasi assoluto Takumi Nishijo, uno studente delle superiori e hikikomori da manuale che vive in un mondo tutto suo e passa le giornate giocando ai videogiochi ed evitando qualsiasi rapporto sociale. La sua routine viene improvvisamente stravolta quando un suo compagno di avventure virtuali con nickname Shogun gli invia in chat il link di una foto che mostra il brutale delitto di un uomo inchiodato ad un muro; l'evento inizialmente solo strano diventa un vero e proprio mistero quando, il giorno dopo, Takumi, perdendosi in giro per la città, si ritrova davanti la scena dell'omicidio così come l'aveva vista nell'immagine ricevuta il giorno prima. Successivamente, si scopre che quello è solo uno di una serie di incidenti particolarmente singolari e violenti che su internet sono stati identificati come "pazzia della New Gen", e siccome Takumi è stato ripreso sulla scena del crimine ne diventa il principale sospettato. Il ragazzo comincia a soffrire di forti allucinazioni che non gli permettono di distinguere quello che è reale e quello che non lo è, cosa che lo rende col passare del tempo sempre più ossessionato e paranoico soprattutto nei confronti della misteriosa figura di Shogun, che lui crede il vero colpevole e dal quale si sente incastrato. In concomitanza con questi eventi, un gruppo di ragazze comincia ad interessarsi a lui per svariati motivi e le stranezze aumentano, in quanto alcune di queste posseggono delle particolari spade magiche che però sono invisibili per la maggior parte delle persone.
Considerazioni:
La serie, di stampo comunque fantascientifico, è riconducibile anche al genere harem, dove il protagonista principale (quasi sempre timido e impacciato) si ritrova per mezzo di un pretesto narrativo circondato da una serie di belle ragazze dalle personalità più o meno diverse. Negli ultimi anni questo tipo di storie ha avuto un successo smisurato e tantissime opere ne hanno riproposto il paradigma con risultati a volte buoni ed altre meno. "Chaos;Head" rientra senza dubbio nella seconda categoria: il suo difetto principale infatti è proprio quello di rimanere sempre incatenata nei cliché del suo genere senza mai riuscire a proporre qualcosa di innovativo. I personaggi hanno caratterizzazioni già viste e riviste, in primis Takumi, ovvero il classico otaku che cerca di evitare il più possibile il resto del mondo, egoista e vigliacco (in questo ricorda molto Shinji Ikari di "Neon Genesis Evangelion") ma che si presume dovrebbe diventare l'eroe della storia; altri esempi sono le ragazze protagoniste, fra cui, giusto per citarne alcune, abbiamo la compagna di classe dolce e gentile, la classica tsundere, la ragazza dark che nell'aspetto è identica a Rei Ayanami (ancora "Evangelion"!) e la sorella minore che prova inspiegabilmente una sorta di riverenza verso il fratello. Anche se personalmente ritengo che l'aspetto importante per giudicare la qualità di una serie non sia tanto l'originalità delle premesse quanto poi il loro sviluppo, i personaggi hanno quasi tutti storie banali e non vengono approfonditi in modo adeguato, risultando quindi piatti e bidimensionali; l'unico che forse si salva parzialmente in questo senso è Takumi. Per quanto riguarda l'intreccio della storia, invece, "Chaos;Head", nonostante ponga le proprie basi su complicati concetti scientifici che si mischiano alla fantascienza in modo interessante, evolve in modo abbastanza lineare e scontato, salvandosi solo in parte nel finale con alcuni buoni colpi di scena. Il numero di episodi non particolarmente elevato (dodici) è sicuramente un pregio: la serie infatti scorre velocemente, arrivando presto ai punti chiave della trama senza allungare inutilmente il discorso. Il comparto tecnico rientra anch'esso fra le cose positive in quanto sia le animazioni che i disegni (il cui stile ricorda molto le serie degli anni '90) sono di buon livello, nonostante non reggano il confronto con i lavori migliori di Madhouse. Questi aspetti, uniti alla solidità della base fantascientifica su cui si poggia tutta la storia, trattata in modo sempre coerente e che dimostra una cultura degna di nota da parte degli sceneggiatori, sono i motivi per cui il mio voto è comunque sufficiente, anche se sarebbe potuto essere molto più basso. Un altro particolare non di primo piano ma comunque interessante riguarda la cura nel rendere verosimile l'utilizzo dei nuovi media e nello specifico il mondo di internet; vedere link ad immagini che hanno un formato vero oppure i personaggi che seguono i thread di una board chiamata @chan (clone di 4chan e della giapponese 2chan e presente tra l'altro anche in altre opere della "Science Adventure") può sembrare scontato per chi è abituato ad essere a stretto contatto con questo genere di cose ma quasi mai si vede una tale attenzione per i dettagli.
In conclusione, possiamo dire che ci troviamo davanti ad una serie che non lascia il segno e spreca tutte le sue buone idee con un'esecuzione scialba. Comunque, si può constatare che chi ha lavorato a quest'opera ha imparato dai propri errori, riuscendo a realizzare successivamente prodotti di altissima qualità come "Steins;Gate" (se siete fra i pochi che non l'hanno vista vi consiglio di recuperarla assolutamente) ed anche "Chaos;Child": nonostante l'abbia cominciata da poco, mi ha fatto sin da subito un'ottima impressione, riuscendo dove il suo predecessore ha fallito.
Perché vederla: Gli unici motivi per cui penso valga la pena vedere questa serie sono di completezza, sia per chi non vuole perdersi nemmeno una "Science Adventure", sia per chi è interessato alla visione del sequel "Chaos;Child", in modo da apprezzarlo meglio (anche se quest'ultima ha un episodio 0 che riassume alcuni degli eventi più importanti di "Chaos;Head").
Perché non vederla: Perché è un'opera senza infamia e senza lode e si può trovare sicuramente qualcos'altro di meglio in giro, anche per chi è amante del genere.
Si può usare solo una parola per descrivere "Chaos;Head": pretenzioso. Ma andiamo con ordine.
"Chaos;Head" è un anime del 2008 del famoso studio di animazione Madhouse, tratto da una visual novel del publisher Nitroplus (quello di "Steins;Gate").
La trama dai primi episodi risulta interessante ma, con il passare delle puntate, il tutto diventa noioso: Nishijou Takumi è un otaku che vive in un container sul tetto di un edificio a Shibuya (è legale?). Il ragazzo non riesce a interagire con i coetanei, perciò si rifugia nelle sue fantasie e nei giochi online.
La tranquilla vita del protagonista verrà stravolta da una serie di delitti di un killer seriale chiamato New Generation.
Dai primi episodi mi aspettavo una serie investigativa basata sulla risoluzione dei casi di omicidio, ma, di episodio in episodio, la serie diventa un action con le spade stravolgendo completamente l'incipit della storia (basato sul terrore psicologico del protagonista). Inoltre, vengono inseriti episodi interi dedicati a spiegazioni interminabili di concetti scientifici, per far capire allo spettatore ciò che avviene sullo schermo.
I personaggi sono caratterizzati in modo piatto e stereotipato (escluso il protagonista, che comunque vorresti vedere morto al termine di ogni puntata).
Anche l'antagonista non è stato per nulla approfondito e caratterizzato (affetto anche lui dal morbo della risata malvagia).
Non posso dire nulla di negativo dal punto di vista grafico: le animazioni sono curate e fluide.
Il tallone d'Achille della serie, però, rimane la sceneggiatura: confusionaria e abbastanza anonima.
Dall'inizio della serie alla fine lo spettatore si pone delle domande di cui non saprà mai le risposte.
Inoltre, la realtà e l'immaginazione, nel corso della serie, si fondono, ma non si capisce quando il protagonista immagina qualcosa o la sta vedendo realmente, creando nello spettatore una confusione che non verrà dissipata neanche nel finale.
Il finale è in linea con la serie, si salva grazie ad un colpo di scena nelle ultime puntate, ma tutto è trattato in maniera troppo sbrigativa (almeno c'è una bella battaglia finale).
L'ending e l'opening sono nella media, le ost sono banali e, invece, il comparto audio è soddisfacente.
Ricapitolando, "Chaos;Head" poteva essere una serie memorabile, rovinata da: scelte abbastanza discutibili di sceneggiatura, buchi di trama evidenti e puntate dove vengono spiegati malamente concetti scientifici troppo complessi e inutili ai fini della trama.
L'unica cosa che lascia la serie dopo la visione è un terribile mal di testa.
Trama- 6
Personaggi- 5
Grafica- 7
Sceneggiatura- 4
Finale- 6
Sonoro- 6
"Chaos;Head" è un anime del 2008 del famoso studio di animazione Madhouse, tratto da una visual novel del publisher Nitroplus (quello di "Steins;Gate").
La trama dai primi episodi risulta interessante ma, con il passare delle puntate, il tutto diventa noioso: Nishijou Takumi è un otaku che vive in un container sul tetto di un edificio a Shibuya (è legale?). Il ragazzo non riesce a interagire con i coetanei, perciò si rifugia nelle sue fantasie e nei giochi online.
La tranquilla vita del protagonista verrà stravolta da una serie di delitti di un killer seriale chiamato New Generation.
Dai primi episodi mi aspettavo una serie investigativa basata sulla risoluzione dei casi di omicidio, ma, di episodio in episodio, la serie diventa un action con le spade stravolgendo completamente l'incipit della storia (basato sul terrore psicologico del protagonista). Inoltre, vengono inseriti episodi interi dedicati a spiegazioni interminabili di concetti scientifici, per far capire allo spettatore ciò che avviene sullo schermo.
I personaggi sono caratterizzati in modo piatto e stereotipato (escluso il protagonista, che comunque vorresti vedere morto al termine di ogni puntata).
Anche l'antagonista non è stato per nulla approfondito e caratterizzato (affetto anche lui dal morbo della risata malvagia).
Non posso dire nulla di negativo dal punto di vista grafico: le animazioni sono curate e fluide.
Il tallone d'Achille della serie, però, rimane la sceneggiatura: confusionaria e abbastanza anonima.
Dall'inizio della serie alla fine lo spettatore si pone delle domande di cui non saprà mai le risposte.
Inoltre, la realtà e l'immaginazione, nel corso della serie, si fondono, ma non si capisce quando il protagonista immagina qualcosa o la sta vedendo realmente, creando nello spettatore una confusione che non verrà dissipata neanche nel finale.
Il finale è in linea con la serie, si salva grazie ad un colpo di scena nelle ultime puntate, ma tutto è trattato in maniera troppo sbrigativa (almeno c'è una bella battaglia finale).
L'ending e l'opening sono nella media, le ost sono banali e, invece, il comparto audio è soddisfacente.
Ricapitolando, "Chaos;Head" poteva essere una serie memorabile, rovinata da: scelte abbastanza discutibili di sceneggiatura, buchi di trama evidenti e puntate dove vengono spiegati malamente concetti scientifici troppo complessi e inutili ai fini della trama.
L'unica cosa che lascia la serie dopo la visione è un terribile mal di testa.
Trama- 6
Personaggi- 5
Grafica- 7
Sceneggiatura- 4
Finale- 6
Sonoro- 6
"Chaos;Head" è una serie della stagione autunnale 2008, tratta da un' omonima visual novel.
Ho intrapreso la visione di quest'opera solo dopo aver visto e apprezzato "Stains;Gate", anime tratto da una visual novel della stessa casa produttrice, ragion per cui le mie aspettative erano molto alte.
La storia vede come protagonista Takumi Nishijou, liceale appassionato di anime e videogame che passa la sua vita a giocare al pc rimanendo sempre rinchiuso in una specie di bunker, andando a scuola il meno possibile e evitando qualsiasi tipo di contatto umano.
Durante un giorno come tanti altri, Takumi riceve una mail da un suo amico che lo obbligherà ad interessarsi a degli strani casi di omicidio, etichettati come "New Generation"; da quel momento in avanti Takumi verrà messo di fronte ad una spaventosa realtà, che dovrà sanare a tutti costi, visto che è l'unico che possiede il potere per farlo.
La trama è molto interessante, riesce a catturare lo spettatore, a farlo riflettere ed in alcuni momenti anche emozionare. Nella prima metà vediamo il protagonista impegnato ad indagare sugli omicidi e a cercare di capire sè stesso, la propria origne e la propria mente contorta; negli ultimi episodi invece si passa all'azione vera e propria, tutti i misteri vengono svelati e nulla viene lasciato al caso; in questa parte la narrazione diventa più sempre veloce e piacevole da seguire, fino ad arrivare la culmine nell'episodio finale.
I personaggi, soprattutto il protagonista, sono ottimamente caratterizzati, e per ognuno di essi viene fornita un'adeguata analisi psicologica.
Tecnicamente siamo di fronte ad un prodotto di ottima qualità, se considerato il periodo di produzione. Ottimo il design dei personaggi, varie e sufficientemente dettagliate le ambientazioni, fluide le animazioni. Il comparto sonoro è ancora meglio di quello grafico e ci propone delle otime sigle, un adeguato doppiaggio e delle OST che riescono a ricreare perfettamente le atmosfere desiderate.
"Chaos;Head" propone una storia dettagliata, originale, misteriosa, che bisogna seguire con attenzione se si vuole pienamente comprenderla, tuttavia presenta a mio parere due difetti non indifferenti che intaccano la sua validità: primo in assoluto la durata; per una trama così complessa e strutturata, dodici puntate sono assai poche e il risultato è ovviamente un finale affrettato; molte parti, soprattutto nella seconda metà potevano essere approfondite e curate maggiormente.
Il secondo punto a sfavore è il protagonista che, nonostante l'eccelsa caratterizzazione, non sono riuscito a farmi piacere; sicuramente è stato raggiunto il risultato sperato, ma purtroppo un protagonista così timido, imbranato e impacciato non è riuscito a coinvolgermi come avrebbe dovuto.
Nonostante questi difetti "Chaos;Head" rimane comunque un'opera di alto livello, che propone degli spunti e delle idee molto interessanti e che racconta una storia particolare e diversa da quelle ordinarie. Consigliata la visione.
Ho intrapreso la visione di quest'opera solo dopo aver visto e apprezzato "Stains;Gate", anime tratto da una visual novel della stessa casa produttrice, ragion per cui le mie aspettative erano molto alte.
La storia vede come protagonista Takumi Nishijou, liceale appassionato di anime e videogame che passa la sua vita a giocare al pc rimanendo sempre rinchiuso in una specie di bunker, andando a scuola il meno possibile e evitando qualsiasi tipo di contatto umano.
Durante un giorno come tanti altri, Takumi riceve una mail da un suo amico che lo obbligherà ad interessarsi a degli strani casi di omicidio, etichettati come "New Generation"; da quel momento in avanti Takumi verrà messo di fronte ad una spaventosa realtà, che dovrà sanare a tutti costi, visto che è l'unico che possiede il potere per farlo.
La trama è molto interessante, riesce a catturare lo spettatore, a farlo riflettere ed in alcuni momenti anche emozionare. Nella prima metà vediamo il protagonista impegnato ad indagare sugli omicidi e a cercare di capire sè stesso, la propria origne e la propria mente contorta; negli ultimi episodi invece si passa all'azione vera e propria, tutti i misteri vengono svelati e nulla viene lasciato al caso; in questa parte la narrazione diventa più sempre veloce e piacevole da seguire, fino ad arrivare la culmine nell'episodio finale.
I personaggi, soprattutto il protagonista, sono ottimamente caratterizzati, e per ognuno di essi viene fornita un'adeguata analisi psicologica.
Tecnicamente siamo di fronte ad un prodotto di ottima qualità, se considerato il periodo di produzione. Ottimo il design dei personaggi, varie e sufficientemente dettagliate le ambientazioni, fluide le animazioni. Il comparto sonoro è ancora meglio di quello grafico e ci propone delle otime sigle, un adeguato doppiaggio e delle OST che riescono a ricreare perfettamente le atmosfere desiderate.
"Chaos;Head" propone una storia dettagliata, originale, misteriosa, che bisogna seguire con attenzione se si vuole pienamente comprenderla, tuttavia presenta a mio parere due difetti non indifferenti che intaccano la sua validità: primo in assoluto la durata; per una trama così complessa e strutturata, dodici puntate sono assai poche e il risultato è ovviamente un finale affrettato; molte parti, soprattutto nella seconda metà potevano essere approfondite e curate maggiormente.
Il secondo punto a sfavore è il protagonista che, nonostante l'eccelsa caratterizzazione, non sono riuscito a farmi piacere; sicuramente è stato raggiunto il risultato sperato, ma purtroppo un protagonista così timido, imbranato e impacciato non è riuscito a coinvolgermi come avrebbe dovuto.
Nonostante questi difetti "Chaos;Head" rimane comunque un'opera di alto livello, che propone degli spunti e delle idee molto interessanti e che racconta una storia particolare e diversa da quelle ordinarie. Consigliata la visione.
Dalle prime puntate avevo già deciso che quest'anime sarebbe stato spettacolare. Il protagonista è Takumi, un otaku talmente fissato coi videogiochi e con gli anime che vive rintanato in una specie di rifugio sul tetto di un edificio, nonostante abbia una famiglia, dove passa il tempo attaccato al computer. Molto di più: scansa completamente la vita reale e la confonde spesso con le sue fantasie che assumono i colori delle scene stereotipate dei manga, come ad esempio incontri romantici dai toni decisamente romanzati. Fin dalle prime puntate quindi noi riusciamo a vedere attraverso i suoi occhi e ci troviamo confusi spesso scambiando le illusioni del protagonista per realtà e viceversa, il tutto assume le sfumature di un unico e confuso sogno/incubo. Queste allucinazioni sono dapprima più innocenti e poi più sanguinarie e paurose, gettando il protagonista da in un clima di inquietudine sempre più profondo. Takumi vive quindi in questa realtà parecchio distorta, che scansa il più possibile per dedicarsi al mondo in 2D. Ma è proprio attraverso il PC e le conversazioni in chat con altri utenti del web che viene a sapere di una serie di sanguinosissimi omicidi, che vanno dai suicidi di gruppo, alle crocifissioni, all'assassinio tramite asportazione del cervello a cucchiaiate e altri. Pian piano veniamo a conoscenza di vari personaggi che sembrano tutti immischiati in questi misteriosi omicidi. Utenti del web che sembrano conoscere in anticipo le dinamiche degli omicidi, una cantante di una band che diffonde canzoni dai testi mistici e che sembrano alludere al caos avvenuto in città, una ragazza che prima viene vista sulla scena di uno dei delitti e poi piomba in classe di Takumi dichiarando di essere sua amica da sempre, e altri. Ci scontriamo contro un chiaro messaggio: la realtà di per sé non esiste, esistono solo le nostre percezioni che riteniamo vere solo in base alle percezioni altrui, e quindi, se da un lato niente di reale è davvero certo, d'altra parte sei tu che puoi forgiare la tua realtà. Con l'andare avanti delle puntate avrete sempre più tessere da riordinare per cercare di ricostruire il puzzle della trama, ma non ci riuscirete per un po', offuscati da questa atmosfera a metà tra l'illusorio e il reale. Poi uno alla volta i pezzi cominceranno ad andare al loro posto, per poi concludersi in un lieto fine.
Perché non dare 10? Perché purtroppo non tutte le tessere vanno al loro posto: il quadro generale chiaro ma alla fine dell'ultima puntata vi accorgerete che alcuni dettagli non sono stati accuratamente approfonditi. Inoltre la morale del protagonista dichiarata nel gran finale non è vincente. Ormai è finita l'epoca dei cattivi alla "voglio distruggere il mondo" ma ci troviamo degli antagonisti più maturi che portano avanti un progetto in nome di un nobile, o almeno in parte, scopo, e anche qui avviene lo stesso; quindi il protagonista deve offrire una motivazione davvero valida per opporsi ai progetti del cattivo in questione, ma qua manca completamente, e il tutto sembra fatto in nome di un egoistico amore, che però è stato costruito solo negli ultimi 2 episodi e non coinvolge lo spettatore.
Secondariamente, i disegni sono abbastanza scadenti.
In ogni caso, la visione è assolutamente consigliata.
Perché non dare 10? Perché purtroppo non tutte le tessere vanno al loro posto: il quadro generale chiaro ma alla fine dell'ultima puntata vi accorgerete che alcuni dettagli non sono stati accuratamente approfonditi. Inoltre la morale del protagonista dichiarata nel gran finale non è vincente. Ormai è finita l'epoca dei cattivi alla "voglio distruggere il mondo" ma ci troviamo degli antagonisti più maturi che portano avanti un progetto in nome di un nobile, o almeno in parte, scopo, e anche qui avviene lo stesso; quindi il protagonista deve offrire una motivazione davvero valida per opporsi ai progetti del cattivo in questione, ma qua manca completamente, e il tutto sembra fatto in nome di un egoistico amore, che però è stato costruito solo negli ultimi 2 episodi e non coinvolge lo spettatore.
Secondariamente, i disegni sono abbastanza scadenti.
In ogni caso, la visione è assolutamente consigliata.
"Chaos;Head" è il predecessore del ben più noto "Steins;Gate". La storia non centra niente, ma i creatori sono gli stessi e, d'altronde, lo si può ben vedere nella trama contorta, intrigante e, soprattutto, entusiasmante. Tuttavia è sbagliato fare paragoni, anche perché si tratta di due opere molto diverse sotto molti punti di vista: in primo luogo l'anime è composto da soli dodici episodi e successivamente si può riscontrare una maggiore attenzione agli aspetti riguardanti la commedia scolastica, con importanti note harem.
Il protagonista sarà di fatto accerchiato da ragazza, ma non per questo assume caratteristiche leggere, anzi, i toni appaiono piuttosto cupi, quasi da anime horror, e il fattore psicologico/thriller è allo stesso livello del suo discendente.
La storia è complessa e, a parer mio, forse un pochino troppo. Alcuni punti potevano essere articolati in maniera migliore, ma non per questo appare debilitata. Takumi è una sorta di nerd asociale, rinchiuso per chissà quale motivo in un container. Vive lì, da solo, circondato da una marea di manga, anime e, soprattutto videogiochi. Se all'inizio non si capisce bene, Orgel Seira, la ragazza che apparentemente vive insieme a Takumi, altri non è che una sua fantasia. Esatto, pura immaginazione; cosa che accade piuttosto spesso a Takumi, che da un momento all'altro può ritrovarsi immerso nel suo strano mondo fantastico, per poi ritornare duramente alla cruda realtà.
La vita è monotona, ma qualcosa si sta muovendo dell'ombra e misteriosi omicidi incominciano a verificarsi in città. Non che interessino particolarmente a quel recluso di Takumi, se non fosse che, per una strana coincidenza, si ritrova ad assistere in prima persona a uno di questi. Una ragazza dai capelli color pesca, Rimi Sakihata, impugna uno strano paletto a forma di croce, e davanti a lei c'è un uomo pugnalato da un'infinità dei suddetti paletti.
Takumi scappa e riesce a fuggire, ma stranamente il giorno dopo si trova Rimi in classe. Ancora più strano è il fatto che, apparentemente, tutti la conoscono e, anzi, Rimi stessa affermerà di essere l'amica d'infanzia di Takumi. Ed ora? Come comportarsi di fronte a questa situazione così paradossale? I giorni passano, ma non succede nulla di strano, e così il nostro eroe recluso sembra abituarsi alla presenza "spaventosa" di Rimi. Peccato che un nuovo omicidio viene compiuto e la ruota del destino incomincia a girare inesorabilmente.
Incominciamo dall'analisi dei personaggi, perché, nonostante non li abbia citati nella trama, Takumi incontrerà ben sei ragazze, dotate della misteriosa capacità di evocare armi dal nulla. Non vi dico chi sono, così vi lascio il piacere della sorpresa. Tuttavia vorrei comunque dirvi alcune impressioni personali sui suddetti protagonisti: Takumi è il classico eroe incapace, inesperto in qualsiasi forma di relazione e in particolare con le ragazze. Non mi piace, non brilla abbastanza, ma d'altronde è alquanto oscurato dalla presenza di Rimi. La ragazza, che di fatto nasconde qualcosa, sembra provare veramente un certo affetto nei confronti di Takumi, ma come interpretare questo strano sentimento? Pazzia, perversione o un sincero amore?
Le altre ragazze che incroceranno le strade con il nostro protagonista, hanno dovuto tutte affrontare un passato doloroso, o comunque un'esperienza poco piacevole. È vero che "Chaos;Head" ha tratti marcatamente harem, ma è anche vero che non tutte le suddette ragazze sembrano amare Takumi. Diciamo che, salvo un paio, le altre lo vedono come un "compagno d'armi", un amico, un fratello...
Bella e appassionante è la storia d'amore tra Rimi e Takumi, in quanto, nonostante appaia comunque scontata, manifesta sviluppi inaspettati e molto coinvolgenti, che renderanno il tutto nuovo e appassionante, anche se forse un pochino troppo irrealistico.
La grafica non è proprio il massimo, ma tenendo presente che l'anime è uscito nel 2008, può considerarsi comunque buona e soddisfacente. Colori non troppo brillanti, ma neanche così cupi per essere una serie Horror. Eccellenti le musiche, non solo la opening e l'ending, ma anche la colonna sonora, capace di coinvolgere ancora di più lo spettatore e non fargli staccare gli occhi dallo schermo.
A questo punto però devo indicare una pecca non da poco nella gestione delle varie puntate: è vero che, in fin dei conti, sono solamente dodici, ma è anche vero che, rispetto all'inizio, negli ultimi episodi ho potuto riscontrare un'eccessiva accelerazione. Già la trama in sé è complessa e articolata, difficile da seguire, se poi ci aggiungiamo l'apparente caos (in effetti lo dice il titolo stesso) finale, è veramente difficile mantenere il filo della storia.
"Chaos;Head", nonostante sia uscito molto prima di "Steins;Gate", soffre inevitabilmente di una sorta di "complesso d'inferiorità". La maggior parte della gente, tra cui io stesso, ha visto prima il secondo e poi il primo, cadendo nell'errore di confrontare i due. Errore, d'altra parte, inevitabile.
Rispetto a "Steins;Gate" non c'è confronto, sia per la storia sia per l'originalità dei contenuti. Eppure non è un anime da buttare, anzi, l'ho trovato abbastanza interessante.
Ultima nota: forse avrei evitato un finale così tanto stereotipato, dove compaiono i classici temi da manga/anime, che stonano per certi versi con la serie in generale.
Voto finale: 7 meno
Il protagonista sarà di fatto accerchiato da ragazza, ma non per questo assume caratteristiche leggere, anzi, i toni appaiono piuttosto cupi, quasi da anime horror, e il fattore psicologico/thriller è allo stesso livello del suo discendente.
La storia è complessa e, a parer mio, forse un pochino troppo. Alcuni punti potevano essere articolati in maniera migliore, ma non per questo appare debilitata. Takumi è una sorta di nerd asociale, rinchiuso per chissà quale motivo in un container. Vive lì, da solo, circondato da una marea di manga, anime e, soprattutto videogiochi. Se all'inizio non si capisce bene, Orgel Seira, la ragazza che apparentemente vive insieme a Takumi, altri non è che una sua fantasia. Esatto, pura immaginazione; cosa che accade piuttosto spesso a Takumi, che da un momento all'altro può ritrovarsi immerso nel suo strano mondo fantastico, per poi ritornare duramente alla cruda realtà.
La vita è monotona, ma qualcosa si sta muovendo dell'ombra e misteriosi omicidi incominciano a verificarsi in città. Non che interessino particolarmente a quel recluso di Takumi, se non fosse che, per una strana coincidenza, si ritrova ad assistere in prima persona a uno di questi. Una ragazza dai capelli color pesca, Rimi Sakihata, impugna uno strano paletto a forma di croce, e davanti a lei c'è un uomo pugnalato da un'infinità dei suddetti paletti.
Takumi scappa e riesce a fuggire, ma stranamente il giorno dopo si trova Rimi in classe. Ancora più strano è il fatto che, apparentemente, tutti la conoscono e, anzi, Rimi stessa affermerà di essere l'amica d'infanzia di Takumi. Ed ora? Come comportarsi di fronte a questa situazione così paradossale? I giorni passano, ma non succede nulla di strano, e così il nostro eroe recluso sembra abituarsi alla presenza "spaventosa" di Rimi. Peccato che un nuovo omicidio viene compiuto e la ruota del destino incomincia a girare inesorabilmente.
Incominciamo dall'analisi dei personaggi, perché, nonostante non li abbia citati nella trama, Takumi incontrerà ben sei ragazze, dotate della misteriosa capacità di evocare armi dal nulla. Non vi dico chi sono, così vi lascio il piacere della sorpresa. Tuttavia vorrei comunque dirvi alcune impressioni personali sui suddetti protagonisti: Takumi è il classico eroe incapace, inesperto in qualsiasi forma di relazione e in particolare con le ragazze. Non mi piace, non brilla abbastanza, ma d'altronde è alquanto oscurato dalla presenza di Rimi. La ragazza, che di fatto nasconde qualcosa, sembra provare veramente un certo affetto nei confronti di Takumi, ma come interpretare questo strano sentimento? Pazzia, perversione o un sincero amore?
Le altre ragazze che incroceranno le strade con il nostro protagonista, hanno dovuto tutte affrontare un passato doloroso, o comunque un'esperienza poco piacevole. È vero che "Chaos;Head" ha tratti marcatamente harem, ma è anche vero che non tutte le suddette ragazze sembrano amare Takumi. Diciamo che, salvo un paio, le altre lo vedono come un "compagno d'armi", un amico, un fratello...
Bella e appassionante è la storia d'amore tra Rimi e Takumi, in quanto, nonostante appaia comunque scontata, manifesta sviluppi inaspettati e molto coinvolgenti, che renderanno il tutto nuovo e appassionante, anche se forse un pochino troppo irrealistico.
La grafica non è proprio il massimo, ma tenendo presente che l'anime è uscito nel 2008, può considerarsi comunque buona e soddisfacente. Colori non troppo brillanti, ma neanche così cupi per essere una serie Horror. Eccellenti le musiche, non solo la opening e l'ending, ma anche la colonna sonora, capace di coinvolgere ancora di più lo spettatore e non fargli staccare gli occhi dallo schermo.
A questo punto però devo indicare una pecca non da poco nella gestione delle varie puntate: è vero che, in fin dei conti, sono solamente dodici, ma è anche vero che, rispetto all'inizio, negli ultimi episodi ho potuto riscontrare un'eccessiva accelerazione. Già la trama in sé è complessa e articolata, difficile da seguire, se poi ci aggiungiamo l'apparente caos (in effetti lo dice il titolo stesso) finale, è veramente difficile mantenere il filo della storia.
"Chaos;Head", nonostante sia uscito molto prima di "Steins;Gate", soffre inevitabilmente di una sorta di "complesso d'inferiorità". La maggior parte della gente, tra cui io stesso, ha visto prima il secondo e poi il primo, cadendo nell'errore di confrontare i due. Errore, d'altra parte, inevitabile.
Rispetto a "Steins;Gate" non c'è confronto, sia per la storia sia per l'originalità dei contenuti. Eppure non è un anime da buttare, anzi, l'ho trovato abbastanza interessante.
Ultima nota: forse avrei evitato un finale così tanto stereotipato, dove compaiono i classici temi da manga/anime, che stonano per certi versi con la serie in generale.
Voto finale: 7 meno
Lo sconfinato universo delle visual novel è per la maggior parte dedicato a storie sentimentali, in cui il protagonista decide con quale fanciulla voler intraprendere una relazione sentimentale. Nel caso di "Chaos;Head" tutto viene stravolto, poiché il giocatore non ha delle "flag" da scegliere, bensì quale delirio mentale dover seguire con annesse conseguenze. Da una visual novel così atipica, non può che derivare una trasposizione in anime altrettanto paranoica e inquietante.
"Chaos;Head" è un'opera della stagione autunnale 2008 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima visual novel del 2008, la quale ha dato origine a due manga nello stesso anno.
Trama: la storia è ambientata nel quartiere di Tokyo chiamato Shibuya e l'anno in cui si svolgono i fatti è il 2009. Protagonista della storia è Takumi Nishijō, un otaku hikikomori che vive rinchiuso all'interno di un container. Egli non è interessato al mondo reale ed è vittima inconsapevole delle sue stesse allucinazioni, le quali gli fanno credere di essere circondato Seira, la sua eroina preferita di serie animate ed eroge. Egli è uno studente della Suimei Academy, che frequenta quel tanto che basta per ottenere i requisiti minimi per la promozione, evitando qualsiasi tipo di contatto (anche verbale) con gli altri studenti. Il 28 settembre Takumi riceve una chiamata dal suo amico on line "Grim", il quale gli comunica che nel quartiere di Shibuya avvengono degli strani omicidi identificati con l'appellativo "New Generation". Successivamente riceverà alcune immagini relative a questi misteriosi omicidi e noterà una ragazza sporca di sangue con in mano un chiodo utilizzato per uccidere una vittima, oltre ad una frase ricorrente ("Di chi sono quegli occhi?") che lo manderà fuori di testa, conducendolo ad uno stato di follia e disperazione. La sua vita è irrimediabilmente compromessa, sentendosi una potenziale vittima di quella ragazza (che tra l'altro è sua compagna di classe e non se n'era mai reso conto prima, come se avesse vissuto in un'altra realtà). Per sua fortuna Takumi sarà contattato da alcune ragazze, grazie a loro il ragazzo dovrà indagare sulla natura degli omicidi e dovrà trovare gli strumenti necessari per sconfiggere l'artefice di tutta questa follia.
Grafica: notevole per il periodo di realizzazione. Le ambientazioni sono molto gradevoli, nitide, pulite e con un ottimo grado di dettaglio. Perfette le animazioni, rapide e fluide. Character design molto bello e piacevole.
Sonoro: ottimo. Il comparto sonoro impreziosisce ed esalta le atmosfere dell'opera. Bell'opening, dinamico e delicato al contempo. L'ending è particolarmente gradevole e orecchiabile. OST buoni. Ottimi effetti sonori. Doppiaggio all'altezza della serie.
Personaggi: per ottenere un'opera valida la caratterizzazione dei personaggi è un fattore imprescindibile. Ecco quindi una grande caratterizzazione dei personaggi (su cui spicca Takumi, con i suoi deliri e i suoi terori), notevoli sono gli approfondimenti psicologici ed evolutivi (anche a livello di pazzia). Interazione pressoché perfetta.
Sceneggiatura: l'opera è complessa e richiede attenzione, in particolar modo sulla gestione temporale assai frammentaria, ricca di flashback e flashforward. Il ritmo è variabile. Lento nelle scene deliranti e psicologiche, decisamente più rapido durante le scene d'azione. Non mancano i combattimenti, la violenza, la disperazione e la morte. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono perfetti.
Finale: il finale è perfettamente conclusivo e risolutivo. Completo in ogni sua parte. Ciò che si doveva compiere è stato compiuto, sebbene non appaia molto azzeccata (o addirittura illogica) la scelta sentimentale di Takumi.
In sintesi: nonostante un finale non perfettamente riuscito, "Chaos;Head" è un ottimo prodotto. In soli 12 episodi si può apprezzare una serie profonda, esoterica, completa, inquietante, intrigante, estremamente coinvolgente e complessivamente ben fatta. L'opera è consigliata a tutti gli amanti dei thriller con ampi approfondimenti psicologici e personaggi deliranti.
"Chaos;Head" è un'opera della stagione autunnale 2008 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima visual novel del 2008, la quale ha dato origine a due manga nello stesso anno.
Trama: la storia è ambientata nel quartiere di Tokyo chiamato Shibuya e l'anno in cui si svolgono i fatti è il 2009. Protagonista della storia è Takumi Nishijō, un otaku hikikomori che vive rinchiuso all'interno di un container. Egli non è interessato al mondo reale ed è vittima inconsapevole delle sue stesse allucinazioni, le quali gli fanno credere di essere circondato Seira, la sua eroina preferita di serie animate ed eroge. Egli è uno studente della Suimei Academy, che frequenta quel tanto che basta per ottenere i requisiti minimi per la promozione, evitando qualsiasi tipo di contatto (anche verbale) con gli altri studenti. Il 28 settembre Takumi riceve una chiamata dal suo amico on line "Grim", il quale gli comunica che nel quartiere di Shibuya avvengono degli strani omicidi identificati con l'appellativo "New Generation". Successivamente riceverà alcune immagini relative a questi misteriosi omicidi e noterà una ragazza sporca di sangue con in mano un chiodo utilizzato per uccidere una vittima, oltre ad una frase ricorrente ("Di chi sono quegli occhi?") che lo manderà fuori di testa, conducendolo ad uno stato di follia e disperazione. La sua vita è irrimediabilmente compromessa, sentendosi una potenziale vittima di quella ragazza (che tra l'altro è sua compagna di classe e non se n'era mai reso conto prima, come se avesse vissuto in un'altra realtà). Per sua fortuna Takumi sarà contattato da alcune ragazze, grazie a loro il ragazzo dovrà indagare sulla natura degli omicidi e dovrà trovare gli strumenti necessari per sconfiggere l'artefice di tutta questa follia.
Grafica: notevole per il periodo di realizzazione. Le ambientazioni sono molto gradevoli, nitide, pulite e con un ottimo grado di dettaglio. Perfette le animazioni, rapide e fluide. Character design molto bello e piacevole.
Sonoro: ottimo. Il comparto sonoro impreziosisce ed esalta le atmosfere dell'opera. Bell'opening, dinamico e delicato al contempo. L'ending è particolarmente gradevole e orecchiabile. OST buoni. Ottimi effetti sonori. Doppiaggio all'altezza della serie.
Personaggi: per ottenere un'opera valida la caratterizzazione dei personaggi è un fattore imprescindibile. Ecco quindi una grande caratterizzazione dei personaggi (su cui spicca Takumi, con i suoi deliri e i suoi terori), notevoli sono gli approfondimenti psicologici ed evolutivi (anche a livello di pazzia). Interazione pressoché perfetta.
Sceneggiatura: l'opera è complessa e richiede attenzione, in particolar modo sulla gestione temporale assai frammentaria, ricca di flashback e flashforward. Il ritmo è variabile. Lento nelle scene deliranti e psicologiche, decisamente più rapido durante le scene d'azione. Non mancano i combattimenti, la violenza, la disperazione e la morte. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono perfetti.
Finale: il finale è perfettamente conclusivo e risolutivo. Completo in ogni sua parte. Ciò che si doveva compiere è stato compiuto, sebbene non appaia molto azzeccata (o addirittura illogica) la scelta sentimentale di Takumi.
In sintesi: nonostante un finale non perfettamente riuscito, "Chaos;Head" è un ottimo prodotto. In soli 12 episodi si può apprezzare una serie profonda, esoterica, completa, inquietante, intrigante, estremamente coinvolgente e complessivamente ben fatta. L'opera è consigliata a tutti gli amanti dei thriller con ampi approfondimenti psicologici e personaggi deliranti.
Avevo già visto in precedenza parecchie recensioni più o meno negative riguardo Chaos;Head ma ho voluto guardarlo lo stesso e, sopratutto dopo aver visto quel capolavoro di Steins;Gate, immaginavo che anche quest'anime fosse, non dico come il successivo, ma almeno simile per quanto riguarda trama e argomenti. In effetti sì, i temi trattati all'inizio dell'anime sono complessi e molto interessanti, peccato che poi la trama, che era partita alla grande, va a scemare puntata dopo puntata fino a raggiungere il ridicolo nel finale.
Nishijou Takumi è un ragazzo asociale, otaku e che non riesce a distinguere la realtà dall'immaginazione a causa di tutte le ore che passa a giocare ai videogiochi e a guardare anime: un vero e proprio hikikomori giapponese. Improvvisamente si ritrova collegato a una serie di misteriosi omicidi che avvengono a Shibuya per opera di un gruppo chiamato "New Generation" e crede di essere impazzito a causa della situazione. Le prime puntate sono incentrate tutte sul protagonista e ci mostrano la realtà come la vede lui, illusoria e ingannevole. Inoltre il fatto che sia collegato misteriosamente a questa serie di omicidi rende il tutto molto interessante, finché non arrivano delle ragazze... Una più inutile dell'altra, zero caratterizzazione, irritanti e stereotipate: abbiamo Rimi, la classica ragazza carina, buona e ingenua, simile a Yuno versione non-yandere; Yua, la senpai con gli occhialoni e con l'aria da "so tutto io"; Ayase, identica a Yuki Nagato de La malinconia di Haruhi Suzumiya; Sena, la tsundere della situazione e Nanami, la sorellina di Takumi che non fa altro che ripetere "Oni-chan!". Persino Takumi che all'inizio appare abbastanza caratterizzato diventerà poi alla fine il classico eroe stile Goku, con tutto il rispetto per Goku, ovviamente. Da qui in poi si scoprirà che <b>[INIZIO SPOILER]</b> le illusioni di Takumi non sono dovute al suo stato di hikikomori ma al fatto che sia un Gigalomaniac come tutte le altre ragazze, cioè una persona in grado di manipolare la realtà grazie a dei poteri magici e che possiede una Di-Sword. Alla fine dovrà combattere contro dei "nemici" a capo di un progetto detto Noah II, il cui scopo è quello di manipolare la realtà proprio come sono in grado di fare i Gigalomaniac <b>[FINE SPOILER]</b>. Insomma tutto ciò di interessante che si era creato nelle prime 3, 4 puntate si perde poi con l'avanzare della trama che diventa sempre più banale e caotica, con l'aggiunta di qualche citazione qua e là sull'antimateria, equazioni e altre questioni di fisica, giusto per cercare di renderla più interessante ma il risultato è che si aggiunge caos ad altro caos. Almeno per questo il titolo è stato azzeccato.
Mi dispiace davvero dare 6 a quest'anime perché era partito veramente bene, e se la storia fosse stata sviluppata in maniera diversa e più razionale, eliminando quindi l'elemento fantasy, avrei sicuramente dato un voto molto più alto. Tuttavia non scendo oltre la sufficienza per il potenziale che aveva quest'anime, per l'opening, che è bellissima anche se vengono mostrate troppe scene spoileranti, e per alcune musiche all'interno dell'anime.
Nishijou Takumi è un ragazzo asociale, otaku e che non riesce a distinguere la realtà dall'immaginazione a causa di tutte le ore che passa a giocare ai videogiochi e a guardare anime: un vero e proprio hikikomori giapponese. Improvvisamente si ritrova collegato a una serie di misteriosi omicidi che avvengono a Shibuya per opera di un gruppo chiamato "New Generation" e crede di essere impazzito a causa della situazione. Le prime puntate sono incentrate tutte sul protagonista e ci mostrano la realtà come la vede lui, illusoria e ingannevole. Inoltre il fatto che sia collegato misteriosamente a questa serie di omicidi rende il tutto molto interessante, finché non arrivano delle ragazze... Una più inutile dell'altra, zero caratterizzazione, irritanti e stereotipate: abbiamo Rimi, la classica ragazza carina, buona e ingenua, simile a Yuno versione non-yandere; Yua, la senpai con gli occhialoni e con l'aria da "so tutto io"; Ayase, identica a Yuki Nagato de La malinconia di Haruhi Suzumiya; Sena, la tsundere della situazione e Nanami, la sorellina di Takumi che non fa altro che ripetere "Oni-chan!". Persino Takumi che all'inizio appare abbastanza caratterizzato diventerà poi alla fine il classico eroe stile Goku, con tutto il rispetto per Goku, ovviamente. Da qui in poi si scoprirà che <b>[INIZIO SPOILER]</b> le illusioni di Takumi non sono dovute al suo stato di hikikomori ma al fatto che sia un Gigalomaniac come tutte le altre ragazze, cioè una persona in grado di manipolare la realtà grazie a dei poteri magici e che possiede una Di-Sword. Alla fine dovrà combattere contro dei "nemici" a capo di un progetto detto Noah II, il cui scopo è quello di manipolare la realtà proprio come sono in grado di fare i Gigalomaniac <b>[FINE SPOILER]</b>. Insomma tutto ciò di interessante che si era creato nelle prime 3, 4 puntate si perde poi con l'avanzare della trama che diventa sempre più banale e caotica, con l'aggiunta di qualche citazione qua e là sull'antimateria, equazioni e altre questioni di fisica, giusto per cercare di renderla più interessante ma il risultato è che si aggiunge caos ad altro caos. Almeno per questo il titolo è stato azzeccato.
Mi dispiace davvero dare 6 a quest'anime perché era partito veramente bene, e se la storia fosse stata sviluppata in maniera diversa e più razionale, eliminando quindi l'elemento fantasy, avrei sicuramente dato un voto molto più alto. Tuttavia non scendo oltre la sufficienza per il potenziale che aveva quest'anime, per l'opening, che è bellissima anche se vengono mostrate troppe scene spoileranti, e per alcune musiche all'interno dell'anime.
Nishijo Takumi è un otaku che vive tra le sue fantasie, ma che presto si troverà a dover affrontare la propria vera natura, e assieme a sei ragazze con poteri speciali tentare di evitare la distruzione del mondo.
Partiamo dal punto più importante e cioè la trama, complessa si, ma molto confusionaria e con un no sò che di già visto, ma soprattutto con contenuti di basso livello, che non fanno ne paura, ne ridere, ne sono in grado di suscitare interesse alcuno. Non solo la trama, ma anche il finale lascia l'amaro in bocca, essendo uno dei più scontati e prevedibili di sempre.
Passando poi all'aspetto tecnico c'e' da dire che è abbastanza scarso, i disegni sono veramente bruttini, l'animazione è ai minimi livelli, e anche le musiche lasciano a desiderare, come anche le opening e le ending che non mi sono piaciute per nulla.
Devo ammettere che mi sono dovuto impegnare per arrivare a vedere tutti gli episodi di questo anime, poichè l'interesse andava a calare di puntata in puntata, mentre la voglia di smettere di seguirlo saliva.
Cosa si salva allora di questo Chaos;Head? Alcuni temi trattati, come quello del rapporto tra illusione e realtà, e un tentativo seppur blando di farsi prendere sul serio, ma poi spuntato le Di-sword e tutto torna nella norma.
Qusto spiega la ragione del mio voto, ma non nego la possibilità che quest'anime possa piacere a qualcuno, anche se a me ha annoiato il giusto.
Partiamo dal punto più importante e cioè la trama, complessa si, ma molto confusionaria e con un no sò che di già visto, ma soprattutto con contenuti di basso livello, che non fanno ne paura, ne ridere, ne sono in grado di suscitare interesse alcuno. Non solo la trama, ma anche il finale lascia l'amaro in bocca, essendo uno dei più scontati e prevedibili di sempre.
Passando poi all'aspetto tecnico c'e' da dire che è abbastanza scarso, i disegni sono veramente bruttini, l'animazione è ai minimi livelli, e anche le musiche lasciano a desiderare, come anche le opening e le ending che non mi sono piaciute per nulla.
Devo ammettere che mi sono dovuto impegnare per arrivare a vedere tutti gli episodi di questo anime, poichè l'interesse andava a calare di puntata in puntata, mentre la voglia di smettere di seguirlo saliva.
Cosa si salva allora di questo Chaos;Head? Alcuni temi trattati, come quello del rapporto tra illusione e realtà, e un tentativo seppur blando di farsi prendere sul serio, ma poi spuntato le Di-sword e tutto torna nella norma.
Qusto spiega la ragione del mio voto, ma non nego la possibilità che quest'anime possa piacere a qualcuno, anche se a me ha annoiato il giusto.
Questa serie era proprio partita bene. La trama sembrava avere spunti interessanti ed era complicata al punto giusto. Peccato che con l'andare avanti della visione tutto si sia fatto sempre più confuso e incoerente, quasi come se agli sceneggiatori fosse sfuggita di mano la storia. Va bene che il titolo dell'opera comprende la parola "Chaos", però qualcuno degli autori deve aver preso la situazione veramente alla lettera. Alla fine della serie succedono delle cose veramente senza né capo né coda, che mi hanno lasciato interdetto; si è trattato in sostanza di un grosso spreco di idee e intenzioni che meritavano tutt'altro destino. Anche i personaggi non mi hanno del tutto convinto, a cominciare dal protagonista, che per almeno tre quarti della serie ho trovato francamente insopportabile.
La nota positiva la trovo solamente nel comparto tecnico, di buon livello. Per il resto, soprassediamo.
La nota positiva la trovo solamente nel comparto tecnico, di buon livello. Per il resto, soprassediamo.
Caotico, pesante, irrazionale, probabilmente sarà una delle poche volte in cui io non premierò l'irrazionalità: lo si può vedere con "Mirai Nikki", che ho apprezzato tantissimo nonostante l'incredibile follia che sta alla sua base. "Chaos;Head" è un'opera che risulta solo caotica e priva di senso. L'autore però ce l'ha messa tutta a spiegare ciò che succedeva, purtroppo non c'è riuscito. E' come se un bambino volesse spiegare la teoria delle stringhe senza conoscerne il lessico e i principi alla base. Per questo vi sono interi episodi di sole spiegazioni, occorreva far capire i perché. Ho pensato che fossero problemi di traduzione e ho rivisto alcune puntate in inglese: la situazione era identica.
Taku è uno dei soliti ragazzi asociali. Vive in un container con il suo computer, le sue bambole di strane eroine, e isolato dal mondo, vive nelle sue illusioni. Ciononostante deve andare a scuola, cosa che lui odia, e per ottenere il minimo di presenze per superare l'anno e poter sfruttare al meglio il suo tempo giocando e guardando anime si fa una lista dei giorni in cui deve o no andare a scuola: un otaku incallito. E' comunque in contatto conl mondo esterno visto che ne segue le vicende. Subito all'occhio saltano le vicende del New-Gene. Praticamente nella sua città avvengono strani omicidi che sembreranno coinvolgere anche Taku e alcune persone a lui vicine.
Inutile dire che la storia da normale e realistica prende una piega soprannaturale, mostrandoci dimensioni parallele, illusioni "realistiche", letture di pensieri e altra roba per fare brodo.
La storia non è molto avvincente e neanche interessante. Il 5 deriva solo da Taku e dai disegni. Lui è un complessato, una persona che ha seri problemi non solo riguardo le relazioni, ma anche con se stesso, uno che è stanco di vivere e che si aliena facilmente per non poter vivere un'esistenza triste, un emo praticamente! <b>Piccolo spoiler</b>: Chiederà anche di essere ucciso.
Egli risulta un personaggio interessante, visti il suo strano carattere e la sua alessitimia. E' sicuramente bloccato psicologicamente e tutto ciò che gli accade intorno lo spiazza e lo rende triste, nervoso e svogliato.
Come già accennavo, l'errore più grande è stato l'inserire troppi misteri. La trama dall'episodio 5 diventa impossibile da capire e l'autore è stato costretto a fermare la narrazione per spiegare tutti i quesiti che si andavano ad accumulare. Oltre alla mole caotica di informazioni che lo spettatore riceveva v'era in più una pessima spiegazione che presupponeva che noi conoscessimo antiche leggende, mitologia greca e fisica quantistica (tutta la questione sulle particelle è questa). Personalmente, nonostante abbia studiato tutte queste cose, ho trovato difficoltà a stare dietro a tutte le questioni. Per questo mi ritrovo con una grande confusione in testa.
L'unica cosa che ho apprezzato sono i disegni. Finalmente uno che va alle superiori è una persona normale, adulta e ben fatta. Siamo anni luce dai disegni di "Clannad". Anche gli occhi sono finalmente qualcosa di vero e di non sbrilluccicoso. I colori smorti hanno dominato e i capelli non sono di colori accecanti.
Personalmente vi direi di non guardarlo, non lascia niente a livello morale, non è neanche un buon passatempo e tutto ciò che è propinato è fatto malissimo. Il voto sarebbe stato un 3 secco se non avessimo avuto dei buoni disegni- accompagnati comunque da pessime OST, quasi assenti - e il protagonista così particolare.
Taku è uno dei soliti ragazzi asociali. Vive in un container con il suo computer, le sue bambole di strane eroine, e isolato dal mondo, vive nelle sue illusioni. Ciononostante deve andare a scuola, cosa che lui odia, e per ottenere il minimo di presenze per superare l'anno e poter sfruttare al meglio il suo tempo giocando e guardando anime si fa una lista dei giorni in cui deve o no andare a scuola: un otaku incallito. E' comunque in contatto conl mondo esterno visto che ne segue le vicende. Subito all'occhio saltano le vicende del New-Gene. Praticamente nella sua città avvengono strani omicidi che sembreranno coinvolgere anche Taku e alcune persone a lui vicine.
Inutile dire che la storia da normale e realistica prende una piega soprannaturale, mostrandoci dimensioni parallele, illusioni "realistiche", letture di pensieri e altra roba per fare brodo.
La storia non è molto avvincente e neanche interessante. Il 5 deriva solo da Taku e dai disegni. Lui è un complessato, una persona che ha seri problemi non solo riguardo le relazioni, ma anche con se stesso, uno che è stanco di vivere e che si aliena facilmente per non poter vivere un'esistenza triste, un emo praticamente! <b>Piccolo spoiler</b>: Chiederà anche di essere ucciso.
Egli risulta un personaggio interessante, visti il suo strano carattere e la sua alessitimia. E' sicuramente bloccato psicologicamente e tutto ciò che gli accade intorno lo spiazza e lo rende triste, nervoso e svogliato.
Come già accennavo, l'errore più grande è stato l'inserire troppi misteri. La trama dall'episodio 5 diventa impossibile da capire e l'autore è stato costretto a fermare la narrazione per spiegare tutti i quesiti che si andavano ad accumulare. Oltre alla mole caotica di informazioni che lo spettatore riceveva v'era in più una pessima spiegazione che presupponeva che noi conoscessimo antiche leggende, mitologia greca e fisica quantistica (tutta la questione sulle particelle è questa). Personalmente, nonostante abbia studiato tutte queste cose, ho trovato difficoltà a stare dietro a tutte le questioni. Per questo mi ritrovo con una grande confusione in testa.
L'unica cosa che ho apprezzato sono i disegni. Finalmente uno che va alle superiori è una persona normale, adulta e ben fatta. Siamo anni luce dai disegni di "Clannad". Anche gli occhi sono finalmente qualcosa di vero e di non sbrilluccicoso. I colori smorti hanno dominato e i capelli non sono di colori accecanti.
Personalmente vi direi di non guardarlo, non lascia niente a livello morale, non è neanche un buon passatempo e tutto ciò che è propinato è fatto malissimo. Il voto sarebbe stato un 3 secco se non avessimo avuto dei buoni disegni- accompagnati comunque da pessime OST, quasi assenti - e il protagonista così particolare.
Come si può definire "Chaos;HEAD"? Un anime dall'enorme potenziale e che parte magnificamente per poi perdersi completamente in un mare di mediocrità fatto di stereotipi, cose stra-viste e cliché ultra-abusati. Ma andiamo con ordine
L'anime parte presentando il protagonista, un hikkikomori. La grande peculiarità dei primi 2-3 episodi che da soli varrebbero la visione dell'anime (e dopo di essi c'è poco altro) è che il punto di vista dello spettatore è proprio quello del protagonista, il quale, vivendo isolato ed essendo un otaku, vive in un mondo di fantasia e vede cose che in realtà non esistono. Il fascino meraviglioso dei primissimi episodi è che, vedendo lo spettatore con i suoi occhi, non riesce a riconoscere quale sia la realtà e la fantasia, non capisce chi siano i personaggi immaginari (e se lo sono, capire anche se non si siano materializzati) e i personaggi reali, le situazioni di fantasia e quelle reali. Lo stile è chiaramente quello di Satoshi Kon, il tema è (o sembra essere) quello della visione iper-soggettiva in cui realtà e immaginazione si mescolano, in cui la realtà cambia a seconda di chi la guarda, un intreccio complesso e affascinante in cui lo spettatore cerca disperatamente di capire qual'è la "vera realtà" senza riuscirci. A tutto questo si aggiunge il tema dell'hikkikomori, uno stato di disagio così profondo che la prolungata separazione dalla civiltà porta il protagonista a perdere il contatto con essa. Il protagonista è vittima di una pura alienazione urbana, così profonda che la sua mente è, appunto, alienata dalla realtà. Da questo punto di vista i temi, seri e maturi come pochi, potrebbero essere quelli di "Welcome to the NHK".
Ora, voi capite come i primi due episodi gettino le basi per un possibile clamoroso capolavoro del genere psicologico, perché pensando a un intreccio del tipo "Paprika" + "Welcome to the NHK" non si può non avere l'acquolina in bocca. E invece no.
<b>[ATTENZIONE SPOILER!]</b> E invece no perché il protagonista, uno dei più irritanti di sempre, non solo debole, sfigato e pauroso ma soprattutto con zero caratterizzazione, a un certo punto si trova avvicinato e infine circondato da diverse, bellissime ragazze misteriosamente interessate a lui. Anche se a vario titolo, questo non è casuale, ma avviene perché il nostro "caro" protagonista possiede un dono innato, un potere sopito che se risvegliato può decidere le sorti dell'umanità; si scopre che le illusioni non sono provocate dal suo stato di hikkikomori, ma da una macchina in grado di controllare i sogni delle persone, facendoli vivere in un mondo fantastico (ma reale al contempo), senza che se ne accorgano. Una macchina che ovviamente è nelle mani di gente spietata e senza scrupoli che vuole usarla per i propri scopi malvagi. Siccome in questo mondo ognuno, in determinate condizioni, ha la capacità di materializzare i propri sogni, ecco che chi è in grado di usare questo potenziale è in grado di fare apparire un'arma (una spada, una lancia, dei coltelli), a mo' delle armi magiche che appaiono in "Umineko no naku koro ni".
Il protagonista resta pauroso, debole e in disparte per 11 dei 12 episodi, viene sempre salvato dalle ragazze e non fa altro che stare in disparte mentre le ragazze combattono, e spesso rischiano la vita, a parte un paio di blandi interventi, finché, all'improvviso, prende coscienza di sé e del fatto che la ragazza che ama è in pericolo - nel frattempo il mondo intero è andato letteralmente in frantumi -, e spinto dalla volontà di proteggerla acquista coraggio e va a combattere contro i cattivi materializzando uno spadone potentissimo, il suo grande potere sopito. Il finale è facilmente immaginabile. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Pur non mancando spunti interessanti, (come la materializzazione degli oggetti che avviene grazie a un processo a metà tra scienza e metafisica, in pratica fantascientifico), oppure il mistero che avvolge la storia, la cosa migliore dell'anime in assoluto, che viene svelato piano piano, scoprendo non pochi colpi di scena e rivelando una storia di buon spessore che, tutto sommato, è abbastanza intrigante, non si può non pensare al potenziale iniziale con cui si era partiti, quello di opera psicologica destrutturata e complessa. Alla fine l'elemento psicologico non esiste, il potenziale va interamente perduto in favore della solita sceneggiatura e dei soliti personaggi ultra-stereotipati e dei più classici e abusati cliché. D'accordo che "Chaos Head" è tratto da una visual novel, ma con il potenziale creato all'inizio si poteva pensare molto, molto più in grande, e chissenefrega se ciò comportava il totale distacco dal videogioco, creando, di fatto, un'opera completamente nuova che della visual novel portava solo il nome. Sarebbe stato comunque meglio, molto meglio! E certamente il discreto comparto grafico e sonoro - carina soprattutto l'opening - di cui si avvale non possono minimamente colmare il totale vuoto di contenuti.
Il mio voto è 6,5, 7 al massimo.
L'anime parte presentando il protagonista, un hikkikomori. La grande peculiarità dei primi 2-3 episodi che da soli varrebbero la visione dell'anime (e dopo di essi c'è poco altro) è che il punto di vista dello spettatore è proprio quello del protagonista, il quale, vivendo isolato ed essendo un otaku, vive in un mondo di fantasia e vede cose che in realtà non esistono. Il fascino meraviglioso dei primissimi episodi è che, vedendo lo spettatore con i suoi occhi, non riesce a riconoscere quale sia la realtà e la fantasia, non capisce chi siano i personaggi immaginari (e se lo sono, capire anche se non si siano materializzati) e i personaggi reali, le situazioni di fantasia e quelle reali. Lo stile è chiaramente quello di Satoshi Kon, il tema è (o sembra essere) quello della visione iper-soggettiva in cui realtà e immaginazione si mescolano, in cui la realtà cambia a seconda di chi la guarda, un intreccio complesso e affascinante in cui lo spettatore cerca disperatamente di capire qual'è la "vera realtà" senza riuscirci. A tutto questo si aggiunge il tema dell'hikkikomori, uno stato di disagio così profondo che la prolungata separazione dalla civiltà porta il protagonista a perdere il contatto con essa. Il protagonista è vittima di una pura alienazione urbana, così profonda che la sua mente è, appunto, alienata dalla realtà. Da questo punto di vista i temi, seri e maturi come pochi, potrebbero essere quelli di "Welcome to the NHK".
Ora, voi capite come i primi due episodi gettino le basi per un possibile clamoroso capolavoro del genere psicologico, perché pensando a un intreccio del tipo "Paprika" + "Welcome to the NHK" non si può non avere l'acquolina in bocca. E invece no.
<b>[ATTENZIONE SPOILER!]</b> E invece no perché il protagonista, uno dei più irritanti di sempre, non solo debole, sfigato e pauroso ma soprattutto con zero caratterizzazione, a un certo punto si trova avvicinato e infine circondato da diverse, bellissime ragazze misteriosamente interessate a lui. Anche se a vario titolo, questo non è casuale, ma avviene perché il nostro "caro" protagonista possiede un dono innato, un potere sopito che se risvegliato può decidere le sorti dell'umanità; si scopre che le illusioni non sono provocate dal suo stato di hikkikomori, ma da una macchina in grado di controllare i sogni delle persone, facendoli vivere in un mondo fantastico (ma reale al contempo), senza che se ne accorgano. Una macchina che ovviamente è nelle mani di gente spietata e senza scrupoli che vuole usarla per i propri scopi malvagi. Siccome in questo mondo ognuno, in determinate condizioni, ha la capacità di materializzare i propri sogni, ecco che chi è in grado di usare questo potenziale è in grado di fare apparire un'arma (una spada, una lancia, dei coltelli), a mo' delle armi magiche che appaiono in "Umineko no naku koro ni".
Il protagonista resta pauroso, debole e in disparte per 11 dei 12 episodi, viene sempre salvato dalle ragazze e non fa altro che stare in disparte mentre le ragazze combattono, e spesso rischiano la vita, a parte un paio di blandi interventi, finché, all'improvviso, prende coscienza di sé e del fatto che la ragazza che ama è in pericolo - nel frattempo il mondo intero è andato letteralmente in frantumi -, e spinto dalla volontà di proteggerla acquista coraggio e va a combattere contro i cattivi materializzando uno spadone potentissimo, il suo grande potere sopito. Il finale è facilmente immaginabile. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Pur non mancando spunti interessanti, (come la materializzazione degli oggetti che avviene grazie a un processo a metà tra scienza e metafisica, in pratica fantascientifico), oppure il mistero che avvolge la storia, la cosa migliore dell'anime in assoluto, che viene svelato piano piano, scoprendo non pochi colpi di scena e rivelando una storia di buon spessore che, tutto sommato, è abbastanza intrigante, non si può non pensare al potenziale iniziale con cui si era partiti, quello di opera psicologica destrutturata e complessa. Alla fine l'elemento psicologico non esiste, il potenziale va interamente perduto in favore della solita sceneggiatura e dei soliti personaggi ultra-stereotipati e dei più classici e abusati cliché. D'accordo che "Chaos Head" è tratto da una visual novel, ma con il potenziale creato all'inizio si poteva pensare molto, molto più in grande, e chissenefrega se ciò comportava il totale distacco dal videogioco, creando, di fatto, un'opera completamente nuova che della visual novel portava solo il nome. Sarebbe stato comunque meglio, molto meglio! E certamente il discreto comparto grafico e sonoro - carina soprattutto l'opening - di cui si avvale non possono minimamente colmare il totale vuoto di contenuti.
Il mio voto è 6,5, 7 al massimo.
Ho visto 'Chaos;Head' non proprio di recente, ma ricordo, lo ricordo molto bene, mi è piaciuto davvero un sacco. Partiamo dalla storia, che non è quella che di solito si definisce "scontata", le continue svolte mi hanno fatto vedere le puntate una dietro l'altra. E' quel che si potrebbe definire "divorare"?!
Il finale per me è stato veramente una sorpresa. Di certo andava oltre ogni mia aspettativa, io infatti non guardo quasi mai la sigla iniziale per evitarmi inutili spoiler, per questa ragione per me è stato un vero e proprio colpo di scena. Il personaggio principale è in assoluto il mio preferito. A volte anche se, diciamo, non era il momento lo trovavo davvero buffo e mi faceva ridere. Le ragazze che lo accompagnavano ne facevano risaltare il carattere, e facevano spiccare sopratutto i suoi difetti oltre che i pregi, cosa rara quando si è protagonisti, di solito si viene quasi sempre elogiati per le proprie abilità.
Per me il fatto che le storie delle fanciulle non venivano ben analizzate non è affatto un difetto, infatti la vicenda è raccontata dal protagonista, quindi l'approfondimento delle ragazze per me sarebbe stato inutile, se non dire che la suspense sarebbe praticamente crollata, e poi questa storia è come un evento che travolge il protagonista, quindi indugiare sul racconto delle "non protagoniste" avrebbe fatto crollare quest'immagine che ha avvolto continuamente il protagonista. Mi sono piaciuti i disegni e anche il modo in cui sono state disegnato le Di-Sword, non le definirei per niente "scontate".
Io non sono una persona che va matta per il genere horror o per quello thriller, ma per fortuna erano caratteristiche per me soft, infatti ho potuto finirlo senza problemi, probabilmente è tutto merito della trama che mi ha preso davvero tanto.
Comunque penso che non sia un anime che possa andare a genio alle persone che si soffermano troppo sul genere "reale o surreale" e non sto parlando di genere fantasy, ma magari di scene o di risvolti che si potrebbero considerare assurdi, credo che per apprezzare davvero quest'anime bisogna farsi coinvolgere nella storia e dal protagonista, altrimenti è del tutto inutile. Invece tutti quelli che non si soffermano troppo su queste cose, e si lasciano trasportare dal problematico protagonista, credo che l'apprezzeranno molto. Quindi il mio consiglio è che, se siete delle persone che si lasciano trasportare dagli anime-manga, dovete guardarlo, ma se siete delle persone che diciamo restano distaccate e non si lasciano coinvolgere, non credo sia proprio una buona scelta, ma provare non fa mai male, no?
Avrei voluto dare 10, però non mi sembrava proprio il caso, visto che non è una storia che potrebbe andare a genio a tutti, quindi non volevo esagerare, anche perché io di generi così non sono certo esperta.
Il finale per me è stato veramente una sorpresa. Di certo andava oltre ogni mia aspettativa, io infatti non guardo quasi mai la sigla iniziale per evitarmi inutili spoiler, per questa ragione per me è stato un vero e proprio colpo di scena. Il personaggio principale è in assoluto il mio preferito. A volte anche se, diciamo, non era il momento lo trovavo davvero buffo e mi faceva ridere. Le ragazze che lo accompagnavano ne facevano risaltare il carattere, e facevano spiccare sopratutto i suoi difetti oltre che i pregi, cosa rara quando si è protagonisti, di solito si viene quasi sempre elogiati per le proprie abilità.
Per me il fatto che le storie delle fanciulle non venivano ben analizzate non è affatto un difetto, infatti la vicenda è raccontata dal protagonista, quindi l'approfondimento delle ragazze per me sarebbe stato inutile, se non dire che la suspense sarebbe praticamente crollata, e poi questa storia è come un evento che travolge il protagonista, quindi indugiare sul racconto delle "non protagoniste" avrebbe fatto crollare quest'immagine che ha avvolto continuamente il protagonista. Mi sono piaciuti i disegni e anche il modo in cui sono state disegnato le Di-Sword, non le definirei per niente "scontate".
Io non sono una persona che va matta per il genere horror o per quello thriller, ma per fortuna erano caratteristiche per me soft, infatti ho potuto finirlo senza problemi, probabilmente è tutto merito della trama che mi ha preso davvero tanto.
Comunque penso che non sia un anime che possa andare a genio alle persone che si soffermano troppo sul genere "reale o surreale" e non sto parlando di genere fantasy, ma magari di scene o di risvolti che si potrebbero considerare assurdi, credo che per apprezzare davvero quest'anime bisogna farsi coinvolgere nella storia e dal protagonista, altrimenti è del tutto inutile. Invece tutti quelli che non si soffermano troppo su queste cose, e si lasciano trasportare dal problematico protagonista, credo che l'apprezzeranno molto. Quindi il mio consiglio è che, se siete delle persone che si lasciano trasportare dagli anime-manga, dovete guardarlo, ma se siete delle persone che diciamo restano distaccate e non si lasciano coinvolgere, non credo sia proprio una buona scelta, ma provare non fa mai male, no?
Avrei voluto dare 10, però non mi sembrava proprio il caso, visto che non è una storia che potrebbe andare a genio a tutti, quindi non volevo esagerare, anche perché io di generi così non sono certo esperta.
Dopo avere visto "Steins;gate" e averlo pienamente apprezzato, mi sono buttato su "Chaos;head" della stessa casa di produzione, anche questo tratto da una visual novel e nel quale troviamo diverse situazioni abbastanza simili o che riportano alla mente la successiva opera - non mi metto a elencarle per non fare spoiler, ma sono facilissime da scoprire.
Partiamo dai lati positivi: la storia è interessante, tratta argomenti particolari e ha un discreto sviluppo, anche se, riprendendo il titolo della serie, il tutto è un po' troppo caotico, spiegato in maniera un po' superficiale e con qualche buco. Il protagonista, la sua "nascita" e la sua evoluzione da otaku/ikkikomori a quasi eroe, non sarà il massimo dell'origilità, ma il percorso che fa, le situazioni che deve superare e che lo portano ad accettare la sua "strana realtà" e a diventare quello che è lo rendono comunque molto particolare.
Purtroppo però i pregi si fermano qui. Ok, storia e protagonista sono importanti, ma non bastano a rendere una serie buona, i disegni e le animazioni per un'anime di 13 episodi considerando anche l'anno di uscita sono fatti male e soprattutto le caratterizzazioni delle ragazze che girano intorno al protagonista, così come quella del cattivo di turno, sono piatte e poco sviluppate e rendono il coinvolgimento nella storia blando, anche le musiche non spiccano, comprese ending e opening (e anche questo non aiuta).
In definitiva "Chaos;head" lascia un po' di amaro in bocca per quello che non è riuscito a essere, ha una bella idea di base che viene sviluppata abbastanza bene, ma la piattezza dei comprimari, la scarsa cura del lato tecnico e il poco o niente che ti lascia la visione una volta ultimata lo rendono per me un anime da non più di un 6,5.
Partiamo dai lati positivi: la storia è interessante, tratta argomenti particolari e ha un discreto sviluppo, anche se, riprendendo il titolo della serie, il tutto è un po' troppo caotico, spiegato in maniera un po' superficiale e con qualche buco. Il protagonista, la sua "nascita" e la sua evoluzione da otaku/ikkikomori a quasi eroe, non sarà il massimo dell'origilità, ma il percorso che fa, le situazioni che deve superare e che lo portano ad accettare la sua "strana realtà" e a diventare quello che è lo rendono comunque molto particolare.
Purtroppo però i pregi si fermano qui. Ok, storia e protagonista sono importanti, ma non bastano a rendere una serie buona, i disegni e le animazioni per un'anime di 13 episodi considerando anche l'anno di uscita sono fatti male e soprattutto le caratterizzazioni delle ragazze che girano intorno al protagonista, così come quella del cattivo di turno, sono piatte e poco sviluppate e rendono il coinvolgimento nella storia blando, anche le musiche non spiccano, comprese ending e opening (e anche questo non aiuta).
In definitiva "Chaos;head" lascia un po' di amaro in bocca per quello che non è riuscito a essere, ha una bella idea di base che viene sviluppata abbastanza bene, ma la piattezza dei comprimari, la scarsa cura del lato tecnico e il poco o niente che ti lascia la visione una volta ultimata lo rendono per me un anime da non più di un 6,5.
"Chaos;Head" è un anime del 2008, prodotto da Madhouse e tratto dalla omonima visual novel creata dalla Nitroplus. Premetto di non avere mai visto codesta novel, quindi non potrò fare paragoni di nessun tipo, tra le due opere.
Partendo dalla trama, essa è molto articolata e piena di misteri, e ciò s'intuisce già dalla visione del primo episodio, nel quale facciamo la conoscenza di Nishijo Takumi, il protagonista principale. Egli è un otaku che non riesce a distinguere tra la realtà e l'illusione, e per questo si rifugia dalle sue paure, attraverso Seira, un personaggio degli anime, da lui amato. Suo malgrado, egli viene coinvolto negli omicidi della "New Gene" che avvengono nella città di Shibuya. Da qui, farà la conoscenza di tutte le Gigalomaniac, ossia di coloro che possiedono una Di-Sword.
Nulla da dire per la trama, che trovo molto intrigante e innovativa, uno dei pochi fattori che mi ha spronato a finire quest'opera. Infatti quest'nime non è privo di difetti, tra i principali vi sono: il chara design e le animazioni, che il più delle volte sono stati trascurati, e in una serie di 12 episodi questo risalta molto.
Il sonoro non è impeccabile, ma alcune OST sono davvero fatte bene e sono riuscite a darmi la giusta tensione, in certi frangenti. Lo sviluppo del personaggio principale, la sua crescita da ragazzo impassibile e spaventato a uomo consapevole delle proprie azioni, è uno dei punti forti dell'opera.
In conclusione, reputo "Chaos;Head" un serie davvero bella, la quale ha da offrire molto allo spettatore, soprattutto in fatto di morale. Se si tralasciano i piccoli difetti, non deluderà di sicuro le aspettative. Consigliata la visione a tutti.
Partendo dalla trama, essa è molto articolata e piena di misteri, e ciò s'intuisce già dalla visione del primo episodio, nel quale facciamo la conoscenza di Nishijo Takumi, il protagonista principale. Egli è un otaku che non riesce a distinguere tra la realtà e l'illusione, e per questo si rifugia dalle sue paure, attraverso Seira, un personaggio degli anime, da lui amato. Suo malgrado, egli viene coinvolto negli omicidi della "New Gene" che avvengono nella città di Shibuya. Da qui, farà la conoscenza di tutte le Gigalomaniac, ossia di coloro che possiedono una Di-Sword.
Nulla da dire per la trama, che trovo molto intrigante e innovativa, uno dei pochi fattori che mi ha spronato a finire quest'opera. Infatti quest'nime non è privo di difetti, tra i principali vi sono: il chara design e le animazioni, che il più delle volte sono stati trascurati, e in una serie di 12 episodi questo risalta molto.
Il sonoro non è impeccabile, ma alcune OST sono davvero fatte bene e sono riuscite a darmi la giusta tensione, in certi frangenti. Lo sviluppo del personaggio principale, la sua crescita da ragazzo impassibile e spaventato a uomo consapevole delle proprie azioni, è uno dei punti forti dell'opera.
In conclusione, reputo "Chaos;Head" un serie davvero bella, la quale ha da offrire molto allo spettatore, soprattutto in fatto di morale. Se si tralasciano i piccoli difetti, non deluderà di sicuro le aspettative. Consigliata la visione a tutti.
"Chaos;HEAd" è l'adattamento anime, realizzato nel 2008 dallo studio Madhouse, dell'omonima visual novel.
Storia
"Chaos;HEAd" parla di Nishijou Takumi, un liceale che soffre di allucinazioni (prima fra tutte, la protagonista della sua serie preferita, che lo sveglia ogni mattina) e che preferisce passare il suo tempo chiuso in casa (ovvero un container sul tetto di un palazzo) e vivere nel mondo bidimensionale, tralasciando quello tridimensionale. La sua vita verrà sconvolta quando un tale Grim, in chat, invia a Takumi la foto del terzo incidente della cosiddetta "New Generation", abbreviata in "New-Gene", ovvero una serie di omicidi e suicidi misteriosi e talvolta, almeno apparentemente, paranormali. Il giorno dopo, Takumi assisterà alla scena che aveva visto nella foto inviatagli da Grim. Da quel momento succederanno molte cose che non riuscirà a capire, ad esempio come faccia a essere amico da molto tempo di una ragazza che però non conosce nemmeno e che, come se non bastasse, sembra essere l'autrice dei casi della "New-Gene".
Takumi cercherà allora di scoprire che cosa sta succedendo, e che collegamento c'è tra lui e i misteriosi avvenimenti che si verificano nel quartiere, finendo per incontrare altre persone che indagano o sono collegate alla "New-Gene", alcune delle quali sembrano anche essere affette da pazzia - come lo stesso protagonista.
La trama è decisamente ottima, sia come basi sia come sviluppo. Il mistero rimane costante fino alla fine, e non mancheranno i colpi di scena, che sarebbero stati di più se si gli autori fossero risparmiati di fare spoiler nell'opening! Inoltre la storia in generale può fare riflettere sul significato di realtà, mentre il finale può essere moralmente messo in discussione, il che non è affatto una cosa negativa, anche perché fornisce una conclusione abbastanza definitiva alla storia.
Dispiace un po' che, durante i combattimenti, gli animatori abbiano limitato molto l'azione, ma la cosa è controbilanciata dal fatto che proprio i combattimenti sono costruiti sul lato psicologico ed emotivo, più che su quello della forza pura e semplice.
Personaggi
Un flop al 50%. Takumi si evolverà nel corso di tutta la vicenda, la sua caratterizzazione è splendida, la sua maturazione è realizzata in maniera impeccabile. Insomma, un ottimo personaggio. Sì, peccato che sia quasi l'unico. Il problema di "Chaos;HEAd" è che non riesce a sviluppare bene i personaggi che compaiono, se ne salvano pochi. Molti erano interessanti, soprattutto FES, ma non vengono analizzati in maniera molto soddisfacente. Sarebbe stato veramente meglio avere qualche episodio in più dedicato al loro approfondimento, e magari anche a quello di altri personaggi di minor rilievo ma lo stesso importanti. A mio avviso, è proprio questa mancanza di approfondimento di molti dei personaggi importanti a impedire a "Chaos;HEAd" di brillare come anime del suo genere.
Audio e colonna sonora
Le musiche si adattano alla situazione molto meglio che in altre serie, anche l'opening ha un bel ritmo. Solo che l'ending... che cosa c'entra con il resto della serie? Voglio dire, è orecchiabile, ma è come mettere la sigla di "Gugu Guru" a una serie come "Elfen Lied" o "Berserk": del tutto fuori luogo.
Disegni e animazioni
Graficamente la serie è molto ben realizzata negli sfondi, un po' meno nel chara design, che risulta a volte un po' fastidioso. Magnifico il design delle Di-Sword, anche se l'ultima che appare forse potevano farla un pochino meglio. Le animazioni sono generalmente fluide.
Apprezzamento personale
Le prime puntate lasciano molto spiazzati, e il loro sviluppo impedisce di capire se la serie sia di un buon livello o se sia semplicemente un ammasso di avvenimenti e situazioni assurde prive di spiegazione o, peggio, con spiegazione ridicola o banale. Durante la visione dei primi episodi non sapevo di preciso cosa pensare, ma finita la visione della serie ho capito di avere scelto un bel thriller psicologico.
Voto complessivo: 7,5
Consigliato a chi cerca un anime psicologico abbastanza pesante e, in fondo, simile al film "Matrix".
Storia
"Chaos;HEAd" parla di Nishijou Takumi, un liceale che soffre di allucinazioni (prima fra tutte, la protagonista della sua serie preferita, che lo sveglia ogni mattina) e che preferisce passare il suo tempo chiuso in casa (ovvero un container sul tetto di un palazzo) e vivere nel mondo bidimensionale, tralasciando quello tridimensionale. La sua vita verrà sconvolta quando un tale Grim, in chat, invia a Takumi la foto del terzo incidente della cosiddetta "New Generation", abbreviata in "New-Gene", ovvero una serie di omicidi e suicidi misteriosi e talvolta, almeno apparentemente, paranormali. Il giorno dopo, Takumi assisterà alla scena che aveva visto nella foto inviatagli da Grim. Da quel momento succederanno molte cose che non riuscirà a capire, ad esempio come faccia a essere amico da molto tempo di una ragazza che però non conosce nemmeno e che, come se non bastasse, sembra essere l'autrice dei casi della "New-Gene".
Takumi cercherà allora di scoprire che cosa sta succedendo, e che collegamento c'è tra lui e i misteriosi avvenimenti che si verificano nel quartiere, finendo per incontrare altre persone che indagano o sono collegate alla "New-Gene", alcune delle quali sembrano anche essere affette da pazzia - come lo stesso protagonista.
La trama è decisamente ottima, sia come basi sia come sviluppo. Il mistero rimane costante fino alla fine, e non mancheranno i colpi di scena, che sarebbero stati di più se si gli autori fossero risparmiati di fare spoiler nell'opening! Inoltre la storia in generale può fare riflettere sul significato di realtà, mentre il finale può essere moralmente messo in discussione, il che non è affatto una cosa negativa, anche perché fornisce una conclusione abbastanza definitiva alla storia.
Dispiace un po' che, durante i combattimenti, gli animatori abbiano limitato molto l'azione, ma la cosa è controbilanciata dal fatto che proprio i combattimenti sono costruiti sul lato psicologico ed emotivo, più che su quello della forza pura e semplice.
Personaggi
Un flop al 50%. Takumi si evolverà nel corso di tutta la vicenda, la sua caratterizzazione è splendida, la sua maturazione è realizzata in maniera impeccabile. Insomma, un ottimo personaggio. Sì, peccato che sia quasi l'unico. Il problema di "Chaos;HEAd" è che non riesce a sviluppare bene i personaggi che compaiono, se ne salvano pochi. Molti erano interessanti, soprattutto FES, ma non vengono analizzati in maniera molto soddisfacente. Sarebbe stato veramente meglio avere qualche episodio in più dedicato al loro approfondimento, e magari anche a quello di altri personaggi di minor rilievo ma lo stesso importanti. A mio avviso, è proprio questa mancanza di approfondimento di molti dei personaggi importanti a impedire a "Chaos;HEAd" di brillare come anime del suo genere.
Audio e colonna sonora
Le musiche si adattano alla situazione molto meglio che in altre serie, anche l'opening ha un bel ritmo. Solo che l'ending... che cosa c'entra con il resto della serie? Voglio dire, è orecchiabile, ma è come mettere la sigla di "Gugu Guru" a una serie come "Elfen Lied" o "Berserk": del tutto fuori luogo.
Disegni e animazioni
Graficamente la serie è molto ben realizzata negli sfondi, un po' meno nel chara design, che risulta a volte un po' fastidioso. Magnifico il design delle Di-Sword, anche se l'ultima che appare forse potevano farla un pochino meglio. Le animazioni sono generalmente fluide.
Apprezzamento personale
Le prime puntate lasciano molto spiazzati, e il loro sviluppo impedisce di capire se la serie sia di un buon livello o se sia semplicemente un ammasso di avvenimenti e situazioni assurde prive di spiegazione o, peggio, con spiegazione ridicola o banale. Durante la visione dei primi episodi non sapevo di preciso cosa pensare, ma finita la visione della serie ho capito di avere scelto un bel thriller psicologico.
Voto complessivo: 7,5
Consigliato a chi cerca un anime psicologico abbastanza pesante e, in fondo, simile al film "Matrix".
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Trama & Commento: 8,5 - "Chaos head" è un anime che racconta la storia di un ragazzo di nome Takumi, un ragazzo come tanti altri, apparentemente, ma che in realtà nasconde delle fragilità. Innanzitutto è un grande appassionato di videogames e di anime, tanto che colleziona anche le bamboline dei suoi personaggi preferiti tra le quali spiccano le innumerevoli versioni di Seira, la sua protagonista preferita; egli però a causa di questa sua passione nutre un totale disinteresse per il mondo a tre dimensioni (come lo chiama lui) marinando spesso la scuola e passando tutto il tempo tra anime e videogames appunto. Ha pochissimi amici a scuola e si sente spesso in imbarazzo, ma questo non è ciò che lo rende particolare: per non farsi mancare niente, Takumi ha pure delle strane allucinazioni, molto reali spesso, tra cui quella di Seira che lo sveglia standogli sulla pancia tutte le mattine e accompagnandolo nella sua vita in casa, che in realtà è una specie di prefabbricato su un condominio.
Comunque sia, il ragazzo non è lasciato solo, a fargli visita viene spesso la sorella, Nanami, e inoltre di tanto in tanto egli si reca all'ospedale per dei controlli da uno psichiatra di fiducia. Tuttavia, un giorno, qualcosa accade: un misterioso utente, collegato a un gioco online, gli invia la foto di un efferato omicidio che poi egli stesso vedrà compiersi successivamente. Da allora ne seguiranno altri e il ragazzo inizierà a dubitare della realtà in cui vive, non venendo più riconosciuto dal suo dottore, trovandosi misteriosamente amico di una ragazza mai conosciuta e venendo anche braccato dalla polizia. In questo caos, cercando la verità, verrà in contatto con una ragazza che possiede una strana spada che solo lui e lei possono vedere e che è la chiave per risolvere il mistero.
La trama può essere divisa in due parti senza contare il primo quarto d'ora d'introduzione: una prima parte, più grande, dove Takumi indaga sugli omicidi e su se stesso, e una seconda parte, gli ultimi 4-5 episodi, dove il ragazzo, riunitosi con i "buoni", deve sconfiggere il cattivo di turno che minaccia l'intero Giappone. La prima parte risulta molto più interessante della seconda, a mio avviso. Comunque sia la trama in generale è complessa, i personaggi che circondano Takumi sono misteriosi, ambigui, non è chiaro se siano positivi o malvagi; questo dà adito a continui colpi di scena che riempiono la prima parte abbondantemente e rendono la visone incalzante.
Il forte della trama in generale, oltre alla sua originalità e al fatto che si svolga su più livelli - le indagini della polizia e quelle di Takumi stesso - è il percorso di crescita che il ragazzo compie. Possiamo definirlo un anime di formazione, la figura di Takumi si evolve durante le avversità, maturando e arrivando a capire che il mondo da vivere è quello che lui tanto disprezza; arriverà addirittura a rinunciare a Seira gettandola a terra e abbandonandola per salvare la vera ragazza che ama, che non è un giocattolino ma una persona. (Scena molto triste).
L'ultimo messaggio lasciato è molto forte, è che nessuno è costretto a sacrificarsi per il bene del mondo, solo se lo desidera davvero lo deve fare. Che non è poi così sbagliato voler continuare a vivere in un mondo imperfetto perché i sentimenti della gente lo rendono speciale.
Personaggi: 9,5 - Il personaggio principale, Takumi, è, come detto precedentemente, un personaggio che si evolve profondamente. Quindi la sua caratterizzazione è eccellente, riesci a vivere i drammi della sua (non) esistenza insieme a lui, ti emozioni quando lui si emoziona e partecipi con lui a ciò che accade. E' molto coinvolgente, soprattutto per chi si immedesima un po' con lui. Intorno a lui altri personaggi si muovono, personaggi ambigui che solo nella seconda parte svelano le proprie carte e che risultano, taluni, molto interessanti sotto il profilo psicologico poiché molti di loro hanno subito un qualche dramma. I personaggi secondari più rilevanti sotto questo aspetto sono Sena, stereotipo della ragazza dura ma che in realtà nasconde un passato molto triste, e Ayase, personaggio silenzioso ed emblematico che parla di cose strane e sconnesse, cantante di una rock band.
Grafica: 8,5 - La grafica di questo anime è di buon livello. Gli sfondi sono classici, non troppo particolareggiati ma nemmeno banali. I personaggi sono tipicamente da anime, bei visi e corpi proporzionati dominano la scena, anche Takumi, noob per eccellenza, è un bel tomo.
Particolare estremamente interessante sono le Di-sword, spade che appaiono solo ai "prescelti", che hanno un design veramente curatissimo e sono rese benissimo.
Musiche: 9,5 - Solitamente tendo a non notare troppo le colonne sonore che accompagnano gli anime, ma in questo è quasi impossibile. Le colonne sonore sono parte integrante dell'anime; si distorcono durante le illusioni di takumi, nei momenti di vittoria parte una schitarrata potente che fa venire i brividi. Insomma la colonna sonora è perfetta e calza benissimo all'anime. L'opening è bella e ritmata, un ritmo potente; viene ripresa anche nell'ultima scena. L'ending invece è abbastanza scontata e inutile.
Animazione: 8 - L'animazione è buona, in certi punti ottima, sempre fluida, anche nel fare apparire le di-sword. Molto incisiva a volte, molto soffice altre. L'unica cosa che si poteva rendere meglio in effetti sono i combattimenti con queste bellissime armi che i personaggi hanno. Spesso sono abbastanza sbrigativi e non danno il massimo. Certo paiono realizzati bene ma è stata una piccola occasione persa, vedere delle ragazze lottare con degli spadoni luminescenti sarebbe stato molto bello se fosse durato più a lungo
Tot: 8,5
"Chaos;Head" è un anime che consiglio a tutti e che tutti potrebbero vedere. E' un importante punto di riflessione sull'esistenza e sulla realtà.
Trama & Commento: 8,5 - "Chaos head" è un anime che racconta la storia di un ragazzo di nome Takumi, un ragazzo come tanti altri, apparentemente, ma che in realtà nasconde delle fragilità. Innanzitutto è un grande appassionato di videogames e di anime, tanto che colleziona anche le bamboline dei suoi personaggi preferiti tra le quali spiccano le innumerevoli versioni di Seira, la sua protagonista preferita; egli però a causa di questa sua passione nutre un totale disinteresse per il mondo a tre dimensioni (come lo chiama lui) marinando spesso la scuola e passando tutto il tempo tra anime e videogames appunto. Ha pochissimi amici a scuola e si sente spesso in imbarazzo, ma questo non è ciò che lo rende particolare: per non farsi mancare niente, Takumi ha pure delle strane allucinazioni, molto reali spesso, tra cui quella di Seira che lo sveglia standogli sulla pancia tutte le mattine e accompagnandolo nella sua vita in casa, che in realtà è una specie di prefabbricato su un condominio.
Comunque sia, il ragazzo non è lasciato solo, a fargli visita viene spesso la sorella, Nanami, e inoltre di tanto in tanto egli si reca all'ospedale per dei controlli da uno psichiatra di fiducia. Tuttavia, un giorno, qualcosa accade: un misterioso utente, collegato a un gioco online, gli invia la foto di un efferato omicidio che poi egli stesso vedrà compiersi successivamente. Da allora ne seguiranno altri e il ragazzo inizierà a dubitare della realtà in cui vive, non venendo più riconosciuto dal suo dottore, trovandosi misteriosamente amico di una ragazza mai conosciuta e venendo anche braccato dalla polizia. In questo caos, cercando la verità, verrà in contatto con una ragazza che possiede una strana spada che solo lui e lei possono vedere e che è la chiave per risolvere il mistero.
La trama può essere divisa in due parti senza contare il primo quarto d'ora d'introduzione: una prima parte, più grande, dove Takumi indaga sugli omicidi e su se stesso, e una seconda parte, gli ultimi 4-5 episodi, dove il ragazzo, riunitosi con i "buoni", deve sconfiggere il cattivo di turno che minaccia l'intero Giappone. La prima parte risulta molto più interessante della seconda, a mio avviso. Comunque sia la trama in generale è complessa, i personaggi che circondano Takumi sono misteriosi, ambigui, non è chiaro se siano positivi o malvagi; questo dà adito a continui colpi di scena che riempiono la prima parte abbondantemente e rendono la visone incalzante.
Il forte della trama in generale, oltre alla sua originalità e al fatto che si svolga su più livelli - le indagini della polizia e quelle di Takumi stesso - è il percorso di crescita che il ragazzo compie. Possiamo definirlo un anime di formazione, la figura di Takumi si evolve durante le avversità, maturando e arrivando a capire che il mondo da vivere è quello che lui tanto disprezza; arriverà addirittura a rinunciare a Seira gettandola a terra e abbandonandola per salvare la vera ragazza che ama, che non è un giocattolino ma una persona. (Scena molto triste).
L'ultimo messaggio lasciato è molto forte, è che nessuno è costretto a sacrificarsi per il bene del mondo, solo se lo desidera davvero lo deve fare. Che non è poi così sbagliato voler continuare a vivere in un mondo imperfetto perché i sentimenti della gente lo rendono speciale.
Personaggi: 9,5 - Il personaggio principale, Takumi, è, come detto precedentemente, un personaggio che si evolve profondamente. Quindi la sua caratterizzazione è eccellente, riesci a vivere i drammi della sua (non) esistenza insieme a lui, ti emozioni quando lui si emoziona e partecipi con lui a ciò che accade. E' molto coinvolgente, soprattutto per chi si immedesima un po' con lui. Intorno a lui altri personaggi si muovono, personaggi ambigui che solo nella seconda parte svelano le proprie carte e che risultano, taluni, molto interessanti sotto il profilo psicologico poiché molti di loro hanno subito un qualche dramma. I personaggi secondari più rilevanti sotto questo aspetto sono Sena, stereotipo della ragazza dura ma che in realtà nasconde un passato molto triste, e Ayase, personaggio silenzioso ed emblematico che parla di cose strane e sconnesse, cantante di una rock band.
Grafica: 8,5 - La grafica di questo anime è di buon livello. Gli sfondi sono classici, non troppo particolareggiati ma nemmeno banali. I personaggi sono tipicamente da anime, bei visi e corpi proporzionati dominano la scena, anche Takumi, noob per eccellenza, è un bel tomo.
Particolare estremamente interessante sono le Di-sword, spade che appaiono solo ai "prescelti", che hanno un design veramente curatissimo e sono rese benissimo.
Musiche: 9,5 - Solitamente tendo a non notare troppo le colonne sonore che accompagnano gli anime, ma in questo è quasi impossibile. Le colonne sonore sono parte integrante dell'anime; si distorcono durante le illusioni di takumi, nei momenti di vittoria parte una schitarrata potente che fa venire i brividi. Insomma la colonna sonora è perfetta e calza benissimo all'anime. L'opening è bella e ritmata, un ritmo potente; viene ripresa anche nell'ultima scena. L'ending invece è abbastanza scontata e inutile.
Animazione: 8 - L'animazione è buona, in certi punti ottima, sempre fluida, anche nel fare apparire le di-sword. Molto incisiva a volte, molto soffice altre. L'unica cosa che si poteva rendere meglio in effetti sono i combattimenti con queste bellissime armi che i personaggi hanno. Spesso sono abbastanza sbrigativi e non danno il massimo. Certo paiono realizzati bene ma è stata una piccola occasione persa, vedere delle ragazze lottare con degli spadoni luminescenti sarebbe stato molto bello se fosse durato più a lungo
Tot: 8,5
"Chaos;Head" è un anime che consiglio a tutti e che tutti potrebbero vedere. E' un importante punto di riflessione sull'esistenza e sulla realtà.
C'è da dirlo: tutti desiderano vedere personaggi con caratteri "umani", consoni più alla realtà che ai classici stereotipi che si riconoscono in ogni anime. Un personaggio che manifesta paura, vigliaccheria, egoismo e menefreghismo, un po' come siamo tutti noi nel nostro piccolo, siamo sinceri. Ebbene, il protagonista è proprio così: irritante! Ma se credete apprezzabile questo tentativo di avvicinamento alla realtà, vi sbagliate alla grande, perché alla fine il nostro detestabile protagonista cambia. Diventa altruista, coraggioso e sicuro di sé, praticamente un tentativo fallito.
Vogliamo parlare della trama? Beh, forse qualcosa si salva qui: tutto ciò che non si vede non significa che non esista e la differenza tra realtà e illusione può rivelarsi fatidica se non la si riesce a distinguere. Secondo me l'idea era molto buona, peccato che la sigla iniziale rovini ogni mistero che magari, puntata dopo puntata, poteva nascere. Nonostante la canzone bellissima di Itou Kanako (F.D.D.), le immagini sono un alto concentrato di spoiler. Se volete gustare almeno in parte quest'anime, evitate di vedere l'opening - o magari sentitela chiudendo gli occhi.
Comunque, per concludere, 'Chaos;Head' (almeno) getta le basi per il successivo capolavoro della Nitroplus: 'Steins;Gate'.
Vogliamo parlare della trama? Beh, forse qualcosa si salva qui: tutto ciò che non si vede non significa che non esista e la differenza tra realtà e illusione può rivelarsi fatidica se non la si riesce a distinguere. Secondo me l'idea era molto buona, peccato che la sigla iniziale rovini ogni mistero che magari, puntata dopo puntata, poteva nascere. Nonostante la canzone bellissima di Itou Kanako (F.D.D.), le immagini sono un alto concentrato di spoiler. Se volete gustare almeno in parte quest'anime, evitate di vedere l'opening - o magari sentitela chiudendo gli occhi.
Comunque, per concludere, 'Chaos;Head' (almeno) getta le basi per il successivo capolavoro della Nitroplus: 'Steins;Gate'.
L'introduzione e i primi episodi sono troppo ben pensati a mio parere per potere realizzare un finale all'altezza. Se così non fosse stato, quest'anime avrebbe sicuramente meritato un 10. Il senso di mistero e inquietudine presente fin dall'inizio viene trascinato per tutta la durata dell'opera impedendo allo spettatore di staccare gli occhi dallo schermo. E' il caso di dirlo: un episodio tira l'altro. Ogni qualvolta un mistero verrà svelato, troverete che la soluzione è di per sé un mistero ancora maggiore. Il finale non è brutto sebbene, come ho detto prima, non è all'altezza del resto delle puntate (se fosse stato il finale di un altro anime probabilmente lo avrei molto apprezzato, ma da questo uno si aspetta qualcosa di più). Non si tratta assolutamente di un anime leggero quindi vi consiglio di vederlo con calma e non come anime "di passaggio".
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
'Chaos;Head' è un anime davvero strano nel suo sviluppo. Poi lo svolgimento non mi è affatto piaciuto e i personaggi, quelli femminili in particolar modo, non hanno molto sugo.
Nashijou Takumi è un giovane ragazzo che non riesce a distinguere la realtà dall'illusione, e che crede di essere perseguitato dall'esecutore materiale di una serie di efferati omicidi. Attorno a lui ruotano vari personaggi, i quali sono tutti collegati dal concetto dell'"antimateria" e altre cose del genere che porteranno Takumi a scoprire la verità su tutta la confusione che ha in testa.
Sinceramente, il fatto dell'amore che Takumi prova per Rimi, l'avrei saltato, non perché odio l'amore in un anime, ma perché in questo caso secondo me non ci stava affatto bene. Poi, perché gli insetti, perché? Ho bisogno di una risposta, ma cosa cavolo c'entrano?
La storia di Sena per me è completamente senza senso, le altre invece sono quasi inesistenti se non per un breve dialogo di 5 minuti massimi. Il detective, che poi è in realtà un cattivo, invece ci sta molto bene, ma gli autori avrebbero dovuto approfondire di più la cosa, magari facendolo avvicinare maggiormente al protagonista e così creare, al momento della scoperta, un maggior impatto.
Se avessero fatto qualche episodio più e fatto meglio la storia, poteva anche venire decente, purtroppo qualcuno evidentemente non ci arrivava, oppure i fondi erano pochi, oppure la storia è così per scelta. Non lo so, so solo che il mio punteggio per quest'anime è un 5.
'Chaos;Head' è un anime davvero strano nel suo sviluppo. Poi lo svolgimento non mi è affatto piaciuto e i personaggi, quelli femminili in particolar modo, non hanno molto sugo.
Nashijou Takumi è un giovane ragazzo che non riesce a distinguere la realtà dall'illusione, e che crede di essere perseguitato dall'esecutore materiale di una serie di efferati omicidi. Attorno a lui ruotano vari personaggi, i quali sono tutti collegati dal concetto dell'"antimateria" e altre cose del genere che porteranno Takumi a scoprire la verità su tutta la confusione che ha in testa.
Sinceramente, il fatto dell'amore che Takumi prova per Rimi, l'avrei saltato, non perché odio l'amore in un anime, ma perché in questo caso secondo me non ci stava affatto bene. Poi, perché gli insetti, perché? Ho bisogno di una risposta, ma cosa cavolo c'entrano?
La storia di Sena per me è completamente senza senso, le altre invece sono quasi inesistenti se non per un breve dialogo di 5 minuti massimi. Il detective, che poi è in realtà un cattivo, invece ci sta molto bene, ma gli autori avrebbero dovuto approfondire di più la cosa, magari facendolo avvicinare maggiormente al protagonista e così creare, al momento della scoperta, un maggior impatto.
Se avessero fatto qualche episodio più e fatto meglio la storia, poteva anche venire decente, purtroppo qualcuno evidentemente non ci arrivava, oppure i fondi erano pochi, oppure la storia è così per scelta. Non lo so, so solo che il mio punteggio per quest'anime è un 5.
'Chaos;Head' è un anime molto particolare. La sceneggiatura punta inizialmente a creare suspense rivelando solo gradualmente la trama dell'anime. E' una serie da gustare tutta d'un fiato, che non risulta mai scontata e che ci riserva più di un colpo di scena.
La serie conta 12 episodi solamente, e questo non permette di approfondire troppo i caratteri della varie ragazze, ma una trama coinvolgente e un buon character design ne fanno un anime originale e piacevole. Personalmente l'ho trovato un ottimo prodotto che non cade nel fanservice estremo e che mantiene un tocco di originalità.
Consigliato !
La serie conta 12 episodi solamente, e questo non permette di approfondire troppo i caratteri della varie ragazze, ma una trama coinvolgente e un buon character design ne fanno un anime originale e piacevole. Personalmente l'ho trovato un ottimo prodotto che non cade nel fanservice estremo e che mantiene un tocco di originalità.
Consigliato !
E' una mia impressione o c'è una grande somiglianza tra i contenuti di questo anime e "The Matrix"? A me pare proprio di sì.
Il difficile è cercare di spiegare questo mio collegamento senza fare dello spoiler; non so se ciò sia possibile, ma ritengo questo aspetto molto importante ai fini della mia analisi, per cui non posso evitarlo. Questa recensione è dunque diretta a tutti coloro che l'hanno già visto per intero; per gli altri, se come credo non vogliano vedersi rovinata la sorpresa, pregherei di ripassare più in là.
Facciamo, ora, un breve elenco delle (presunte) somiglianze.
Takumi, protagonista di "Chaos;head", e Neo, protagonista di "Matrix", sono entrambi dei personaggi fortemente legati al mondo dell'informatica: il primo è un hikikomori - per chi non avesse visto "Welcome to the NHK" va specificato che un hikikomori è una persona che ha paura del mondo esterno, tende a stare rinchiuso in casa ed è estremamente asociale - che passa tutto il suo tempo giocando online e comunica prevalentemente tramite chat e posta elettronica; il secondo è, invece, un famoso hacker.
Entrambi, poi, risulteranno essere degli "eletti" di cui si attende il risveglio per cambiare le sorti del mondo. Neo vive in un mondo che è illusione, Takumi è lui stesso una illusione e ne è, a sua volta, circondato e tormentato. Entrambi sentono che c'è qualcosa di sbagliato nel mondo: se per Neo è qualcosa d'indefinito, per Takumi ciò è rappresentato dalla sensazione che due occhi lo fissino di continuo.
In "Chaos;head" i vari personaggi vivono nel mondo reale e non in uno alternativo creato da macchine intelligenti; tuttavia si cerca di crearne uno attraverso l'uso di una macchina, la Noah II, capace di proiettare illusioni sensoriali nel cervello della gente. Il motivo poi è identico: domare il mondo degli uomini, anche se si perseguono finalità diverse.
Per queste ragioni (e per altre che non sto qui ad elencare) ho finito per classificare "Chaos;head" come un "The Matrix" visto alla giapponese. La somiglianza è, a mio avviso evidente; ma l'ispirazione non si limita solo all'opera dei fratelli Wachowski: si possono individuare numerose altre fonti. Ad esempio l'idea di un personaggio che ha delle allucinazioni a seguito della sua insonnia era stato già trattato in "Fight Club".
L'intero anime va, dunque, considerato come un mero scopiazzatura da altre opere cinematografiche e non? Non mi spingerei così in là con il giudizio. In fondo quest'anime contiene molti punti originali degni d'interesse; e anche laddove l'ispirazione è più evidente, il tutto viene rielaborato in modo piacevole e intrigante, specie nella prima metà della serie.
La seconda metà, invece, mi ha sostanzialmente deluso in quanto in essa non viene fornita una spiegazione soddisfacente - o magari sono stato io a non riuscire a coglierla, chissà - a diversi eventi, quali gli omicidi, i terremoti ecc ecc., sui quali invece lo spettatore avrebbe voluto sapere di più, anche perché su di essi si basa gran parte della trama.
Ho trovato ottima, invece, la caratterizzazione data a Takano. E' vigliacco, diffidente, buono a nulla ma, proprio per questo, molto realistico. Le sue angosce si propagano attraverso lo schermo e si trasferiscono allo spettatore in modo molto efficace.
In definitiva la mia valutazione di quest'anime è positiva ma non troppo. Peccato, si poteva decisamente fare meglio.
Il difficile è cercare di spiegare questo mio collegamento senza fare dello spoiler; non so se ciò sia possibile, ma ritengo questo aspetto molto importante ai fini della mia analisi, per cui non posso evitarlo. Questa recensione è dunque diretta a tutti coloro che l'hanno già visto per intero; per gli altri, se come credo non vogliano vedersi rovinata la sorpresa, pregherei di ripassare più in là.
Facciamo, ora, un breve elenco delle (presunte) somiglianze.
Takumi, protagonista di "Chaos;head", e Neo, protagonista di "Matrix", sono entrambi dei personaggi fortemente legati al mondo dell'informatica: il primo è un hikikomori - per chi non avesse visto "Welcome to the NHK" va specificato che un hikikomori è una persona che ha paura del mondo esterno, tende a stare rinchiuso in casa ed è estremamente asociale - che passa tutto il suo tempo giocando online e comunica prevalentemente tramite chat e posta elettronica; il secondo è, invece, un famoso hacker.
Entrambi, poi, risulteranno essere degli "eletti" di cui si attende il risveglio per cambiare le sorti del mondo. Neo vive in un mondo che è illusione, Takumi è lui stesso una illusione e ne è, a sua volta, circondato e tormentato. Entrambi sentono che c'è qualcosa di sbagliato nel mondo: se per Neo è qualcosa d'indefinito, per Takumi ciò è rappresentato dalla sensazione che due occhi lo fissino di continuo.
In "Chaos;head" i vari personaggi vivono nel mondo reale e non in uno alternativo creato da macchine intelligenti; tuttavia si cerca di crearne uno attraverso l'uso di una macchina, la Noah II, capace di proiettare illusioni sensoriali nel cervello della gente. Il motivo poi è identico: domare il mondo degli uomini, anche se si perseguono finalità diverse.
Per queste ragioni (e per altre che non sto qui ad elencare) ho finito per classificare "Chaos;head" come un "The Matrix" visto alla giapponese. La somiglianza è, a mio avviso evidente; ma l'ispirazione non si limita solo all'opera dei fratelli Wachowski: si possono individuare numerose altre fonti. Ad esempio l'idea di un personaggio che ha delle allucinazioni a seguito della sua insonnia era stato già trattato in "Fight Club".
L'intero anime va, dunque, considerato come un mero scopiazzatura da altre opere cinematografiche e non? Non mi spingerei così in là con il giudizio. In fondo quest'anime contiene molti punti originali degni d'interesse; e anche laddove l'ispirazione è più evidente, il tutto viene rielaborato in modo piacevole e intrigante, specie nella prima metà della serie.
La seconda metà, invece, mi ha sostanzialmente deluso in quanto in essa non viene fornita una spiegazione soddisfacente - o magari sono stato io a non riuscire a coglierla, chissà - a diversi eventi, quali gli omicidi, i terremoti ecc ecc., sui quali invece lo spettatore avrebbe voluto sapere di più, anche perché su di essi si basa gran parte della trama.
Ho trovato ottima, invece, la caratterizzazione data a Takano. E' vigliacco, diffidente, buono a nulla ma, proprio per questo, molto realistico. Le sue angosce si propagano attraverso lo schermo e si trasferiscono allo spettatore in modo molto efficace.
In definitiva la mia valutazione di quest'anime è positiva ma non troppo. Peccato, si poteva decisamente fare meglio.
La vicenda si svolge principalmente a Shibuya, uno dei quartieri più dinamici di Tokyo, sempre illuminato da mega schermi e dove i giovani si radunano per praticare l'arte del cosplay. La scelta del luogo è collegata al protagonista Takumi, hikikomori e appassionato di videogiochi che ormai non riesce più a distinguere la realtà dalla fantasia. La sua compagnia più gradita è un action figure di Seira, il personaggio anime preferito da Takumi, che si materializza spesso nei momenti di massimo delirio del protagonista.
Tutto ha inizio quando Takumi si ritrova sulla scena di un brutale omicidio; incastrato tramite una telecamera, viene riconosciuto dalla polizia e considerato il principale sospettato. Tra i personaggi principali troviamo diverse presenze femminili, nessuna dotata di particolare spessore, tutte capaci di maneggiare una spada invisibile agli occhi della gente comune e che finiscono per diventare insignificanti come delle guerriere al seguito di un leader codardo e patetico.
A mio parere i primi tre episodi sono molto coinvolgenti, stimolano curiosità e interesse, ma proseguendo con la visione la storia si sviluppa in modo piuttosto caotico, oltre a presentare illusioni, seghe mentali, e per farci contenti anche un pizzico di sentimento.
L'ending è tra le peggiori che abbia mai sentito, inappropriata. Mi aspettavo davvero molto da quest'anime e sono un po' rimasta delusa. Consiglio a tutti quelli attratti dal genere psicologico fantascientifico di non farsi troppe illusioni con "Chaos;Head", già ne ha troppe il protagonista!
Tutto ha inizio quando Takumi si ritrova sulla scena di un brutale omicidio; incastrato tramite una telecamera, viene riconosciuto dalla polizia e considerato il principale sospettato. Tra i personaggi principali troviamo diverse presenze femminili, nessuna dotata di particolare spessore, tutte capaci di maneggiare una spada invisibile agli occhi della gente comune e che finiscono per diventare insignificanti come delle guerriere al seguito di un leader codardo e patetico.
A mio parere i primi tre episodi sono molto coinvolgenti, stimolano curiosità e interesse, ma proseguendo con la visione la storia si sviluppa in modo piuttosto caotico, oltre a presentare illusioni, seghe mentali, e per farci contenti anche un pizzico di sentimento.
L'ending è tra le peggiori che abbia mai sentito, inappropriata. Mi aspettavo davvero molto da quest'anime e sono un po' rimasta delusa. Consiglio a tutti quelli attratti dal genere psicologico fantascientifico di non farsi troppe illusioni con "Chaos;Head", già ne ha troppe il protagonista!
"Chaos;Head" è difficile da descrivere, vista l'enormità di carne al fuoco che viene messa di episodio in episodio. Proverò a farvi qualche analogia con altre opere per farvi capire meglio:
- il protagonista è un otaku simile a quello di "The Word God Only Knows";
- l'ambientazione è basata molto su Shibuya, come in "Durarara!!" è basata su Ikebukuro*;
- si parla molto di "manipolazione della realtà" e simili, un po' in stile "La Malinconia di Haruhi Suzumiya";
- l'atmosfera generale ha un che di inquietante, di misterioso, personalmente vedo un'analogia con "Higurashi no Naku Koro ni".
Una bella zuppa, insomma. Soprattutto all'inizio, si fa fatica a seguire tutti gli elementi messi, sembrerebbe quasi, a caso, ma che via via si uniscono convogliando nel finale. E' questa una maniera di orchestrare la storia senza dubbio meritevole, somigliante a quella del già citato Durarara!!, anche se non resa altrettanto bene sul finale.
Questo è il primo punto carente: verso gli ultimi due o tre episodi si ha un'euforica spinta allo scopo di ricostruire tutto il vasto puzzle, ed è proprio la fretta che rovina, pur mantenendo un livello accettabilissimo.
Penso di non essere in grado di darvi una trama dettagliata, visti i celeberrimi millemila elementi, ma giusto per citarne alcuni avremo strip per cellulare, misteriosi omicidi, monete ad andatura ellittica, spade dimensionali, sedie a rotelle, occhi, cantanti goth-metal e action figure. Che dite, vi ho messo curiosità?
Ora, un rapido discorso sul piano tecnico. Le animazioni, così come i disegni e in parte anche le caratterizzazioni, sono piuttosto bruttini, non capisco perché i produttori siano caduti proprio su questo punto. Questo rende il tutto non poco fastidioso, ma c'è anche un lato ottimo sul piano tecnico: i theme di opening ed ending. Potrebbero sembrare semplicemente canzoncine messe lì tanto come tappabuchi, ma dopo pochi episodi mi sono entrate in testa così tanto da averle riascoltane un mezzo miliardo di volte, e personalmente tengo davvero molto di conto le OST.
Ora, devo concludere dicendo che, per quanto in generale l'opera mi sia piaciuta molto, vi vedo un senso di "tirato via", una cosa che trovo davvero fastidiosa, un'opera che aveva tutte le carte in regola per essere una figata (uso troppo questa parola) mi ha per molti elementi deluso, pur rimanendo su un certo livello.
*Shibuya ed Ikebukuro sono due quartieri-città di Tokyo, il primo conosciuto molto come "città dei giovani", il secondo come una zona malavitosa - ovviamente questi sono più che altro luoghi comuni.
- il protagonista è un otaku simile a quello di "The Word God Only Knows";
- l'ambientazione è basata molto su Shibuya, come in "Durarara!!" è basata su Ikebukuro*;
- si parla molto di "manipolazione della realtà" e simili, un po' in stile "La Malinconia di Haruhi Suzumiya";
- l'atmosfera generale ha un che di inquietante, di misterioso, personalmente vedo un'analogia con "Higurashi no Naku Koro ni".
Una bella zuppa, insomma. Soprattutto all'inizio, si fa fatica a seguire tutti gli elementi messi, sembrerebbe quasi, a caso, ma che via via si uniscono convogliando nel finale. E' questa una maniera di orchestrare la storia senza dubbio meritevole, somigliante a quella del già citato Durarara!!, anche se non resa altrettanto bene sul finale.
Questo è il primo punto carente: verso gli ultimi due o tre episodi si ha un'euforica spinta allo scopo di ricostruire tutto il vasto puzzle, ed è proprio la fretta che rovina, pur mantenendo un livello accettabilissimo.
Penso di non essere in grado di darvi una trama dettagliata, visti i celeberrimi millemila elementi, ma giusto per citarne alcuni avremo strip per cellulare, misteriosi omicidi, monete ad andatura ellittica, spade dimensionali, sedie a rotelle, occhi, cantanti goth-metal e action figure. Che dite, vi ho messo curiosità?
Ora, un rapido discorso sul piano tecnico. Le animazioni, così come i disegni e in parte anche le caratterizzazioni, sono piuttosto bruttini, non capisco perché i produttori siano caduti proprio su questo punto. Questo rende il tutto non poco fastidioso, ma c'è anche un lato ottimo sul piano tecnico: i theme di opening ed ending. Potrebbero sembrare semplicemente canzoncine messe lì tanto come tappabuchi, ma dopo pochi episodi mi sono entrate in testa così tanto da averle riascoltane un mezzo miliardo di volte, e personalmente tengo davvero molto di conto le OST.
Ora, devo concludere dicendo che, per quanto in generale l'opera mi sia piaciuta molto, vi vedo un senso di "tirato via", una cosa che trovo davvero fastidiosa, un'opera che aveva tutte le carte in regola per essere una figata (uso troppo questa parola) mi ha per molti elementi deluso, pur rimanendo su un certo livello.
*Shibuya ed Ikebukuro sono due quartieri-città di Tokyo, il primo conosciuto molto come "città dei giovani", il secondo come una zona malavitosa - ovviamente questi sono più che altro luoghi comuni.
Chaos;Head è composto da 12 episodi di pura follia, tra illusioni e spade invisibili, non si sa più dove sbattere la testa. Ma nonostante tutto è un anime con i fiocchi, con una storia avvincente, bella, emozionante e ricca di colpi di scena, strutturata perfettamente, anche nel momento in cui, verso la metà dell'anime, a due o tre episodi in cui sembra perdere un po' di lucidità, arrivano ancora una serie di colpi di scena che stravolgono tutto e rimettono in ballo tutte le posizioni dei protagonisti. E poi la caratterizzazione dei personaggi a mio parere è fantastica.
Beh, cosa dire, Chaos;Head è un anime che mi è piaciuto veramente tanto, mi ha appassionato e mi ha convinto in molti dei suoi aspetti. La storia come già scritto sopra è qualcosa d'incredibile, anche perché un anime di questo genere punta tutto su di essa e sui colpi di scena, che nei primi capitoli e negli ultimi sono molto frequenti, a scapito della parte centrale dove si sente un po' la mancanza di questi.
E poi la caratterizzazione dei personaggi mi sembra un lavoro pressoché ottimo in tutti i suoi aspetti; davvero i personaggi hanno caratteri ben precisi, ma ruoli che cambiano a seconda degli episodi e degli eventi che vengono mostrati. <b>
Un'altra cosa che mi piace molto, a prescindere dall'anime, è la fine che coincide con l'inizio, cosa bella perché all'inizio non capisci una mazza di quello che dicono e invece alla fine ti viene tutto rivelato. Ultimo pregio è il fatto che riesci a rispondere a tutte le domande che ti poni guardando l'anime.
Ovviamente visto che la perfezione non esiste, o almeno io ancora non l'ho vista, Chaos;Head ha dei lati negativi: primo tra tutti, sopratutto perché è il primo che ho notato, la grafica. Qui c'è un piccolo appunto da fare, cioè che io prima di Chaos Head ho visto Ga-Rei: Zero e Ichiban ushiro no daimaou, ma comunque la componente visiva non mi ha colpito, anzi c'è voluto qualche episodio (2 o 3, nulla di che) per abituarsi. In secondo luogo ci sono una serie di difetti minori che però danno fastidio:
- <b>
- il combattimento finale bello, ma corto, nel senso che l'illusione è durata abbastanza e anche la spiegazione del combattimento in sé per sé è durato troppo poco, mi è sembrato di vedere un protagonista troppo superiore.
Pro:
• storia;
• colpi di scena;
• decisioni registiche;
• coinvolgimento;
• thriller fatto bene;
• musiche.
Contro:
• grafica;
• combattimento finale;
• difficile da seguire;
• protagonista troppo pazzo;
• impossibilità di arrivarci da solo alla soluzione finale.
Beh, cosa dire, Chaos;Head è un anime che mi è piaciuto veramente tanto, mi ha appassionato e mi ha convinto in molti dei suoi aspetti. La storia come già scritto sopra è qualcosa d'incredibile, anche perché un anime di questo genere punta tutto su di essa e sui colpi di scena, che nei primi capitoli e negli ultimi sono molto frequenti, a scapito della parte centrale dove si sente un po' la mancanza di questi.
E poi la caratterizzazione dei personaggi mi sembra un lavoro pressoché ottimo in tutti i suoi aspetti; davvero i personaggi hanno caratteri ben precisi, ma ruoli che cambiano a seconda degli episodi e degli eventi che vengono mostrati. <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b>Cosa fantastica è vedere Rimi diventare da mostro a migliore amica del protagonista e poi a sua ragazza, o Yua, che prima credevi fosse la sua migliore amica e l'unica persona a capirlo veramente, diventare una che lo vuole incastrare o uccider <b>[FINE SPOILER]</b>.Un'altra cosa che mi piace molto, a prescindere dall'anime, è la fine che coincide con l'inizio, cosa bella perché all'inizio non capisci una mazza di quello che dicono e invece alla fine ti viene tutto rivelato. Ultimo pregio è il fatto che riesci a rispondere a tutte le domande che ti poni guardando l'anime.
Ovviamente visto che la perfezione non esiste, o almeno io ancora non l'ho vista, Chaos;Head ha dei lati negativi: primo tra tutti, sopratutto perché è il primo che ho notato, la grafica. Qui c'è un piccolo appunto da fare, cioè che io prima di Chaos Head ho visto Ga-Rei: Zero e Ichiban ushiro no daimaou, ma comunque la componente visiva non mi ha colpito, anzi c'è voluto qualche episodio (2 o 3, nulla di che) per abituarsi. In secondo luogo ci sono una serie di difetti minori che però danno fastidio:
- <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> la spada rosa di Takumi; dai non si può fargli la spada rosa, tutti con spade nere fighissime e poi mi vedo arrivare questo qui con la spada rosa, è uno scandalo! <b>[FINE SPOILER]</b>;- il combattimento finale bello, ma corto, nel senso che l'illusione è durata abbastanza e anche la spiegazione del combattimento in sé per sé è durato troppo poco, mi è sembrato di vedere un protagonista troppo superiore.
Pro:
• storia;
• colpi di scena;
• decisioni registiche;
• coinvolgimento;
• thriller fatto bene;
• musiche.
Contro:
• grafica;
• combattimento finale;
• difficile da seguire;
• protagonista troppo pazzo;
• impossibilità di arrivarci da solo alla soluzione finale.
Ed eccomi a recensire per la prima volta un anime. Passiamo subito a una brevissima introduzione.
Chaos;Head è nato come visual novel prodotta dalla Nitroplus e dalla 5pb, in seguito il titolo è stato riadattato prima come manga e due mesi dopo come anime.
Se volete guardare quest'anime semplicemente per sfizio, lasciatelo perdere. La trama è molto difficile da comprendere, soprattutto il senso, ma probabilmente chi riesce a capire quest'anime dovrebbe apprezzarlo un minimo.
Straccio di trama.
Takumi Nishijou è uno studente liceale ma soprattutto, dettaglio più importante, è un hikikomori con una mentalità che non gli permette di distinguere la realtà dall'illusione e con la quale pensa di essere coinvolto in una serie di omicidi misteriosi e spietati. Il protagonista sarà circondato da belle ragazze, in particolar modo Rimì, con la quale, vicenda dopo vicenda, cambierà radicalmente il rapporto che ha inizialmente.
Passiamo ora all'analisi di Chaos;Head.
Di primo impatto pare una boiata. Storiella di un ragazzo idiota che vive in un container e che, per via della sua mente deviata, ti fa fare tante pere mentali, alcune volte accompagnate da scene senza senso, senza giungere a una conclusione di fatto. Insomma, ti pone domande futili e prive di risposta, in cui più rifletti e più ti ingarbugli. Posso dirvi che non è affatto così e se iniziandolo la penserete a quel modo, allora continuatelo e vedrete che le cose usciranno allo scoperto. Chi usa quel buon di intelletto fin dall'inizio probabilmente potrebbe riuscire a cogliere il messaggio dell'anime, anche in minima parte, ma non è affatto facile. Quando, dopo, certe cose vengono a galla, diventa quasi "automatico" afferrare certi messaggi.
Parlando di animazione e sound, questo titolo lo trovo semplicemente divino. Generalmente è più che ben fatto. Inoltre l'inizio è pura poesia, davvero un ottimo titolo.
Cambiando discorso, quest'anime ci dimostra come un hikikomori possa avere un harem. A parte gli scherzi, già la presenza dell'introspezione psicologica dai personaggi lo rende diverso da tanti altri harem, si contraddistingue in maniera positiva da questi. Detto questo, posso affermare che il character designsecondo me è perfetto.
L'anime offre spunti di riflessione molto interessanti, a dir poco. "La realtà che percepisci potrebbe non essere così reale come pensi.", questo è il messaggio che esce più spontaneamente, ed è piuttosto esplicito, oserei dire. Se non si coglie questo messaggio, a mio parere, si potrebbe non essere abbastanza riflessivi. Essendo implicito sotto altri aspetti, dà spazio a varie interpretazioni.
Le teorie sulla relatività sono molto interessanti, dato che nell'esistenza dell'universo esso include l'esistenza del reciproco dell'universo rappresentandolo come -1 in antitesi a 1. Ciò che colpisce dell'anime è che il protagonista riesce a manipolare il "-1" e a materializzarlo in "1". Il fulcro di quest'anime, sublime e ameno, esprime ciò che il buon dell'intelletto può apportare anche se, in sé per sé, è assai duro da cogliere.
Bene, detto questo, posso passare al giudizio. Per me Chaos;Head merita un 10 assolutamente, è fra i pochi anime a cui ho dato questo voto.
Mi rivolgo al lettore: fai finta di non sapere di quanti episodi sia composto l'anime. Quanti episodi ti aspetteresti che abbia dopo avere letto tutto questo?
Ecco, invito a riflettere anche su questo aspetto, perché trattare in maniera esemplare temi come questi in 12 episodi richiede un'abilità da manuale.
Chaos;Head è nato come visual novel prodotta dalla Nitroplus e dalla 5pb, in seguito il titolo è stato riadattato prima come manga e due mesi dopo come anime.
Se volete guardare quest'anime semplicemente per sfizio, lasciatelo perdere. La trama è molto difficile da comprendere, soprattutto il senso, ma probabilmente chi riesce a capire quest'anime dovrebbe apprezzarlo un minimo.
Straccio di trama.
Takumi Nishijou è uno studente liceale ma soprattutto, dettaglio più importante, è un hikikomori con una mentalità che non gli permette di distinguere la realtà dall'illusione e con la quale pensa di essere coinvolto in una serie di omicidi misteriosi e spietati. Il protagonista sarà circondato da belle ragazze, in particolar modo Rimì, con la quale, vicenda dopo vicenda, cambierà radicalmente il rapporto che ha inizialmente.
Passiamo ora all'analisi di Chaos;Head.
Di primo impatto pare una boiata. Storiella di un ragazzo idiota che vive in un container e che, per via della sua mente deviata, ti fa fare tante pere mentali, alcune volte accompagnate da scene senza senso, senza giungere a una conclusione di fatto. Insomma, ti pone domande futili e prive di risposta, in cui più rifletti e più ti ingarbugli. Posso dirvi che non è affatto così e se iniziandolo la penserete a quel modo, allora continuatelo e vedrete che le cose usciranno allo scoperto. Chi usa quel buon di intelletto fin dall'inizio probabilmente potrebbe riuscire a cogliere il messaggio dell'anime, anche in minima parte, ma non è affatto facile. Quando, dopo, certe cose vengono a galla, diventa quasi "automatico" afferrare certi messaggi.
Parlando di animazione e sound, questo titolo lo trovo semplicemente divino. Generalmente è più che ben fatto. Inoltre l'inizio è pura poesia, davvero un ottimo titolo.
Cambiando discorso, quest'anime ci dimostra come un hikikomori possa avere un harem. A parte gli scherzi, già la presenza dell'introspezione psicologica dai personaggi lo rende diverso da tanti altri harem, si contraddistingue in maniera positiva da questi. Detto questo, posso affermare che il character designsecondo me è perfetto.
L'anime offre spunti di riflessione molto interessanti, a dir poco. "La realtà che percepisci potrebbe non essere così reale come pensi.", questo è il messaggio che esce più spontaneamente, ed è piuttosto esplicito, oserei dire. Se non si coglie questo messaggio, a mio parere, si potrebbe non essere abbastanza riflessivi. Essendo implicito sotto altri aspetti, dà spazio a varie interpretazioni.
Le teorie sulla relatività sono molto interessanti, dato che nell'esistenza dell'universo esso include l'esistenza del reciproco dell'universo rappresentandolo come -1 in antitesi a 1. Ciò che colpisce dell'anime è che il protagonista riesce a manipolare il "-1" e a materializzarlo in "1". Il fulcro di quest'anime, sublime e ameno, esprime ciò che il buon dell'intelletto può apportare anche se, in sé per sé, è assai duro da cogliere.
Bene, detto questo, posso passare al giudizio. Per me Chaos;Head merita un 10 assolutamente, è fra i pochi anime a cui ho dato questo voto.
Mi rivolgo al lettore: fai finta di non sapere di quanti episodi sia composto l'anime. Quanti episodi ti aspetteresti che abbia dopo avere letto tutto questo?
Ecco, invito a riflettere anche su questo aspetto, perché trattare in maniera esemplare temi come questi in 12 episodi richiede un'abilità da manuale.
Bella l'idea, l'anime parte bene. Poi continua male. Un vero peccato.
La cosa che mi è piaciuta di meno è l'incongruenza dell'idea iniziale dell'anime con il proseguimento della storia. All'inizo Chaos;Head sembrava un misto di horror e thriller con misteriosi omicidi e visioni del protagonista di una strana ragazza killer. Poi continua con l'inserimento nella trama di spade magiche e un nemico che vuole cambiare il mondo. Per poi finire con ridicoli combattimenti e un'evoluzione del protagonista davvero non necessaria. Se prima Takumi era un otaku chiuso in se stesso e distaccato dal mondo reale, alla fine diventa quasi un eroe che deve salvare il mondo. Davvero ridicolo.
E non fatemi parlare della sigla finale. Una canzone che, a mio avviso, non c'entra niente con la natura psicologica dell'anime (anche se col passare del tempo è stato un po' snaturato dalla sua natura psicologica). Sembrava una di quelle sigle che si possono sentire in anime dello spessore di Mirmo, Mermaid Melody e varie paccottiglie.
Mi fermo qui anche se potrei dire altro. Un anime che personalmente non consiglio. Al massimo lo potete vedere se non avete nient'altro da vedere.
La cosa che mi è piaciuta di meno è l'incongruenza dell'idea iniziale dell'anime con il proseguimento della storia. All'inizo Chaos;Head sembrava un misto di horror e thriller con misteriosi omicidi e visioni del protagonista di una strana ragazza killer. Poi continua con l'inserimento nella trama di spade magiche e un nemico che vuole cambiare il mondo. Per poi finire con ridicoli combattimenti e un'evoluzione del protagonista davvero non necessaria. Se prima Takumi era un otaku chiuso in se stesso e distaccato dal mondo reale, alla fine diventa quasi un eroe che deve salvare il mondo. Davvero ridicolo.
E non fatemi parlare della sigla finale. Una canzone che, a mio avviso, non c'entra niente con la natura psicologica dell'anime (anche se col passare del tempo è stato un po' snaturato dalla sua natura psicologica). Sembrava una di quelle sigle che si possono sentire in anime dello spessore di Mirmo, Mermaid Melody e varie paccottiglie.
Mi fermo qui anche se potrei dire altro. Un anime che personalmente non consiglio. Al massimo lo potete vedere se non avete nient'altro da vedere.
Questo è uno di quegli anime da 12 puntate che ce la fa a dire abbastanza della trama da non richiamare su di sé maledizioni immonde che chiedono spiegazioni, cosa a mio avviso molto positiva.
La vicenda è anomala, quindi diciamo che per dargli sette bisogna anche mettersi nell'ottica un pelo distorta che essa vuole mostrare. Detto in poche parole: o lo si guarda tutto, sopportando i momenti di caos e di punto interrogativo vorticante sulla testa, o non lo si guarda affatto. Vie di mezzo non ce ne sono.
La trama segue le vicende di un liceale, otaku più che convinto, Takumi; la sua vita gira nel mondo virtuale e in un mondo ancora più contorto che è la sua mente, che per caso (o sfiga che dir si voglia) viene implicato in eventi misteriosi riguardanti suicidi e omicidi inspiegabili.
Il nostro non-eroe è un caso umano quantomeno disperato, vive in un container dove passa la sua vita a giocare a un GDR dove è il numero uno, beve cola e naviga nel pattume, ha occhiaie che toccano terra e deve fare leva su non si sa cosa per andare ogni tanto a scuola. Parla abitualmente con il personaggio di un anime di cui colleziona le statuette e arriva a farsi consigliare da quest'allucinazione, indice di quanto bene stia messo questo ragazzo.
A differenza della storia tipo, dove l'adolescente sfigato di colpo diventa un figo coraggioso e indomito con il marchio DOC sulla schiena, qui il protagonista resta esattamente com'è; semplicemente entro la fine della serie deve (per cause di forza maggiore) crescere un pochino, e lo fa, ma senza mutare in paladino della legge. Semplicemente decide di non essere del tutto allo sbando dagli eventi.
Inoltre, nota a mio avviso molto bella, Takumi viene circondato da fanciulle casualmente bellissime (come in ogni anime che si rispetti), ma non perché dal nulla, come invece capita, sia diventato un adone da adorare, ma semplicemente perché loro hanno dei motivi per stargli appresso, cioè ragioni legate ai misteriosi eventi che lo coinvolgono.
Insomma la caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, in 12 episodi conosciamo a fondo il protagonista e riusciamo anche ad intravedere qualcosa dei comprimari oltre il minimo necessario, e questo secondo me è davvero di pregio. Certo, Chaos;Head non è un anime spettacolare, ma l'evoluzione della storia e la conclusione sono piacevoli, ben articolate e non scontate, direi che non gli si può chiedere di più.
La vicenda è anomala, quindi diciamo che per dargli sette bisogna anche mettersi nell'ottica un pelo distorta che essa vuole mostrare. Detto in poche parole: o lo si guarda tutto, sopportando i momenti di caos e di punto interrogativo vorticante sulla testa, o non lo si guarda affatto. Vie di mezzo non ce ne sono.
La trama segue le vicende di un liceale, otaku più che convinto, Takumi; la sua vita gira nel mondo virtuale e in un mondo ancora più contorto che è la sua mente, che per caso (o sfiga che dir si voglia) viene implicato in eventi misteriosi riguardanti suicidi e omicidi inspiegabili.
Il nostro non-eroe è un caso umano quantomeno disperato, vive in un container dove passa la sua vita a giocare a un GDR dove è il numero uno, beve cola e naviga nel pattume, ha occhiaie che toccano terra e deve fare leva su non si sa cosa per andare ogni tanto a scuola. Parla abitualmente con il personaggio di un anime di cui colleziona le statuette e arriva a farsi consigliare da quest'allucinazione, indice di quanto bene stia messo questo ragazzo.
A differenza della storia tipo, dove l'adolescente sfigato di colpo diventa un figo coraggioso e indomito con il marchio DOC sulla schiena, qui il protagonista resta esattamente com'è; semplicemente entro la fine della serie deve (per cause di forza maggiore) crescere un pochino, e lo fa, ma senza mutare in paladino della legge. Semplicemente decide di non essere del tutto allo sbando dagli eventi.
Inoltre, nota a mio avviso molto bella, Takumi viene circondato da fanciulle casualmente bellissime (come in ogni anime che si rispetti), ma non perché dal nulla, come invece capita, sia diventato un adone da adorare, ma semplicemente perché loro hanno dei motivi per stargli appresso, cioè ragioni legate ai misteriosi eventi che lo coinvolgono.
Insomma la caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, in 12 episodi conosciamo a fondo il protagonista e riusciamo anche ad intravedere qualcosa dei comprimari oltre il minimo necessario, e questo secondo me è davvero di pregio. Certo, Chaos;Head non è un anime spettacolare, ma l'evoluzione della storia e la conclusione sono piacevoli, ben articolate e non scontate, direi che non gli si può chiedere di più.
Pessimo: la prima impressione sulla prima scena della prima puntata mi aveva fatto già storcere un po' il naso, ma mi aveva anche incuriosito parecchio. Inutile dire che la curiosità è nata e morta in quello stesso istante.
Per sette puntate mi sono annoiato e adesso getto la spugna nonostante le belle recensioni che ho letto; mi dispiace, ma io non ce la faccio.
Il disegno tanto osannato io non l'ho visto, anzi ho trovato le sue espressioni molto povere e la caratterizzazione in generale non mi piace (forse riesce a rendere bene il fare "disperato" del protagonista, ma niente di esaltante). Idem per i fondali, che non sono da buttare ma non spiccano di certo per la qualità, essendo inoltre ricchi di cali, sia di colore che di dettaglio, dei quali alcuni parecchio gravi.
La storia è sicuramente caotica e forse seguendolo fino alla fine può avere anche un senso, ma fino a ora non è stata per nulla originale, ché ha solo portato in scena tanti personaggi (tutti femminili) senza un minimo di spina dorsale o di "realismo nel comportamento", e il primo esempio fra tutti è il protagonista, ché va bene farlo sembrare disadattato e disturbato, ma ciò è anche irritante e il tutto non viene controbilanciato dagli altri coprotagonisti, stereotipati al massimo e privi di un minimo di carattere o spirito d'iniziativa. Spesso inoltre vi cadranno le braccia (e altre propaggini che non menziono) per la banalità di alcune scene, davvero disarmanti.
Non penso di spoilerare qualcosa dicendo che, a un tratto dell'anime, appariranno delle spade a alcuni protagonisti che stonano <i>totalmente</i> con tutto il resto e non hanno un minimo di significato utile, ché avrebbero almeno dovuto fare scena e non riescono nemmeno in quello.
Insomma, la serie fa acqua da tutte le parti come una nave destinata ad affondare velocemente. Avrei voluto continuare a vederlo fino alla fine per sapere come fossero andati i fatti (guardando la scena iniziale), ma non posso chiudere gli occhi per sette puntate in cui <i>nulla</i> mi è nemmeno lontanamente piaciuto.
Cinque perciò è già tanto per un prodotto nato e morto dentro la mente dell'autore, che non ha saputo renderlo pulito e fluido, nonostante la presenza di elementi caotici.
Per sette puntate mi sono annoiato e adesso getto la spugna nonostante le belle recensioni che ho letto; mi dispiace, ma io non ce la faccio.
Il disegno tanto osannato io non l'ho visto, anzi ho trovato le sue espressioni molto povere e la caratterizzazione in generale non mi piace (forse riesce a rendere bene il fare "disperato" del protagonista, ma niente di esaltante). Idem per i fondali, che non sono da buttare ma non spiccano di certo per la qualità, essendo inoltre ricchi di cali, sia di colore che di dettaglio, dei quali alcuni parecchio gravi.
La storia è sicuramente caotica e forse seguendolo fino alla fine può avere anche un senso, ma fino a ora non è stata per nulla originale, ché ha solo portato in scena tanti personaggi (tutti femminili) senza un minimo di spina dorsale o di "realismo nel comportamento", e il primo esempio fra tutti è il protagonista, ché va bene farlo sembrare disadattato e disturbato, ma ciò è anche irritante e il tutto non viene controbilanciato dagli altri coprotagonisti, stereotipati al massimo e privi di un minimo di carattere o spirito d'iniziativa. Spesso inoltre vi cadranno le braccia (e altre propaggini che non menziono) per la banalità di alcune scene, davvero disarmanti.
Non penso di spoilerare qualcosa dicendo che, a un tratto dell'anime, appariranno delle spade a alcuni protagonisti che stonano <i>totalmente</i> con tutto il resto e non hanno un minimo di significato utile, ché avrebbero almeno dovuto fare scena e non riescono nemmeno in quello.
Insomma, la serie fa acqua da tutte le parti come una nave destinata ad affondare velocemente. Avrei voluto continuare a vederlo fino alla fine per sapere come fossero andati i fatti (guardando la scena iniziale), ma non posso chiudere gli occhi per sette puntate in cui <i>nulla</i> mi è nemmeno lontanamente piaciuto.
Cinque perciò è già tanto per un prodotto nato e morto dentro la mente dell'autore, che non ha saputo renderlo pulito e fluido, nonostante la presenza di elementi caotici.
Chiariamo subito che quest'anime è molto particolare, in quanto raramente, almeno a mio avviso, ne ho trovato qualcuno che suscitasse allo stesso tempo sentimenti contrastanti. Difatti il protagonista è un otaku morboso che passa tutta la giornata davanti al suo pc dentro una casa/container; è totalmente associale, privo di fascino, coraggio ed intraprendenza, caratteristiche che portano lo spettatore quasi a odialo per la sua mancanza di spina dorsale. Coinvolto in vicende paranormali di cui né il protagonista né lo spettatore comprendono il significato, si delineerà procedendo verso l'epilogo una storia tutt'altro che banale e scontata: non vi sono colpi di scena veri e propri ma più che altro dei cambi di fronte e di prospettive che concentrano l'attenzione sulla profondità psicologica della trama e sui significati drammatici della fragilità dell'animo umano.
Fondamentalmente trovo quest'anime affascinante sotto molti profili, un intrigo di fisica e metafisica, di normalità e paranormalità, consigliato a un pubblico che ama generi che portano a elucubrazioni mentali e riflessioni sui fenomeni cosiddetti inspiegabili. Non lo considero un anime di passaggio come il numero di puntate potrebbe far presumere, e al contrario lo trovo parecchio impegnativo; il voto, pur trattandosi di un anime molto originale, è penalizzato della lentezza eccessiva dei dialoghi e delle scene superflue, che rendono quest'opera a tratti molto noiosa, nonché dall'irritazione che causa in non ben poche situazioni il protagonista, al contrario però i disegni sono ottimi e la scia di mistero e incomprensione che riecheggiano durante tutta la storia lo rendono a tratti irresistibile.
Fondamentalmente trovo quest'anime affascinante sotto molti profili, un intrigo di fisica e metafisica, di normalità e paranormalità, consigliato a un pubblico che ama generi che portano a elucubrazioni mentali e riflessioni sui fenomeni cosiddetti inspiegabili. Non lo considero un anime di passaggio come il numero di puntate potrebbe far presumere, e al contrario lo trovo parecchio impegnativo; il voto, pur trattandosi di un anime molto originale, è penalizzato della lentezza eccessiva dei dialoghi e delle scene superflue, che rendono quest'opera a tratti molto noiosa, nonché dall'irritazione che causa in non ben poche situazioni il protagonista, al contrario però i disegni sono ottimi e la scia di mistero e incomprensione che riecheggiano durante tutta la storia lo rendono a tratti irresistibile.
Eccomi qui a recensire Chaos;head.
La storia di Choas;Head è ambientata a Shibuya, dove facciamo subito la conoscenza di Takumi, un personaggio a dir poco particolare, che oltre a essere paranoico e intimorito da quasi ogni cosa, ha votato la sua esistenza ai giochi online (mmorpg) e alla visione di anime, tra cui il suo preferito con protagonista Seira-tan, una giovane eroina molto formosa e dai costumi estremamente bizzarri, che diventa una tale ossessione per il nostro protagonista da renderla un'esistenza "reale" ai suoi occhi.
Un giorno Takumi, chattando con un misterioso "Shogun", viene a conoscenza, tramite delle immagini su internet, di un omicidio avvenuto proprio lì a Shibuya, dove un uomo è stato letteralmente inchiodato a un muro. Il giorno trascorre senza ulteriori avvenimenti importanti, fino a quando la sera dopo quella conversazione, passando per un vicolo, Takumi vede con i propri occhi lo stesso omicidio visto nelle immagini del giorno prima, e affianco alla vittima trova una bellissima ragazza ricoperta di sangue che lo chiama per nome. La sorpresa più grande per il nostro povero protagonista sarà trovarsi, l'indomani, a scuola, la stessa ragazza della terrificante esperienza vissuta.
Da qui parte un intreccio incredibile di paranoie e misteri estremamente complessi: come mai la misteriosa ragazza sembra conoscere Takumi? Perché la data della foto dell'omicidio non coincide?... Queste sono solo alcune delle tantissime domande che sicuramente vi porrete durante questa serie.
Analizzando un po' l'aspetto tecnico dell'anime devo dire che il character design è sviluppato veramente bene ed è molto dettagliato. La colonna sonora è gradevole, molto orecchiabile l'ending in particolare, e ritengo che si adatti bene al genere di quest'anime.
I temi trattati sono molto interessanti anche se complicati, perché vanno ad analizzare il cervello umano e come percepiamo la realtà in tutti i suoi aspetti; per di più le spiegazioni durante l'anime risultano molto "tecniche", per cui bisogna prestare molta attenzione a queste ultime per comprenderle appieno.
Consiglio la visione di quest'anime a tutti coloro che desiderano vedere qualcosa di interessante anche se un po' impegnativo.
La storia di Choas;Head è ambientata a Shibuya, dove facciamo subito la conoscenza di Takumi, un personaggio a dir poco particolare, che oltre a essere paranoico e intimorito da quasi ogni cosa, ha votato la sua esistenza ai giochi online (mmorpg) e alla visione di anime, tra cui il suo preferito con protagonista Seira-tan, una giovane eroina molto formosa e dai costumi estremamente bizzarri, che diventa una tale ossessione per il nostro protagonista da renderla un'esistenza "reale" ai suoi occhi.
Un giorno Takumi, chattando con un misterioso "Shogun", viene a conoscenza, tramite delle immagini su internet, di un omicidio avvenuto proprio lì a Shibuya, dove un uomo è stato letteralmente inchiodato a un muro. Il giorno trascorre senza ulteriori avvenimenti importanti, fino a quando la sera dopo quella conversazione, passando per un vicolo, Takumi vede con i propri occhi lo stesso omicidio visto nelle immagini del giorno prima, e affianco alla vittima trova una bellissima ragazza ricoperta di sangue che lo chiama per nome. La sorpresa più grande per il nostro povero protagonista sarà trovarsi, l'indomani, a scuola, la stessa ragazza della terrificante esperienza vissuta.
Da qui parte un intreccio incredibile di paranoie e misteri estremamente complessi: come mai la misteriosa ragazza sembra conoscere Takumi? Perché la data della foto dell'omicidio non coincide?... Queste sono solo alcune delle tantissime domande che sicuramente vi porrete durante questa serie.
Analizzando un po' l'aspetto tecnico dell'anime devo dire che il character design è sviluppato veramente bene ed è molto dettagliato. La colonna sonora è gradevole, molto orecchiabile l'ending in particolare, e ritengo che si adatti bene al genere di quest'anime.
I temi trattati sono molto interessanti anche se complicati, perché vanno ad analizzare il cervello umano e come percepiamo la realtà in tutti i suoi aspetti; per di più le spiegazioni durante l'anime risultano molto "tecniche", per cui bisogna prestare molta attenzione a queste ultime per comprenderle appieno.
Consiglio la visione di quest'anime a tutti coloro che desiderano vedere qualcosa di interessante anche se un po' impegnativo.
Nonostante non si tratti propriamente di un capolavoro, ritengo Chaos;Head un anime interessante. Sfruttando il terreno già preparato in passato da anime come Serial Experiments Lain, Chaos;Head riesce a ricostruire una trama già vista ma con elementi nuovi, tutti compresi in soli dodici episodi. In effetti risulta molto atipico poter vedere una serie a metà tra l'harem e il cyberpunk, che sconfina negli ultimi episodi in venature fantasy, come a dire: ecco un altro di quei paradossi dell'animazione giapponese.
I primi episodi sono abbastanza allucinati e non lasciano capire dove la trama andrà a finire (in realtà un'idea c'è, ma sarebbe stata troppo scontata); viene descritta la psicologia di Takumi, uno studente disadattato che passa la sue giornate a giocare ai Gdr online, frequenta al minimo la scuola, risulta trasparente ai suoi compagni di classe e alle altre persone. Takumi sembra avere un rapporto distorto con la realtà: il suo essere disadattato lo porta ad evitare sempre di più i rapporti con gli altri, e a rinchiudersi nella sua stanza, tra computer e action figures di Seira-tan, la protagonista di un anime di cui è fan. Takumi è inoltre spesso vittima di illusioni ed in particolare ha una ragazza immaginaria (che ha proprio le sembianze di Seira-tan) che lo aiuta a nascondere tutte le sue insicurezze: Seira-tan non può infatti ferirlo e non può rifiutarlo perché non è reale, al contrario delle ragazze reali (le ragazze 3D) delle quali Takumi ha paura. Già per queste premesse io giudico Chaos;Head molto interessante. Offre spunti di riflessione su uno stile di vita simile al nostro (non solo in Giappone, ma anche qui, è infatti realtà), ma la mente di Takumi non risulta alla fine essere il centro dell'anime, che prende una piega via via sempre più movimentata. Quindi, se Takumi sembrava all'inizio essere la 'chiave', egli è solo una conseguenza di qualcosa di più grande. Quanto è complesso il cervello umano? A cosa sono dovute le nostre percezioni?
Purtroppo, come ho sottolineato anche in altre recensioni, la storia non è esente da difetti: vi sono molti personaggi e non a tutti è dato lo spazio necessario; la trama di fondo è contraddittoria (ancora non ho ben chiaro come un'illusione collettiva possa rendere 'materialmente' reale qualcosa, ma d'altronde, è solo un anime), ma tutto sommato, in soli dodici episodi, riesce ad essere gestito tutto e a dare un finale nient'affatto prevedibile alla storia. Per una volta salvare il mondo vuol dire salvare solamente il proprio mondo e condannare l'illusione di un mondo perfetto. Molto belli i dialoghi, ed in particolar modo alcune frasi, oltre che le animazioni e l'opening. Vi è inoltre anche una bella storia d'amore e nemmeno questa risulta ordinaria (seppur poco sviluppata).
Insomma, è un anime che non deluderà chi come me ama questo tipo di fantascienza ed è affascinato dal funzionamento e dai disordini del cervello umano.
I primi episodi sono abbastanza allucinati e non lasciano capire dove la trama andrà a finire (in realtà un'idea c'è, ma sarebbe stata troppo scontata); viene descritta la psicologia di Takumi, uno studente disadattato che passa la sue giornate a giocare ai Gdr online, frequenta al minimo la scuola, risulta trasparente ai suoi compagni di classe e alle altre persone. Takumi sembra avere un rapporto distorto con la realtà: il suo essere disadattato lo porta ad evitare sempre di più i rapporti con gli altri, e a rinchiudersi nella sua stanza, tra computer e action figures di Seira-tan, la protagonista di un anime di cui è fan. Takumi è inoltre spesso vittima di illusioni ed in particolare ha una ragazza immaginaria (che ha proprio le sembianze di Seira-tan) che lo aiuta a nascondere tutte le sue insicurezze: Seira-tan non può infatti ferirlo e non può rifiutarlo perché non è reale, al contrario delle ragazze reali (le ragazze 3D) delle quali Takumi ha paura. Già per queste premesse io giudico Chaos;Head molto interessante. Offre spunti di riflessione su uno stile di vita simile al nostro (non solo in Giappone, ma anche qui, è infatti realtà), ma la mente di Takumi non risulta alla fine essere il centro dell'anime, che prende una piega via via sempre più movimentata. Quindi, se Takumi sembrava all'inizio essere la 'chiave', egli è solo una conseguenza di qualcosa di più grande. Quanto è complesso il cervello umano? A cosa sono dovute le nostre percezioni?
Purtroppo, come ho sottolineato anche in altre recensioni, la storia non è esente da difetti: vi sono molti personaggi e non a tutti è dato lo spazio necessario; la trama di fondo è contraddittoria (ancora non ho ben chiaro come un'illusione collettiva possa rendere 'materialmente' reale qualcosa, ma d'altronde, è solo un anime), ma tutto sommato, in soli dodici episodi, riesce ad essere gestito tutto e a dare un finale nient'affatto prevedibile alla storia. Per una volta salvare il mondo vuol dire salvare solamente il proprio mondo e condannare l'illusione di un mondo perfetto. Molto belli i dialoghi, ed in particolar modo alcune frasi, oltre che le animazioni e l'opening. Vi è inoltre anche una bella storia d'amore e nemmeno questa risulta ordinaria (seppur poco sviluppata).
Insomma, è un anime che non deluderà chi come me ama questo tipo di fantascienza ed è affascinato dal funzionamento e dai disordini del cervello umano.
La trama è stata ineccepibilmente descritta già da altri utenti, perciò mi concentrerò sulla recensione vera e propria.
Grafica: 9 - negli ultimi anni si stanno vedendo dei veri e propri capolavori a livello estetico e Chaos;Head è uno di questi. Dagli sfondi alle gocce di sudore sul viso del protagonista, passando per un'ottima resa di luci e ombre e per delle ottime animazioni, questo anime è una gioia per gli occhi.
Audio: 8 - l'opening è veramente coinvolgente e l'intera colonna sonora aiuta lo spettatore ad "entrare" nell'anime. Le stesse insert song sono delle piccole perle (cito "Haritsuke no Missa" tra le tante). L'unica pecca è l'ending, che è un po' anonima.
Character Design: 8 - personalmente ho apprezzato il chara design del protagonista, per una volta "vero". Non più adolescenti disposti a rischiare la vita per il mondo come se niente fosse, ma un ragazzo che, fortunatamente, ci pensa su quattro volte prima di rischiare la pelle per qualcuno o qualcosa. Precisiamo: questo può essere un bene o un male a seconda dello spettatore, perché non ci troviamo di fronte ad un eroe, bensì ad un essere umano con pregi e, soprattutto, moltissimi difetti. Un essere umano dunque talmente vero da diventare odioso. Gli altri personaggi gli fanno un po' da contorno, ma comunque sono discretamente caratterizzati.
Trama: 10 - Chaos;Head è un anime intricato e mai scontato, dove il confine tra realtà ed illusione è talmente sottile che le due cose sembrano sovrapporsi. Non è certo un anime adatto a chi cerca qualcosa di leggero per passare il tempo.
Voto Finale: 9 - Chaos;Head è uno dei migliori anime della stagione, anche forse a causa della mancanza di rivali degni di questo nome. Lo sconsiglio a chi cerca un anime da guardarsi con leggerezza e a chi è facilmente impressionabile; per gli amanti degli anime psicologici, però, è qualcosa che deve essere visto.
Grafica: 9 - negli ultimi anni si stanno vedendo dei veri e propri capolavori a livello estetico e Chaos;Head è uno di questi. Dagli sfondi alle gocce di sudore sul viso del protagonista, passando per un'ottima resa di luci e ombre e per delle ottime animazioni, questo anime è una gioia per gli occhi.
Audio: 8 - l'opening è veramente coinvolgente e l'intera colonna sonora aiuta lo spettatore ad "entrare" nell'anime. Le stesse insert song sono delle piccole perle (cito "Haritsuke no Missa" tra le tante). L'unica pecca è l'ending, che è un po' anonima.
Character Design: 8 - personalmente ho apprezzato il chara design del protagonista, per una volta "vero". Non più adolescenti disposti a rischiare la vita per il mondo come se niente fosse, ma un ragazzo che, fortunatamente, ci pensa su quattro volte prima di rischiare la pelle per qualcuno o qualcosa. Precisiamo: questo può essere un bene o un male a seconda dello spettatore, perché non ci troviamo di fronte ad un eroe, bensì ad un essere umano con pregi e, soprattutto, moltissimi difetti. Un essere umano dunque talmente vero da diventare odioso. Gli altri personaggi gli fanno un po' da contorno, ma comunque sono discretamente caratterizzati.
Trama: 10 - Chaos;Head è un anime intricato e mai scontato, dove il confine tra realtà ed illusione è talmente sottile che le due cose sembrano sovrapporsi. Non è certo un anime adatto a chi cerca qualcosa di leggero per passare il tempo.
Voto Finale: 9 - Chaos;Head è uno dei migliori anime della stagione, anche forse a causa della mancanza di rivali degni di questo nome. Lo sconsiglio a chi cerca un anime da guardarsi con leggerezza e a chi è facilmente impressionabile; per gli amanti degli anime psicologici, però, è qualcosa che deve essere visto.
A differenza di quello che potrebbero dire gli altri, a me il fatto che il personaggio principale sia uno smidollato, è piaciuto alquanto.
Per una volta non si vedono i soliti eroi impavidi nati dal nulla. Secondo me è molto più assurdo mettere uno studente delle superiori nei panni del SuperHero e lui si dimostra così coraggioso ed è addirittura capace di sacrificare la propria vita. Ma siamo seri, quale adolescente butterebbe mai la sua vita al vento (fatte eccezioni per i depressi ecc ecc, infatti Ichigo è un depresso XDXD)?
La trama è abbastanza carina, forse avrebbero fatto meglio a farlo risvegliare un po' prima. Cioè, non si può sbrigare tutto negli ultimi due episodi. Nonostante tutto però quest'anime è abbastanza avvincente direi.
Ottima grafica e disegni e per non dire della stupenda opening. L'ending non mi convince per niente.
Un bell'anime tutto sommato ^^
Per una volta non si vedono i soliti eroi impavidi nati dal nulla. Secondo me è molto più assurdo mettere uno studente delle superiori nei panni del SuperHero e lui si dimostra così coraggioso ed è addirittura capace di sacrificare la propria vita. Ma siamo seri, quale adolescente butterebbe mai la sua vita al vento (fatte eccezioni per i depressi ecc ecc, infatti Ichigo è un depresso XDXD)?
La trama è abbastanza carina, forse avrebbero fatto meglio a farlo risvegliare un po' prima. Cioè, non si può sbrigare tutto negli ultimi due episodi. Nonostante tutto però quest'anime è abbastanza avvincente direi.
Ottima grafica e disegni e per non dire della stupenda opening. L'ending non mi convince per niente.
Un bell'anime tutto sommato ^^
Come facciamo a dire se una cosa è vera o meno? Sicuramente grazie alla percezione di essa tramite uno o più dei cinque sensi a nostra disposizione, che tramite impulsi elettrici inviano le informazioni al cervello e pertanto questa cosa diventa per noi reale.
Ma se ci fosse un modo per alterare queste percezioni? Se ci fosse qualcuno o qualcosa in grado di farlo? Quale sarebbe la realtà e quale l'illusione?
Trama
Nishijou Takumi giovane studente delle superiori ed otaku sfegatato non chè giocatore di vari videogame si ritroverà a conoscenza di un omicidio molto particolare, un uomo inchiodato al muro da una serie di paletti tipo spade nel quartiere di Shibuya.
In questo quartiere ultimamente stanno succedendo parecchi omicidi analoghi ed il metodo è sempre lo stesso.
Tramite computer da un tizio chiamato Shogun Takumi riceve questa foto che ritrae la vittima "palettata" il giorno prima dell'incidente ed il giorno dopo ne vedrà l'esecuzione... quest'ultima eseguita da una giovane ragazza che si scoprirà essere una sua compagna di classe.
Cosa sta succedendo? Perchè Takumi non si ricordava della sua compagna? E' stata veramente lei a commettere quel delitto? Cosa è vero e cosa invece è un'illusione?
Ci sono veramente molti interrogativi che stuzzicano l'appetito dello spettatore facendo si che l'attenzione non cali mai. Nonostante all'inizio possa sembrare uno shonen harem, si rivela un prodotto piuttosto interessante oltre che piacevole, infatti fa del tutto per far immergere lo spettatore nelle sembianze del giovane protagonista....
Il principio della percezione e dei sensi umani sul quale è basato l'anime è un aspetto molto interessante, secondo me, che a differenza di serial experiment Lain (che molti hanno apprezzato e che forse un minimo si possa paragonare) è anche più "reale".
Andando a fare un analisi più attenta però c'è un finale alquanto semplicistico, una sceneggiatura interessante nei primi episodi, nonostante spesso ti vien voglia di mollarlo perchè pensi sia una boiata.
Alla fine gli omicidi, i momenti in cui Takumi crede di vivere o vive veramente non sono mai facili da capire e secondo me li sta il bello. Certo mi aspettavo di più negli ultimi 2-3 episodi, che mi sono sembrati più "classici" a molte serie scolastico/harem/shonen tuttavia non lo reputo un anime insufficiente ma bensì discreto o più.
Alcune inquadrature sono degne di nota, le musiche, discrete come anche le sigle, un disegno nella media con delle animazioni non eccelse, a volte un po' statiche, ma credo sia una scelta più che un difetto, comunque fanno la loro parte più o meno.
Il vero buco secondo me è il finale che non rende benissimo, rispetto a tutta la storia, devo dire che la vocina che gli hanno dato se volevano renderlo fastidioso ci sono riusciti :)).
Grazie ai fansubber per questo anime!
07/2009
Koji_77
Ma se ci fosse un modo per alterare queste percezioni? Se ci fosse qualcuno o qualcosa in grado di farlo? Quale sarebbe la realtà e quale l'illusione?
Trama
Nishijou Takumi giovane studente delle superiori ed otaku sfegatato non chè giocatore di vari videogame si ritroverà a conoscenza di un omicidio molto particolare, un uomo inchiodato al muro da una serie di paletti tipo spade nel quartiere di Shibuya.
In questo quartiere ultimamente stanno succedendo parecchi omicidi analoghi ed il metodo è sempre lo stesso.
Tramite computer da un tizio chiamato Shogun Takumi riceve questa foto che ritrae la vittima "palettata" il giorno prima dell'incidente ed il giorno dopo ne vedrà l'esecuzione... quest'ultima eseguita da una giovane ragazza che si scoprirà essere una sua compagna di classe.
Cosa sta succedendo? Perchè Takumi non si ricordava della sua compagna? E' stata veramente lei a commettere quel delitto? Cosa è vero e cosa invece è un'illusione?
Ci sono veramente molti interrogativi che stuzzicano l'appetito dello spettatore facendo si che l'attenzione non cali mai. Nonostante all'inizio possa sembrare uno shonen harem, si rivela un prodotto piuttosto interessante oltre che piacevole, infatti fa del tutto per far immergere lo spettatore nelle sembianze del giovane protagonista....
Il principio della percezione e dei sensi umani sul quale è basato l'anime è un aspetto molto interessante, secondo me, che a differenza di serial experiment Lain (che molti hanno apprezzato e che forse un minimo si possa paragonare) è anche più "reale".
Andando a fare un analisi più attenta però c'è un finale alquanto semplicistico, una sceneggiatura interessante nei primi episodi, nonostante spesso ti vien voglia di mollarlo perchè pensi sia una boiata.
Alla fine gli omicidi, i momenti in cui Takumi crede di vivere o vive veramente non sono mai facili da capire e secondo me li sta il bello. Certo mi aspettavo di più negli ultimi 2-3 episodi, che mi sono sembrati più "classici" a molte serie scolastico/harem/shonen tuttavia non lo reputo un anime insufficiente ma bensì discreto o più.
Alcune inquadrature sono degne di nota, le musiche, discrete come anche le sigle, un disegno nella media con delle animazioni non eccelse, a volte un po' statiche, ma credo sia una scelta più che un difetto, comunque fanno la loro parte più o meno.
Il vero buco secondo me è il finale che non rende benissimo, rispetto a tutta la storia, devo dire che la vocina che gli hanno dato se volevano renderlo fastidioso ci sono riusciti :)).
Grazie ai fansubber per questo anime!
07/2009
Koji_77
Anime che parte con grandi premesse e aspettative ma che poi finisce col perdersi e diventare sempre più assurdo col passare degli episodi.
Partiamo con una base da anime psicologico, con un protagonista hikikomori che ha spessissimo delle allucinazioni che distorcono la realtà ai suoi occhi. Lui un giorno vede una ragazza tutta sporca di sangue vicino ad un cadavere di un uomo appeso al muro con paletti di ferro infilati nel suo corpo, questa stessa ragazza il giorno dopo si presenta nella classe del ragazzo e si comporta come se fosse sua amica da una vita, con tanto di vecchie foto insieme. Ma il protagonista non si ricorda assolutamente di lei, l'unico suo ricordo che ha è quello con lei e l'uomo infilzato.
Ok. Sembra bello così, vero? Ma è solo apparenza. Più avanti va e non solo il comparto tecnico peggiora (arrivando a disegni davvero inguardabili) ma la trama peggiora ancora di più, non dando nessuna spiegazione e diventando ridicola nell'inverosimile. Già, perché inizialmente il nostro caro protagonista avrà persino paura di uscire di casa, e questo quasi fino a fine anime dove all'improvviso si atteggia a grand'eroe ridicolissimo.
Ah quasi dimenticavo, lui si chiama Takumi ed è a dir poco odioso (a cominciare dalla sua vocina, orribile).
In conclusione è un anime da evitare da chiunque, tante premesse ma sviluppate malissimo.
Partiamo con una base da anime psicologico, con un protagonista hikikomori che ha spessissimo delle allucinazioni che distorcono la realtà ai suoi occhi. Lui un giorno vede una ragazza tutta sporca di sangue vicino ad un cadavere di un uomo appeso al muro con paletti di ferro infilati nel suo corpo, questa stessa ragazza il giorno dopo si presenta nella classe del ragazzo e si comporta come se fosse sua amica da una vita, con tanto di vecchie foto insieme. Ma il protagonista non si ricorda assolutamente di lei, l'unico suo ricordo che ha è quello con lei e l'uomo infilzato.
Ok. Sembra bello così, vero? Ma è solo apparenza. Più avanti va e non solo il comparto tecnico peggiora (arrivando a disegni davvero inguardabili) ma la trama peggiora ancora di più, non dando nessuna spiegazione e diventando ridicola nell'inverosimile. Già, perché inizialmente il nostro caro protagonista avrà persino paura di uscire di casa, e questo quasi fino a fine anime dove all'improvviso si atteggia a grand'eroe ridicolissimo.
Ah quasi dimenticavo, lui si chiama Takumi ed è a dir poco odioso (a cominciare dalla sua vocina, orribile).
In conclusione è un anime da evitare da chiunque, tante premesse ma sviluppate malissimo.
Chaos;Head inizia come cartone strano, alienante. Il protagonista vive in un container e passa le sue giornate davanti al computer giocando ai mmorpg, colleziona action figure di Seira, l'eroina di un anime e partecipa al minimo dei corsi a scuola.
I suoi problemi mentali vanno dalla schizofrenia alle allucinazioni, tanto che guardando l'anime ci si chiederà se quello che succede è una sua visione o quello che sta accadendo veramente, la trama coinvolge moltissimo... fino alla puntata 6. Da lì è successo qualcosa, forse i creatori hanno avuto problemi, magari sono stati anche loro contagiati dalla schizofrenia del personaggio, magari non sapevano proprio cosa inventarsi.
Fatto sta che da anime psicologico-malato si passa ad un agglomerato di vari generi di cartone che nulla hanno a che vedere con le prime sei puntate. Compaiono in maniera forzata dei personaggi che hanno ruoli prima irrilevanti e poi da protagonisti, appaiono strane spade, quando in realtà non ci sarebbe nessuno scontro da fare, vengono pronunciate parole strane come "gigalomaniac"
Insomma come rovinare un anime molto promettente: il mio voto si dividerebbe in 9 nelle prime sei puntate e 4 nelle altre sei. Un vero peccato.
I suoi problemi mentali vanno dalla schizofrenia alle allucinazioni, tanto che guardando l'anime ci si chiederà se quello che succede è una sua visione o quello che sta accadendo veramente, la trama coinvolge moltissimo... fino alla puntata 6. Da lì è successo qualcosa, forse i creatori hanno avuto problemi, magari sono stati anche loro contagiati dalla schizofrenia del personaggio, magari non sapevano proprio cosa inventarsi.
Fatto sta che da anime psicologico-malato si passa ad un agglomerato di vari generi di cartone che nulla hanno a che vedere con le prime sei puntate. Compaiono in maniera forzata dei personaggi che hanno ruoli prima irrilevanti e poi da protagonisti, appaiono strane spade, quando in realtà non ci sarebbe nessuno scontro da fare, vengono pronunciate parole strane come "gigalomaniac"
Insomma come rovinare un anime molto promettente: il mio voto si dividerebbe in 9 nelle prime sei puntate e 4 nelle altre sei. Un vero peccato.
Devo dire che come anime, inizia nei migliori dei modi, bei disegni, storia accattivante e sembrava promettere bene, ma come in molti anime, purtroppo finisce col perdersi verso la fine... purtroppo hanno fatto troppo casino all'inizio e dovendo tagliar corto, hanno finito con lo sviluppare male la storia... tutto sommato è venuta fuori una cosa carina, originale... harem <.< mhh cioe volevo dire piacevole da seguire (per ovvi motivi *_*) vabbè un occasione sprecata... anche se tutto sommato, vale la pena di essere guardata... tralasciando questi punti <.<
"Chaos;Head" parla di Nishijou Takumi, un ragazzo paranoico che resta sempre chiuso in casa (è un Hikikomori) dove vive una vita "virtuale" assieme a Sera-tan, personaggio inventato che nella vita virtuale di Takumi è la moglie.
Nella città in cui vive avvengono però strani omicidi, che sembrano centrare con lui...
Ecco la trama, personalmente mi ha attirato tantissimo infatti "Chaos;Head" è stata una delle serie che ho visto subito.
I disegni li trovo molto belli, le musiche mi piacciono tantissimo e inoltre la storia mi ha catturato abbastanza, quindi è ovvio che dia un voto positivo a questa serie.
Mi piace molto anche come è stato fatto Takumi, fifone e che sogna ad occhi aperti la sua vita virtuale assieme a Sera-tan (non potrò mai scordare quando dice "Dovevo aspettarmelo da mia moglie" ma aspettarti cosa)
Anche i personaggi femminili sono stati fatti molto bene.
Ora aspetto gli episodi finali, spero che non peggiori proprio alla fine.
Come voto finale gli do un bel 7.5, ma visto che qua non ci sono i decimali gli do un 8 per alzare la media.
Lo consiglio a chi ha tempo per vedere una serie abbastanza incasinata all'inizio e di poche puntate.
Nella città in cui vive avvengono però strani omicidi, che sembrano centrare con lui...
Ecco la trama, personalmente mi ha attirato tantissimo infatti "Chaos;Head" è stata una delle serie che ho visto subito.
I disegni li trovo molto belli, le musiche mi piacciono tantissimo e inoltre la storia mi ha catturato abbastanza, quindi è ovvio che dia un voto positivo a questa serie.
Mi piace molto anche come è stato fatto Takumi, fifone e che sogna ad occhi aperti la sua vita virtuale assieme a Sera-tan (non potrò mai scordare quando dice "Dovevo aspettarmelo da mia moglie" ma aspettarti cosa)
Anche i personaggi femminili sono stati fatti molto bene.
Ora aspetto gli episodi finali, spero che non peggiori proprio alla fine.
Come voto finale gli do un bel 7.5, ma visto che qua non ci sono i decimali gli do un 8 per alzare la media.
Lo consiglio a chi ha tempo per vedere una serie abbastanza incasinata all'inizio e di poche puntate.
Allora, dal punto di vista tecnico, "Chaos;Head" non è affatto male: il chara design è molto piacevole, i colori sono belli e brillanti e la opening e la ending non sono male.
Il "dramma" comincia se si vuol parlare della trama: ho visto cinque puntate (quasi metà della serie) ma non ho ancora capito dove la trama di questo anime voglia andare a parare! In "Chaos;Head" abbiamo: belle ragazze, spade mitologiche, misteriose uccisioni e complicate teorie paranormali. Purtroppo però sembra che tutti questi elementi non riescano a mescolarsi bene e così è davvero difficile capire cosa stia accadendo e cosa questa serie stia cercando di raccontare.
Una noticina di demerito va a Takumi, il protagonista maschile della serie: non ne avevo mai visto uno peggiore di lui: alla sua veneranda età ha ancora un'amica immaginaria, odia le ragazze in carne e ossa (o 3D come le chiama lui), soffre della sindrome dell'hikikomori, è paranoico e scostante, ma ciò che è peggio, è la sua abitudine di sognare ad occhi aperti situazioni da videogioco hentai (il che ovviamente non aiuta a comprendere la trama).
A questo anime vorrei dare un 7 sperando che prima della 12°ma puntata migliori un poco e si riesca finalmente a capirne la trama.
Il "dramma" comincia se si vuol parlare della trama: ho visto cinque puntate (quasi metà della serie) ma non ho ancora capito dove la trama di questo anime voglia andare a parare! In "Chaos;Head" abbiamo: belle ragazze, spade mitologiche, misteriose uccisioni e complicate teorie paranormali. Purtroppo però sembra che tutti questi elementi non riescano a mescolarsi bene e così è davvero difficile capire cosa stia accadendo e cosa questa serie stia cercando di raccontare.
Una noticina di demerito va a Takumi, il protagonista maschile della serie: non ne avevo mai visto uno peggiore di lui: alla sua veneranda età ha ancora un'amica immaginaria, odia le ragazze in carne e ossa (o 3D come le chiama lui), soffre della sindrome dell'hikikomori, è paranoico e scostante, ma ciò che è peggio, è la sua abitudine di sognare ad occhi aperti situazioni da videogioco hentai (il che ovviamente non aiuta a comprendere la trama).
A questo anime vorrei dare un 7 sperando che prima della 12°ma puntata migliori un poco e si riesca finalmente a capirne la trama.