Doraemon - La seconda serie
Doraemon.. quanti ricordi!
Il mitico gattino, anzi: gattone rotondo dal colore blu, e quella piccola ma immensa tasca, ha saputo tener compagnia a piccoli e grandi.
Su questo cartone animato, non ho molto da dire. Ci sono cresciuta. È una serie piacevole, nulla di impegnativo, è perfetta per farsi passare il tempo. I personaggi sono tutti apprezzabili, o almeno secondo me.
La trama è tutt'altro che complicata, la storia ruota attorno a Nobita, il nostro protagonista, e al suo gattone blu.
Nobita è un pasticcione, pestifero, pigro, a volte irrequieto, e... il povero Doraemon è costretto a sopportarlo, e quando egli si caccia nei guai.. chissà cosa tirerà fuori da quella tasca misteriosa il nostro gatto!
È anche vero che gli episodi sono tutti monotematici, ma cosa ci si aspetta da una serie per bambini? È ovvio che andarsi a vedere di propria spontanea volontà gli episodi di Doraemon e' assurdo. Io ho messo 8 perché nel complesso è un'ottima serie per chi vuole farsi passare il tempo, soprattutto per i più piccoli. Nulla di più, nulla di meno.
Sul tratto nulla da dire, è un tratto molto ''cartoonesco'', semplice ed efficace.
Un "otto" può bastare!
Il mitico gattino, anzi: gattone rotondo dal colore blu, e quella piccola ma immensa tasca, ha saputo tener compagnia a piccoli e grandi.
Su questo cartone animato, non ho molto da dire. Ci sono cresciuta. È una serie piacevole, nulla di impegnativo, è perfetta per farsi passare il tempo. I personaggi sono tutti apprezzabili, o almeno secondo me.
La trama è tutt'altro che complicata, la storia ruota attorno a Nobita, il nostro protagonista, e al suo gattone blu.
Nobita è un pasticcione, pestifero, pigro, a volte irrequieto, e... il povero Doraemon è costretto a sopportarlo, e quando egli si caccia nei guai.. chissà cosa tirerà fuori da quella tasca misteriosa il nostro gatto!
È anche vero che gli episodi sono tutti monotematici, ma cosa ci si aspetta da una serie per bambini? È ovvio che andarsi a vedere di propria spontanea volontà gli episodi di Doraemon e' assurdo. Io ho messo 8 perché nel complesso è un'ottima serie per chi vuole farsi passare il tempo, soprattutto per i più piccoli. Nulla di più, nulla di meno.
Sul tratto nulla da dire, è un tratto molto ''cartoonesco'', semplice ed efficace.
Un "otto" può bastare!
Già una quindicina di anni fa mi chiedevo "perché piace Doraemon?"
I disegni son brutti (ma qui gioca anche il fattore "tempo", è un'opera vecchissima, e lo stile dell'epoca era quello che era), gli episodi son ripetitivi, i personaggi sarebbero tutti da menare dalla mattina alla sera, e il tutto non porta mai da nessuna parte.
Insomma questo anime, dal mio punto di vista, è davvero noioso. E come se non bastasse, per ricordarci quanto è ripetitivo, il brodo lo hanno allungato per quasi 1800 puntate.
Puntate di niente!
La trama è di una semplicità assurda, ma non è quello a non funzionare. A non funzionare è lo sviluppo.
Nobita è un ragazzino svogliato e pigro, ma di indole buona, bullizzato dai suoi amici (voi chiamate amici quelli che vi picchiano e minacciano?) e compagni di scuola.
A casa la situazione non è delle migliori, la madre severa è sempre pronta a sgridarlo (potrebbe essere anche un pelo più gentile, ma il ragazzo è talmente svogliato che la povera donna non può fare altro per smuoverlo).
Dal futuro arriverà Doraemon a salvare la situazione, dato che questo disgraziato, crescendo, diventerà un peso per la società, rovinando anche quei poveri cristi dei suoi discendenti.
Doraemon è un robot che coi suoi ciuski, dei gadget, riesce a cavare il bambino fuori dai guai. O meglio, questo sarebbe l'intento.
Tutti questi gadget del futuro, servono a semplificare la vita all'uomo di domani, e alcuni sono davvero geniali. Riuscire a trovare nuove idee per così tante puntate è degno di nota. Questo lo devo riconoscere.
Il problema qual è? Ogni volta che Nobita usa uno di questi aggeggi, finisce male, la cosa gli si ritorce contro. Sarà una puntata ogni tot che la puntata finirà bene. E in rarissime occasioni, addirittura, il bambino ce la farà da solo. Mi è capitato di vedere solo una puntata in cui il bambino si mette d'impegno.
Insomma, è raro che questi aggeggi poi risolvano davvero la situazione di questo svogliato.
Il discorso di crescita, il fatto di voler rendere il bambino più indipendente, maturo, responsabile ecc. è bello. Tutti avremmo voluto un amico come Doraemon che ci tirasse fuori dai guai, qualcuno che avesse dei gadget del genere, o poteri magici, ma purtroppo la vita è un'altra.
Ci son tante cose che potrei criticare.
Se guardiamo al solo stile, ODIO, profondamente il tratto della bocca. È una sciocchezza, ma quel ricciolo lo trovo orrendo (ripreso e rimarcato ancora di più nella serie del 2005).
Se guardiamo invece a quello che conta di più, la trama, io odio il fatto di non vedere una crescita.
Ok, ci sono tante cose come questo.
Vedi i Simpson, vedi i Griffin, vedi i fumetti classici di Topolino. Ma non hanno l'arroganza di voler dire "Voglio essere un fumetto/serie TV dai profondi messaggi morali, mostrando un'evoluzione e bla bla bla".
In Doraemon c'erano solo le buone intenzioni.
Non ho mai visto né l'inizio né la fine, questo è il mio unico rammarico, dato che credo siano le uniche puntate con un senso.
Sì, ci son puntate carine, ma la solfa è novantanove volte su cento sempre questa:
Nobita va a scuola/si vede con gli amici.
C'è un problema: o con la scuola, o coi suoi cosiddetti amici.
Nobita corre in lacrime da Doraemon per avere un ciuscki.
Doraemon, esasperato dai piagnistei insopportabili del ragazzo, cede.
All'inizio va tutto bene, poi la cosa sfugge di mano.
Risate finali per l'imbranataggine del ragazzo.
In linea di massima la solfa è questa.
Uno dei tratti che veramente mi fa salire il sangue al cervello, è come Nobita si pieghi sempre nel correre dietro ai bulli d'eccellenza: Gian e Suneo.
Due prototipi di bulli, uno grosso, prepotente e babbione, l'altro fighettino, con la faccia da rana, impaccato di soldi e arrogante all'inverosimile.
Nobita viene picchiato, viene schernito, viene isolato talvolta... eppure è sempre in loro compagnia.
Ok che non ci sono tanti altri ragazzini... ma non ti stufi nel farti trattare così?
Gente del genere doveva essere segnalata, Nobita avrebbe potuto rivolgersi ai genitori quando lo pestavano, ma no. Nobita è sempre lì, come un cagnolino, a correre loro dietro.
Messaggio che arriva ai bambini "Non importa se i tuoi amici ti fanno del male, ti scherniscono e ti usano peggio di una pezza da piedi... tu rimarresti solo altrimenti, piccolo sfigato. Quindi accetta quello che ti fanno, perché la solitudine è peggio".
Bel messaggio, vero?
Di certo non era a questo che pensavano gli autori, ma per me, uno che continua, imperterrito, a tornare dai suoi bulli di fiducia, non è più una vittima.
Non so quante puntate ho visto, ma qualche centinaia di sicuro.
Ho visto anche qualche film, discreto, nulla di che.
Ritornando al discorso iniziale "Perché piace tanto?". La risposta me l'ha data una mia amica.
Nobita è un prototipo di "Otaku", e non per come lo intendono alcuni italiani, e gente di paesi extra Giappone. Parlo dei veri Otaku, di quelli che, visti dal punto di vista della società nipponica, altro non sono che un peso per il loro paese. Svogliati, pigri, più interessati agli svaghi che a rendersi utili per la propria nazione. Gente inutile.
Gente che a quanto pare, si rispecchia in Nobita.
Consiglierei questo cartone?
Solo se non c'è niente di meglio in TV, l'unica cosa bella è vedere che diavolo tirerà fuori Doraemon dalla sua tasca.
I disegni son brutti (ma qui gioca anche il fattore "tempo", è un'opera vecchissima, e lo stile dell'epoca era quello che era), gli episodi son ripetitivi, i personaggi sarebbero tutti da menare dalla mattina alla sera, e il tutto non porta mai da nessuna parte.
Insomma questo anime, dal mio punto di vista, è davvero noioso. E come se non bastasse, per ricordarci quanto è ripetitivo, il brodo lo hanno allungato per quasi 1800 puntate.
Puntate di niente!
La trama è di una semplicità assurda, ma non è quello a non funzionare. A non funzionare è lo sviluppo.
Nobita è un ragazzino svogliato e pigro, ma di indole buona, bullizzato dai suoi amici (voi chiamate amici quelli che vi picchiano e minacciano?) e compagni di scuola.
A casa la situazione non è delle migliori, la madre severa è sempre pronta a sgridarlo (potrebbe essere anche un pelo più gentile, ma il ragazzo è talmente svogliato che la povera donna non può fare altro per smuoverlo).
Dal futuro arriverà Doraemon a salvare la situazione, dato che questo disgraziato, crescendo, diventerà un peso per la società, rovinando anche quei poveri cristi dei suoi discendenti.
Doraemon è un robot che coi suoi ciuski, dei gadget, riesce a cavare il bambino fuori dai guai. O meglio, questo sarebbe l'intento.
Tutti questi gadget del futuro, servono a semplificare la vita all'uomo di domani, e alcuni sono davvero geniali. Riuscire a trovare nuove idee per così tante puntate è degno di nota. Questo lo devo riconoscere.
Il problema qual è? Ogni volta che Nobita usa uno di questi aggeggi, finisce male, la cosa gli si ritorce contro. Sarà una puntata ogni tot che la puntata finirà bene. E in rarissime occasioni, addirittura, il bambino ce la farà da solo. Mi è capitato di vedere solo una puntata in cui il bambino si mette d'impegno.
Insomma, è raro che questi aggeggi poi risolvano davvero la situazione di questo svogliato.
Il discorso di crescita, il fatto di voler rendere il bambino più indipendente, maturo, responsabile ecc. è bello. Tutti avremmo voluto un amico come Doraemon che ci tirasse fuori dai guai, qualcuno che avesse dei gadget del genere, o poteri magici, ma purtroppo la vita è un'altra.
Ci son tante cose che potrei criticare.
Se guardiamo al solo stile, ODIO, profondamente il tratto della bocca. È una sciocchezza, ma quel ricciolo lo trovo orrendo (ripreso e rimarcato ancora di più nella serie del 2005).
Se guardiamo invece a quello che conta di più, la trama, io odio il fatto di non vedere una crescita.
Ok, ci sono tante cose come questo.
Vedi i Simpson, vedi i Griffin, vedi i fumetti classici di Topolino. Ma non hanno l'arroganza di voler dire "Voglio essere un fumetto/serie TV dai profondi messaggi morali, mostrando un'evoluzione e bla bla bla".
In Doraemon c'erano solo le buone intenzioni.
Non ho mai visto né l'inizio né la fine, questo è il mio unico rammarico, dato che credo siano le uniche puntate con un senso.
Sì, ci son puntate carine, ma la solfa è novantanove volte su cento sempre questa:
Nobita va a scuola/si vede con gli amici.
C'è un problema: o con la scuola, o coi suoi cosiddetti amici.
Nobita corre in lacrime da Doraemon per avere un ciuscki.
Doraemon, esasperato dai piagnistei insopportabili del ragazzo, cede.
All'inizio va tutto bene, poi la cosa sfugge di mano.
Risate finali per l'imbranataggine del ragazzo.
In linea di massima la solfa è questa.
Uno dei tratti che veramente mi fa salire il sangue al cervello, è come Nobita si pieghi sempre nel correre dietro ai bulli d'eccellenza: Gian e Suneo.
Due prototipi di bulli, uno grosso, prepotente e babbione, l'altro fighettino, con la faccia da rana, impaccato di soldi e arrogante all'inverosimile.
Nobita viene picchiato, viene schernito, viene isolato talvolta... eppure è sempre in loro compagnia.
Ok che non ci sono tanti altri ragazzini... ma non ti stufi nel farti trattare così?
Gente del genere doveva essere segnalata, Nobita avrebbe potuto rivolgersi ai genitori quando lo pestavano, ma no. Nobita è sempre lì, come un cagnolino, a correre loro dietro.
Messaggio che arriva ai bambini "Non importa se i tuoi amici ti fanno del male, ti scherniscono e ti usano peggio di una pezza da piedi... tu rimarresti solo altrimenti, piccolo sfigato. Quindi accetta quello che ti fanno, perché la solitudine è peggio".
Bel messaggio, vero?
Di certo non era a questo che pensavano gli autori, ma per me, uno che continua, imperterrito, a tornare dai suoi bulli di fiducia, non è più una vittima.
Non so quante puntate ho visto, ma qualche centinaia di sicuro.
Ho visto anche qualche film, discreto, nulla di che.
Ritornando al discorso iniziale "Perché piace tanto?". La risposta me l'ha data una mia amica.
Nobita è un prototipo di "Otaku", e non per come lo intendono alcuni italiani, e gente di paesi extra Giappone. Parlo dei veri Otaku, di quelli che, visti dal punto di vista della società nipponica, altro non sono che un peso per il loro paese. Svogliati, pigri, più interessati agli svaghi che a rendersi utili per la propria nazione. Gente inutile.
Gente che a quanto pare, si rispecchia in Nobita.
Consiglierei questo cartone?
Solo se non c'è niente di meglio in TV, l'unica cosa bella è vedere che diavolo tirerà fuori Doraemon dalla sua tasca.
Premetto che il numero di puntate è puramente casuale, visto che non sono riuscito a seguire la serie in tutta la sua totalità. Onestamente penso sia impossibile aver seguito tutti i 1787 episodi della serie, un numero che mi ha stupito, dato che nella mia infanzia ho visto solo episodi autoconclusivi.
Ma iniziamo a parlare dell'anime e del perché abbia ricevuto un voto basso nonostante sia veramente carino. Il problema di base è appunto la longevità, che per una serie anche se educativa a lungo andare stufa; inoltre la quantità di personaggi è veramente povera in maniera incredibile. Infatti ci ritroveremo con una decina di personaggi circa e la metà non compaiono nemmeno così tanto spesso. I disegni sono grezzi, ma la serie è del 1979, quindi posso capirlo lasciando il beneficio del dubbio su un'eventuale evoluzione nel disegno andando avanti con gli episodi.
Quindi parliamo del fulcro dell'intera opera, ovvero quello che ci vuole trasmettere. Tutto ruota attorno a un pigro ragazzino, Nobita, che non ha voglia di risolvere i suoi stessi problemi e pur di non faticare chiede aiuto a Doraemon, un gatto del XXII secolo, che possiede una tasca quadrimensionale da dove estrae oggetti futuristici chiamati "ciuski". Purtroppo Nobita finirà ogni volta per usare questi oggetti in maniera inadeguata o addirittura ad abusarne e si ritroverà ad avere ancora più guai da risolvere rispetto a quelli iniziali.
Questa è semplicemente una critica diretta a ogni bambino che deve imparare a risolversi i piccoli problemi della vita al posto di oziare e cercare qualcuno che li risolva al proprio posto. Un valore molto importante, ma mi chiedo se veramente servivano così tanti episodi per far capire questo concetto ai bambini.
Per il resto questa serie è consigliatissima soprattutto ai bambini più piccoli che cercano una serie con una trama leggera e divertente che li aiuti a stuzzicare la fantasia e imparare qualche valore. Sconsigliato invece al pubblico adulto eccezione fatta per i nostalgici del mitico gattone.
Ma iniziamo a parlare dell'anime e del perché abbia ricevuto un voto basso nonostante sia veramente carino. Il problema di base è appunto la longevità, che per una serie anche se educativa a lungo andare stufa; inoltre la quantità di personaggi è veramente povera in maniera incredibile. Infatti ci ritroveremo con una decina di personaggi circa e la metà non compaiono nemmeno così tanto spesso. I disegni sono grezzi, ma la serie è del 1979, quindi posso capirlo lasciando il beneficio del dubbio su un'eventuale evoluzione nel disegno andando avanti con gli episodi.
Quindi parliamo del fulcro dell'intera opera, ovvero quello che ci vuole trasmettere. Tutto ruota attorno a un pigro ragazzino, Nobita, che non ha voglia di risolvere i suoi stessi problemi e pur di non faticare chiede aiuto a Doraemon, un gatto del XXII secolo, che possiede una tasca quadrimensionale da dove estrae oggetti futuristici chiamati "ciuski". Purtroppo Nobita finirà ogni volta per usare questi oggetti in maniera inadeguata o addirittura ad abusarne e si ritroverà ad avere ancora più guai da risolvere rispetto a quelli iniziali.
Questa è semplicemente una critica diretta a ogni bambino che deve imparare a risolversi i piccoli problemi della vita al posto di oziare e cercare qualcuno che li risolva al proprio posto. Un valore molto importante, ma mi chiedo se veramente servivano così tanti episodi per far capire questo concetto ai bambini.
Per il resto questa serie è consigliatissima soprattutto ai bambini più piccoli che cercano una serie con una trama leggera e divertente che li aiuti a stuzzicare la fantasia e imparare qualche valore. Sconsigliato invece al pubblico adulto eccezione fatta per i nostalgici del mitico gattone.
Premesso che è oggettivamente impossibile essere certi di aver visto tutte le puntate di "Doraemon" (addirittura 1787), vorrei spendere due parole su quest'anime che, sebbene datato (è uscito nel 1979), rimane sempre apprezzabile, oltre che dai nostalgici, da tutta quella fascia di età che arriva grossomodo fino ai 12-13 anni, che è quella più adatta ad apprezzare quello che è, di fatto, un intrattenimento semplice e simpatico, ma non di più.
Dico questo in quanto ogni episodio è un piccolo capitolo a sé stante, che condivide con tutti gli altri la stessa trama: Nobita ha un problema (in genere dovuto alle sue scarse capacità o alla sua pressoché assente voglia di darsi da fare), Doraemon gli fornisce uno strumento futuristico che fa al caso suo, Nobita risolve il problema iniziale, ma esagerando finisce in nuovi guai più grossi. E seguono la risoluzione del problema e la predica da parte del gattone blu.
Gli altri personaggi, ovvero gli amici di Nobita, il padre e la madre, sono dei tipi: prevedibilissimi, non evolvono mai nel corso delle puntate, non imparando mai dai propri errori, che ripropongono dunque in maniera statica ogni volta che se ne presenta l'occasione.
Da quanto detto sopra segue logicamente che non esiste nemmeno un finale: le puntate possono essere viste nell'ordine che si vuole senza pregiudicare nulla.
I disegni sono ridotti all'essenziale. Non che si possa pretendere chissà cosa da un anime vecchio più di 30 anni, e che si allunga su così tante puntate, però qualsiasi utente un poco esigente storcerà sicuramente il naso.
Per quanto riguarda l'aspetto sonoro, ritengo la sigla italiana musica commerciale vera e propria, di quelle che dopo un po' salti senza nemmeno pensarci su (a meno ovviamente che tu non sia un bambino che guarda l'anime al pomeriggio in TV).
Il messaggio che bene o male salta fuori è che è su di noi che dobbiamo fare conto per risolvere i nostri problemi: non sarà qualcuno o qualcosa a tirarci fuori dai guai piccoli e grandi della vita. Occorre cioè imparare a essere responsabili e laboriosi.
Tirando le somme, se si cerca qualcosa di leggero, simpatico e non pretenzioso per un attimo di svago, "Doraemon" va bene, anzi benissimo. Se si è bambini ancora meglio, in quanto le sempre diverse macchine di Doraemon possono ogni volta stuzzicare l'immaginazione così fervida nei più piccoli. Ma se si cerca qualcosa di più, allora non è proprio il caso di mettersi.
PS: ovviamente il numero di episodi visti è indicativo, un ordine di grandezza diciamo!
Dico questo in quanto ogni episodio è un piccolo capitolo a sé stante, che condivide con tutti gli altri la stessa trama: Nobita ha un problema (in genere dovuto alle sue scarse capacità o alla sua pressoché assente voglia di darsi da fare), Doraemon gli fornisce uno strumento futuristico che fa al caso suo, Nobita risolve il problema iniziale, ma esagerando finisce in nuovi guai più grossi. E seguono la risoluzione del problema e la predica da parte del gattone blu.
Gli altri personaggi, ovvero gli amici di Nobita, il padre e la madre, sono dei tipi: prevedibilissimi, non evolvono mai nel corso delle puntate, non imparando mai dai propri errori, che ripropongono dunque in maniera statica ogni volta che se ne presenta l'occasione.
Da quanto detto sopra segue logicamente che non esiste nemmeno un finale: le puntate possono essere viste nell'ordine che si vuole senza pregiudicare nulla.
I disegni sono ridotti all'essenziale. Non che si possa pretendere chissà cosa da un anime vecchio più di 30 anni, e che si allunga su così tante puntate, però qualsiasi utente un poco esigente storcerà sicuramente il naso.
Per quanto riguarda l'aspetto sonoro, ritengo la sigla italiana musica commerciale vera e propria, di quelle che dopo un po' salti senza nemmeno pensarci su (a meno ovviamente che tu non sia un bambino che guarda l'anime al pomeriggio in TV).
Il messaggio che bene o male salta fuori è che è su di noi che dobbiamo fare conto per risolvere i nostri problemi: non sarà qualcuno o qualcosa a tirarci fuori dai guai piccoli e grandi della vita. Occorre cioè imparare a essere responsabili e laboriosi.
Tirando le somme, se si cerca qualcosa di leggero, simpatico e non pretenzioso per un attimo di svago, "Doraemon" va bene, anzi benissimo. Se si è bambini ancora meglio, in quanto le sempre diverse macchine di Doraemon possono ogni volta stuzzicare l'immaginazione così fervida nei più piccoli. Ma se si cerca qualcosa di più, allora non è proprio il caso di mettersi.
PS: ovviamente il numero di episodi visti è indicativo, un ordine di grandezza diciamo!
"Doraemon" è un classico della mia infanzia.
Tutt'ora guardo volentieri quest'anime tanto ricco di brio e simpatia (nonostante abbia quasi 21 anni): il povero Doreamon sempre bistrattato dal protagonista, che immancabilmente, usando i suoi gadget tanto utili, finisce con il cacciarsi nei guai, riesce sempre a strapparmi qualche sorriso.
I disegni sono semplici, ma l'anime ha anche i suoi anni.
Come scordarsi poi della proverbiale scena del bagno di Shizuka? Mi chiedo come faccia Nobita a cacciarsi sempre in quell'imbarazzante situazione.
Do un bel 8, meritato.
Tutt'ora guardo volentieri quest'anime tanto ricco di brio e simpatia (nonostante abbia quasi 21 anni): il povero Doreamon sempre bistrattato dal protagonista, che immancabilmente, usando i suoi gadget tanto utili, finisce con il cacciarsi nei guai, riesce sempre a strapparmi qualche sorriso.
I disegni sono semplici, ma l'anime ha anche i suoi anni.
Come scordarsi poi della proverbiale scena del bagno di Shizuka? Mi chiedo come faccia Nobita a cacciarsi sempre in quell'imbarazzante situazione.
Do un bel 8, meritato.
Chi, da piccolo, non ha mai visto "Doraemon", il gatto spaziale? Quello che regalava dei gadget speciali? Se non l'hai visto dovresti farlo. Perché ancora adesso, dopo tanti anni che lo guardo, riesce ancora a farmi riaffiorare il sorriso sulle labbra e a catturarmi sullo schermo come quando ero molto piccola. A dir la verità, il numero di episodi che ho visto, non lo so: l'unica cosa della quale sono certa è che non mi perdevo un episodio la mattina e al pomeriggio quando lo facevano e ancora oggi non disdegno visionarlo se non ho niente da fare (sia alla tv, gentilmente trasmesso dalla Mediaset, sia in streaming su internet gli episodi inediti in tv).
La trama: a grandi linee la trama parla di un gatto, se così Doraemon può essere definito, che arriva dallo spazio e aiuta il giovane Nobita nelle sue faccende giornaliere. Quest'ultimo è conosciuto come un fannullone, un pigro che non si dà mai da fare, né nello studio né nelle altre faccende. L'unica cosa che fa con piacere è leggere manga e comprarne con i pochi Yen che i genitori gli danno come mancia settimanale. Doraemon lo aiuta ogni tanto a esaudire alcuni dei suoi desideri più fugaci ma, ahimè, non finisce mai bene - questo, come morale, ci insegna che chi troppo vuole nulla stringe. Inoltre il ragazzo è sempre ostacolato da due suoi "finti amici", Gian il bullo e Suneo il riccone, sempre in coppia. E' inoltre infatuato della bella Shizuka.
Ogni episodio ha una propria piccola avventura, semplice, originale e molto, ma molto divertente. Per ogni situazione il nostro Doraemon ha un gadget che aiuta il protagonista a essere migliore in un certo campo: basta che lo tiri fuori dalla sua tasca da marsupiale e il gioco è fatto. Di tutti gli episodi che ho visto, pochissimi, due o tre, se non proprio solo uno, avevano un finale felice dopo l'utilizzo di un gadget.
I disegni sono simpatici e ben realizzati e i colori sono ben distribuiti. Ciò che mi fa veramente trasalire è la data della sua produzione: 1979, che ovviamente si sarà protratta per più tempo dato il numero di episodi. Malgrado sia un anime che la mia generazione può considerare vecchio, devo proprio dire che è ben fatto, ha uno stile diverso dagli altri anime editi in quegli anni.
Il sonoro: la sigla italiana è eccellente, torna spesso in mente anche in periodi nei quali non si segue la serie e addirittura resta impressa durante il giorno, dopo un'unica visione. La colonna sonora non è di certo delle migliori, né delle più ricercate, ma è passabile.
"Doraemon" è un anime che consiglio a grandi e piccini per la sua grande comicità. L'effetto nostalgia ha la meglio ogni volta che lo si vede e cosa ancora più bella è che non smette mai di stupirti. La fantasia dei creatori deve essere stata veramente ampia dato che hanno creato più di un migliaio di diversi gadget da abbinare a ogni puntata. Nel complesso è un'opera degna di nota adatta a un pubblico di bambini e anche di adulti, purché dentro di sé questi conservino ancora quella parte che in ognuno di noi non dovrebbe mai perire. "Doraemon" è un titolo che va conosciuto e apprezzato, soprattutto grazie alla simpatia del buffo protagonista da cui deriva il nome.
La trama: a grandi linee la trama parla di un gatto, se così Doraemon può essere definito, che arriva dallo spazio e aiuta il giovane Nobita nelle sue faccende giornaliere. Quest'ultimo è conosciuto come un fannullone, un pigro che non si dà mai da fare, né nello studio né nelle altre faccende. L'unica cosa che fa con piacere è leggere manga e comprarne con i pochi Yen che i genitori gli danno come mancia settimanale. Doraemon lo aiuta ogni tanto a esaudire alcuni dei suoi desideri più fugaci ma, ahimè, non finisce mai bene - questo, come morale, ci insegna che chi troppo vuole nulla stringe. Inoltre il ragazzo è sempre ostacolato da due suoi "finti amici", Gian il bullo e Suneo il riccone, sempre in coppia. E' inoltre infatuato della bella Shizuka.
Ogni episodio ha una propria piccola avventura, semplice, originale e molto, ma molto divertente. Per ogni situazione il nostro Doraemon ha un gadget che aiuta il protagonista a essere migliore in un certo campo: basta che lo tiri fuori dalla sua tasca da marsupiale e il gioco è fatto. Di tutti gli episodi che ho visto, pochissimi, due o tre, se non proprio solo uno, avevano un finale felice dopo l'utilizzo di un gadget.
I disegni sono simpatici e ben realizzati e i colori sono ben distribuiti. Ciò che mi fa veramente trasalire è la data della sua produzione: 1979, che ovviamente si sarà protratta per più tempo dato il numero di episodi. Malgrado sia un anime che la mia generazione può considerare vecchio, devo proprio dire che è ben fatto, ha uno stile diverso dagli altri anime editi in quegli anni.
Il sonoro: la sigla italiana è eccellente, torna spesso in mente anche in periodi nei quali non si segue la serie e addirittura resta impressa durante il giorno, dopo un'unica visione. La colonna sonora non è di certo delle migliori, né delle più ricercate, ma è passabile.
"Doraemon" è un anime che consiglio a grandi e piccini per la sua grande comicità. L'effetto nostalgia ha la meglio ogni volta che lo si vede e cosa ancora più bella è che non smette mai di stupirti. La fantasia dei creatori deve essere stata veramente ampia dato che hanno creato più di un migliaio di diversi gadget da abbinare a ogni puntata. Nel complesso è un'opera degna di nota adatta a un pubblico di bambini e anche di adulti, purché dentro di sé questi conservino ancora quella parte che in ognuno di noi non dovrebbe mai perire. "Doraemon" è un titolo che va conosciuto e apprezzato, soprattutto grazie alla simpatia del buffo protagonista da cui deriva il nome.
Che dire di 'Doraemon', a mio parere è davvero fantastico. Sicuramente a livello di disegni è molto semplice rispetto agli altri anime che si vedono in giro, ma in quanto a divertimento si può stare tranquilli. Ho visto parecchi episodi, 734 per l'esattezza (guardarli tutti è davvero difficile) e non mi sono mai stancato; le storie sono sempre divertenti, certo non aspettatevi di avere una trama profonda come quelle di 'Death Note' o di 'Hellsing', ma a mio parere è questo il bello, le storie sono semplici e comprensibili a tutti e non c'è bisogno di sforzarsi per capirle.
I due protagonisti sono Nobita Nobi, un ragazzo un po' sfortunato, sempre perseguitato dai bulli, che un giorno incontrerà Doraemon, un gatto venuto dal futuro per facilitargli la vita e impedire che i discendenti di Nobita siano pieni di debiti a causa della sua ingenuità. 'Doraemon' è consigliato vivamente a tutti. Ciao e buona visione.
I due protagonisti sono Nobita Nobi, un ragazzo un po' sfortunato, sempre perseguitato dai bulli, che un giorno incontrerà Doraemon, un gatto venuto dal futuro per facilitargli la vita e impedire che i discendenti di Nobita siano pieni di debiti a causa della sua ingenuità. 'Doraemon' è consigliato vivamente a tutti. Ciao e buona visione.
Doraemon è un manga di Fujiko F. Fujio, da cui è stato tratto l'omonimo anime prodotto dallo studio Tokyo Movie Shinsha; in Italia è stato mandato in onda sulle reti Mediaset Italia1, Boing e Hiro; mentre, sulle reti Rai, su Rai2. E' un anime che mi ha colpito molto da bambino, e non ne perdevo un episodio.
La storia in sé è molto semplice, forse anche troppo. Narra di un gatto robot, di nome Doraemon appunto, che ha una tasca sulla pancia, chiamata "gattapone", dalla quale estrae ogni tipo di oggetto magico e ultra-tecnologico, chiamato dal gatto "ciusky", per aiutare il suo giovane amico Nobita, studente svogliato e scansafatiche, nelle sue difficoltà. Alla fine però, Nobita, finirà sempre con l'abusare degli oggetti ricevuti da Doraemon, combinando guai per risolvere i quali i due amici si dovranno unire.
Doraemon è divenuto talmente famoso da essere nominato "ambasciatore degli anime" nel 2008, anche per il suo successo ottenuto all'estero. E' davvero comico e divertente, ma soprattutto demenziale al livello giusto da non sembrare stupido. Ormai viene catalogato tra gli anime datati, ma in realtà la sua fama è talmente grande che la serie viene mandata in onda ancora oggi.
I disegni possono sembrare fatti male, e magari troppo semplici, però io credo che siano perfetti per la serie che devono rappresentare. Ovviamente la qualità video è scadente, visto la data di produzione; mentre il doppiaggio italiano è azzeccato, stranamente.
Doraemon è un anime da seguire senza troppo impegno, anzi, senza nessun impegno, visto che riuscirà a farvi svagare completamente. Proprio per questo motivo non so con certezza il numero degli episodi che ho seguito.
Sicuramente è adatto principalmente a un pubblico di bambini, però può essere benissimo seguito anche da ragazzi, e in alcuni casi da adulti.
La storia in sé è molto semplice, forse anche troppo. Narra di un gatto robot, di nome Doraemon appunto, che ha una tasca sulla pancia, chiamata "gattapone", dalla quale estrae ogni tipo di oggetto magico e ultra-tecnologico, chiamato dal gatto "ciusky", per aiutare il suo giovane amico Nobita, studente svogliato e scansafatiche, nelle sue difficoltà. Alla fine però, Nobita, finirà sempre con l'abusare degli oggetti ricevuti da Doraemon, combinando guai per risolvere i quali i due amici si dovranno unire.
Doraemon è divenuto talmente famoso da essere nominato "ambasciatore degli anime" nel 2008, anche per il suo successo ottenuto all'estero. E' davvero comico e divertente, ma soprattutto demenziale al livello giusto da non sembrare stupido. Ormai viene catalogato tra gli anime datati, ma in realtà la sua fama è talmente grande che la serie viene mandata in onda ancora oggi.
I disegni possono sembrare fatti male, e magari troppo semplici, però io credo che siano perfetti per la serie che devono rappresentare. Ovviamente la qualità video è scadente, visto la data di produzione; mentre il doppiaggio italiano è azzeccato, stranamente.
Doraemon è un anime da seguire senza troppo impegno, anzi, senza nessun impegno, visto che riuscirà a farvi svagare completamente. Proprio per questo motivo non so con certezza il numero degli episodi che ho seguito.
Sicuramente è adatto principalmente a un pubblico di bambini, però può essere benissimo seguito anche da ragazzi, e in alcuni casi da adulti.
Wow, 1787 puntate di Doraemon: non sapendo quante ne ho viste (impossibile tenere il conto) ho ipotizzato 200; in fondo sono tutte stand alone quindi il numero conta poco, non c'è una trama da seguire.
L'anime parla di un giovane di nome Nobita che è piuttosto imbranato in tutto ciò che fa e proprio per questo riceve l'aiuto di Doraemon, un gatto robot proveniente dal futuro che, attraverso i suoi gadget, lo aiuterà nei piccoli problemi.
Le puntate sono tutte stand alone e di solito sono fatte in questo modo: Nobita fa qualcosa di sfigato e viene picchiato da Gian e Suneo, i soliti che fanno finta di essere amici di Nobita solo per prendersi gioco di lui - in alternativa di solito usa i gadget per fare colpo su Shizuka. Lui va a piangere da Doraemon il quale gli mostra un gadget strabiliante dal nome impronunciabile. Nobita a questo punto andrà a fare il figo da Gian o a farsi bello davanti a Shizuka, ma alla fine andrà tutto male lo stesso.
Nonostante raccontato in questo modo sembri il classico anime demenziale, Doraemon è una sorta di luce guida per il povero Nobita che altrimenti non saprebbe più cosa fare. Il gattone cerca di insegnargli il meglio che può in modo che quando se ne andrà il ragazzo potrà cavarsela da solo e non sarà più vessato dai suoi compagni e forse riuscirà pure a fare colpo sulla sua amata Shizuka.
Il doppiaggio di Doraemon a mio parere è fantastico, la voce del mitico gattone robot è di quelle che non si scordano, veramente simpatica.
E' da parecchio che non lo vedo più e non saprei dire se mi piacerebbe ancora, ma da piccolo la mattina, prima di andare a scuola lo guardavo sempre e devo dire che le avventure di Nobita, che mi ricordava tra l'altro un mio amico, mi facevo parecchio ridere.
Probabilmente ora che sono abituato ad anime ben più seri lo troverei una stupidata, ma, per chi vuole sognare ancora una volta i gadget di Doraemon, una visione è più che consigliata. E poi dai, diciamocelo, chi, guardandolo, non ha mai desiderato avere la tasca di Doraemon per tirarvi fuori di tutto e di più?
L'anime parla di un giovane di nome Nobita che è piuttosto imbranato in tutto ciò che fa e proprio per questo riceve l'aiuto di Doraemon, un gatto robot proveniente dal futuro che, attraverso i suoi gadget, lo aiuterà nei piccoli problemi.
Le puntate sono tutte stand alone e di solito sono fatte in questo modo: Nobita fa qualcosa di sfigato e viene picchiato da Gian e Suneo, i soliti che fanno finta di essere amici di Nobita solo per prendersi gioco di lui - in alternativa di solito usa i gadget per fare colpo su Shizuka. Lui va a piangere da Doraemon il quale gli mostra un gadget strabiliante dal nome impronunciabile. Nobita a questo punto andrà a fare il figo da Gian o a farsi bello davanti a Shizuka, ma alla fine andrà tutto male lo stesso.
Nonostante raccontato in questo modo sembri il classico anime demenziale, Doraemon è una sorta di luce guida per il povero Nobita che altrimenti non saprebbe più cosa fare. Il gattone cerca di insegnargli il meglio che può in modo che quando se ne andrà il ragazzo potrà cavarsela da solo e non sarà più vessato dai suoi compagni e forse riuscirà pure a fare colpo sulla sua amata Shizuka.
Il doppiaggio di Doraemon a mio parere è fantastico, la voce del mitico gattone robot è di quelle che non si scordano, veramente simpatica.
E' da parecchio che non lo vedo più e non saprei dire se mi piacerebbe ancora, ma da piccolo la mattina, prima di andare a scuola lo guardavo sempre e devo dire che le avventure di Nobita, che mi ricordava tra l'altro un mio amico, mi facevo parecchio ridere.
Probabilmente ora che sono abituato ad anime ben più seri lo troverei una stupidata, ma, per chi vuole sognare ancora una volta i gadget di Doraemon, una visione è più che consigliata. E poi dai, diciamocelo, chi, guardandolo, non ha mai desiderato avere la tasca di Doraemon per tirarvi fuori di tutto e di più?
E' tragico constatare che ci sono ci 1787 puntate di Doraemon! Di queste vicende sconclusionate, ne avrò viste massimo un centinaio in tutta la mia vita, e son già troppe!
Il pubblico di Doraemon credo sia adeguato a chi non superi i 7 anni di età. Può capitare che, in assenza di un qualsivoglia svago televisivo, ci si soffermi su di esso un paio di volte, ma è un anime di svago qualora compaia in un palinsesto tv. Andarselo a cercare di propria spontanea volontà mi pare assurdo.
La storia ruota attorno a questo singolare e buffo personaggio dalle mille sorprese, che con oggetti dai poteri magici vivacizza o complica la vita di Nobita, un insulso ragazzino senza spina dorsale.
Ogni episodio è molto semplice, banale, dalle voci orripilanti, e dai disegni geometrici. Infatti si notano gli occhi rotondi, la testa rotonda (priva di collo), le braccia-salsicciotto. Insomma la grafica è molto grezza, e le immagini non hanno nemmeno un minimo di spessore o prospettiva.
Non le ho dato un 1, in quanto considero questa serie abbastanza buona per un pubblico senza molte esigenze.
Il pubblico di Doraemon credo sia adeguato a chi non superi i 7 anni di età. Può capitare che, in assenza di un qualsivoglia svago televisivo, ci si soffermi su di esso un paio di volte, ma è un anime di svago qualora compaia in un palinsesto tv. Andarselo a cercare di propria spontanea volontà mi pare assurdo.
La storia ruota attorno a questo singolare e buffo personaggio dalle mille sorprese, che con oggetti dai poteri magici vivacizza o complica la vita di Nobita, un insulso ragazzino senza spina dorsale.
Ogni episodio è molto semplice, banale, dalle voci orripilanti, e dai disegni geometrici. Infatti si notano gli occhi rotondi, la testa rotonda (priva di collo), le braccia-salsicciotto. Insomma la grafica è molto grezza, e le immagini non hanno nemmeno un minimo di spessore o prospettiva.
Non le ho dato un 1, in quanto considero questa serie abbastanza buona per un pubblico senza molte esigenze.
Ricordo Doraemon come una delle opere che seguivo con maggiore entusiasmo durante la mia infanzia. Con la bellezza di 1787 episodi solo iddio sa quanti ne avrò visti, sicuramente non tutti, ma parecchi sì. Sarebbe bellissimo un giorno riuscire ad aggiungere questa pietra miliare dell'animazione alla mia collezione personale, ma temo che, con tali cifre, l'impresa possa rivelarsi un tantino ardua, ma non si sa mai. Non sono tipo da arrendersi tanto facilmente.
Protagonista dell'opera è un gatto robot proveniente dal futuro con l'intento di modificare il destino di Nobita, in modo tale da non farlo diventare un nullafacente, con pessime conseguenze sulla sua discendenza. Nobita è un ragazzino svogliato, timido e insicuro, ma certamente un bravo ragazzo, evidentemente ha solo bisogno di una spintarella. I suoi problemi sono quelli di molti altri suoi coetanei, vive nel timore dei "bulletti" di turno ed è segretamente innamorato di una bambina compagna di giochi, alla quale, ovviamente, non riesce a dichiararsi.
La caratteristica principale di quest'opera è nel gatto del futuro (francamente dall'aspetto tondeggiante è difficile scambiarlo per un gatto), che è in grado di tirare fuori da una sorta di marsupio gli oggetti più assurdi e impensabili che avranno spesso lo scopo d'intrattenere il giovane, altre volte di aiutarlo in situazioni difficili; quel che è certo è che riusciranno a catapultarci ogni volta in una nuova incredibile avventura. Sono proprio questi misteriosi oggetti del futuro a rendere quest'opera incredibilmente originale e fantasiosa. Ho perso il conto delle volte in cui ho sognato di potere mettere le mani su alcuni di essi.
Graficamente parlando notiamo uno stile molto semplice - parliamo di un'opera del 1979, è bene ricordarlo - ma nient'affatto malvagio. Degne di nota sono anche le animazioni e il doppiaggio italiano, nonché la caratterizzazione dei vari personaggi. Non sono niente di profondo, ma li ritengo più che adeguati alla tipologia dell'opera.
Quali sono i pregi maggiori di quest'opera? L'originalità e la semplicità abbinata a delle situazioni strabordanti di fantasia. E' tutt'altro che una visione impegnativa, se non fosse per l'interminabile numero di puntate, ma la rivedrei più che volentieri anche oggi stesso, qualora se ne presentasse l'occasione. Sempreverde Doraemon! (Nonostante sia blu).
Protagonista dell'opera è un gatto robot proveniente dal futuro con l'intento di modificare il destino di Nobita, in modo tale da non farlo diventare un nullafacente, con pessime conseguenze sulla sua discendenza. Nobita è un ragazzino svogliato, timido e insicuro, ma certamente un bravo ragazzo, evidentemente ha solo bisogno di una spintarella. I suoi problemi sono quelli di molti altri suoi coetanei, vive nel timore dei "bulletti" di turno ed è segretamente innamorato di una bambina compagna di giochi, alla quale, ovviamente, non riesce a dichiararsi.
La caratteristica principale di quest'opera è nel gatto del futuro (francamente dall'aspetto tondeggiante è difficile scambiarlo per un gatto), che è in grado di tirare fuori da una sorta di marsupio gli oggetti più assurdi e impensabili che avranno spesso lo scopo d'intrattenere il giovane, altre volte di aiutarlo in situazioni difficili; quel che è certo è che riusciranno a catapultarci ogni volta in una nuova incredibile avventura. Sono proprio questi misteriosi oggetti del futuro a rendere quest'opera incredibilmente originale e fantasiosa. Ho perso il conto delle volte in cui ho sognato di potere mettere le mani su alcuni di essi.
Graficamente parlando notiamo uno stile molto semplice - parliamo di un'opera del 1979, è bene ricordarlo - ma nient'affatto malvagio. Degne di nota sono anche le animazioni e il doppiaggio italiano, nonché la caratterizzazione dei vari personaggi. Non sono niente di profondo, ma li ritengo più che adeguati alla tipologia dell'opera.
Quali sono i pregi maggiori di quest'opera? L'originalità e la semplicità abbinata a delle situazioni strabordanti di fantasia. E' tutt'altro che una visione impegnativa, se non fosse per l'interminabile numero di puntate, ma la rivedrei più che volentieri anche oggi stesso, qualora se ne presentasse l'occasione. Sempreverde Doraemon! (Nonostante sia blu).
Doraemon è una serie tratta dall'omonimo manga di Fujiko Fujio. Il protagonista è un gatto robot del futuro (privo di orecchie in quanto gliele ha mangiate un topo), Doraemon, appunto, che torna indietro nel tempo allo scopo di cambiare il passato, ovvero di far sì che il suo amico Nobita non diventi un fallito ma si faccia una carriera e viva felice dopo avere sposato la sua compagna di giochi Shizuka. Purtroppo però il suo compito si rivela molto arduo, perché Nobita è un fannullone senza speranza, vuole trascorrere le sue giornate solo giocando, mangiando e leggendo fumetti e non ne vuole sapere di studiare, riportando così voti pessimi. Inoltre ogni volta che ha un minimo problema Nobita approfitta di lui, chiedendogli insistentemente uno dei suoi ciuski, ovvero bizzarri e ingegnosi aggeggi che serviranno a risolvere la situazione senza fatica: c'è il ciuski per risparmiare il tempo, quello per recuperare oggetti perduti, quello per volare, quello per diventare campioni sportivi... Insomma, ce n'è per tutti i gusti e tutte le necessità, peccato però che ogni volta Nobita riesca puntualmente a mettersi, con i ciuski, in situazioni ancora peggiori di quelle di partenza e toccherà a Doraemon cercare di salvare la situazione.
Gli episodi - a proposito, non saprei dire quanti ne abbia visti, perciò ho messo un numero indicativo - sono a schema ultra-fisso, ma secondo me la fantasia dell'autore è riuscita comunque a creare situazioni sempre diverse, e comunque le storie sono davvero spassose.
Nonostante il character design non bellissimo, l'anime per me merita, perché si dimostra educativo e allo stesso tempo molto diverte, e i personaggi sono caratterizzati benissimo. Ci sono tutti gli stereotipi: l'occhialuto imbranato Nobita, il ciccione prepotente e manesco, la bella e studiosa compagna di classe che piace a tanti, il primo della classe (che per giunta è pure bello), il ricco antipatico e snob, ed i genitori di Nobita, i quali sono i classici genitori giapponesi. Il padre è il classico impiegato che rincasa spesso tardi per bere con gli amici, la madre è la classica massaia un po' frustrata, tutta dedita alla cura della casa e ai bilanci della famiglia nonché alla rigida educazione del figlio, che se non riuscirà degli studi rischia di diventare un fallito.
Si legge tanto in rete su quale possa essere il finale della storia, ce ne sono in giro diverse versioni, ma pare che un vero e proprio finale non ci sia, probabilmente perché l'autore voleva raccontare semplicemente una storia a episodi autoconclusivi, oppure purtroppo soltanto perché è morto prima di poterlo realizzare. Qualunque sia la situazione, nulla toglie alla positività della mia valutazione.
Questo anime ha avuto due sigle e due doppiaggi, sempre per via del passaggio a Mediaset, per la solita vecchia storia di cancellare irrispettosamente una bella sigla storica - anzi, in questo caso due, perché l'ending era diversa dall'opening - per crearne una stupidissima e banale da fare cantare alla D'Avena. E per quanto riguarda il nuovo doppiaggio, ritengo che Doraemon doppiato da Pietro Ubaldi sia qualche cosa di osceno, anche se colui che anni fa fu il mitico Anacleto Marrabbio di "Kiss me Licia" rende la voce giustamente miagolante, dato che doppia un gatto. Senza nulla togliere alle indubbie capacità di Ubaldi come doppiatore, preferivo il doppiaggio vecchio.
Unica nota positiva del nuovo doppiaggio, e adattamento, è il ripristino dei nomi originali dei personaggi: così Guglia Gugliemo Guglielminetti torna ad essere semplicemente Nobita e Susy torna a essere Shizuka, com'è giusto che sia, data l'ambientazione della storia in Giappone.
Gli episodi - a proposito, non saprei dire quanti ne abbia visti, perciò ho messo un numero indicativo - sono a schema ultra-fisso, ma secondo me la fantasia dell'autore è riuscita comunque a creare situazioni sempre diverse, e comunque le storie sono davvero spassose.
Nonostante il character design non bellissimo, l'anime per me merita, perché si dimostra educativo e allo stesso tempo molto diverte, e i personaggi sono caratterizzati benissimo. Ci sono tutti gli stereotipi: l'occhialuto imbranato Nobita, il ciccione prepotente e manesco, la bella e studiosa compagna di classe che piace a tanti, il primo della classe (che per giunta è pure bello), il ricco antipatico e snob, ed i genitori di Nobita, i quali sono i classici genitori giapponesi. Il padre è il classico impiegato che rincasa spesso tardi per bere con gli amici, la madre è la classica massaia un po' frustrata, tutta dedita alla cura della casa e ai bilanci della famiglia nonché alla rigida educazione del figlio, che se non riuscirà degli studi rischia di diventare un fallito.
Si legge tanto in rete su quale possa essere il finale della storia, ce ne sono in giro diverse versioni, ma pare che un vero e proprio finale non ci sia, probabilmente perché l'autore voleva raccontare semplicemente una storia a episodi autoconclusivi, oppure purtroppo soltanto perché è morto prima di poterlo realizzare. Qualunque sia la situazione, nulla toglie alla positività della mia valutazione.
Questo anime ha avuto due sigle e due doppiaggi, sempre per via del passaggio a Mediaset, per la solita vecchia storia di cancellare irrispettosamente una bella sigla storica - anzi, in questo caso due, perché l'ending era diversa dall'opening - per crearne una stupidissima e banale da fare cantare alla D'Avena. E per quanto riguarda il nuovo doppiaggio, ritengo che Doraemon doppiato da Pietro Ubaldi sia qualche cosa di osceno, anche se colui che anni fa fu il mitico Anacleto Marrabbio di "Kiss me Licia" rende la voce giustamente miagolante, dato che doppia un gatto. Senza nulla togliere alle indubbie capacità di Ubaldi come doppiatore, preferivo il doppiaggio vecchio.
Unica nota positiva del nuovo doppiaggio, e adattamento, è il ripristino dei nomi originali dei personaggi: così Guglia Gugliemo Guglielminetti torna ad essere semplicemente Nobita e Susy torna a essere Shizuka, com'è giusto che sia, data l'ambientazione della storia in Giappone.
Doraemon è un anime tratto dall'omonimo manga di Motoo Abiko e Hiroshi Fujimoto, trasmesso in Italia su vari emittenti (Rai 2, Italia 1, Boing, Hiro) conta 1787 episodi.
Doraemon è un gatto robot che, per evitare ai discendenti di Nobita, un ragazzino quasi nullafacente e scocciato di tutto, una vita di miseria avuta per l'incompetenza del lontano parente, decide di tornare nel passato per portare sulla dritta via il ragazzino e incanalarlo in una vita più costruttiva.
I due insieme vivranno centinaia e centinaia di avventura che coinvolgeranno, oltre alle stranezze del futuro (i famosi gatgets del futuro), anche alcuni compagni di classe di Nobita: Gian, un bullo davvero stonato; Suneo, figlio di una ricca famiglia che non perde occasione di sfoggiare le sue infinite ricchezze; e Shizuka, la ragazza di cui è innamorato Nobita, e anche altri vari personaggi come il maestro o la mamma di Nobita.
Do 8 alla storia davvero ricca di novità e sensazionale se pensiamo che è stata creata nel 1976 e che ancora oggi, più di trent'anni, dopo riesce a coinvolgere generazioni di bambini, me compreso. Sia all'epoca, dove rimanevo davvero affascinato, sia tuttora che rivedo con piacere gli svariati episodi che mi possono capitare a tiro.
Do 7 ai disegni molto molto semplici e adatti ai bambini ma nulla di più. Anche se storia e disegni sono complementari e appropriati l'uno con l'altro.
8 do al doppiaggio, al sonoro e alle sigle di apertura e chiusura, non sono capolavori ma, soprattutto il doppiaggio, sono molto ben fatti e rispecchiano appieno le volontà della storia e dei singoli personaggi.
Voto globale: 7,5.
Consiglio quest'anime a qualsiasi bambino o a chiunque abbia voglia di rilassarsi un po' divertendosi in quanto Doraemon non stanca mai.
Inutile dire che lo sconsiglio a chi vuole un manga perfetto e di alto livello in quanto, a un occhio esperto, la monotonia che deriva dagli ambienti e dai personaggi può farsi molto chiara.
Doraemon è un gatto robot che, per evitare ai discendenti di Nobita, un ragazzino quasi nullafacente e scocciato di tutto, una vita di miseria avuta per l'incompetenza del lontano parente, decide di tornare nel passato per portare sulla dritta via il ragazzino e incanalarlo in una vita più costruttiva.
I due insieme vivranno centinaia e centinaia di avventura che coinvolgeranno, oltre alle stranezze del futuro (i famosi gatgets del futuro), anche alcuni compagni di classe di Nobita: Gian, un bullo davvero stonato; Suneo, figlio di una ricca famiglia che non perde occasione di sfoggiare le sue infinite ricchezze; e Shizuka, la ragazza di cui è innamorato Nobita, e anche altri vari personaggi come il maestro o la mamma di Nobita.
Do 8 alla storia davvero ricca di novità e sensazionale se pensiamo che è stata creata nel 1976 e che ancora oggi, più di trent'anni, dopo riesce a coinvolgere generazioni di bambini, me compreso. Sia all'epoca, dove rimanevo davvero affascinato, sia tuttora che rivedo con piacere gli svariati episodi che mi possono capitare a tiro.
Do 7 ai disegni molto molto semplici e adatti ai bambini ma nulla di più. Anche se storia e disegni sono complementari e appropriati l'uno con l'altro.
8 do al doppiaggio, al sonoro e alle sigle di apertura e chiusura, non sono capolavori ma, soprattutto il doppiaggio, sono molto ben fatti e rispecchiano appieno le volontà della storia e dei singoli personaggi.
Voto globale: 7,5.
Consiglio quest'anime a qualsiasi bambino o a chiunque abbia voglia di rilassarsi un po' divertendosi in quanto Doraemon non stanca mai.
Inutile dire che lo sconsiglio a chi vuole un manga perfetto e di alto livello in quanto, a un occhio esperto, la monotonia che deriva dagli ambienti e dai personaggi può farsi molto chiara.
Doraemon è una serie molto simpatica, ma molto infantile. Da piccolo lo vedevo sempre e mi divertivo molto a vedere Nobita che chiedeva continuamente aiuto a Doraemon per risolvere dei momenti difficili. Ma crescendo ho imparato ad apprezzare altri tipi di anime meno infantili. Comunque molte volte lo vado a rivedere, perché è sempre divertente e spiritoso. Questa serie è piaciuta molto ai bambini, ma anche a persone più grandi a cui piace questo tipo di animazione. Secondo me questa serie è molto simpatica e divertente, complimenti agli autori.
Mi vengono i brividi a pensare che una serie tv possa contare quasi duemila episodi... ve lo dice uno che solitamente non ama gli anime con più di 26 episodi. E' praticamente impossibile aver visto ogni puntata di Doraemon, ma siccome ogni episodio si svolge in maniera simile, è possibile dare un giudizio complessivo anche dopo averne visti solo alcuni.
Ci troviamo di fronte a un grande classico, ripetutamente trasmesso su Italia1, che propone una formula ripetitiva, come ho già accennato, ma a quanto pare vincente. Ricordo bene quanto ogni puntata di Doraemon che vidi da piccolo fosse in sé memorabile, frizzante e ricca di colpi di scena. Questo cartone mostra le surreali avventure di Nobita, ragazzino scansafatiche e piagnucolone, e Doraemon, il suo compagno di stanza, un gatto robot che può tirare fuori dalla sua tasca una miriade di "ciuski", mirabolanti oggetti con cui si possono fare cose incredibili, ma che di volta in volta causeranno dei guai per colpa della negligenza di Nobita. Il tutto viene amalgamato da una vena educativo-moralistica non invadente e perfettamente adatta al target puerile verso cui è indirizzata la serie.
Nonostante l'anno di produzione, le animazioni della Tokyo Movie Shinsha reggono l'usura del tempo, e dimostrano quanto un bell'anime di vecchia data possa essere più valido di un prodotto recente ma insignificante (tipo le Mew Mew o le altre stupidaggini di Italia1).
Insomma, Doraemon è una serie vecchiotta, ma che si riscopre con piacere.
Ci troviamo di fronte a un grande classico, ripetutamente trasmesso su Italia1, che propone una formula ripetitiva, come ho già accennato, ma a quanto pare vincente. Ricordo bene quanto ogni puntata di Doraemon che vidi da piccolo fosse in sé memorabile, frizzante e ricca di colpi di scena. Questo cartone mostra le surreali avventure di Nobita, ragazzino scansafatiche e piagnucolone, e Doraemon, il suo compagno di stanza, un gatto robot che può tirare fuori dalla sua tasca una miriade di "ciuski", mirabolanti oggetti con cui si possono fare cose incredibili, ma che di volta in volta causeranno dei guai per colpa della negligenza di Nobita. Il tutto viene amalgamato da una vena educativo-moralistica non invadente e perfettamente adatta al target puerile verso cui è indirizzata la serie.
Nonostante l'anno di produzione, le animazioni della Tokyo Movie Shinsha reggono l'usura del tempo, e dimostrano quanto un bell'anime di vecchia data possa essere più valido di un prodotto recente ma insignificante (tipo le Mew Mew o le altre stupidaggini di Italia1).
Insomma, Doraemon è una serie vecchiotta, ma che si riscopre con piacere.
Doraemon è un anime uscito per la prima volta nel 1979 e racconta le avventure di Doraemon, Nobita, Gian, Suneo e Shizuka. Il primo di questi, Doraemon, è un gatto spaziale che, viaggiando indietro nel tempo, cercherà di aiutare Nobita, un ragazzo pigro e scansafatiche. Farà ciò per evitare che gli eredi di quest'ultimo non vengano afflitti da enormi debiti.
Il protagonista assoluto è naturalmente l'adorabile micione blu; riguardo alla sua caratterizzazione bisognerebbe fare i complimenti all'autrice di quest'anime, la quale ha reso il tondo gatto del futuro simpatico e anche saggio, inserendo quasi sempre anche una morale al termine di ogni episodio. Nobita invece è il ritratto della maggior parte dei ragazzi di oggi: scansafatiche e poco studioso. Gli altri personaggi a loro volta possiedono una buona caratterizzazione; prendiamo ad esempio Shizuka, sempre gentile e dolce, oppure Gian, completamente il contrario del primo, in quanto burbero e maleducato.
Sotto l'aspetto grafico Doraemon è un anime, per l'anno di uscita, ricco di colori e che non stanca mai. Il sonoro è piacevole, la opening coinvolgente e preannunciatrice di un anime con i contro-fiocchi. Il tutto inoltre è accompagnato da un doppiaggio di altissima qualità che rende Doraemon ancora migliore.
Infine non scordiamoci dei magici strumenti del nostro "coccoloso" protagonista, i quali differenziano ogni episodio rinnovandolo e tenendo incollato al televisore un possibile spettatore curioso di conoscere tutte le funzioni di questi curiosi oggetti.
Naturalmente, come tutte gli anime possiede qualche difettuccio che solo da un occhio esperto potrebbe essere notato: uno di quelli che spiccano di più rispetto agli altri è la poca varietà degli ambienti che, se non fosse per quanto finora descritto, farebbe di Doraemon un anime parecchio monotono.
In conclusione consiglio quest’anime a chi vuole passare un po’ di tempo a divertirsi e anche a rilassarsi. Voto finale 6,5.
Il protagonista assoluto è naturalmente l'adorabile micione blu; riguardo alla sua caratterizzazione bisognerebbe fare i complimenti all'autrice di quest'anime, la quale ha reso il tondo gatto del futuro simpatico e anche saggio, inserendo quasi sempre anche una morale al termine di ogni episodio. Nobita invece è il ritratto della maggior parte dei ragazzi di oggi: scansafatiche e poco studioso. Gli altri personaggi a loro volta possiedono una buona caratterizzazione; prendiamo ad esempio Shizuka, sempre gentile e dolce, oppure Gian, completamente il contrario del primo, in quanto burbero e maleducato.
Sotto l'aspetto grafico Doraemon è un anime, per l'anno di uscita, ricco di colori e che non stanca mai. Il sonoro è piacevole, la opening coinvolgente e preannunciatrice di un anime con i contro-fiocchi. Il tutto inoltre è accompagnato da un doppiaggio di altissima qualità che rende Doraemon ancora migliore.
Infine non scordiamoci dei magici strumenti del nostro "coccoloso" protagonista, i quali differenziano ogni episodio rinnovandolo e tenendo incollato al televisore un possibile spettatore curioso di conoscere tutte le funzioni di questi curiosi oggetti.
Naturalmente, come tutte gli anime possiede qualche difettuccio che solo da un occhio esperto potrebbe essere notato: uno di quelli che spiccano di più rispetto agli altri è la poca varietà degli ambienti che, se non fosse per quanto finora descritto, farebbe di Doraemon un anime parecchio monotono.
In conclusione consiglio quest’anime a chi vuole passare un po’ di tempo a divertirsi e anche a rilassarsi. Voto finale 6,5.
Doraemon è un buon anime sotto tutti i punti di vista.
Accanto a una grafica abbastanza curata e accattivante, si affianca un sonoro abbastanza leggero e che ha il gran pregio di non essere mai troppo invadente: un comparto tecnico, dunque, buono, che piacerà sicuramente agli spettatori più piccoli, ai quali è principalmente indirizzata la visione dell’opera.
La storia è abbastanza semplice e tradizionale: Nobita è un ragazzo alquanto sfortunato, in quanto soggetto alle angherie dei bulletti della sua scuola, e inoltre emarginato da molti, il che lo porta a esporre il lato peggiore di sé, scontroso, maleducato e scostante.
Un giorno, però, arriva dal futuro il gatto robot Doraemon: gli è stato inviato da un suo pronipote, per rimediare a tutti i disastri che Nobita ha combinato nella sua vita futura, lasciando una montagna di debiti ai suoi successori; egli spera che grazie agli insegnamenti di Doraemon, infatti, il ragazzo si ravveda, cambiando così il suo futuro.
In effetti, l’anime è interamente concentrato su questo movente: ogni volta che Nobita ha un problema, grande o piccolo che sia, il buon Doraemon lo aiuta in ogni modo, dispensando preziosi consigli e, inoltre, facendo uscire aggeggi di tutti i tipi e di tutte le forme dalla sua tasca sulla pancia: così, avremo una porta che permette di teletrasportarsi, un congegno per stare più freschi, un gadget per dilatare lo spazio, eccetera.
Furono proprio questi gadget, secondo me, a rendere famoso il gatto robot, in quanto riuscivano a stimolare la fantasia dei più piccini.
Ma il messaggio più grande dell’opera riguarda la fratellanza: Doraemon, infatti, è per Nobita come un fratello maggiore, sempre pronto a dare una mano o anche solamente un buon consiglio.
Insomma, consiglio quest’anime a chiunque, ma soprattutto agli utenti meno smaliziati, ai quali saprà dare ore e ore di sollazzo, mai noioso; i più grandicelli potrebbero storcere il naso riguardo all’atmosfera bambinesca, e dovrebbero valutare l’opera secondo i propri gusti personali.
P.S.: Il numero di episodi visti che ho messo è (quasi) puramente casuale, non credevo ce ne fossero così tanti.
Accanto a una grafica abbastanza curata e accattivante, si affianca un sonoro abbastanza leggero e che ha il gran pregio di non essere mai troppo invadente: un comparto tecnico, dunque, buono, che piacerà sicuramente agli spettatori più piccoli, ai quali è principalmente indirizzata la visione dell’opera.
La storia è abbastanza semplice e tradizionale: Nobita è un ragazzo alquanto sfortunato, in quanto soggetto alle angherie dei bulletti della sua scuola, e inoltre emarginato da molti, il che lo porta a esporre il lato peggiore di sé, scontroso, maleducato e scostante.
Un giorno, però, arriva dal futuro il gatto robot Doraemon: gli è stato inviato da un suo pronipote, per rimediare a tutti i disastri che Nobita ha combinato nella sua vita futura, lasciando una montagna di debiti ai suoi successori; egli spera che grazie agli insegnamenti di Doraemon, infatti, il ragazzo si ravveda, cambiando così il suo futuro.
In effetti, l’anime è interamente concentrato su questo movente: ogni volta che Nobita ha un problema, grande o piccolo che sia, il buon Doraemon lo aiuta in ogni modo, dispensando preziosi consigli e, inoltre, facendo uscire aggeggi di tutti i tipi e di tutte le forme dalla sua tasca sulla pancia: così, avremo una porta che permette di teletrasportarsi, un congegno per stare più freschi, un gadget per dilatare lo spazio, eccetera.
Furono proprio questi gadget, secondo me, a rendere famoso il gatto robot, in quanto riuscivano a stimolare la fantasia dei più piccini.
Ma il messaggio più grande dell’opera riguarda la fratellanza: Doraemon, infatti, è per Nobita come un fratello maggiore, sempre pronto a dare una mano o anche solamente un buon consiglio.
Insomma, consiglio quest’anime a chiunque, ma soprattutto agli utenti meno smaliziati, ai quali saprà dare ore e ore di sollazzo, mai noioso; i più grandicelli potrebbero storcere il naso riguardo all’atmosfera bambinesca, e dovrebbero valutare l’opera secondo i propri gusti personali.
P.S.: Il numero di episodi visti che ho messo è (quasi) puramente casuale, non credevo ce ne fossero così tanti.
Questa serie appena l'ho conosciuta non mi è dispiaciuta, ma con l'andare del tempo è solo peggiorata. E' una serie che ha protratto troppo la storia: gli ultimi episodi sono, secondo me, un po' troppo tirati come storia. I disegni sono bellini, niente di speciale ma molto semplici e quindi hanno attratto molti ragazzini e bambini. La storia di per sé è molto carina e non pecca in niente. Sinceramente non amo serie di questo tipo ma questa mi ha molto colpita. Di episodi ne ho visti circa un terzo ma ho capito che non è una serie incentrata sull'apprendimento, bensì è fatta per fare divertire e basta. Altre serie invece sono più incentrate sugli sbagli di noi umani. Questa invece, come ho detto, è solo per divertirsi.
Le do un 6 perché la storia si è protratta troppo, arrivando a 1787 episodi e perché la grafica poteva essere migliore.
Le do un 6 perché la storia si è protratta troppo, arrivando a 1787 episodi e perché la grafica poteva essere migliore.
Serie molto carina entrata nel cuore di molti fan dell'animazione giapponese. Nella serie le storie seguono sempre lo stesso schema semplice e lineare. Il protagonista, Doraemon, possiede una tasca da cui riesce a estrarre qualsiasi cosa. Nobita, non ben considerato dagli amici bulletti, chiede sempre aiuto a Doraemon per risolvere situazioni difficili.
La particolarità della serie è l'alternarsi di momenti buffi e momenti anche molto sentimentali che legano Nobita e Doraemon e proprio per questo è considerata una serie davvero godibile.
La particolarità della serie è l'alternarsi di momenti buffi e momenti anche molto sentimentali che legano Nobita e Doraemon e proprio per questo è considerata una serie davvero godibile.
Ognuno di noi nel bene o nel male avrà visto nella sua vita almeno un episodio di Doraemon, il simpaticissimo e famosissimo gatto robot che venuto dal futuro aiuta il protagonista dell'anime (Nobita) nella vita di tutti i giorni grazie ai centinaia di gadget e invenzioni che possiede nel suo marsupio. Anche dal sondaggio riportato su questo sito viene evidenziata l'amore verso questo personaggio (Doraemon), che viene messo al primo posto come amico/ospite che vorremmo avere a casa, e questo la dice tutta. L'anime formato da innumerevoli episodi autoconclusivi(mamma mia quanti sono), da non sottovalutare assolutamente, mette in risalto la normale vita del nostro protagonista alle prese con la scuola, con la famiglia e con gli amici. Il protagonista è un ragazzo un po' pigro e un po' viziato e, nonostante le infinite dritte che il nostro simpatico Doraemon gli dà, non impara mai la lezione. Per questi motivi il prodotto risulta molto piacevole da seguire, la spensieratezza ci accompagna durante tutta la durata degli episodi, niente ci obbliga a vedere l'episodio successivo, ma qualcosa ci impone di sintonizzarci sul canale in cui esso viene trasmesso nel momento in cui, giocando col telecomando, ci troviamo dinanzi all'allegro faccione del nostro amico. L'anime è del 1979 ma è di un'attualità assurda, infatti molti di noi ragazzi di questa generazione (viziati, sfaticati ecc) ci possiamo rispecchiare in Nobita, e Doraemon rappresenta una via d'uscita da questo nostro mondo, un modo a cui aggrapparci per risolvere i problemi, nonchè un buon amico quando serve. Anche se ci troviamo dinanzi ad un anime un po' vecchiotto, con disegni semplici, non è mai pesante agli occhi forse anche grazie all'uso di colori e musiche vivaci e allegre; naturalmente non vi consiglio di mettervi a vedere questo prodotto, più che altro dateci un'occhiata quando ve lo ritroverete dinanzi per sbaglio, senza impegni e senza troppa concentrazione, vedrete che le emozioni e qualche rista non mancheranno. Personalmente non ho idea di quanti episodi abbia realmente visto, ma credo tanti quindi il numero che metterò è praticamente indicativo. Buona visione.
Un grande cartone con un grande scopo educativo.
All'apparenza sembra un cartone terribilmente inutile e demenziale, mantenendo quindi le caratteristiche di Carletto il principe dei mostri, invece lo è così solo in una infinitesima parte dell'intera opera.
Abbiamo il vero protagonista, ovvero Nobita che è un ragazzo poco incline allo studio e al lavoro, codardo e maleducato sia coi genitori che con la gente in giro, con una forte passione d'amore per una ragazza che approfitta degli aggeggini ingegnosi di Doraemon per poter uscire dalle situazioni difficili, dopo un inizio portentoso con l'aiuto di questi oggetti, ne subisce l'intero potenziale con l'uso frequente, procurando diversi disastri a sè e a chi sta intorno.
L'autore è stato molto diretto con la realtà quando ha realizzato questo cartone, divenuto famoso poi nel mondo.
In pratica grazie a Nobita dà del tu a tutti i bambini maleducati e poco inclini a comportarsi bene indicando la strada da seguire grazie a Doraemon, invitando loro a non prendere esempio dal comportamento del protagonista, ma dall'evitare le figuracce che fa ogni episodio comportandosi quindi per il meglio.
In pratica ha preso una sua creatura e l'ha messa alla berlina, così come faceva Fedro con le sue fiabe, un gran modo il suo di riferimento per scrivere la realtà dei bambini anche di oggi, quindi lo considero un cartone molto attuale ed educativo da questo punto di vista.
I bambini devono sì seguire il loro istinto nella crescita, ma devono essere anche guidati per il meglio senza avere aiuti esterni, per diventare più responsabili ed educati nel prossimo futuro, la società di oggi rifiuta ogni tipo di trasgressione da questo punto di vista, visto che con le nuove leggi, anche i bulletti della scuola vengono pesantemente puniti.
Perciò bisogna tenere bene a mente tutti i guai che si possono combinare e da evitare in futuro venendo rimproverati il giusto, visto che Nobita, a volte lo si vede chiaramente tornare sui suoi passi correggendo gli errori commessi, perciò è un cartone che ha queste spiccate doti educative, l'autore ci ha visto bene fin dal primo momento, non facendo mancare studiatissimi momenti di humour che aiutano a capire meglio proprio ai più piccoli questi particolari.
Esistono così tanti episodi di questo anime che dubito ci sia gente che non conosce Doraemon, perciò correte subito a vedere qualche altro episodio!
Un doppiaggio stupendo, sia quello classico che quello attuale, davvero ben elaborato, in modo tale da capirne meglio i punti che vi ho spiegato prima, sia Liù bosisio prima che Pietro Ubaldi poi hanno davvero ben caratterizzato il personaggio del gatto dello spazio, davvero molto bravi, Ubaldi lo conoscete, la Bosisio credo anche, visto e considerato che doppia da sempre in Italia Marge Simpson, nonché la prima interprete della signora Pina Fantozzi!
All'apparenza sembra un cartone terribilmente inutile e demenziale, mantenendo quindi le caratteristiche di Carletto il principe dei mostri, invece lo è così solo in una infinitesima parte dell'intera opera.
Abbiamo il vero protagonista, ovvero Nobita che è un ragazzo poco incline allo studio e al lavoro, codardo e maleducato sia coi genitori che con la gente in giro, con una forte passione d'amore per una ragazza che approfitta degli aggeggini ingegnosi di Doraemon per poter uscire dalle situazioni difficili, dopo un inizio portentoso con l'aiuto di questi oggetti, ne subisce l'intero potenziale con l'uso frequente, procurando diversi disastri a sè e a chi sta intorno.
L'autore è stato molto diretto con la realtà quando ha realizzato questo cartone, divenuto famoso poi nel mondo.
In pratica grazie a Nobita dà del tu a tutti i bambini maleducati e poco inclini a comportarsi bene indicando la strada da seguire grazie a Doraemon, invitando loro a non prendere esempio dal comportamento del protagonista, ma dall'evitare le figuracce che fa ogni episodio comportandosi quindi per il meglio.
In pratica ha preso una sua creatura e l'ha messa alla berlina, così come faceva Fedro con le sue fiabe, un gran modo il suo di riferimento per scrivere la realtà dei bambini anche di oggi, quindi lo considero un cartone molto attuale ed educativo da questo punto di vista.
I bambini devono sì seguire il loro istinto nella crescita, ma devono essere anche guidati per il meglio senza avere aiuti esterni, per diventare più responsabili ed educati nel prossimo futuro, la società di oggi rifiuta ogni tipo di trasgressione da questo punto di vista, visto che con le nuove leggi, anche i bulletti della scuola vengono pesantemente puniti.
Perciò bisogna tenere bene a mente tutti i guai che si possono combinare e da evitare in futuro venendo rimproverati il giusto, visto che Nobita, a volte lo si vede chiaramente tornare sui suoi passi correggendo gli errori commessi, perciò è un cartone che ha queste spiccate doti educative, l'autore ci ha visto bene fin dal primo momento, non facendo mancare studiatissimi momenti di humour che aiutano a capire meglio proprio ai più piccoli questi particolari.
Esistono così tanti episodi di questo anime che dubito ci sia gente che non conosce Doraemon, perciò correte subito a vedere qualche altro episodio!
Un doppiaggio stupendo, sia quello classico che quello attuale, davvero ben elaborato, in modo tale da capirne meglio i punti che vi ho spiegato prima, sia Liù bosisio prima che Pietro Ubaldi poi hanno davvero ben caratterizzato il personaggio del gatto dello spazio, davvero molto bravi, Ubaldi lo conoscete, la Bosisio credo anche, visto e considerato che doppia da sempre in Italia Marge Simpson, nonché la prima interprete della signora Pina Fantozzi!
Non sapevo nemmeno io che fossero così tanti episodi, anche io ne ho visti solo una minima parte. La veste grafica non è bellissima, ma le storie sono allegre, leggere e accattivanti. Il personaggio che preferisco è Doraemon, anche se spesso non la smette mai di parlare, però almeno è umano nel carattere, spesso fa da mamma e papà aggiuntivo a Nobita, un bambino un pò viziato. Mi chiedo se Nobita sia una parodia dei bambini di oggi, molto pigri e straviziati, eh eh!
Anche se superato nella grafica da altri titoli, a mio avviso è un'opera attuale, con buoni insegnamenti, niente a che vedere con gli "eroi usa e getta" di oggi.
Anche se superato nella grafica da altri titoli, a mio avviso è un'opera attuale, con buoni insegnamenti, niente a che vedere con gli "eroi usa e getta" di oggi.
Pur non sconvolgendo il mondo degli anime con delle estreme novità, Doraemon, il gatto robot venuto dal futuro, rimane e rimarrà per sempre l'icona del mondo dei cartoni giapponesi.
Verso gli anni '60 dalla matita del fumettista Fujiko F. Fujio, nascevano le avventure di un bambino viziato che non ama studiare e che non ha neanche doti innate. Il nome di questo bambino era (ed è) Nobita. Per rimediare alla sua vita, che in futuro peggiorerà finendo con lasciare agli eredi soltanto milioni e milioni di debiti, il pro-pro-pro-pro nipote di Nobita gli manda un robot-gatto dal suo infinito futuro. Da questo momento in poi la vita di Nobita cambia di 360° in positivo. Doraemon lo aiuta in ogni momento di bisogno, sollevando l'umore dello sfortunato inetto Nobita, con gli strampalati e magici oggetti "Ciuschi" che prende dalla sua tasca gigante presente nel suo pancione. Doraemon, inoltre, non si comporta come un animale domestico o un amico, ma meglio un fratello!
Gli episodi di questa lunghissima saga si spingono a mostrare il lato naturale e casuale della vita di un fanciullo alle prese con la maturazione morale e scolastica, dimostrando d'essere sempre umile ma impacciato.
Il gatto della serie non è altro che una semplice valvola di sfogo per il povero Nobita, il quale ha sempre bisogno dell'aiuto morale, ma anche materiale, di qualcuno di cui ha molto bisogno. Rispetto al manga, formato da vignette che si susseguono l'una all'altra in modo classicamente fumettistico, l'anime è molto longevo, e richiama, in alcuni punti, ripetizioni ed immagini già trasmesse. Malgrado la semplicità e l'assenza di sostanziali novità, gli episodi mettono alla prova il "bambino" e il suo "animale-giocattolo" in situazioni che descrivono la società, i problemi fra la gente e l'ambiente in un modo mai casuale e molto molto naturale.
Adatto a tutti: dai bambini agli adulti e a tutti coloro che hanno voglia di sognare e provare nostalgia di un tempo mai vissuto!
Verso gli anni '60 dalla matita del fumettista Fujiko F. Fujio, nascevano le avventure di un bambino viziato che non ama studiare e che non ha neanche doti innate. Il nome di questo bambino era (ed è) Nobita. Per rimediare alla sua vita, che in futuro peggiorerà finendo con lasciare agli eredi soltanto milioni e milioni di debiti, il pro-pro-pro-pro nipote di Nobita gli manda un robot-gatto dal suo infinito futuro. Da questo momento in poi la vita di Nobita cambia di 360° in positivo. Doraemon lo aiuta in ogni momento di bisogno, sollevando l'umore dello sfortunato inetto Nobita, con gli strampalati e magici oggetti "Ciuschi" che prende dalla sua tasca gigante presente nel suo pancione. Doraemon, inoltre, non si comporta come un animale domestico o un amico, ma meglio un fratello!
Gli episodi di questa lunghissima saga si spingono a mostrare il lato naturale e casuale della vita di un fanciullo alle prese con la maturazione morale e scolastica, dimostrando d'essere sempre umile ma impacciato.
Il gatto della serie non è altro che una semplice valvola di sfogo per il povero Nobita, il quale ha sempre bisogno dell'aiuto morale, ma anche materiale, di qualcuno di cui ha molto bisogno. Rispetto al manga, formato da vignette che si susseguono l'una all'altra in modo classicamente fumettistico, l'anime è molto longevo, e richiama, in alcuni punti, ripetizioni ed immagini già trasmesse. Malgrado la semplicità e l'assenza di sostanziali novità, gli episodi mettono alla prova il "bambino" e il suo "animale-giocattolo" in situazioni che descrivono la società, i problemi fra la gente e l'ambiente in un modo mai casuale e molto molto naturale.
Adatto a tutti: dai bambini agli adulti e a tutti coloro che hanno voglia di sognare e provare nostalgia di un tempo mai vissuto!
Questo anime meriterebbe solo 10 per la nostalgia, anche se bisogna ammettere che ultimamente è stato ripescato e forse un po' troppo commercializzato. Non si può giudicare Doraemon dal punto di vista tecnico: è naturale che il gattone blu finisca per risultare antiquato in confronto alle animazioni super-computerizzate a cui noi giovani siamo abituati. Doraemon va giudicato per il classico che è diventato! Non dico che un otaku prenda come impegno fisso quello di guardare ogni giorno Doraemon, ma chiunque si sarà trovato nel tempo libero a guardare svogliatamente un episodio e a sorridere insieme ai buffi protagonisti. Anzi, forse il fatto di non avere una trama da seguire episodio per episodio rende la visione di questi episodi autoconclusivi più leggera. Doraemon non è quindi un anime su cui riflettere o impegnarsi, ma un personaggio ormai storico che è diventato un simbolo per il Giappone e che a tempo perso vi farà passare un po' di tempo in spensieratezza.
P.S. per confermare quello che ho detto, il numero di episodi visti è puramente generico: non ho la minima idea di quanti ne abbia visti di volta in volta.
P.S. per confermare quello che ho detto, il numero di episodi visti è puramente generico: non ho la minima idea di quanti ne abbia visti di volta in volta.
Per quanto ne so, è stato l'anime più longevo in termini di episodi realizzati. Doraemon, nel corso dei decenni ha dimostrato una validità concettuale davvero rimarchevole. Non ha mai presentato sostanziali novità nella trama o nei personaggi eppure il pubblico ha dimostrato di non essersi mai annoiato dei buffi trucchi del gatto robot venuto dal futuro. Forse è giusto dire che Doraemon è uno degli anime più classici che esistano. Mi pare difficile pensare che non ne abbiate mai visto nemmeno un episodio.