Lupin III - La seconda serie
Lupin lll e compagnia tornano a colpire ancora nella seconda serie del 1977. Questa serie è ricordata da tutti come la più famosa e longeva, così come anche la giacca rossa del ladro gentiluomo è vista e ricordata come la più iconica. Tuttavia, ci sono dei radicali cambiamenti che portano la serie ad allontanarsi sia dalla precedente serie che dal manga, ma andiamo con ordine.
In questa serie Lupin intraprende numerose avventure e colpi, con episodi autoconclusivi, che lo portano a viaggiare in quasi ogni parte globo, affrontando ogni tipo di sfida possibile, variando persino il tipo di genere. Dalla più classica criminale e poliziesca, passando dalla più avventurosa e misteriosa, persino a quella con eventi più soprannaturali, arrivando infine alla più drammatica. Non mancheranno ovviamente i suoi immancabili compagni Jigen, Goemon e Fujiko (chiamata Margot in Italia, e che causò varie confusioni) al suo fianco, e ovviamente l'ispettore Zenigata sempre pronto a stargli alle costole.
Come detto prima, la serie si allontana dai toni più cupi e violenti della precedente serie, approcciandosi con un tono più leggero e comico. Lupin stesso ha subito uno stravolgimento nella personalità: da freddo criminale con una piccola dose di ironia passa a diventare un personaggio più buffo e scanzonato, a volte piuttosto goffo e pronto a fare il cascamorto con la prima fanciulla che gli capita davanti, e questa "nuova" personalità tende delle volte ad andare fin troppo fuori controllo, a tratti non necessaria, creando abbastanza imbarazzo; un cambiamento che fa storcere il naso a molti che erano abituati alla classica caratterizzazione più mite, ma nonostante l'eccessiva comicità egli riesce comunque a mantenere atteggiamenti seri in molte situazioni e anche mantenere sempre in modo onorevole la sua professionalità di ladro, cercando quindi di non sfigurare troppo il personaggio originale ideato da Monkey Punch. Jigen e Goemon mantengono fortunatamente delle caratterizzazioni quasi fedeli a quelle precedenti, sebbene resi meno rigidi del solito, ma comunque apprezzabili e dotati di un sarcasmo che non è tanto nocivo. Fujiko qui ha quasi accantonato del tutto la figura di femme fatale, tanto che in questa serie non la si vedrà svestita quasi mai, ma mantiene comunque il suo modo di essere sempre avida, calcolatrice, egoista e ambiziosa verso Lupin e soci, e anche col villan di turno. Questi ultimi variano in tutti i tipi, il più subdolo, il più sinistro, il più spietato, il più intelligente e altri ancora, ma non tutti alla fine riescono a essere memorabili.
Proprio come Lupin anche il caro vecchio Zazà diventa una figura comica, ma perdendo del tutto la serietà e i propri onori: per la maggior parte degli episodi il suo ruolo diventa quasi sempre marginale, limitandosi più a generare numerose gag che coinvolgono lo stesso Lupin, ma oltre a ciò non avrà mai l'occasione di avere un grande momento di gloria e di riscatto, rimanendo quasi sempre in disparte. Altra pecca sta nel doppiaggio italiano: nonostante sia buono e mantenga il cast originale, ad eccezione di Marcello Prando per Zenigata e Massimo Rossi per Goemon, che sostituiscono Enzo Consoli per entrambi i personaggi, vi sono però certe traduzioni errate. Tra le più note, oltre al già citato cambiamento da Fujiko a Margot le cui motivazioni sono ancora inspiegabili, vi è anche il nome completo "Arsenio Lupin", che viene storpiato in "Arsenico, detto Lupin", facendoci credere che Lupin sia un soprannome e il vero nome sia Arsenico, ma ciò è sbagliato.
Se si riesce a scendere a questi compromessi, però, si ha comunque una serie divertente da guardare, sebbene a tratti un po' "commerciale" per le modifiche e inferiore alla precedente; ciò non toglie però che resti di buona qualità e che ironicamente ha portato a rendere Lupin lll più popolare, oltre che a essere il personaggio che sa intraprendere ogni tipo di avventura, diventandone a tratti una figura rappresentativa per l'avventura stessa.
In questa serie Lupin intraprende numerose avventure e colpi, con episodi autoconclusivi, che lo portano a viaggiare in quasi ogni parte globo, affrontando ogni tipo di sfida possibile, variando persino il tipo di genere. Dalla più classica criminale e poliziesca, passando dalla più avventurosa e misteriosa, persino a quella con eventi più soprannaturali, arrivando infine alla più drammatica. Non mancheranno ovviamente i suoi immancabili compagni Jigen, Goemon e Fujiko (chiamata Margot in Italia, e che causò varie confusioni) al suo fianco, e ovviamente l'ispettore Zenigata sempre pronto a stargli alle costole.
Come detto prima, la serie si allontana dai toni più cupi e violenti della precedente serie, approcciandosi con un tono più leggero e comico. Lupin stesso ha subito uno stravolgimento nella personalità: da freddo criminale con una piccola dose di ironia passa a diventare un personaggio più buffo e scanzonato, a volte piuttosto goffo e pronto a fare il cascamorto con la prima fanciulla che gli capita davanti, e questa "nuova" personalità tende delle volte ad andare fin troppo fuori controllo, a tratti non necessaria, creando abbastanza imbarazzo; un cambiamento che fa storcere il naso a molti che erano abituati alla classica caratterizzazione più mite, ma nonostante l'eccessiva comicità egli riesce comunque a mantenere atteggiamenti seri in molte situazioni e anche mantenere sempre in modo onorevole la sua professionalità di ladro, cercando quindi di non sfigurare troppo il personaggio originale ideato da Monkey Punch. Jigen e Goemon mantengono fortunatamente delle caratterizzazioni quasi fedeli a quelle precedenti, sebbene resi meno rigidi del solito, ma comunque apprezzabili e dotati di un sarcasmo che non è tanto nocivo. Fujiko qui ha quasi accantonato del tutto la figura di femme fatale, tanto che in questa serie non la si vedrà svestita quasi mai, ma mantiene comunque il suo modo di essere sempre avida, calcolatrice, egoista e ambiziosa verso Lupin e soci, e anche col villan di turno. Questi ultimi variano in tutti i tipi, il più subdolo, il più sinistro, il più spietato, il più intelligente e altri ancora, ma non tutti alla fine riescono a essere memorabili.
Proprio come Lupin anche il caro vecchio Zazà diventa una figura comica, ma perdendo del tutto la serietà e i propri onori: per la maggior parte degli episodi il suo ruolo diventa quasi sempre marginale, limitandosi più a generare numerose gag che coinvolgono lo stesso Lupin, ma oltre a ciò non avrà mai l'occasione di avere un grande momento di gloria e di riscatto, rimanendo quasi sempre in disparte. Altra pecca sta nel doppiaggio italiano: nonostante sia buono e mantenga il cast originale, ad eccezione di Marcello Prando per Zenigata e Massimo Rossi per Goemon, che sostituiscono Enzo Consoli per entrambi i personaggi, vi sono però certe traduzioni errate. Tra le più note, oltre al già citato cambiamento da Fujiko a Margot le cui motivazioni sono ancora inspiegabili, vi è anche il nome completo "Arsenio Lupin", che viene storpiato in "Arsenico, detto Lupin", facendoci credere che Lupin sia un soprannome e il vero nome sia Arsenico, ma ciò è sbagliato.
Se si riesce a scendere a questi compromessi, però, si ha comunque una serie divertente da guardare, sebbene a tratti un po' "commerciale" per le modifiche e inferiore alla precedente; ciò non toglie però che resti di buona qualità e che ironicamente ha portato a rendere Lupin lll più popolare, oltre che a essere il personaggio che sa intraprendere ogni tipo di avventura, diventandone a tratti una figura rappresentativa per l'avventura stessa.
E' la serie che ha consacrato Lupin & Co.
A cinque anni dalla prima si decide di produrre una seconda opera TV sul famoso ladro e la sua banda. Non pochi sono i mutamenti: i toni in generale si fanno più scanzonati e non mancano scene comiche e ironiche; il character design ha un cambio non indifferente, soprattutto nel personaggio di Fujiko, che risulta anche meno dinamica e action, ma più gatta morta. Si passa poi dalla solita ambientazione giapponese a una su scala mondiale, tanto che Zenigata diventa ispettore dell'Interpol.
L'animazione e il disegno nei primi episodi sono un po' legnosi, ma poi migliorano.
Fanno capolino i generi più disparati: dal gangsteristico alla caccia al tesoro, dallo spionistico alla commedia, dall'horror al solito furto. Nelle ben 155 puntate che ne fanno una delle serie di allora più lunghe, si possono trovare bellissimi episodi, altri buoni e alcuni che sono piuttosto trash, come "Un mondo di buongustai", "Una leccornia per gatti", "L'avventura al Polo Nord" e quello che a mio parere vince la Palma d'oro: "1999 - Viaggio popcorn"!
E' la più fortunata delle tre serie, tanto che la giacca rossa di Lupin è finita con il diventare lo standard abituale per il nostro.
A cinque anni dalla prima si decide di produrre una seconda opera TV sul famoso ladro e la sua banda. Non pochi sono i mutamenti: i toni in generale si fanno più scanzonati e non mancano scene comiche e ironiche; il character design ha un cambio non indifferente, soprattutto nel personaggio di Fujiko, che risulta anche meno dinamica e action, ma più gatta morta. Si passa poi dalla solita ambientazione giapponese a una su scala mondiale, tanto che Zenigata diventa ispettore dell'Interpol.
L'animazione e il disegno nei primi episodi sono un po' legnosi, ma poi migliorano.
Fanno capolino i generi più disparati: dal gangsteristico alla caccia al tesoro, dallo spionistico alla commedia, dall'horror al solito furto. Nelle ben 155 puntate che ne fanno una delle serie di allora più lunghe, si possono trovare bellissimi episodi, altri buoni e alcuni che sono piuttosto trash, come "Un mondo di buongustai", "Una leccornia per gatti", "L'avventura al Polo Nord" e quello che a mio parere vince la Palma d'oro: "1999 - Viaggio popcorn"!
E' la più fortunata delle tre serie, tanto che la giacca rossa di Lupin è finita con il diventare lo standard abituale per il nostro.
Lupin III ritorna con una seconda stagione sei anni dopo la produzione della prima, e questa volta gli episodi sono ben 155.
La trama non è altro che la continuazione delle avventure di Lupin e la sua banda formata da Jigen, Goemon e Fujiko, pedinati dall'ispettore Zenigata.
Questa stagione ha uno sviluppo un po' meno solido e fluido rispetto alla precedente, forse anche per via delle troppe puntate che in alcuni casi si rendono pesanti e monotone, ma per fortuna le ambientazioni riescono ad attirare più attenzione. Durante le loro missioni si sposteranno un po' ovunque, mettendo in risalto diversi ambienti conosciuti, come Venezia, Pisa, Rio de Janeiro, Lisbona, Montecarlo, l'Egitto, Tokyo e molte altre, mantenendo una certa rilevanza per noi Italiani.
I personaggi avranno il loro gran da fare per intrattenerci ancora, grazie ai loro modi di fare che, come già sappiamo, sono molto invadenti, soprattutto il protagonista Lupin, personaggio molto vivace che per la maggior parte delle volte metterà nei guai sé stesso e la banda, per via della furbissima e bellissima Fujiko. Un pregio di questa serie è che riesce a mantenere, col passar del tempo, la forza di coinvolgere lo spettatore nelle vicende, che purtroppo si fa sempre meno forte con lo scorrere degli episodi, che questa volta sono un po' troppi.
L'aspetto grafico ha un lieve miglioramento, sia nei disegni che nelle animazioni, ma non è ancora abbastanza per convincermi; il comparto sonoro invece continua a piacermi, con una buona colonna sonora e un ottimo doppiaggio.
Concludo questa recensione consigliando la visione anche di questa stagione. Il giovane Lupin non vi deluderà.
La trama non è altro che la continuazione delle avventure di Lupin e la sua banda formata da Jigen, Goemon e Fujiko, pedinati dall'ispettore Zenigata.
Questa stagione ha uno sviluppo un po' meno solido e fluido rispetto alla precedente, forse anche per via delle troppe puntate che in alcuni casi si rendono pesanti e monotone, ma per fortuna le ambientazioni riescono ad attirare più attenzione. Durante le loro missioni si sposteranno un po' ovunque, mettendo in risalto diversi ambienti conosciuti, come Venezia, Pisa, Rio de Janeiro, Lisbona, Montecarlo, l'Egitto, Tokyo e molte altre, mantenendo una certa rilevanza per noi Italiani.
I personaggi avranno il loro gran da fare per intrattenerci ancora, grazie ai loro modi di fare che, come già sappiamo, sono molto invadenti, soprattutto il protagonista Lupin, personaggio molto vivace che per la maggior parte delle volte metterà nei guai sé stesso e la banda, per via della furbissima e bellissima Fujiko. Un pregio di questa serie è che riesce a mantenere, col passar del tempo, la forza di coinvolgere lo spettatore nelle vicende, che purtroppo si fa sempre meno forte con lo scorrere degli episodi, che questa volta sono un po' troppi.
L'aspetto grafico ha un lieve miglioramento, sia nei disegni che nelle animazioni, ma non è ancora abbastanza per convincermi; il comparto sonoro invece continua a piacermi, con una buona colonna sonora e un ottimo doppiaggio.
Concludo questa recensione consigliando la visione anche di questa stagione. Il giovane Lupin non vi deluderà.
La seconda serie di Lupin, quella dalla famosa giacchetta rossa del 1977, è sicuramente la migliore delle tre serie dedicate al ladro più famoso del mondo anime. Il motivo principale è che, durante la sua lunghissima sequela di episodi, difficilmente mi è capitato di annoiarmi. Il merito dell'interesse e puro divertimento che questa serie riesce a dare è assolutamente nei personaggi principali che, nonostante si tratti solo di Lupin III, Jigen, Goemon e naturalmente la bellissima Fujiko (stranamente rinominata Margot), riescono a creare tra di loro un mix esplosivo che rende anche i momenti leggeri sempre esilaranti e mai noiosi. Lupin ed amici affronteranno, in ogni singolo episodio, molti guai e nemici che spesso si trasformeranno in vere e proprie avventure da cardiopalma in ogni parte del globo con lo scopo di rubare il diamante di inestimabile valore di turno. Oltre che pericolosi criminali, o semplicemente sofisticati sistemi di sicurezza, Lupin dovrà vedersela col mitico ed ostinato ispettore Zenigata che gli darà la caccia non solo in quanto ladro ma anche per il puro sfizio, ormai trasformato in abitudine, di arrestarlo. Lupin, insieme a Zenigata, sarà sempre protagonista di un infinità di scene dall'alto tasso demenziale ed estremamente comico, che si protrarrà per l'intera serie. Come se non bastasse, Fujiko, approfittando delle sue curve prorompenti, spesso causerà a Lupin (che ne è invaghito) una serie infinita di guai, accompagnati dal furto con imbroglio incorporato di tutto il bottino ricavato dalla banda di Lupin. Impossibile non citare anche i 2 autentici mitici amici del ladro, ovvero Jigen, abile pistolero dalla mira eccezionale e a dal carattere silenzioso e Goemon, spadaccino eccelso di Masamune, capace di affettare qualunque oggetto con una velocità e perfezione enorme. Il lato tecnico, non è il massimo, con personaggi spesso poco dettagliati, fondali piuttosto semplici ed animazioni solo discrete. A compensare una grafica nono proprio strabiliante, troviamo invece musiche sempre azzeccate e di ottimo livello che accompagnano sempre bene l'azione.
Questa è la seconda serie riguardante Lupin III; credo sia anche la più famosa delle tre, anche se non vuol dire che sia la più bella. Ognuna delle tre serie ha una sua caratteristica specifica: la prima è la storica, con un Lupin serio e spietato, la terza è orribile e continua con la caratterizzazione iniziata proprio in questa seconda serie, che per certi versi è molto differente dalla prima.
I disegni cambiano solo in minima parte, e sono comunque gradevoli, inoltre il cambiamento più vistoso è il colore della giacca che passa da verde a rosso.
Ciò che però differisce sostanzialmente è il cambio di "personalità" di Lupin, che diventa giocoso e imprevedibile. Non mancano le situazioni sexy, specie con l'onnipresente Fujiko - o dovrei dire Margot? Nome, quest'ultimo, che mi dà un'infinita tristezza solo per il fatto che sia stato cambiato nella versione italiana.
I soliti episodi autoconclusivi, dato anche il cambiamento caratteriale del nostro protagonista, possono persino essere più gradevoli rispetto alla prima serie.
Io personalmente ho conosciuto Lupin III con questa serie, data la mia giovane età, dopo sono passato alle altre, ma la seconda serie resta nonostante tutto la mia favorita, nonostante la versione italiana faccia veramente schifo se paragonata all'originale, non solo per la censura delle scene sexy, ma anche per quanto riguarda i dialoghi.
I disegni cambiano solo in minima parte, e sono comunque gradevoli, inoltre il cambiamento più vistoso è il colore della giacca che passa da verde a rosso.
Ciò che però differisce sostanzialmente è il cambio di "personalità" di Lupin, che diventa giocoso e imprevedibile. Non mancano le situazioni sexy, specie con l'onnipresente Fujiko - o dovrei dire Margot? Nome, quest'ultimo, che mi dà un'infinita tristezza solo per il fatto che sia stato cambiato nella versione italiana.
I soliti episodi autoconclusivi, dato anche il cambiamento caratteriale del nostro protagonista, possono persino essere più gradevoli rispetto alla prima serie.
Io personalmente ho conosciuto Lupin III con questa serie, data la mia giovane età, dopo sono passato alle altre, ma la seconda serie resta nonostante tutto la mia favorita, nonostante la versione italiana faccia veramente schifo se paragonata all'originale, non solo per la censura delle scene sexy, ma anche per quanto riguarda i dialoghi.
Questa è il seguito della mitica prima serie di Lupin III, iniziata nel 1977 e finita nel 1980. Nel primo episodio viene specificato che Lupin e i suoi amici non si vedono da cinque anni, e questo può essere frainteso come un riferimento alla fine della 1° serie; in realtà, tra le due serie, andrebbero collocati i film “La cospirazione dei Fuma” (dove si vede Zenigata pregare per Lupin, convinto della sua morte, mentre in realtà il ladro si era salvato e si era separato dai suoi amici, finendo la prima serie), “Il ritorno di Paical”, poi “Il castello di Cagliostro” e solo alla fine la seconda serie.
Questa è decisamente più umoristica e spensierata rispetto alla prima serie, e mostra vari pro e contro. Da un punto di vista estetico e artistico si presenta bene, con delle bellissime ambientazioni in vari paesi del mondo, un disegno dei personaggi più allungato, rispetto alla serie precedente, ma gradevole, e con un vario uso di BGM, alcune davvero ottime. Anche la prima serie aveva un buon uso di BGM, ma nella 2° ne sono presenti così tante che alcune sono usate solo in uno o in pochi episodi; per questo, per quanto buone, quelle della prima stagione sono poco ricordate.
Anche dal punto di vista del doppiaggio la serie risulta piacevole, sebbene moltissimi personaggi siano doppiati dalla stessa persona, i protagonisti hanno ricevuto delle ottime interpretazioni. Roberto del Giudice dà a Lupin la giusta dose di comicità e ottimismo, cogliendo in pieno lo spirito di quest’anime. Poi ricordiamo, Sandro Pellegrini (Jigen Daisuke), Massimo Rossi (Goemon Ishikawa) e Marcello Prando (ispettore Zenigata).
Tutti questi doppiatori sono riuscita a dare ai vari personaggi le giuste caratterizzazioni che danno la giusta dose di umorismo a ciascuno di loro. L’unica un po' meno brava è Piera Vidale (Margot Mine): in realtà come doppiatrice non è male, ma non è riuscita, come invece ce l’hanno fatta le altre doppiatrici, a dare a Margot il suo carattere sensuale e intrigante.
In realtà Margot sarebbe Fujiko, tutto è dovuto a un errore di doppiaggio, a causa del fatto che la serie fu acquistata in Italia dalla Francia, dove il nome era cambiato da Fujiko a Margot.
Purtroppo la secondo serie mostra i suoi difetti in certe trame: il problema è che la prima serie era la conferma di come un anime con pochi episodi - nel caso della prima serie di Lupin, si trattava di 23 episodi - si possa fare un capolavoro da fare invidia agli anime più lunghi di 100 o 200 episodi - lo stesso discorso vale anche per le serie tv, animate e non, prodotte in USA.
La seconda serie invece conta ben 155 episodi, ma molti di questi risultano alquanto inutili o banali. Per la maggior parte si tratta di episodi magari fatti bene, ma inferiori alla prima serie e solo un episodio su 20 è da considerare stupendo.
Un’altra nota dolente sta nel personaggio dell’ispettore Zenigata, che appare fin troppo umoristico e caricaturale, perfino per una serie comica come Lupin.
Nel complesso la seconda serie di Lupin III è un buon prodotto che mostra bene una buona varietà di trame, che vanno dal comico al drammatico, dal fantasy all’horror, all’avventura al demenziale ecc., ma presenta molte trame deboli e ripetitive.
Questa è decisamente più umoristica e spensierata rispetto alla prima serie, e mostra vari pro e contro. Da un punto di vista estetico e artistico si presenta bene, con delle bellissime ambientazioni in vari paesi del mondo, un disegno dei personaggi più allungato, rispetto alla serie precedente, ma gradevole, e con un vario uso di BGM, alcune davvero ottime. Anche la prima serie aveva un buon uso di BGM, ma nella 2° ne sono presenti così tante che alcune sono usate solo in uno o in pochi episodi; per questo, per quanto buone, quelle della prima stagione sono poco ricordate.
Anche dal punto di vista del doppiaggio la serie risulta piacevole, sebbene moltissimi personaggi siano doppiati dalla stessa persona, i protagonisti hanno ricevuto delle ottime interpretazioni. Roberto del Giudice dà a Lupin la giusta dose di comicità e ottimismo, cogliendo in pieno lo spirito di quest’anime. Poi ricordiamo, Sandro Pellegrini (Jigen Daisuke), Massimo Rossi (Goemon Ishikawa) e Marcello Prando (ispettore Zenigata).
Tutti questi doppiatori sono riuscita a dare ai vari personaggi le giuste caratterizzazioni che danno la giusta dose di umorismo a ciascuno di loro. L’unica un po' meno brava è Piera Vidale (Margot Mine): in realtà come doppiatrice non è male, ma non è riuscita, come invece ce l’hanno fatta le altre doppiatrici, a dare a Margot il suo carattere sensuale e intrigante.
In realtà Margot sarebbe Fujiko, tutto è dovuto a un errore di doppiaggio, a causa del fatto che la serie fu acquistata in Italia dalla Francia, dove il nome era cambiato da Fujiko a Margot.
Purtroppo la secondo serie mostra i suoi difetti in certe trame: il problema è che la prima serie era la conferma di come un anime con pochi episodi - nel caso della prima serie di Lupin, si trattava di 23 episodi - si possa fare un capolavoro da fare invidia agli anime più lunghi di 100 o 200 episodi - lo stesso discorso vale anche per le serie tv, animate e non, prodotte in USA.
La seconda serie invece conta ben 155 episodi, ma molti di questi risultano alquanto inutili o banali. Per la maggior parte si tratta di episodi magari fatti bene, ma inferiori alla prima serie e solo un episodio su 20 è da considerare stupendo.
Un’altra nota dolente sta nel personaggio dell’ispettore Zenigata, che appare fin troppo umoristico e caricaturale, perfino per una serie comica come Lupin.
Nel complesso la seconda serie di Lupin III è un buon prodotto che mostra bene una buona varietà di trame, che vanno dal comico al drammatico, dal fantasy all’horror, all’avventura al demenziale ecc., ma presenta molte trame deboli e ripetitive.
La seconda stagione di Lupin III è una serie animata troppo lunga, con strafalcioni grammaticali, cambi di nomi dei protagonisti (Fujiko diventata Margot è un errore che, ancora oggi, è difficile da digerire, come Arsenico detto Lupin) e di doppiatori. Infatti Sandro Pellegrini, dopo aver fatto le prove con la prima versione italiana del film "La pietra della saggezza", uscita nei nostri cinema nel Natale del 1979, diventa ufficialmente la voce principale di Jigen che, da questa serie in poi, parla con un tono di voce alla Bruno Pizzul. Massimo Rossi invece mpone saggezza zen a Goemon il samurai, mentre il posato Enzo Consoli viene sostituito dal più caricaturale Marcello Brando come voce dell'ispettore Zenigata.
Eppure, dopo la prima, questa è la mia serie preferita di Lupin III. Qui non c'è continuità da seguire, esistono solo trame a sé stanti, raramente collegate ad altre puntate. Le battute non mancano, i nomignoli dilagano (qui è nato Zazzà), i furti sono sempre più bizzarri, i tradimenti di Fujiko sono più scontati ed infantili, mentre per troppe puntate Zenigata è relegato al ruolo di scemo del villaggio. Tutti e cinque i personaggi sono abbastanza approfonditi, ma non tutto marcia sempre bene, vedi gli episodi messi lì solo per numero e l'alleanza Jigen-Goemon, che s'improvvisano non solo difensori di Lupin, ma anche compari per mettere nel sacco Fujiko, la loro acerrima nemica.
Quello della seconda serie è un Lupin III con l'umorismo di "Yattaman", che abbassa i toni per diventare spettacolo per tutti. Almeno metà serie non serve a niente, anche se vagamente ispirata ai manga originali
Eppure, dopo la prima, questa è la mia serie preferita di Lupin III. Qui non c'è continuità da seguire, esistono solo trame a sé stanti, raramente collegate ad altre puntate. Le battute non mancano, i nomignoli dilagano (qui è nato Zazzà), i furti sono sempre più bizzarri, i tradimenti di Fujiko sono più scontati ed infantili, mentre per troppe puntate Zenigata è relegato al ruolo di scemo del villaggio. Tutti e cinque i personaggi sono abbastanza approfonditi, ma non tutto marcia sempre bene, vedi gli episodi messi lì solo per numero e l'alleanza Jigen-Goemon, che s'improvvisano non solo difensori di Lupin, ma anche compari per mettere nel sacco Fujiko, la loro acerrima nemica.
Quello della seconda serie è un Lupin III con l'umorismo di "Yattaman", che abbassa i toni per diventare spettacolo per tutti. Almeno metà serie non serve a niente, anche se vagamente ispirata ai manga originali
Ho dato dieci alla prima serie, ma non riesco a dare più di otto alla seconda.
Non c'è una vera e propria trama, ma solo tanti episodi che, tranne per qualche rara eccezione, si auto-concludono.
Ciò che si può definire una trama è il fatto che le storie hanno più o meno lo stesso sfondo: Lupin seguito dalla sua banda tenta di rapinare una banca, una casa di un nobile eccetera, e come al solito è inseguito dall'instancabile Zenigata che, anche se per poco, non riesce quasi mai a sbatterlo in galera. Naturalmente non manca la solita "Margot" che fa il gioco sporco e passa da uno "schieramento" all'altro.
Si possono poi vedere alcuni personaggi reali o inventati che non c'entrano nulla con la storia: ad esempio Superman, mr Hugh Hefner (Playboy), Lawrence d'Arabia, Lady Oscar e tanti altri.
Comunque, le storie sono carine e non mi soffermo molto su queste. Se fosse solo per quelle sgancerei almeno un nove alla serie. Ciò che m'impedisce di dare un giudizio alto sono i disegni. Rispetto alla prima serie sono orribili: le facce dei protagonisti sono fatte molto male, soprattutto quella di Jigen, mentre Lupin sembra una vera e propria scimmia. Forse Margot si salva rispetto agli altri, infatti la vedo molto migliorata rispetto alla precedente "Fujiko". Anche Goemon e Zazzà sono stati fatti abbastanza bene.
Comunque, come dicevo prima, Jigen è diventato molto più brutto. Insomma il naso è troppo lungo e il colore della sua pelle è troppo scuro.
I disegni di questa serie sono molto più da cartone animato, mentre quelli della prima sono a mio parere più "umani".
Da notare inoltre che le storie sono più facili e meno da adulti rispetto a quelle della prima serie.
Molto migliorate però sono le voci; sono più coordinate con i movimenti della bocca.
Mi tocca dire che questa saga non riuscirà mai a battere la sua precedente.
Penso che sarebbe stato meglio farla di un numero minore di episodi, ma che almeno quei pochi fossero stati fatti bene.
Guardarla penso che sia un dovere, anche se penso che tutti noi ci siamo fermati almeno una volta davanti al televisore per poter guardare almeno un episodio.
Non c'è una vera e propria trama, ma solo tanti episodi che, tranne per qualche rara eccezione, si auto-concludono.
Ciò che si può definire una trama è il fatto che le storie hanno più o meno lo stesso sfondo: Lupin seguito dalla sua banda tenta di rapinare una banca, una casa di un nobile eccetera, e come al solito è inseguito dall'instancabile Zenigata che, anche se per poco, non riesce quasi mai a sbatterlo in galera. Naturalmente non manca la solita "Margot" che fa il gioco sporco e passa da uno "schieramento" all'altro.
Si possono poi vedere alcuni personaggi reali o inventati che non c'entrano nulla con la storia: ad esempio Superman, mr Hugh Hefner (Playboy), Lawrence d'Arabia, Lady Oscar e tanti altri.
Comunque, le storie sono carine e non mi soffermo molto su queste. Se fosse solo per quelle sgancerei almeno un nove alla serie. Ciò che m'impedisce di dare un giudizio alto sono i disegni. Rispetto alla prima serie sono orribili: le facce dei protagonisti sono fatte molto male, soprattutto quella di Jigen, mentre Lupin sembra una vera e propria scimmia. Forse Margot si salva rispetto agli altri, infatti la vedo molto migliorata rispetto alla precedente "Fujiko". Anche Goemon e Zazzà sono stati fatti abbastanza bene.
Comunque, come dicevo prima, Jigen è diventato molto più brutto. Insomma il naso è troppo lungo e il colore della sua pelle è troppo scuro.
I disegni di questa serie sono molto più da cartone animato, mentre quelli della prima sono a mio parere più "umani".
Da notare inoltre che le storie sono più facili e meno da adulti rispetto a quelle della prima serie.
Molto migliorate però sono le voci; sono più coordinate con i movimenti della bocca.
Mi tocca dire che questa saga non riuscirà mai a battere la sua precedente.
Penso che sarebbe stato meglio farla di un numero minore di episodi, ma che almeno quei pochi fossero stati fatti bene.
Guardarla penso che sia un dovere, anche se penso che tutti noi ci siamo fermati almeno una volta davanti al televisore per poter guardare almeno un episodio.
La serie "lupin giacca rossa" non ha bisogno di ulteriori presentazioni o proclami di chissà quale fattura, è la serie dove viene consacrato il personaggio praticamente in tutto il mondo.
Qui emergono tutti i tratti lasciati in disparte nella prima serie, ed ogni colpo portato a termine è sempre spettacolare e uno diverso dall'altro.
I momenti divertenti sono infiniti, e oltre a lui, zenigata diventa il momento "ridens" per eccellenza, sempre con un paio di manette più all'avanguardia che mai!
Un tocco sapiente è stato dato anche alla sua compagna, con caratteri decisamente più"occidentali", lasciando inalterati quelli degli scagnozzi, una modifica decisiva sul successo della serie (e su desideri nascosti di qualche spettatore porcellone)
Qui si uniscono le genialità di questa serie, con l'essere ladro della prima serie, lupin affronta sempre con grande capacità le situazioni, e qui emerge indelebile ogni episodio anche la figura di ladro gentiluomo, uno che si rende conto quando a volte la ragione prende il sopravvento sull'intento criminoso.
Ed in molti casi degli episodi di questa seconda serie si emerge questo, lupin a volte è combattuto, ma non al punto di passare alla follia pura, che lo porterebbe a non condurre a termine i suoi colpi, ma la sua furbizia, intelligenza e opportunismo lo aiuteranno parecchio nelle situazioni più intricate, discorso che emerge di più in quegli episodi che sono divisi in più parti, che sono poi i migliori e quelli che raccontano meglio i contorni del protagonista, ed è, a mio avviso, il messaggio che questa serie vuol lanciare.
Ovvero la ragione ha il sopravvento sull'istinto in quanto l'uomo, seppur dotato di qualche peculiarità (nel caso di lupin, l'essere un ladro di assoluto valore, certo un esempio da non imitare, anche per altri vizi come il turpiloquio molto presente e le sigarette), rimane comunque un animale pensante, ciò che lo distingue da chi ha effettivamente intenti completamente malvagi, i suoi avversari, molto più vicini all'essere degli animali, più che agli uomini.
In fondo lupin è uno che queste forme di criminalità, pur essendo uno di loro, le combatte, un altro antieroe quindi, reso famoso più dalle vicende narrate dalla trama che per il suo vero essere.
Da non perdersi nemmeno un episodio della serie, ma in fondo, chi è che non conosce lupin?
Qui emergono tutti i tratti lasciati in disparte nella prima serie, ed ogni colpo portato a termine è sempre spettacolare e uno diverso dall'altro.
I momenti divertenti sono infiniti, e oltre a lui, zenigata diventa il momento "ridens" per eccellenza, sempre con un paio di manette più all'avanguardia che mai!
Un tocco sapiente è stato dato anche alla sua compagna, con caratteri decisamente più"occidentali", lasciando inalterati quelli degli scagnozzi, una modifica decisiva sul successo della serie (e su desideri nascosti di qualche spettatore porcellone)
Qui si uniscono le genialità di questa serie, con l'essere ladro della prima serie, lupin affronta sempre con grande capacità le situazioni, e qui emerge indelebile ogni episodio anche la figura di ladro gentiluomo, uno che si rende conto quando a volte la ragione prende il sopravvento sull'intento criminoso.
Ed in molti casi degli episodi di questa seconda serie si emerge questo, lupin a volte è combattuto, ma non al punto di passare alla follia pura, che lo porterebbe a non condurre a termine i suoi colpi, ma la sua furbizia, intelligenza e opportunismo lo aiuteranno parecchio nelle situazioni più intricate, discorso che emerge di più in quegli episodi che sono divisi in più parti, che sono poi i migliori e quelli che raccontano meglio i contorni del protagonista, ed è, a mio avviso, il messaggio che questa serie vuol lanciare.
Ovvero la ragione ha il sopravvento sull'istinto in quanto l'uomo, seppur dotato di qualche peculiarità (nel caso di lupin, l'essere un ladro di assoluto valore, certo un esempio da non imitare, anche per altri vizi come il turpiloquio molto presente e le sigarette), rimane comunque un animale pensante, ciò che lo distingue da chi ha effettivamente intenti completamente malvagi, i suoi avversari, molto più vicini all'essere degli animali, più che agli uomini.
In fondo lupin è uno che queste forme di criminalità, pur essendo uno di loro, le combatte, un altro antieroe quindi, reso famoso più dalle vicende narrate dalla trama che per il suo vero essere.
Da non perdersi nemmeno un episodio della serie, ma in fondo, chi è che non conosce lupin?
Questa serie "giacca rossa" nella mia personalissima classifica personale si pone appena un filo al di sotto della prima leggendaria "giacca verde". Le tematiche sono appena appena meno drammatiche (nonostante alcuni episodi siano davvero tremendi in quanto a crudezza) ma i caratteri dei personaggi sono stati sostanzialmente rispettati. La realizzazione tecnica è poi nettamente migliore di quella precedente mentre, fortunatamente, quella musicale che già era favolosa è stata mantenuta. Se siete italiani ed avete più di 25 anni è IMPOSSIBILE che non abbiate mai visto almeno un episodio di questa serie dato che è stata quella che ha avuto di gran lunga più passaggi TV così come non abbiate in mente il meraviglioso "liscio" di Castellina Pasi della sigla italiana. Un vero classico.
E' la serie tv più famosa di Lupin dopo la mitica giacca verde (che con i suoi toni adulti e le storie complesse erano troppo avanti per l'epoca), nel primo episodio vediamo infatti la banda che si ricompone dopo un certo periodo come a significare che sono andati in vacanza anche loro. E' interessante notare come il nemico ricorrente della serie sia solo uno, che appare in un solo episodio delle tre serie.
Comunque, nonostante l'età la serie riscuote molto successo sopratutto da noi e in Giappone, le storie diventano più rocambolesche e la colonna sonora si arricchisce di brani perfettamente in linea con le atmosfere (ora drammatiche o comiche che siano). Purtroppo la serie ha dei tagli notevoli nelle scene sexy, oppure quando viene fatto vedere un morto in maniera dettagliata. Inoltre Fujiko Mai diventa inspiegabilmente Margot oltre a diventare icona sexy della serie. Che dire? Se volete tutta la serie Yamato Video sta raccogliendo la serie in enormi box non censurati. Se siete danarosi un pensierino ce lo farei alla grande (la prima serie c'è l'ho già), dopotutto stiamo parlando di un'icona dell'animazione giapponese!
Comunque, nonostante l'età la serie riscuote molto successo sopratutto da noi e in Giappone, le storie diventano più rocambolesche e la colonna sonora si arricchisce di brani perfettamente in linea con le atmosfere (ora drammatiche o comiche che siano). Purtroppo la serie ha dei tagli notevoli nelle scene sexy, oppure quando viene fatto vedere un morto in maniera dettagliata. Inoltre Fujiko Mai diventa inspiegabilmente Margot oltre a diventare icona sexy della serie. Che dire? Se volete tutta la serie Yamato Video sta raccogliendo la serie in enormi box non censurati. Se siete danarosi un pensierino ce lo farei alla grande (la prima serie c'è l'ho già), dopotutto stiamo parlando di un'icona dell'animazione giapponese!