Le origini di O-Ren
C'era una volta in Giappone
Questo breve frammento animato realizzato dalla Production I.G è funzionale alla sceneggiatura del film "Kill Bill vol. 1" di Quentin Tarantino (già Palma d'oro a Cannes) ed è inserito all'interno del lungometraggio per descrivere il background del personaggio di O-Ren Ishii, famoso boss della Yakuza nelle mire vendicative della 'sposa' protagonista.
La sequenza ci mostra un'azione estremamente cruda e brutale, un autentico bagno di sangue ai limiti del parossismo surreale perfettamente in linea con quell'estetica della violenza che caratterizza tutta la pellicola. Si può riconoscere anche un palese omaggio al cinema di Sergio Leone, sia nel commento musicale, che cita esplicitamente Ennio Morricone, e sia nel montaggio dei primissimi piani.
Disegni grezzi ed espressivi, colori intensi ed effetti CGI ben calibrati formano un quadro dal potente impatto visivo.
La scelta di inserire un pezzetto di anime all'interno di una pellicola girata completamente dal vivo può apparire fuori luogo nel complesso, ma è giustificata non tanto dal tentativo di sperimentazione quanto dall'ambientazione nipponica e dalla propensione al citazionismo po-mo da parte del regista di Knoxville.
Questo breve frammento animato realizzato dalla Production I.G è funzionale alla sceneggiatura del film "Kill Bill vol. 1" di Quentin Tarantino (già Palma d'oro a Cannes) ed è inserito all'interno del lungometraggio per descrivere il background del personaggio di O-Ren Ishii, famoso boss della Yakuza nelle mire vendicative della 'sposa' protagonista.
La sequenza ci mostra un'azione estremamente cruda e brutale, un autentico bagno di sangue ai limiti del parossismo surreale perfettamente in linea con quell'estetica della violenza che caratterizza tutta la pellicola. Si può riconoscere anche un palese omaggio al cinema di Sergio Leone, sia nel commento musicale, che cita esplicitamente Ennio Morricone, e sia nel montaggio dei primissimi piani.
Disegni grezzi ed espressivi, colori intensi ed effetti CGI ben calibrati formano un quadro dal potente impatto visivo.
La scelta di inserire un pezzetto di anime all'interno di una pellicola girata completamente dal vivo può apparire fuori luogo nel complesso, ma è giustificata non tanto dal tentativo di sperimentazione quanto dall'ambientazione nipponica e dalla propensione al citazionismo po-mo da parte del regista di Knoxville.
Kill bill di Quentin Tarantino ha lasciato un segno indelebile nel cinema d'azione che direi quasi destinato a essere un punto di riferimento come al tempo fu Matrix, quest'ultimo vera e propria icona della cinematografia incrociata alle più recenti e avveniristiche tecniche digitali.
Kill bill, in questo caso il volume 1, è come ormai molti conoscono la storia di una donna, Beatrix Kiddow, finita in coma a causa di un orrendo massacro avvenuto il giorno delle sue nozze da parte di una banda di killer più che professionisti capitanati dal suo ex fidanzato. la ragazza si sveglierà anni dopo con le immagini di quella carneficina ancora vive nella sua mente e l'intento di vendicarsi anche per l'apparente perdita del figlio che portava in grembo. Fra gli spietati assassini che Bill (il compianto e noto attore Carradine, scomparso a Bangkok in circostanze misteriose, si parla di suicidio [impiccagione], e purtroppo questa è cronaca nera, non finzione) vi è anche una ragazza giapponese di nome O-ren. L'extra recensito in questione tratta quello spezzone di film che narra un lungo flashback della vita di questa ragazza, ed è interamente realizzato con animazioni di qualità eccellente, che colpisce l'occhio per i colori brillanti e le riprese più cinematografiche in perfetto stile Tarantino.
Come si poteva immaginare, persone tanto violente hanno spesso passati altrettanto tremendi, e questo è il caso della giovane O-ren, che nel flashback vediamo giovanissima, una ragazzina che assiste ad un altro massacro, questa volta da parte della Yakuza (nota mafia giapponese) nei confronti della sua famiglia. Per una serie di circostanze O-ren deciderà di vendicarsi dell'accaduto, spinta solo dall'odio che la divora da dentro come fosse una mela marcia. Vendicherà i genitori, ma non si fermerà lì, anzi, la sua spirale di violenza diverrà un vero e proprio turbine, ed entrerà a far parte, appunto, nella squadra "d'elite" di Bill, come killer di prima classe.
La sorpresa di tutti al cinema quando il flashback partì sotto forma di anime fu di non poco conto, e io l'ho apprezzato moltissimo. Così come lo stesso Kill Bill, lo spezzone animato è profondamente, spietatamente, inesorabilmente splatter, intriso di sangue e dinamiche dei combattimenti volutamente e ironicamente al limite dell'assurdo. Integrato perfettamente al film, è una chicca per tutti i fan.
Kill bill, in questo caso il volume 1, è come ormai molti conoscono la storia di una donna, Beatrix Kiddow, finita in coma a causa di un orrendo massacro avvenuto il giorno delle sue nozze da parte di una banda di killer più che professionisti capitanati dal suo ex fidanzato. la ragazza si sveglierà anni dopo con le immagini di quella carneficina ancora vive nella sua mente e l'intento di vendicarsi anche per l'apparente perdita del figlio che portava in grembo. Fra gli spietati assassini che Bill (il compianto e noto attore Carradine, scomparso a Bangkok in circostanze misteriose, si parla di suicidio [impiccagione], e purtroppo questa è cronaca nera, non finzione) vi è anche una ragazza giapponese di nome O-ren. L'extra recensito in questione tratta quello spezzone di film che narra un lungo flashback della vita di questa ragazza, ed è interamente realizzato con animazioni di qualità eccellente, che colpisce l'occhio per i colori brillanti e le riprese più cinematografiche in perfetto stile Tarantino.
Come si poteva immaginare, persone tanto violente hanno spesso passati altrettanto tremendi, e questo è il caso della giovane O-ren, che nel flashback vediamo giovanissima, una ragazzina che assiste ad un altro massacro, questa volta da parte della Yakuza (nota mafia giapponese) nei confronti della sua famiglia. Per una serie di circostanze O-ren deciderà di vendicarsi dell'accaduto, spinta solo dall'odio che la divora da dentro come fosse una mela marcia. Vendicherà i genitori, ma non si fermerà lì, anzi, la sua spirale di violenza diverrà un vero e proprio turbine, ed entrerà a far parte, appunto, nella squadra "d'elite" di Bill, come killer di prima classe.
La sorpresa di tutti al cinema quando il flashback partì sotto forma di anime fu di non poco conto, e io l'ho apprezzato moltissimo. Così come lo stesso Kill Bill, lo spezzone animato è profondamente, spietatamente, inesorabilmente splatter, intriso di sangue e dinamiche dei combattimenti volutamente e ironicamente al limite dell'assurdo. Integrato perfettamente al film, è una chicca per tutti i fan.
Si tratta di un flashback con cui la voce narrante, fuoricampo, della protagonista del film di Tarantino (la "Sposa", ovvero Uma Thurman) racconta la storia della vita di O-Ren, una delle "guerriere" di Bill, che la "sposa" vuole uccidere per vendetta.<br>
Quando O-Ren era ancora bambina, un boss Yakuza stermina la sua famiglia; O-Ren, oramai intrisa di odio, alcuni anni dopo riesce ad avvicinare il boss responsabile ed ad ucciderlo;al quel punto, O-Ren sembra non fermarsi più: diventa, a soli 20 anni, una delle più pericolose killer in circolazione.<br>
Entrata a far parte del gruppo di Bill, e da quest'ultimo coadiuvata, tenta con successo la scalata al "Consiglio", sorta di organo di altissimo livello che dirige e coordina i più potenti boss, a capo dei rispettivi clan, della Yakuza.Ovviamente con metodi che si possono ben immaginare..<br>
Dal punto di vista grafico, si può solo notare come il disegno sia volutamente "sporco", e spesso persone ed oggetti sono un po' tratteggiati.Lo scopo di questa animazione, comunque, era solo quello di essere in tutto e per tutto funzionale alla trama del film di Tarantino, ed alla sua sceneggiatura.
Quando O-Ren era ancora bambina, un boss Yakuza stermina la sua famiglia; O-Ren, oramai intrisa di odio, alcuni anni dopo riesce ad avvicinare il boss responsabile ed ad ucciderlo;al quel punto, O-Ren sembra non fermarsi più: diventa, a soli 20 anni, una delle più pericolose killer in circolazione.<br>
Entrata a far parte del gruppo di Bill, e da quest'ultimo coadiuvata, tenta con successo la scalata al "Consiglio", sorta di organo di altissimo livello che dirige e coordina i più potenti boss, a capo dei rispettivi clan, della Yakuza.Ovviamente con metodi che si possono ben immaginare..<br>
Dal punto di vista grafico, si può solo notare come il disegno sia volutamente "sporco", e spesso persone ed oggetti sono un po' tratteggiati.Lo scopo di questa animazione, comunque, era solo quello di essere in tutto e per tutto funzionale alla trama del film di Tarantino, ed alla sua sceneggiatura.
