Cowboy Bebop - Il film
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Prima di completare un re-watch (il terzo? il quarto? chissà!) di "Cowboy Bebop", ho ovviamente rivisto, prima degli episodi finali, il film, che credo di aver apprezzato nella sua interezza, prima di questa visione, solo una volta. Recensione SPOILER al 100%, siete avvertiti.
Che dire, posso ammettere a me stesso di essere rimasto abbastanza deluso. Partiamo da cosa funziona, ovvero il comparto tecnico. Andando a paragonare gli episodi dell'anime, sin dalle prime scene, si apprezza una qualità dell'animazione decisamente molto più alta. Su questa pellicola ci si è speso del danaro e si vede, soprattutto nei combattimenti corpo a corpo, strepitosi. E non si può che gradire. Ancor di più le musiche, come sempre eccezionali dall'inizio alla fine. Bel doppiaggio italiano, peccato per l'interprete di Jet non corrispondente a quello della serie, unica voce principale che differisce, ma ci si passa sopra.
Il resto? Meh. La sceneggiatura non è davvero niente di che. Spiace perché chi ha scritto il film e la serie, Keiko Nobumoto, ho scoperto proprio prima di scrivere questa recensione, è deceduta nel 2021. Se i personaggi sono quelli che ormai la serie ha canonizzato e non si spostano dal loro modo di essere, per far funzionare il tutto bisogna inserire degli antagonisti funzionali e funzionanti e dei comprimari di spessore. Ciò onestamente non avviene. Vincent è piuttosto piatto, il classico individuo trasformato in cattivo dai veri cattivi e che si vuole vendicare radendo al suolo il mondo. Qualche frase a effetto non lo rende più interessante. Così come le sue motivazioni, anche perché, si scopre, essere vittima di amnesia. Vabbè. Poi bisogna anche chiedersi come abbia fatto a procurarsi il carico di nano-macchine rubando il carico da una casa farmaceutica che ha al soldo un esercito che manco la Arasaka di Cyberpunk 2077, con velivoli da guerra e tutto.
Accontentiamoci di una storia standard. Del passato di Vincent non vediamo nulla, "o' dimo", così come "o' dimo" sulla relazione tra Vincent ed Elektra. Faccio un parallelo, restando all'interno dell'universo Bebop: quando ci viene presentato Gren e iniziato a sapere qualcosa di più del passato di Spike legato a Vicious e Julia, noi "vediamo" il rapporto tra Gren e Vicious, ci viene mostrato oltre che raccontato. Ha un impatto decisamente maggiore.
Ma ci sono un paio di cose che fanno veramente incazzare, di un tale spessore che, quando le noti, smontano tutto. Delle incongruenze che veramente non hanno proprio senso. La prima è l'atteggiamento di Vincent nei confronti di Faye. Perché non la uccide? Onestamente non ha davvero proprio senso. Anzi, le offre di essere la sua compagna in un mondo dove tutti gli altri saranno morti per il virus. Perché? Su che basi? Perché è una bella donna? Senza nessun senso logico. Io sono un cattivo pronto a un atto terroristico senza precedenti, tu sei una cacciatrice di taglie, logica vorrebbe che...
E la seconda cosa è legata alla prima. Ed, per quanto svampita, perché non dice a Jet e Spike che ha trovato Sampson, che ha indicato il luogo dove si trova a Faye e che quest'ultima è letteralmente sparita nel nulla per... ore? Giorni? Quando bastava che Ed parlasse per fare piombare i due nel nascondiglio. Per non parlare del ruolo artificioso di Rachid/Mendelo, al quale tra l'altro danno la caccia come a Vincent ma che passeggia allegramente per le vie della città. E che poi sparisce un attimo prima della cattura di Spike, quando quelli della casa farmaceutica piombano su di lui per... a che è servito metterlo in gabbia? Cioè se sai che sta cercando Vincent perché è un cacciatore di taglie (e Spike ormai dovrebbero conoscerlo un po' tutti), vagli dietro così sarà lui a portartici!
Sorvoliamo sul finale (preceduto da un lunghissimo, tanto spettacolare quanto inutile, combattimento aereo tra Spike e tre caccia) che definire scontato è un complimento. Un peccato perché c'era del potenziale per dare uno spessore ulteriore a dei grandissimi personaggi. Che poi è un po' quello che prova a fare il film e ci riesce in due o tre sfumature e scambi di battute. Ma non basta. La sufficienza arriva solo per il comparto tecnico e perché è un "di più" che alla fine non rovina l'esperienza. Un lungo episodio filler - e nella serie onestamente ce ne sono diversi tranquillamente skippabili e anche peggiori come scrittura - che ha come vero unico merito l'essere ben animato.
Prima di completare un re-watch (il terzo? il quarto? chissà!) di "Cowboy Bebop", ho ovviamente rivisto, prima degli episodi finali, il film, che credo di aver apprezzato nella sua interezza, prima di questa visione, solo una volta. Recensione SPOILER al 100%, siete avvertiti.
Che dire, posso ammettere a me stesso di essere rimasto abbastanza deluso. Partiamo da cosa funziona, ovvero il comparto tecnico. Andando a paragonare gli episodi dell'anime, sin dalle prime scene, si apprezza una qualità dell'animazione decisamente molto più alta. Su questa pellicola ci si è speso del danaro e si vede, soprattutto nei combattimenti corpo a corpo, strepitosi. E non si può che gradire. Ancor di più le musiche, come sempre eccezionali dall'inizio alla fine. Bel doppiaggio italiano, peccato per l'interprete di Jet non corrispondente a quello della serie, unica voce principale che differisce, ma ci si passa sopra.
Il resto? Meh. La sceneggiatura non è davvero niente di che. Spiace perché chi ha scritto il film e la serie, Keiko Nobumoto, ho scoperto proprio prima di scrivere questa recensione, è deceduta nel 2021. Se i personaggi sono quelli che ormai la serie ha canonizzato e non si spostano dal loro modo di essere, per far funzionare il tutto bisogna inserire degli antagonisti funzionali e funzionanti e dei comprimari di spessore. Ciò onestamente non avviene. Vincent è piuttosto piatto, il classico individuo trasformato in cattivo dai veri cattivi e che si vuole vendicare radendo al suolo il mondo. Qualche frase a effetto non lo rende più interessante. Così come le sue motivazioni, anche perché, si scopre, essere vittima di amnesia. Vabbè. Poi bisogna anche chiedersi come abbia fatto a procurarsi il carico di nano-macchine rubando il carico da una casa farmaceutica che ha al soldo un esercito che manco la Arasaka di Cyberpunk 2077, con velivoli da guerra e tutto.
Accontentiamoci di una storia standard. Del passato di Vincent non vediamo nulla, "o' dimo", così come "o' dimo" sulla relazione tra Vincent ed Elektra. Faccio un parallelo, restando all'interno dell'universo Bebop: quando ci viene presentato Gren e iniziato a sapere qualcosa di più del passato di Spike legato a Vicious e Julia, noi "vediamo" il rapporto tra Gren e Vicious, ci viene mostrato oltre che raccontato. Ha un impatto decisamente maggiore.
Ma ci sono un paio di cose che fanno veramente incazzare, di un tale spessore che, quando le noti, smontano tutto. Delle incongruenze che veramente non hanno proprio senso. La prima è l'atteggiamento di Vincent nei confronti di Faye. Perché non la uccide? Onestamente non ha davvero proprio senso. Anzi, le offre di essere la sua compagna in un mondo dove tutti gli altri saranno morti per il virus. Perché? Su che basi? Perché è una bella donna? Senza nessun senso logico. Io sono un cattivo pronto a un atto terroristico senza precedenti, tu sei una cacciatrice di taglie, logica vorrebbe che...
E la seconda cosa è legata alla prima. Ed, per quanto svampita, perché non dice a Jet e Spike che ha trovato Sampson, che ha indicato il luogo dove si trova a Faye e che quest'ultima è letteralmente sparita nel nulla per... ore? Giorni? Quando bastava che Ed parlasse per fare piombare i due nel nascondiglio. Per non parlare del ruolo artificioso di Rachid/Mendelo, al quale tra l'altro danno la caccia come a Vincent ma che passeggia allegramente per le vie della città. E che poi sparisce un attimo prima della cattura di Spike, quando quelli della casa farmaceutica piombano su di lui per... a che è servito metterlo in gabbia? Cioè se sai che sta cercando Vincent perché è un cacciatore di taglie (e Spike ormai dovrebbero conoscerlo un po' tutti), vagli dietro così sarà lui a portartici!
Sorvoliamo sul finale (preceduto da un lunghissimo, tanto spettacolare quanto inutile, combattimento aereo tra Spike e tre caccia) che definire scontato è un complimento. Un peccato perché c'era del potenziale per dare uno spessore ulteriore a dei grandissimi personaggi. Che poi è un po' quello che prova a fare il film e ci riesce in due o tre sfumature e scambi di battute. Ma non basta. La sufficienza arriva solo per il comparto tecnico e perché è un "di più" che alla fine non rovina l'esperienza. Un lungo episodio filler - e nella serie onestamente ce ne sono diversi tranquillamente skippabili e anche peggiori come scrittura - che ha come vero unico merito l'essere ben animato.
Cosa dire del film animato "Cowboy Bebop – Bussando alla porta del paradiso"?
Si può dire tanto o poco, io tenterò di tenermi - come al solito - in una via di mezzo.
Intanto parto dal fatto che sono fra quelli che all’inizio del duemila guardavano la serata su MTV e che quasi tutto quello che passava su quella rete non mi piaceva più di tanto: vuoi fosse complice l’età (avevo poco più di venti anni) o semplicemente il mio palato non era ancora pronto per storie più mature di quelle trasmesse dagli altri canali. Certo ricordo che "Cowboy Bebop" non mi suscitava molto piacere, a vederlo.
Forse avrei avuto un altro giudizio se ci fosse stato qualche bishonen ma il character design lasciava molto a desiderare su questo punto. A più di vent’anni di distanza oggi ho visto il movie e devo dire che molti dei miei giudizi cambiano: non sulla caratterizzazione fisica dei personaggi, ma sulla storia.
In un futuro ormai prossimo (2071) ci sono persone chiamate cowboy, una parola neutra per dire cacciatori di taglie. Un gruppo di questi vive e lavora su una nave spaziale chiamata Bebop: si tratta di Spike, Jet, la bella e sensuale Faye, la bambinesca Ed(war) - genio del computer – e il cane Ein, il loro lavoro è caratterizzato dalla sfortuna, tanto che Spike vorrebbe avere nel menù anche carne oltre i soliti ramen.
Attenzione: questa parte contiene spoiler!
Finalmente gli arriva la possibilità di avere una maxi taglia in quanto un ex soldato compie un atto di terrorismo. Vincent dopo essere stato usato come cavia in un esperimento in cui sono morti tutti i suoi compagni decide di spargere, il giorno di Halloween, un virus che ucciderà tutti i cittadini di Marte colpevoli di aver un governo che ha finanziato tali esperimenti condotti da una grande industria farmaceutica. Quel giorno pensa che la sua anima possa passare dal purgatorio in cui vive – fatto più di fantasmi che di ricordi – potrà andare in paradiso.
Fine parte contenente spoiler!
Parlato della trama, che è molto interessante, devo dire che anche il modo in cui vengono gestite le animazioni è sorprendente: fluido. Si può dire che i combattimenti, che in un action film sono la questione centrale, sono gestiti veramente bene. Tanto da essere affidati ad un artista che è ormai famosissimo: Yutaka Nakamura. Costui si interessa generalmente dei disegni “chiave” e ha lavorato a tantissime opere quali "Shurato", "Tekkaman Blade", "Escaflowne", "Full metal Alchemist", "My hero Academia"…
Un ottimo lavoro lo ha fatto il regista Shinichiro Watanabe, del quale non ho un giudizio ugualmente buono in altre opere. Qui forse è l’opera fra quella che ho guardato in cui è riuscito a dare il meglio di sé.
Ultima menzione d’amore è per Yoko Kanno che si è cimentata nel comparto musicale: per lei basta dire solamente "Sakamichi no Apollon" e si ha un ottimo bigliettino da visita, come un ottimo biglietto da visita è l’opening di questo movie: "Ask DNA".
Insomma un opera molto bella, direi da nove.
Si può dire tanto o poco, io tenterò di tenermi - come al solito - in una via di mezzo.
Intanto parto dal fatto che sono fra quelli che all’inizio del duemila guardavano la serata su MTV e che quasi tutto quello che passava su quella rete non mi piaceva più di tanto: vuoi fosse complice l’età (avevo poco più di venti anni) o semplicemente il mio palato non era ancora pronto per storie più mature di quelle trasmesse dagli altri canali. Certo ricordo che "Cowboy Bebop" non mi suscitava molto piacere, a vederlo.
Forse avrei avuto un altro giudizio se ci fosse stato qualche bishonen ma il character design lasciava molto a desiderare su questo punto. A più di vent’anni di distanza oggi ho visto il movie e devo dire che molti dei miei giudizi cambiano: non sulla caratterizzazione fisica dei personaggi, ma sulla storia.
In un futuro ormai prossimo (2071) ci sono persone chiamate cowboy, una parola neutra per dire cacciatori di taglie. Un gruppo di questi vive e lavora su una nave spaziale chiamata Bebop: si tratta di Spike, Jet, la bella e sensuale Faye, la bambinesca Ed(war) - genio del computer – e il cane Ein, il loro lavoro è caratterizzato dalla sfortuna, tanto che Spike vorrebbe avere nel menù anche carne oltre i soliti ramen.
Attenzione: questa parte contiene spoiler!
Finalmente gli arriva la possibilità di avere una maxi taglia in quanto un ex soldato compie un atto di terrorismo. Vincent dopo essere stato usato come cavia in un esperimento in cui sono morti tutti i suoi compagni decide di spargere, il giorno di Halloween, un virus che ucciderà tutti i cittadini di Marte colpevoli di aver un governo che ha finanziato tali esperimenti condotti da una grande industria farmaceutica. Quel giorno pensa che la sua anima possa passare dal purgatorio in cui vive – fatto più di fantasmi che di ricordi – potrà andare in paradiso.
Fine parte contenente spoiler!
Parlato della trama, che è molto interessante, devo dire che anche il modo in cui vengono gestite le animazioni è sorprendente: fluido. Si può dire che i combattimenti, che in un action film sono la questione centrale, sono gestiti veramente bene. Tanto da essere affidati ad un artista che è ormai famosissimo: Yutaka Nakamura. Costui si interessa generalmente dei disegni “chiave” e ha lavorato a tantissime opere quali "Shurato", "Tekkaman Blade", "Escaflowne", "Full metal Alchemist", "My hero Academia"…
Un ottimo lavoro lo ha fatto il regista Shinichiro Watanabe, del quale non ho un giudizio ugualmente buono in altre opere. Qui forse è l’opera fra quella che ho guardato in cui è riuscito a dare il meglio di sé.
Ultima menzione d’amore è per Yoko Kanno che si è cimentata nel comparto musicale: per lei basta dire solamente "Sakamichi no Apollon" e si ha un ottimo bigliettino da visita, come un ottimo biglietto da visita è l’opening di questo movie: "Ask DNA".
Insomma un opera molto bella, direi da nove.
Vidi "Cowboy Bebop" quasi un decennio fa ed evitai sempre, accuratamente, di guardare il film ad esso connesso.
È rinomato che i film tratti dalle serie animate spesso siano, se non disastrosi, deludenti, spinti come sono meramente dal successo e dall'onda. Purtroppo mi tocca constatare che la cosa non è sfuggita neanche all'eccelso "Cowboy Bebop". Il film manca di qualsiasi mordente, spingendo un tema che, se posto in un episodio della serie classica, avrebbe reso l'episodio assolutamente secondario. "Cowboy Bebop", come tante altre serie di Watanabe, si regge, difatti, su un'empatizzazione estrema nei confronti dei personaggi, del loro essere bohemien e maudit, ma anche nei confronti dell'atmosfera, del tutto.
Il film, a prescindere dalla sua bellezza tecnica, assolutamente incredibile, vive di luce riflessa e non può che essere dimenticabile.
È rinomato che i film tratti dalle serie animate spesso siano, se non disastrosi, deludenti, spinti come sono meramente dal successo e dall'onda. Purtroppo mi tocca constatare che la cosa non è sfuggita neanche all'eccelso "Cowboy Bebop". Il film manca di qualsiasi mordente, spingendo un tema che, se posto in un episodio della serie classica, avrebbe reso l'episodio assolutamente secondario. "Cowboy Bebop", come tante altre serie di Watanabe, si regge, difatti, su un'empatizzazione estrema nei confronti dei personaggi, del loro essere bohemien e maudit, ma anche nei confronti dell'atmosfera, del tutto.
Il film, a prescindere dalla sua bellezza tecnica, assolutamente incredibile, vive di luce riflessa e non può che essere dimenticabile.
C'era una volta, una serie TV anime trasmessa da MTV nei primi anni del 2000, "Cowboy Bebop", che era un'opera completa di ventisei intensissimi e bellissimi episodi. Tre anni dopo dalla sua prima messa in onda giapponese, del 1998, esce nei cinema questo film, sempre in animazione e sempre diretto da Shinichiro Watanabe, che altri non è che un lungo episodio che s'incastra fra i precedenti ventisei (per la precisione fra il ventesimo e il ventitreesimo). Non è un capolavoro, ma si lascia guardare con interesse, per via della trama, del personaggio di Vencent, il "terrorista"/mercenario che vive in un mondo tutto suo, fatto di farfalle bianche e virus letali, di Electa, l'agente segreto che stranamente è legata a lui, e, ovviamente, a Spike Spiegel, il protagonista, che ci delizia con le sue arti marziali molto di più di quanto faccia nella serie TV. Tutto ha un buon ritmo, le scene sono decisamente ben fatte, peccato che Vincent non sia Vicious (il vero nemico di Spike) ed Electra non sia Julia (la donna di Spike). Perché sì, era meglio un approfondimento degli episodi che riguardavano la triade cinese, e quindi Julia, che un caso qualunque del Bebop, anche se non troppo qualunque. Peccato che il resto della ciurma dell'astronave Bebop abbia ruoli così secondari, anche se Faye Valentine ha le sue belle scene.
Cowboy Bebop: The Movie, Knockin' on Heaven's Door è un lungometraggio diretto da Shinichirō Watanabe e basato sull'anime Cowboy Bebop. Il film si colloca cronologicamente tra le puntate 22 e 23 della serie. È stato distribuito in Italia da Columbia Pictures che ha conservato quasi intatto il cast di doppiatori utilizzato nell'edizione italiana della serie TV.
COMMENTO
Shinichirō Watanabe e lo Studio Bones hanno realizzato un capolavoro all'altezza della serie tv. Fondamentalmente si tratta di un film d'azione, con un'ambientazione fantascientifica, che alterna momenti di riflessione a momenti di pura azione "al ritmo di musica", caratteristiche di Cowboy Bebop. Questo lungometraggio si colloca cronologicamente tra gli episodi 22 e 23 della serie, ma ha una trama abbastanza indipendente da permettere, anche a chi non ha visto l'anime, di godersi il film senza problemi.
Il livello tecnico è altissimo: disegni bellissimi e ricchi di dettagli, animazioni talmente fluide de far sembrare reali i movimenti dei personaggi, fondali curati nei minimi particolari, il tutto amalgamato con un ottimo utilizzo della computer grafica. Watanabe dirige questo lungometraggio con una cura quasi maniacale per ogni singolo fotogramma, riproducendo inquadrature e movimenti di camera, cercando di dare risalto ad ogni singola scena. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi, non solo per quello che riguarda i quattro cowboys, ma anche su Vincent, Elektra e gli altri personaggi che appaiono nel film.
Yoko Kanno sforna un'altra colonna sonora sopra le righe. La musica svolge un ruolo da protagonista, accompagnando lo spettatore durante tutta la durata del film: da "Ask DNA" che funge da opening, alla rockeggiante "Cosmic Dare" ascoltata alla radio da Faye, attraversando la città con Spike ascoltado "Diggin", nel quartiere arabo con "Musawe", accompagnando la processione di halloween con le chiassose "Yo pumpkin head" e "Pushing the sky", fino al gran finale con la bellissima "Gotta knock a little harder". Una miscela di rock, jazz e blues ai quale si affiancano dei brani particolari come "Musawe", "Powder" e "Dijurido".
Qualche curiosità... il titolo "Knockin' on Heaven's Door" è un richiamo alla famosissima canzone di Bob Dylan mentre, la figura di Vincent, riproduce fedelmente l'immagine e le movenze del cantante. Un altro personaggio, il misterioso Rasheed, è disegnato sulla vera guida che, la troupe dello Studio Bones, ha avuto in Marocco durante il sopralluogo delle location da ritrarre nel film. Consiglio finale... da non perdere (sia che abbiate visto la serie, sia che non l'abbiate mai vista).
COMMENTO
Shinichirō Watanabe e lo Studio Bones hanno realizzato un capolavoro all'altezza della serie tv. Fondamentalmente si tratta di un film d'azione, con un'ambientazione fantascientifica, che alterna momenti di riflessione a momenti di pura azione "al ritmo di musica", caratteristiche di Cowboy Bebop. Questo lungometraggio si colloca cronologicamente tra gli episodi 22 e 23 della serie, ma ha una trama abbastanza indipendente da permettere, anche a chi non ha visto l'anime, di godersi il film senza problemi.
Il livello tecnico è altissimo: disegni bellissimi e ricchi di dettagli, animazioni talmente fluide de far sembrare reali i movimenti dei personaggi, fondali curati nei minimi particolari, il tutto amalgamato con un ottimo utilizzo della computer grafica. Watanabe dirige questo lungometraggio con una cura quasi maniacale per ogni singolo fotogramma, riproducendo inquadrature e movimenti di camera, cercando di dare risalto ad ogni singola scena. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi, non solo per quello che riguarda i quattro cowboys, ma anche su Vincent, Elektra e gli altri personaggi che appaiono nel film.
Yoko Kanno sforna un'altra colonna sonora sopra le righe. La musica svolge un ruolo da protagonista, accompagnando lo spettatore durante tutta la durata del film: da "Ask DNA" che funge da opening, alla rockeggiante "Cosmic Dare" ascoltata alla radio da Faye, attraversando la città con Spike ascoltado "Diggin", nel quartiere arabo con "Musawe", accompagnando la processione di halloween con le chiassose "Yo pumpkin head" e "Pushing the sky", fino al gran finale con la bellissima "Gotta knock a little harder". Una miscela di rock, jazz e blues ai quale si affiancano dei brani particolari come "Musawe", "Powder" e "Dijurido".
Qualche curiosità... il titolo "Knockin' on Heaven's Door" è un richiamo alla famosissima canzone di Bob Dylan mentre, la figura di Vincent, riproduce fedelmente l'immagine e le movenze del cantante. Un altro personaggio, il misterioso Rasheed, è disegnato sulla vera guida che, la troupe dello Studio Bones, ha avuto in Marocco durante il sopralluogo delle location da ritrarre nel film. Consiglio finale... da non perdere (sia che abbiate visto la serie, sia che non l'abbiate mai vista).
"Cowboy Bebop"... uno dei migliori anime in circolazione che non sente e non sentirà mai il peso degli anni a causa della sua ambientazione unica, dei suoi personaggi, della sua ironia, della sua fantastica OST che mmmm mi fa venire i brividi, unica e spettacolare. Grazie all'enorme successo della serie si decide di fare un episodio per il grande schermo... perché è questo, un episodio allungato che probabilmente sarà apprezzato solo dai fan della serie, che riusciranno ad apprezzare le battute e l'atteggiamento dei personaggi... chi non ha seguito la serie probabilmente ci vedrà solo un mediocre film d'azione con una bella colonna sonora,simpatico, con un suo stile, sì, ma poi basta.
Io gli dò un 7 perché, avendo visto la serie, sono riuscito ad apprezzarlo, ad apprezzare quelle piccole cose... la storia non è di certo originale (oh mio Dio un tizio ha intenzione di diffondere un nuovo virus di cui nessuno riesce a trovare la cura, cosa faremo ora?), le animazioni e le scene di combattimento sono eccezionali, molto superiori alla serie, anche gli sfondi e altri particolari come il tizio che dondola la pistola o il film western o altre cose
Le musiche come sempre sono azzeccatissime. Ma questo non c'era nemmeno bisogno di dirlo.
Quindi, a me è piaciuto, non tantissimo ma è piaciuto. Non lo consiglierei a qualcuno che non ha seguito la serie.
Io gli dò un 7 perché, avendo visto la serie, sono riuscito ad apprezzarlo, ad apprezzare quelle piccole cose... la storia non è di certo originale (oh mio Dio un tizio ha intenzione di diffondere un nuovo virus di cui nessuno riesce a trovare la cura, cosa faremo ora?), le animazioni e le scene di combattimento sono eccezionali, molto superiori alla serie, anche gli sfondi e altri particolari come il tizio che dondola la pistola o il film western o altre cose
Le musiche come sempre sono azzeccatissime. Ma questo non c'era nemmeno bisogno di dirlo.
Quindi, a me è piaciuto, non tantissimo ma è piaciuto. Non lo consiglierei a qualcuno che non ha seguito la serie.
"Cowboy Bebop - Tengoku no Tobira", anche conosciuto a livello internazionale come "Cowboy Bebop - Knockin' on Heaven's Door" o, più semplicemente, come "Cowboy Bebop - The Movie", è un film d'animazione giapponese del 2001, diretto da Shin'ichirō Watanabe e sceneggiato da Keiko Nobumoto.
Il lungometraggio si colloca temporalmente tra il ventiduesimo e il ventitreesimo episodio della serie principale e vede l'equipaggio di cacciatori di taglie dell'astronave Bebop impegnato in una lotta all'ultimo sangue contro un pericoloso criminale, autore di un attentato bioterroristico in cui hanno perso la vita decine di persone e che non sembra intenzionato a porre un freno ai propri intenti stragisti.
"Cowboy Bebop - The Movie" può essere, per diversi aspetti, considerato alla stregua di un normale episodio dell'anime, nonostante l'estensione della durata: la trama è coinvolgente e ben strutturata, anche se non dimostra certo una spiccata originalità. Inoltre, nulla viene aggiunto o approfondito relativamente agli eventi della serie, cui vengono fatti solo brevi accenni, e alle personalità dei personaggi principali, rimasta invariata e sostanzialmente statica.
L'attenzione è focalizzata sul violento scontro tra Spike e Vincent Volaju, l'antagonista, i quali, a dispetto delle differenti motivazioni e dei modi di agire agli antipodi, presentano alcuni elementi in comune: entrambi rivolgono uno sguardo disilluso al mondo e alla società e condividono un passato turbolento e tragico, da cui si sono allontanati in seguito in seguito ad una fantomatica "morte".
Vincent è intrigante e ben costruito, un individuo spietato e nichilista, che non esita a sacrificare i propri alleati e dei civili innocenti per raggiungere i propri obiettivi. Eppure, in alcune scene, sembra aver conservato, in un angolo recondito del proprio cuore colmo d'odio, un briciolo di umanità.
Anche gli altri personaggi introdotti risultano completi e credibili, sebbene interpretino ruoli fin troppo comuni, nel panorama del genere action: lo scienziato che ha perso il controllo della propria creatura, il manager di un'impresa che crea armi di distruzione di massa sotto copertura e che cerca a tutti i costi di insabbiare la faccenda, l'agente, onesta e capace, che ha dei legami con l'antagonista e altri ancora. A tutti questi nuovi acquisti viene dedicato uno spazio più o meno importante, in base ai rapporti che intrattengono con Spike e con lo stesso Vincent.
E' un peccato, invece, che Faye e, soprattutto, Jet siano relegati in secondo piano, con apparizioni decisamente brevi e praticamente irrilevanti, a dispetto del loro grande potenziale.
La componente tecnica è indubbiamente migliorata, rispetto a quanto visto nella serie: i disegni sono molto più nitidi, precisi e dettagliati. Gli sfondi rimangono sempre molto suggestivi, sia nell'ambito urbano, che rimanda ad un'idea di società multietnica, sia in quello infrastrutturale e naturale, dove viene definitivamente eliminato quel (peraltro vago) sentore di piattezza percepibile nell'anime. C'è sempre un eccelso uso dei colori, spesso caratterizzati dal forte contrasto tra tonalità calde, relative principalmente a quartieri spogli e polverosi e a aride distese desertiche, e altre più cupe e fredde, dovute al carattere fortemente antropico delle strutture di ricerca e all'onnipresente, duro metallo.
Resta ottimo anche il design dei personaggi, a cui i nuovi membri del cast non hanno nulla da invidiare, in quanto a fascino e cura per i particolari, e quello delle navi spaziali, dei mezzi di trasporto in generale, degli armamenti e di tutti gli elementi artificiali e meccanizzati presenti nell'universo di "Cowboy Bebop".
Le animazioni sono fluide e risulta migliorata l'interazione con l'ambiente circostante (acqua, in primis). Ciò è evidente soprattutto nelle numerose ed adrenaliniche scene di azione che si susseguono per tutta la durata del film, permettendo ad uno Spike mai così abile e agguerrito di sfoggiare la propria maestria nel combattimento corpo a corpo.
Il comparto sonoro svolge, come di consueto, un lavoro impeccabile, grazie all'evocativa colonna sonora, alla composizione della quale è rimasta Yoko Kanno, agli ottimi effetti sonori e ad un buon doppiaggio italiano, che vede il ritorno di quasi tutti i doppiatori originali della serie, ad eccezione di quello di Jet, sostituito da Sandro Iovino.
In conclusione, a "Cowboy Bebop - The Movie" manca la genialità dei normali episodi della serie madre e la tipica vena ironica che li contraddistingueva. Quest'ultima, sebbene presente in minima parte, viene offuscata dai combattimenti senza esclusione di colpi, dai contenuti più crudi e seriosi e da momenti riflessivi e malinconici, comunque molto interessanti e stimolanti, in cui ci si interroga sul destino del mondo e sulla differenza tra sogno e realtà.
Il lungometraggio conferma tutti gli elementi positivi analizzati nell'anime e si rivela un eccellente mezzo di intrattenimento, godibile e scorrevole, con una trama avvincente, per quanto non molto innovativa, e che riesce a costruire efficacemente la tensione attorno ad ogni personaggio e avvenimento.
Lo consiglio, ovviamente, ai fan della serie, per i quali ogni occasione è buona per rivedere in azione gli amati Spike, Jet, Faye, Ed e persino Ein. Un gran bel film, ma non un capolavoro. Peccato.
Il lungometraggio si colloca temporalmente tra il ventiduesimo e il ventitreesimo episodio della serie principale e vede l'equipaggio di cacciatori di taglie dell'astronave Bebop impegnato in una lotta all'ultimo sangue contro un pericoloso criminale, autore di un attentato bioterroristico in cui hanno perso la vita decine di persone e che non sembra intenzionato a porre un freno ai propri intenti stragisti.
"Cowboy Bebop - The Movie" può essere, per diversi aspetti, considerato alla stregua di un normale episodio dell'anime, nonostante l'estensione della durata: la trama è coinvolgente e ben strutturata, anche se non dimostra certo una spiccata originalità. Inoltre, nulla viene aggiunto o approfondito relativamente agli eventi della serie, cui vengono fatti solo brevi accenni, e alle personalità dei personaggi principali, rimasta invariata e sostanzialmente statica.
L'attenzione è focalizzata sul violento scontro tra Spike e Vincent Volaju, l'antagonista, i quali, a dispetto delle differenti motivazioni e dei modi di agire agli antipodi, presentano alcuni elementi in comune: entrambi rivolgono uno sguardo disilluso al mondo e alla società e condividono un passato turbolento e tragico, da cui si sono allontanati in seguito in seguito ad una fantomatica "morte".
Vincent è intrigante e ben costruito, un individuo spietato e nichilista, che non esita a sacrificare i propri alleati e dei civili innocenti per raggiungere i propri obiettivi. Eppure, in alcune scene, sembra aver conservato, in un angolo recondito del proprio cuore colmo d'odio, un briciolo di umanità.
Anche gli altri personaggi introdotti risultano completi e credibili, sebbene interpretino ruoli fin troppo comuni, nel panorama del genere action: lo scienziato che ha perso il controllo della propria creatura, il manager di un'impresa che crea armi di distruzione di massa sotto copertura e che cerca a tutti i costi di insabbiare la faccenda, l'agente, onesta e capace, che ha dei legami con l'antagonista e altri ancora. A tutti questi nuovi acquisti viene dedicato uno spazio più o meno importante, in base ai rapporti che intrattengono con Spike e con lo stesso Vincent.
E' un peccato, invece, che Faye e, soprattutto, Jet siano relegati in secondo piano, con apparizioni decisamente brevi e praticamente irrilevanti, a dispetto del loro grande potenziale.
La componente tecnica è indubbiamente migliorata, rispetto a quanto visto nella serie: i disegni sono molto più nitidi, precisi e dettagliati. Gli sfondi rimangono sempre molto suggestivi, sia nell'ambito urbano, che rimanda ad un'idea di società multietnica, sia in quello infrastrutturale e naturale, dove viene definitivamente eliminato quel (peraltro vago) sentore di piattezza percepibile nell'anime. C'è sempre un eccelso uso dei colori, spesso caratterizzati dal forte contrasto tra tonalità calde, relative principalmente a quartieri spogli e polverosi e a aride distese desertiche, e altre più cupe e fredde, dovute al carattere fortemente antropico delle strutture di ricerca e all'onnipresente, duro metallo.
Resta ottimo anche il design dei personaggi, a cui i nuovi membri del cast non hanno nulla da invidiare, in quanto a fascino e cura per i particolari, e quello delle navi spaziali, dei mezzi di trasporto in generale, degli armamenti e di tutti gli elementi artificiali e meccanizzati presenti nell'universo di "Cowboy Bebop".
Le animazioni sono fluide e risulta migliorata l'interazione con l'ambiente circostante (acqua, in primis). Ciò è evidente soprattutto nelle numerose ed adrenaliniche scene di azione che si susseguono per tutta la durata del film, permettendo ad uno Spike mai così abile e agguerrito di sfoggiare la propria maestria nel combattimento corpo a corpo.
Il comparto sonoro svolge, come di consueto, un lavoro impeccabile, grazie all'evocativa colonna sonora, alla composizione della quale è rimasta Yoko Kanno, agli ottimi effetti sonori e ad un buon doppiaggio italiano, che vede il ritorno di quasi tutti i doppiatori originali della serie, ad eccezione di quello di Jet, sostituito da Sandro Iovino.
In conclusione, a "Cowboy Bebop - The Movie" manca la genialità dei normali episodi della serie madre e la tipica vena ironica che li contraddistingueva. Quest'ultima, sebbene presente in minima parte, viene offuscata dai combattimenti senza esclusione di colpi, dai contenuti più crudi e seriosi e da momenti riflessivi e malinconici, comunque molto interessanti e stimolanti, in cui ci si interroga sul destino del mondo e sulla differenza tra sogno e realtà.
Il lungometraggio conferma tutti gli elementi positivi analizzati nell'anime e si rivela un eccellente mezzo di intrattenimento, godibile e scorrevole, con una trama avvincente, per quanto non molto innovativa, e che riesce a costruire efficacemente la tensione attorno ad ogni personaggio e avvenimento.
Lo consiglio, ovviamente, ai fan della serie, per i quali ogni occasione è buona per rivedere in azione gli amati Spike, Jet, Faye, Ed e persino Ein. Un gran bel film, ma non un capolavoro. Peccato.
Era un uomo ossessionato dal suo passato, solo in una moltitudine di ricordi… mai nessuno che volesse giocare con lui, un uomo che viveva in un sogno.. ecco chi era.
Con queste parole inizia e si conclude il film tratto dalla ormai famosa serie Cowboy Bebop.
Premetto di essere una grande fan della serie, e quindi mi duole dover ammettere che siamo di fronte ad ottimo film di animazione, ma non al pari appunto della serie!
Cowboy Bebop the movie (conosciuto anche come Cowboy Bebop: Knockin' on Heaven' s Door), viene prodotto dallo studio Bones e Sunrise, e proiettato per la prima volta a settembre del 2001, solo a maggio del 2003 avremo anche il piacere di vederlo in Italia grazie alla Columbia Picturs.
Il film può' essere collocato a grandi linee tra le puntate 22 e 23 della serie, anche i doppiatori rimangono gli stessi tranne che per il vecchio e amato Jet!
Anche qui possiamo assaporare un fantastico mix di azione, stile film vecchi anni 50, e un classico western, regalatoci dal famoso regista Shinicihro Watanabe( celebre anche per aver seguito serie di successo come "Samurai Champloo" e più recentemente "Sakamichi no Apollon", nonché la serie tv stessa).
Trama: è la vigilia di Halloween e un a seguito di un incidente viene liberato da un camion un potente virus letale trasmissibile per via aerea, che stermina chiunque si trovi nella zona. Solo in seguito il governo metterà una taglia sul responsabile, il terrorista Vincent Volaju, si parla di ben 300 milioni di Woolongs, un' occasione impedibile per i cacciatori di taglie del Bebop che subito si mettono all' inseguimento. Ma il caso si mostra più intricato e pericoloso di quello che credevano…
A mio modesto parere la trama si sviluppa in modo abbastanza lineare senza nulla di fantasmagorico, come se fosse un normale episodio della serie, solo allungato per ben due ore!!! Quindi come è facile pensare il tutto viene appesantito perdendo quella meravigliosa profondità che i personaggi sono soliti offrirci… Attenzione non sto affatto dicendo che sia un film noioso!!!!
Infatti come da buon film che si rispetti le scenografie, gli sfondi e i personaggi sono magnificamente curati e vengono risaltati gli stupendi chara di Toshiro Kawamoto, come può' diventare emozionante anche solo la semplice ricerca di informazioni di Spike mentre si aggira per i quartieri marocchini! Minuziosità da tenere in considerazione.
Inoltre vengono esaltate magnificamente anche le scene d'azione, accompagnato il tutto da una strabiliante colonna sonora merito di Yoko Kanno( la celebre compositrice autrice anche di famosi brani in serie come "I cieli di Escaflowne", "Wolf's Rain" o "Ghost in The shell").
Tutto questo da una forte spinta positiva al film, peccato la prevedibilità della trama e l'appiattimento dei personaggi che in questo caso non riesco a emozionare lo spettatore come sono soliti fare nella serie tv.
Per questa serie di motivi, sento di non potere dare più di sette, rimane comunque un film piacevole da guardare e impedibile per i fans della ciurma del Bebop
Con queste parole inizia e si conclude il film tratto dalla ormai famosa serie Cowboy Bebop.
Premetto di essere una grande fan della serie, e quindi mi duole dover ammettere che siamo di fronte ad ottimo film di animazione, ma non al pari appunto della serie!
Cowboy Bebop the movie (conosciuto anche come Cowboy Bebop: Knockin' on Heaven' s Door), viene prodotto dallo studio Bones e Sunrise, e proiettato per la prima volta a settembre del 2001, solo a maggio del 2003 avremo anche il piacere di vederlo in Italia grazie alla Columbia Picturs.
Il film può' essere collocato a grandi linee tra le puntate 22 e 23 della serie, anche i doppiatori rimangono gli stessi tranne che per il vecchio e amato Jet!
Anche qui possiamo assaporare un fantastico mix di azione, stile film vecchi anni 50, e un classico western, regalatoci dal famoso regista Shinicihro Watanabe( celebre anche per aver seguito serie di successo come "Samurai Champloo" e più recentemente "Sakamichi no Apollon", nonché la serie tv stessa).
Trama: è la vigilia di Halloween e un a seguito di un incidente viene liberato da un camion un potente virus letale trasmissibile per via aerea, che stermina chiunque si trovi nella zona. Solo in seguito il governo metterà una taglia sul responsabile, il terrorista Vincent Volaju, si parla di ben 300 milioni di Woolongs, un' occasione impedibile per i cacciatori di taglie del Bebop che subito si mettono all' inseguimento. Ma il caso si mostra più intricato e pericoloso di quello che credevano…
A mio modesto parere la trama si sviluppa in modo abbastanza lineare senza nulla di fantasmagorico, come se fosse un normale episodio della serie, solo allungato per ben due ore!!! Quindi come è facile pensare il tutto viene appesantito perdendo quella meravigliosa profondità che i personaggi sono soliti offrirci… Attenzione non sto affatto dicendo che sia un film noioso!!!!
Infatti come da buon film che si rispetti le scenografie, gli sfondi e i personaggi sono magnificamente curati e vengono risaltati gli stupendi chara di Toshiro Kawamoto, come può' diventare emozionante anche solo la semplice ricerca di informazioni di Spike mentre si aggira per i quartieri marocchini! Minuziosità da tenere in considerazione.
Inoltre vengono esaltate magnificamente anche le scene d'azione, accompagnato il tutto da una strabiliante colonna sonora merito di Yoko Kanno( la celebre compositrice autrice anche di famosi brani in serie come "I cieli di Escaflowne", "Wolf's Rain" o "Ghost in The shell").
Tutto questo da una forte spinta positiva al film, peccato la prevedibilità della trama e l'appiattimento dei personaggi che in questo caso non riesco a emozionare lo spettatore come sono soliti fare nella serie tv.
Per questa serie di motivi, sento di non potere dare più di sette, rimane comunque un film piacevole da guardare e impedibile per i fans della ciurma del Bebop
Insieme al colossale Metropolis diretto da Rintarō nel 2001, uno dei miei primi contatti con i lungometraggi animati prodotti in Giappone è un'altra pellicola distribuita proprio nello stesso periodo, e cioè Cowboy Bebop - Il film, conosciuto anche con il sottotitolo internazionale Knockin' on Heaven's Door. Diretto dal poliedrico papà della serie animata originale Shinichirō Watanabe, il film regge sulle spalle la pesante eredità lasciata dai memorabili ventisei episodi dell'anime, ma tutto sommato riesce nell'intento di proporre, per il grande schermo, una nuova avventura con protagonisti i membri dell'astronave Bebop: ancora una volta, infatti, l'abile pistolero Spike, l'avvenente Faye, il pragmatico Jet e il pirata informatico Ed sono a caccia della taglia posta sulla testa del criminale di turno al fine di sbarcare il lunario e tirare avanti. Stavolta, però, la cattura del criminale in questione si rivelerà piuttosto complicata per i nostri, giacché l'oscuro e letale Vincent Volaju è un avversario ben più pericoloso del previsto...
Come si può già intuire da questo semplice abbozzo di trama, il film rappresenta di per sé una storia autoconclusiva in linea con quanto visto nella serie regolare. E allora perché "solo" un otto rispetto all'anime, che per me raggiunge senza intoppi il massimo dei voti? Il motivo è presto detto: innanzitutto per via della caratterizzazione un po' troppo sopra le righe del protagonista Spike Spiegel. Tenendo conto del periodo in cui è ambientato il film, ossia tra il ventiduesimo e il ventitreesimo episodio della serie, è pur vero che ancora devono ancora verificarsi alcuni degli eventi più drammatici della storia, però Spike che fa battute e corteggia spudoratamente una ragazza che non sia la sua Julia... insomma, ogni volta mi fa storcere non poco il naso. In più, l'attitudine malinconica di Spike, marchio di fabbrica del protagonista nella serie originale, qui è quasi completamente svanita in lui e, anzi, è presa in prestito dal carismatico antagonista Vincent, il cui background sarà svelato poco a poco lungo le due ore del film. Infine, la serie animata, pur essendo un insieme di storie autoconclusive, trasmetteva una sensazione più "organica" al tutto, personaggi inclusi. Dal canto suo, il film è un'avventura singola e, come tale, non fornisce un quadro completo sui personaggi, sui loro comportamenti e sulle loro vicissitudini: li riprende semplicemente in un determinato momento della loro vita. Non che ci sia nulla di male in questo, ma ricordo che durante le prime visioni, quando ancora non conoscevo la serie originale, il film mi aveva lasciato un po' indifferente. Era divertente e pieno d'azione, ma non riuscivo a inquadrare come si deve i personaggi, rendendo così la visione un po' insipida.
Per il resto, in termini di grafica e tecnica, c'è davvero poco o nulla da criticare: le ottime animazioni conferiscono vita e movimento rispettivamente ai nostri personaggi e ai loro mezzi di trasporto. Non mancano, inoltre, emozionanti duelli, scazzottate, inseguimenti e sparatorie: una vera festa per gli occhi degli amanti dell'action più pura. A chiudere il cerchio è la brillante colonna sonora della solita impeccabile Yoko Kanno, la quale riesce nuovamente a creare un "personaggio extra" - la musica - che avvolge a sé tutti gli altri dando origine a un'atmosfera unica nel suo genere. Cowboy Bebop - Knockin' on Heaven's Door giunge in Italia nel 2003 grazie alla Columbia Pictures, la quale, se da un lato richiama tutti i doppiatori della serie originale, dall'altro non riesce a fare lo stesso per Nino Prester, magistrale voce di Jet Black e qui sostituito dal comunque bravo Sandro Iovino. Appassionati di doppiaggio, siete avvisati: l'effetto nostalgia si farà sentire, eccome. In conclusione, consiglio questo scoppiettante lungometraggio soprattutto a chi ha amato la serie televisiva e sente la mancanza dello scatenato e squinternato equipaggio del Bebop. Accidenti, quanto mi mancano personaggi come Faye, Jet, Spike, Ed e Ein (sì, pure il cagnolino)... Per i motivi sopra elencati, penso che come voto un otto sia più che appropriato.
Come si può già intuire da questo semplice abbozzo di trama, il film rappresenta di per sé una storia autoconclusiva in linea con quanto visto nella serie regolare. E allora perché "solo" un otto rispetto all'anime, che per me raggiunge senza intoppi il massimo dei voti? Il motivo è presto detto: innanzitutto per via della caratterizzazione un po' troppo sopra le righe del protagonista Spike Spiegel. Tenendo conto del periodo in cui è ambientato il film, ossia tra il ventiduesimo e il ventitreesimo episodio della serie, è pur vero che ancora devono ancora verificarsi alcuni degli eventi più drammatici della storia, però Spike che fa battute e corteggia spudoratamente una ragazza che non sia la sua Julia... insomma, ogni volta mi fa storcere non poco il naso. In più, l'attitudine malinconica di Spike, marchio di fabbrica del protagonista nella serie originale, qui è quasi completamente svanita in lui e, anzi, è presa in prestito dal carismatico antagonista Vincent, il cui background sarà svelato poco a poco lungo le due ore del film. Infine, la serie animata, pur essendo un insieme di storie autoconclusive, trasmetteva una sensazione più "organica" al tutto, personaggi inclusi. Dal canto suo, il film è un'avventura singola e, come tale, non fornisce un quadro completo sui personaggi, sui loro comportamenti e sulle loro vicissitudini: li riprende semplicemente in un determinato momento della loro vita. Non che ci sia nulla di male in questo, ma ricordo che durante le prime visioni, quando ancora non conoscevo la serie originale, il film mi aveva lasciato un po' indifferente. Era divertente e pieno d'azione, ma non riuscivo a inquadrare come si deve i personaggi, rendendo così la visione un po' insipida.
Per il resto, in termini di grafica e tecnica, c'è davvero poco o nulla da criticare: le ottime animazioni conferiscono vita e movimento rispettivamente ai nostri personaggi e ai loro mezzi di trasporto. Non mancano, inoltre, emozionanti duelli, scazzottate, inseguimenti e sparatorie: una vera festa per gli occhi degli amanti dell'action più pura. A chiudere il cerchio è la brillante colonna sonora della solita impeccabile Yoko Kanno, la quale riesce nuovamente a creare un "personaggio extra" - la musica - che avvolge a sé tutti gli altri dando origine a un'atmosfera unica nel suo genere. Cowboy Bebop - Knockin' on Heaven's Door giunge in Italia nel 2003 grazie alla Columbia Pictures, la quale, se da un lato richiama tutti i doppiatori della serie originale, dall'altro non riesce a fare lo stesso per Nino Prester, magistrale voce di Jet Black e qui sostituito dal comunque bravo Sandro Iovino. Appassionati di doppiaggio, siete avvisati: l'effetto nostalgia si farà sentire, eccome. In conclusione, consiglio questo scoppiettante lungometraggio soprattutto a chi ha amato la serie televisiva e sente la mancanza dello scatenato e squinternato equipaggio del Bebop. Accidenti, quanto mi mancano personaggi come Faye, Jet, Spike, Ed e Ein (sì, pure il cagnolino)... Per i motivi sopra elencati, penso che come voto un otto sia più che appropriato.
Lungometraggio nato espressamente per i fan della serie televisiva (categoria della quale io faccio convintamente parte), "Cowboy Bebop the Movie" risulta piuttosto gradevole e scorrevole, ma a mio parere non riesce a decollare del tutto.
Ho avuto l'impressione che, se la lunghezza dell'opera è quella di un film, la struttura della trama sia più simile a quella di un episodio della vecchia serie del 1998, ragione per cui mi è sembrato di avere a che fare con una sorta di "super episodio". Infatti questa opera nulla o quasi aggiunge allo spessore dei singoli personaggi che, seppure tutti presenti, non sembrano presentare particolari sfaccettature, o riferimenti alla loro storia personale. Tutti elementi invece che la serie televisiva, seppure con la formula degli episodi auto-conclusivi, si sforzava, e talvolta riusciva efficacemente, di fare.
In conclusione, il film è da vedere e apprezzare se già avete dimestichezza con i vari Spike, Jet, Faye e via discorrendo, e con il loro personale vissuto. Un cenno particolare alla colonna sonora, insieme a quella della serie tv la mia preferita di sempre: lunga vita a Yoko Kanno!
Ho avuto l'impressione che, se la lunghezza dell'opera è quella di un film, la struttura della trama sia più simile a quella di un episodio della vecchia serie del 1998, ragione per cui mi è sembrato di avere a che fare con una sorta di "super episodio". Infatti questa opera nulla o quasi aggiunge allo spessore dei singoli personaggi che, seppure tutti presenti, non sembrano presentare particolari sfaccettature, o riferimenti alla loro storia personale. Tutti elementi invece che la serie televisiva, seppure con la formula degli episodi auto-conclusivi, si sforzava, e talvolta riusciva efficacemente, di fare.
In conclusione, il film è da vedere e apprezzare se già avete dimestichezza con i vari Spike, Jet, Faye e via discorrendo, e con il loro personale vissuto. Un cenno particolare alla colonna sonora, insieme a quella della serie tv la mia preferita di sempre: lunga vita a Yoko Kanno!
Science fiction post-moderna in salsa blues (parte 2)
Film per il cinema del 2001, diretto da Shinichiro Watanabe e sceneggiato da Keiko Nobumoto per gli studios Sunrise e Bones, rilancia sulle luci della ribalta la serie TV di grande successo del '98 'Cowboy Bebop'.
La storia sembra situarsi cronologicamente intorno all'episodio n.23 dove ritroviamo i nostri beniamini in forma smagliante e la solita atmosfera frizzante e scoppiettante, inebriata dal sound cool n' groove delle musiche di Yoko Kanno. La compositrice si avvale ancora una volta delle talentuose esecuzioni dei Seatbelts e si muove con disinvoltura dall'hard bop (Clutch) al bluegrass (American money), dal funky (Ask DNA) al r n' b (Diggin') attraverso un meltin' pot di stili, fino ad arrivare alle toccanti ballate conclusive Rain e Gotta knock a lil' harder.
Scopriamo anche l'esordio di un inedito villain sufficientemente cinico e spietato per i nostri eroi.
Eppure qualcosa nello spirito e nell'essenza di 'Cowboy Bebop' si perde nel passaggio al formato del lungometraggio: si ha l'impressione di assistere non già a un film compiuto, bensì a un lungo episodio dilatato.
La trama, piuttosto scarna e lineare, mal si adatta alla durata di 110 min. e il racconto risente di uno squilibrio colmato quasi esclusivamente dall'orientamento puramente "action" con lunghe e spericolate scene di genere. Questa direzione a mio parere diluisce non poco la densità del film appiattendo personaggi e intreccio: i primi ne escono abbozzati, il secondo risulta debole e scontato.
La produzione e il comparto tecnico/artistico sono di livello cinematografico. Nettamente superiori rispetto a quelli della serie TV, fondali, disegni e animazioni sono estremamente curati nei particolari e acquistano nuova linfa grazie anche alle più recenti conquiste della CGI.
I fan storici di Spike & Co. troveranno in questo film un grosso grasso episodio extra, ma i profani forse lo troveranno un po' immaturo per l'esordio nelle sale e rischieranno di scambiarlo per un anonimo action movie americano tenuto in piedi dalla stupenda colonna sonora e dai virtuosismi degli effetti spettacolari.
Film per il cinema del 2001, diretto da Shinichiro Watanabe e sceneggiato da Keiko Nobumoto per gli studios Sunrise e Bones, rilancia sulle luci della ribalta la serie TV di grande successo del '98 'Cowboy Bebop'.
La storia sembra situarsi cronologicamente intorno all'episodio n.23 dove ritroviamo i nostri beniamini in forma smagliante e la solita atmosfera frizzante e scoppiettante, inebriata dal sound cool n' groove delle musiche di Yoko Kanno. La compositrice si avvale ancora una volta delle talentuose esecuzioni dei Seatbelts e si muove con disinvoltura dall'hard bop (Clutch) al bluegrass (American money), dal funky (Ask DNA) al r n' b (Diggin') attraverso un meltin' pot di stili, fino ad arrivare alle toccanti ballate conclusive Rain e Gotta knock a lil' harder.
Scopriamo anche l'esordio di un inedito villain sufficientemente cinico e spietato per i nostri eroi.
Eppure qualcosa nello spirito e nell'essenza di 'Cowboy Bebop' si perde nel passaggio al formato del lungometraggio: si ha l'impressione di assistere non già a un film compiuto, bensì a un lungo episodio dilatato.
La trama, piuttosto scarna e lineare, mal si adatta alla durata di 110 min. e il racconto risente di uno squilibrio colmato quasi esclusivamente dall'orientamento puramente "action" con lunghe e spericolate scene di genere. Questa direzione a mio parere diluisce non poco la densità del film appiattendo personaggi e intreccio: i primi ne escono abbozzati, il secondo risulta debole e scontato.
La produzione e il comparto tecnico/artistico sono di livello cinematografico. Nettamente superiori rispetto a quelli della serie TV, fondali, disegni e animazioni sono estremamente curati nei particolari e acquistano nuova linfa grazie anche alle più recenti conquiste della CGI.
I fan storici di Spike & Co. troveranno in questo film un grosso grasso episodio extra, ma i profani forse lo troveranno un po' immaturo per l'esordio nelle sale e rischieranno di scambiarlo per un anonimo action movie americano tenuto in piedi dalla stupenda colonna sonora e dai virtuosismi degli effetti spettacolari.
Si torna a caccia di criminali a suon di jazz e sparatorie con questo film ricavato dalla famosa serie Cowboy Bebop, intitolato come la altrettanto famosa canzone di Bob Dylan, ovvero "Knockin' on Heaven's Door".
La vita trascorre come al solito sulla Bebop e dintorni, con Ed che hackera qualche sistema informatico, Jet che si lamenta dei tempi che cambiano, Faye che perde al gioco d'azzardo e Spike con la testa fra le nuvole. Tutto cambia quando Faye nello svolgere un lavoro di cattura di un pericoloso hacker si ritrova testimone di un attacco terroristico. Un gas tossico ha avvelenato molte persone che, pur non risultando ferite, riportano allucinazioni e malesseri generali. Cosa si cela dietro questo attacco terroristico? E cosa intende ottenere il misterioso attentatore?
Questo film non va visto come continuo della serie, e chi l'ha già visionata capisce perfettamente perché, ma come un episodio di 2 orette scarse e nulla più. La trama è intrigante, il ritmo a volte è lento ma ben dosato e le fasi d'azione si alternano in modo dignitoso a quelle di riflessione, d'altronde non avrebbe senso trovarsi di fronte a due ore di sparatorie, scazzottate e combattimenti aerei.
Tecnicamente Cowboy Bebop è rimasto relativamente invariato rispetto alla serie, mostrando giusto qualche rifinitura tramite grafica digitale, ma appena accennata. Le animazioni, già fluide nella serie, qui le ritroviamo ancora più realistiche e d'effetto, sia per quanto riguarda i personaggi, sia per veicoli e sfondi. Nota di merito va sempre e comunque ai Seatbelts che aprono l'inizio del film con "Ask DNA" e che si occupano anche delle melodie di sottofondo, che curiosamente combaciano alla perfezione con l'intera opera.
"Cowboy Bebop - Knockin' on Heaven's Door" è come un'ultima avventura, un nostalgico ritorno a una delle migliori serie d'animazione giapponese mai create. La visione è quasi obbligatoria per coloro che hanno apprezzato la serie. Per chi invece non l'avesse ancora fatto, consiglio vivamente di dare un occhiata inizialmente ai 26 episodi del '98, così da potere apprezzare meglio i dettagli e le sfumature del film, laddove risulti di gradimento ovviamente.
La vita trascorre come al solito sulla Bebop e dintorni, con Ed che hackera qualche sistema informatico, Jet che si lamenta dei tempi che cambiano, Faye che perde al gioco d'azzardo e Spike con la testa fra le nuvole. Tutto cambia quando Faye nello svolgere un lavoro di cattura di un pericoloso hacker si ritrova testimone di un attacco terroristico. Un gas tossico ha avvelenato molte persone che, pur non risultando ferite, riportano allucinazioni e malesseri generali. Cosa si cela dietro questo attacco terroristico? E cosa intende ottenere il misterioso attentatore?
Questo film non va visto come continuo della serie, e chi l'ha già visionata capisce perfettamente perché, ma come un episodio di 2 orette scarse e nulla più. La trama è intrigante, il ritmo a volte è lento ma ben dosato e le fasi d'azione si alternano in modo dignitoso a quelle di riflessione, d'altronde non avrebbe senso trovarsi di fronte a due ore di sparatorie, scazzottate e combattimenti aerei.
Tecnicamente Cowboy Bebop è rimasto relativamente invariato rispetto alla serie, mostrando giusto qualche rifinitura tramite grafica digitale, ma appena accennata. Le animazioni, già fluide nella serie, qui le ritroviamo ancora più realistiche e d'effetto, sia per quanto riguarda i personaggi, sia per veicoli e sfondi. Nota di merito va sempre e comunque ai Seatbelts che aprono l'inizio del film con "Ask DNA" e che si occupano anche delle melodie di sottofondo, che curiosamente combaciano alla perfezione con l'intera opera.
"Cowboy Bebop - Knockin' on Heaven's Door" è come un'ultima avventura, un nostalgico ritorno a una delle migliori serie d'animazione giapponese mai create. La visione è quasi obbligatoria per coloro che hanno apprezzato la serie. Per chi invece non l'avesse ancora fatto, consiglio vivamente di dare un occhiata inizialmente ai 26 episodi del '98, così da potere apprezzare meglio i dettagli e le sfumature del film, laddove risulti di gradimento ovviamente.
Dopo circa 3 anni dalla nascita di Cowboy Bebop raggiunge le sale cinematografiche una nuova avventura dedicata ai cowboy spaziali più famosi nel mondo degli anime, stavolta insieme allo studio Sunrise è affiancato il neonato studio Bones, una costola dello stesso.
Ne nasce un prodotto che ricorda da vicino la serie originale ma che allo stesso tempo lo snatura con alcune differenze abbastanza incisive, dando vita ad un film comunque godibile anche da chi non ha seguito la serie.
Sembra una giornata come le altre per i ragazzi del Bebop, casi semplici che portano pochi soldi, ma tutto sta per cambiare, un autotreno inseguito da Fey esplode rilasciando nell’aria qualcosa di anomalo che produce numerose vittime. Le autorità associano il caso ad un attacco bio-terroristico e assegnano una corposa taglia sulla testa del colpevole e niente ingolosisce di più i nostri protagonisti di un mucchio di denaro, ma ovviamente l’impresa si rivela più complicata e intricata del previsto mentre subentrano anche motivazioni personali oltre che la mera voglia di denaro.
La storia si adagia su toni tranquilli ma offre uno sviluppo costante e mai fermo regalando anche qualche colpo di scena che non mancherà di stupire, inoltre ci saranno piccole gag e momenti più profondi con dialoghi ben studiati, ma diversamente dalla serie si sente la mancanza di una certa atmosfera intima e coinvolgente, e soprattutto si nota una certa abbondanza di azione che nella serie è solo un piccolo contorno al tutto.
Le animazioni ed i disegni si discostano poco dalla serie, ma non è detto che sia un difetto visto che la serie già di suo propone livelli eccellenti nella fattura tecnica, solo in rare occasioni si nota un netto miglioramento.
Fascino dell’ambientazione è dato dalla polivalente metropoli dove si muove la storia, ci sono vari palazzi e costruzioni che ricordano diverse capitali mondiali e ci saranno numerosi quartieri che incarnano varie civiltà terrestri creando così un piccolo mondo che pulsa di vita propria.
Ottimi i combattimenti che risultano avvincenti e ben costruiti con ottime coreografie che prevedono l’utilizzo misto di armi da fuoco, mani nude e non per ultimi oggetti casuali. Inutile dire che i, rari, combattimenti aerei risulteranno adrenalinici e coinvolgenti, potrebbero anche farvi sobbalzare dalla poltrona(divano o sedia, scegliete voi!) grazie ad alcune scelte registiche ardite che nel complesso dell’opera non invidiano niente ai colossal americani più blasonati.
La colonna sonora per quanto godibile è forse la pecca maggiore. L’anime è diventato famoso per la ricchezza del comparto audio fondato soprattutto su arie blues, invece nel film questa vena artistica è messa da parte per far parte a diverse melodie etniche in particolari casi o a tracce più musicate e moderne, nell’insieme riescono ancora ad accentuare i toni dello spettacolo ma si perde l’impatto atipico della serie.
In Italia il film ha trovato un importatore d’eccezione ovvero la Sony che lo ha portato in DVD con un’edizione economica dalla discreta qualità audio e video e con qualche interessante extra, quali interviste, trailer e gallerie. Il prodotto ha visto la luce anche su supporto UMD per PSP (strano visto lo scarso successo del formato).
Il doppiaggio è identico a quello della serie, sia per qualità che per doppiatori, l’unica nota stonata è la nuova voce di Jet che non sempre sembra azzeccata.
Un film infarcito d’azione che risulta avvincente e gradevole soprattutto per chi non conosce la serie originale, del quale è solo una pallida copia: prende le carte vincenti del prodotto e le ridimensiona aggiungendo maggior azione e una colonna sonora più varia.
Rimane un film ben costruito sotto ogni aspetto che merita una visione.
Ne nasce un prodotto che ricorda da vicino la serie originale ma che allo stesso tempo lo snatura con alcune differenze abbastanza incisive, dando vita ad un film comunque godibile anche da chi non ha seguito la serie.
Sembra una giornata come le altre per i ragazzi del Bebop, casi semplici che portano pochi soldi, ma tutto sta per cambiare, un autotreno inseguito da Fey esplode rilasciando nell’aria qualcosa di anomalo che produce numerose vittime. Le autorità associano il caso ad un attacco bio-terroristico e assegnano una corposa taglia sulla testa del colpevole e niente ingolosisce di più i nostri protagonisti di un mucchio di denaro, ma ovviamente l’impresa si rivela più complicata e intricata del previsto mentre subentrano anche motivazioni personali oltre che la mera voglia di denaro.
La storia si adagia su toni tranquilli ma offre uno sviluppo costante e mai fermo regalando anche qualche colpo di scena che non mancherà di stupire, inoltre ci saranno piccole gag e momenti più profondi con dialoghi ben studiati, ma diversamente dalla serie si sente la mancanza di una certa atmosfera intima e coinvolgente, e soprattutto si nota una certa abbondanza di azione che nella serie è solo un piccolo contorno al tutto.
Le animazioni ed i disegni si discostano poco dalla serie, ma non è detto che sia un difetto visto che la serie già di suo propone livelli eccellenti nella fattura tecnica, solo in rare occasioni si nota un netto miglioramento.
Fascino dell’ambientazione è dato dalla polivalente metropoli dove si muove la storia, ci sono vari palazzi e costruzioni che ricordano diverse capitali mondiali e ci saranno numerosi quartieri che incarnano varie civiltà terrestri creando così un piccolo mondo che pulsa di vita propria.
Ottimi i combattimenti che risultano avvincenti e ben costruiti con ottime coreografie che prevedono l’utilizzo misto di armi da fuoco, mani nude e non per ultimi oggetti casuali. Inutile dire che i, rari, combattimenti aerei risulteranno adrenalinici e coinvolgenti, potrebbero anche farvi sobbalzare dalla poltrona(divano o sedia, scegliete voi!) grazie ad alcune scelte registiche ardite che nel complesso dell’opera non invidiano niente ai colossal americani più blasonati.
La colonna sonora per quanto godibile è forse la pecca maggiore. L’anime è diventato famoso per la ricchezza del comparto audio fondato soprattutto su arie blues, invece nel film questa vena artistica è messa da parte per far parte a diverse melodie etniche in particolari casi o a tracce più musicate e moderne, nell’insieme riescono ancora ad accentuare i toni dello spettacolo ma si perde l’impatto atipico della serie.
In Italia il film ha trovato un importatore d’eccezione ovvero la Sony che lo ha portato in DVD con un’edizione economica dalla discreta qualità audio e video e con qualche interessante extra, quali interviste, trailer e gallerie. Il prodotto ha visto la luce anche su supporto UMD per PSP (strano visto lo scarso successo del formato).
Il doppiaggio è identico a quello della serie, sia per qualità che per doppiatori, l’unica nota stonata è la nuova voce di Jet che non sempre sembra azzeccata.
Un film infarcito d’azione che risulta avvincente e gradevole soprattutto per chi non conosce la serie originale, del quale è solo una pallida copia: prende le carte vincenti del prodotto e le ridimensiona aggiungendo maggior azione e una colonna sonora più varia.
Rimane un film ben costruito sotto ogni aspetto che merita una visione.
Cowboy Bebop: Knockin' on Heaven's Door è un OAV tratto dalla serie Cowboy Bebop. Come arco temporale arriva a narrare eventi paralleli a quando nell'anime si è giunti circa al ventesimo episodio.
Su Marte, un terrorista dirotta un camion sull'autostrada nei pressi di Alba City. Dentro di esso è presente un virus che in poco tempo uccide oltre 500 persone. Viene subito istituita dal governo di Marte una taglia sul terrorista di 300 milioni di Woolongs. Il virus, però, si scopre essere stato realizzato proprio su Marte da un ex militare, Vincent Volaju, veterano della guerra su Titano.
Ovviamente il gruppo di Spike a bordo del Bebop non si lascia sfuggire l'occasione, vista anche la considerevole taglia, ma lo stesso Jet ha il presentimento che si correranno grossi pericoli, forse troppo grandi anche per loro. Purtroppo Spike non si potrà fare più indietro dopo avere scoperto che una persone a lui cara è anch'essa coinvolta in tutto ciò.
Uno spin-off, o un episodio "extra". Ecco come considerare Knockin' on Heaven's Door. In ogni caso si può considerarlo come un singolo episodio, seppur di lunga durata, ma tale da non riassumere tutto lo spirito di Cowboy Bebop. Preso da solo, infatti, non risulta molto avvincente o originale, ma se inserito nel contesto degli eventi della serie, risulta essere una buona divagazione, seppur si limita ad accentuarne solo i toni cupi e drammatici.
Consigliato a chi ha visto la serie, gli altri possono anche passare oltre.
Su Marte, un terrorista dirotta un camion sull'autostrada nei pressi di Alba City. Dentro di esso è presente un virus che in poco tempo uccide oltre 500 persone. Viene subito istituita dal governo di Marte una taglia sul terrorista di 300 milioni di Woolongs. Il virus, però, si scopre essere stato realizzato proprio su Marte da un ex militare, Vincent Volaju, veterano della guerra su Titano.
Ovviamente il gruppo di Spike a bordo del Bebop non si lascia sfuggire l'occasione, vista anche la considerevole taglia, ma lo stesso Jet ha il presentimento che si correranno grossi pericoli, forse troppo grandi anche per loro. Purtroppo Spike non si potrà fare più indietro dopo avere scoperto che una persone a lui cara è anch'essa coinvolta in tutto ciò.
Uno spin-off, o un episodio "extra". Ecco come considerare Knockin' on Heaven's Door. In ogni caso si può considerarlo come un singolo episodio, seppur di lunga durata, ma tale da non riassumere tutto lo spirito di Cowboy Bebop. Preso da solo, infatti, non risulta molto avvincente o originale, ma se inserito nel contesto degli eventi della serie, risulta essere una buona divagazione, seppur si limita ad accentuarne solo i toni cupi e drammatici.
Consigliato a chi ha visto la serie, gli altri possono anche passare oltre.
Bello, molto bello, all'altezza delle aspettative, ma con dei "se" e con dei "ma".
Come hanno già detto altri utenti questo film è una sorta di episodio molto lungo, che quindi ha anche una trama più articolata e complessa, ma che non riesce a mantenere quel ritmo frizzante tipico degli episodi di Cowboy Bebop, nonostante ne mantenga l'atmosfera e la caratterizzazione.
Sappiamo tutti che Cowboy Bebop è nato come serie animata, ma Shin'ichiro Watanabe si comporta benissimo anche in questo movie da 110 minuti, lodevole. Nel film non mancano momenti divertenti e spensierati, così come permangono discorsi introspettivi e maturi che abbondavano negli ultimi due episodi (o insomma negli episodi appartenenti alla trama principale) della serie.
Anzi qui sono approfonditi ancora meglio, ed è proprio questo il punto di forza del film: giacché non si possono mantenere la vivacità e la freschezza della serie, allora si punta su questi momenti che sono più che adatti anche per un film.
Nonostante questo noi amiamo Cowboy Bebop per il suo stile unico e per il presentare sempre idee nuove e accattivanti, perciò il film difficilmente sarebbe riuscito a essere al suo livello.
Da questi aspetti si capisce appunto che Cowboy Bebop è nato come anime e non come lungometraggio.
Per quanto riguarda la parte tecnica, ci troviamo di fronte senza sorprese di nuovo a un lavoro sbalorditivo, anzi migliorato rispetto alla serie (essendo il film più nuovo di tre anni), con disegni sempre eccellenti, un chara design sempre fresco e che non presenta la minima sbavatura - cosa che invece accadeva raramente negli episodi della serie - e le solite musiche accattivanti ma senza troppe pretese.
I primi minuti del film si sviluppano con un ritmo lento e la trama ci mette un po' a ingranare, motivo per cui vi consiglio di non dropparlo anzitempo (come feci io), per il resto si ha di fronte comunque un ottimo film sotto tutti i punti di vista, d'obbligo per gli amanti della serie e consigliato per tutti gli altri.
Ammetto di essere stato un po' generoso nel voto all'anime, per cui qui lo sarò un po' meno e arrotonderò per difetto l'8,5 che ritengo valga, ma dopo una nuova visione potrei anche rivalutarlo in meglio, non si sa mai.
P.S.
Il doppiatore di Jet è cambiato, scelta equivalente a una pugnalata al cuore.
ARE YOU LIVING IN THE REAL WORLD?
Come hanno già detto altri utenti questo film è una sorta di episodio molto lungo, che quindi ha anche una trama più articolata e complessa, ma che non riesce a mantenere quel ritmo frizzante tipico degli episodi di Cowboy Bebop, nonostante ne mantenga l'atmosfera e la caratterizzazione.
Sappiamo tutti che Cowboy Bebop è nato come serie animata, ma Shin'ichiro Watanabe si comporta benissimo anche in questo movie da 110 minuti, lodevole. Nel film non mancano momenti divertenti e spensierati, così come permangono discorsi introspettivi e maturi che abbondavano negli ultimi due episodi (o insomma negli episodi appartenenti alla trama principale) della serie.
Anzi qui sono approfonditi ancora meglio, ed è proprio questo il punto di forza del film: giacché non si possono mantenere la vivacità e la freschezza della serie, allora si punta su questi momenti che sono più che adatti anche per un film.
Nonostante questo noi amiamo Cowboy Bebop per il suo stile unico e per il presentare sempre idee nuove e accattivanti, perciò il film difficilmente sarebbe riuscito a essere al suo livello.
Da questi aspetti si capisce appunto che Cowboy Bebop è nato come anime e non come lungometraggio.
Per quanto riguarda la parte tecnica, ci troviamo di fronte senza sorprese di nuovo a un lavoro sbalorditivo, anzi migliorato rispetto alla serie (essendo il film più nuovo di tre anni), con disegni sempre eccellenti, un chara design sempre fresco e che non presenta la minima sbavatura - cosa che invece accadeva raramente negli episodi della serie - e le solite musiche accattivanti ma senza troppe pretese.
I primi minuti del film si sviluppano con un ritmo lento e la trama ci mette un po' a ingranare, motivo per cui vi consiglio di non dropparlo anzitempo (come feci io), per il resto si ha di fronte comunque un ottimo film sotto tutti i punti di vista, d'obbligo per gli amanti della serie e consigliato per tutti gli altri.
Ammetto di essere stato un po' generoso nel voto all'anime, per cui qui lo sarò un po' meno e arrotonderò per difetto l'8,5 che ritengo valga, ma dopo una nuova visione potrei anche rivalutarlo in meglio, non si sa mai.
P.S.
Il doppiatore di Jet è cambiato, scelta equivalente a una pugnalata al cuore.
ARE YOU LIVING IN THE REAL WORLD?
Dunque, vediamo, "Cowboy Bebop il film" venne praticamente osannato alla sua uscita nel 2001 dalla stampa globale, con titoloni del tipo "film fantastico", o ancora "azione allo stato puro", e aggiungiamoci anche "film divertentissimo che t'inchioda alla sedia". Queste frasi sono molto opinabili secondo il sottoscritto, pur trovandomi d'accordo con alcune di queste, per il semplice fatto che il suddetto film non è nulla di eccezionale né come trama né come originalità. Sta di fatto comunque che tra il film e la serie tv di riferimento, a mio parere, non c'è paragone a favore del primo. La serie tv, pur facendosi comunque apprezzare, aveva una struttura troppo episodica e ripetitiva che non mi ha mai convinto appieno, anzi mi ha disturbato nella visione. In questo film, accade se vogliamo il contrario, la trama c'è, esiste, anche se non è il massimo dell'originalità, ma ci si accontenta, come vado a illustrare.
Alba City, Marte, 2071, giorno di Halloween. Un losco figuro di nome Vincent, professione terrorista, fa scoppiare un camion sull'autostrada. Dal cratere creatosi fuoriesce un virus che alla fine ucciderà, attentato compreso, 572 persone. Il governo di Marte per la cattura di Vincent offre una cifra astronomica pari a 300 milioni di wollongs. Secondo voi la nave spaziale Bebop, con un equipaggio formato da cacciatori di taglie, si lascerà scappare una somma del genere?
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano ci attestiamo su buoni livelli, con Spike doppiato da Massimo de Ambrosis, Jet da Sandro Iovino, la arguta e aggressiva Faye doppiata da un'ispiratissima Barbara de Bortoli, e la piccola e molto fuori di testa Edward doppiata da Gemma Donati.
Per quanto riguarda il comparto tecnico abbiamo l'élite dell'animazione giapponese al lavoro, ma in alcune scene o parti ha reso al di sotto delle aspettative. A dirigere il tutto abbiamo Shinichiro Watanabe, che fa il suo onesto lavoro, autore, tra gli altri, di Samurai Champloo, the Animatrix e Macross Plus. Il character design è di ottima fattura, devo dire veramente spettacolare, con dei colori molto accesi e vividi; è stato realizzato dal duo Toshihiro Kawamoto e Kimitoshi Yamane, autori di svariati anime di successo. Delle musiche si è occupata Yoko Kanno, nel cast tra gli altri di Turn A Gundam. La Kanno ha creato musiche azzeccatissime prese a piene mani dalla cultura soul e jazz americana, secondo me assolutamente fantastiche.
L'edizione italiana ci viene proposta da Sony Pictures Enterteimant, ed è veramente ottima perché in edizione a disco singolo abbiamo un'ora di contenuti speciali, con galleria d'arte concettuale, dietro le quinte, sigle di apertura e chiusura originali, storyboard a confronto, schede dei personaggi e trailer vari. Il comparto audio dispone di versioni in italiano, inglese, giapponese, tutto in dolby digital con sottotitoli in italiano e in inglese.
Dopo tutta questa trafila d'informazioni, ringraziandovi fin d'ora per essere arrivati fino in fondo, vorrete sapere il mio giudizio finale su questo film.
<b>Attenzione! Spoiler</b>
Questo film è pieno zeppo d'incongruenze con la serie animata, circa a metà film Jet cita espressamente un non precisato trattato di Amsterdam; domanda: com'è possibile? La serie tv e il film sono ambientati su Marte, cosa c'entra Amsterdam? Non l'ho capito. Altra piccola incongruenza, ma qui possiamo passare sopra, è come mai su Marte si festeggia Halloween? Anche qui come sopra.
Personalmente a questo film non do più di 7 per i motivi citati sopra. In ogni caso è consigliato a un pubblico maturo e ai fan della serie, tra cui il sottoscritto, che comunque è rimasto sostanzialmente deluso dalla visione. Alla prossima recensione.
Alba City, Marte, 2071, giorno di Halloween. Un losco figuro di nome Vincent, professione terrorista, fa scoppiare un camion sull'autostrada. Dal cratere creatosi fuoriesce un virus che alla fine ucciderà, attentato compreso, 572 persone. Il governo di Marte per la cattura di Vincent offre una cifra astronomica pari a 300 milioni di wollongs. Secondo voi la nave spaziale Bebop, con un equipaggio formato da cacciatori di taglie, si lascerà scappare una somma del genere?
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano ci attestiamo su buoni livelli, con Spike doppiato da Massimo de Ambrosis, Jet da Sandro Iovino, la arguta e aggressiva Faye doppiata da un'ispiratissima Barbara de Bortoli, e la piccola e molto fuori di testa Edward doppiata da Gemma Donati.
Per quanto riguarda il comparto tecnico abbiamo l'élite dell'animazione giapponese al lavoro, ma in alcune scene o parti ha reso al di sotto delle aspettative. A dirigere il tutto abbiamo Shinichiro Watanabe, che fa il suo onesto lavoro, autore, tra gli altri, di Samurai Champloo, the Animatrix e Macross Plus. Il character design è di ottima fattura, devo dire veramente spettacolare, con dei colori molto accesi e vividi; è stato realizzato dal duo Toshihiro Kawamoto e Kimitoshi Yamane, autori di svariati anime di successo. Delle musiche si è occupata Yoko Kanno, nel cast tra gli altri di Turn A Gundam. La Kanno ha creato musiche azzeccatissime prese a piene mani dalla cultura soul e jazz americana, secondo me assolutamente fantastiche.
L'edizione italiana ci viene proposta da Sony Pictures Enterteimant, ed è veramente ottima perché in edizione a disco singolo abbiamo un'ora di contenuti speciali, con galleria d'arte concettuale, dietro le quinte, sigle di apertura e chiusura originali, storyboard a confronto, schede dei personaggi e trailer vari. Il comparto audio dispone di versioni in italiano, inglese, giapponese, tutto in dolby digital con sottotitoli in italiano e in inglese.
Dopo tutta questa trafila d'informazioni, ringraziandovi fin d'ora per essere arrivati fino in fondo, vorrete sapere il mio giudizio finale su questo film.
<b>Attenzione! Spoiler</b>
Questo film è pieno zeppo d'incongruenze con la serie animata, circa a metà film Jet cita espressamente un non precisato trattato di Amsterdam; domanda: com'è possibile? La serie tv e il film sono ambientati su Marte, cosa c'entra Amsterdam? Non l'ho capito. Altra piccola incongruenza, ma qui possiamo passare sopra, è come mai su Marte si festeggia Halloween? Anche qui come sopra.
Personalmente a questo film non do più di 7 per i motivi citati sopra. In ogni caso è consigliato a un pubblico maturo e ai fan della serie, tra cui il sottoscritto, che comunque è rimasto sostanzialmente deluso dalla visione. Alla prossima recensione.
La prima impressione che ho avuto guardando questo film è stata che questo è un film completo: buona sceneggiatura, dialoghi che funzionano, azione, musica e anche fan service.
Probabilmente la mia opinione è influenzata dalla visione della serie, anche se l’ho portata a termine un po’ di mesi fa, ma Cowboy Bebop – The Movie ha una struttura che rasenta la perfezione.
Inizia con una presentazione dei personaggi spettacolare: una rapina in un negozio da parte di un gruppo di ladruncoli, qualche sparo, dialoghi divertenti e la soluzione della situazione con una frase mitica. Dopo il primo minuto sappiamo già chi sono e come sono fatti i protagonisti. Poi il film procede in crescendo, con una trama che incuriosisce a ogni minuto che passa e la tensione che raggiunge un apice da brivido a poco più di metà film. Poi il tutto rallenta. Serviranno le spiegazioni prima o poi, no? Ma l’ora successiva passa comunque velocemente e non annoia mai, fino ad arrivare al prevedibile ma immancabile duello finale.
Per certi versi la struttura del film mi ha ricordato molto quella di certi film americani, ma forse Cowboy Bebop è ciò che di giapponese si avvicina di più al prodotto americano, a partire dalla colonna sonora, composta ancora da Yoko Kanno, con altre canzoni aggiuntive, alcune famose. Personalmente ho trovato migliori molte scene di staticità, di dialogo (a parte il duello finale, ovvio), piuttosto che scene come quella dell’inseguimento sulle navicelle. Troppo pacchiana e mal gestita. Penso che sia il momento più basso di tutta la pellicola.
I personaggi: impossibile non innamorarsi (maschi e femmine) del protagonista Spike Spiegel, anche perché il doppiatore italiano fa benissimo il suo lavoro. Poi, ho sempre trovato affascinante anche il personaggio di Faye Valentine, che qui forse rimane troppo ambiguo per chi non conosce la serie, ma una scena dedicata a lei fa capire tutta la complessità di questo meraviglioso personaggio.
Peccato per Jet, che nella serie aveva un ruolo di maggior spessore, mentre qui è un po’ relegato al ruolo di chi attende, di conseguenza si vede per troppo poco tempo. Inoltre, il doppiaggio questa volta ha deciso di cambiare rotta modificandogli la voce rispetto a quella della serie. Sarà stata la distanza dalla visione di quest’ultima, ma credo che il lavoro sia stato ottimo anche in questo caso, anche se ovviamente la voce della serie gli stava molto meglio.
Infine, un villain che più ambiguo e misterioso non si può. Poche immagini per farci capire chi è, da dove viene, perché è lì e soprattutto perché fa quello che fa, ma alla fine non lo possiamo sapere con precisione. Lo trovo geniale! Lascia quel non so che di misterioso (appunto) che ti fa venire voglia di rivedere il film.
Per concludere: le animazioni. Da poco tempo a questa parte faccio caso allo studio che realizza i prodotti d’animazione giapponesi e devo dire che lo studio Bones è veramente eccezionale. A parte qualche momento particolarmente concitato delle immagini – vedi l’inseguimento con le navicelle -,tutto il resto è a un livello di realismo spaventoso. Per quanto possa sembrare realistico un prodotto del genere.
Cosa dire di questo film? Io l’ho trovato veramente bello e ben fatto e ovviamente lo consiglio a tutti, anche a chi non ha visto la serie, con l’augurio che poi però recuperi questa mancanza.
Probabilmente la mia opinione è influenzata dalla visione della serie, anche se l’ho portata a termine un po’ di mesi fa, ma Cowboy Bebop – The Movie ha una struttura che rasenta la perfezione.
Inizia con una presentazione dei personaggi spettacolare: una rapina in un negozio da parte di un gruppo di ladruncoli, qualche sparo, dialoghi divertenti e la soluzione della situazione con una frase mitica. Dopo il primo minuto sappiamo già chi sono e come sono fatti i protagonisti. Poi il film procede in crescendo, con una trama che incuriosisce a ogni minuto che passa e la tensione che raggiunge un apice da brivido a poco più di metà film. Poi il tutto rallenta. Serviranno le spiegazioni prima o poi, no? Ma l’ora successiva passa comunque velocemente e non annoia mai, fino ad arrivare al prevedibile ma immancabile duello finale.
Per certi versi la struttura del film mi ha ricordato molto quella di certi film americani, ma forse Cowboy Bebop è ciò che di giapponese si avvicina di più al prodotto americano, a partire dalla colonna sonora, composta ancora da Yoko Kanno, con altre canzoni aggiuntive, alcune famose. Personalmente ho trovato migliori molte scene di staticità, di dialogo (a parte il duello finale, ovvio), piuttosto che scene come quella dell’inseguimento sulle navicelle. Troppo pacchiana e mal gestita. Penso che sia il momento più basso di tutta la pellicola.
I personaggi: impossibile non innamorarsi (maschi e femmine) del protagonista Spike Spiegel, anche perché il doppiatore italiano fa benissimo il suo lavoro. Poi, ho sempre trovato affascinante anche il personaggio di Faye Valentine, che qui forse rimane troppo ambiguo per chi non conosce la serie, ma una scena dedicata a lei fa capire tutta la complessità di questo meraviglioso personaggio.
Peccato per Jet, che nella serie aveva un ruolo di maggior spessore, mentre qui è un po’ relegato al ruolo di chi attende, di conseguenza si vede per troppo poco tempo. Inoltre, il doppiaggio questa volta ha deciso di cambiare rotta modificandogli la voce rispetto a quella della serie. Sarà stata la distanza dalla visione di quest’ultima, ma credo che il lavoro sia stato ottimo anche in questo caso, anche se ovviamente la voce della serie gli stava molto meglio.
Infine, un villain che più ambiguo e misterioso non si può. Poche immagini per farci capire chi è, da dove viene, perché è lì e soprattutto perché fa quello che fa, ma alla fine non lo possiamo sapere con precisione. Lo trovo geniale! Lascia quel non so che di misterioso (appunto) che ti fa venire voglia di rivedere il film.
Per concludere: le animazioni. Da poco tempo a questa parte faccio caso allo studio che realizza i prodotti d’animazione giapponesi e devo dire che lo studio Bones è veramente eccezionale. A parte qualche momento particolarmente concitato delle immagini – vedi l’inseguimento con le navicelle -,tutto il resto è a un livello di realismo spaventoso. Per quanto possa sembrare realistico un prodotto del genere.
Cosa dire di questo film? Io l’ho trovato veramente bello e ben fatto e ovviamente lo consiglio a tutti, anche a chi non ha visto la serie, con l’augurio che poi però recuperi questa mancanza.
Questo film non è a mio avviso ai livelli della serie tv però ciò non toglie che sia ben fatto, sia graficamente che per la trama proposta.
Sembra quasi essere un maxi-episodio aggiuntivo da collocare all'interno della serie tv. Per essere più precisi si colloca infatti all’interno degli ultimi episodi della serie.
L’inizio mi è sembrato un po’ sottotono, però dopo un po’ di minuti raggiunge gli standard classici a cui chi ha visto la serie tv è ormai abituato.
Sicuramente è da vedere.
Buona visione.
Sembra quasi essere un maxi-episodio aggiuntivo da collocare all'interno della serie tv. Per essere più precisi si colloca infatti all’interno degli ultimi episodi della serie.
L’inizio mi è sembrato un po’ sottotono, però dopo un po’ di minuti raggiunge gli standard classici a cui chi ha visto la serie tv è ormai abituato.
Sicuramente è da vedere.
Buona visione.
Circa tre anni dopo la messa in onda della riuscitissima e apprezzatissima serie di Cowboy Bebop, Shinichirō Watanabe e lo studio Sunrise ci regalano il film dedicato alla serie in cui compaiono tutti i nostri eroi. Va subito detto che codesto prodotto non è un sequel della serie, ma si ambienta, credo, all'interno di essa verso gli ultimi episodi.
Il film ha una durata di circa 110 minuti ed è bene dire che parte molto lentamente, infatti l'inizio può annoiare non poco, però dopo i primi trenta minuti circa (o forse anche qualche minutino in più), l'anime comincia a prendere vita e ripaga il telespettatore. Forse sarebbe stato meglio farlo durare di meno e togliere qualche frangente puramente riempitivo, ma comunque va bene anche così.
La trama, che è poco più elaborata di quella di un normale episodio della serie, mette i nostri eroi dinanzi ad un caso abbastanza pericoloso, ossia al cospetto di un nemico più potente di quelli che abbiamo visto in passato, ma i nostri eroi non si faranno scoraggiare e alla vista del danaro partiranno per questo nuova avventura. Vedremo combattimenti, scontri aerei ecc, ma nulla che non abbiamo già visto nella serie.
Tecnicamente il film ha un livello complessivo abbastanza alto, i disegni sono migliorati, le animazioni e la sceneggiatura sono buone, la direzione è ottima (e come poteva essere altrimenti), e la colonna sonora è molto bella (cosa che ha sempre caratterizzato l'anime).
Personalmente consiglio questo film solo a chi ha perso la testa per la serie. Chi ha amato i luoghi, i personaggi e le situazioni dell'anime (come me XD), non può assolutamente perderlo. Non lo consiglio invece a chi ha storto il naso alla visione delle avventure dei nostri eroi.
In conclusione, devo dire che mi aspettavo molto di più da quest'opera, ma solo per quanto riguarda la trama naturalmente. Non per questo però il prodotto perde la mia considerazione. Auguro dunque una buona visione a chi deciderà di vederlo e suggerisco di non fermarsi ai primi trenta/quaranta minuti in caso di noia. Questo perché il vero film inizierà solo allora.
Il film ha una durata di circa 110 minuti ed è bene dire che parte molto lentamente, infatti l'inizio può annoiare non poco, però dopo i primi trenta minuti circa (o forse anche qualche minutino in più), l'anime comincia a prendere vita e ripaga il telespettatore. Forse sarebbe stato meglio farlo durare di meno e togliere qualche frangente puramente riempitivo, ma comunque va bene anche così.
La trama, che è poco più elaborata di quella di un normale episodio della serie, mette i nostri eroi dinanzi ad un caso abbastanza pericoloso, ossia al cospetto di un nemico più potente di quelli che abbiamo visto in passato, ma i nostri eroi non si faranno scoraggiare e alla vista del danaro partiranno per questo nuova avventura. Vedremo combattimenti, scontri aerei ecc, ma nulla che non abbiamo già visto nella serie.
Tecnicamente il film ha un livello complessivo abbastanza alto, i disegni sono migliorati, le animazioni e la sceneggiatura sono buone, la direzione è ottima (e come poteva essere altrimenti), e la colonna sonora è molto bella (cosa che ha sempre caratterizzato l'anime).
Personalmente consiglio questo film solo a chi ha perso la testa per la serie. Chi ha amato i luoghi, i personaggi e le situazioni dell'anime (come me XD), non può assolutamente perderlo. Non lo consiglio invece a chi ha storto il naso alla visione delle avventure dei nostri eroi.
In conclusione, devo dire che mi aspettavo molto di più da quest'opera, ma solo per quanto riguarda la trama naturalmente. Non per questo però il prodotto perde la mia considerazione. Auguro dunque una buona visione a chi deciderà di vederlo e suggerisco di non fermarsi ai primi trenta/quaranta minuti in caso di noia. Questo perché il vero film inizierà solo allora.
Giunti su Marte per una “battuta di caccia” i componenti dell'equipaggio del Bebop assistono a quello che pare a tutti gli effetti un attentato terroristico condotto con armi biologiche messo in atto da un misterioso individuo che subito dopo scompare nel nulla. Le autorità sono immediatamente in agitazione e si aprono le ricerche del terrorista. Ovviamente una preda del genere non può non ingolosire i nostri cacciatori di taglie. Non sarà però una cosa facile visto l'apparente coinvolgimento dell'esercito e di una potente industria di ricerche avanzatissime...
Vedendo questo film si ha decisamente la sensazione di essere di fronte a un episodio aggiuntivo della serie televisiva. Gli elementi che l'hanno resa celebre ci sono tutti; la grafica nel suo insieme è rimasta invariata dunque su ottimi livelli; numerose e ben realizzate le scene d'azione e gli inseguimenti; curatissima, come del resto non poteva non essere, la colonna sonora.
Essendo una produzione cinematografica c'è anche spazio per qualche miglioramento al comparto grafico come una maggiore cura negli sfondi e animazioni sempre fluide. E' stata inserita anche qualche scena più da cinema come quella che nella parte finale vede coinvolto un grosso stormo di aerei d'epoca.
C'è anche spazio per qualche momento più “caldo” che come prevedibile ha al centro della scena la sempre bellissima Faye.
Nell'edizione italiana è stato giustamente confermato il cast del doppiaggio ad eccezione di Nino Prester sostituito nel ruolo di Jet da Sandro Iovino con risultati non proprio all'altezza forse non per le capacità del doppiatore ma perché ci si era abituati ad associare al personaggio la precedente voce.
Giudizio finale ottimo ma non eccellente. Del resto Cowboy Bebop raggiunge i livelli più alti proprio come serie nella sua interezza. Se prendessimo uno o alcuni episodi a caso e ci limitassimo a vedere quelli avremmo lo stesso risultato del film che come episodio è anche piuttosto lungo, forse troppo.
Chi ha visto l'anime potrà quindi godersi questo film senza pericoli di trovarsi di fronte a qualcosa di non fedele. Chi invece non ha mai visto Cowboy Bebop potrà ugualmente, senza timore di avere problemi a seguire, vederlo e apprezzarlo. …E poi filare a vedere anche la serie!
Vedendo questo film si ha decisamente la sensazione di essere di fronte a un episodio aggiuntivo della serie televisiva. Gli elementi che l'hanno resa celebre ci sono tutti; la grafica nel suo insieme è rimasta invariata dunque su ottimi livelli; numerose e ben realizzate le scene d'azione e gli inseguimenti; curatissima, come del resto non poteva non essere, la colonna sonora.
Essendo una produzione cinematografica c'è anche spazio per qualche miglioramento al comparto grafico come una maggiore cura negli sfondi e animazioni sempre fluide. E' stata inserita anche qualche scena più da cinema come quella che nella parte finale vede coinvolto un grosso stormo di aerei d'epoca.
C'è anche spazio per qualche momento più “caldo” che come prevedibile ha al centro della scena la sempre bellissima Faye.
Nell'edizione italiana è stato giustamente confermato il cast del doppiaggio ad eccezione di Nino Prester sostituito nel ruolo di Jet da Sandro Iovino con risultati non proprio all'altezza forse non per le capacità del doppiatore ma perché ci si era abituati ad associare al personaggio la precedente voce.
Giudizio finale ottimo ma non eccellente. Del resto Cowboy Bebop raggiunge i livelli più alti proprio come serie nella sua interezza. Se prendessimo uno o alcuni episodi a caso e ci limitassimo a vedere quelli avremmo lo stesso risultato del film che come episodio è anche piuttosto lungo, forse troppo.
Chi ha visto l'anime potrà quindi godersi questo film senza pericoli di trovarsi di fronte a qualcosa di non fedele. Chi invece non ha mai visto Cowboy Bebop potrà ugualmente, senza timore di avere problemi a seguire, vederlo e apprezzarlo. …E poi filare a vedere anche la serie!
Il titolo che mi accingo a recensire non è altro che un film realizzato sulla base dell’omonima serie anime: Cowboy Bebop; vorrei però evidenziare che quest’opera è perfettamente visibile e apprezzabile anche senza aver visionato i vari episodi (come tra l’altro è successo a me), ma vi assicuro che vi farà rimpiangere questa terribile lacuna e correrete a recuperarveli…almeno, questo è quello che ho pensato io dopo due visioni.
Prima però un piccolo accenno alla serie: Cowboy Bebop è la storia di un cacciatore di taglie, Spike Spiegel, e dei suoi compagni, perennemente in viaggio nello spazio alla ricerca di criminali e delinquenti da assicurare alla giustizia, non tanto per spirito di bontà e odio nei confronti della criminalità, quanto per racimolare qualche soldo con cui vivere perché, se non l’avevate ancora capito, i nostri sono dei cacciatori di taglie (anche un po’ sfortunati azzarderei dire). Il film tratta di una delle loro ‘cacce’ che, a differenza delle altre, risulta essere un po’ più complessa di quanto ci si era aspettato all’inizio. Il tutto comincia su Marte, durante i giorni immediatamente precedenti Halloween dell’anno 2071; quello che sembra un lavoro di routine per la ciurma del Bebop si trasformerà in un delicato caso di terrorismo portato avanti da un losco tizio dal passato difficile e ricco di misteri. I protagonisti, venuti a conoscenza dell’incredibile taglia che pende su questo individuo, si fiondano a cercare informazioni utili al riguardo; a questo punto la ciurma si divide, e i vari membri iniziano a portare avanti le ricerche ognuno per conto loro, incontrandosi con gli altri solamente per la mossa finale e per qualche altro piccolo aiuto durante il corso del film. Col procedere della trama l’affare si fa sempre più delicato, e Spike, Jet, Faye ed Edward (gli altri membri del Bebop) dovranno ricorrere a tutta l’astuzia e coraggio in loro possesso per riuscire a venir fuori da un caso che si fa sempre più grosso per loro.
La narrazione inizia sul leggero, partendo dal racconto della cattura di un paio di ladruncoli da parte di Spike e Jet e del loro successivo arrivo su Marte, per poi articolarsi sempre di più. La prima parte del film scorre che è un piacere: è leggero ed è veramente impossibile annoiarsi. Quando poi però la situazione si fa seria con l’entrata in campo di un’influente società farmaceutica e di un intrigo a livello intergalattico, lo spettatore è costretto a dimenticarsi l’atmosfera di leggerezza provata in principio per prestare la massima attenzione ad ogni minimo dettaglio, stato mentale che porterà poi a sobbalzare ad ogni sorprendente rivelazione sul passato dell’antagonista oppure sulla nascita della pericolosa sostanza chimica che, in mani sbagliate, potrebbe portare all’annientamento dell’essere umano. Però questo perfetto equilibrio tra azione e concentrazione viene rotto da una sequenza di scene precedenti la conclusione che a mio avviso avrebbero potuto essere omesse, in quanto tagliano di netto il filo che lega la parte precedente a quella successiva: sto parlando della fuga rocambolesca di Spike a bordo di un aereo verso la fine del film. A parte questo difetto che si fa particolarmente sentire, la narrazione risulta coinvolgente e appagante, e quando alla fine tutti i misteri vengono risolti ritorna quell’iniziale atmosfera di spensieratezza avvertita all’inizio dell’opera, contribuendo così a dare al film una struttura concentrica a livello narrativo. Consiglio da parte del sottoscritto: rivedetevelo almeno un’altra volta per poterne apprezzare ogni singolo particolare che ad una prima visione non può essere percepito.
A livello visivo è stato fatto un ottimo lavoro, sia per quanto riguarda le animazioni sia per quanto riguarda il character design; un aspetto che davvero esalta in maniera pazzesca sono le scene di combattimento corpo a corpo, realizzate divinamente e, anche se poco reali, molto coinvolgenti (detto da uno che di solito non sopporta né le scene d’azione né quelle di botte).
A livello psicologico, anche se i personaggi non sono caratterizzati da un’introspezione caratteriale profonda, ognuno brilla di originalità e luce propria, per una serie di comportamenti e stranezze caratteriali (in quest’ultimo caso sto parlando di Edward) lo spettatore si innamorerà dei protagonisti. Per quanto mi riguarda mi è piaciuto molto il rapporto che corre tra Spike e Jet, fatto di insegnamenti bilaterali, profonda amicizia e anche qualche momento di diverbio causato dalla differente concezione della vita dei due. Sicuramente degno di nota è anche Edward, personaggio veramente singolare che non poche volte vi ritroverete a giudicare anche ‘strambo’. Dei protagonisti quella meno caratterizzata (nel film) è Faye, che purtroppo spicca poco sia dal punto di vista della storia sia da quello caratteriale.
Il doppiaggio è fatto a dovere, senza discordanze tra audio e video e con delle voci perlopiù sempre adatte all’aspetto interiore del personaggio; forse l’unica critica che mi sento di muovere è nei confronti della voce di Edward, che all’inizio diverte, ma che alla lunga irrita. Questa è però solo un’osservazione del tutto personale.
Per concludere, mi sento di consigliare Cowboy Bebop The Movie a tutti coloro che hanno un paio di ore libere (che abbiano visto la serie o meno) che vogliono gustarsi un film che di certo non brilla per l’originalità della trama ma che presenta delle animazione realizzate veramente bene e una narrazione che solamente in qualche punto pecca di qualità. Posso tranquillamente affermare che abbiamo un buon titolo tra le mani valorizzato da ottime scene di combattimento ma penalizzato in alcune scene d’azione che purtroppo rompono l’equilibrio che si crea nel corso della visione.
VOTO FINALE: 8/10
by bruttabestia 21/06/2009
Prima però un piccolo accenno alla serie: Cowboy Bebop è la storia di un cacciatore di taglie, Spike Spiegel, e dei suoi compagni, perennemente in viaggio nello spazio alla ricerca di criminali e delinquenti da assicurare alla giustizia, non tanto per spirito di bontà e odio nei confronti della criminalità, quanto per racimolare qualche soldo con cui vivere perché, se non l’avevate ancora capito, i nostri sono dei cacciatori di taglie (anche un po’ sfortunati azzarderei dire). Il film tratta di una delle loro ‘cacce’ che, a differenza delle altre, risulta essere un po’ più complessa di quanto ci si era aspettato all’inizio. Il tutto comincia su Marte, durante i giorni immediatamente precedenti Halloween dell’anno 2071; quello che sembra un lavoro di routine per la ciurma del Bebop si trasformerà in un delicato caso di terrorismo portato avanti da un losco tizio dal passato difficile e ricco di misteri. I protagonisti, venuti a conoscenza dell’incredibile taglia che pende su questo individuo, si fiondano a cercare informazioni utili al riguardo; a questo punto la ciurma si divide, e i vari membri iniziano a portare avanti le ricerche ognuno per conto loro, incontrandosi con gli altri solamente per la mossa finale e per qualche altro piccolo aiuto durante il corso del film. Col procedere della trama l’affare si fa sempre più delicato, e Spike, Jet, Faye ed Edward (gli altri membri del Bebop) dovranno ricorrere a tutta l’astuzia e coraggio in loro possesso per riuscire a venir fuori da un caso che si fa sempre più grosso per loro.
La narrazione inizia sul leggero, partendo dal racconto della cattura di un paio di ladruncoli da parte di Spike e Jet e del loro successivo arrivo su Marte, per poi articolarsi sempre di più. La prima parte del film scorre che è un piacere: è leggero ed è veramente impossibile annoiarsi. Quando poi però la situazione si fa seria con l’entrata in campo di un’influente società farmaceutica e di un intrigo a livello intergalattico, lo spettatore è costretto a dimenticarsi l’atmosfera di leggerezza provata in principio per prestare la massima attenzione ad ogni minimo dettaglio, stato mentale che porterà poi a sobbalzare ad ogni sorprendente rivelazione sul passato dell’antagonista oppure sulla nascita della pericolosa sostanza chimica che, in mani sbagliate, potrebbe portare all’annientamento dell’essere umano. Però questo perfetto equilibrio tra azione e concentrazione viene rotto da una sequenza di scene precedenti la conclusione che a mio avviso avrebbero potuto essere omesse, in quanto tagliano di netto il filo che lega la parte precedente a quella successiva: sto parlando della fuga rocambolesca di Spike a bordo di un aereo verso la fine del film. A parte questo difetto che si fa particolarmente sentire, la narrazione risulta coinvolgente e appagante, e quando alla fine tutti i misteri vengono risolti ritorna quell’iniziale atmosfera di spensieratezza avvertita all’inizio dell’opera, contribuendo così a dare al film una struttura concentrica a livello narrativo. Consiglio da parte del sottoscritto: rivedetevelo almeno un’altra volta per poterne apprezzare ogni singolo particolare che ad una prima visione non può essere percepito.
A livello visivo è stato fatto un ottimo lavoro, sia per quanto riguarda le animazioni sia per quanto riguarda il character design; un aspetto che davvero esalta in maniera pazzesca sono le scene di combattimento corpo a corpo, realizzate divinamente e, anche se poco reali, molto coinvolgenti (detto da uno che di solito non sopporta né le scene d’azione né quelle di botte).
A livello psicologico, anche se i personaggi non sono caratterizzati da un’introspezione caratteriale profonda, ognuno brilla di originalità e luce propria, per una serie di comportamenti e stranezze caratteriali (in quest’ultimo caso sto parlando di Edward) lo spettatore si innamorerà dei protagonisti. Per quanto mi riguarda mi è piaciuto molto il rapporto che corre tra Spike e Jet, fatto di insegnamenti bilaterali, profonda amicizia e anche qualche momento di diverbio causato dalla differente concezione della vita dei due. Sicuramente degno di nota è anche Edward, personaggio veramente singolare che non poche volte vi ritroverete a giudicare anche ‘strambo’. Dei protagonisti quella meno caratterizzata (nel film) è Faye, che purtroppo spicca poco sia dal punto di vista della storia sia da quello caratteriale.
Il doppiaggio è fatto a dovere, senza discordanze tra audio e video e con delle voci perlopiù sempre adatte all’aspetto interiore del personaggio; forse l’unica critica che mi sento di muovere è nei confronti della voce di Edward, che all’inizio diverte, ma che alla lunga irrita. Questa è però solo un’osservazione del tutto personale.
Per concludere, mi sento di consigliare Cowboy Bebop The Movie a tutti coloro che hanno un paio di ore libere (che abbiano visto la serie o meno) che vogliono gustarsi un film che di certo non brilla per l’originalità della trama ma che presenta delle animazione realizzate veramente bene e una narrazione che solamente in qualche punto pecca di qualità. Posso tranquillamente affermare che abbiamo un buon titolo tra le mani valorizzato da ottime scene di combattimento ma penalizzato in alcune scene d’azione che purtroppo rompono l’equilibrio che si crea nel corso della visione.
VOTO FINALE: 8/10
by bruttabestia 21/06/2009
Un lungometraggio dedicato ad una serie favolosa come Cowboy Bebop era quasi doveroso, e Shinichiro Watanabe ci ha per fortuna accontentati. Il film in questione non è assolutamente un seguito della serie a episodi (e d'altronde, chi l'ha seguita se lo intuirebbe benissimo), quindi può essere goduto anche da chi non è fan, mostrandosi più come un episodio "prolungato".
Infatti la trama non si discosta da ciò a cui ci ha abituati la serie: i nostri amici cowboy dello spazio, però, stavolta, avranno a che fare con un osso davvero duro, su cui pende una taglia di ben trecento milioni! Senza pensarci due volte, Spike, Jet e Faye, con l'aiuto sempre determinante della piccola Ed, cercheranno di capeggiare una situazione più grave del previsto, che vede la popolazione di un'intera città coinvolta nei piani di questo nuovo misterioso antagonista, propenso a scatenare il suo odio con l'uso di un potentissimo e pericolosissimo virus...
E' un'immensa gioia vedere che lo stile e la sceneggiatura dell'opera in questione rispecchiano perfettamente la serie, quindi coloro che hanno amato alla follia gli scenari, i dialoghi, gli inseguimenti, le sparatorie, i combattimenti a mani nude, le musiche di fondo ad essa appartenenti, rimarranno contenti: il livello dell'animazione è altissimo, come quello dei disegni, che delle ambientazioni, che si presentano come un gradevole misto tra paesaggio urbano (tipo Manhattan), mediorientale, e anche con riferimento finale a Parigi. Le scene d'azione sono curatissime, e Spike la fa da padrone, sia in un familiare frangente che lo vede intento a sfrecciare a bordo della sua mini-astronave, per seminare gli inseguitori, sia in un paio di scazzottate dove si può apprezzare appieno lo stile particolarissimo quanto spettacolare dell'arte di menare le mani da parte del nostro protagonista.
La trama scorre bene, anche se in modo leggermente forzato, e si conclude con un finale senza troppe pretese, ma, in compenso, non mancano scene riflessive e i dialoghi ne elevano la prestanza.
La mia valutazione sull'opera rimane su un livello alto, ma cè da dire che come fan della serie mi sarei aspettato molto di più...confermo comunque che siamo di fronte ad un prodotto sicuramente da tener presente grazie alla sua ottima realizzazione complessiva.
Infatti la trama non si discosta da ciò a cui ci ha abituati la serie: i nostri amici cowboy dello spazio, però, stavolta, avranno a che fare con un osso davvero duro, su cui pende una taglia di ben trecento milioni! Senza pensarci due volte, Spike, Jet e Faye, con l'aiuto sempre determinante della piccola Ed, cercheranno di capeggiare una situazione più grave del previsto, che vede la popolazione di un'intera città coinvolta nei piani di questo nuovo misterioso antagonista, propenso a scatenare il suo odio con l'uso di un potentissimo e pericolosissimo virus...
E' un'immensa gioia vedere che lo stile e la sceneggiatura dell'opera in questione rispecchiano perfettamente la serie, quindi coloro che hanno amato alla follia gli scenari, i dialoghi, gli inseguimenti, le sparatorie, i combattimenti a mani nude, le musiche di fondo ad essa appartenenti, rimarranno contenti: il livello dell'animazione è altissimo, come quello dei disegni, che delle ambientazioni, che si presentano come un gradevole misto tra paesaggio urbano (tipo Manhattan), mediorientale, e anche con riferimento finale a Parigi. Le scene d'azione sono curatissime, e Spike la fa da padrone, sia in un familiare frangente che lo vede intento a sfrecciare a bordo della sua mini-astronave, per seminare gli inseguitori, sia in un paio di scazzottate dove si può apprezzare appieno lo stile particolarissimo quanto spettacolare dell'arte di menare le mani da parte del nostro protagonista.
La trama scorre bene, anche se in modo leggermente forzato, e si conclude con un finale senza troppe pretese, ma, in compenso, non mancano scene riflessive e i dialoghi ne elevano la prestanza.
La mia valutazione sull'opera rimane su un livello alto, ma cè da dire che come fan della serie mi sarei aspettato molto di più...confermo comunque che siamo di fronte ad un prodotto sicuramente da tener presente grazie alla sua ottima realizzazione complessiva.
Se si ha un paio d'ore libere, e non si ha nient'altro da fare si può guardare. Non è niente di più che un episodio allungato; la trama non è male ma manca qualcosa, quel non so che, quello che ti tiene incollato alla TV e che ti fa dare come voto un bel 8. Gli metto 6 ma da intendere come 6.5, la sufficienza c'è tutta è pur sempre Cowboy Bebop una serie molto bella e particolare che ha dato luogo a questo film per cui bisogna trovare queste due ore libere.
In sé la trama non m' è parsa nulla di nuovo e alcuni punti li ho trovati un po' raffazzonati e nebulosi. Però gli ottimi effetti grafici, le allucinazioni delle farfalle, i flash back della graduale perdita di lucidità del terrorista (allo stesso tempo nemico e vittima, la drammatica miscela che tanto appassiona e coinvolge) e soprattutto l'incisiva e pregna di significato frase finale, che è come una scossa elettrica, bastano a catturare l'attenzione dello spettatore e a giustificare l'acquisto.
In sostanza, un prodotto non male, ma non un capolavoro. Avrebbe potuto dare di più.
Gli metto 7 ma sarebbe un 6 1/2.
In sostanza, un prodotto non male, ma non un capolavoro. Avrebbe potuto dare di più.
Gli metto 7 ma sarebbe un 6 1/2.
Ed eccola di nuovo qui, la squadra di cowboy più strampalata e unica del sistema solare, per la gioia del sorriso da un orecchio all’altro di chi sente Bebop e si scioglie nella poltrona tra risate, ricordi e nostalgia. Così questo film si potrebbe inserire tranquillamente come una delle tante missioni che costituiscono la serie; un intermezzo altissimo prima del gran finale. Difatti tutto per Spike e Co. inizia cacciando lo sfigato di turno, ritrovandosi all’improvviso in mezzo a un disastro batteriologico che fa fondere il cervello ai ricercatori, passando per avere a che fare conseguentemente con un diavolo psicopatico dalla taglia stellare e quindi con un caso di insabbiatura riguardante la sicurezza marziana (se non ve lo ricordate CB è ambientato nei pianeti esterni). Semplice, no? Tutto parte dalle premesse più lineari possibili… e poi si avviluppa meravigliosamente in rispondenze, situazioni, casi e incontri di storie e persone assolutamente non lineari, pazzeschi e intimamente toccanti – come Watanabe insegna. E non c’è niente da fare, vedere Cowboy Bebop fa bene agli occhi, alle orecchie, alla testa e al cuore. Una realizzazione tecnica da applausi – disegni, colori, animazioni, fondali, fotografia, montaggio, musiche, regia… c’è altro? TUTTO assolutamente sensazionale! – dove ogni inquadratura è il poster di un’istantanea esclamativa e dove alcune sequenze (la sparatoria nella sopraelevata, il dialogo tra Vincent e Faye, i ricordi di Titano, il duello finale sulla torre) sono perle immortali. Azione e combattimenti spettacolari in uno scenario cittadino mozzafiato dalla bellezza tecnologica e dall’aroma etnico-arabo illuminato da luci che lasciano senza parole. Una sceneggiatura superlativa, tessuta sulla filosofia scanzonatamente amara stile Bebop, fatta di ironia e aforismi profondamente esistenziali, di epigrammi sconcertanti sparati da personaggi malinconicamente cinici. E quello che rende imparagonabile il marchio di fabbrica, ovvero i suoi protagonisti assolutamente fuori da tutti gli schemi, di un’umanità intima e struggente che li fa diventare veri, che li fa diventare indimenticabili. Tutto quello che rende unico Cowboy Bebop, nello stile che ha reso unico Cowboy Bebop. E se si deve passare una mattinata da nottambuli per vederlo in tv come giustizia comanda, con l’adattamento e il doppiaggio originali, senza tagli, pubblicità e tutto… be’, chi se ne frega! Il sonno si può recuperare, la visione di questo capolavoro resta per sempre. Unica pecca il cambio di doppiatore di Jet – una voce che non c’azzecca niente – per il resto rimane uno dei migliori adattamenti in italiano mai fatti. Un film che da solo fa la sua megaporchissima figura, ma che conoscendo Cowboy Bebop è un tonfo allo stomaco, dove pillole sparse qua e là sono un’evocazione più o meno esplicita di scene rimaste impresse per sempre in una serie che è sul podio delle migliori di tutti i tempi.
Questo film è stato davvero una delusione per me; l'intento era di fare un super-episodio ambientato tra il 22° e il 23° dell'anime, ma devo dire che francamente non è allo stesso livello degli episodi da 25'.
Sì, i combattimenti e le animazioni sono più spettacolari, ma la storia di fondo non è poi un granché, e i personaggi non rispecchiano fino in fondo i sé stessi dell'anime.
Ci sono rimasto davvero male!
Consiglio di guardarlo prima di aver concluso di guardare la serie, o vi lascerà con l'amaro in bocca.
Sì, i combattimenti e le animazioni sono più spettacolari, ma la storia di fondo non è poi un granché, e i personaggi non rispecchiano fino in fondo i sé stessi dell'anime.
Ci sono rimasto davvero male!
Consiglio di guardarlo prima di aver concluso di guardare la serie, o vi lascerà con l'amaro in bocca.
Se devo dire la verità, dal film ispirato a Cowboy Bebop mi aspettavo molto di più. Io ho adorato la serie animata, che è un capolavoro dell'animazione, ma il film secondo me si discosta molto dagli standard degli episodi. Sicuramente il lungometraggio doveva trattare un episodio a parte per non influire sulla trama centrale, ma non contiene quel fascino che caratterizzava anche il più insignificante dei 26 episodi. Per la tecnica non ci sono critiche, è straordinaria come al solito, ma la trama non mi è sembrata eccezionale e non sono presenti quelle scene d'azione insuperabile che mi piacevano tanto. Durante la serie siamo stati abituati, di episodio in episodio, a calarci in nuove realtà etniche, ma questa volta l'ambientazione arab secondo me non ci stava. Sarebbe stata meglio un'avventura spaziale. In ogni caso sembra che a molti sia piaciuto, quindi guardatelo (almeno per farvi un'idea) tutti voi che avete amato quest'anime favoloso.
Carino, devo dire che ho visto l'intera opera senza mai annoiarmi. I disegni sono di buona fattura, come le animazioni d'altronde ( non sempre però ), e anche le musiche sono quelle tipiche dell'universo di Cowboy Bebop, ottime.
Allora sicuramente vi chiederete: come mai un sette e non un nove?
Il motivo è dovuto ad alcune scene d'azione a metà film, che non mi convinsero più di tanto (parlo del modo in cui Spike fuggiva dalla polizia mentre questa gli sparava addosso, non so' perché, ma mi ha ricordato City Hunter ), oltre al fatto che, molto probabilmente mi aspettavo più un film animato di stampo più cinematografico, piuttosto che una lunga puntata della serie. Da avere se amate il mondo di Cowboy Bebop.
Voto: 7.4
Allora sicuramente vi chiederete: come mai un sette e non un nove?
Il motivo è dovuto ad alcune scene d'azione a metà film, che non mi convinsero più di tanto (parlo del modo in cui Spike fuggiva dalla polizia mentre questa gli sparava addosso, non so' perché, ma mi ha ricordato City Hunter ), oltre al fatto che, molto probabilmente mi aspettavo più un film animato di stampo più cinematografico, piuttosto che una lunga puntata della serie. Da avere se amate il mondo di Cowboy Bebop.
Voto: 7.4
Davvero un ottimo film! Più che degno della magnifica serie di cui praticamente è un super-episodio aggiuntivo. Me lo ricordo ancora di quando lo vidi al cinema e fu un'esperienza superlativa, allora che non conoscevo ancora la serie. Il film è realizzato in maniera assolutamente brillante con musiche meravigliose, dialoghi mai banali e scelte delle inquadrature sempre azzeccate. Si fondono molto bene l'ambientazione futuristica del poliziesco sci-fi con le scene divertenti. Assolutamente ottima l'animazione.
Ovviamente lo consiglio a tutti soprattutto a quelli, pochi, che non conoscono ancora il mondo di Cowboy Bebop e vogliono gustarsi un prodotto di grande qualità.
Ovviamente lo consiglio a tutti soprattutto a quelli, pochi, che non conoscono ancora il mondo di Cowboy Bebop e vogliono gustarsi un prodotto di grande qualità.
Ho visto questo film alcuni anni fa in un cinema sorprendentemente pieno. Non avevo seguito la serie televisiva per cui questo "movie" è stato il mio primo vero impatto con CBB... e che impatto!
E' realizzato in un modo spettacolare. Si tratta in pratica di un "super episodio" che si colloca temporalmente intorno all'ep.20 (o giù di lì) della serie TV in cui tutti pregi tipici della serie vengono amplificati da una realizzazione propria di un evento cinematografico.
Un ultima menzione per le musiche che sono spettacolari almeno quanto quelle della serie TV. Imperdibile se vi è piaciuto CBB (c'è qualcuno a cui non è piaciuto?). Se invece non lo conoscete... beh potrebbe essere un ottimo inizio per ammirare la saga di Spike, Jet etc.
E' realizzato in un modo spettacolare. Si tratta in pratica di un "super episodio" che si colloca temporalmente intorno all'ep.20 (o giù di lì) della serie TV in cui tutti pregi tipici della serie vengono amplificati da una realizzazione propria di un evento cinematografico.
Un ultima menzione per le musiche che sono spettacolari almeno quanto quelle della serie TV. Imperdibile se vi è piaciuto CBB (c'è qualcuno a cui non è piaciuto?). Se invece non lo conoscete... beh potrebbe essere un ottimo inizio per ammirare la saga di Spike, Jet etc.