Kekko Kamen
L'istituto Sparta è davvero terribile: è la scuola che forma gli studenti più brillanti dell'intero Giappone, ma al costo di terribili sevizie che vengono inferte loro, in caso di cattivi voti, da crudeli insegnanti sotto la direzione dell'inquietante preside, Unghia del Piede di Satana. La timida Mayumi è spesso vittima delle "punizioni", ma fortunatamente dalla sua parte si schiera Kekko Kamen, la Maschera Libidinosa, fortissima e nudissima ragazza (a parte una maschera che le copre il viso) armata di nunchaku...
Folle, davvero folle, Kekko Kamen, tra i personaggi culto della vulcanica fantasia di Go Nagai. Sicuramente meno nota, in Italia, dei colleghi Koji, Hiroshi, Duke Fleed, Akira Fudo, ecc., ma in patria è un'autentica celebrità, star non solo dell'omonimo manga, disegnato tra il '74 e il '78 (portatoci in Italia da d/visual in 3 splendidi volumi), ma anche di un ulteriore fumetto, di dieci film-live e della miniserie OVA che mi appresto a commentare.
Una storia comica che allo stato pratico è la santificazione del nudo femminile più gratuito e di cattivo gusto (di Mayumi, perennemente svestita dai pervertiti professori, e della stessa Kekko Kamen), ma anche, a dimostrazione del genio dell'autore, una riflessione: parodia di Superman a parti invertite (dell'eroina si vede tutto fuorché il viso), e teoria che il senso del pudore è pura convenzione sociale non legata allo stato di natura. Niente male. Il manga, con qualche calo riesce a divertire dall'inizio alla fine. In ogni capitolo Unghia del Piede di Satana impreca contro Kekko Kamen e affida a un insegnante il compito di stanarla usando Mayumi come esca. Quest'ultima si ritrova quasi subito ignuda e umiliata di fronte a tutti gli studenti, allora arriva l'eroina che la salva dopo aver sconfitto il malvagio professore. Canovaccio che funziona brillantemente grazie alla surreale rappresentazione caricaturale della scuola giapponese (come in Guerrilla High, anche qui i professori torturano - letteralmente - gli studenti), ai dialoghi assurdi, alle mille citazioni di manga famosi e alla comica espressività che assume la maschera del buffo, adorabile Unghia del Piede di Satana. Si arriva, quindi, alla versione animata, che ahimè perde molta della genuina freschezza del fumetto.
Prima tra le numerose trasposizioni nagaiane home-video che saranno realizzate da Studio Signal nei primi anni '90, "Kekko Kamen" anime si suddivide in quattro episodi celebrativi ripartiti in 2 singoli OVA, che coraggiosamente propongono vicende e villain inediti, ma si avverte il loro imbarazzo nel seguire le stesse atmosfere eccessive del capostipite, e quasi ad auto-regolamentarsi propongono il consueto canovaccio con i piedi di piombo, storielle svogliate che non vanno mai troppo oltre nelle sfumature erotiche e goliardiche. Buone idee di partenza (all'istituto Sparta entrano anche professori nazisti, culturisti, androidi e samurai), ma non sono suffragate da una sceneggiatura che doveva essere più audace.
Mancano brio, personalità, personaggi memorabili: al punto che si finisce con il lamentarsi per la mancata riproposizione delle storie classiche di Kekko Kamen e al ruolo alternativo assunto da parte del suo cast (Doktor Ben, villain di un solo, esilarante episodio del manga - che meritava trasposizione - qui è il braccio destro del preside e non fa nient'altro; lo studente Tinozza è appena mostrato; Chigusa, prima sospettata di essere Kekko Kamen, non solo non è più una delle consuete vittime del preside, ma diventa anche amica/confidente di Mayumi). Per chiudere in negativo, manca anche l'appariscente apparato citazionistico originale e, sopratutto, nella conclusione non è neanche rivelata l'identità di Kekko Kamen, cosa che invece rappresenta, nel manga, il colpo di scena finale.
Pur sufficiente dal punto di vista tecnico, mi è impossibile consigliare il "Kekko Kamen" anime a qualcuno senza tentare invece di dirottarlo sull'originale. Benché curioso al punto da poter stimolare gli amanti di visioni "alternative", è così inferiore al media d'origine da risultare gradito giusto ai profani. Chi appartiene all'altra categoria ci troverà ben poco, giusto il technicolor, il simpatico brano rock che accompagna l'entrata in scena di Kekko Kamen (scritto per l'occasione da Go Nagai stesso) e l'onore di veder animato il suo indimenticabile "Attacco a Gambe Divaricate". Un po' poco.
Folle, davvero folle, Kekko Kamen, tra i personaggi culto della vulcanica fantasia di Go Nagai. Sicuramente meno nota, in Italia, dei colleghi Koji, Hiroshi, Duke Fleed, Akira Fudo, ecc., ma in patria è un'autentica celebrità, star non solo dell'omonimo manga, disegnato tra il '74 e il '78 (portatoci in Italia da d/visual in 3 splendidi volumi), ma anche di un ulteriore fumetto, di dieci film-live e della miniserie OVA che mi appresto a commentare.
Una storia comica che allo stato pratico è la santificazione del nudo femminile più gratuito e di cattivo gusto (di Mayumi, perennemente svestita dai pervertiti professori, e della stessa Kekko Kamen), ma anche, a dimostrazione del genio dell'autore, una riflessione: parodia di Superman a parti invertite (dell'eroina si vede tutto fuorché il viso), e teoria che il senso del pudore è pura convenzione sociale non legata allo stato di natura. Niente male. Il manga, con qualche calo riesce a divertire dall'inizio alla fine. In ogni capitolo Unghia del Piede di Satana impreca contro Kekko Kamen e affida a un insegnante il compito di stanarla usando Mayumi come esca. Quest'ultima si ritrova quasi subito ignuda e umiliata di fronte a tutti gli studenti, allora arriva l'eroina che la salva dopo aver sconfitto il malvagio professore. Canovaccio che funziona brillantemente grazie alla surreale rappresentazione caricaturale della scuola giapponese (come in Guerrilla High, anche qui i professori torturano - letteralmente - gli studenti), ai dialoghi assurdi, alle mille citazioni di manga famosi e alla comica espressività che assume la maschera del buffo, adorabile Unghia del Piede di Satana. Si arriva, quindi, alla versione animata, che ahimè perde molta della genuina freschezza del fumetto.
Prima tra le numerose trasposizioni nagaiane home-video che saranno realizzate da Studio Signal nei primi anni '90, "Kekko Kamen" anime si suddivide in quattro episodi celebrativi ripartiti in 2 singoli OVA, che coraggiosamente propongono vicende e villain inediti, ma si avverte il loro imbarazzo nel seguire le stesse atmosfere eccessive del capostipite, e quasi ad auto-regolamentarsi propongono il consueto canovaccio con i piedi di piombo, storielle svogliate che non vanno mai troppo oltre nelle sfumature erotiche e goliardiche. Buone idee di partenza (all'istituto Sparta entrano anche professori nazisti, culturisti, androidi e samurai), ma non sono suffragate da una sceneggiatura che doveva essere più audace.
Mancano brio, personalità, personaggi memorabili: al punto che si finisce con il lamentarsi per la mancata riproposizione delle storie classiche di Kekko Kamen e al ruolo alternativo assunto da parte del suo cast (Doktor Ben, villain di un solo, esilarante episodio del manga - che meritava trasposizione - qui è il braccio destro del preside e non fa nient'altro; lo studente Tinozza è appena mostrato; Chigusa, prima sospettata di essere Kekko Kamen, non solo non è più una delle consuete vittime del preside, ma diventa anche amica/confidente di Mayumi). Per chiudere in negativo, manca anche l'appariscente apparato citazionistico originale e, sopratutto, nella conclusione non è neanche rivelata l'identità di Kekko Kamen, cosa che invece rappresenta, nel manga, il colpo di scena finale.
Pur sufficiente dal punto di vista tecnico, mi è impossibile consigliare il "Kekko Kamen" anime a qualcuno senza tentare invece di dirottarlo sull'originale. Benché curioso al punto da poter stimolare gli amanti di visioni "alternative", è così inferiore al media d'origine da risultare gradito giusto ai profani. Chi appartiene all'altra categoria ci troverà ben poco, giusto il technicolor, il simpatico brano rock che accompagna l'entrata in scena di Kekko Kamen (scritto per l'occasione da Go Nagai stesso) e l'onore di veder animato il suo indimenticabile "Attacco a Gambe Divaricate". Un po' poco.
Ispirata a un manga demenziale-erotico di Go Nagai, "Kekko Kamen", "La maschera libidinosa", racconta le avventure di un'eroina mascherata che combatte nuda le ingiustizie al "Collegio Sparta", operate da un preside-demone e dal suo assistente, che si divertono a spogliare e umiliare le studentesse belle e svogliate. Le torture, però, sono più ridicole che violente - eseguite spesso nella "Sala delle torture atroci" o in "Sala mensa" - e i due cattivi sono da cartone animato alla "Looney Toones", anche se le studentesse hanno degli atteggiamenti da lesbiche, in modo particolare le vittime principali: Mayumi Takahashi e Shikusa Yuka. Se il preside e il seviziatore sono ironicamente perversi, variegati sono i prof-torturatori di turno (belle e spietate naziste, atletici culturisti vanesi, androidi femminili armati di fruste elettriche e samurai guardoni), che riescono sempre nell'intento di spogliare Mayumi.
Quanto all'eroina che cela il volto, ma mostra il corpo, è assai atletica e ha "quella mossa segreta", che piace anche ai cattivi, anche se talvolta riserva loro un colpo di nunchaku dove non si può dire. E' un peccato che l'eroina appaia solo alla fine della storia, per sistemare capra e cavoli, perché il mistero dell'identità segreta (che non è un mistero) andrebbe se non svelato, almeno accennato. Kekko Kamen è un personaggio di culto in Giappone, si ispira a un altro eroe mascherato, "Gekko Kamen, il cavaliere della luna", e, oltre a questi quattro anime, è stata protagonista di alcuni film dal vivo, inediti da noi. Per divertirsi qui, bisogna solo staccare la spina del cervello.
Quanto all'eroina che cela il volto, ma mostra il corpo, è assai atletica e ha "quella mossa segreta", che piace anche ai cattivi, anche se talvolta riserva loro un colpo di nunchaku dove non si può dire. E' un peccato che l'eroina appaia solo alla fine della storia, per sistemare capra e cavoli, perché il mistero dell'identità segreta (che non è un mistero) andrebbe se non svelato, almeno accennato. Kekko Kamen è un personaggio di culto in Giappone, si ispira a un altro eroe mascherato, "Gekko Kamen, il cavaliere della luna", e, oltre a questi quattro anime, è stata protagonista di alcuni film dal vivo, inediti da noi. Per divertirsi qui, bisogna solo staccare la spina del cervello.
Kekko Kamen è un anime demenziale, opera del maestro Go Nagai, un mangaka noto per opere come Devilman e i primi anime sui robottoni. In quest'anime, invece, egli si addentra nel territorio ecchi.
Nella scuola in cui ha luogo l'anime, il protagonista è un pervertito mascherato come il cattivo di un anime di supereroi. Egli escogita sempre nuovi metodi per molestare le alunne, impiegando inoltre strani seguaci, come una donna nazista e sadomaso, un samurai, un uomo molto muscoloso. A opporsi a loro c'è Kekko Kamen, una ragazza mascherata da supereroe e armata di nunchaku, il cui costume è solo una calzamaglia in testa, mentre il resto del corpo resta interamente nudo, facendo arrapare il preside ed i nemici. E poi, che dire della "mossa segreta" di Kekko Kamen? Vi dico solo che si chiama "cavalcata facciale con pressione della fi*a" - è censurato anche nell'anime.
La serie è composta da quattro episodi estremamente demenziali, nonostante Kekko Kamen si prenda sul serio. Ogni personaggio ha comunque comportamenti molto artificiali e demenziali, quest'anime serve esclusivamente per farsi quattro risate, poiché la trama è assolutamente priva di logica. Peccato che sia una serie troppo breve e senza un vero finale - nell'ultimo episodio una voce dice: "Se le videocassette venderanno a sufficienza, Kekko Kamen tornerà". Ma forse è meglio così, una serie troppo lunga con sempre le solite gag potrebbe risultare pesante.
Nella scuola in cui ha luogo l'anime, il protagonista è un pervertito mascherato come il cattivo di un anime di supereroi. Egli escogita sempre nuovi metodi per molestare le alunne, impiegando inoltre strani seguaci, come una donna nazista e sadomaso, un samurai, un uomo molto muscoloso. A opporsi a loro c'è Kekko Kamen, una ragazza mascherata da supereroe e armata di nunchaku, il cui costume è solo una calzamaglia in testa, mentre il resto del corpo resta interamente nudo, facendo arrapare il preside ed i nemici. E poi, che dire della "mossa segreta" di Kekko Kamen? Vi dico solo che si chiama "cavalcata facciale con pressione della fi*a" - è censurato anche nell'anime.
La serie è composta da quattro episodi estremamente demenziali, nonostante Kekko Kamen si prenda sul serio. Ogni personaggio ha comunque comportamenti molto artificiali e demenziali, quest'anime serve esclusivamente per farsi quattro risate, poiché la trama è assolutamente priva di logica. Peccato che sia una serie troppo breve e senza un vero finale - nell'ultimo episodio una voce dice: "Se le videocassette venderanno a sufficienza, Kekko Kamen tornerà". Ma forse è meglio così, una serie troppo lunga con sempre le solite gag potrebbe risultare pesante.