WWW.WORKING!!
Da che pulpito viene la predica: è questo ciò che penso molto spesso, quando, all'interno di una serie, viene sottolineata l'importanza di “portare sempre a termine ciò che si comincia”. I primi a non rispettare questo precetto morale, infatti, sono le stesse aziende produttrici di anime: non è un segreto che il numero di titoli che non superano la prima stagione è in costante aumento; e anche nel caso di stagioni successive le probabilità che la storia non venga portata a conclusione sono comunque molto alte.
Ricavare un profitto da ciò che si produce è una necessità incontestabile, e l'abbandono di titoli poco redditizi è la sua conseguenza inevitabile; tuttavia questa mancanza di continuità artistica è un grosso problema, e non potrà essere evitato per sempre. Occorrono soluzioni valide in materia, se non si vuole andare incontro a un ridimensionamento e ad una forte perdita di credibilità per tutto il movimento: se lo spettatore verrà lasciato troppo a lungo nella triste condizione di non sapere mai se riuscirà a vedere la conclusione di ciò che ha cominciato, finirà, inevitabilmente, per perdere interesse verso tutta l'animazione giapponese.
Se la tendenza generale è questa, esistono però dei casi che, fortunatamente, sembrano andare decisamente controcorrente: uno di questi è rappresentato da “Working!!”, un titolo che, forte del successo ottenuto, proprio non vuole saperne di andare in pensione, ma che anzi si ostina a continuare, anche dopo essersi concluso al termine della sua terza stagione. Ed essendo un grande estimatore di questa serie, non posso negare che la cosa mi abbia fatto molto piacere.
Così come la serie principale anche “WWW.Working!!” è la trasposizione animata di un manga, “Web-ban Working!!”, scritto e disegnato, come al solito, da Karino Takatsu e pubblicato originariamente solo sul sito web dell'autrice (ed ecco spiegato il perché del www). La cosa curiosa è che l'anno di pubblicazione è il 2002, ben tre anni prima della serializzazione del manga che conosciamo tutti: “Web-ban Working!!”, quindi, deve essere considerato come il modello, poi rivisto e modificato, da cui ha avuto origine la serie principale. Nel 2015 la Square Enix decide di pubblicare anche questa primissima versione dell'opera e l'anno successivo la A-1 Pictures la trasporrà in un anime alla cui regia verrà confermato Yumi Kamakura.
Tutto ha inizio quando a causa dei problemi economici della sua “spensierata” famiglia, il liceale Daisuke Higashima è costretto ad accettare controvoglia un lavoro part-time presso il Wagnaria, un ristorante vicino casa. Il personale, però, è composto quasi interamente da ‘stramboidi’; tra questi spicca l'ottusa caposala Hana Miyakoshi, una ragazza che si rivelerà essere una cameriera impeccabile ma anche una cuoca davvero terribile. Le conseguenze della sua incapacità ai fornelli finiranno per ricadere sul povero Higashima che, in qualità di assaggiatore, scoprirà quanto possano essere nocivi i cioccolatini preparati dalla sua senpai.
“WWW.Working!!” può essere analizzato sotto due aspetti distinti: come anime a sé stante o come parte del progetto complessivo.
Considerato singolarmente, si tratta di una commedia basata su un tipo di comicità che definirei “tradizionale”, ossia che ruota intorno a luoghi comuni, tormentoni infiniti e il classico gioco delle coppie. Per apprezzare un titolo del genere è perciò indispensabile avere un certo grado di affinità con questo tipo di umorismo che prende in giro uomini, donne e società giapponesi ma su argomenti decisamente poco seri.
La caratterizzazione dei personaggi è, da sempre, il punto forte di quest'opera: oltre ai due citati nella descrizione della trama questa volta troviamo: una ragazza con un sorriso talmente bello da risultare terrificante; un cuoco timido e indeciso; una colta scansafatiche; una sadica creditrice e la sua vittima designata, la cui colpa è quella di averla rifiutata quando erano ancora bambini. In realtà ce ne sarebbero anche altri degni di nota, ma per non risultare troppo prolisso mi sono limitato a menzionare quelli su cui si concentrerà maggiormente l'attenzione dello spettatore.
Complessivamente tutti i personaggi sono stati realizzati benissimo: se li consideriamo al netto di tutti i comportamenti stravaganti attribuiti ad ogni singolo soggetto, questi non appaiono molto diversi rispetto alle persone che incontriamo ogni giorno. Ed è stata proprio questa la grande intuizione avuta dell'autrice: se l'uomo da sempre si professa cultore di una astratta perfezione, nel mondo reale finisce invece per invaghirsi follemente di certi difetti o debolezze delle persone. Ma allora perché non provare a raggruppare all'interno di un ristorante una serie di personaggi dalla personalità un po' incasinata e costringerli a interagire fra loro? L'idea si è dimostrata vincente: diciamoci la verità, a chi non piacerebbe andare a prendere un caffè al Wagnaria, se ne avesse la possibilità?
Nel complesso “WWW.Working!!” è un prodotto estremamente godibile. A cercare il pelo nell'uovo, è vero che alcune situazioni risultano un po' ripetitive: le gag sulla cioccolata di Miyakoshi sono obiettivamente un po' troppe, anche se devo confessare che mi hanno fatto ridere ogni volta. A questo potremmo aggiungere che la coppia principale è, a mio avviso, meno interessante rispetto alle altre due, forse perché queste ultime sono meno scontate e più originali; ma considerare ciò un difetto mi sembra eccessivo.
Se invece analizziamo questo anime paragonandolo alla sua versione più nota, credo di poter affermare che “WWW.Working!!” regge benissimo il confronto. Le coppie presenti nelle due versioni, in particolare, sarebbero perfettamente interscambiabili tra loro: non credo che, se una di queste fosse stata spostata da una versione all'altra, si sarebbe arrecato un danno al livello di godibilità generale.
Più in generale gli elementi di contatto tra questo titolo e “Working!!” sono davvero tanti, anche se, con un cast completamente rinnovato, all'apparenza non si direbbe. L'impostazione è rimasta la stessa, il tipo di comicità è rimasta la stessa e molti personaggi si assomigliano tra loro, anche se non sempre in modo univoco: alcune qualità o caratteristiche presenti in più attori sono state accorpate, nel passaggio da una versione all'altra, in un unico personaggio o viceversa.
Non essendoci stati cambiamenti nello staff che si è occupato della sua realizzazione, la qualità grafica dell'anime non ha subito grandi variazioni rispetto alle tre stagioni di “Working!!”; la colonna sonora, invece, si limita allo stretto indispensabile. Carine le due sigle, “Eyecatch! Too much!” e “Mujuuryoku Fever”, entrambe cantate dagli stessi (superbi) doppiatori dei personaggi della serie: la prima dalle ragazze, la seconda dai ragazzi.
Quando un prodotto ha successo, si cerca sempre si spremere il limone fino ad ottenere l'ultima goccia di succo disponibile. E non importa se ciò che si otterrà sarà qualcosa di imbarazzante: non bisogna dimenticare nemmeno per un secondo che anche quello degli anime è un business, e quindi, finché un titolo avrà un mercato, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di approfittare dell'affetto dei fan per proporre altro materiale, non importa se scadente. Non credo, perciò, di essere molto lontano dalla verità nell'affermare che, se oggi siamo qui a commentare questo spin off, è solo perché l'interesse degli appassionati su “Working!!” dopo la conclusione della serie non si è ancora spento. Fortunatamente, però, in questo caso ciò che ci viene proposto è qualcosa di veramente interessante: il Wagnaria così come era stato pensato originariamente. E, a quanto ho avuto modo di vedere, la Takatsu aveva le idee ben chiare già dall'inizio su cosa avesse intenzione di realizzare.
Non conosco il motivo che poi spinse a un così radicale "rinnovamento del personale"; il risultato ottenuto fu eccellente, ma anche il vecchio modello aveva un gran potenziale. E per fortuna alla fine qualcuno se n'è ricordato.
Ricavare un profitto da ciò che si produce è una necessità incontestabile, e l'abbandono di titoli poco redditizi è la sua conseguenza inevitabile; tuttavia questa mancanza di continuità artistica è un grosso problema, e non potrà essere evitato per sempre. Occorrono soluzioni valide in materia, se non si vuole andare incontro a un ridimensionamento e ad una forte perdita di credibilità per tutto il movimento: se lo spettatore verrà lasciato troppo a lungo nella triste condizione di non sapere mai se riuscirà a vedere la conclusione di ciò che ha cominciato, finirà, inevitabilmente, per perdere interesse verso tutta l'animazione giapponese.
Se la tendenza generale è questa, esistono però dei casi che, fortunatamente, sembrano andare decisamente controcorrente: uno di questi è rappresentato da “Working!!”, un titolo che, forte del successo ottenuto, proprio non vuole saperne di andare in pensione, ma che anzi si ostina a continuare, anche dopo essersi concluso al termine della sua terza stagione. Ed essendo un grande estimatore di questa serie, non posso negare che la cosa mi abbia fatto molto piacere.
Così come la serie principale anche “WWW.Working!!” è la trasposizione animata di un manga, “Web-ban Working!!”, scritto e disegnato, come al solito, da Karino Takatsu e pubblicato originariamente solo sul sito web dell'autrice (ed ecco spiegato il perché del www). La cosa curiosa è che l'anno di pubblicazione è il 2002, ben tre anni prima della serializzazione del manga che conosciamo tutti: “Web-ban Working!!”, quindi, deve essere considerato come il modello, poi rivisto e modificato, da cui ha avuto origine la serie principale. Nel 2015 la Square Enix decide di pubblicare anche questa primissima versione dell'opera e l'anno successivo la A-1 Pictures la trasporrà in un anime alla cui regia verrà confermato Yumi Kamakura.
Tutto ha inizio quando a causa dei problemi economici della sua “spensierata” famiglia, il liceale Daisuke Higashima è costretto ad accettare controvoglia un lavoro part-time presso il Wagnaria, un ristorante vicino casa. Il personale, però, è composto quasi interamente da ‘stramboidi’; tra questi spicca l'ottusa caposala Hana Miyakoshi, una ragazza che si rivelerà essere una cameriera impeccabile ma anche una cuoca davvero terribile. Le conseguenze della sua incapacità ai fornelli finiranno per ricadere sul povero Higashima che, in qualità di assaggiatore, scoprirà quanto possano essere nocivi i cioccolatini preparati dalla sua senpai.
“WWW.Working!!” può essere analizzato sotto due aspetti distinti: come anime a sé stante o come parte del progetto complessivo.
Considerato singolarmente, si tratta di una commedia basata su un tipo di comicità che definirei “tradizionale”, ossia che ruota intorno a luoghi comuni, tormentoni infiniti e il classico gioco delle coppie. Per apprezzare un titolo del genere è perciò indispensabile avere un certo grado di affinità con questo tipo di umorismo che prende in giro uomini, donne e società giapponesi ma su argomenti decisamente poco seri.
La caratterizzazione dei personaggi è, da sempre, il punto forte di quest'opera: oltre ai due citati nella descrizione della trama questa volta troviamo: una ragazza con un sorriso talmente bello da risultare terrificante; un cuoco timido e indeciso; una colta scansafatiche; una sadica creditrice e la sua vittima designata, la cui colpa è quella di averla rifiutata quando erano ancora bambini. In realtà ce ne sarebbero anche altri degni di nota, ma per non risultare troppo prolisso mi sono limitato a menzionare quelli su cui si concentrerà maggiormente l'attenzione dello spettatore.
Complessivamente tutti i personaggi sono stati realizzati benissimo: se li consideriamo al netto di tutti i comportamenti stravaganti attribuiti ad ogni singolo soggetto, questi non appaiono molto diversi rispetto alle persone che incontriamo ogni giorno. Ed è stata proprio questa la grande intuizione avuta dell'autrice: se l'uomo da sempre si professa cultore di una astratta perfezione, nel mondo reale finisce invece per invaghirsi follemente di certi difetti o debolezze delle persone. Ma allora perché non provare a raggruppare all'interno di un ristorante una serie di personaggi dalla personalità un po' incasinata e costringerli a interagire fra loro? L'idea si è dimostrata vincente: diciamoci la verità, a chi non piacerebbe andare a prendere un caffè al Wagnaria, se ne avesse la possibilità?
Nel complesso “WWW.Working!!” è un prodotto estremamente godibile. A cercare il pelo nell'uovo, è vero che alcune situazioni risultano un po' ripetitive: le gag sulla cioccolata di Miyakoshi sono obiettivamente un po' troppe, anche se devo confessare che mi hanno fatto ridere ogni volta. A questo potremmo aggiungere che la coppia principale è, a mio avviso, meno interessante rispetto alle altre due, forse perché queste ultime sono meno scontate e più originali; ma considerare ciò un difetto mi sembra eccessivo.
Se invece analizziamo questo anime paragonandolo alla sua versione più nota, credo di poter affermare che “WWW.Working!!” regge benissimo il confronto. Le coppie presenti nelle due versioni, in particolare, sarebbero perfettamente interscambiabili tra loro: non credo che, se una di queste fosse stata spostata da una versione all'altra, si sarebbe arrecato un danno al livello di godibilità generale.
Più in generale gli elementi di contatto tra questo titolo e “Working!!” sono davvero tanti, anche se, con un cast completamente rinnovato, all'apparenza non si direbbe. L'impostazione è rimasta la stessa, il tipo di comicità è rimasta la stessa e molti personaggi si assomigliano tra loro, anche se non sempre in modo univoco: alcune qualità o caratteristiche presenti in più attori sono state accorpate, nel passaggio da una versione all'altra, in un unico personaggio o viceversa.
Non essendoci stati cambiamenti nello staff che si è occupato della sua realizzazione, la qualità grafica dell'anime non ha subito grandi variazioni rispetto alle tre stagioni di “Working!!”; la colonna sonora, invece, si limita allo stretto indispensabile. Carine le due sigle, “Eyecatch! Too much!” e “Mujuuryoku Fever”, entrambe cantate dagli stessi (superbi) doppiatori dei personaggi della serie: la prima dalle ragazze, la seconda dai ragazzi.
Quando un prodotto ha successo, si cerca sempre si spremere il limone fino ad ottenere l'ultima goccia di succo disponibile. E non importa se ciò che si otterrà sarà qualcosa di imbarazzante: non bisogna dimenticare nemmeno per un secondo che anche quello degli anime è un business, e quindi, finché un titolo avrà un mercato, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di approfittare dell'affetto dei fan per proporre altro materiale, non importa se scadente. Non credo, perciò, di essere molto lontano dalla verità nell'affermare che, se oggi siamo qui a commentare questo spin off, è solo perché l'interesse degli appassionati su “Working!!” dopo la conclusione della serie non si è ancora spento. Fortunatamente, però, in questo caso ciò che ci viene proposto è qualcosa di veramente interessante: il Wagnaria così come era stato pensato originariamente. E, a quanto ho avuto modo di vedere, la Takatsu aveva le idee ben chiare già dall'inizio su cosa avesse intenzione di realizzare.
Non conosco il motivo che poi spinse a un così radicale "rinnovamento del personale"; il risultato ottenuto fu eccellente, ma anche il vecchio modello aveva un gran potenziale. E per fortuna alla fine qualcuno se n'è ricordato.