Boin
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione
Una piccola mini avventura molto vibrante, intensa e corposa. Un'avventura di passione e sensualità che ci fa riscoprire quella parte "dimenticata" della vita che tutti vorremmo potere riscoprire e che tendiamo molto spesso a sottovalutare. Il tutto arricchito da scenette "piccanti" dove si recita un ruolo. Basato su un videogioco distribuito tra il 2004 e il 2011, questa serie ne riprende le vicende e le sviluppa gradualmente e lentamente per farci assaporarne l'intensità e farci capire che molto spesso l'amore ha bisogno di immaginazione e fantasia per potersi manifestare e necessita di scambiarsi i ruoli per intendersi meglio a vicenda. Il tutto viene arricchito da musichette di sottofondo che ne esaltano la comicità e l'intensità per far giungere il protagonista e le co-protagoniste alla sua sublimazione. Un quadro "quasi perfetto": già perché mentre nel primo episodio il protagonista conosce le tre co-protagoniste separatamente (e ci sta ovviamente), nel secondo le conosce insieme; la pecca sta nel fatto che l'ultima protagonista (la collega di Daisuke) compare nella parte finale dell'ultimo episodio.
Grafica
La grafica è molto luminosa, ma anche molto sobria. Sicuramente si è optato per un'ambientazione più semplice, senza troppe pretese e troppe aspettative (quasi sempre è preferibile ridurre il numero di elementi che caratterizzano la vicenda, sia in termini di attrezzi di scena che di personaggi e/o situazioni). I colori sono distribuiti anche in maniera equilibrata per conferire alla vicenda il suo spessore di realtà. I disegni sono abbastanza fluidi e dinamici; i personaggi sono caratterizzati e inseriti abbastanza bene in questa vicenda: si è preferito dare loro un'aspetto buffo per sottolineare il carattere comico della storia, quindi la grafica è abbastanza equilibrata.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta di musichette che rimarcano il carattere ambiguo che si alterna il comico e il sensuale e l'intenso. Essa mette in risalto sia il carattere buffo che quello più serio dei personaggi e ne sottolinea l'alternarsi di questi nelle loro scenette di ruolo (role playing). Un'alternazione equilibrata che si rispecchia nello sviluppo lento e graduale della vicenda.
Personaggi
I personaggi sono un tantino imbarazzanti ed imbarazzati, ma questo va bene così, poiché serve a rendere lo sviluppo della trama lento e graduale e quindi a conferire la giusta carica ad essi, poiché uno sviluppo troppo rapido in una trama così soft sarebbe poco o per nulla pertinente e rischierebbe di trasformarla nell'ennesimo brand "usa e getta". Invece, si vorrebbe poter rivedere questa ed altre mini-serie con la sensazione che ne valga la pena e che sappiano trasmetterci qualcosa di comico ma anche di vibrante.
Messaggi
Il messaggio è semplice: l'amore ci richiede "partecipazione" e "reciproca comprensione". I nostri protagonisti imparano a conoscersi meglio in base anche ai ruoli che recitano e a come si aprono l'uno alle altre.
Giudizio finale
Una storiella semplice, ma comunque divertente e spassosa, che sa catturare con la sua spontaneità e quella dei suoi protagonisti.
Voto: 8
Introduzione
Una piccola mini avventura molto vibrante, intensa e corposa. Un'avventura di passione e sensualità che ci fa riscoprire quella parte "dimenticata" della vita che tutti vorremmo potere riscoprire e che tendiamo molto spesso a sottovalutare. Il tutto arricchito da scenette "piccanti" dove si recita un ruolo. Basato su un videogioco distribuito tra il 2004 e il 2011, questa serie ne riprende le vicende e le sviluppa gradualmente e lentamente per farci assaporarne l'intensità e farci capire che molto spesso l'amore ha bisogno di immaginazione e fantasia per potersi manifestare e necessita di scambiarsi i ruoli per intendersi meglio a vicenda. Il tutto viene arricchito da musichette di sottofondo che ne esaltano la comicità e l'intensità per far giungere il protagonista e le co-protagoniste alla sua sublimazione. Un quadro "quasi perfetto": già perché mentre nel primo episodio il protagonista conosce le tre co-protagoniste separatamente (e ci sta ovviamente), nel secondo le conosce insieme; la pecca sta nel fatto che l'ultima protagonista (la collega di Daisuke) compare nella parte finale dell'ultimo episodio.
Grafica
La grafica è molto luminosa, ma anche molto sobria. Sicuramente si è optato per un'ambientazione più semplice, senza troppe pretese e troppe aspettative (quasi sempre è preferibile ridurre il numero di elementi che caratterizzano la vicenda, sia in termini di attrezzi di scena che di personaggi e/o situazioni). I colori sono distribuiti anche in maniera equilibrata per conferire alla vicenda il suo spessore di realtà. I disegni sono abbastanza fluidi e dinamici; i personaggi sono caratterizzati e inseriti abbastanza bene in questa vicenda: si è preferito dare loro un'aspetto buffo per sottolineare il carattere comico della storia, quindi la grafica è abbastanza equilibrata.
Colonna sonora
La colonna sonora è composta di musichette che rimarcano il carattere ambiguo che si alterna il comico e il sensuale e l'intenso. Essa mette in risalto sia il carattere buffo che quello più serio dei personaggi e ne sottolinea l'alternarsi di questi nelle loro scenette di ruolo (role playing). Un'alternazione equilibrata che si rispecchia nello sviluppo lento e graduale della vicenda.
Personaggi
I personaggi sono un tantino imbarazzanti ed imbarazzati, ma questo va bene così, poiché serve a rendere lo sviluppo della trama lento e graduale e quindi a conferire la giusta carica ad essi, poiché uno sviluppo troppo rapido in una trama così soft sarebbe poco o per nulla pertinente e rischierebbe di trasformarla nell'ennesimo brand "usa e getta". Invece, si vorrebbe poter rivedere questa ed altre mini-serie con la sensazione che ne valga la pena e che sappiano trasmetterci qualcosa di comico ma anche di vibrante.
Messaggi
Il messaggio è semplice: l'amore ci richiede "partecipazione" e "reciproca comprensione". I nostri protagonisti imparano a conoscersi meglio in base anche ai ruoli che recitano e a come si aprono l'uno alle altre.
Giudizio finale
Una storiella semplice, ma comunque divertente e spassosa, che sa catturare con la sua spontaneità e quella dei suoi protagonisti.
Voto: 8
Boin (noto anche col titolo Boin Lecture) è un OAV di 2 episodi del 2005, tratto dall'omonimo videogioco della Crossnet-Pie; l'anime ha poi un sequel, Resort Boin, nel 2007. La trama è semplice e nel contempo bizzarra: Daisuke Ichijo è il nuovo insegnante dell'istituto Kisaragi, una scuola frequentata unicamente da ragazze, e gli viene assegnato il compito di tenere, dopo le lezioni, delle prove in cui le studentesse indossano le uniformi di determinati mestieri che forse faranno in futuro e si immedesimano in quei ruoli. In questo modo, però, si ritrova protagonista di simpatici giochi erotici in costume con due studentesse innamorate di lui: la rossa Nao, che si veste da infermiera, e la bionda Mitsugu, che recita la parte della sacerdotessa di un tempio che deve esorcizzare quello che c'è nei pantaloni di Daisuke. Senza dimenticare la collega, la professoressa Natsuko, cui Daisuke dà, tanto per cambiare, una ripassata fra una visita dall'"infermiera" e un esorcismo dalla "sacerdotessa". Secondo voi, alla fine, chi delle due sceglierà Daisuke? Anzi, sceglierà una sola delle due? E le ragazze vorranno averlo ognuna tutto per sé o accetteranno di condividerlo?
Il cast di personaggi è ridotto al minimo indispensabile: Daisuke, la sua collega e le due studentesse. Non aspettatevi chissà quale approfondimento psicologico dei quattro, visto che i 2 episodi (già pochi) sono occupati quasi esclusivamente da scene di sesso, una delle maggiori concentrazioni di scene sessuali mai viste in un hentai; Nao e Mitsugu dimostrano però di avere una certa personalità e un'intraprendenza che le spinge persino a fiondarsi a casa di Daisuke pur di passare del tempo con lui.
I difetti della trama e dei personaggi sono compensati almeno in parte dal comparto tecnico, che non fa certo urlare al miracolo ma dimostra comunque una certa cura, soprattutto nel character design (soprattutto Nao è molto avvenente), nelle animazioni, nei disegni, nella colorazione, nonché dall'abbondanza di scene di sesso, quasi tutte basate sul fatto che la ragazza di turno indossa in quell'occasione un determinato costume (uniforme da infermiera, veste da sacerdotessa, grembiule da cucina, uniforme da hostess e così via).
Fra gli hentai c'è di meglio in giro, ma se vi piacciono i giochi erotici con i cosplay e le storie di ragazze innamorate del proprio professore, Boin fa per voi! E ovviamente non trascurate il seguito, Resort Boin, ambientato in un'isola tropicale durante una vacanza estiva del terzetto composto da Daisuke e dalle due studentesse.
Il cast di personaggi è ridotto al minimo indispensabile: Daisuke, la sua collega e le due studentesse. Non aspettatevi chissà quale approfondimento psicologico dei quattro, visto che i 2 episodi (già pochi) sono occupati quasi esclusivamente da scene di sesso, una delle maggiori concentrazioni di scene sessuali mai viste in un hentai; Nao e Mitsugu dimostrano però di avere una certa personalità e un'intraprendenza che le spinge persino a fiondarsi a casa di Daisuke pur di passare del tempo con lui.
I difetti della trama e dei personaggi sono compensati almeno in parte dal comparto tecnico, che non fa certo urlare al miracolo ma dimostra comunque una certa cura, soprattutto nel character design (soprattutto Nao è molto avvenente), nelle animazioni, nei disegni, nella colorazione, nonché dall'abbondanza di scene di sesso, quasi tutte basate sul fatto che la ragazza di turno indossa in quell'occasione un determinato costume (uniforme da infermiera, veste da sacerdotessa, grembiule da cucina, uniforme da hostess e così via).
Fra gli hentai c'è di meglio in giro, ma se vi piacciono i giochi erotici con i cosplay e le storie di ragazze innamorate del proprio professore, Boin fa per voi! E ovviamente non trascurate il seguito, Resort Boin, ambientato in un'isola tropicale durante una vacanza estiva del terzetto composto da Daisuke e dalle due studentesse.
Anime carino, anche se i disegni e la storia non sono curatissimi, può regalare qualche sorriso ad un cultore del genere. In sintesi la storia parla di questo neo-professore durante il suo primo incarico al liceo: nel doposcuola deve far sperimentare alle sue studentesse il "brivido" del mestiere che vorrebbero intraprendere. Tra una sfilata di cosplay e l'altra, la durata di un'ora dell'anime va via come niente!