I-Wish You Were Here - Vorrei tu fossi qui
"I-Wish You Were Here" è uno degli anime prodotti dallo Studio Gonzo (lo stesso di "Last Exile" e "Full Metal Panic!") ed è una perfetta fusione tra computer grafica e animazione tradizionale. Si tratta di un anime a sfondo fantascientifico con un pizzico di horror. La serie ha un buon ritmo, con molte scene d'azione. Quello che la contraddistingue è l'elemento melodrammatico rappresentato dalla storia d'amore tra i due giovani protagonisti, che monopolizza l'attenzione ma senza togliere nulla al ritmo degli avvenimenti.
Una piccola curiosità... la "I" del titolo in inglese si pronuncia "Ai" che è il nome della protagonista, da qui la frase può essere interpretata come "Ai, vorrei che fossi qui".
Una piccola curiosità... la "I" del titolo in inglese si pronuncia "Ai" che è il nome della protagonista, da qui la frase può essere interpretata come "Ai, vorrei che fossi qui".
I Wish you Were Here è una breve serie OAV di 4 episodi uscita nel 2001, che tenta di unire una trama action con una certa dose di elementi romantici, come si può evincere dal titolo.
L'opera è ambientata in un presente/futuro prossimo, dove il mondo è affetto dalla piaga del virus 34, un morbo di origine aliena in grado di trasformare gli esseri umani in mostri, e una organizzazione segreta, nota solo ai più alti livelli governativi, ha il compito di eradicare i focolai del virus e di manipolare le informazioni (tenendo perciò la popolazione all'oscuro).
In questa lotta si intrecciano le vite di due persone: la prima è Yuuji Tamiya, "asso" del NOA, che è una squadra di soldati, potenziati attraverso nanomacchine, che hanno il compito di ingaggiare e distruggere gli umani divenuti mostri. La seconda è Ai, una ragazza con misteriosi poteri e che sembra essere in grado di creare delle proiezioni di luce, in gradi di distruggere gli infetti. Essa è considerata l'arma segreta da usare contro i mutati, e i suoi poteri vengono amplificati dalla Unit-i, una sorta di proiettore/amplificatore che genera una gigantesca proiezione di Ai.
Sul piano sci-fi l'opera si muove discretamente bene. È interessante l'uso di nanomacchine circolanti nel sangue come fonte del potere che permette di rivestire i membri del NOA con le tute potenziate. E ho trovato buona anche l'idea dei mecha a misura d'uomo controllati in remoto, che sono gestiti da una squadra che ha il compito di controllare il loro dispiegamento tattico. Pure la trovata di usare un organismo alieno è buona, e l'ho apprezzata in relazione alla brevità dell'anime. Essendo un organismo parassita, non bisogna impiegare tempo a caratterizzarlo, lasciando più margine per le scene d'azione e i rapporti fra personaggi.
E ora tocchiamo una delle cose meno riuscite dell'opera: per l'appunto i personaggi. Essi risalutano poco caratterizzati, e la scusa dei soli 4 episodi questa volta non vale, in quanto si sarebbe potuto veramente fare di meglio. Non che non siano funzionali alla storia, ma risultano abbastanza frivoli e inconsistenti. Questo difetto è più lampante riguardo ai componenti della squadra NOA, protagonista maschile compreso, e si estende per forza di cose ai personaggi più secondari, che però risentono meno della cosa in quanto in secondo piano.
Ai però funziona abbastanza bene. Essendo sempre stata trattata da cavia da laboratorio, ha in effetti una personalità semplice e ingenua, e la storia d'amore dell'anime è per l'appunto ingenua e platonica, quindi appropriata se vista nell'ottica del personaggio femminile.
Sfortunatamente questo OAV risente del maggior difetto che affligge le opere di questo tipo: la brevità. Nonostante l'ambientazione sia fin dall'inizio abbastanza interessante, qualche informazione in più sul background non avrebbe affatto stonato. Anche il finale avrebbe beneficiato di qualche minuto aggiuntivo, ma comunque trovo che l'idea di chiudere sui due protagonisti sia buona, e la scelta non lascia l'amaro in bocca in quanto coerente con rapporto costruito fra i due.
Veniamo dunque al comparto tecnico. Il character desing è davvero buono, come il comparto animazione. Ciò che stona maggiormente è la computer grafica (rappresentata il più delle volte dai mecha controllati in remoto), che stona sia di suo, sia quando viene messa sullo stesso piano con la grafica tradizionale. La parte audio è appropriata, e accompagna bene l'opera.
Concludendo, I Wish you Were Here è un OAV discreto, che intrattene degnamente nella sua brevità, unendo (non senza pecche) una buona storia d'azione con un'adeguata componente romantica. Assegno dunque un 7 a quest'opera.
L'opera è ambientata in un presente/futuro prossimo, dove il mondo è affetto dalla piaga del virus 34, un morbo di origine aliena in grado di trasformare gli esseri umani in mostri, e una organizzazione segreta, nota solo ai più alti livelli governativi, ha il compito di eradicare i focolai del virus e di manipolare le informazioni (tenendo perciò la popolazione all'oscuro).
In questa lotta si intrecciano le vite di due persone: la prima è Yuuji Tamiya, "asso" del NOA, che è una squadra di soldati, potenziati attraverso nanomacchine, che hanno il compito di ingaggiare e distruggere gli umani divenuti mostri. La seconda è Ai, una ragazza con misteriosi poteri e che sembra essere in grado di creare delle proiezioni di luce, in gradi di distruggere gli infetti. Essa è considerata l'arma segreta da usare contro i mutati, e i suoi poteri vengono amplificati dalla Unit-i, una sorta di proiettore/amplificatore che genera una gigantesca proiezione di Ai.
Sul piano sci-fi l'opera si muove discretamente bene. È interessante l'uso di nanomacchine circolanti nel sangue come fonte del potere che permette di rivestire i membri del NOA con le tute potenziate. E ho trovato buona anche l'idea dei mecha a misura d'uomo controllati in remoto, che sono gestiti da una squadra che ha il compito di controllare il loro dispiegamento tattico. Pure la trovata di usare un organismo alieno è buona, e l'ho apprezzata in relazione alla brevità dell'anime. Essendo un organismo parassita, non bisogna impiegare tempo a caratterizzarlo, lasciando più margine per le scene d'azione e i rapporti fra personaggi.
E ora tocchiamo una delle cose meno riuscite dell'opera: per l'appunto i personaggi. Essi risalutano poco caratterizzati, e la scusa dei soli 4 episodi questa volta non vale, in quanto si sarebbe potuto veramente fare di meglio. Non che non siano funzionali alla storia, ma risultano abbastanza frivoli e inconsistenti. Questo difetto è più lampante riguardo ai componenti della squadra NOA, protagonista maschile compreso, e si estende per forza di cose ai personaggi più secondari, che però risentono meno della cosa in quanto in secondo piano.
Ai però funziona abbastanza bene. Essendo sempre stata trattata da cavia da laboratorio, ha in effetti una personalità semplice e ingenua, e la storia d'amore dell'anime è per l'appunto ingenua e platonica, quindi appropriata se vista nell'ottica del personaggio femminile.
Sfortunatamente questo OAV risente del maggior difetto che affligge le opere di questo tipo: la brevità. Nonostante l'ambientazione sia fin dall'inizio abbastanza interessante, qualche informazione in più sul background non avrebbe affatto stonato. Anche il finale avrebbe beneficiato di qualche minuto aggiuntivo, ma comunque trovo che l'idea di chiudere sui due protagonisti sia buona, e la scelta non lascia l'amaro in bocca in quanto coerente con rapporto costruito fra i due.
Veniamo dunque al comparto tecnico. Il character desing è davvero buono, come il comparto animazione. Ciò che stona maggiormente è la computer grafica (rappresentata il più delle volte dai mecha controllati in remoto), che stona sia di suo, sia quando viene messa sullo stesso piano con la grafica tradizionale. La parte audio è appropriata, e accompagna bene l'opera.
Concludendo, I Wish you Were Here è un OAV discreto, che intrattene degnamente nella sua brevità, unendo (non senza pecche) una buona storia d'azione con un'adeguata componente romantica. Assegno dunque un 7 a quest'opera.
"I Wish you Were Here" è una brevissima serie Oav prodotta dalla Gonzo nel 2001, che risulta splendida graficamente, ma incasinata e abbastanza noiosa. Eppure si tratta di un anime serio e realizzato con cura, grazie ad una discreta trama fantascientifica.
Un virus misterioso chiamato M34 ha l'orribile caratteristica di trasformare gli esseri umani in feroci mostri aggressivi. Un centro scientifico di ricerca denominato NOA, ha il compito di riuscire a trovare un antidoto al virus e creare esseri umani modificati pronti a respingere gli esseri mutati. Quindi ad alcuni esseri umani è stato iniettato un siero contenente delle Nanomacchine, capaci di trasformare gli esseri umani in potenti mutanti, adatti a fronteggiare molteplici pericoli. Yuji Tamiya è uno dei ragazzi sottoposti al trattamento che insieme ad altri affronta a viso aperto i mostri. Oltre a lui, anche una dolcissima ragazzina di 16 anni viene usata come arma di difesa ed attacco, sia contro i mostri che contro delle forze militari armate di potenti mecha. I difetti di quest'anime sono presenti principalmente nella sceneggiatura, che a tratti sembra letteralmente impazzita, mostrando in maniera molto disordinata ed improvvisa, scene che sembrano inserite a casaccio e senza un ordine narrativo coerente. La caratterizzazione dei personaggi e molto superficiale e questo purtroppo coinvolge anche i protagonisti principali, che nei momenti più dolci dovrebbero coinvolgere ed invece finiscono per diventare noiosissimi.
Dal punto di vista tecnico "I Wish you Were Here" è un vero gioiello. Il character design è davvero splendido, dettagliatissimo e dotato di riflessi ed ombre straordinari. I fondali sono invece mediocri, decisamente poco curati e poco dettagliati. Le animazioni sono buone e fluide per quanto riguarda le scene splatter in 2d, totalmente fuori contesto e bruttine quelle in computer grafica. Le sigle sono solo discrete, mentre le Ost sono appropriate. Come è logico aspettarsi, il doppiaggio italiano realizzato nel 2003 è perfetto.
"I Wish you Were Here" è un'occasione sprecata perché sia la trama che la grafica erano adeguate, ma la pessima regia ha rovinato quasi tutto.
Un virus misterioso chiamato M34 ha l'orribile caratteristica di trasformare gli esseri umani in feroci mostri aggressivi. Un centro scientifico di ricerca denominato NOA, ha il compito di riuscire a trovare un antidoto al virus e creare esseri umani modificati pronti a respingere gli esseri mutati. Quindi ad alcuni esseri umani è stato iniettato un siero contenente delle Nanomacchine, capaci di trasformare gli esseri umani in potenti mutanti, adatti a fronteggiare molteplici pericoli. Yuji Tamiya è uno dei ragazzi sottoposti al trattamento che insieme ad altri affronta a viso aperto i mostri. Oltre a lui, anche una dolcissima ragazzina di 16 anni viene usata come arma di difesa ed attacco, sia contro i mostri che contro delle forze militari armate di potenti mecha. I difetti di quest'anime sono presenti principalmente nella sceneggiatura, che a tratti sembra letteralmente impazzita, mostrando in maniera molto disordinata ed improvvisa, scene che sembrano inserite a casaccio e senza un ordine narrativo coerente. La caratterizzazione dei personaggi e molto superficiale e questo purtroppo coinvolge anche i protagonisti principali, che nei momenti più dolci dovrebbero coinvolgere ed invece finiscono per diventare noiosissimi.
Dal punto di vista tecnico "I Wish you Were Here" è un vero gioiello. Il character design è davvero splendido, dettagliatissimo e dotato di riflessi ed ombre straordinari. I fondali sono invece mediocri, decisamente poco curati e poco dettagliati. Le animazioni sono buone e fluide per quanto riguarda le scene splatter in 2d, totalmente fuori contesto e bruttine quelle in computer grafica. Le sigle sono solo discrete, mentre le Ost sono appropriate. Come è logico aspettarsi, il doppiaggio italiano realizzato nel 2003 è perfetto.
"I Wish you Were Here" è un'occasione sprecata perché sia la trama che la grafica erano adeguate, ma la pessima regia ha rovinato quasi tutto.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Mi piacerebbe dire che "I Wish you Were Here" inizia bene e finisce male. Purtroppo, né inizia, né finisce.
In una Terra dominata dal terrore per una malattia aliena, un gruppo di soldati supercorazzati cerca di combattere questa piaga, che trasforma gli inerti cittadini in mostri orrendi. Nel frattempo, una bambina di sedici anni (così viene chiamata dai supersoldati "nonni", che in realtà hanno ben un anno più di lei) viene cresciuta e usata per essere l'arma definitiva: una proiezione laser.
Data questa premessa, che tra l'altro conoscevo, dato che avevo già visto parte dell'anime anni e anni fa grazie a MTV, mi domando come abbia fatto a tornarmi la voglia di rivederlo. GONZO, dopo anni di successi, ha avuto purtroppo uno scivolone incredibile.
La caratterizzazione dei personaggi è inesistente, così come la loro resa grafica: i "supersoldati" sono Power Ranger cornuti e, tra le altre cose, privi di colore; i "mecha" non hanno motivo di esistere, e l'essere in 3D non li aiuta: 3D e disegni si scontrano brutalmente l'uno con l'altro, come se non appartenessero allo stesso mondo. Una resa decente in 3D la si ritrova con la famosa "proiezione", e sarebbe anche interessante scoprirne di più, ma la storia si ferma lì. In Zaion si trova tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un anime d'azione: i mecha, l'amore, la delusione, la sofferenza, l'ardore guidato dalla passione, ma nulla di tutto queste riesce ad avere un minimo di profondità.
"I Wish you Were Here" fa supporre che i personaggi per "vivere" debbano stare insieme, e così effettivamente succede... ma perché? Per lei forse sarà amore sincero, ma la controparte maschile... chi lo sa? E, infine, tutto finisce. Sì, finisce. Il mondo continua a morire e ammazzare, loro hanno combattuto un paio di battaglie e si ritirano a vita privata. Forse... O forse sono morti. O forse è il sogno di lui. O di lei. Insomma, un finale totalmente nonsense (nel senso cattivo) per una serie che non ha nemmeno cercato di fare qualcosa in più.
Mi piacerebbe dire che "I Wish you Were Here" inizia bene e finisce male. Purtroppo, né inizia, né finisce.
In una Terra dominata dal terrore per una malattia aliena, un gruppo di soldati supercorazzati cerca di combattere questa piaga, che trasforma gli inerti cittadini in mostri orrendi. Nel frattempo, una bambina di sedici anni (così viene chiamata dai supersoldati "nonni", che in realtà hanno ben un anno più di lei) viene cresciuta e usata per essere l'arma definitiva: una proiezione laser.
Data questa premessa, che tra l'altro conoscevo, dato che avevo già visto parte dell'anime anni e anni fa grazie a MTV, mi domando come abbia fatto a tornarmi la voglia di rivederlo. GONZO, dopo anni di successi, ha avuto purtroppo uno scivolone incredibile.
La caratterizzazione dei personaggi è inesistente, così come la loro resa grafica: i "supersoldati" sono Power Ranger cornuti e, tra le altre cose, privi di colore; i "mecha" non hanno motivo di esistere, e l'essere in 3D non li aiuta: 3D e disegni si scontrano brutalmente l'uno con l'altro, come se non appartenessero allo stesso mondo. Una resa decente in 3D la si ritrova con la famosa "proiezione", e sarebbe anche interessante scoprirne di più, ma la storia si ferma lì. In Zaion si trova tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un anime d'azione: i mecha, l'amore, la delusione, la sofferenza, l'ardore guidato dalla passione, ma nulla di tutto queste riesce ad avere un minimo di profondità.
"I Wish you Were Here" fa supporre che i personaggi per "vivere" debbano stare insieme, e così effettivamente succede... ma perché? Per lei forse sarà amore sincero, ma la controparte maschile... chi lo sa? E, infine, tutto finisce. Sì, finisce. Il mondo continua a morire e ammazzare, loro hanno combattuto un paio di battaglie e si ritirano a vita privata. Forse... O forse sono morti. O forse è il sogno di lui. O di lei. Insomma, un finale totalmente nonsense (nel senso cattivo) per una serie che non ha nemmeno cercato di fare qualcosa in più.
Lo studio Gonzo ci abitua e vizia un po'.
Così, in questo "Vorrei tu fossi qui" non delude troppo le aspettative di chi, come me, attendeva di vedere una storia interessante, con una buona dose di thriller, mistero, e qualche bello scontro a sangue. Nulla manca, ma c'è anche di più. Infatti nei quattro episodi che raccontano in realtà un'unica storia ben legata e omogenea, c'è anche una bellissima trama d'amore, delicato e passionale, per la vita, e per l'altra persona.
Prima di addentrarmi nelle retoriche romantiche nelle quali sicuramente sfocerà la mia recensione, è bene fare un piccolo appunto alla realizzazione di quest'anime.
Va infatti detto che nonostante sia particolarmente bello lo studio dei caratteri dei personaggi (linee tratteggiate con cura, disegno non banale e piuttosto unico, non standardizzato) e delle musiche, il cui scopo è principalmente quello di fare sprofondare nelle emozioni che la storia regala, c'è di contro un impiego di Computer Grafica poco armonico, non inserito nel contesto delle immagini, spesso dissonante con gli sfondi e con le persone disegnate a mano. Insomma, un po' più di cura avrebbe di certo fatto, di questa breve e autoconclusiva serie, un cult. Peccato per l'occasione persa e voto viziato molto da questa poca cura. L'otto lo avrebbe meritato pieno.
La storia parla di un mondo in cui una malattia aliena trasforma le persone in mostri sanguinari. A combattere questa piaga tenuta nascosta dai media alla popolazione, i NOA, agenti il cui organismo è "abitato" da nano-robot in grado di trasformarli in veri e propri combattenti corazzati. Idea non originalissima ma davvero piacevole.
In questo contesto si inserisce la "nuova arma" dell'umanità: una ragazzina dai poteri paranormali in grado di distruggere il virus alieno.
Così nasce l'interesse tra i due protagonisti del film, due giovani che si sfiorano guardando la luna e che lottano l'uno affianco dell'altra, l'uno per l'altra, e scoprono nella controparte il motivo per cui vogliono vivere. La chiave di volta di un anime che, altrimenti, non avrebbe un gran senso, ma che soprattutto va a chiudere l'anello con il titolo altrimenti inespresso.
E' con questo senso meraviglioso e leggero di pace raggiunta che lascio a chi vorrà godersi un ottimo anime in cui nulla è così scontato, e in cui anche il finale resta una piccola sorpresa, il gusto di commentarlo dopo di me.
Così, in questo "Vorrei tu fossi qui" non delude troppo le aspettative di chi, come me, attendeva di vedere una storia interessante, con una buona dose di thriller, mistero, e qualche bello scontro a sangue. Nulla manca, ma c'è anche di più. Infatti nei quattro episodi che raccontano in realtà un'unica storia ben legata e omogenea, c'è anche una bellissima trama d'amore, delicato e passionale, per la vita, e per l'altra persona.
Prima di addentrarmi nelle retoriche romantiche nelle quali sicuramente sfocerà la mia recensione, è bene fare un piccolo appunto alla realizzazione di quest'anime.
Va infatti detto che nonostante sia particolarmente bello lo studio dei caratteri dei personaggi (linee tratteggiate con cura, disegno non banale e piuttosto unico, non standardizzato) e delle musiche, il cui scopo è principalmente quello di fare sprofondare nelle emozioni che la storia regala, c'è di contro un impiego di Computer Grafica poco armonico, non inserito nel contesto delle immagini, spesso dissonante con gli sfondi e con le persone disegnate a mano. Insomma, un po' più di cura avrebbe di certo fatto, di questa breve e autoconclusiva serie, un cult. Peccato per l'occasione persa e voto viziato molto da questa poca cura. L'otto lo avrebbe meritato pieno.
La storia parla di un mondo in cui una malattia aliena trasforma le persone in mostri sanguinari. A combattere questa piaga tenuta nascosta dai media alla popolazione, i NOA, agenti il cui organismo è "abitato" da nano-robot in grado di trasformarli in veri e propri combattenti corazzati. Idea non originalissima ma davvero piacevole.
In questo contesto si inserisce la "nuova arma" dell'umanità: una ragazzina dai poteri paranormali in grado di distruggere il virus alieno.
Così nasce l'interesse tra i due protagonisti del film, due giovani che si sfiorano guardando la luna e che lottano l'uno affianco dell'altra, l'uno per l'altra, e scoprono nella controparte il motivo per cui vogliono vivere. La chiave di volta di un anime che, altrimenti, non avrebbe un gran senso, ma che soprattutto va a chiudere l'anello con il titolo altrimenti inespresso.
E' con questo senso meraviglioso e leggero di pace raggiunta che lascio a chi vorrà godersi un ottimo anime in cui nulla è così scontato, e in cui anche il finale resta una piccola sorpresa, il gusto di commentarlo dopo di me.
I Wish you Were Here è una miniserie di 4 OAV prodotta dallo studio Gonzo.
In un futuro prossimo un micidiale virus, l'M34, ha scatenato un’epidemia su vasta scala, e non si è trovato ancora un vaccino in grado di contrastarlo. Gli effetti del virus sono quelli di trasformare in mostri chi ne è affetto, che assale gli altri in modo da contagiare altri individui sani. Purtroppo l'unica soluzione è abbattere gli individui infetti prima ancora che si trasformino in mostri, meno gestibili e più pericolosi.
A occuparsi dell'ingrato compito è la CURE, azienda composta da diverse squadre chiamate NOA. Ogni soldato della NOA ha nel proprio corpo delle nanomacchine in grado di conferire loro armature, forza e agilità superiori.
Yuji è un NOA e svolge il proprio lavoro assiduamente, ma nel tempo cresce in lui il dubbio sulle reali intenzioni della società. Tutto ciò, unito all'incontro di una misteriosa ragazza rinchiusa nei laboratori della CURE, che Yuji in qualche modo capisce abbia a che fare con una cura al virus, dà a Yuji un motivo in più per andare in fondo alla storia.
I Wish you Were Here è una serie ineccepibilmente ottima nel comparto tecnico, come da abitudine dello studio Gonzo, ma purtroppo molto breve, con una buona storia, anche se non originale, che sarebbe potuta essere sviluppata meglio in una serie televisiva regolare. Si va dal fantascientifico al sentimentale fin troppo bruscamente per motivi di durata, il che spegne un po' il fascino dell'opera. Tutto sommato è buona, ma lascia l'amaro in bocca. Malinconica.
In un futuro prossimo un micidiale virus, l'M34, ha scatenato un’epidemia su vasta scala, e non si è trovato ancora un vaccino in grado di contrastarlo. Gli effetti del virus sono quelli di trasformare in mostri chi ne è affetto, che assale gli altri in modo da contagiare altri individui sani. Purtroppo l'unica soluzione è abbattere gli individui infetti prima ancora che si trasformino in mostri, meno gestibili e più pericolosi.
A occuparsi dell'ingrato compito è la CURE, azienda composta da diverse squadre chiamate NOA. Ogni soldato della NOA ha nel proprio corpo delle nanomacchine in grado di conferire loro armature, forza e agilità superiori.
Yuji è un NOA e svolge il proprio lavoro assiduamente, ma nel tempo cresce in lui il dubbio sulle reali intenzioni della società. Tutto ciò, unito all'incontro di una misteriosa ragazza rinchiusa nei laboratori della CURE, che Yuji in qualche modo capisce abbia a che fare con una cura al virus, dà a Yuji un motivo in più per andare in fondo alla storia.
I Wish you Were Here è una serie ineccepibilmente ottima nel comparto tecnico, come da abitudine dello studio Gonzo, ma purtroppo molto breve, con una buona storia, anche se non originale, che sarebbe potuta essere sviluppata meglio in una serie televisiva regolare. Si va dal fantascientifico al sentimentale fin troppo bruscamente per motivi di durata, il che spegne un po' il fascino dell'opera. Tutto sommato è buona, ma lascia l'amaro in bocca. Malinconica.
Quattro episodi sono davvero troppo pochi per raccontare questo titolo del 2001 e permettergli di fare il salto di qualità. Fatto sta che "Zaion: I Wish You Were Here", nome abbastanza adombrato dalle altrettanto buone produzioni della Gonzo, sia riuscito ad attirare la mia attenzione, soprattutto grazie al bel trailer dell'ormai compianta Shin Vision.
Un virus contagioso che infetta gli esseri umani tramutandoli in alieni; una squadra speciale segreta (NOA) operante nella soppressione dei contagiati; l'inconfessato patrimonio di uno speciale e risolutivo potere che potrebbe decidere tutto, e che, guarda caso, si trova "rintanato" nelle potenzialità nascoste di una ragazzina (vi dice niente "Full Metal Panic"?): questi sono gli elementi cardinali della trama i quali formano un collage non troppo complesso, ma di bell'aspetto. Seppur non ricchissimo di avvenimenti, il plot non degenera mai e, pur mantenendo una certa linearità, comunque non scoraggia la visione degli episodi. Certo, una migliore immaginazione avrebbe potuto proporre, se non altro, una caratterizzazione psicologica dei personaggi che equiparasse quella estetica ma, a livello di dialoghi e sceneggiatura, non ci si può lamentare. La partecipazione dello stesso cast dei personaggi alle vicende narrate è valida, così come quest'ultime, mai troppo frivole.
La realizzazione tecnica ha degli alti e bassi piuttosto mutevoli in base alle differenti occasioni e, in prevalenza, scaturiti da un impiego più o meno appropriato della grafica computerizzata. Ad esempio, parlando di animazioni, si può notare una netta distinzione qualitativa tra la resa dei combattimenti tra mecha e quelli a mani nude (decisamente migliori), oppure tra la scarsa riproduzione di esplosioni e il suggestivo fulgore di alcuni giochi di luce e di particolari effetti grafici.
La colonna sonora sembra abbastanza ispirata, ma non al punto da rimanere impressa.
Nel complesso, "I Wish You Were Here" rappresenta l'ennesima buona idea sprecata, una piccola goccia nel mare che probabilmente non "bagnerà" mai il grande pubblico, ma che non dispiacerà a una modesta fetta di appassionati del genere seinen/mecha.
Un virus contagioso che infetta gli esseri umani tramutandoli in alieni; una squadra speciale segreta (NOA) operante nella soppressione dei contagiati; l'inconfessato patrimonio di uno speciale e risolutivo potere che potrebbe decidere tutto, e che, guarda caso, si trova "rintanato" nelle potenzialità nascoste di una ragazzina (vi dice niente "Full Metal Panic"?): questi sono gli elementi cardinali della trama i quali formano un collage non troppo complesso, ma di bell'aspetto. Seppur non ricchissimo di avvenimenti, il plot non degenera mai e, pur mantenendo una certa linearità, comunque non scoraggia la visione degli episodi. Certo, una migliore immaginazione avrebbe potuto proporre, se non altro, una caratterizzazione psicologica dei personaggi che equiparasse quella estetica ma, a livello di dialoghi e sceneggiatura, non ci si può lamentare. La partecipazione dello stesso cast dei personaggi alle vicende narrate è valida, così come quest'ultime, mai troppo frivole.
La realizzazione tecnica ha degli alti e bassi piuttosto mutevoli in base alle differenti occasioni e, in prevalenza, scaturiti da un impiego più o meno appropriato della grafica computerizzata. Ad esempio, parlando di animazioni, si può notare una netta distinzione qualitativa tra la resa dei combattimenti tra mecha e quelli a mani nude (decisamente migliori), oppure tra la scarsa riproduzione di esplosioni e il suggestivo fulgore di alcuni giochi di luce e di particolari effetti grafici.
La colonna sonora sembra abbastanza ispirata, ma non al punto da rimanere impressa.
Nel complesso, "I Wish You Were Here" rappresenta l'ennesima buona idea sprecata, una piccola goccia nel mare che probabilmente non "bagnerà" mai il grande pubblico, ma che non dispiacerà a una modesta fetta di appassionati del genere seinen/mecha.
Produzioni come queste sono sempre un po' difficili da recensire. C'è un buon lavoro su questa short serie di Anime. La trama e la morale sono ottime a mio parere e il finale lascia il giusto sapore in bocca. Ma il reparto tecnico non mi ha convinto per niente, sia a livello di disegni che di animazioni siamo carenti, ma soprattutto a livello di Computer Grafica.
Naturalmente il tutto va letto nella giusta chiave di lettura però. Infatti "I Wish you Were Here" è uno dei primi lavori in assoluto che ha sperimentato questo connubbio ormai collaudato di grafica tradizionale e computerizzata.
Ad opera naturalmente dello studio GONZO, innovativo come sempre del resto, ha scelto una trama di fantascienza in cui si mischiano sentimenti ostili e dolci.
L'anime però non prende del tutto secondo me. I passaggi della sceneggiatura sono terribili e si muovono a scatti impedendo che il corso della storia si fluido. Le scende d'azione in cui la CG fa la sua porca figura sono ridotte all'osso, mentre si poteva fare decisamente di più.
Allora diamo un bel 7 per la sperimentazione e l'impegno, ma diamo anche un 7 perchè la sperimentazione non deve dimenticarsi le origini che le hanno permesso di esistere.
Naturalmente il tutto va letto nella giusta chiave di lettura però. Infatti "I Wish you Were Here" è uno dei primi lavori in assoluto che ha sperimentato questo connubbio ormai collaudato di grafica tradizionale e computerizzata.
Ad opera naturalmente dello studio GONZO, innovativo come sempre del resto, ha scelto una trama di fantascienza in cui si mischiano sentimenti ostili e dolci.
L'anime però non prende del tutto secondo me. I passaggi della sceneggiatura sono terribili e si muovono a scatti impedendo che il corso della storia si fluido. Le scende d'azione in cui la CG fa la sua porca figura sono ridotte all'osso, mentre si poteva fare decisamente di più.
Allora diamo un bel 7 per la sperimentazione e l'impegno, ma diamo anche un 7 perchè la sperimentazione non deve dimenticarsi le origini che le hanno permesso di esistere.
Niente male, il peggior difetto di quest'anime è forse la mancanza di idee veramente nuove (storia, personaggi e tematiche già visti in abbondanza in altri anime), ma quello che perde in originalità lo guadagna sotto tutti gli altri punti di vista; la grafica è ottima, l'azione non manca, i sentimenti neanche, la vicenda è raccontata in modo adulto, profondo e coinvolgente.
Non sarà un capolavoro, ma è consigliabile a chiunque e si lascia guardare tutto d'un fiato.
Non sarà un capolavoro, ma è consigliabile a chiunque e si lascia guardare tutto d'un fiato.
Bella la storie e l'ambientazione, finale a sfondo lievemente filosofico su base culturale giapponese che lascia un po' l'amaro in bocca a chi non è abituato allo stile. La trama presenta alcune sbavature sopportabili, forse la sequenza degli eventi è alquanto prevedibile.
Comunque da vedere, magari in due mandate.
Saluti
Comunque da vedere, magari in due mandate.
Saluti
Veramente bella questa serie anche se troppo corta, veramente corta. La trama è molto coinvolgente, l'animazione è buona e i personaggi sono ben caratterizzati da un proprio carattere. Inizialmente non pensavo che ne valesse la pena di vederlo, ma superati i primi 10 minuti di impatto, ti trascina, ti coinvolge e ti, diciamo, costringe a berti i 4 episodi tutti d'un fiato (o meglio, io ho fatto così). Un 8 perchè nel complesso è ottimo ma la brevità è tale da deluderti ma comunque non troppo.
Mini serie promettente, peccato proprio per il numero così ridotto di episodi, sono d'accordo che avrebbe potuto sicuramente essere ampliata e narrata in maniera più minuziosa e ricca di dettagli proprio perchè di spunti ce n'erano a sufficienza. I disegni sono buoni come anche la colonna sonora e, stranamente, il doppiaggio italiano. La storia è di sicuro già vista ma non per questo meno interessante. Un virus contagia la Terra, la squadra dei Noa (di cui fa parte il protagonista di cui è degno rappresentante essendo il migliore) combatte contro i contagiati ma il governo ha un'arma segreta... AI, una ragazza di 15 anni che possiede dei poteri particolari ed unici atti a "purificare" e sconfiggere questa malattia. Quasi da subito fra Ai ed il protagonista nasce qualcosa e così...
Da vedere anche perchè 4 episodi ruberanno pochissimo del vostro tempo
Da vedere anche perchè 4 episodi ruberanno pochissimo del vostro tempo
Bellissima miniserie. Ha tutto: bei disegni, bei personaggi, bella colonna sonora. Una storia forse un po' banale, ma andiamo, oramai è stato scritto di tutto, quindi è inutile cercare qualcosa di originale. Bisogna concentrarsi su altri aspetti della vicenda. E I Wish You Were Here non delude. Sarà che a me le notti di luna piena sono sempre parse speciali, sarà che ho la lacrima facile, sarà un po' tutto, ma a me ha colpito in maniera particolare... profonda... mi sono emozionata tanto e mi sono affezionata ai due protagonisti, così teneri ma anche determinati. Tutto in nome dell'amore? Anche... e perché no?
Sinceramente mi aspettavo di più da quest'anime, mi ha un pò deluso la caratterizzazione dei personaggi (a mio dire molto superficiale) ed anche i disegni non sono stati di mio gradimento. Però, in ogni caso, ho trovato la trama molto coinvolgente ed appassionante, tant'è che davvero si poteva trarne una serie molto più lunga, visti gli spunti che offriva! Cmq nel complesso il mio giudizio è più che positivo e vale la pena vedere questo anime!!
Grande anime questo I Wish You Were...
Devo confessare che inizialmente pensavo fosse una ca***a ma sono bastati pochi min di visione del primo episodio a farmi cambiare idea. Ottima realizzazione tecnica e ottima trama, l'unica pecca a mio avviso è proprio la brevità dell'opera che costringe ad arrivare al finale in un tempo relativamente breve, troppo breve. Avrebbero potuto tranquillamente fare una serie da 10-12 episodi e sarebbe stato 10, così non mi sento di dargli proprio il massimo ma è cmq un voto molto alto e ci tengo a consigliare vivamente la visione di questa serie.
Devo confessare che inizialmente pensavo fosse una ca***a ma sono bastati pochi min di visione del primo episodio a farmi cambiare idea. Ottima realizzazione tecnica e ottima trama, l'unica pecca a mio avviso è proprio la brevità dell'opera che costringe ad arrivare al finale in un tempo relativamente breve, troppo breve. Avrebbero potuto tranquillamente fare una serie da 10-12 episodi e sarebbe stato 10, così non mi sento di dargli proprio il massimo ma è cmq un voto molto alto e ci tengo a consigliare vivamente la visione di questa serie.
Sono particolarmente innamorata di quest'anime.
E' originale nella trama e nel modo in cui viene sviluppata, avendo a disposizione solo pochi episodi, si viene catapultati (nel vero senso della parola) nella storia immediatamente, sin dai primi istanti.
In questi tipi di lavori il futuro dell'umanità non viene mai dipinto come sereno, ma piuttosto drammatico e senza speranza.
No... una speranza forse esiste nella figura della protagonista femminile, personaggio dolcissimo ma forte allo stesso tempo, pronto a combattere e anche a sacrificarsi in nome (come sempre) dell'amore.
Amore verso un ragazzo, anche lui come lei alla ricerca di qualcosa che li faccia sentire vivi e che fornisca loro la motivazione giusta per rimanere vivi insieme.
Oltre ai bellissimi disegni, alle ben realizzate scene d'azione e all'originalissima figura della Dea che sconfigge virus e alieni, ho trovato ben fatta la chiave psicologica con la quale bisigna saper leggere il messaggio che lascia allo spettatore (esso può apparire banale ma in realtà non lo è affatto).
Finalmente un'anime dove per trasmettere romanticismo e sentimento non c'è alcun bisogno di vedere i protagonisti che agognano e ansimano per darsi il primo bacio, infatti in questo tipo di prodotto tale scena avrebbe sicuramente stonato.
Lo consiglio a tutti!!!!!
E' originale nella trama e nel modo in cui viene sviluppata, avendo a disposizione solo pochi episodi, si viene catapultati (nel vero senso della parola) nella storia immediatamente, sin dai primi istanti.
In questi tipi di lavori il futuro dell'umanità non viene mai dipinto come sereno, ma piuttosto drammatico e senza speranza.
No... una speranza forse esiste nella figura della protagonista femminile, personaggio dolcissimo ma forte allo stesso tempo, pronto a combattere e anche a sacrificarsi in nome (come sempre) dell'amore.
Amore verso un ragazzo, anche lui come lei alla ricerca di qualcosa che li faccia sentire vivi e che fornisca loro la motivazione giusta per rimanere vivi insieme.
Oltre ai bellissimi disegni, alle ben realizzate scene d'azione e all'originalissima figura della Dea che sconfigge virus e alieni, ho trovato ben fatta la chiave psicologica con la quale bisigna saper leggere il messaggio che lascia allo spettatore (esso può apparire banale ma in realtà non lo è affatto).
Finalmente un'anime dove per trasmettere romanticismo e sentimento non c'è alcun bisogno di vedere i protagonisti che agognano e ansimano per darsi il primo bacio, infatti in questo tipo di prodotto tale scena avrebbe sicuramente stonato.
Lo consiglio a tutti!!!!!