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Focasaggia

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
«Magical Girl Raising Project» (originalmente "Mahou Shoujo Ikusei Keikaku") è un anime a cura dello studio di animazione Lerche, che ben mescola scene di vita quotidiana a scene di azione, talvolta con risvolti crudi.

Esiste un'applicazione per cellulare destinata a un pubblico femminile che permette alla giocatrice (o giocatore) di diventare una reale maga. L'entità che sembra governare il gioco, le cui motivazioni di scelta non sono chiare, decide chi potrà proteggere la città in cui la prescelta vive, non sembrano esservi controindicazioni, si devono soltanto compiere buone azioni. Ad ogni buona azione compiuta corrispondono dei punti, e vi è anche una classifica, ma dietro a tutto vi è un mistero.

Maghette, ragazzine con poteri magici. Da sempre nell'immaginario dei ragazzi come un qualcosa di tranquillo, di semplice, e per molte ragazzine un sogno poterle emulare, avere dei poteri magici. Le storie cambiano, nel corso degli anni si è voluto ricordare che avere dei poteri magici non è sempre soltanto un qualcosa di positivo, di buono. Dopo il 2010 qualcosa è cambiato ancora, il genere ha assunto tinte più oscure. Un tempo era solo "Mahou Shoujo Madoka Magica", la serie culto del 2011 che ha saputo creare molti cloni nell'immediato - ma poche di esse hanno saputo distinguersi, creare qualcosa di diverso e credibile; questa, la cui serie di light novel è iniziata nel 2012, è una di esse.

La malvagità è umana, ricorda la serie, la magia può far del bene ma anche essere considerata un'arma, il suo uso fa la differenza.

I personaggi sono molti e con una personalità molto differente, durante le loro missioni assumono le sembianze del personaggio che utilizzano durante il gioco, e fra loro si fanno chiamare sempre con il nome del personaggio. Alcune delle maghe più interessanti sono Vess Winterprison, la misteriosa Hardgore Alice, l'autoritaria Ruler e Ripple. A tutte le protagoniste verrà dato il giusto spazio con una scelta di piccoli flashback dove verranno spiegati la loro storia e il loro carattere, anche se tali ricordi non sempre saranno mostrati nel momento più opportuno. La protagonista è una ragazza normale, quasi anonima. Lei sbaglia, piange, si dispera, è umana. La sua semplicità potrà infastidire lo spettatore, che vorrebbe vederla più attiva, ma sarà costretta a crescere. Vi saranno interessanti intrecci che quasi obbligano lo spettatore a prestare attenzione anche nei momenti che sembrano più tranquilli, nulla sembra accadere per caso.

La forza del legame. Si creano forti legami fra i vari personaggi, alcuni scelgono di formare alleanze, pochi sono quelli che preferiscono la solitudine. Una buona squadra sa affrontare anche avversari che sembrano invincibili, spesso verrà preferito l'utilizzo di strategie nei vari confronti, regalando momenti di agghiacciante realtà.

I disegni sono di ottima fattura, chiari, le animazioni a cura dello studio Lerche (fra le serie su cui ha lavorato si ricordano "Danganronpa: The Animation", "Radiant" e "Kino's Journey" del 2017) sono fluide, dando il meglio nelle varie scene di azione. Per quanto riguarda le musiche, buona l'ending "Dreamcatcher" di Nano. Si segnala la presenza di scene emotivamente molto forti, e in alcune abbondanza di sangue.

Consigliato a chi predilige una storia di azione, dove non mancheranno scene molto crude.


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Kotaibushi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
È un anime che nel complesso ho trovato più che sufficiente, con una storia che mi ha convinto e soprattutto mi ha saputo coinvolgere, nonostante non sia stata nulla di eclatante, e l'innegabile presenza di qualche difettuccio/dubbio qua e là: alla fine dei conti posso dire che nel complesso quest'anime mi è piaciuto.

Nonostante ciò, l'opera non è ovviamente priva di difetti, primo su tutti i personaggi, che onestamente ho trovato mal presentati in primis, e successivamente caratterizzati frettolosamente e un po' troppo alla buona, infatti buona parte di loro è risultata abbastanza scialba, su tutti la protagonista, e, parlando in generale, i "buoni" della situazione sono quelli maggiormente penalizzati, o almeno quelli che personalmente mi hanno suscitato meno del minimo interesse.
Per ultimo vorrei spendere qualche parola sul finale, che sinceramente non mi ha detto e lasciato nulla: devo ammettere che era del tutto prevedibile l'esito della storia, ma allo stesso tempo credo che ci si potesse arrivare in qualche altro modo, magari un po' più avvincente, aggiungendoci qualcosina in più.

È un anime che in generale ho trovato interessante, non una pietra miliare, ma un'opera "accettabile" e coinvolgente.

Voto finale: 6,5


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chiamami"S"

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

La storia ruota attorno al "Magical Girl Raising Project", un videogioco per cellulari RPG incentrato sulle maghette, che dà a una ragazza su mille la possibilità di diventare una vera maghetta. La protagonista viene contattata da Fav, l'amministratore del gioco, che la informa di essere idonea a divenire la maghetta Snow White. Ogni maghetta possiede capacità fisiche eccezionali e un potere speciale; il loro compito è di aiutare le persone, ricevendo in cambio caramelle magiche (una sorta di valuta). Nel distretto, oltre a Snow White, ci sono altre sedici maghette; troppe secondo Fav, che perciò decide di indire un gioco ad eliminazione per dimezzarle. Ogni settimana la maghetta che avrà ottenuto meno caramelle perderà il suo titolo. Quando le maghette scopriranno che, perdendo i poteri, si muore, inizieranno scontri sanguinosi.

Il confronto con la serie "Puella Magi Madoka Magica" sorge spontaneo ed è chiaro che l'autore si è ispirato molto all'anime dello studio Shaft. Anche troppo; già dalla prima puntata si intuisce in che direzione andrà la storia. La fiaba che si trasforma in un incubo, maghette crudeli e spietate disposte a tutto per sopravvivere e il cattivo che sul finire si scopre essere Fav, l'amministratore. La storia è piatta, senza originalità e neanche colpi di scena degni di nota. Neanche la regia e le animazioni, che potevano sopperire a questa mancanza, sono particolarmente buone. Ho apprezzato le poche scene splatter; se ce ne fossero state di più, forse sarebbe risultato molto più piacevole visivamente.

La caratterizzazione dei personaggi è un altro grosso problema. Le varie maghette sono tutte diverse non solo nell'aspetto ma anche nel carattere e nella storia. Ce sono anche di interessanti, tipo: la ragazza scappata di casa, le due omosessuali, la donna in carriera, l'alcolista e persino il trap. Insomma, di argomenti da trattare ce n'erano una montagna. Come diceva Fav, il problema è che ci sono troppe maghette e la caratterizzazione viene fatta alla bell'e meglio, riducendosi a dei brevissimi flashback che quasi sempre precedono la morte. Che non suscita neanche empatia, data la scarsa caratterizzazione, ad eccezione di un paio di casi. Di Fav dico solo che, pur essendo il cattivo, ha la stessa utilità di un maglione ad agosto. Forse per equilibrare la protagonista, altrettanto inutile. Quanto meno non si ricorre al classico lieto fine grazie a chissà quale deus ex machina.

Avevo gradi aspettative su "Magical Girl Raising Project". Speravo in qualcosa di originale o almeno di accattivante, ma nulla. L' accostamento dei generi majokko e splatter mi intrigava ed è una delle poche cose che mi ha convinto. Forse con più episodi e più tempo per approfondire i personaggi qualcosa sarebbe cambiato, ma chissà. La serie di novel a cui si ispira è ancora in corso, quindi forse in futuro la serie si risolleverà, ma non ci spero troppo.
In definitiva: storia piatta, regia nulla di che, caratterizzazioni frettolose, scene splatter carine e un finale coerente. Voto: 6