Yume 100
Date le premesse iniziali quasi interessanti, la trama in sé è molto semplice. Una ragazza proveniente da un altro mondo ha il potere di aiutare e liberare i principi intrappolati dentro a degli anelli da un malvagio non molto identificato, per riportare pace e prosperità. Quando alla ragazze viene detto: "Sei una principessa che è stata teletrasportata in un altro mondo, perché i mangiatori di sogni stanno distruggendo la Terra. Il tuo compito è recitare quattro parole magiche a caso che libereranno i principi che sono stati imprigionati in anelli dal super-cattivo di turno. Allora, ci stai?", la protagonista, dopo un iniziale momento di confusione, esclama tutta contenta: "Ci sto!". E partono all'avventura.
Incontriamo ora le controparti maschili. In generale ce ne sono di nuove in ogni episodio, ma due rimangono costanti: Avi, che dichiara con ardore di essere pronto a sacrificare la propria vita per la protagonista dopo tre minuti di conversazione, e Kihel, che probabilmente è un principe, che probabilmente ha perso la memoria e che con l'utilizzo morboso di "probabilmente" manda alla nausea qualunque discorso.
Dalla premessa iniziale tutti i principi dovrebbero essere imprigionati dentro degli anelli, e invece solo il primo lo è. Parlando poi del cattivone di turno, esso è praticamente inesistente fino alla fine, tanto che i suoi sottoposti sono solo delle ombre nere, ed è guidato da futili e fragili motivazioni. Inoltre la trama dovrebbe girare attorno alla principessa, invece gira tutto intorno a Kihel, che probabilmente è il vero e proprio protagonista.
Piccola considerazione sulle ambientazioni, che sono così differenti una dall'altra, che non si capisce se sia un unico mondo o più mondi, mandando lo spettatore in confusione a causa di un'accozzaglia di ambientazioni e situazioni insensate.
Fra una protagonista non pervenuta, buonismo generale, dialoghi ridicoli, cali grafici, situazioni completamente assurde, il potere dell’amicizia riesce a trionfare in un mondo dove le regole della magia sono così tenere e inesistenti, che si tagliano con un grissino.
In conclusione, un anime davvero banale, per nulla consigliato, a meno che non vi piacciano questo genere di opere scialbe e insapori.
Incontriamo ora le controparti maschili. In generale ce ne sono di nuove in ogni episodio, ma due rimangono costanti: Avi, che dichiara con ardore di essere pronto a sacrificare la propria vita per la protagonista dopo tre minuti di conversazione, e Kihel, che probabilmente è un principe, che probabilmente ha perso la memoria e che con l'utilizzo morboso di "probabilmente" manda alla nausea qualunque discorso.
Dalla premessa iniziale tutti i principi dovrebbero essere imprigionati dentro degli anelli, e invece solo il primo lo è. Parlando poi del cattivone di turno, esso è praticamente inesistente fino alla fine, tanto che i suoi sottoposti sono solo delle ombre nere, ed è guidato da futili e fragili motivazioni. Inoltre la trama dovrebbe girare attorno alla principessa, invece gira tutto intorno a Kihel, che probabilmente è il vero e proprio protagonista.
Piccola considerazione sulle ambientazioni, che sono così differenti una dall'altra, che non si capisce se sia un unico mondo o più mondi, mandando lo spettatore in confusione a causa di un'accozzaglia di ambientazioni e situazioni insensate.
Fra una protagonista non pervenuta, buonismo generale, dialoghi ridicoli, cali grafici, situazioni completamente assurde, il potere dell’amicizia riesce a trionfare in un mondo dove le regole della magia sono così tenere e inesistenti, che si tagliano con un grissino.
In conclusione, un anime davvero banale, per nulla consigliato, a meno che non vi piacciano questo genere di opere scialbe e insapori.
"Oh sogni, oh luce... proteggete i principi!" (inserire scoppio di risata incontrollato)
"Yume 100" è un anime di dodici episodi andato in onda da luglio a settembre 2018.
La trama è molto semplice. Il solito animale parlante, in questo caso voglio azzardare si tratti di una volpe, spiega immediatamente alla ragazza quello che sta succedendo: "Guarda, è tutto molto plausibile. Sei una principessa che è stata teletrasportata in un altro mondo, perché i mangiatori di sogni stanno distruggendo la Terra. Il tuo compito è recitare quattro parole magiche a caso che libereranno i principi che sono stati imprigionati in anelli dal super-cattivo di turno. Allora, ci stai?"
La protagonista, dopo un iniziale momento di confusione, in cui la si vede spremere entrambi i suoi neuroni al massimo, esclama tutta contenta: "Ci sto!"
Incontriamo ora le controparti maschili. In generale ce ne sono di nuove in ogni episodio, ma due rimangono costanti. Avi, che dichiara con ardore di essere pronto a sacrificare la propria vita per la protagonista dopo tre minuti di conversazione, e Kihel, che probabilmente è un principe, che probabilmente ha perso la memoria, perché probabilmente stanno cercando di ucciderlo, per una ragione che probabilmente non rimane chiara fino alla fine dell’anime (spero, probabilmente, di essere riuscita a rendere quanto il continuo uso della parola "probabilmente" da parte di Kihel abbia cominciato a farmi sanguinare le orecchie a un certo punto). Probabilmente.
Fra una protagonista non pervenuta, buonismo generale, dialoghi ridicoli, cali grafici, situazioni completamente assurde (la matrigna del principe Gary vuole ucciderlo, ma lui trova il tempo di cucinare i biscotti in un capanno nella foresta), il potere dell’amicizia riesce a trionfare in un mondo dove le regole della magia sono così tenere, che si tagliano con un grissino.
Dovessi salvare qualcosa, direi le scenette dopo l’ending: durano pochi secondi, ma sono carine.
Riassumendolo in una frase o meno: "Dimenticabile".
"Yume 100" è un anime di dodici episodi andato in onda da luglio a settembre 2018.
La trama è molto semplice. Il solito animale parlante, in questo caso voglio azzardare si tratti di una volpe, spiega immediatamente alla ragazza quello che sta succedendo: "Guarda, è tutto molto plausibile. Sei una principessa che è stata teletrasportata in un altro mondo, perché i mangiatori di sogni stanno distruggendo la Terra. Il tuo compito è recitare quattro parole magiche a caso che libereranno i principi che sono stati imprigionati in anelli dal super-cattivo di turno. Allora, ci stai?"
La protagonista, dopo un iniziale momento di confusione, in cui la si vede spremere entrambi i suoi neuroni al massimo, esclama tutta contenta: "Ci sto!"
Incontriamo ora le controparti maschili. In generale ce ne sono di nuove in ogni episodio, ma due rimangono costanti. Avi, che dichiara con ardore di essere pronto a sacrificare la propria vita per la protagonista dopo tre minuti di conversazione, e Kihel, che probabilmente è un principe, che probabilmente ha perso la memoria, perché probabilmente stanno cercando di ucciderlo, per una ragione che probabilmente non rimane chiara fino alla fine dell’anime (spero, probabilmente, di essere riuscita a rendere quanto il continuo uso della parola "probabilmente" da parte di Kihel abbia cominciato a farmi sanguinare le orecchie a un certo punto). Probabilmente.
Fra una protagonista non pervenuta, buonismo generale, dialoghi ridicoli, cali grafici, situazioni completamente assurde (la matrigna del principe Gary vuole ucciderlo, ma lui trova il tempo di cucinare i biscotti in un capanno nella foresta), il potere dell’amicizia riesce a trionfare in un mondo dove le regole della magia sono così tenere, che si tagliano con un grissino.
Dovessi salvare qualcosa, direi le scenette dopo l’ending: durano pochi secondi, ma sono carine.
Riassumendolo in una frase o meno: "Dimenticabile".