Katsugeki Touken Ranbu
“Katsugeki Touken Ranbu” è una storia tratta da un videogame, che nel 2017 si è trasformata in un anime e in un manga.
L’anime è arrivato in Italia grazie a VVVVID e Dynit, e racconta di un gruppo di spade e lance trasformate in guerrieri, con il compito di difendere la storia dai cambiamenti progettati dai crono-revisionisti. Detto così, questo fantasy potrebbe apparire come l’ennesimo anime fondato tutto su combattimenti, invece il piatto forte (lasciato verso la fine) sono i sentimenti che le spade hanno accumulato quando erano ancora semplici oggetti. Ma non voglio ‘spoilerare’ niente...
A lavorare su questo anime troviamo Ufotable, che anche qui, come ha fatto con “Demon Slayer”, ha lavorato proprio bene, e possiamo vedere all’opera collaboratori di questo studio che hanno lavorato anche per “Kimetsu no Yaiba”: Akira Matsushima (qui character design), Yuichi Terao (in entrambi supervisore alla fotografia) e Hikaru Kondo. Le animazioni sono fluide e la storia scorre, nonostante i nemici (spade anch’essi) sembrino degli oni senza parola, e dunque non esprimono il perché combattono. Questo per me è un brutto difetto: i cattivi sono cattivi e non si sa perché, anche se sappiamo che il loro scopo è cambiare la storia.
Nel complesso animazioni, musica, storia meritano un 8 ½.
L’anime è arrivato in Italia grazie a VVVVID e Dynit, e racconta di un gruppo di spade e lance trasformate in guerrieri, con il compito di difendere la storia dai cambiamenti progettati dai crono-revisionisti. Detto così, questo fantasy potrebbe apparire come l’ennesimo anime fondato tutto su combattimenti, invece il piatto forte (lasciato verso la fine) sono i sentimenti che le spade hanno accumulato quando erano ancora semplici oggetti. Ma non voglio ‘spoilerare’ niente...
A lavorare su questo anime troviamo Ufotable, che anche qui, come ha fatto con “Demon Slayer”, ha lavorato proprio bene, e possiamo vedere all’opera collaboratori di questo studio che hanno lavorato anche per “Kimetsu no Yaiba”: Akira Matsushima (qui character design), Yuichi Terao (in entrambi supervisore alla fotografia) e Hikaru Kondo. Le animazioni sono fluide e la storia scorre, nonostante i nemici (spade anch’essi) sembrino degli oni senza parola, e dunque non esprimono il perché combattono. Questo per me è un brutto difetto: i cattivi sono cattivi e non si sa perché, anche se sappiamo che il loro scopo è cambiare la storia.
Nel complesso animazioni, musica, storia meritano un 8 ½.