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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
“Lupin the IIIrd - Ishikawa Goemon getto di sangue” è l’ottavo film cinematografico del franchise di “Lupin III” e il secondo che si rifà allo stile della serie spin-off “La donna chiamata Fujiko Mine”. Il risultato finale è appagante e interessante, ma un po’ come il precedente “La lapide di Jigen Daisuke” non stupisce tanto per la trama e la narrazione, quanto per l’alta qualità tecnica ed estetica.

Il film infatti è realizzato splendidamente, dalle scene più tranquille a quelle più movimentate (Goemon in azione con la spada è pura poesia), con delle animazioni molto fluide e convincenti. Il ruolo degli altri personaggi non è stato affatto marginalizzato e conservano un ruolo discretamente importante e ben bilanciato. Rispetto al film su Jigen, questo abbandona una certa verve emotiva, per concentrarsi quasi sul lato spirituale e mentale del protagonista. Nel corso della pellicola scopriamo sempre di più su Goemon e sulla sua filosofia di vita.

A essere sincero, ero convinto che questo film mi avrebbe catturato meno del precedente, visto che da sempre apprezzo più Jigen di Goemon, ma così non è stato, e alla fine mi sono goduto una visione coinvolgente e spettacolare. Come la pellicola precedente, anche qui non si rimane particolarmente colpiti dall’intreccio degli eventi, non banale, ma neanche particolarmente accattivante. Ma di certo quanto basta per apprezzare un film che convince dall’inizio alla fine.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Dopo la serie dedicata a Fujiko e il mediometraggio dedicato a Daisuke J, ecco un mediometraggio dedicato a Goemon che, come il precedente, si rivelerà incredibilmente ricco a dispetto dei cinquantacinque minuti. Anzi, direi che vi sono molte chiavi di lettura dell’opera, molte e non in contraddizione.

Goemon conosce Lupin, ma non è certo membro del gruppo, anzi è interessato solo ad essere un samurai e a lavorare come guardia del corpo di un boss mafioso, boss che ancora crede nello spirito samurai. Ma la nave bisca su cui sono imbarcati sarà devastata da un misterioso energumeno, proprio nel momento in cui Lupin e Fujiko stanno rubando. Il boss viene ucciso, la colpa viene data a Goemon e lui, per salvare l’onore e mostrare l’innocenza, deve uccidere l’assassino. Nasce così un vero ‘triello’ in cui l’energumeno Hawk vuole uccidere Lupin, il perché non si saprà mai, Goemon deve uccidere Hawk per lavare l’onore, Lupin e gli altri dovranno barcamenarsi e Zenigata vorrà arrestare tutti. L’eleganza e velocità della spada samurai contro una forza bruta nata dall’uso di due asce contemporaneamente... chi vincerà? Meglio non aggiungere altro.

Il film può essere interpretato come un film di Lupin volto ad approfondire la nascita del legame con Goemon. Ma può anche essere visto come una rivisitazione di “Terminator”. O anche di “Kill Bill” primo film, date le braccia tranciate e certe scene. Come se la lapide di Daisuke J fosse una parodia del secondo film di “Kill Bill”? Può essere. Ma a mio avviso questo è un film di crescita, di formazione, in cui Goemon imparerà e crescerà alla svelta in un cammino tanto rapido quanto doloroso. Ma anche Lupin si rivelerà un vero psicologo, comprendendo molto bene la mentalità del prode samurai.

Grafica molto buona, regia curatissima, mitico Lupin in giacca nera, ad omaggiare la cupezza del film e le atmosfere dure da prima stagione.
In conclusione, un film eccellente che sembra ben più lungo dei suoi cinquantatré minuti e a cui, complice il mio amore per le storie di formazione, assegno un dieci.


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T-Poison

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
Dopo aver visto "Redline" e "Lupin IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyou" mi era sorto un dubbio, ma, dopo aver visto il film di Lupin dedicato a Goemon che ha fatto, ne ho avuto la certezza: Takeshi Koike è un genio.
Brava la TMS Entertaiment a proseguire su questa linea e bravo Koike a proseguire sulla strada che aveva tracciato con il film precedente, cambiando solo la trama ma mantenendo le caratteristiche migliori.

In questo film della durata di cinquantatré minuti troveremo infatti un'ambientazione e una trama dalle caratteristiche più mature, un ritmo indiavolato e un cattivo ben strutturato, nei quali Goemon può contrapporsi completamente oltre che rispecchiarsi (come era successo per Jigen con Yael). Hawk infatti si differenzia rispetto a Goemon per uno stile di combattimento molto meno elegante e molto più brutale, mentre con lo spadaccino ha in comune un grande senso dell'onore. Per queste ragioni "il fantasma delle Bermuda" risulta un personaggio ben riuscito (merito anche del bravo Takaya Hashi che gli dà la voce), nonostante non sappiamo nulla su chi gli abbia detto di agire.

Come ho detto in precedenza, questo film si dimostra molto più crudo rispetto ai precedenti, infatti in questa pellicola vedremo schizzi di sangue fuoriuscire dai tagli procurati dalla spada di Goemon (mentre nella serie classica al massimo si vedevano dei vestiti fatti a brandelli) e c'è anche una scena dolorosissima che riguarda il protagonista di questo film.

Koike possiede anche la rara capacità di creare dei personaggi secondari interessanti e sui quali vorresti uno spin-off immediato; il regista si toglie anche lo sfizio di far indossare a Lupin una inedita giacca nera, non contento di avergliene fatta mettere una azzurra nel film su Jigen.

Dal punto di vista tecnico, il film si attiene a un ottimo livello di animazioni, ma da questo punto di vista l'ho trovato inferiore rispetto al precedente "Jigen Daisuke no Bohyou"; questo non toglie che abbia alcuni dei combattimenti meglio animati che mi siano capitati di vedere.


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
“Lupin the III - Chikemuri no Ishikawa Goemon” (“Lo schizzo di sangue di Goemon Ishikawa”) è un film del 2017 appartenente alla serie di “Lupin III”.

Si tratta di un film piuttosto breve, appena cinquanta minuti, ma sicuramente molto intensi. Il regista è di nuovo Takeshi Koike, che continua l’opera iniziata nella serie spin off “La donna chiamata Fujiko Mine”, di cui ha realizzato il chara design, proseguita poi nel film del 2014 “La lapide di Daisuke Jigen”, nel quale curava appunto anche la regia.
Dopo aver avuto per protagonisti prima Fujiko e poi Jigen, in questo film, come si può capire dal titolo, il protagonista è Goemon Ishikawa, il taciturno samurai in possesso dell’invincibile spada in grado di tagliare di tutto. La storia vede Goemon alle prese con un formidabile assassino di nome Hawk, che per qualche motivo si trova sulle tracce di Lupin III. A causa di alcune circostanze, Goemon si scontra con Hawk, uscendone sconfitto e ferito, sia nel corpo ma soprattutto nello spirito. Per questo Goemon inizia un duro allenamento per sconfiggere il pericoloso avversario.

Il film corre veloce, ed è principalmente incentrato sull’azione e sullo scontro tra i vari personaggi. Alcuni aspetti della storia sono pertanto trascurati, ad esempio di Hawk non sappiamo quasi nulla, neanche perché vuole uccidere Lupin, ma in questo caso ciò non influisce sull’esperienza visiva, che funziona benissimo anche senza queste informazioni.
Come per le due opere precedenti già citate, anche questa volta Koike mette in scena una storia più adulta e violenta rispetto al Lupin scanzonato, che tutti conoscono. Non a caso, in questo film Lupin non indossa una giacca colorata, ma una scura di colore nero. Inoltre c’è molto sangue e tanti arti recisi, perché il Goemon del film non si limita a tagliare solo gli abiti, a differenza della sua controparte nelle serie televisive.

Colonna sonora e doppiaggio sono anche di buon livello. Mancano i brani storici di Yuji Ohno, ma i pochi pezzi che si ascoltano durante il film sono forse più adatti alle atmosfere scure di questo tipo di storia. Il doppiaggio giapponese è superlativo, e tutti i doppiatori hanno svolto un lavoro eccellente.

In breve, quindi, questo “Lupin the III - Chikemuri no Ishikawa Goemon” è sicuramente degno di nota, sia da parte dei fan della buona animazione in generale, che da parte dei fan di Lupin, ancora di più se si è apprezzata la serie “La donna chiamata Fujiko Mine” e il film “La lapide di Daisuke Jigen”, di cui è l’ideale continuazione. Da fan spero proprio che questa produzione non si fermi e che possano uscire altri film realizzati da questo staff e con questo stile.