Netsuzou Trap
"Netsuzou Trap - NTR" è un anime prodotto da Creators in Pack nel 2017, frutto della trasposizione del manga yuri di Kodama Naoko, pubblicato dal 2014 al 2017.
La peculiarità dell'anime è quella di avere episodi brevi della durata complessiva di meno di dieci minuti inclusa opening ed ending. E, a parte tale caratteristica, non ci sarebbe molto altro di originale e degno di nota... ma andiamo con ordine.
La storia descrive il rapporto tra le due migliori amiche, Yuma Okazaki e Hotaru Mizushina, e le loro rispettive relazioni con due loro compagni di classe: Takeda e Fujiwara.
Le due ragazze sono amiche fin dall'infanzia, e in occasione di una uscita a quattro accade l' "imprevedibile": Yuma è alla sua prima esperienza amorosa etero e Hotaru si offre di aiutarla ad esercitarsi con lei nell'approccio al sesso, rivelandosi disinibita e molto "aggressiva" con l'amica del cuore. E fin dal primo episodio inizia una sorta di B movie dove non vengono risparmiate allo spettatore immagini e scene semi-esplicite di baci "appassionati", abbracci e sesso abbozzato tra le due amiche. Un inizio alla "School Days" in salsa lesbo, insomma, dove Hotaru assurge al ruolo di Sekai e Yuma quello di Makoto.
La storia "evolve" velocemente grazie alla mini-durata degli episodi: Yuma comincia a vacillare nelle sue "convinzioni" in tema amoroso, tanto da desiderare e sognare sempre più un rapporto con Hotaru e sempre meno con Takeda... Ma ciò che tormenta maggiormente Yuma è l'evoluzione di Hotaru, che ai suoi occhi sembra diventata un'altra persona rispetto alla presunta timida e isolata amica di infanzia: tale evoluzione ha reso Hotaru una persona molto disinibita da un lato e, dall'altro, molto bisognosa di affetto, che non trova sicuramente in Fujiwara, ragazzo piuttosto freddo, senza scrupoli e violento, dedito solo alla ricerca e al soddisfacimento del suo appetito sessuale.
E qui l'anime sembra un po' "Scum's Wish", soprattutto nella necessità di trovare conforto in un rapporto che si esplica solo nel sesso con altri, per lenire le ferite dell'affetto non corrisposto/incompreso o nell'indecisione sui propri sentimenti... e a tale descrizione corrisponde proprio Yuma, che si dimostra essere una ragazza timida e insicura dei propri sentimenti, mentre Hotaru si rivela essere proprio l’opposto: ingelosita della prima storia di amore di Yuma con Takeda, inizia a tormentare l’amica in una spirale di sesso abbozzato, sensi di colpa, fraintendimenti, illusioni e puerilità tipiche dell'adolescenza. E così Yuma e Takeda si lasciano, e tra alterne vicende Yuma si innamora dell’amica. Un amore che Hotaru dimostra alla fine di corrispondere, ma in cui soprattutto sembra essere titubante per le conseguenze a tutti i livelli, ancora tutte da scoprire e vivere.
I limiti di un anime del genere sono significativi e difficilmente superabili, per come è stata sviluppata l'opera.
La durata degli episodi: sono troppo corti (la metà della durata canonica) e dedicano soprattutto all'inizio molto tempo all'erotismo piuttosto che a dialoghi significativi e introspezione.
Il numero dei personaggi: sono solo quattro. Oltre alle due protagoniste ci sono i loro fidanzati, che sembrano un loro "mirror". Takeda è ingenuo, buono a altruista come Yume; Fujiwara egoista, senza scrupoli e indecifrabile come Hotaru. Di per sé non aggiungono e/o tolgono molto alla storia, se non essere funzionali allo svolgimento della trama e al raggiungimento dell'obiettivo finale.
L'erotismo "dettagliato": alcune scene sono più prossime all'adulto maggiorenne che ad un prodotto standard, e tale cura dei dettagli stride con l'assoluta apparente assenza di "movente" delle azioni poste in essere da Hotaru e con l'altrettanto apparente incapacità di opporsi da parte di Yuma. Mi spiego meglio: costruire le scene di sesso, motivandole solo come un gioco e con battute discutibili da film porno (tipo Yume: "Mi sono sentita violentata" - Hotaru: "Ma se non ti ho infilato nemmeno le dita"), distruggono quel poco di buono che poteva offrire la trama, facendola sembrare solo finalizzata alla rappresentazione di scene pruriginose tra due ragazze carine e avvenenti con battute e atteggiamenti poco credibili, appunto da film porno, più che da dubbi e drammi adolescenziali. Con ciò non voglio sembrare "bacchettone": la ricerca del sesso tra i ragazzi è la norma, ma fa francamente sorridere l'escamotage raccontato per introdurlo nelle scene. Yume, nei frangenti di intimità con Hotaru, fa francamente sorridere, almeno fino a quando sul finale inizia a diventare consapevole dei suoi sentimenti, prendendo una timida iniziativa. Sembra un'incapace di fare alcunché, solo subire, e ciò rende il tutto molto forzato... vedi, ad esempio, le scene in cui si baciano (e non solo) appassionatamente in pubblico o in luoghi in cui è alto il rischio di essere viste.
Il background delle due protagoniste e dei due cavalier "serventi": mancando dei flashback strutturati bene su Yume e Hotaru, nonché su Takeda e Fujiwara, la storia sembra sviluppata male e troppo 'rushata', in cui il sesso diventa il fine e non il mezzo (a differenza di "Scum's Wish"). Non rendendo più o meno esplicito il "movente" delle loro azioni, il tutto è artificioso, forzato, da film erotico/porno in cui solo il sesso sembra l'unico modo per esprimere i sentimenti...
Il patto tra Hotaru e Fujiwara: sebbene assomigli a quello di Hanabi e Mugi di "Scum's Wish", è un po' "estremo" e abbastanza forzato, proprio ancora per la mancanza di spiegazioni. Così come è presentato, sembra che sia un rapporto master/slave BDSM in cui a Hotaru stia bene essere picchiata da Fujiwara ogni qualvolta lei si rifiuta di soddisfare lui... Ma dai...
A poco servono quei piccoli barlumi di dialogo tra le due amiche in cui si percepiscono alcune delle motivazioni che spingono l'una verso l'altra: sono piccoli attimi da non lasciarsi sfuggire, per capire che Hotaru dietro la sua maschera di ragazza disinibita ha un forte bisogno di attenzione e amore proprio dall'unica persona che ritiene capace di amarla (Yume). Significativo il paragone che fa con i gatti randagi o quando, per mettere alla prova i sentimenti di Yume, cerca di sviare la sua risposta, cercando di spingere l'amica di nuovo verso Takeda.
Ma è troppo poco e costruito male, e la trama e il character development ne risente in modo irrecuperabile. Mi incuriosisce solo sapere se l'anime sia pedissequo al manga, per capire se le scelte di produzione fatte per animare questo amore omossessuale tra due ragazze sia una scelta dell’autrice o solo della superficialità dello studio che l'ha realizzato.
Lo stile grafico dei personaggi è certamente "accattivante"; non poteva essere da meno, anche per l'alto contenuto di scene erotiche tra le due amiche.
Sulle musiche non mi esprimo più di tanto: a me sono sembrate troppo allegre per il contenuto della storia. E tale aspetto avallerebbe la mia idea che "Netsuzou Trap" sia un prodotto concepito proprio male, con molte lacune, superficialità e contraddizioni tipiche di opere rabberciate e poco curate.
La peculiarità dell'anime è quella di avere episodi brevi della durata complessiva di meno di dieci minuti inclusa opening ed ending. E, a parte tale caratteristica, non ci sarebbe molto altro di originale e degno di nota... ma andiamo con ordine.
La storia descrive il rapporto tra le due migliori amiche, Yuma Okazaki e Hotaru Mizushina, e le loro rispettive relazioni con due loro compagni di classe: Takeda e Fujiwara.
Le due ragazze sono amiche fin dall'infanzia, e in occasione di una uscita a quattro accade l' "imprevedibile": Yuma è alla sua prima esperienza amorosa etero e Hotaru si offre di aiutarla ad esercitarsi con lei nell'approccio al sesso, rivelandosi disinibita e molto "aggressiva" con l'amica del cuore. E fin dal primo episodio inizia una sorta di B movie dove non vengono risparmiate allo spettatore immagini e scene semi-esplicite di baci "appassionati", abbracci e sesso abbozzato tra le due amiche. Un inizio alla "School Days" in salsa lesbo, insomma, dove Hotaru assurge al ruolo di Sekai e Yuma quello di Makoto.
La storia "evolve" velocemente grazie alla mini-durata degli episodi: Yuma comincia a vacillare nelle sue "convinzioni" in tema amoroso, tanto da desiderare e sognare sempre più un rapporto con Hotaru e sempre meno con Takeda... Ma ciò che tormenta maggiormente Yuma è l'evoluzione di Hotaru, che ai suoi occhi sembra diventata un'altra persona rispetto alla presunta timida e isolata amica di infanzia: tale evoluzione ha reso Hotaru una persona molto disinibita da un lato e, dall'altro, molto bisognosa di affetto, che non trova sicuramente in Fujiwara, ragazzo piuttosto freddo, senza scrupoli e violento, dedito solo alla ricerca e al soddisfacimento del suo appetito sessuale.
E qui l'anime sembra un po' "Scum's Wish", soprattutto nella necessità di trovare conforto in un rapporto che si esplica solo nel sesso con altri, per lenire le ferite dell'affetto non corrisposto/incompreso o nell'indecisione sui propri sentimenti... e a tale descrizione corrisponde proprio Yuma, che si dimostra essere una ragazza timida e insicura dei propri sentimenti, mentre Hotaru si rivela essere proprio l’opposto: ingelosita della prima storia di amore di Yuma con Takeda, inizia a tormentare l’amica in una spirale di sesso abbozzato, sensi di colpa, fraintendimenti, illusioni e puerilità tipiche dell'adolescenza. E così Yuma e Takeda si lasciano, e tra alterne vicende Yuma si innamora dell’amica. Un amore che Hotaru dimostra alla fine di corrispondere, ma in cui soprattutto sembra essere titubante per le conseguenze a tutti i livelli, ancora tutte da scoprire e vivere.
I limiti di un anime del genere sono significativi e difficilmente superabili, per come è stata sviluppata l'opera.
La durata degli episodi: sono troppo corti (la metà della durata canonica) e dedicano soprattutto all'inizio molto tempo all'erotismo piuttosto che a dialoghi significativi e introspezione.
Il numero dei personaggi: sono solo quattro. Oltre alle due protagoniste ci sono i loro fidanzati, che sembrano un loro "mirror". Takeda è ingenuo, buono a altruista come Yume; Fujiwara egoista, senza scrupoli e indecifrabile come Hotaru. Di per sé non aggiungono e/o tolgono molto alla storia, se non essere funzionali allo svolgimento della trama e al raggiungimento dell'obiettivo finale.
L'erotismo "dettagliato": alcune scene sono più prossime all'adulto maggiorenne che ad un prodotto standard, e tale cura dei dettagli stride con l'assoluta apparente assenza di "movente" delle azioni poste in essere da Hotaru e con l'altrettanto apparente incapacità di opporsi da parte di Yuma. Mi spiego meglio: costruire le scene di sesso, motivandole solo come un gioco e con battute discutibili da film porno (tipo Yume: "Mi sono sentita violentata" - Hotaru: "Ma se non ti ho infilato nemmeno le dita"), distruggono quel poco di buono che poteva offrire la trama, facendola sembrare solo finalizzata alla rappresentazione di scene pruriginose tra due ragazze carine e avvenenti con battute e atteggiamenti poco credibili, appunto da film porno, più che da dubbi e drammi adolescenziali. Con ciò non voglio sembrare "bacchettone": la ricerca del sesso tra i ragazzi è la norma, ma fa francamente sorridere l'escamotage raccontato per introdurlo nelle scene. Yume, nei frangenti di intimità con Hotaru, fa francamente sorridere, almeno fino a quando sul finale inizia a diventare consapevole dei suoi sentimenti, prendendo una timida iniziativa. Sembra un'incapace di fare alcunché, solo subire, e ciò rende il tutto molto forzato... vedi, ad esempio, le scene in cui si baciano (e non solo) appassionatamente in pubblico o in luoghi in cui è alto il rischio di essere viste.
Il background delle due protagoniste e dei due cavalier "serventi": mancando dei flashback strutturati bene su Yume e Hotaru, nonché su Takeda e Fujiwara, la storia sembra sviluppata male e troppo 'rushata', in cui il sesso diventa il fine e non il mezzo (a differenza di "Scum's Wish"). Non rendendo più o meno esplicito il "movente" delle loro azioni, il tutto è artificioso, forzato, da film erotico/porno in cui solo il sesso sembra l'unico modo per esprimere i sentimenti...
Il patto tra Hotaru e Fujiwara: sebbene assomigli a quello di Hanabi e Mugi di "Scum's Wish", è un po' "estremo" e abbastanza forzato, proprio ancora per la mancanza di spiegazioni. Così come è presentato, sembra che sia un rapporto master/slave BDSM in cui a Hotaru stia bene essere picchiata da Fujiwara ogni qualvolta lei si rifiuta di soddisfare lui... Ma dai...
A poco servono quei piccoli barlumi di dialogo tra le due amiche in cui si percepiscono alcune delle motivazioni che spingono l'una verso l'altra: sono piccoli attimi da non lasciarsi sfuggire, per capire che Hotaru dietro la sua maschera di ragazza disinibita ha un forte bisogno di attenzione e amore proprio dall'unica persona che ritiene capace di amarla (Yume). Significativo il paragone che fa con i gatti randagi o quando, per mettere alla prova i sentimenti di Yume, cerca di sviare la sua risposta, cercando di spingere l'amica di nuovo verso Takeda.
Ma è troppo poco e costruito male, e la trama e il character development ne risente in modo irrecuperabile. Mi incuriosisce solo sapere se l'anime sia pedissequo al manga, per capire se le scelte di produzione fatte per animare questo amore omossessuale tra due ragazze sia una scelta dell’autrice o solo della superficialità dello studio che l'ha realizzato.
Lo stile grafico dei personaggi è certamente "accattivante"; non poteva essere da meno, anche per l'alto contenuto di scene erotiche tra le due amiche.
Sulle musiche non mi esprimo più di tanto: a me sono sembrate troppo allegre per il contenuto della storia. E tale aspetto avallerebbe la mia idea che "Netsuzou Trap" sia un prodotto concepito proprio male, con molte lacune, superficialità e contraddizioni tipiche di opere rabberciate e poco curate.
Mi stupisce il voto così basso per un anime così ben fatto: musiche e disegni sono di alto livello e la storia è interessante, anche se volutamente semplice (è una specie di "Scum's Wish" ridotto all'osso. Per chi avrebbe voluto vedere e sapere di più in questa storia, infatti, suggerisco di guardare proprio "Scum's Wish", che è davvero molto bello, anche se più maturo e tragico). Forse è l'animazione a non essere eccelsa, ma in questo tipo di anime raramente è il punto di forza.
Il fatto che sia tratto da un manga disegnato da una autrice secondo me dovrebbe far riflettere chi punta il dito verso l'incoerenza dei personaggi o i loro comportamenti poco intellegibili: secondo me queste critiche nascono da un'incomprensione di un certo tipo di persona, qui molto ben rappresentata. Forse l'avere una certa età e l'essere sposato da tanti anni mi rende chiari certi meccanismi che, invece, a giovani ancora ingenui possono davvero essere oscuri. Questo anime merita, anche per la velocità con cui lo si può vedere interamente. E il finale positivo è un extra non da poco nel mondo yuri!
Il fatto che sia tratto da un manga disegnato da una autrice secondo me dovrebbe far riflettere chi punta il dito verso l'incoerenza dei personaggi o i loro comportamenti poco intellegibili: secondo me queste critiche nascono da un'incomprensione di un certo tipo di persona, qui molto ben rappresentata. Forse l'avere una certa età e l'essere sposato da tanti anni mi rende chiari certi meccanismi che, invece, a giovani ancora ingenui possono davvero essere oscuri. Questo anime merita, anche per la velocità con cui lo si può vedere interamente. E il finale positivo è un extra non da poco nel mondo yuri!
Eccoci di fronte ad una delle mini-serie da undici episodi (molto brevi, peraltro) fra le più povere, aride e sprecate dell’ultimo decennio.
Yume e Hotaru sono due amiche d’infanzia che frequentano lo stesso liceo e sono rispettivamente fidanzate con altri due ragazzi coetanei. Stereotipate all’inverosimile, Yuma è l’ingenua, svampita e poco attenta delle due, mentre Hotaru è l’irraggiungibile bellezza dell’istituto (anche se scopriremo risultare invero più banale dell’amica!), smaliziata, sveglia e, per certi versi - o per quel che ci vorrebbero farci intendere -, tormentata.
Il fulcro della trama è la palese attrazione che Hotaru prova per Yume, e che, viceversa, soltanto in seguito, quest’ultima comincerà a ricambiare per vie confuse e narrate in maniera davvero farraginosa.
Il problema (grave) di tutta la serie giace nella struttura della trama e nella resa dei personaggi: dovrebbe essere una storia d’amore a cavallo fra un semplice yuri e un soft-erotico intenzionato a stuzzicare le più basilari fantasie dello spettatore, e, se ci si aspetta una trama dai risvolti psicologici quantomeno combattuti, si potrebbe rimanere profondamente delusi dal groviglio di grezza emotività filtrato, appena abbozzato e mal comunicato.
Si desidera raccontare da un lato la malizia innocente e inesperta di un’adolescente, dall’altro ciò che sembra torbido e perverso agli occhi di una società perbenista e ipocrita, tuttavia ne emerge una sequela di comportamenti e atteggiamenti insulsi e spesso privi di logica: Yume è talmente lenta di comprendonio e rimbambita da sfiorare il demenziale; non carpisce segnali e significati lapalissiani, ignora il senso della promiscuità e dell’ambiguità dell’amica infatuata e ben più sveglia di lei; di lei giustifica qualsiasi proposizione oltre le righe, tanto da rasentare gli esiti di una lobotomia. Hotaru, di controparte, è un continuo lasciarsi andare ad atteggiamenti provocatori, pungenti e saffici, baci rubati e toccatine galeotte sparpagliate con il ridicolo pretesto di “innocenti scherzi fra amiche”. L’anime tira avanti questo surreale teatrino per diversi episodi, tuttavia è corretto ammettere che la qualità della trama ondeggi tra il sufficiente (alcuni frangenti sono piacevoli) e il raccapricciante fantozziano “una cagata pazzesca”, rimandando fino all’ultimo l’inevitabile epilogo che regalerà una misera parvenza di lieto fine.
Se Yume si rivela ingenua e tontolona per gran parte del tempo (salvo riaversi verso la fine), Hotaru la vedremo divenire sempre più scostante e autolesionista, sciocca e dagli indesiderati istinti masochisti, sia poco realistici che di basso impatto emotivo. Il modo in cui entrambe arrivano a scoprire le carte, rivelando la reciproca attrazione, ha fortunatamente buoni spunti di sceneggiatura, ma sono pochi granelli in un deserto di desolante mediocrità.
Sul versante tecnico siamo su un altro pianeta: la colonna sonora ha pochi brani ma tutti intriganti; l’opening, per quanto bella e incalzante, sembra non azzeccarci niente con il contenuto dell’anime (almeno è piacevole da ascoltare...). Il livello artistico è davvero pregevole, il design super-accattivante, le animazioni sempre discrete, i colori luminosi e di grande impatto: se “Netsuzou Trap” ha un pregio, questo è senza dubbio il concept d’animazione, dalla creazione dei personaggi ai fondali stessi.
Tirando le somme, è chiaro che si sfruttino luoghi comuni dell’animazione ecchi sull’onda lunga di note incalzanti e sostenute per giungere a banali, ripetute anticamere piene di fanservice strizzanti l’occhio ad atti erotici mai espliciti, intesi comunque con grande chiarezza. L’intera storia inizia e si conclude incentrata su quattro soggetti (due ragazzi e due ragazze) completamente assuefatti dal tubero che origina la vita, non reperibile in nessun orto che non sia ove non batte il sole: la patata. Quattro giovincelli col cervello in panne, talvolta addirittura colpevoli di atti violenti e macchiati di una deplorevole prepotenza: quanto disagio.
Così, fra fidanzati fedifraghi o tanto gentili da risultare stupidi, giochi erotici improvvisi e buttati a caso nel mezzo della trama, e numerose situazioni (spesso immotivate) di imbarazzo e incomprensione fra le due protagoniste, l’anime si trascina verso un epilogo scontato.
Le basi per una storia decente c’erano eccome, ma, a prescindere dal canovaccio imbarazzante, i limitanti otto minuti per episodio non contribuiscono certo a maturare empatia per tale cast di miserabili squinternati.
Sicuramente insufficiente, ma con “l’attenuante” di aver visto di peggio.
Yume e Hotaru sono due amiche d’infanzia che frequentano lo stesso liceo e sono rispettivamente fidanzate con altri due ragazzi coetanei. Stereotipate all’inverosimile, Yuma è l’ingenua, svampita e poco attenta delle due, mentre Hotaru è l’irraggiungibile bellezza dell’istituto (anche se scopriremo risultare invero più banale dell’amica!), smaliziata, sveglia e, per certi versi - o per quel che ci vorrebbero farci intendere -, tormentata.
Il fulcro della trama è la palese attrazione che Hotaru prova per Yume, e che, viceversa, soltanto in seguito, quest’ultima comincerà a ricambiare per vie confuse e narrate in maniera davvero farraginosa.
Il problema (grave) di tutta la serie giace nella struttura della trama e nella resa dei personaggi: dovrebbe essere una storia d’amore a cavallo fra un semplice yuri e un soft-erotico intenzionato a stuzzicare le più basilari fantasie dello spettatore, e, se ci si aspetta una trama dai risvolti psicologici quantomeno combattuti, si potrebbe rimanere profondamente delusi dal groviglio di grezza emotività filtrato, appena abbozzato e mal comunicato.
Si desidera raccontare da un lato la malizia innocente e inesperta di un’adolescente, dall’altro ciò che sembra torbido e perverso agli occhi di una società perbenista e ipocrita, tuttavia ne emerge una sequela di comportamenti e atteggiamenti insulsi e spesso privi di logica: Yume è talmente lenta di comprendonio e rimbambita da sfiorare il demenziale; non carpisce segnali e significati lapalissiani, ignora il senso della promiscuità e dell’ambiguità dell’amica infatuata e ben più sveglia di lei; di lei giustifica qualsiasi proposizione oltre le righe, tanto da rasentare gli esiti di una lobotomia. Hotaru, di controparte, è un continuo lasciarsi andare ad atteggiamenti provocatori, pungenti e saffici, baci rubati e toccatine galeotte sparpagliate con il ridicolo pretesto di “innocenti scherzi fra amiche”. L’anime tira avanti questo surreale teatrino per diversi episodi, tuttavia è corretto ammettere che la qualità della trama ondeggi tra il sufficiente (alcuni frangenti sono piacevoli) e il raccapricciante fantozziano “una cagata pazzesca”, rimandando fino all’ultimo l’inevitabile epilogo che regalerà una misera parvenza di lieto fine.
Se Yume si rivela ingenua e tontolona per gran parte del tempo (salvo riaversi verso la fine), Hotaru la vedremo divenire sempre più scostante e autolesionista, sciocca e dagli indesiderati istinti masochisti, sia poco realistici che di basso impatto emotivo. Il modo in cui entrambe arrivano a scoprire le carte, rivelando la reciproca attrazione, ha fortunatamente buoni spunti di sceneggiatura, ma sono pochi granelli in un deserto di desolante mediocrità.
Sul versante tecnico siamo su un altro pianeta: la colonna sonora ha pochi brani ma tutti intriganti; l’opening, per quanto bella e incalzante, sembra non azzeccarci niente con il contenuto dell’anime (almeno è piacevole da ascoltare...). Il livello artistico è davvero pregevole, il design super-accattivante, le animazioni sempre discrete, i colori luminosi e di grande impatto: se “Netsuzou Trap” ha un pregio, questo è senza dubbio il concept d’animazione, dalla creazione dei personaggi ai fondali stessi.
Tirando le somme, è chiaro che si sfruttino luoghi comuni dell’animazione ecchi sull’onda lunga di note incalzanti e sostenute per giungere a banali, ripetute anticamere piene di fanservice strizzanti l’occhio ad atti erotici mai espliciti, intesi comunque con grande chiarezza. L’intera storia inizia e si conclude incentrata su quattro soggetti (due ragazzi e due ragazze) completamente assuefatti dal tubero che origina la vita, non reperibile in nessun orto che non sia ove non batte il sole: la patata. Quattro giovincelli col cervello in panne, talvolta addirittura colpevoli di atti violenti e macchiati di una deplorevole prepotenza: quanto disagio.
Così, fra fidanzati fedifraghi o tanto gentili da risultare stupidi, giochi erotici improvvisi e buttati a caso nel mezzo della trama, e numerose situazioni (spesso immotivate) di imbarazzo e incomprensione fra le due protagoniste, l’anime si trascina verso un epilogo scontato.
Le basi per una storia decente c’erano eccome, ma, a prescindere dal canovaccio imbarazzante, i limitanti otto minuti per episodio non contribuiscono certo a maturare empatia per tale cast di miserabili squinternati.
Sicuramente insufficiente, ma con “l’attenuante” di aver visto di peggio.
"Netsuzou Trap" è un anime realizzato dallo studio "Creators in Pack", il quale parla di una specie di relazione yuri tra le due protagoniste: Yuma e Hotaru. Le due partono essendo semplicemente delle amiche, però andando avanti con gli episodi l'interesse amoroso nei confronti dell'altra andrà pian piano aumentando, anche se Yuma sembra essere interessata a un'altra persona, ovvero Takeda, il quale è un ragazzo, quindi mi viene da ipotizzare che la nostra protagonista sia bisessuale (?).
Partiamo dalla caratterizzazione dei personaggi: Yuma è una ragazza che per tutta la durata della serie sarà sempre indecisa se mettersi con Takeda oppure con Hotaru, e questo la rende un personaggio personalmente noioso, dato che non saprà mai che decisione prendere; Hotaru, la "migliore amica" di Yuma - la quale, dall'inizio alla fine della serie, l'unica cosa che volevo era prenderla a pugni (in modo ironico, s'intende) - cercherà sempre di stuzzicare la sua amica per convincerla a mettersi con lei, e facendo così risulta un personaggio molto egoista che non pensa nient'altro che a raggiungere il suo obiettivo; Fujiwara, il "fidanzato" di Hotaru, l'ho trovato il personaggio meno peggio della serie, visto che dal punto di vista psicologico mi è sembrato l'unico con un minimo di sfaccettature, trovando anche abbastanza interessante lo strano rapporto che aveva con Hotaru; Takeda è il ragazzo innamorato di Yuma, il quale dal mio punto di vista è fin troppo dolce, nel senso che un personaggio, per essere ben scritto, deve essere composto sia da pregi che da difetti, ma lui, a parte essere abbastanza stupido e ingenuo, non presenta nessun elemento che lo faccia rendere un minimo interessante.
La trama: il più grande problema di questa storia è che non riesce minimamente a coinvolgere lo spettatore. Non importa che decisione prenderanno i personaggi, a te spettatore non importerà nulla, tanto sono scialbi e piatti i personaggi. Il fulcro di questa storia dovrebbe essere la curiosità nel sapere con chi si metterà Yuma, se sceglierà di mettersi con la sua migliore amica fin dall'infanzia o con questo ragazzo che si è proposto a lei, però, qualunque sarà alla fine la decisione, ti farà soltanto dire: "Ah, okay".
Dal punto di vista delle animazioni siamo su dei livelli medio/bassi, dato che non ci sarà mai un momento in cui l'animazione offrirà qualcosa di davvero valido da vedere (a parte le due ragazze protagoniste), tanto che anche durante l'opening, per quanto trovi carina la canzone, la sequenza di scene che è proposta non è nulla di che. In generale le musiche saranno anch'esse molto trascurabili, considerata l'assenza di un qualche brano che possa rimanere in testa allo spettatore anche dopo la visione di quest'anime.
Però, se devo pensare a un punto a favore di quest'anime, è sicuramente il fatto che gli episodi sono molto corti, in questo modo alla fine la visione di questo prodotto non avrà tolto troppe ore di vita a noi sfortunati che abbiamo deciso di guardarlo.
In conclusione, si può definire quest'anime come molto noioso, poco intrattenente e terribilmente noioso (lo so che l'ho scritto due volte, era per sottolineare quanto lo fosse). Anche se siete fan del genere yuri, non guardate quest'anime, al massimo guardatevi "Citrus" o leggetevi "Bloom into You".
P.S. Da notare che questi tre prodotti hanno tutti una storia d'amore tra una ragazza con i capelli neri e una con i capelli tra il rosa e il rosso.
Partiamo dalla caratterizzazione dei personaggi: Yuma è una ragazza che per tutta la durata della serie sarà sempre indecisa se mettersi con Takeda oppure con Hotaru, e questo la rende un personaggio personalmente noioso, dato che non saprà mai che decisione prendere; Hotaru, la "migliore amica" di Yuma - la quale, dall'inizio alla fine della serie, l'unica cosa che volevo era prenderla a pugni (in modo ironico, s'intende) - cercherà sempre di stuzzicare la sua amica per convincerla a mettersi con lei, e facendo così risulta un personaggio molto egoista che non pensa nient'altro che a raggiungere il suo obiettivo; Fujiwara, il "fidanzato" di Hotaru, l'ho trovato il personaggio meno peggio della serie, visto che dal punto di vista psicologico mi è sembrato l'unico con un minimo di sfaccettature, trovando anche abbastanza interessante lo strano rapporto che aveva con Hotaru; Takeda è il ragazzo innamorato di Yuma, il quale dal mio punto di vista è fin troppo dolce, nel senso che un personaggio, per essere ben scritto, deve essere composto sia da pregi che da difetti, ma lui, a parte essere abbastanza stupido e ingenuo, non presenta nessun elemento che lo faccia rendere un minimo interessante.
La trama: il più grande problema di questa storia è che non riesce minimamente a coinvolgere lo spettatore. Non importa che decisione prenderanno i personaggi, a te spettatore non importerà nulla, tanto sono scialbi e piatti i personaggi. Il fulcro di questa storia dovrebbe essere la curiosità nel sapere con chi si metterà Yuma, se sceglierà di mettersi con la sua migliore amica fin dall'infanzia o con questo ragazzo che si è proposto a lei, però, qualunque sarà alla fine la decisione, ti farà soltanto dire: "Ah, okay".
Dal punto di vista delle animazioni siamo su dei livelli medio/bassi, dato che non ci sarà mai un momento in cui l'animazione offrirà qualcosa di davvero valido da vedere (a parte le due ragazze protagoniste), tanto che anche durante l'opening, per quanto trovi carina la canzone, la sequenza di scene che è proposta non è nulla di che. In generale le musiche saranno anch'esse molto trascurabili, considerata l'assenza di un qualche brano che possa rimanere in testa allo spettatore anche dopo la visione di quest'anime.
Però, se devo pensare a un punto a favore di quest'anime, è sicuramente il fatto che gli episodi sono molto corti, in questo modo alla fine la visione di questo prodotto non avrà tolto troppe ore di vita a noi sfortunati che abbiamo deciso di guardarlo.
In conclusione, si può definire quest'anime come molto noioso, poco intrattenente e terribilmente noioso (lo so che l'ho scritto due volte, era per sottolineare quanto lo fosse). Anche se siete fan del genere yuri, non guardate quest'anime, al massimo guardatevi "Citrus" o leggetevi "Bloom into You".
P.S. Da notare che questi tre prodotti hanno tutti una storia d'amore tra una ragazza con i capelli neri e una con i capelli tra il rosa e il rosso.
"Netsuzou Trap" è una serie di dodici episodi, ciascuno di circa nove minuti, prodotta dall'ignoto e decisamente ignobile studio Creators in Pack e rilasciata sulla piattaforma VVVVID. La serie, che si definisce erroneamente yuri, non è altro che una pubblicità ingannevole per gli amanti del genere e non.
La protagonista, Yuma, si fidanza con Takeda, ma, non sapendo bene come gestire il rapporto fisico, chiede consiglio alla sua migliore amica, Hotaru. Quest'ultima decide di aiutarla mettendo in atto delle "prove pratiche" che si spingono ben oltre ogni limite, cosa che confonde parecchio Yuma, visto che la sua amica è anche fidanzata con Fujiwara.
Cosa accadrà? Non ce ne può fregar di meno.
La serie infatti risulta parecchio noiosa, il che si traduce in un mero tentativo della produzione di creare un prodotto tale da ricevere consensi come è successo per "Scum's Wish". Complice di ciò, una sceneggiatura da far emettere vagiti random a qualsiasi neonato appena partorito. I dialoghi sembrano sostanzialmente basati sui sentimenti dei manichini che si trovano nei comuni negozi, poiché sono del tutto incomprensibili e non riescono nemmeno a mascherare l'incoerenza dei personaggi. Gli episodi sono di una noia e di una stranezza incommensurabile, sembra che le scene siano spezzettate e che i vari fotogrammi siano messi insieme per pura casualità - oltre che per fanservice, questo è poco ma sicuro. E spiega la mia riluttanza nel continuare a vedere la serie.
I personaggi lasciano anch'essi a desiderare, essendo, come detto in precedenza, dei veri e propri manichini. Sono quattro e non sono manco caratterizzati, cosa purtroppo normale visto il livello di degrado della serie. Non si comprendono i motivi, se esistono, che spingono i protagonisti ad agire in certi modi e a fare certe dichiarazioni.
Yuma è una protagonista anonima che vale come il due di picche, mentre Hotaru è semplicemente un personaggio confusionario, prima vuole una cosa, poi cambia idea... non si capisce cosa le passi per la testa! Risultato? Apparire sciatta e stupida.
Invece Takeda, nel corso della serie, passa da un ruolo principale a un ruolo futile e marginale che gli sceneggiatori decidono di attribuirgli in mancanza totale di idee. Avrei preferito chiudessero definitivamente il capitolo Takeda, per la serie "Addio Takeda, fatti una vita!".
L'unico personaggio degno di nota invece è Fujiwara, quello che aveva un background più studiato, da cui poteva uscire qualcosa di interessante, ma sono ovviamente riusciti a metterlo in ridicolo con la storia del patto e ciò che ne segue. Insomma, il rapporto tra Hotaru e Fujiwara poteva essere gestito meglio, creando una situazione più complicata del previsto e rendendo il tutto più intrigante. Occasione buttata. Era ovvio.
Per quanto "Netsuzou Trap" possa essere orrendo, il finale è stato l'unico punto a favore. Un ottimo finale per una catastrofe preannunciata. Sperando non ci siano mai più serie simili.
Il comparto grafico è stato molto curato, il chara design è veramente buono, anche se non ci siamo molto con le proporzioni. L'ambientazione è discreta.
La opening è il terzo punto a favore, la trovo animata molto bene e "Blue Bud Blue" è molto bella come canzone. La ending invece non riesce a catturare, forse per la mancata animazione o per la sua ridotta durata.
Voto: 1.5
La protagonista, Yuma, si fidanza con Takeda, ma, non sapendo bene come gestire il rapporto fisico, chiede consiglio alla sua migliore amica, Hotaru. Quest'ultima decide di aiutarla mettendo in atto delle "prove pratiche" che si spingono ben oltre ogni limite, cosa che confonde parecchio Yuma, visto che la sua amica è anche fidanzata con Fujiwara.
Cosa accadrà? Non ce ne può fregar di meno.
La serie infatti risulta parecchio noiosa, il che si traduce in un mero tentativo della produzione di creare un prodotto tale da ricevere consensi come è successo per "Scum's Wish". Complice di ciò, una sceneggiatura da far emettere vagiti random a qualsiasi neonato appena partorito. I dialoghi sembrano sostanzialmente basati sui sentimenti dei manichini che si trovano nei comuni negozi, poiché sono del tutto incomprensibili e non riescono nemmeno a mascherare l'incoerenza dei personaggi. Gli episodi sono di una noia e di una stranezza incommensurabile, sembra che le scene siano spezzettate e che i vari fotogrammi siano messi insieme per pura casualità - oltre che per fanservice, questo è poco ma sicuro. E spiega la mia riluttanza nel continuare a vedere la serie.
I personaggi lasciano anch'essi a desiderare, essendo, come detto in precedenza, dei veri e propri manichini. Sono quattro e non sono manco caratterizzati, cosa purtroppo normale visto il livello di degrado della serie. Non si comprendono i motivi, se esistono, che spingono i protagonisti ad agire in certi modi e a fare certe dichiarazioni.
Yuma è una protagonista anonima che vale come il due di picche, mentre Hotaru è semplicemente un personaggio confusionario, prima vuole una cosa, poi cambia idea... non si capisce cosa le passi per la testa! Risultato? Apparire sciatta e stupida.
Invece Takeda, nel corso della serie, passa da un ruolo principale a un ruolo futile e marginale che gli sceneggiatori decidono di attribuirgli in mancanza totale di idee. Avrei preferito chiudessero definitivamente il capitolo Takeda, per la serie "Addio Takeda, fatti una vita!".
L'unico personaggio degno di nota invece è Fujiwara, quello che aveva un background più studiato, da cui poteva uscire qualcosa di interessante, ma sono ovviamente riusciti a metterlo in ridicolo con la storia del patto e ciò che ne segue. Insomma, il rapporto tra Hotaru e Fujiwara poteva essere gestito meglio, creando una situazione più complicata del previsto e rendendo il tutto più intrigante. Occasione buttata. Era ovvio.
Per quanto "Netsuzou Trap" possa essere orrendo, il finale è stato l'unico punto a favore. Un ottimo finale per una catastrofe preannunciata. Sperando non ci siano mai più serie simili.
Il comparto grafico è stato molto curato, il chara design è veramente buono, anche se non ci siamo molto con le proporzioni. L'ambientazione è discreta.
La opening è il terzo punto a favore, la trovo animata molto bene e "Blue Bud Blue" è molto bella come canzone. La ending invece non riesce a catturare, forse per la mancata animazione o per la sua ridotta durata.
Voto: 1.5
Avete presente quei trailer sbagliati? Fatti in modo erroneo, che finiscono per fare più danno che far sorgere curiosità? Che magari danno un'idea errata per via del montaggio, o perché piazzano scene che nel film non ci sono proprio o ancora che mostrano troppo poco e non permettono di farsi un'idea precisa dell'opera o che al contrario mostrano troppo e ti fanno sostanzialmente spoiler di tutte le cose più interessanti della pellicola? Ecco, quest'anime è, sostanzialmente, un trailer sbagliato.
Ma andiamo con ordine.
Yuma e Hotaru sono amiche sin dall'infanzia. Ora vanno al liceo, e sono entrambe fidanzate, ma Yuma è un po' titubante riguardo all'avere contatto fisico col suo ragazzo... Hotaru, improvvisamente, le propone di fare "pratica" con lei, e la cosa comincia a prendere una piega sempre più torbida.
La serie vorrebbe essere un viaggio introspettivo nella mente e nel cuore delle due ragazze, per portare a galla attraverso la passione i loro veri sentimenti, nascosti perché "inusuali". O almeno così è all'apparenza: la struttura di dodici episodi da dieci minuti non permette certo di riassumere bene tre volumi di manga originale, e così i flashback sono molto più flash che back, visto che i vari spunti vengono giusto "buttati lì", tra un film mentale e l'altro. Questo fondamentalmente perché, dovendo scegliere tra la narrazione e le scene piccanti (che poi non sono nemmeno chissà quali acrobazie, sia chiaro), dato il tempo tiranno, secondo voi i produttori cosa hanno preferito? Ecco.
Quello che fondamentalmente è "Netsuzou" Trap in versione anime è un'enorme pubblicità all'opera originale, ma una pubblicità scadente e che non invoglia a recuperare il manga, anzi.
Abbiamo un'ingenuotta che si fa baciare a caso salvo lamentarsi dopo, molto dopo, e un'allupata corvina che o se ne sta lì, sempre con lo stesso sorriso semi-sornione, qualunque cosa stia succedendo, o mette le mani addosso in maniera non violenta alla gente. L'unica persona salvabile del cast è il fidanzato di Yuma, servo della gleba a testa alta destinato ad essere l'unica persona di buon senso del gruppo, e di conseguenza anche il più affetto da batoste.
Vero è pure che il cast non è che sia poi così variegato: i personaggi principali sono quattro, le due coppie, e non c'è spazio per nessun altro, ma d'altronde già non c'è stato abbastanza tempo per gestirne così pochi, figuriamoci se ce ne fossero inseriti di più...
Le azioni, sensazioni, scelte dei personaggi, anziché essere spiegate, vengono mostrate, e poi si lancia qualche accenno qui e là, più che per narrare, per dire "Avete visto? Abbiamo fatto un rimando a quella questione!", cosa che ovviamente fa sembrare tutto vago e tendenzialmente inutile.
Dal punto di vista tecnico, la serie è altalenante: il character design non spicca particolarmente per personalità né i disegni per il dettaglio, e anzi, le ragazze talvolta risultano fisicamente "incoerenti", visto che le loro forme lievitano quando hanno meno vestiti addosso, con un effetto che trasmette una comicità non voluta da film dei fratelli Vanzina.
Le animazioni sono buone, ma non hanno modo di mostrarsi troppo, perché la serie, inevitabilmente considerato il genere, non lo concede.
A una colonna sonora pressoché inesistente fa da contrappeso, però, un'opening decisamente bella, non solo come canzone in sé, ma anche per la regia del video: questo non fa che rimarcare la sensazione che si sia voluta fare solo pubblicità, visto che una bella opening è un grazioso "pacchettino", che però non corrisponde necessariamente a un bel contenuto. A fare nuovamente da contraltare ci sono le due ending piuttosto anonime, e accompagnate da scene prese dagli episodi: operazione di risparmio, insomma.
Più che non riuscire a raggiungere un obiettivo, "Netsuzou Trap" se ne pone uno "sbagliato" fin da subito, deviando dall'essere una trasposizione all'essere un "best of" (che sarebbe meglio definire "worst of") del manga, finendo per uccidere il potenziale interesse degli spettatori nei confronti dello stesso.
Gran parte dei problemi sarà, probabilmente, sito all'origine, ma ciò non toglie che avrebbe avuto sicuramente più senso una trasposizione più fedele, con più episodi o episodi più lunghi.
Anche se qui sorge, inesorabile, un dubbio: davvero sarei riuscito a reggere puntate lunghe il doppio o il doppio delle stesse? Forse, è meglio accontentarsi del male minore: uno scivolone dovuto a una brutta abitudine dell'animazione giapponese, quella degli "anime spot".
Forse è questo che è "Netsuzou Trap": una capocciata in terra dovuta al vizio di dondolarsi sulla sedia.
Ma andiamo con ordine.
Yuma e Hotaru sono amiche sin dall'infanzia. Ora vanno al liceo, e sono entrambe fidanzate, ma Yuma è un po' titubante riguardo all'avere contatto fisico col suo ragazzo... Hotaru, improvvisamente, le propone di fare "pratica" con lei, e la cosa comincia a prendere una piega sempre più torbida.
La serie vorrebbe essere un viaggio introspettivo nella mente e nel cuore delle due ragazze, per portare a galla attraverso la passione i loro veri sentimenti, nascosti perché "inusuali". O almeno così è all'apparenza: la struttura di dodici episodi da dieci minuti non permette certo di riassumere bene tre volumi di manga originale, e così i flashback sono molto più flash che back, visto che i vari spunti vengono giusto "buttati lì", tra un film mentale e l'altro. Questo fondamentalmente perché, dovendo scegliere tra la narrazione e le scene piccanti (che poi non sono nemmeno chissà quali acrobazie, sia chiaro), dato il tempo tiranno, secondo voi i produttori cosa hanno preferito? Ecco.
Quello che fondamentalmente è "Netsuzou" Trap in versione anime è un'enorme pubblicità all'opera originale, ma una pubblicità scadente e che non invoglia a recuperare il manga, anzi.
Abbiamo un'ingenuotta che si fa baciare a caso salvo lamentarsi dopo, molto dopo, e un'allupata corvina che o se ne sta lì, sempre con lo stesso sorriso semi-sornione, qualunque cosa stia succedendo, o mette le mani addosso in maniera non violenta alla gente. L'unica persona salvabile del cast è il fidanzato di Yuma, servo della gleba a testa alta destinato ad essere l'unica persona di buon senso del gruppo, e di conseguenza anche il più affetto da batoste.
Vero è pure che il cast non è che sia poi così variegato: i personaggi principali sono quattro, le due coppie, e non c'è spazio per nessun altro, ma d'altronde già non c'è stato abbastanza tempo per gestirne così pochi, figuriamoci se ce ne fossero inseriti di più...
Le azioni, sensazioni, scelte dei personaggi, anziché essere spiegate, vengono mostrate, e poi si lancia qualche accenno qui e là, più che per narrare, per dire "Avete visto? Abbiamo fatto un rimando a quella questione!", cosa che ovviamente fa sembrare tutto vago e tendenzialmente inutile.
Dal punto di vista tecnico, la serie è altalenante: il character design non spicca particolarmente per personalità né i disegni per il dettaglio, e anzi, le ragazze talvolta risultano fisicamente "incoerenti", visto che le loro forme lievitano quando hanno meno vestiti addosso, con un effetto che trasmette una comicità non voluta da film dei fratelli Vanzina.
Le animazioni sono buone, ma non hanno modo di mostrarsi troppo, perché la serie, inevitabilmente considerato il genere, non lo concede.
A una colonna sonora pressoché inesistente fa da contrappeso, però, un'opening decisamente bella, non solo come canzone in sé, ma anche per la regia del video: questo non fa che rimarcare la sensazione che si sia voluta fare solo pubblicità, visto che una bella opening è un grazioso "pacchettino", che però non corrisponde necessariamente a un bel contenuto. A fare nuovamente da contraltare ci sono le due ending piuttosto anonime, e accompagnate da scene prese dagli episodi: operazione di risparmio, insomma.
Più che non riuscire a raggiungere un obiettivo, "Netsuzou Trap" se ne pone uno "sbagliato" fin da subito, deviando dall'essere una trasposizione all'essere un "best of" (che sarebbe meglio definire "worst of") del manga, finendo per uccidere il potenziale interesse degli spettatori nei confronti dello stesso.
Gran parte dei problemi sarà, probabilmente, sito all'origine, ma ciò non toglie che avrebbe avuto sicuramente più senso una trasposizione più fedele, con più episodi o episodi più lunghi.
Anche se qui sorge, inesorabile, un dubbio: davvero sarei riuscito a reggere puntate lunghe il doppio o il doppio delle stesse? Forse, è meglio accontentarsi del male minore: uno scivolone dovuto a una brutta abitudine dell'animazione giapponese, quella degli "anime spot".
Forse è questo che è "Netsuzou Trap": una capocciata in terra dovuta al vizio di dondolarsi sulla sedia.
“I kissed a girl, and I liked it”. Mi chiedo cosa penserebbe Katy Perry semmai dovesse guardare questo anime. Leggendo il testo della sua canzone si trovano molte somiglianze con la trama di “NTR - Netsuzou Trap”, anche se con una differenza fondamentale: nel suo celebre brano la cantante americana, infatti, confessava di averlo fatto solo per gioco e che sperava che il suo ragazzo non desse peso alla cosa. Ma, indipendentemente dalle sue motivazioni, la bellissima Katy non aveva di certo baciato una persona come Yuma e non aveva come ragazzo un tipo come Fujiwara, se no avrebbe avuto ben altro a cui pensare; con tutta probabilità, invece di “magnificare quel momento”, si sarebbe chiesta cosa stesse accadendo alla sua vita e come aveva fatto a cadere così in basso. E il testo della sua canzone avrebbe assunto i toni del dramma.
Dopo essermi scusato con la Perry per averla associata a un'opera del genere, passiamo alla recensione di questo anime e cerchiamo di non perderci troppo tempo; già essermi sorbito questi dodici episodi credo sia stata una punizione sufficiente per qualche grave crimine che ancora adesso non so di aver commesso.
Cominciamo dal titolo. In molti probabilmente già lo sapranno; ma, a beneficio di chi non ne è a conoscenza, credo sia utile spiegare che cosa significa quel “NTR” iniziale. NTR sta per “netorare”, ossia illudere qualcuno su un possibile futuro sentimentale quando invece si è già impegnati con qualcuno. Noi lo chiameremmo “qualcuno che si fa l'amante promettendogli che prima o poi divorzierà dalla moglie”.
La storia segue le vicende di Yuma e della sua amica d'infanzia nonché vicina di casa Hotaru. Entrambe, all'inizio, sono fidanzate con dei ragazzi, lo “sveglio” Takeda e “sembro annoiato ma in realtà sono incazzato” Fujiwara; nonostante questo, però, Hotaru, le cui qualità morali sono universalmente riconosciute, decide che è tempo di svezzare sessualmente l'amica della porta accanto. Yuma resta sorpresa dal suo atteggiamento, ma capisce che c'è qualcosa di strano con un ritardo davvero imbarazzante; per capirci, se Hotaru fosse stato un maschietto, probabilmente Yuma avrebbe capito che le sue intenzioni non sono esattamente quelle di un amico qualunque solo al raggiungimento del settimo mese di gravidanza.
“Netsuzou Trap” è un anime sicuramente “particolare”, perché appartiene a un genere “particolare”; ma la mia visione critica dell'opera non ha nulla a che fare con la sua provenienza. Credo che non esista nessun genere che imponga, a chi volesse cimentarsi nella scrittura, di creare delle sceneggiature tanto stupide. In questo anime, invece, si passa il tempo ad aspettare una spiegazione o una motivazione logica a certe situazioni o a certi comportamenti, ma queste o non arrivano proprio o sono talmente idiote, da spingere lo spettatore a mettersi le mani nei capelli. La filosofia del “cane randagio” che viene enunciata alla fine non è sufficiente a porre rimedio a questo disastro, anzi forse peggiora solo le cose.
Ma il vero punto debole di “Netsuzou Trap” sono i suoi personaggi, che si muovono e ragionano senza seguire nessun filo logico. In poche puntate si capisce che Yuma è proprio senza speranze, per cui le maggiori aspettative ricadono su Hotaru e sul suo misterioso rapporto con Fujiwara; ma anche in questo caso l'attesa è vana: i due hanno, sostanzialmente, davvero poco da raccontare.
L'unica cosa che salverei di questo anime è la grafica: obiettivamente i disegni sono belli e le due ragazze sono molto sensuali; purtroppo non sono anche intelligenti, ma questo non è certo colpa dell'apparato grafico.
Non sono d'accordo invece con chi dice: “Dai, non è un granché, ma si è lasciato vedere fino alla fine”. Magari è pure vero, ma non è una qualità questa. Se si è andati avanti, è perché si sperava in un'evoluzione della trama che rivalutasse anche lo scempio già visto; ma questi sviluppi non arriveranno mai, per cui l'anime è da bocciare nella sua totalità.
In definitiva, quindi, questo “Netsuzou Trap” si è rivelato essere un vero disastro, almeno secondo la mia personale opinione; a rendere meno amara la pillola è il pensiero che ogni episodio è durato solo dieci minuti circa invece dei canonici venti. Ma è davvero una magra consolazione; trovo invece irritante il fatto che si pensi di creare un prodotto vendibile solo perché ci sono ragazze attraenti che flirtano fra di loro e perché si pensa che usando certi argomenti si vada “controcorrente” (cosa che a molti piace). A me non importa un fico secco del tipo di anime che si vuole produrre, sia esso tradizionale, moderatamente trasgressivo o addirittura di controcultura; l'importante è proporre qualcosa di vagamente sensato, se no tanto vale produrre un hentai, che almeno il pubblico si diverte di più.
Dopo essermi scusato con la Perry per averla associata a un'opera del genere, passiamo alla recensione di questo anime e cerchiamo di non perderci troppo tempo; già essermi sorbito questi dodici episodi credo sia stata una punizione sufficiente per qualche grave crimine che ancora adesso non so di aver commesso.
Cominciamo dal titolo. In molti probabilmente già lo sapranno; ma, a beneficio di chi non ne è a conoscenza, credo sia utile spiegare che cosa significa quel “NTR” iniziale. NTR sta per “netorare”, ossia illudere qualcuno su un possibile futuro sentimentale quando invece si è già impegnati con qualcuno. Noi lo chiameremmo “qualcuno che si fa l'amante promettendogli che prima o poi divorzierà dalla moglie”.
La storia segue le vicende di Yuma e della sua amica d'infanzia nonché vicina di casa Hotaru. Entrambe, all'inizio, sono fidanzate con dei ragazzi, lo “sveglio” Takeda e “sembro annoiato ma in realtà sono incazzato” Fujiwara; nonostante questo, però, Hotaru, le cui qualità morali sono universalmente riconosciute, decide che è tempo di svezzare sessualmente l'amica della porta accanto. Yuma resta sorpresa dal suo atteggiamento, ma capisce che c'è qualcosa di strano con un ritardo davvero imbarazzante; per capirci, se Hotaru fosse stato un maschietto, probabilmente Yuma avrebbe capito che le sue intenzioni non sono esattamente quelle di un amico qualunque solo al raggiungimento del settimo mese di gravidanza.
“Netsuzou Trap” è un anime sicuramente “particolare”, perché appartiene a un genere “particolare”; ma la mia visione critica dell'opera non ha nulla a che fare con la sua provenienza. Credo che non esista nessun genere che imponga, a chi volesse cimentarsi nella scrittura, di creare delle sceneggiature tanto stupide. In questo anime, invece, si passa il tempo ad aspettare una spiegazione o una motivazione logica a certe situazioni o a certi comportamenti, ma queste o non arrivano proprio o sono talmente idiote, da spingere lo spettatore a mettersi le mani nei capelli. La filosofia del “cane randagio” che viene enunciata alla fine non è sufficiente a porre rimedio a questo disastro, anzi forse peggiora solo le cose.
Ma il vero punto debole di “Netsuzou Trap” sono i suoi personaggi, che si muovono e ragionano senza seguire nessun filo logico. In poche puntate si capisce che Yuma è proprio senza speranze, per cui le maggiori aspettative ricadono su Hotaru e sul suo misterioso rapporto con Fujiwara; ma anche in questo caso l'attesa è vana: i due hanno, sostanzialmente, davvero poco da raccontare.
L'unica cosa che salverei di questo anime è la grafica: obiettivamente i disegni sono belli e le due ragazze sono molto sensuali; purtroppo non sono anche intelligenti, ma questo non è certo colpa dell'apparato grafico.
Non sono d'accordo invece con chi dice: “Dai, non è un granché, ma si è lasciato vedere fino alla fine”. Magari è pure vero, ma non è una qualità questa. Se si è andati avanti, è perché si sperava in un'evoluzione della trama che rivalutasse anche lo scempio già visto; ma questi sviluppi non arriveranno mai, per cui l'anime è da bocciare nella sua totalità.
In definitiva, quindi, questo “Netsuzou Trap” si è rivelato essere un vero disastro, almeno secondo la mia personale opinione; a rendere meno amara la pillola è il pensiero che ogni episodio è durato solo dieci minuti circa invece dei canonici venti. Ma è davvero una magra consolazione; trovo invece irritante il fatto che si pensi di creare un prodotto vendibile solo perché ci sono ragazze attraenti che flirtano fra di loro e perché si pensa che usando certi argomenti si vada “controcorrente” (cosa che a molti piace). A me non importa un fico secco del tipo di anime che si vuole produrre, sia esso tradizionale, moderatamente trasgressivo o addirittura di controcultura; l'importante è proporre qualcosa di vagamente sensato, se no tanto vale produrre un hentai, che almeno il pubblico si diverte di più.