L'ultimo unicorno
Che cosa accade se mettiamo assieme uno scrittore che ha venduto milioni di copie in tutto il globo, un produttore statunitense che coraggiosamente puntava a un pubblico adulto e uno studio nipponico che da lì a poco sarebbe diventato leggenda? Semplice, "The Last Unicorn", uno dei più meravigliosi film fantasy mai concepiti dopo il tanto discusso "The Lord of the Rings" di Ralph Bakshi. La classe non è acqua, e già dai pochi minuti iniziali si intravede una cura senza precedenti nella pittura dei fondali, liberamente ispirati ad alcuni arazzi risalenti al medioevo e al movimento naïf del XIX secolo. La sceneggiatura, curata dallo stesso autore, rimane veramente fedele all'originale (manca solo la parte ambientata nella cittadella di Hagsgate, comunque ininfluente sullo svolgersi delle vicende). Non si è fatta economia nemmeno nel reclutamento dei doppiatori, il cast internazionale è di enorme prestigio: Jeff Bridges e Mia Farrow prestano voce ai due tormentati protagonisti, la cantante Tammy Grimes alla burbera e determinata Molly Grue e, per finire, al compianto Christopher Lee viene affidato il compito di dare voce al perfido (ma non troppo) King Haggard. La splendida canzone di apertura e chiusura, dolce e malinconica, è eseguita nientemeno che dagli America. La qualità delle animazioni è eccellente e non vede l'utilizzo dell'amato/odiato rotoscope, sfruttato in maniera devastante da Bakshi; veramente evocativa ed epica rimane la sequenza finale, nella quale migliaia di unicorni - disegnati ognuno con una precisione da certosino - appaiono dalle onde del mare.
E dopo? Beh, Peter S. Beagle porterà a compimento un breve, ma intenso epilogo (dal finale ancora aperto) quasi quarant'anni dopo. Arthur Rankin Jr. focalizzerà la sua attenzione sulle serie TV, per poi ritirarsi dalle scene. Lo staff della Topcraft si accingerà a trasporre sul grande schermo le avventure di una certa principessa di una certa Valle del Vento... il resto è storia.
E dopo? Beh, Peter S. Beagle porterà a compimento un breve, ma intenso epilogo (dal finale ancora aperto) quasi quarant'anni dopo. Arthur Rankin Jr. focalizzerà la sua attenzione sulle serie TV, per poi ritirarsi dalle scene. Lo staff della Topcraft si accingerà a trasporre sul grande schermo le avventure di una certa principessa di una certa Valle del Vento... il resto è storia.