Yoko - Cacciatrice di Demoni
Mi sono sempre chiesto se "Yoko - Cacciatrice di demoni" abbia ispirato almeno un po' serie ormai classiche come "Sailor Moon": chiunque dotato di buon senso direbbe subito di no, ma mi piace pensare che almeno un po' Naoko Takeuchi abbia preso ispirazione da questa serie OAV ormai sconosciuta ai più, ma ancora guardabile dopo tanti anni.
Credo che i primi due episodi della serie li vidi ormai vent'anni fa su DVD. Il primo episodio mi piacque molto, il secondo era abbastanza buono, introduceva un nuovo personaggio, ma mancava della verve del primo episodio. Il doppiaggio mi ha sempre urtato alquanto i nervi, soprattutto la voce della nonna, totalmente sbagliata. La sigla finale del primo episodio è davvero il top invece. Parte lenta e poi si scatena con un ritmo rockeggiante nel ritornello.
Uno degli altri episodi tra l'altro è un montaggio delle sigle insieme a spezzoni video della serie, quindi rimangono solo altri tre episodi animati veri e propri. Che dire di questi tre episodi? Diciamo che sono accettabili, ma nulla di sconvolgente. Diciamo che ormai, nell'ultimo episodio di questa serie, si respira l'accettazione della mancanza di idee originali, tant'è che Yoko deve combattere contro una sua cugina che è praticamente identica nell'aspetto e molto forte nel combattimento. Il classico episodio del gemello malvagio, se vogliamo. Ormai siamo nel 1995, "Sailor Moon S" (la terza serie e senza dubbio la migliore) imperversa sugli schermi nipponici; anche se "Yoko - Cacciatrice di demoni" può contare su una discreta dose di fanservice, non può nulla di fronte alla "magia" di "Sailor Moon". Ed è così che l'ascesa di Yoko si conclude.
In Italia continueranno a circolare i DVD (tre) ancora per qualche annetto perfino in edicola, tanto che ancora si trovano alcuni sigillati su ebay o su Amazon. Tra l'altro, l'edizione DVD italiana non è esattamente il top: i colori sono un po' troppo scuri, smorti, segno che non è stato fatto un gran lavoro di post-processing all'epoca del passaggio da nastro a digitale. In Giappone invece hanno pubblicato non troppo tempo fa la versione rimasterizzata in Full HD, di una qualità davvero "mostruosa", se vogliamo, segno che qualcuno è ancora interessato a una serie del genere.
Credo che i primi due episodi della serie li vidi ormai vent'anni fa su DVD. Il primo episodio mi piacque molto, il secondo era abbastanza buono, introduceva un nuovo personaggio, ma mancava della verve del primo episodio. Il doppiaggio mi ha sempre urtato alquanto i nervi, soprattutto la voce della nonna, totalmente sbagliata. La sigla finale del primo episodio è davvero il top invece. Parte lenta e poi si scatena con un ritmo rockeggiante nel ritornello.
Uno degli altri episodi tra l'altro è un montaggio delle sigle insieme a spezzoni video della serie, quindi rimangono solo altri tre episodi animati veri e propri. Che dire di questi tre episodi? Diciamo che sono accettabili, ma nulla di sconvolgente. Diciamo che ormai, nell'ultimo episodio di questa serie, si respira l'accettazione della mancanza di idee originali, tant'è che Yoko deve combattere contro una sua cugina che è praticamente identica nell'aspetto e molto forte nel combattimento. Il classico episodio del gemello malvagio, se vogliamo. Ormai siamo nel 1995, "Sailor Moon S" (la terza serie e senza dubbio la migliore) imperversa sugli schermi nipponici; anche se "Yoko - Cacciatrice di demoni" può contare su una discreta dose di fanservice, non può nulla di fronte alla "magia" di "Sailor Moon". Ed è così che l'ascesa di Yoko si conclude.
In Italia continueranno a circolare i DVD (tre) ancora per qualche annetto perfino in edicola, tanto che ancora si trovano alcuni sigillati su ebay o su Amazon. Tra l'altro, l'edizione DVD italiana non è esattamente il top: i colori sono un po' troppo scuri, smorti, segno che non è stato fatto un gran lavoro di post-processing all'epoca del passaggio da nastro a digitale. In Giappone invece hanno pubblicato non troppo tempo fa la versione rimasterizzata in Full HD, di una qualità davvero "mostruosa", se vogliamo, segno che qualcuno è ancora interessato a una serie del genere.
A volte capita che piccole gemme vengano scovate e "Yoko - Cacciatrice di demoni" è una di queste. Una serie OAV di sei episodi prodotta dallo studio Madhouse e tratta dall'omonimo manga realizzato da Gaku Miyao. Una serie non proprio originale, ma che comunque sa intrattenere abbastanza, offrendo un mix di azione, humor e anche erotismo.
Yoko è una giovane liceale come tante invischiata nei soliti problemi di studio e di prendersi tante cotte per tanti bei ragazzi. Tuttavia, scoprirà che discende da una longeva famiglia di cacciatrici di demoni e, ora che ha compiuto sedici anni, ed è ancora vergine, ella diventa la centottesima cacciatrice, succedendo a sua nonna Madoka, anche se inizialmente il ruolo sarebbe spettato alla madre di Yoko, ma... ha perso la verginità prima di compiere sedici anni, cose che capitano. Da quel momento in poi la giovane vivrà diverse avventure, affrontando molti nemici, aiutata da sua nonna Madoka, dalla sua amica Chikako e da una giovane apprendista di nome Azusa.
I sei episodi (di cui ne escludo uno, poiché si tratta solo di un musical) scorrono in maniera lineare e senza complicazioni, e iniziano con i problemi quotidiani della protagonista, per poi concludersi affrontando il demone di turno. Questi ultimi sono anche vari e ben realizzati: si passa da una vampira bisessuale, visto come rimane ammaliata dal corpo di Yoko mentre le faceva a pezzi l'abito durante un combattimento, a degli spiriti di una foresta profanata e ora furiosi e assetati di sangue, ad altri demoni provenienti da un'altra dimensione, fino al pericoloso demone del tempo. Parlando dei personaggi, sinceramente non c'è molto da dire: la protagonista Yoko, seppur simpatica e con un buon desing, dotata di capigliatura con odango che ricordano molto un'altra eroina molto più conosciuta, appare fin troppo banale e non molto memorabile, stessa cosa anche per i personaggi secondari come Chikako, fin troppo dimenticabile, vista anche la sua pressoché totale inutilità, e l'apprendista cacciatrice Azusa, troppo impulsiva, nonostante riesca ad essere un po' empatica in qualche rara occasione. Ma se c'è un personaggio che riesce a spiccare per carattere e personalità in grado di rubare la scena a tutti gli altri, è proprio nonna Madoka: ex cacciatrice dall'aria inizialmente severa, che si rivela poi una gran burlona, sarcastica e dalla battuta pronta, e comunque una buona guida per la protagonista. Nei combattimenti l'azione è davvero frenetica e a volte anche davvero violenta, e altre volte eccessivamente erotica - non è raro che la protagonista durante i combattimenti finisca più volte con gli abiti strappati e mostri il suo seno, o la sua biancheria intima, o finisca avvolta dai tentacoli dei demoni più perversi; ogni tanto va bene mostrare il tuo bel corpicino e farti palpare, ma era così necessario farlo tutte le volte?
In conclusione, resta una piccola perla che si lascia guardare nel bene e nel male. Mi spiace un po' da una parte che non sia diventata una serie con più puntate, ma dall'altra parte ciò è plausibile, poiché avrebbe dovuto competere con serie del calibro di "Sailor Moon", con cui ha molte cose in comune.
Yoko è una giovane liceale come tante invischiata nei soliti problemi di studio e di prendersi tante cotte per tanti bei ragazzi. Tuttavia, scoprirà che discende da una longeva famiglia di cacciatrici di demoni e, ora che ha compiuto sedici anni, ed è ancora vergine, ella diventa la centottesima cacciatrice, succedendo a sua nonna Madoka, anche se inizialmente il ruolo sarebbe spettato alla madre di Yoko, ma... ha perso la verginità prima di compiere sedici anni, cose che capitano. Da quel momento in poi la giovane vivrà diverse avventure, affrontando molti nemici, aiutata da sua nonna Madoka, dalla sua amica Chikako e da una giovane apprendista di nome Azusa.
I sei episodi (di cui ne escludo uno, poiché si tratta solo di un musical) scorrono in maniera lineare e senza complicazioni, e iniziano con i problemi quotidiani della protagonista, per poi concludersi affrontando il demone di turno. Questi ultimi sono anche vari e ben realizzati: si passa da una vampira bisessuale, visto come rimane ammaliata dal corpo di Yoko mentre le faceva a pezzi l'abito durante un combattimento, a degli spiriti di una foresta profanata e ora furiosi e assetati di sangue, ad altri demoni provenienti da un'altra dimensione, fino al pericoloso demone del tempo. Parlando dei personaggi, sinceramente non c'è molto da dire: la protagonista Yoko, seppur simpatica e con un buon desing, dotata di capigliatura con odango che ricordano molto un'altra eroina molto più conosciuta, appare fin troppo banale e non molto memorabile, stessa cosa anche per i personaggi secondari come Chikako, fin troppo dimenticabile, vista anche la sua pressoché totale inutilità, e l'apprendista cacciatrice Azusa, troppo impulsiva, nonostante riesca ad essere un po' empatica in qualche rara occasione. Ma se c'è un personaggio che riesce a spiccare per carattere e personalità in grado di rubare la scena a tutti gli altri, è proprio nonna Madoka: ex cacciatrice dall'aria inizialmente severa, che si rivela poi una gran burlona, sarcastica e dalla battuta pronta, e comunque una buona guida per la protagonista. Nei combattimenti l'azione è davvero frenetica e a volte anche davvero violenta, e altre volte eccessivamente erotica - non è raro che la protagonista durante i combattimenti finisca più volte con gli abiti strappati e mostri il suo seno, o la sua biancheria intima, o finisca avvolta dai tentacoli dei demoni più perversi; ogni tanto va bene mostrare il tuo bel corpicino e farti palpare, ma era così necessario farlo tutte le volte?
In conclusione, resta una piccola perla che si lascia guardare nel bene e nel male. Mi spiace un po' da una parte che non sia diventata una serie con più puntate, ma dall'altra parte ciò è plausibile, poiché avrebbe dovuto competere con serie del calibro di "Sailor Moon", con cui ha molte cose in comune.
La sedicenne Yoko Mano è, in realtà, l'ultima discendente di una lunga stirpe di cacciatrici di demoni. Con l'anello del potere al suo dito e l'enorme spada spacca-demoni in mano, la ragazza è chiamata ad affrontare mostri, streghe e demoni assortiti e, quindi, a vivere incredibili avventure nel mondo del soprannaturale e dell'horror. Naturalmente, il tutto è abbastanza soft, perché il personaggio è, nella vita di tutti i giorni, una ragazzina romantica, timida e un po' imbranata.
Alcuni vedono in Yoko qualcosa che si avvicina a "Sailor Moon", l'eroina anime più importante degli anni'90, ma ha anche dei rimandi alla "Cutie Honey", di Go Nagai, per via della spada e del vestito da combattimento, che le viene continuamente strappato, in certe "parti strategiche", dai mostri che affronta. Ci sono anche una certa dose di malizia, brevi sequenze di nudo e alcune battute a doppio senso, ma anche tanta azione e parecchi colpi di scena. Le sequenze delle trasformazioni, con tanto di frasi a effetto, sono molto ben riuscite, come molto ben fatti sono anche i combattimenti che la nostra deve sostenere. Adoro il suo vestito rosso, con in mezzo il simbolo del bene e nel male (Yin/Yang), per non parlare di quell'acconciatura particolare di capelli, che dà a Yoko quel tocco esotico in più.
Notevole è anche il cast di contorno, a cominciare dalla simpatica e brontolona nonna Madoka, che ha addestrato la ragazza a diventare la 108a cacciatrice di demoni e che, spesso, ruba la scena a tutti. Immancabili l'assistente pasticciona e l'amica del cuore saccente, figure già viste in altri anime shoujo, che anche qua non stonano. Molto simpatiche trovo le scene a casa e a scuola, importanti per abbassare un po' i toni e la tensione.
Sei avventure, destinate solo al mercato home video, possono sembrare poche, ma se il rischio di una serie regolare significava copiare "Sailor Moon", allora è stato meglio così. Il prodotto, tipicamente d'inizio anni '90, è divertente e provocante e si merita un sette.
Alcuni vedono in Yoko qualcosa che si avvicina a "Sailor Moon", l'eroina anime più importante degli anni'90, ma ha anche dei rimandi alla "Cutie Honey", di Go Nagai, per via della spada e del vestito da combattimento, che le viene continuamente strappato, in certe "parti strategiche", dai mostri che affronta. Ci sono anche una certa dose di malizia, brevi sequenze di nudo e alcune battute a doppio senso, ma anche tanta azione e parecchi colpi di scena. Le sequenze delle trasformazioni, con tanto di frasi a effetto, sono molto ben riuscite, come molto ben fatti sono anche i combattimenti che la nostra deve sostenere. Adoro il suo vestito rosso, con in mezzo il simbolo del bene e nel male (Yin/Yang), per non parlare di quell'acconciatura particolare di capelli, che dà a Yoko quel tocco esotico in più.
Notevole è anche il cast di contorno, a cominciare dalla simpatica e brontolona nonna Madoka, che ha addestrato la ragazza a diventare la 108a cacciatrice di demoni e che, spesso, ruba la scena a tutti. Immancabili l'assistente pasticciona e l'amica del cuore saccente, figure già viste in altri anime shoujo, che anche qua non stonano. Molto simpatiche trovo le scene a casa e a scuola, importanti per abbassare un po' i toni e la tensione.
Sei avventure, destinate solo al mercato home video, possono sembrare poche, ma se il rischio di una serie regolare significava copiare "Sailor Moon", allora è stato meglio così. Il prodotto, tipicamente d'inizio anni '90, è divertente e provocante e si merita un sette.
"Mamono Hunter Yohko" è una serie anime di sei OAV di durata variabile, che come si intuisce dal titolo ha per protagonista una ragazza di nome Yohko, che di "professione" fa la sterminatrice di demoni.
All'inizio della storia, Yohko Mano è una normale liceale, ma la sua famiglia svolge il ruolo di cacciatori di demoni da 107 generazioni, e lei è la 108a in successione. Yohko è all'oscuro di tutto, finché, al compimento dei suoi 16 anni, si risvegliano in lei i poteri di Demon Hunter, guarda caso lo stesso giorno in cui alcuni demoni decidono di riportare in vita la loro regina aprendo un portale tra il mondo degli uomini e quello dei demoni. Quindi Yohko è costretta a portare avanti il ruolo di famiglia e inizia la sua lotta contro vari demoni.
Nel corso dei sei OAV, insieme ad Azusa, un aspirante Demon Hunter, Yohko affronta demoni sempre più forti. Fa eccezione solo il quarto episodio, che a differenza degli altri è uno special musicale con canzoni e videoclip di immagini e disegni presi dai tre episodi precedenti.
I sei OAV hanno pochi collegamenti l'uno con l'altro, dato che si tratta sempre di episodi autoconclusivi, e volendo potrebbero essere visti da soli in qualunque ordine.
La storia non è molto originale, ma ha i suoi elementi ben definiti, come pure qualche cliché. Teniamo conto che si tratta comunque di un anime del 1990.
Le trame dei vari episodi sono buone, di sicuro non annoiano, anche se una durata maggiore, o magari più episodi dedicati a uno stesso evento avrebbero giovato. Alcuni demoni vengono battuti fin troppo facilmente con combattimenti brevi e veloci, che in alcuni casi deludono. Non è il caso invece della scene di contorno, quali siparietti comici, e approfondimenti su Yohko e sulla sua famiglia, come nel caso del quinto episodio che mostra le altre 107 generazioni di Demon Hunter affrontare lo stesso nemico comune (il miglior episodio a mio parere). Queste parti dei vari episodi sono divertenti e ben strutturate.
Graficamente è abbastanza ben curato. Disegni e animazioni sono di buona qualità, anche se tra un OAV e l'altro si nota qualche lieve differenza nello stile di disegno, e qualche calo qua e là. Niente di troppo vistoso comunque. Considerato gli anni che si porta addosso, il risultato è ancora oggi apprezzabile.
La serie ha molto fanservice, ad esempio quando Yohko si trasforma, quasi come Sailor Moon, ma qui si vede tutto, o il vestito che durante la lotta si strappa nei punti "strategici" e varie scene di sesso. Nel primo episodio sembra quasi un hentai: Yohko per diventare una Demon Hunter deve rimanere vergine, e i demoni la prima cosa che fanno è prendere possesso di un amico di Yohko e spingerla a farci sesso. Il tutto è molto dettagliato.
Non ho riscontrato una colonna sonora degna di nota per quel che riguarda le musiche di sottofondo, mentre tante sono le canzoni che si sentono durante la serie. Ogni episodio ha una sigla finale diversa, e nel quarto speciale si possono ascoltare molte canzoni, di cui diverse sono cantate dalle doppiatrici delle ragazze protagoniste.
Il doppiaggio giapponese è di buon livello, e tra le varie voci spicca sicuramente Aya Hisakawa, la famosa doppiatrice di Ami Mizuno, che qui doppia la protagonista Yohko, che è molto diversa caratterialmente, e fa un po' uno strano effetto sentirla dire alcune cose, e come già detto canta anche varie canzoni.
In definitiva, a me l'anime è piaciuto abbastanza. E' vero che la storia non è molto originale o dettagliata, e in alcuni casi ha delle forzature mica da ridere (108 generazioni di donne nella stessa famiglia), e cose non spiegate. Ma si lascia guardare, anche gli episodi lunghi oltre 40 minuti scorrono via veloci.
L'unico vero difetto è che la serie, come molti altri OAV, non si conclude con un vero finale, ma come un episodio qualsiasi, lasciando tutto all'immaginazione dello spettatore. Anche se, a dirla tutta, la storia di Yohko continua in un manga omonimo uscito per ora solo in Giappone. Sicuramente vale la pena guardarlo per chi apprezza il genere.
All'inizio della storia, Yohko Mano è una normale liceale, ma la sua famiglia svolge il ruolo di cacciatori di demoni da 107 generazioni, e lei è la 108a in successione. Yohko è all'oscuro di tutto, finché, al compimento dei suoi 16 anni, si risvegliano in lei i poteri di Demon Hunter, guarda caso lo stesso giorno in cui alcuni demoni decidono di riportare in vita la loro regina aprendo un portale tra il mondo degli uomini e quello dei demoni. Quindi Yohko è costretta a portare avanti il ruolo di famiglia e inizia la sua lotta contro vari demoni.
Nel corso dei sei OAV, insieme ad Azusa, un aspirante Demon Hunter, Yohko affronta demoni sempre più forti. Fa eccezione solo il quarto episodio, che a differenza degli altri è uno special musicale con canzoni e videoclip di immagini e disegni presi dai tre episodi precedenti.
I sei OAV hanno pochi collegamenti l'uno con l'altro, dato che si tratta sempre di episodi autoconclusivi, e volendo potrebbero essere visti da soli in qualunque ordine.
La storia non è molto originale, ma ha i suoi elementi ben definiti, come pure qualche cliché. Teniamo conto che si tratta comunque di un anime del 1990.
Le trame dei vari episodi sono buone, di sicuro non annoiano, anche se una durata maggiore, o magari più episodi dedicati a uno stesso evento avrebbero giovato. Alcuni demoni vengono battuti fin troppo facilmente con combattimenti brevi e veloci, che in alcuni casi deludono. Non è il caso invece della scene di contorno, quali siparietti comici, e approfondimenti su Yohko e sulla sua famiglia, come nel caso del quinto episodio che mostra le altre 107 generazioni di Demon Hunter affrontare lo stesso nemico comune (il miglior episodio a mio parere). Queste parti dei vari episodi sono divertenti e ben strutturate.
Graficamente è abbastanza ben curato. Disegni e animazioni sono di buona qualità, anche se tra un OAV e l'altro si nota qualche lieve differenza nello stile di disegno, e qualche calo qua e là. Niente di troppo vistoso comunque. Considerato gli anni che si porta addosso, il risultato è ancora oggi apprezzabile.
La serie ha molto fanservice, ad esempio quando Yohko si trasforma, quasi come Sailor Moon, ma qui si vede tutto, o il vestito che durante la lotta si strappa nei punti "strategici" e varie scene di sesso. Nel primo episodio sembra quasi un hentai: Yohko per diventare una Demon Hunter deve rimanere vergine, e i demoni la prima cosa che fanno è prendere possesso di un amico di Yohko e spingerla a farci sesso. Il tutto è molto dettagliato.
Non ho riscontrato una colonna sonora degna di nota per quel che riguarda le musiche di sottofondo, mentre tante sono le canzoni che si sentono durante la serie. Ogni episodio ha una sigla finale diversa, e nel quarto speciale si possono ascoltare molte canzoni, di cui diverse sono cantate dalle doppiatrici delle ragazze protagoniste.
Il doppiaggio giapponese è di buon livello, e tra le varie voci spicca sicuramente Aya Hisakawa, la famosa doppiatrice di Ami Mizuno, che qui doppia la protagonista Yohko, che è molto diversa caratterialmente, e fa un po' uno strano effetto sentirla dire alcune cose, e come già detto canta anche varie canzoni.
In definitiva, a me l'anime è piaciuto abbastanza. E' vero che la storia non è molto originale o dettagliata, e in alcuni casi ha delle forzature mica da ridere (108 generazioni di donne nella stessa famiglia), e cose non spiegate. Ma si lascia guardare, anche gli episodi lunghi oltre 40 minuti scorrono via veloci.
L'unico vero difetto è che la serie, come molti altri OAV, non si conclude con un vero finale, ma come un episodio qualsiasi, lasciando tutto all'immaginazione dello spettatore. Anche se, a dirla tutta, la storia di Yohko continua in un manga omonimo uscito per ora solo in Giappone. Sicuramente vale la pena guardarlo per chi apprezza il genere.
Yoko, graziosa teeneger giapponese, è apparentemente una ragazza come tante, che trascorre le sue giornate sui libri, sognando di incontrare il grande amore.
In realtà, la giovane è, invece, l'ultima discendente di una stimata famiglia di cacciatori di demoni e il suo difficile compito è liberare il mondo dalle malvagie creature infernali.
Sotto la guida dell'arzilla nonnina, Yoko intraprenderà, quindi, una serie di incredibili avventure, conoscendo nuovi amici, ma scontrandosi anche con nemici sempre più forti e crudeli.
Il charater design della serie è piuttosto accattivante e la storia è simpatica e gradevole, anche se non spicca per originalità.
In realtà, la giovane è, invece, l'ultima discendente di una stimata famiglia di cacciatori di demoni e il suo difficile compito è liberare il mondo dalle malvagie creature infernali.
Sotto la guida dell'arzilla nonnina, Yoko intraprenderà, quindi, una serie di incredibili avventure, conoscendo nuovi amici, ma scontrandosi anche con nemici sempre più forti e crudeli.
Il charater design della serie è piuttosto accattivante e la storia è simpatica e gradevole, anche se non spicca per originalità.