Tsugumomo
Kazuya Kagami, un liceale, eredita dalla madre un obi di seta che si trasforma in una vivace tsukumogami (spirito di un oggetto) di nome Kiriha. Insieme, combattono spiriti maligni e purificano oggetti infestati.
L'idea di oggetti inanimati che prendono vita è interessante e offre spunti per storie intriganti. Kiriha è un personaggio divertente, con un'ottima chimica con Kazuya. Le scene di combattimento sono fluide e coinvolgenti, con buone coreografie e animazioni, l'anime inoltre ha gag divertenti e momenti leggeri che bilanciano l'azione.
Ma non è tutto rosa e fiori, l'anime contiene fanservice gratuito e spesso non necessario, con scene di nudo e quant'altro che all'inizio mi divertivano anche, ma dopo poco risultano fastidiose, soprattutto rendono questo anime non adatto a tutti i tipi di spettatori.
In più, la trama principale è interessante, ma in questa prima stagione viene sviluppata in modo superficiale, con alcuni punti lasciati in sospeso, in favore di scene poco interessanti e per nulla originali che potevano benissimo essere evitate, e che servono solo ad allungare il brodo senza che ce ne sia il bisogno.
"Tsugumomo" alla fine è un anime con un buon potenziale, ma che non riesce in questa prima stagione a sfruttare appieno le sue idee interessanti. L'eccessivo fanservice e la storia poco approfondita ne limitano l'appeal, rendendolo un prodotto eccessivamente semplice e adatto solo ad un pubblico specifico.
Lo consiglio agli amanti del genere ecchi, agli appassionati di storie con combattimenti e esseri sovrannaturali. Invece lo sconsiglio a chi cerca una trama profonda e ben strutturata, e a chi non apprezza l'eccessivo fanservice.
Voto 5, non raggiunge la sufficienza ma per poco.
L'idea di oggetti inanimati che prendono vita è interessante e offre spunti per storie intriganti. Kiriha è un personaggio divertente, con un'ottima chimica con Kazuya. Le scene di combattimento sono fluide e coinvolgenti, con buone coreografie e animazioni, l'anime inoltre ha gag divertenti e momenti leggeri che bilanciano l'azione.
Ma non è tutto rosa e fiori, l'anime contiene fanservice gratuito e spesso non necessario, con scene di nudo e quant'altro che all'inizio mi divertivano anche, ma dopo poco risultano fastidiose, soprattutto rendono questo anime non adatto a tutti i tipi di spettatori.
In più, la trama principale è interessante, ma in questa prima stagione viene sviluppata in modo superficiale, con alcuni punti lasciati in sospeso, in favore di scene poco interessanti e per nulla originali che potevano benissimo essere evitate, e che servono solo ad allungare il brodo senza che ce ne sia il bisogno.
"Tsugumomo" alla fine è un anime con un buon potenziale, ma che non riesce in questa prima stagione a sfruttare appieno le sue idee interessanti. L'eccessivo fanservice e la storia poco approfondita ne limitano l'appeal, rendendolo un prodotto eccessivamente semplice e adatto solo ad un pubblico specifico.
Lo consiglio agli amanti del genere ecchi, agli appassionati di storie con combattimenti e esseri sovrannaturali. Invece lo sconsiglio a chi cerca una trama profonda e ben strutturata, e a chi non apprezza l'eccessivo fanservice.
Voto 5, non raggiunge la sufficienza ma per poco.
Ho letto molti pareri positivi su quest'anime, ma sinceramente nessuno si avvicina lontanamente alla mia opinione: a mio avviso risulta essere un'opera mediocre, che offre molto poco sia in termini di trama che di personaggi.
Come detto, ho trovato una trama veramente povera di contenuti e, anche se qualche spunto è stato interessante, di certo non è stato minimamente sfruttato, dato che non viene praticamente mai sviluppata una trama se non verso il finale; difatti la maggior parte degli episodi si rivelano essere autoconclusivi, oltre che inutili. Un altro aspetto che non ho gradito sono indubbiamente le continue gag e scenette varie, che a mio avviso tolgono di fatto tutto lo spazio e la concentrazione sulla storia principale, di fatto relegandola in secondo/terzo piano rispetto alla parte "comedy".
Anche i personaggi li ho trovati abbastanza anonimi, tutti rispecchiano i soliti cliché del genere e niente più, di fatto non aggiungendo nulla di più all'opera.
È un anime a mio avviso ampiamente insufficiente, poca sostanza mischiata a troppe scenette/gag del tutto banali e insignificanti.
Voto finale: 5
Come detto, ho trovato una trama veramente povera di contenuti e, anche se qualche spunto è stato interessante, di certo non è stato minimamente sfruttato, dato che non viene praticamente mai sviluppata una trama se non verso il finale; difatti la maggior parte degli episodi si rivelano essere autoconclusivi, oltre che inutili. Un altro aspetto che non ho gradito sono indubbiamente le continue gag e scenette varie, che a mio avviso tolgono di fatto tutto lo spazio e la concentrazione sulla storia principale, di fatto relegandola in secondo/terzo piano rispetto alla parte "comedy".
Anche i personaggi li ho trovati abbastanza anonimi, tutti rispecchiano i soliti cliché del genere e niente più, di fatto non aggiungendo nulla di più all'opera.
È un anime a mio avviso ampiamente insufficiente, poca sostanza mischiata a troppe scenette/gag del tutto banali e insignificanti.
Voto finale: 5
In un classico ambito scolastico, abbiamo uno studente come protagonista, il suo nome è Kazuya. Questo studente, possessore di un obi lasciatogli dalla madre ormai morta, scoprirà che bel regalo gli ha lasciato. Questo obi "vivente", in grado di trasformarsi in una ragazza umana di nome Kazuya, gli farà conoscere un mondo nuovo, con abbastanza scontri e pieno di ecchi. Durante la serie saranno presenti tante altre ragazze, e verrà spiegata la storia dell'obi e come mai prende vita.
A mio giudizio questa serie animata è molto progressiva, inizia con molto ecchi, forse anche troppo, per poi riservare un finale molto adrenalinico. È il classico anime dove il protagonista è pieno di ragazze, con ambientazione fantasy tra dee e oggetti viventi, che daranno vita a quel minimo di azione che propone. Quei pochi scontri che propone sono di buona fattura. Non voglio negare che al primo episodio sono rimasto perplesso, ho pensato: "Uno studente attaccato da un parrucchino per capelli e protetto da un asciugamano?!"... Devo dire che non gli davo tanto potenziale, ma alla fine è risultato buono da guardare.
Un anime nella media, né stupefacente né scarso, ne escono tutti i mesi di questo livello. Una nota positiva lo scontro finale, è stato veramente bello.
I dialoghi inizialmente sono complessi, poi si semplificano con lo scorrimento della storia. La grafica è abbastanza buona, ma le song non sono del tutto azzeccate a mio parere. Seni a tutte le vie troviamo, e questo va sempre bene! Consiglio di vederlo.
A mio giudizio questa serie animata è molto progressiva, inizia con molto ecchi, forse anche troppo, per poi riservare un finale molto adrenalinico. È il classico anime dove il protagonista è pieno di ragazze, con ambientazione fantasy tra dee e oggetti viventi, che daranno vita a quel minimo di azione che propone. Quei pochi scontri che propone sono di buona fattura. Non voglio negare che al primo episodio sono rimasto perplesso, ho pensato: "Uno studente attaccato da un parrucchino per capelli e protetto da un asciugamano?!"... Devo dire che non gli davo tanto potenziale, ma alla fine è risultato buono da guardare.
Un anime nella media, né stupefacente né scarso, ne escono tutti i mesi di questo livello. Una nota positiva lo scontro finale, è stato veramente bello.
I dialoghi inizialmente sono complessi, poi si semplificano con lo scorrimento della storia. La grafica è abbastanza buona, ma le song non sono del tutto azzeccate a mio parere. Seni a tutte le vie troviamo, e questo va sempre bene! Consiglio di vederlo.
E' un anime poco conosciuto (che io sappia) dei generi sovrannaturale, azione, harem/ecchi.
Con un'inizio interessante si attesta intorno a un voto di 7/10, per poi perdere qualche colpo sulle fasi intermedie; visto che, nonostante ciò, si lascia guardare, ci si aspetterebbe di concludere l'opera valutandola con un 6/10 pieno e un pizzico di rammarico, ma... grazie a degli interessantissimi risvolti finali rimonta alla grande nelle ultime tre puntate, piazzandosi su un voto complessivo di 7.5/10 che trasformo per merito in un 8. Per cui... è caldamente consigliato agli amanti dei generi sopracitati che cercano qualcosa di leggermente diverso.
Seppur la trama ruoti intorno al sovrannaturale, non ha la "pesantezza" dei suoi simili, non andando mai a focalizzarsi troppo sul genere (seppur dominante), cercando di spaziare quanto più possibile sugli altri, pertanto rimane semplice da comprendere e seguire, spiegando le parti del folclore orientale in modo chiaro e affatto articolato così come le tratta.
Quanto alla componente "azione", è soddisfacente, se non addirittura piacevolmente sorprendente a volte (ci si aspetterebbe di meno e invece non è male). Davvero buone alcune animazioni, e nel complesso sa trasmettere bene gli scontri.
Il fattore harem non è eccessivamente banale (per quanto possibile) e la parte ecchi non cade sui classici fanservice ritriti e rivisti (che quantomeno affronta in modo diverso e, per quanto mi riguarda, più gradevole e spiritoso).
Non c'è molto da aggiungere. Semplicemente mi è piaciuto. Obiettivamente meriterebbe un 7 (max 7,5), a voler essere critici, ma ho gradito, quindi me ne sbatto e concludo questa recensione con un bel 8/10.
Detto questo, non mi resta che augurarvi buona visione e alla prossima!
Con un'inizio interessante si attesta intorno a un voto di 7/10, per poi perdere qualche colpo sulle fasi intermedie; visto che, nonostante ciò, si lascia guardare, ci si aspetterebbe di concludere l'opera valutandola con un 6/10 pieno e un pizzico di rammarico, ma... grazie a degli interessantissimi risvolti finali rimonta alla grande nelle ultime tre puntate, piazzandosi su un voto complessivo di 7.5/10 che trasformo per merito in un 8. Per cui... è caldamente consigliato agli amanti dei generi sopracitati che cercano qualcosa di leggermente diverso.
Seppur la trama ruoti intorno al sovrannaturale, non ha la "pesantezza" dei suoi simili, non andando mai a focalizzarsi troppo sul genere (seppur dominante), cercando di spaziare quanto più possibile sugli altri, pertanto rimane semplice da comprendere e seguire, spiegando le parti del folclore orientale in modo chiaro e affatto articolato così come le tratta.
Quanto alla componente "azione", è soddisfacente, se non addirittura piacevolmente sorprendente a volte (ci si aspetterebbe di meno e invece non è male). Davvero buone alcune animazioni, e nel complesso sa trasmettere bene gli scontri.
Il fattore harem non è eccessivamente banale (per quanto possibile) e la parte ecchi non cade sui classici fanservice ritriti e rivisti (che quantomeno affronta in modo diverso e, per quanto mi riguarda, più gradevole e spiritoso).
Non c'è molto da aggiungere. Semplicemente mi è piaciuto. Obiettivamente meriterebbe un 7 (max 7,5), a voler essere critici, ma ho gradito, quindi me ne sbatto e concludo questa recensione con un bel 8/10.
Detto questo, non mi resta che augurarvi buona visione e alla prossima!
"Tsugomomo" è un altro degli harem fantasy che ogni stagione propone, ma questa volta eviteremo scuole di magia e battaglie di robottoni, per uno stile più alla "Bleach", ovvero Giappone moderno e "mostri" combattuti da persone dotate di poteri spirituali e oggetti in grado di manifestarli.
Il protagonista di turno, Kazuya Kagami, porta sempre con sé l'obi (fascia di tessuto usata per stringere la vita quando si indossa il kimono) della sua defunta madre. Un giorno viene attaccato da un oggetto che prende vita, e l'obi si trasforma in una ragazza dai capelli azzurri, Kiriha, lo spirito che alberga nell'obi, in grado di usare il tessuto stesso come un'arma. Presto la vita di Kazuya cambierà, conoscerà altre entità soprannaturali e diventerà un "cacciatore di maledizioni", ovvero colui che si occupa di rimettere a posto le cose quando una nuova minaccia spirituale si presenta nella sua città.
Ovviamente, essendo un harem, ben presto Kazuya si ritroverà circondato da ragazze di tutti i tipi, ma a differenza dei normali harem in cui tutte sbavano per il protagonista, ma si guardano bene dal provarci sul serio, in questa serie il protagonista è vittima di veri e propri stupri continui. Non solo Kiriha, che non ha alcun problema a farsi vedere nuda da lui (lo forza sempre a far il bagno insieme) o a mettergli le mani nelle mutande (anzi, per tutta la serie, quando Kiriha vuole picchiarlo, prende il povero Kazuya a calci e pugni nei gioielli di famiglia), ma anche le altre ragazze, per vari motivi, si trovano spesso a fare cose piuttosto esplicite con Kazuya e, per quanto esse non vengano mostrate (non è un hentai), più di una volta nell'anime viene lasciato intendere che il protagonista potrebbe essere stato costretto a un rapporto vero e proprio.
Detto questo, proprio perché quasi tutto l'ecchi della serie è "dichiaratissimo" e giocato su queste continue gag in cui il protagonista viene molestato, il resto della serie è libero dal fanservice più vigliacco (e a mio parere fastidioso), come inquadrature di mutandine a caso o scene di nudo durante momenti seri (per intenderci, non ti viene mostrata la protagonista che fa riflessioni sotto la doccia o in bagno, giusto come scusa per farla vedere nuda. Se c'è una ragazza nel bagno, è perché sta facendo qualcosa alle spese del protagonista).
La serie è divertente, i combattimenti sono simpatici (ma non eccezionali) e il comparto tecnico è discreto.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche perché molti personaggi sono particolari e interessanti, e mi piace il fatto che l'anime non segua molti dei classici cliché di serie simili (ad esempio, per quanto Kazuya provi in principio a tenere segreti i suoi poteri soprannaturali, Kiriha se ne sbatte allegramente e si fa vedere da chiunque, quindi ben presto mezza scuola sa degli spiriti e del fatto che Kazuya li combatta).
Avrei anche dato 8, ma abbasso a 7,5 perché non ho apprezzato il fatto che diversi personaggi femminili abbiano corpo da bambina, infarcendo quindi la serie di fanservice lolicon (per carità, sono tutte creature soprannaturali con qualche secolo di vita alle spalle, ma non vedevo la necessità di mostrare tutti quei corpi da bambina nudi ogni tre per due).
Il protagonista di turno, Kazuya Kagami, porta sempre con sé l'obi (fascia di tessuto usata per stringere la vita quando si indossa il kimono) della sua defunta madre. Un giorno viene attaccato da un oggetto che prende vita, e l'obi si trasforma in una ragazza dai capelli azzurri, Kiriha, lo spirito che alberga nell'obi, in grado di usare il tessuto stesso come un'arma. Presto la vita di Kazuya cambierà, conoscerà altre entità soprannaturali e diventerà un "cacciatore di maledizioni", ovvero colui che si occupa di rimettere a posto le cose quando una nuova minaccia spirituale si presenta nella sua città.
Ovviamente, essendo un harem, ben presto Kazuya si ritroverà circondato da ragazze di tutti i tipi, ma a differenza dei normali harem in cui tutte sbavano per il protagonista, ma si guardano bene dal provarci sul serio, in questa serie il protagonista è vittima di veri e propri stupri continui. Non solo Kiriha, che non ha alcun problema a farsi vedere nuda da lui (lo forza sempre a far il bagno insieme) o a mettergli le mani nelle mutande (anzi, per tutta la serie, quando Kiriha vuole picchiarlo, prende il povero Kazuya a calci e pugni nei gioielli di famiglia), ma anche le altre ragazze, per vari motivi, si trovano spesso a fare cose piuttosto esplicite con Kazuya e, per quanto esse non vengano mostrate (non è un hentai), più di una volta nell'anime viene lasciato intendere che il protagonista potrebbe essere stato costretto a un rapporto vero e proprio.
Detto questo, proprio perché quasi tutto l'ecchi della serie è "dichiaratissimo" e giocato su queste continue gag in cui il protagonista viene molestato, il resto della serie è libero dal fanservice più vigliacco (e a mio parere fastidioso), come inquadrature di mutandine a caso o scene di nudo durante momenti seri (per intenderci, non ti viene mostrata la protagonista che fa riflessioni sotto la doccia o in bagno, giusto come scusa per farla vedere nuda. Se c'è una ragazza nel bagno, è perché sta facendo qualcosa alle spese del protagonista).
La serie è divertente, i combattimenti sono simpatici (ma non eccezionali) e il comparto tecnico è discreto.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche perché molti personaggi sono particolari e interessanti, e mi piace il fatto che l'anime non segua molti dei classici cliché di serie simili (ad esempio, per quanto Kazuya provi in principio a tenere segreti i suoi poteri soprannaturali, Kiriha se ne sbatte allegramente e si fa vedere da chiunque, quindi ben presto mezza scuola sa degli spiriti e del fatto che Kazuya li combatta).
Avrei anche dato 8, ma abbasso a 7,5 perché non ho apprezzato il fatto che diversi personaggi femminili abbiano corpo da bambina, infarcendo quindi la serie di fanservice lolicon (per carità, sono tutte creature soprannaturali con qualche secolo di vita alle spalle, ma non vedevo la necessità di mostrare tutti quei corpi da bambina nudi ogni tre per due).
"Tsugumomo" è un anime shonen di dodici episodi di genere ecchi e sovrannaturale, tratto da un manga ancora in corso, inedito in Italia.
Kazuya, il nostro protagonista, è uno studente come tanti altri. Da piccolo ha perso sua madre, di cui non ricorda più nulla. Unico oggetto lasciatogli dalla madre è un obi di seta (più avanti spiegherò bene di cosa si tratta) che si porta dovunque, sia in casa che a scuola. Proprio qui viene attaccato da una strana ragazza (it's a trap!), i cui capelli si muovono come tentacoli. A quel punto, l’obi di sua madre si trasforma in una ragazza, che, dopo averlo costretto ad accettare di diventare il suo servo, lo salva. Kiriha, così si chiama, rivela di essere lo tsukojami (lo spirito) che risiede nell'obi di seta appartenuto a sua madre, mentre ad attaccarlo è stato un amasogi impossessatosi della parrucca del trap. Kazuya dovrà convivere con Kiriha e affrontare insieme a lei vari spiriti maligni che lui stesso attira, e perciò verrà nominato "ripulitore di maledizioni" dalla divinità dell’acqua Kukuri.
Come già si può leggere dalla trama, "Tsugumomo" parla di mitologia giapponese, e ci sono molti termini sconosciuti in Occidente, come per esempio la parola "obi", che si riferisce alla fascia di seta che si indossa alla vita insieme al kimono giapponese - non è necessario fare ricerche su Google per saperlo, perché all’inizio di ogni puntata ci verranno spiegati i vari termini. Una bella idea che rende tutto più chiaro e piacevole da seguire nei primi episodi, poi diventa un po' inutile, soprattutto verso la fine, dove si spiega il significato di parole di cui tutti conoscono il significato, tipo "compagni", neanche fosse un cartone istruttivo, di quelli per bambini.
Torniamo alla storia. Come già detto, l’opera originale è ancora in corso, per cui non c'è un finale. L'impressione è che tutta questa serie non sia altro che un’introduzione. Il punto saliente della trama, ovvero il perché Kazuja attira gli spiriti maligni, non ci viene spiegato. Si capisce solo che ha a che fare con la madre di Kazuya, nonché precedente ripulitrice di maledizioni. Peccato la presenza di episodi di riempimento. Alcuni sono divertenti o addirittura spassosi, come quello della spesa, altri risultano noiosi (uno è quasi un hentai a tema lolicon). Non so se questi eventi sono raccontati anche nel manga, ma certo in una serie di soli dodici episodi potevano risparmiarseli.
Lo scontro finale è particolarmente degno di nota: è l’unico vero scontro presente ed è molto bello e anche strategico, in particolare si concentra molto sul comprendere il raggio d'azione proprio e avversario. Interessante anche l’aspetto dell’ecchi, che è diverso da quello a cui siamo abituati. Non c'è una scena dove Kazuya entra in bagno senza bussare e ci trova dentro una ragazza nuda, ma è Kiriha stessa ad andare a farsi il bagno con lui. In tutto ciò non c'è nulla di erotico, però. Kiriha lo stuzzica maliziosamente, ma come farebbe una sorella maggiore. Dopotutto lei lo ha visto crescere, e anche lui la vede come parte della famiglia. Altro aspetto interessante è che la scena erotica di turno non viene interrotta sul più bello, come di solito accade in questo genere. Ovviamente non viene mostrato nulla, ma si lascia intendere che Kazuja si dà da fare; o, per meglio dire, si lascia violentare dalle varie ragazze.
Come ci si può aspettare, le caratterizzazioni dei vari personaggi non spiccano particolarmente: solito protagonista gentile e di buon cuore, solita coppia di amici uno otaku e l’altro ‘sfigato’, solita amica d'infanzia. Neanche i vari personaggi che compariranno col proseguire della storia, siano sovrannaturali o no, avranno molto approfondimento (anche perché non ce ne sarebbe il tempo). Solo quello che, in un possibile proseguirsi della storia, sarà il rivale del protagonista viene approfondito, ma in maniera poco convincente. Tutta l’attenzione è rivolta a Kiriha, al suo essere aggressiva, dispotica, ma affettuosa allo stesso tempo, al suo passato e al segreto di cui tiene Kazuja all'oscuro. Insomma, è lei quella che più riesce a farsi apprezzare dallo spettatore.
Apprezzabile è anche il comparto tecnico, con buone animazioni e musiche abbastanza orecchiabili. Bello il chara design.
Come ho già detto, "Tsugumomo" è solo un’introduzione, ma una buona introduzione; certo con qualche alto e basso, ma c'è tanto buon materiale per un’opera ricca di azione e divertimento. Voto finale: 7
Kazuya, il nostro protagonista, è uno studente come tanti altri. Da piccolo ha perso sua madre, di cui non ricorda più nulla. Unico oggetto lasciatogli dalla madre è un obi di seta (più avanti spiegherò bene di cosa si tratta) che si porta dovunque, sia in casa che a scuola. Proprio qui viene attaccato da una strana ragazza (it's a trap!), i cui capelli si muovono come tentacoli. A quel punto, l’obi di sua madre si trasforma in una ragazza, che, dopo averlo costretto ad accettare di diventare il suo servo, lo salva. Kiriha, così si chiama, rivela di essere lo tsukojami (lo spirito) che risiede nell'obi di seta appartenuto a sua madre, mentre ad attaccarlo è stato un amasogi impossessatosi della parrucca del trap. Kazuya dovrà convivere con Kiriha e affrontare insieme a lei vari spiriti maligni che lui stesso attira, e perciò verrà nominato "ripulitore di maledizioni" dalla divinità dell’acqua Kukuri.
Come già si può leggere dalla trama, "Tsugumomo" parla di mitologia giapponese, e ci sono molti termini sconosciuti in Occidente, come per esempio la parola "obi", che si riferisce alla fascia di seta che si indossa alla vita insieme al kimono giapponese - non è necessario fare ricerche su Google per saperlo, perché all’inizio di ogni puntata ci verranno spiegati i vari termini. Una bella idea che rende tutto più chiaro e piacevole da seguire nei primi episodi, poi diventa un po' inutile, soprattutto verso la fine, dove si spiega il significato di parole di cui tutti conoscono il significato, tipo "compagni", neanche fosse un cartone istruttivo, di quelli per bambini.
Torniamo alla storia. Come già detto, l’opera originale è ancora in corso, per cui non c'è un finale. L'impressione è che tutta questa serie non sia altro che un’introduzione. Il punto saliente della trama, ovvero il perché Kazuja attira gli spiriti maligni, non ci viene spiegato. Si capisce solo che ha a che fare con la madre di Kazuya, nonché precedente ripulitrice di maledizioni. Peccato la presenza di episodi di riempimento. Alcuni sono divertenti o addirittura spassosi, come quello della spesa, altri risultano noiosi (uno è quasi un hentai a tema lolicon). Non so se questi eventi sono raccontati anche nel manga, ma certo in una serie di soli dodici episodi potevano risparmiarseli.
Lo scontro finale è particolarmente degno di nota: è l’unico vero scontro presente ed è molto bello e anche strategico, in particolare si concentra molto sul comprendere il raggio d'azione proprio e avversario. Interessante anche l’aspetto dell’ecchi, che è diverso da quello a cui siamo abituati. Non c'è una scena dove Kazuya entra in bagno senza bussare e ci trova dentro una ragazza nuda, ma è Kiriha stessa ad andare a farsi il bagno con lui. In tutto ciò non c'è nulla di erotico, però. Kiriha lo stuzzica maliziosamente, ma come farebbe una sorella maggiore. Dopotutto lei lo ha visto crescere, e anche lui la vede come parte della famiglia. Altro aspetto interessante è che la scena erotica di turno non viene interrotta sul più bello, come di solito accade in questo genere. Ovviamente non viene mostrato nulla, ma si lascia intendere che Kazuja si dà da fare; o, per meglio dire, si lascia violentare dalle varie ragazze.
Come ci si può aspettare, le caratterizzazioni dei vari personaggi non spiccano particolarmente: solito protagonista gentile e di buon cuore, solita coppia di amici uno otaku e l’altro ‘sfigato’, solita amica d'infanzia. Neanche i vari personaggi che compariranno col proseguire della storia, siano sovrannaturali o no, avranno molto approfondimento (anche perché non ce ne sarebbe il tempo). Solo quello che, in un possibile proseguirsi della storia, sarà il rivale del protagonista viene approfondito, ma in maniera poco convincente. Tutta l’attenzione è rivolta a Kiriha, al suo essere aggressiva, dispotica, ma affettuosa allo stesso tempo, al suo passato e al segreto di cui tiene Kazuja all'oscuro. Insomma, è lei quella che più riesce a farsi apprezzare dallo spettatore.
Apprezzabile è anche il comparto tecnico, con buone animazioni e musiche abbastanza orecchiabili. Bello il chara design.
Come ho già detto, "Tsugumomo" è solo un’introduzione, ma una buona introduzione; certo con qualche alto e basso, ma c'è tanto buon materiale per un’opera ricca di azione e divertimento. Voto finale: 7
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
La trama, se si pensa agli oggetti che prendono vita e che addirittura convivono con te (meglio poi se sono delle carine ragazzine tsundere), è innovativa: un ragazzo vede trasformarsi la sciarpa (o obi che dir si voglia) di sua madre in una ragazza (Kiriha), la quale lo salva da una persona "posseduta". Da qui in poi avremo sempre la solita noiosa (molto noiosa) routine: gli amici del protagonista vengono posseduti o creano dei problemi a causa di alcuni oggetti che per vari motivi prendono vita; lui e la ragazza li devono sconfiggere e scoprire cosa c'è dietro alla loro comparsa (così facendo, dopo una certa prova con la dea del luogo divengono ripulitori della "maledizione", la quale viene attratta dal protagonista ed è la causa di questi strani fenomeni). Finalmente, negli ultimi due episodi abbiamo un po' di azione vera e propria (il protagonista si fonde con Kiriha) in uno scontro con una sua rivale (lei anche combatte questi spettri e vuole constatare che il protagonista sia all'altezza). L'ultimo episodio lascia un finale semiaperto con molte cose non spiegate (ad esempio il passato del protagonista che ci viene sbattuto in faccia fin dall'inizio, ma non viene per nulla spiegato), ergo, se non ci sarà una seconda stagione, consiglio l'anime a chi davvero non sa cosa guardare di "carino" (niente di che). Le scene ecchi sono un po' forzate a mio parere, tranne con Kiriha.
I personaggi sono stereotipati: il protagonista è ovviamente un "bimbo" che sembra non sapere neanche perché sia al mondo, il quale (tranne negli ultimi due episodi) non si evolve psicologicamente per niente; Kiriha è una tsundere (che personalmente mi piace) e gli altri personaggi secondari sono un po' troppo secondari (i compagni).
Le musiche sono nella media, non male, ho apprezzato molto l'ending (che ha un carattere serio che va in contrasto con il resto della storia).
Il principio della trama è innovativo, ma non è elaborato per niente (il passato del protagonista viene mostrato qualche volta, ma alla fine dell'anime non vi è nessuna spiegazione).
La trama, se si pensa agli oggetti che prendono vita e che addirittura convivono con te (meglio poi se sono delle carine ragazzine tsundere), è innovativa: un ragazzo vede trasformarsi la sciarpa (o obi che dir si voglia) di sua madre in una ragazza (Kiriha), la quale lo salva da una persona "posseduta". Da qui in poi avremo sempre la solita noiosa (molto noiosa) routine: gli amici del protagonista vengono posseduti o creano dei problemi a causa di alcuni oggetti che per vari motivi prendono vita; lui e la ragazza li devono sconfiggere e scoprire cosa c'è dietro alla loro comparsa (così facendo, dopo una certa prova con la dea del luogo divengono ripulitori della "maledizione", la quale viene attratta dal protagonista ed è la causa di questi strani fenomeni). Finalmente, negli ultimi due episodi abbiamo un po' di azione vera e propria (il protagonista si fonde con Kiriha) in uno scontro con una sua rivale (lei anche combatte questi spettri e vuole constatare che il protagonista sia all'altezza). L'ultimo episodio lascia un finale semiaperto con molte cose non spiegate (ad esempio il passato del protagonista che ci viene sbattuto in faccia fin dall'inizio, ma non viene per nulla spiegato), ergo, se non ci sarà una seconda stagione, consiglio l'anime a chi davvero non sa cosa guardare di "carino" (niente di che). Le scene ecchi sono un po' forzate a mio parere, tranne con Kiriha.
I personaggi sono stereotipati: il protagonista è ovviamente un "bimbo" che sembra non sapere neanche perché sia al mondo, il quale (tranne negli ultimi due episodi) non si evolve psicologicamente per niente; Kiriha è una tsundere (che personalmente mi piace) e gli altri personaggi secondari sono un po' troppo secondari (i compagni).
Le musiche sono nella media, non male, ho apprezzato molto l'ending (che ha un carattere serio che va in contrasto con il resto della storia).
Il principio della trama è innovativo, ma non è elaborato per niente (il passato del protagonista viene mostrato qualche volta, ma alla fine dell'anime non vi è nessuna spiegazione).