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dawnraptor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
"Love Rice" è un anime in dodici episodi da quattro minuti circa ciascuno, incentrato sulla lotta di un gruppo di liceali per riportare in auge il riso. È una questione di sopravvivenza: i personaggi sono tutti personificazioni di un tipo di riso e la loro scuola, l’Accademia Spighe di Riso, è sull’orlo del fallimento.

Cosa dire, cosa dire? Partiamo dalla mancanza di opening e ending, cosa che in episodi così brevi non può che essere un bene. La musica e il doppiaggio originali sono senza infamia e senza lode, coerenti con ciò che si vede.

I personaggi principali non sono bellissimi, con questi menti appuntiti e i capelli improbabili, ho trovato migliori gli antagonisti (il frumento), ma probabilmente sono prevenuta, perché personalmente preferisco il pane, con buona pace del riso. Piuttosto, pare di capire che i personaggi principali siano tutti maschi, anche se di alcuni si potrebbe dubitare. E mi ha disturbato un po' il fatto che le poche parti femminili, a parte Lievito Madre, siano riservate a fan sciocchine che sbavano dietro ai panini gridando "Tostami!"

La situazione è decisamente assurda: c’è in vista il Festival annuale del Raccolto, dove vari gruppi di idol si danno battaglia per presentare al meglio il proprio prodotto. Alla fine saranno ottantotto, ma noi ne seguiamo soltanto due: Love Rice e Yeast King. I cosiddetti spettacoli delle due fazioni sono assolutamente risibili (pun not intended) e si assiste a una serie di ‘trashate’ terribili che lasciano a bocca spalancata, tipo maxi-onigiri che inseguono i ragazzi per le vie cittadine o furgoni a forma di testa guidati da cani.

Ritengo che il genere demenziale debba essere preso così com’è: se sai che non è una cosa seria, è inutile lamentarsi del fatto che non lo sia. Invece, purtroppo l’anime è funestato da un problema di fondo difficilmente risolvibile: le battute a tema riso. Probabilmente in giapponese avevano una resa diversa, giocoforza in sede di traduzione si è cercato di fare del proprio meglio, ma il risultato è a volte mediocre.

Tuttavia, per dirla con il protagonista, non bisogna perdere il sor-riso. Complici la durata brevissima degli episodi e il fatto che ogni tanto scappi qualche risata, non dimenticando l’effetto “Ma fanno sul serio?”, si arriva alla fine dei dodici episodi col sorriso sulle labbra, pronti a continuare con la seconda serie.

Non sarà il massimo, è pieno di difetti, assurdità, ‘trashate’ inconcepibili, ma... a tratti diverte proprio perché è fuori di testa. Se siete di bocca buona, ve lo consiglio per un'ora di divertimento tranquillo e senza pretese. Diciamo un 6 politico? No, facciamo 5,5 di incoraggiamento: dovevi impegnarti di più.