Julie, rosa di bosco
Oggi le serie anime autoconclusive di dodici o tredici episodi sono una cosa assolutamente normale; nel 1979, anno in cui "Nobara no Julie" andò in onda in Giappone, costituivano piuttosto un'eccezione.
La vicenda si apre con Julie Braun, ragazza tirolese figlia di contadini uccisi da una bomba sganciata a caso da un aereo nemico (cosa che difficilmente sarebbe potuta avvenire, in quanto l'attuale Tirolo austriaco non fu mai zona di guerra nella Prima Guerra Mondiale), che si trasferisce a Vienna, dove lo zio lavora in una vetreria. Le velleità artistiche di quest'ultimo si scontrano però con la linea che il proprietario vorrebbe dare all'azienda, improntata più al profitto immediato che alla qualità della produzione. Per gran parte delle puntate sarà proprio questo uno dei temi conduttori, assieme alle difficoltà di ambientazione di Julie nella nuova scuola e alla scoperta del talento della giovane ragazza per la musica.
La breve durata della serie non permette di farsi un'idea a tutto tondo del carattere di tutti i personaggi e delle motivazioni che li muovono. Inoltre, certe soluzioni narrative appaiono poco plausibili nella Vienna del 1919, una tra tutte il fatto che Alan, rampollo dell'alta borghesia per il quale Julie nutre un interesse sentimentale, frequenti la stessa scuola media dei ragazzi delle classi subalterne. Potrebbe essere un segnale di un'insufficiente documentazione da parte dei creatori della serie, come anche il fatto che i nomi di vari personaggi non suonino affatto come la lingua di Goethe (a partire da quello della protagonista).
Negli episodi, e specialmente nei primi, sono presenti dei brevi inserti dal vivo di taglio documentaristico, soprattutto quando si citano dei luoghi di Vienna o delle caratteristiche tipiche del Tirolo: viene da chiedersi se siano stati inseriti per finalità didattico-didascaliche (per mostrare ai giovani telespettatori giapponesi qualcosa di autenticamente austriaco) oppure solo per risparmiare disegni e animazioni.
Il comparto tecnico, in effetti, appare realizzato in economia: le fisionomie dei personaggi sembrano prese in prestito da altre serie di quel periodo (ad esempio, la maestra di scuola di Julie è una sosia della signorina Rottenmeier di "Heidi"). La colonna sonora, al contrario, rappresenta un motivo d'interesse, poiché è composta in gran parte da brani classici di autori austriaci, tra i quali spiccano diversi "Lieder" di Franz Schubert; è però straniante sentirli eseguire in giapponese, essendo rimasti in questa lingua anche nella versione italiana.
La vicenda si apre con Julie Braun, ragazza tirolese figlia di contadini uccisi da una bomba sganciata a caso da un aereo nemico (cosa che difficilmente sarebbe potuta avvenire, in quanto l'attuale Tirolo austriaco non fu mai zona di guerra nella Prima Guerra Mondiale), che si trasferisce a Vienna, dove lo zio lavora in una vetreria. Le velleità artistiche di quest'ultimo si scontrano però con la linea che il proprietario vorrebbe dare all'azienda, improntata più al profitto immediato che alla qualità della produzione. Per gran parte delle puntate sarà proprio questo uno dei temi conduttori, assieme alle difficoltà di ambientazione di Julie nella nuova scuola e alla scoperta del talento della giovane ragazza per la musica.
La breve durata della serie non permette di farsi un'idea a tutto tondo del carattere di tutti i personaggi e delle motivazioni che li muovono. Inoltre, certe soluzioni narrative appaiono poco plausibili nella Vienna del 1919, una tra tutte il fatto che Alan, rampollo dell'alta borghesia per il quale Julie nutre un interesse sentimentale, frequenti la stessa scuola media dei ragazzi delle classi subalterne. Potrebbe essere un segnale di un'insufficiente documentazione da parte dei creatori della serie, come anche il fatto che i nomi di vari personaggi non suonino affatto come la lingua di Goethe (a partire da quello della protagonista).
Negli episodi, e specialmente nei primi, sono presenti dei brevi inserti dal vivo di taglio documentaristico, soprattutto quando si citano dei luoghi di Vienna o delle caratteristiche tipiche del Tirolo: viene da chiedersi se siano stati inseriti per finalità didattico-didascaliche (per mostrare ai giovani telespettatori giapponesi qualcosa di autenticamente austriaco) oppure solo per risparmiare disegni e animazioni.
Il comparto tecnico, in effetti, appare realizzato in economia: le fisionomie dei personaggi sembrano prese in prestito da altre serie di quel periodo (ad esempio, la maestra di scuola di Julie è una sosia della signorina Rottenmeier di "Heidi"). La colonna sonora, al contrario, rappresenta un motivo d'interesse, poiché è composta in gran parte da brani classici di autori austriaci, tra i quali spiccano diversi "Lieder" di Franz Schubert; è però straniante sentirli eseguire in giapponese, essendo rimasti in questa lingua anche nella versione italiana.
"Julie, rosa di bosco" è una mini-serie anime di tredici episodi prodotta in Giappone dallo studio Dax International nel 1979, arrivata successivamente in Italia solo nel 1983.
Tutto inizia nel Tirolo, dove vive Julie con i suoi genitori, ma purtroppo un giorno l'Aereonautica Italiana sgancia delle bombe proprio vicino al padre e la madre, e solo Julie riuscirà a salvarsi. Dopo questo attacco rimarrà orfana, e quindi deciderà di andare ad abitare a Vienna, in Austria dai suoi zii; in questa nuova città conoscerà l'amore, l'amicizia ma anche il bullismo di alcune compagne di scuola.
Il personaggio principale, come detto prima, è Julie, piccola bambina di campagna che, trovandosi in una grande città come Vienna, si sentirà quasi fuori luogo, ma è molto dolce e gentile con tutti; poi c'è Tania, che è la sua cugina austriaca, la quale sarà la prima persona ad esserle veramente amica; Alan è il ragazzo che va a scuola con lei, e che la corteggerà sin dall'inizio, ed entrambi si innamoreranno l'uno dell'altra; infine ci sono gli zii Klemen, dei quali uno lavora in una vetreria, mentre la moglie è casalinga, e saranno persone molto gentili e ospitali con Julie, sempre pronti ad aiutarla.
La grafica è assai particolare ma non perfetta, i disegni molto semplici, con fondale presente a volte; i personaggi sono realizzati in modo bambinesco, i paesaggi sono fatti molto bene, tanto che sembrano dipinti. A volte nelle varie scene ci saranno dei filmati reali riguardanti sia Vienna che il Tirolo, molto affascinanti, i quali riprenderanno molte bellezze di entrambe le città. Il doppiaggio è mediocre, a volte la voce non segue il movimento della bocca mentre parlano.
Infine, valutando trama, grafica, sviluppo della storia e finale, mi sento di dare questo voto: è una serie carina che affronta vari temi interessanti per quell'epoca, come la difficoltà nel trovare lavoro, la musica classica, la guerra e la povertà. Lo consiglio a chi cerca una serie storica e poco impegnativa da vedere.
Voto finale: 6,5
Tutto inizia nel Tirolo, dove vive Julie con i suoi genitori, ma purtroppo un giorno l'Aereonautica Italiana sgancia delle bombe proprio vicino al padre e la madre, e solo Julie riuscirà a salvarsi. Dopo questo attacco rimarrà orfana, e quindi deciderà di andare ad abitare a Vienna, in Austria dai suoi zii; in questa nuova città conoscerà l'amore, l'amicizia ma anche il bullismo di alcune compagne di scuola.
Il personaggio principale, come detto prima, è Julie, piccola bambina di campagna che, trovandosi in una grande città come Vienna, si sentirà quasi fuori luogo, ma è molto dolce e gentile con tutti; poi c'è Tania, che è la sua cugina austriaca, la quale sarà la prima persona ad esserle veramente amica; Alan è il ragazzo che va a scuola con lei, e che la corteggerà sin dall'inizio, ed entrambi si innamoreranno l'uno dell'altra; infine ci sono gli zii Klemen, dei quali uno lavora in una vetreria, mentre la moglie è casalinga, e saranno persone molto gentili e ospitali con Julie, sempre pronti ad aiutarla.
La grafica è assai particolare ma non perfetta, i disegni molto semplici, con fondale presente a volte; i personaggi sono realizzati in modo bambinesco, i paesaggi sono fatti molto bene, tanto che sembrano dipinti. A volte nelle varie scene ci saranno dei filmati reali riguardanti sia Vienna che il Tirolo, molto affascinanti, i quali riprenderanno molte bellezze di entrambe le città. Il doppiaggio è mediocre, a volte la voce non segue il movimento della bocca mentre parlano.
Infine, valutando trama, grafica, sviluppo della storia e finale, mi sento di dare questo voto: è una serie carina che affronta vari temi interessanti per quell'epoca, come la difficoltà nel trovare lavoro, la musica classica, la guerra e la povertà. Lo consiglio a chi cerca una serie storica e poco impegnativa da vedere.
Voto finale: 6,5
'Julie Rosa di Bosco' è un'opera che consiglio ai nostalgici degli anni Settanta. Si tratta di un meisaku minore in soli 13 episodi, che si può paragonare a serie come 'Isabel de Paris' o 'Jeanie dai lunghi capelli'. Come d'obbligo in questo tipo di produzioni, la piccola Julie è un'orfana, più precisamente un'orfana della Grande Guerra - incidentalmente, tutti gli episodi iniziano con drammatiche scene del bombardamento che ha ucciso i suoi genitori, impensabili in un anime moderno. Alla morte dei genitori Julie abbandona le montagne del Tirolo per recarsi a Vienna dagli zii che l'adotteranno. Qui si recherà a scuola dove incorrerà, come è tradizione, in atti di bullismo da parte delle compagne di classe, ma dove incontrerà anche l'amore. Niente di particolarmente innovativo su questo fronte, val la pena però di notare un certo impegno sociale, quando si affronta la questione del licenziamento dello zio adottivo, artigiano del vetro costretto a lavorare in una fabbrica soggetta alla crisi dell'economia postbellica.
Dal punto di vista della realizzazione va notato l'uso di immagini televisive di repertorio inframezzate alle animazioni: tali immagini, che possono raffigurare danze popolari tirolesi o vedute di Vienna, hanno scopo didascalico e sembrano costituire pura pubblicità per invogliare il turismo giapponese in Austria. Vista la qualità infima dei filmati (come colori e immagini) bisogna dire che la scelta lascia molto interdetti, motivo per cui consiglierei 'Julie' anche agli amanti del trash, anche se la serie in sé è abbastanza decente, pur essendo realizzata al risparmio e con disegni e animazioni estremamente poveri.
Vengono narrate anche alcune storie d'amore melodrammatiche tra i comprimari adulti della serie, degne del più tradizionale romanzo d'appendice.
Dal punto di vista della realizzazione va notato l'uso di immagini televisive di repertorio inframezzate alle animazioni: tali immagini, che possono raffigurare danze popolari tirolesi o vedute di Vienna, hanno scopo didascalico e sembrano costituire pura pubblicità per invogliare il turismo giapponese in Austria. Vista la qualità infima dei filmati (come colori e immagini) bisogna dire che la scelta lascia molto interdetti, motivo per cui consiglierei 'Julie' anche agli amanti del trash, anche se la serie in sé è abbastanza decente, pur essendo realizzata al risparmio e con disegni e animazioni estremamente poveri.
Vengono narrate anche alcune storie d'amore melodrammatiche tra i comprimari adulti della serie, degne del più tradizionale romanzo d'appendice.
Quest'anime di vecchia fattura è ambientato a Vienna alla fine della prima guerra mondiale. E' un delicato, semplice romanzetto. La storia parte con la morte dei genitori di una bambina tirolese di nome Julie, a seguito del lancio di una bomba da parte di un aereo nemico sul finire della prima guerra mondiale. Rimasta orfana, Julie verrà adottata da uno zio di Vienna.
Tutta la storia si ambienterà a Vienna, e narrerà delle vicende preadolescenziali di Julie: l'approccio con i compagni di classe, la classica compagna ricca e superba, il primo amore, i problemi famigliari, ecc., insomma, i classici problemi di una ragazzina. La storia è piuttosto breve, insolitamente di solo 13 episodi, quando le storie anni '80 erano in genere di 50 episodi. In questi tredici episodi, a parte l'inizio drammatico, non succede praticamente nulla d'interessante, anzi, sembra che vada tutto liscio. Unici momenti di tensione sono quando lo zio perde il lavoro, ma lo ritrova subito e diventa addirittura direttore.
Altri momenti di tensione sono quelli in cui la compagna di classe bella e ricca cerca di farla sfigurare e di farle perdere il posto da solista nella famosa cattedrale locale. Ma questi problemi non arrivano mai a graffiare, a creare delle vere tensioni, dei veri drammi: vengono risolti nel giro di pochi minuti di visione e i tredici episodi scorrono praticamente lineari e noiosetti.
Piacevole è il sottofondo musicale, essendo formato tutto da brani di musica classica, in particolare di Schubert e di Mozart.
Parliamo della tecnica. La tecnica grafica è molto grezza, anche inferiore rispetto alle possibilità di allora, ma si lascia guardare. Curiosi sono i frequenti spezzoni con telecamera di ripresa dal vivo. Si possono godere immagini di Vienna e del Tirolo, con tirolesi che ormai saranno chiaramente defunti.
Diciamo quindi in sintesi che "Julie, Rosa di Bosco" è un anime dall'animazione un po' grezza, dalla storia noiosetta, priva di pathos e di momenti graffianti. Unici punti di interesse sono i sottofondi in musica classica e le immagini con telecamera. Valutazione: mediocre.
Tutta la storia si ambienterà a Vienna, e narrerà delle vicende preadolescenziali di Julie: l'approccio con i compagni di classe, la classica compagna ricca e superba, il primo amore, i problemi famigliari, ecc., insomma, i classici problemi di una ragazzina. La storia è piuttosto breve, insolitamente di solo 13 episodi, quando le storie anni '80 erano in genere di 50 episodi. In questi tredici episodi, a parte l'inizio drammatico, non succede praticamente nulla d'interessante, anzi, sembra che vada tutto liscio. Unici momenti di tensione sono quando lo zio perde il lavoro, ma lo ritrova subito e diventa addirittura direttore.
Altri momenti di tensione sono quelli in cui la compagna di classe bella e ricca cerca di farla sfigurare e di farle perdere il posto da solista nella famosa cattedrale locale. Ma questi problemi non arrivano mai a graffiare, a creare delle vere tensioni, dei veri drammi: vengono risolti nel giro di pochi minuti di visione e i tredici episodi scorrono praticamente lineari e noiosetti.
Piacevole è il sottofondo musicale, essendo formato tutto da brani di musica classica, in particolare di Schubert e di Mozart.
Parliamo della tecnica. La tecnica grafica è molto grezza, anche inferiore rispetto alle possibilità di allora, ma si lascia guardare. Curiosi sono i frequenti spezzoni con telecamera di ripresa dal vivo. Si possono godere immagini di Vienna e del Tirolo, con tirolesi che ormai saranno chiaramente defunti.
Diciamo quindi in sintesi che "Julie, Rosa di Bosco" è un anime dall'animazione un po' grezza, dalla storia noiosetta, priva di pathos e di momenti graffianti. Unici punti di interesse sono i sottofondi in musica classica e le immagini con telecamera. Valutazione: mediocre.
Julie, Rosa di Bosco è un anime che ripercorre tappe che altrimenti sarebbero rintracciabili solo a tratti in altri titoli come "Libro Cuore" e simili. Qui ci troviamo ad affrontare ancora una volta il problema legato alla guerra, vissuto attraverso gli occhi di un'orfana, attraverso le avventure, e anche le disavventure, di chi non rinuncia a una vita migliore rispetto a quella che il destino così ingrato sembra assegnarle.
Una ragazza, dicevo, alla quale la tempra di donna si forgia già fin dalla fanciullezza, visto che ha dovuto rinunciare a tante cose, come l'amore per i propri genitori, e poi della propria terra, per inseguire un sogno a momenti anche più grande di lei.
Come tutti ben sapete, chi viene dalla campagna, dalla borgata, o dalla strada, non sempre conduce o ha condotto un'esistenza felice, ma ha vissuto traversie che non vengono ben viste specie da coloro ai quali tutto sembra dovuto. Essi, in quelle persone, vedono il nemico, il competitore, il sovvertitore di giudizi nei loro confronti, e non ammettono mai la cosa più importante: quanto sia bello e sublime trovarsi ad avere a che fare con chi ha un fuoco dentro chiamato talento.
Ma in questa storia subentrano altri fattori, importanti nel periodo in cui la storia è ambientata: la ripresa economica costellata d'immani sacrifici all'indomani della fine della Prima Guerra Mondiale, e la voglia di riscatto di un popolo che è sì stato vinto dalla guerra, ma non nell'orgoglio.
Purtroppo il più delle volte l'orgoglio genera distruzioni più grandi di una guerra d'armi, e questo la protagonista dell'opera lo capisce fin da subito ,al suo arrivo in Austria.
Il significato dell'opera si nasconde proprio in ciò che ho appena detto: il più delle volte, per fare prevalere una vita che sia la più dignitosa possibile e che possa regalare il massimo delle soddisfazioni, la scelta è quella di mettere da parte ogni tipo di sentimento forzato o di risentimento dovuto a diverse circostanze. Pertanto chi ha talento e insegue un sogno dopo tante vicissitudini non merita mai l'insuccesso, anzi, va premiato il doppio, perché quando si uniscono amore, talento e rispetto verso gli altri, gli avversari di una persona dal valore così grande potranno solamente imparare tanto.
Sarebbe bene che quest'anime venga visto dai ragazzi che si annoiano e credono di non inseguire sogni, facendo i bulletti dell'ultim'ora. Da questo anime s'imparano ad amare valori così grandi che è difficile raccontarli in poche righe come quelle questa recensione.
"Julie, rosa di bosco" è un evento raro come il talento che mostra questa ragazzina, nel corso delle sue avventure, e tanti dovrebbero prenderne esempio.
Una ragazza, dicevo, alla quale la tempra di donna si forgia già fin dalla fanciullezza, visto che ha dovuto rinunciare a tante cose, come l'amore per i propri genitori, e poi della propria terra, per inseguire un sogno a momenti anche più grande di lei.
Come tutti ben sapete, chi viene dalla campagna, dalla borgata, o dalla strada, non sempre conduce o ha condotto un'esistenza felice, ma ha vissuto traversie che non vengono ben viste specie da coloro ai quali tutto sembra dovuto. Essi, in quelle persone, vedono il nemico, il competitore, il sovvertitore di giudizi nei loro confronti, e non ammettono mai la cosa più importante: quanto sia bello e sublime trovarsi ad avere a che fare con chi ha un fuoco dentro chiamato talento.
Ma in questa storia subentrano altri fattori, importanti nel periodo in cui la storia è ambientata: la ripresa economica costellata d'immani sacrifici all'indomani della fine della Prima Guerra Mondiale, e la voglia di riscatto di un popolo che è sì stato vinto dalla guerra, ma non nell'orgoglio.
Purtroppo il più delle volte l'orgoglio genera distruzioni più grandi di una guerra d'armi, e questo la protagonista dell'opera lo capisce fin da subito ,al suo arrivo in Austria.
Il significato dell'opera si nasconde proprio in ciò che ho appena detto: il più delle volte, per fare prevalere una vita che sia la più dignitosa possibile e che possa regalare il massimo delle soddisfazioni, la scelta è quella di mettere da parte ogni tipo di sentimento forzato o di risentimento dovuto a diverse circostanze. Pertanto chi ha talento e insegue un sogno dopo tante vicissitudini non merita mai l'insuccesso, anzi, va premiato il doppio, perché quando si uniscono amore, talento e rispetto verso gli altri, gli avversari di una persona dal valore così grande potranno solamente imparare tanto.
Sarebbe bene che quest'anime venga visto dai ragazzi che si annoiano e credono di non inseguire sogni, facendo i bulletti dell'ultim'ora. Da questo anime s'imparano ad amare valori così grandi che è difficile raccontarli in poche righe come quelle questa recensione.
"Julie, rosa di bosco" è un evento raro come il talento che mostra questa ragazzina, nel corso delle sue avventure, e tanti dovrebbero prenderne esempio.
Breve serie ambientato all'inizio del secolo XX, affine al genere shojo.
La protagonista è un'orfanella dotata di una bella voce, che vive con gli zii a Vienna: nonostante le difficoltà, la famiglia troverà il modo di farle studiare canto.
Le serie di produzione Dax sono tutte caratterizzate da trama sentimentale, ambientazione europea e disegni curati.
La breve durata della serie non permette un grande scavo psicologico nei confronti dei personaggi, ma le atmosfere patetiche, supportate da un commento musicale fatto di brani di musica classica, rendono interessante la serie per chi ama il genere.
Una vera chicca, sentire cantare Schubert in giapponese.
L'edizione italiana vede all'opera un ottimo cast di doppiatori e mantiene la sigla originale.
La protagonista è un'orfanella dotata di una bella voce, che vive con gli zii a Vienna: nonostante le difficoltà, la famiglia troverà il modo di farle studiare canto.
Le serie di produzione Dax sono tutte caratterizzate da trama sentimentale, ambientazione europea e disegni curati.
La breve durata della serie non permette un grande scavo psicologico nei confronti dei personaggi, ma le atmosfere patetiche, supportate da un commento musicale fatto di brani di musica classica, rendono interessante la serie per chi ama il genere.
Una vera chicca, sentire cantare Schubert in giapponese.
L'edizione italiana vede all'opera un ottimo cast di doppiatori e mantiene la sigla originale.