K-On!
Ho da poco finito il rewatch del film di questa meravigliosa serie. E ho sentito subito la necessità di scrivere due righe a riguardo, per esprimere quel che quest'opera mi ha lasciato, sia alla prima visione che, soprattutto, con una forza molto più grande, alla seconda.
Io amo "K-On!", con tutto me stesso. Un amore forte, dalla grande intensità, e che si è rinvigorito nel corso del tempo. Man mano che il mio legame con le semplici avventure di queste vivaci ragazze si rafforzava, io mi sentivo sempre più vicino ad esse, al loro semplice quanto legittimo desiderio di godere di ogni attimo della propria vita, creare legami indissolubili, e dar vita a ricordi confortevoli e indimenticabili.
Amo il modo mai banale con cui riesce a raccontare vicende di tutti i giorni, mediante cui mi lascia sempre un grande sorriso, durante e a fine visione. Rimango sempre estasiato, da ogni puntata, malgrado la sua semplicità.
Ciò che rende una storia del genere così mirabile e degna di lodi è proprio la capacità di cogliere ciò che c'è di bello e memorabile all'interno della vita quotidiana. Mai, come in questo caso, un'opera è riuscita a farmi comprendere, con forza dirompente, il valore dell'amicizia, della condivisione della gioia e del dolore con le persone a noi care, un concetto fin troppo trascurato, scontato, e importante da riscoprire. Non è raro sentirsi incatenati, all'interno del proprio percorso di vita, mangiati dal desiderio di soddisfare unicamente ambizioni e desideri, cercando di raggiungere un personale ideale di successo. E, spesso, questi obbiettivi da coronare a tutti i costi ci impediscono di porre l'attenzione nei confronti di ciò da cui veramente traiamo soddisfazione: le piccole cose. Indipendentemente dalle nostre aspirazioni, ciò che ci dà gioia è questo, il godere delle piccole cose, quelle più semplici, quelle che frequentemente tendiamo a sottovalutare, ma da cui, inconsciamente, traiamo allegria.
E sono proprio questi, quei piccoli dettagli di cui "K-On!" fa il proprio cavallo di battaglia, gli elementi dei quali usufruisce perfettamente, facendotene comprendere l'immensa importanza. Sono esperienze che ci segnano, piccoli tasselli di conforto e buonumore, che ci danno lo stimolo per andare avanti con la nostra vita, indipendentemente dalla sua qualità.
"K-On!" è una di quelle poche opere che mi forniscono la forza per continuare, per ricercare un posto nel mondo, per ricercare la felicità.
Io amo la vita. Io amo vivere. Queste sono frasi che, fino alla mia morte, ripeterò incessantemente.
Nonostante, nella mia vita, quello attuale sia un periodo vuoto, scoraggiante, buio, in cui ho solo la sensazione di star sprecando il mio tempo, e nel quale mi sento sempre più indietro rispetto ai miei coetanei, non smetterò mai di ritenere che la vita possa essere meravigliosa. La mia speranza di essere felice non cesserà mai. E anche se, un giorno, il mio amore per questa serie svanirà, le sarò sempre grato per aver continuato a ricordarmi tutto ciò.
Grazie, "K-On!".
Io amo "K-On!", con tutto me stesso. Un amore forte, dalla grande intensità, e che si è rinvigorito nel corso del tempo. Man mano che il mio legame con le semplici avventure di queste vivaci ragazze si rafforzava, io mi sentivo sempre più vicino ad esse, al loro semplice quanto legittimo desiderio di godere di ogni attimo della propria vita, creare legami indissolubili, e dar vita a ricordi confortevoli e indimenticabili.
Amo il modo mai banale con cui riesce a raccontare vicende di tutti i giorni, mediante cui mi lascia sempre un grande sorriso, durante e a fine visione. Rimango sempre estasiato, da ogni puntata, malgrado la sua semplicità.
Ciò che rende una storia del genere così mirabile e degna di lodi è proprio la capacità di cogliere ciò che c'è di bello e memorabile all'interno della vita quotidiana. Mai, come in questo caso, un'opera è riuscita a farmi comprendere, con forza dirompente, il valore dell'amicizia, della condivisione della gioia e del dolore con le persone a noi care, un concetto fin troppo trascurato, scontato, e importante da riscoprire. Non è raro sentirsi incatenati, all'interno del proprio percorso di vita, mangiati dal desiderio di soddisfare unicamente ambizioni e desideri, cercando di raggiungere un personale ideale di successo. E, spesso, questi obbiettivi da coronare a tutti i costi ci impediscono di porre l'attenzione nei confronti di ciò da cui veramente traiamo soddisfazione: le piccole cose. Indipendentemente dalle nostre aspirazioni, ciò che ci dà gioia è questo, il godere delle piccole cose, quelle più semplici, quelle che frequentemente tendiamo a sottovalutare, ma da cui, inconsciamente, traiamo allegria.
E sono proprio questi, quei piccoli dettagli di cui "K-On!" fa il proprio cavallo di battaglia, gli elementi dei quali usufruisce perfettamente, facendotene comprendere l'immensa importanza. Sono esperienze che ci segnano, piccoli tasselli di conforto e buonumore, che ci danno lo stimolo per andare avanti con la nostra vita, indipendentemente dalla sua qualità.
"K-On!" è una di quelle poche opere che mi forniscono la forza per continuare, per ricercare un posto nel mondo, per ricercare la felicità.
Io amo la vita. Io amo vivere. Queste sono frasi che, fino alla mia morte, ripeterò incessantemente.
Nonostante, nella mia vita, quello attuale sia un periodo vuoto, scoraggiante, buio, in cui ho solo la sensazione di star sprecando il mio tempo, e nel quale mi sento sempre più indietro rispetto ai miei coetanei, non smetterò mai di ritenere che la vita possa essere meravigliosa. La mia speranza di essere felice non cesserà mai. E anche se, un giorno, il mio amore per questa serie svanirà, le sarò sempre grato per aver continuato a ricordarmi tutto ciò.
Grazie, "K-On!".
È un anime a mio parere davvero molto bello, la grafica è ottima e la storia scorre in modo molto fluido.
Alla fine di ogni episodio vi verrà voglia di continuare a guardarlo, al posto di fermarsi e staccare.
Consiglio questo anime non solo a tutte le persone che, come me, sono appassionate di musica e suonano uno strumento, ma anche a coloro che vogliono divertirsi, sì, perché questo anime mi ha fatto molto divertire (e fatto uscire qualche lacrima dalle risate); ma non escludiamo anche chi vorrebbe provare per la prima volta questo tipo di genere, basato principalmente sulla musica (fidatevi, non ve ne pentirete).
Alla fine di ogni episodio vi verrà voglia di continuare a guardarlo, al posto di fermarsi e staccare.
Consiglio questo anime non solo a tutte le persone che, come me, sono appassionate di musica e suonano uno strumento, ma anche a coloro che vogliono divertirsi, sì, perché questo anime mi ha fatto molto divertire (e fatto uscire qualche lacrima dalle risate); ma non escludiamo anche chi vorrebbe provare per la prima volta questo tipo di genere, basato principalmente sulla musica (fidatevi, non ve ne pentirete).
Se c'è un genere che ultimamente sta riprendendo pian piano il suo spazio nel mondo dell'animazione è quello musicale, ovvero personaggi che per la maggior parte di una serie si dilettano a cantare e suonare strumenti o esibirsi in ogni genere di danza. Ma che succederebbe se a fare da protagonista a un anime musicale fosse un club scolastico delle superiori in cui si fa praticamente di tutto tranne che suonare, e quando si suona si arriva a risultati incredibilmente efficaci? A dare la risposta ci ha pensato l' "Ho-kago Tea Time", il gruppo che coniato il concetto moderno di moe, e che ha creato uno dei nomi più famosi dello studio di animazione "Kyoto Animation" (o "Kyoani"), oltre al trampolino di lancio della rinascita del genere musicale: "K-On!".
In una scuola superiore in Giappone vi è il Club di Musica Leggera, destinato a chiudere per mancanza di membri, e l'unico modo per impedirne la chiusura è trovare personale. A pensarci sono quattro studentesse del primo anno. Inizialmente abbiamo due amiche d'infanzia: Ritsu Tainaka e Mio Akiyama, entrambe appassionate di musica, che hanno deciso di riaprire il Club (anzi, è Ritsu ad aver avuto l'idea, mentre Mio, che era contraria, fu trascinata a forza), ma servono altri due membri. Dove trovarli? Fortuna che entra in scena Tsumugi Kotobuki, curiosa all'idea, anche perché è brava a suonare la tastiera; ora manca l'ultimo membro. Peccato che l'ultimo membro in questione, di nome Yui Hirasawa, è una sbadata come poche e dalla personalità a dir poco bizzarra, che ha deciso di unirsi al club poiché colpita dal carattere delle tre ragazze, oltre perché avrà la possibilità di mangiare dolci tutti i giorni portati da "Mugi-Chan" (come verrà soprannominata Tsumugi). Con Yui alla chitarra (che verrà soprannominata "Giita"), Mio al basso, Ri-Chan (come verrà soprannominata Ritsu) alla batteria e Mugi-Chan alla tastiera, il club è pronto. Peccato che i bizzarri caratteri dei componenti lo renderanno un club musicale diverso da tutti gli altri.
Particolarità di "K-On!" è l'unione di elementi musicali, perché si parla pur sempre di una band scolastica e quindi ci sono i concerti, con bizzarri elementi tipici della commedia scolastica. Infatti la maggior parte del tempo, altro che prove! Si passa a fare il più e il meno senza fare pratica, oltre a passare il tempo a bere tè e mangiare dolci di tutti i tipi. E perché l'anime è musicale? Semplice, perché alla fine vengono chiamate come band scolastica a suonare nei vari avvenimenti tipici di una scuola nipponica, come fiere scolastiche e quant'altro, ed è lì che, incredibilmente, viene il bello, con pezzi pieni di ritmo e di allegria capaci di catturare lo spettatore. Ovviamente vi sono elementi di slice of life scolastici, e quindi vi sono gli elementi tipici come test imminenti, uscite fuori e compagnia bella. Cosa un po' particolare è la velocità di come passa il tempo, e già ce le ritroviamo al secondo anno. E aspettate di vedere cosa succederà quando diventeranno le senpai del quinto membro del gruppo, Azusa Nakano, o per meglio dire "Azu-Nyan", come verrà ricordata ai posteri.
Battute a parte, la caratterizzazione dei personaggi è ottima, presentando modi di fare e caratteri completamente agli antipodi, o quasi, che permettono di dare un'immagine a tutto tondo dei vari membri, come Yui, completamente sbadata ma determinata in certi particolari e che richiede continue attenzioni da parte degli altri, oltre ad avere la tendenza a coccolare le amiche; Ritsu ha un carattere molto vivace ed energico, oltre ad avere la passione nell'architettare scherzi o piani, mostrando spesso di avere la lingua un po' tagliente quando c'è da commentare; Mio alterna un carattere da più seria del gruppo a momenti in cui mostra la fifa più totale, quando si va su argomenti horror o che puntano al centro dell'attenzione; e infine Tsumugi, dal carattere dolce e che vede la meraviglia più totale in ogni cosa normale, in quanto ragazza facoltosa di natura, oltre ad avere una particolare visione sui legami fra ragazze. Oltre a loro vi è anche Azusa, che mostra un carattere più maturo delle altre, ma che col tempo proverà qualcosa di unico nei confronti delle sue senpai, finendo con l'affezionarsi a loro. Oltre a loro vi sono altri personaggi, seppur qui con un ruolo un po' minore rispetto a più avanti, come la prof. Sawako, che diventerà consulente del Club, in quanto ha la sua "esperienza" sull'argomento, e Ui, la sorella minore di Yui, talmente gentile e affidabile che è una vera e propria manna dal cielo per la sua adorata sorella maggiore.
E arriviamo ai classici comparti, di cui qui c'è davvero da parlare: in ambito grafico Kyoani sfodera quello che diventerà il concetto totale di moe, ovvero un design veramente 'puccioso' e tenero per i personaggi, oltre alla bravura in ambito di sfondi e illuminazione, mentre in ambito sonoro, oltre alle graziose musiche della band, si possono sentire i "due metodi sonori" già nell'opening, vivace e simpatica, e nella ending, dura e aggressiva, e nell'incredibile recitazione delle seiyuu coinvolte nel progetto.
Che dire? Questo è "K-On!", questo è il rilancio dei generi musicali, e questo è l'anime che ha introdotto quello che oggi si considera il moe.
In una scuola superiore in Giappone vi è il Club di Musica Leggera, destinato a chiudere per mancanza di membri, e l'unico modo per impedirne la chiusura è trovare personale. A pensarci sono quattro studentesse del primo anno. Inizialmente abbiamo due amiche d'infanzia: Ritsu Tainaka e Mio Akiyama, entrambe appassionate di musica, che hanno deciso di riaprire il Club (anzi, è Ritsu ad aver avuto l'idea, mentre Mio, che era contraria, fu trascinata a forza), ma servono altri due membri. Dove trovarli? Fortuna che entra in scena Tsumugi Kotobuki, curiosa all'idea, anche perché è brava a suonare la tastiera; ora manca l'ultimo membro. Peccato che l'ultimo membro in questione, di nome Yui Hirasawa, è una sbadata come poche e dalla personalità a dir poco bizzarra, che ha deciso di unirsi al club poiché colpita dal carattere delle tre ragazze, oltre perché avrà la possibilità di mangiare dolci tutti i giorni portati da "Mugi-Chan" (come verrà soprannominata Tsumugi). Con Yui alla chitarra (che verrà soprannominata "Giita"), Mio al basso, Ri-Chan (come verrà soprannominata Ritsu) alla batteria e Mugi-Chan alla tastiera, il club è pronto. Peccato che i bizzarri caratteri dei componenti lo renderanno un club musicale diverso da tutti gli altri.
Particolarità di "K-On!" è l'unione di elementi musicali, perché si parla pur sempre di una band scolastica e quindi ci sono i concerti, con bizzarri elementi tipici della commedia scolastica. Infatti la maggior parte del tempo, altro che prove! Si passa a fare il più e il meno senza fare pratica, oltre a passare il tempo a bere tè e mangiare dolci di tutti i tipi. E perché l'anime è musicale? Semplice, perché alla fine vengono chiamate come band scolastica a suonare nei vari avvenimenti tipici di una scuola nipponica, come fiere scolastiche e quant'altro, ed è lì che, incredibilmente, viene il bello, con pezzi pieni di ritmo e di allegria capaci di catturare lo spettatore. Ovviamente vi sono elementi di slice of life scolastici, e quindi vi sono gli elementi tipici come test imminenti, uscite fuori e compagnia bella. Cosa un po' particolare è la velocità di come passa il tempo, e già ce le ritroviamo al secondo anno. E aspettate di vedere cosa succederà quando diventeranno le senpai del quinto membro del gruppo, Azusa Nakano, o per meglio dire "Azu-Nyan", come verrà ricordata ai posteri.
Battute a parte, la caratterizzazione dei personaggi è ottima, presentando modi di fare e caratteri completamente agli antipodi, o quasi, che permettono di dare un'immagine a tutto tondo dei vari membri, come Yui, completamente sbadata ma determinata in certi particolari e che richiede continue attenzioni da parte degli altri, oltre ad avere la tendenza a coccolare le amiche; Ritsu ha un carattere molto vivace ed energico, oltre ad avere la passione nell'architettare scherzi o piani, mostrando spesso di avere la lingua un po' tagliente quando c'è da commentare; Mio alterna un carattere da più seria del gruppo a momenti in cui mostra la fifa più totale, quando si va su argomenti horror o che puntano al centro dell'attenzione; e infine Tsumugi, dal carattere dolce e che vede la meraviglia più totale in ogni cosa normale, in quanto ragazza facoltosa di natura, oltre ad avere una particolare visione sui legami fra ragazze. Oltre a loro vi è anche Azusa, che mostra un carattere più maturo delle altre, ma che col tempo proverà qualcosa di unico nei confronti delle sue senpai, finendo con l'affezionarsi a loro. Oltre a loro vi sono altri personaggi, seppur qui con un ruolo un po' minore rispetto a più avanti, come la prof. Sawako, che diventerà consulente del Club, in quanto ha la sua "esperienza" sull'argomento, e Ui, la sorella minore di Yui, talmente gentile e affidabile che è una vera e propria manna dal cielo per la sua adorata sorella maggiore.
E arriviamo ai classici comparti, di cui qui c'è davvero da parlare: in ambito grafico Kyoani sfodera quello che diventerà il concetto totale di moe, ovvero un design veramente 'puccioso' e tenero per i personaggi, oltre alla bravura in ambito di sfondi e illuminazione, mentre in ambito sonoro, oltre alle graziose musiche della band, si possono sentire i "due metodi sonori" già nell'opening, vivace e simpatica, e nella ending, dura e aggressiva, e nell'incredibile recitazione delle seiyuu coinvolte nel progetto.
Che dire? Questo è "K-On!", questo è il rilancio dei generi musicali, e questo è l'anime che ha introdotto quello che oggi si considera il moe.
"K-On!" è un anime del 2009, composto da tredici episodi di durata canonica e tratto dall'omonimo manga in formato yonkoma di Kakifly. La serie è prodotta dallo studio Kyoto Animation.
Trama: Ritsu è una studentessa di primo liceo che, esaltata dopo aver visto un concerto in televisione, decide di entrare a far parte del Club di Musica Leggera, sull'orlo della chiusura a causa della totale mancanza di membri. Dopo aver costretto la sua migliore amica, Mio, a unirsi a lei, riesce a convincere altre due coetanee, Tsumugi e Yui, a iscriversi al club.
La serie ruota attorno alle "vicissitudini" delle protagoniste, impegnate ad esercitarsi con la propria band (molto poco) e a 'cazzeggiare' (alla grande), consumando tè e dolcetti come se non ci fosse un domani, nonostante qualche sporadica protesta dei membri più seri.
L'elemento musicale, rispetto allo slice of life, passa rapidamente in secondo piano, così come lo strumento di ciascuna ragazza, relegato in un angolo dell'aula di musica, mentre le protagoniste oziano e ciarlano del nulla più totale. Ad eccezione di qualche rara esibizione scolastica, i membri del K-On Club imbracciano chitarre e quant'altro solo per pochi minuti, e nemmeno in tutti gli episodi, per giunta. Concerti e allenamenti sono per lo più concentrati in pochissime puntate e, spesso, si sorvola sull'esecuzione dei brani, mostrandone solo l'intro e il finale. L'appartenenza al Club di Musica Leggera quasi si configura come un mero pretesto, il cui scopo è fornire un vago accenno di trama e arginare parzialmente il senso di vuoto e pochezza di contenuti di cui tutta la serie è impregnata.
Anche lo studio riveste un ruolo alquanto misero: in tredici episodi si vede a malapena una mezza ripetizione di gruppo e un esame, per non parlare dell'assenza di lezioni.
Le personalità delle quattro ragazze sono quanto di più banale ha da offrire il mercatino dei luoghi comuni dell'animazione giapponese: Mio è una bella ragazza, diligente e estremamente timida e fifona; Ritsu e Yui sono praticamente lo stesso personaggio, seppur con qualche piccola differenza: entrambe sono vivaci, svogliate e gareggiano per determinare chi sia la più stupida; Mugi è ricchissima, svampita, ma premurosa, e mostra una certa passione per lo yuri, insieme ad altre doti sorprendenti, che la rendono forse la studentessa più interessante di tutto il quartetto.
Più avanti nella serie, nel cast principale entrano un paio di nuove figure (la professoressa referente e un nuovo membro del club), il cui carattere è sicuramente costruito meglio, ma che si possono definire tutto fuorché originali.
L'approfondimento psicologico è generalmente superficiale, quando non completamente assente, nonostante si cerchi, in qualche occasione, di dare spessore a questo o quel personaggio tramite flashback oppure banali litigi e brevissime e sincere sfuriate, il tutto risolto prontamente col potere della 'pucciosità'. Anche gli stessi legami tra le ragazze, che siano amicizie nuove, di lunga data o parentele, per quanto teneri, appaiono come un po' scontati e frivoli.
La qualità tecnica è di buon livello, seppur altalenante. Le pregevoli animazioni sono uno degli aspetti maggiormente positivi, anche se alcune movenze delle protagoniste sono così enfatiche da risultare irrealistiche e artificiose.
La colonna sonora, a dispetto di quanto ci si aspetta da un anime dal cuore musicale, non è niente di eccezionale: l'opening è un classico brano frizzantino e anonimo, mentre buona parte delle canzoni ideate e suonate dalla band del K-On Club non sono riuscite a colpirmi o emozionarmi in modo particolare. Salvo solo l'ottima ending, bella visivamente e decisamente orecchiabile.
Dal punto di vista grafico, ci si trova di fronte ad un contrasto tra gli sfondi, che ho trovato piatti e approssimativi, e il design dei personaggi, sempre molto curato e assolutamente adorabile, grazie a quello stile 'moeggiante' che ha fatto la fortuna della KyoAni e che ringiovanisce le protagoniste di svariati anni, rendendole più simili ad allieve di scuola elementare o media, che non liceali.
Al rafforzamento di quest'ultima sensazione, contribuisce senza dubbio il carattere decisamente infantile e immaturo delle ragazze, sempre allegre e spensierate, prive di qualsivoglia preoccupazione, confortevolmente accoccolate in un mondo idilliaco e placido, da cui il genere maschile è sostanzialmente bandito.
A farne le spese è, indubbiamente, l'intelligenza dello spettatore e la componente relativa alla commedia dell'anime, che suscita la risata davvero raramente e solo grazie a pochi personaggi, soprattutto secondari, più azzeccati. Anzi, molte gag, già di per sé non molto divertenti, vengono ripetute e dilatate all'inverosimile, tradendo lo spirito dell'opera originale che, in virtù della propria natura di yonkoma, faceva di sketch brevi e di rapide battute il proprio punto di forza comica.
Non ho apprezzato nemmeno la leggerezza con cui ci si è approcciati al mondo della musica e alle sue dinamiche, facendo credere che basti essere inoperosi ma, allo stesso tempo, vivere in un perenne clima di serenità e gaiezza, per ottenere degli ottimi risultati, che l'impegno non paghi quanto l'amicizia tra i membri della band (che comunque costituisce un elemento imprescindibile) e un pizzico di innato talento. Persino le motivazioni con cui Ritsu e compagne si avvicinano al K-On Club sono tutt'altro che nobili.
Complessivamente, "K-On!" rimane una visione distensiva, che può risultare anche molto piacevole, ma, alla lunga, l'assistere all'inattività più desolante finisce per annoiare. Sicuramente è un anime che dovrebbe essere visto un episodio ogni tanto, senza impegno, per rilassarsi e spegnere il cervello. Appena sufficiente.
Trama: Ritsu è una studentessa di primo liceo che, esaltata dopo aver visto un concerto in televisione, decide di entrare a far parte del Club di Musica Leggera, sull'orlo della chiusura a causa della totale mancanza di membri. Dopo aver costretto la sua migliore amica, Mio, a unirsi a lei, riesce a convincere altre due coetanee, Tsumugi e Yui, a iscriversi al club.
La serie ruota attorno alle "vicissitudini" delle protagoniste, impegnate ad esercitarsi con la propria band (molto poco) e a 'cazzeggiare' (alla grande), consumando tè e dolcetti come se non ci fosse un domani, nonostante qualche sporadica protesta dei membri più seri.
L'elemento musicale, rispetto allo slice of life, passa rapidamente in secondo piano, così come lo strumento di ciascuna ragazza, relegato in un angolo dell'aula di musica, mentre le protagoniste oziano e ciarlano del nulla più totale. Ad eccezione di qualche rara esibizione scolastica, i membri del K-On Club imbracciano chitarre e quant'altro solo per pochi minuti, e nemmeno in tutti gli episodi, per giunta. Concerti e allenamenti sono per lo più concentrati in pochissime puntate e, spesso, si sorvola sull'esecuzione dei brani, mostrandone solo l'intro e il finale. L'appartenenza al Club di Musica Leggera quasi si configura come un mero pretesto, il cui scopo è fornire un vago accenno di trama e arginare parzialmente il senso di vuoto e pochezza di contenuti di cui tutta la serie è impregnata.
Anche lo studio riveste un ruolo alquanto misero: in tredici episodi si vede a malapena una mezza ripetizione di gruppo e un esame, per non parlare dell'assenza di lezioni.
Le personalità delle quattro ragazze sono quanto di più banale ha da offrire il mercatino dei luoghi comuni dell'animazione giapponese: Mio è una bella ragazza, diligente e estremamente timida e fifona; Ritsu e Yui sono praticamente lo stesso personaggio, seppur con qualche piccola differenza: entrambe sono vivaci, svogliate e gareggiano per determinare chi sia la più stupida; Mugi è ricchissima, svampita, ma premurosa, e mostra una certa passione per lo yuri, insieme ad altre doti sorprendenti, che la rendono forse la studentessa più interessante di tutto il quartetto.
Più avanti nella serie, nel cast principale entrano un paio di nuove figure (la professoressa referente e un nuovo membro del club), il cui carattere è sicuramente costruito meglio, ma che si possono definire tutto fuorché originali.
L'approfondimento psicologico è generalmente superficiale, quando non completamente assente, nonostante si cerchi, in qualche occasione, di dare spessore a questo o quel personaggio tramite flashback oppure banali litigi e brevissime e sincere sfuriate, il tutto risolto prontamente col potere della 'pucciosità'. Anche gli stessi legami tra le ragazze, che siano amicizie nuove, di lunga data o parentele, per quanto teneri, appaiono come un po' scontati e frivoli.
La qualità tecnica è di buon livello, seppur altalenante. Le pregevoli animazioni sono uno degli aspetti maggiormente positivi, anche se alcune movenze delle protagoniste sono così enfatiche da risultare irrealistiche e artificiose.
La colonna sonora, a dispetto di quanto ci si aspetta da un anime dal cuore musicale, non è niente di eccezionale: l'opening è un classico brano frizzantino e anonimo, mentre buona parte delle canzoni ideate e suonate dalla band del K-On Club non sono riuscite a colpirmi o emozionarmi in modo particolare. Salvo solo l'ottima ending, bella visivamente e decisamente orecchiabile.
Dal punto di vista grafico, ci si trova di fronte ad un contrasto tra gli sfondi, che ho trovato piatti e approssimativi, e il design dei personaggi, sempre molto curato e assolutamente adorabile, grazie a quello stile 'moeggiante' che ha fatto la fortuna della KyoAni e che ringiovanisce le protagoniste di svariati anni, rendendole più simili ad allieve di scuola elementare o media, che non liceali.
Al rafforzamento di quest'ultima sensazione, contribuisce senza dubbio il carattere decisamente infantile e immaturo delle ragazze, sempre allegre e spensierate, prive di qualsivoglia preoccupazione, confortevolmente accoccolate in un mondo idilliaco e placido, da cui il genere maschile è sostanzialmente bandito.
A farne le spese è, indubbiamente, l'intelligenza dello spettatore e la componente relativa alla commedia dell'anime, che suscita la risata davvero raramente e solo grazie a pochi personaggi, soprattutto secondari, più azzeccati. Anzi, molte gag, già di per sé non molto divertenti, vengono ripetute e dilatate all'inverosimile, tradendo lo spirito dell'opera originale che, in virtù della propria natura di yonkoma, faceva di sketch brevi e di rapide battute il proprio punto di forza comica.
Non ho apprezzato nemmeno la leggerezza con cui ci si è approcciati al mondo della musica e alle sue dinamiche, facendo credere che basti essere inoperosi ma, allo stesso tempo, vivere in un perenne clima di serenità e gaiezza, per ottenere degli ottimi risultati, che l'impegno non paghi quanto l'amicizia tra i membri della band (che comunque costituisce un elemento imprescindibile) e un pizzico di innato talento. Persino le motivazioni con cui Ritsu e compagne si avvicinano al K-On Club sono tutt'altro che nobili.
Complessivamente, "K-On!" rimane una visione distensiva, che può risultare anche molto piacevole, ma, alla lunga, l'assistere all'inattività più desolante finisce per annoiare. Sicuramente è un anime che dovrebbe essere visto un episodio ogni tanto, senza impegno, per rilassarsi e spegnere il cervello. Appena sufficiente.
Se guardando questo anime vi aspetterete una trama profonda, dei momenti drammatici o romantici, sappiate che rimarrete delusi. Ma se invece vorrete solo passare un po' di buon tempo divertendovi con un'opera leggera e spensierata, allora questo è l'anime per voi.
La trama è molto semplice; Yui, una ragazza spensierata e molto distratta, iniziate le superiori vuole inscriversi a un club, ma non riesce a trovarne uno che la soddisfi, però le sue ambizioni incontreranno il desiderio di tre ragazze del suo stesso anno, Mio, Ritsu e Mugi, che vogliono formare una band.
I personaggi sono molto carini e innocenti, tutte e cinque le protagoniste (a metà stagione si aggiungerà la più piccola Azusa) sono incredibilmente empatiche e, per me, non è stato assolutamente possibile non provare un'enorme simpatia per loro. Anche se non hanno caratteri complessi o particolarmente realistici (sono tutte davvero troppo buone e brave), mi hanno intenerito tantissimo per tutta la stagione. In particolare il rapporto tra Azusa e Yui è meraviglioso, mi ha fatto ridere e sorridere tantissimo. Anche quello sempre tra Yui e Ui (la sorella) è molto tenero; il loro in qualche modo prendersi cura a vicenda, la loro collaborazione è dolce.
Disegno molto carino e soprattutto pulito, animazioni eccellenti e, come ci si potrebbe aspettare, musiche orecchiabilissime. In particolare entrambe le opening mi sono piaciute tantissimo.
Il mio giudizio personale, per concludere, è che questa opera sia una splendida storia di un'amicizia sincera e pura; queste ragazze sono ingenuamente buone e genuine, vivono la loro vita nella gioia, forse dovremmo fare un po' come loro e non farci mai opprimere da quello che succede ed essere più gioiosi. Magari è questo il trucco per essere felici, un pizzico di ingenuità. Se devo però trovargli un difetto è la reale assenza di eventi nell'anime... Non succede praticamente nulla, tutta la serie è un susseguirsi di avvenimenti non particolarmente importanti o rilevanti che fanno ridere. Inoltre le puntate si somigliano un po' tra loro, quindi ogni tanto la monotonia annoia un pizzico.
Lo consiglio molto a chiunque abbia voglia di rilassarsi davvero.
La trama è molto semplice; Yui, una ragazza spensierata e molto distratta, iniziate le superiori vuole inscriversi a un club, ma non riesce a trovarne uno che la soddisfi, però le sue ambizioni incontreranno il desiderio di tre ragazze del suo stesso anno, Mio, Ritsu e Mugi, che vogliono formare una band.
I personaggi sono molto carini e innocenti, tutte e cinque le protagoniste (a metà stagione si aggiungerà la più piccola Azusa) sono incredibilmente empatiche e, per me, non è stato assolutamente possibile non provare un'enorme simpatia per loro. Anche se non hanno caratteri complessi o particolarmente realistici (sono tutte davvero troppo buone e brave), mi hanno intenerito tantissimo per tutta la stagione. In particolare il rapporto tra Azusa e Yui è meraviglioso, mi ha fatto ridere e sorridere tantissimo. Anche quello sempre tra Yui e Ui (la sorella) è molto tenero; il loro in qualche modo prendersi cura a vicenda, la loro collaborazione è dolce.
Disegno molto carino e soprattutto pulito, animazioni eccellenti e, come ci si potrebbe aspettare, musiche orecchiabilissime. In particolare entrambe le opening mi sono piaciute tantissimo.
Il mio giudizio personale, per concludere, è che questa opera sia una splendida storia di un'amicizia sincera e pura; queste ragazze sono ingenuamente buone e genuine, vivono la loro vita nella gioia, forse dovremmo fare un po' come loro e non farci mai opprimere da quello che succede ed essere più gioiosi. Magari è questo il trucco per essere felici, un pizzico di ingenuità. Se devo però trovargli un difetto è la reale assenza di eventi nell'anime... Non succede praticamente nulla, tutta la serie è un susseguirsi di avvenimenti non particolarmente importanti o rilevanti che fanno ridere. Inoltre le puntate si somigliano un po' tra loro, quindi ogni tanto la monotonia annoia un pizzico.
Lo consiglio molto a chiunque abbia voglia di rilassarsi davvero.
Quando si va a valutare qualcosa, volenti o nolenti, è impossibile non tenere conto delle proprie aspettative nei confronti di tale cosa. Tutti, chi consciamente, chi meno, terranno sempre e comunque conto di ciò che si aspettavano. I pregiudizi ci sono e, inoltre, formano una buona parte del giudizio finale. È forse per questo che molti spettatori, visto K-ON!, si sono sentiti delusi o presi in giro.
Mettiamo quindi subito le cose in chiaro: K-ON!, l'acclamato K-ON!, l'odiato K-ON!, è, essenzialmente, il nulla. Musica? Aha, illusi. Se ne accenna solamente un paio di volte. Forse. Personaggi minimamente approfonditi? Chiudete pure tutto, questo non è l'anime che fa per voi. Trama? Sviluppi? Maddai, siate seri.
K-ON! non ha nulla di tutto ciò. Ma il punto, signori, è proprio questo. Nonostante molti credessero il contrario, K-ON! non è nulla di tutto ciò e, sopratutto, non ha alcuna velleità a tal riguardo.
K-ON! è la risposta alla domanda che l'umanità da tempo immemore si poneva: "sarà possibile fare un anime in cui il fulcro, l'unica sua raison d'être, sia il mostrare ragazze carine?".
Ebbene sì, eccolo qui. Tutto il resto è superfluo. Purtroppo fare una serie di tredici episodi di venti e passa minuti ciascuno in cui un manipolo di ragazzine terribilmente carine si guardava negli occhi e faceva facce buffe non era possibile (non ancora, dico io). Così come impalcatura vennero aggiunte tutte altre futilità quali una sceneggiatura, una qualche sottospecie di trama di fondo, qualsiasi cosa potesse riuscire a giustificare le faccine buffe e carine delle protagoniste. Un caso in cui tutto ciò che solitamente rende un prodotto un buon prodotto era semplicemente schiavo al servizio dell'Unico. Del Vero. Del Kawaii.
Un comparto tecnico ottimo, animazioni fluide, colori brillanti. Niente più che un mezzo.
Personalmente, ho visto K-ON! semplicemente perché era molto discusso e, in secondo luogo, per passare il tempo. Non sapevo bene che aspettarmi, quindi alla fin fine non mi sono aspettato molto. Non sono un amante della musica, e quindi la mia non-esistente anima da rockettaro non sì è offesa a vedere una Gibson Les Paul vestita da scolaretta. Anzi, mi ha divertito pure.
Non sono particolarmente viziato da Anime complessi, ben fatti, profondi, o altro. Non ritenevo quindi né ovvio né scontato uno sviluppo dei personaggi, una trama ben scritta. Dovevo passare semplicemente del tempo. E l'ho passato da Dio.
Non stiamo di certo a prenderci in giro. K-ON! parlerà pure (a modo suo) dell'amicizia o altro, ma è fondamentalmente vuoto. Non dice nulla, non succede nulla. Il vuoto più totale. Ma è dannatamente bravo ad essere vuoto.
Motivo per cui, K-ON!, Anime che parla di un gruppo di liceali mediamente lobotomizzate in un Club di musica leggera, secondo me è un prodotto riuscito. Perchè fa quel che deve, e lo fa bene.
C'è poi da aggiungere dell'altro. Qui si scade nella mia banalissima, plebeissima, soggettivissima opinione: a parte tutto, come avrete capito, a me l'anime è piaciuto. Anche le musiche mi sono piaciute. I due Live delle HTT e le varie canzoni cantate, la opening, la ending, mi son piaciute tutte. Durante la visione mi sono immedesimato parecchio (più nelle situazioni che nei personaggi, non mi ci vedo a vestire i panni di teenagers musiciste) e nessun episodio mi ha mai annoiato. Alle brutte ho rischiato il diabete, ma con piacere.
Gli do un bel nove, tondo tondo, a K-ON!, perché di bravi come lui a mostrare ragazzine carine non ce n'è, perché con tutti i suoi difetti, a me è rimasto nel cuore (e nell'I-pod).
Ave a K-ON!!
Mettiamo quindi subito le cose in chiaro: K-ON!, l'acclamato K-ON!, l'odiato K-ON!, è, essenzialmente, il nulla. Musica? Aha, illusi. Se ne accenna solamente un paio di volte. Forse. Personaggi minimamente approfonditi? Chiudete pure tutto, questo non è l'anime che fa per voi. Trama? Sviluppi? Maddai, siate seri.
K-ON! non ha nulla di tutto ciò. Ma il punto, signori, è proprio questo. Nonostante molti credessero il contrario, K-ON! non è nulla di tutto ciò e, sopratutto, non ha alcuna velleità a tal riguardo.
K-ON! è la risposta alla domanda che l'umanità da tempo immemore si poneva: "sarà possibile fare un anime in cui il fulcro, l'unica sua raison d'être, sia il mostrare ragazze carine?".
Ebbene sì, eccolo qui. Tutto il resto è superfluo. Purtroppo fare una serie di tredici episodi di venti e passa minuti ciascuno in cui un manipolo di ragazzine terribilmente carine si guardava negli occhi e faceva facce buffe non era possibile (non ancora, dico io). Così come impalcatura vennero aggiunte tutte altre futilità quali una sceneggiatura, una qualche sottospecie di trama di fondo, qualsiasi cosa potesse riuscire a giustificare le faccine buffe e carine delle protagoniste. Un caso in cui tutto ciò che solitamente rende un prodotto un buon prodotto era semplicemente schiavo al servizio dell'Unico. Del Vero. Del Kawaii.
Un comparto tecnico ottimo, animazioni fluide, colori brillanti. Niente più che un mezzo.
Personalmente, ho visto K-ON! semplicemente perché era molto discusso e, in secondo luogo, per passare il tempo. Non sapevo bene che aspettarmi, quindi alla fin fine non mi sono aspettato molto. Non sono un amante della musica, e quindi la mia non-esistente anima da rockettaro non sì è offesa a vedere una Gibson Les Paul vestita da scolaretta. Anzi, mi ha divertito pure.
Non sono particolarmente viziato da Anime complessi, ben fatti, profondi, o altro. Non ritenevo quindi né ovvio né scontato uno sviluppo dei personaggi, una trama ben scritta. Dovevo passare semplicemente del tempo. E l'ho passato da Dio.
Non stiamo di certo a prenderci in giro. K-ON! parlerà pure (a modo suo) dell'amicizia o altro, ma è fondamentalmente vuoto. Non dice nulla, non succede nulla. Il vuoto più totale. Ma è dannatamente bravo ad essere vuoto.
Motivo per cui, K-ON!, Anime che parla di un gruppo di liceali mediamente lobotomizzate in un Club di musica leggera, secondo me è un prodotto riuscito. Perchè fa quel che deve, e lo fa bene.
C'è poi da aggiungere dell'altro. Qui si scade nella mia banalissima, plebeissima, soggettivissima opinione: a parte tutto, come avrete capito, a me l'anime è piaciuto. Anche le musiche mi sono piaciute. I due Live delle HTT e le varie canzoni cantate, la opening, la ending, mi son piaciute tutte. Durante la visione mi sono immedesimato parecchio (più nelle situazioni che nei personaggi, non mi ci vedo a vestire i panni di teenagers musiciste) e nessun episodio mi ha mai annoiato. Alle brutte ho rischiato il diabete, ma con piacere.
Gli do un bel nove, tondo tondo, a K-ON!, perché di bravi come lui a mostrare ragazzine carine non ce n'è, perché con tutti i suoi difetti, a me è rimasto nel cuore (e nell'I-pod).
Ave a K-ON!!
K-ON! È una serie anime del 2009 composta da dodici episodi di genere slice of life. E' stata relizzata anche una seconda stagione composta invece da 24 episodi.
K-ON! narra di Yui, una ragazza che ha iniziato da poco il primo anno di superiori e deve obbligatoriamente iscriversi ad uno dei tanti club della scuola. Contemporaneamente due ragazze stanno cercando membri per il club di musica leggera. Se non raggiungono quota quattro membri, il club verrà chiuso.
E' una serie di cui mi sono sempre chiesto il motivo di così tanto successo, a me sembrava solo una normalissima serie scolastica. E credo che sia proprio questo il motivo del suo successo. Genere scolastico di gran successo in Giappone, personaggi appartenenti alla categoria "moe", una trama leggera leggera che quasi non c'è, qualche brano musicale sparso qua e là e diverse gag e battute. Insomma, elementi che non potevano non piacere al grande pubblico, che infatti ne ha decretato l'enorme successo.
I primi tre episodi della serie mi han lasciato di stucco, ma in negativo. Puntate noiose, con delle trame veramente banali e molto poco divertenti. Dal quarto episodio in poi la serie migliora moltissimo: trame sempre auto conclusive ma meno banali e che magari occupano più di un episodio, più battute e gag, più personaggi e quelli presenti fin dall'inizio migliorano nei comportamenti e nella caratterizzazione e più musica.
In effetti, definire K-ON! una serie musicale è sbagliato. La musica è un elemento molto marginale, e quasi un pretesto per far partire la storia. Infatti, nonostante il successo di ogni singolo di K-ON!, nel corso della serie la band suonerà al massimo tre o quattro canzoni in tutto, e vedere le protagoniste provare veramente durante il doposcuola è abbastanza raro, a meno che non ci sia un festival scolastico in vista.
Tecnicamente la serie è fantastica. Ottimi i disegni e le animazioni, dettagliate e dai colori vivaci, soprattutto nei momenti in cui il gruppo suona a qualche festival o prova nel doposcuola. Discreta la colonna sonora, con musiche abbastanza classiche per il genere scolastico, e discrete l'opening e l'ending e i brani realizzati dal club. Ottimo il doppiaggio giapponese, fondamentale per la riuscita delle gag e delle battute e in alcuni momenti mi ha fatto più ridere delle gag stesse!
In conclusione, K-ON! è indubbiamente una serie piacevole, leggera, divertente, che alterna momenti comici ad altri più seri e intrattiene. Se l'obiettivo principale è intrattenere han fatto centro, ma alla fine è una serie che non lascia quasi nulla.
K-ON! narra di Yui, una ragazza che ha iniziato da poco il primo anno di superiori e deve obbligatoriamente iscriversi ad uno dei tanti club della scuola. Contemporaneamente due ragazze stanno cercando membri per il club di musica leggera. Se non raggiungono quota quattro membri, il club verrà chiuso.
E' una serie di cui mi sono sempre chiesto il motivo di così tanto successo, a me sembrava solo una normalissima serie scolastica. E credo che sia proprio questo il motivo del suo successo. Genere scolastico di gran successo in Giappone, personaggi appartenenti alla categoria "moe", una trama leggera leggera che quasi non c'è, qualche brano musicale sparso qua e là e diverse gag e battute. Insomma, elementi che non potevano non piacere al grande pubblico, che infatti ne ha decretato l'enorme successo.
I primi tre episodi della serie mi han lasciato di stucco, ma in negativo. Puntate noiose, con delle trame veramente banali e molto poco divertenti. Dal quarto episodio in poi la serie migliora moltissimo: trame sempre auto conclusive ma meno banali e che magari occupano più di un episodio, più battute e gag, più personaggi e quelli presenti fin dall'inizio migliorano nei comportamenti e nella caratterizzazione e più musica.
In effetti, definire K-ON! una serie musicale è sbagliato. La musica è un elemento molto marginale, e quasi un pretesto per far partire la storia. Infatti, nonostante il successo di ogni singolo di K-ON!, nel corso della serie la band suonerà al massimo tre o quattro canzoni in tutto, e vedere le protagoniste provare veramente durante il doposcuola è abbastanza raro, a meno che non ci sia un festival scolastico in vista.
Tecnicamente la serie è fantastica. Ottimi i disegni e le animazioni, dettagliate e dai colori vivaci, soprattutto nei momenti in cui il gruppo suona a qualche festival o prova nel doposcuola. Discreta la colonna sonora, con musiche abbastanza classiche per il genere scolastico, e discrete l'opening e l'ending e i brani realizzati dal club. Ottimo il doppiaggio giapponese, fondamentale per la riuscita delle gag e delle battute e in alcuni momenti mi ha fatto più ridere delle gag stesse!
In conclusione, K-ON! è indubbiamente una serie piacevole, leggera, divertente, che alterna momenti comici ad altri più seri e intrattiene. Se l'obiettivo principale è intrattenere han fatto centro, ma alla fine è una serie che non lascia quasi nulla.
"K-ON !" è uno dei pochi anime che, per un motivo o per un altro, sono riuscita a vedermi dall'inizio alla fine.
Il clima spensierato, la storia di amicizia e le frequenti scenette divertenti rendono questa serie, a mio parere, un qualcosa per cui vale la pena perdere tempo per seguire le avventure delle quattro protagoniste, innamorate della musica, del loro club di musica leggera e del tè (l'amore per questa bevanda è talmente elevato, che nel corso della storia si può pensare che la storia sia più incentrata su delle ragazze che si ritrovano al pomeriggio a mangiare e bere, piuttosto che a suonare).
Un aspetto singolare nell'anime è l'assenza di componenti maschili (a parte il fratellino di Ritsu, la batterista, che fa delle comparse) e le cause di questa scelta, a me sono ancora ignote.
I disegni sprizzano allegria e tenerezza da tutti i "pixel" e le protagoniste sono ben caratterizzate, con caratteri ben definiti e delineati.
Le musiche rispecchiano perfettamente l'atmosfera presente nell'anime e le ho trovate tutte molto carine e anch'esse divertenti (soprattutto le opening).
Consiglio la visione a chiunque voglia godersi un anime basato su una bellissima amicizia tra i banchi di scuola, senza troppi momenti deprimenti (ogni tanto ci sta eh!).
Buona visione.
Il clima spensierato, la storia di amicizia e le frequenti scenette divertenti rendono questa serie, a mio parere, un qualcosa per cui vale la pena perdere tempo per seguire le avventure delle quattro protagoniste, innamorate della musica, del loro club di musica leggera e del tè (l'amore per questa bevanda è talmente elevato, che nel corso della storia si può pensare che la storia sia più incentrata su delle ragazze che si ritrovano al pomeriggio a mangiare e bere, piuttosto che a suonare).
Un aspetto singolare nell'anime è l'assenza di componenti maschili (a parte il fratellino di Ritsu, la batterista, che fa delle comparse) e le cause di questa scelta, a me sono ancora ignote.
I disegni sprizzano allegria e tenerezza da tutti i "pixel" e le protagoniste sono ben caratterizzate, con caratteri ben definiti e delineati.
Le musiche rispecchiano perfettamente l'atmosfera presente nell'anime e le ho trovate tutte molto carine e anch'esse divertenti (soprattutto le opening).
Consiglio la visione a chiunque voglia godersi un anime basato su una bellissima amicizia tra i banchi di scuola, senza troppi momenti deprimenti (ogni tanto ci sta eh!).
Buona visione.
"K-on!" rimane, tra gli anime moe, la punta di diamante della Kyoto Animation. Intorno a questa serie è nato di tutto: dalle fan-base accanite pronte a difendere a spada tratta questa mediocre opera fino ai milioni di gadget che fanno tanto bene al mercato e al guadagno degli autori e non.
"K-on!" lo reputo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'anime che ha dato il via al declino dell'animazione giapponese. Il moe piace, il moe prende, il moe è puro merchandising. Una volta definita questa regola solo uno stupido non la sfrutterebbe e non sfornerebbe serie tutte uguali non solo in chara ma anche in gag e caratterizzazione.
Questa mia convinzione - favorita anche dai dati alla mano - è maggiormente sottolineata dall'assenza di una vera e propria storia. I nostri quattro personaggi principali fanno parte di un club che riesce, in un modo del tutto singolare, a formarsi. Yui, Mio, Ritsu e Mugi cominceranno a provare per riuscire ad esibirsi alle varie feste scolastiche ma, soprattutto, per l'esibizione finale che si terrà alla fine del loro percorso scolastico. La cosa più interessante è che la nostra protagonista sa, più o meno, suonare solo le nacchere e, per tanto, dovrà imparare gli accordi della chitarra.
A prescindere dalla banalità della storia l'intero anime è governato da un'unica legge: quella del "kawaii". Ogni cosa è regolata in base a questo concetto. Poco importa se i personaggi diranno o faranno cose altamente idiote, l'importante è che comunichino "pucciosità". Quindi non dobbiamo stupirci che non sappiano cosa sia un accordatore o che il termine "contrattare" sia un vocabolo che impareranno nel corso della serie o che ripeteranno la parola "carino" all'infinito, per ogni cosa vivente e non, che vedranno.
Insomma, è una serie molto fastidiosa con personaggi che spesso e volentieri ti faranno arrabbiare perché li troverai veramente poco intelligenti e le situazioni saranno al limite della credibilità. Inoltre saremo vittime del nulla. Dopo 13 episodi sinceramente ho difficoltà a capire cosa ho visto. Le gag, onnipresenti, sono veramente poco divertenti perché è una comicità adatta a bambini, inoltre i discorsi tra le ragazze saranno veramente nonsense. Ma la cosa peggiore in assoluto sono la ripetizione degli eventi. Vivremo due volte le stesse situazioni e mi sento in dovere di fare un paragone con le endless eight de "La malinconia di Haruhi Suzumiha" con le opportune differenze. Se lì ogni episodio aveva un significato diverso e l'episodio era appositamente uguale, in "K-on" le vicende sembra che siano propinate come diverse perché c'è un nuovo personaggio o si trovano in un nuovo luogo. Niente di più indisponente.
Il chara rientra perfettamente nel genere moe. L'unica che veramente mi è piaciuta è Mio. Lei riesce, in qualche modo, a comunicare qualcosa. Sarà che è la meno stupida del gruppo, sarà che riesce ad avere un ruolo abbastanza centrale nelle vicende, ma in fondo riesce a trasmettere qualcosa. Yui, Ritsu e Mugi invece sono l'emblema dell'idiozia. Sinceramente per come sono descritte queste liceali sembra che in Giappone siano tutte un po' strane e senza testa. Un vero insulto alle ragazzine di quindici anni. Neanche sto a commentare tutte le discussioni che vengono partorite da elementi del genere: mi limiterei a dire le parole "Kawaii", "Thè" e "Dolcetti".
L'unico punto di vera forza dell'anime è l'apparato tecnico. La Kyoto Animation sa come spendere i soldi e lo fa in modo eccellente. OST sempre di ottimo livello - tranne una - e una regia molto intrigante. Anche il disegno, sebbene moe, è gradevole, sebbene l'espressioni e i visi siano tutti uguali. Forse un po' meno buone sono le animazioni. Infatti quando i personaggi saranno ripresi in lontananza sembra che manchi qualche frame fondamentale per far risultare più fluido il movimento. Ma sono cose minime. Particolare encomio va fatto all'opening e all'endig, entrambe superlative!
In conclusione, un titolo mediocre estramamente elogiato. Consigliato perché possono piacere le musiche ma veramente noioso e senza senso.
"K-on!" lo reputo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'anime che ha dato il via al declino dell'animazione giapponese. Il moe piace, il moe prende, il moe è puro merchandising. Una volta definita questa regola solo uno stupido non la sfrutterebbe e non sfornerebbe serie tutte uguali non solo in chara ma anche in gag e caratterizzazione.
Questa mia convinzione - favorita anche dai dati alla mano - è maggiormente sottolineata dall'assenza di una vera e propria storia. I nostri quattro personaggi principali fanno parte di un club che riesce, in un modo del tutto singolare, a formarsi. Yui, Mio, Ritsu e Mugi cominceranno a provare per riuscire ad esibirsi alle varie feste scolastiche ma, soprattutto, per l'esibizione finale che si terrà alla fine del loro percorso scolastico. La cosa più interessante è che la nostra protagonista sa, più o meno, suonare solo le nacchere e, per tanto, dovrà imparare gli accordi della chitarra.
A prescindere dalla banalità della storia l'intero anime è governato da un'unica legge: quella del "kawaii". Ogni cosa è regolata in base a questo concetto. Poco importa se i personaggi diranno o faranno cose altamente idiote, l'importante è che comunichino "pucciosità". Quindi non dobbiamo stupirci che non sappiano cosa sia un accordatore o che il termine "contrattare" sia un vocabolo che impareranno nel corso della serie o che ripeteranno la parola "carino" all'infinito, per ogni cosa vivente e non, che vedranno.
Insomma, è una serie molto fastidiosa con personaggi che spesso e volentieri ti faranno arrabbiare perché li troverai veramente poco intelligenti e le situazioni saranno al limite della credibilità. Inoltre saremo vittime del nulla. Dopo 13 episodi sinceramente ho difficoltà a capire cosa ho visto. Le gag, onnipresenti, sono veramente poco divertenti perché è una comicità adatta a bambini, inoltre i discorsi tra le ragazze saranno veramente nonsense. Ma la cosa peggiore in assoluto sono la ripetizione degli eventi. Vivremo due volte le stesse situazioni e mi sento in dovere di fare un paragone con le endless eight de "La malinconia di Haruhi Suzumiha" con le opportune differenze. Se lì ogni episodio aveva un significato diverso e l'episodio era appositamente uguale, in "K-on" le vicende sembra che siano propinate come diverse perché c'è un nuovo personaggio o si trovano in un nuovo luogo. Niente di più indisponente.
Il chara rientra perfettamente nel genere moe. L'unica che veramente mi è piaciuta è Mio. Lei riesce, in qualche modo, a comunicare qualcosa. Sarà che è la meno stupida del gruppo, sarà che riesce ad avere un ruolo abbastanza centrale nelle vicende, ma in fondo riesce a trasmettere qualcosa. Yui, Ritsu e Mugi invece sono l'emblema dell'idiozia. Sinceramente per come sono descritte queste liceali sembra che in Giappone siano tutte un po' strane e senza testa. Un vero insulto alle ragazzine di quindici anni. Neanche sto a commentare tutte le discussioni che vengono partorite da elementi del genere: mi limiterei a dire le parole "Kawaii", "Thè" e "Dolcetti".
L'unico punto di vera forza dell'anime è l'apparato tecnico. La Kyoto Animation sa come spendere i soldi e lo fa in modo eccellente. OST sempre di ottimo livello - tranne una - e una regia molto intrigante. Anche il disegno, sebbene moe, è gradevole, sebbene l'espressioni e i visi siano tutti uguali. Forse un po' meno buone sono le animazioni. Infatti quando i personaggi saranno ripresi in lontananza sembra che manchi qualche frame fondamentale per far risultare più fluido il movimento. Ma sono cose minime. Particolare encomio va fatto all'opening e all'endig, entrambe superlative!
In conclusione, un titolo mediocre estramamente elogiato. Consigliato perché possono piacere le musiche ma veramente noioso e senza senso.
Con "K-on" ci troviamo sicuramente a parlare di uno degli anime che più dividono negli ultimi anni, per via dei suoi notevoli pregi, dal buon comparto grafico e sonoro all'ottimo doppiaggio, nonchè il "moe" delle protagoniste e qualche difetto, come ad esempio una trama ai limiti dell'inesistente. Ma andiamo con ordine. La "storia" che abbiano di fronte vede come protagoniste cinque ragazze delle superiori che decidono di entrare nel club di musica leggera della scuola (una di loro, Azusa, si aggiungerà successivamente), prima di allora sprovvisto di iscritte e destinato alla soppressione. Questa la dovuta premessa per una storia che via via presenta innumerevoli gag a suon di musica tra le ragazze, a volte "moe" (soprattutto con Mio), a volte semplicemente divertenti (soprattutto con Ritsu e la protagonista, Yui).
Qui sta il punto. K-on, infatti, con la dolcezza delle ragazze, cerca di far divertire lo spettatore, un divertimento che ovviamente non può prendere tutti e per qualcuno può portare a dropparlo senza esitazioni.
K-on però è un'anime che ormai è un vero e proprio "cult". Successo meritato? Forse...
Certamente però, dandogli una possibilità, si scopre che in effetti K-on non si propone di essere l'anime con la storia più originale, scintillante ed eccitante tra tutti, ma si propone, ad ogni episodio, di far passare venti minuti serenamente a chi lo guarda.
Forse quindi, se ha tutto questo successo, ciò è dovuto anche al fatto che passare venti minuti sereni quando guardiamo un anime talvolta può far solo piacere!
Consigliato quindi a tutti, soprattutto a chi, dopo una dura giornata di scuola o lavoro, cerca un'anime divertente, tranquillo e... "moe".
Qui sta il punto. K-on, infatti, con la dolcezza delle ragazze, cerca di far divertire lo spettatore, un divertimento che ovviamente non può prendere tutti e per qualcuno può portare a dropparlo senza esitazioni.
K-on però è un'anime che ormai è un vero e proprio "cult". Successo meritato? Forse...
Certamente però, dandogli una possibilità, si scopre che in effetti K-on non si propone di essere l'anime con la storia più originale, scintillante ed eccitante tra tutti, ma si propone, ad ogni episodio, di far passare venti minuti serenamente a chi lo guarda.
Forse quindi, se ha tutto questo successo, ciò è dovuto anche al fatto che passare venti minuti sereni quando guardiamo un anime talvolta può far solo piacere!
Consigliato quindi a tutti, soprattutto a chi, dopo una dura giornata di scuola o lavoro, cerca un'anime divertente, tranquillo e... "moe".
Ho iniziato a guardare "K-On!" spinta dall'entusiasmo generale per questa serie. Reduce dalla visione di "Toradora!", quando l'ho segnato nella categoria da visionare ero in preda alla mania per gli anime scolastici. E "K-On!" avrebbe dovuto soddisfarmi. Avrebbe.
Partiamo dalla trama. "K-On!" tratta della vita liceale delle quattro (e successivamente cinque) ragazze che fanno parte del club di musica pop del loro istituto, il K-On appunto, i loro problemi con lo studio, le vacanze passate insieme, le gag che recitano, il loro rapporto di amicizia, le canzoni che compongono per cantarle al festival scolastico e le (scarse) prove in cui si esercitano. L'anime è carino, in partenza. A qualcuno verrebbe da pensare che sia un anime leggero, di quelli gentili e innocenti che ti mettono allegria dopo una giornata faticosa, da guardare la sera, indossando il pigiama e con una tazza di camomilla in mano. Il problema arriva quando, però, nel momento della visione, ci si rende conto che non c'è trama. Tutto quello che un anime del genere, a mio parere dalle ottime potenzialità per diventare il nuovo "Toradora!" - be', dal lato commerciale penso ci sia riuscito... - avrebbe potuto trattare, "K-On!" non l'ha fatto. Si è limitato a riportare, in maniera piuttosto lenta e noiosa, i tipici cliché delle commedie scolastiche giapponesi, tramite soporiferi episodi autoconclusivi.
Penso che, fondamentalmente, il lavoro dei produttori sia stato scegliere i personaggi, incollargli addosso un carattere stereotipato da bimbetta moe, catalogare i più classici luoghi comuni di questo genere di anime, inserire i personaggi nel loro contesto e adattarli alla situazione. Nulla di più, nulla di meno. Di fatto, quindi, non esiste trama.
Purtroppo la storia è l'unica grave mancanza che ho riscontrato vedendo "K-On!". Il resto dell'anime è qualitativamente perfetto. Il chara design è ottimo, le ragazze hanno un aspetto comune ma non troppo, in modo che, pur avendo magari lo stesso colore di capelli e di occhi (vedi Yui e sua sorella... Ui), vengono facilmente riconosciute. Anche la grafica e la regia non mancano di nulla: lo stile di disegno è tipico per gli anime scolastici, ma molto ben fatto e ricco di particolari; la regia è gradevole, i produttori hanno saputo rendere bene le gag (alcune delle quali sono molto divertenti) ed evidenziare i (pochi) momenti profondi e "drammatici", se così possiamo dire, tramite musiche a effetto. Anche le tre canzoni inserite negli episodi sono molto piacevoli e orecchiabili.
Insomma, questo è un anime pessimo per chi sta cercando una storia che gli faccia piangere il cuore o personaggi a cui affezionarsi, ma molto interessante per la regia e il design, quindi non vi sconsiglio la visione di uno, massimo due episodi. Al terzo, tuttavia, avverto per il possibile stato di stomachevole intorpidimento dovuto all'esposizione prolungata a ripetitivi e noiosi soggetti moe.
Partiamo dalla trama. "K-On!" tratta della vita liceale delle quattro (e successivamente cinque) ragazze che fanno parte del club di musica pop del loro istituto, il K-On appunto, i loro problemi con lo studio, le vacanze passate insieme, le gag che recitano, il loro rapporto di amicizia, le canzoni che compongono per cantarle al festival scolastico e le (scarse) prove in cui si esercitano. L'anime è carino, in partenza. A qualcuno verrebbe da pensare che sia un anime leggero, di quelli gentili e innocenti che ti mettono allegria dopo una giornata faticosa, da guardare la sera, indossando il pigiama e con una tazza di camomilla in mano. Il problema arriva quando, però, nel momento della visione, ci si rende conto che non c'è trama. Tutto quello che un anime del genere, a mio parere dalle ottime potenzialità per diventare il nuovo "Toradora!" - be', dal lato commerciale penso ci sia riuscito... - avrebbe potuto trattare, "K-On!" non l'ha fatto. Si è limitato a riportare, in maniera piuttosto lenta e noiosa, i tipici cliché delle commedie scolastiche giapponesi, tramite soporiferi episodi autoconclusivi.
Penso che, fondamentalmente, il lavoro dei produttori sia stato scegliere i personaggi, incollargli addosso un carattere stereotipato da bimbetta moe, catalogare i più classici luoghi comuni di questo genere di anime, inserire i personaggi nel loro contesto e adattarli alla situazione. Nulla di più, nulla di meno. Di fatto, quindi, non esiste trama.
Purtroppo la storia è l'unica grave mancanza che ho riscontrato vedendo "K-On!". Il resto dell'anime è qualitativamente perfetto. Il chara design è ottimo, le ragazze hanno un aspetto comune ma non troppo, in modo che, pur avendo magari lo stesso colore di capelli e di occhi (vedi Yui e sua sorella... Ui), vengono facilmente riconosciute. Anche la grafica e la regia non mancano di nulla: lo stile di disegno è tipico per gli anime scolastici, ma molto ben fatto e ricco di particolari; la regia è gradevole, i produttori hanno saputo rendere bene le gag (alcune delle quali sono molto divertenti) ed evidenziare i (pochi) momenti profondi e "drammatici", se così possiamo dire, tramite musiche a effetto. Anche le tre canzoni inserite negli episodi sono molto piacevoli e orecchiabili.
Insomma, questo è un anime pessimo per chi sta cercando una storia che gli faccia piangere il cuore o personaggi a cui affezionarsi, ma molto interessante per la regia e il design, quindi non vi sconsiglio la visione di uno, massimo due episodi. Al terzo, tuttavia, avverto per il possibile stato di stomachevole intorpidimento dovuto all'esposizione prolungata a ripetitivi e noiosi soggetti moe.
Eccolo, "K-ON!", per me uno degli anime più pietosi nella storia. Cominciamo con la trama. No, aspettate: quest'anime non ha una trama, è questo il brutto, oltre alle stupidissime ragazzine moe. Sin dall'inizio "K-ON!" è una noia mortale. Non succede niente, niente di niente. Ma si poteva mettere, una maledettissima trama, anche se non la si considerava in tutti gli episodi. Che ne so, sbarca un alieno sulla Terra che vuole distruggere il nostro pianeta e le quattro protagoniste lo fanno fuori con la musica, che poi è una trama schifosa, ma almeno è una trama.
Quest'anime parla solo dell'amicizia tra le quattro, e nient'altro. "K-ON!" è troppo irreale, tant'è che in tutta la serie ci sono solo donne, e tutte carine, gentili, dolci, simpatiche, disponibili, moe insomma. Ma ci si metta un maschio o almeno una ragazza un po' meno carina. Persino Mazinger è più realista.
Quest'anime parla solo dell'amicizia tra le quattro, e nient'altro. "K-ON!" è troppo irreale, tant'è che in tutta la serie ci sono solo donne, e tutte carine, gentili, dolci, simpatiche, disponibili, moe insomma. Ma ci si metta un maschio o almeno una ragazza un po' meno carina. Persino Mazinger è più realista.
Dal primo episodio ci si trova davanti una protagonista dal classico stampo anime scolastico: distratta, pigra, ritardataria e confusa su cosa fare della sua vita; a tratti "K-On!" sembrerebbe scontato e déjà-vu, però più si va avanti nella serie, più ci si innamora di lei e del gruppetto che viene a formarsi nell'aula di musica. Un amore che tende forse più all'affetto e all'attaccamento verso queste ragazze che non fanno altro che perder tempo invece di allenarsi in quel che dovrebbe essere, un gruppo di musica leggera scolastico.
Il gruppo è ben incastrato, ognuna di loro ha tratti caratteriali personali e particolari, da Mio timida e impaurita da qualsiasi cosa a Ritsu, un mix di energia e potenza, che non fa altro che prendersi gioco di Mio - d'altronde è anche la batterista del gruppo.
Divertente e semplice, "K-on!" è riuscito a commuovermi, a farmi ridere, cantare, a emozionarmi come pochi anime del genere.
Se cercate qualcosa di leggero che vi tiri su il morale nei momenti no, questo è il vostro anime.
Il gruppo è ben incastrato, ognuna di loro ha tratti caratteriali personali e particolari, da Mio timida e impaurita da qualsiasi cosa a Ritsu, un mix di energia e potenza, che non fa altro che prendersi gioco di Mio - d'altronde è anche la batterista del gruppo.
Divertente e semplice, "K-on!" è riuscito a commuovermi, a farmi ridere, cantare, a emozionarmi come pochi anime del genere.
Se cercate qualcosa di leggero che vi tiri su il morale nei momenti no, questo è il vostro anime.
Teoricamente, trattasi di un anime incentrato sulla musica, in particolare quella pop. In realtà siamo in presenza di un anime di ambientazione scolastica, in cui la musica si ritrova un po', diciamo, sullo sfondo. D'altronde anche i membri del club della musica utilizzano la scusa delle prove del gruppo come pretesto per bere tè, mangiare pasticcini e, più in generale, far amabilmente passare liete le ore (insomma, per cazzeggiare).
Quindi, se anche le protagoniste della serie danno in fondo un'importanza limitata alla musica, non ci si può aspettare niente di particolare sotto questo punto di vista.
Detto questo, a me personalmente "K-ON!" è piaciuto; è piaciuto per via di una serie di gag divertenti, per via di personaggi bizzarri (nella lieta combriccola non ce n'è una normale), per via della buona realizzazione tecnica, eccetera, ma il discorso musicale, lo ripeto, è fuorviante.
Ovviamente non ci si deve aspettare un capolavoro, ma la visione è piacevole.
La cosa che non mi ha convinto è la tendenza - ma deve essere una scuola stilistica o di pensiero - di disegnare le protagoniste in maniera "super-puccettosa" o, tecnicamente, "moe"; tendenza che pare oggidì vada abbastanza di moda. E' chiaro che gli autori cerchino di trovare, nel mucchio, almeno un personaggio che possa piacere alle varie categorie di spettatori. Tecnica vecchia, che io personalmente non apprezzo molto, ma che se mi metto nel punto di vista del marketing, comunque, posso comprendere. E infatti questa serie ha già guadagnato numerosi fan in Giappone e anche in Italia.
In conclusione, serie discreta.
Quindi, se anche le protagoniste della serie danno in fondo un'importanza limitata alla musica, non ci si può aspettare niente di particolare sotto questo punto di vista.
Detto questo, a me personalmente "K-ON!" è piaciuto; è piaciuto per via di una serie di gag divertenti, per via di personaggi bizzarri (nella lieta combriccola non ce n'è una normale), per via della buona realizzazione tecnica, eccetera, ma il discorso musicale, lo ripeto, è fuorviante.
Ovviamente non ci si deve aspettare un capolavoro, ma la visione è piacevole.
La cosa che non mi ha convinto è la tendenza - ma deve essere una scuola stilistica o di pensiero - di disegnare le protagoniste in maniera "super-puccettosa" o, tecnicamente, "moe"; tendenza che pare oggidì vada abbastanza di moda. E' chiaro che gli autori cerchino di trovare, nel mucchio, almeno un personaggio che possa piacere alle varie categorie di spettatori. Tecnica vecchia, che io personalmente non apprezzo molto, ma che se mi metto nel punto di vista del marketing, comunque, posso comprendere. E infatti questa serie ha già guadagnato numerosi fan in Giappone e anche in Italia.
In conclusione, serie discreta.
Yui è una ragazza al primo anno delle superiori, pigra e golosa; ma, spinta dalla compagna e amica Nodoka, decide di iscriversi al club di musica leggera della scuola. Yui prende l'iscrizione, come tutto del resto, molto alla leggera, pensando di cavarsela suonando le nacchere. Invece scoprirà che il K-ON! è un club serio (?!) e che le toccherà impegnarsi. I membri di questo club sono la batterista, auto-nominatasi capo, Ritsu, la bassista Mio e la tastierista Tsumugi. Le tre ragazze, inizialmente, trattengono Yui solo perché altrimenti il club sarebbe sciolto; ma poi diventeranno grandi amiche, tra una tazza di tè e l'altra.
Bene, finalmente posso dire la mia. Non sono né dalla parte dei critici eccessivi né, tanto meno, da quella degli osannatori - e questa non è una critica a nessuno.
La storia non è niente di che. Lo dico subito. Il motivo del successo di "K-ON!" sono le animazioni e i disegni e l'atmosfera spensierata (e spesso moe) che accompagnano la storia. Fine. "K-ON!" è un semplice "slice of life" con qualche canzone ogni tanto, non rientra neanche pienamente nel genere "musica".
Eppure ho dato sette. Come mai? Ebbene, "K-ON!" mi è piaciuto proprio per questo. Racconta, seppur in maniera approssimativa e, trovo, fin troppo infantile, la storia di quattro - in seguito cinque - liceali con la passione per la musica. Niente - o quasi - litigi, niente storie d'amore, niente drammi, niente di niente. L'anime è il ritratto della pace e della serenità. Le gag e, ogni tanto, qualche nonsense spingono a, se non proprio risate, almeno sorrisi. I personaggi sono molto semplici, si evolvono poco nel corso della storia, ma rappresentano la spensieratezza con cui tutti, nessuna eccezione, vorremmo vivere almeno per un giorno.
Yui è la golosona-sempre allegra, Ritsu la "dura", Mio quella seria e paurosa e Tsumugi è il cuore gentile che offre dolci a tutti e vuole bene a tutti, mentre Azusa è la ragazza troppo matura per la sua età. Poi c'è l'insegnante di musica, che personalmente non ho mai sopportato, che è una ragazzina troppo cresciuta. Fine. Ecco la descrizione dei personaggi principali. Il tutto completato da un chara un po' infantile, ma comunque ben fatto, sebbene Yui e la sorella Ui si somiglino troppo sia di nome che di fatto (come si vedrà verso gli ultimi episodi).
Come dicevo, le animazioni sono eccezionali, i movimenti delle ragazze mentre suonano mi hanno lasciata a bocca aperta. Incredibili, davvero. Molto belle sono anche l'opening e l'ending, hanno un bel ritmo e sono molto orecchiabili, sebbene la voce che canta nell'opening sia alquanto discutibile.
Ecco dunque il risultato: "K-ON!", uno "slice of life" molto leggero, ma che ha nella spensieratezza il suo punto di forza. Non è uno degli anime migliori che siano mai stati fatti, non ti appassiona più di tanto, ma ha quel tocco in più che comunque ti fa rimanere soddisfatto. Lo consiglio vivamente, perché non è un anime impegnativo, vi fa fare quattro risate - o sorrisi, se preferite - ed è ottimo in quei periodi "morti", quando non si sa cosa guardare.
Bene, finalmente posso dire la mia. Non sono né dalla parte dei critici eccessivi né, tanto meno, da quella degli osannatori - e questa non è una critica a nessuno.
La storia non è niente di che. Lo dico subito. Il motivo del successo di "K-ON!" sono le animazioni e i disegni e l'atmosfera spensierata (e spesso moe) che accompagnano la storia. Fine. "K-ON!" è un semplice "slice of life" con qualche canzone ogni tanto, non rientra neanche pienamente nel genere "musica".
Eppure ho dato sette. Come mai? Ebbene, "K-ON!" mi è piaciuto proprio per questo. Racconta, seppur in maniera approssimativa e, trovo, fin troppo infantile, la storia di quattro - in seguito cinque - liceali con la passione per la musica. Niente - o quasi - litigi, niente storie d'amore, niente drammi, niente di niente. L'anime è il ritratto della pace e della serenità. Le gag e, ogni tanto, qualche nonsense spingono a, se non proprio risate, almeno sorrisi. I personaggi sono molto semplici, si evolvono poco nel corso della storia, ma rappresentano la spensieratezza con cui tutti, nessuna eccezione, vorremmo vivere almeno per un giorno.
Yui è la golosona-sempre allegra, Ritsu la "dura", Mio quella seria e paurosa e Tsumugi è il cuore gentile che offre dolci a tutti e vuole bene a tutti, mentre Azusa è la ragazza troppo matura per la sua età. Poi c'è l'insegnante di musica, che personalmente non ho mai sopportato, che è una ragazzina troppo cresciuta. Fine. Ecco la descrizione dei personaggi principali. Il tutto completato da un chara un po' infantile, ma comunque ben fatto, sebbene Yui e la sorella Ui si somiglino troppo sia di nome che di fatto (come si vedrà verso gli ultimi episodi).
Come dicevo, le animazioni sono eccezionali, i movimenti delle ragazze mentre suonano mi hanno lasciata a bocca aperta. Incredibili, davvero. Molto belle sono anche l'opening e l'ending, hanno un bel ritmo e sono molto orecchiabili, sebbene la voce che canta nell'opening sia alquanto discutibile.
Ecco dunque il risultato: "K-ON!", uno "slice of life" molto leggero, ma che ha nella spensieratezza il suo punto di forza. Non è uno degli anime migliori che siano mai stati fatti, non ti appassiona più di tanto, ma ha quel tocco in più che comunque ti fa rimanere soddisfatto. Lo consiglio vivamente, perché non è un anime impegnativo, vi fa fare quattro risate - o sorrisi, se preferite - ed è ottimo in quei periodi "morti", quando non si sa cosa guardare.
Lo ammetto. Al termine di ogni puntata rispecchiavo esattamente lo stereotipo di otaku descritto da Limbes: felice, soddisfatto, con un sorriso ebete stampato in faccia.
Più o meno la stessa espressione che ho dopo aver mangiato due piatti di lasagne di mia nonna.
Ma, una volta cancellata dal mio volto questa disdicevole smorfia, mi sono chiesto, riflettendoci un po' su, cosa ci fosse poi di tanto speciale in questo "K-On!", al punto da trasformarmi in un suo accanito estimatore.
I disegni sono indubbiamente buoni, nonostante il moe-style dei personaggi sia spinto a limiti estremi, tanto da far apparire le protagoniste, adolescenti del primo anno della scuola superiore, quasi delle bambine delle elementari, carine e graziose - e non poteva essere altrimenti -, ma con il difetto di essere, al di fuori dell'acconciatura, troppo simili tra loro - Yui e la sorella Ui, ad esempio, sarebbero indistinguibili, se non fosse per la diversa pettinatura.
Le animazioni sono davvero ben fatte, modellate alla perfezione sul chara dichiaratamente kawaii.
Non vengono nemmeno deluse le aspettative riguardanti il comparto sonoro - dopo tutto, questa serie mette in scena la storia di cinque ragazze che allestiscono una band musicale, motivo per cui è lecito aspettarsi brani di alto livello; molto belle sono le sigle (in particolare la ending), in tipico stile J-Pop, così come le canzoni cantate dal gruppo nelle varie esibizioni.
E dannatamente orecchiabile "Fuwa Fuwa Time", canzone che, nel corso dell'anime, ci verrà proposta a più riprese, in un'occasione addirittura accompagnata da un videoclip.
Fin qui, nulla da eccepire. Eppure, quanto detto non può bastare a comprendere i motivi del fenomenale successo mediatico di "K-On!", una serie capace di raccogliere ovunque consensi a dir poco sfacciati.
Per decifrare quest'opera bisogna innanzitutto capire che il suo punto di forza non è la realizzazione tecnica, quanto piuttosto la storia o, meglio, l'assenza di una storia. Avete capito bene, nelle dodici puntate (più uno speciale) di cui è composto l'anime non succede praticamente nulla: fondato il club di musica leggera, l'eterogeneo gruppo di ragazze formato dalla bassista Mio, dalla batterista Ritsu, dalla tastierista Tsumugi e dalla chitarrista in erba Yui, si eserciterà più o meno duramente, tra una tazza di tè e un pasticcino, per preparare l'esibizione di fine anno al festival scolastico. Tutto qui.
Ma, nonostante possa sembrare assurdo, la linearità del racconto non è comunque un difetto: quest'opera incarna perfettamente l'idea che sta alla base di ogni slice of life, ovvero una trama ridotta all'essenziale, senza improbabili colpi di scena o comparse di personaggi estemporanei.
E "K-On!" non va catalogato nemmeno tra gli anime di argomento strettamente musicale, in quanto l'attenzione rivolta all'arte di Euterpe si rivela in realtà un pretesto per parlare d'altro: si discute spesso, è ovvio, di strumenti e di aspetti tecnici, ma si capisce chiaramente che non è questo il fulcro dell'opera - il fatto stesso che le ragazze non si esercitino più di tanto a suonare, ma preferiscano passare il tempo tra scherzi, battute e manifestazioni di affetto, la dice lunga sulle intenzioni degli autori.
Descrivere i rapporti di amicizia tra adolescenti, senza allontanarsi troppo dai binari del quotidiano, è in realtà l'unico e autentico leitmotiv di questa serie, in grado di ghermire l'interesse dello spettatore con una grazia tutta particolare; il merito va senza dubbio a quell'atmosfera spensierata e sognante che fa da cornice all'opera, in cui è un vero piacere immergersi.
Quello di "K-On!" è un mondo idealizzato, in cui non ci sono elementi perturbatori, nessun ragazzo per cui litigare, nessun genitore con cui discutere, e dove le (poche) crisi da affrontare sono nuvole passeggere che non destabilizzano lo status quo; un mondo in cui il sodalizio tra amiche avrà sempre il sopravvento sulle innocue incomprensioni e sui piccoli problemi di ogni giorno, e che garantisce alle protagoniste una vita giocosa e priva di preoccupazioni.
Un mondo che esiste solo nei sogni, che a volte ci piacerebbe fosse quello vero.
Non saprei dirvi se, come qualcuno sospetta, "K-On!" sia (solo) un'operazione commerciale studiata a tavolino, che ammicca furbescamente ai gusti modaioli del grande pubblico. Può darsi. Ma non importa: comunque sia, mi ha divertito parecchio.
Più o meno la stessa espressione che ho dopo aver mangiato due piatti di lasagne di mia nonna.
Ma, una volta cancellata dal mio volto questa disdicevole smorfia, mi sono chiesto, riflettendoci un po' su, cosa ci fosse poi di tanto speciale in questo "K-On!", al punto da trasformarmi in un suo accanito estimatore.
I disegni sono indubbiamente buoni, nonostante il moe-style dei personaggi sia spinto a limiti estremi, tanto da far apparire le protagoniste, adolescenti del primo anno della scuola superiore, quasi delle bambine delle elementari, carine e graziose - e non poteva essere altrimenti -, ma con il difetto di essere, al di fuori dell'acconciatura, troppo simili tra loro - Yui e la sorella Ui, ad esempio, sarebbero indistinguibili, se non fosse per la diversa pettinatura.
Le animazioni sono davvero ben fatte, modellate alla perfezione sul chara dichiaratamente kawaii.
Non vengono nemmeno deluse le aspettative riguardanti il comparto sonoro - dopo tutto, questa serie mette in scena la storia di cinque ragazze che allestiscono una band musicale, motivo per cui è lecito aspettarsi brani di alto livello; molto belle sono le sigle (in particolare la ending), in tipico stile J-Pop, così come le canzoni cantate dal gruppo nelle varie esibizioni.
E dannatamente orecchiabile "Fuwa Fuwa Time", canzone che, nel corso dell'anime, ci verrà proposta a più riprese, in un'occasione addirittura accompagnata da un videoclip.
Fin qui, nulla da eccepire. Eppure, quanto detto non può bastare a comprendere i motivi del fenomenale successo mediatico di "K-On!", una serie capace di raccogliere ovunque consensi a dir poco sfacciati.
Per decifrare quest'opera bisogna innanzitutto capire che il suo punto di forza non è la realizzazione tecnica, quanto piuttosto la storia o, meglio, l'assenza di una storia. Avete capito bene, nelle dodici puntate (più uno speciale) di cui è composto l'anime non succede praticamente nulla: fondato il club di musica leggera, l'eterogeneo gruppo di ragazze formato dalla bassista Mio, dalla batterista Ritsu, dalla tastierista Tsumugi e dalla chitarrista in erba Yui, si eserciterà più o meno duramente, tra una tazza di tè e un pasticcino, per preparare l'esibizione di fine anno al festival scolastico. Tutto qui.
Ma, nonostante possa sembrare assurdo, la linearità del racconto non è comunque un difetto: quest'opera incarna perfettamente l'idea che sta alla base di ogni slice of life, ovvero una trama ridotta all'essenziale, senza improbabili colpi di scena o comparse di personaggi estemporanei.
E "K-On!" non va catalogato nemmeno tra gli anime di argomento strettamente musicale, in quanto l'attenzione rivolta all'arte di Euterpe si rivela in realtà un pretesto per parlare d'altro: si discute spesso, è ovvio, di strumenti e di aspetti tecnici, ma si capisce chiaramente che non è questo il fulcro dell'opera - il fatto stesso che le ragazze non si esercitino più di tanto a suonare, ma preferiscano passare il tempo tra scherzi, battute e manifestazioni di affetto, la dice lunga sulle intenzioni degli autori.
Descrivere i rapporti di amicizia tra adolescenti, senza allontanarsi troppo dai binari del quotidiano, è in realtà l'unico e autentico leitmotiv di questa serie, in grado di ghermire l'interesse dello spettatore con una grazia tutta particolare; il merito va senza dubbio a quell'atmosfera spensierata e sognante che fa da cornice all'opera, in cui è un vero piacere immergersi.
Quello di "K-On!" è un mondo idealizzato, in cui non ci sono elementi perturbatori, nessun ragazzo per cui litigare, nessun genitore con cui discutere, e dove le (poche) crisi da affrontare sono nuvole passeggere che non destabilizzano lo status quo; un mondo in cui il sodalizio tra amiche avrà sempre il sopravvento sulle innocue incomprensioni e sui piccoli problemi di ogni giorno, e che garantisce alle protagoniste una vita giocosa e priva di preoccupazioni.
Un mondo che esiste solo nei sogni, che a volte ci piacerebbe fosse quello vero.
Non saprei dirvi se, come qualcuno sospetta, "K-On!" sia (solo) un'operazione commerciale studiata a tavolino, che ammicca furbescamente ai gusti modaioli del grande pubblico. Può darsi. Ma non importa: comunque sia, mi ha divertito parecchio.
"K-On!" è stato uno dei successi più sorprendenti degli ultimi anni, oltre a essere uno dei più travolgenti. Di fatto è quasi impossibile non conoscerlo: a una qualsiasi fiera si trovano una miriade di gashapon, figure e cosplay, l'anime è stato subbato da millemila gruppi, il manga è stato acquistato da J-Pop ed è già un preannunciato successo.
Ora analizziamo i tre punti che penso siano stati fondamentali per il successo dell'opera:
- Il moe. "K-On!" può definirsi una sorta di esponente primo, una delle opere principali per aver preso degli elementi pre-inventati e per avere creato uno standard per il futuro, nel bene e nel male. Anche se esistono altre "scuole", questa è una di quelle con successo maggiore.
- La musica. Ora, in molti sottovalutano questo punto perché lo considerano collaterale, ma è a mio parere fondamentale per la diffusione dell'opera, oltre che per i guadagni dei poveri produttori. Devo dire che molti brani sono piacevolissimi e qualitativamente ottimi, oltre che molto vari. Difatti le canzoni sono decine, spesso esistenti in più versioni, una per ogni ragazza. Ergo i CD venduti sono tantissimi, e la musica si diffonde per siti internet e contribuisce al terzo punto.
- La pubblicità dei fan. Penso che se ogni fan iniziale se ne stesse stato zitto, l'anime non avrebbe avuto questa fama. Non che questo fenomeno sia negativo, al contrario penso sia necessario e inevitabile per tutti gli appassionati, ed è quindi un semplice dato di fatto.
Ora, ci si aspetterebbe che io critichi chi esagera parlando dell'opera, ma in realtà trovo che nessuno esageri. Quando si parla di fatti effettivi, e non di opinioni personali, sulla qualità dell'animazione non si discute. Altresì è corretto dire che il cast di doppiaggio è tra i migliori mai fatti, e non accetto discussioni sulle OST, che rimarco notabili quantomeno per la bravura dei musicisti. Su quanto sia "divertente" "K-On!", si possono fare tonnellate di obbiezioni. L'umorismo nonsense, quello contraddittorio e quello parodistico sono i più comuni, e può piacere o non piacere lo stile con cui sono fatti.
Obbiettivamente, chi cerca la serietà deve andare in altri lidi: qui si ha lo stile opposto, bisogna che lo spettatore sia consapevole di non aver a che fare con un trattato sulla pena di morte o con un commentario di Cesare, siamo su tutt'altro stile. Ma non per questo non può essere anche per questi di godere di questa leggerezza.
Ora analizziamo i tre punti che penso siano stati fondamentali per il successo dell'opera:
- Il moe. "K-On!" può definirsi una sorta di esponente primo, una delle opere principali per aver preso degli elementi pre-inventati e per avere creato uno standard per il futuro, nel bene e nel male. Anche se esistono altre "scuole", questa è una di quelle con successo maggiore.
- La musica. Ora, in molti sottovalutano questo punto perché lo considerano collaterale, ma è a mio parere fondamentale per la diffusione dell'opera, oltre che per i guadagni dei poveri produttori. Devo dire che molti brani sono piacevolissimi e qualitativamente ottimi, oltre che molto vari. Difatti le canzoni sono decine, spesso esistenti in più versioni, una per ogni ragazza. Ergo i CD venduti sono tantissimi, e la musica si diffonde per siti internet e contribuisce al terzo punto.
- La pubblicità dei fan. Penso che se ogni fan iniziale se ne stesse stato zitto, l'anime non avrebbe avuto questa fama. Non che questo fenomeno sia negativo, al contrario penso sia necessario e inevitabile per tutti gli appassionati, ed è quindi un semplice dato di fatto.
Ora, ci si aspetterebbe che io critichi chi esagera parlando dell'opera, ma in realtà trovo che nessuno esageri. Quando si parla di fatti effettivi, e non di opinioni personali, sulla qualità dell'animazione non si discute. Altresì è corretto dire che il cast di doppiaggio è tra i migliori mai fatti, e non accetto discussioni sulle OST, che rimarco notabili quantomeno per la bravura dei musicisti. Su quanto sia "divertente" "K-On!", si possono fare tonnellate di obbiezioni. L'umorismo nonsense, quello contraddittorio e quello parodistico sono i più comuni, e può piacere o non piacere lo stile con cui sono fatti.
Obbiettivamente, chi cerca la serietà deve andare in altri lidi: qui si ha lo stile opposto, bisogna che lo spettatore sia consapevole di non aver a che fare con un trattato sulla pena di morte o con un commentario di Cesare, siamo su tutt'altro stile. Ma non per questo non può essere anche per questi di godere di questa leggerezza.
Yui Hirasawa, nonostante la totale assenza di esperienza, si unisce al club di musica leggera della sua scuola, onde evitarne lo smantellamento. Il club è composto da altre tre ragazze, Ritsu Tainaka (batterista), Tsumugi Kotobuki (alla tastiera) e Mio Akiyama (bassista), e grazie a loro Yui imparerà in poco tempo a suonare la chitarra.
"K-On!", proprio come <i>Lucky Star</i> e altri, è tratto da un manga yonkama (ovvero "a strisce", stile "Peanuts", per intenderci), ma a differenza del su citato vanta una cura nella realizzazione davvero ottima. Chiaro, ormai la Kyoto Animation negli ultimi anni ci ha abituato, con Clannad e Haruhi, a serie tv con una qualità da OAV, e "K-On!" è il punto di arrivo della filosofia di questo studio d'animazione, che ha scoperto la ricetta perfetta per accaparrarsi un grande pubblico: disegni carini, storia semplice e... musica.
Diretta da Naoko Yamada e scritta da Reiko Yoshida, la serie conta appena 12 episodi più uno extra, bastati per creare un impero. Secondo Newtype, nel 2010 "K-On!" era la serie più popolare; ne seguiranno subito una successiva, lunga il doppio, e un film nel 2011; ma vediamo intanto cosa ci offre questa.
Il primo aggettivo che mi è venuto in mente visionando "K-On!" è stato... "rilassato". Tutto, in questa serie, viene trattato con estrema leggerezza. "K-On!" è una commedia scolastica che non sembra prendersi mai sul serio, dove le ragazze si emozionano per le cose più stupide, non vi sono mai stravolgimenti nella storia e il tutto si svolge nella più assoluta serenità. Ah, e i maschi non esistono.
Un episodio in particolare mi ha letteralmente mandato in bestia: Yui vuole acquistare una chitarra, ma costa troppo. Le ragazze decidono così di lavorare e racimolare il denaro necessario. Ottimo, dico io, è giusto guadagnarsi con il sudore ciò che si vuole veramente. E invece no, poco dopo si scopre che il negozio di musica appartiene alla famiglia di Tsumugi e quindi Yui avrà la sua chitarra a un prezzo stracciato... Che culo!
Soffermandoci un attimo sul cast, visto che con la storia non c'è molto da dire. Abbiamo un character design estremamente moe, sicuramente uno dei motivi del successo di "K-On!". Yui è la classica protagonista vista in tanti shoujo, che piace tanto alle ragazze, ovvero svogliata, goffa, mangiona, e vederla rotolarsi sul pavimento di casa senza fare niente è, lo devo ammettere, uno spasso. Merito/colpa anche di sua sorella minore Ui, che in assenza di genitori è la vera figura materna di Yui: le prepara da mangiare e la vizia in modo incredibile.
Ritsu è quella irresponsabile scherzosa del gruppo, non perderà occasione per spaventare la povera Mio, sua amica da tempo, e allo stesso tempo per tenere alto il morale della squadra insieme a Yui. Tuttavia si dimostrerà più avanti anche la più fragile dal punto di vista psicologico.
Su Tsumugi c'è poco da dire: è colei che prepara il tè, stop. Ma è anche il portafoglio vivente del club, come abbiamo visto più su.
Infine Mio, lei è in assoluto la mia preferita, primo perché è l'unica, di tutta la compagnia, a non sembrare appena uscita da un giardino dell'infanzia, esteticamente è proprio su un pianeta a parte; secondo per il fatto che Mio è, a mio modo di vedere, il motore della band. Sarà lei a scrivere i testi delle canzoni e in alcuni casi a cantarle; inoltre è anche la più matura e responsabile. Mio nasconde però un irresistibile lato tenero, è incredibilmente fifona, odia tutto ciò che sembra lontanamente horror, ed è anche piuttosto timida e nervosa nel momento in cui si deve esibire, impossibile non apprezzarla.
Azusa Nakano è il quinto membro del gruppo. Vi si aggregherà dopo aver assistito alla performance della band durante il festival di benvenuto scolastico. Più piccola di un anno rispetto alle altre (praticamente una Mio in miniatura), Azusa faticherà ad ambientarsi considerando le ragazze delle fannullone che al posto di esercitarsi non fanno altro che prendere il tè; tuttavia con il tempo imparerà ad apprezzare i lati positivi di ognuna di loro. Aggiungo che, con l'arrivo di Azusa, la serie acquista una tonalità più piacevole. Sarà un caso, ma le gag diventano più divertenti e anche gli altri personaggi ne guadagneranno sotto il profilo caratteriale.
Dal lato tecnico, manco a dirlo, "K-On!" non presenta una sola sbavatura. Se ad alcuni potrebbe seriamente dar fastidio il character design puccioso oltremisura, la realizzazione degli sfondi, degli strumenti musicali e delle animazioni si attesta su livelli alti, così come il doppiaggio. Anche se "K-On!" tratta di musica solo superficialmente - non sappiamo come faccia Yui, del tutto autodidatta, a diventare così brava in poco tempo, e non assisteremo mai alle esercitazioni - il comparto musicale c'è eccome, quindi va anche esso preso in considerazione.
L'opening, "Cagayake GIRLS!", è la solita sigletta scema ma orecchiabile della Kyoto Animation, uguale quindi a tante altre. Decisamente meglio è "Fuwa Fuwa Time", il brano cantato da Mio (Yoko Hikasa) nell'episodio 6, con un videoclip che scorre durante la performance mentre le canzoni cantate da Yui, ovvero Aki Toyosaki, proprio non le digerisco, problema mio, comunque.
Infatti è "Don't Say 'Lazy' ", l'ending dell'anime, il pezzo forte di tutta la parte musicale della serie. Questo brano è inaspettatamente "potente" e del tutto differente dagli altri, dove vedremo Mio rubare la scena a tutte le altre.
Tornando all'anime, "K-On!" mi ha annoiato durante i primi episodi, e questo purtroppo deciderà in parte il giudizio finale dell'opera; tuttavia con il passare degli episodi la serie migliora e presenta numerosi pregi. "K-On!" non stende dalle risate, ma proprio per la sua lentezza e leggerezza le migliori gag arrivano all'improvviso. A differenza per esempio di un "Lucky Star" dove in ogni scena ti aspetti la stupidata di turno, questo sicuramente è un punto a favore e "K-On!" non mancherà quindi di divertire, grazie anche al carisma delle protagoniste.
Protagoniste che tuttavia non hanno una crescita psicologica come ci si potrebbe aspettare: così come sono nel primo episodio saranno nell'ultimo, con l'eccezione forse di Yui, che finalmente ha trovato un'attività alla quale dedicarsi.
Per concludere, "K-On!" è la prova di come il niente e lo spensierato può essere piacevole: alla fine questa serie non mi ha lasciato proprio nulla, ma nonostante ciò è un prodotto troppo curato per essere bocciato, un prodotto nato per piacere a un pubblico vasto, maschile e femminile, e difficile da odiare una volta visto.
Guai però a gridare al capolavoro. Per me è difficile, se non impossibile, dare a "K-On!" più di tanto. 7.
"K-On!", proprio come <i>Lucky Star</i> e altri, è tratto da un manga yonkama (ovvero "a strisce", stile "Peanuts", per intenderci), ma a differenza del su citato vanta una cura nella realizzazione davvero ottima. Chiaro, ormai la Kyoto Animation negli ultimi anni ci ha abituato, con Clannad e Haruhi, a serie tv con una qualità da OAV, e "K-On!" è il punto di arrivo della filosofia di questo studio d'animazione, che ha scoperto la ricetta perfetta per accaparrarsi un grande pubblico: disegni carini, storia semplice e... musica.
Diretta da Naoko Yamada e scritta da Reiko Yoshida, la serie conta appena 12 episodi più uno extra, bastati per creare un impero. Secondo Newtype, nel 2010 "K-On!" era la serie più popolare; ne seguiranno subito una successiva, lunga il doppio, e un film nel 2011; ma vediamo intanto cosa ci offre questa.
Il primo aggettivo che mi è venuto in mente visionando "K-On!" è stato... "rilassato". Tutto, in questa serie, viene trattato con estrema leggerezza. "K-On!" è una commedia scolastica che non sembra prendersi mai sul serio, dove le ragazze si emozionano per le cose più stupide, non vi sono mai stravolgimenti nella storia e il tutto si svolge nella più assoluta serenità. Ah, e i maschi non esistono.
Un episodio in particolare mi ha letteralmente mandato in bestia: Yui vuole acquistare una chitarra, ma costa troppo. Le ragazze decidono così di lavorare e racimolare il denaro necessario. Ottimo, dico io, è giusto guadagnarsi con il sudore ciò che si vuole veramente. E invece no, poco dopo si scopre che il negozio di musica appartiene alla famiglia di Tsumugi e quindi Yui avrà la sua chitarra a un prezzo stracciato... Che culo!
Soffermandoci un attimo sul cast, visto che con la storia non c'è molto da dire. Abbiamo un character design estremamente moe, sicuramente uno dei motivi del successo di "K-On!". Yui è la classica protagonista vista in tanti shoujo, che piace tanto alle ragazze, ovvero svogliata, goffa, mangiona, e vederla rotolarsi sul pavimento di casa senza fare niente è, lo devo ammettere, uno spasso. Merito/colpa anche di sua sorella minore Ui, che in assenza di genitori è la vera figura materna di Yui: le prepara da mangiare e la vizia in modo incredibile.
Ritsu è quella irresponsabile scherzosa del gruppo, non perderà occasione per spaventare la povera Mio, sua amica da tempo, e allo stesso tempo per tenere alto il morale della squadra insieme a Yui. Tuttavia si dimostrerà più avanti anche la più fragile dal punto di vista psicologico.
Su Tsumugi c'è poco da dire: è colei che prepara il tè, stop. Ma è anche il portafoglio vivente del club, come abbiamo visto più su.
Infine Mio, lei è in assoluto la mia preferita, primo perché è l'unica, di tutta la compagnia, a non sembrare appena uscita da un giardino dell'infanzia, esteticamente è proprio su un pianeta a parte; secondo per il fatto che Mio è, a mio modo di vedere, il motore della band. Sarà lei a scrivere i testi delle canzoni e in alcuni casi a cantarle; inoltre è anche la più matura e responsabile. Mio nasconde però un irresistibile lato tenero, è incredibilmente fifona, odia tutto ciò che sembra lontanamente horror, ed è anche piuttosto timida e nervosa nel momento in cui si deve esibire, impossibile non apprezzarla.
Azusa Nakano è il quinto membro del gruppo. Vi si aggregherà dopo aver assistito alla performance della band durante il festival di benvenuto scolastico. Più piccola di un anno rispetto alle altre (praticamente una Mio in miniatura), Azusa faticherà ad ambientarsi considerando le ragazze delle fannullone che al posto di esercitarsi non fanno altro che prendere il tè; tuttavia con il tempo imparerà ad apprezzare i lati positivi di ognuna di loro. Aggiungo che, con l'arrivo di Azusa, la serie acquista una tonalità più piacevole. Sarà un caso, ma le gag diventano più divertenti e anche gli altri personaggi ne guadagneranno sotto il profilo caratteriale.
Dal lato tecnico, manco a dirlo, "K-On!" non presenta una sola sbavatura. Se ad alcuni potrebbe seriamente dar fastidio il character design puccioso oltremisura, la realizzazione degli sfondi, degli strumenti musicali e delle animazioni si attesta su livelli alti, così come il doppiaggio. Anche se "K-On!" tratta di musica solo superficialmente - non sappiamo come faccia Yui, del tutto autodidatta, a diventare così brava in poco tempo, e non assisteremo mai alle esercitazioni - il comparto musicale c'è eccome, quindi va anche esso preso in considerazione.
L'opening, "Cagayake GIRLS!", è la solita sigletta scema ma orecchiabile della Kyoto Animation, uguale quindi a tante altre. Decisamente meglio è "Fuwa Fuwa Time", il brano cantato da Mio (Yoko Hikasa) nell'episodio 6, con un videoclip che scorre durante la performance mentre le canzoni cantate da Yui, ovvero Aki Toyosaki, proprio non le digerisco, problema mio, comunque.
Infatti è "Don't Say 'Lazy' ", l'ending dell'anime, il pezzo forte di tutta la parte musicale della serie. Questo brano è inaspettatamente "potente" e del tutto differente dagli altri, dove vedremo Mio rubare la scena a tutte le altre.
Tornando all'anime, "K-On!" mi ha annoiato durante i primi episodi, e questo purtroppo deciderà in parte il giudizio finale dell'opera; tuttavia con il passare degli episodi la serie migliora e presenta numerosi pregi. "K-On!" non stende dalle risate, ma proprio per la sua lentezza e leggerezza le migliori gag arrivano all'improvviso. A differenza per esempio di un "Lucky Star" dove in ogni scena ti aspetti la stupidata di turno, questo sicuramente è un punto a favore e "K-On!" non mancherà quindi di divertire, grazie anche al carisma delle protagoniste.
Protagoniste che tuttavia non hanno una crescita psicologica come ci si potrebbe aspettare: così come sono nel primo episodio saranno nell'ultimo, con l'eccezione forse di Yui, che finalmente ha trovato un'attività alla quale dedicarsi.
Per concludere, "K-On!" è la prova di come il niente e lo spensierato può essere piacevole: alla fine questa serie non mi ha lasciato proprio nulla, ma nonostante ciò è un prodotto troppo curato per essere bocciato, un prodotto nato per piacere a un pubblico vasto, maschile e femminile, e difficile da odiare una volta visto.
Guai però a gridare al capolavoro. Per me è difficile, se non impossibile, dare a "K-On!" più di tanto. 7.
Ho iniziato a vedere "K-On!" per puro caso, attratta dallo spezzone dell'ending (la famosissima "Don't say lazy") visto in un anime mix su youtube.
"K-On" significa "Club di musica leggera". Ed è di questo che si tratta: la storia si basa sul club di musica leggera di un liceo femminile.
Le protagoniste sono quattro: Yui, la chitarrista, infantile, simpaticissima e un po' imbranata; Mio, la bassista, timida e impacciata; Ritsu, la batterista, energica, solare, piena di vita e amica d'infanzia di Mio; e infine Tsumugi, la più seria delle quattro.
Inizialmente le uniche due iscritte erano solo Mio e Ritsu. Aggiuntasi Tsumugi (per pura solidarietà) le tre sono alla disperata ricerca del quarto membro, essenziale per aprire il club. Ed è qui che entra in scena Yui: dato che non sapeva che accidenti di club frequentare (pigra com'è) ha pensato: "Club di musica leggera? Si faranno strumenti "leggeri", tipo le nacchere. Alla materna la maestra mi aveva detto che ero brava e avevo ritmo"... Comunque, incomprensioni a parte, Yui si iscrive e finalmente il club di musica era al completo. Presto le sue abilità con la chitarra vengono a galla facendo diventare il "K-On Bu" famoso in tutta la scuola.
Ora, parlando della grafica e delle musiche, "K-On!" si meriterebbe un nove solo per questo. Il disegno è semplicemente adorabile. Ho apprezzato tantissimo la cura (come c'era da aspettarsi, anche se non è sempre ovvio) nei disegni degli strumenti: sembravano bucare lo schermo del mio pc per quanto erano realistici. Inoltre le voci per i personaggi erano semplicemente fantastiche, ne rispecchiavano a pieno le personalità.
Ora un commento sulle musiche: l'opening (ovvero la sigla iniziale) è davvero molto carina, ma l'ending (sigla finale) "Don't say lazy" ha fatto semplicemente la storia. C'è da dire che quest'anime è famoso soprattutto grazie a essa e al suo video, senza dimenticare "Fuwa fuwa time", altro "tormentone" della serie.
Concludendo, "K-On!" è un anime allegro e leggero, perfetto per un amante della musica rock (come me) e heavy metal- grazie alla professoressa Sawako, l'insegnante di musica di Yui, Mio, Ritsu e Tsumugi. Dalla musica e dalla grafica a mio avviso stupende, quest'anime così spassoso e divertente rientra nella mia cerchia personale di anime da consigliarvi. Un 9 del tutto meritato.
"K-On" significa "Club di musica leggera". Ed è di questo che si tratta: la storia si basa sul club di musica leggera di un liceo femminile.
Le protagoniste sono quattro: Yui, la chitarrista, infantile, simpaticissima e un po' imbranata; Mio, la bassista, timida e impacciata; Ritsu, la batterista, energica, solare, piena di vita e amica d'infanzia di Mio; e infine Tsumugi, la più seria delle quattro.
Inizialmente le uniche due iscritte erano solo Mio e Ritsu. Aggiuntasi Tsumugi (per pura solidarietà) le tre sono alla disperata ricerca del quarto membro, essenziale per aprire il club. Ed è qui che entra in scena Yui: dato che non sapeva che accidenti di club frequentare (pigra com'è) ha pensato: "Club di musica leggera? Si faranno strumenti "leggeri", tipo le nacchere. Alla materna la maestra mi aveva detto che ero brava e avevo ritmo"... Comunque, incomprensioni a parte, Yui si iscrive e finalmente il club di musica era al completo. Presto le sue abilità con la chitarra vengono a galla facendo diventare il "K-On Bu" famoso in tutta la scuola.
Ora, parlando della grafica e delle musiche, "K-On!" si meriterebbe un nove solo per questo. Il disegno è semplicemente adorabile. Ho apprezzato tantissimo la cura (come c'era da aspettarsi, anche se non è sempre ovvio) nei disegni degli strumenti: sembravano bucare lo schermo del mio pc per quanto erano realistici. Inoltre le voci per i personaggi erano semplicemente fantastiche, ne rispecchiavano a pieno le personalità.
Ora un commento sulle musiche: l'opening (ovvero la sigla iniziale) è davvero molto carina, ma l'ending (sigla finale) "Don't say lazy" ha fatto semplicemente la storia. C'è da dire che quest'anime è famoso soprattutto grazie a essa e al suo video, senza dimenticare "Fuwa fuwa time", altro "tormentone" della serie.
Concludendo, "K-On!" è un anime allegro e leggero, perfetto per un amante della musica rock (come me) e heavy metal- grazie alla professoressa Sawako, l'insegnante di musica di Yui, Mio, Ritsu e Tsumugi. Dalla musica e dalla grafica a mio avviso stupende, quest'anime così spassoso e divertente rientra nella mia cerchia personale di anime da consigliarvi. Un 9 del tutto meritato.
E' davvero difficile non farsi piacere "K-On!". Confesso di essere un amante del genere kawaii-scolastico-commedia, ma avevo appena ricevuto una brutta delusione da "Minami-ke". Ebbene, questa serie mi ha davvero risollevato il morale e ha deliziato occhi e orecchie. I disegni sono davvero ben fatti (non un capolavoro, ma si lasciano apprezzare), il tratto è fluido e molto coinvolgente, è impossibile non sorridere come degli ebeti all'inizio guardando Yui che corre a scuola con il toast in bocca, forse l'immagine simbolo della prima stagione.
Le orecchie "sorridono", oltre che per le due sigle davvero ben fatte, soprattutto per la voce di Yui, il doppiaggio più bello, azzeccato e "kawaii" che abbia sentito dai tempi di Madoka Kaname ("Puella Magi Madoka Magica").
I personaggi sono davvero ben strutturati, ognuno ha le proprie caratteristiche peculiari che si rispecchiano nello strumento che suona, quindi la bassista è timida e vuole stare in disparte, la batterista è energica e vuole sempre l'attenzione su di sé e così via. Anche i personaggi secondari sono ben approfonditi; la figura della Prof. Sawako Yamanaka è forse il personaggio secondario più divertente che abbia mai visto e nella seconda serie <b>[piccolo spoiler]</b> viene fuori con ancora maggiore veemenza. Ui, la sorella minore di Yui - in effetti i genitori non avevano una gran fantasia - è una ragazzina adorabile che si mostra in tutta la sua maturità pur essendo la sorella minore di Yui, che a suo confronto sembra una bimba delle elementari pur essendo sul punto di andare all'università.
Cosa aggiungere, l'amore per la musica che unisce il gruppo è il filo conduttore per le avventure-disavventure del K-On club che sono davvero divertenti. Le gag sono molto coinvolgenti e i personaggi con la loro diversità rendono tutto molto armonioso. Le puntate scorrono via molto velocemente. Io mi permetto di consigliarlo a tutti.
Le orecchie "sorridono", oltre che per le due sigle davvero ben fatte, soprattutto per la voce di Yui, il doppiaggio più bello, azzeccato e "kawaii" che abbia sentito dai tempi di Madoka Kaname ("Puella Magi Madoka Magica").
I personaggi sono davvero ben strutturati, ognuno ha le proprie caratteristiche peculiari che si rispecchiano nello strumento che suona, quindi la bassista è timida e vuole stare in disparte, la batterista è energica e vuole sempre l'attenzione su di sé e così via. Anche i personaggi secondari sono ben approfonditi; la figura della Prof. Sawako Yamanaka è forse il personaggio secondario più divertente che abbia mai visto e nella seconda serie <b>[piccolo spoiler]</b> viene fuori con ancora maggiore veemenza. Ui, la sorella minore di Yui - in effetti i genitori non avevano una gran fantasia - è una ragazzina adorabile che si mostra in tutta la sua maturità pur essendo la sorella minore di Yui, che a suo confronto sembra una bimba delle elementari pur essendo sul punto di andare all'università.
Cosa aggiungere, l'amore per la musica che unisce il gruppo è il filo conduttore per le avventure-disavventure del K-On club che sono davvero divertenti. Le gag sono molto coinvolgenti e i personaggi con la loro diversità rendono tutto molto armonioso. Le puntate scorrono via molto velocemente. Io mi permetto di consigliarlo a tutti.
Premessa: la recensione seguente non contiene spoiler.
Nelle sue 14 puntate, la prima serie di "K-On!" riserva una storiella composita di episodi abbastanza a sé stanti, ma che seguono un sottile filo conduttore.
La presentazione dei personaggi non poteva essere fatta meglio: tutti i cinque membri del "K-On! Club" sono rappresentati in tutte le loro sfaccettature caratteriali, creando delle figure originali e particolari, non degli stereotipi semplici.
Questi sono Myo, Ritsu, Mugi, Azusa e la mitica Yui, rispettivamente bassista/voce, batterista, tastiera, chitarrista secondaria e chitarrista primaria/voce.
Dunque si deduce ovviamente che il tema portante di tale serie animata sia quello musicale, affrontato con spensieratezza, ma comunque non sottovalutato.
Gli stati d'animo di un musicista sulla via dell'apprendimento sono ben rappresentati, ma anche colorati di alcune note caratteriali assolutamente divertenti e carine (tipicamente femminili) che derivano dai particolari personaggi. Si tratta di un un insieme di elementi divertenti, spensierati, vivaci, dolci e "coccolosi", specialmente per quanto riguarda Yui e Ritsu, ma anche diligenti, coerenti e timorose come Myo e Azusa, mentre Mugi è un personaggio molto strano, che si adatta a ogni carattere altrui.
Per quanto riguarda i disegni, c'è da dire che sono belli, anche se talvolta un po' sproporzionati nelle rappresentazioni delle ragazze, poiché esse hanno i piedi troppo piccoli, ma niente di grave.
Le musiche sono di genere J-Pop tendente al rock per quanto riguarda le sigle, mentre le colonne sonore che si sentono durante le puntate sono piacevoli e orecchiabili.
Per concludere, si tratta di una serie breve, ma divertente, che vale la pena di guardare, anche perché poi ce n'è una seconda ancora più bella e divertente.
Nelle sue 14 puntate, la prima serie di "K-On!" riserva una storiella composita di episodi abbastanza a sé stanti, ma che seguono un sottile filo conduttore.
La presentazione dei personaggi non poteva essere fatta meglio: tutti i cinque membri del "K-On! Club" sono rappresentati in tutte le loro sfaccettature caratteriali, creando delle figure originali e particolari, non degli stereotipi semplici.
Questi sono Myo, Ritsu, Mugi, Azusa e la mitica Yui, rispettivamente bassista/voce, batterista, tastiera, chitarrista secondaria e chitarrista primaria/voce.
Dunque si deduce ovviamente che il tema portante di tale serie animata sia quello musicale, affrontato con spensieratezza, ma comunque non sottovalutato.
Gli stati d'animo di un musicista sulla via dell'apprendimento sono ben rappresentati, ma anche colorati di alcune note caratteriali assolutamente divertenti e carine (tipicamente femminili) che derivano dai particolari personaggi. Si tratta di un un insieme di elementi divertenti, spensierati, vivaci, dolci e "coccolosi", specialmente per quanto riguarda Yui e Ritsu, ma anche diligenti, coerenti e timorose come Myo e Azusa, mentre Mugi è un personaggio molto strano, che si adatta a ogni carattere altrui.
Per quanto riguarda i disegni, c'è da dire che sono belli, anche se talvolta un po' sproporzionati nelle rappresentazioni delle ragazze, poiché esse hanno i piedi troppo piccoli, ma niente di grave.
Le musiche sono di genere J-Pop tendente al rock per quanto riguarda le sigle, mentre le colonne sonore che si sentono durante le puntate sono piacevoli e orecchiabili.
Per concludere, si tratta di una serie breve, ma divertente, che vale la pena di guardare, anche perché poi ce n'è una seconda ancora più bella e divertente.
Forse sarò l'unica, ma quest'anime non m'è piaciuto tanto. La grafica è davvero bella, e l'opening non è male, ma "K-On!" non è niente di che.
Il personaggio che mi è piaciuto di meno è di sicuro Yui, proprio il personaggio adatto per il moe: goffa in modo impossibile, con un atteggiamento troppo dolce e un po' irritante, un po' stupida e con l'aspetto carino da bambina. Ovviamente non si può dir meno per le altre: Ritsu con l'atteggiamento da leader e ultra iperattivo; Mio, la ragazza timida che farebbe cadere ai piedi qualsiasi spettatore dell'anime a causa del fascino timido e quieto da studentessa modello - addirittura nell'anime le dedicano un fan club per avere fatto una gaffe; Tsumugi, la ragazza innocente e gentile che ha nel cuore l'animo servizievole: infine Azusa, la ragazza che è troppo per quelle della sua età e che infatti si affeziona a quella più seria, Mio.
Non credo che guarderò la seconda serie, non dico ovviamente che l'anime sia orribile, ma di sicuro ha fatto scalpore solo per i personaggi da moe, dato che non c'è nulla di originale. Questo genere piace a tutti ed è molto piacevole, ma il carattere dei personaggi è troppo esagerato. Mi sorprendo che quest'anime tratti di musica, dato che, anche se gli strumenti e l'animazione mentre i protagonisti suonano sono fatti davvero bene. Il titolo non fa altro che parlare della vita quotidiana di queste ragazze, che riguarda bere il tè e andare in spiaggia.
Il personaggio che mi è piaciuto di meno è di sicuro Yui, proprio il personaggio adatto per il moe: goffa in modo impossibile, con un atteggiamento troppo dolce e un po' irritante, un po' stupida e con l'aspetto carino da bambina. Ovviamente non si può dir meno per le altre: Ritsu con l'atteggiamento da leader e ultra iperattivo; Mio, la ragazza timida che farebbe cadere ai piedi qualsiasi spettatore dell'anime a causa del fascino timido e quieto da studentessa modello - addirittura nell'anime le dedicano un fan club per avere fatto una gaffe; Tsumugi, la ragazza innocente e gentile che ha nel cuore l'animo servizievole: infine Azusa, la ragazza che è troppo per quelle della sua età e che infatti si affeziona a quella più seria, Mio.
Non credo che guarderò la seconda serie, non dico ovviamente che l'anime sia orribile, ma di sicuro ha fatto scalpore solo per i personaggi da moe, dato che non c'è nulla di originale. Questo genere piace a tutti ed è molto piacevole, ma il carattere dei personaggi è troppo esagerato. Mi sorprendo che quest'anime tratti di musica, dato che, anche se gli strumenti e l'animazione mentre i protagonisti suonano sono fatti davvero bene. Il titolo non fa altro che parlare della vita quotidiana di queste ragazze, che riguarda bere il tè e andare in spiaggia.
Su "K-On!" si è detto e scritto tutto e il contrario di tutto: è un anime musicale-non è un anime musicale, è troppo moe e non mi piace-è troppo moe e l'adoro, mi ha fatto scompisciare dal ridere-non so cosa ci sia di divertente, ecc. ecc.
Personalmente credo che uno dei maggiori "difetti" di "K-On!" sia il suo stesso successo. Se non fosse diventato un fenomeno di costume (almeno in Giappone), probabilmente avrebbe ricevuto meno critiche.
La storia è paradossale, come la maggior parte degli anime (a meno che non si creda a robottoni giganti che salvano la Terra, o a uomini in grado di trasformarsi in mostri e via dicendo), quindi non ci vedo nulla di strano in questo.
Non ha una trama di fondo, come molti altri anime prima di lui e come tanti altri che verranno, e anche qui nulla di strano.
La caratterizzazione dei personaggi è un po' troppo superficiale e manca quasi completamente una qualsiasi parvenza di crescita interiore. Ineccepibile obiezione, ma anche qua niente di nuovo sotto il sole.
Allora perché tutto questo successo?
Personalmente adoro quest'anime perché lo trovo rinfrescante, divertente, rilassante. Inoltre siamo di fronte a un'opera costruita in maniera pressoché perfetta. Le puntate scorrono veloci, il chara è di ottima qualità, e anche l'animazione è fluida al punto giusto. Inoltre è stata dedicata molta cura ai dettagli: gli strumenti che vengono esposti sono perfette riproduzioni degli originali - e questo per un musicista come me non è da poco.
Un'ultima cosa: ho letto alcuni paragoni con altre opere, in particolar modo con "Beck" e con "Lucky Star". Sul primo, più che di paragoni sarebbe meglio parlare di paracarri - ok, è brutta, lo ammetto! Sono due opere il cui unico punto di contatto è la riproduzione fedele degli strumenti musicali. Tutto qui. Un po' come paragonare una carriola a una macchina per il fatto che entrambe hanno le ruote.
Per quanto riguarda "Lucky Star" le somiglianze sono decisamente maggiori, un po' per il formato con cui sono state pubblicate (entrambi sono degli yonkoma) un po' per la vena demenziale che li contraddistingue. Solo che Lucky Star (che amo) si regge su un unico personaggio - senza Konata sarebbe davvero un'altra cosa -, mentre K-On! è un'opera un po' più corale. Non è necessario che siano presenti tutte le ragazze protagoniste insieme per farsi due risate.
In definitiva, cercate un anime di grande spessore psicologico, con una trama ben definita e con personaggi perfettamente caratterizzati? Cercate l'azione oppure uno spaccato realistico della vita? Avete sbagliato anime. Ma se cercate qualcosa che vi faccia passare una ventina di minuti spensierati, facendovi fare qualche sana risata, con un'ottima colonna sonora, questo è quello che fa per voi.
Personalmente credo che uno dei maggiori "difetti" di "K-On!" sia il suo stesso successo. Se non fosse diventato un fenomeno di costume (almeno in Giappone), probabilmente avrebbe ricevuto meno critiche.
La storia è paradossale, come la maggior parte degli anime (a meno che non si creda a robottoni giganti che salvano la Terra, o a uomini in grado di trasformarsi in mostri e via dicendo), quindi non ci vedo nulla di strano in questo.
Non ha una trama di fondo, come molti altri anime prima di lui e come tanti altri che verranno, e anche qui nulla di strano.
La caratterizzazione dei personaggi è un po' troppo superficiale e manca quasi completamente una qualsiasi parvenza di crescita interiore. Ineccepibile obiezione, ma anche qua niente di nuovo sotto il sole.
Allora perché tutto questo successo?
Personalmente adoro quest'anime perché lo trovo rinfrescante, divertente, rilassante. Inoltre siamo di fronte a un'opera costruita in maniera pressoché perfetta. Le puntate scorrono veloci, il chara è di ottima qualità, e anche l'animazione è fluida al punto giusto. Inoltre è stata dedicata molta cura ai dettagli: gli strumenti che vengono esposti sono perfette riproduzioni degli originali - e questo per un musicista come me non è da poco.
Un'ultima cosa: ho letto alcuni paragoni con altre opere, in particolar modo con "Beck" e con "Lucky Star". Sul primo, più che di paragoni sarebbe meglio parlare di paracarri - ok, è brutta, lo ammetto! Sono due opere il cui unico punto di contatto è la riproduzione fedele degli strumenti musicali. Tutto qui. Un po' come paragonare una carriola a una macchina per il fatto che entrambe hanno le ruote.
Per quanto riguarda "Lucky Star" le somiglianze sono decisamente maggiori, un po' per il formato con cui sono state pubblicate (entrambi sono degli yonkoma) un po' per la vena demenziale che li contraddistingue. Solo che Lucky Star (che amo) si regge su un unico personaggio - senza Konata sarebbe davvero un'altra cosa -, mentre K-On! è un'opera un po' più corale. Non è necessario che siano presenti tutte le ragazze protagoniste insieme per farsi due risate.
In definitiva, cercate un anime di grande spessore psicologico, con una trama ben definita e con personaggi perfettamente caratterizzati? Cercate l'azione oppure uno spaccato realistico della vita? Avete sbagliato anime. Ma se cercate qualcosa che vi faccia passare una ventina di minuti spensierati, facendovi fare qualche sana risata, con un'ottima colonna sonora, questo è quello che fa per voi.
Se c'è un anime capace di gettare scompiglio in ogni discussione, quello è sicuramente K-On!.
Amato, odiato, idolatrato, utilizzato come salviettina per pulirsi la suola delle scarpe, K-On riesce a tirare fuori il peggio o il meglio da ogni persona. K-On! è una fonte infinita. D'altronde questo è il prezzo da pagare quando si raggiunge l'alta vetta della notorietà, quando ci si trasforma in un fenomeno di massa capace di smuovere le grandi industrie macina-soldi. K-On! è una fonte infinita.
Per molto tempo ho rimandato la visione di questo discusso anime, sempre in bilico tra il "Mi piacerà?" e il "Mi farà schifo?". E poi mi sono deciso. Lo vedo.
Diciamocelo, K-On! è un prodotto confezionato a dovere: ogni elemento, ogni tassello, tutto è parte di una struttura ben collaudata, costruita con un solo e unico scopo, appagare la massa.
Gli ingredienti ci sono tutti, dosati con maestria, una vera golosità per la tipologia di pubblico a cui si rivolge. E diciamocelo, questa tipologia di pubblico è decisamente vasta. Anzi, enorme, sconfinata, tanto da allargare i suoi confini quando questi diventano stretti. Ed è così che K-On! diventa "una fonte infinita".
K-On non è anime musicale. Il paragone con una serie come Beck è decisamente fuori luogo. Le serie hanno due obiettivi differenti, e quello di K-On! non è sicuramente quello di volere affrontare il percorso di una band attraverso una crescita artistica.
Le ragazze protagoniste suonano, fanno parte di un club; anche in questo caso l'elemento "musicale" serve solo da contorno, è uno di quegli ingredienti essenziali che garantiscono una fetta di successo.
K-On! è un piccolo spaccato di vita, racconta i gesti quotidiani di quattro ragazze, senza approfondire tematiche più complesse, mantenendosi sempre su una certa superficialità di base. Manca l'elemento maschile, mancano quelle piccole incertezze, quelle piccole paure, che fanno parte della crescita di una liceale in pieno sviluppo. Insomma, mancano tante cose.
I pochi personaggi, protagoniste e amiche annesse, sembrano vivere con spensieratezza ogni singolo momento, e anche quando un piccolo dubbio sembra volersi insinuare con forza, basta una tazza di tè per riportarle alla tranquilla e alla piatta "stabilità" di sempre.
Ma allora, finiti i 13 episodi (più i due extra), cosa rimane? Lo ammetto, rimane un senso di soddisfazione. Perché malgrado tutte queste premesse, K-On! riesce nel suo intento, e lo fa con stile.
La serie è una piacevole visione che regala momenti spensierati, offrendo divertenti siparietti comici che ricordano in alcuni frangenti la folle vena demenziale di Lucky Star, che, se anche decisamente lontana dalla genialità di Azumanga Daioh, riesce comunque a meritarsi i più sinceri e meritati sorrisi.
Alle quattro protagoniste sarà difficile non affezionarsi: malgrado la mancanza di un approfondimento di base, riusciranno comunque, ognuna con il proprio carattere, a farsi amare dallo spettatore.
Il tutto è condito da una colonna sonora decisamente orecchiabile, che faticherete a cancellare dalla vostra testa.
K-On! è una fonte infinita. E' un prodotto confezionato per appagare le masse, un prodotto decisamente commerciale che non si risparmia al più sfacciato fan-service. Ma è anche un prodotto di qualità.
L'astio e le incomprensioni che scaturiscono dalla visione di quest'anime sono del tutto normali, sono le ovvie conseguenze di un prodotto facilmente criticabile che può non piacere a tutti. Insomma, una possibilità gli va concessa, anche quando i dubbi sono decisamente insistenti. L'anime potrebbe, come nel mio caso, essere una piacevole sorpresa.
Voto: 8,5.
Amato, odiato, idolatrato, utilizzato come salviettina per pulirsi la suola delle scarpe, K-On riesce a tirare fuori il peggio o il meglio da ogni persona. K-On! è una fonte infinita. D'altronde questo è il prezzo da pagare quando si raggiunge l'alta vetta della notorietà, quando ci si trasforma in un fenomeno di massa capace di smuovere le grandi industrie macina-soldi. K-On! è una fonte infinita.
Per molto tempo ho rimandato la visione di questo discusso anime, sempre in bilico tra il "Mi piacerà?" e il "Mi farà schifo?". E poi mi sono deciso. Lo vedo.
Diciamocelo, K-On! è un prodotto confezionato a dovere: ogni elemento, ogni tassello, tutto è parte di una struttura ben collaudata, costruita con un solo e unico scopo, appagare la massa.
Gli ingredienti ci sono tutti, dosati con maestria, una vera golosità per la tipologia di pubblico a cui si rivolge. E diciamocelo, questa tipologia di pubblico è decisamente vasta. Anzi, enorme, sconfinata, tanto da allargare i suoi confini quando questi diventano stretti. Ed è così che K-On! diventa "una fonte infinita".
K-On non è anime musicale. Il paragone con una serie come Beck è decisamente fuori luogo. Le serie hanno due obiettivi differenti, e quello di K-On! non è sicuramente quello di volere affrontare il percorso di una band attraverso una crescita artistica.
Le ragazze protagoniste suonano, fanno parte di un club; anche in questo caso l'elemento "musicale" serve solo da contorno, è uno di quegli ingredienti essenziali che garantiscono una fetta di successo.
K-On! è un piccolo spaccato di vita, racconta i gesti quotidiani di quattro ragazze, senza approfondire tematiche più complesse, mantenendosi sempre su una certa superficialità di base. Manca l'elemento maschile, mancano quelle piccole incertezze, quelle piccole paure, che fanno parte della crescita di una liceale in pieno sviluppo. Insomma, mancano tante cose.
I pochi personaggi, protagoniste e amiche annesse, sembrano vivere con spensieratezza ogni singolo momento, e anche quando un piccolo dubbio sembra volersi insinuare con forza, basta una tazza di tè per riportarle alla tranquilla e alla piatta "stabilità" di sempre.
Ma allora, finiti i 13 episodi (più i due extra), cosa rimane? Lo ammetto, rimane un senso di soddisfazione. Perché malgrado tutte queste premesse, K-On! riesce nel suo intento, e lo fa con stile.
La serie è una piacevole visione che regala momenti spensierati, offrendo divertenti siparietti comici che ricordano in alcuni frangenti la folle vena demenziale di Lucky Star, che, se anche decisamente lontana dalla genialità di Azumanga Daioh, riesce comunque a meritarsi i più sinceri e meritati sorrisi.
Alle quattro protagoniste sarà difficile non affezionarsi: malgrado la mancanza di un approfondimento di base, riusciranno comunque, ognuna con il proprio carattere, a farsi amare dallo spettatore.
Il tutto è condito da una colonna sonora decisamente orecchiabile, che faticherete a cancellare dalla vostra testa.
K-On! è una fonte infinita. E' un prodotto confezionato per appagare le masse, un prodotto decisamente commerciale che non si risparmia al più sfacciato fan-service. Ma è anche un prodotto di qualità.
L'astio e le incomprensioni che scaturiscono dalla visione di quest'anime sono del tutto normali, sono le ovvie conseguenze di un prodotto facilmente criticabile che può non piacere a tutti. Insomma, una possibilità gli va concessa, anche quando i dubbi sono decisamente insistenti. L'anime potrebbe, come nel mio caso, essere una piacevole sorpresa.
Voto: 8,5.
Trovo K-On! spettacolare, davvero. La trama è relativamente semplice, ma la cosa che colpisce di quest'anime sono le protagoniste. Succede veramente di rado che io mi affezioni particolarmente a quasi tutti i personaggi di una serie, e in K-On! è successo. A meno che a uno non piaccia il kawaii, o comunque anime scolastici/musicali, è quasi impossibile non apprezzare questa serie. A parte questo, davvero, anche volendolo evitare, vi assicuro che sono adorabili le ragazze del Club K-On!: sono realizzate con molta semplicità, ma è proprio questa l'arma vincente: questa è una semplicità che cattura, che appassiona. Sembra impossibile, ma è così. Tenderò sempre a differenziare il banale dal semplice, la semplicità è da ammirare, in quanto mette a nudo le cose come sono, come realmente stanno, senza complicazioni o giri mentali fuori luogo che rovinano e hanno rovinato molte serie, facendo ricadere il tutto nel banale. Le musiche sono a mio avviso di una bellezza diversa da, che ne so, un pezzo tecnico alla Dream Theater, per farvi capire, ma belle proprio in quanto allo stile, al carino che conquista, e quest'anime ne ha da vendere. Oddio, chi conosce i Dream Theater, apprezzerà più le musiche di questo anime che l'ultimo album.
I disegni rispecchiano quella semplicità di cui parlai prima. La realizzazione del design delle protagoniste a mio avviso è stata curata alla perfezione, e ciò è notevole già dall'opening, ve lo assicuro.
Poi K-On! ha quel gusto del quotidiano come ben poche serie sanno dare, spensierato e davvero divertente, senza entrare nello sconcio o nel perverso - lasciamo l'immaginazione agli spettatori, tanto per capirci.
Stiamo parlando di una delle poche serie che meritano in questi anni di dispersione e di banalità nel settore video-ludico. Do 10, perché non riesco umanamente a trovare dei difetti a questo anime. Perché non possa piacere, uno deve proprio detestare il genere, perché conobbi persone che non amavano particolarmente gli anime scolastici, ma si sono innamorati di K-On!, e con questo si è detto tutto.
I disegni rispecchiano quella semplicità di cui parlai prima. La realizzazione del design delle protagoniste a mio avviso è stata curata alla perfezione, e ciò è notevole già dall'opening, ve lo assicuro.
Poi K-On! ha quel gusto del quotidiano come ben poche serie sanno dare, spensierato e davvero divertente, senza entrare nello sconcio o nel perverso - lasciamo l'immaginazione agli spettatori, tanto per capirci.
Stiamo parlando di una delle poche serie che meritano in questi anni di dispersione e di banalità nel settore video-ludico. Do 10, perché non riesco umanamente a trovare dei difetti a questo anime. Perché non possa piacere, uno deve proprio detestare il genere, perché conobbi persone che non amavano particolarmente gli anime scolastici, ma si sono innamorati di K-On!, e con questo si è detto tutto.
K-On! è un anime moe fino all'osso, però davvero carino e simpatico.
Le protagoniste sono davvero carine e simpatiche, e grazie alla genialità dei creatori della storia, riescono sempre a essere protagoniste di gag davvero convincenti e divertenti. K-On! è un anime senza impegno, da vedere per passare qualche ora in compagnia di ragazzine moe e per farsi quattro risate.
Ma ora passiamo ai fatti: sulla falsa riga di Azumanga Daioh, ma con qualche accorgimento e miglioramento, K-on! è un anime che convince lo spettatore a vedere tutte le puntate disponibili, se possibile anche gli speciali. La storia, comunque, non è niente di intricato: 4 ragazze si riuniscono per formare un club di musica leggera e iniziano a provare (inutile dire che le peripezie che passeranno saranno davvero tante) con l'obbiettivo di salire sul palcoscenico del Budokan e suonare i loro pezzi. Non vedo l'ora di finire di vedere la seconda serie, che quasi sicuramente mi lascerà il magone come fece Azumanga Daioh "ai suoi tempi".
Le protagoniste sono davvero carine e simpatiche, e grazie alla genialità dei creatori della storia, riescono sempre a essere protagoniste di gag davvero convincenti e divertenti. K-On! è un anime senza impegno, da vedere per passare qualche ora in compagnia di ragazzine moe e per farsi quattro risate.
Ma ora passiamo ai fatti: sulla falsa riga di Azumanga Daioh, ma con qualche accorgimento e miglioramento, K-on! è un anime che convince lo spettatore a vedere tutte le puntate disponibili, se possibile anche gli speciali. La storia, comunque, non è niente di intricato: 4 ragazze si riuniscono per formare un club di musica leggera e iniziano a provare (inutile dire che le peripezie che passeranno saranno davvero tante) con l'obbiettivo di salire sul palcoscenico del Budokan e suonare i loro pezzi. Non vedo l'ora di finire di vedere la seconda serie, che quasi sicuramente mi lascerà il magone come fece Azumanga Daioh "ai suoi tempi".
Mi accodo a quello che sembra essere un parere piuttosto unanime: l'idea alla base di K-On! non è assolutamente nulla di originale, diciamo che segue più o meno il canovaccio "ragazzine che imparano a suonare degli strumenti e mettono su una band", un filone piuttosto abusato negli ultimi anni anche al cinema - si pensi ai successi di "Linda Linda Linda" o "Swing Girls". Però la semplicità delle situazioni narrate e la pucciosità del character design, totalmente asservito al puro "moekko", irresistibile calamita per ogni geek e otaku di sorta, la rendono una serie godibilissima e davvero piacevole da seguire. E anche l'OST formata dalle canzoni messe in scena dalle protagoniste s'inchioda subito in testa.
K-On Non è nulla di trascendentale, insomma, ma piuttosto un prodotto confezionato alla perfezione che non poteva diventare altro se non l'ennesimo fenomeno di costume. Consigliato a chiunque voglia farsi qualche risata nella più completa leggerezza.
K-On Non è nulla di trascendentale, insomma, ma piuttosto un prodotto confezionato alla perfezione che non poteva diventare altro se non l'ennesimo fenomeno di costume. Consigliato a chiunque voglia farsi qualche risata nella più completa leggerezza.
E’ inutile essere ipocriti, l’aspetto esteriore conta e quest’anime se non avesse avuto un character design così piacevole molti non avrebbero iniziato a vederlo (me compresa), dato che la trama non è di certo avvincente.
Il punto ora è capire se oltre a un chara accattivante ci sia dell’altro, io penso di sì, ma “quest’altro” non è nulla di eccezionale. K-On! è un anime gradevole, simpatico e leggero, ma niente di imperdibile.
Mi fa sorridere che l'anime rientri nel genere musicale, dato che la musica è relegata sullo sfondo e non c’è neppure un'OST degna di nota. Ciò di cui, realmente, parla quest’opera è l’amicizia delle quattro - che poi diventeranno cinque - protagoniste. E’ essenzialmente uno slice of life, molto, forse troppo, spensierato e positivo. Sull’opening non mi pronuncio, sennò volerebbero insulti sulla voce della cantante e non mi sembra questa la sede adatta; l’ending “Don't say lazy”, invece, è molto orecchiabile e ho apprezzato la scelta di farla sembrare un videoclip musicale delle ragazze.
La caratterizzazione delle protagoniste pecca di superficialità, vengono presentate in maniera approssimativa: Yui è vivace e svogliata, Ritsu è allegra e un po’ maschiaccio, Mio è timida e molto volenterosa, Mugi è gentile e un po’ svampita, ma a parte questi elementi distintivi non mi pare si sappia poi molto sul loro sentire, sulle loro emozioni e sensazioni. Posso solo auspicare che tale lacuna venga colmata nella seconda serie.
K-On! è una storia tutta al femminile, non che la cosa mi dispiaccia, ma qui si esagera, non c’è un solo protagonista maschile!
Terminata la visione di ogni episodio non si sente l’impellente bisogno di vedere quello seguente. Tanto cosa potrà mai accadere nella prossima puntata? Cosa sarà mostrato?
L’episodio/tipo può essere riassunto in poche parole: Yui non si è esercitata a suonare la chitarra, Mio è l’unica a volere provare e bacchetta le altre, Ritsu cerca di spaventare Mio (che è una gran fifona) e Mugi offre dolcetti e tè a tutte.
Con le dovute variazioni, questa è la trama di base che non muta nel corso degli episodi. Ovviamente non mancherà il classico episodio sul festival scolastico, quello in cui qualcuno si becca il raffreddore e l’episodio della gita fuori città. Trovo sia un gravissimo difetto quando lo spettatore si accorge dello schematismo di un anime e dei suoi personaggi, perché risulta, poi, difficile immergersi nella storia che, avendo protagonisti eccessivamente prevedibili, è guardata senza trasporto.
Ho trovato, poi, quest’anime molto irrealistico, non solo per le atmosfere eccessivamente edulcorate, ma perché è assurdo che delle adolescenti non parlino mai di ragazzi. Le protagoniste, sia per come si comportano sia per come sono disegnate, sia per quelle loro vocine, per non parlare delle espressioni facciali, sembrano delle studentesse delle scuole medie se non delle elementari, e forse se avessero avuto 11/12 anni il tutto mi sarebbe parso più verosimile.
Veniamo ora ai lati positivi: il chara, come ho già detto all’inizio, davvero molto piacevole, delicato e kawaii; il comparto tecnico; e qualche sana risata che K-On! riesce a rubare qua è là. Le animazioni sono, senza ombra di dubbio, il fiore all’occhiello dell’opera: il modo in cui Yui e compagnia si muovono, i loro gesti, le loro espressioni, è tutto molto curato nei dettagli.
Il mio giudizio complessivo non è negativo, dato che, tra gag simpatiche e pochi momenti un po’ noiosetti, tutto sommato la visione mi è risultata piacevole.
E' impossibile non spendere qualche parola sul successone che ha avuto quest'opera in madrepatria, successo che credo sia dovuto principalmente alla passione per le lolite e all’ottimo utilizzo di uno strumento molto potente: il merchandising. O almeno io non so darmi altra spiegazione!
Il punto ora è capire se oltre a un chara accattivante ci sia dell’altro, io penso di sì, ma “quest’altro” non è nulla di eccezionale. K-On! è un anime gradevole, simpatico e leggero, ma niente di imperdibile.
Mi fa sorridere che l'anime rientri nel genere musicale, dato che la musica è relegata sullo sfondo e non c’è neppure un'OST degna di nota. Ciò di cui, realmente, parla quest’opera è l’amicizia delle quattro - che poi diventeranno cinque - protagoniste. E’ essenzialmente uno slice of life, molto, forse troppo, spensierato e positivo. Sull’opening non mi pronuncio, sennò volerebbero insulti sulla voce della cantante e non mi sembra questa la sede adatta; l’ending “Don't say lazy”, invece, è molto orecchiabile e ho apprezzato la scelta di farla sembrare un videoclip musicale delle ragazze.
La caratterizzazione delle protagoniste pecca di superficialità, vengono presentate in maniera approssimativa: Yui è vivace e svogliata, Ritsu è allegra e un po’ maschiaccio, Mio è timida e molto volenterosa, Mugi è gentile e un po’ svampita, ma a parte questi elementi distintivi non mi pare si sappia poi molto sul loro sentire, sulle loro emozioni e sensazioni. Posso solo auspicare che tale lacuna venga colmata nella seconda serie.
K-On! è una storia tutta al femminile, non che la cosa mi dispiaccia, ma qui si esagera, non c’è un solo protagonista maschile!
Terminata la visione di ogni episodio non si sente l’impellente bisogno di vedere quello seguente. Tanto cosa potrà mai accadere nella prossima puntata? Cosa sarà mostrato?
L’episodio/tipo può essere riassunto in poche parole: Yui non si è esercitata a suonare la chitarra, Mio è l’unica a volere provare e bacchetta le altre, Ritsu cerca di spaventare Mio (che è una gran fifona) e Mugi offre dolcetti e tè a tutte.
Con le dovute variazioni, questa è la trama di base che non muta nel corso degli episodi. Ovviamente non mancherà il classico episodio sul festival scolastico, quello in cui qualcuno si becca il raffreddore e l’episodio della gita fuori città. Trovo sia un gravissimo difetto quando lo spettatore si accorge dello schematismo di un anime e dei suoi personaggi, perché risulta, poi, difficile immergersi nella storia che, avendo protagonisti eccessivamente prevedibili, è guardata senza trasporto.
Ho trovato, poi, quest’anime molto irrealistico, non solo per le atmosfere eccessivamente edulcorate, ma perché è assurdo che delle adolescenti non parlino mai di ragazzi. Le protagoniste, sia per come si comportano sia per come sono disegnate, sia per quelle loro vocine, per non parlare delle espressioni facciali, sembrano delle studentesse delle scuole medie se non delle elementari, e forse se avessero avuto 11/12 anni il tutto mi sarebbe parso più verosimile.
Veniamo ora ai lati positivi: il chara, come ho già detto all’inizio, davvero molto piacevole, delicato e kawaii; il comparto tecnico; e qualche sana risata che K-On! riesce a rubare qua è là. Le animazioni sono, senza ombra di dubbio, il fiore all’occhiello dell’opera: il modo in cui Yui e compagnia si muovono, i loro gesti, le loro espressioni, è tutto molto curato nei dettagli.
Il mio giudizio complessivo non è negativo, dato che, tra gag simpatiche e pochi momenti un po’ noiosetti, tutto sommato la visione mi è risultata piacevole.
E' impossibile non spendere qualche parola sul successone che ha avuto quest'opera in madrepatria, successo che credo sia dovuto principalmente alla passione per le lolite e all’ottimo utilizzo di uno strumento molto potente: il merchandising. O almeno io non so darmi altra spiegazione!
Ho cercato di restarne lontano quanto più a lungo possibile, non riuscivo a comprendere il motivo di tanto successo, ripetendomi che un anime di questo tipo non mi sarebbe mai potuto interessare.
Ma girando sul web, mi sono reso conto che K-on è qualcosa di enorme, alcuni hanno raggiunto livelli di follia nel proclamarsi fan di questa serie. Dovevo capire, e allora mi sono finalmente deciso a guardarlo.
Il primo episodio mi ha comunicato davvero poco, ma andando avanti ho iniziato ad apprezzare il tutto, le belle musiche, il chara design decisamente kawaii, le battute dei personaggi.
La trama dell’anime è davvero leggera, direi quasi che non c’è, ma non è vero, è solida e ben costruita, ma scritta al punto tale che si arriva alla fine della serie senza accorgersi che siano passati 12 episodi.
Seguire le avventure del club di musica leggera, vedere come Yui decide di imparare a suonare la chitarra quasi per caso, le paure di Mio, la simpatia di Ritsu, la gentilezza di Mugi, lascia davvero rilassati alla fine di ogni episodio.
I disegni sono molto belli, il chara design è quello che credo si possa definire moe, certo pensando che le ragazze siano liceali può un po’ far storcere il naso, ma ci si abitua presto. La psicologia dei personaggi è ottima, le ragazze protagoniste possono essere un po’ stilizzate nei comportamenti, ma si finisce per affezionarcisi e per provare simpatia per loro. I comprimari non sono da meno, anche loro riescono a imporsi, la sorella di Yui, la professoressa Sawada, la presidentessa del consiglio scolastico Nodoka. Tutte si danno da fare per aiutare le ragazze a essere pronte per il loro primo live al festival scolastico.
Parlando di K-on! non si può non parlare dello splendido doppiaggio originale. Le voci sono perfette per tutti i personaggi, non posso immaginare Yui o le altre parlare con altre voci che non siano quelle delle bravissime doppiatrici giapponesi.
Anche la parte musicale non è da meno: la colonna sonora, a partire dalle due sigle di apertura e chiusura per arrivare a tutti i pezzi di sottofondo, è estremamente gradevole, insieme alle canzoni cantate dalle Houkago Tea Time.
Dopo avere visto la serie sono riuscito a comprendere il motivo del successo? Non completamente.
E’ indubbiamente una bella serie, che mi ha divertito parecchio, e non posso fare a meno di ascoltare le canzoni, ma credo che alla fine il motivo del successo sia che K-on! è una serie costruita a misura di otaku, che probabilmente finiscono per innamorarsi di qualcuna delle protagoniste, e iniziano a comprare tutti i prodotti a essa collegati, tra cui i tanti CD di canzoni.
Ma non per questo è da sottovalutare, è davvero un prodotto ben realizzato che ha le carte in regola per piacere a tutti. A me è piaciuto tanto.
Ma girando sul web, mi sono reso conto che K-on è qualcosa di enorme, alcuni hanno raggiunto livelli di follia nel proclamarsi fan di questa serie. Dovevo capire, e allora mi sono finalmente deciso a guardarlo.
Il primo episodio mi ha comunicato davvero poco, ma andando avanti ho iniziato ad apprezzare il tutto, le belle musiche, il chara design decisamente kawaii, le battute dei personaggi.
La trama dell’anime è davvero leggera, direi quasi che non c’è, ma non è vero, è solida e ben costruita, ma scritta al punto tale che si arriva alla fine della serie senza accorgersi che siano passati 12 episodi.
Seguire le avventure del club di musica leggera, vedere come Yui decide di imparare a suonare la chitarra quasi per caso, le paure di Mio, la simpatia di Ritsu, la gentilezza di Mugi, lascia davvero rilassati alla fine di ogni episodio.
I disegni sono molto belli, il chara design è quello che credo si possa definire moe, certo pensando che le ragazze siano liceali può un po’ far storcere il naso, ma ci si abitua presto. La psicologia dei personaggi è ottima, le ragazze protagoniste possono essere un po’ stilizzate nei comportamenti, ma si finisce per affezionarcisi e per provare simpatia per loro. I comprimari non sono da meno, anche loro riescono a imporsi, la sorella di Yui, la professoressa Sawada, la presidentessa del consiglio scolastico Nodoka. Tutte si danno da fare per aiutare le ragazze a essere pronte per il loro primo live al festival scolastico.
Parlando di K-on! non si può non parlare dello splendido doppiaggio originale. Le voci sono perfette per tutti i personaggi, non posso immaginare Yui o le altre parlare con altre voci che non siano quelle delle bravissime doppiatrici giapponesi.
Anche la parte musicale non è da meno: la colonna sonora, a partire dalle due sigle di apertura e chiusura per arrivare a tutti i pezzi di sottofondo, è estremamente gradevole, insieme alle canzoni cantate dalle Houkago Tea Time.
Dopo avere visto la serie sono riuscito a comprendere il motivo del successo? Non completamente.
E’ indubbiamente una bella serie, che mi ha divertito parecchio, e non posso fare a meno di ascoltare le canzoni, ma credo che alla fine il motivo del successo sia che K-on! è una serie costruita a misura di otaku, che probabilmente finiscono per innamorarsi di qualcuna delle protagoniste, e iniziano a comprare tutti i prodotti a essa collegati, tra cui i tanti CD di canzoni.
Ma non per questo è da sottovalutare, è davvero un prodotto ben realizzato che ha le carte in regola per piacere a tutti. A me è piaciuto tanto.
Ho appena finito di visionare questo curioso anime (curioso secondo i miei canoni). Un anime palesemente costruito, una costruzione "commerciale" in cui vari mattoni si sovrappongono.
Sentiamo una musica orecchiabile che, seppur non faccia gridare alla pura arte, è molto godibile, infatti sia l'opening sia l'ending sono le mie preferite in questa serie. Poi vediamo una grafica moe e personaggi le cui caratteristiche li fanno sembrare estensioni di un'unica creatura, tutto ciò per catturare palesemente l'appassionato del genere.
K-ON è un prodotto che si può amare o si può odiare, sarà che mi ha preso in un momento interessante e quindi mi sono subito fatto coinvolgere da quest'anime "superficiale", senza troppe pretese e senza pesantezza mentale. Qui ho avvertito la semplicità che circonda questo mondo, una semplicità che ci fa seguire con interesse questa serie.
Difatti la mia votazione al riguardo è ottima, un 8 contestualizzato al genere dell'anime e alle sensazioni che voleva probabilmente ispirare. Non è un capolavoro forse, ma un prodotto godibilissimo.
Sentiamo una musica orecchiabile che, seppur non faccia gridare alla pura arte, è molto godibile, infatti sia l'opening sia l'ending sono le mie preferite in questa serie. Poi vediamo una grafica moe e personaggi le cui caratteristiche li fanno sembrare estensioni di un'unica creatura, tutto ciò per catturare palesemente l'appassionato del genere.
K-ON è un prodotto che si può amare o si può odiare, sarà che mi ha preso in un momento interessante e quindi mi sono subito fatto coinvolgere da quest'anime "superficiale", senza troppe pretese e senza pesantezza mentale. Qui ho avvertito la semplicità che circonda questo mondo, una semplicità che ci fa seguire con interesse questa serie.
Difatti la mia votazione al riguardo è ottima, un 8 contestualizzato al genere dell'anime e alle sensazioni che voleva probabilmente ispirare. Non è un capolavoro forse, ma un prodotto godibilissimo.
Il famigerato <i>K-On!</i>... Eccomi qui a dare un giudizio su una delle serie animate giapponesi degli ultimi anni che più fedelmente pare abbia obbedito al verbo del "totemo kawaii". È un anime che si lascia seguire facilmente, che fa buon uso delle proprie armi vincenti, siano esse l'indole indubbiamente "moe" della caratterizzazione dei personaggi o l'immancabile mole di buonumore trasudata dal genere di umorismo proposto, per non parlare del lavoro esemplare riposto dalla Kyoto Animation nella realizzazione tecnica.
Mio (bassista e cantante), Ritsuo (batterista), Tsumugi (tastierista) e Yui (strimpellatrice di chitarra), non oso negarlo, sono protagoniste in grado di entrare facilmente nel cuore del pubblico, stimolandone sorrisi e attacchi vari di "coccolite", ma devono fare i conti con l'elevata linearità delle situazioni in cui si ritrovano, che hanno poco da trasmettere anche a visione ultimata. Alcune scelte della sceneggiatura non hanno un senso logico e fanno storcere abbastanza il naso, se le si cerca di rapportare alla realtà - vedi l'immediatezza degli esiti positivi dell'inadeguato esercizio musicale (chi suona in una band farà fatica a mandare giù certi atteggiamenti di Yui); il rapporto alunne-insegnante (Sawako) esageratamente confidenziale; il fatto che sembrino studentesse delle medie, piuttosto che delle superiori (ma forse questo rientra nelle "regole" di una produzione di tal genere), e che s'ingozzino di dolci dalla mattina alla sera... e così via.
In ogni caso basta poco per calarsi nell'atmosfera accogliente di un'opera che nel complesso non accusa frangenti sottotono, e che offre un valido, spensierato passatempo in tutti i suoi dodici episodi, più un extra. Parlando di musica - ma badate, non in senso lato, giacché equivarrebbe più o meno alla visione del calcio in <i>Captain Tsubasa</i> - la parola "keiongaku", che in Giappone sta a indicare la "musica leggera", dovrebbe togliere ogni dubbio riguardante la stessa colonna sonora della serie, composta di brani pop-rock di chiara matrice nipponica. Una nota di merito va a mio avviso all'eccezionale doppiaggio originale, sempre molto espressivo e brioso (bravissime Toyosaki e Satou).
Buon diversivo.
Mio (bassista e cantante), Ritsuo (batterista), Tsumugi (tastierista) e Yui (strimpellatrice di chitarra), non oso negarlo, sono protagoniste in grado di entrare facilmente nel cuore del pubblico, stimolandone sorrisi e attacchi vari di "coccolite", ma devono fare i conti con l'elevata linearità delle situazioni in cui si ritrovano, che hanno poco da trasmettere anche a visione ultimata. Alcune scelte della sceneggiatura non hanno un senso logico e fanno storcere abbastanza il naso, se le si cerca di rapportare alla realtà - vedi l'immediatezza degli esiti positivi dell'inadeguato esercizio musicale (chi suona in una band farà fatica a mandare giù certi atteggiamenti di Yui); il rapporto alunne-insegnante (Sawako) esageratamente confidenziale; il fatto che sembrino studentesse delle medie, piuttosto che delle superiori (ma forse questo rientra nelle "regole" di una produzione di tal genere), e che s'ingozzino di dolci dalla mattina alla sera... e così via.
In ogni caso basta poco per calarsi nell'atmosfera accogliente di un'opera che nel complesso non accusa frangenti sottotono, e che offre un valido, spensierato passatempo in tutti i suoi dodici episodi, più un extra. Parlando di musica - ma badate, non in senso lato, giacché equivarrebbe più o meno alla visione del calcio in <i>Captain Tsubasa</i> - la parola "keiongaku", che in Giappone sta a indicare la "musica leggera", dovrebbe togliere ogni dubbio riguardante la stessa colonna sonora della serie, composta di brani pop-rock di chiara matrice nipponica. Una nota di merito va a mio avviso all'eccezionale doppiaggio originale, sempre molto espressivo e brioso (bravissime Toyosaki e Satou).
Buon diversivo.
Prima di visionare la prima puntata mi dissi "Ma cosa mi passa per la testa? Un anime così tenero, kawaii, moe!". Dettagli che apprezzo senza problemi anzi, li venero per certi versi, eppure non ricordo di avere scelto mai in prima persona un anime così, così carino.
I disegni splendidamente realizzati e dettagliati quanto basta, le musiche (di cui opening, ending, festival della cultura, ecc.)... Pensavo fosse orientato verso un pubblico femminile, e io in quanto ragazzo ne sarei stato alla larga. Eppure già dal primo episodio, mi sono accorto di quanto fosse curato e godibile, tant'è che di tanto in tanto mi guardo un episodio a caso, e li conosco a memoria oramai.
La cosa più strana di quest'anime, in senso positivo, è di riuscire a far sorridere per quelle che alla fine sono le piccolezze di ogni giorno, il che magari aiuta ad immedesimarsi nei personaggi.
Atteggiamenti, affermazioni, domande, pensieri (i trip di Yui) sono tutte caratteristiche che fanno di quest'anime un vero e proprio gioiellino della commedia scolastica con un pizzico di musica che è proprio la ciliegina sulla torta.
Ultima caratteristica, ma assolutamente non ultima per importanza, è la sensazione di spensieratezza che l'anime sprigiona minuto dopo minuto.
Molti hanno fatto notare che di musica non ve n'è molta, ma io non la penso cosi. La musica c'è eccome! Forse non c'è un concerto o una canzone in ogni episodio, ma il punto di forza è proprio il fatto di aver saputo dosare i vari elementi, ovvero: scuola, commedia, musica.
Indirettamente ognuna delle cinque protagoniste principali fa capire che non suonano assieme per creare una megaband da megaconcerto rock'n roll. La motivazione è assai più importante, ovvero suonare assieme perché è divertente, perché la musica le lega, e le rende qualcosa di più di una semplice band! Ecco perché tutto è equilibrato e non c'è una canzone ogni due minuti, che risulterebbe anche ripetitivo d'altronde.
Concludo - finalmente diranno i lettori - assicurando che secondo me K-ON è un piccolo capolavoro e che sarebbe un peccato non visionarlo, anche solo per curiosità, come ho fatto io.
I disegni splendidamente realizzati e dettagliati quanto basta, le musiche (di cui opening, ending, festival della cultura, ecc.)... Pensavo fosse orientato verso un pubblico femminile, e io in quanto ragazzo ne sarei stato alla larga. Eppure già dal primo episodio, mi sono accorto di quanto fosse curato e godibile, tant'è che di tanto in tanto mi guardo un episodio a caso, e li conosco a memoria oramai.
La cosa più strana di quest'anime, in senso positivo, è di riuscire a far sorridere per quelle che alla fine sono le piccolezze di ogni giorno, il che magari aiuta ad immedesimarsi nei personaggi.
Atteggiamenti, affermazioni, domande, pensieri (i trip di Yui) sono tutte caratteristiche che fanno di quest'anime un vero e proprio gioiellino della commedia scolastica con un pizzico di musica che è proprio la ciliegina sulla torta.
Ultima caratteristica, ma assolutamente non ultima per importanza, è la sensazione di spensieratezza che l'anime sprigiona minuto dopo minuto.
Molti hanno fatto notare che di musica non ve n'è molta, ma io non la penso cosi. La musica c'è eccome! Forse non c'è un concerto o una canzone in ogni episodio, ma il punto di forza è proprio il fatto di aver saputo dosare i vari elementi, ovvero: scuola, commedia, musica.
Indirettamente ognuna delle cinque protagoniste principali fa capire che non suonano assieme per creare una megaband da megaconcerto rock'n roll. La motivazione è assai più importante, ovvero suonare assieme perché è divertente, perché la musica le lega, e le rende qualcosa di più di una semplice band! Ecco perché tutto è equilibrato e non c'è una canzone ogni due minuti, che risulterebbe anche ripetitivo d'altronde.
Concludo - finalmente diranno i lettori - assicurando che secondo me K-ON è un piccolo capolavoro e che sarebbe un peccato non visionarlo, anche solo per curiosità, come ho fatto io.
Un'opera comica leggera e senza pretese, questo è K-on.
E' un anime che pone una trama molto lineare, quasi inesistente, ma che riesce in qualche modo a collegare gli episodi tra loro rendendo sempre molto alto l'interesse nel seguire gli eventi.
Quello che colpisce molto è l'animazione, molto molto particolare: i movimenti a volte sembrano catturati da un'opera teatrale classica, e danno quel senso di "fatto a mano" molto originale. Il chara è ben progettato per rendere il tutto in salsa moe senza usufruire di fanservice che a volte sporca il concetto stesso di moe.
Ma a mio avviso principalmente è la colonna sonora a dare giustizia all'anime stesso (parlando di un anime che tratta di un club di musica), sia le sigle sia i brani suonati dalla band protagonista dell'anime sono piacevoli. Soprattutto l'ending dell'anime è impreziosita da scene animate eleganti ben realizzate.
Lo consiglio a tutti quelli che non pretendono trame drammatiche o di grande azione, perché K-On è gioia e divertimento.
E' un anime che pone una trama molto lineare, quasi inesistente, ma che riesce in qualche modo a collegare gli episodi tra loro rendendo sempre molto alto l'interesse nel seguire gli eventi.
Quello che colpisce molto è l'animazione, molto molto particolare: i movimenti a volte sembrano catturati da un'opera teatrale classica, e danno quel senso di "fatto a mano" molto originale. Il chara è ben progettato per rendere il tutto in salsa moe senza usufruire di fanservice che a volte sporca il concetto stesso di moe.
Ma a mio avviso principalmente è la colonna sonora a dare giustizia all'anime stesso (parlando di un anime che tratta di un club di musica), sia le sigle sia i brani suonati dalla band protagonista dell'anime sono piacevoli. Soprattutto l'ending dell'anime è impreziosita da scene animate eleganti ben realizzate.
Lo consiglio a tutti quelli che non pretendono trame drammatiche o di grande azione, perché K-On è gioia e divertimento.
È l'inizio di un nuovo anno scolastico al liceo femminile Sakuragaoka e come sempre i vari club scolastici vanno alla ricerca di nuove leve fra le matricole. Due ragazze del primo anno, Ritsu Tanaka e Mio Akiyama, vogliono fondare un club di musica leggera (un “K-ONbu” insomma), ma per farlo occorrono almeno quattro membri e quindi le due si mettono alla ricerca dei restanti. Dopo avere trovato in Tsumugi Kotobuki, la tastierista della band, per formare il Club rimane solo una chitarrista.
Yui Hirasawa è una matricola dello stesso liceo nonché una ragazza spensierata, goffa e ingenua. Talmente spensierata che non ha particolari interessi e non s'iscrive a un club perché se ne scorda. Alla ricerca di un club scolastico da frequentare, scorge l'annuncio del club di musica e decide di presentarvisi convinta di cavarsela con poco.
Le parti così s'incontrano. Facile intuire che tutti gli altarini si scoprono, ma alla fine dopo alcune incomprensioni il club di musica pop riesce così a formarsi e a iniziare a percorrere la propria strada. Con Yui che la chitarra si e no l'ha vista in foto.
<i>K-ON!</i> è una delle serie anime emergenti di maggior successo degli ultimi anni. Tratto da un manga non molto conosciuto, ha rapidamente scalato le classifiche di vendita e di popolarità nel sol levante, facendo inevitabilmente parlare di sé anche all'estero. Incuriosito dal tanto parlare che si faceva di questa serie ho deciso di visionarla per illuminarmi sul motivo di questa fama crescente.
Sarebbe facile predire quale sia il tema su cui s'incentra <i>K-ON!</i> in base alla sinossi del primo episodio, ovvero la musica. In realtà non è proprio così perché quello della band al femminile è solo il pretesto per dare il la a una commedia un po' tendente al “slice of life”. La maggior parte delle situazioni infatti presenta episodi di vita quotidiana delle ragazze all'interno del club, dentro e fuori dalla scuola. La musica sarà quasi un contorno, dato che quando le ragazze si riuniscono al club le vedremo sedute al tavolo a gustare tè e pasticcini - e non per niente il loro complesso alla fine si chiamerà “Hangaku Tea Time” cioè “Te del dopo-scuola”.
Galeotta fu però la scelta dei produttori del soggetto da trasporre in animazione. Il ragionamento sarebbe infatti quasi automatico: <i>“Qui se abbiamo successo vendiamo un casino fra CD, Image songs, drama e cavoli vari”</i>.
Ma ancora non siamo arrivati a capire il perché del successo di <i>K-ON!</i>. La risposta, una volta che si va avanti con la visione, pare essere piuttosto facile da trovare: <i>K-ON!</i> è un anime veramente molto divertente.
Merito della comicità un po' demenziale che si viene a creare, ma specialmente dei personaggi capaci di suscitare immediata simpatia (o magari odio nei detrattori): Yui è simpaticissima nella sua beata ingenuità e alla fine è tenera e “pucciosa”, a mio avviso emblema dello stile “moe” che K-ON! ha portato alla ribalta; Mio è la bella del gruppo, ma al contempo è anche una ragazza timida e impressionabile, cosa che la rende più “alla mano” e che dà anche il la a vari siparietti comici; Ritsu è “la casinista” simpatica che movimenta sempre la situazione; (Tsu)Mugi è invece il personaggio gentile e anche un po' svampito che dà all'anime un che di “materno”, e anche di un debole yuri, tipico di queste produzioni moe e che piace molto a una certa fetta di pubblico.
Il cast è poi completato da pochi altri personaggi di contorno molto funzionali all'insieme e da alcuni inserimenti in corso, su tutti una certa Azusa Nakano.
Probabilmente risiede nella combinazione di una serie di elementi destinati specificatamente a un pubblico di appassionati - o meglio otaku, considerato che per ora <i>K-ON!</i> è ufficialmente limitato al Giappone - con un'impostazione da commedia “simil-show”, in genere molto gradita ai giapponesi, il motivo del grande successo di quest'anime.
Assolutamente da non trascurare è il “confezionamento” o per meglio dire la parte tecnica dell'opera. La grafica è di pregevole fattura: gradevole il charachter design, che è sempre pulito e “morbido” (ecco il moe che ritorna), meglio ancora le ambientazioni curate, ben definite nei dettagli - in buona parte sono riprodotte da luoghi realmente esistenti -, colorate e solari.
La colonna sonora descrive a pennello le varie situazioni, specialmente i momenti più tranquilli e spensierati della storia. Anche i brani musicali veri e propri, sebbene la musica non sia affatto preponderante in <i>K-ON!</i>, non sfigurano: <i>“Fude Pen”</i> e <i>“Fuwa Fuwa Time”</i>, pezzi eseguiti dal gruppo durante le loro performance, sono due brani allegri e orecchiabili; buona l'opening <i>“Cagayake Girls”</i>; ottima l'ending <i>“Don't Say Lazy”</i>, brano deciso ed energico accompagnato da una sequenza animata di pregevole fattura - la sigla aveva anche vinto un premio in tale contesto. Da sottolineare senz'altro l'ottima prova delle doppiatrici giapponesi, molte delle quali erano praticamente esordienti nel campo, che riescono a caratterizzare al meglio ciascuno dei personaggi. Si distingue, per la particolare bravura, <i>Yoko Hisaka</i>, voce di Mio sia “normalmente” sia, con risultati davvero notevoli, quando si tratta di passare al canto.
Per concludere <i>K-ON!</i> si rivela sicuramente come un ottimo anime il cui unico difetto, che potremmo definire “strutturale”, risiede nella sua “beata ingenuità” che si traduce in un'atmosfera positiva e molto rilassata ma priva di vere avversità e di elementi negativi che vadano realmente contro alle ragazze del club di Musica Pop. Ma
ciò in fin dei conti avrebbe solo dato un ulteriore valore aggiunto all'anime, che resta comunque molto divertente da vedere.
<b>K-ON!</b> Un anime di pregevole fattura, secondo me tra le migliori produzioni degli ultimi due anni. Consigliato a tutti, per divertirsi, per svagarsi, per aggiornarsi.
Yui Hirasawa è una matricola dello stesso liceo nonché una ragazza spensierata, goffa e ingenua. Talmente spensierata che non ha particolari interessi e non s'iscrive a un club perché se ne scorda. Alla ricerca di un club scolastico da frequentare, scorge l'annuncio del club di musica e decide di presentarvisi convinta di cavarsela con poco.
Le parti così s'incontrano. Facile intuire che tutti gli altarini si scoprono, ma alla fine dopo alcune incomprensioni il club di musica pop riesce così a formarsi e a iniziare a percorrere la propria strada. Con Yui che la chitarra si e no l'ha vista in foto.
<i>K-ON!</i> è una delle serie anime emergenti di maggior successo degli ultimi anni. Tratto da un manga non molto conosciuto, ha rapidamente scalato le classifiche di vendita e di popolarità nel sol levante, facendo inevitabilmente parlare di sé anche all'estero. Incuriosito dal tanto parlare che si faceva di questa serie ho deciso di visionarla per illuminarmi sul motivo di questa fama crescente.
Sarebbe facile predire quale sia il tema su cui s'incentra <i>K-ON!</i> in base alla sinossi del primo episodio, ovvero la musica. In realtà non è proprio così perché quello della band al femminile è solo il pretesto per dare il la a una commedia un po' tendente al “slice of life”. La maggior parte delle situazioni infatti presenta episodi di vita quotidiana delle ragazze all'interno del club, dentro e fuori dalla scuola. La musica sarà quasi un contorno, dato che quando le ragazze si riuniscono al club le vedremo sedute al tavolo a gustare tè e pasticcini - e non per niente il loro complesso alla fine si chiamerà “Hangaku Tea Time” cioè “Te del dopo-scuola”.
Galeotta fu però la scelta dei produttori del soggetto da trasporre in animazione. Il ragionamento sarebbe infatti quasi automatico: <i>“Qui se abbiamo successo vendiamo un casino fra CD, Image songs, drama e cavoli vari”</i>.
Ma ancora non siamo arrivati a capire il perché del successo di <i>K-ON!</i>. La risposta, una volta che si va avanti con la visione, pare essere piuttosto facile da trovare: <i>K-ON!</i> è un anime veramente molto divertente.
Merito della comicità un po' demenziale che si viene a creare, ma specialmente dei personaggi capaci di suscitare immediata simpatia (o magari odio nei detrattori): Yui è simpaticissima nella sua beata ingenuità e alla fine è tenera e “pucciosa”, a mio avviso emblema dello stile “moe” che K-ON! ha portato alla ribalta; Mio è la bella del gruppo, ma al contempo è anche una ragazza timida e impressionabile, cosa che la rende più “alla mano” e che dà anche il la a vari siparietti comici; Ritsu è “la casinista” simpatica che movimenta sempre la situazione; (Tsu)Mugi è invece il personaggio gentile e anche un po' svampito che dà all'anime un che di “materno”, e anche di un debole yuri, tipico di queste produzioni moe e che piace molto a una certa fetta di pubblico.
Il cast è poi completato da pochi altri personaggi di contorno molto funzionali all'insieme e da alcuni inserimenti in corso, su tutti una certa Azusa Nakano.
Probabilmente risiede nella combinazione di una serie di elementi destinati specificatamente a un pubblico di appassionati - o meglio otaku, considerato che per ora <i>K-ON!</i> è ufficialmente limitato al Giappone - con un'impostazione da commedia “simil-show”, in genere molto gradita ai giapponesi, il motivo del grande successo di quest'anime.
Assolutamente da non trascurare è il “confezionamento” o per meglio dire la parte tecnica dell'opera. La grafica è di pregevole fattura: gradevole il charachter design, che è sempre pulito e “morbido” (ecco il moe che ritorna), meglio ancora le ambientazioni curate, ben definite nei dettagli - in buona parte sono riprodotte da luoghi realmente esistenti -, colorate e solari.
La colonna sonora descrive a pennello le varie situazioni, specialmente i momenti più tranquilli e spensierati della storia. Anche i brani musicali veri e propri, sebbene la musica non sia affatto preponderante in <i>K-ON!</i>, non sfigurano: <i>“Fude Pen”</i> e <i>“Fuwa Fuwa Time”</i>, pezzi eseguiti dal gruppo durante le loro performance, sono due brani allegri e orecchiabili; buona l'opening <i>“Cagayake Girls”</i>; ottima l'ending <i>“Don't Say Lazy”</i>, brano deciso ed energico accompagnato da una sequenza animata di pregevole fattura - la sigla aveva anche vinto un premio in tale contesto. Da sottolineare senz'altro l'ottima prova delle doppiatrici giapponesi, molte delle quali erano praticamente esordienti nel campo, che riescono a caratterizzare al meglio ciascuno dei personaggi. Si distingue, per la particolare bravura, <i>Yoko Hisaka</i>, voce di Mio sia “normalmente” sia, con risultati davvero notevoli, quando si tratta di passare al canto.
Per concludere <i>K-ON!</i> si rivela sicuramente come un ottimo anime il cui unico difetto, che potremmo definire “strutturale”, risiede nella sua “beata ingenuità” che si traduce in un'atmosfera positiva e molto rilassata ma priva di vere avversità e di elementi negativi che vadano realmente contro alle ragazze del club di Musica Pop. Ma
ciò in fin dei conti avrebbe solo dato un ulteriore valore aggiunto all'anime, che resta comunque molto divertente da vedere.
<b>K-ON!</b> Un anime di pregevole fattura, secondo me tra le migliori produzioni degli ultimi due anni. Consigliato a tutti, per divertirsi, per svagarsi, per aggiornarsi.
K-ON è una commedia demenziale tutta al femminile centrata su un gruppo di ragazze che decidono di mettere in piedi una band musicale con molte ambizioni e poca voglia di esercitarsi. Quest'anime ricorda un po' Princess Princess (con la differenza che quest'ultimo è ambientato in una scuola maschile) con risultati, però, indubbiamente migliori.
Gli elementi degni di una valutazione positiva in K-ON sono diversi. I personaggi hanno un'anima demenziale davvero ben riuscita, i loro spunti comici sono davvero divertenti. K-ON, pur non strafacendo, risulta essere un ottimo anime per chi ha voglia di passare qualche ora di pura spensieratezza.
Altro elemento positivo è la smitizzazione del fattore allenamento: finalmente, cioè, i personaggi non passano ore, ore e ore ad allenarsi sperando di trasformare una pippa in un fenomeno come accade in molte altre serie. Le ragazze prendono il tè, giocano, spesso si addormentano: quello di provare a suonare sembra essere molto spesso l'ultimo dei loro pensieri. Certo questo sembra un po' irrealistico se confrontato ai risultati, ma ciò va comunque in controtendenza rispetto all'immagine dello sforzo oltre ogni limite come soluzione di ogni problema.
Passiamo ora agli aspetti negativi.
L'assenza di una storia un po' più complessa è un limite troppo evidente per essere ignorato. Tutto è troppo piatto, le giornate, o meglio le puntate, scorrono sempre uguali, con poca varietà di temi e situazioni; in più la rinuncia al sesso maschile finisce per pesare troppo in una storia ambientata fra studentesse delle superiori. Tutto ciò fa sì che K-ON non superi la prova "longevità": dopo un po' di puntate comincia a stancare.
Infine devo dire che pur trattandosi di una serie "musicale", le canzoni proposte non sono un granché: niente a che vedere, ad esempio, con quelle da brivido di Angel Beats, altro anime in cui c'è la presenza di un gruppo musicale e in cui la colonna sonora è il vero punto forte della serie.
In definitiva K-ON è un prodotto decisamente appesantito dai limiti di cui sopra, ma che comunque riesce a raggiungere la sufficienza, magari anche un 6.
Gli elementi degni di una valutazione positiva in K-ON sono diversi. I personaggi hanno un'anima demenziale davvero ben riuscita, i loro spunti comici sono davvero divertenti. K-ON, pur non strafacendo, risulta essere un ottimo anime per chi ha voglia di passare qualche ora di pura spensieratezza.
Altro elemento positivo è la smitizzazione del fattore allenamento: finalmente, cioè, i personaggi non passano ore, ore e ore ad allenarsi sperando di trasformare una pippa in un fenomeno come accade in molte altre serie. Le ragazze prendono il tè, giocano, spesso si addormentano: quello di provare a suonare sembra essere molto spesso l'ultimo dei loro pensieri. Certo questo sembra un po' irrealistico se confrontato ai risultati, ma ciò va comunque in controtendenza rispetto all'immagine dello sforzo oltre ogni limite come soluzione di ogni problema.
Passiamo ora agli aspetti negativi.
L'assenza di una storia un po' più complessa è un limite troppo evidente per essere ignorato. Tutto è troppo piatto, le giornate, o meglio le puntate, scorrono sempre uguali, con poca varietà di temi e situazioni; in più la rinuncia al sesso maschile finisce per pesare troppo in una storia ambientata fra studentesse delle superiori. Tutto ciò fa sì che K-ON non superi la prova "longevità": dopo un po' di puntate comincia a stancare.
Infine devo dire che pur trattandosi di una serie "musicale", le canzoni proposte non sono un granché: niente a che vedere, ad esempio, con quelle da brivido di Angel Beats, altro anime in cui c'è la presenza di un gruppo musicale e in cui la colonna sonora è il vero punto forte della serie.
In definitiva K-ON è un prodotto decisamente appesantito dai limiti di cui sopra, ma che comunque riesce a raggiungere la sufficienza, magari anche un 6.
Trama: Un gruppo di ragazze formano il K-on ossia il club scolastico di musica pop, l'anime racconta la storia di queste ragazze all'interno e all'esterno di questo club, che da perfette sconosciute diventeranno grandissime amiche.
Ho trovato questo anime veramente piacevole, pieno di grande umorismo e mentre lo si guarda il tempo vola, perchè non si perde mai in cose inutili o lente, mi è talmente piaciuto che ci ho messo solo 2 giorni per vedere l'intera serie (teniamo conto il lavoro, il mangiare e il dormire), ci sono inoltre moltissime gag veramente bellissime.
I personaggi sono tutti femminili, la protagonista è Yui ragazza molto carina, piena di ottimismo, tenera, pigra e simpaticissima, le altre 4 sono tutte co-protagoniste. Tutte queste ragazze hanno avuto un grandissimo successo verso gli Otaku, sopratutto Mio-chan ha un enorme squadrone di fan dietro di lei.
I disegni sono molto carini, con alcune espressioni molto, ma molto dolci e morbidose. Le animazioni sono altrettanto ben fatte, molto veloci e curate.
La colonna sonora è ben ritmata, con ritornelli molto allegri, uno di questi si sente benissimo che è una mezza copiatura della musica "popcorn di Gershon Kingsley".
Ho trovato questo anime veramente piacevole, pieno di grande umorismo e mentre lo si guarda il tempo vola, perchè non si perde mai in cose inutili o lente, mi è talmente piaciuto che ci ho messo solo 2 giorni per vedere l'intera serie (teniamo conto il lavoro, il mangiare e il dormire), ci sono inoltre moltissime gag veramente bellissime.
I personaggi sono tutti femminili, la protagonista è Yui ragazza molto carina, piena di ottimismo, tenera, pigra e simpaticissima, le altre 4 sono tutte co-protagoniste. Tutte queste ragazze hanno avuto un grandissimo successo verso gli Otaku, sopratutto Mio-chan ha un enorme squadrone di fan dietro di lei.
I disegni sono molto carini, con alcune espressioni molto, ma molto dolci e morbidose. Le animazioni sono altrettanto ben fatte, molto veloci e curate.
La colonna sonora è ben ritmata, con ritornelli molto allegri, uno di questi si sente benissimo che è una mezza copiatura della musica "popcorn di Gershon Kingsley".
K-On! è stato per me un anime molto fresco e divertente e, sarò una voce fuori dal coro, ma mi è piaciuto davvero moltissimo. Personalmente io mi sono veramente affezionato ai personaggi e infatti finito l'ultimo episodio mi sono buttato direttamente sulla seconda serie.
La prima serie, oltre ad avermi fatto divertire, mi ha fatto anche immedesimare nel sogno delle protagoniste. Sotto l'aspetto caratteriale i personaggi, anche se stereotipati, sono trascinanti ed esagerati, cosa che aiuta molto le numerose gag presenti nei vari episodi - come dimenticare la fifoneria di Mio: "Non vedo!Non sento! Non vedo!Non sento!".
Lo stile della serie è improntato completamente sul moe/kawaii e molte espressioni, soprattutto di Yui, sono entrate nella mia testa e credo che le dimenticherò difficilmente. Ottimo quindi su questo fronte il lavoro dei doppiatori che, fondamentali per questo tipo di serie, rispecchiano completamente il carattere dei personaggi con un'ottima recitazione (Ui! Gelato!). Il character design è molto carino e paffuto, e mostra spesso espressioni esagerate del viso.
La trama, molto semplice, scorre fluida e veloce, senza troppi episodi inutili e rallentamenti, approfondendo il passato dei personaggi e il loro carattere in modo superficiale ma essenziale - tranne alcuni personaggi come la grande sensei, molto approfondita. La trama parla di quattro ragazze di un liceo giapponese che fanno parte di un club di musica leggera. Yui, protagonista della serie, ragazzina pigra, nullafacente e tonta, immersa sempre nei suoi sogni; Yui scavalca i limiti del moe e della pucciosità su tutti i fronti, ed è la chitarrista della band. Ritsu, eccentrica batterista, leader della band. Tsumugi, tastierista della band, figlia di una famiglia altolocata, molto sensibile, affettuosa e gentile. E infine Mio, bassista timida e fifona. A queste si aggiunge Azusa, seconda chitarrista (anche se è la più brava) figlia di grandi musicisti.
Le cinque ragazze saranno impegnate, piuttosto che in concerti, principalmente in sedute da tè, a mangiare dolcetti e robe varie. Il finale, molto aperto, è in sintonia con il resto della serie, anzi è stato molto particolare.
La colonna sonora di sottofondo accompagna molto bene i vari momenti. Da segnalare la canzone delle anticipazioni, usata spesso anche nei momenti divertenti della serie. Le canzoni della band sono anch'esse leggere e adolescenziali, anche se Fuwa Fuwa Time è comunque molto bella, a mio avviso, soprattutto quando si alza. Molto belle secondo me sono anche le sigle: l'opening è "Cagayake! GIRLS", mentre è di rilievo l'ending, Don't Say Lazy, che mi ha veramente colpito. Entrambe sono ovviamente cantate e suonate dalle protagoniste.
In sostanza, quindi, K-On! è un bellissimo anime, a mio parere un capolavoro nel suo genere, che vi farà appassionerà ai suoi personaggi, scontati ma ben utilizzati e costruiti, al suo stile tenero, paffuto e divertente, e alla strana band creata dagli sceneggiatori.
Da segnalare l'episodio Crisi!, uno dei più belli dopo quello del finale.
Do un bel 9 pieno pieno!
La prima serie, oltre ad avermi fatto divertire, mi ha fatto anche immedesimare nel sogno delle protagoniste. Sotto l'aspetto caratteriale i personaggi, anche se stereotipati, sono trascinanti ed esagerati, cosa che aiuta molto le numerose gag presenti nei vari episodi - come dimenticare la fifoneria di Mio: "Non vedo!Non sento! Non vedo!Non sento!".
Lo stile della serie è improntato completamente sul moe/kawaii e molte espressioni, soprattutto di Yui, sono entrate nella mia testa e credo che le dimenticherò difficilmente. Ottimo quindi su questo fronte il lavoro dei doppiatori che, fondamentali per questo tipo di serie, rispecchiano completamente il carattere dei personaggi con un'ottima recitazione (Ui! Gelato!). Il character design è molto carino e paffuto, e mostra spesso espressioni esagerate del viso.
La trama, molto semplice, scorre fluida e veloce, senza troppi episodi inutili e rallentamenti, approfondendo il passato dei personaggi e il loro carattere in modo superficiale ma essenziale - tranne alcuni personaggi come la grande sensei, molto approfondita. La trama parla di quattro ragazze di un liceo giapponese che fanno parte di un club di musica leggera. Yui, protagonista della serie, ragazzina pigra, nullafacente e tonta, immersa sempre nei suoi sogni; Yui scavalca i limiti del moe e della pucciosità su tutti i fronti, ed è la chitarrista della band. Ritsu, eccentrica batterista, leader della band. Tsumugi, tastierista della band, figlia di una famiglia altolocata, molto sensibile, affettuosa e gentile. E infine Mio, bassista timida e fifona. A queste si aggiunge Azusa, seconda chitarrista (anche se è la più brava) figlia di grandi musicisti.
Le cinque ragazze saranno impegnate, piuttosto che in concerti, principalmente in sedute da tè, a mangiare dolcetti e robe varie. Il finale, molto aperto, è in sintonia con il resto della serie, anzi è stato molto particolare.
La colonna sonora di sottofondo accompagna molto bene i vari momenti. Da segnalare la canzone delle anticipazioni, usata spesso anche nei momenti divertenti della serie. Le canzoni della band sono anch'esse leggere e adolescenziali, anche se Fuwa Fuwa Time è comunque molto bella, a mio avviso, soprattutto quando si alza. Molto belle secondo me sono anche le sigle: l'opening è "Cagayake! GIRLS", mentre è di rilievo l'ending, Don't Say Lazy, che mi ha veramente colpito. Entrambe sono ovviamente cantate e suonate dalle protagoniste.
In sostanza, quindi, K-On! è un bellissimo anime, a mio parere un capolavoro nel suo genere, che vi farà appassionerà ai suoi personaggi, scontati ma ben utilizzati e costruiti, al suo stile tenero, paffuto e divertente, e alla strana band creata dagli sceneggiatori.
Da segnalare l'episodio Crisi!, uno dei più belli dopo quello del finale.
Do un bel 9 pieno pieno!
E' difficile recensire un anime come K-ON!; un po' per la sua originalità, un po' per una mancanza di trama di base (o anche episodi autoconclusivi) che segua lo scorrere degli episodi.
Le protagoniste sono quattro ragazze liceali che decidono di mettere su un club di musica leggera, a cui girano attorno tutte le vicende quotidiane e spensierate delle ragazze, che rappresentano il fulcro dell'anime, praticamente la sua ragion d'essere. Perché le quattro ragazze sono caratterizzate in maniera incredibilmente moe e simpatica, e si fanno quindi guardare con piacere, senza mai annoiare (anche se questo forse dipende da persona a persona) o essere troppo mononotone.
L'atmosfera è generalmente sempre allegra, con momenti e gag divertenti, e qualche altro attimo dove prevalgono i soliti valori made in Japan, quali l'impegno, l'amicizia, il sacrifico ecc. Fortunatamente non ci si annoia mai e si seguono con piacere le avventure di Ritsu, Mio, Yui e Mugi, che danno vitalità e carisma a ogni episodio, così come le loro canzoni, sempre gradevoli e mai pesanti o fuori luogo.
Tecnicamente parlando, le musiche di sottofondo sono carine ma nulla più, invece il punto forte, sul versante del disegno, è il character design tipicamente kawaii (caruccio, "puccioso") e fresco, con colori puliti e azzeccati; nota di merito per le animazioni, che ho trovato sopra la media, seppur non eccezionali.
L'opening è avvincente, soprattutto per il testo, mentre l'ending è passabile.
Alla fine dei 12 episodi però rimane poco e niente, e la visione non è che mi abbia entusiasmato più di tanto, poiché all'infuori di un po' d'intrattenimento l'anime non trasmette nient'altro, pertanto il mio giudizio si ferma a un "discreto".
Se vi piace il genere però lasciate perdere K-ON! e fiondatevi su Lucky Star, quello sì che merita molto, molto di più; al suo confronto infatti quest'anime appare solo mediocre.
Però pensare che una serie del genere sia stata definita da molti come il "nuovo modo di fare animazione" è abbastanza preoccupante, e non prospetta nulla di buono per l'animazione futura.
Le protagoniste sono quattro ragazze liceali che decidono di mettere su un club di musica leggera, a cui girano attorno tutte le vicende quotidiane e spensierate delle ragazze, che rappresentano il fulcro dell'anime, praticamente la sua ragion d'essere. Perché le quattro ragazze sono caratterizzate in maniera incredibilmente moe e simpatica, e si fanno quindi guardare con piacere, senza mai annoiare (anche se questo forse dipende da persona a persona) o essere troppo mononotone.
L'atmosfera è generalmente sempre allegra, con momenti e gag divertenti, e qualche altro attimo dove prevalgono i soliti valori made in Japan, quali l'impegno, l'amicizia, il sacrifico ecc. Fortunatamente non ci si annoia mai e si seguono con piacere le avventure di Ritsu, Mio, Yui e Mugi, che danno vitalità e carisma a ogni episodio, così come le loro canzoni, sempre gradevoli e mai pesanti o fuori luogo.
Tecnicamente parlando, le musiche di sottofondo sono carine ma nulla più, invece il punto forte, sul versante del disegno, è il character design tipicamente kawaii (caruccio, "puccioso") e fresco, con colori puliti e azzeccati; nota di merito per le animazioni, che ho trovato sopra la media, seppur non eccezionali.
L'opening è avvincente, soprattutto per il testo, mentre l'ending è passabile.
Alla fine dei 12 episodi però rimane poco e niente, e la visione non è che mi abbia entusiasmato più di tanto, poiché all'infuori di un po' d'intrattenimento l'anime non trasmette nient'altro, pertanto il mio giudizio si ferma a un "discreto".
Se vi piace il genere però lasciate perdere K-ON! e fiondatevi su Lucky Star, quello sì che merita molto, molto di più; al suo confronto infatti quest'anime appare solo mediocre.
Però pensare che una serie del genere sia stata definita da molti come il "nuovo modo di fare animazione" è abbastanza preoccupante, e non prospetta nulla di buono per l'animazione futura.
L'anime consta di 12 episodi più un extra e uno speciale, e a dire il vero non so cosa ci sia di particolare nella serie, ma questo è davvero un maledetto show, lo guardo e riguardo e quelle gag kawaii mi fanno schiattare.
Per iniziare K-ON lo definirei il kawaii in assoluto in ambito musicale. Già perché K-ON, che è un'abbreviazione di "club di musica" o qualcosa di simile, parla di musica.
La trama però è vaga, ché ci si potrebbe aspettare una sorta di scala al successo che porti le nostre protagoniste a suonare, dalla palestra della scuola, al Budokan, ma non è proprio così.
Le scene dove le nostre eroine provano sono pochine e si finisce sempre in un nulla di fatto generale, ma forse è questo il punto forte dell'anime.
Anche senza una trama ben definita i personaggi sono ben caratterizzati, e la loro personalità, il loro fare e le loro "manie" tengono su la serie.
L'aspetto musicale fa da sfondo ma è piacevolissimo, e oltre all'OST e alle canzoni (comprese le sigle) ottime, sia per melodia sia perché non banali ritmicamente (non gli accordi di quinta suonati a ottavi per intenderci), i dettagli con cui sono descritti gli strumenti faranno piacere a chi un pochetto se ne intende - cioè a me lo hanno fatto.
Questa prima serie la promuovo a pieni voti in prospettiva di una seconda che dovrebbe uscire questo mese in Giappone, perché mica potevano lasciarmelo così.
Per iniziare K-ON lo definirei il kawaii in assoluto in ambito musicale. Già perché K-ON, che è un'abbreviazione di "club di musica" o qualcosa di simile, parla di musica.
La trama però è vaga, ché ci si potrebbe aspettare una sorta di scala al successo che porti le nostre protagoniste a suonare, dalla palestra della scuola, al Budokan, ma non è proprio così.
Le scene dove le nostre eroine provano sono pochine e si finisce sempre in un nulla di fatto generale, ma forse è questo il punto forte dell'anime.
Anche senza una trama ben definita i personaggi sono ben caratterizzati, e la loro personalità, il loro fare e le loro "manie" tengono su la serie.
L'aspetto musicale fa da sfondo ma è piacevolissimo, e oltre all'OST e alle canzoni (comprese le sigle) ottime, sia per melodia sia perché non banali ritmicamente (non gli accordi di quinta suonati a ottavi per intenderci), i dettagli con cui sono descritti gli strumenti faranno piacere a chi un pochetto se ne intende - cioè a me lo hanno fatto.
Questa prima serie la promuovo a pieni voti in prospettiva di una seconda che dovrebbe uscire questo mese in Giappone, perché mica potevano lasciarmelo così.
Che cos’è il “kawaii”? Guardatevi K-ON! K-ON è il kawaii per antonomasia, un anime che si regge sul suo stesso status kawaii e solo e soltanto sulle sue protagoniste, appunto una più kawaii dell’altra, “morbidose”, con le guanciotte che ti viene voglia di strizzarle, gli occhioni che brillano, con un’espressività facciale marcatissima, unica e irresistibile, con delle vocine da mangiarsele e delle caratterizzazioni peculiari unite in un perfetto bilanciamento di qualità (?) in grado di accontentare qualsiasi tipo di fan boy del moe. Bastano loro per tenere su tutto il baraccone, in fin dei conti sono soltanto dodici episodi, quindi poco importa che la trama sia inesistente e che il mondo di zucchero della serie invece esista solo nella fantasia degli autori. E importa poco pure che la musica sia una presenza secondaria, e di molto. Perché, ebbene sì, il K-ON è il club di musica pop, ma nella sala prove del club ci si va per prendere tè e pasticcini, per perder tempo, per scherzare fra amiche e perché alla fine è bello stare insieme allegramente e senza troppi pensieri. Abbiamo solo sedici anni, life is easy! Se pensate che Yui, la protagonista, s’è iscritta al K-ON senza nemmeno sapere suonare uno strumento, l’idea del tono della serie suppongo possiate farvela al volo.
Un tono leggero e brioso, che sa prendersi continuamente in giro e che prende in giro le stesse quattro protagoniste, tutte esempi di quelli che io definisco “stereotipi a tuttotondo”, cioè personaggi figli sì di tipologie canonizzate, ma tanto particolareggiati, definiti e carismatici da essere identificati con il proprio tipo, diventando a loro volta nuovi modelli per le produzioni successive. Così a partire da K-ON nascono i nuovi modelli Yui, Mio, Ritsu e Mugi, ovvero modelli di ragazzine svampite e spensierate che affrontano le loro giornate, tra scuola casa e svago, come capita, all’insegna delle scenette comiche e di un disimpegno contagioso. Ognuna di loro è così come appare: niente lati nascosti, niente complicazioni e nessuna introspezione; tutto è chiaro, semplice e immediatamente comprensibile. Ci sono Mio e Ritsu, lo zoccolo duro del gruppo, le classiche due amiche agli antipodi come carattere – timida paurosa e frignona vs. estroversa chiassosa e frizzante – che vivacizzano con i loro continui battibecchi e punzecchiature le riunioni della “band”; c’è Mugi, la classica ragazzina gentilissima e dai modi inappuntabili, semplicissima e candida nonostante appartenga a una famiglia ricca sfondata; e poi c’è Yui, cioè la classica (pure lei) essenza della “coccolosità”, della sbadataggine e della pigrizia rinchiuse in una testolina perennemente tra le nuvole.
Evoluzione delle protagoniste? Ma stiamo scherzando? Casomai ne aggiungiamo delle altre, altre tipologie ben conosciute che vanno ad arricchire l’euforia e i fraseggi divertenti e disimpegnati che verso la fine diventano a dire il vero un po’ stantii, indice che le buone idee degli autori tutto sommato erano limitate, o quanto meno che la magia del kawaii può funzionare solo fino a un certo punto, e se poi non c’è altro, visto che ci si è assuefatti, non fa più lo stesso effetto.
Da quest’angolazione, cioè come tranche de vie imperniato sulla presenza scenica delle sue protagoniste e sulle giornate che queste vivono, "Lucky Star" è un’operazione senza dubbio molto più completa e riuscita: merito sia di una creatività inesauribile riguardo alle gag sia di un ventaglio d’argomenti più eterogeneo, capace di spaziare attraverso molti più aspetti non solo della quotidianità di un gruppo di liceali, ma soprattutto delle bizzarrie della società nipponica contemporanea.
Tuttavia, benché meno brillante rispetto all’anime di Konata e Co., non si può certo dire che K-ON annoi, e inoltre si lascia guardare piacevolmente in virtù di una realizzazione più che buona. Infatti i colori sono nitidi e luminosi, appropriati alle atmosfere ambientali e in generale al carattere della serie, le animazioni muovono senza difficoltà i personaggi, su cui risaltano soprattutto le espressioni facciali, la specialità della casa, e il disegno è diventato una vera e propria icona, il marchio di come debba essere il kawaii di ultima generazione, ormai imitatissimo.
Riguardo al sound il discorso invece è diverso perché, sbadataggine voluta, in un anime “musicale” le musiche ci fanno proprio una magra figura. Carina l’opening, sia per immagini che per motivetto, ancora meglio l’ending, molto bella e accattivante, ma per il resto, a parte qualche “schitarrata” sparsa qua e là durante le puntate, nell’anime il ruolo delle canzoni è, se possibile, meno che secondario. Un solo brano, per giunta nemmeno troppo orecchiabile, cantato in entrambi i “live” del gruppo, e poi più niente, mentre la OST accompagna senza infamia né lode lo svolgimento delle puntate, anch’essa classica per il genere e del tutto trascurabile.
Però in fondo della musica non frega niente a nessuno quando c’è il kawaii, e qui ce n’è tanto, ovunque ti giri vedi personaggi kawaii, atteggiamenti kawaii, faccine kawaii, vocine kawaii, viene quasi da pensare che guardando K-ON pure lo spettatore stesso possa “kawaiizzarsi”, e in effetti i minuti successivi alla conclusione di ogni episodio vi lasciano un sorrisetto ebete tanto kawai... Ma poi passa, come passerà questa serie non appena la moda del kawaii sarà sostituita da qualche altro trend ancora più maniacale. Anche se per ora funziona, e il kawaii è abbastanza una droga, basta vedere quante volte l’ho ripetuto in questa recensione.
Un tono leggero e brioso, che sa prendersi continuamente in giro e che prende in giro le stesse quattro protagoniste, tutte esempi di quelli che io definisco “stereotipi a tuttotondo”, cioè personaggi figli sì di tipologie canonizzate, ma tanto particolareggiati, definiti e carismatici da essere identificati con il proprio tipo, diventando a loro volta nuovi modelli per le produzioni successive. Così a partire da K-ON nascono i nuovi modelli Yui, Mio, Ritsu e Mugi, ovvero modelli di ragazzine svampite e spensierate che affrontano le loro giornate, tra scuola casa e svago, come capita, all’insegna delle scenette comiche e di un disimpegno contagioso. Ognuna di loro è così come appare: niente lati nascosti, niente complicazioni e nessuna introspezione; tutto è chiaro, semplice e immediatamente comprensibile. Ci sono Mio e Ritsu, lo zoccolo duro del gruppo, le classiche due amiche agli antipodi come carattere – timida paurosa e frignona vs. estroversa chiassosa e frizzante – che vivacizzano con i loro continui battibecchi e punzecchiature le riunioni della “band”; c’è Mugi, la classica ragazzina gentilissima e dai modi inappuntabili, semplicissima e candida nonostante appartenga a una famiglia ricca sfondata; e poi c’è Yui, cioè la classica (pure lei) essenza della “coccolosità”, della sbadataggine e della pigrizia rinchiuse in una testolina perennemente tra le nuvole.
Evoluzione delle protagoniste? Ma stiamo scherzando? Casomai ne aggiungiamo delle altre, altre tipologie ben conosciute che vanno ad arricchire l’euforia e i fraseggi divertenti e disimpegnati che verso la fine diventano a dire il vero un po’ stantii, indice che le buone idee degli autori tutto sommato erano limitate, o quanto meno che la magia del kawaii può funzionare solo fino a un certo punto, e se poi non c’è altro, visto che ci si è assuefatti, non fa più lo stesso effetto.
Da quest’angolazione, cioè come tranche de vie imperniato sulla presenza scenica delle sue protagoniste e sulle giornate che queste vivono, "Lucky Star" è un’operazione senza dubbio molto più completa e riuscita: merito sia di una creatività inesauribile riguardo alle gag sia di un ventaglio d’argomenti più eterogeneo, capace di spaziare attraverso molti più aspetti non solo della quotidianità di un gruppo di liceali, ma soprattutto delle bizzarrie della società nipponica contemporanea.
Tuttavia, benché meno brillante rispetto all’anime di Konata e Co., non si può certo dire che K-ON annoi, e inoltre si lascia guardare piacevolmente in virtù di una realizzazione più che buona. Infatti i colori sono nitidi e luminosi, appropriati alle atmosfere ambientali e in generale al carattere della serie, le animazioni muovono senza difficoltà i personaggi, su cui risaltano soprattutto le espressioni facciali, la specialità della casa, e il disegno è diventato una vera e propria icona, il marchio di come debba essere il kawaii di ultima generazione, ormai imitatissimo.
Riguardo al sound il discorso invece è diverso perché, sbadataggine voluta, in un anime “musicale” le musiche ci fanno proprio una magra figura. Carina l’opening, sia per immagini che per motivetto, ancora meglio l’ending, molto bella e accattivante, ma per il resto, a parte qualche “schitarrata” sparsa qua e là durante le puntate, nell’anime il ruolo delle canzoni è, se possibile, meno che secondario. Un solo brano, per giunta nemmeno troppo orecchiabile, cantato in entrambi i “live” del gruppo, e poi più niente, mentre la OST accompagna senza infamia né lode lo svolgimento delle puntate, anch’essa classica per il genere e del tutto trascurabile.
Però in fondo della musica non frega niente a nessuno quando c’è il kawaii, e qui ce n’è tanto, ovunque ti giri vedi personaggi kawaii, atteggiamenti kawaii, faccine kawaii, vocine kawaii, viene quasi da pensare che guardando K-ON pure lo spettatore stesso possa “kawaiizzarsi”, e in effetti i minuti successivi alla conclusione di ogni episodio vi lasciano un sorrisetto ebete tanto kawai... Ma poi passa, come passerà questa serie non appena la moda del kawaii sarà sostituita da qualche altro trend ancora più maniacale. Anche se per ora funziona, e il kawaii è abbastanza una droga, basta vedere quante volte l’ho ripetuto in questa recensione.
Beh, sarà forse superfluo aggiungere, più che una recensione, un'opinione personale su K-on. Anzitutto, ho finito di vederlo ieri sera e devo dire che mi e' proprio dispiaciuto che sia finito. Non so proprio cosa sia il kawaii in un anime - anche se so cosa intendono molti riferendosi a un anime e non solo - e prendo in prestito questo appellativo: Choo Kawaii!
Inutile dilungarsi nella trama.
Personalmente non ho mai trovato anime così positivo spensierato leggero e fresco come K-on. Non sono un gran fruitore di anime comici e/o divertenti anche se ultimamente sto cercando di recuperare qualcosa. In ogni episodio ci si trova di fronte a situazioni che fanno venire il mal di reni dal ridere e mai che siano ripetute e scontate (a parte la povera Mio che viene sempre presa di mira). Alcune trovate comiche le ho trovate molto originali (la sensei frontwoman di una band deathmetal). E poi c'è la musica. Che non è altro che un collante. Un mezzo che unisce quattro spensierate ragazze ai primi anni del liceo che rifondano un vecchio club di musica leggera, ma che di provare al club non ne hanno alcuna voglia e preferiscono pasteggiare con tè e biscotti. Di contro però durante i festival scolastici, nei live, rappresentano l'energia e la carica che quell'età sa di avere. Non sono impeccabili tecnicamente ma ce la mettono tutta. K-on rappresenta un inno al "take it easy" e al "do it yourself" senza peso senza nuocere a se stessi né tanto meno agli altri.
Mi sono trovato a vedere quest'anime dopo aver visto Clannad e il successivo After Story, poiché dopo tante emozioni che mi sono giunte come una marea indomabile (considero Clannad e l'After Story a dir poco stupefacenti) avevo bisogno di tirarmi un po' su. E K-on ha fatto proprio al caso. Quindi qualora vi sentiate giù.... non so una giornata storta, l'esame è andato male, al lavoro vi siete scontrati con un vostro collega, lo stress del traffico, hai litigato con il/la tuo/a migliore amico/ca di sempre... take it easy! Guarda un paio di puntate di K-on!
Inutile dilungarsi nella trama.
Personalmente non ho mai trovato anime così positivo spensierato leggero e fresco come K-on. Non sono un gran fruitore di anime comici e/o divertenti anche se ultimamente sto cercando di recuperare qualcosa. In ogni episodio ci si trova di fronte a situazioni che fanno venire il mal di reni dal ridere e mai che siano ripetute e scontate (a parte la povera Mio che viene sempre presa di mira). Alcune trovate comiche le ho trovate molto originali (la sensei frontwoman di una band deathmetal). E poi c'è la musica. Che non è altro che un collante. Un mezzo che unisce quattro spensierate ragazze ai primi anni del liceo che rifondano un vecchio club di musica leggera, ma che di provare al club non ne hanno alcuna voglia e preferiscono pasteggiare con tè e biscotti. Di contro però durante i festival scolastici, nei live, rappresentano l'energia e la carica che quell'età sa di avere. Non sono impeccabili tecnicamente ma ce la mettono tutta. K-on rappresenta un inno al "take it easy" e al "do it yourself" senza peso senza nuocere a se stessi né tanto meno agli altri.
Mi sono trovato a vedere quest'anime dopo aver visto Clannad e il successivo After Story, poiché dopo tante emozioni che mi sono giunte come una marea indomabile (considero Clannad e l'After Story a dir poco stupefacenti) avevo bisogno di tirarmi un po' su. E K-on ha fatto proprio al caso. Quindi qualora vi sentiate giù.... non so una giornata storta, l'esame è andato male, al lavoro vi siete scontrati con un vostro collega, lo stress del traffico, hai litigato con il/la tuo/a migliore amico/ca di sempre... take it easy! Guarda un paio di puntate di K-on!
Tutti me ne hanno parlato, qualcuno mi ha quasi costretto a guardarlo a forza di citarlo e mandarmi immagini, così alla fine mi sono deciso, prendendo il coraggio a quattro mani, e ho iniziato a proiettare il fansub sul mio schermo.
K-ON è la produzione Moe dell’anno. Pochi personaggi, sui quali possiamo avere tantissime informazioni, dal compleanno al gusto di gelato preferito, fino al gruppo sanguineo, per soddisfare la brama di input dell’otaku medio.
Un gruppo di ragazzine al primo anno di superiori (16 anni in Giappone), decide di fondare un club di musica leggera o come sarebbe meglio definirlo, di musica pop. Ritsu (batteria), la presidentessa autoproclamata è un personaggio tsundere classico, che incarna uno stereotipo noioso e abusato. Anche la sua amica Mio (basso), dai lunghi capelli neri, timida, coscienziosa e frignona si genera da uno stereotipo sul quale i vari sceneggiatori ormai amano calcare la mano. Le due, insieme fondano il club e si prodigano nel cercare membri (ne servono altri due per ufficializzarlo) con metodi un tantino discutibili. Il terzo acquisto è la bionda Tsugumi (tastiera) una facoltosa e altolocata ragazzina dai modi gentili (ma non snob) e dalla folte sopraciglia, un elemento molto sexy secondo il gusto nipponico. Infine ecco arrivare Yui (chitarra) , che sfora un po’ i classici parametri Moe e definisce un nuovo tipo di personaggio subito apprezzato dal febbricitante pubblico entusiasta. Yui è una ragazzina svogliata, annoiata, perennemente apatica, distratta e con un inconcepibile incapacità nel collegare il suo cervello alla realtà che la circonda. Eppure nel suo comportarsi sostanzialmente come una bambina di circa due anni ha subito rapito il cuore dell’otaku medio. Perché? Forse che l’oliato nirvana meccanico degli stereotipi Moe abbia iniziato ad incrinarsi?
Per rispondere a questa domanda bisogna ovviamente parlare di chi ha prodotto questa fortunata serie, cominciando proprio da chi l’ha creata ossia Reiko Yoshida. Un nome non da poco quindi (RomeoxGiuliet, Maria-sama ga Miteru) ma ricordiamoci che qua si parla di una sceneggiatrice. Ergo, come mai la creazione di un anime viene affidata a sceneggiatori e non a mangaka e chara designer? La risposta è più semplice di quello che può sembrare: negli ultimi anni il bisogno frenetico di serie “culto” ha spinto i produttori giapponesi ad affidarsi sempre più agli scripter per la creazione delle serie, ossia partendo da un canovaccio sul quale disegnare il personaggio e non viceversa. Una scelta che pare azzeccata comunque, in quanto alcuni grandi successi commerciali degli ultimi anni sono stati proprio generati da sceneggiatori. Una decisione non facile tuttavia quella di affidare l’intera sceneggiatura ad una singola persona (pratica caduta in disuso ormai da una decina di anni) in quanto con un team di più scripter un episodio fiacco può essere “rianimato” dal successivo, sceneggiato da un altro soggetto. Spariamo quindi altri nomi nell’etere : Kazuya Sakamoto, Taichi Ishidate, Tatsuya Ishihara, Noriyuki Kitanohara, Futoshi Nishiya, Yukiko Horiguchi ok basta basta… Chi sono queste persone? Sceneggiatori e registi a dirla breve, screenplayer anche, che si sono alternati nelle varie puntate. Ma che non hanno solo creato questa serie, sono infatti staff in moltissime serie di grande impatto degli ultimi 5 anni (Clannad, Air, La malinconia di Haruhi Suzumiya…) e che alternandosi dietro le quinte rendono fluido ed eterogeneo un prodotto di soli dodici episodi al quale però lavorano centinaia di cervelli. Il risultato non è sgradevole, quindi questa nuova moda del tornello in regia non è da screditare.
Tornando all’anime vero e proprio possiamo dice che, come molti prodotti Moe/Lolicon , non brilla certo per la trama. I personaggi maschili sono completamente assenti, le ragazzine vivono ovviamente da sole (come ogni normale adolescente) e la vicenda si sviluppa su elementi quanto mai fiacchi. La creazione di un ambiente “sterile”, non sporcato da presenze maschili o parentali, innalza queste piccole protagoniste al rango di semi-divinità, dando l’illusione allo spettatore che esista da qualche parte un mondo caramellato, dolce e profumato, in cui loro, le ragazze del K-ON lo aspettano per giocare tutti assieme appassionatamente. Se la morale scade, lo share invece decolla. Perché il punto forte di questo prodotto è di sicuro un character design azzeccato, che da ampio spazio ai sentimenti piccoli, banali, ma spesso sottovalutati a cui un fruitore medio ama affezionarsi perché in qualche modo riesce subito a farli propri. Per fare un esempio è molto più semplice immedesimarsi e comprendere le sensazioni di un piccolo litigio tra amici che un terribile lutto dato da una guerra aliena. Lo slice of life (perché è di questo che stiamo parlando) si basa proprio su questa idea. Nato dalle telenovelas degli anni ’80 e gradualmente addolcito in versione sit-com, si evolve aggiungendo alla sit-com un elemento in più : il proseguire degli eventi. Una trama sobria quindi, che mescola all’immutabilità dei personaggi (che bene o male restano sempre gli stessi) una linea temporale che prosegue, donando allo spettatore uno spaccato di vita quotidiana generalmente salubre, senza troppi drammi e quindi anche molto digeribile da un’utenza variegata.
Il disegno è “gommoso”, i volti e le articolazioni delle nostre eroine si deformano e si schiacciano mentre parlano, con espressioni facciali esagerate, dagli occhi al mento fino alle guance (una vera chicca d’animazione) che paiono appunto fatte di gomma e che mescolano elementi chibi a un tratto formale e canonico. Originale la Key Animation, fluidissima, dona allo spettatore sensazioni di omogeneità e lava via lo statico che tanto infastidisce l’occhio. Bene gli sfondi, curati ma non particolarmente apprezzabili, nulla la luce. E la musica? Si, perché in una anime che parla di musica leggera uno si aspetta quanto meno un po’ di canzonette. Ovviamente ci sono e sono a mio parare molto azzeccate. Testi Moe, pure loro, disimpegnati, leggeri, molto frivoli, perfetti quindi per la composizione che potrebbero avere un gruppo di sedicenni.
Nel complesso un anime che si fa guardare, senza farsi bere d’un sorso. A tratti noiosetto, a tratti esilarante anche; sicuramente destinato a un pubblico adolescenziale o Lolicomplessato. Tuttavia la presenza di una trama solida, seppur lineare, eleva questo prodotto a un rango superiore rispetto ai suoi predecessori e gli dona un bell’otto.
K-ON è la produzione Moe dell’anno. Pochi personaggi, sui quali possiamo avere tantissime informazioni, dal compleanno al gusto di gelato preferito, fino al gruppo sanguineo, per soddisfare la brama di input dell’otaku medio.
Un gruppo di ragazzine al primo anno di superiori (16 anni in Giappone), decide di fondare un club di musica leggera o come sarebbe meglio definirlo, di musica pop. Ritsu (batteria), la presidentessa autoproclamata è un personaggio tsundere classico, che incarna uno stereotipo noioso e abusato. Anche la sua amica Mio (basso), dai lunghi capelli neri, timida, coscienziosa e frignona si genera da uno stereotipo sul quale i vari sceneggiatori ormai amano calcare la mano. Le due, insieme fondano il club e si prodigano nel cercare membri (ne servono altri due per ufficializzarlo) con metodi un tantino discutibili. Il terzo acquisto è la bionda Tsugumi (tastiera) una facoltosa e altolocata ragazzina dai modi gentili (ma non snob) e dalla folte sopraciglia, un elemento molto sexy secondo il gusto nipponico. Infine ecco arrivare Yui (chitarra) , che sfora un po’ i classici parametri Moe e definisce un nuovo tipo di personaggio subito apprezzato dal febbricitante pubblico entusiasta. Yui è una ragazzina svogliata, annoiata, perennemente apatica, distratta e con un inconcepibile incapacità nel collegare il suo cervello alla realtà che la circonda. Eppure nel suo comportarsi sostanzialmente come una bambina di circa due anni ha subito rapito il cuore dell’otaku medio. Perché? Forse che l’oliato nirvana meccanico degli stereotipi Moe abbia iniziato ad incrinarsi?
Per rispondere a questa domanda bisogna ovviamente parlare di chi ha prodotto questa fortunata serie, cominciando proprio da chi l’ha creata ossia Reiko Yoshida. Un nome non da poco quindi (RomeoxGiuliet, Maria-sama ga Miteru) ma ricordiamoci che qua si parla di una sceneggiatrice. Ergo, come mai la creazione di un anime viene affidata a sceneggiatori e non a mangaka e chara designer? La risposta è più semplice di quello che può sembrare: negli ultimi anni il bisogno frenetico di serie “culto” ha spinto i produttori giapponesi ad affidarsi sempre più agli scripter per la creazione delle serie, ossia partendo da un canovaccio sul quale disegnare il personaggio e non viceversa. Una scelta che pare azzeccata comunque, in quanto alcuni grandi successi commerciali degli ultimi anni sono stati proprio generati da sceneggiatori. Una decisione non facile tuttavia quella di affidare l’intera sceneggiatura ad una singola persona (pratica caduta in disuso ormai da una decina di anni) in quanto con un team di più scripter un episodio fiacco può essere “rianimato” dal successivo, sceneggiato da un altro soggetto. Spariamo quindi altri nomi nell’etere : Kazuya Sakamoto, Taichi Ishidate, Tatsuya Ishihara, Noriyuki Kitanohara, Futoshi Nishiya, Yukiko Horiguchi ok basta basta… Chi sono queste persone? Sceneggiatori e registi a dirla breve, screenplayer anche, che si sono alternati nelle varie puntate. Ma che non hanno solo creato questa serie, sono infatti staff in moltissime serie di grande impatto degli ultimi 5 anni (Clannad, Air, La malinconia di Haruhi Suzumiya…) e che alternandosi dietro le quinte rendono fluido ed eterogeneo un prodotto di soli dodici episodi al quale però lavorano centinaia di cervelli. Il risultato non è sgradevole, quindi questa nuova moda del tornello in regia non è da screditare.
Tornando all’anime vero e proprio possiamo dice che, come molti prodotti Moe/Lolicon , non brilla certo per la trama. I personaggi maschili sono completamente assenti, le ragazzine vivono ovviamente da sole (come ogni normale adolescente) e la vicenda si sviluppa su elementi quanto mai fiacchi. La creazione di un ambiente “sterile”, non sporcato da presenze maschili o parentali, innalza queste piccole protagoniste al rango di semi-divinità, dando l’illusione allo spettatore che esista da qualche parte un mondo caramellato, dolce e profumato, in cui loro, le ragazze del K-ON lo aspettano per giocare tutti assieme appassionatamente. Se la morale scade, lo share invece decolla. Perché il punto forte di questo prodotto è di sicuro un character design azzeccato, che da ampio spazio ai sentimenti piccoli, banali, ma spesso sottovalutati a cui un fruitore medio ama affezionarsi perché in qualche modo riesce subito a farli propri. Per fare un esempio è molto più semplice immedesimarsi e comprendere le sensazioni di un piccolo litigio tra amici che un terribile lutto dato da una guerra aliena. Lo slice of life (perché è di questo che stiamo parlando) si basa proprio su questa idea. Nato dalle telenovelas degli anni ’80 e gradualmente addolcito in versione sit-com, si evolve aggiungendo alla sit-com un elemento in più : il proseguire degli eventi. Una trama sobria quindi, che mescola all’immutabilità dei personaggi (che bene o male restano sempre gli stessi) una linea temporale che prosegue, donando allo spettatore uno spaccato di vita quotidiana generalmente salubre, senza troppi drammi e quindi anche molto digeribile da un’utenza variegata.
Il disegno è “gommoso”, i volti e le articolazioni delle nostre eroine si deformano e si schiacciano mentre parlano, con espressioni facciali esagerate, dagli occhi al mento fino alle guance (una vera chicca d’animazione) che paiono appunto fatte di gomma e che mescolano elementi chibi a un tratto formale e canonico. Originale la Key Animation, fluidissima, dona allo spettatore sensazioni di omogeneità e lava via lo statico che tanto infastidisce l’occhio. Bene gli sfondi, curati ma non particolarmente apprezzabili, nulla la luce. E la musica? Si, perché in una anime che parla di musica leggera uno si aspetta quanto meno un po’ di canzonette. Ovviamente ci sono e sono a mio parare molto azzeccate. Testi Moe, pure loro, disimpegnati, leggeri, molto frivoli, perfetti quindi per la composizione che potrebbero avere un gruppo di sedicenni.
Nel complesso un anime che si fa guardare, senza farsi bere d’un sorso. A tratti noiosetto, a tratti esilarante anche; sicuramente destinato a un pubblico adolescenziale o Lolicomplessato. Tuttavia la presenza di una trama solida, seppur lineare, eleva questo prodotto a un rango superiore rispetto ai suoi predecessori e gli dona un bell’otto.
Storia semplice e senza troppe pretese, K-ON racconta la storia di un club di musica leggera di un istituto superiore prossimo a essere sospeso per mancanza di membri e riportato in vita da un gruppo di quattro (poi cinque) ragazze molto diverse per indole e carattere: la semplice e distratta Yui Hirasawa (chitarra), l'energica Ritsu (batteria), la riflessiva e matura Mio (basso), la dolce bambolina Tsumugi "Mugi" Kotobuki (tastiere), cui si unisce in seguito la kohai Azusa Nakano (chitarra). Le vicende narrate non spiccano per originalità, ma riescono comunque a farsi seguire senza annoiare; pur ammettendo che non si tratta, a mio parere, di un capolavoro, K-ON è un prodotto più che discreto, direi kawaii, in cui la quotidianità della vita del club e delle relazioni amicali tra i suoi componenti assumono piena centralità narrativa. L'aspetto musicale infatti non è particolarmente sviluppato e dagli episodi visti (non escludo che ci sia un seguito...) risulta tutto sommato poco incisivo nella trama (a differenza, ad esempio, del spesso citato Beck, probabilmente il manga-anime più autenticamente focalizzato sulla componente musicale della trama) tanto che se vi aspettate dei motivi, delle canzoni, da memorizzare rimarrete delusi. Altro discorso vale per le sigle, specie la ending che, come è stato sottolineato in altre recensioni, è piuttosto valida e convincente. Credo che gran parte del successo della serie sia dovuto alla caratterizzazione grafica delle protagoniste, tenere e "moe", sicuramente graziose, alla semplicità della storia, un po' banale ma divertente, e alla realizzazione grafica di buon livello. Onestamente darei un 6 e 1/2 ma, dovendo scegliere tra il 6 e il 7, in questo caso preferisco abbondare.
Semplice, divertente e adatto a tutti. Molto spassoso per le situazioni che si vengono a creare. I chara sono studiati molto bene e rendono la storia, in ogni momento, movimentata e divertente. Infatti sta avendo tantissimo successo e sarà votato sicuramente come uno degli anime migliori del 2009. Consigliatissimo a tutti.
K-ON! entra di diritto nella lista dei miei anime preferiti del 2009! La trama non sarà niente di eccezionale (una ragazza pigra che tutto a un tratto diventa Santana in una band scolastica), ma fa letteralmente morire dalle risate ed è capace di tirarti fuori dalla realtà! Ogni episodio ti libera la mente dalle preoccupazioni e non fai che desiderare di guardare il successivo. Veramente bello con disegni pucciosissimi: K-ON! è senza dubbio un anime da non sottovalutare!
E' un anime divertente e piuttosto originale, anche per la buffissima trama: una ragazza si iscrive al gruppo di musica leggera pensando di suonare le nacchere, ma queste poi si "trasformeranno" in ghitah ovvero la sua adorata chitarra elettrica.
Aggiungerei che i disegni sono molto belli, curati anche se non ricchi di particolari, insomma io consiglio di vederlo e ovviamente! Spero anche in un'altra serie.
Aggiungerei che i disegni sono molto belli, curati anche se non ricchi di particolari, insomma io consiglio di vederlo e ovviamente! Spero anche in un'altra serie.
Originalissima serie che vi fara praticamente cadere dalla sedia dalle risate!!!
La trama è molto semplice e scorrevole, non vi sono punti in cui non si ride ha davvero una comicità talmente semplice e caratteristicamente legata ad eventi che affrontano i giovani tutti i giorni senza accorgersene. Anche il fatto di vedere le protagoniste formare una band musicale cerca di invogliare lo spettatore a formarne una. Davvero originale e godibile. Io non sono un amante di anime demenziali ma questo miscela davvero un ottimo character design con disegni stupendi e momenti di puro RIDERE!! ED tra le piu orecchiabili che abbia mai sentito vi rimmarrà in testa per un paio di giorni XD Avanti sono solo 12 episodi piu uno special, non rimarrete delusi fidatevi. 9 meritato!!
La trama è molto semplice e scorrevole, non vi sono punti in cui non si ride ha davvero una comicità talmente semplice e caratteristicamente legata ad eventi che affrontano i giovani tutti i giorni senza accorgersene. Anche il fatto di vedere le protagoniste formare una band musicale cerca di invogliare lo spettatore a formarne una. Davvero originale e godibile. Io non sono un amante di anime demenziali ma questo miscela davvero un ottimo character design con disegni stupendi e momenti di puro RIDERE!! ED tra le piu orecchiabili che abbia mai sentito vi rimmarrà in testa per un paio di giorni XD Avanti sono solo 12 episodi piu uno special, non rimarrete delusi fidatevi. 9 meritato!!
Il voto reale che gli vorrei dare è un 7 e mezzo! Un'animazione buona, le solite storielle scolastiche inclinate verso una passione musicale che lega il gruppetto di amiche, musiche nella media (L'ending però è qualcosa di fenomenale... Infatti ha ricevuto anche il premio come migliore del 2009 al Kobe Award!) e il disegno e i colori sono brillanti in ogni scena. Fino a qui una descrizione a cui darei 7 scarso. Messo tutto nel complesso però, non è mai monotono e noioso. Questo è un pregio che ho riscontrato poche volte. Esattamente come Suzumiya Haruhi ti trascina in maniera impercettibile ma continua... Fino a quando non arrivi alla fine della serie e ti accorgi che vorresti ancora altri 13 episodi o più! Insomma, una grande regia ha fatto di questo anime uno dei prodotti Cult di quest'anno, pur avendo una sceneggiatura limitata come se ne trovano molte altre!!
In conclusione consiglio la visione a tutti e soprattutto a chi cerca qualcosa di leggero, simpatico e senza dubbio... Fresco!
In conclusione consiglio la visione a tutti e soprattutto a chi cerca qualcosa di leggero, simpatico e senza dubbio... Fresco!
Anime decisamente carino e spensierato.
E' la storia di un club di musica leggere al femminile appena formatosi, solo che servono quattro membri e ce ne sono solo tre: così sono costretti ad accettare una chitarrista con nessuna esperienza.
E' una semplice commedia scolastica con musiche molto graziose e personaggi davvero simpatici e ben assortiti.
Niente di imperdibile sia chiaro, però riempe davvero il buonumore e si è davvero curiosi di sapere le vicende di questa nuova "band" o meglio di questo gruppo di amiche.
Avrei votato 7,5 però per la buona impressione che ho avuto fin da subito sono lieto di lasciare un 8.
E' la storia di un club di musica leggere al femminile appena formatosi, solo che servono quattro membri e ce ne sono solo tre: così sono costretti ad accettare una chitarrista con nessuna esperienza.
E' una semplice commedia scolastica con musiche molto graziose e personaggi davvero simpatici e ben assortiti.
Niente di imperdibile sia chiaro, però riempe davvero il buonumore e si è davvero curiosi di sapere le vicende di questa nuova "band" o meglio di questo gruppo di amiche.
Avrei votato 7,5 però per la buona impressione che ho avuto fin da subito sono lieto di lasciare un 8.
K-ON! è una delle serie del 2009 che forse esce più dagli schemi. Straordinaria è la sua rara capacità di far immedesimare perfettamente lo spettatore nei pensieri, paure dei suoi personaggi. Non è da tutti riuscirci, e forse ce la fa perché la storia procede con naturalezza. Non ha niente di speciale, i personaggi sono i tipici chara, mentre l'unica persona davvero particolare è Mio. Finora le canzoni che hanno suonato il club di musica leggera fanno vagamente schifo, mi auguro un finale con una canzone degna. Comunque, consigliato, e le poche puntate giocano bene a suo favore facendo, come ho detto prima, scorrere bene gli avvenimenti.
Ah, e ovviamente ottimissima grafica.
Ah, e ovviamente ottimissima grafica.
Se il mondo reale fosse simile a questo cartone forse sarebbe tutto più bello.
Questa serie dolce e zuccherosa è un toccasana per l'anima, talmente tanto leggera e candida che guardandola sembra di volare su una soffice nuvoletta rosa lontano lontano dalle brutalità della realtà con cui noi, che non abbiamo il lusso di vivere dentro un anime, ci scontriamo tutti i giorni.
Le protagoniste sono talmente tanto carine e simpatiche che al confronto le ormai datate Candy Candy e Georgie sembrano due camionisti.
Il loro aspetto da bamboline che piace tanto ai giapponesi determina a mio giudizio il successo di questa serie,molto più di quello che poi dovrebbe essere il vero tema centrale, ovvero la musica.
Ma di musica si parla piuttosto poco, o meglio, si parla, ma le vicende fondamentali a cui danno vita le carinissime protagoniste, si spostano specialmente sui loro svaghi e sui loro passatempi invece che sulle loro performance come band.
Ma onestamente guardando gli episodi mi è importato pochissimo di non assistere a tanti live rock e roba simile, perchè è tutto così allegro e divertente da compensare la mancanza di una più profonda chiave di lettura in merito musicale.
K-ON,se siete amanti degli anime tipicamente giapponesi,lo amerete senza ombra di dubbio.
C'è tutto quello che serve per un prodotto di successo, un cast stellare iper-mega-stra-ricco di fanservice, un eccellente uso della comicità, animazioni stellari, e musica Japan-pop di buona qualità.
Insomma non posso fare a meno di consigliarlo perchè personalmente l'ho trovato molto gradevole e divertente.
Probabilmente guardandolo non ci troverete all'interno contenuti filosofici che vi saranno utili anche nella vita reale, ma di certo non vi annoierà.
Garantito!
Questa serie dolce e zuccherosa è un toccasana per l'anima, talmente tanto leggera e candida che guardandola sembra di volare su una soffice nuvoletta rosa lontano lontano dalle brutalità della realtà con cui noi, che non abbiamo il lusso di vivere dentro un anime, ci scontriamo tutti i giorni.
Le protagoniste sono talmente tanto carine e simpatiche che al confronto le ormai datate Candy Candy e Georgie sembrano due camionisti.
Il loro aspetto da bamboline che piace tanto ai giapponesi determina a mio giudizio il successo di questa serie,molto più di quello che poi dovrebbe essere il vero tema centrale, ovvero la musica.
Ma di musica si parla piuttosto poco, o meglio, si parla, ma le vicende fondamentali a cui danno vita le carinissime protagoniste, si spostano specialmente sui loro svaghi e sui loro passatempi invece che sulle loro performance come band.
Ma onestamente guardando gli episodi mi è importato pochissimo di non assistere a tanti live rock e roba simile, perchè è tutto così allegro e divertente da compensare la mancanza di una più profonda chiave di lettura in merito musicale.
K-ON,se siete amanti degli anime tipicamente giapponesi,lo amerete senza ombra di dubbio.
C'è tutto quello che serve per un prodotto di successo, un cast stellare iper-mega-stra-ricco di fanservice, un eccellente uso della comicità, animazioni stellari, e musica Japan-pop di buona qualità.
Insomma non posso fare a meno di consigliarlo perchè personalmente l'ho trovato molto gradevole e divertente.
Probabilmente guardandolo non ci troverete all'interno contenuti filosofici che vi saranno utili anche nella vita reale, ma di certo non vi annoierà.
Garantito!
K-ON! è un anime non troppo diverso da quelli del suo genere: prendete delle simpatiche e carine ragazze, fatele iscrivere allo stesso club, aggiungeteci la musica e avrete K-ON. Allora, vien da chiedersi: perché tutto questo successo? Forse, è proprio la banalità del prodotto a decretarne il successo. L'opening ed ending, un po' nonsense a mio parere, ti entrano in testa; ti ritrovi per strada a canticchiare "Don't say lazy" inconsapevolmente. I personaggi sono kawaii, altro elemento di fondamentale importanza per il pubblico femminile. Nonostante tutto, devo ammettere di aver trovato molto piacevole la serie, che è riuscita ad accaparrarsi un bel 8.
Ho appena finito di vedere questo piccolo e fin troppo breve capolavoro e non faccio che pensare a quanto ne sentirò la mancanza.
La storia è incentrata inizialmente su Yui,una ragazza appena arrivata alle superiori e che non ha alcun interesse se non quello di mangiare e poltrire.Sotto la spinta della sua migliore amica Nodoka si mette alla ricerca di un club a cui potersi iscrivere e viene attratta da quello appena fondato di musica leggera per il semplice fatto che il nome la riconduce a strumenti musicali di facile utilizzo quali le nacchere.
Il club è diretto da Ritsu,poi batterista della band,che ha coinvolto in questa avventura musicale la sua migliore amica Mio(poi bassista).Alle due si aggiunge Mugi(futura tastierista),attratta dalla simpatia di Mio e Ritsu.Inutile specificare che Yui diventerà la chitarrista della band...E CHE CHITARRISTA!
K-ON si svolge tra feste,trasferimenti al mare,travestimenti,professoresse pazze,nuove entrate,battibecchi memorabili,merende a base di dolcetti e thè,ma soprattutto tanta musica.
è uno slice of life divertente e dolce,forse il migliore che abbia mai visto.
La mia prima impressione su questo anime è stata subito positiva perché vi ho ritrovato elementi di alcuni dei miei anime preferiti come Lucky star e Azumanga,soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione dei personaggi.
Inoltre K-ON con le sue sigle coinvolgenti mi ha subito catapultata nel regno della musica facendomi venire una voglia matta di suonare e mettere su una band.Sinceramente un'emozione così forte non me l'aveva mai fatta provare nessun altro anime a sfondo musicale come ad esempio Nana o Suzumiya Haruhi...
Tutte le ragazze dell'anime poi sono qualcosa di assolutamente adorabile!
Insomma guardate K-ON e non ve ne pentirete!!!
La storia è incentrata inizialmente su Yui,una ragazza appena arrivata alle superiori e che non ha alcun interesse se non quello di mangiare e poltrire.Sotto la spinta della sua migliore amica Nodoka si mette alla ricerca di un club a cui potersi iscrivere e viene attratta da quello appena fondato di musica leggera per il semplice fatto che il nome la riconduce a strumenti musicali di facile utilizzo quali le nacchere.
Il club è diretto da Ritsu,poi batterista della band,che ha coinvolto in questa avventura musicale la sua migliore amica Mio(poi bassista).Alle due si aggiunge Mugi(futura tastierista),attratta dalla simpatia di Mio e Ritsu.Inutile specificare che Yui diventerà la chitarrista della band...E CHE CHITARRISTA!
K-ON si svolge tra feste,trasferimenti al mare,travestimenti,professoresse pazze,nuove entrate,battibecchi memorabili,merende a base di dolcetti e thè,ma soprattutto tanta musica.
è uno slice of life divertente e dolce,forse il migliore che abbia mai visto.
La mia prima impressione su questo anime è stata subito positiva perché vi ho ritrovato elementi di alcuni dei miei anime preferiti come Lucky star e Azumanga,soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione dei personaggi.
Inoltre K-ON con le sue sigle coinvolgenti mi ha subito catapultata nel regno della musica facendomi venire una voglia matta di suonare e mettere su una band.Sinceramente un'emozione così forte non me l'aveva mai fatta provare nessun altro anime a sfondo musicale come ad esempio Nana o Suzumiya Haruhi...
Tutte le ragazze dell'anime poi sono qualcosa di assolutamente adorabile!
Insomma guardate K-ON e non ve ne pentirete!!!
Niente di nuovo sotto il sole, potremmo definirlo un Beck al femminile molto più soft. Un 7 però se lo merita per il fatto che è davvero spassoso, alcune gag sono molto divertenti, e ne rendono la visione leggera e piacevole. Purtroppo la storia è troppo scontata con innesti riconducibili alle solite commediole scolastiche viste e straviste. Ciò non toglie che un'occhiata consiglio a tutti di darla, sicuramente proverete simpatia per qualche personaggio e difficilmente riuscirete a non ridere di qualche scena.
Questa nuova serie K-ON, per quello che ho visto per ora, è fantastica.
E' una serie molto allegra e ci sono delle gag e sketch vari molto divertenti (quando si contavano le macchine per esempio).
Il chara è molto bello, abbastanza moe, come quello di Lucky Star.
A differenza di Lucky Star è una serie che sembra avere una trama ed è molto più accessibile ai "non addetti" (otaku, nippomani) cioè gente comune dato che non ha citazioni, forse qualche rimando alla musica ma in una serie cosi è d'obbligo.
Un punto speciale per l'ending, uno dei migliore se non il migliore che hanno fatto per anime e anche per l'opening.
I personaggi sono ben fatti, anche se sono praticamente tutti degli stereotipi viventi, si salva forse Mio.
Purtroppo non sono riuscito ancora a vedere gli altri episodi ma per ora è altamente consigliato per la sua leggerezza e simpatia.
voto 9 in fiducia anche se forse è un po poco :-)
E' una serie molto allegra e ci sono delle gag e sketch vari molto divertenti (quando si contavano le macchine per esempio).
Il chara è molto bello, abbastanza moe, come quello di Lucky Star.
A differenza di Lucky Star è una serie che sembra avere una trama ed è molto più accessibile ai "non addetti" (otaku, nippomani) cioè gente comune dato che non ha citazioni, forse qualche rimando alla musica ma in una serie cosi è d'obbligo.
Un punto speciale per l'ending, uno dei migliore se non il migliore che hanno fatto per anime e anche per l'opening.
I personaggi sono ben fatti, anche se sono praticamente tutti degli stereotipi viventi, si salva forse Mio.
Purtroppo non sono riuscito ancora a vedere gli altri episodi ma per ora è altamente consigliato per la sua leggerezza e simpatia.
voto 9 in fiducia anche se forse è un po poco :-)
ho visto solo 3 episodi ma promette benissimo!
character design simile a quello di lucky star, una protagonista infantile e simpatica, delle ragazze tutte diverse, la passione per la musica, gag simpaticissime a cui è impossibile non sorridere!!!!
naturalmente, nessun ragazzo.
l'anime narra delle vicende di yui, una ragazzina di prima superiore che non sa a che gruppo iscriversi, e alla fine decide per quello di musca leggera pensando che si suonassero strumenti semplicissimi........ e invece le tocca imparare la chitarra! e le sue "compagne di band": ritsu, mio e tsugumi, faranno di tutto pur di farle imparare, poichè, per tenere "aperto" il club di musica leggera servono almeno 4 persone, altrimenti viene chiuso.
le 4 componenti del k-on (il nome della loro band) suonano ognuna uno strumento diverso:
ritsu la batteria, mio il basso, tsugumi la pianola e yui, per quel che può, la chitarra.
le protagoniste sono tutte molto simpatiche:
c'è ritsu, la scatenata del gruppo, che ha "costretto" le altre tre a rimanere nel club di musica leggera per avverare il suo sogno di creare una band. un tipo tosto ma intelligente, infantile e scatenato.
c'è Mio, l'amica di ritsu, sensibile ma orgogliosa, matura e alta per la sua età. per quel che ho potuto notare, è abbastanza impressionabile. suona il basso perchè dice che se avesse preso in mano la chitarra elettrica (quella di yui) non sarebbe riuscita a salire sul palco per vergogna, poichè la chitarra elettrica è quella che, in un concerto, guardano un po' tutti, e lei non vuole essere guardata. è stata costretta da ritsu ad entrare nel club, ma alla fine si vede che anche lei ci tiene.
poi c'è tsugumi, una ragazza dolce e calma, esperta di dolci, figlia del proprietario del negozio dove yui si compra la chitarra.
suona la pianola. in realtà voleva entrare in quel club per fare parte del coro, ma si ritrova a far parte del k-on dopo aver visto quanto ci tenesse ritsu.
e poi infine la protagonista, yui, ingenua e poco matura, con il suo sogno di diventare brava con la chitarra.
è un anime che vale la pena di vedere, spero che non deluda perchè per ora mi è piaciuto molto. l'opening è molto rockettara e movimentata, mentre l'ending è la miglior ending che io abbia mai visto in un anime. spettacolare!
consigliato, per ora.
character design simile a quello di lucky star, una protagonista infantile e simpatica, delle ragazze tutte diverse, la passione per la musica, gag simpaticissime a cui è impossibile non sorridere!!!!
naturalmente, nessun ragazzo.
l'anime narra delle vicende di yui, una ragazzina di prima superiore che non sa a che gruppo iscriversi, e alla fine decide per quello di musca leggera pensando che si suonassero strumenti semplicissimi........ e invece le tocca imparare la chitarra! e le sue "compagne di band": ritsu, mio e tsugumi, faranno di tutto pur di farle imparare, poichè, per tenere "aperto" il club di musica leggera servono almeno 4 persone, altrimenti viene chiuso.
le 4 componenti del k-on (il nome della loro band) suonano ognuna uno strumento diverso:
ritsu la batteria, mio il basso, tsugumi la pianola e yui, per quel che può, la chitarra.
le protagoniste sono tutte molto simpatiche:
c'è ritsu, la scatenata del gruppo, che ha "costretto" le altre tre a rimanere nel club di musica leggera per avverare il suo sogno di creare una band. un tipo tosto ma intelligente, infantile e scatenato.
c'è Mio, l'amica di ritsu, sensibile ma orgogliosa, matura e alta per la sua età. per quel che ho potuto notare, è abbastanza impressionabile. suona il basso perchè dice che se avesse preso in mano la chitarra elettrica (quella di yui) non sarebbe riuscita a salire sul palco per vergogna, poichè la chitarra elettrica è quella che, in un concerto, guardano un po' tutti, e lei non vuole essere guardata. è stata costretta da ritsu ad entrare nel club, ma alla fine si vede che anche lei ci tiene.
poi c'è tsugumi, una ragazza dolce e calma, esperta di dolci, figlia del proprietario del negozio dove yui si compra la chitarra.
suona la pianola. in realtà voleva entrare in quel club per fare parte del coro, ma si ritrova a far parte del k-on dopo aver visto quanto ci tenesse ritsu.
e poi infine la protagonista, yui, ingenua e poco matura, con il suo sogno di diventare brava con la chitarra.
è un anime che vale la pena di vedere, spero che non deluda perchè per ora mi è piaciuto molto. l'opening è molto rockettara e movimentata, mentre l'ending è la miglior ending che io abbia mai visto in un anime. spettacolare!
consigliato, per ora.