Fullmetal Alchemist: Brotherhood
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione, trama, sviluppi, personaggi, messaggi ed insegnamenti
Il seguito di una serie che non poteva mancare e che in un certo senso, sempre restando nell'ambito della serie, "è una sola cosa con la prima", nel senso che la completa, la approfondisce e la porta alla sua realizzazione "perfetta", "assoluta" e "totalizzante". Ci sono nuovi sviluppi che si intrecciano con quelli della stagione precedente e quindi forniscono un quadro più dettagliato di ciò che accade. Proprio come nella stagione precedente ogni episodio rappresenta un tassello aggiunto per completare questo imponente mosaico animato che ci porta nei meandri più profondi della nostra mente e quindi della nostra coscienza, consapevolezza.
I nostri fratelli Elric riprendono (ipoteticamente in una dimensione alternativa) il loro lavoro di "cani dell'esercito" e compiono missioni per conto dello stesso. Tuttavia, non si rendono inizialmente del pericolo che corrono. Ci sono altri che bramano il potere della pietra filosofale e forse anche qualcosa di più. Emergono anche qui dettagli e particolari sempre più terrificanti, sconvolgenti e spaventosi su eventi passati che sembrava fossero stati dimenticati. Invece, proprio questi si rivelano le chiavi per la rivelazione sulla vera identità del nemico e sulle sue vere intenzioni. A questo punto le micce sono accese e nessuno può più spegnerle: continuano ad avere luogo scontri, battaglie e conflitti sempre più devastanti; ma questi sono solo il preludio per l'ultima vera guerra significativa che segnerà e deciderà le sorti del mondo.
Ma questa volta è tutto più difficile: i vertici dell'esercito, coinvolti ancora in affari loschi e cospirazioni e sedizioni ancora più truculente e violente, prendono provvedimenti drastici e privano i nostri fratelli del sostegno basilare di cui necessitano per andare avanti in modo da renderli bersagli più facili. Questa volta i nostri fratelli dovranno mettere da parte "l'orgoglio" e cercare e chiedere più aiuto e sostegno possibile. Soprattutto provano a cercare di riconciliarsi con la figura paterna, rea a loro avviso di aver causato la morte della madre. E non solo loro: ma tutti i protagonisti dovranno lasciarsi il proprio passato alle spalle per cambiare vita se vogliono sperare di diventare più forti in vista della battaglia finale.
Ecco quindi che incontrano nuove persone. Tuttavia, anche qui i fratelli Elric dovranno dimostrare di meritare il loro aiuto, poiché anche queste desiderano e/o necessitano di qualcosa in cambio (anche qui è presente il principio dello scambio equivalente). Pertanto i nostri fratelli dovranno capire anche come spingersi oltre i loro limiti ed essere pronti a fare rinunce e sacrifici sempre più logoranti più di riuscire nella propria impresa di recuperare i propri corpi e sconfiggere il nemico. Di conseguenza hanno luogo scontri, incontri, cambi di alleanze, strategie, piani, programmi e progetti pur di riuscire nell'intento finale di fermare il nemico, alias Padre o Primo Homunculus e i suoi figli.
Abbiamo a che fare con sia con vecchi che nuovi personaggi decisamente inquietanti, le cui vicende personali caratterizzano e compongono il loro spessore psicologico e dimostrano quindi che essi meritano a pieno titolo uno spazio per conto proprio con tanto di sviluppi grandiosi in senno alla trama. C'è Scar, il quale è accompagnato da Mei Chang, proveniente anche lei da Ching, la quale è decisa ad ottenere l'immortalità per salvaguardare il proprio clan dagli altri del regno. Abbiamo Ling, il principe di Ching, alla ricerca dell'immortalità per riportare equilibrio e pace nel suo regno, insieme ai suoi servitori. Facciamo la conoscenza del Generale Armstrong, sorella del Maggiore, la quale inizialmente prova diffidenza per Edward, ma in seguito lo accetta, non senza averlo strapazzato proprio come la sua maestra Itsumi Curtis. Abbiamo poi il Tenente Colonnello Roy Mustang e la sua squadra la quale sembra qualcosa di più di un semplice plotone: una famiglia. Infatti è in loro che i nostri due fratelli ripongono piena fiducia proprio come in Winrie e sua nonna Pinako Rockbell. I nostri amici dell'esercito cercano di fare ammenda per i loro crimini dettati da ordini impartiti dall'alto.
Ritornano gli Homunculus, i quali riprendono i loro effettivi ruoli e funzioni. Tuttavia, come evidente anche nella serie precedente, l'unica cosa che sembra legarli è il fatto di essere un'estensione del carattere di Padre o Primo Homunculus, mentre per il resto ciascuno di loro è spinto o motivato da interessi e priorità diverse da quelli degli altri e quindi agisce per conto proprio, salvo poi abbandonare la causa comune, morire nel tentativo di seguire i propri sogni e/o cambiare punto di vista, opinione ed atteggiamento solamente dopo un profondo ed arduo confronto con sé stessi e i protagonisti.
Ma tra questi soprattutto il nemico principale, il Primo Homunculus e Hohenheim, dimostrano di avere più di altri uno spessore enorme che non può e non deve essere trascurato, vista la loro complicità. Hohenheim rappresenta lo scienziato desideroso di ampliare la propria coscienza, consapevolezza tramite la contemplazione della realtà e delle molteplici branche del sapere, della cultura, della saggezza e della sapienza, ma è un uomo tormentato dal rimorso e dal fatto di aver permesso tragedie orribili pur di ottenere quello che desiderava. Un tormento che ha trasmesso poi ai suoi figli, i quali ne pagano le conseguenze. Tuttavia egli cerca anche di redimersi e di porre rimedio a quanto fatto in memoria anche della donna che lo ha amato, Trisha Elric. Il Primo Homunculus rappresenta invece l'incarnazione del male più oscuro ed orribile quello di quello che finge di apprezzare e che si aggrappa alla sola certezza e sicurezza che conosce, cioè che per sopravvivere bisogna sfruttare, manipolare, ingannare e distruggere il prossimo a seconda delle convenienze. Alla fine però il Primo Homunculus rimane vittima del suo desiderio di conoscere senza essere vincolato, contravvenendo proprio alle leggi e quindi alle limitazioni e restrizioni naturali alle quali la conoscenza è sottoposta, spinto dal desiderio di incorporare il Fondatore che è la rappresentazione dell'infinito, nel proprio corpo limitato e ne paga le conseguenze, venendo intrappolato dalla Verità.
Stile e struttura
Per quanto riguarda i primi episodi possiamo pensare ad una sorta di riassunto della prima stagione della vicenda per poi intravedere i cambiamenti graduali di contesto e situazioni che si vengono a creare. Ognuno degli episodi rappresenta una sorta di anello che contribuisce a creare "questa catena dell'essere (citazione di stampo alchemico), nella quale si assiste alla nascita, sviluppo e crescita sia esterna che interna dei protagonisti e del resto dei personaggi in un tumulto di situazioni al limite nelle quali essi desiderano rivedere sé stessi ed avere la possibilità di autocontemplarsi ed autorealizzarsi.
Grafica
In ossequio alla prima stagione, la grafica è rimasta inalterata con inquadrature e primi piani di tutto rispetto per enfatizzare le singole scene che descrivono le situazioni nelle quali i personaggi si trovano, pensano, parlano ed agiscono e quindi far emergere i loro stati emotivi, mentali, sensazioni, pensieri, riflessioni, punti di vista, opinioni e ragionamenti e riflessioni più profondi, originali, autentici, sinceri. I contrasti di chiaro-scuro insieme alla distribuzione dei colori sono impiegati secondo un sistema simbolico che aderisce ai contenuti trattati nella serie e li amplifica con effetti speciali che ben rendono anche la tensione e la suspense delle scene d'azione e combattimento così come la pacatezza, la tranquillità, la gioia, l'ilarità e la felicità delle scene più distese. I disegni sono fluidi e dinamici, ma anche leggermente più macchinosi quando si tratta delle trasformazioni; si è impiegato anche qui l'effetto rallentatore per permettere allo spettatore di concentrarsi e catturare meglio i dettagli e i particolari di ogni situazione per permettergli di trarre le proprie deduzioni e/o intuizioni, rielaborarle e quindi giungere alle proprie conclusioni.
Colonna sonora
La colonna sonora è rimasta invariata rispetto alla prima stagione. Questo va bene, perché così facendo si dimostra la funzione di continuazione della seconda stagione rispetto alla prima. Tutti i motivetti e le sigle di apertura e chiusura dimostrano di essere ben collocate e mettono in risalto le situazioni in cui vengono eseguite, dimostrando che la serie non perde spessore, bensì ne guadagna di più nel corso del tempo. La trama e tutti gli altri elementi ne traggono benefici e quindi si evolvono.
Messaggi ed insegnamenti
Nel corso della serie sono tanti i messaggi e quindi gli insegnamenti veicolati nella medesima. Alla fine i personaggi riescono tra un combattimento e l'altro a fare pace con sé stessi e si impegnano a porre rimedio. Ma è soprattutto Edward a fare il più grande sacrificio riottenendo per sé stesso e per suo fratello quanto di più prezioso avevano al mondo e che pensavano di aver perso per sempre. E questo ci insegna forse la "verità" più grande di tutte: non importa quanto siamo intelligenti, colti, istruiti; avere tutta la conoscenza, saggezza, cultura e sapienza del mondo non significa niente se non la si mette a disposizione del prossimo, non la si usa per migliorare al mondo e soprattutto ci si dimentica che essa non è un privilegio di pochi, non è una proprietà esclusivo e/o un diritto assoluto, bensì un prestito, il quale alla fine va restituito poiché ci ricorda che il nostro tempo è limitato (mi torna in mente la citazione di Gandalf "possiamo fare ciò che dobbiamo con il tempo che ci viene concesso"). Proprio qui si potrebbe pensare ad un punto di collegamento: proprio come l'Anello di Sauron, anche la Pietra Filosofale e così anche il Sacro Graal e la Mano di Mida, insieme ad altri artefatti prodigiosi sono da considerarsi allusioni ad una maturazione che comporta anche un distacco dagli oggetti concreti, i quali altro non sono che eggregore per rimane nell'ambito dell'alchimia, cioè forme-pensiero nelle quali l'essere umano crea le sue associazioni ed alle attribuisce un certo valore e/o potere che però possono diventare le sue manie, ossessioni, disturbi, complessi, paranoie che lo conducono alla perdizione ed autodistruzione.
Giudizio finale
Un'evoluzione o se preferiamo mutamento, cambiamento decisamente opportuni in quanto soddisfano quelle aspettative di chiarimenti, spiegazioni, approfondimenti e conclusioni che ci si aspettava in riferimento alla prima stagione della serie. L'inserimento di nuovi personaggi, nuove rivelazioni e quindi di ulteriori imprevisti, ribaltamenti e capovolgimenti di trama permettono di fornire un quadro variegato, completo, esaustivo e soddisfacente della vicenda oltre che a mettere lo spettatore nella posizione di interrogarsi sulle probabilità, ipotesi, tesi riguardo lo sviluppo della vicenda stessa.
Una seconda stagione versatile matura e pragmatica come la prima con qualche aggiunta in più.
Voto: 9,5
Introduzione, trama, sviluppi, personaggi, messaggi ed insegnamenti
Il seguito di una serie che non poteva mancare e che in un certo senso, sempre restando nell'ambito della serie, "è una sola cosa con la prima", nel senso che la completa, la approfondisce e la porta alla sua realizzazione "perfetta", "assoluta" e "totalizzante". Ci sono nuovi sviluppi che si intrecciano con quelli della stagione precedente e quindi forniscono un quadro più dettagliato di ciò che accade. Proprio come nella stagione precedente ogni episodio rappresenta un tassello aggiunto per completare questo imponente mosaico animato che ci porta nei meandri più profondi della nostra mente e quindi della nostra coscienza, consapevolezza.
I nostri fratelli Elric riprendono (ipoteticamente in una dimensione alternativa) il loro lavoro di "cani dell'esercito" e compiono missioni per conto dello stesso. Tuttavia, non si rendono inizialmente del pericolo che corrono. Ci sono altri che bramano il potere della pietra filosofale e forse anche qualcosa di più. Emergono anche qui dettagli e particolari sempre più terrificanti, sconvolgenti e spaventosi su eventi passati che sembrava fossero stati dimenticati. Invece, proprio questi si rivelano le chiavi per la rivelazione sulla vera identità del nemico e sulle sue vere intenzioni. A questo punto le micce sono accese e nessuno può più spegnerle: continuano ad avere luogo scontri, battaglie e conflitti sempre più devastanti; ma questi sono solo il preludio per l'ultima vera guerra significativa che segnerà e deciderà le sorti del mondo.
Ma questa volta è tutto più difficile: i vertici dell'esercito, coinvolti ancora in affari loschi e cospirazioni e sedizioni ancora più truculente e violente, prendono provvedimenti drastici e privano i nostri fratelli del sostegno basilare di cui necessitano per andare avanti in modo da renderli bersagli più facili. Questa volta i nostri fratelli dovranno mettere da parte "l'orgoglio" e cercare e chiedere più aiuto e sostegno possibile. Soprattutto provano a cercare di riconciliarsi con la figura paterna, rea a loro avviso di aver causato la morte della madre. E non solo loro: ma tutti i protagonisti dovranno lasciarsi il proprio passato alle spalle per cambiare vita se vogliono sperare di diventare più forti in vista della battaglia finale.
Ecco quindi che incontrano nuove persone. Tuttavia, anche qui i fratelli Elric dovranno dimostrare di meritare il loro aiuto, poiché anche queste desiderano e/o necessitano di qualcosa in cambio (anche qui è presente il principio dello scambio equivalente). Pertanto i nostri fratelli dovranno capire anche come spingersi oltre i loro limiti ed essere pronti a fare rinunce e sacrifici sempre più logoranti più di riuscire nella propria impresa di recuperare i propri corpi e sconfiggere il nemico. Di conseguenza hanno luogo scontri, incontri, cambi di alleanze, strategie, piani, programmi e progetti pur di riuscire nell'intento finale di fermare il nemico, alias Padre o Primo Homunculus e i suoi figli.
Abbiamo a che fare con sia con vecchi che nuovi personaggi decisamente inquietanti, le cui vicende personali caratterizzano e compongono il loro spessore psicologico e dimostrano quindi che essi meritano a pieno titolo uno spazio per conto proprio con tanto di sviluppi grandiosi in senno alla trama. C'è Scar, il quale è accompagnato da Mei Chang, proveniente anche lei da Ching, la quale è decisa ad ottenere l'immortalità per salvaguardare il proprio clan dagli altri del regno. Abbiamo Ling, il principe di Ching, alla ricerca dell'immortalità per riportare equilibrio e pace nel suo regno, insieme ai suoi servitori. Facciamo la conoscenza del Generale Armstrong, sorella del Maggiore, la quale inizialmente prova diffidenza per Edward, ma in seguito lo accetta, non senza averlo strapazzato proprio come la sua maestra Itsumi Curtis. Abbiamo poi il Tenente Colonnello Roy Mustang e la sua squadra la quale sembra qualcosa di più di un semplice plotone: una famiglia. Infatti è in loro che i nostri due fratelli ripongono piena fiducia proprio come in Winrie e sua nonna Pinako Rockbell. I nostri amici dell'esercito cercano di fare ammenda per i loro crimini dettati da ordini impartiti dall'alto.
Ritornano gli Homunculus, i quali riprendono i loro effettivi ruoli e funzioni. Tuttavia, come evidente anche nella serie precedente, l'unica cosa che sembra legarli è il fatto di essere un'estensione del carattere di Padre o Primo Homunculus, mentre per il resto ciascuno di loro è spinto o motivato da interessi e priorità diverse da quelli degli altri e quindi agisce per conto proprio, salvo poi abbandonare la causa comune, morire nel tentativo di seguire i propri sogni e/o cambiare punto di vista, opinione ed atteggiamento solamente dopo un profondo ed arduo confronto con sé stessi e i protagonisti.
Ma tra questi soprattutto il nemico principale, il Primo Homunculus e Hohenheim, dimostrano di avere più di altri uno spessore enorme che non può e non deve essere trascurato, vista la loro complicità. Hohenheim rappresenta lo scienziato desideroso di ampliare la propria coscienza, consapevolezza tramite la contemplazione della realtà e delle molteplici branche del sapere, della cultura, della saggezza e della sapienza, ma è un uomo tormentato dal rimorso e dal fatto di aver permesso tragedie orribili pur di ottenere quello che desiderava. Un tormento che ha trasmesso poi ai suoi figli, i quali ne pagano le conseguenze. Tuttavia egli cerca anche di redimersi e di porre rimedio a quanto fatto in memoria anche della donna che lo ha amato, Trisha Elric. Il Primo Homunculus rappresenta invece l'incarnazione del male più oscuro ed orribile quello di quello che finge di apprezzare e che si aggrappa alla sola certezza e sicurezza che conosce, cioè che per sopravvivere bisogna sfruttare, manipolare, ingannare e distruggere il prossimo a seconda delle convenienze. Alla fine però il Primo Homunculus rimane vittima del suo desiderio di conoscere senza essere vincolato, contravvenendo proprio alle leggi e quindi alle limitazioni e restrizioni naturali alle quali la conoscenza è sottoposta, spinto dal desiderio di incorporare il Fondatore che è la rappresentazione dell'infinito, nel proprio corpo limitato e ne paga le conseguenze, venendo intrappolato dalla Verità.
Stile e struttura
Per quanto riguarda i primi episodi possiamo pensare ad una sorta di riassunto della prima stagione della vicenda per poi intravedere i cambiamenti graduali di contesto e situazioni che si vengono a creare. Ognuno degli episodi rappresenta una sorta di anello che contribuisce a creare "questa catena dell'essere (citazione di stampo alchemico), nella quale si assiste alla nascita, sviluppo e crescita sia esterna che interna dei protagonisti e del resto dei personaggi in un tumulto di situazioni al limite nelle quali essi desiderano rivedere sé stessi ed avere la possibilità di autocontemplarsi ed autorealizzarsi.
Grafica
In ossequio alla prima stagione, la grafica è rimasta inalterata con inquadrature e primi piani di tutto rispetto per enfatizzare le singole scene che descrivono le situazioni nelle quali i personaggi si trovano, pensano, parlano ed agiscono e quindi far emergere i loro stati emotivi, mentali, sensazioni, pensieri, riflessioni, punti di vista, opinioni e ragionamenti e riflessioni più profondi, originali, autentici, sinceri. I contrasti di chiaro-scuro insieme alla distribuzione dei colori sono impiegati secondo un sistema simbolico che aderisce ai contenuti trattati nella serie e li amplifica con effetti speciali che ben rendono anche la tensione e la suspense delle scene d'azione e combattimento così come la pacatezza, la tranquillità, la gioia, l'ilarità e la felicità delle scene più distese. I disegni sono fluidi e dinamici, ma anche leggermente più macchinosi quando si tratta delle trasformazioni; si è impiegato anche qui l'effetto rallentatore per permettere allo spettatore di concentrarsi e catturare meglio i dettagli e i particolari di ogni situazione per permettergli di trarre le proprie deduzioni e/o intuizioni, rielaborarle e quindi giungere alle proprie conclusioni.
Colonna sonora
La colonna sonora è rimasta invariata rispetto alla prima stagione. Questo va bene, perché così facendo si dimostra la funzione di continuazione della seconda stagione rispetto alla prima. Tutti i motivetti e le sigle di apertura e chiusura dimostrano di essere ben collocate e mettono in risalto le situazioni in cui vengono eseguite, dimostrando che la serie non perde spessore, bensì ne guadagna di più nel corso del tempo. La trama e tutti gli altri elementi ne traggono benefici e quindi si evolvono.
Messaggi ed insegnamenti
Nel corso della serie sono tanti i messaggi e quindi gli insegnamenti veicolati nella medesima. Alla fine i personaggi riescono tra un combattimento e l'altro a fare pace con sé stessi e si impegnano a porre rimedio. Ma è soprattutto Edward a fare il più grande sacrificio riottenendo per sé stesso e per suo fratello quanto di più prezioso avevano al mondo e che pensavano di aver perso per sempre. E questo ci insegna forse la "verità" più grande di tutte: non importa quanto siamo intelligenti, colti, istruiti; avere tutta la conoscenza, saggezza, cultura e sapienza del mondo non significa niente se non la si mette a disposizione del prossimo, non la si usa per migliorare al mondo e soprattutto ci si dimentica che essa non è un privilegio di pochi, non è una proprietà esclusivo e/o un diritto assoluto, bensì un prestito, il quale alla fine va restituito poiché ci ricorda che il nostro tempo è limitato (mi torna in mente la citazione di Gandalf "possiamo fare ciò che dobbiamo con il tempo che ci viene concesso"). Proprio qui si potrebbe pensare ad un punto di collegamento: proprio come l'Anello di Sauron, anche la Pietra Filosofale e così anche il Sacro Graal e la Mano di Mida, insieme ad altri artefatti prodigiosi sono da considerarsi allusioni ad una maturazione che comporta anche un distacco dagli oggetti concreti, i quali altro non sono che eggregore per rimane nell'ambito dell'alchimia, cioè forme-pensiero nelle quali l'essere umano crea le sue associazioni ed alle attribuisce un certo valore e/o potere che però possono diventare le sue manie, ossessioni, disturbi, complessi, paranoie che lo conducono alla perdizione ed autodistruzione.
Giudizio finale
Un'evoluzione o se preferiamo mutamento, cambiamento decisamente opportuni in quanto soddisfano quelle aspettative di chiarimenti, spiegazioni, approfondimenti e conclusioni che ci si aspettava in riferimento alla prima stagione della serie. L'inserimento di nuovi personaggi, nuove rivelazioni e quindi di ulteriori imprevisti, ribaltamenti e capovolgimenti di trama permettono di fornire un quadro variegato, completo, esaustivo e soddisfacente della vicenda oltre che a mettere lo spettatore nella posizione di interrogarsi sulle probabilità, ipotesi, tesi riguardo lo sviluppo della vicenda stessa.
Una seconda stagione versatile matura e pragmatica come la prima con qualche aggiunta in più.
Voto: 9,5
“Gli uomini dimostrano le cose attraverso le azioni, non attraverso le parole" – Maes Huges
Partiamo da un fatto alquanto personale, io adoro le citazioni. Leggere o vedere un’opera e restare magnificamente colpito da una singola frase, tra le tante che vengono proposte al fruitore, è una forma di amore a prima vista. Non è un caso che, soprattutto nell’ultimo periodo, quando leggo un libro o vedo un anime, mi segno sul cellulare tutti gli spunti di riflessione e citazioni che l’opera in questione ha da offrirmi. Inoltre, e non potrebbe essere altrimenti considerati gli studi che faccio, mi piace creare collegamenti tra opere di vario genere, come se fossi un ragno intento a tessere la propria tela. Per questi due (semplici) motivi, le mie riflessioni su "Fullmetal Alchemist: Brotherood", non solo assumono come punto di partenza la citazione tratta dalla serie che l’aveva preceduta, ovvero "Fullmetal Alchemist", ma addirittura riprendono perfettamente il finale della recensione che le dedicai.
Prendendo in esame la voce del vocabolario Treccani, “agire” ha il significato generico di fare, operare, in poche parole compiere un’azione. Ora, come ci insegnano a scuola, per il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Per ridurla in termini alchemici, per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. E nessuno può comprendere l’importanza di queste parole meglio dei fratelli Elric, Edward e Alphonse, due bambini di undici e dieci anni, con una spiccata propensione per l’alchimia. I due, dopo essere stati abbandonati dal padre per ragioni a loro sconosciute, restano orfani della madre, motivo per il quale, disperati, ma allo stesso tempo speranzosi, provano il tutto per tutto pur di riaverla al proprio fianco, il tabù di ogni alchimista, la resurrezione. Consci del pericolo che stanno correndo, vanno incontro al loro destino con coraggio e incoscienza e, dopo essersi procurati il necessario, tentano la trasmutazione umana, durante la quale Edward perde un braccio ed una gamba, mentre Alphonse tutto il corpo, rimanendo in vita solamente grazie al fratello che, in un momento di lucidità, riesce a legare la sua anima a un’armatura. Da questi assunti di partenza, inizia la storia dei due protagonisti; un ragazzo di bassa statura, dai capelli biondi e con due “auto-mail” che sostituiscono gli arti mancanti del corpo e un’armatura grossa e robusta, perfetto travestimento carnevalesco dal gusto retrò, ma che al suo interno cela il vuoto. Alla ricerca della famosa pietra filosofale, di cui si sa poco o nulla, i due fratelli faranno di tutto pur di riottenere i propri corpi e state certi che non si arrenderanno facilmente.
Quello intrapreso dai fratelli Elric incarna perfettamente “Il viaggio dell’eroe”, così come lo definisce Christopher Vogler nell’omonimo saggio, ormai diventato cult book. Un viaggio pieno di insidie, di villain che sbucano da dietro l’angolo per mettere i bastoni tra le ruote ai due protagonisti a cui, però, non mancherà mai il sostegno degli amici. E, tra i tanti punti forti del capolavoro della Arakawa, a cui l’anime si rifà pedissequamente, c’è proprio il cast di personaggi eccezionali, perfettamente delineati in ogni minimo dettaglio, in grado di conquistare un posto speciale nel cuore dello spettatore, che difficilmente li dimenticherà.
Winry Rockbell, amica intima di Edward e Alphonse, con cui condivide l’infanzia passata insieme nella piccola cittadina di Resembool. Ragazza dal passato complicato, segnato dalla perdita dei genitori di cui è rimasta orfana in tenera età e che adesso vive con la nonna, conosciuta ai più come, Zia Pinako. Abilissima, nonostante la giovane età, nella costruzione di auto-mail e, per questo motivo, meccanica personale di Edward. Personaggio dalla grande personalità; seriamente preoccupata per i guai in cui, ogni volta, si invischiano i due fratelli che, puntualmente, vengono rimproverati dalla ragazza. Dietro questo carattere forte, si nascondono però ombre e preoccupazioni, legate tanto alla morte dei genitori, di cui si verrà a sapere nel corso della storia, tanto alla paura che i due fratelli, a cui è molto legata, possano, un giorno o l’altro, non fare ritorno a casa. Indubbiamente uno dei personaggi meglio riusciti dell’anime, nonché waifu indiscussa.
Roy Mustang, l’alchimista di fuoco. Colonello dell’esercito per cui lavora lo stesso Edward e uomo ambizioso che spera un giorno di poter diventare Comandante supremo della nazione di Amestris. Figura indispensabile per la crescita dei fratelli Elric, a cui assisterà e parteciperà attivamente. Persona taciturna e con un certo debole per le donne. Sono poche le persone di cui si fida, ma a loro affiderebbe la sua stessa vita. Abile nel combattimento e, allo stesso tempo, grande stratega; si ritroverà continuamente coinvolto in situazioni spinose, da cui ne uscirà sempre con grande efficacia.
Maes Huges, Tenente Colonello e Generale di Brigata dell’esercito. A tutti gli effetti personaggio “secondario” della storia, in cui lascia, a mio avviso, un segno indelebile. A guardarlo da fuori sembrerebbe un burlone, uno sempre con la testa tra le nuvole e a cui interessa solamente spettegolare con i colleghi, in particolar modo con il Colonello Mustang, di cui è amico intimo. Eppure, sarà proprio nei momenti complicati che dimostrerà tutta la sua perspicacia ed intelligenza, tanto da arrivare a scoprire i segreti del paese per cui lavora. Nonostante le sue “brevi comparse”, e questo è il grande merito della Arakawa, anche un personaggio “secondario” come lui riuscirà ad ispirarvi una sincera simpatia ed a entrarvi nel cuore.
Scar, gli homunculus e il Padre. Una sequela di villain che, chi per un motivo e chi per un altro, sarà continuamente in combutta con la legge, con cui si ritroverà, spesso e volentieri, a fare i conti. Dall’Ishbaliano che ha visto morire la propria gente davanti ai suoi occhi e che cerca vendetta contro l’esercito, fino al Padre, figura misteriosa, dal passato oscuro e con palesi manie di protagonismo, che sembra voler governare il mondo intero. La Arakawa riesce nel difficile intento di creare villain originali, che non svolgono il ruolo di semplici comparse e nei cui confronti, sarà impossibile provare odio. Infatti, anche loro, presto o tardi, mostreranno il loro vero volto e i sentimenti da cui sono mossi, e sarà proprio in questi momenti, che si capirà la grandezza di un’opera come "Fullmetal Alchemist: Brotherood".
Infine, impossibile non nominarli, i fratelli Elric. Alphonse, la grande armatura; un ragazzo dall’animo puro e sensibile, in grado di “esibire” la propria gentilezza anche nei confronti del più reietto degli esseri umani e Edward, l’alchimista d’acciaio; un tipo scontroso, amato da pochi, ma che darebbe la vita pur di salvare un’amica o un familiare. Insieme, i due fratelli, capiranno quanto la vita, a volte, possa essere bastarda. Saranno messi continuamente dinanzi a situazioni complicate e uscirne non sarà una passeggiata. Vedranno morire persone e amici davanti ai propri occhi; e sarà proprio da questi momenti che, i due fratelli, trarranno la forza per andare avanti e cambiare radicalmente il proprio modo di agire e di pensare, nell’intento si salvare e preservare le persone a loro care. Tante le lezioni che la vita impartirà loro e per questo, protagonisti di un vero e proprio viaggio di formazione.
Di personaggi da nominare ce ne sarebbero ancora tanti; penso al tenente Hawkeye e a Van Hohenehim, ma rischierei di rendere la recensione lunga e tediosa, più di quanto, probabilmente, non abbia già fatto. Sulla storia preferisco non dilungarmi, anche perché se volete sapere, vi conviene guardare. Allora un ultimo appunto, più che al comparto grafico, voglio dedicarlo a quello sonoro. Quest’ultimo ci regala delle musiche indimenticabili, che diventano un tutt’uno con le scene proposte, con cui si fondono e amalgamano alla grande, creando un connubio perfetto; per non parlare, infine, delle opening meravigliose, capaci di catapultarti nell’episodio prima ancora che questo inizi e preparando il tuo animo a venti minuti di pura bellezza.
Cento spanne sopra la serie che l’aveva preceduta, ovvero "Fullmetal Alchemist".
Insomma, se avete letto fino alla fine questa recensione e non avete ancora mai visto "Fullmetal Alchemist: Brotherood", vi chiedo: “Cosa aspettate a farlo?”.
Partiamo da un fatto alquanto personale, io adoro le citazioni. Leggere o vedere un’opera e restare magnificamente colpito da una singola frase, tra le tante che vengono proposte al fruitore, è una forma di amore a prima vista. Non è un caso che, soprattutto nell’ultimo periodo, quando leggo un libro o vedo un anime, mi segno sul cellulare tutti gli spunti di riflessione e citazioni che l’opera in questione ha da offrirmi. Inoltre, e non potrebbe essere altrimenti considerati gli studi che faccio, mi piace creare collegamenti tra opere di vario genere, come se fossi un ragno intento a tessere la propria tela. Per questi due (semplici) motivi, le mie riflessioni su "Fullmetal Alchemist: Brotherood", non solo assumono come punto di partenza la citazione tratta dalla serie che l’aveva preceduta, ovvero "Fullmetal Alchemist", ma addirittura riprendono perfettamente il finale della recensione che le dedicai.
Prendendo in esame la voce del vocabolario Treccani, “agire” ha il significato generico di fare, operare, in poche parole compiere un’azione. Ora, come ci insegnano a scuola, per il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Per ridurla in termini alchemici, per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. E nessuno può comprendere l’importanza di queste parole meglio dei fratelli Elric, Edward e Alphonse, due bambini di undici e dieci anni, con una spiccata propensione per l’alchimia. I due, dopo essere stati abbandonati dal padre per ragioni a loro sconosciute, restano orfani della madre, motivo per il quale, disperati, ma allo stesso tempo speranzosi, provano il tutto per tutto pur di riaverla al proprio fianco, il tabù di ogni alchimista, la resurrezione. Consci del pericolo che stanno correndo, vanno incontro al loro destino con coraggio e incoscienza e, dopo essersi procurati il necessario, tentano la trasmutazione umana, durante la quale Edward perde un braccio ed una gamba, mentre Alphonse tutto il corpo, rimanendo in vita solamente grazie al fratello che, in un momento di lucidità, riesce a legare la sua anima a un’armatura. Da questi assunti di partenza, inizia la storia dei due protagonisti; un ragazzo di bassa statura, dai capelli biondi e con due “auto-mail” che sostituiscono gli arti mancanti del corpo e un’armatura grossa e robusta, perfetto travestimento carnevalesco dal gusto retrò, ma che al suo interno cela il vuoto. Alla ricerca della famosa pietra filosofale, di cui si sa poco o nulla, i due fratelli faranno di tutto pur di riottenere i propri corpi e state certi che non si arrenderanno facilmente.
Quello intrapreso dai fratelli Elric incarna perfettamente “Il viaggio dell’eroe”, così come lo definisce Christopher Vogler nell’omonimo saggio, ormai diventato cult book. Un viaggio pieno di insidie, di villain che sbucano da dietro l’angolo per mettere i bastoni tra le ruote ai due protagonisti a cui, però, non mancherà mai il sostegno degli amici. E, tra i tanti punti forti del capolavoro della Arakawa, a cui l’anime si rifà pedissequamente, c’è proprio il cast di personaggi eccezionali, perfettamente delineati in ogni minimo dettaglio, in grado di conquistare un posto speciale nel cuore dello spettatore, che difficilmente li dimenticherà.
Winry Rockbell, amica intima di Edward e Alphonse, con cui condivide l’infanzia passata insieme nella piccola cittadina di Resembool. Ragazza dal passato complicato, segnato dalla perdita dei genitori di cui è rimasta orfana in tenera età e che adesso vive con la nonna, conosciuta ai più come, Zia Pinako. Abilissima, nonostante la giovane età, nella costruzione di auto-mail e, per questo motivo, meccanica personale di Edward. Personaggio dalla grande personalità; seriamente preoccupata per i guai in cui, ogni volta, si invischiano i due fratelli che, puntualmente, vengono rimproverati dalla ragazza. Dietro questo carattere forte, si nascondono però ombre e preoccupazioni, legate tanto alla morte dei genitori, di cui si verrà a sapere nel corso della storia, tanto alla paura che i due fratelli, a cui è molto legata, possano, un giorno o l’altro, non fare ritorno a casa. Indubbiamente uno dei personaggi meglio riusciti dell’anime, nonché waifu indiscussa.
Roy Mustang, l’alchimista di fuoco. Colonello dell’esercito per cui lavora lo stesso Edward e uomo ambizioso che spera un giorno di poter diventare Comandante supremo della nazione di Amestris. Figura indispensabile per la crescita dei fratelli Elric, a cui assisterà e parteciperà attivamente. Persona taciturna e con un certo debole per le donne. Sono poche le persone di cui si fida, ma a loro affiderebbe la sua stessa vita. Abile nel combattimento e, allo stesso tempo, grande stratega; si ritroverà continuamente coinvolto in situazioni spinose, da cui ne uscirà sempre con grande efficacia.
Maes Huges, Tenente Colonello e Generale di Brigata dell’esercito. A tutti gli effetti personaggio “secondario” della storia, in cui lascia, a mio avviso, un segno indelebile. A guardarlo da fuori sembrerebbe un burlone, uno sempre con la testa tra le nuvole e a cui interessa solamente spettegolare con i colleghi, in particolar modo con il Colonello Mustang, di cui è amico intimo. Eppure, sarà proprio nei momenti complicati che dimostrerà tutta la sua perspicacia ed intelligenza, tanto da arrivare a scoprire i segreti del paese per cui lavora. Nonostante le sue “brevi comparse”, e questo è il grande merito della Arakawa, anche un personaggio “secondario” come lui riuscirà ad ispirarvi una sincera simpatia ed a entrarvi nel cuore.
Scar, gli homunculus e il Padre. Una sequela di villain che, chi per un motivo e chi per un altro, sarà continuamente in combutta con la legge, con cui si ritroverà, spesso e volentieri, a fare i conti. Dall’Ishbaliano che ha visto morire la propria gente davanti ai suoi occhi e che cerca vendetta contro l’esercito, fino al Padre, figura misteriosa, dal passato oscuro e con palesi manie di protagonismo, che sembra voler governare il mondo intero. La Arakawa riesce nel difficile intento di creare villain originali, che non svolgono il ruolo di semplici comparse e nei cui confronti, sarà impossibile provare odio. Infatti, anche loro, presto o tardi, mostreranno il loro vero volto e i sentimenti da cui sono mossi, e sarà proprio in questi momenti, che si capirà la grandezza di un’opera come "Fullmetal Alchemist: Brotherood".
Infine, impossibile non nominarli, i fratelli Elric. Alphonse, la grande armatura; un ragazzo dall’animo puro e sensibile, in grado di “esibire” la propria gentilezza anche nei confronti del più reietto degli esseri umani e Edward, l’alchimista d’acciaio; un tipo scontroso, amato da pochi, ma che darebbe la vita pur di salvare un’amica o un familiare. Insieme, i due fratelli, capiranno quanto la vita, a volte, possa essere bastarda. Saranno messi continuamente dinanzi a situazioni complicate e uscirne non sarà una passeggiata. Vedranno morire persone e amici davanti ai propri occhi; e sarà proprio da questi momenti che, i due fratelli, trarranno la forza per andare avanti e cambiare radicalmente il proprio modo di agire e di pensare, nell’intento si salvare e preservare le persone a loro care. Tante le lezioni che la vita impartirà loro e per questo, protagonisti di un vero e proprio viaggio di formazione.
Di personaggi da nominare ce ne sarebbero ancora tanti; penso al tenente Hawkeye e a Van Hohenehim, ma rischierei di rendere la recensione lunga e tediosa, più di quanto, probabilmente, non abbia già fatto. Sulla storia preferisco non dilungarmi, anche perché se volete sapere, vi conviene guardare. Allora un ultimo appunto, più che al comparto grafico, voglio dedicarlo a quello sonoro. Quest’ultimo ci regala delle musiche indimenticabili, che diventano un tutt’uno con le scene proposte, con cui si fondono e amalgamano alla grande, creando un connubio perfetto; per non parlare, infine, delle opening meravigliose, capaci di catapultarti nell’episodio prima ancora che questo inizi e preparando il tuo animo a venti minuti di pura bellezza.
Cento spanne sopra la serie che l’aveva preceduta, ovvero "Fullmetal Alchemist".
Insomma, se avete letto fino alla fine questa recensione e non avete ancora mai visto "Fullmetal Alchemist: Brotherood", vi chiedo: “Cosa aspettate a farlo?”.
“Full Metal Alchemist Brotherhood” è un anime shonen tratto dall’omonima serie manga. È l’unica opera del franchise che conosco, quindi la mia recensione non tiene in considerazione le differenze tra l’anime e altre versioni della storia (il manga e l’adattamento animato più vecchio, s’intende).
Le premesse sono quelle tipiche del genere: il protagonista è un giovane ragazzo con una grande dote, che si trova a combattere con dei nemici e persegue un obiettivo preciso. D’altra parte, la storia presenta elementi originali. Edward Elric, il protagonista, è in cerca di un modo per ripristinare il proprio corpo e quello del fratello minore. I due ragazzi, infatti, sono stati danneggiati da un esperimento alchemico andato male, in cui avevano tentato di riportare in vita la madre morta. Mentre Edward ha perso soltanto un braccio, il fratello Alphonse l’intero corpo, e vive grazie al fatto che la sua anima è stata legata da Edward a una grossa corazza di ferro.
La storia si inquadra in un contesto urban-fantasy: i protagonisti si muovono in una città simile alla Londra ottocentesca, collocata al centro di un regno di forma circolare. In questo mondo, gli alchimisti sono uniti in una specie di organismo politico, e quindi le loro pratiche sono allo scoperto, a differenza di com’è accaduto per l’alchimia vera. C’è da dire che, come spesso succede nelle produzioni nipponiche, “Full Metal Alchemist Brotherhood” testimonia una certa difficoltà, da parte dei giapponesi, di comprendere la cultura occidentale; in questo caso, l’alchimia. È normale che abbiano adattato l’alchimia al contesto di uno shonen, dopotutto, e quindi l’alchimia dell’anime ha pochissimi punti in comune con quella vera. Ammetto che mi ha fatto un po’ sorridere l’utilizzo dell’alchimia come arma da combattimento, per cui le magie che si scagliano i protagonisti, in pieno stile shonen, sono in realtà frutto di reazioni alchemiche. Un po’ perplessa mi ha anche lasciata la professata contrapposizione tra alchimia (intesa come la scienza odierna) e la religione, quando questa contrapposizione nella realtà non c’è stata. Forse la Chiesa ha perseguito gli alchimisti, ma gli alchimisti, al contrario, professavano un’assoluta adesione alla fede. Inoltre, nell’anime Edward spiega che le ricette alchemiche sembrano a ricette da cucina, perché nascondono il loro vero significato attraverso simboli. Se questo, in parte, è vero (tranne il dettaglio che le ricette alchemiche sembrino a ricette da cucina), non si capisce allora il senso di questa segretezza in un mondo in cui l’alchimia è praticata alla luce del sole, e non ha il carattere di una scienza proibita (com’è stato, invece, nella realtà).
Ci sono altre ingenuità simili, ma non mi soffermerò per non sembrare troppo rompiscatole. Aldilà di tutto, il world-building è ben fatto, e ho apprezzato come la storia personale di Edward e Alphonse, mano mano, si intreccia sempre di più con i minacciosi intrighi politici del loro mondo, fino a culminare in un’epica battaglia finale.
Purtroppo, però, se non si ha una soglia dell’attenzione alta, la trama risulta confusa e difficile da capire. Io, per prima, ammetto di non aver compreso bene gli sviluppi della storia. E questo è un grande difetto.
Attenzione: questa parte contiene spoiler!!
Per quel che riguarda i personaggi, mi sono piaciuti soprattutto Edward, Alphonse e Hoheneim, loro padre. Quest’ultimo è il mio personaggio preferito della serie, e lo lascio a dopo.
I due fratelli sono caratterialmente molto diversi. Alphonse si autodefinisce un “gentiluomo” quando, ironicamente, spiega di essere diverso da Edward. Alphonse è dolce e sentimentale, Edward è più impulsivo, a volte pungente. Tutti e due, però, sono dei ragazzi gentili e solidali e vanno d’accordo. Forse fin troppo d’accordo, a dire il vero. Ci sono, comunque, poche scene in cui si prendono in giro reciprocamente, e quelli sono personalmente i migliori momenti fraterni della serie.
Edward è un personaggio a cui è difficile non affezionarsi. Ha sofferto molto, ma è ottimista e spiritoso. Ho trovato, francamente, un po’ esagerato il suo rifiuto di toccare pistole (è imbarazzato anche di fronte alla prospettiva di usarle per difendersi…). È anche esagerato il suo imbarazzo quando si parla di questioni romantiche, come anche il fatto che se la prenda ogni volta che gli si dice che è basso (che poi io sono l’unica a non vederlo basso? Mah). Come il fratello, anche Alphonse ti fa pena, per la condizione in cui è ridotto; e la sua diversità caratteriale rispetto al fratello offre lo spunto per alcune scene divertenti.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Hoheneim perché all’inizio della serie ci viene dipinto come un uomo che ha abbandonato la famiglia, causando indirettamente tutti i problemi successivi; insomma, come il tipico marito/padre menefreghista. Ma andando avanti nella serie, veniamo a sapere le vere motivazioni che hanno spinto Hoheneim a lasciare casa. Ne emerge il ritratto di un uomo diverso da come lo dipinge il figlio: una persona dolce e sentimentale.
È anche molto bella la relazione che, a un certo punto della serie, Alphonse stabilisce con una ragazzina, Mei, perché si evolve con naturalezza. Inizialmente lei si prende una cottarella per lui (perché tende a innamorarsi di ideali) e il rapporto è molto ironico, poi diventa più serio e toccante.
Mi è piaciuta meno, invece, Winry, l’amica di infanzia dei due fratelli. Nonostante qualche elemento di originalità (è una ragazza che ama fare lavoretti ingegneristici) è, nel complesso, un personaggio femminile piuttosto banale e già visto, la solita bella e carina ma dallo sclero facile. Nemmeno la sua romance mi ha fatta impazzire, perché è un po’ forzata e ci sono alcuni momenti di lieve paternalismo.
Trovo, invece, assai fastidiosa Olivier Armstrong: anche lei è un personaggio femminile banale e stereotipato. È la solita donna “forte”, che manifesta questa sua forza in modo eccessivamente autoritario e arrogante. Nonostante, con questa sua autorità, Olivier sia un personaggio fatto per smentire i pregiudizi di genere, non fa altro che confermarli, per due motivi: 1. accusa il fratello di essere debole chiamandolo spregiativamente “femminuccia”; 2. Umiliando gli altri, suggerisce nello spettatore il sottile messaggio che le donne, al potere, siano intrattabili. Non penso che il messaggio sia voluto o intenzionale, è semplicemente inserito in modo inconsapevole; ma se queste cose sono presenti anche nel manga, posso dire tranquillamente che da un’autrice donna avrei apprezzato una maggiore consapevolezza su come trattare determinati argomenti. Ma andiamo avanti. Di Olivier, insomma, ho apprezzato soltanto che dimostra di tenere al fratello. Salvo solo questo aspetto.
Ultimo personaggio di cui tratterò è Envy, uno (o una? Non si capisce) dei cattivoni. Senza anticipare niente, posso dire soltanto le mie impressioni: all’inizio ho odiato Envy, per ovvi motivi, oltre che per il character design (mi sembrava il fratello minore del cantante dei Tokio Hotel). Ma a un certo punto della storia, Envy finisce per farti pena. In sostanza, si rivela molto più complesso di come appaia sulle prime, e perciò mi è piaciuto molto come cattivo.
Per quel che riguarda gli altri personaggi, non mi hanno colpita particolarmente; perciò, li tralascio per parlare delle tematiche dell’anime.
La solidarietà è una delle tematiche principali dell’anime. “Full Metal Alchemist Brotherhood” ci insegna che la solidarietà è la forza più grande dell’uomo, aldilà di tutti i risentimenti di cui siamo capaci. Il tema è trattato discretamente bene, anche se a volte sfocia un po’ nella banalità; del resto, è una tematica tipicamente shonen. Ma l’anime contiene un altro messaggio di fondo, che a mio parere è sviluppato molto meglio: che non si può avere tutto dalla vita, e che se si vuole ottenere qualcosa, bisogna accettare diversi sacrifici. Questo messaggio ci viene trasmesso attraverso la storia, e grazie a un bellissimo finale che chiude la convulsa e avventurosa vicenda con una nota di serenità, venata di malinconia.
Come molti anime, “Full Metal Alchemist Brotherhood” inserisce scene divertenti per spezzare la tensione. Apprezzo la consapevolezza degli autori sull’importanza dell’ironia in una storia, ma penso che in quest’anime l’elemento comico non sia stato gestito bene. Nella prima parte, anzi, è gestito proprio male: banali siparietti comici interrompono all'improvviso scene serie o commoventi, facce buffe e iperboliche compaiono dal nulla mentre due persone parlano normalmente. Devo però riconoscere agli scrittori un merito: di essersi resi conto del loro errore. I bruschi passaggi tonali si verificano, infatti, solo nella prima metà della serie, poi andando avanti non ce ne sono più. L’ironia, nella seconda parte della serie, è gestita decisamente meglio, in modo più sottile e divertente. Spassosa, per esempio, la scena in cui Edward dice a un amico che lo lascerà indietro e fa per andarsene, ma poi si ferma ogni due passi per girarsi e dire: «Vedi che me ne sto andando davvero».
Per il resto, l’atmosfera dell’anime è ben fatta. L’ambientazione mescola elementi shonen con un contesto simile alla Londra del primo novecento, e i disegni sono ben fatti e dettagliati. Bello il contrasto tra l’ambiente urbano, di colore cupo e grigio, e il villaggio da dove provengono i due protagonisti, che invece è verde, bucolico ed evoca un senso di serenità e nostalgia. I colori tendono normalmente al grigio, anche se ogni tanto la palette si fa più intensa (per esempio, nelle scene di tramonti o nei momenti più drammatici).
Il character design presenta, a mio parere, qualche contraddizione. Alcuni personaggi, come Edward e Hoheneim (specialmente Hoheneim giovane…) hanno un design molto caratteristico e accattivante. Altri, la maggior parte, vanno semplicemente bene. Poi ci sono certi personaggi che hanno un design a mio parere poco interessante: vuoi per esaltazione eccessiva di alcuni tratti fisici, vuoi per un tratto troppo spigoloso.
Anche la colonna sonora non è perfetta. Nulla da dire sulle sigle: nonostante nessuna di esse sia iconica, sia quelle di apertura sia quelle di chiusura sono molto belle. Anche la sequenza video è ben fatta. Per quel che riguarda invece le musiche di sottofondo, sono poche e ripetitive, anche se c’è qualche pezzo memorabile.
In sostanza, “Full Metal Alchemist Brotherhood” è davvero un bell’anime, soprattutto se lo rapportiamo al suo genere. Bello soprattutto il messaggio finale e l’atmosfera. Peccato per la trama un po’ confusa, che ritengo sia il difetto principale (anche se forse sono solo io a non averla capita). Aldilà di questo, le imperfezioni della serie non sono gravi e non vanno a guastare la serie nel suo complesso.
Le premesse sono quelle tipiche del genere: il protagonista è un giovane ragazzo con una grande dote, che si trova a combattere con dei nemici e persegue un obiettivo preciso. D’altra parte, la storia presenta elementi originali. Edward Elric, il protagonista, è in cerca di un modo per ripristinare il proprio corpo e quello del fratello minore. I due ragazzi, infatti, sono stati danneggiati da un esperimento alchemico andato male, in cui avevano tentato di riportare in vita la madre morta. Mentre Edward ha perso soltanto un braccio, il fratello Alphonse l’intero corpo, e vive grazie al fatto che la sua anima è stata legata da Edward a una grossa corazza di ferro.
La storia si inquadra in un contesto urban-fantasy: i protagonisti si muovono in una città simile alla Londra ottocentesca, collocata al centro di un regno di forma circolare. In questo mondo, gli alchimisti sono uniti in una specie di organismo politico, e quindi le loro pratiche sono allo scoperto, a differenza di com’è accaduto per l’alchimia vera. C’è da dire che, come spesso succede nelle produzioni nipponiche, “Full Metal Alchemist Brotherhood” testimonia una certa difficoltà, da parte dei giapponesi, di comprendere la cultura occidentale; in questo caso, l’alchimia. È normale che abbiano adattato l’alchimia al contesto di uno shonen, dopotutto, e quindi l’alchimia dell’anime ha pochissimi punti in comune con quella vera. Ammetto che mi ha fatto un po’ sorridere l’utilizzo dell’alchimia come arma da combattimento, per cui le magie che si scagliano i protagonisti, in pieno stile shonen, sono in realtà frutto di reazioni alchemiche. Un po’ perplessa mi ha anche lasciata la professata contrapposizione tra alchimia (intesa come la scienza odierna) e la religione, quando questa contrapposizione nella realtà non c’è stata. Forse la Chiesa ha perseguito gli alchimisti, ma gli alchimisti, al contrario, professavano un’assoluta adesione alla fede. Inoltre, nell’anime Edward spiega che le ricette alchemiche sembrano a ricette da cucina, perché nascondono il loro vero significato attraverso simboli. Se questo, in parte, è vero (tranne il dettaglio che le ricette alchemiche sembrino a ricette da cucina), non si capisce allora il senso di questa segretezza in un mondo in cui l’alchimia è praticata alla luce del sole, e non ha il carattere di una scienza proibita (com’è stato, invece, nella realtà).
Ci sono altre ingenuità simili, ma non mi soffermerò per non sembrare troppo rompiscatole. Aldilà di tutto, il world-building è ben fatto, e ho apprezzato come la storia personale di Edward e Alphonse, mano mano, si intreccia sempre di più con i minacciosi intrighi politici del loro mondo, fino a culminare in un’epica battaglia finale.
Purtroppo, però, se non si ha una soglia dell’attenzione alta, la trama risulta confusa e difficile da capire. Io, per prima, ammetto di non aver compreso bene gli sviluppi della storia. E questo è un grande difetto.
Attenzione: questa parte contiene spoiler!!
Per quel che riguarda i personaggi, mi sono piaciuti soprattutto Edward, Alphonse e Hoheneim, loro padre. Quest’ultimo è il mio personaggio preferito della serie, e lo lascio a dopo.
I due fratelli sono caratterialmente molto diversi. Alphonse si autodefinisce un “gentiluomo” quando, ironicamente, spiega di essere diverso da Edward. Alphonse è dolce e sentimentale, Edward è più impulsivo, a volte pungente. Tutti e due, però, sono dei ragazzi gentili e solidali e vanno d’accordo. Forse fin troppo d’accordo, a dire il vero. Ci sono, comunque, poche scene in cui si prendono in giro reciprocamente, e quelli sono personalmente i migliori momenti fraterni della serie.
Edward è un personaggio a cui è difficile non affezionarsi. Ha sofferto molto, ma è ottimista e spiritoso. Ho trovato, francamente, un po’ esagerato il suo rifiuto di toccare pistole (è imbarazzato anche di fronte alla prospettiva di usarle per difendersi…). È anche esagerato il suo imbarazzo quando si parla di questioni romantiche, come anche il fatto che se la prenda ogni volta che gli si dice che è basso (che poi io sono l’unica a non vederlo basso? Mah). Come il fratello, anche Alphonse ti fa pena, per la condizione in cui è ridotto; e la sua diversità caratteriale rispetto al fratello offre lo spunto per alcune scene divertenti.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Hoheneim perché all’inizio della serie ci viene dipinto come un uomo che ha abbandonato la famiglia, causando indirettamente tutti i problemi successivi; insomma, come il tipico marito/padre menefreghista. Ma andando avanti nella serie, veniamo a sapere le vere motivazioni che hanno spinto Hoheneim a lasciare casa. Ne emerge il ritratto di un uomo diverso da come lo dipinge il figlio: una persona dolce e sentimentale.
È anche molto bella la relazione che, a un certo punto della serie, Alphonse stabilisce con una ragazzina, Mei, perché si evolve con naturalezza. Inizialmente lei si prende una cottarella per lui (perché tende a innamorarsi di ideali) e il rapporto è molto ironico, poi diventa più serio e toccante.
Mi è piaciuta meno, invece, Winry, l’amica di infanzia dei due fratelli. Nonostante qualche elemento di originalità (è una ragazza che ama fare lavoretti ingegneristici) è, nel complesso, un personaggio femminile piuttosto banale e già visto, la solita bella e carina ma dallo sclero facile. Nemmeno la sua romance mi ha fatta impazzire, perché è un po’ forzata e ci sono alcuni momenti di lieve paternalismo.
Trovo, invece, assai fastidiosa Olivier Armstrong: anche lei è un personaggio femminile banale e stereotipato. È la solita donna “forte”, che manifesta questa sua forza in modo eccessivamente autoritario e arrogante. Nonostante, con questa sua autorità, Olivier sia un personaggio fatto per smentire i pregiudizi di genere, non fa altro che confermarli, per due motivi: 1. accusa il fratello di essere debole chiamandolo spregiativamente “femminuccia”; 2. Umiliando gli altri, suggerisce nello spettatore il sottile messaggio che le donne, al potere, siano intrattabili. Non penso che il messaggio sia voluto o intenzionale, è semplicemente inserito in modo inconsapevole; ma se queste cose sono presenti anche nel manga, posso dire tranquillamente che da un’autrice donna avrei apprezzato una maggiore consapevolezza su come trattare determinati argomenti. Ma andiamo avanti. Di Olivier, insomma, ho apprezzato soltanto che dimostra di tenere al fratello. Salvo solo questo aspetto.
Ultimo personaggio di cui tratterò è Envy, uno (o una? Non si capisce) dei cattivoni. Senza anticipare niente, posso dire soltanto le mie impressioni: all’inizio ho odiato Envy, per ovvi motivi, oltre che per il character design (mi sembrava il fratello minore del cantante dei Tokio Hotel). Ma a un certo punto della storia, Envy finisce per farti pena. In sostanza, si rivela molto più complesso di come appaia sulle prime, e perciò mi è piaciuto molto come cattivo.
Per quel che riguarda gli altri personaggi, non mi hanno colpita particolarmente; perciò, li tralascio per parlare delle tematiche dell’anime.
La solidarietà è una delle tematiche principali dell’anime. “Full Metal Alchemist Brotherhood” ci insegna che la solidarietà è la forza più grande dell’uomo, aldilà di tutti i risentimenti di cui siamo capaci. Il tema è trattato discretamente bene, anche se a volte sfocia un po’ nella banalità; del resto, è una tematica tipicamente shonen. Ma l’anime contiene un altro messaggio di fondo, che a mio parere è sviluppato molto meglio: che non si può avere tutto dalla vita, e che se si vuole ottenere qualcosa, bisogna accettare diversi sacrifici. Questo messaggio ci viene trasmesso attraverso la storia, e grazie a un bellissimo finale che chiude la convulsa e avventurosa vicenda con una nota di serenità, venata di malinconia.
Come molti anime, “Full Metal Alchemist Brotherhood” inserisce scene divertenti per spezzare la tensione. Apprezzo la consapevolezza degli autori sull’importanza dell’ironia in una storia, ma penso che in quest’anime l’elemento comico non sia stato gestito bene. Nella prima parte, anzi, è gestito proprio male: banali siparietti comici interrompono all'improvviso scene serie o commoventi, facce buffe e iperboliche compaiono dal nulla mentre due persone parlano normalmente. Devo però riconoscere agli scrittori un merito: di essersi resi conto del loro errore. I bruschi passaggi tonali si verificano, infatti, solo nella prima metà della serie, poi andando avanti non ce ne sono più. L’ironia, nella seconda parte della serie, è gestita decisamente meglio, in modo più sottile e divertente. Spassosa, per esempio, la scena in cui Edward dice a un amico che lo lascerà indietro e fa per andarsene, ma poi si ferma ogni due passi per girarsi e dire: «Vedi che me ne sto andando davvero».
Per il resto, l’atmosfera dell’anime è ben fatta. L’ambientazione mescola elementi shonen con un contesto simile alla Londra del primo novecento, e i disegni sono ben fatti e dettagliati. Bello il contrasto tra l’ambiente urbano, di colore cupo e grigio, e il villaggio da dove provengono i due protagonisti, che invece è verde, bucolico ed evoca un senso di serenità e nostalgia. I colori tendono normalmente al grigio, anche se ogni tanto la palette si fa più intensa (per esempio, nelle scene di tramonti o nei momenti più drammatici).
Il character design presenta, a mio parere, qualche contraddizione. Alcuni personaggi, come Edward e Hoheneim (specialmente Hoheneim giovane…) hanno un design molto caratteristico e accattivante. Altri, la maggior parte, vanno semplicemente bene. Poi ci sono certi personaggi che hanno un design a mio parere poco interessante: vuoi per esaltazione eccessiva di alcuni tratti fisici, vuoi per un tratto troppo spigoloso.
Anche la colonna sonora non è perfetta. Nulla da dire sulle sigle: nonostante nessuna di esse sia iconica, sia quelle di apertura sia quelle di chiusura sono molto belle. Anche la sequenza video è ben fatta. Per quel che riguarda invece le musiche di sottofondo, sono poche e ripetitive, anche se c’è qualche pezzo memorabile.
In sostanza, “Full Metal Alchemist Brotherhood” è davvero un bell’anime, soprattutto se lo rapportiamo al suo genere. Bello soprattutto il messaggio finale e l’atmosfera. Peccato per la trama un po’ confusa, che ritengo sia il difetto principale (anche se forse sono solo io a non averla capita). Aldilà di questo, le imperfezioni della serie non sono gravi e non vanno a guastare la serie nel suo complesso.
Uno degli anime più belli che abbia mai visto; pur non essendo uguale, è molto fedele al manga e risulta ugualmente godibile, se non di più.
Una storia breve ma che ti coinvolge fin dalle prime fasi, un protagonista umano ed eccezionale, forse ancor di più perché affiancato dalla partecipazione di una figura affascinante e complessa come quella di Roy Mustang, per me, uno dei migliori personaggi degli anime/manga.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati/sviluppati: a partire da quelli principali fino a quelli più marginali, e questo vale sia per i personaggi maschili che per quelli femminili. Buono il sistema dell' alchimia e come si articola lo scambio equivalente, ben fatto e allo stesso tempo non troppo difficile da seguire o da comprendere.
Un piccolo capolavoro che merita davvero molto.
Voto 10
Una storia breve ma che ti coinvolge fin dalle prime fasi, un protagonista umano ed eccezionale, forse ancor di più perché affiancato dalla partecipazione di una figura affascinante e complessa come quella di Roy Mustang, per me, uno dei migliori personaggi degli anime/manga.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati/sviluppati: a partire da quelli principali fino a quelli più marginali, e questo vale sia per i personaggi maschili che per quelli femminili. Buono il sistema dell' alchimia e come si articola lo scambio equivalente, ben fatto e allo stesso tempo non troppo difficile da seguire o da comprendere.
Un piccolo capolavoro che merita davvero molto.
Voto 10
Spinto dalla curiosità di vederlo sempre nella Top5 dei migliori anime su questo sito, mi sono impegnato a visionarlo completamente (64 episodi su 64). Purtroppo, per me, si è rivelato una mezza delusione.
Non mi è piaciuto affatto il character design, il livello delle animazioni è nella norma, in particolare sono fatti bene gli effetti speciali, ma le colorazioni sono a mio avviso troppo scarse e troppo cupe. Anche per quanto riguarda i fondali, nulla di eccezionale, sono nella media di una discreta serie TV.
A livello di contenuti nulla da eccepire: le problematiche della guerra, le implicazioni politiche e la psicologia dei personaggi molto ben tratteggiata, un'atmosfera impostata principalmente sulla serietà dalla regia e dalla sceneggiatura, risultano essere il punto di forza di quest'opera.
Tuttavia, ad esclusione dell'episodio 5 (emotivamente dirompente), non è riuscita a coinvolgermi più di tanto; ho notato un'eccessiva lentezza nella prima cinquantina di episodi e un'eccessiva accelerazione negli ultimi quindici. Tirando le somme, questa serie non è riuscita a coinvolgermi come speravo, comunque non come ci si aspetterebbe da un'anime qui considerato dalla maggior parte degli utenti come un caposaldo delle serie TV.
Quella che mi è mancata (a parere personale) è stata l'emozione.
Non mi è piaciuto affatto il character design, il livello delle animazioni è nella norma, in particolare sono fatti bene gli effetti speciali, ma le colorazioni sono a mio avviso troppo scarse e troppo cupe. Anche per quanto riguarda i fondali, nulla di eccezionale, sono nella media di una discreta serie TV.
A livello di contenuti nulla da eccepire: le problematiche della guerra, le implicazioni politiche e la psicologia dei personaggi molto ben tratteggiata, un'atmosfera impostata principalmente sulla serietà dalla regia e dalla sceneggiatura, risultano essere il punto di forza di quest'opera.
Tuttavia, ad esclusione dell'episodio 5 (emotivamente dirompente), non è riuscita a coinvolgermi più di tanto; ho notato un'eccessiva lentezza nella prima cinquantina di episodi e un'eccessiva accelerazione negli ultimi quindici. Tirando le somme, questa serie non è riuscita a coinvolgermi come speravo, comunque non come ci si aspetterebbe da un'anime qui considerato dalla maggior parte degli utenti come un caposaldo delle serie TV.
Quella che mi è mancata (a parere personale) è stata l'emozione.
Sono ormai passati tanti anni da quell'aprile del 2009 quando iniziò a essere trasmesso in patria il nuovo adattamento animato dei fratelli Elric, e ancora oggi se ne continua a parlare per la sua bellezza, profondità e lascito.
La trama parla di due fratelli, Edward e Alphonse che, per riportare in vita la madre, compiono una trasmutazione alchemica, fallendola, in quel tentativo Edward perde un braccio e una gamba, e Alphonse tutto il corpo, e l'altro fratello pur per salvarlo, è costretto a far trasferire l'anima del suo fratellino in un'armatura. I due decidono quindi di compiere un viaggio alla ricerca della pietra filosofale di cui si dice possa compiere miracoli; per poterla recuperare e riavere indietro ciò che a loro è stato portato via. Con queste premesse parte la loro storia (anche se in questo adattamento con un episodio originale, sicuramente per differenziarlo dal comunque già ottimo precedente adattamento animato).
Nel loro percorso incontreranno tanti personaggi, molti positivi, ed altri molto negativi, il tutto parte molto semplicemente, ma pian piano che la storia avanza, ecco che la storia inizierà a complicarsi, diventando un'opera piena di colpi di scena uno dietro l'altro. Le caratterizzazioni sono tutte diverse e tutte perfette, la psicologia narrata è valida e anche realistica, si ride, ci si emoziona, si piange, ci si arrabbia, insomma è una serie che fa provare allo spettatore ogni tipo di emozione.
Il comparto sonoro tra opening, ending e colonna sonora è eccezionale, oltre che per le animazioni, che nonostante oramai siano passati molti anni, fanno comunque la loro buona figura non sfigurando con quelli moderni. L'adattamento poi è molto fedele, e lo è fino alla fine. È certamente una delle serie più belle e più profonde mai create, e deve essere vista almeno una volta da tutti, anche solo per il fatto di poterne capire appieno la sua bellezza.
La trama parla di due fratelli, Edward e Alphonse che, per riportare in vita la madre, compiono una trasmutazione alchemica, fallendola, in quel tentativo Edward perde un braccio e una gamba, e Alphonse tutto il corpo, e l'altro fratello pur per salvarlo, è costretto a far trasferire l'anima del suo fratellino in un'armatura. I due decidono quindi di compiere un viaggio alla ricerca della pietra filosofale di cui si dice possa compiere miracoli; per poterla recuperare e riavere indietro ciò che a loro è stato portato via. Con queste premesse parte la loro storia (anche se in questo adattamento con un episodio originale, sicuramente per differenziarlo dal comunque già ottimo precedente adattamento animato).
Nel loro percorso incontreranno tanti personaggi, molti positivi, ed altri molto negativi, il tutto parte molto semplicemente, ma pian piano che la storia avanza, ecco che la storia inizierà a complicarsi, diventando un'opera piena di colpi di scena uno dietro l'altro. Le caratterizzazioni sono tutte diverse e tutte perfette, la psicologia narrata è valida e anche realistica, si ride, ci si emoziona, si piange, ci si arrabbia, insomma è una serie che fa provare allo spettatore ogni tipo di emozione.
Il comparto sonoro tra opening, ending e colonna sonora è eccezionale, oltre che per le animazioni, che nonostante oramai siano passati molti anni, fanno comunque la loro buona figura non sfigurando con quelli moderni. L'adattamento poi è molto fedele, e lo è fino alla fine. È certamente una delle serie più belle e più profonde mai create, e deve essere vista almeno una volta da tutti, anche solo per il fatto di poterne capire appieno la sua bellezza.
Se esiste un anime che merita 10/10 penso sia "Fullmetal Alchemist: Brotherhood". Non ho mai visto un anime così coeso, così capace di manipolare il ritmo e il tono di una narrazione senza arrivare mai a sembrare noioso.
Capace di introdurre decine e decine di personaggi senza che sembrino mai vuoti, ma che abbiano sempre un'importanza tematica e sulla trama; un anime dove nulla è lasciato al caso.
Storia con una premessa eccezionale quanto forte, triste e importante dal punto di vista umano. Sviluppo a dir poco incredibile che si articola in quasi 70 episodi che non verrà mai voglia di smettere di guardare. Davvero eccezionale, coinvolgente in moltissimi momenti e su moltissime tematiche così facilmente ritrovabili nella vita reale.
Comparto sonoro che non ha nulla da invidiare agli altri colossi di animazione. Opening ed ending sempre caratteristiche e di alto livello, anche se le preferenze personali possono davvero arrivare a farsi sentire. OST non molto memorabili ma che non per questo smettono di fare il loro lavoro con pieni voti.
Personaggi a dir poco incredibili, a tutto tondo e sempre con una motivazione alle loro spalle, ma che non per questo li fa sembrare pedine di uno scopo più grande.
In un modo o nell'altro tutti possiamo immedesimarsi in qualcuno dei personaggi. Che sia nel debole Al che si sente come se tutto gli fosse stato rubato, ma che non per questo non smette mai di combattere. Che sia nell'irruento e arrogante fratello Ed, che dopo gli eventi che premettono l'intero sviluppo dell'anime, impara l'umiltà e quanto si debba davvero combattere e sacrificare per arrivare dove si vuole, e che a volte non tutto è davvero ottenibile...
Un anime davvero incredibile, non ci sono parole per descriverlo. Guardatelo.
Capace di introdurre decine e decine di personaggi senza che sembrino mai vuoti, ma che abbiano sempre un'importanza tematica e sulla trama; un anime dove nulla è lasciato al caso.
Storia con una premessa eccezionale quanto forte, triste e importante dal punto di vista umano. Sviluppo a dir poco incredibile che si articola in quasi 70 episodi che non verrà mai voglia di smettere di guardare. Davvero eccezionale, coinvolgente in moltissimi momenti e su moltissime tematiche così facilmente ritrovabili nella vita reale.
Comparto sonoro che non ha nulla da invidiare agli altri colossi di animazione. Opening ed ending sempre caratteristiche e di alto livello, anche se le preferenze personali possono davvero arrivare a farsi sentire. OST non molto memorabili ma che non per questo smettono di fare il loro lavoro con pieni voti.
Personaggi a dir poco incredibili, a tutto tondo e sempre con una motivazione alle loro spalle, ma che non per questo li fa sembrare pedine di uno scopo più grande.
In un modo o nell'altro tutti possiamo immedesimarsi in qualcuno dei personaggi. Che sia nel debole Al che si sente come se tutto gli fosse stato rubato, ma che non per questo non smette mai di combattere. Che sia nell'irruento e arrogante fratello Ed, che dopo gli eventi che premettono l'intero sviluppo dell'anime, impara l'umiltà e quanto si debba davvero combattere e sacrificare per arrivare dove si vuole, e che a volte non tutto è davvero ottenibile...
Un anime davvero incredibile, non ci sono parole per descriverlo. Guardatelo.
Io mi congratulo con Hiromu Arakawa,la donna che ha ha disegnato e scritto il manga, il cui adattamento è il manga al 95%. Non ho niente di male da dire, a parte i disegni che non mi sono piaciuti molto a cui do 5,5; però le animazioni dello lo studio Bones con quello Aniplex sono fantastiche, per cui il voto sale a 7; alla trama do 10, molto bella e senza buchi; alle opening e alle OST do 8,5 poiché sì sono belle però non le riascolterei più di due volte; e infine i personaggi a cui do un 8,5 perché mi ci sono affezionato veramente. Per cui facendo la media il mio voto è 8,5. Per concludere questo è uno dei pochi shonen a essere scritti da una donna, visto che la maggior parte delle mangaka si dedica agli Yaoi o agli Shoujo.
"Fullmetal alchemist: Brotherhood" è una serie animata del 2009 per la regia di Yasuhiro Irie, prodotta dallo studio Bones e tratta dal manga omonimo di cui è una fedele trasposizione rispetto alla precedente serie del 2003 (di cui quest'anime è un remake) prodotta sempre dallo studio Bones mentre il manga era ancora in corso.
La storia è un fantasy ottimo con momenti profondi che inducono alla riflessione, ma anche con piccole gag comiche che di tanto in tanto smorzano la tensione. Pur essendo un fantasy ricco di elementi magici, esso ha comunque elementi realistici come l'ambientazione, ovvero un mondo simil-europeo nei primi del novecento, inoltre buona parte dell'anime si basa su numerosi intrighi politici (cosa non molto fantasiosa, anzi molto realistica); questi sono mio parere grandi punti di forza di questo prodotto che lo rendono un anime di spicco tra tutti i vari fantasy.
Altro punto di forza di quest'anime sono i suoi personaggi, dai protagonisti ai comprimari: tutti hanno un ottima caratterizzazione, l'antagonista principale è poi a mio parere uno dei migliori del panorama manga/anime dell'ultimo decennio.
Passando invece all'apparato tecnico esso è semplicemente perfetto: le animazioni sono sempre fluidissime anche e sopratutto nei combattimenti che di certo non mancano, i disegni presentano un tratto molto più pulito e ridefinito e con colori molto più accesi rispetto all'anime del 2003 (segno dell'evoluzione grafica che lo studio Bones ha avuto negli anni); Yasuhiro Irie, il regista, usa sapientemente la macchina da presa, facendo dei tagli e dei movimenti di macchina ottimi specialmente durante i dialoghi più importanti.
infine un particolare encomio va ad Akira Senju per le musiche (tra cui spiccano anche brani corali in latino) che sono eccelse.
Questo anime è a mio parere perfetto sotto ogni punto di vista e la visione è d'obbligo per qualunque appassionato di animazione e di fantasy.
La storia è un fantasy ottimo con momenti profondi che inducono alla riflessione, ma anche con piccole gag comiche che di tanto in tanto smorzano la tensione. Pur essendo un fantasy ricco di elementi magici, esso ha comunque elementi realistici come l'ambientazione, ovvero un mondo simil-europeo nei primi del novecento, inoltre buona parte dell'anime si basa su numerosi intrighi politici (cosa non molto fantasiosa, anzi molto realistica); questi sono mio parere grandi punti di forza di questo prodotto che lo rendono un anime di spicco tra tutti i vari fantasy.
Altro punto di forza di quest'anime sono i suoi personaggi, dai protagonisti ai comprimari: tutti hanno un ottima caratterizzazione, l'antagonista principale è poi a mio parere uno dei migliori del panorama manga/anime dell'ultimo decennio.
Passando invece all'apparato tecnico esso è semplicemente perfetto: le animazioni sono sempre fluidissime anche e sopratutto nei combattimenti che di certo non mancano, i disegni presentano un tratto molto più pulito e ridefinito e con colori molto più accesi rispetto all'anime del 2003 (segno dell'evoluzione grafica che lo studio Bones ha avuto negli anni); Yasuhiro Irie, il regista, usa sapientemente la macchina da presa, facendo dei tagli e dei movimenti di macchina ottimi specialmente durante i dialoghi più importanti.
infine un particolare encomio va ad Akira Senju per le musiche (tra cui spiccano anche brani corali in latino) che sono eccelse.
Questo anime è a mio parere perfetto sotto ogni punto di vista e la visione è d'obbligo per qualunque appassionato di animazione e di fantasy.
Le vicende ruotano attorno ai due fratelli Edward e Alphonse che, abbandonati dal padre, si ritrovano con la sola madre Trisha ad essere accuditi. Morta per malattia, i due fratelli decidono di riportarla in vita tramite una trasmutazione umana, un rituale proibito per gli alchimisti, ma chiaramente qualcosa va storto. Al si ritrova senza un corpo e con l'anima legata a un armatura, mentre Ed perde un braccio e una gamba per riportare indietro l'unico affetto familiare rimasto.
Imparata la lezione, Ed è pronto a diventare un alchimista di stato per poter iniziare un viaggio alla ricerca della pietra filosofale con lo scopo di riottenere i propri corpi. La pietra filosofale permetterebbe di annullare la legge dello scambio equivalente, ovvero che per ottenere qualcosa è necessario in cambio qualcosa del medesimo valore.
La serie sembra partire come uno shonen qualsiasi, ma si rivela essere più profonda e matura di quanto possa apparire. Lo scopo del viaggio non è la ricerca di un posto nel mondo o diventare più forti, bensì rimediare al peccato commesso, l'aver sfidato qualcosa di superiore per il proprio tornaconto. Da questo capiscono che una lezione senza dolore non ha valore e che senza sacrificio l'uomo non può ottenere nulla.
Tocca argomenti delicati come il genocidio, la guerra nella sua brutalità più immensa, la vendetta che fa ardere l'anima facendoti perdere di vista le cose più importanti, la religione, ma soprattutto l'uomo e la sua natura.
Lo studio Bones è bravo a ricalcare fedelmente il manga della Arakawa, mantenendo il suo stile inconfondibile e riportando con maestria i suoi scontri cruenti e tattici, i personaggi molto carismatici e i nemici inquietanti, e a gestire la storia senza dilungarsi troppo, dosando perfettamente il ritmo e creando il giusto climax nell'arco dei 64 episodi.
La mappa disegnata dalla sensei prende vita man mano che scaliamo il numero degli episodi, e i colpi di scena che ci vengono svelati riempiono il tassello mancante che dà vita ad un puzzle di dimensioni stratosferiche, dando dimostrazione di come il tutto sia stato studiato senza tralasciare nulla e, anzi, valorizzi ogni scelta compiuta messa in atto.
Si passa dalle scene d'azione e dal sentimentalismo puro alla comicità in uno schiocco di dita senza ma i scadere nel banale, realizzando così un mix efficace, grazie anche ad una colonna sonora che amplifica i momenti drammatici e di suspense con melodie avvincenti, per non parlare delle opening e delle ending, tra le quali riuscirete facilmente a trovarne una che vi colpisca la cuore.
In conclusione, siamo di fronte ad uno degli shonen più completi in assoluto e che merita una visione.
Imparata la lezione, Ed è pronto a diventare un alchimista di stato per poter iniziare un viaggio alla ricerca della pietra filosofale con lo scopo di riottenere i propri corpi. La pietra filosofale permetterebbe di annullare la legge dello scambio equivalente, ovvero che per ottenere qualcosa è necessario in cambio qualcosa del medesimo valore.
La serie sembra partire come uno shonen qualsiasi, ma si rivela essere più profonda e matura di quanto possa apparire. Lo scopo del viaggio non è la ricerca di un posto nel mondo o diventare più forti, bensì rimediare al peccato commesso, l'aver sfidato qualcosa di superiore per il proprio tornaconto. Da questo capiscono che una lezione senza dolore non ha valore e che senza sacrificio l'uomo non può ottenere nulla.
Tocca argomenti delicati come il genocidio, la guerra nella sua brutalità più immensa, la vendetta che fa ardere l'anima facendoti perdere di vista le cose più importanti, la religione, ma soprattutto l'uomo e la sua natura.
Lo studio Bones è bravo a ricalcare fedelmente il manga della Arakawa, mantenendo il suo stile inconfondibile e riportando con maestria i suoi scontri cruenti e tattici, i personaggi molto carismatici e i nemici inquietanti, e a gestire la storia senza dilungarsi troppo, dosando perfettamente il ritmo e creando il giusto climax nell'arco dei 64 episodi.
La mappa disegnata dalla sensei prende vita man mano che scaliamo il numero degli episodi, e i colpi di scena che ci vengono svelati riempiono il tassello mancante che dà vita ad un puzzle di dimensioni stratosferiche, dando dimostrazione di come il tutto sia stato studiato senza tralasciare nulla e, anzi, valorizzi ogni scelta compiuta messa in atto.
Si passa dalle scene d'azione e dal sentimentalismo puro alla comicità in uno schiocco di dita senza ma i scadere nel banale, realizzando così un mix efficace, grazie anche ad una colonna sonora che amplifica i momenti drammatici e di suspense con melodie avvincenti, per non parlare delle opening e delle ending, tra le quali riuscirete facilmente a trovarne una che vi colpisca la cuore.
In conclusione, siamo di fronte ad uno degli shonen più completi in assoluto e che merita una visione.
Questa è una delle poche serie che considero perfetta sotto quasi ogni punto di vista.
La trama è coinvolgente e ricca di colpi di scena e momenti di suspense. I personaggi sono ben caratterizzati e hanno una personalità analizzata nel profondo, che li rende meno stereotipati e più realistici. L'animazione è una delle migliori che abbia mai visto, in grado di rendere bene sia le scene d'azione sia le scene drammatiche.
Per questi e altri motivi, non trovo motivo per non dare 10 a questo capolavoro.
La trama è coinvolgente e ricca di colpi di scena e momenti di suspense. I personaggi sono ben caratterizzati e hanno una personalità analizzata nel profondo, che li rende meno stereotipati e più realistici. L'animazione è una delle migliori che abbia mai visto, in grado di rendere bene sia le scene d'azione sia le scene drammatiche.
Per questi e altri motivi, non trovo motivo per non dare 10 a questo capolavoro.
Guardai questo anime subito dopo aver visto "Fullmetal Alchemist". Pensavo fosse impossibile superare "Fullmetal Alchemist", considerato da me il miglior anime di sempre. Però il pensiero di rivedere i miei fratelli preferiti per altri sessantaquattro episodi e la possibilità di avere un finale 'alternativo' mi allettava. Bene, non ci fu mai altra scelta più azzeccata!
Io consiglio questo anime a tutti, grandi e piccini, maschi e femmine, vi lascerà a bocca aperta! L'alchimia (già dal titolo dovreste capire che c'entra l'arte alchemica) è uno dei miei temi preferiti, e in questo anime viene esplicitato benissimo. Questo anime entra nel cuore, lo buca proprio. Buona visione!
Io consiglio questo anime a tutti, grandi e piccini, maschi e femmine, vi lascerà a bocca aperta! L'alchimia (già dal titolo dovreste capire che c'entra l'arte alchemica) è uno dei miei temi preferiti, e in questo anime viene esplicitato benissimo. Questo anime entra nel cuore, lo buca proprio. Buona visione!
Probabilmente ad oggi il più monumentale anime del secolo, fra 50 anni lo studieranno a scuola come oggi si studia la Divina commedia, oddio.. per lo meno come si studiano i promessi sposi! Dopotutto il lavoro fatto da questa mangaka è lo stesso di molti grandi scrittori: Raccontare una storia fantastica per raccontare invece la nostra realtà.
Non sto a dilungarmi sul soggetto, sulla trama e sulla narrazione di questa: questi punti sono assolutamente eccellenti, il manga è ottimamente pensato e non si possono notare ne forzature ne colpi di scena buttati lì. Se proprio gli si volesse trovare un difetto o comunque una caratteristica che possa far storcere il naso, è l'assoluta positività dei protagonisti e dell'atmosfera di fondo, per quanti sacrifici saranno costretti a a fare i fratelli Elric SIAMO CERTI che alla fine ci sarà un happy end. Qui i temi affrontati sono forti, a volte per quel che mi riguarda davvero raggelanti, d'altronde se l'atomsfera di fondo non fosse così positiva ne verrebbe fuori un anime per pochi. A controaltare dei protagonisti molto approfonditi ci sono i comprimari molto più stereotipati, un pò per ottenere una certa comicità, e un pò perchè e pur sempre un prodotto per ragazzi anche se risulta essere adatto anche ad un pubblico adulto grazie ai vari livelli sovrapposti che questo anime presenta.
Peculiarità di questo anime infatti è quello di avere molte chiavi di lettura diverse, da quella puramente shonen di scazzottate e battaglie alchemiche, a quella un pò più ricercata con la crescità psicologica dei protagonisti e la loro presa di consapevolezza di alcuni aspetti di se e del mondo che li circonda (tratto per cui ho grottescamente accostato la trama di full metal alchemist ad un classico romanzo di formazione). Ma il lato più adulto e che mi ha colpito di più è quello della geopolitica: le vicende del popolo di Ishbar, i piani segreti degli omunculus e la natura della pietra filosofale. Le vicende che si snodano nell'impero di Amestris assomigliano troppo, davvero troppo al disgraziato secolo del novecento che abbiamo vissuto per poterle visionare con la leggerezza nel cuore. Questa matrioska di livelli di lettura è il motivo principale per cui posso con assoluta certezza consigliare questo anime a chiunque, certo che sarà impossibile non appassionarsi a questa storia.
Non sto a dilungarmi sul soggetto, sulla trama e sulla narrazione di questa: questi punti sono assolutamente eccellenti, il manga è ottimamente pensato e non si possono notare ne forzature ne colpi di scena buttati lì. Se proprio gli si volesse trovare un difetto o comunque una caratteristica che possa far storcere il naso, è l'assoluta positività dei protagonisti e dell'atmosfera di fondo, per quanti sacrifici saranno costretti a a fare i fratelli Elric SIAMO CERTI che alla fine ci sarà un happy end. Qui i temi affrontati sono forti, a volte per quel che mi riguarda davvero raggelanti, d'altronde se l'atomsfera di fondo non fosse così positiva ne verrebbe fuori un anime per pochi. A controaltare dei protagonisti molto approfonditi ci sono i comprimari molto più stereotipati, un pò per ottenere una certa comicità, e un pò perchè e pur sempre un prodotto per ragazzi anche se risulta essere adatto anche ad un pubblico adulto grazie ai vari livelli sovrapposti che questo anime presenta.
Peculiarità di questo anime infatti è quello di avere molte chiavi di lettura diverse, da quella puramente shonen di scazzottate e battaglie alchemiche, a quella un pò più ricercata con la crescità psicologica dei protagonisti e la loro presa di consapevolezza di alcuni aspetti di se e del mondo che li circonda (tratto per cui ho grottescamente accostato la trama di full metal alchemist ad un classico romanzo di formazione). Ma il lato più adulto e che mi ha colpito di più è quello della geopolitica: le vicende del popolo di Ishbar, i piani segreti degli omunculus e la natura della pietra filosofale. Le vicende che si snodano nell'impero di Amestris assomigliano troppo, davvero troppo al disgraziato secolo del novecento che abbiamo vissuto per poterle visionare con la leggerezza nel cuore. Questa matrioska di livelli di lettura è il motivo principale per cui posso con assoluta certezza consigliare questo anime a chiunque, certo che sarà impossibile non appassionarsi a questa storia.
Esistono anime che mi piacciono, altri che mi hanno intrattenuto molto e altri ancora che ricorderó per sempre.
"Fullmetal Alchemist: Brotherhood" fa parte di quest'ultima categoria.
Le azioni si svolgono agli inizi del '900 in uno Stato che ricorda un po' l'Europa attuale e tratta del viaggio alla ricerca della famosa Pietra Filosofale dei due fratelli alchimisti Edward e Alphonse Elric, i quali hanno alle spalle un passato a dir poco orrendo. Grazie alla loro grande abilità i due fratelli diventano alchimisti di stato giovanissimi.
Ma quali sono i punti di forza di questo anime?
Personalmente, ho adorato l'unione della comicità di molti personaggi (i fratelli Elric, il colonnello Mustang, Maes Hughes e il Generale Alexis Armstrong in primis) alla drammaticità della trama, quindi l'uso della comicità per alleggerire l'enorme tristezza di fondo. Un "altro punto a favore di Fullmetal Alchemist: Brotherhood" è sicuramente la sequenza delle azioni: tutte le puntate presentano elementi importanti per la trama, e ciò fa si che l'anime si guardi con molta attenzione.
I personaggi inoltre sono davvero ben caratterizzati, soprattutto il Colonnello Mustang, l'homunculus Greed e Riza Hawkeye.
Ultimo aneddoto, ma non meno importante, è l'uso dei filler: in tutto l'anime sono presenti solamente 2 filler (il primo e il ventisettesimo episodio) e sono stati utilizzati in maniera a dir poco ottima: il primo episodio ci fa capire cosa ci attende a grandi linee e introduce vari personaggi, mentre il ventisettesimo episodio è utilizzato per fare un riassunto di tutto ciò che è successo prima e ci fa conoscere ulteriormente il padre dei protagonisti, Van Hoheneim, due episodi che considero a dir poco geniali (nonostante siano filler).
Insomma, il valore di questo anime sta nei dettagli, nella gestione della trama e nella genialità di chi l'ha scritto.
Non posso non dare il voto massimo.
"Fullmetal Alchemist: Brotherhood" fa parte di quest'ultima categoria.
Le azioni si svolgono agli inizi del '900 in uno Stato che ricorda un po' l'Europa attuale e tratta del viaggio alla ricerca della famosa Pietra Filosofale dei due fratelli alchimisti Edward e Alphonse Elric, i quali hanno alle spalle un passato a dir poco orrendo. Grazie alla loro grande abilità i due fratelli diventano alchimisti di stato giovanissimi.
Ma quali sono i punti di forza di questo anime?
Personalmente, ho adorato l'unione della comicità di molti personaggi (i fratelli Elric, il colonnello Mustang, Maes Hughes e il Generale Alexis Armstrong in primis) alla drammaticità della trama, quindi l'uso della comicità per alleggerire l'enorme tristezza di fondo. Un "altro punto a favore di Fullmetal Alchemist: Brotherhood" è sicuramente la sequenza delle azioni: tutte le puntate presentano elementi importanti per la trama, e ciò fa si che l'anime si guardi con molta attenzione.
I personaggi inoltre sono davvero ben caratterizzati, soprattutto il Colonnello Mustang, l'homunculus Greed e Riza Hawkeye.
Ultimo aneddoto, ma non meno importante, è l'uso dei filler: in tutto l'anime sono presenti solamente 2 filler (il primo e il ventisettesimo episodio) e sono stati utilizzati in maniera a dir poco ottima: il primo episodio ci fa capire cosa ci attende a grandi linee e introduce vari personaggi, mentre il ventisettesimo episodio è utilizzato per fare un riassunto di tutto ciò che è successo prima e ci fa conoscere ulteriormente il padre dei protagonisti, Van Hoheneim, due episodi che considero a dir poco geniali (nonostante siano filler).
Insomma, il valore di questo anime sta nei dettagli, nella gestione della trama e nella genialità di chi l'ha scritto.
Non posso non dare il voto massimo.
Mi ricordo perfettamente il giorno in cui ho cominciato a guardare questo capolavoro dell'animazione giapponese! Era uno di quei giorni inutili di marzo, clima freddo e per questo ero rinchiuso in casa. Girovagando su youtube sul computer, steso sul mio letto nella penombra del tramonto, mi imbatto in un video-riassunto di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, fantastica serie che avevo sempre snobbato, e la pensavo ancora così in quel famoso giorno del cambiamento: il titolo mi sembrava troppo "fantastico", troppo "magico", troppo simile a Naruto e Dragonball... niente di più sbagliato!!
Come dicevo, mi imbatto in questo video e rimango stupefatto! Lo blocco già ai primi 2 minuti e inizio subito a guardare questo gioiello!
I protagonisti sono due fratelli, Edward (Ed) e Alphonse (Al) Elric. In un'Europa alternativa del '900, l'alchimia è la scienza prediletta, in cui vige il principio dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa è necessario offrire qualcosa in cambio del medesimo valore. Questo Ed e Al lo hanno vissuto sulla propria pelle: tentando di resuscitare la loro madre, Trisha, non tengono conto del fatto che la trasmutazione umana è proibita. Per questo, per lo "scambio equivalente", la "Verità" li punisce e priva Ed della gamba sinistra e Al di tutto il suo corpo. Edward per questo, disperato per aver perso il fratello, sacrifica il suo braccio destro e rinchiude l'anima di Alphonse in un armatura. Gli arti perduti vengono rimpiazzati da degli automail, delle protesi di acciaio supertecnologiche, e vengono impiantati su Ed da Winry, sua amica di infanzia, e Pinako Rockbell, la nonna di Winry.
Ed entra a far parte così a soli 13 anni dell'esercito come "Alchimista di Stato", godendo di speciali privilegi che gli permetteranno di compiere viaggi in piena libertà per tutta Amestris (la nazione dove è ambientato tutto) alla ricerca della pietra filosofale, l'unico modo dei due fratelli per riottenere i corpi perduti.
Anche se non sembra, il prologo e la trama sono in qualche modo diverse da quelle degli altri shonen (FMAB raggiunge anche delle sfumature di seinen) già a partire dai protagonisti: Edward, tenace e caparbio; Alphonse, dolce e pacato. Proprio il carattere di Alphonse stride con il genere shonen in cui viene sempre considerato Fullmetal Alchemist. Anche questa antitetica coppia di caratteri denota un tratto fondamentale di questo capolavoro: la fratellanza. Dopo aver letto o visto questo manga/anime, tutti vorranno avere un fratello come lo è Ed per Al e viceversa.
Due cose mi hanno fatto innamorare particolarmente di questo anime/manga: la prima, più personale, è che mi ritrovo molto nei due fratelli Elric (anche senza aver perso arti o un corpo intero), biondi, intelligenti e molto sensibili (in particolare Alphonse); la seconda in parte personale ma anche per questioni stilistiche. Infatti, Fullmetal Alchemist:Brotherhood si delinea come proprio una trasposizione di un romanzo di formazione, mostrando la crescita dei due fratelli Elric, cosa che vi assicuro, farà scendere qualche lacrima verso gli ultimi episodi, mostrando che nella vita c'è sì dolore, ma proprio grazie a questo noi viviamo, diventando sempre più forti, fino ad ottenere un insostituibile cuore d'acciaio!
Bellissimo inoltre il personaggio di Van Hohenheim, il padre dei due fratelli.
I disegni sono semplici e non troppo impegnati, ma per questo molto belli da vedere. Il ritmo della narrazione è velocissimo, non vorrete mai fermarvi! Inoltre, le opening e le ending sono veramente molto belle e azzeccate, per non parlare della bellissima colonna sonora che accompagnerà Ed e Al nel loro lungo e travagliato viaggio! Un 10 meritatissimo: ora non riesco a non pensare a questa opera monumentale, che ha segnato e segnerà il mio pensiero e la mia vita per lunghissimo tempo!!
Come dicevo, mi imbatto in questo video e rimango stupefatto! Lo blocco già ai primi 2 minuti e inizio subito a guardare questo gioiello!
I protagonisti sono due fratelli, Edward (Ed) e Alphonse (Al) Elric. In un'Europa alternativa del '900, l'alchimia è la scienza prediletta, in cui vige il principio dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa è necessario offrire qualcosa in cambio del medesimo valore. Questo Ed e Al lo hanno vissuto sulla propria pelle: tentando di resuscitare la loro madre, Trisha, non tengono conto del fatto che la trasmutazione umana è proibita. Per questo, per lo "scambio equivalente", la "Verità" li punisce e priva Ed della gamba sinistra e Al di tutto il suo corpo. Edward per questo, disperato per aver perso il fratello, sacrifica il suo braccio destro e rinchiude l'anima di Alphonse in un armatura. Gli arti perduti vengono rimpiazzati da degli automail, delle protesi di acciaio supertecnologiche, e vengono impiantati su Ed da Winry, sua amica di infanzia, e Pinako Rockbell, la nonna di Winry.
Ed entra a far parte così a soli 13 anni dell'esercito come "Alchimista di Stato", godendo di speciali privilegi che gli permetteranno di compiere viaggi in piena libertà per tutta Amestris (la nazione dove è ambientato tutto) alla ricerca della pietra filosofale, l'unico modo dei due fratelli per riottenere i corpi perduti.
Anche se non sembra, il prologo e la trama sono in qualche modo diverse da quelle degli altri shonen (FMAB raggiunge anche delle sfumature di seinen) già a partire dai protagonisti: Edward, tenace e caparbio; Alphonse, dolce e pacato. Proprio il carattere di Alphonse stride con il genere shonen in cui viene sempre considerato Fullmetal Alchemist. Anche questa antitetica coppia di caratteri denota un tratto fondamentale di questo capolavoro: la fratellanza. Dopo aver letto o visto questo manga/anime, tutti vorranno avere un fratello come lo è Ed per Al e viceversa.
Due cose mi hanno fatto innamorare particolarmente di questo anime/manga: la prima, più personale, è che mi ritrovo molto nei due fratelli Elric (anche senza aver perso arti o un corpo intero), biondi, intelligenti e molto sensibili (in particolare Alphonse); la seconda in parte personale ma anche per questioni stilistiche. Infatti, Fullmetal Alchemist:Brotherhood si delinea come proprio una trasposizione di un romanzo di formazione, mostrando la crescita dei due fratelli Elric, cosa che vi assicuro, farà scendere qualche lacrima verso gli ultimi episodi, mostrando che nella vita c'è sì dolore, ma proprio grazie a questo noi viviamo, diventando sempre più forti, fino ad ottenere un insostituibile cuore d'acciaio!
Bellissimo inoltre il personaggio di Van Hohenheim, il padre dei due fratelli.
I disegni sono semplici e non troppo impegnati, ma per questo molto belli da vedere. Il ritmo della narrazione è velocissimo, non vorrete mai fermarvi! Inoltre, le opening e le ending sono veramente molto belle e azzeccate, per non parlare della bellissima colonna sonora che accompagnerà Ed e Al nel loro lungo e travagliato viaggio! Un 10 meritatissimo: ora non riesco a non pensare a questa opera monumentale, che ha segnato e segnerà il mio pensiero e la mia vita per lunghissimo tempo!!
Fullmetal Alchemist Brotherhood è a mio parere l'anime più bello di sempre, infatti il mio voto è 10 e ne spiegherò per bene il motivo, valutando ogni aspetto di quest'anime.
La STORIA è ambientata in un mondo alternativo simile al XX secolo dove vige l'alchimia, una scienza che tramite dei cerchi alchemici sprigiona energia, producendo la trasmutazione, ovvero la modifica della materia. Coloro che utilizzano l'alchimia vengono chiamati alchimisti. Nell'alchimia vige una legge, quella dello scambio equivalente, ovvero il cuore dell'alchimia; questa legge impone che durante una trasmutazione, la massa dell'oggetto in questione deve essere identico alla massa di quello trasmutato, non tralasciando che le proprietà dei due oggetti siano identiche. Inoltre, per gli alchimisti è vietato assolutamente trasmutare l'oro e gli esseri umani.
La TRAMA è concentrata sui due fratelli Elric, Edward e Alphonse, cresciuti dalla madre dopo che il padre ha abbandonato la famiglia; in seguito la loro madre muore per una malattia e i due fratelli, presi dalla voglia di rivedere la madre, effettuano una trasmutazione umana, ma sarà un'azione di cui si pentiranno. Dopo un periodo disastroso, Edward viene chiamato ad Amestris per diventare un alchimista di stato, sottostando così agli ordini del comandante supremo, ma il loro obiettivo è trovare la pietra filosofale per rimediare al loro errore commesso in passato.
La trama ha uno sviluppo molto crescente, tiene impegnati nella visione e sicuramente è uno dei pro di questa serie; essendo di 64 episodi, l'anime ha tutto il tempo per costruire una buona storia, con una base molto solida e drammatica che col tempo trova sempre più nuovi rami per far avanzare la storia nel passo successivo.
I PERSONAGGI della serie sono stati ben costruiti e nessuno di loro presenta lacune, sia nel loro carattere che nell'impatto nella storia; ho trovato magnifico come l'autore sottolinea il rapporto dei due fratelli che sono molto attaccati e si aiutano a vicenda senza pensarci, senza omettere Winry, la loro amica d'infanzia che si impone come una sorella maggiore nei loro confronti, correndo in loro soccorso quando ce ne bisogno. Dai loro eventi passati, i due fratelli sono maturati molto imparando il loro posto nel mondo dell'alchimia, e da qui ascolteremo molte loro citazioni che a parer mio sono delle perle. Molti personaggi, soprattutto quelli principali hanno i loro obiettivi e sono più che determinati nel raggiungerlo, ad esempio Roy Mustang è uno dei personaggi amati della serie proprio per questo suo aspetto, oltre al fatti che ha un passato molto tragico che coinvolge tutta la nazione. Un'altro aspetto fondamentale è come l'autore ha predisposto i vari peccati umani inerenti alla pietra filosofale, caratterizzando ogni personaggio con il singolo peccato, in modo impeccabile.
Il COMPARTO TECNICO è anch'esso molto bello, i disegni e la grafica sono abbastanza piacevoli e migliori rispetto alla precedente serie, insomma le animazioni sono nella norma. Il comparto sonoro non delude assolutamente, con delle opening ed ending che restano impresse, soprattutto la prima opening "Again"; le OST poi sono molto coinvolgenti e non sono mai di troppo, mentre il doppiaggio in italiano è da dimenticare e secondo me è l'unico aspetto che rovina questa magnifica serie, ma avendolo visto anche nella lingua originale preferisco valutarlo nella sua originalità, e ovviamente non delude assolutamente.
Consiglio senza dubbio quest'anime, in quanto lo definisco il migliore in assoluto per via del fatto che è completo su ogni aspetto, sottolineando la drammaticità che colpisce in primis. Concludo con il citare una frase di questa serie che mi ha colpito molto:
"Una lezione senza dolore non ha senso, dal momento che non si può ottenere nulla senza sacrificio. Ma quando si può fermare il dolore e superarlo, la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Un cuore d'acciaio."
La STORIA è ambientata in un mondo alternativo simile al XX secolo dove vige l'alchimia, una scienza che tramite dei cerchi alchemici sprigiona energia, producendo la trasmutazione, ovvero la modifica della materia. Coloro che utilizzano l'alchimia vengono chiamati alchimisti. Nell'alchimia vige una legge, quella dello scambio equivalente, ovvero il cuore dell'alchimia; questa legge impone che durante una trasmutazione, la massa dell'oggetto in questione deve essere identico alla massa di quello trasmutato, non tralasciando che le proprietà dei due oggetti siano identiche. Inoltre, per gli alchimisti è vietato assolutamente trasmutare l'oro e gli esseri umani.
La TRAMA è concentrata sui due fratelli Elric, Edward e Alphonse, cresciuti dalla madre dopo che il padre ha abbandonato la famiglia; in seguito la loro madre muore per una malattia e i due fratelli, presi dalla voglia di rivedere la madre, effettuano una trasmutazione umana, ma sarà un'azione di cui si pentiranno. Dopo un periodo disastroso, Edward viene chiamato ad Amestris per diventare un alchimista di stato, sottostando così agli ordini del comandante supremo, ma il loro obiettivo è trovare la pietra filosofale per rimediare al loro errore commesso in passato.
La trama ha uno sviluppo molto crescente, tiene impegnati nella visione e sicuramente è uno dei pro di questa serie; essendo di 64 episodi, l'anime ha tutto il tempo per costruire una buona storia, con una base molto solida e drammatica che col tempo trova sempre più nuovi rami per far avanzare la storia nel passo successivo.
I PERSONAGGI della serie sono stati ben costruiti e nessuno di loro presenta lacune, sia nel loro carattere che nell'impatto nella storia; ho trovato magnifico come l'autore sottolinea il rapporto dei due fratelli che sono molto attaccati e si aiutano a vicenda senza pensarci, senza omettere Winry, la loro amica d'infanzia che si impone come una sorella maggiore nei loro confronti, correndo in loro soccorso quando ce ne bisogno. Dai loro eventi passati, i due fratelli sono maturati molto imparando il loro posto nel mondo dell'alchimia, e da qui ascolteremo molte loro citazioni che a parer mio sono delle perle. Molti personaggi, soprattutto quelli principali hanno i loro obiettivi e sono più che determinati nel raggiungerlo, ad esempio Roy Mustang è uno dei personaggi amati della serie proprio per questo suo aspetto, oltre al fatti che ha un passato molto tragico che coinvolge tutta la nazione. Un'altro aspetto fondamentale è come l'autore ha predisposto i vari peccati umani inerenti alla pietra filosofale, caratterizzando ogni personaggio con il singolo peccato, in modo impeccabile.
Il COMPARTO TECNICO è anch'esso molto bello, i disegni e la grafica sono abbastanza piacevoli e migliori rispetto alla precedente serie, insomma le animazioni sono nella norma. Il comparto sonoro non delude assolutamente, con delle opening ed ending che restano impresse, soprattutto la prima opening "Again"; le OST poi sono molto coinvolgenti e non sono mai di troppo, mentre il doppiaggio in italiano è da dimenticare e secondo me è l'unico aspetto che rovina questa magnifica serie, ma avendolo visto anche nella lingua originale preferisco valutarlo nella sua originalità, e ovviamente non delude assolutamente.
Consiglio senza dubbio quest'anime, in quanto lo definisco il migliore in assoluto per via del fatto che è completo su ogni aspetto, sottolineando la drammaticità che colpisce in primis. Concludo con il citare una frase di questa serie che mi ha colpito molto:
"Una lezione senza dolore non ha senso, dal momento che non si può ottenere nulla senza sacrificio. Ma quando si può fermare il dolore e superarlo, la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Un cuore d'acciaio."
"Fullmetal Alchemist: Brotherhood" è un'opera che possiamo considerare magistrale, per numerosi motivi, ma procediamo con ordine.
Innanzitutto il reparto tecnico ha svolto un ottimo lavoro, le animazioni sono di buona qualità per tutta la durata dell'anime e le musiche... talvolta mi capita di dispiacermi quando belle opening vengono cambiate perché spesso sono sostituite con musiche di minor valore, ma con questa serie sia le opening che le ending saranno quasi sempre molto belle e dal forte impatto, accompagnate da immagini carine e talvolta epiche.
Per quanto riguarda la trama, la prima volta che lessi di due ragazzini che vanno in giro per trovare ciò che può fare risorgere loro madre pensai ad una trama banale, a qualcosa di già visto, ma non lasciatevi ingannare, quella è solo la motivazione che li spingerà a viaggiare, sarà il punto di partenza, la storyline prenderà pieghe estremamente interessanti con un background molto accattivante.
Ritengo sia inutile spingermi più nel dettaglio riguardo la trama, rischierei solo di fare spoiler inutili e noiosi, ciò che vi deve bastare sapere è che in un mondo dominato dall'alchimia, forze sconosciute si muovono. I due fratelli, protagonisti di questa storia, cresceranno molto, affronteranno le loro paure e le supereranno, impareranno a contrastare il dolore e le dure lezioni che la vita insegna, non è possibile cambiare il passato ed è inutile fermarsi, bisogna andare avanti nonostante ciò che si è fatto o subito. Punto forte di quest'anime infatti sono i personaggi, tutti (o quasi) caratterizzati magistralmente, con un proprio sviluppo ben presentato. Sono i personaggi, infatti, il motore dell'intera opera che non fa altro che creare un attraente background per presentare storie i cui protagonisti sono presentati con tutte le loro emozioni, difetti, pensieri. In un mondo dove sopravvive chi è più forte, ogni persona è alla ricerca di qualcosa, ogni persona non può dirsi né attiva né buona. Questo anime ci porta alla scoperta delle emozioni dei vari personaggi, ci catapulta in un viaggio dove i sentimenti la fanno da padrone, invidia, vendetta, amore... ci porta in un mondo spietato dove le tragedie del passato possono creare i mostri del presente. Un mondo dove l'apparente male non è altro che frutto di un passato talmente cruento che la buona società non può che ignorare... e tanto altro.
Questo e molto altro è Brotherhood, una serie in cui combattimenti molto ben realizzati, soprattutto originali, fungono da eccellente supporto ad una storia di emozioni, dove il cuore combatte con la ragione, dove non solo si affrontano tematiche strettamente personali, ma anche riguardanti la realtà sociale.
Vi consiglio caldamente di guardarlo se non si fosse capito, trust me.
Innanzitutto il reparto tecnico ha svolto un ottimo lavoro, le animazioni sono di buona qualità per tutta la durata dell'anime e le musiche... talvolta mi capita di dispiacermi quando belle opening vengono cambiate perché spesso sono sostituite con musiche di minor valore, ma con questa serie sia le opening che le ending saranno quasi sempre molto belle e dal forte impatto, accompagnate da immagini carine e talvolta epiche.
Per quanto riguarda la trama, la prima volta che lessi di due ragazzini che vanno in giro per trovare ciò che può fare risorgere loro madre pensai ad una trama banale, a qualcosa di già visto, ma non lasciatevi ingannare, quella è solo la motivazione che li spingerà a viaggiare, sarà il punto di partenza, la storyline prenderà pieghe estremamente interessanti con un background molto accattivante.
Ritengo sia inutile spingermi più nel dettaglio riguardo la trama, rischierei solo di fare spoiler inutili e noiosi, ciò che vi deve bastare sapere è che in un mondo dominato dall'alchimia, forze sconosciute si muovono. I due fratelli, protagonisti di questa storia, cresceranno molto, affronteranno le loro paure e le supereranno, impareranno a contrastare il dolore e le dure lezioni che la vita insegna, non è possibile cambiare il passato ed è inutile fermarsi, bisogna andare avanti nonostante ciò che si è fatto o subito. Punto forte di quest'anime infatti sono i personaggi, tutti (o quasi) caratterizzati magistralmente, con un proprio sviluppo ben presentato. Sono i personaggi, infatti, il motore dell'intera opera che non fa altro che creare un attraente background per presentare storie i cui protagonisti sono presentati con tutte le loro emozioni, difetti, pensieri. In un mondo dove sopravvive chi è più forte, ogni persona è alla ricerca di qualcosa, ogni persona non può dirsi né attiva né buona. Questo anime ci porta alla scoperta delle emozioni dei vari personaggi, ci catapulta in un viaggio dove i sentimenti la fanno da padrone, invidia, vendetta, amore... ci porta in un mondo spietato dove le tragedie del passato possono creare i mostri del presente. Un mondo dove l'apparente male non è altro che frutto di un passato talmente cruento che la buona società non può che ignorare... e tanto altro.
Questo e molto altro è Brotherhood, una serie in cui combattimenti molto ben realizzati, soprattutto originali, fungono da eccellente supporto ad una storia di emozioni, dove il cuore combatte con la ragione, dove non solo si affrontano tematiche strettamente personali, ma anche riguardanti la realtà sociale.
Vi consiglio caldamente di guardarlo se non si fosse capito, trust me.
Personalmente non mi aveva convinto molto la prima serie di Full Metal Alchemist, ma con Brotherhood mi sono ricreduto. Nel realizzare l'anime, infatti,il manga, era stato cambiato e si era realizzata una serie totalmente nuova, con l'aggiunta di nuovi personaggi e la rimozione di altri. Ma con Brotherhood si torna nel sentiero del manga, gli orizzonti vengono ampliati, con l'entrata in scena del vicino paese di Ching e della fortezza del nord, guidata dalla sorella del maggiore ArmstrongCerto l'anima della storia rimane la stessa, il tema di ritrovare ciò che si è perso, l'irruenza di Eric, la sua avversione per gli adulti, il senso di colpa per ciò che ha perso, la volontà di trascendere i limiti umani e tutto il ersto, dato che fmp rimane una serie incredibilmente ricca. Ma allora perché, se la stessa cosa è stata detta in modi diversi dovrebbe essere più valida ora?. Perché trovo che l'abbandono delle atmosfere oscure alla xfiles per una storia più avventurosa, l'ossessione per il recupero dei propri corpi che viene sentita meno intensamente, la presenza dei nuovi personaggi che si rivel davvero azzeccata riescano a fare un lavoro migliore. Inoltre ho sperimentato, ma è un parere personale, che il confronto continuo con la prima serie sia utile, perché rende la seconda ancora più chiara e luminosa. La grafica è di altissimo livello, grazie agli anni passati migliore e le musiche sono ottime, così come la regia. Ma la carta vincente è data dalla migiore spiegazione del piano segreto in corso e dei cattivi che lo attuano, decisamente più credibili. Come voto non posso che dare , con un po' di generosità, nove.
<b>Attenzione: presenza di spoiler</b>
Mi suscita un certo imbarazzo iniziare questa recensione. Da dove si potrebbe iniziare a descrivere "Fullmetal Alchemist"? Da una struttura narrativa avvincente ed emozionante? Da una serie di personaggi uno più carismatico dell'altro? Dalla creazione di un mondo affascinante, dotato di una "mitologia" propria? Da dei disegni fluidi ed efficaci? Da una colonna sonora strepitosa? La verità è che, oltre tutto questo, è l'insieme a funzionare. E' quel "je ne sais quoi" che deriva dalla perfetta unione dalle parti. Per questo, a mio parere, "Fullmetal Alchemist" merita un 10, nonostante i piccoli difetti che ora andrò ad illustrare.
Partiamo parlando delle cose che non ho trovato adeguate allo standard dell'opera. Generalmente sono solo due: l'episodio 64 e il personaggio di May Chang.
L'ultimo episodio della serie stona incredibilmente con il resto della storia. Dopo il magnifico, sobrio e sintetico finale dell'episodio 63, l'epilogo della storia dei fratelli Elric viene stiracchiato per un'altra puntata in cui assistiamo a un raffazzonato e pomposo tentativo di mostrarci tutti gli sviluppi dei vari personaggi. è un episodio che manca di gusto e di sostanza messo come fanservice mal fatto, giusto per tentare di guastare la serie. Da parte mia, cerco semplicemente di considerarlo non-canonico (saggia scelta operata anche dai doppiatori italiani) e di pensare a quanto siano incredibili gli episodi che l'hanno preceduto.
May Chang è invece il personaggio peggio riuscito della serie. Non solo è irritante, ma le sue motivazioni e la sua utilità ai fini della trama rimangono dubbie (l'unico momento in cui è DAVVERO indispensabile è per dare indirettamente ai fratelli Elric un indizio sulla pista da seguire e andare a nord). E' strano come in un cast di personaggi così curati, sfaccettati e intriganti spunti anche questa figura. Tuttavia, essendo un personaggio secondario, la sua presenza non è invadente e non occupa mai troppo spazio nei singoli episodi.
Passata questa parte, ho solo elogi per questa serie. Persino le parti comiche, con le solite esagerazione tipiche degli anime, si incastrano bene, fanno sorridere e non sono quasi mai anti-climatiche. Le eccessive spiegazioni tipiche dell'animazione giapponese qui sono fortemente limitate (non assenti, ma quello sarebbe un miracolo) in favore di una trama scorrevole con pochissime battute d'arresto. Qualche calo di ritmo su sessantatré episodi è inevitabile, ma, nell'esatto momento in cui si comincia a pensare che la trama stia per incepparsi, ecco che "Fullmetal Alchemist" ti sbatte in faccia una rivelazione o una svolta che crea il giusto ritmo per i venti episodi successivi (di fatto, questa sensazione appare solo due-tre volte nella serie: nelle fasi iniziali, quando i fratelli Elric vanno verso Southern dalla loro maestra e prima del viaggio verso i monti Briggs).
Il doppiaggio italiano è sorprendente, tranne per un paio di eccezioni (Selim e la madre di Edward su tutti).
Per il resto, il viaggio dell'alchimista d'acciaio è un susseguirsi di momenti spettacolari, situazioni intense e rivelazioni che rischiano di slogare la mandibola. Con ogni probabilità è la migliore serie anime che avrò mai modo di guardare. Consigliatissimo a chiunque.
Mi suscita un certo imbarazzo iniziare questa recensione. Da dove si potrebbe iniziare a descrivere "Fullmetal Alchemist"? Da una struttura narrativa avvincente ed emozionante? Da una serie di personaggi uno più carismatico dell'altro? Dalla creazione di un mondo affascinante, dotato di una "mitologia" propria? Da dei disegni fluidi ed efficaci? Da una colonna sonora strepitosa? La verità è che, oltre tutto questo, è l'insieme a funzionare. E' quel "je ne sais quoi" che deriva dalla perfetta unione dalle parti. Per questo, a mio parere, "Fullmetal Alchemist" merita un 10, nonostante i piccoli difetti che ora andrò ad illustrare.
Partiamo parlando delle cose che non ho trovato adeguate allo standard dell'opera. Generalmente sono solo due: l'episodio 64 e il personaggio di May Chang.
L'ultimo episodio della serie stona incredibilmente con il resto della storia. Dopo il magnifico, sobrio e sintetico finale dell'episodio 63, l'epilogo della storia dei fratelli Elric viene stiracchiato per un'altra puntata in cui assistiamo a un raffazzonato e pomposo tentativo di mostrarci tutti gli sviluppi dei vari personaggi. è un episodio che manca di gusto e di sostanza messo come fanservice mal fatto, giusto per tentare di guastare la serie. Da parte mia, cerco semplicemente di considerarlo non-canonico (saggia scelta operata anche dai doppiatori italiani) e di pensare a quanto siano incredibili gli episodi che l'hanno preceduto.
May Chang è invece il personaggio peggio riuscito della serie. Non solo è irritante, ma le sue motivazioni e la sua utilità ai fini della trama rimangono dubbie (l'unico momento in cui è DAVVERO indispensabile è per dare indirettamente ai fratelli Elric un indizio sulla pista da seguire e andare a nord). E' strano come in un cast di personaggi così curati, sfaccettati e intriganti spunti anche questa figura. Tuttavia, essendo un personaggio secondario, la sua presenza non è invadente e non occupa mai troppo spazio nei singoli episodi.
Passata questa parte, ho solo elogi per questa serie. Persino le parti comiche, con le solite esagerazione tipiche degli anime, si incastrano bene, fanno sorridere e non sono quasi mai anti-climatiche. Le eccessive spiegazioni tipiche dell'animazione giapponese qui sono fortemente limitate (non assenti, ma quello sarebbe un miracolo) in favore di una trama scorrevole con pochissime battute d'arresto. Qualche calo di ritmo su sessantatré episodi è inevitabile, ma, nell'esatto momento in cui si comincia a pensare che la trama stia per incepparsi, ecco che "Fullmetal Alchemist" ti sbatte in faccia una rivelazione o una svolta che crea il giusto ritmo per i venti episodi successivi (di fatto, questa sensazione appare solo due-tre volte nella serie: nelle fasi iniziali, quando i fratelli Elric vanno verso Southern dalla loro maestra e prima del viaggio verso i monti Briggs).
Il doppiaggio italiano è sorprendente, tranne per un paio di eccezioni (Selim e la madre di Edward su tutti).
Per il resto, il viaggio dell'alchimista d'acciaio è un susseguirsi di momenti spettacolari, situazioni intense e rivelazioni che rischiano di slogare la mandibola. Con ogni probabilità è la migliore serie anime che avrò mai modo di guardare. Consigliatissimo a chiunque.
Devo premettere che questo anime l'ho sempre visto a sprazzi in tv un paio di anni fa, e mi incuriosiva non poco, ma non ho mai avuto l'occasione di vederlo per intero, fino a pochi mesi fa che sono riuscito a guardarmelo tutto di un fiato e capirlo finalmente.
Non userò spoiler perché preferisco darvi un mio parere e poi farvi giudicare a voi la serie.
Partiamo col commentare la trama, l'ho trovata abbastanza nuova o interessante e sicuramente una delle serie migliori riguardanti l'alchimia. I due protagonisti mi sono piaciuti fin da subito, sia per come sono stati disegnati che caratterizzati.
Ho seguito volentieri il loro viaggio, mi sono elettrizzato in ogni combattimento, ho apprezzato ogni personaggio che in questo percorso viene conosciuto e caratterizzato davvero bene, ma ovviamente avendo delle precedenze su alcuni personaggi eccezionali e molto divertenti.
Questo anime riesce a far riflettere, emozionare, ridere e a volte anche agitare, è un bel mix studiato e messo in pratica davvero bene.
Devo davvero fare un appunto positivo alle canzoni presenti in questa serie, sia opening che ending o presenti in alcune scene, mi sono piaciute davvero molto e sono riuscite a catturarmi e a volte emozionarmi davvero.
Non so davvero che scrivere di più, anche se non ho detto gran che, perché senza fare spoiler penso che sia da vivere questa avventura, la consiglierei sicuramente, riuscirà a emozionarvi e a prendervi credetemi, anche se proprio bisogna farli una critica l'inizio è un po' lento e ci si può un attimino annoiare a volte, ma vale davvero la pena vederla e apprezzarla.
Ho deciso di darli un 9 e non do un 10 solo perché alcune cosette fastidiose se si fa il pignolo si possono trovare :P
ma devo davvero ammettere che è una delle serie che mi è piaciuta di più. Quindi, per chi non lo ha visto, buona visione. :D
Non userò spoiler perché preferisco darvi un mio parere e poi farvi giudicare a voi la serie.
Partiamo col commentare la trama, l'ho trovata abbastanza nuova o interessante e sicuramente una delle serie migliori riguardanti l'alchimia. I due protagonisti mi sono piaciuti fin da subito, sia per come sono stati disegnati che caratterizzati.
Ho seguito volentieri il loro viaggio, mi sono elettrizzato in ogni combattimento, ho apprezzato ogni personaggio che in questo percorso viene conosciuto e caratterizzato davvero bene, ma ovviamente avendo delle precedenze su alcuni personaggi eccezionali e molto divertenti.
Questo anime riesce a far riflettere, emozionare, ridere e a volte anche agitare, è un bel mix studiato e messo in pratica davvero bene.
Devo davvero fare un appunto positivo alle canzoni presenti in questa serie, sia opening che ending o presenti in alcune scene, mi sono piaciute davvero molto e sono riuscite a catturarmi e a volte emozionarmi davvero.
Non so davvero che scrivere di più, anche se non ho detto gran che, perché senza fare spoiler penso che sia da vivere questa avventura, la consiglierei sicuramente, riuscirà a emozionarvi e a prendervi credetemi, anche se proprio bisogna farli una critica l'inizio è un po' lento e ci si può un attimino annoiare a volte, ma vale davvero la pena vederla e apprezzarla.
Ho deciso di darli un 9 e non do un 10 solo perché alcune cosette fastidiose se si fa il pignolo si possono trovare :P
ma devo davvero ammettere che è una delle serie che mi è piaciuta di più. Quindi, per chi non lo ha visto, buona visione. :D
Fullmetal Alchemist Brotherhood è un anime del 2009 prodotto dallo Studio Bones, la seconda traspozione animata tratta dal manga "Fullmetal Alchemist" di Hiromu Arakawa.
La trama narra di due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, che in un mondo dove l'alchimia è di uso quotidiano, infrangono la legge di tentare di riportare in vita qualcuno provando a resuscitare la madre, piano che fallisce miseramente lasciando Ed senza una gamba e Al senza tutto il corpo (l'anima di quest'ultimo verrà messa in un armatura dal fratello, sacrificando il proprio braccio). Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric attraverso un paese che ha passato e passerà momenti di tensione, che coinvolgeranno direttamente i due ragazzi. Come premessa la trama non sembra qualcosa di molto complicato, ma con l'avanzare degli episodi ci saranno colpi di scena abbastanza inaspettati, a volte arriveremo a pensare che i nostri protagonisti non riusciranno a superare una certa difficoltà, ma a differenza dei classici combat shonen non succederà che in un modo o nell'altro si ottiene un power up e si riempie di mazzate il nemico (personalmente considero l'assenza di power up uno dei punti forti di quest'opera, che nonostante non ci siano i combattimenti siano godibilissimi).
I personaggi a mio parere sono tra i migliori che abbia visto in un combat shonen, ogni personaggio quando fa qualche azione c'è sempre un motivo, anche i nemici, gli Homunculus non saranno esclusi da questa fantastica caratterizzazione (sopratutto Envy).
Nonostante il target per ragazzi di quest'opera non mancheranno delle tematiche abbastanza importanti e attuali di contorno a quest'avventura, viene trattata la guerra, che viene fatta passare come sofferenza da entrambe le parti e non soldati buoni e soldati cattivi come è solito fare, inoltre anche l'etica vista la diversità fisica degli abitanti di Ishval, cosa per cui vengono odiati.
L'unica pecca di questa trasposizione secondo me sono le parte "ironiche" che avendo letto il manga nell'opera originale sono rese molto meglio.
In conclusione cito l'ottimo apparato tecnico che da contorno all'opera, composto da 5 fantastiche opening e altrettanto buone 5 ending, le animazioni sono molto buone e le musiche si adattano sempre alla situazione.
La trama narra di due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, che in un mondo dove l'alchimia è di uso quotidiano, infrangono la legge di tentare di riportare in vita qualcuno provando a resuscitare la madre, piano che fallisce miseramente lasciando Ed senza una gamba e Al senza tutto il corpo (l'anima di quest'ultimo verrà messa in un armatura dal fratello, sacrificando il proprio braccio). Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric attraverso un paese che ha passato e passerà momenti di tensione, che coinvolgeranno direttamente i due ragazzi. Come premessa la trama non sembra qualcosa di molto complicato, ma con l'avanzare degli episodi ci saranno colpi di scena abbastanza inaspettati, a volte arriveremo a pensare che i nostri protagonisti non riusciranno a superare una certa difficoltà, ma a differenza dei classici combat shonen non succederà che in un modo o nell'altro si ottiene un power up e si riempie di mazzate il nemico (personalmente considero l'assenza di power up uno dei punti forti di quest'opera, che nonostante non ci siano i combattimenti siano godibilissimi).
I personaggi a mio parere sono tra i migliori che abbia visto in un combat shonen, ogni personaggio quando fa qualche azione c'è sempre un motivo, anche i nemici, gli Homunculus non saranno esclusi da questa fantastica caratterizzazione (sopratutto Envy).
Nonostante il target per ragazzi di quest'opera non mancheranno delle tematiche abbastanza importanti e attuali di contorno a quest'avventura, viene trattata la guerra, che viene fatta passare come sofferenza da entrambe le parti e non soldati buoni e soldati cattivi come è solito fare, inoltre anche l'etica vista la diversità fisica degli abitanti di Ishval, cosa per cui vengono odiati.
L'unica pecca di questa trasposizione secondo me sono le parte "ironiche" che avendo letto il manga nell'opera originale sono rese molto meglio.
In conclusione cito l'ottimo apparato tecnico che da contorno all'opera, composto da 5 fantastiche opening e altrettanto buone 5 ending, le animazioni sono molto buone e le musiche si adattano sempre alla situazione.
"Fullmetal Alchemist: Brotherhood" è una serie anime del 2009/2010 prodotta dallo studio Bones, realizzatore anche della prima serie animata tratta dal manga di Hiromu Arakawa, in merito alla quale ancora non posso esprimermi, essendo ancora a metà episodi (il fumetto non l'ho ancora nemmeno iniziato). Posso però parlare senza problemi di Brotherhood, che, con i due attuali "rewatch" da parte mia (un terzo credo non tarderà molto a venire), occupa il secondo posto nella mia personale classifica di gradimento. Forse un 10 come voto è un filino "gonfiato", ma per me FMAB è perlomeno un 9,5 o giù di lì, dunque un semplice 9 mi pareva troppo "limitativo".
Partendo dalla trama, Edward Elric e il fratello Alphonse Elric sono due giovani alchimisti dello Stato di Amestris; nel tentativo di riportare in vita la madre, morta di malattia, i due esercitano una pratica proibita dall'alchimia (rappresentante la scienza del mondo di FMA), ossia una trasmutazione umana. Falliscono e, nell'operazione, Edward perde una gamba, mentre Alphonse l'intero corpo; per permettere all'anima del fratellino di rimanere ancorata, a questo punto, Ed lega Al a un'armatura, perdendo anche un braccio per via del principio dello scambio equivalente. Da qui inizia la nostra storia, con Edward divenuto ormai alchimista di stato (o "cane dell'esercito", come questo corpo militare viene definito con disprezzo da molti) e i due fratelli impegnati in ricerche atte a trovare la leggendaria pietra filosofale, in grado persino di aggirare il principio dello scambio equivalente e dunque di far loro riottenere i propri corpi. Com'è ovvio aspettarsi, nel loro viaggio incontreranno nemici e amici e incapperanno in una cospirazione radicata e di proporzioni spaventose.
Dal punto di vista tecnico, nulla da dire. I disegni sono molto puliti e ben fatti, e, sebbene non mi possa certo definire un esperto in tale campo, ho trovato le animazioni di alto livello, o comunque non ho riscontrato cali significativi. Rispetto alla prima serie, il miglioramento è evidente, ma forse neanche troppo, visto che pure quella raggiungeva livelli più che buoni. Bravo studio Bones.
La sceneggiatura non delude, o perlomeno per me non è stato così. Se si esclude il primo episodio "filler", ossia non presente nel manga (ma comunque tutt'altro che disprezzabile, direi: un antagonista tutto sommato interessante, immagini e panoramiche assai belle e una buona dose d'azione; un inizio in "medias res" godibile), il ritmo del resto della serie è portato avanti in maniera adeguata. Gli avvenimenti si susseguono in modo assai più veloce rispetto alla prima serie, ma anche "Brotherhood" si sa prendere i suoi tempi e sa quando è meglio soffermarsi su qualcosa.
I personaggi sono ottimamente scritti. Personalmente non saprei dire con esattezza quale potrebbe definirsi il mio "preferito", ma posso affermare che siano più o meno tutti ben caratterizzati e sfaccettati. Per come la vedo io non ci sono personaggi "2D", e, se si impara a conoscerli, si può arrivare ad apprezzare persino quelli non proprio "positivi".
Insomma, che dire di "Fullmetal Alchemist: Brotherhood"? Una delle migliori serie che abbia mai visto, un'opera di altissimo livello che si pone nella vetta degli shonen moderni, ma che a livello di tematiche non ha nulla da invidiare a un seinen. Difatti, sarebbe altamente riduttivo definirlo un semplice "battle manga"... Perché questa denominazione non racchiuderebbe nemmeno un terzo di quello che è "Fullmetal Alchemist".
Consigliato? Al cardiopalma.
Partendo dalla trama, Edward Elric e il fratello Alphonse Elric sono due giovani alchimisti dello Stato di Amestris; nel tentativo di riportare in vita la madre, morta di malattia, i due esercitano una pratica proibita dall'alchimia (rappresentante la scienza del mondo di FMA), ossia una trasmutazione umana. Falliscono e, nell'operazione, Edward perde una gamba, mentre Alphonse l'intero corpo; per permettere all'anima del fratellino di rimanere ancorata, a questo punto, Ed lega Al a un'armatura, perdendo anche un braccio per via del principio dello scambio equivalente. Da qui inizia la nostra storia, con Edward divenuto ormai alchimista di stato (o "cane dell'esercito", come questo corpo militare viene definito con disprezzo da molti) e i due fratelli impegnati in ricerche atte a trovare la leggendaria pietra filosofale, in grado persino di aggirare il principio dello scambio equivalente e dunque di far loro riottenere i propri corpi. Com'è ovvio aspettarsi, nel loro viaggio incontreranno nemici e amici e incapperanno in una cospirazione radicata e di proporzioni spaventose.
Dal punto di vista tecnico, nulla da dire. I disegni sono molto puliti e ben fatti, e, sebbene non mi possa certo definire un esperto in tale campo, ho trovato le animazioni di alto livello, o comunque non ho riscontrato cali significativi. Rispetto alla prima serie, il miglioramento è evidente, ma forse neanche troppo, visto che pure quella raggiungeva livelli più che buoni. Bravo studio Bones.
La sceneggiatura non delude, o perlomeno per me non è stato così. Se si esclude il primo episodio "filler", ossia non presente nel manga (ma comunque tutt'altro che disprezzabile, direi: un antagonista tutto sommato interessante, immagini e panoramiche assai belle e una buona dose d'azione; un inizio in "medias res" godibile), il ritmo del resto della serie è portato avanti in maniera adeguata. Gli avvenimenti si susseguono in modo assai più veloce rispetto alla prima serie, ma anche "Brotherhood" si sa prendere i suoi tempi e sa quando è meglio soffermarsi su qualcosa.
I personaggi sono ottimamente scritti. Personalmente non saprei dire con esattezza quale potrebbe definirsi il mio "preferito", ma posso affermare che siano più o meno tutti ben caratterizzati e sfaccettati. Per come la vedo io non ci sono personaggi "2D", e, se si impara a conoscerli, si può arrivare ad apprezzare persino quelli non proprio "positivi".
Insomma, che dire di "Fullmetal Alchemist: Brotherhood"? Una delle migliori serie che abbia mai visto, un'opera di altissimo livello che si pone nella vetta degli shonen moderni, ma che a livello di tematiche non ha nulla da invidiare a un seinen. Difatti, sarebbe altamente riduttivo definirlo un semplice "battle manga"... Perché questa denominazione non racchiuderebbe nemmeno un terzo di quello che è "Fullmetal Alchemist".
Consigliato? Al cardiopalma.
Ho visto questo anime per intero per ben 2 volte. Che dire...bellissimo! Su tutti i fronti. La storia non è affatto banale e ti prende da subito. Il carattere dei vari personaggi è definito benissimo, sono tutti unici con i loro pregi e difetti e alla fine mi sono affezionata in un modo o nell'altro ad ognuno di loro, buono o cattivo che fosse.
I dialoghi sono fantastici. Ci sono quegli anime in cui lo stesso concetto viene ripetuto per 10 puntate magari con parole diverse, perdendo del tempo che potrebbe essere usato per approfondire i personaggi. Ecco, FullMetal Alchemist non appartiene a questa categoria. Nulla di ciò che viene detto risulta superfluo e tutti i misteri e dubbi che compaiono, prima o poi vengono spiegati in maniera chiara e diretta. Questo anime possiede un equilibrio perfetto. E non solo nei dialoghi ma anche nell'alternanza tra scene drammatiche e scene comico-demenziali. Quest'ultime vengono dosate in maniera perfetta: nelle prime puntate compaiono spesso aiutando a stemperare l'atmosfera drammatica dell'anime e scompaiono quasi del tutto verso la fine, quando la trama di fa ancora più drammatica e seria.
Nulla da dire su disegni e animazione entrambi molto buoni e adeguati a tutto il resto. I combattimenti sono avvincenti, né troppo lunghi né troppo corti.
Un'altra cosa che colpisce di questo anime, sono le reazioni reali dei personaggi. Stiamo parlando di un anime fantasy e quindi è chiaro che le situazioni che si presentano sono irreali. Ma questo non vuol dire che debba essere irreale anche la reazione dei personaggi coinvolti in tali situazioni. Guardando FullMetal Alchemist ti ritrovi spesso a pensare "anche io avrei reagito così" oppure "non condivido la sua scelta, ma la capisco". Insomma, c'è empatia con i personaggi stessi.
Concludendo, sono 64 episodi uno più bello dell'altro. La seconda volta che ho rivisto l'anime mi è piaciuto addirittura di più e pur sapendo già la storia, non ho potuto fare a meno di emozionarmi e sentire la suspense. Lo consiglio vivamente.
I dialoghi sono fantastici. Ci sono quegli anime in cui lo stesso concetto viene ripetuto per 10 puntate magari con parole diverse, perdendo del tempo che potrebbe essere usato per approfondire i personaggi. Ecco, FullMetal Alchemist non appartiene a questa categoria. Nulla di ciò che viene detto risulta superfluo e tutti i misteri e dubbi che compaiono, prima o poi vengono spiegati in maniera chiara e diretta. Questo anime possiede un equilibrio perfetto. E non solo nei dialoghi ma anche nell'alternanza tra scene drammatiche e scene comico-demenziali. Quest'ultime vengono dosate in maniera perfetta: nelle prime puntate compaiono spesso aiutando a stemperare l'atmosfera drammatica dell'anime e scompaiono quasi del tutto verso la fine, quando la trama di fa ancora più drammatica e seria.
Nulla da dire su disegni e animazione entrambi molto buoni e adeguati a tutto il resto. I combattimenti sono avvincenti, né troppo lunghi né troppo corti.
Un'altra cosa che colpisce di questo anime, sono le reazioni reali dei personaggi. Stiamo parlando di un anime fantasy e quindi è chiaro che le situazioni che si presentano sono irreali. Ma questo non vuol dire che debba essere irreale anche la reazione dei personaggi coinvolti in tali situazioni. Guardando FullMetal Alchemist ti ritrovi spesso a pensare "anche io avrei reagito così" oppure "non condivido la sua scelta, ma la capisco". Insomma, c'è empatia con i personaggi stessi.
Concludendo, sono 64 episodi uno più bello dell'altro. La seconda volta che ho rivisto l'anime mi è piaciuto addirittura di più e pur sapendo già la storia, non ho potuto fare a meno di emozionarmi e sentire la suspense. Lo consiglio vivamente.
«Senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore.»
Fullmetal Alchemist Brotherhood è un anime del 2009, si differenzia da Fullmetal Alchemist poichè il primo segue abbastanza fedelmente il manga nato dalla brillante mente (ma sopratutto mano) di Hiromu Arakawa (Stay dog, Hero tales- le cronache di Hagun). Ambientato in un contesto storico che sembra ricordare molto l'Europa del primo 900, esso è incentrato sulle vicende di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, i quali, in un mondo in cui la "scienza" fondamentale è l'alchimia, in seguito alla scomparsa della madre, tentano di riportarla in vita attuando una trasmutazione umana, che però fallisce miseramente, causando al contrario, la perdita del corpo e dell'anima di Alphonse, il più giovane dei due, il cui spirito però riesce, in extremis, ad essere sigillato dentro un armatura da Edward, il quale per compiere ciò arriva a sacrificare un braccio ed una gamba, sostituiti poi da degli automail, una sorta di protesi in acciaio, che poi gli varranno il soprannome, che è appunto '"alchimista d'acciaio". Scopo dei due fratelli d'ora in poi sarà quello di cercare il modo per recuperare il corpo di Alphonse.
Trama
La trama dell'anime, all'apparenza semplice, risulta invece ricca di colpi di scena e va ben oltre la sola ricerca del corpo di Al, bensì è snodata in varie vicissitudini, in un mondo costantemente sull'orlo della guerra. I due protagonisti vivono in una nazione, Amestris, dove regna il regime militare e al cui interno sono nascosti grandi segreti che verranno svelati durante lo svolgersi della storia, la quale risulta lineare e senza incongruenze di sorta, ma non per questo noiosa o poco avvincente, anzi tutto l'opposto. Di fatti ad Amestris, che si regge sulla forza dell'alchimia, vi sono delle figure di spicco, i così detti alchimisti di stato, i quali sono, per l'appunto degli alchimisti, dotati di particolari capacità a cui il governo concede dei privilegi, in cambio del loro servizio militare o in caso di missioni in cui sono necessarie abilità fuori dal comune. Edward, che dopo la fallita trasmutazione umana acquisisce un potere particolare, cioè egli è in grado di utilizzare l'alchimia senza però dover disegnare sul terreno il cerchio alchemico necessario invece ai comuni alchimisti per poter effettuare le trasmutazioni, attira immediatamente l'attenzione del governo, tanto da diventare il più giovane alchimista di stato di sempre, a soli 14 anni. Una volta diventato "un cane del governo", Ed, utilizzerà la sua posizione per tentare in tutti i modi di recuperare il corpo del fratello, il quale lo accompagna in ogni sua avventura. Questa ricerca , però, porterà i due fratelli Elric, a scoperchiare tutti gli altarini che si celano nei meandri di Amestri, di fatti, dilaniata al suo interno da delle cospirazioni che si faranno sempre più chiare con il prosieguo dell'anime.
Personaggi
I personaggi secondo il mio parere sono la vera forza trainante di questo anime. Partendo dal protagonista Edward, il quale è ossessionato dal senso di colpa per aver causato tanti problemi al fratello, ha però un carattere forte e determinato, segnato da un infanzia vissuta senza i genitori che lo ha portato ad avere una sorta di sentimento quasi genitoriale nei confronti di Alphonse. Ed cresce continuamente durante tutto l'arco narrativo, a causa delle tante esperienze, alcune anche molto dolorose e toccanti, che lo porteranno a maturare e finalmente a riuscire a liberarsi dalle angosce del passato. Nonostante messo in questi termini Ed possa sembrare un personaggio cupo, guardando l'anime invece ci si accorge come lui sia anche il centro di numerose gag, su tutte quelle incentrate sulla sua altezza, la quale costituisce una sorta di trauma e che lo porterà ad essere preso spesso in giro.
Alphonse invece è dotato di un carattere gentile e sempre pronto ad aiutare gli altri, la spalla ideale per uno come Ed. I dialoghi tra i due fratelli sono segnati dalle brutte esperienze vissute, ma allo stesso tempo non perdono mai quel calore e affetto che denota il rapporto tra fratelli e che sarà la molla che permetterà loro di superare i numerosi ostacoli che gli si pareranno davanti.
La vera sorpresa però risultano essere i personaggi spesso definiti "secondari", ma che in verità in FMA Brotherhood, non lo sono affatto, poichè ognuno ha un ruolo di fondamentale importanza all'interno della vasta trama dell'anime: da Winry Rockbell, la giovane ragazza che è cresciuta con i due fratelli, la quale si occupa della manutenzione degli automail di Ed e di cui è segretamente (ma non troppo) innamorata; passando per Roy Mustang, l'alchimista di fuoco, il quale mira segretamente a sovvertire l'ordine statale di Amestris; concludendo poi con i cattivi, impersonati dagli homunculus, delle particolari creature che incarnano i sette peccati capitali degli uomini, per i quali provano un profondo disprezzo.
Comparto tecnico
Per quanto riguarda la parte tecnica FMA Brotherhood risulta un prodotto molto valido. I disegni non calano praticamente mai di qualità e mantengono il tratto caratteristico un pò realista dell'autrice. Graficamente è pressoché impeccabile, con molte sfumature di luce/ombra che non creano disturbi alla vista dello spettatore. Le ambientazioni riportano veramente alla mente il paesaggio dell'Europa continentale e sono molto varie tra loro, infatti si passa dalla campagna dove sono cresciuti i protagonista, al caos di Central City, passando per il deserto, fino alla neve del confine Nord di Amestris.
L'anime vanta 5 opening e altrettante ending, tutte molto piacevoli per chi ama la musica nipponica, infine anche le OST risultano tutte particolarmente azzeccate e aiutano a distinguere i momenti suspense e azioni da quelli invece più tranquilli e sereni.
Trama 9
Personaggi 9,5
Comparto tecnico 8
Longevità 9
Voto finale 9
FMA Brotherhood è una pietra miliare degli anime degli anni 2000 e più in generale è proprio patrimonio inestimabile della storia dell'animazione, sicuramente chiunque ami gli anime non può non vedere questo vero e proprio capolavoro, a mio avviso il miglior Shonen (insieme a Dragon Ball per motivi differenti), poichè non ricade in molti problemi e stereotipi tipici del genere, bensì rimane sempre avvincente e privo di contraddizioni o forzature interne, infine anche il numero degli episodi aiuta molto, dato che non è eccessivamente lungo, ma nemmeno tanto breve da forzarne lo sviluppo in maniera rapida e disordinata.
Fullmetal Alchemist Brotherhood è un anime del 2009, si differenzia da Fullmetal Alchemist poichè il primo segue abbastanza fedelmente il manga nato dalla brillante mente (ma sopratutto mano) di Hiromu Arakawa (Stay dog, Hero tales- le cronache di Hagun). Ambientato in un contesto storico che sembra ricordare molto l'Europa del primo 900, esso è incentrato sulle vicende di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, i quali, in un mondo in cui la "scienza" fondamentale è l'alchimia, in seguito alla scomparsa della madre, tentano di riportarla in vita attuando una trasmutazione umana, che però fallisce miseramente, causando al contrario, la perdita del corpo e dell'anima di Alphonse, il più giovane dei due, il cui spirito però riesce, in extremis, ad essere sigillato dentro un armatura da Edward, il quale per compiere ciò arriva a sacrificare un braccio ed una gamba, sostituiti poi da degli automail, una sorta di protesi in acciaio, che poi gli varranno il soprannome, che è appunto '"alchimista d'acciaio". Scopo dei due fratelli d'ora in poi sarà quello di cercare il modo per recuperare il corpo di Alphonse.
Trama
La trama dell'anime, all'apparenza semplice, risulta invece ricca di colpi di scena e va ben oltre la sola ricerca del corpo di Al, bensì è snodata in varie vicissitudini, in un mondo costantemente sull'orlo della guerra. I due protagonisti vivono in una nazione, Amestris, dove regna il regime militare e al cui interno sono nascosti grandi segreti che verranno svelati durante lo svolgersi della storia, la quale risulta lineare e senza incongruenze di sorta, ma non per questo noiosa o poco avvincente, anzi tutto l'opposto. Di fatti ad Amestris, che si regge sulla forza dell'alchimia, vi sono delle figure di spicco, i così detti alchimisti di stato, i quali sono, per l'appunto degli alchimisti, dotati di particolari capacità a cui il governo concede dei privilegi, in cambio del loro servizio militare o in caso di missioni in cui sono necessarie abilità fuori dal comune. Edward, che dopo la fallita trasmutazione umana acquisisce un potere particolare, cioè egli è in grado di utilizzare l'alchimia senza però dover disegnare sul terreno il cerchio alchemico necessario invece ai comuni alchimisti per poter effettuare le trasmutazioni, attira immediatamente l'attenzione del governo, tanto da diventare il più giovane alchimista di stato di sempre, a soli 14 anni. Una volta diventato "un cane del governo", Ed, utilizzerà la sua posizione per tentare in tutti i modi di recuperare il corpo del fratello, il quale lo accompagna in ogni sua avventura. Questa ricerca , però, porterà i due fratelli Elric, a scoperchiare tutti gli altarini che si celano nei meandri di Amestri, di fatti, dilaniata al suo interno da delle cospirazioni che si faranno sempre più chiare con il prosieguo dell'anime.
Personaggi
I personaggi secondo il mio parere sono la vera forza trainante di questo anime. Partendo dal protagonista Edward, il quale è ossessionato dal senso di colpa per aver causato tanti problemi al fratello, ha però un carattere forte e determinato, segnato da un infanzia vissuta senza i genitori che lo ha portato ad avere una sorta di sentimento quasi genitoriale nei confronti di Alphonse. Ed cresce continuamente durante tutto l'arco narrativo, a causa delle tante esperienze, alcune anche molto dolorose e toccanti, che lo porteranno a maturare e finalmente a riuscire a liberarsi dalle angosce del passato. Nonostante messo in questi termini Ed possa sembrare un personaggio cupo, guardando l'anime invece ci si accorge come lui sia anche il centro di numerose gag, su tutte quelle incentrate sulla sua altezza, la quale costituisce una sorta di trauma e che lo porterà ad essere preso spesso in giro.
Alphonse invece è dotato di un carattere gentile e sempre pronto ad aiutare gli altri, la spalla ideale per uno come Ed. I dialoghi tra i due fratelli sono segnati dalle brutte esperienze vissute, ma allo stesso tempo non perdono mai quel calore e affetto che denota il rapporto tra fratelli e che sarà la molla che permetterà loro di superare i numerosi ostacoli che gli si pareranno davanti.
La vera sorpresa però risultano essere i personaggi spesso definiti "secondari", ma che in verità in FMA Brotherhood, non lo sono affatto, poichè ognuno ha un ruolo di fondamentale importanza all'interno della vasta trama dell'anime: da Winry Rockbell, la giovane ragazza che è cresciuta con i due fratelli, la quale si occupa della manutenzione degli automail di Ed e di cui è segretamente (ma non troppo) innamorata; passando per Roy Mustang, l'alchimista di fuoco, il quale mira segretamente a sovvertire l'ordine statale di Amestris; concludendo poi con i cattivi, impersonati dagli homunculus, delle particolari creature che incarnano i sette peccati capitali degli uomini, per i quali provano un profondo disprezzo.
Comparto tecnico
Per quanto riguarda la parte tecnica FMA Brotherhood risulta un prodotto molto valido. I disegni non calano praticamente mai di qualità e mantengono il tratto caratteristico un pò realista dell'autrice. Graficamente è pressoché impeccabile, con molte sfumature di luce/ombra che non creano disturbi alla vista dello spettatore. Le ambientazioni riportano veramente alla mente il paesaggio dell'Europa continentale e sono molto varie tra loro, infatti si passa dalla campagna dove sono cresciuti i protagonista, al caos di Central City, passando per il deserto, fino alla neve del confine Nord di Amestris.
L'anime vanta 5 opening e altrettante ending, tutte molto piacevoli per chi ama la musica nipponica, infine anche le OST risultano tutte particolarmente azzeccate e aiutano a distinguere i momenti suspense e azioni da quelli invece più tranquilli e sereni.
Trama 9
Personaggi 9,5
Comparto tecnico 8
Longevità 9
Voto finale 9
FMA Brotherhood è una pietra miliare degli anime degli anni 2000 e più in generale è proprio patrimonio inestimabile della storia dell'animazione, sicuramente chiunque ami gli anime non può non vedere questo vero e proprio capolavoro, a mio avviso il miglior Shonen (insieme a Dragon Ball per motivi differenti), poichè non ricade in molti problemi e stereotipi tipici del genere, bensì rimane sempre avvincente e privo di contraddizioni o forzature interne, infine anche il numero degli episodi aiuta molto, dato che non è eccessivamente lungo, ma nemmeno tanto breve da forzarne lo sviluppo in maniera rapida e disordinata.
Ho scoperto questo anime per caso, da un mio amico che aveva una toppa sullo zaino con questo ragazzino biondo, dal braccio metallico. Mi spiega un po la storia, ma a me sembra troppo assurda, fantascientifica. Alchimisti? Trasmutazioni? Armature vuote che parlano e pensano? No, sembra così irreale e poco serio che non credo potrebbe piacermi, eppure...Eppure, tanto ha detto e fatto per convincermi, che alla fine cedo e inizio a guardarmi qualche episodio. E quasi mi pento di non averlo scoperto prima. Al secondo già rido, al quarto piango, arrivata al settimo sono completamente innamorata della storia. Sono arrivata alla fine divorando un episodio dopo l'altro, soffrendo, ridendo e riflettendo con i protagonisti. I protagonisti, appunto, e i personaggi intorno a loro. Una varietà di caratteri, emozioni, sentimenti e passati così variegati che rendono tutto più reale. Perché io in quel momento avrei fatto così, mi sarei sentita così, avrei avuto quelle reazioni. Ti ritrovi a soffrire con loro, a gioire, a fare il tifo, a sperare che questi personaggi così reali possano riuscire nella loro missione. Crescono, cambiano, si evolvono durante tutta la storia, si fanno amare ed odiare, mentre vivono una trama così minuziosamente e magistralmente studiata ad arte. L'ho visto e rivisto, adorato dal primo all'ultimo episodio. Tra tutti gli anime è probabilmente uno dei miei preferiti. C'è tutto, il mistero, il dolore, la gioia, la vittoria e la sconfitta; c'è azione, resa favolosa da una grafica ottima, c'è l'amicizia e il rispetto, l'amore e il divertimento. La storia va avanti seguendo la trama principale, filo conduttore tra alcune sottotrame più piccole che vanno tutte ad unirsi nell'avvicinarsi del finale. E che finale! Dove ogni domanda, ogni tassello trova il suo posto, e si tirano le fila di questa magnifica opera. Una scelta di un finale coraggioso, tra l'altro, da parte dell'autrice, che si preclude la possibilità di un sequel. Fedelissimo al manga, adattissima la colonna sonora, presente in tutti i punti chiave che evidenzia l'importanza dei momenti, siano belli o brutti. Spettacolari le sigle, grafica ed animazioni davvero molto belle.
Tutto è progettato per rendere quest'opera un capolavoro, che non stanca mai. Consigliatissimo!
Tutto è progettato per rendere quest'opera un capolavoro, che non stanca mai. Consigliatissimo!
"Fullmetal Alchemist Brotherood", secondo anime tratto dal manga "Fullmetal Alchemist" di Hiromu Arakawa, lo segue molto fedelmente e alcune differenze non sono facili da notare se non si legge prima la scena sul manga e poi si vede l'anime. Il primo episodio inizia "bruscamente", per così dire, cioè senza nessuna introduzione, quindi se non si è prima letto il manga ci si metterà un po' prima di capire come funziona questa cosiddetta "alchimia" su cui praticamente si basa tutto il manga/anime.
L'alchimia
L'alchimia sfrutta l'energia sprigionata dallo spostamento delle placche tettoniche sotto terra; per effettuare una "trasmutazione" si deve comprendere, scomporre e ricomporre la struttura della materia. Essa è completamente basata sullo scambio equivalente, ovvero: da un certo oggetto si può ottenere solo un oggetto del medesimo valore. Ma non dilunghiamoci ulteriormente e parliamo dell'anime.
La trama
La trama fantascientifica di quest'anime è sicuramente (a mio parere ovviamente) una delle migliori e delle più intriganti. Ovviamente l'autore giocò sul fatto che quest'alchimia era inaspettata e sconosciuta e quindi i colpi di scena erano molto poco prevedibili e di conseguenza sorprendenti.
A chi non volesse degli spoiler della trama consiglierei di saltare questo pezzo della recensione:
Due fratelli, Edward e Alphonse Elric, si appassionano all'alchimia diventando sempre più bravi. Purtroppo un disgraziato giorno la madre, che li lodava sempre per i loro progressi in causa, muore per un'epidemia. Loro decidono di infrangere il più grande tabù dell'alchimia, ovvero la "trasmutazione umana", quindi dopo aver migliorato le loro abilità in alchimia con un maestro, tentano di riportare in vita la loro madre. Purtroppo nella trasmutazione qualcosa va storto e a Edward viene portata via una gamba, mentre ad Alphonse tutto il corpo. Edward in preda alla disperazione lega l'anima di suo fratello Alphonse (in cambio del suo braccio destro) a un'armatura caduta per terra. Dopo poco tempo arriva il colonnello Roy Mustang a offrire un opportunità ai due fratelli, ovvero quella di diventare alchimisti di stato. Edward accetta e si fa installare delle protesi d'acciaio chiamate "auto-mail" per poi sostenere un anno dopo l'esame. Dopo essere diventato alchimista di stato con l'ironico soprannome di "Acciaio", lui e Alphonse partono insieme alla ricerca del modo per ritrovare i loro corpi e alla ricerca di un misterioso oggetto chiamato "pietra filosofale", che in pratica è un qualcosa che potenzia l'alchimia e che potrebbe dare loro la possibilità di riavere ciò che è stato tolto.
La grafica
Non ci sono molte parole da spendere su quest'argomento: disegni, grafica e animazioni sono veramente molto belli, piuttosto fluidi e realistici e sicuramente valgono la pena di essere guardate.
Per il resto...
La colonna sonora è molto coinvolgente, molto azzeccata e con l'ausilio delle immagini riesce a catturare interamente l'interesse; sulla traduzione e sul doppiaggio niente da dire, anche se mi dispiace che la sessantaquattresima puntata sia unicamente in giapponese. I personaggi sono caratterizzati davvero bene: Alphonse il fratello minore, piuttosto infantile e ingenuo, Edward il fratello maggiore, che sta crescendo e sta diventando un uomo, Alex Louis Armstrong, l'alchimista nerboruto ovvero il solito "pompato" della situazione, che non si arrende facilmente, Olivier Mira Armstrong, la sorella di Alex ovvero una donna forte e sicura di sé. Questi sono sono alcuni dei vari personaggi e fra tutti i caratteri non mancano il re impassibile, il politico furbo, l'insegnante severissima, il colonnello eccessivamente altruista, ecc. L'anime sottolinea in vario modo e varie volte il valore dell'amicizia e anche degli amici. Il 10 da parte mia se lo merita sicuramente e lo consiglio molto caldamente a chiunque.
Finisco la recensione nello stesso modo in cui finisce l'anime, ovvero con una frase storica: "Quando si può fermare il dolore e superarlo la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Sì, un cuore d'acciaio".
L'alchimia
L'alchimia sfrutta l'energia sprigionata dallo spostamento delle placche tettoniche sotto terra; per effettuare una "trasmutazione" si deve comprendere, scomporre e ricomporre la struttura della materia. Essa è completamente basata sullo scambio equivalente, ovvero: da un certo oggetto si può ottenere solo un oggetto del medesimo valore. Ma non dilunghiamoci ulteriormente e parliamo dell'anime.
La trama
La trama fantascientifica di quest'anime è sicuramente (a mio parere ovviamente) una delle migliori e delle più intriganti. Ovviamente l'autore giocò sul fatto che quest'alchimia era inaspettata e sconosciuta e quindi i colpi di scena erano molto poco prevedibili e di conseguenza sorprendenti.
A chi non volesse degli spoiler della trama consiglierei di saltare questo pezzo della recensione:
Due fratelli, Edward e Alphonse Elric, si appassionano all'alchimia diventando sempre più bravi. Purtroppo un disgraziato giorno la madre, che li lodava sempre per i loro progressi in causa, muore per un'epidemia. Loro decidono di infrangere il più grande tabù dell'alchimia, ovvero la "trasmutazione umana", quindi dopo aver migliorato le loro abilità in alchimia con un maestro, tentano di riportare in vita la loro madre. Purtroppo nella trasmutazione qualcosa va storto e a Edward viene portata via una gamba, mentre ad Alphonse tutto il corpo. Edward in preda alla disperazione lega l'anima di suo fratello Alphonse (in cambio del suo braccio destro) a un'armatura caduta per terra. Dopo poco tempo arriva il colonnello Roy Mustang a offrire un opportunità ai due fratelli, ovvero quella di diventare alchimisti di stato. Edward accetta e si fa installare delle protesi d'acciaio chiamate "auto-mail" per poi sostenere un anno dopo l'esame. Dopo essere diventato alchimista di stato con l'ironico soprannome di "Acciaio", lui e Alphonse partono insieme alla ricerca del modo per ritrovare i loro corpi e alla ricerca di un misterioso oggetto chiamato "pietra filosofale", che in pratica è un qualcosa che potenzia l'alchimia e che potrebbe dare loro la possibilità di riavere ciò che è stato tolto.
La grafica
Non ci sono molte parole da spendere su quest'argomento: disegni, grafica e animazioni sono veramente molto belli, piuttosto fluidi e realistici e sicuramente valgono la pena di essere guardate.
Per il resto...
La colonna sonora è molto coinvolgente, molto azzeccata e con l'ausilio delle immagini riesce a catturare interamente l'interesse; sulla traduzione e sul doppiaggio niente da dire, anche se mi dispiace che la sessantaquattresima puntata sia unicamente in giapponese. I personaggi sono caratterizzati davvero bene: Alphonse il fratello minore, piuttosto infantile e ingenuo, Edward il fratello maggiore, che sta crescendo e sta diventando un uomo, Alex Louis Armstrong, l'alchimista nerboruto ovvero il solito "pompato" della situazione, che non si arrende facilmente, Olivier Mira Armstrong, la sorella di Alex ovvero una donna forte e sicura di sé. Questi sono sono alcuni dei vari personaggi e fra tutti i caratteri non mancano il re impassibile, il politico furbo, l'insegnante severissima, il colonnello eccessivamente altruista, ecc. L'anime sottolinea in vario modo e varie volte il valore dell'amicizia e anche degli amici. Il 10 da parte mia se lo merita sicuramente e lo consiglio molto caldamente a chiunque.
Finisco la recensione nello stesso modo in cui finisce l'anime, ovvero con una frase storica: "Quando si può fermare il dolore e superarlo la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Sì, un cuore d'acciaio".
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" racconta la storia dei fratelli Elric, Edward e Alphonse che cercano di riportare in vita la loro defunta madre grazie all'alchimia. Nessuno tuttavia è mai riuscito nell'impresa e nel tentativo il primo rimane privato di un braccio e di una gamba, mentre il secondo dell'intero corpo; la sua anima viene tuttavia legata a un'armatura trovata li vicino e in questo modo salvata.
La storia ruota attorno al tentativo dei due di recuperare i loro corpi, cercando nuovamente di eseguire una trasmutazione umana, che però è proibita.
A differenza di "Fullmetal Alchemist" questa serie ripercorre fedelmente la trama dello stesso manga, senza deviazioni nè rivoluzioni, risultando quidni di livello nettamente superiore per quanto riguarda la trama.
Fullmetal Alchemist Brotherhood è una serie pienissima d'azione e di colpi di scena dalla prima all'ultima puntata, molti sono i personaggi legati alla vicenda e tutti ben congegnati. Anche per quanto riguarda il doppiaggio italiano è stato volto un lavoro perfetto. Accattivanti e coinvolgenti le colonne sonore che sono state mantenute originali.
Graficamente un buon lavoro, soprattutto per la difficile impresa di ottenere le adeguate espressioni da un'armatura, che è stata realizzata benissimo.
Consiglio vivamente la visione a tutti coloro che sono in cerca di un titolo importante e ricolma di azione, colpi di scena e superpoteri ma anche piena di importanti tematiche su cui poter riflettere a lungo.
La storia ruota attorno al tentativo dei due di recuperare i loro corpi, cercando nuovamente di eseguire una trasmutazione umana, che però è proibita.
A differenza di "Fullmetal Alchemist" questa serie ripercorre fedelmente la trama dello stesso manga, senza deviazioni nè rivoluzioni, risultando quidni di livello nettamente superiore per quanto riguarda la trama.
Fullmetal Alchemist Brotherhood è una serie pienissima d'azione e di colpi di scena dalla prima all'ultima puntata, molti sono i personaggi legati alla vicenda e tutti ben congegnati. Anche per quanto riguarda il doppiaggio italiano è stato volto un lavoro perfetto. Accattivanti e coinvolgenti le colonne sonore che sono state mantenute originali.
Graficamente un buon lavoro, soprattutto per la difficile impresa di ottenere le adeguate espressioni da un'armatura, che è stata realizzata benissimo.
Consiglio vivamente la visione a tutti coloro che sono in cerca di un titolo importante e ricolma di azione, colpi di scena e superpoteri ma anche piena di importanti tematiche su cui poter riflettere a lungo.
Non un semplice anime, non un semplice manga, ma un vero è proprio stile di vita… ecco cosa rappresenta Fullmetal alchemist.
Per chi ha già visto la prima produzione animata, che, tranne per l'inizio, si discosta completamente dal manga, consiglio assolutamente questa versione (completamente fedele al manga!)
La trama riassunta brevemente, si incentra sui fratelli Elric, due giovani e promettenti alchimisti che decisero in tenera età di violare uno dei tabù dell'alchimia, riportare indietro l'anima della loro defunta madre. Ma pagarono cara la loro sfrontatezza, il piccolo Alphonse perse completamente il suo corpo, mentre il maggiore Edward, un braccio e una gamba. Marchiati così dal loro peccato inizia il loro viaggio per trovare il modo di riavere i loro corpi… forse grazie alla fantomatica pietra filosofale!
Una presa di coscienza di se stessi e della propria umanità, non una semplice storia.
Intorno ai due fratelli ruoteranno molti personaggi, ognuno di essi con un passato e con un fardello da portare, racconti di anime in pena, di vendetta, di follia… la contrapposizione del bene e del male… la relatività di ciò che è giusta e di cosa invece non lo è… la gioia, il dolore e l'impotenza. Un caos di anime regolato da un'unica legge, la teoria dello scambio equivalente.
Non si può ottenere nulla se non si da in cambio qualcosa del medesimo valore.
Non una regola ma la semplice realtà
60 episodi di scoperta e di crescita mentale accompagneranno i nostri fratelli alchimisti, un cambiamento tangibile che toccherà e influenzerà inevitabilmente anche gli spettatori.
Gli episodi scorrono in scioltezza, nessun intoppo, nessun arco narrativo esagerato, una tempistica assolutamente perfetta che ti fa letteralmente divorare una puntata dopo l'altra. Nel susseguirsi delle vicende passeremo da scene commoventi e drammatiche a momenti di sana comicità, tutto con incredibile naturalezza, l'uomo in tutte le sue forme e caratteristiche.
Il modo in cui prendono vita e vengono caratterizzati i personaggi è straordinario, non solo i due protagonisti hanno una forte caratterizzazione, ma anche tutti coloro che ruotano loro intorno hanno una forte personalità ben definita.
Nonostante non sia un anime di combattimenti, gli scontri e i luoghi sono curati a regola d'arte, impeccabili.
I disegni li ho trovati ottimi, a mio parere anche migliorati rispetto al manga. E i cambiamenti apportati nel tempo della narrazione sono una cosa splendida. Basta provare a rivedere il primo e l'ultimo episodio.
Per quanto riguarda le musiche anche qui non trovo pecche, bellissime sia le opening che l'ending.
Una serie dove non riesco a trovare difetti. Una meraviglia da gustarsi e che smuove l'anima e la coscienza, e una frase finale che resta sospesa nei cuori:
Non si impara nulla da una lezione senza provare dolore, proprio come non puoi guadagnare senza sacrificare qualcosa in cambio ma, quando superi il dolore e impari la lezione, ottieni in cambio un infallibile ed insostituibile cuore d'acciaio.
Per chi ha già visto la prima produzione animata, che, tranne per l'inizio, si discosta completamente dal manga, consiglio assolutamente questa versione (completamente fedele al manga!)
La trama riassunta brevemente, si incentra sui fratelli Elric, due giovani e promettenti alchimisti che decisero in tenera età di violare uno dei tabù dell'alchimia, riportare indietro l'anima della loro defunta madre. Ma pagarono cara la loro sfrontatezza, il piccolo Alphonse perse completamente il suo corpo, mentre il maggiore Edward, un braccio e una gamba. Marchiati così dal loro peccato inizia il loro viaggio per trovare il modo di riavere i loro corpi… forse grazie alla fantomatica pietra filosofale!
Una presa di coscienza di se stessi e della propria umanità, non una semplice storia.
Intorno ai due fratelli ruoteranno molti personaggi, ognuno di essi con un passato e con un fardello da portare, racconti di anime in pena, di vendetta, di follia… la contrapposizione del bene e del male… la relatività di ciò che è giusta e di cosa invece non lo è… la gioia, il dolore e l'impotenza. Un caos di anime regolato da un'unica legge, la teoria dello scambio equivalente.
Non si può ottenere nulla se non si da in cambio qualcosa del medesimo valore.
Non una regola ma la semplice realtà
60 episodi di scoperta e di crescita mentale accompagneranno i nostri fratelli alchimisti, un cambiamento tangibile che toccherà e influenzerà inevitabilmente anche gli spettatori.
Gli episodi scorrono in scioltezza, nessun intoppo, nessun arco narrativo esagerato, una tempistica assolutamente perfetta che ti fa letteralmente divorare una puntata dopo l'altra. Nel susseguirsi delle vicende passeremo da scene commoventi e drammatiche a momenti di sana comicità, tutto con incredibile naturalezza, l'uomo in tutte le sue forme e caratteristiche.
Il modo in cui prendono vita e vengono caratterizzati i personaggi è straordinario, non solo i due protagonisti hanno una forte caratterizzazione, ma anche tutti coloro che ruotano loro intorno hanno una forte personalità ben definita.
Nonostante non sia un anime di combattimenti, gli scontri e i luoghi sono curati a regola d'arte, impeccabili.
I disegni li ho trovati ottimi, a mio parere anche migliorati rispetto al manga. E i cambiamenti apportati nel tempo della narrazione sono una cosa splendida. Basta provare a rivedere il primo e l'ultimo episodio.
Per quanto riguarda le musiche anche qui non trovo pecche, bellissime sia le opening che l'ending.
Una serie dove non riesco a trovare difetti. Una meraviglia da gustarsi e che smuove l'anima e la coscienza, e una frase finale che resta sospesa nei cuori:
Non si impara nulla da una lezione senza provare dolore, proprio come non puoi guadagnare senza sacrificare qualcosa in cambio ma, quando superi il dolore e impari la lezione, ottieni in cambio un infallibile ed insostituibile cuore d'acciaio.
Uno degli anime migliori che abbia mai visto, una vera e propria opera d'arte.
Inizialmente non ero molto convinto di questa serie, avendo visto prima "Fullmetal alchemist" avevo paura di rovinare una serie già fantastica e invece mi sono dovuto ( fortunatamente ) ricredere!!
La storia narra di due giovani fratelli alchimisti, Edward e Alphonse Elric che dopo aver visto la loro madre morire nonostante la giovane età decidono di tentare una trasmutazione umana per riportarla in vita. Purtroppo il loro tentativo non va a buon fine e oltre ad ottenere un nulla di fatto Edward perde una gamba e sue fratello minore l'intero corpo. Edward per salvare l'entità di Alhponse dona anche il suo braccio destro, legando l'anima di Al a un'armatura lì vicino. La storia procederà con moltissime avventure che vedranno i due fratelli in viaggio verso il grandissimo desiderio di riacquistare i loro corpi d'origine.
La bellezza dell'anime tuttavia si trova, a mio parere, nel fatto che nonostante i temi trattati siano piuttosto seri la serie scorre veloce e piacevole senza appesantirsi troppo e lasciando sempre un momento dove farsi una risata; Insomma, il risultato è abbastanza leggero ma offre comunque spunti di riflessione e l'azione non manca mai.
Per quanto riguarda la componente grafica non c'è nulla da dire e si nota un notevole miglioramento rispetto alla prima serie;
I combattimenti sono fatti molto bene e non sono mai ripetitivi ed inoltre finalmente un anime dove il personaggio protagonista non parte all'inizio della serie come il più debole che ha tutto da imparare e alla fine diventa invincibile!
Un'altra nota positiva sono le sigle sia di apertura che di chiusura che sono veramente molto belle e soprattutto azzeccate.
Per concludere lo consiglio vivamente a tutti da guardare almeno una volta!!
Inizialmente non ero molto convinto di questa serie, avendo visto prima "Fullmetal alchemist" avevo paura di rovinare una serie già fantastica e invece mi sono dovuto ( fortunatamente ) ricredere!!
La storia narra di due giovani fratelli alchimisti, Edward e Alphonse Elric che dopo aver visto la loro madre morire nonostante la giovane età decidono di tentare una trasmutazione umana per riportarla in vita. Purtroppo il loro tentativo non va a buon fine e oltre ad ottenere un nulla di fatto Edward perde una gamba e sue fratello minore l'intero corpo. Edward per salvare l'entità di Alhponse dona anche il suo braccio destro, legando l'anima di Al a un'armatura lì vicino. La storia procederà con moltissime avventure che vedranno i due fratelli in viaggio verso il grandissimo desiderio di riacquistare i loro corpi d'origine.
La bellezza dell'anime tuttavia si trova, a mio parere, nel fatto che nonostante i temi trattati siano piuttosto seri la serie scorre veloce e piacevole senza appesantirsi troppo e lasciando sempre un momento dove farsi una risata; Insomma, il risultato è abbastanza leggero ma offre comunque spunti di riflessione e l'azione non manca mai.
Per quanto riguarda la componente grafica non c'è nulla da dire e si nota un notevole miglioramento rispetto alla prima serie;
I combattimenti sono fatti molto bene e non sono mai ripetitivi ed inoltre finalmente un anime dove il personaggio protagonista non parte all'inizio della serie come il più debole che ha tutto da imparare e alla fine diventa invincibile!
Un'altra nota positiva sono le sigle sia di apertura che di chiusura che sono veramente molto belle e soprattutto azzeccate.
Per concludere lo consiglio vivamente a tutti da guardare almeno una volta!!
Ci ho pensato tanto. Ho pensato a circa una decida di modi su come esprimere la magnificenza di questo capolavoro, ma non ci sono riuscita degnamente. Non ho trovato le parole giuste e se lo erano, erano troppo scontate e banali per esprimere a pieno quello che volevo dire. Quindi devo lasciare solo a voi la possibilità di immaginale e dirvi semplicemente che mi sono inginocchiata, se non stesa a terra a venerare colei che ha creato tutto ciò. Un po' troppo? Forse. Ma non per me. Perché questo è il mio anime. Il mio anime preferito in assoluto e non vi è espressione consona per farvi capire quanto io lo abbia apprezzato.
L'ho visto una quantità di volte vergognosa e più lo guardo più mi piace. Poche cose erano riuscite a fare lo stesso: i miei libri preferiti custoditi gelosamente nella libreria, il mio film preferito. E lo stesso vale per Fullmetal Alchemist. Visto una quantità di volte spropositata e non fa altro che farmi follemente innamorare.
Non amo raccontare la trama anche perché perso sia uno dei passaggi più noiosi. Per questo ci sono fonti molto più abili e attendibili di me nel farlo, ma posso semplicemente dire con certezza quali temi troverete e che davvero raramente scoverete tutti insieme in un anime. L'amore, la fratellanza, l'amicizia, la redenzione, la solitudine, la separazione, la lealtà, la forza, la fiducia.
E non puoi far altro che piangere con loro, ridere con loro, emozionarti con loro per mille volte e più.
Sono brava con le parole molto spesso, riesco ad esprimere a pieno cosa penso ma non questa volta. Le frasi mi si seccano in gola e diventano stupide e frivole.
Se qualche essere vivente sarà in grado di dirmi almeno un altro anime che possa solo essere minimamente vicino a questo, gliene prego, mi mandi un piccione viaggiatore. Perché io davvero non so se ne esisterà mai uno di questa portata. Alcuni affermano che sia stato proprio il fatto che sia stata un mangaka donna a crearlo a renderlo così speciale. Beh è possibile. Non che io sia una sessista ma esprimere così bene tutti questi sentimenti ed omologarli perfettamente in un così perfetto impasto, forse davvero solo una donna sarebbe in grado di farlo.
Visto che questa è una recensione non posso altro che recensire - anche se molto di parte - questo anime. La grafica è curatissima, i disegni sono ben realizzati, particolareggiati e studiati a dovere. L'arco narrativo della storia risulta inoltre ben scandito tra tutti i 64 episodi; nessun episodio risulta essere superficiale o non inerente con la storia. Un perfetto filone narrativo estremamente omogeneo e ben organizzato. La storia? Beh davvero mai banale. Nessuno mai aveva preso in considerazione l'alchimia come forma di magia, di analizzare così bene l'infiltrazione del male e della corruzione nello stato (che rende ahimè questo anime incredibilmente contemporaneo), di articolare così bene i personaggi. Ed e Al come non solo come personaggi in crescita, in cerca della loro redenzione e alla ricerca dei loro corpi, ma anche simbolo di una umanità che pecca, che si evolve, che matura e che cerca di rimediare ai propri sbagli. Rappresentano ognuno di noi: il bene e il male.
Sebbene le mie recensioni risultino essere il più delle volte molto fantasiose e ilari, questa volta non mi è possibile intaccare in alcun modo la maestosità di questo anime. Il solo poter scrivere una recensione per esso mi crea non poco nervosismo. Un anime che va trattato con i guanti di velluto e che non mi permette di esprimere lucidamente e oggettivamente il mio pensiero al riguardo. So per dunque di aver fallito nello scriverla. E mi scuso.
Quindi un 10. Anche se sarebbe da 12. Perché è un anime che non può mancare nel bagaglio culturale di ognuno di noi e che non mancherò di farlo vedere in modo ossessivo ai miei figli. Se mai li avrò.
Se la mia recensione non vi è piaciuta mi dispiace, non è piaciuta neppure a me. Ma se avete o avrete la possibilità di vedere Fullmetal Alchemist, allora forse un po', avrete la possibilità di comprendermi.
Mi ritiro. Aiò.
L'ho visto una quantità di volte vergognosa e più lo guardo più mi piace. Poche cose erano riuscite a fare lo stesso: i miei libri preferiti custoditi gelosamente nella libreria, il mio film preferito. E lo stesso vale per Fullmetal Alchemist. Visto una quantità di volte spropositata e non fa altro che farmi follemente innamorare.
Non amo raccontare la trama anche perché perso sia uno dei passaggi più noiosi. Per questo ci sono fonti molto più abili e attendibili di me nel farlo, ma posso semplicemente dire con certezza quali temi troverete e che davvero raramente scoverete tutti insieme in un anime. L'amore, la fratellanza, l'amicizia, la redenzione, la solitudine, la separazione, la lealtà, la forza, la fiducia.
E non puoi far altro che piangere con loro, ridere con loro, emozionarti con loro per mille volte e più.
Sono brava con le parole molto spesso, riesco ad esprimere a pieno cosa penso ma non questa volta. Le frasi mi si seccano in gola e diventano stupide e frivole.
Se qualche essere vivente sarà in grado di dirmi almeno un altro anime che possa solo essere minimamente vicino a questo, gliene prego, mi mandi un piccione viaggiatore. Perché io davvero non so se ne esisterà mai uno di questa portata. Alcuni affermano che sia stato proprio il fatto che sia stata un mangaka donna a crearlo a renderlo così speciale. Beh è possibile. Non che io sia una sessista ma esprimere così bene tutti questi sentimenti ed omologarli perfettamente in un così perfetto impasto, forse davvero solo una donna sarebbe in grado di farlo.
Visto che questa è una recensione non posso altro che recensire - anche se molto di parte - questo anime. La grafica è curatissima, i disegni sono ben realizzati, particolareggiati e studiati a dovere. L'arco narrativo della storia risulta inoltre ben scandito tra tutti i 64 episodi; nessun episodio risulta essere superficiale o non inerente con la storia. Un perfetto filone narrativo estremamente omogeneo e ben organizzato. La storia? Beh davvero mai banale. Nessuno mai aveva preso in considerazione l'alchimia come forma di magia, di analizzare così bene l'infiltrazione del male e della corruzione nello stato (che rende ahimè questo anime incredibilmente contemporaneo), di articolare così bene i personaggi. Ed e Al come non solo come personaggi in crescita, in cerca della loro redenzione e alla ricerca dei loro corpi, ma anche simbolo di una umanità che pecca, che si evolve, che matura e che cerca di rimediare ai propri sbagli. Rappresentano ognuno di noi: il bene e il male.
Sebbene le mie recensioni risultino essere il più delle volte molto fantasiose e ilari, questa volta non mi è possibile intaccare in alcun modo la maestosità di questo anime. Il solo poter scrivere una recensione per esso mi crea non poco nervosismo. Un anime che va trattato con i guanti di velluto e che non mi permette di esprimere lucidamente e oggettivamente il mio pensiero al riguardo. So per dunque di aver fallito nello scriverla. E mi scuso.
Quindi un 10. Anche se sarebbe da 12. Perché è un anime che non può mancare nel bagaglio culturale di ognuno di noi e che non mancherò di farlo vedere in modo ossessivo ai miei figli. Se mai li avrò.
Se la mia recensione non vi è piaciuta mi dispiace, non è piaciuta neppure a me. Ma se avete o avrete la possibilità di vedere Fullmetal Alchemist, allora forse un po', avrete la possibilità di comprendermi.
Mi ritiro. Aiò.
Salve a tutti, ecco la mia recensione! La trama non la scriverò, dato che se guardate sotto la scheda dell'anime la trovate.
Quindi, questo anime mi è piaciuto da impazzire. Comincio con il dire che questo genere mi prende molto, apprezzo poi la scelta dell'utilizzo dell'Europa come base per la formazione del paese. Apprezzo anche la data scelta, circa inizio '900, anche se in questo periodo esistono le armi inventate da poco.
La trama, molto brevemente, tratta del viaggio di Edward e Alphonse Elric, i fratello alchimisti, alla ricerca della Pietra Filosofale, per riparare i danni compiuti. Vado in ordine d'apparizione per spiegare come mai apprezzo così tanto l'anime. Intanto le sigle, bellissime canzoni, quelle che apprezzo di più sono Again di Yui e Period, anche se le altre sono bellissime. I disegni sono stupenti e meravigliosi, fatti molto bene, la grafica ottima e anche il disegno su fumetto era molto bello.
La trama è stupenda secondo me, una storia molto intrigante. Le musiche sono molto azzeccate, perfette in ogni situazione e mai fuori luogo.
Ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi: abbiamo Alphonse, un 14 che, risvegliatosi dopo l'incantamento nell'armatura, sogna il giorno in cui potrà nuovamente mangiare, e intanto crea la lista degli alimenti da mangiare. C'e' Edward, che sogna di riavere il braccio e la gamba e intanto le sostituisce con delle parti meccaniche create da Winry, la loro amica d'infanzia. E' tra questi due che si crea un legame fatto di amicizia, e verso la fine, di amore, che farà capire quanto siano importanti l'uno per l'altra.
Abbiamo Roy Mustang, il colonnello noto anche come Alchimista di Fuoco, che utilizza dei guanti sui quali sono disegnati dei cerchi alchemici. Molto divertenti le scene in cui piove e la sua alchimia è inutile. La nemesi di Edward è Scar, un criminale, nel Paese, che vuole vendicassi del massacro di Ishval, nel quale furono uccisi i genitori di Winry che lavoravano come paramedici.
Col tempo verranno a galla altri personaggi, come Ling Yao, figlio dell'Imperatore di Xing, anche lui alla ricerca della Pietra Filosofale, con la quale spera di poter succedere al trono.
Alla fine, ecco i miei voti, perchè ho parlato molto su questo anime.
Voto finale:10
Personaggi:10
Trama:10
Disegni/Grafica:9,5
Quindi, questo anime mi è piaciuto da impazzire. Comincio con il dire che questo genere mi prende molto, apprezzo poi la scelta dell'utilizzo dell'Europa come base per la formazione del paese. Apprezzo anche la data scelta, circa inizio '900, anche se in questo periodo esistono le armi inventate da poco.
La trama, molto brevemente, tratta del viaggio di Edward e Alphonse Elric, i fratello alchimisti, alla ricerca della Pietra Filosofale, per riparare i danni compiuti. Vado in ordine d'apparizione per spiegare come mai apprezzo così tanto l'anime. Intanto le sigle, bellissime canzoni, quelle che apprezzo di più sono Again di Yui e Period, anche se le altre sono bellissime. I disegni sono stupenti e meravigliosi, fatti molto bene, la grafica ottima e anche il disegno su fumetto era molto bello.
La trama è stupenda secondo me, una storia molto intrigante. Le musiche sono molto azzeccate, perfette in ogni situazione e mai fuori luogo.
Ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione dei personaggi: abbiamo Alphonse, un 14 che, risvegliatosi dopo l'incantamento nell'armatura, sogna il giorno in cui potrà nuovamente mangiare, e intanto crea la lista degli alimenti da mangiare. C'e' Edward, che sogna di riavere il braccio e la gamba e intanto le sostituisce con delle parti meccaniche create da Winry, la loro amica d'infanzia. E' tra questi due che si crea un legame fatto di amicizia, e verso la fine, di amore, che farà capire quanto siano importanti l'uno per l'altra.
Abbiamo Roy Mustang, il colonnello noto anche come Alchimista di Fuoco, che utilizza dei guanti sui quali sono disegnati dei cerchi alchemici. Molto divertenti le scene in cui piove e la sua alchimia è inutile. La nemesi di Edward è Scar, un criminale, nel Paese, che vuole vendicassi del massacro di Ishval, nel quale furono uccisi i genitori di Winry che lavoravano come paramedici.
Col tempo verranno a galla altri personaggi, come Ling Yao, figlio dell'Imperatore di Xing, anche lui alla ricerca della Pietra Filosofale, con la quale spera di poter succedere al trono.
Alla fine, ecco i miei voti, perchè ho parlato molto su questo anime.
Voto finale:10
Personaggi:10
Trama:10
Disegni/Grafica:9,5
Trama: la serie narra le vicende dei fratelli Elric, due orfani che decidono di diventare alchimisti e lavorare per il governo.
Denuncia: la storia dei protagonisti è triste e cruenta, caratteristica riconducibile anche all'intera trama, ambientata in un mondo che, come il nostro, ha nel potere costituito la massima espressione dell'ipocrisia e della falsità. Imbrogli macroscopici vengono utilizzati per occultare le oscenità e i soprusi compiuti alle spalle della povera gente. In questo aspetto dell'anime potrebbe essere rinchiusa una denuncia dell'autore (in verità, per i più acuti appare piuttosto esplicita) verso la corruzione della società moderna e di chi detiene il potere.
Altro elemento di denuncia presente nella serie potrebbe risiedere nei dissapori presenti fra i gruppi etnici delle diverse zone geografiche della nazione di Amestris, in cui l'opera è ambientata, palese richiamo alla xenofobìa e al razzismo tutt'ora, purtroppo, ben radicati nella "razza" umana.
Fantascienza: altro tema centrale della serie è l'alchimia, che viene usata per conferire ad ogni battaglia una dimensione metafisica, generando così poteri e combattimenti molto vari (qualcosa di ben diverso da una semplice scazzottata, per intenderci). Buona l'interpretazione dell'autore sulla teoria dello scambio equivalente e gli effetti speciali attraverso i quali gli oggetti o gli elementi vengono trasmutati e si materializzano.
Religione: è un elemento che, emergendo poco a poco, finisce per creare un climax ascendente con l'apice nel finale (a mio parere un eccesso evitabile di assurdità, forse unica nota negativa dell'anime, che era invece sempre stato nudo, crudo e realistico). Il messaggio che l'autore sembra voler trasmettere è l'impotenza divina di fronte alla corruzione, all'avarizia e alla sete di potere tipiche dell'uomo. Dio finisce inevitabilmente per deludere le aspettative dei fedeli in ogni situazione, quando si cerca di resuscitare i morti, quando la povera gente cerca qualcosa/qualcuno a cui aggrapparsi per tirare avanti e quando si cerca di vincere una malattia o di riavere indietro un arto (o, addirittura l'intero corpo, nel caso di Alphonse).
Filosofia: come la razza umana sin dalla notte dei tempi, anche i fratelli Elric inseguono la verità, che, puntualmente, come la linea dell'orizzonte, si allontana proprio quando credevano di averla raggiunta; è dunque impossibile per l'uomo raggiungere la verità? Anche a questo dilemma esistenziale l'autore si preoccupa di dare una risposta che lascia intravedere un piccolo barlume di speranza (forse unico elemento ottimistico della serie): la verità assoluta non può essere raggiunta; ognuno può però trovare una risposta accettabile per sé stesso che soddisfi, almeno in parte, le tante domande che ci vengono poste (o ci poniamo) nell'arco della vita. Sebbene non si possa raggiungere, la verità può però essere raggirata. Come? Guardate "Full Metal Alchemist" e scoprirete la risposta elaborata dall'autore!
Tecnica e sound: sono ottime le colonne sonore che aiutano lo spettatore a calarsi nelle ottime ambientazioni realistiche e digitali, ed esaltano ottimamente i momenti chiave della narrazione. Accattivanti e comunicativi i disegni, esilaranti le "smile" realizzate per esaltare gli stati d'animo dei personaggi, ben caratterizzati graficamente, a testimonianza di uno stile ricco e vario dell'autore. Fluida e realistica l'animazione, che, specialmente nelle scene d'azione, ha il compito di controbilanciare l'alchimia, per far sì che il risultato non sia troppo surreale e poco avvincente.
Conclusione: "Full Metal Alchemist" è una di quelle opere che vi arricchiscono davvero, una di quelle che vorreste rivedere appena ne avete l'occasione, una di quelle che vi fa stare impalati a "rimuginare" con la testa fra le nuvole, stimolando le più svariate e profonde riflessioni, una di quelle che vi apre la mente, una di quelle che vi vantate e siete fieri di aver visto, una di quelle che vi fa venire nostalgia e vi commuove, un'opera che segna indelebilmente i giorni in cui la visionate, spingendovi a ricordarli come "I giorni di Full Metal Alchemist".
Che peccato che il tempo nel suo perpetuo incedere non torni mai indietro...
Denuncia: la storia dei protagonisti è triste e cruenta, caratteristica riconducibile anche all'intera trama, ambientata in un mondo che, come il nostro, ha nel potere costituito la massima espressione dell'ipocrisia e della falsità. Imbrogli macroscopici vengono utilizzati per occultare le oscenità e i soprusi compiuti alle spalle della povera gente. In questo aspetto dell'anime potrebbe essere rinchiusa una denuncia dell'autore (in verità, per i più acuti appare piuttosto esplicita) verso la corruzione della società moderna e di chi detiene il potere.
Altro elemento di denuncia presente nella serie potrebbe risiedere nei dissapori presenti fra i gruppi etnici delle diverse zone geografiche della nazione di Amestris, in cui l'opera è ambientata, palese richiamo alla xenofobìa e al razzismo tutt'ora, purtroppo, ben radicati nella "razza" umana.
Fantascienza: altro tema centrale della serie è l'alchimia, che viene usata per conferire ad ogni battaglia una dimensione metafisica, generando così poteri e combattimenti molto vari (qualcosa di ben diverso da una semplice scazzottata, per intenderci). Buona l'interpretazione dell'autore sulla teoria dello scambio equivalente e gli effetti speciali attraverso i quali gli oggetti o gli elementi vengono trasmutati e si materializzano.
Religione: è un elemento che, emergendo poco a poco, finisce per creare un climax ascendente con l'apice nel finale (a mio parere un eccesso evitabile di assurdità, forse unica nota negativa dell'anime, che era invece sempre stato nudo, crudo e realistico). Il messaggio che l'autore sembra voler trasmettere è l'impotenza divina di fronte alla corruzione, all'avarizia e alla sete di potere tipiche dell'uomo. Dio finisce inevitabilmente per deludere le aspettative dei fedeli in ogni situazione, quando si cerca di resuscitare i morti, quando la povera gente cerca qualcosa/qualcuno a cui aggrapparsi per tirare avanti e quando si cerca di vincere una malattia o di riavere indietro un arto (o, addirittura l'intero corpo, nel caso di Alphonse).
Filosofia: come la razza umana sin dalla notte dei tempi, anche i fratelli Elric inseguono la verità, che, puntualmente, come la linea dell'orizzonte, si allontana proprio quando credevano di averla raggiunta; è dunque impossibile per l'uomo raggiungere la verità? Anche a questo dilemma esistenziale l'autore si preoccupa di dare una risposta che lascia intravedere un piccolo barlume di speranza (forse unico elemento ottimistico della serie): la verità assoluta non può essere raggiunta; ognuno può però trovare una risposta accettabile per sé stesso che soddisfi, almeno in parte, le tante domande che ci vengono poste (o ci poniamo) nell'arco della vita. Sebbene non si possa raggiungere, la verità può però essere raggirata. Come? Guardate "Full Metal Alchemist" e scoprirete la risposta elaborata dall'autore!
Tecnica e sound: sono ottime le colonne sonore che aiutano lo spettatore a calarsi nelle ottime ambientazioni realistiche e digitali, ed esaltano ottimamente i momenti chiave della narrazione. Accattivanti e comunicativi i disegni, esilaranti le "smile" realizzate per esaltare gli stati d'animo dei personaggi, ben caratterizzati graficamente, a testimonianza di uno stile ricco e vario dell'autore. Fluida e realistica l'animazione, che, specialmente nelle scene d'azione, ha il compito di controbilanciare l'alchimia, per far sì che il risultato non sia troppo surreale e poco avvincente.
Conclusione: "Full Metal Alchemist" è una di quelle opere che vi arricchiscono davvero, una di quelle che vorreste rivedere appena ne avete l'occasione, una di quelle che vi fa stare impalati a "rimuginare" con la testa fra le nuvole, stimolando le più svariate e profonde riflessioni, una di quelle che vi apre la mente, una di quelle che vi vantate e siete fieri di aver visto, una di quelle che vi fa venire nostalgia e vi commuove, un'opera che segna indelebilmente i giorni in cui la visionate, spingendovi a ricordarli come "I giorni di Full Metal Alchemist".
Che peccato che il tempo nel suo perpetuo incedere non torni mai indietro...
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un anime ben fatto. Non ho mai letto il manga, purtroppo, ma la storia è avvincente e sopratutto con un finale degno di nota, a differenza di molti altri anime/manga che, allungando la storia, finiscono solo per rovinarla.
Per quanto riguarda le musiche di sottofondo, opening ed ending, le ho trovate davvero molto belle! A mio parere il soundtrack di un anime conta molto per una buona riuscita, e, di sicuro, per quanto riguarda "Fullmetal Alchemist Brotherhood" in pochi ne rimarranno delusi.
I personaggi principali sono tutti ben caratterizzati, soprattutto i due protagonisti Ed e Al, ma anche i loro acerrimi nemici sono descritti e raccontati decisamente bene, in particolare a livello psicologico.
In generale quindi un anime davvero bello, con una storia commovente, musiche ben assortite, personaggi fantastici e, ultima cosa, ma non meno importante, "solo" sessantaquattro episodi, che potrete vedere di conseguenza anche in pochi giorni, o settimane, se siete impegnati. Concludo consigliando a tutti di vederlo il prima possibile. L'alchimista d'acciaio non è di certo un tipo paziente, perciò muovetevi!
Per quanto riguarda le musiche di sottofondo, opening ed ending, le ho trovate davvero molto belle! A mio parere il soundtrack di un anime conta molto per una buona riuscita, e, di sicuro, per quanto riguarda "Fullmetal Alchemist Brotherhood" in pochi ne rimarranno delusi.
I personaggi principali sono tutti ben caratterizzati, soprattutto i due protagonisti Ed e Al, ma anche i loro acerrimi nemici sono descritti e raccontati decisamente bene, in particolare a livello psicologico.
In generale quindi un anime davvero bello, con una storia commovente, musiche ben assortite, personaggi fantastici e, ultima cosa, ma non meno importante, "solo" sessantaquattro episodi, che potrete vedere di conseguenza anche in pochi giorni, o settimane, se siete impegnati. Concludo consigliando a tutti di vederlo il prima possibile. L'alchimista d'acciaio non è di certo un tipo paziente, perciò muovetevi!
Ho appena finito di vedere questa serie ed è inevitabile paragonarla alla prima che vidi anni fa. Brotherhood è decisamente superiore alla prima serie, superandola di molto. La prima serie parte lenta, poi accelera e diventa interessante per poi tornare ad essere noiosa e poco originale (per non parlare dell'orribile film a conclusione di essa).
Brotherhood ci lancia subito all'interno della vicenda, sviluppando una trama migliore e più coerente (anche se qualche lacuna rimane). Una cosa che ho apprezzato molto è che il protagonista non è il solito personaggio che da solo salva l'universo mondo perché è irrimediabilmente potente, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti gli altri personaggi incontrati nel corso del suo viaggio. Insomma per quanto indubbiamente eroe dell'anime, non è un superuomo.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Mi è piaciuta particolarmente la capacità di raccontare e far capire i rapporti tra i personaggi pur non dichiarandoli mai apertamente: penso a Mustang e Hawkeye.
I personaggi femminili di questo anime sono fantastici, forti e decisi: Olivier Mira Armstrong e Izumi su tutte. Persino Winry, che non è un personaggio di quelli che combattono, è caratterizzata molto bene e lontana dai prototipi della ragazzina piagnona che deve sempre farsi salvare. La colonna sonora è memorabile e le sigle di apertura e chiusura sono quasi tutte fantastiche.
Ottima la capacità dell'autrice di mixare dramma e comicità, rendendo la storia veramente piacevole.
Ci sono anche alcune cose che non mi sono piaciute e rendevano la narrazione pesante. Innanzitutto potevano tranquillamente fare una decina di episodi in meno, eliminando dettagli inutili e la storia sarebbe stata più fluida. Alcuni personaggi, per quanto simpatici, sono fondamentalmente inutili: May su tutti. La sua unica funzione è quella di usare l'alchimia medica per curare i protagonisti, in un cartone del genere non può mancare il classico personaggio che può curare gli altri con la sua magia - in questo caso alchimia, ma il concetto è quello. Un altro esempio è Ling, personaggio sì utile, ma è chiaro che l'autrice non sapesse a cosa appigliarsi per far sì che si trovasse coinvolto nel viaggio dei protagonisti, così ha tirato in ballo la grande sega mentale dell'immortalità anche per lui e il fatto che dovesse diventare imperatore (il collegamento tra diventare imperatore di Xing e la necessità di trovare la pietra filosofale non ha proprio senso). Alcuni personaggi poi diventano buoni da un istante all'altro, in maniera quasi incomprensibile (Ed avrà pure una buona parlantina, ma non è possibile che ogni volta che apre bocca i nemici dicano "sì hai ragione passo dalla tua parte"). Tra gli antagonisti-amici, il personaggio meglio caratterizzato è Greed, che ha veramente un evoluzione e una crescita che si trascina per tutta la storia e la cui "conversione" assume un senso.
Le seghe mentali sul Fondatore (fondamentalmente dio) non mi sono piaciute e appesantivano la narrazione, conferendogli una retorica superflua.
Nonostante le critiche, penso che sia un anime da 8 perché è coinvolgente fino all'ultimo (ho guardato 64 episodi in tempo record) e il finale è un finale degno di tale nome. Tra l'altro adorabile la sigla dell'ultimo episodio in cui si vedono le varie scene di vita dei personaggi anni dopo la conclusione delle vicende.
Brotherhood ci lancia subito all'interno della vicenda, sviluppando una trama migliore e più coerente (anche se qualche lacuna rimane). Una cosa che ho apprezzato molto è che il protagonista non è il solito personaggio che da solo salva l'universo mondo perché è irrimediabilmente potente, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti gli altri personaggi incontrati nel corso del suo viaggio. Insomma per quanto indubbiamente eroe dell'anime, non è un superuomo.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Mi è piaciuta particolarmente la capacità di raccontare e far capire i rapporti tra i personaggi pur non dichiarandoli mai apertamente: penso a Mustang e Hawkeye.
I personaggi femminili di questo anime sono fantastici, forti e decisi: Olivier Mira Armstrong e Izumi su tutte. Persino Winry, che non è un personaggio di quelli che combattono, è caratterizzata molto bene e lontana dai prototipi della ragazzina piagnona che deve sempre farsi salvare. La colonna sonora è memorabile e le sigle di apertura e chiusura sono quasi tutte fantastiche.
Ottima la capacità dell'autrice di mixare dramma e comicità, rendendo la storia veramente piacevole.
Ci sono anche alcune cose che non mi sono piaciute e rendevano la narrazione pesante. Innanzitutto potevano tranquillamente fare una decina di episodi in meno, eliminando dettagli inutili e la storia sarebbe stata più fluida. Alcuni personaggi, per quanto simpatici, sono fondamentalmente inutili: May su tutti. La sua unica funzione è quella di usare l'alchimia medica per curare i protagonisti, in un cartone del genere non può mancare il classico personaggio che può curare gli altri con la sua magia - in questo caso alchimia, ma il concetto è quello. Un altro esempio è Ling, personaggio sì utile, ma è chiaro che l'autrice non sapesse a cosa appigliarsi per far sì che si trovasse coinvolto nel viaggio dei protagonisti, così ha tirato in ballo la grande sega mentale dell'immortalità anche per lui e il fatto che dovesse diventare imperatore (il collegamento tra diventare imperatore di Xing e la necessità di trovare la pietra filosofale non ha proprio senso). Alcuni personaggi poi diventano buoni da un istante all'altro, in maniera quasi incomprensibile (Ed avrà pure una buona parlantina, ma non è possibile che ogni volta che apre bocca i nemici dicano "sì hai ragione passo dalla tua parte"). Tra gli antagonisti-amici, il personaggio meglio caratterizzato è Greed, che ha veramente un evoluzione e una crescita che si trascina per tutta la storia e la cui "conversione" assume un senso.
Le seghe mentali sul Fondatore (fondamentalmente dio) non mi sono piaciute e appesantivano la narrazione, conferendogli una retorica superflua.
Nonostante le critiche, penso che sia un anime da 8 perché è coinvolgente fino all'ultimo (ho guardato 64 episodi in tempo record) e il finale è un finale degno di tale nome. Tra l'altro adorabile la sigla dell'ultimo episodio in cui si vedono le varie scene di vita dei personaggi anni dopo la conclusione delle vicende.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è la serie remake ispirata al manga capolavoro di Hiromu Arakawa. La serie riesce nelle sue 64 puntate a essere sempre fedele all'opera originale, diversamente dalla prima serie del 2003, e riesce nel suo intento di essere un vero autentico capolavoro di animazione. Edward e Alphonse Elric sono due giovani fratelli alchimisti, che per riportare in vita la loro madre morta decidono di violare il tabù della trasmutazione umana. A causa di ciò Edward perderà un braccio e una gamba, e Alphonse invece l'intero corpo. I due fratelli decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca della pietra filosofale per riavere indietro i loro vecchi corpi.
La storia man mano che procede diventa sempre più matura, spietata, cruda e appassionante, e i colpi di scena sono a non finire.
Le animazioni sono perfette, molto fluide e pulite, i combattimenti sembrano reali e i colori sono alle volte vivi e alle volte cupi. La colonna sonora è trascinante e sa travolgerti completamente sia nei momenti di tensione, sia nei momenti drammatici sia in quelli di azione.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è turbinio di emozioni senza fine, una serie che non è mai uguale a se stessa e che non ha eguali con nessuno. Bisogna fare un particolare riguardo al finale perfetto che è stato dato e che solo basta a dare il voto della perfezione a un titolo che è già perfetto di suo. Tutto questo è a mio avviso "Fullmetal Alchemist Brotherhood".
La storia man mano che procede diventa sempre più matura, spietata, cruda e appassionante, e i colpi di scena sono a non finire.
Le animazioni sono perfette, molto fluide e pulite, i combattimenti sembrano reali e i colori sono alle volte vivi e alle volte cupi. La colonna sonora è trascinante e sa travolgerti completamente sia nei momenti di tensione, sia nei momenti drammatici sia in quelli di azione.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è turbinio di emozioni senza fine, una serie che non è mai uguale a se stessa e che non ha eguali con nessuno. Bisogna fare un particolare riguardo al finale perfetto che è stato dato e che solo basta a dare il voto della perfezione a un titolo che è già perfetto di suo. Tutto questo è a mio avviso "Fullmetal Alchemist Brotherhood".
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una serie anime prodotta nel 2009 dallo studio Bones.
Trama: le vicende ruotano intorno alle avventure dei fratelli Elric. Questi ultimi hanno infranto il più grande tabù dell'alchimia, cercando di trasmutare l'anima della loro madre defunta. Il tentativo non è andato a buon fine, e i due fratelli hanno dovuto pagare un prezzo altissimo: il fratello minore Alphonse Elric ha perso l'intero corpo, mentre al fratello maggiore Edward Elric sono stati portati via il braccio e la gamba. Da questa tragedia ha inizio il loro viaggio, alla ricerca di un modo per recuperare i loro vecchi corpi.
Personaggi: la caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti forti dell'opera. L'autrice Hiromu Arakawa ha saputo ritagliare uno spazio importante per tutti i personaggi, da quelli primari fino ad arrivare a quelli secondari.
Considerazioni personali: personalmente, reputo quest'anime il migliore shounen degli ultimi dieci anni. Nonostante la componente principale sia il combattimento, quest'ultimo passa in secondo piano per lasciare spazio a una trama di fondo mai banale, avvincente, e ricca di insegnamenti. Tornando sul discorso riguardante i combattimenti, l'autrice ha avuto la brillante intuizione di inserire una scienza magica come l'alchimia negli scontri. Questo ha fatto sì che "Fullmetal Alchemist" si differenziasse dalle altre opere in cui vi è un numero smodato di power-up. Oltre al solito tema dell'amicizia, vengono proposte tematiche molto mature, quali il costante desiderio dell'uomo di sostituirsi a Dio e la ricerca bramosa del potere.
Passando al lato puramente tecnico, lo studio Bones svolge un buon lavoro sia per quanto riguarda i disegni sia per le animazioni. Ottimo lavoro svolgono le colonne sonore composte da Senju Akira. Concludendo, "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una serie che qualsiasi appassionato di animazione dovrebbe guardare.
Trama: le vicende ruotano intorno alle avventure dei fratelli Elric. Questi ultimi hanno infranto il più grande tabù dell'alchimia, cercando di trasmutare l'anima della loro madre defunta. Il tentativo non è andato a buon fine, e i due fratelli hanno dovuto pagare un prezzo altissimo: il fratello minore Alphonse Elric ha perso l'intero corpo, mentre al fratello maggiore Edward Elric sono stati portati via il braccio e la gamba. Da questa tragedia ha inizio il loro viaggio, alla ricerca di un modo per recuperare i loro vecchi corpi.
Personaggi: la caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti forti dell'opera. L'autrice Hiromu Arakawa ha saputo ritagliare uno spazio importante per tutti i personaggi, da quelli primari fino ad arrivare a quelli secondari.
Considerazioni personali: personalmente, reputo quest'anime il migliore shounen degli ultimi dieci anni. Nonostante la componente principale sia il combattimento, quest'ultimo passa in secondo piano per lasciare spazio a una trama di fondo mai banale, avvincente, e ricca di insegnamenti. Tornando sul discorso riguardante i combattimenti, l'autrice ha avuto la brillante intuizione di inserire una scienza magica come l'alchimia negli scontri. Questo ha fatto sì che "Fullmetal Alchemist" si differenziasse dalle altre opere in cui vi è un numero smodato di power-up. Oltre al solito tema dell'amicizia, vengono proposte tematiche molto mature, quali il costante desiderio dell'uomo di sostituirsi a Dio e la ricerca bramosa del potere.
Passando al lato puramente tecnico, lo studio Bones svolge un buon lavoro sia per quanto riguarda i disegni sia per le animazioni. Ottimo lavoro svolgono le colonne sonore composte da Senju Akira. Concludendo, "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una serie che qualsiasi appassionato di animazione dovrebbe guardare.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" altro non è che la più fedele serie anime tratta dal famoso manga di Hiromu Arakawa, giunta dopo la prima serie uscita nel lontano 2003, la quale, pur distaccandosi dal manga, riscosse un ottimo apprezzamento dai suoi molti spettatori.
Fatta questa piccola introduzione, parto con il dire che solitamente, nelle mie recensioni, raramente ho utilizzato il termine di capolavoro; termine che molte - troppe - volte viene utilizzato in modo improprio senza che gli venga dato il giusto peso o il giusto valore, ma questo titolo merita appieno questa definizione, almeno per il mio modesto parere.
Un inizio del genere in una recensione potrà sicuramente apparire eccessivo ai più, ma è proprio per questo motivo che cercherò di far capire il perché abbia definito questo'opera in tale modo nelle prossime righe.
Per il mio personale punto di vista, un'opera può essere definita "capolavoro" quando mostra una grande originalità, una grande diversità rispetto alla concorrenza, grandi contenuti, una forte profondità e - soprattutto - quando sa mettere d'accordo tutti quanti. "Fullmetal Alchemist Brotherhood" rappresenta tutto questo, difatti la forza di questo famoso e apprezzato titolo risiede proprio nel fatto di non mostrarsi né come il solito clone di qualche altro famoso successone né di rifarsi al solito manga che, rappresentando il classico "shounen" da seguire a tutti i costi, farebbe raggiungere un sicuro successo al suo autore.
In pratica, detto in parole povere, quest'anime non vuole essere il solito e classico "shounen" di combattimento, bensì vuole invece apparire come un "seinen" per via di forti e profondi messaggi, una grande maturità, una forte caratterizzazione dei vari personaggi e anche profonde e importanti tematiche che riguardano proprio l'essere umano, come ad esempio l'ardito e inseguito sogno dell'immortalità, l'avidità, la vendetta, la fratellanza, il perdono e l'amore.
Cosa molto interessante, che si aggiunge a quanto appena detto, è anche la profonda analisi della debolezza umana, che ci viene fornita dall'autrice attraverso le varie e importanti situazioni che si ritroveranno nel corso della storia. Infatti, tutti i personaggi di quest'anime possiedono delle forti debolezze per quanto possano apparire giusti, puri e nobili, specialmente i due protagonisti: Ed e Al. Questi due personaggi, al contrario di altri visti in altrettante opere dello stesso genere, non saranno i soliti bonaccioni che non possiedono alcun egoismo o difetto morale e via dicendo per la semplice ragione di essere puri. Al contrario, si mostreranno molto deboli in alcune circostanze, dimostrandosi anche arroganti o perfino presuntuosi, maggiormente Ed.
Un altro punto forte da prendere in considerazione è la volontà dell'autrice di non catturare il lettore/spettatore solamente tramite i combattimenti che, come tutti noi sapremo, caratterizzano questo famoso genere, ma vuole appassionarlo inserendo carismatici personaggi e situazioni intriganti, che permetteranno alla storia di diventare così coinvolgente e intrigata da volerla concludere in una sola giornata. Tutto questo perché "FullMetal Alchemist" saprà diventare sempre più bello, interessante, emozionante, ricolmo di colpi di scena, spettacolare e inoltre ci mostrerà un perfetto equilibrio in tutte le sue parti senza eccedere mai e non rischiando così di cadere nella banalità, nella monotonia o nel già visto. Anche per questo - ma non solo - si mostrerà un titolo diverso dalla concorrenza, non diventando un manga/anime senza fine solo per scopi di lucro e rischiando così di perdersi per strada, rovinandosi. L'autrice vuole, dunque, far durare sapientemente la sua opera quanto basta, almeno fino a quando la storia non giunga a tessere tutte le sue fila nel bellissimo e simbolico finale, non creando ulteriori saghe che si staccherebbero dal cuore della trama centrale, stravolgendone il punto di partenza.
Queste sono, per me, tutte cose positive e anche degne di nota in un mondo in cui molti altri autori vogliono invece dimostrare il contrario, vendendosi letteralmente al successo che conquistano e conformandosi ai soliti tre famosi titoli.
Per quanto riguarda il lato tecnico, anche su questo punto ci troviamo dinanzi a un anime di tutto rispetto.
Le animazioni, i disegni, le musiche, la regia e tutto ciò che di tecnico esiste in una serie animata sono di un livello superiore a tutti quegli "shounen" seriali che almeno io ho visionato, soddisfacendo così anche uno dei nostri sensi più importanti: la vista.
Per tutte queste cose reputo "FMA" un capolavoro più di altri titoli che vengono così definiti, alcune volte esagerando.
Prima di concludere, vorrei complimentarmi con chi ha generato questo mondo, ovvero con la geniale e umile Hiromu Arakawa, che ha dimostrato che, per creare una storia di successo e anche apprezzabile da tutti, non necessariamente ci si deve vendere al successo e non per forza la si deve infarcire, come fossero le uniche colonne portanti ed essenziali della trama, di soli combattimenti fini a se stessi. Sì, non prendiamoci in giro: i combattimenti ci saranno e saranno anche molto belli, dimostrandoci la grande abilità di quest'autrice pure in questo aspetto, ma non saranno l'unico pretesto per spingere lo spettatore a visionare quest'anime (o leggere il manga, nel caso in cui si ama leggere), né saranno l'unico mezzo per fare andare avanti la storia. Per questo, in questa mia recensione, li ho presi poco in considerazione: proprio perché, almeno per la mia personale visione dei fatti, non era l'intento dell'autrice fare di questi eventi, sicuramente spettacolari, l'unico senso della sua geniale storia.
Questa a mio avviso è una serie leggendaria, che merita di entrare tra le grandi opere dell'animazione giapponese, un'opera diversa e unica che ha davvero saputo prendermi, appassionarmi, coinvolgermi ed emozionarmi come poche altre. FMA Brotherhood è tra i migliori anime che finora ho visto, se non il migliore. La visione è d'obbligo.
Fatta questa piccola introduzione, parto con il dire che solitamente, nelle mie recensioni, raramente ho utilizzato il termine di capolavoro; termine che molte - troppe - volte viene utilizzato in modo improprio senza che gli venga dato il giusto peso o il giusto valore, ma questo titolo merita appieno questa definizione, almeno per il mio modesto parere.
Un inizio del genere in una recensione potrà sicuramente apparire eccessivo ai più, ma è proprio per questo motivo che cercherò di far capire il perché abbia definito questo'opera in tale modo nelle prossime righe.
Per il mio personale punto di vista, un'opera può essere definita "capolavoro" quando mostra una grande originalità, una grande diversità rispetto alla concorrenza, grandi contenuti, una forte profondità e - soprattutto - quando sa mettere d'accordo tutti quanti. "Fullmetal Alchemist Brotherhood" rappresenta tutto questo, difatti la forza di questo famoso e apprezzato titolo risiede proprio nel fatto di non mostrarsi né come il solito clone di qualche altro famoso successone né di rifarsi al solito manga che, rappresentando il classico "shounen" da seguire a tutti i costi, farebbe raggiungere un sicuro successo al suo autore.
In pratica, detto in parole povere, quest'anime non vuole essere il solito e classico "shounen" di combattimento, bensì vuole invece apparire come un "seinen" per via di forti e profondi messaggi, una grande maturità, una forte caratterizzazione dei vari personaggi e anche profonde e importanti tematiche che riguardano proprio l'essere umano, come ad esempio l'ardito e inseguito sogno dell'immortalità, l'avidità, la vendetta, la fratellanza, il perdono e l'amore.
Cosa molto interessante, che si aggiunge a quanto appena detto, è anche la profonda analisi della debolezza umana, che ci viene fornita dall'autrice attraverso le varie e importanti situazioni che si ritroveranno nel corso della storia. Infatti, tutti i personaggi di quest'anime possiedono delle forti debolezze per quanto possano apparire giusti, puri e nobili, specialmente i due protagonisti: Ed e Al. Questi due personaggi, al contrario di altri visti in altrettante opere dello stesso genere, non saranno i soliti bonaccioni che non possiedono alcun egoismo o difetto morale e via dicendo per la semplice ragione di essere puri. Al contrario, si mostreranno molto deboli in alcune circostanze, dimostrandosi anche arroganti o perfino presuntuosi, maggiormente Ed.
Un altro punto forte da prendere in considerazione è la volontà dell'autrice di non catturare il lettore/spettatore solamente tramite i combattimenti che, come tutti noi sapremo, caratterizzano questo famoso genere, ma vuole appassionarlo inserendo carismatici personaggi e situazioni intriganti, che permetteranno alla storia di diventare così coinvolgente e intrigata da volerla concludere in una sola giornata. Tutto questo perché "FullMetal Alchemist" saprà diventare sempre più bello, interessante, emozionante, ricolmo di colpi di scena, spettacolare e inoltre ci mostrerà un perfetto equilibrio in tutte le sue parti senza eccedere mai e non rischiando così di cadere nella banalità, nella monotonia o nel già visto. Anche per questo - ma non solo - si mostrerà un titolo diverso dalla concorrenza, non diventando un manga/anime senza fine solo per scopi di lucro e rischiando così di perdersi per strada, rovinandosi. L'autrice vuole, dunque, far durare sapientemente la sua opera quanto basta, almeno fino a quando la storia non giunga a tessere tutte le sue fila nel bellissimo e simbolico finale, non creando ulteriori saghe che si staccherebbero dal cuore della trama centrale, stravolgendone il punto di partenza.
Queste sono, per me, tutte cose positive e anche degne di nota in un mondo in cui molti altri autori vogliono invece dimostrare il contrario, vendendosi letteralmente al successo che conquistano e conformandosi ai soliti tre famosi titoli.
Per quanto riguarda il lato tecnico, anche su questo punto ci troviamo dinanzi a un anime di tutto rispetto.
Le animazioni, i disegni, le musiche, la regia e tutto ciò che di tecnico esiste in una serie animata sono di un livello superiore a tutti quegli "shounen" seriali che almeno io ho visionato, soddisfacendo così anche uno dei nostri sensi più importanti: la vista.
Per tutte queste cose reputo "FMA" un capolavoro più di altri titoli che vengono così definiti, alcune volte esagerando.
Prima di concludere, vorrei complimentarmi con chi ha generato questo mondo, ovvero con la geniale e umile Hiromu Arakawa, che ha dimostrato che, per creare una storia di successo e anche apprezzabile da tutti, non necessariamente ci si deve vendere al successo e non per forza la si deve infarcire, come fossero le uniche colonne portanti ed essenziali della trama, di soli combattimenti fini a se stessi. Sì, non prendiamoci in giro: i combattimenti ci saranno e saranno anche molto belli, dimostrandoci la grande abilità di quest'autrice pure in questo aspetto, ma non saranno l'unico pretesto per spingere lo spettatore a visionare quest'anime (o leggere il manga, nel caso in cui si ama leggere), né saranno l'unico mezzo per fare andare avanti la storia. Per questo, in questa mia recensione, li ho presi poco in considerazione: proprio perché, almeno per la mia personale visione dei fatti, non era l'intento dell'autrice fare di questi eventi, sicuramente spettacolari, l'unico senso della sua geniale storia.
Questa a mio avviso è una serie leggendaria, che merita di entrare tra le grandi opere dell'animazione giapponese, un'opera diversa e unica che ha davvero saputo prendermi, appassionarmi, coinvolgermi ed emozionarmi come poche altre. FMA Brotherhood è tra i migliori anime che finora ho visto, se non il migliore. La visione è d'obbligo.
"Fullmetal Alchemist Brotherood" - L'Alchimista d'acciaio: "Fullmetal Alchemist Brotherood", secondo anime tratto dal manga "Fullmetal Alchemist" di Hiromu Arakawa, lo segue molto fedelmente e alcune differenze non sono facili da notare se non si legge prima la scena sul manga e poi si vede l'anime. Il primo episodio inizia "bruscamente", per così dire, cioè senza nessuna introduzione, quindi se non si è prima letto il manga ci si metterà un po' prima di capire come funziona questa cosiddetta "alchimia" su cui praticamente si basa tutto il manga/anime.
L'alchimia
L'alchimia sfrutta l'energia sprigionata dallo spostamento delle placche tettoniche sotto terra; per effettuare una "trasmutazione" si deve comprendere, scomporre e ricomporre la struttura della materia. Essa è completamente basata sullo scambio equivalente, ovvero: da un certo oggetto si può ottenere solo un oggetto del medesimo valore. Ma non dilunghiamoci ulteriormente e parliamo dell'anime.
La trama
La trama fantascientifica di quest'anime è sicuramente (a mio parere ovviamente) una delle migliori e delle più intriganti. Ovviamente l'autore giocò sul fatto che quest'alchimia era inaspettata e sconosciuta e quindi i colpi di scena erano molto poco prevedibili e di conseguenza sorprendenti.
<b>A chi non volesse degli spoiler della trama consiglierei di saltare questo pezzo della recensione: </b>
Due fratelli, Edward e Alphonse Elric, si appassionano all'alchimia diventando sempre più bravi. Purtroppo un disgraziato giorno la madre, che li lodava sempre per i loro progressi in causa, muore per un'epidemia. Loro decidono di infrangere il più grande tabù dell'alchimia, ovvero la "trasmutazione umana", quindi dopo aver migliorato le loro abilità in alchimia con un maestro, tentano di riportare in vita la loro madre. Purtroppo nella trasmutazione qualcosa va storto e a Edward viene portata via una gamba, mentre ad Alphonse tutto il corpo. Edward in preda alla disperazione lega l'anima di suo fratello Alphonse (in cambio del suo braccio destro) a un'armatura caduta per terra. Dopo poco tempo arriva il colonnello Roy Mustang a offrire un opportunità ai due fratelli, ovvero quella di diventare alchimisti di stato. Edward accetta e si fa installare delle protesi d'acciaio chiamate "auto-mail" per poi sostenere un anno dopo l'esame. Dopo essere diventato alchimista di stato con l'ironico soprannome di "Acciaio", lui e Alphonse partono insieme alla ricerca del modo per ritrovare i loro corpi e alla ricerca di un misterioso oggetto chiamato "pietra filosofale", che in pratica è un qualcosa che potenzia l'alchimia e che potrebbe dare loro la possibilità di riavere ciò che è stato tolto.
La grafica
Non ci sono molte parole da spendere su quest'argomento: disegni, grafica e animazioni sono veramente molto belli, piuttosto fluidi e realistici e sicuramente valgono la pena di essere guardate.
Per il resto...
La colonna sonora è molto coinvolgente, molto azzeccata e con l'ausilio delle immagini riesce a catturare interamente l'interesse; sulla traduzione e sul doppiaggio niente da dire, anche se mi dispiace che la sessantaquattresima puntata sia unicamente in giapponese. I personaggi sono caratterizzati davvero bene: Alphonse il fratello minore, piuttosto infantile e ingenuo, Edward il fratello maggiore, che sta crescendo e sta diventando un uomo, Alex Louis Armstrong, l'alchimista nerboruto ovvero il solito "pompato" della situazione, che non si arrende facilmente, Olivier Mira Armstrong, la sorella di Alex ovvero una donna forte e sicura di sé. Questi sono sono alcuni dei vari personaggi e fra tutti i caratteri non mancano il re impassibile, il politico furbo, l'insegnante severissima, il colonnello eccessivamente altruista, ecc. L'anime sottolinea in vario modo e varie volte il valore dell'amicizia e anche degli amici. Il 10 da parte mia se lo merita sicuramente e lo consiglio molto caldamente a chiunque.
Finisco la recensione nello stesso modo in cui finisce l'anime, ovvero con una frase storica: "Quando si può fermare il dolore e superarlo la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Sì, un cuore d'acciaio".
L'alchimia
L'alchimia sfrutta l'energia sprigionata dallo spostamento delle placche tettoniche sotto terra; per effettuare una "trasmutazione" si deve comprendere, scomporre e ricomporre la struttura della materia. Essa è completamente basata sullo scambio equivalente, ovvero: da un certo oggetto si può ottenere solo un oggetto del medesimo valore. Ma non dilunghiamoci ulteriormente e parliamo dell'anime.
La trama
La trama fantascientifica di quest'anime è sicuramente (a mio parere ovviamente) una delle migliori e delle più intriganti. Ovviamente l'autore giocò sul fatto che quest'alchimia era inaspettata e sconosciuta e quindi i colpi di scena erano molto poco prevedibili e di conseguenza sorprendenti.
<b>A chi non volesse degli spoiler della trama consiglierei di saltare questo pezzo della recensione: </b>
Due fratelli, Edward e Alphonse Elric, si appassionano all'alchimia diventando sempre più bravi. Purtroppo un disgraziato giorno la madre, che li lodava sempre per i loro progressi in causa, muore per un'epidemia. Loro decidono di infrangere il più grande tabù dell'alchimia, ovvero la "trasmutazione umana", quindi dopo aver migliorato le loro abilità in alchimia con un maestro, tentano di riportare in vita la loro madre. Purtroppo nella trasmutazione qualcosa va storto e a Edward viene portata via una gamba, mentre ad Alphonse tutto il corpo. Edward in preda alla disperazione lega l'anima di suo fratello Alphonse (in cambio del suo braccio destro) a un'armatura caduta per terra. Dopo poco tempo arriva il colonnello Roy Mustang a offrire un opportunità ai due fratelli, ovvero quella di diventare alchimisti di stato. Edward accetta e si fa installare delle protesi d'acciaio chiamate "auto-mail" per poi sostenere un anno dopo l'esame. Dopo essere diventato alchimista di stato con l'ironico soprannome di "Acciaio", lui e Alphonse partono insieme alla ricerca del modo per ritrovare i loro corpi e alla ricerca di un misterioso oggetto chiamato "pietra filosofale", che in pratica è un qualcosa che potenzia l'alchimia e che potrebbe dare loro la possibilità di riavere ciò che è stato tolto.
La grafica
Non ci sono molte parole da spendere su quest'argomento: disegni, grafica e animazioni sono veramente molto belli, piuttosto fluidi e realistici e sicuramente valgono la pena di essere guardate.
Per il resto...
La colonna sonora è molto coinvolgente, molto azzeccata e con l'ausilio delle immagini riesce a catturare interamente l'interesse; sulla traduzione e sul doppiaggio niente da dire, anche se mi dispiace che la sessantaquattresima puntata sia unicamente in giapponese. I personaggi sono caratterizzati davvero bene: Alphonse il fratello minore, piuttosto infantile e ingenuo, Edward il fratello maggiore, che sta crescendo e sta diventando un uomo, Alex Louis Armstrong, l'alchimista nerboruto ovvero il solito "pompato" della situazione, che non si arrende facilmente, Olivier Mira Armstrong, la sorella di Alex ovvero una donna forte e sicura di sé. Questi sono sono alcuni dei vari personaggi e fra tutti i caratteri non mancano il re impassibile, il politico furbo, l'insegnante severissima, il colonnello eccessivamente altruista, ecc. L'anime sottolinea in vario modo e varie volte il valore dell'amicizia e anche degli amici. Il 10 da parte mia se lo merita sicuramente e lo consiglio molto caldamente a chiunque.
Finisco la recensione nello stesso modo in cui finisce l'anime, ovvero con una frase storica: "Quando si può fermare il dolore e superarlo la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Sì, un cuore d'acciaio".
Un miscuglio di innumerevoli personaggi si combattono e si sostengono, ognuno con le proprie peculiari caratteristiche, con i propri obiettivi e con i propri ideali. Una grande storia, perfettamente coerente, il cui filo conduttore si dispiega dalla prima fino all'ultima puntata, chiudendo un cerchio (per usare una figura tanto vicina all'anime) e mettendo ogni tassello al suo posto.
Nulla, o quasi, viene lasciato indietro, lasciato inteso, lasciato al caso. Ogni particolare sembra far parte di un disegno più grande, di un meccanismo perfetto messosi in moto sin dal primo secondo della saga. Ed è proprio questo il principale punto di forza di FMA Brotherhood.
Brotherhood, ossia la fratellanza, è il cuore dell'anime e io credo che sia un titolo più che azzeccato. Edward e Alphonse, due fratelli uniti da un passato terribile e da un forte legame che li condurrà a sacrificarsi costantemente l'uno per l'altro in una strenua, quanto a volte paradossale, lotta per redimersi dei propri errori e allo stesso tempo per potervi porre rimedio.
E inutile dire di più sulla storia, perché una recensione di poche righe non è in grado di cogliere minimamente l'interezza e la complessità della trama di quest'anime, che, come detto in precedenza, annovera un numero quasi incalcolabile di personaggi più o meno secondari, tanti da far fatica a ricordarsene i volti e i nomi. Nemici e alleati si confondono, difficile persino distinguere i buoni dai cattivi, in quella che è un'incessante lotta per il potere e per la sopravvivenza.
La mia critica principale riguarda quello che rappresenta l'elemento fantastico, la particolarità e l'originalità di questa serie: l'alchimia. Inizialmente viene molto valorizzata, si esplicitano delle leggi ben precise e rigide che la riguardano, si parla spesso di "scambio equivalente", si definisce ciò che può e che non può fare ("l'alchimia non è un'arte onnipotente" viene continuamente ripetuto all'inizio dei primi episodi) e tutto questo conferisce spessore, fascino e prestigio alla serie, contribuisce a creare una credibilità di fondo e a gettare le basi di quella coerenza che tanto è necessaria negli anime che utilizzano elementi "fantastici" (per far sì che non siano campati per aria). Ebbene, se questa coerenza viene mantenuta all'inizio della serie e per un buon numero di episodi, essa va via via perdendosi e disgregandosi fino a giungere a un completo caos, nel quale l'alchimia assomiglia più a una specie di potere energetico illimitato (alla "Dragonball", per intenderci) che distrugge tutto. La cosa viene giustificata con l'escamotage della pietra filosofale, ma è davvero troppo poco per mandare all'aria tutte le lodevoli premesse iniziali.
I punti deboli dell'anime sono comunque in minoranza rispetto a quelli positivi, rendendo FMA Brotherhood uno dei migliori (se non il migliore in assoluto) del proprio genere. Altro merito importante: l'anime ha un numero congruo di puntate, abbastanza lungo da poter trattare l'intera storia senza porsi limitazioni e, allo stesso tempo, non infinito, con un finale vero - e non è una cosa scontata - seppure un poco forzato e "artificioso".
In sostanza, questo è un ottimo anime per gli amanti del genere, un po' meno per chi dopo il terzo pugno e la terza esplosione si stufa e preferirebbe che la storia andasse avanti. Comunque, da guardare.
Nulla, o quasi, viene lasciato indietro, lasciato inteso, lasciato al caso. Ogni particolare sembra far parte di un disegno più grande, di un meccanismo perfetto messosi in moto sin dal primo secondo della saga. Ed è proprio questo il principale punto di forza di FMA Brotherhood.
Brotherhood, ossia la fratellanza, è il cuore dell'anime e io credo che sia un titolo più che azzeccato. Edward e Alphonse, due fratelli uniti da un passato terribile e da un forte legame che li condurrà a sacrificarsi costantemente l'uno per l'altro in una strenua, quanto a volte paradossale, lotta per redimersi dei propri errori e allo stesso tempo per potervi porre rimedio.
E inutile dire di più sulla storia, perché una recensione di poche righe non è in grado di cogliere minimamente l'interezza e la complessità della trama di quest'anime, che, come detto in precedenza, annovera un numero quasi incalcolabile di personaggi più o meno secondari, tanti da far fatica a ricordarsene i volti e i nomi. Nemici e alleati si confondono, difficile persino distinguere i buoni dai cattivi, in quella che è un'incessante lotta per il potere e per la sopravvivenza.
La mia critica principale riguarda quello che rappresenta l'elemento fantastico, la particolarità e l'originalità di questa serie: l'alchimia. Inizialmente viene molto valorizzata, si esplicitano delle leggi ben precise e rigide che la riguardano, si parla spesso di "scambio equivalente", si definisce ciò che può e che non può fare ("l'alchimia non è un'arte onnipotente" viene continuamente ripetuto all'inizio dei primi episodi) e tutto questo conferisce spessore, fascino e prestigio alla serie, contribuisce a creare una credibilità di fondo e a gettare le basi di quella coerenza che tanto è necessaria negli anime che utilizzano elementi "fantastici" (per far sì che non siano campati per aria). Ebbene, se questa coerenza viene mantenuta all'inizio della serie e per un buon numero di episodi, essa va via via perdendosi e disgregandosi fino a giungere a un completo caos, nel quale l'alchimia assomiglia più a una specie di potere energetico illimitato (alla "Dragonball", per intenderci) che distrugge tutto. La cosa viene giustificata con l'escamotage della pietra filosofale, ma è davvero troppo poco per mandare all'aria tutte le lodevoli premesse iniziali.
I punti deboli dell'anime sono comunque in minoranza rispetto a quelli positivi, rendendo FMA Brotherhood uno dei migliori (se non il migliore in assoluto) del proprio genere. Altro merito importante: l'anime ha un numero congruo di puntate, abbastanza lungo da poter trattare l'intera storia senza porsi limitazioni e, allo stesso tempo, non infinito, con un finale vero - e non è una cosa scontata - seppure un poco forzato e "artificioso".
In sostanza, questo è un ottimo anime per gli amanti del genere, un po' meno per chi dopo il terzo pugno e la terza esplosione si stufa e preferirebbe che la storia andasse avanti. Comunque, da guardare.
Che serie fantastica, trovo la storia molto bella e originale, i personaggi sono molto caratterizzati e disparati, i colpi di scena non si fanno attendere e pure le sigle giapponesi sono belle. Insomma per me quest'anime non ha difetti se non quello di farsi divorare subito e finire in un battito di ciglia.
Rispetto alla prima versione, "Fullmetal Alchemist", questa è più lunga e fedele al manga. Inoltre ci sono sempre molmenti tristi e tragici, ma non mancano gag comiche e episodi allegri. Il rapporto tra Edward e Winry è più dettagliato e chiaro: quanto meno si vedono i sentimenti reciproci dei due personaggi che portano ad avere un bel finale romantico; lo stesso può dirsi per Al e la sua principessina di Cing.
Anche i personaggi secondari hanno ruoli di spicco e partecipano attivamente a tutta la vicenda, rendendo l'atmosfera sempre movimentata. Roy Mustang ha un ruolo davvero attivo, che mette in risalto la sua figura e le sue doti di alchimista in più occasioni. Lo stesso può dirsi per Izumi Curtis e tanti altri. Il finale mi pare un po' condensato negli ultimi 4-5 episodi, di sicuro stringato è stato il riepilogo del 64° episodio, dove si gettano le basi del futuro dei due fratelli Elrich e di tutti coloro che sono stati sempre al fianco dei protagonisti. Dal momento che solo nei primi episodi la serie è simile a "Fullmetal Alchemist", consiglierei di vedere entrambe le serie, per gli appassionati del genere, magari partendo dall'altra, che è un po' più tragica.
Rispetto alla prima versione, "Fullmetal Alchemist", questa è più lunga e fedele al manga. Inoltre ci sono sempre molmenti tristi e tragici, ma non mancano gag comiche e episodi allegri. Il rapporto tra Edward e Winry è più dettagliato e chiaro: quanto meno si vedono i sentimenti reciproci dei due personaggi che portano ad avere un bel finale romantico; lo stesso può dirsi per Al e la sua principessina di Cing.
Anche i personaggi secondari hanno ruoli di spicco e partecipano attivamente a tutta la vicenda, rendendo l'atmosfera sempre movimentata. Roy Mustang ha un ruolo davvero attivo, che mette in risalto la sua figura e le sue doti di alchimista in più occasioni. Lo stesso può dirsi per Izumi Curtis e tanti altri. Il finale mi pare un po' condensato negli ultimi 4-5 episodi, di sicuro stringato è stato il riepilogo del 64° episodio, dove si gettano le basi del futuro dei due fratelli Elrich e di tutti coloro che sono stati sempre al fianco dei protagonisti. Dal momento che solo nei primi episodi la serie è simile a "Fullmetal Alchemist", consiglierei di vedere entrambe le serie, per gli appassionati del genere, magari partendo dall'altra, che è un po' più tragica.
Epico, fantastico, emozionante, interessante sono una parte degli aggettivi che si possono associare al titolo 'Full Metal Alchemist Brotherhood'. La storia è molto simile, nelle linee generali, a quella della prima serie. Questo remake comincia in medias res e pian piano che si va avanti con le puntate viene svelato il passato non solo dei protagonisti ma anche di molti personaggi secondari.
Ed e Al vivono in un piccolo villaggio dell'est insieme alla madre. Volendo emulare il padre, andato via, i due vogliono imparare l'alchimia e, avendo una particolare determinazione e capacità, riescono nel loro intento. La loro vita procede tranquilla fin quando la madre si ammala e poco dopo tempo muore. Presi dalla disperazione i due protagonisti decidono di violare uno dei tabù dell'alchimia. Vogliono riportare in vita la madre. Nonostante le loro capacità nel tentativo di effettuare la trasmutazione umana Al perde il suo corpo e Ed una gamba e un braccio.
Passano gli anni e Ed riesce a diventare un alchimista di stato: Full metal alchemist! Il loro obiettivo è trovare la pietra filosofale per riavere i corpi perduti. Da questo momento comincerà una storia molto complessa che avrà tantissimi personaggi secondari per quanto è fitta.
I punti di forza di questo titolo, oltre all'innovativa e interessante storia, sono proprio i personaggi, con una caratterizzazione unica per gli anime/manga. Tutti, e ripeto proprio tutti, i personaggi hanno caratteristiche diverse che li rendono interessanti. Ma oltre ciò sono proprio i gesti, gli sguardi e le discussioni che danno a ogni episodio quel fascino esteriore.
Inoltre sarebbero da sottolineare tutte le emozioni e il pathos contenuto e trasmesso. Su 64 episodi in circa 15 ho avuto le lacrime agli occhi (un quinto della serie). Questo perchèé, secondo me, oltre all'ottimo doppiaggio giapponese i dialoghi, le scene e soprattutto i messaggi che vengono trasmessi sono il fulcro di questa serie. La fiducia tra fratelli, la ricerca di veri amici, giustizia, "vendetta" - sarebbe negativa però dietro questa parola alla fine della serie si riesce ad ottenere un'altra parola, tolleranza - sono alcuni dei messaggi che ho recepito dall'opera.
A livello tecnico c'è da dire che il disegno è ai livello che si ci aspetta nel 2009. I colori smorti della prima serie vengono sostituiti da quelli decisi e limpidi. I paesaggi inoltre sono qualcosa di sublime. Il nord soprattutto mi è piaciuto tantissimo.
Ultima cosa: le prime e quarte opening e ending sono stupende. Peccato per le seconde e terze che non sono a un buon livello.
Per tutto questo, e per tanto altro di cui non ho potuto parlare causa spoiler, FMA è un must da vedere se si è veramente appassionati di anime/manga
Ed e Al vivono in un piccolo villaggio dell'est insieme alla madre. Volendo emulare il padre, andato via, i due vogliono imparare l'alchimia e, avendo una particolare determinazione e capacità, riescono nel loro intento. La loro vita procede tranquilla fin quando la madre si ammala e poco dopo tempo muore. Presi dalla disperazione i due protagonisti decidono di violare uno dei tabù dell'alchimia. Vogliono riportare in vita la madre. Nonostante le loro capacità nel tentativo di effettuare la trasmutazione umana Al perde il suo corpo e Ed una gamba e un braccio.
Passano gli anni e Ed riesce a diventare un alchimista di stato: Full metal alchemist! Il loro obiettivo è trovare la pietra filosofale per riavere i corpi perduti. Da questo momento comincerà una storia molto complessa che avrà tantissimi personaggi secondari per quanto è fitta.
I punti di forza di questo titolo, oltre all'innovativa e interessante storia, sono proprio i personaggi, con una caratterizzazione unica per gli anime/manga. Tutti, e ripeto proprio tutti, i personaggi hanno caratteristiche diverse che li rendono interessanti. Ma oltre ciò sono proprio i gesti, gli sguardi e le discussioni che danno a ogni episodio quel fascino esteriore.
Inoltre sarebbero da sottolineare tutte le emozioni e il pathos contenuto e trasmesso. Su 64 episodi in circa 15 ho avuto le lacrime agli occhi (un quinto della serie). Questo perchèé, secondo me, oltre all'ottimo doppiaggio giapponese i dialoghi, le scene e soprattutto i messaggi che vengono trasmessi sono il fulcro di questa serie. La fiducia tra fratelli, la ricerca di veri amici, giustizia, "vendetta" - sarebbe negativa però dietro questa parola alla fine della serie si riesce ad ottenere un'altra parola, tolleranza - sono alcuni dei messaggi che ho recepito dall'opera.
A livello tecnico c'è da dire che il disegno è ai livello che si ci aspetta nel 2009. I colori smorti della prima serie vengono sostituiti da quelli decisi e limpidi. I paesaggi inoltre sono qualcosa di sublime. Il nord soprattutto mi è piaciuto tantissimo.
Ultima cosa: le prime e quarte opening e ending sono stupende. Peccato per le seconde e terze che non sono a un buon livello.
Per tutto questo, e per tanto altro di cui non ho potuto parlare causa spoiler, FMA è un must da vedere se si è veramente appassionati di anime/manga
Epico, non posso dire altro. La storia parla di Edward e Alphonse Elric, due fratelli alchimisti. In questo mondo l'alchimia è l'arte, se così vogliamo chiamarla, di trasformare un corpo in un altro dello stesso "valore", ovvero con gli stessi elementi ecc., tramite la legge dello scambio equivalente: ciò è possibile utilizzando cerchi alchemici, figure circolari in grado di attivare i poteri degli alchimisti. Esistono però alcuni tabù, come ad esempio il divieto di trasmutare l'oro o la trasmutazione umana.
Ebbene, i due fratelli hanno perso la madre da piccoli, e tutto comincia quando tentano, al fine di farla tornare, proprio una trasmutazione umana; ciò però non va a buon fine, Ed perde una gamba, mentre Alphonse l'intero corpo. Così Ed è costretto a sacrificare il suo braccio per impiantare l'anima del fratello in un'armatura, e non perderlo definitivamente. Essi si arruolano così nell'esercito, divenendo alchimisti di Stato, per potere cercare la pietra filosofale, pietra dal potere di eludere lo scambio equivalente e dotato quindi di un potere alchemico prossimo all'infinito.
Inutile dire che non è tutto qui, questo è solo l'incipit, ma preferisco non spoilerare, non voglio davvero rovinare una trama così magnifica.
Le musiche, soprattutto qualche opening/ending, sono molto buone, e i disegni si adattano bene al genere di anime rendendo bene sia nei dialoghi seri sia nei combattimenti sia nelle parti comiche, che seppur un po' ripetitive sono sempre quantomeno simpatiche.
La caratterizzazione dei personaggi poi è spettacolare. Ogni Homunculus rappresenta uno dei sette vizi capitali, e ha atteggiamenti, poteri o aspetto legati ad esso. I personaggi "umani" sono ognuno diverso dall'altro, e molto interessanti: anche e soprattutto i nemici, o quelli che all'inizio sembrano esserlo. Hohenheim, in particolare, è in grado (suo malgrado, eheheh) di ingannarti, ma tutto viene spiegato con un fantastico flashback, comunque verso la fine, in modo da lasciare pieni di dubbi per gran parte della serie. Quest'anime, l'ho fatto vedere a due miei amici, ed entrambi all'inizio pensavano male, mentre io me la ridevo sotto i baffi.
Ogni episodio è in grado di tenerti incollato allo schermo, ma, sebbene le tematiche di quest'anime non siano sempre leggere, scorre che è una meraviglia. Colpi di scena, combattimenti, nuovi personaggi.
Last but not least, ultima cosa ma non meno importante, gli insegnamenti e il modo in cui le varie vicende vengono trattate. Si vanno a toccare temi profondi come la guerra e l'immortalità, ma senza andare nell'esagerato o nel banale e con grande realismo dove serve.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un gioiello, non ho molto altro da dire. Vedetevelo. Ora.
Ebbene, i due fratelli hanno perso la madre da piccoli, e tutto comincia quando tentano, al fine di farla tornare, proprio una trasmutazione umana; ciò però non va a buon fine, Ed perde una gamba, mentre Alphonse l'intero corpo. Così Ed è costretto a sacrificare il suo braccio per impiantare l'anima del fratello in un'armatura, e non perderlo definitivamente. Essi si arruolano così nell'esercito, divenendo alchimisti di Stato, per potere cercare la pietra filosofale, pietra dal potere di eludere lo scambio equivalente e dotato quindi di un potere alchemico prossimo all'infinito.
Inutile dire che non è tutto qui, questo è solo l'incipit, ma preferisco non spoilerare, non voglio davvero rovinare una trama così magnifica.
Le musiche, soprattutto qualche opening/ending, sono molto buone, e i disegni si adattano bene al genere di anime rendendo bene sia nei dialoghi seri sia nei combattimenti sia nelle parti comiche, che seppur un po' ripetitive sono sempre quantomeno simpatiche.
La caratterizzazione dei personaggi poi è spettacolare. Ogni Homunculus rappresenta uno dei sette vizi capitali, e ha atteggiamenti, poteri o aspetto legati ad esso. I personaggi "umani" sono ognuno diverso dall'altro, e molto interessanti: anche e soprattutto i nemici, o quelli che all'inizio sembrano esserlo. Hohenheim, in particolare, è in grado (suo malgrado, eheheh) di ingannarti, ma tutto viene spiegato con un fantastico flashback, comunque verso la fine, in modo da lasciare pieni di dubbi per gran parte della serie. Quest'anime, l'ho fatto vedere a due miei amici, ed entrambi all'inizio pensavano male, mentre io me la ridevo sotto i baffi.
Ogni episodio è in grado di tenerti incollato allo schermo, ma, sebbene le tematiche di quest'anime non siano sempre leggere, scorre che è una meraviglia. Colpi di scena, combattimenti, nuovi personaggi.
Last but not least, ultima cosa ma non meno importante, gli insegnamenti e il modo in cui le varie vicende vengono trattate. Si vanno a toccare temi profondi come la guerra e l'immortalità, ma senza andare nell'esagerato o nel banale e con grande realismo dove serve.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un gioiello, non ho molto altro da dire. Vedetevelo. Ora.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" può essere considerato la riproduzione fedele del manga. Premettendo che mi è piaciuta non poco la prima serie, questa tuttavia mi ha deluso parecchio.
La storia inizia in medias res portandoci in un'atmosfera confusa e caotica, successivamente tutti i collegamenti già visti in precedenza si riallacciano seppur in maniera prevedibilissima. Per me banalità e noia sorgono incontrastati per tutta la durata dell'anime. Ciò che mi ha scioccato di più sono le conversazioni, il linguaggio, i messaggi che vengono espressi di continuo, sempre gli stessi. Gli homunculus che erano gli unici ad avere un po' di carisma scompaiono in breve tempo. C'è meno amore e più azione, si dà risalto più ai combattimenti che al pathos e questo è ineccepibile per una serie che era progettata tanto bene. Altra nota negativa da parte mia è indirizzata al comparto sonoro, una vergogna se si pensa al bellissimo brano "Solitude" e alle orecchiabili opening ed ending della versione precedente.
Sconsiglio la visione di quest'anime a tutti coloro che sono rimasti affascinati dalla prima serie, eviterete una grossa delusione e perdita di tempo.
La storia inizia in medias res portandoci in un'atmosfera confusa e caotica, successivamente tutti i collegamenti già visti in precedenza si riallacciano seppur in maniera prevedibilissima. Per me banalità e noia sorgono incontrastati per tutta la durata dell'anime. Ciò che mi ha scioccato di più sono le conversazioni, il linguaggio, i messaggi che vengono espressi di continuo, sempre gli stessi. Gli homunculus che erano gli unici ad avere un po' di carisma scompaiono in breve tempo. C'è meno amore e più azione, si dà risalto più ai combattimenti che al pathos e questo è ineccepibile per una serie che era progettata tanto bene. Altra nota negativa da parte mia è indirizzata al comparto sonoro, una vergogna se si pensa al bellissimo brano "Solitude" e alle orecchiabili opening ed ending della versione precedente.
Sconsiglio la visione di quest'anime a tutti coloro che sono rimasti affascinati dalla prima serie, eviterete una grossa delusione e perdita di tempo.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Sappiate che per me questa recensione ha un significato particolare, poiché riguarda il mio anime preferito, che mi ha fatto letteralmente sognare e che è riuscito a farmi amare il Giappone e i manga. Ora, di certo non sarò un'otaku incallita, tuttavia credo di poter affermare che FMAB ha una marcia in più rispetto agli altri anime. Vediamo un po' il perché.
Inizialmente la trama può sembrare scontata, poco interessante. Il classico anime riguardante la magia alla quale viene dato un nome diverso per farla sembrare ancora più fighetta di quanto già non lo sia (nel caso di FMAB si parla dell'alchimia), dove i protagonisti sono due giovincelli dal passato tormentato che cercano di commuovere gli "spettatori" raccontando la storia trita e ritrita del papà che li ha abbandonati e della mammina che, nonostante i loro sforzi, non sono riusciti a riportare in vita.
Fin qua tutto ok, niente di nuovo. Perlomeno, i primi episodi mi hanno dato questa impressione. Ho deciso di continuare a seguire la serie poiché la trama mi aveva incuriosito nonostante non spiccasse per originalità.
Mai scelta fu più azzeccata. Puntata dopo puntata, ho iniziato ad amare i personaggi grazie soprattutto all'impeccabile lavoro che l'Arakawa ha svolto caratterizzandoli in modo accurato, mai fuori luogo, tant'è che non ho trovato un solo personaggio stereotipato. Alcuni dei personaggi secondari mi hanno stupito per la loro forza di volontà e per le loro scelte, mai banali. Tra questi spiccano in particolare le donne: Izumi Curtis, Riza Hawkeye e il mio personaggio preferito Olivier Armstrong.
In quanto donna ho sempre fatto attenzione ai personaggi femminili negli anime e ho spesso notato che essi erano messi in secondo piano. In FMAB i personaggi femminili non hanno più il ruolo di "damigelle in pericolo", bensì sono donne forti, capaci d'imparare dai propri errori e di non darsi mai per vinte. Insomma, l'Arakawa, sarà anche perché è una donna, è riuscita a trasformare dei tristissimi personaggi secondari in persone degne di essere ricordate per via della loro storia e di molti altri dettagli, grazie ai quali sono riuscita a ricordarmi delle varie comparse senza perdere il filo della trama.
L'ho appena nominata e già sento il bisogno di parlarne: la trama. La trama è piuttosto complessa, non sto a raccontarvela tutta perché per me sarebbe una vera scocciatura, ma cerco di riassumerla in poche frasi.
Edward ed Alphonse Elric sono due fratelli che, nel tentativo fallito di riportare in vita la madre grazie all'alchimia hanno pagato un prezzo altissimo: Ed ha perso un braccio e una gamba mentre Alphonse è costretto a vivere all'interno di una armatura poiché non possiede più un corpo. Si mettono così alla ricerca della pietra filosofale, grazie alla quale sperano di riavere i propri corpi originari, scopriranno ben presto però una verità difficile da accettare: la pietra filosofale è realizzata sacrificando migliaia di vite umane, e, grazie a queste pietre, un essere dai poteri eccezionali chiamato "Padre" ha creato degli Homunculus, creature dalle sembianze umane dotate però di una forza sovrannaturale. Edward diventa un alchimista di stato, nella speranza che questo possa aiutarlo a scoprire come Al possa riavere indietro il proprio corpo.
Una cosa che ho apprezzato moltissimo è che anche i cattivi non sono stereotipati, monodimensionali, bensì provano sentimenti e, nonostante gli homunculus non siano umani, essi non sono dei semplici "cattivoni" dotati ciascuno di un potere diverso.
La morte di Envy, uno degli homunculus, è stata la scena che più mi ha toccato. Giuro che sono scoppiata a piangere a dirotto nel sentire Envy dichiarare che per lui era il massimo dell'umiliazione il dover ammettere che, in fondo, provava invidia per gli umani, per la loro capacità di rialzarsi dopo mille difficoltà e di maturare. Allo stesso modo mi ha commossa la puntata dedicata al nano nell'ampolla e al suo rapporto con Hohenheim, il padre di Edward e Alphonse.
All'inizio non pensavo che Hiromu Arakawa fosse in grado di concludere la storia in modo credibile e non forzato poiché l'antagonista principale era davvero fortissimo, per usare un termine spiccio, e di solito ci si trova in difficoltà quando sono presenti nemici così forti. Difatti, spesso, gli autori fanno sì che i protagonisti abbiano un colpo di culo (scusatemi per la parola, ma i fatti stanno in questo modo) in modo tale da sconfiggere il supercattivone di turno, poiché questo è l'unico modo per toglierlo di mezzo siccome i buoni sono nettamente inferiori rispetto ai cattivi. Questa volta, invece, nonostante come ho già detto prima l'avversario fosse veramente potente, il finale non è stato per niente scontato e, grazie ad alcuni colpi di genio, Hiromu Arakawa è riuscita nel suo intento di creare una conclusione sensata, senza lasciare quei "finali a metà" che tanto odio e che non spiegano nulla di ciò che accade dopo lo scontro decisivo.
Nel nostro caso si parla, fortunatamente, di un lieto fine. Non ho mai amato i finali troppo "smielati" dove tutti vivono felici e contenti, né tanto meno ho mai apprezzato i finali in cui muore praticamente mezzo mondo e tu, dopo esserti fatto un mazzo così per vedere tutta la saga, inizi a nutrire seri istinti omicidi. Direi che questo finale sia un giusto compromesso poiché, nonostante sia chiaramente un happy ending di quelli "e vissero tutti felici e contenti", muoiono molti personaggi secondari ai quali ci si era inevitabilmente affezionati.
Personalmente sono contenta così, soprattutto per via della morte (questo è uno spoilerone) di Hohenheim nel penultimo episodio, veramente commovente.
Passiamo ora ai punti dolenti, che sono, e lo dico con un sorrisone, veramente pochi. Innanzitutto ci sono alcuni effetti speciali, in particolare quelli usati per mostrare il vero aspetto di Envy, che non mi convincono affatto. Inoltre il doppiaggio (italiano) è molto fastidioso poiché alcune voci sono state usate più volte.
Per il resto, la grafica è fantastica e i combattimenti sono molto avvincenti, infine sono presenti la giusta dose di humour e di riflessioni. In particolare queste ultime sono molto curate e cercano di fare comprendere appieno la maturazione emotiva dei personaggi e i loro stati d'animo, tant'è che definire quest'anime uno shounen mi sembra un po' riduttivo.
In conclusione do un 10 a mio avviso meritatissimo a questo piccolo gioiello che, sebbene possa apparire inizialmente banale, si rivela poi essere una vera perla, da non perdere.
Sappiate che per me questa recensione ha un significato particolare, poiché riguarda il mio anime preferito, che mi ha fatto letteralmente sognare e che è riuscito a farmi amare il Giappone e i manga. Ora, di certo non sarò un'otaku incallita, tuttavia credo di poter affermare che FMAB ha una marcia in più rispetto agli altri anime. Vediamo un po' il perché.
Inizialmente la trama può sembrare scontata, poco interessante. Il classico anime riguardante la magia alla quale viene dato un nome diverso per farla sembrare ancora più fighetta di quanto già non lo sia (nel caso di FMAB si parla dell'alchimia), dove i protagonisti sono due giovincelli dal passato tormentato che cercano di commuovere gli "spettatori" raccontando la storia trita e ritrita del papà che li ha abbandonati e della mammina che, nonostante i loro sforzi, non sono riusciti a riportare in vita.
Fin qua tutto ok, niente di nuovo. Perlomeno, i primi episodi mi hanno dato questa impressione. Ho deciso di continuare a seguire la serie poiché la trama mi aveva incuriosito nonostante non spiccasse per originalità.
Mai scelta fu più azzeccata. Puntata dopo puntata, ho iniziato ad amare i personaggi grazie soprattutto all'impeccabile lavoro che l'Arakawa ha svolto caratterizzandoli in modo accurato, mai fuori luogo, tant'è che non ho trovato un solo personaggio stereotipato. Alcuni dei personaggi secondari mi hanno stupito per la loro forza di volontà e per le loro scelte, mai banali. Tra questi spiccano in particolare le donne: Izumi Curtis, Riza Hawkeye e il mio personaggio preferito Olivier Armstrong.
In quanto donna ho sempre fatto attenzione ai personaggi femminili negli anime e ho spesso notato che essi erano messi in secondo piano. In FMAB i personaggi femminili non hanno più il ruolo di "damigelle in pericolo", bensì sono donne forti, capaci d'imparare dai propri errori e di non darsi mai per vinte. Insomma, l'Arakawa, sarà anche perché è una donna, è riuscita a trasformare dei tristissimi personaggi secondari in persone degne di essere ricordate per via della loro storia e di molti altri dettagli, grazie ai quali sono riuscita a ricordarmi delle varie comparse senza perdere il filo della trama.
L'ho appena nominata e già sento il bisogno di parlarne: la trama. La trama è piuttosto complessa, non sto a raccontarvela tutta perché per me sarebbe una vera scocciatura, ma cerco di riassumerla in poche frasi.
Edward ed Alphonse Elric sono due fratelli che, nel tentativo fallito di riportare in vita la madre grazie all'alchimia hanno pagato un prezzo altissimo: Ed ha perso un braccio e una gamba mentre Alphonse è costretto a vivere all'interno di una armatura poiché non possiede più un corpo. Si mettono così alla ricerca della pietra filosofale, grazie alla quale sperano di riavere i propri corpi originari, scopriranno ben presto però una verità difficile da accettare: la pietra filosofale è realizzata sacrificando migliaia di vite umane, e, grazie a queste pietre, un essere dai poteri eccezionali chiamato "Padre" ha creato degli Homunculus, creature dalle sembianze umane dotate però di una forza sovrannaturale. Edward diventa un alchimista di stato, nella speranza che questo possa aiutarlo a scoprire come Al possa riavere indietro il proprio corpo.
Una cosa che ho apprezzato moltissimo è che anche i cattivi non sono stereotipati, monodimensionali, bensì provano sentimenti e, nonostante gli homunculus non siano umani, essi non sono dei semplici "cattivoni" dotati ciascuno di un potere diverso.
La morte di Envy, uno degli homunculus, è stata la scena che più mi ha toccato. Giuro che sono scoppiata a piangere a dirotto nel sentire Envy dichiarare che per lui era il massimo dell'umiliazione il dover ammettere che, in fondo, provava invidia per gli umani, per la loro capacità di rialzarsi dopo mille difficoltà e di maturare. Allo stesso modo mi ha commossa la puntata dedicata al nano nell'ampolla e al suo rapporto con Hohenheim, il padre di Edward e Alphonse.
All'inizio non pensavo che Hiromu Arakawa fosse in grado di concludere la storia in modo credibile e non forzato poiché l'antagonista principale era davvero fortissimo, per usare un termine spiccio, e di solito ci si trova in difficoltà quando sono presenti nemici così forti. Difatti, spesso, gli autori fanno sì che i protagonisti abbiano un colpo di culo (scusatemi per la parola, ma i fatti stanno in questo modo) in modo tale da sconfiggere il supercattivone di turno, poiché questo è l'unico modo per toglierlo di mezzo siccome i buoni sono nettamente inferiori rispetto ai cattivi. Questa volta, invece, nonostante come ho già detto prima l'avversario fosse veramente potente, il finale non è stato per niente scontato e, grazie ad alcuni colpi di genio, Hiromu Arakawa è riuscita nel suo intento di creare una conclusione sensata, senza lasciare quei "finali a metà" che tanto odio e che non spiegano nulla di ciò che accade dopo lo scontro decisivo.
Nel nostro caso si parla, fortunatamente, di un lieto fine. Non ho mai amato i finali troppo "smielati" dove tutti vivono felici e contenti, né tanto meno ho mai apprezzato i finali in cui muore praticamente mezzo mondo e tu, dopo esserti fatto un mazzo così per vedere tutta la saga, inizi a nutrire seri istinti omicidi. Direi che questo finale sia un giusto compromesso poiché, nonostante sia chiaramente un happy ending di quelli "e vissero tutti felici e contenti", muoiono molti personaggi secondari ai quali ci si era inevitabilmente affezionati.
Personalmente sono contenta così, soprattutto per via della morte (questo è uno spoilerone) di Hohenheim nel penultimo episodio, veramente commovente.
Passiamo ora ai punti dolenti, che sono, e lo dico con un sorrisone, veramente pochi. Innanzitutto ci sono alcuni effetti speciali, in particolare quelli usati per mostrare il vero aspetto di Envy, che non mi convincono affatto. Inoltre il doppiaggio (italiano) è molto fastidioso poiché alcune voci sono state usate più volte.
Per il resto, la grafica è fantastica e i combattimenti sono molto avvincenti, infine sono presenti la giusta dose di humour e di riflessioni. In particolare queste ultime sono molto curate e cercano di fare comprendere appieno la maturazione emotiva dei personaggi e i loro stati d'animo, tant'è che definire quest'anime uno shounen mi sembra un po' riduttivo.
In conclusione do un 10 a mio avviso meritatissimo a questo piccolo gioiello che, sebbene possa apparire inizialmente banale, si rivela poi essere una vera perla, da non perdere.
"Una lezione senza dolore non ha senso. Dal momento che non si può ottenere nulla senza sacrificio. Ma quando si può fermare il dolore e superarlo, le persone ottengono un cuore forte che non perderanno mai. Si, un cuore d'acciaio."
"FullMetal Alchemist: Brotherhood" è un grande anime e un racconto corale; è il racconto di tante persone che mostrano e dimostrano che il bene e il male, in una precisa e inalienabile definizione di esse stesse, non esistono: le persone hanno la loro propria luce e le loro ombre; alcune di esse vivono felici, lontane da ogni turbamento, e altre convivono con l'orrore che hanno dentro.
FMAB descrive le persone, le descrive senza filtri, senza interpretazioni infantili e senza ipocrisia, descrive le persone come sono, persone che sono prima di tutto uomini le cui azioni sono frutto della loro vita, del loro modo di interpretare il mondo; persone che, purtroppo, spesso, sono vittime e schiave di se stesse, dell'odio che provano, del loro passato, del senso di colpa, dei propri desideri, del razzismo e della stupidità che le circonda, dei fantasmi che tutti noi ci portiamo dietro. I personaggi peggiori, quelli che commettono gli atti più infimi e bestiali, alla fine, non li si odia, e i personaggi che sembrano positivi poi perfetti non sono, corrosi dalla voglia di emergere, dalla superbia e dal delirio di onnipotenza. Primo fra tutti il protagonista, Edward Elric, un personaggio che è ben lontano dall'essere l'eroe perfetto: perseguitato dal senso di colpa e convinto, arrogantemente, di poter fare qualunque cosa.
Ma Edward, tragicamente, diventerà consapevole della sua impotenza, banalmente dettata dal suo essere un uomo, imperfetto e non onnipotente. Edward si confronterà, quindi, con la sua incapacità, dettata dalla mancanza, a volte, dei mezzi per affrontare le situazioni che gli si presentano davanti, ma non si perderà mai d'animo e mostrerà un coraggio e una forza di volontà che solo la voglia di andare avanti e di raggiungere i propri obiettivi può dare.
Edward e Alphonse sono un meraviglioso affresco di che cosa sia, realmente, l'amore fraterno, e quale forza esso possa dare. Ma il tema fraterno non è il solo tema affrontato: si riflette sul tema del perdono e dell'odio e sulle loro implicazioni. Si parla del "cambiamento" e della morte.
Ma il tema principale è sempre è comunque "l'uomo": in tutte le sue sfaccettature, complesso e meraviglioso, né buono né cattivo, splendidamente imperfetto, così perfetto nella sua imperfezione da scatenare, forse, l'invidia della di chi perfetto lo è davvero.
Splendido è il comparto prettamente tecnico che si mantiene per tutti i 64 episodi a un livello da manuale. Bellissime le colonne sonore: belle e messe al momento giusto; le opening e le ending sono anch'esse di particolare valore, preparando sapientemente lo spettatore alla visione della puntata.
In sostanza lo consiglio vivamente a tutti. Voto: 10
"FullMetal Alchemist: Brotherhood" è un grande anime e un racconto corale; è il racconto di tante persone che mostrano e dimostrano che il bene e il male, in una precisa e inalienabile definizione di esse stesse, non esistono: le persone hanno la loro propria luce e le loro ombre; alcune di esse vivono felici, lontane da ogni turbamento, e altre convivono con l'orrore che hanno dentro.
FMAB descrive le persone, le descrive senza filtri, senza interpretazioni infantili e senza ipocrisia, descrive le persone come sono, persone che sono prima di tutto uomini le cui azioni sono frutto della loro vita, del loro modo di interpretare il mondo; persone che, purtroppo, spesso, sono vittime e schiave di se stesse, dell'odio che provano, del loro passato, del senso di colpa, dei propri desideri, del razzismo e della stupidità che le circonda, dei fantasmi che tutti noi ci portiamo dietro. I personaggi peggiori, quelli che commettono gli atti più infimi e bestiali, alla fine, non li si odia, e i personaggi che sembrano positivi poi perfetti non sono, corrosi dalla voglia di emergere, dalla superbia e dal delirio di onnipotenza. Primo fra tutti il protagonista, Edward Elric, un personaggio che è ben lontano dall'essere l'eroe perfetto: perseguitato dal senso di colpa e convinto, arrogantemente, di poter fare qualunque cosa.
Ma Edward, tragicamente, diventerà consapevole della sua impotenza, banalmente dettata dal suo essere un uomo, imperfetto e non onnipotente. Edward si confronterà, quindi, con la sua incapacità, dettata dalla mancanza, a volte, dei mezzi per affrontare le situazioni che gli si presentano davanti, ma non si perderà mai d'animo e mostrerà un coraggio e una forza di volontà che solo la voglia di andare avanti e di raggiungere i propri obiettivi può dare.
Edward e Alphonse sono un meraviglioso affresco di che cosa sia, realmente, l'amore fraterno, e quale forza esso possa dare. Ma il tema fraterno non è il solo tema affrontato: si riflette sul tema del perdono e dell'odio e sulle loro implicazioni. Si parla del "cambiamento" e della morte.
Ma il tema principale è sempre è comunque "l'uomo": in tutte le sue sfaccettature, complesso e meraviglioso, né buono né cattivo, splendidamente imperfetto, così perfetto nella sua imperfezione da scatenare, forse, l'invidia della di chi perfetto lo è davvero.
Splendido è il comparto prettamente tecnico che si mantiene per tutti i 64 episodi a un livello da manuale. Bellissime le colonne sonore: belle e messe al momento giusto; le opening e le ending sono anch'esse di particolare valore, preparando sapientemente lo spettatore alla visione della puntata.
In sostanza lo consiglio vivamente a tutti. Voto: 10
Quando ho iniziato a vedere questo anime ero piuttosto scettica: "Ok, non ci capisco nulla" è stato il mio primo pensiero. Ciò non può che dimostrare che un anime va visto da cima a fondo prima di giudicarlo. Se dovessi sceglierne uno come preferito, sarebbe questo.
In breve, la storia si svolge ad Amestris, un paese nel quale si pratica l'alchimia, arte chimico-magica basata sul principio dello scambio equivalente - "Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore". I protagonisti, i fratelli Edward e Alphonse Elric, da bambini tentano di eseguire una trasmutazione umana per cercare di riportare in vita la defunta madre, ma essa non va come previsto e Alphonse perde l'intero corpo, ed Edward la gamba sinistra. Per recuperare l'anima del fratello, Edward dà in cambio il braccio destro, legando poi l'anima ad un'armatura.
Dopo anni di studi sull'alchimia e la riabilitazione di Edward, al quale vengono impiantate delle particolari protesi meccaniche chiamate automail, quest'ulitmo diviene alchimista di stato e, con il fratello, intraprenderà un lungo e tortuoso cammino per recuperare il suo corpo.
Lo spettatore si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo in cui alchimia, forze militari e normalità si intrecciano in modi del tutto inaspettati, in uno stato soggetto a dittatura militare.
Il mio voto è dieci perché quest'anime mi ha insegnato tanto e perché mi ha realmente fatta tornare a uno stato di credulità nei confronti della magia che credevo non avrei mai più raggiunto dopo i sei anni circa.
Ovviamente, a ciò si aggiungono la massima rifinitura nei disegni e nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio (ci si riesce a immedesimare in ognuno di essi, poiché, umani o no, sono tanto intensi da conquistarci irrimediabilmente), secondario o marginale che sia. La trama è ben congegnata, in modo da sfruttare al massimo sia il soprannaturale - ma non troppo - sia le emozioni umane e non meno l'azione.
Ci sono infiniti motivi per spiegare il successo di quest'anime ma nessuno può essere eguagliato dalla visione dello stesso.
In breve, la storia si svolge ad Amestris, un paese nel quale si pratica l'alchimia, arte chimico-magica basata sul principio dello scambio equivalente - "Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro del medesimo valore". I protagonisti, i fratelli Edward e Alphonse Elric, da bambini tentano di eseguire una trasmutazione umana per cercare di riportare in vita la defunta madre, ma essa non va come previsto e Alphonse perde l'intero corpo, ed Edward la gamba sinistra. Per recuperare l'anima del fratello, Edward dà in cambio il braccio destro, legando poi l'anima ad un'armatura.
Dopo anni di studi sull'alchimia e la riabilitazione di Edward, al quale vengono impiantate delle particolari protesi meccaniche chiamate automail, quest'ulitmo diviene alchimista di stato e, con il fratello, intraprenderà un lungo e tortuoso cammino per recuperare il suo corpo.
Lo spettatore si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo in cui alchimia, forze militari e normalità si intrecciano in modi del tutto inaspettati, in uno stato soggetto a dittatura militare.
Il mio voto è dieci perché quest'anime mi ha insegnato tanto e perché mi ha realmente fatta tornare a uno stato di credulità nei confronti della magia che credevo non avrei mai più raggiunto dopo i sei anni circa.
Ovviamente, a ciò si aggiungono la massima rifinitura nei disegni e nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio (ci si riesce a immedesimare in ognuno di essi, poiché, umani o no, sono tanto intensi da conquistarci irrimediabilmente), secondario o marginale che sia. La trama è ben congegnata, in modo da sfruttare al massimo sia il soprannaturale - ma non troppo - sia le emozioni umane e non meno l'azione.
Ci sono infiniti motivi per spiegare il successo di quest'anime ma nessuno può essere eguagliato dalla visione dello stesso.
Il 10, a mio avviso, se lo merita pienamente, per vari motivi che ora elencherò.
La Trama. E' una delle trame migliori che una storia possa avere, ricca di riferimenti a cose che accadono nella vita di tutti i giorni e che feriscono il nostro paese. E' uno spunto di riflessione per tutti coloro che parlano della guerra come se fosse un gioco e anche per tutti coloro che della realtà sono stufi. Perché quest'anime insegna veramente quali sono le conseguenze di una guerra, quali le cause e altro ancora. E sono cose poco piacevoli di cui, purtroppo, noi giovani d'oggi non ci interessiamo molto. Non voglio continuare a parlare della guerra, ma tengo a precisare che qui è mostrata in modo molto dettagliato, crudo, perfetta rappresentazione della realtà.
I personaggi. Ognuno ha un suo carattere e, cavolo, è espresso nel modo migliore possibile. In essi emerge il bisogno dell'uomo di avere qualcosa di più di quello che realmente ha, la ricerca centenaria dell'immortalità. Le tematiche sono davvero molto ampie coinvolgenti. I personaggi principali, Edward e Alphonse Elric, sono due esempi viventi della pericolosa trasmutazione umana che hanno tentato di fare in seguito alla morte della madre. Qui viene aperta la questione dell'uomo incapace di affrontare le avversità sempre e comunque, il bisogno dell'uomo di trovare un appiglio. Scusate per i molti riferimenti all'uomo, ma quest'anime ne è pieno.
Le citazioni: ogni episodio, ogni dialogo contiene delle frasi importanti, sulle quali bisogna (per l'ennesima volta) riflettere. "Uno è tutto. Tutto è uno."
L'Animazione: a mio avviso "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un capolavoro vero e proprio di animazione: i disegni sono veramente ottimi a parer mio. Mancano a volte le giuste proporzioni negli uomini con la divisa, ma sono piccoli particolari che si notano poco. L'occhio cade subito sui personaggi, lasciano un po' a desiderare i disegni degli animali.
Il sonoro. La musica è davvero azzeccata e le openig e le ending, che cambiano abbastanza spesso, sono perfette. Accompagna molto bene le situazioni che si stanno svolgendo tanto che le rende ancora migliori.
A me personalmente piacciono le cose che fanno riflettere e quest'anime, oltre ad avere un buon numero di scenette comiche, lo fa. Consiglio vivamente l'opera a tutti e, in particolar modo, a un pubblico che si appresta a parlare di vicende come queste, di guerra, o che già ne parla.
La Trama. E' una delle trame migliori che una storia possa avere, ricca di riferimenti a cose che accadono nella vita di tutti i giorni e che feriscono il nostro paese. E' uno spunto di riflessione per tutti coloro che parlano della guerra come se fosse un gioco e anche per tutti coloro che della realtà sono stufi. Perché quest'anime insegna veramente quali sono le conseguenze di una guerra, quali le cause e altro ancora. E sono cose poco piacevoli di cui, purtroppo, noi giovani d'oggi non ci interessiamo molto. Non voglio continuare a parlare della guerra, ma tengo a precisare che qui è mostrata in modo molto dettagliato, crudo, perfetta rappresentazione della realtà.
I personaggi. Ognuno ha un suo carattere e, cavolo, è espresso nel modo migliore possibile. In essi emerge il bisogno dell'uomo di avere qualcosa di più di quello che realmente ha, la ricerca centenaria dell'immortalità. Le tematiche sono davvero molto ampie coinvolgenti. I personaggi principali, Edward e Alphonse Elric, sono due esempi viventi della pericolosa trasmutazione umana che hanno tentato di fare in seguito alla morte della madre. Qui viene aperta la questione dell'uomo incapace di affrontare le avversità sempre e comunque, il bisogno dell'uomo di trovare un appiglio. Scusate per i molti riferimenti all'uomo, ma quest'anime ne è pieno.
Le citazioni: ogni episodio, ogni dialogo contiene delle frasi importanti, sulle quali bisogna (per l'ennesima volta) riflettere. "Uno è tutto. Tutto è uno."
L'Animazione: a mio avviso "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un capolavoro vero e proprio di animazione: i disegni sono veramente ottimi a parer mio. Mancano a volte le giuste proporzioni negli uomini con la divisa, ma sono piccoli particolari che si notano poco. L'occhio cade subito sui personaggi, lasciano un po' a desiderare i disegni degli animali.
Il sonoro. La musica è davvero azzeccata e le openig e le ending, che cambiano abbastanza spesso, sono perfette. Accompagna molto bene le situazioni che si stanno svolgendo tanto che le rende ancora migliori.
A me personalmente piacciono le cose che fanno riflettere e quest'anime, oltre ad avere un buon numero di scenette comiche, lo fa. Consiglio vivamente l'opera a tutti e, in particolar modo, a un pubblico che si appresta a parlare di vicende come queste, di guerra, o che già ne parla.
'FullMetal Alchemist: Brotherhood'... AnimeClick pone come minimo dei voti "1" e come massimo "10". Eppure, dare 10 a FMAB (abbreviazione di 'FullMetal Alchemist Brotherhood') mi sembra riduttivo, quasi inadeguato, perché questa serie a mio parere meriterebbe un volto ancora più alto.
Nata come seconda versione di FMA, FMAB è l'opera fedele al manga, opera di Hiromu Arakawa pubblicata in Italia dalla Panini Comics.
FMAB è ambientato in un'epoca agli inizi del '900, in un luogo simile all'Inghilterra di quegli anni, in una nazione chiamata Amestris.
Tutto ha inizio quando i due fratelli Elric, Edward e Alphons, decidono d'infrangere il più grande tabù dell'alchimia: compiere una trasmutazione umana per riportare in vita la madre morta da poco. Durante questo processo, Edward perde il braccio destro e Alphons l'intero corpo. Così Ed, disperato, traccia, con il suo stesso sangue, un cerchio alchemico su un'armatura per legarne l'anima del fratello, perdendo così anche la gamba sinistra. Ripresi i sensi, Al porta Edward dalla loro "zia", Pinacco, e da Winry, loro amica d'infanzia, per fargli installare degli automail (arti artificiali). Nonostante la trasmutazione non sia andata a buon fine, i due fratelli non si danno per vinti e decidono d'intraprendere il loro viaggio per recuperare i loro corpi, alla ricerca della pietra filosofale, l'unica cosa in grado di annullare la legge dello scambio equivalente.
Ora, per comprendere quest'anime è necessario spiegare un punto fondamentale: cos'è l'alchimia. L'alchimia è la scienza che studia la composizione, la scomposizione e la ricomposizione della materia. Capendo questi tre concetti fondamentali si può trasmutare qualcosa grazie a dei cerchi alchemici, seguendo il principio dello scambio equivalente: nulla si crea e nulla si distrugge, quindi per ricevere qualcosa è necessario donare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore - ed è per questo che per trasmutare la loro madre hanno dovuto dare in cambio questo "qualcosa": Ed il braccio, Al il corpo. L'unico oggetto in grado di annullare questo principio che è alla base di tutta l'alchimia è per l'appunto la pietra filosofale, ed è per questo che Edward sceglierà di diventare un alchimista di stato, un "cane dell'esercito", pur di potere studiare e cercare la pietra.
Iniziando con la grafica, tengo a precisare subito una cosa: personalmente (all'inizio, almeno) non sono riuscita ad apprezzare i disegni, non per la qualità, intendiamoci, ma per il tratto in sé; dato che avevo iniziato guardando FMA ero abituata all'altro, e mi piaceva maggiormente. Poi, man mano che gli episodi andavano avanti, ho imparato a saperlo amare.
Per quanto riguarda i dialoghi, ho una nota positiva e una negativa: quella positiva consiste nel fatto che gli adattatori hanno tenuto le stesse voci per i personaggi principali in entrambi gli anime (FMA e FMAB); quella negativa grava di più, perché, diamine, hanno usato - per i personaggi secondari o per le comparse - le stesse identiche voci almeno 10 volte. Non è possibile! Se un personaggio non appariva in quell'episodio, si usava lo stesso doppiatore per qualche altro ruolo. Ma si può?! Comunque questa è una critica al doppiaggio italiano, non all'anime in sé. In compenso (strano a dirsi, solitamente è il contrario) ho preferito la voce italiana di Edward a quella giapponese.
La storia. Qui le critiche si dividono: meglio FMA, che si basa più sull'aspetto caratteriale e la psicologia dei personaggi, sui ragionamenti, o meglio FMAB, che è tutto incentrato sui combattimenti, spettacolari, e sulla verità alla fine? Personalmente non saprei scegliere. Però non ho dubbi sul finale: FMAB è certamente superiore a FMA. FMA mi ha deluso, ha un finale che io ho ritenuto a dir poco tragico e inimmaginabile. Al contrario, in FMAB il finale è più che soddisfacente, ti emoziona e ti fa battere il cuore fino all'ultimo - e se lo dice una fan degli shoujo come me, non può che essere vero. Ogni mia mia speranza, anche la più piccola e remota, è stata esaudita.
Concludendo, io ritengo 'FullMetal Alchemist: Brotherhood' un capolavoro, il miglior shounen che sia stato mai fatto in assoluto, ineguagliabile, nato dal genio di Hiromu Arakawa per poi essere stato portato sugli schermi sotto forma di anime.
Il mio voto, 10, lo ripeto, è riduttivo rispetto a quel che questo successo meriterebbe.
Nata come seconda versione di FMA, FMAB è l'opera fedele al manga, opera di Hiromu Arakawa pubblicata in Italia dalla Panini Comics.
FMAB è ambientato in un'epoca agli inizi del '900, in un luogo simile all'Inghilterra di quegli anni, in una nazione chiamata Amestris.
Tutto ha inizio quando i due fratelli Elric, Edward e Alphons, decidono d'infrangere il più grande tabù dell'alchimia: compiere una trasmutazione umana per riportare in vita la madre morta da poco. Durante questo processo, Edward perde il braccio destro e Alphons l'intero corpo. Così Ed, disperato, traccia, con il suo stesso sangue, un cerchio alchemico su un'armatura per legarne l'anima del fratello, perdendo così anche la gamba sinistra. Ripresi i sensi, Al porta Edward dalla loro "zia", Pinacco, e da Winry, loro amica d'infanzia, per fargli installare degli automail (arti artificiali). Nonostante la trasmutazione non sia andata a buon fine, i due fratelli non si danno per vinti e decidono d'intraprendere il loro viaggio per recuperare i loro corpi, alla ricerca della pietra filosofale, l'unica cosa in grado di annullare la legge dello scambio equivalente.
Ora, per comprendere quest'anime è necessario spiegare un punto fondamentale: cos'è l'alchimia. L'alchimia è la scienza che studia la composizione, la scomposizione e la ricomposizione della materia. Capendo questi tre concetti fondamentali si può trasmutare qualcosa grazie a dei cerchi alchemici, seguendo il principio dello scambio equivalente: nulla si crea e nulla si distrugge, quindi per ricevere qualcosa è necessario donare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore - ed è per questo che per trasmutare la loro madre hanno dovuto dare in cambio questo "qualcosa": Ed il braccio, Al il corpo. L'unico oggetto in grado di annullare questo principio che è alla base di tutta l'alchimia è per l'appunto la pietra filosofale, ed è per questo che Edward sceglierà di diventare un alchimista di stato, un "cane dell'esercito", pur di potere studiare e cercare la pietra.
Iniziando con la grafica, tengo a precisare subito una cosa: personalmente (all'inizio, almeno) non sono riuscita ad apprezzare i disegni, non per la qualità, intendiamoci, ma per il tratto in sé; dato che avevo iniziato guardando FMA ero abituata all'altro, e mi piaceva maggiormente. Poi, man mano che gli episodi andavano avanti, ho imparato a saperlo amare.
Per quanto riguarda i dialoghi, ho una nota positiva e una negativa: quella positiva consiste nel fatto che gli adattatori hanno tenuto le stesse voci per i personaggi principali in entrambi gli anime (FMA e FMAB); quella negativa grava di più, perché, diamine, hanno usato - per i personaggi secondari o per le comparse - le stesse identiche voci almeno 10 volte. Non è possibile! Se un personaggio non appariva in quell'episodio, si usava lo stesso doppiatore per qualche altro ruolo. Ma si può?! Comunque questa è una critica al doppiaggio italiano, non all'anime in sé. In compenso (strano a dirsi, solitamente è il contrario) ho preferito la voce italiana di Edward a quella giapponese.
La storia. Qui le critiche si dividono: meglio FMA, che si basa più sull'aspetto caratteriale e la psicologia dei personaggi, sui ragionamenti, o meglio FMAB, che è tutto incentrato sui combattimenti, spettacolari, e sulla verità alla fine? Personalmente non saprei scegliere. Però non ho dubbi sul finale: FMAB è certamente superiore a FMA. FMA mi ha deluso, ha un finale che io ho ritenuto a dir poco tragico e inimmaginabile. Al contrario, in FMAB il finale è più che soddisfacente, ti emoziona e ti fa battere il cuore fino all'ultimo - e se lo dice una fan degli shoujo come me, non può che essere vero. Ogni mia mia speranza, anche la più piccola e remota, è stata esaudita.
Concludendo, io ritengo 'FullMetal Alchemist: Brotherhood' un capolavoro, il miglior shounen che sia stato mai fatto in assoluto, ineguagliabile, nato dal genio di Hiromu Arakawa per poi essere stato portato sugli schermi sotto forma di anime.
Il mio voto, 10, lo ripeto, è riduttivo rispetto a quel che questo successo meriterebbe.
Uno degli anime migliori che abbia mai visto, un colossal, un capolavoro. Già la prima serie di 'FullMetal Alchemist' era stupenda, ma questa è migliore sotto tutti i punti di vista e penso di non esagerare a dare 10 a questo prodotto.
A mio avviso i disegni sono perfetti, la storia è meravigliosa, i personaggi non rientrano nel classico stereotipo anzi sono tutti caratterizzati bene e hanno quel tocco di originalità che non vedevo da molto e, al contrario che in altri anime, tutti i personaggi sono ben caratterizzati, non solo i principali.
Le musiche? Per me sono una più bella dell'altra, le opening in totale sono cinque e tutte quante coinvolgono lo spettatore in una maniera pazzesca, ancora oggi a distanza di tempo le ascolto.
Prima d'iniziare a raccontare la trama vi cito la frase che compare all'inizio di ogni episodio e che spiega in sintesi cos'è l'alchimia. L'alchimia è la scienza della comprensione, della scomposizione e della ricomposizione della struttura della materia, tuttavia, non è onnipotente: non è possibile creare qualcosa dal nulla. Se si desidera ottenere qualcosa, bisogna dare in cambio qualcos'altro che abbia un medesimo valore; questo scambio equivalente è alla base dell'alchimia. La trasmutazione umana è vietata agli alchimisti: è un'operazione impossibile e proibita
La storia parla di due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, che in giovane età tentano di resuscitare la madre, morta recentemente, tramite l'uso dell'alchimia, più precisamente della 'trasmutazione umana'. I due falliscono e oltre a non ottenere nulla pagano un pegno carissimo, il braccio e la gamba di Edward e l'intero corpo di Alphonse. La sua anima però viene fortunatamente salvata dal fratello e trasferita in un corpo di metallo. I due si pongono come obiettivo quello di scoprire il segreto della trasmutazione umana per riavere i loro corpi ma, durante il loro cammino, ci saranno delle sorprese.
'Fullmetal Alchemist Brotherhood' non è assolutamente un anime pesante anzi la sua peculiarità è proprio questa e cioè che, nonostante tratti temi abbastanza importanti e di rilievo (nel corso della storia si affronteranno anche i sette peccati capitali), non diventa mai pesante anzi sprona lo spettatore a vedere l'episodio successivo finché alla fine non li divora tutti e 64.
In conclusione, di anime belli come questo secondo me ce ne sono davvero pochi e chi non lo ha visto non sa cosa si perde, quindi lo consiglio a tutti e vi auguro una buona visione.
Kyoraku
A mio avviso i disegni sono perfetti, la storia è meravigliosa, i personaggi non rientrano nel classico stereotipo anzi sono tutti caratterizzati bene e hanno quel tocco di originalità che non vedevo da molto e, al contrario che in altri anime, tutti i personaggi sono ben caratterizzati, non solo i principali.
Le musiche? Per me sono una più bella dell'altra, le opening in totale sono cinque e tutte quante coinvolgono lo spettatore in una maniera pazzesca, ancora oggi a distanza di tempo le ascolto.
Prima d'iniziare a raccontare la trama vi cito la frase che compare all'inizio di ogni episodio e che spiega in sintesi cos'è l'alchimia. L'alchimia è la scienza della comprensione, della scomposizione e della ricomposizione della struttura della materia, tuttavia, non è onnipotente: non è possibile creare qualcosa dal nulla. Se si desidera ottenere qualcosa, bisogna dare in cambio qualcos'altro che abbia un medesimo valore; questo scambio equivalente è alla base dell'alchimia. La trasmutazione umana è vietata agli alchimisti: è un'operazione impossibile e proibita
La storia parla di due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, che in giovane età tentano di resuscitare la madre, morta recentemente, tramite l'uso dell'alchimia, più precisamente della 'trasmutazione umana'. I due falliscono e oltre a non ottenere nulla pagano un pegno carissimo, il braccio e la gamba di Edward e l'intero corpo di Alphonse. La sua anima però viene fortunatamente salvata dal fratello e trasferita in un corpo di metallo. I due si pongono come obiettivo quello di scoprire il segreto della trasmutazione umana per riavere i loro corpi ma, durante il loro cammino, ci saranno delle sorprese.
'Fullmetal Alchemist Brotherhood' non è assolutamente un anime pesante anzi la sua peculiarità è proprio questa e cioè che, nonostante tratti temi abbastanza importanti e di rilievo (nel corso della storia si affronteranno anche i sette peccati capitali), non diventa mai pesante anzi sprona lo spettatore a vedere l'episodio successivo finché alla fine non li divora tutti e 64.
In conclusione, di anime belli come questo secondo me ce ne sono davvero pochi e chi non lo ha visto non sa cosa si perde, quindi lo consiglio a tutti e vi auguro una buona visione.
Kyoraku
'Fullmetal Alchemist Brotherhood' è stato il primo anime che ho visto e mi è piaciuto a tal punto da farmi riavvicinare al mondo dell'animazione giapponese. Non ho visto la prima versione animata, 'Fullmetal Alchemist', quindi non saprei dire quale sia venuta meglio e piuttosto di riportare quanto ho letto in giro mi limiterò a valutare solo quello che ho visto in prima persona.
Ho trovato la trama molto avvincente e mai banale. Penso mi abbia catturato fin dai primi episodi. Quest'anime non può mancare fra i titoli visti di chi ama gli anime di azione e di base fantascientifica. Le scene di combattimento accompagnano la trama mantenendo alto il ritmo ma non vanno mai in sostituzione della trama, piuttosto la completano ed enfatizzano i momenti salienti della narrazione.
Trovo le musiche sono bellissime, tuttora l'opening è fra le mie preferite. Il tratto del disegno per me è perfetto, nemmeno quando si entra nel vivo dell'azione questo scade in tratti rozzi come invece mi è capitato di vedere spesso in altri titoli.
In conclusione non saprei trovare un difetto in questo titolo. Altra cosa importante è che conclude tranquillamente la storia senza quegli odiatissimi finali aperti o inconcludenti. Quindi ne consiglio la visione a tutti quelli che non l'hanno ancora fatto, è sicuramente un titolo da non perdere.
Ho trovato la trama molto avvincente e mai banale. Penso mi abbia catturato fin dai primi episodi. Quest'anime non può mancare fra i titoli visti di chi ama gli anime di azione e di base fantascientifica. Le scene di combattimento accompagnano la trama mantenendo alto il ritmo ma non vanno mai in sostituzione della trama, piuttosto la completano ed enfatizzano i momenti salienti della narrazione.
Trovo le musiche sono bellissime, tuttora l'opening è fra le mie preferite. Il tratto del disegno per me è perfetto, nemmeno quando si entra nel vivo dell'azione questo scade in tratti rozzi come invece mi è capitato di vedere spesso in altri titoli.
In conclusione non saprei trovare un difetto in questo titolo. Altra cosa importante è che conclude tranquillamente la storia senza quegli odiatissimi finali aperti o inconcludenti. Quindi ne consiglio la visione a tutti quelli che non l'hanno ancora fatto, è sicuramente un titolo da non perdere.
Ottima serie anime! Do 10 perché non ho niente da criticare: 'Fullmetal Alchemist Brotherhood' mi sembra eccellente sotto ogni punto di vista: la famosissima storia dei fratelli Elric, infatti, ci è presentata con un'attenzione particolare al manga, un'attenzione forse dovuta ai pessimi risultati della prima serie anime, che si differenzia totalmente dal manga di Hiromu Arakawa.
In uno Stato immaginario chiamato Amestris, nei primi anni del Novecento due fratelli tentano una disastrosa quanto illegale trasmutazione umana per riportare in vita la loro madre defunta; questa pratica, però, mutila e, nel caso del fratello minore, distrugge i corpi di Edward e Alphonse Elric, i due bambini che, per amore della loro madre, avevano tentato il proibito. Dopo che Edward, il fratello maggiore, ottiene la qualifica ad Alchimista di Stato, i due partono per un lungo viaggio alla ricerca della pietra filosofale che dovrebbe riuscire a restituire loro i corpi originari. Durante le avventure, però, vengono coinvolti in loschi e antichi misteri che porteranno il mondo a conoscere la verità sulle origini di Amestris.
I fratelli Elric dovranno scontrarsi contro lo strapotere militare che regge lo Stato e contro gli Homunculus, creature artificiali quasi invincibili che, agli ordini del Padre, complottano in segreto.
Sebbene 'Fullmetal Alchemist' abbia una trama che inizialmente può apparire semplice e già vista, ma man mano che si procede con la storia si può notare che le cose cambiano: più la verità su Amestris viene a galla più il tutto si fa complesso e articolato. Ciononostante FMA conserva la sua ottima scorrevolezza e leggerezza che lo rendono un anime apprezzabile in ogni sua parte: è capace di affascinare, divertire, commuovere, intenerire e infiammare gli animi. Dico solo che gli ultimi venti episodi li ho visti in un paio di giorni, e io sono una che si stufa facilmente.
I personaggi sono tutti ben analizzati dal punto di vista psicologico e si differenziano gli uni dagli altri per interessanti caratteristiche che rendono sia i protagonisti sia le comparse soggetti degni di simpatia, eccezion fatta per rare eccezioni. Ciascuno di essi, comunque, ha uno stile proprio e, a mio parere almeno, cade di rado nel banale - il che non è cosa da poco per un anime.
In 'Fullmetal Alchemist: Brotherhood' non è presente il maschilismo di fondo tipico degli shounen, e questo forse è dovuto al fatto che la creatrice di questa storia geniale è una donna; sta di fatto che ho apprezzato molto questa qualità: ho potuto identificarmi in più di un personaggio femminile e non ho mai avuto motivi per irritarmi a causa del trattamento riservato al genere femminile.
Lo stile dei disegni è singolare e riconoscibile nella sua semplicità che, però, rende bene l'idea; mi sono piaciute molto anche le caricature delle scene comiche: sono davvero divertenti e rendono il tutto più leggero e godibile. La qualità grafica è buona: le scene di combattimento sono molto dinamiche ma non confusionarie.
L'elemento fantastico, l'alchimia, è trattato con oggettività e razionalità, di modo che niente sia esagerato, poco comprensibile e/o sfuggente; è presente una scientificità di fondo che ho gradito in modo esponenziale e che, a dire la mia, difficilmente trovo in un anime.
La trasposizione dai disegni del manga all'animazione è stata condotta in modo impeccabile - come dicevo, lo stile ha sempre l'inconfondibile tratto della mangaka - e le frequenti scene di lotta sono emozionanti e ad effetto.
L'elemento della tenerezza non manca affatto, né dal punto di vista romantico né da quello fraterno; a ogni modo, raramente si scivola nello stucchevole.
Le track della OST sono carinissime, anche se non troppo originali, e devo dire che mi ha colpita in maniera particolare il fatto che le voci dei personaggi siano straordinariamente adatte. Oh, parlo del doppiaggio italiano, perché, a mio parere, quello giapponese lascia un pochetto a desiderare sotto questo punto di vista.
L'unico punto su cui avrei da ridire è il finale della storia: c'è qualcosa che mi lascia perplessa, ma, visto che alla fin fine si tratta di un finale aperto, mi sono sentita libera d'immaginarmi una fine che corrispondesse ai miei desideri.
'Fullmetal Alchemist' è sicuramente un anime che merita di essere visto, se non altro perché è annoverato tra gli shounen che hanno fatto storia. Consigliatissimo.
In uno Stato immaginario chiamato Amestris, nei primi anni del Novecento due fratelli tentano una disastrosa quanto illegale trasmutazione umana per riportare in vita la loro madre defunta; questa pratica, però, mutila e, nel caso del fratello minore, distrugge i corpi di Edward e Alphonse Elric, i due bambini che, per amore della loro madre, avevano tentato il proibito. Dopo che Edward, il fratello maggiore, ottiene la qualifica ad Alchimista di Stato, i due partono per un lungo viaggio alla ricerca della pietra filosofale che dovrebbe riuscire a restituire loro i corpi originari. Durante le avventure, però, vengono coinvolti in loschi e antichi misteri che porteranno il mondo a conoscere la verità sulle origini di Amestris.
I fratelli Elric dovranno scontrarsi contro lo strapotere militare che regge lo Stato e contro gli Homunculus, creature artificiali quasi invincibili che, agli ordini del Padre, complottano in segreto.
Sebbene 'Fullmetal Alchemist' abbia una trama che inizialmente può apparire semplice e già vista, ma man mano che si procede con la storia si può notare che le cose cambiano: più la verità su Amestris viene a galla più il tutto si fa complesso e articolato. Ciononostante FMA conserva la sua ottima scorrevolezza e leggerezza che lo rendono un anime apprezzabile in ogni sua parte: è capace di affascinare, divertire, commuovere, intenerire e infiammare gli animi. Dico solo che gli ultimi venti episodi li ho visti in un paio di giorni, e io sono una che si stufa facilmente.
I personaggi sono tutti ben analizzati dal punto di vista psicologico e si differenziano gli uni dagli altri per interessanti caratteristiche che rendono sia i protagonisti sia le comparse soggetti degni di simpatia, eccezion fatta per rare eccezioni. Ciascuno di essi, comunque, ha uno stile proprio e, a mio parere almeno, cade di rado nel banale - il che non è cosa da poco per un anime.
In 'Fullmetal Alchemist: Brotherhood' non è presente il maschilismo di fondo tipico degli shounen, e questo forse è dovuto al fatto che la creatrice di questa storia geniale è una donna; sta di fatto che ho apprezzato molto questa qualità: ho potuto identificarmi in più di un personaggio femminile e non ho mai avuto motivi per irritarmi a causa del trattamento riservato al genere femminile.
Lo stile dei disegni è singolare e riconoscibile nella sua semplicità che, però, rende bene l'idea; mi sono piaciute molto anche le caricature delle scene comiche: sono davvero divertenti e rendono il tutto più leggero e godibile. La qualità grafica è buona: le scene di combattimento sono molto dinamiche ma non confusionarie.
L'elemento fantastico, l'alchimia, è trattato con oggettività e razionalità, di modo che niente sia esagerato, poco comprensibile e/o sfuggente; è presente una scientificità di fondo che ho gradito in modo esponenziale e che, a dire la mia, difficilmente trovo in un anime.
La trasposizione dai disegni del manga all'animazione è stata condotta in modo impeccabile - come dicevo, lo stile ha sempre l'inconfondibile tratto della mangaka - e le frequenti scene di lotta sono emozionanti e ad effetto.
L'elemento della tenerezza non manca affatto, né dal punto di vista romantico né da quello fraterno; a ogni modo, raramente si scivola nello stucchevole.
Le track della OST sono carinissime, anche se non troppo originali, e devo dire che mi ha colpita in maniera particolare il fatto che le voci dei personaggi siano straordinariamente adatte. Oh, parlo del doppiaggio italiano, perché, a mio parere, quello giapponese lascia un pochetto a desiderare sotto questo punto di vista.
L'unico punto su cui avrei da ridire è il finale della storia: c'è qualcosa che mi lascia perplessa, ma, visto che alla fin fine si tratta di un finale aperto, mi sono sentita libera d'immaginarmi una fine che corrispondesse ai miei desideri.
'Fullmetal Alchemist' è sicuramente un anime che merita di essere visto, se non altro perché è annoverato tra gli shounen che hanno fatto storia. Consigliatissimo.
A quest'anime mi sento di dare 10 in quanto su molti punti di vista risulta essere completo ed equilibrato.
Fin dal primo episodio mi sono appassionata alla serie e l'ho guardata da cima a fondo, pur avendo visto da poco tempo la versione precedente. Sono numerosi gli aspetti positivi di questo anime. Innanzitutto esso riproduce quasi fedelmente la storia del manga. Si può osservare che i primi 15 episodi ripercorrono la stessa storia dell'anime precedente. Per questo motivo in essi la storia è piuttosto riassuntiva e sbrigativa, e riesce a mantenere il filo del discorso senza salti alogici. Lo spettatore che non conosce la serie si ritrova subito coinvolto nel pieno dell'azione, travolto dagli eventi che accadono ai due protagonisti.
All'interno dei vari episodi l'azione si svolge in maniera lineare, senza essere appesantita da dialoghi futili o da combattimenti troppo irreali.
Durante l'iter dei due fratelli Ed e Al, lo spettatore si affeziona ai protagonisti, essendo piacevolmente riproposto il forte legame che lega i due. Non ci sono troppi moralismi, né vengono mostrati ideali che alla lunga appaiono utopistici e slegati dalla realtà. Anche quando in uno degli episodi di mezzo Ed decide di salvare la vita alle chimere, dando loro una mano quando stanno sotto le macerie, lo fa per rimanere fedele alla propria idea di amicizia e solidarietà. Ne prende però anche tutte le conseguenze, ovvero il suo non è un superficiale buonismo bensì una piena aderenza alle proprie idee senza rimanere a un livello teorico, ma mettendole in pratica e accettandone le conseguenze.
L'anime riesce inoltre a trasmettere con forza la determinazione dei due fratelli, grazie alle serie espressioni del viso, alla determinazione della voce (e qui bisogna ringraziare i nostri doppiatori, che sono in grado d'impersonare in modo ineguagliabile i singoli personaggi, dando, nel tono di voce, delle sfumature che caratterizzano ancora di più i caratteri dell'anime). Molto simpatiche sono le facce stilizzate che scherzosamente sdrammatizzano la situazione, evitando che si appesantisca la visione e rendono simpatici i protagonisti.
D'altra parte anche i combattimenti sono realizzati con perizia e precisione, cercando di essere più realistici possibile.
Un'altro aspetto che mi ha colto favorevolmente sono le colonne sonore. Ogni scena presenta musiche idonee all'azione, delicate quando si parla del passato (come "Lullaby of Reezembul") e incalzanti nei momenti che precedono una rivelazione o in quelli di massima tensione. Le sigle di apertura mi sono piaciute quasi tutte, come pure quelle finali - anche se a mio parere la prima sigla iniziale della serie precedente era la migliore in assoluto.
Un'interessante novità che è stata aggiunta in questo anime è l'interruzione a metà episodio, dovuta a una schermata flash in cui viene mostrato un personaggio particolarmente significativo nella puntata, in modo da fissare il suo nome, ed eventualmente conoscere anche il modo in cui si scrive, che può essere completamente diverso dalla pronuncia. Questo discorso vale ovviamente per il tenente Hawkeye.
Infine la grafica è assolutamente perfetta, grazie alla sua recente realizzazione (2010). I disegni sono ben fatti, curati, con colori vivaci e meno cupi di quelli della versione precedente dell'anime.
Consiglio la visione di quest'anime a tutti gli utenti appassionati di shounen a cui piace vedere, oltre alla lotta, dei personaggi che lottano fino allo stremo per realizzare con tutta la loro forza i propri sogni.
Fin dal primo episodio mi sono appassionata alla serie e l'ho guardata da cima a fondo, pur avendo visto da poco tempo la versione precedente. Sono numerosi gli aspetti positivi di questo anime. Innanzitutto esso riproduce quasi fedelmente la storia del manga. Si può osservare che i primi 15 episodi ripercorrono la stessa storia dell'anime precedente. Per questo motivo in essi la storia è piuttosto riassuntiva e sbrigativa, e riesce a mantenere il filo del discorso senza salti alogici. Lo spettatore che non conosce la serie si ritrova subito coinvolto nel pieno dell'azione, travolto dagli eventi che accadono ai due protagonisti.
All'interno dei vari episodi l'azione si svolge in maniera lineare, senza essere appesantita da dialoghi futili o da combattimenti troppo irreali.
Durante l'iter dei due fratelli Ed e Al, lo spettatore si affeziona ai protagonisti, essendo piacevolmente riproposto il forte legame che lega i due. Non ci sono troppi moralismi, né vengono mostrati ideali che alla lunga appaiono utopistici e slegati dalla realtà. Anche quando in uno degli episodi di mezzo Ed decide di salvare la vita alle chimere, dando loro una mano quando stanno sotto le macerie, lo fa per rimanere fedele alla propria idea di amicizia e solidarietà. Ne prende però anche tutte le conseguenze, ovvero il suo non è un superficiale buonismo bensì una piena aderenza alle proprie idee senza rimanere a un livello teorico, ma mettendole in pratica e accettandone le conseguenze.
L'anime riesce inoltre a trasmettere con forza la determinazione dei due fratelli, grazie alle serie espressioni del viso, alla determinazione della voce (e qui bisogna ringraziare i nostri doppiatori, che sono in grado d'impersonare in modo ineguagliabile i singoli personaggi, dando, nel tono di voce, delle sfumature che caratterizzano ancora di più i caratteri dell'anime). Molto simpatiche sono le facce stilizzate che scherzosamente sdrammatizzano la situazione, evitando che si appesantisca la visione e rendono simpatici i protagonisti.
D'altra parte anche i combattimenti sono realizzati con perizia e precisione, cercando di essere più realistici possibile.
Un'altro aspetto che mi ha colto favorevolmente sono le colonne sonore. Ogni scena presenta musiche idonee all'azione, delicate quando si parla del passato (come "Lullaby of Reezembul") e incalzanti nei momenti che precedono una rivelazione o in quelli di massima tensione. Le sigle di apertura mi sono piaciute quasi tutte, come pure quelle finali - anche se a mio parere la prima sigla iniziale della serie precedente era la migliore in assoluto.
Un'interessante novità che è stata aggiunta in questo anime è l'interruzione a metà episodio, dovuta a una schermata flash in cui viene mostrato un personaggio particolarmente significativo nella puntata, in modo da fissare il suo nome, ed eventualmente conoscere anche il modo in cui si scrive, che può essere completamente diverso dalla pronuncia. Questo discorso vale ovviamente per il tenente Hawkeye.
Infine la grafica è assolutamente perfetta, grazie alla sua recente realizzazione (2010). I disegni sono ben fatti, curati, con colori vivaci e meno cupi di quelli della versione precedente dell'anime.
Consiglio la visione di quest'anime a tutti gli utenti appassionati di shounen a cui piace vedere, oltre alla lotta, dei personaggi che lottano fino allo stremo per realizzare con tutta la loro forza i propri sogni.
La mia è una critica controcorrente, basata sostanzialmente sulla necessità di scindere i due "Fullmetal Alchemist". Sono due serie sostanzialmente diverse sia nella forma sia nel contenuto sebbene l'incipit sia il medesimo.
FMA BH (per abbreviare) è affascinante sotto molteplici aspetti: il primo è indiscutibilmente la presenza di un'arte oscura, proibita per noi del nostro mondo, ovvero l'alchimia, la scienza della trasformazione; in secondo luogo troviamo la tragica storia di due fratelli separati dalla madre e ignorati dal padre che disperatamente si sacrificano nel più drammatico errore, la violazione di un tabù immutato nel tempo e invincibile, cioè la resurrezione dei morti. Infine abbiamo l'avvincente susseguirsi di lotte interne all'esercito, tra forze guidate nell'ombra dagli omunculi e i rivoluzionari che non apprezzano più una politica troppo violenta e sanguinaria.
La grafica e il sonoro sono davvero coinvolgenti e ben realizzati, capaci di rendere umane le emozioni che i personaggi vogliono trasmetterci. Non è una cosa banale, in quanto le espressioni facciali o gli atteggiamenti del corpo non sono molto spesso valutate in molti anime, quindi privi di pathos.
Purtroppo non ho molto apprezzato l'eccesso di sanguinamenti, alcune scene sono davvero violente e del tutto fuori luogo, non necessarie in quanto di per sé l'idea veniva resa comunque molto bene. Inoltre la trama sul finale perde un po' di coinvolgimento nel momento in cui si scopre l'arcano dietro a tutto ciò che è accaduto. Sinceramente preferivo la serie precedente perché in essa era decisamente più umana e misera la volontà del nemico: tipico degli esseri umani deboli e stupidi.
Ultimissima critica, ho notato un po' meno profondità nelle argomentazioni e nei dialoghi dei personaggi. Non si sente parlare molto del valore della vita, delle regole dell'universo e lo scambio equivalente è un po' dato per scontato quando invece è il cardine su cui dovrebbe basarsi la storia. Il dato per scontato è un po' ricorrente, della serie già visto nell'altro, saltiamo. Sbagliato!
Tuttavia "FMA BH" è un'opera eccelsa, per chi volesse vedere solo questa serie gliela consiglio vivamente. Le trame, gli intrighi, i combattimenti, l'alchimia, i sentimenti di due poveri ragazzini diventati grandi troppo presto sono gli ingredienti per un anime di successo. Voto: 9.
FMA BH (per abbreviare) è affascinante sotto molteplici aspetti: il primo è indiscutibilmente la presenza di un'arte oscura, proibita per noi del nostro mondo, ovvero l'alchimia, la scienza della trasformazione; in secondo luogo troviamo la tragica storia di due fratelli separati dalla madre e ignorati dal padre che disperatamente si sacrificano nel più drammatico errore, la violazione di un tabù immutato nel tempo e invincibile, cioè la resurrezione dei morti. Infine abbiamo l'avvincente susseguirsi di lotte interne all'esercito, tra forze guidate nell'ombra dagli omunculi e i rivoluzionari che non apprezzano più una politica troppo violenta e sanguinaria.
La grafica e il sonoro sono davvero coinvolgenti e ben realizzati, capaci di rendere umane le emozioni che i personaggi vogliono trasmetterci. Non è una cosa banale, in quanto le espressioni facciali o gli atteggiamenti del corpo non sono molto spesso valutate in molti anime, quindi privi di pathos.
Purtroppo non ho molto apprezzato l'eccesso di sanguinamenti, alcune scene sono davvero violente e del tutto fuori luogo, non necessarie in quanto di per sé l'idea veniva resa comunque molto bene. Inoltre la trama sul finale perde un po' di coinvolgimento nel momento in cui si scopre l'arcano dietro a tutto ciò che è accaduto. Sinceramente preferivo la serie precedente perché in essa era decisamente più umana e misera la volontà del nemico: tipico degli esseri umani deboli e stupidi.
Ultimissima critica, ho notato un po' meno profondità nelle argomentazioni e nei dialoghi dei personaggi. Non si sente parlare molto del valore della vita, delle regole dell'universo e lo scambio equivalente è un po' dato per scontato quando invece è il cardine su cui dovrebbe basarsi la storia. Il dato per scontato è un po' ricorrente, della serie già visto nell'altro, saltiamo. Sbagliato!
Tuttavia "FMA BH" è un'opera eccelsa, per chi volesse vedere solo questa serie gliela consiglio vivamente. Le trame, gli intrighi, i combattimenti, l'alchimia, i sentimenti di due poveri ragazzini diventati grandi troppo presto sono gli ingredienti per un anime di successo. Voto: 9.
Che una giovane donna ricca di fantasia e dotata d’animo sensibile abbia elaborato la trama di uno dei migliori manga (poi anime in questione) “shounen” di sempre non mi sorprende più di tanto: ho sempre reputato le donne creature piene di fantasia, inventiva e ricche di tangibile sensibilità.
E, proprio dall’idea di una donna, scaturisce il capolavoro.
Nonostante la “prima serie” fosse abbondantemente piaciuta, questo “Fullmetal Alchemist: Brotherhood” s’avvale di una scoppiettante e mai scontata sceneggiatura, scritta proprio dall’autrice, Hiromu Arakawa, proponendo un finale sopra ogni aspettativa e superando di gran lunga il livello del primo "Fullmetal Alchemist", che come gli appassionati ricorderanno seguì fedelmente la trama del manga fino alla biforcazione dove l’anime stesso proseguì, mentre la versione cartacea era ancora in cantiere.
Viene spontaneo cercare il paragone fra le due versioni, partendo sostanzialmente da un paio di considerazioni: ciò che non si avverte inizialmente, ma che si realizza in fondo alla saga (di ben 64 episodi) è il ritmo che l’autrice imprime alla storia: né troppo veloce, né troppo lento. Un ritmo che incalza ma non soffoca, capace di tenere sempre sulla corda lo spettatore, che accompagna colpi di scena “ragionati” e talvolta improvvisi, cosa che mancava alla prima serie; un ritmo che lascia spazio a situazioni ilari e divertenti, capaci di sdrammatizzare le atmosfere pesanti e cupe che permeano la vicenda. Un ritmo capace di prendere, coinvolgere, sorprendere; un piano-forte, un lento-veloce. Con geniale originalità.
In secondo luogo, magistrale – già proposto, ma in minor sostanza nella prima serie – è il mix fra dramma e comicità. Sembra quasi che l’Arakawa abbia usato una bilancia per soppesare le battute, gli sketch divertenti e le scene drammatiche, in modo da ricavarne un perfetto equilibrio che domina la trama fino agli ultimi, catastrofici, apocalittici e indimenticabili episodi, un vero e proprio parossismo dove l’epico incontra il romantico. Discorso parallelo e molto simile vale per i personaggi principali, dotati di notevole spessore e di profondità caratteriale come in pochi altri racconti fantastici.
È questa la storia degli ormai celebri fratelli Elric, Edward e Alphonse, figure entrate ormai a far parte di quel ventaglio di personaggi “cult” degli anime di tutti i tempi, un duo che non può non destare curiosità: il primo è un ragazzo basso di statura, dai capelli e dagli occhi color dell’oro e con un braccio e una gamba d’acciaio, vere e proprie protesi meccaniche chiamate “auto-mail”. Il secondo, decisamente più alto e robusto, pare indossare una gigantesca armatura di ferro dal design vagamente medievale. Ma l’apparenza inganna, poiché l’armatura è totalmente vuota e, per qualche misterioso artificio, l'anima di Alphonse è stata legata a essa, nonostante il corpo sia sparito nel nulla!
L’epopea inizia tramite un episodio pilota dove vengono introdotti alcuni dei protagonisti, oltre a un improvvisato antagonista che poco ha a che fare con la trama principale, ma dal secondo episodio in poi è un crescendo d’emozioni, di sorrisi e di lacrime, un sapiente e intrigante uso di flashback capaci di catapultare lo spettatore nel passato travagliato e sofferto dei fratelli Elric, proseguendo lungo il sentiero contorto di un climax lento ma costante dove compaiono, al pari di attori consumati, comprimari d’ogni genere - eccezionale la figura del Colonnello Mustang, enigmatico e indimenticabile il padre, Hoenheim, dolcissima Winry, spettacolari e tetri gli homunculus.
Ogni episodio scivola via come acqua di fonte, aggiungendo un tassello a quel mosaico misterioso che è l’enigma di fondo, ovvero l’Alchimia, l’arte in cui eccellono Edward e Alphonse, una sorta di magia applicata alla scienza, capace di scomporre e ricomporre la materia.
“Nulla si crea e nulla si distrugge. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore”.
Questo è il credo dell’alchimia, l’idea dannatamente originale della Harakawa, il colpo di genio ispirato a una legge scientifica su cui verte l’intero capolavoro che è "Fullmetal Alchemist". Ed è anche il motto di vita adottato dai fratelli Elric. Niente di più banale, eppure niente di più originale se applicato in tal modo.
Tuttavia le cose non paiono così semplici come questa legge insegna, e i due fratelli, partiti per un lungo viaggio, abbandonando la loro migliore amica Winry Rockbell (di cui Edward pare leggermente invaghito, anche se non osa darlo a vedere) e sua nonna, si imbatteranno in qualcosa di più grande di loro, un complotto politico che coinvolgerà intere nazioni, un affresco d’azione tinto da pennellate puramente fantasy, arricchito da spunti filosofici di notevole spessore, da domande esistenziali che l’essere umano da sempre si pone e che lasceranno modo allo spettatore di riflettere a lungo, anche a saga conclusa. La serie dà una visione estrema di ciò che nessuno di noi può comprendere appieno: un’interpretazione, una visione.
Ma cosa cercano i fratelli Elric? La risposta è semplice: un modo per porre rimedio alle loro scellerate azioni, dopo avere tentato di riportare in vita la madre morta tempo addietro a causa di una grave e improvvisa malattia… ma in questa Alchimia che sembra nascondere una miriade di segreti vige un veto assoluto, un tabù da non infrangere a nessun costo: la resurrezione. Non esiste modo per riportare in vita un essere umano deceduto, qualsiasi arte si usi. Ogni tentativo risulterà vano, anzi terribile, e il prezzo per tale atto impuro e blasfemo costerà molto per chi si spingerà a tanto. Trasmutare un corpo – materia organica inerte – per ridargli vita è l’errore più grande che si possa fare. Errore, purtroppo, che Edward e Alphonse conoscono bene.
Azione come nei migliori shounen, emozioni, intensità, ritmo, colpi di scena, personaggi secondari che non hanno nulla da invidiare ai protagonisti, un design particolare che si discosta dagli stili più “classici” degli anime moderni, colori abbaglianti e un sapiente (oltre che dosato) uso della CG, una trama eccezionale, un crescendo epico e una colonna sonora indimenticabile - opening capaci di calare lo spettatore nella storia ancor prima che l’episodio inizi - fanno di questo capolavoro uno degli anime più articolati e completi di sempre, capace di emozionare, fare battere il cuore, commuovere e sorridere. E di ricordare a tutti noi come sopra ogni legge universale, scientifica e fisica, vi sia la legge dell’Amore: che esso sia fraterno, familiare, fra uomo e donna, fra persone dello stesso sesso o fra amici non fa differenza. E' un sentimento che non ha bisogno di uno scambio equivalente, poiché eretto sul principio del dare senza nessun ritorno.
Se "Neon Genesis Evangelion" è stato lo spartiacque degli anime di concezione moderna a sfondo cinematografico, "Fullmetal Alchemist" può essere considerato un altro punto di svolta, a tutti gli effetti la perfetta fusione fra shounen classico e trama introspettiva più matura ed esistenziale che si confà ad uno stile prettamente seinen. Un’opera davvero per tutti, completa e intensa, che ha permesso a Hiromu Harakawa di accedere all’olimpo dei mangaka. Chi ama l’animazione giapponese non può perderselo: indimenticabile.
E, proprio dall’idea di una donna, scaturisce il capolavoro.
Nonostante la “prima serie” fosse abbondantemente piaciuta, questo “Fullmetal Alchemist: Brotherhood” s’avvale di una scoppiettante e mai scontata sceneggiatura, scritta proprio dall’autrice, Hiromu Arakawa, proponendo un finale sopra ogni aspettativa e superando di gran lunga il livello del primo "Fullmetal Alchemist", che come gli appassionati ricorderanno seguì fedelmente la trama del manga fino alla biforcazione dove l’anime stesso proseguì, mentre la versione cartacea era ancora in cantiere.
Viene spontaneo cercare il paragone fra le due versioni, partendo sostanzialmente da un paio di considerazioni: ciò che non si avverte inizialmente, ma che si realizza in fondo alla saga (di ben 64 episodi) è il ritmo che l’autrice imprime alla storia: né troppo veloce, né troppo lento. Un ritmo che incalza ma non soffoca, capace di tenere sempre sulla corda lo spettatore, che accompagna colpi di scena “ragionati” e talvolta improvvisi, cosa che mancava alla prima serie; un ritmo che lascia spazio a situazioni ilari e divertenti, capaci di sdrammatizzare le atmosfere pesanti e cupe che permeano la vicenda. Un ritmo capace di prendere, coinvolgere, sorprendere; un piano-forte, un lento-veloce. Con geniale originalità.
In secondo luogo, magistrale – già proposto, ma in minor sostanza nella prima serie – è il mix fra dramma e comicità. Sembra quasi che l’Arakawa abbia usato una bilancia per soppesare le battute, gli sketch divertenti e le scene drammatiche, in modo da ricavarne un perfetto equilibrio che domina la trama fino agli ultimi, catastrofici, apocalittici e indimenticabili episodi, un vero e proprio parossismo dove l’epico incontra il romantico. Discorso parallelo e molto simile vale per i personaggi principali, dotati di notevole spessore e di profondità caratteriale come in pochi altri racconti fantastici.
È questa la storia degli ormai celebri fratelli Elric, Edward e Alphonse, figure entrate ormai a far parte di quel ventaglio di personaggi “cult” degli anime di tutti i tempi, un duo che non può non destare curiosità: il primo è un ragazzo basso di statura, dai capelli e dagli occhi color dell’oro e con un braccio e una gamba d’acciaio, vere e proprie protesi meccaniche chiamate “auto-mail”. Il secondo, decisamente più alto e robusto, pare indossare una gigantesca armatura di ferro dal design vagamente medievale. Ma l’apparenza inganna, poiché l’armatura è totalmente vuota e, per qualche misterioso artificio, l'anima di Alphonse è stata legata a essa, nonostante il corpo sia sparito nel nulla!
L’epopea inizia tramite un episodio pilota dove vengono introdotti alcuni dei protagonisti, oltre a un improvvisato antagonista che poco ha a che fare con la trama principale, ma dal secondo episodio in poi è un crescendo d’emozioni, di sorrisi e di lacrime, un sapiente e intrigante uso di flashback capaci di catapultare lo spettatore nel passato travagliato e sofferto dei fratelli Elric, proseguendo lungo il sentiero contorto di un climax lento ma costante dove compaiono, al pari di attori consumati, comprimari d’ogni genere - eccezionale la figura del Colonnello Mustang, enigmatico e indimenticabile il padre, Hoenheim, dolcissima Winry, spettacolari e tetri gli homunculus.
Ogni episodio scivola via come acqua di fonte, aggiungendo un tassello a quel mosaico misterioso che è l’enigma di fondo, ovvero l’Alchimia, l’arte in cui eccellono Edward e Alphonse, una sorta di magia applicata alla scienza, capace di scomporre e ricomporre la materia.
“Nulla si crea e nulla si distrugge. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore”.
Questo è il credo dell’alchimia, l’idea dannatamente originale della Harakawa, il colpo di genio ispirato a una legge scientifica su cui verte l’intero capolavoro che è "Fullmetal Alchemist". Ed è anche il motto di vita adottato dai fratelli Elric. Niente di più banale, eppure niente di più originale se applicato in tal modo.
Tuttavia le cose non paiono così semplici come questa legge insegna, e i due fratelli, partiti per un lungo viaggio, abbandonando la loro migliore amica Winry Rockbell (di cui Edward pare leggermente invaghito, anche se non osa darlo a vedere) e sua nonna, si imbatteranno in qualcosa di più grande di loro, un complotto politico che coinvolgerà intere nazioni, un affresco d’azione tinto da pennellate puramente fantasy, arricchito da spunti filosofici di notevole spessore, da domande esistenziali che l’essere umano da sempre si pone e che lasceranno modo allo spettatore di riflettere a lungo, anche a saga conclusa. La serie dà una visione estrema di ciò che nessuno di noi può comprendere appieno: un’interpretazione, una visione.
Ma cosa cercano i fratelli Elric? La risposta è semplice: un modo per porre rimedio alle loro scellerate azioni, dopo avere tentato di riportare in vita la madre morta tempo addietro a causa di una grave e improvvisa malattia… ma in questa Alchimia che sembra nascondere una miriade di segreti vige un veto assoluto, un tabù da non infrangere a nessun costo: la resurrezione. Non esiste modo per riportare in vita un essere umano deceduto, qualsiasi arte si usi. Ogni tentativo risulterà vano, anzi terribile, e il prezzo per tale atto impuro e blasfemo costerà molto per chi si spingerà a tanto. Trasmutare un corpo – materia organica inerte – per ridargli vita è l’errore più grande che si possa fare. Errore, purtroppo, che Edward e Alphonse conoscono bene.
Azione come nei migliori shounen, emozioni, intensità, ritmo, colpi di scena, personaggi secondari che non hanno nulla da invidiare ai protagonisti, un design particolare che si discosta dagli stili più “classici” degli anime moderni, colori abbaglianti e un sapiente (oltre che dosato) uso della CG, una trama eccezionale, un crescendo epico e una colonna sonora indimenticabile - opening capaci di calare lo spettatore nella storia ancor prima che l’episodio inizi - fanno di questo capolavoro uno degli anime più articolati e completi di sempre, capace di emozionare, fare battere il cuore, commuovere e sorridere. E di ricordare a tutti noi come sopra ogni legge universale, scientifica e fisica, vi sia la legge dell’Amore: che esso sia fraterno, familiare, fra uomo e donna, fra persone dello stesso sesso o fra amici non fa differenza. E' un sentimento che non ha bisogno di uno scambio equivalente, poiché eretto sul principio del dare senza nessun ritorno.
Se "Neon Genesis Evangelion" è stato lo spartiacque degli anime di concezione moderna a sfondo cinematografico, "Fullmetal Alchemist" può essere considerato un altro punto di svolta, a tutti gli effetti la perfetta fusione fra shounen classico e trama introspettiva più matura ed esistenziale che si confà ad uno stile prettamente seinen. Un’opera davvero per tutti, completa e intensa, che ha permesso a Hiromu Harakawa di accedere all’olimpo dei mangaka. Chi ama l’animazione giapponese non può perderselo: indimenticabile.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una serie uscita a partire dal 2009 e conta in totale 64 episodi.
La storia è incentrata su due giovani fratelli alchimisti, che dopo la morte della loro madre decidono di tentare una trasmutazione umana, che teoricamente dovrebbe essere in grado di riportarla in vita. Purtroppo il tentativo di Edwuard Elric e Alphonse Elric non va nel verso giusto; difatti Edward perde una gamba e sue fratello minore l'intero corpo. Edward per salvare l'entità di Alhponse dona anche il suo braccio destro, legando l'anima di Al a un'armatura lì vicino. La storia procederà con moltissime avventure che vedranno i due fratelli in viaggio verso il grandissimo desiderio di riacquistare i loro corpi d'origine.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una di quelle poche serie che, personalmente, considero un vero e proprio gioiello. La storia è profonda e molto commovente, con una storia di base che parte in un modo molto triste e toccante, difatti si vede già dai primi episodi la sofferenza che i due fratelli hanno dovuto provare a causa del tentativo di fare tornare in vita la madre. Ma, nonostante questa tristezza iniziale, la serie viene ottimamente alleggerita da frequenti gag molto divertenti, che riescono a dare una maggior fluidità, dato che alleggeriscono di molto la visione.
Ora analizzerò l'aspetto che ho maggiormente preferito, ovvero quello del disegno; difatti ho trovato questo aspetto davvero eccellente, caratterizzato da un tratto particolare e molto gradevole da seguire. In più i personaggi secondari, come accade in molte altre serie, non sono meno caratterizzati di quelli primari, ma sono ugualmente curati come questi ultimi, difatti risultano allo stesso modo piacevoli da visionare.
Ad aggiungersi a un'ottima storia e a degli ottimi disegni, va una fantastica animazione, che fa risaltare i combattimenti tra i protagonisti e i loro antagonisti. Durante questi frequenti scontri, in cui si utilizza l'alchimia in modo impeccabile, lo spettatore non può fare a meno di rimanere attaccato allo schermo, fino a quando l'episodio non arriva a conclusione.
I temi affrontati nelle serie, come detto anche in precedenza, sono molto profondi e toccanti, difatti il tema che viene maggiormente sviluppato è quello dell'affetto, in questo caso un affetto che i due fratelli protagonisti provano l'un l'altro, dato che nel corso degli episodi sono sempre disposti a dare la vita per salvare quella del fratello. A dimostrazione di questo va il fatto che Edward, dopo avere perso una gamba, per salvare l'anima di suo fratello minore, cede anche un braccio, ma sarebbe stato disposto anche a donare la sua vita pur di dare l'opportunità ad Al di tornare a vivere come una volta, questo è solo un esempio, ma nel corso della serie se possono riscontrare molti altri.
Altro aspetto molto importante è il sentimento che i due ragazzini provavano nei confronti della loro madre, difatti dopo la sua morte non ci hanno pensato una seconda volta, e hanno fatto il possibile per riportarla in vita.
Un altro aspetto che viene affrontato è naturalmente quello del grandissimo desiderio che Edward e Alphonse hanno di recuperare i loro corpi d'origine per poi tornare a vivere alla normalità, difatti per ottenere ciò intraprenderanno una lunga avventura, che naturalmente non sarà priva di pericoli e di frequenti situazioni spiacevoli.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" per me è stata una fantastica sorpresa, perché non mi sarei mai aspettato che l'avrei apprezzata così tanto, infatti come voto finale non posso fare altro che dare un 10 per me strameritato, do questo voto solo perché non se ne può dare uno più alto.
Perciò non mi resta che consigliare questa favolosa serie a tutti gli ammiratori di azione, combattimenti o avventura.
Dato che "Fullmetal Alchemist Brotherhood" insieme a "Fullmetal Alchemist" è una serie molto popolare tra gli anime/manga, la maggior parte degli appassionati l'hanno visionato o per lo meno ne hanno sentito parlare, quindi tutti coloro che non hanno mai avuto il piacere di visionarlo devono assolutamente farlo.
La storia è incentrata su due giovani fratelli alchimisti, che dopo la morte della loro madre decidono di tentare una trasmutazione umana, che teoricamente dovrebbe essere in grado di riportarla in vita. Purtroppo il tentativo di Edwuard Elric e Alphonse Elric non va nel verso giusto; difatti Edward perde una gamba e sue fratello minore l'intero corpo. Edward per salvare l'entità di Alhponse dona anche il suo braccio destro, legando l'anima di Al a un'armatura lì vicino. La storia procederà con moltissime avventure che vedranno i due fratelli in viaggio verso il grandissimo desiderio di riacquistare i loro corpi d'origine.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" è una di quelle poche serie che, personalmente, considero un vero e proprio gioiello. La storia è profonda e molto commovente, con una storia di base che parte in un modo molto triste e toccante, difatti si vede già dai primi episodi la sofferenza che i due fratelli hanno dovuto provare a causa del tentativo di fare tornare in vita la madre. Ma, nonostante questa tristezza iniziale, la serie viene ottimamente alleggerita da frequenti gag molto divertenti, che riescono a dare una maggior fluidità, dato che alleggeriscono di molto la visione.
Ora analizzerò l'aspetto che ho maggiormente preferito, ovvero quello del disegno; difatti ho trovato questo aspetto davvero eccellente, caratterizzato da un tratto particolare e molto gradevole da seguire. In più i personaggi secondari, come accade in molte altre serie, non sono meno caratterizzati di quelli primari, ma sono ugualmente curati come questi ultimi, difatti risultano allo stesso modo piacevoli da visionare.
Ad aggiungersi a un'ottima storia e a degli ottimi disegni, va una fantastica animazione, che fa risaltare i combattimenti tra i protagonisti e i loro antagonisti. Durante questi frequenti scontri, in cui si utilizza l'alchimia in modo impeccabile, lo spettatore non può fare a meno di rimanere attaccato allo schermo, fino a quando l'episodio non arriva a conclusione.
I temi affrontati nelle serie, come detto anche in precedenza, sono molto profondi e toccanti, difatti il tema che viene maggiormente sviluppato è quello dell'affetto, in questo caso un affetto che i due fratelli protagonisti provano l'un l'altro, dato che nel corso degli episodi sono sempre disposti a dare la vita per salvare quella del fratello. A dimostrazione di questo va il fatto che Edward, dopo avere perso una gamba, per salvare l'anima di suo fratello minore, cede anche un braccio, ma sarebbe stato disposto anche a donare la sua vita pur di dare l'opportunità ad Al di tornare a vivere come una volta, questo è solo un esempio, ma nel corso della serie se possono riscontrare molti altri.
Altro aspetto molto importante è il sentimento che i due ragazzini provavano nei confronti della loro madre, difatti dopo la sua morte non ci hanno pensato una seconda volta, e hanno fatto il possibile per riportarla in vita.
Un altro aspetto che viene affrontato è naturalmente quello del grandissimo desiderio che Edward e Alphonse hanno di recuperare i loro corpi d'origine per poi tornare a vivere alla normalità, difatti per ottenere ciò intraprenderanno una lunga avventura, che naturalmente non sarà priva di pericoli e di frequenti situazioni spiacevoli.
"Fullmetal Alchemist Brotherhood" per me è stata una fantastica sorpresa, perché non mi sarei mai aspettato che l'avrei apprezzata così tanto, infatti come voto finale non posso fare altro che dare un 10 per me strameritato, do questo voto solo perché non se ne può dare uno più alto.
Perciò non mi resta che consigliare questa favolosa serie a tutti gli ammiratori di azione, combattimenti o avventura.
Dato che "Fullmetal Alchemist Brotherhood" insieme a "Fullmetal Alchemist" è una serie molto popolare tra gli anime/manga, la maggior parte degli appassionati l'hanno visionato o per lo meno ne hanno sentito parlare, quindi tutti coloro che non hanno mai avuto il piacere di visionarlo devono assolutamente farlo.
Ero un po' scettica all'inizio perché la "1a" serie mi era piaciuta e non volevo rovinare l'impressione che ne avevo con la seconda. Devo dire che mi sbagliavo, finalmente con questa nuova serie, che come è stato detto segue il manga fino alla sua conclusione, tutto torna. La storia acquista coerenza, alcuni personaggi che s'intuisce svolgano un ruolo importante, ma che nella prima trasposizione non sono affatto sviluppati, ora risultano sviluppati e completi. Alla fine della visione ci si sente soddisfatti, il cerchio si chiude. Quello che mi è piaciuto di più di questa serie (è impossibile non fare il confronto con l'altra) sono proprio i personaggi, sono ben caratterizzati ma mai fissi e stereotipati, ognuno ha le sue forze e le sue debolezze e durante lo sviluppo della serie si assiste a una loro evoluzione.
I temi trattati, nonostante il contesto fantastico - ma non troppo - sono abbastanza seri anche se non risultano troppo drammatici. Insomma, il risultato è abbastanza leggero ma offre comunque spunti di riflessione.
Per quanto riguarda la grafica, non me ne intendo molto, ma a me è piaciuta molto, l'ho trovata diversa da quella dei soliti anime prodotti ultimamente e le ambientazioni mi hanno spesso ricordato quelle di Trigun.
Che dire, secondo me "FMA Brotherhood" merita un otto pieno perché la storia è davvero coinvolgente e grazie all'elevato numero di episodi risulta ben approfondita senza mai stancare.
I temi trattati, nonostante il contesto fantastico - ma non troppo - sono abbastanza seri anche se non risultano troppo drammatici. Insomma, il risultato è abbastanza leggero ma offre comunque spunti di riflessione.
Per quanto riguarda la grafica, non me ne intendo molto, ma a me è piaciuta molto, l'ho trovata diversa da quella dei soliti anime prodotti ultimamente e le ambientazioni mi hanno spesso ricordato quelle di Trigun.
Che dire, secondo me "FMA Brotherhood" merita un otto pieno perché la storia è davvero coinvolgente e grazie all'elevato numero di episodi risulta ben approfondita senza mai stancare.
Non ho visto né la serie precedente né letto il manga, ma posso dire che quest'anime per me è bellisimo. Rimarrete incollati a vederlo fin quando non avrete visto l'ultimo episodio.
La storia è appassionante e anche matura sotto certi aspetti, non annoia mai e ci sono sempre colpi di scena incredibili, tanto che rimarrete stupiti di fronte a tanta bellezza e imprevedibilità.
Ogni personaggio ha un proprio scopo e un proprio passato, che puntata dopo puntata siamo portati a scoprire, e questo vale sia per i personaggi principali sia per quelli "secondari", anche se secondo me, di personaggi secondari, non cè ne sono, visto che ognuno di essi ha un ruolo attivo nello svolgersi degli eventi. La cosa bella è che anche i nemici sono caratterizzati magnificamente, anzi spesso simpatizzerete anche per alcuni di loro (altri li odierete a morte, ma è normale), oltretutto spesso si rivelano essere più "umani" di quanto ci si potrebbe aspettare.
La realizzazione tecnica è ottima secondo me, e sopratutto si mantiene costantemente sullo stesso livello, cosa che altre illustri serie (Naruto, One piece e Bleach ad esempio) non possono vantare. Colpiscono sopratutto la realizzazione delle trasmutazioni, animate veramente bene.
In un anime capolavoro come questo non poteva non esserci una colonna sonora degna di tale nome, e infatti anche questo aspetto è curatissimo: musiche sempre azzeccate, e molto gradevoli da ascoltare, opening ed ending incluse (forse a parte l'ultima opening che ho trovato un po' sottotono).
Ottimo trovo il doppiaggio in italiano, sopratutto nelle voci di Ed ed Al - quella in giapponese di Ed la odio, forse perché è doppiata dalla stessa voce che doppia Hitsugaya, in Bleach, che mi sta sulle scatole.
Credo che una volta viste tutte le puntate sia normale usare quest'anime come termine di paragone per tutte le altre serie. Consigliatissimo e poi 64 episodi non sono tantissimi rispetto a molte altri anime "fillerosi".
La storia è appassionante e anche matura sotto certi aspetti, non annoia mai e ci sono sempre colpi di scena incredibili, tanto che rimarrete stupiti di fronte a tanta bellezza e imprevedibilità.
Ogni personaggio ha un proprio scopo e un proprio passato, che puntata dopo puntata siamo portati a scoprire, e questo vale sia per i personaggi principali sia per quelli "secondari", anche se secondo me, di personaggi secondari, non cè ne sono, visto che ognuno di essi ha un ruolo attivo nello svolgersi degli eventi. La cosa bella è che anche i nemici sono caratterizzati magnificamente, anzi spesso simpatizzerete anche per alcuni di loro (altri li odierete a morte, ma è normale), oltretutto spesso si rivelano essere più "umani" di quanto ci si potrebbe aspettare.
La realizzazione tecnica è ottima secondo me, e sopratutto si mantiene costantemente sullo stesso livello, cosa che altre illustri serie (Naruto, One piece e Bleach ad esempio) non possono vantare. Colpiscono sopratutto la realizzazione delle trasmutazioni, animate veramente bene.
In un anime capolavoro come questo non poteva non esserci una colonna sonora degna di tale nome, e infatti anche questo aspetto è curatissimo: musiche sempre azzeccate, e molto gradevoli da ascoltare, opening ed ending incluse (forse a parte l'ultima opening che ho trovato un po' sottotono).
Ottimo trovo il doppiaggio in italiano, sopratutto nelle voci di Ed ed Al - quella in giapponese di Ed la odio, forse perché è doppiata dalla stessa voce che doppia Hitsugaya, in Bleach, che mi sta sulle scatole.
Credo che una volta viste tutte le puntate sia normale usare quest'anime come termine di paragone per tutte le altre serie. Consigliatissimo e poi 64 episodi non sono tantissimi rispetto a molte altri anime "fillerosi".
Il miglioramento rispetto alla prima serie è stupefacente sia dal punto di vista grafico (l'HD rende "FullMetal Alchemist" veramente splendido) sia dal punto di vista della trama. L'inizio è effettivamente simile a quello della prima serie, ma con il susseguirsi delle puntate compaiono nuovi personaggi e la storia si evolve in maniera completamente diversa rispetto alla prima serie, seguendo quello che era il manga in origine.
Si vede sopratutto la differenza tra una serie creata per piacere, per farsi gustare da chi la vede, e una, la prima, a mio avviso creata solamente per potere realizzare un film e con un finale completamente opposto rispetto a quello del fumetto originale.
Consiglio "FullMetal Alchemist - Brotherhood" fortemente, anche perché, a mio avviso, insieme a Death Note e pochi altri anime è uno dei pochi capolavori ultimamente prodotti.
Si vede sopratutto la differenza tra una serie creata per piacere, per farsi gustare da chi la vede, e una, la prima, a mio avviso creata solamente per potere realizzare un film e con un finale completamente opposto rispetto a quello del fumetto originale.
Consiglio "FullMetal Alchemist - Brotherhood" fortemente, anche perché, a mio avviso, insieme a Death Note e pochi altri anime è uno dei pochi capolavori ultimamente prodotti.
FullMetal Alchemist Brotherhood aveva ottime recensioni e ottima fama, devo dire, meritatissime entrambe. Una sua caratteristica è quella di essere un anime molto vario nei generi: fantascienza, thriller, azione, sovrannaturale, drammatico; e una critica che non si può riferire a quest'anime è quella di essere noioso e monotono.
La trama su cui è costruita la vicenda è malinconica ma piena di colpi di scena, cosa che rende quest'anime più da capire e più adulto; anche se questo non ha pesato in particolar modo sugli episodi e sui personaggi, che sdrammatizzano anche un po' la situazione con vari momenti comici. Questi ultimi, poi, sono tutti molto sviluppati e resi particolarmente simpatici, ma tutti con quel retrogusto un po' drammatico tipico della serie.
Già dal primo episodio si capisce che l'anime sarà pieno di punti che mozzano il fiato e viene voglia di vedere gli altri episodi anche grazie all'accuratezza nella loro divisione e a delle scene che fanno sì che ci sia un intrattenimento sicuro e una visione non troppo complicata - nel senso che, nonostante negli episodi ci siano più "filoni" da seguire, si capisce tutto senza stare troppo a ricordarsi cosa è avvenuto prima.
Trovo la grafica è spettacolare, una delle migliori che abbia mai visto, soprattutto nei combattimenti che sono molto fluidi e ricchi di mosse combattive acrobatiche che sembrano (e credo siano) studiate.
Un'altra cosa sbalorditiva è quella che l'alchimia, quella "vera", ha proprio le leggi chimiche di quella di FullMetal Alchemist: dalla legge dello scambio equivalente a quella dell'esistenza di una pietra filosofale.
Le sigle sono tutte molto orecchiabili con dei ritornelli canticchiabili e traduzioni molto azzeccate.
Concludo dicendo che purtroppo non ho visto FullMetal Alchemist "normale" e non posso confermare che questa sia migliore della prima serie. Ma, sinceramente, meglio di così? Aggiungo che un vero appassionato non deve lasciare perdere l'occasione di vedere quest'anime stupendo che ritengo un validissimo rappresentante dei migliori anime di sempre.
La trama su cui è costruita la vicenda è malinconica ma piena di colpi di scena, cosa che rende quest'anime più da capire e più adulto; anche se questo non ha pesato in particolar modo sugli episodi e sui personaggi, che sdrammatizzano anche un po' la situazione con vari momenti comici. Questi ultimi, poi, sono tutti molto sviluppati e resi particolarmente simpatici, ma tutti con quel retrogusto un po' drammatico tipico della serie.
Già dal primo episodio si capisce che l'anime sarà pieno di punti che mozzano il fiato e viene voglia di vedere gli altri episodi anche grazie all'accuratezza nella loro divisione e a delle scene che fanno sì che ci sia un intrattenimento sicuro e una visione non troppo complicata - nel senso che, nonostante negli episodi ci siano più "filoni" da seguire, si capisce tutto senza stare troppo a ricordarsi cosa è avvenuto prima.
Trovo la grafica è spettacolare, una delle migliori che abbia mai visto, soprattutto nei combattimenti che sono molto fluidi e ricchi di mosse combattive acrobatiche che sembrano (e credo siano) studiate.
Un'altra cosa sbalorditiva è quella che l'alchimia, quella "vera", ha proprio le leggi chimiche di quella di FullMetal Alchemist: dalla legge dello scambio equivalente a quella dell'esistenza di una pietra filosofale.
Le sigle sono tutte molto orecchiabili con dei ritornelli canticchiabili e traduzioni molto azzeccate.
Concludo dicendo che purtroppo non ho visto FullMetal Alchemist "normale" e non posso confermare che questa sia migliore della prima serie. Ma, sinceramente, meglio di così? Aggiungo che un vero appassionato non deve lasciare perdere l'occasione di vedere quest'anime stupendo che ritengo un validissimo rappresentante dei migliori anime di sempre.
Non c'è niente di meglio di una creazione imbottita di difetti che, dopo una totale revisione del comparto narrativo, ponendo assoluta attenzione al finale, riesce finalmente a sfondare come serie da vedere a ogni costo.
Il numero di episodi rispetto alla serie precedente è leggermente aumentato di circa dieci episodi, e nonostante questo il ritmo di ogni singolo episodio è incalzante, appassionante e di assoluta qualità. I miglioramenti sono molteplici perciò andiamo con ordine.
Sotto l'aspetto narrativo la storia segue lo stesso filone del manga e si differenzia dalla prima serie per il metodo narrativo. La prima serie aveva un difetto di fondo gravissimo, la pesantezza e la lentezza di ogni episodio, che costringevano lo spettatore a guardarsi ogni singolo secondo per paura di non capirci più niente. In Brotherhood questo difetto è stato splendidamente risolto grazie a una dinamica narrativa più fluida, scorrevole e leggera con un giusto dosaggio di azione e riflessione, il tutto nonostante il numero leggermente maggiore di episodi. Forse l'unica pecca risiede nel primo episodio dove troviamo un azione concitata senza spiegazioni che di primo impatto potrebbe lasciare alquanto frastornati, ma il senso di smarrimento durerà cosi poco che neanche ce ne ricorderemo.
I personaggi, sia principali sia secondari, sono caratterizzati alla perfezione e risultano originali specie sotto il punto di vista caratteriale, dimenticando i soliti stereotipi tipici di molti anime odierni dove molti personaggi sono creati con lo stampino. Inoltre grazie all'assoluta fedeltà al manga, l'aggiunta di nuovi personaggi rende le vicende più varie e imprevedibili.
Graficamente non c'era molto da migliorare, tranne sulle animazioni un po' legnose, eppure anche questo aspetto è stato aggiornato, donando colori più vivi, animazioni più realistiche e fluide ed effetti sonori di tutto rispetto, che nonostante tutto ricordano quelli già visti nella prima serie, il che non è necessariamente un difetto sia chiaro. Le sigle d'apertura e chiusura sono numerose e davvero molto orecchiabili, dando quel giusto senso d'azione ai videoclip.
Non sono mai riuscito a dare una risposta certa alla creazione di anime estrapolati da manga, che tuttavia seguono una trama completamente stravolta - in peggio per di più, probabilmente per un tornaconto economico, o magari perché i creatori hanno cosi tanto tempo libero e soldi da creare degli spin-off o sviluppi alternativi di storie originali, come è il caso appunto di Full Metal Alchemist.
Ma a dirla tutta il punto di forza di Brotherhood sta nell'essere riuscito a dare un inizio e una fine certa a quella che è una delle storie più belle dell'animazione giapponese, senza lasciare l'amaro in bocca con insulsi finali aperti, o con abominevoli film/sequel senza filo logico e con finale aperto pure quelli.
Questo è il vero Full Metal Alchemist, e merita di essere visto e rivisto anche solo per la fedeltà al manga da cui è tratto.
Il numero di episodi rispetto alla serie precedente è leggermente aumentato di circa dieci episodi, e nonostante questo il ritmo di ogni singolo episodio è incalzante, appassionante e di assoluta qualità. I miglioramenti sono molteplici perciò andiamo con ordine.
Sotto l'aspetto narrativo la storia segue lo stesso filone del manga e si differenzia dalla prima serie per il metodo narrativo. La prima serie aveva un difetto di fondo gravissimo, la pesantezza e la lentezza di ogni episodio, che costringevano lo spettatore a guardarsi ogni singolo secondo per paura di non capirci più niente. In Brotherhood questo difetto è stato splendidamente risolto grazie a una dinamica narrativa più fluida, scorrevole e leggera con un giusto dosaggio di azione e riflessione, il tutto nonostante il numero leggermente maggiore di episodi. Forse l'unica pecca risiede nel primo episodio dove troviamo un azione concitata senza spiegazioni che di primo impatto potrebbe lasciare alquanto frastornati, ma il senso di smarrimento durerà cosi poco che neanche ce ne ricorderemo.
I personaggi, sia principali sia secondari, sono caratterizzati alla perfezione e risultano originali specie sotto il punto di vista caratteriale, dimenticando i soliti stereotipi tipici di molti anime odierni dove molti personaggi sono creati con lo stampino. Inoltre grazie all'assoluta fedeltà al manga, l'aggiunta di nuovi personaggi rende le vicende più varie e imprevedibili.
Graficamente non c'era molto da migliorare, tranne sulle animazioni un po' legnose, eppure anche questo aspetto è stato aggiornato, donando colori più vivi, animazioni più realistiche e fluide ed effetti sonori di tutto rispetto, che nonostante tutto ricordano quelli già visti nella prima serie, il che non è necessariamente un difetto sia chiaro. Le sigle d'apertura e chiusura sono numerose e davvero molto orecchiabili, dando quel giusto senso d'azione ai videoclip.
Non sono mai riuscito a dare una risposta certa alla creazione di anime estrapolati da manga, che tuttavia seguono una trama completamente stravolta - in peggio per di più, probabilmente per un tornaconto economico, o magari perché i creatori hanno cosi tanto tempo libero e soldi da creare degli spin-off o sviluppi alternativi di storie originali, come è il caso appunto di Full Metal Alchemist.
Ma a dirla tutta il punto di forza di Brotherhood sta nell'essere riuscito a dare un inizio e una fine certa a quella che è una delle storie più belle dell'animazione giapponese, senza lasciare l'amaro in bocca con insulsi finali aperti, o con abominevoli film/sequel senza filo logico e con finale aperto pure quelli.
Questo è il vero Full Metal Alchemist, e merita di essere visto e rivisto anche solo per la fedeltà al manga da cui è tratto.
Per me Brotherhood è fantastico. L'ho guardato d'un fiato e non mi è mai, e dico mai, parso noioso. Il ritmo della narrazione rimane il medesimo dal primo all'ultimo episodio: né troppo veloce né troppo lento, il giusto mix di suspense e colpi di scena, e tanto basta a tenerti incollato allo schermo. La storia è quella di due fratelli alchimisti che girano in lungo e in largo la regione di Amestris in cerca di un oggetto leggendario, che in fondo in fondo non hanno nemmeno la certezza che esista. E a che scopo? Per riavere i propri corpi. Ma per capire appieno quest'ultima frase bisogna vedere la serie.
Le gag super divertenti e i le espressioni dei personaggi esilaranti vi faranno ridere, ridere, ridere. In egual misura le battaglie avvincenti e il fascino dell'Alchimia (questa sconosciuta) vi faranno rimanere con il fiato sospeso. Finiti i 20 minuti dell'episodio, vorrete andare avanti e avanti e avanti... Anche fino a notte fonda.
Edward, il vero e proprio protagonista, ha il fascino che tutti i protagonisti degli anime/manga dovrebbero avere. E' un personaggio carismatico, e dal pessimo carattere.
Che dire in conclusione? Guardatelo, o leggetelo, e non ve ne pentirete.
P.S.: ho visto anche la serie precedente, ma il finale, a mio avviso, rovina tutto.
Le gag super divertenti e i le espressioni dei personaggi esilaranti vi faranno ridere, ridere, ridere. In egual misura le battaglie avvincenti e il fascino dell'Alchimia (questa sconosciuta) vi faranno rimanere con il fiato sospeso. Finiti i 20 minuti dell'episodio, vorrete andare avanti e avanti e avanti... Anche fino a notte fonda.
Edward, il vero e proprio protagonista, ha il fascino che tutti i protagonisti degli anime/manga dovrebbero avere. E' un personaggio carismatico, e dal pessimo carattere.
Che dire in conclusione? Guardatelo, o leggetelo, e non ve ne pentirete.
P.S.: ho visto anche la serie precedente, ma il finale, a mio avviso, rovina tutto.
Inizio dicendo che ho visto prima Brotherood della prima serie e posso dirvi che l'impatto è stato ottimo. La trama per complessità e intrighi la reputo una delle migliori in assoluto. A differenza della prima serie, che è incentrata maggiormente sulla storia di Ed e Al, qui è sono stati approfonditi anche i personaggi secondari ottenendo una storia molto più sfaccettata e appassionante.
L'inizio è spiazzante ma il bello è che andando avanti, piano piano metterete insieme i tasselli che compongono il puzzle e solo alla fine vi renderete conto di quanto quest'anime sia magnifico. Esattamente, lo descriverei come un crescendo di emozioni che culmina alla puntata 63. L'ultima non fa testo, infatti è considerata come puntata speciale.
I disegni sono migliorati e le sigle sono molto più belle, in particolare la prima ending e l'ultima opening, che sono le mie preferite.
Concludo dicendo che da appassionato di shounen non avevo mai visto nulla di simile, per questo consiglio a tutti di vederlo. L'unica pecca è la lentezza con cui avanza la trama, ma se voi avrete pazienza non ve ne pentirete.
L'inizio è spiazzante ma il bello è che andando avanti, piano piano metterete insieme i tasselli che compongono il puzzle e solo alla fine vi renderete conto di quanto quest'anime sia magnifico. Esattamente, lo descriverei come un crescendo di emozioni che culmina alla puntata 63. L'ultima non fa testo, infatti è considerata come puntata speciale.
I disegni sono migliorati e le sigle sono molto più belle, in particolare la prima ending e l'ultima opening, che sono le mie preferite.
Concludo dicendo che da appassionato di shounen non avevo mai visto nulla di simile, per questo consiglio a tutti di vederlo. L'unica pecca è la lentezza con cui avanza la trama, ma se voi avrete pazienza non ve ne pentirete.
Devo dire che tranne per una tecnica grafica forse migliore, ma comunque a me non troppo gradita, rispetto alla serie precedente questa è un totale fallimento secondo me. Non capisco perché due serie su uno stesso soggetto. Si voleva rispettare la trama del manga che la prima serie aveva stravolto, ma a quanto si dice non ci si è riusciti comunque. (Io purtroppo non l'ho letto, il manga).
Il character design è riuscito decisamente peggio rispetto alla serie precedente. La trama è confusionale, i dialoghi sono alle volte pesanti. Le scene più belle e commoventi sono state rimosse oppure sono rese in maniera sterile da un design e da un dialogo approssimativo. Vi consiglio la serie vecchia a cui ho dato un dieci con standing ovation. Lasciate perdere questa che alla fine secondo me è stata una pura operazione commerciale per cavalcare il successo della prima.
Il character design è riuscito decisamente peggio rispetto alla serie precedente. La trama è confusionale, i dialoghi sono alle volte pesanti. Le scene più belle e commoventi sono state rimosse oppure sono rese in maniera sterile da un design e da un dialogo approssimativo. Vi consiglio la serie vecchia a cui ho dato un dieci con standing ovation. Lasciate perdere questa che alla fine secondo me è stata una pura operazione commerciale per cavalcare il successo della prima.
Se buttiamo uno sguardo al passato e ripensiamo a qualche figura che ha segnato in qualche modo diverse epoche storiche, noteremo senz'altro che qualcuna di esse non era un “singolo” bensì un “duo” spesso unito da legami di sangue; si pensi ai fratelli Lumiere per il cinema oppure ai fratelli Grimm con le loro fiabe giusto per citarne un paio tra i più noti.
Il campo che interessa a noi è pero l'animazione e su questo versante di fratelli diventati celebri non ne mancano sicuramente. Come dimenticare infatti i fratelli Derrick e le loro evoluzioni acrobatiche nei campi da calcio, i bizzarri fratelli Kuno, Phoenix e Andromeda, Abel e Arthur, Tom e Kim, Inuyasha e Sesshomaru ecc.
Nel 2001 però, dalle mani di una quasi sconosciuta (all'epoca) mangaka che risponde al nome di Hiromu Arakawa, “prendono vita” due fratelli che a mio avviso, oggi, possono essere definiti come i fratelli per eccellenza. Ovviamente sto parlando dei fratelli Elric, Edward ed Alphonse Elric.
Avrete sicuramente notato come ho utilizzato spesso la parola “fratelli”, no? Bene, la cosa è voluta. In qualche circostanza avrei potuto utilizzare qualche altro termine e a dire la verità l'avevo pure fatto, poi però focalizzando che quello a cui mi stavo inoltrando a recensire era Full Metal Alchemist Brotherhood mi sono detto: <i>“Perché cambiare o trovare una parola che si adatti bene al concetto di fratellanza quando in quest'anime deve passare chiaro e forte l'essenza dell'essere fratelli”</i>?
Già proprio così, spesso nella realtà infatti si vengono a creare delle incomprensioni con i propri fratelli, magari per una stupidaggine il più delle volte, malintesi che però possono perdurare anche nel tempo in certi casi quando si ha a che fare con caratteri similari, cocciuti nel caso specifico.
Questo per fortuna non è il caso dei fratelli Elric. Sono convinto però che chi si volesse cimentare in questo titolo visionando i primi episodi in cui ci viene raccontato come cominciano le avventure di Edward e Alphonse, beh, se si dovesse avere qualche vecchia ruggine o qualche screzio attuale con il proprio fratello, la persona in questione cercherebbe in prima persona (e il più in fretta possibile) di ricucirlo o comunque di buttarselo alle spalle con una bella risata. E' quello che farei io almeno.
La trama ci racconta infatti di un mondo simile al nostro in cui è possibile utilizzare una scienza chiamata alchimia. Essa consente di trasmutare una qualunque materia in una dissimile mediante l'utilizzo di un cerchio alchemico e seguendo il principio dello “scambio equivalente”.
Questo principio sta alla base di tutto e fa presente che:
<i>“Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore”.</i>
I due fratelli Elric vivono insieme alla madre in un piccolo villaggio chiamato Resembool. Il padre, alchimista, se ne andò di casa quando entrambi erano molto piccoli. Ciononostante Ed e Al, l'alchimia, l'hanno nel sangue perciò ne cominciano gli studi fin dalla tenera età. Qualche tempo dopo però la madre si ammala e muore.
Soli, disperati e affranti per la perdita subita, decidono di farla tornare in vita utilizzando l'alchimia con la cosiddetta “trasmutazione umana”, tecnica di cui è assolutamente vietato l'uso a tutti gli alchimisti visti i pericoli che ne conseguono.
Incuranti delle conseguenze procedono, ma quello che li attende è devastante: all'apertura di un misterioso portale, non solo non riescono nell'intento di far rivivere la madre, ma Edward perde una gamba ed Alphonse l'intero corpo addirittura. Il maggiore dei fratelli Elric disperato nel non rivedere più il suo fratellino riesce ad afferrare un'armatura posta vicina a lui, con il sangue che stava fuoriuscendo dalla gamba riesce a disegnare un cerchio alchemico nell'involucro di ferro e sacrificando anche il suo braccio destro riesce a trattenere almeno l'anima di Alphonse legandola proprio all'armatura.
In seguito a Edward furono applicati (dall'amica Winry, meccanico del settore) due arti meccanici d'acciaio chiamati automail.
Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric alla ricerca di un modo che possa restituire loro i corpi originari, diventando magari alchimisti di stato ovvero massime cariche dell'esercito a cui non è preclusa nessun tipo d'informazione, perciò la cosa è molto utile per le loro future indagini.
L'anime del Brotherhood non è la prima serie animata realizzata per Full Metal Alchemist.
Nel 2003 infatti ne fu creata una dallo studio Bones di 51 episodi che però, a circa metà serie, si distaccava completamente dalla controparte cartacea in quanto il manga era ancora in prosecuzione. Il finale fu dunque alternativo, creato dagli sceneggiatori e non dall'Arakawa. Ciò ovviamente fece storcere il naso a parecchi fan anche se, ma non è una giustificazione, bisogna dire che è una pratica non nuova, basti pensare ai vari Berserk, GTO, Gantz, ecc.
Con la notizia che il manga di F.M.A. stava per concludersi, ecco che nel 2009 arrivò la conferma di una nuova serie anime per gli Elric e soci stavolta assolutamente fedele al manga in modo tale da avere il vero finale anche in forma animata e da accontentare così i milioni di fan che attendevano solo questo. Io per primo.
Di questa seconda serie - ribattezzata come Full Metal Alchemist Brotherhood - se ne occupò nuovamente lo studio Bones per un totale di 64 episodi complessivi. Il risultato scaturito è stato fantastico!
Le basi della storia è vero che si conoscono, per chi ha visto la prima serie, difatti le prime puntate danno un senso di déjà vu dato che ripercorrono, anche se in maniera più spedita, eventi già mostrati nella prima stagione (ad eccezione del primo episodio che non era presente), ma ciò è stato ovviamente necessario.
Annoiarsi alla visione di questo titolo francamente è impossibile: gli eventi innanzitutto si susseguono in maniera lineare senza alcuna forzatura di sorta; l'evolversi della vicenda lascia spesso incredulità/stupore nello spettatore che è invogliato a conoscerne il seguito il più in fretta possibile; spesso, anche nei momenti più delicati, i due protagonisti, e non solo, danno vita ad esilaranti gag che rendono più leggera l'atmosfera che li circonda e a cui noi assistiamo.
Proprio quest'ultimo è un aspetto che ho molto apprezzato, il saper alleggerire frangenti seri o tetri con battutine supportati da disegni modificati a mo' di caricatura che inducono il più delle volte a farsi scappare una sana e grassa risata, fattore assolutamente non preventivabile fino a un istante prima. Ovviamente con l'avvicinarsi del finale questo elemento va via via scemando ma è anche normale.
Altro pregio di F.M.A.B. è la perfetta caratterizzazione di ogni personaggio, su ognuno è stato fatto un lavoro eccellente, elemento determinate al fine della completa riuscita della serie.
Il comparto tecnico è di assoluto livello, ottimi i disegni, i colori e le animazioni. Stupende sono le musiche che ci accompagnano nel corso delle 64 puntate di cui segnalo la prima opening, “Again”, cantata da Yui; l'opening 4, “Period”, eseguita da Chemistry; e per finire l'ending 4, “Shunkan Sentimental", cantata da Scandal. Queste ultime due sono in assoluto le migliori a mio avviso, ritmate proprio come piacciono al sottoscritto.
In Italia la serie è stata editata, così come la prima, da Panini Video (prima che quest'ultima chiudesse, ora i diritti sono stati rilevati da Dynit) e in seguito trasmessa su Mtv all'interno dell'Anime Night del martedì sera.
Bisogna dire però che la serie non è stata trasmessa interamente. Dei 64 episodi previsti infatti ne sono stati mandati in onda solo 63 e quello mancante è proprio il più importante, l'ultimo.
Oddio, a dir la verità la trama portante si conclude con il penultimo, però l'ultimo è interessante per capire come si sono evolute le situazioni per i nostri personaggi.
Questa situazione si è venuta a creare in quanto dal Giappone hanno fatto sapere che l'episodio conclusivo sarebbe stato usato come bonus all'interno delle vendite dei DVD. Bella fregatura insomma!
Chi si accingesse dunque a seguire l'anime in italiano sappia che l'episodio 64 non è disponibile doppiato e l'unico modo per visionarlo è in giro per la rete con i sub.
Entrando adesso nel dettaglio del doppiaggio, bisogna dire che non è stato fatto un buon lavoro.
La pecca non è imputabile ai doppiatori in sé, che anzi hanno svolto il loro compito in maniera professionale come sempre, bensì allo stucchevole ripetersi, episodio dopo episodio, di continui ricicli di voci su personaggi secondari - soprattutto - e non.
La colpa è da ricercare nel fatto che la serie ha goduto di un ristretto tempo di lavoro dall'annuncio dell'acquisizione alla messa in onda televisiva, perciò le sessioni di doppiaggio sono state realizzate relativamente in fretta e questo non ha permesso una cura maggiore.
I tempi corti sono stati un problema anche nelle traduzioni dei testi che sono rimasti sempre originali. Ogni credits che appare in sovra-impressione infatti è in giapponese senza nessuna traduzione di sorta, nemmeno per i titoli degli episodi.
Tutto questo per me è inconcepibile, piuttosto che la trasmissione a un livello simile sarebbe stato meglio ritardarne la messa in onda di qualche mese e avere in compenso un prodotto all'altezza, non assai scadente come quello a cui si è assistito invece.
Nonostante questa “pecca”, dopo averci pensato attentamente ho deciso di dare comunque il massimo dei voti a questa serie in quanto non voglio assolutamente sminuire in alcun modo un'opera che mi ha saputo catturare in una maniera incredibile, stupendomi in continuazione ma soprattutto facendomi provare una sequenza di emozioni che difficilmente scorderò.
Per me è un capolavoro da vedere assolutamente!
Il campo che interessa a noi è pero l'animazione e su questo versante di fratelli diventati celebri non ne mancano sicuramente. Come dimenticare infatti i fratelli Derrick e le loro evoluzioni acrobatiche nei campi da calcio, i bizzarri fratelli Kuno, Phoenix e Andromeda, Abel e Arthur, Tom e Kim, Inuyasha e Sesshomaru ecc.
Nel 2001 però, dalle mani di una quasi sconosciuta (all'epoca) mangaka che risponde al nome di Hiromu Arakawa, “prendono vita” due fratelli che a mio avviso, oggi, possono essere definiti come i fratelli per eccellenza. Ovviamente sto parlando dei fratelli Elric, Edward ed Alphonse Elric.
Avrete sicuramente notato come ho utilizzato spesso la parola “fratelli”, no? Bene, la cosa è voluta. In qualche circostanza avrei potuto utilizzare qualche altro termine e a dire la verità l'avevo pure fatto, poi però focalizzando che quello a cui mi stavo inoltrando a recensire era Full Metal Alchemist Brotherhood mi sono detto: <i>“Perché cambiare o trovare una parola che si adatti bene al concetto di fratellanza quando in quest'anime deve passare chiaro e forte l'essenza dell'essere fratelli”</i>?
Già proprio così, spesso nella realtà infatti si vengono a creare delle incomprensioni con i propri fratelli, magari per una stupidaggine il più delle volte, malintesi che però possono perdurare anche nel tempo in certi casi quando si ha a che fare con caratteri similari, cocciuti nel caso specifico.
Questo per fortuna non è il caso dei fratelli Elric. Sono convinto però che chi si volesse cimentare in questo titolo visionando i primi episodi in cui ci viene raccontato come cominciano le avventure di Edward e Alphonse, beh, se si dovesse avere qualche vecchia ruggine o qualche screzio attuale con il proprio fratello, la persona in questione cercherebbe in prima persona (e il più in fretta possibile) di ricucirlo o comunque di buttarselo alle spalle con una bella risata. E' quello che farei io almeno.
La trama ci racconta infatti di un mondo simile al nostro in cui è possibile utilizzare una scienza chiamata alchimia. Essa consente di trasmutare una qualunque materia in una dissimile mediante l'utilizzo di un cerchio alchemico e seguendo il principio dello “scambio equivalente”.
Questo principio sta alla base di tutto e fa presente che:
<i>“Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore”.</i>
I due fratelli Elric vivono insieme alla madre in un piccolo villaggio chiamato Resembool. Il padre, alchimista, se ne andò di casa quando entrambi erano molto piccoli. Ciononostante Ed e Al, l'alchimia, l'hanno nel sangue perciò ne cominciano gli studi fin dalla tenera età. Qualche tempo dopo però la madre si ammala e muore.
Soli, disperati e affranti per la perdita subita, decidono di farla tornare in vita utilizzando l'alchimia con la cosiddetta “trasmutazione umana”, tecnica di cui è assolutamente vietato l'uso a tutti gli alchimisti visti i pericoli che ne conseguono.
Incuranti delle conseguenze procedono, ma quello che li attende è devastante: all'apertura di un misterioso portale, non solo non riescono nell'intento di far rivivere la madre, ma Edward perde una gamba ed Alphonse l'intero corpo addirittura. Il maggiore dei fratelli Elric disperato nel non rivedere più il suo fratellino riesce ad afferrare un'armatura posta vicina a lui, con il sangue che stava fuoriuscendo dalla gamba riesce a disegnare un cerchio alchemico nell'involucro di ferro e sacrificando anche il suo braccio destro riesce a trattenere almeno l'anima di Alphonse legandola proprio all'armatura.
In seguito a Edward furono applicati (dall'amica Winry, meccanico del settore) due arti meccanici d'acciaio chiamati automail.
Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric alla ricerca di un modo che possa restituire loro i corpi originari, diventando magari alchimisti di stato ovvero massime cariche dell'esercito a cui non è preclusa nessun tipo d'informazione, perciò la cosa è molto utile per le loro future indagini.
L'anime del Brotherhood non è la prima serie animata realizzata per Full Metal Alchemist.
Nel 2003 infatti ne fu creata una dallo studio Bones di 51 episodi che però, a circa metà serie, si distaccava completamente dalla controparte cartacea in quanto il manga era ancora in prosecuzione. Il finale fu dunque alternativo, creato dagli sceneggiatori e non dall'Arakawa. Ciò ovviamente fece storcere il naso a parecchi fan anche se, ma non è una giustificazione, bisogna dire che è una pratica non nuova, basti pensare ai vari Berserk, GTO, Gantz, ecc.
Con la notizia che il manga di F.M.A. stava per concludersi, ecco che nel 2009 arrivò la conferma di una nuova serie anime per gli Elric e soci stavolta assolutamente fedele al manga in modo tale da avere il vero finale anche in forma animata e da accontentare così i milioni di fan che attendevano solo questo. Io per primo.
Di questa seconda serie - ribattezzata come Full Metal Alchemist Brotherhood - se ne occupò nuovamente lo studio Bones per un totale di 64 episodi complessivi. Il risultato scaturito è stato fantastico!
Le basi della storia è vero che si conoscono, per chi ha visto la prima serie, difatti le prime puntate danno un senso di déjà vu dato che ripercorrono, anche se in maniera più spedita, eventi già mostrati nella prima stagione (ad eccezione del primo episodio che non era presente), ma ciò è stato ovviamente necessario.
Annoiarsi alla visione di questo titolo francamente è impossibile: gli eventi innanzitutto si susseguono in maniera lineare senza alcuna forzatura di sorta; l'evolversi della vicenda lascia spesso incredulità/stupore nello spettatore che è invogliato a conoscerne il seguito il più in fretta possibile; spesso, anche nei momenti più delicati, i due protagonisti, e non solo, danno vita ad esilaranti gag che rendono più leggera l'atmosfera che li circonda e a cui noi assistiamo.
Proprio quest'ultimo è un aspetto che ho molto apprezzato, il saper alleggerire frangenti seri o tetri con battutine supportati da disegni modificati a mo' di caricatura che inducono il più delle volte a farsi scappare una sana e grassa risata, fattore assolutamente non preventivabile fino a un istante prima. Ovviamente con l'avvicinarsi del finale questo elemento va via via scemando ma è anche normale.
Altro pregio di F.M.A.B. è la perfetta caratterizzazione di ogni personaggio, su ognuno è stato fatto un lavoro eccellente, elemento determinate al fine della completa riuscita della serie.
Il comparto tecnico è di assoluto livello, ottimi i disegni, i colori e le animazioni. Stupende sono le musiche che ci accompagnano nel corso delle 64 puntate di cui segnalo la prima opening, “Again”, cantata da Yui; l'opening 4, “Period”, eseguita da Chemistry; e per finire l'ending 4, “Shunkan Sentimental", cantata da Scandal. Queste ultime due sono in assoluto le migliori a mio avviso, ritmate proprio come piacciono al sottoscritto.
In Italia la serie è stata editata, così come la prima, da Panini Video (prima che quest'ultima chiudesse, ora i diritti sono stati rilevati da Dynit) e in seguito trasmessa su Mtv all'interno dell'Anime Night del martedì sera.
Bisogna dire però che la serie non è stata trasmessa interamente. Dei 64 episodi previsti infatti ne sono stati mandati in onda solo 63 e quello mancante è proprio il più importante, l'ultimo.
Oddio, a dir la verità la trama portante si conclude con il penultimo, però l'ultimo è interessante per capire come si sono evolute le situazioni per i nostri personaggi.
Questa situazione si è venuta a creare in quanto dal Giappone hanno fatto sapere che l'episodio conclusivo sarebbe stato usato come bonus all'interno delle vendite dei DVD. Bella fregatura insomma!
Chi si accingesse dunque a seguire l'anime in italiano sappia che l'episodio 64 non è disponibile doppiato e l'unico modo per visionarlo è in giro per la rete con i sub.
Entrando adesso nel dettaglio del doppiaggio, bisogna dire che non è stato fatto un buon lavoro.
La pecca non è imputabile ai doppiatori in sé, che anzi hanno svolto il loro compito in maniera professionale come sempre, bensì allo stucchevole ripetersi, episodio dopo episodio, di continui ricicli di voci su personaggi secondari - soprattutto - e non.
La colpa è da ricercare nel fatto che la serie ha goduto di un ristretto tempo di lavoro dall'annuncio dell'acquisizione alla messa in onda televisiva, perciò le sessioni di doppiaggio sono state realizzate relativamente in fretta e questo non ha permesso una cura maggiore.
I tempi corti sono stati un problema anche nelle traduzioni dei testi che sono rimasti sempre originali. Ogni credits che appare in sovra-impressione infatti è in giapponese senza nessuna traduzione di sorta, nemmeno per i titoli degli episodi.
Tutto questo per me è inconcepibile, piuttosto che la trasmissione a un livello simile sarebbe stato meglio ritardarne la messa in onda di qualche mese e avere in compenso un prodotto all'altezza, non assai scadente come quello a cui si è assistito invece.
Nonostante questa “pecca”, dopo averci pensato attentamente ho deciso di dare comunque il massimo dei voti a questa serie in quanto non voglio assolutamente sminuire in alcun modo un'opera che mi ha saputo catturare in una maniera incredibile, stupendomi in continuazione ma soprattutto facendomi provare una sequenza di emozioni che difficilmente scorderò.
Per me è un capolavoro da vedere assolutamente!
"Una lezione priva di dolore non ha valore, perché senza sacrificio l'uomo non può ottenere nulla". (Citazione presa dalla prima pagina del primo volume di FullMetal Alchemist).
La trama del più grande successo della geniale Hiromu Arakawa ormai la conosco tutti, chi più chi meno: Edward e Alphonse Elric, due alchimisti, tentano di riportare in vita la loro mamma, compiendo un atto proibito chiamato "Trasmutazione Umana" e perdendo, di conseguenza, uno la gamba sinistra e l'altro l'intero corpo. Non accettando di perdere la sua unica famiglia rimasta, Edward sacrifica il suo braccio destro in cambio dell'anima del fratellino, che lega a un'armatura. Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric alla ricerca della Pietra Filosofale, che permetterà loro di ignorare il principio dello scambio equivalente e recuperare i loro vecchi corpi senza dovere dare nulla in cambio.
La differenza di questa serie da quella precedente è che segue fedelmente il manga, mentre la prima ha in comune solo i personaggi principali e viene, perciò, considerata una storia alternativa.
"FullMetal Alchemist: Brotherhood" è un concentrato di commozione, tristezza e divertimento. Grazie alla trama particolare e mai banale, anche questo'anime, proprio come il manga, per me è un capolavoro. Dalla sua parte, considero Brotherhood addirittura migliore della versione cartacea, gli scontri sono molto più chiari e vedere i combattimenti animati non ha nulla a che vedere con le immagini fisse e statiche del manga.
Se devo trovare un difetto a questa serie, è l'inizio un po' troppo affrettato a causa dell'"identicità" della prima decina di episodi con la prima serie, ma è solo un problema iniziale, perché poi la trama fila liscia come l'olio e non fa mai annoiare lo spettatore. I colpi di scena sono senz'altro una realtà di questa storia e Brotherhood contribuisce a renderla "perfetta" e ad aggiungere quel pizzico in più che manca al manga, anche se pure quello per me merita un 10 pieno.
Le musiche, specialmente della parte finale, sono davvero epiche ed emozionanti e, se devo fare un paragone con la prima serie, il tutto è stato molto più emozionante in questa, nonostante fosse meno "triste e deprimente" (ma su questo ne possiamo discutere) della precedente. Lasciatemi precisare che gli ultimi episodi sono stati qualcosa di sconvolgente e mai visto, il finale spettacolare: non poteva esserci miglior conclusione, qualunque sia stata la fine del viaggio dei fratelli Elric.
I disegni e gli scontri sono ben fatti e facilmente comprensibili, le sigle di apertura e chiusura, specialmente le ultime due openings, sono veramente favolose.
In conclusione, Brotherhood non è altro che la realizzazione animata di un'opera che ha lasciato e lascerà il segno. Un grande applauso all'Arakawa che ci ha regalato una perla degna di questo nome. Il voto sarebbe 10 e lode, ma siccome non c'è mi "limito" a dare 10.
La trama del più grande successo della geniale Hiromu Arakawa ormai la conosco tutti, chi più chi meno: Edward e Alphonse Elric, due alchimisti, tentano di riportare in vita la loro mamma, compiendo un atto proibito chiamato "Trasmutazione Umana" e perdendo, di conseguenza, uno la gamba sinistra e l'altro l'intero corpo. Non accettando di perdere la sua unica famiglia rimasta, Edward sacrifica il suo braccio destro in cambio dell'anima del fratellino, che lega a un'armatura. Da qui parte il viaggio dei fratelli Elric alla ricerca della Pietra Filosofale, che permetterà loro di ignorare il principio dello scambio equivalente e recuperare i loro vecchi corpi senza dovere dare nulla in cambio.
La differenza di questa serie da quella precedente è che segue fedelmente il manga, mentre la prima ha in comune solo i personaggi principali e viene, perciò, considerata una storia alternativa.
"FullMetal Alchemist: Brotherhood" è un concentrato di commozione, tristezza e divertimento. Grazie alla trama particolare e mai banale, anche questo'anime, proprio come il manga, per me è un capolavoro. Dalla sua parte, considero Brotherhood addirittura migliore della versione cartacea, gli scontri sono molto più chiari e vedere i combattimenti animati non ha nulla a che vedere con le immagini fisse e statiche del manga.
Se devo trovare un difetto a questa serie, è l'inizio un po' troppo affrettato a causa dell'"identicità" della prima decina di episodi con la prima serie, ma è solo un problema iniziale, perché poi la trama fila liscia come l'olio e non fa mai annoiare lo spettatore. I colpi di scena sono senz'altro una realtà di questa storia e Brotherhood contribuisce a renderla "perfetta" e ad aggiungere quel pizzico in più che manca al manga, anche se pure quello per me merita un 10 pieno.
Le musiche, specialmente della parte finale, sono davvero epiche ed emozionanti e, se devo fare un paragone con la prima serie, il tutto è stato molto più emozionante in questa, nonostante fosse meno "triste e deprimente" (ma su questo ne possiamo discutere) della precedente. Lasciatemi precisare che gli ultimi episodi sono stati qualcosa di sconvolgente e mai visto, il finale spettacolare: non poteva esserci miglior conclusione, qualunque sia stata la fine del viaggio dei fratelli Elric.
I disegni e gli scontri sono ben fatti e facilmente comprensibili, le sigle di apertura e chiusura, specialmente le ultime due openings, sono veramente favolose.
In conclusione, Brotherhood non è altro che la realizzazione animata di un'opera che ha lasciato e lascerà il segno. Un grande applauso all'Arakawa che ci ha regalato una perla degna di questo nome. Il voto sarebbe 10 e lode, ma siccome non c'è mi "limito" a dare 10.
FullMetal Alchemist - Brotherhood lo ritengo un grandioso anime, con il giusto mix di dramma, combattimenti e comicità. La storia la conoscono tutti, poiché il manga è un grande classico: Edward e Alphonse Elric sono due fratelli che vivono in un mondo quasi steampunk, in cui esiste una scienza quasi magica, l'alchimia, in grado di manipolare la materia tramite "trasmutazioni". I due ragazzi decidono di utilizzare l'alchimia per riportare in vita la madre ma, poiché l'utilizzo delle trasmutazioni su un essere umano è vietato, i due ragazzi pagano un prezzo terribile: Edward perde un braccio e una gamba, mentre Alphonse perde l'intero corpo - Edward riuscirà però a inserire l'anima del fratello in un'armatura. Da qui in poi, i due ragazzi iniziano a fare ricerche e missioni per riottenere i propri corpi.
Nonostante a volte l'anime diventi "moscio", con episodi di lunghi e noiosi dialoghi, trovo appassionante questa serie. A differenza di un normale shounen, FullMetal Alchemist non cerca ogni possibile pretesto per combattere, nonostante i combattimenti (quando ci sono) siano spettacolari. La serie "Brotherhood" è più fedele al manga rispetto a quella originale, che anzi andava in tutt'altra maniera - ma al momento non ricordo come. Ho notato però molti episodi che mi parevano molto simili nella serie precedente. Un difetto dell'anime è che "spiattella" tutta la storia dei due fratelli fin dall'inizio, mentre sul manga pare che sia stata spiegata a piccole dosi.
L'anime inoltre prende una forte posizione contro la guerra, la vendetta e la creazione artificiale della vita, spesso tramite diverse storie tragiche nel passato dei personaggi). Praticamente, lo trovo un capolavoro.
Nonostante a volte l'anime diventi "moscio", con episodi di lunghi e noiosi dialoghi, trovo appassionante questa serie. A differenza di un normale shounen, FullMetal Alchemist non cerca ogni possibile pretesto per combattere, nonostante i combattimenti (quando ci sono) siano spettacolari. La serie "Brotherhood" è più fedele al manga rispetto a quella originale, che anzi andava in tutt'altra maniera - ma al momento non ricordo come. Ho notato però molti episodi che mi parevano molto simili nella serie precedente. Un difetto dell'anime è che "spiattella" tutta la storia dei due fratelli fin dall'inizio, mentre sul manga pare che sia stata spiegata a piccole dosi.
L'anime inoltre prende una forte posizione contro la guerra, la vendetta e la creazione artificiale della vita, spesso tramite diverse storie tragiche nel passato dei personaggi). Praticamente, lo trovo un capolavoro.
Due ragazzi, studiosi di alchimia, tentano di fare tornare in vita la madre, morta qualche tempo prima. Alla base dell’alchimia sta il principio dello scambio equivalente. Ma la trasmutazione umana – così si chiama - è un tabù e presto i ragazzi se ne accorgeranno. Un ragazzo perde l’intero corpo, l’altro una gamba e, nel tentativo di recuperare l’anima del fratello, perde un braccio. Dopo questa esperienza, i due, Edward e Alphonse Elric, cercheranno di recuperare la pietra filosofale, un oggetto in grado di permettergli di recuperare i loro corpi attraverso l’alchimia.
Sono queste le premesse di una serie che lascerà un bellissimo ricordo. Full Metal Alchemist – Brotherhood non è la solita serie shounen fatta di avventura, scontri corpo a corpo e poteri sovrannaturali, ma è una sorta di romanzo di formazione, che accompagna il viaggio di Ed e Al nella loro ricerca.
La serie è sorretta da una sceneggiatura molto complessa, ricca di colpi di scena e con una struttura pressoché perfetta. Sono veramente poche le scelte discutibili nel corso della vicenda. Se alla base di una buona storia secondo me sta una scelta che i protagonisti devono compiere, FMA-B rappresenta un manuale di storie, perché nel corso delle 64 puntate sono numerosissime le scelte che sono poste davanti alle azioni dei nostri eroi. E non solo a loro.
I dialoghi poi sono ciò che di più importante regge il tutto, perché non solo ci permettono di capire come stanno le cose e come funziona il mondo inventato da Hiromu Arakawa, ma anche di partecipare alle emozioni dei protagonisti. Sono numerosi i momenti in cui ci si commuove e ritengo davvero raro che una storia possa creare tanta empatia pure per i cattivi. Anche qui vi commuoverete. Sicuramente!
I protagonisti sono moltissimi e a ognuno è dedicato il giusto spazio e, anche per quelli meno importanti, il fruitore potrà scorgerne le sfumature della psicologia.
I disegni sono ottimi e grazie allo splendido lavoro dello studio Bones (ancora una volta) le animazioni sono ugualmente ottime e trasportano lo spettatore direttamente nella vicenda. Infatti è raro incorrere nei tipici fondali utilizzati per gli anime. La maggior parte delle volte, lo sfondo rimane l’ambiente “reale” in cui i personaggi agiscono.
Parlando del tono della serie, si può benissimo considerare FMA-B una serie che si distingue dal genere di cui fa parte. Oltre alle solite caratteristiche tipiche, l’opera di Arakawa affronta tematiche importanti, a volte molto serie e “da adulti”, inoltre non ci viene risparmiato il tema della morte che si presenta già dalle prime puntate, ma che nel corso delle ultime sembra tingere di rosso ogni momento. La gente muore, a volte anche male e noi lo vediamo.
Ma non mancano i momenti divertenti. Alcuni siparietti, posti per sdrammatizzare certe situazioni particolarmente tese, sono davvero irresistibili e alleggeriscono il peso delle tematiche affrontate o la tecnicità di alcuni dialoghi. In particolare quando si parla di alchimia e di problemi etici.
Insomma, Full Metal Alchemist – Brotherhood è un’opera completa che merita di essere vista. Voto 9,5.
Sono queste le premesse di una serie che lascerà un bellissimo ricordo. Full Metal Alchemist – Brotherhood non è la solita serie shounen fatta di avventura, scontri corpo a corpo e poteri sovrannaturali, ma è una sorta di romanzo di formazione, che accompagna il viaggio di Ed e Al nella loro ricerca.
La serie è sorretta da una sceneggiatura molto complessa, ricca di colpi di scena e con una struttura pressoché perfetta. Sono veramente poche le scelte discutibili nel corso della vicenda. Se alla base di una buona storia secondo me sta una scelta che i protagonisti devono compiere, FMA-B rappresenta un manuale di storie, perché nel corso delle 64 puntate sono numerosissime le scelte che sono poste davanti alle azioni dei nostri eroi. E non solo a loro.
I dialoghi poi sono ciò che di più importante regge il tutto, perché non solo ci permettono di capire come stanno le cose e come funziona il mondo inventato da Hiromu Arakawa, ma anche di partecipare alle emozioni dei protagonisti. Sono numerosi i momenti in cui ci si commuove e ritengo davvero raro che una storia possa creare tanta empatia pure per i cattivi. Anche qui vi commuoverete. Sicuramente!
I protagonisti sono moltissimi e a ognuno è dedicato il giusto spazio e, anche per quelli meno importanti, il fruitore potrà scorgerne le sfumature della psicologia.
I disegni sono ottimi e grazie allo splendido lavoro dello studio Bones (ancora una volta) le animazioni sono ugualmente ottime e trasportano lo spettatore direttamente nella vicenda. Infatti è raro incorrere nei tipici fondali utilizzati per gli anime. La maggior parte delle volte, lo sfondo rimane l’ambiente “reale” in cui i personaggi agiscono.
Parlando del tono della serie, si può benissimo considerare FMA-B una serie che si distingue dal genere di cui fa parte. Oltre alle solite caratteristiche tipiche, l’opera di Arakawa affronta tematiche importanti, a volte molto serie e “da adulti”, inoltre non ci viene risparmiato il tema della morte che si presenta già dalle prime puntate, ma che nel corso delle ultime sembra tingere di rosso ogni momento. La gente muore, a volte anche male e noi lo vediamo.
Ma non mancano i momenti divertenti. Alcuni siparietti, posti per sdrammatizzare certe situazioni particolarmente tese, sono davvero irresistibili e alleggeriscono il peso delle tematiche affrontate o la tecnicità di alcuni dialoghi. In particolare quando si parla di alchimia e di problemi etici.
Insomma, Full Metal Alchemist – Brotherhood è un’opera completa che merita di essere vista. Voto 9,5.
La bellezza della "prima serie", la classica "Full metal alchemist" è completamente persa in questa, la bellissima trama e i dialoghi in Brotherwood diventano banali, già visti.
Ho visto in questa serie solo dei miglioramenti a livello grafico, ma il significato "lo scambio equivalente non esiste, siamo solo noi che gli diamo importanza" della prima è andato in fumo e si è creata la solita storia dei buoni sentimenti delle frasi da telefilm. Se non avete visto l'originale, vedetelo, secondo me è un anime per passare il tempo; ma se avete visto l'originale, non vedete questa versione, vi rimarrà l'amaro in bocca.
Simone (Uno che ha tempo da perdere e che si è pentito di averlo finito sperando che migliorasse.)
Ho visto in questa serie solo dei miglioramenti a livello grafico, ma il significato "lo scambio equivalente non esiste, siamo solo noi che gli diamo importanza" della prima è andato in fumo e si è creata la solita storia dei buoni sentimenti delle frasi da telefilm. Se non avete visto l'originale, vedetelo, secondo me è un anime per passare il tempo; ma se avete visto l'originale, non vedete questa versione, vi rimarrà l'amaro in bocca.
Simone (Uno che ha tempo da perdere e che si è pentito di averlo finito sperando che migliorasse.)
Parlo da persona che non ha letto il manga, ma che ha guardato la vecchia serie prima di vedere questa. Da quanto ne so, comunque, la prima serie si differenziava spesso dal fumetto e poi, una volta che fu raggiunto, gli sceneggiatori decisero di continuare di propria fantasia la storia, mentre Brotherhood vuole essere fedele al manga e avere lo stesso finale.
Quindi inizio paragonando le due serie: la prima, secondo la mia impressione, manteneva un'atmosfera tetra e atroce, mentre questa rimane più soft, e oltretutto detiene decisamente molte più sequenze con gag e humor rispetto alla precedente anche in momenti di pura serietà. La prima iniziava con i due protagonisti adulti e poi vi era una narrazione del passato, per poi riprendere dal principio solo dopo parecchi episodi.
In Brotherhood invece la linea temporale rimane quella presente, e il passato viene mostrato solo tramite flashback. I primi 14-15 episodi di Brotherhood sono praticamente una versione velocizzata di quella che era più della metà della vecchia serie.
Grazie alla velocità, vedere gli episodi risulta più gradevole; come rovescio della medaglia però bisogna ammettere che alcuni eventi culminanti, tipo quelli di Nina e Hughes, in questa serie perdono un po' quella vena di "drammaticità" e di "brivido" proprio a causa del ritmo accelerato, che non ha permesso agli spettatori di affezionarsi molto a questi due personaggi. Comunque dal punto in cui l'altra serie terminava la continuità col manga, Brotherhood è tutto in salita, e si rivela decisamente superiore, anche proprio per la trama molto avvincente e appassionante, che invece nell'altra serie andò decisamente ad affossarsi. Non mi faccio quindi problemi a dire che il vero FMA è questo.
La serie scorre alla grande senza scontrarsi mai con tempi morti, e ogni episodio ti sprona a guardare il successivo per vedere cosa succede, fino ad accompagnarti agli ultimi episodi. Il finale, e non mi riferisco all'ep. 64, ma alle puntate 62-63, che secondo me costituiscono davvero il nocciolo della serie, sono stati a dir poco straordinari. Se FMA aveva delle belle musiche ben impostate con le atmosfere, beh, Brotherhood non è da meno; nonostante il compositore sia diverso, le musiche di Akira Senju mantengono uno stile molto simile alle precedenti e si rivelano anch'esse micidiali e di grande effetto sullo spettatore.
Riguardo alle ottime opening ed ending, ho adorato in particolare Yui Again e Golden Time Lover. Il doppiaggio di Panini Video è buono, se non per qualche piccola audio-censura, continui ricicli di voci, e un assurdo cambio di doppiatori ai personaggi secondari proprio negli ultimi episodi. Insomma, Fullmetal Alchemist: Brotherhood si dimostra un piccolo capolavoro e uno shounen particolare, come oggi se ne vedono pochi.
Quindi inizio paragonando le due serie: la prima, secondo la mia impressione, manteneva un'atmosfera tetra e atroce, mentre questa rimane più soft, e oltretutto detiene decisamente molte più sequenze con gag e humor rispetto alla precedente anche in momenti di pura serietà. La prima iniziava con i due protagonisti adulti e poi vi era una narrazione del passato, per poi riprendere dal principio solo dopo parecchi episodi.
In Brotherhood invece la linea temporale rimane quella presente, e il passato viene mostrato solo tramite flashback. I primi 14-15 episodi di Brotherhood sono praticamente una versione velocizzata di quella che era più della metà della vecchia serie.
Grazie alla velocità, vedere gli episodi risulta più gradevole; come rovescio della medaglia però bisogna ammettere che alcuni eventi culminanti, tipo quelli di Nina e Hughes, in questa serie perdono un po' quella vena di "drammaticità" e di "brivido" proprio a causa del ritmo accelerato, che non ha permesso agli spettatori di affezionarsi molto a questi due personaggi. Comunque dal punto in cui l'altra serie terminava la continuità col manga, Brotherhood è tutto in salita, e si rivela decisamente superiore, anche proprio per la trama molto avvincente e appassionante, che invece nell'altra serie andò decisamente ad affossarsi. Non mi faccio quindi problemi a dire che il vero FMA è questo.
La serie scorre alla grande senza scontrarsi mai con tempi morti, e ogni episodio ti sprona a guardare il successivo per vedere cosa succede, fino ad accompagnarti agli ultimi episodi. Il finale, e non mi riferisco all'ep. 64, ma alle puntate 62-63, che secondo me costituiscono davvero il nocciolo della serie, sono stati a dir poco straordinari. Se FMA aveva delle belle musiche ben impostate con le atmosfere, beh, Brotherhood non è da meno; nonostante il compositore sia diverso, le musiche di Akira Senju mantengono uno stile molto simile alle precedenti e si rivelano anch'esse micidiali e di grande effetto sullo spettatore.
Riguardo alle ottime opening ed ending, ho adorato in particolare Yui Again e Golden Time Lover. Il doppiaggio di Panini Video è buono, se non per qualche piccola audio-censura, continui ricicli di voci, e un assurdo cambio di doppiatori ai personaggi secondari proprio negli ultimi episodi. Insomma, Fullmetal Alchemist: Brotherhood si dimostra un piccolo capolavoro e uno shounen particolare, come oggi se ne vedono pochi.
"FullMetal Alchemist - Brotherhood " è epico, denso di sentimenti, e poetico. Vanta un ritmo incalzante, personaggi perfettamente caratterizzati e unici, ed è inoltre un anime simpatico, pieno di combattimenti, adrenalinico, e presenta intrighi e misteri che si delineano andando avanti nella storia con una maestria assoluta. Questo e molto altro ancora è "FullMetal Alchemist - Brotherhood ", e la sua controparte cartacea. Semplicemente unico e magistrale, è una perla che splende in mezzo a tutte le altre: mai scontato o banale, tiene sempre l'attenzione al massimo e non ci si scolla più dallo schermo sul quale lo si sta guardando. Potrei allungarmi e trovare miliardi di motivi per giustificare il mio voto massimo e l'unico vero consiglio che posso dare è solo questo: guardatelo, guardatelo e riguardatelo ancora fino all'esaurimento.
Era d'obbligo, dopo una prima serie comunque di alta qualità che peccava solo nella fedeltà al sempre più celebre manga di Hiromu Arakawa, una seconda serie che rispecchiasse a dovere quest'ultimo: nasce così FullMetal Alchemist - Brotherhood.
Che dire, qualunque fan dell'anime o del manga non si sarebbe potuto aspettare di meglio.
La trama è, a mio avviso, un capolavoro e il tutto è realizzato in maniera abbastanza conforme al manga, eccetto per il primo episodio e per qualche breve tratto. E' impossibile non essere catturati dalla tela dell'Arakawa, che con gran talento attrae facilmente ogni tipo di pubblico. La storia è del tutto originale e non annoia davvero mai.
Tutto parte da due bambini, Edward e Alphonse, che infrangono il più grande tabù dell'alchimia: una scienza che permette di modificare una materia in un'altra differente tramite il principio dello scambio equivalente.
Il loro fine sarà dunque quello di rimediare al loro peccato intraprendendo un lungo viaggio con lo scopo di trovare la leggendaria Pietra Filosofale. C'è chi dice che quest'obiettivo viene perso di vista nel corso degli eventi, ma ciò è vero solo per una persona che non segue l'anime o ci ha capito davvero poco: tutte le situazioni, narrate abilmente e senza dilungarsi su nulla durante gli episodi, sono tutte parte di un finale che l'Arakawa aveva progettato già dall'inizio e in cui il lungo intreccio avrà frutto negli ultimi avvincenti episodi. Non ci sono puntate inutili, anzi, ognuna ha un preciso scopo.
I personaggi hanno tutti comportamenti e caratteristiche che si ricavano benissimo non solo dalle situazioni ma anche da tutte le loro azioni. Nessun personaggio è piatto o inutile: dal più al meno importante sono tutti ben delineati. Inoltre ciascuno ha un suo fine ultimo che lo rende particolare.
I combattimenti non sono mai né ripetitivi né scontati, anzi sono uno più innovativo e avvincente dell'altro, con continui colpi di scena. I personaggi non combattono per il piacere di farlo, ma solo se davvero obbligati a farlo. La forza non è importante quanto l'uso delle diverse strategie che l'alchimia concede.
La grafica secondo me è ottima in tutte le situazioni e tutti i dettagli sono ben curati.
Le sigle di apertura e chiusura a mio parere sono azzeccatissime per le situazioni e davvero molto orecchiabili.
A mio parere FullMetal Alchemist è davvero uno dei migliori anime/manga degli ultimi decenni, non posso fare a meno di conferire un 10 pieno e assolutamente meritato, aspettando di vedere il finale che di sicuro non deluderà.
Che dire, qualunque fan dell'anime o del manga non si sarebbe potuto aspettare di meglio.
La trama è, a mio avviso, un capolavoro e il tutto è realizzato in maniera abbastanza conforme al manga, eccetto per il primo episodio e per qualche breve tratto. E' impossibile non essere catturati dalla tela dell'Arakawa, che con gran talento attrae facilmente ogni tipo di pubblico. La storia è del tutto originale e non annoia davvero mai.
Tutto parte da due bambini, Edward e Alphonse, che infrangono il più grande tabù dell'alchimia: una scienza che permette di modificare una materia in un'altra differente tramite il principio dello scambio equivalente.
Il loro fine sarà dunque quello di rimediare al loro peccato intraprendendo un lungo viaggio con lo scopo di trovare la leggendaria Pietra Filosofale. C'è chi dice che quest'obiettivo viene perso di vista nel corso degli eventi, ma ciò è vero solo per una persona che non segue l'anime o ci ha capito davvero poco: tutte le situazioni, narrate abilmente e senza dilungarsi su nulla durante gli episodi, sono tutte parte di un finale che l'Arakawa aveva progettato già dall'inizio e in cui il lungo intreccio avrà frutto negli ultimi avvincenti episodi. Non ci sono puntate inutili, anzi, ognuna ha un preciso scopo.
I personaggi hanno tutti comportamenti e caratteristiche che si ricavano benissimo non solo dalle situazioni ma anche da tutte le loro azioni. Nessun personaggio è piatto o inutile: dal più al meno importante sono tutti ben delineati. Inoltre ciascuno ha un suo fine ultimo che lo rende particolare.
I combattimenti non sono mai né ripetitivi né scontati, anzi sono uno più innovativo e avvincente dell'altro, con continui colpi di scena. I personaggi non combattono per il piacere di farlo, ma solo se davvero obbligati a farlo. La forza non è importante quanto l'uso delle diverse strategie che l'alchimia concede.
La grafica secondo me è ottima in tutte le situazioni e tutti i dettagli sono ben curati.
Le sigle di apertura e chiusura a mio parere sono azzeccatissime per le situazioni e davvero molto orecchiabili.
A mio parere FullMetal Alchemist è davvero uno dei migliori anime/manga degli ultimi decenni, non posso fare a meno di conferire un 10 pieno e assolutamente meritato, aspettando di vedere il finale che di sicuro non deluderà.
Brotherhood è la nuova serie animata dell'acclamato Full Metal Alchemist! Questo nuovo capitolo è una nuova versione della storia, che riparte dal principio per essere più fedele al manga.
Graficamente è migliore (anche se di poco) alla serie vecchia, ma per quanto riguarda lo sviluppo della storia, il tutto è stato accelerato, il che la fa risultare monotona e poco interessante, anche perché sono state rimosse diverse parti importanti per lo sviluppo delle vicende.
L'unica cosa originale che ho trovato è la pausa a metà episodio.
Quindi per chi non ha mai visto la serie di FMA consiglio vivamente di guardare la prima versione anime, immensamente migliore!
Graficamente è migliore (anche se di poco) alla serie vecchia, ma per quanto riguarda lo sviluppo della storia, il tutto è stato accelerato, il che la fa risultare monotona e poco interessante, anche perché sono state rimosse diverse parti importanti per lo sviluppo delle vicende.
L'unica cosa originale che ho trovato è la pausa a metà episodio.
Quindi per chi non ha mai visto la serie di FMA consiglio vivamente di guardare la prima versione anime, immensamente migliore!
Direi che basta resistere fino al 16 episodio per iniziare ad apprezzare realmente questo anime... Dare voti altissimi non mi è mai piaciuto, ma per questa serie devo fare onestamente un'eccezione e vi spiego il perchè:
è difficile spiegare perchè questa serie diventa quasi ipnotica nel momento in cui si raggiungono i livelli di narrazione fitti, dove a poco a poco si comprende la trama: si parte da ritmi abbastanza blandi, proprio per far conoscere allo spettatore qualsiasi il mondo dell'alchimia; dopo poco però incominciano gli intoppi per i fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale che noi tutti conosciamo grazie a Flamel.
In chiave alchemica all'inizio del 900 (quando il manga è ambientato) questa pietra ha poteri più sensazionali della sola immortalità, può con particolari "sacrifici" dettati dalla regola del contrappasso riportare in vita i morti... tabù per gli alchimisti.
Non mi spingo oltre per non svelare la trama ai più che non la conoscono, ma l'incalzante ritmo delle scoperte vi terrà incollati alla tv.
La realizzazione tecnica è eccezionale degna dei migliori studi di realizzazione giapponesi, con una colonna sonora ottima ma non eccezionale, come lo era stata per la precedente trasposizione.
Un consiglio spassionato è quello di vedere i primi 6-7 episodi per quelli che non la hanno mai vista; per chi ha invece già apprezzato la 1a serie (e vi assicuro che a livello di trama non ci sono paragoni tra le 2, stravince nettamente la seconda), magari rinfrescatevi un po' la memoria e tuffatevi nell'episodio 17 per conoscere i nuovi fantastici protagonisti e gli intrighi... Buona visione a tutti.
è difficile spiegare perchè questa serie diventa quasi ipnotica nel momento in cui si raggiungono i livelli di narrazione fitti, dove a poco a poco si comprende la trama: si parte da ritmi abbastanza blandi, proprio per far conoscere allo spettatore qualsiasi il mondo dell'alchimia; dopo poco però incominciano gli intoppi per i fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale che noi tutti conosciamo grazie a Flamel.
In chiave alchemica all'inizio del 900 (quando il manga è ambientato) questa pietra ha poteri più sensazionali della sola immortalità, può con particolari "sacrifici" dettati dalla regola del contrappasso riportare in vita i morti... tabù per gli alchimisti.
Non mi spingo oltre per non svelare la trama ai più che non la conoscono, ma l'incalzante ritmo delle scoperte vi terrà incollati alla tv.
La realizzazione tecnica è eccezionale degna dei migliori studi di realizzazione giapponesi, con una colonna sonora ottima ma non eccezionale, come lo era stata per la precedente trasposizione.
Un consiglio spassionato è quello di vedere i primi 6-7 episodi per quelli che non la hanno mai vista; per chi ha invece già apprezzato la 1a serie (e vi assicuro che a livello di trama non ci sono paragoni tra le 2, stravince nettamente la seconda), magari rinfrescatevi un po' la memoria e tuffatevi nell'episodio 17 per conoscere i nuovi fantastici protagonisti e gli intrighi... Buona visione a tutti.
Ragazzo che leggi questa modesta recensione preparati una bella poltrona, con una visuale e luminosità per vedere queste puntate (fino ad ora, 5/12/2009, 34) che escono settimanalmente in maniera degna. Isolati dal mondo sbarra la porta e segui di fila tutte le puntate!
E' la serie anime che segue fedelmente il manga. Dopo la prima di 53 episodi che ho anche visto, ci si rende conto appena arrivati al bivio, dove il primo decide di continuare, inventandone la trama, mentre il secondo continua la trama (faccio l'appunto dicendo che il primo ha preso quella scelta per il semplice fatto che aveva una scadenza di episodi da rispettare e il manga usciva lentamente, troppo per le esigenze dell'anime) il secondo è il migliore!
Personaggi meglio definiti! Trama più approfondita, ottimi disegni, ottimi dialoghi e preparatevi ad alcuni colpi di scena notevoli.
Non mi pongo neanche il problema che vi piaccia o meno. A meno che non abbiate alcuna simpatia per l'alchimia, la magia che si fonda sulla scienza della chimica, potete buttarvi in questa avventura fatta di Alchimisti di Stato, Omunculi, segreti di stato, un passato guerrafondaio con intrighi che vi faranno rimanere incollati alla poltrona!
Il voto 10 lo merita per almeno il 90%; il restante 10%, un po' come il nobel di Obama, è in attesa delle buone aspettative che propone, e che a detta di chi ha letto il manga, non saranno disattese!
E' la serie anime che segue fedelmente il manga. Dopo la prima di 53 episodi che ho anche visto, ci si rende conto appena arrivati al bivio, dove il primo decide di continuare, inventandone la trama, mentre il secondo continua la trama (faccio l'appunto dicendo che il primo ha preso quella scelta per il semplice fatto che aveva una scadenza di episodi da rispettare e il manga usciva lentamente, troppo per le esigenze dell'anime) il secondo è il migliore!
Personaggi meglio definiti! Trama più approfondita, ottimi disegni, ottimi dialoghi e preparatevi ad alcuni colpi di scena notevoli.
Non mi pongo neanche il problema che vi piaccia o meno. A meno che non abbiate alcuna simpatia per l'alchimia, la magia che si fonda sulla scienza della chimica, potete buttarvi in questa avventura fatta di Alchimisti di Stato, Omunculi, segreti di stato, un passato guerrafondaio con intrighi che vi faranno rimanere incollati alla poltrona!
Il voto 10 lo merita per almeno il 90%; il restante 10%, un po' come il nobel di Obama, è in attesa delle buone aspettative che propone, e che a detta di chi ha letto il manga, non saranno disattese!
Consiglio a tutti i visitatori di vedere questo anime: nella prima serie c'erano scontri avvincenti con un misto di sentimentalismi e devo dire che anche qui ce ne sono parecchi ma è anche per questo che ho voluto recensirlo.
Partiamo dal fatto che questo non è una seconda serie ma una nuova serie, diciamo complementare: ci sono stati molti miglioramenti dal punto di vista della trama, molto più coinvolgente e con molti colpi di scena; le animazioni sono state perfezionate e migliorate.
Consiglio di guardare ambedue le serie, perché meritano entrame.
Partiamo dal fatto che questo non è una seconda serie ma una nuova serie, diciamo complementare: ci sono stati molti miglioramenti dal punto di vista della trama, molto più coinvolgente e con molti colpi di scena; le animazioni sono state perfezionate e migliorate.
Consiglio di guardare ambedue le serie, perché meritano entrame.
Difficile fornire un'opinione riguardo una serie ancora in corso, per questo cercherò di limitare il mio entusiasmo da brava fan del manga (il mio shonen preferito, senza dubbio) e darne un giudizio obiettivo.
Questi primi episodi dimostrano che si è cercato di fare nè più nè meno di quello che si era promesso, ovvero un anime riscritto da capo questa volta fedele alla trama e allo stile grafico, che pure riconosco non sia eccelso, del manga. Per questo molti sono rimasti un po' delusi dal disegno meno raffinato rispetto alla prima serie e dal fatto che la storia sia ripartita da zero; peraltro i primi episodi hanno uno svolgimento accelerato e mancano di alcuni episodi (le miniere di Yous Well e l'assalto al treno dei briganti principalmente, gli altri che mancano dalla precedente versione erano in realtà filler). Alcune sequenze importanti che riguardano il passato dei protagonisti compariranno in seguito sotto forma di flash-back, seguendo la volontà dell'autrice ben nota ai fan per il macchinoso quanto cervellotico sistema di scatole cinesi che riesce a ideare, con rivelazioni e nuovi interrogativi.
Parlando degli episodi visti, al di là della trama, per me e per altri lettori del manga affatto nuova, dopo la frenesia dei primi episodi la serie segue un andamento lento e calcolato, dando modo così agli spettatori di speculare fra un capitolo e l'altro: fra l'altro sospetto che alla fine risulteranno numerosi episodi, almeno una cinquantina, mi rincuora constatare che i filler almeno sono ridotti all'osso. L'animazione è come al solito impeccabile nei primi episodi per poi andare a scadere, mantenendo però sempre un livello discreto specie nei combattimenti, il comparto musicale è sempre azzeccato agli eventi tranne le sigle, secondo me piuttosto anonime; il design dei personaggi è fedele a quello della Arakawa, alcuni, come Lust, risultano pure affascinanti. Le voci, sia nel doppiaggio giapponese che in quello italiano su Mtv, non mi sembrano cambiate.
Sinceramente sono molto contenta di questa decisione dei produttori di creare questa nuova serie, preferisco di gran lunga la trama del manga che quella del primo anime che a un certo punto prendeva una via tutta sua. La fine, poi, mi aveva lasciato poi l'amaro in bocca per la sua banalità, per non parlare del film. Se amate il manga amerete questa serie, c'è poco altro da aggiungere.
Questi primi episodi dimostrano che si è cercato di fare nè più nè meno di quello che si era promesso, ovvero un anime riscritto da capo questa volta fedele alla trama e allo stile grafico, che pure riconosco non sia eccelso, del manga. Per questo molti sono rimasti un po' delusi dal disegno meno raffinato rispetto alla prima serie e dal fatto che la storia sia ripartita da zero; peraltro i primi episodi hanno uno svolgimento accelerato e mancano di alcuni episodi (le miniere di Yous Well e l'assalto al treno dei briganti principalmente, gli altri che mancano dalla precedente versione erano in realtà filler). Alcune sequenze importanti che riguardano il passato dei protagonisti compariranno in seguito sotto forma di flash-back, seguendo la volontà dell'autrice ben nota ai fan per il macchinoso quanto cervellotico sistema di scatole cinesi che riesce a ideare, con rivelazioni e nuovi interrogativi.
Parlando degli episodi visti, al di là della trama, per me e per altri lettori del manga affatto nuova, dopo la frenesia dei primi episodi la serie segue un andamento lento e calcolato, dando modo così agli spettatori di speculare fra un capitolo e l'altro: fra l'altro sospetto che alla fine risulteranno numerosi episodi, almeno una cinquantina, mi rincuora constatare che i filler almeno sono ridotti all'osso. L'animazione è come al solito impeccabile nei primi episodi per poi andare a scadere, mantenendo però sempre un livello discreto specie nei combattimenti, il comparto musicale è sempre azzeccato agli eventi tranne le sigle, secondo me piuttosto anonime; il design dei personaggi è fedele a quello della Arakawa, alcuni, come Lust, risultano pure affascinanti. Le voci, sia nel doppiaggio giapponese che in quello italiano su Mtv, non mi sembrano cambiate.
Sinceramente sono molto contenta di questa decisione dei produttori di creare questa nuova serie, preferisco di gran lunga la trama del manga che quella del primo anime che a un certo punto prendeva una via tutta sua. La fine, poi, mi aveva lasciato poi l'amaro in bocca per la sua banalità, per non parlare del film. Se amate il manga amerete questa serie, c'è poco altro da aggiungere.
Questa seconda trasposizone animata dell ononimo manga disegnato dall Arakawa riflette l opera originale in tutto e per tutto, infatti la prima serie del 2003 dovette abbandonare il filone narrativo originale per prenderne un altro e ciò è dovuto alla stretta vicinanza con l opera cartacea.
Ora sono passati 6 anni e siccome Fullmetal alchemist si sta dirigendo verso la conclusione hanno pensato bene di realizzare un altro anime più fedele. All inizio potrebbe sembrare troppo sbrigativo, ma questo è dovuto al fatto di non dover appioppare allo spettatore degli episodi già visti. Successivamente il ritmo si stabilisce su canoni accettabili e la storia fila liscia come l'olio. Animazioni, disegni, musiche e doppiaggio sono magistrali, un vero must per quest'opera che racchiude tutto il genio del mangaka. Per questo in conclusione gli dò un bel 10 perché questo anime di difetti ne ha pochissimi, ma del resto non ne esiste uno senza.
Ora sono passati 6 anni e siccome Fullmetal alchemist si sta dirigendo verso la conclusione hanno pensato bene di realizzare un altro anime più fedele. All inizio potrebbe sembrare troppo sbrigativo, ma questo è dovuto al fatto di non dover appioppare allo spettatore degli episodi già visti. Successivamente il ritmo si stabilisce su canoni accettabili e la storia fila liscia come l'olio. Animazioni, disegni, musiche e doppiaggio sono magistrali, un vero must per quest'opera che racchiude tutto il genio del mangaka. Per questo in conclusione gli dò un bel 10 perché questo anime di difetti ne ha pochissimi, ma del resto non ne esiste uno senza.
Se già la prima serie era eccezionale, un pò per la trama ma soprattutto per l'originalità e per il fascino dell'alchimia che cattura lo spettatore... questa seconda serie migliora sotto tutti i punti vista la prima serie, ma proprio tutti.
Innanzitutto questa è completamente ispirata al manga, ed è soprattutto questo il punto forte di quest'anime, poiché la storia del manga si è rivelata molto più avvincente, profonda, accattivante e anche comica della prima serie, quindi se essa merita un 9 scarso quest'altra non può far altro che meritarsi un 9 pieno, poiché è un anime senza nessuna lacuna o quasi.
La storia (come quella del manga anche se certe parti vengono accorciate) è ricca di sorprese e molto fluida, senza annoiare mai. Ma il punto forte di Fullmetal alchemist sono i personaggi: sono caratterizzati tutti in maniera splendida e non si riesce a decidere quale sia il più simpatico, il più figo o il migliore in generale, sono tutti fantastici, sia i buoni che i cattivi. Inoltre la loro crescita interiore (e anche fisica, parlando soprattutto dei protagonisti Edward e Alphonse) è rappresentata magnificamente, in maniera sublime, come veramente pochi altri manga o anime riescono a fare.
I disegni sono fedeli al manga ed hanno una forte colorazione; anche se magari il character design della serie precedente era fatto meglio e più precisamente, è anche vero però che esso era piatto, senza profondità e realizzato in maniera banale (almeno secondo il mio parere); quindi io preferisco quest'ultimo. Una parte della trasposizione animata dal manga che non è riuscita benissimo secondo me sono le parti demenziali con i personaggi disegnati in modo ridicolo: nel manga queste scene sono molto più umoristiche, poiché appaiono naturali, invece nell'anime sembrano forzate. La colonna sonora è discreta, le opening ottime e le ending accettabili.
E' anche una delle saghe più appassionanti di sempre, in cui un episodio tira l'altro (per il manga ancor di più, pensate che agonia aspettare quattro mesi l'uscita di un tankobon ç___ç).
E devo ringraziare fullmetal alchemist soprattutto per il fatto di avermi fatto conoscere il significato della parola anime (sia letteralmente che come qualità), visto che è stato il primo anime che mi sono visto in streaming su internet, per cui ci sono mooolto affezionato, in particolar modo ai personaggi: impossibile non innamorarsene.
In base a tutti questi fattori non posso far altro che dare un 9 a uno degli anime più rivoluzionari e originali di sempre.
Anche se non l'ho detto chiaramente penso abbiate capito che si tratti di un vero capolavoro...
Innanzitutto questa è completamente ispirata al manga, ed è soprattutto questo il punto forte di quest'anime, poiché la storia del manga si è rivelata molto più avvincente, profonda, accattivante e anche comica della prima serie, quindi se essa merita un 9 scarso quest'altra non può far altro che meritarsi un 9 pieno, poiché è un anime senza nessuna lacuna o quasi.
La storia (come quella del manga anche se certe parti vengono accorciate) è ricca di sorprese e molto fluida, senza annoiare mai. Ma il punto forte di Fullmetal alchemist sono i personaggi: sono caratterizzati tutti in maniera splendida e non si riesce a decidere quale sia il più simpatico, il più figo o il migliore in generale, sono tutti fantastici, sia i buoni che i cattivi. Inoltre la loro crescita interiore (e anche fisica, parlando soprattutto dei protagonisti Edward e Alphonse) è rappresentata magnificamente, in maniera sublime, come veramente pochi altri manga o anime riescono a fare.
I disegni sono fedeli al manga ed hanno una forte colorazione; anche se magari il character design della serie precedente era fatto meglio e più precisamente, è anche vero però che esso era piatto, senza profondità e realizzato in maniera banale (almeno secondo il mio parere); quindi io preferisco quest'ultimo. Una parte della trasposizione animata dal manga che non è riuscita benissimo secondo me sono le parti demenziali con i personaggi disegnati in modo ridicolo: nel manga queste scene sono molto più umoristiche, poiché appaiono naturali, invece nell'anime sembrano forzate. La colonna sonora è discreta, le opening ottime e le ending accettabili.
E' anche una delle saghe più appassionanti di sempre, in cui un episodio tira l'altro (per il manga ancor di più, pensate che agonia aspettare quattro mesi l'uscita di un tankobon ç___ç).
E devo ringraziare fullmetal alchemist soprattutto per il fatto di avermi fatto conoscere il significato della parola anime (sia letteralmente che come qualità), visto che è stato il primo anime che mi sono visto in streaming su internet, per cui ci sono mooolto affezionato, in particolar modo ai personaggi: impossibile non innamorarsene.
In base a tutti questi fattori non posso far altro che dare un 9 a uno degli anime più rivoluzionari e originali di sempre.
Anche se non l'ho detto chiaramente penso abbiate capito che si tratti di un vero capolavoro...
Da grande fan, di FullMetal Alchemist, non posso che dire che questa nuova serie stà uscendo un capolavoro. Avendo letto sia il manga, e vista la prima serie dell'anime, posso dire che questa nuova serie narra molto più fedelmente il manga che, sfido chiunque a dire il contrario, ha una storia molto accattivante, rispetto a come si sono sviluppati gli eventi nella prima serie. I filler a mio parere sono stati eliminati quasi tutti. Forse a molti fan non ha convinto molto l'inizio di questa nuova serie, neanche a me del resto. Ma ben presto ci si può rendere conto che la trama, dopo la parte narrativa di come i due fratelli sono diventati quello che sono, e come Edward sia diventato un alchimista dell'esercito, prende una svolta inaspettata. Eventi completamente diversi dalla prima serie, nuovi personaggi molto carismatici, colpi di scena, degni del nome che porta l'anime. Anche per quanto riguarda i disegni secondo me è molto più curato, ho notato che nella prima serie i disegni si sono migliorati progressivamente dal primo all'ultimo episodio. In questa serie invece potrete godervi fin da subito, un video di alta qualità. Non posso che incitare i già fan di FMA a guardare Brotherhood, e anche per chi non lo è, potrebbe essere una bona occasione per diventarlo.
Il mio voto: 10 e se lo merita ( e lo stesso voto lo do al manga)
Io consiglio sempre se possibile di leggere il manga prima di guardarsi la serie. In questo caso Prima il manga poi la prima serie, e poi Brotherhood.
Questa scaletta serve per farvi vedere come è migliorata nel tempo questa serie stupenda!
Il mio voto: 10 e se lo merita ( e lo stesso voto lo do al manga)
Io consiglio sempre se possibile di leggere il manga prima di guardarsi la serie. In questo caso Prima il manga poi la prima serie, e poi Brotherhood.
Questa scaletta serve per farvi vedere come è migliorata nel tempo questa serie stupenda!
"FullMetal Alchemist Brotherhood" è un anime che si segue con piacere e che non ha bisogno di presentazioni, talmente è (a merito) famoso: 64 episodi mai lenti, che volano in un attimo e che si lasciano vedere tutti d'un fiato. Il primo è stato creato apposta per differenziarlo dall'inizio della serie del 2003 (così come i tredici seguenti che presentano dei cambiamenti rispetto alla versione cartacea), e anticipa alcuni temi ripresi dalla serie più avanti, ma è gradevole e spettacolare. Vengono presentati i vari personaggi a cui ci si affezionerà nel corso della storia con un character design uguale a quello del manga, e le animazioni sono fluide e curate. La colonna sonora è grandiosa, con cori e musiche che accentuano l'epicità della storia, e la qualità tecnica si mantiene alta fino alla fine. Le sigle sono orecchiabili, anzi alcune più di altre.
Dal quindicesimo episodio la trama riprende fedelmente quella del manga, a parte qualche cambiamento irrisorio e la violenza smorzata di alcune tavole, e diventa sempre più coinvolgente: un mix di azione, introspezione psicologica, combattimenti, momenti comici e filosofici, e avventure non privo di colpi di scena e rivelazioni, in un crescendo che porta fino alla battaglia finale corale lunga ben 13 episodi, in cui ciascuno dei personaggi dà il meglio di sé e rende quest'anime indimenticabile e commovente. Si finisce con il provare simpatia o compassione persino per i cosiddetti "nemici", e i personaggi secondari sono definiti magistralmente alla pari dei principali, come ad esempio Kimblee, il vecchio Fuu e Buccaneer, per non parlare del personaggio più tragico della serie, Hoenheim, che insieme ad altri, come Envy e Bradley, per esempio, è riuscita a commuovermi ed emozionarmi come non mi succedeva da tempo. Per chi ha letto il manga la visione può risultare scontata, ma nonostante io conoscessi tutta la storia mi sono divertita e appassionata molto. "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un anime consigliato a tutti, la resa animata di un capolavoro dei manga che merita di essere visto nonostante il doppiaggio sia a tratti scadente per il riciclaggio di vari doppiatori.
Dal quindicesimo episodio la trama riprende fedelmente quella del manga, a parte qualche cambiamento irrisorio e la violenza smorzata di alcune tavole, e diventa sempre più coinvolgente: un mix di azione, introspezione psicologica, combattimenti, momenti comici e filosofici, e avventure non privo di colpi di scena e rivelazioni, in un crescendo che porta fino alla battaglia finale corale lunga ben 13 episodi, in cui ciascuno dei personaggi dà il meglio di sé e rende quest'anime indimenticabile e commovente. Si finisce con il provare simpatia o compassione persino per i cosiddetti "nemici", e i personaggi secondari sono definiti magistralmente alla pari dei principali, come ad esempio Kimblee, il vecchio Fuu e Buccaneer, per non parlare del personaggio più tragico della serie, Hoenheim, che insieme ad altri, come Envy e Bradley, per esempio, è riuscita a commuovermi ed emozionarmi come non mi succedeva da tempo. Per chi ha letto il manga la visione può risultare scontata, ma nonostante io conoscessi tutta la storia mi sono divertita e appassionata molto. "Fullmetal Alchemist Brotherhood" è un anime consigliato a tutti, la resa animata di un capolavoro dei manga che merita di essere visto nonostante il doppiaggio sia a tratti scadente per il riciclaggio di vari doppiatori.
Essendo da sempre appassionata di Fullmetal alchemist quando ho letto della nuova serie animata ho fatto letteralmente i salti di gioia. Da prima, sono rimasta un attimo a bocca aperta, poi ho fatto un gridolino sconnesso, e infine sono saltata in aria dalla sedia urlando "evvai!".
Fullmetal alchemist è decisamente il mio Shounen preferito, e non ho nessun dubbio a dirlo.
La precedente serie Tv mi aveva lasciato un po' a bocca asciutta, in quanto non era coerente col manga e la storia - per quanto valida - non mi è piaciuta più di tanto ... o meglio, non come il manga della Arakawa. Mi sono sempre chiesta perchè di questo cambiamento, e cercando un po' su internet ho scoperto che il materiale disegnato dalla maestra, quando hanno deciso la prima serie Tv, non era sufficiente per realizzarla. E allora ho capito che, effettivamente, era realizzata bene.
Ho sempre sperato in un remake attendibile e finalmente che c'era... non ci ho visto più. Quando, poco dopo la messa in onda in Giappone, ho trovato i sub ero ancora più felice.
Ma guardando il primo episodio ci sono rimasta di sasso : pensavo fosse un'altra serie non attendibile. Poi ho visto il secondo, e ho capito che il primo era un pilot.
Ma l'anime è stato troppo frettoloso. I ricordi hanno fatto malissimo a metterli in quel punto - ossia al 2 episodio - e non potranno mai rendere come gli ha fatti rendere l'Arakawa. La trama non sarà mai così avvincente come quella originale, e di questo me ne dispiace.
Insomma, Bones ha tra le mani una serie così fantastica e continua a cambiarla? Assurdo. E pensare che potrebbe essere una serie degna dell'audience di Naruto...
Mi ha profondamente deluso, ma ho continuato a guardarla. La trama è , alla fine, la stessa, solo semplificata e storpiata. UN VERO PECCATO:
Amando il manga, riesco ad amare - a mio modo- l'anime, ma non avendo letto il manga... bè... non so se sarei così alta col voto. I disegni sono stupendi e l'animazione fantastica. In poche parole, credo che FMA sia una serie a dir poco FAVOLOSA ma che non sia stata caratterizzata e valorizzata a dovere.
Fullmetal alchemist è decisamente il mio Shounen preferito, e non ho nessun dubbio a dirlo.
La precedente serie Tv mi aveva lasciato un po' a bocca asciutta, in quanto non era coerente col manga e la storia - per quanto valida - non mi è piaciuta più di tanto ... o meglio, non come il manga della Arakawa. Mi sono sempre chiesta perchè di questo cambiamento, e cercando un po' su internet ho scoperto che il materiale disegnato dalla maestra, quando hanno deciso la prima serie Tv, non era sufficiente per realizzarla. E allora ho capito che, effettivamente, era realizzata bene.
Ho sempre sperato in un remake attendibile e finalmente che c'era... non ci ho visto più. Quando, poco dopo la messa in onda in Giappone, ho trovato i sub ero ancora più felice.
Ma guardando il primo episodio ci sono rimasta di sasso : pensavo fosse un'altra serie non attendibile. Poi ho visto il secondo, e ho capito che il primo era un pilot.
Ma l'anime è stato troppo frettoloso. I ricordi hanno fatto malissimo a metterli in quel punto - ossia al 2 episodio - e non potranno mai rendere come gli ha fatti rendere l'Arakawa. La trama non sarà mai così avvincente come quella originale, e di questo me ne dispiace.
Insomma, Bones ha tra le mani una serie così fantastica e continua a cambiarla? Assurdo. E pensare che potrebbe essere una serie degna dell'audience di Naruto...
Mi ha profondamente deluso, ma ho continuato a guardarla. La trama è , alla fine, la stessa, solo semplificata e storpiata. UN VERO PECCATO:
Amando il manga, riesco ad amare - a mio modo- l'anime, ma non avendo letto il manga... bè... non so se sarei così alta col voto. I disegni sono stupendi e l'animazione fantastica. In poche parole, credo che FMA sia una serie a dir poco FAVOLOSA ma che non sia stata caratterizzata e valorizzata a dovere.
Ho visto la prima serie (me ne innamorai), letto il manga e adesso i primi otto episodi della nuova, che a detta dei produttori è più fedele al manga.
Tecnicamente è superlativa, ha animazioni superbe (Ed ha, in un determinato momento toccante, degli impercettibili movimenti del volto che non avevo mai visto in una prima), un ottimo ritmo e regia, una colorazione più matura e realistica, per non parlare del chara design, molto bello, che è allo stesso tempo fedele e migliore del manga.
Si è detto che i primi piani hanno contorni marcati in certe situazioni (come quando Ed vede la madre etc... ) ma è voluta la cosa, basta osservare la stessa vignetta nel manga.
Una cura maniacale anche nei fondali (cosa non così curata nella serie precedente), che personalmente ritengo evocativi e bellissimi.
Credo che questa maturità artistica potrebbe però cozzare con i gusti di un pubblico giovane abituato a curve morbidose.
Per quanto riguarda lo svolgimento degli eventi, ho apprezzato il filler introduttivo che sembra voler mettere subito le cose in chiaro dicendo apertamente: "hey! qui vi mostro il manga!"
Ho anche apprezzato il taglio degli episodi del treno e del politico corrotto, entrambi veramente sottotono rispetto al resto del manga, ed assolutamente non necessari.
Per il resto è l'unica serie che seguo e mi sembra una spanna sopra tutte le altre, lo studio Bone con questa produzione (realizzata nel suo nuovo studio) dimostra nuovamente la propria eccellenza.
Unica critica la rivolgo ai sottotitoli ignobili della Panini, neanche lontanamente paragonabili a quelli (ormai introvabili) realizzati dai validissimi fansubber. amatoriali...
Tecnicamente è superlativa, ha animazioni superbe (Ed ha, in un determinato momento toccante, degli impercettibili movimenti del volto che non avevo mai visto in una prima), un ottimo ritmo e regia, una colorazione più matura e realistica, per non parlare del chara design, molto bello, che è allo stesso tempo fedele e migliore del manga.
Si è detto che i primi piani hanno contorni marcati in certe situazioni (come quando Ed vede la madre etc... ) ma è voluta la cosa, basta osservare la stessa vignetta nel manga.
Una cura maniacale anche nei fondali (cosa non così curata nella serie precedente), che personalmente ritengo evocativi e bellissimi.
Credo che questa maturità artistica potrebbe però cozzare con i gusti di un pubblico giovane abituato a curve morbidose.
Per quanto riguarda lo svolgimento degli eventi, ho apprezzato il filler introduttivo che sembra voler mettere subito le cose in chiaro dicendo apertamente: "hey! qui vi mostro il manga!"
Ho anche apprezzato il taglio degli episodi del treno e del politico corrotto, entrambi veramente sottotono rispetto al resto del manga, ed assolutamente non necessari.
Per il resto è l'unica serie che seguo e mi sembra una spanna sopra tutte le altre, lo studio Bone con questa produzione (realizzata nel suo nuovo studio) dimostra nuovamente la propria eccellenza.
Unica critica la rivolgo ai sottotitoli ignobili della Panini, neanche lontanamente paragonabili a quelli (ormai introvabili) realizzati dai validissimi fansubber. amatoriali...
Come tutti gli appassionati di FMA sanno, fatta eccezione per il titolo ed i nomi dei protagonisti, tra il manga e l'anime di Fullmetal Alchemist c'erano pochissimi punti in comune, e questo è dovuto al fatto che all'epoca - parliamo del lontano 2005 - il materiale cartaceo prodotto dalla maestra Arakawa non era sufficiente per la realizzazione di tutta la serie, e perciò i produttori della BONES si sono dovuti arrangiare inventandosi il resto di sana pianta, tant'è che l'anime giunge ad una conclusione del tutto diversa da quella del manga, che, ricordiamo, si sta avviando solo adesso alle battute finali.
E siccome FMA è stato uno dei successi dell'animazione nipponica dell'ultimo decennio, sarebbe stato un errore madornale non colmare questa differenza tra anime e manga, magari proprio con una nuova serie animata che stavolta avrebbe seguito fedelmente il plot originale del manga.
E con 'fedelmente' io intendo un prodotto che riproduca nel miglior modo possibile il prodotto originale, anche se questo significa ridisegnare daccapo degli episodi già trasmessi per la vecchia serie. Questo significa che sì, voglio l'esatta riproduzione della prima pagina del primo volume del manga, con Ed e Al che tentano la trasmutazione della madre e finiscono come sappiamo; voglio vederli arrivare a Reole, discutere con Rose nella chiesa di Leto e combinare quel casotto con Cornelo; voglio che le rivelazioni mi vengano centellinate, che il passato dei due protagonisti mi venga rivelato poco alla volta. In definitiva: voglio una storia fedele al manga. Punto.
Pretendo troppo? Chissà. Ma guardando il primo episodio mi sono chiesta se stessi guardando davvero quell'anime che doveva seguire pedissequamente il manga o piuttosto qualche OAV fatto discretamente.
Già, perché questa è l'impressione che si ha una volta terminato il primo episodio: totale smarrimento. Non si capisce cosa stia succedendo e perché, si sa solo che in venti minuti vengono spiattellati allo spettatore tre quarti dei misteri che l'Arakawa si era tanto impegnata a rivelare poco alla volta nel giro di decine di volumi. E poi, mi spiegate chi diamine è questo Alchimista di Ghiaccio?
Neanche il reparto musicale a mio avviso si salva granché, visto che la nuova opening Again non riesce neanche minimamente a rivaleggiare con la storica Melissa, mentre devo ammettere che le animazioni dell'ending, Uso, non mi sono affatto dispiaciute.
Le animazioni e i disegni sono nella media e molto più fedeli allo stile dell'Arakawa, anche se, come al solito, troviamo una qualità altissima nei primi 1-2 episodi e poi un calo vertiginoso a partire dai seguenti.
Poiché l'impatto coi primi episodi è stato decisamente sgradevole per i motivi che ho detto, ed a causa di questo non sono riuscita ad andare avanti con la visione, per ora do un 7, nella speranza, un giorno, di pentirmi di aver dato un voto così basso.
E siccome FMA è stato uno dei successi dell'animazione nipponica dell'ultimo decennio, sarebbe stato un errore madornale non colmare questa differenza tra anime e manga, magari proprio con una nuova serie animata che stavolta avrebbe seguito fedelmente il plot originale del manga.
E con 'fedelmente' io intendo un prodotto che riproduca nel miglior modo possibile il prodotto originale, anche se questo significa ridisegnare daccapo degli episodi già trasmessi per la vecchia serie. Questo significa che sì, voglio l'esatta riproduzione della prima pagina del primo volume del manga, con Ed e Al che tentano la trasmutazione della madre e finiscono come sappiamo; voglio vederli arrivare a Reole, discutere con Rose nella chiesa di Leto e combinare quel casotto con Cornelo; voglio che le rivelazioni mi vengano centellinate, che il passato dei due protagonisti mi venga rivelato poco alla volta. In definitiva: voglio una storia fedele al manga. Punto.
Pretendo troppo? Chissà. Ma guardando il primo episodio mi sono chiesta se stessi guardando davvero quell'anime che doveva seguire pedissequamente il manga o piuttosto qualche OAV fatto discretamente.
Già, perché questa è l'impressione che si ha una volta terminato il primo episodio: totale smarrimento. Non si capisce cosa stia succedendo e perché, si sa solo che in venti minuti vengono spiattellati allo spettatore tre quarti dei misteri che l'Arakawa si era tanto impegnata a rivelare poco alla volta nel giro di decine di volumi. E poi, mi spiegate chi diamine è questo Alchimista di Ghiaccio?
Neanche il reparto musicale a mio avviso si salva granché, visto che la nuova opening Again non riesce neanche minimamente a rivaleggiare con la storica Melissa, mentre devo ammettere che le animazioni dell'ending, Uso, non mi sono affatto dispiaciute.
Le animazioni e i disegni sono nella media e molto più fedeli allo stile dell'Arakawa, anche se, come al solito, troviamo una qualità altissima nei primi 1-2 episodi e poi un calo vertiginoso a partire dai seguenti.
Poiché l'impatto coi primi episodi è stato decisamente sgradevole per i motivi che ho detto, ed a causa di questo non sono riuscita ad andare avanti con la visione, per ora do un 7, nella speranza, un giorno, di pentirmi di aver dato un voto così basso.
Iniziamo col dire che ho visto la prima serie e il mediocre film. La serie mi era molto piaciuta, ma lenta all'inizio e speravo di non dovermi rivedere le prime puntate identiche. Fortunatamente non è stato così e nella nuova produzione si viene subito catapultati nell'azione salvo che una puntata di flashback utile per evidenziare una differenza col primo anime che più avanti si rivelerà importante. Sembra che la storia almeno per la parte comune proceda spedita (con mia somma gioia non hanno dedicato un'intera puntata all'esame). Tuttavia devo ammettere che riesco ad apprezzare la velocità perchè ho visto la prima serie e non so se chi non l'ha vista riesce a godersi per intero questa versione della storia. Concludo dicendo che aspetto con ansia la parte di storia che diverge dalla prima serie e allora tornerò a dedicarmi ad una recensione sulla parte nuova, sperando di non dover abbassare il voto, ma semmai alzarlo.Il voto sarebbe 7.5 ma sono buono
Ammetto che questa è decisamente una serie dedicati ai numerosissimi fan che hanno seguito la prima ed il manga, ovviamente. Parlando di Fullmetal Alchemist Brotherhood, benché io abbia visto solo le prime puntate (tutte quelle che sono uscite sino ad ora che scrivo), sento fortemente il bisogno di affermare che, escludendo le varie rivelazioni repentine apparse sin da subito, la regia ha fatto un lavoro magistrale. Infatti, per colpa della situazione che si era creata nella prima seria, dalla quale non si poteva certo riprendere, non c'era altro da fare che un vero e proprio remake (modificato naturalmente) sotto il volere dell'autrice, che si è divertita in qualche modo a cambiare decisamente direzione al manga durante la stessa programmazione della prima serie. A questo punto ritengo anche opportuno dire che le rivelazioni su Xing, Il padre e simili, non hanno suscitato in me altro che appagamento, poiché immergono sin da subito lo spettatore in una realtà completamente diversa da quella che si era trovata precedentemente nelle prime 51 puntate, cosa che si poteva sapere precedentemente solo con un' accurata lettura della serie a fumetti. La prima puntata mi ha molto sorpreso: non mi aspettavo proprio un prologo azzeccato del genere, con le fasi principali mai rivelate nel manga, come quando si sono conosciuti i fratelli Elric e Hugues ed il fatto che (almeno questa volta) sua figlia è già viva sin dall'inizio. Interessante anche il duello con l' alchimista di ghiaccio, che diventa come narratore e presentatore della natura del peccato di Edward ed al e di personaggi posteriori (come già detto) come Kimbly, cosa che per qualcuno ha creato polemica e anche un po' di confusione, ma alla fine diciamocelo: "se avessero iniziato seguendo la narrazione seguendo l'intreccio organizzato da Hiromu Arakawa, la produzione si sarebbe ritrovata con numerosi episodi completamente identici alla prima serie."
Unica cosa che sin da adesso non mi ha ancora soddisfatto del tutto è di certo l' insieme di colonne sonore ascoltate sino ad adesso, non di certo paragonabili alla celeberrima "Solitude" o "Brothers" (nella prima versione solo in piano, nella seconda anche in instrumental, Russo e Inglese) o altre ancora che hanno di certo dato manforte al grandissimo successo di Fullmetal Alchemist. Mi sono piaciute invece anche le sigle iniziali e finali, con la bravissima Yui che apre con la canzone "Again" che trovo molto adatta al contesto, almeno quanto la ending.
Mi sembra che un elemento rivoluzionario, sempre se non erro, sia stato l' aggiunta di un "link" all'opening, al sito ufficiale della serie, cosa che trovo molto utile: il sito è molto particolare e credo che presto diventerà centro d' informazione per tutti i fan (armati di traduttori simultanei).
Detta quest'ultima cosa, giustifico il mio voto: sento di dare un bel 10 pieno, non solo per tutti i fattori positivi esposti precedentemente ma anche per sottolineare la completezza di questa serie indipendentemente dalla versione dell' anime:
"Chiunque si senta di dire di essere davvero un esperto di Anime, non può assolutamente rifiutare di vedere FMA Brotherhood, una serie da rivivere (per chi legge il manga) e da scoprire man mano (per chi si confronta con questo mondo per la prima volta)... Buona visione! Buon divertimento! E naturalmente, grazie dell'attenzione."
Unica cosa che sin da adesso non mi ha ancora soddisfatto del tutto è di certo l' insieme di colonne sonore ascoltate sino ad adesso, non di certo paragonabili alla celeberrima "Solitude" o "Brothers" (nella prima versione solo in piano, nella seconda anche in instrumental, Russo e Inglese) o altre ancora che hanno di certo dato manforte al grandissimo successo di Fullmetal Alchemist. Mi sono piaciute invece anche le sigle iniziali e finali, con la bravissima Yui che apre con la canzone "Again" che trovo molto adatta al contesto, almeno quanto la ending.
Mi sembra che un elemento rivoluzionario, sempre se non erro, sia stato l' aggiunta di un "link" all'opening, al sito ufficiale della serie, cosa che trovo molto utile: il sito è molto particolare e credo che presto diventerà centro d' informazione per tutti i fan (armati di traduttori simultanei).
Detta quest'ultima cosa, giustifico il mio voto: sento di dare un bel 10 pieno, non solo per tutti i fattori positivi esposti precedentemente ma anche per sottolineare la completezza di questa serie indipendentemente dalla versione dell' anime:
"Chiunque si senta di dire di essere davvero un esperto di Anime, non può assolutamente rifiutare di vedere FMA Brotherhood, una serie da rivivere (per chi legge il manga) e da scoprire man mano (per chi si confronta con questo mondo per la prima volta)... Buona visione! Buon divertimento! E naturalmente, grazie dell'attenzione."
Allora premetto che secondo me i ritmi del manga sono eccellenti.
L'Arakawa è una maestra per come dosa anticipazioni, colpi di scena, rivelazioni della trama e quant'altro.
Concordo con Hob quando dice che in questa seconda serie hanno farcito le prime due puntate di anticipazioni... Isaac che chissà come sa il vero volto del paese, attimi in cui spunta il padre, la mappa di Amestris (ultrarivelatrice), la sensei (quanto ho adorato nel manga questo non capire che era una donna sino all'ultimo), Xing, il saggio venuto dall'est... cioè tutti quei piccoli indizi che erano magistralmente dosati qui te li spiattellano come niente... secondo me hanno esagerato o meglio l'hanno fatto ad uso e consumo di gente che ha letto il manga e ha visto la prima serie. E' quindi molto strano come la serie anime che dovrebbe essere più fedele al manga alla fine adotti un ritmo completamente diverso.
Pensando alla prima serie, è vero che si è persa moltissimo per strada, però da profano quando la vidi per la prima volta su MTV quelle prime due puntate con Cornello, Rose e Riole mi fecero innamorare della serie, che dire poi quando spuntarono Lust ed Envy? Con un ritmo molto più vicino a quello del manga. Secondo me l'inizio della prima serie è decisamente migliore di questo della seconda.
Benché comunque stia facendo tutte queste critiche secondo me questo anime è ottimo per un conoscitore da anni della storia e mi piace vedermi come nella seconda puntata ciò che nella prima serie era stato trasposto pessimamente, tanto che mi vedo persino le puntate con fansub in inglese (non lo faccio quasi mai) ma non lo consiglierei mai ad uno che volesse conoscere FMA da zero.
Concludo aspettando con curiosità la terza puntata che dovrebbe coincidere con il vero inizio del manga e con l'inizio della prima serie... chissà che differenze ci saranno.
Voto: 8- per chi già conosce la serie
6 1/2 per chi non la conosce con consiglio di leggersi prima il manga, vedersi poi la prima serie (almeno l'inizio) e solo dopo iniziare questa.
L'Arakawa è una maestra per come dosa anticipazioni, colpi di scena, rivelazioni della trama e quant'altro.
Concordo con Hob quando dice che in questa seconda serie hanno farcito le prime due puntate di anticipazioni... Isaac che chissà come sa il vero volto del paese, attimi in cui spunta il padre, la mappa di Amestris (ultrarivelatrice), la sensei (quanto ho adorato nel manga questo non capire che era una donna sino all'ultimo), Xing, il saggio venuto dall'est... cioè tutti quei piccoli indizi che erano magistralmente dosati qui te li spiattellano come niente... secondo me hanno esagerato o meglio l'hanno fatto ad uso e consumo di gente che ha letto il manga e ha visto la prima serie. E' quindi molto strano come la serie anime che dovrebbe essere più fedele al manga alla fine adotti un ritmo completamente diverso.
Pensando alla prima serie, è vero che si è persa moltissimo per strada, però da profano quando la vidi per la prima volta su MTV quelle prime due puntate con Cornello, Rose e Riole mi fecero innamorare della serie, che dire poi quando spuntarono Lust ed Envy? Con un ritmo molto più vicino a quello del manga. Secondo me l'inizio della prima serie è decisamente migliore di questo della seconda.
Benché comunque stia facendo tutte queste critiche secondo me questo anime è ottimo per un conoscitore da anni della storia e mi piace vedermi come nella seconda puntata ciò che nella prima serie era stato trasposto pessimamente, tanto che mi vedo persino le puntate con fansub in inglese (non lo faccio quasi mai) ma non lo consiglierei mai ad uno che volesse conoscere FMA da zero.
Concludo aspettando con curiosità la terza puntata che dovrebbe coincidere con il vero inizio del manga e con l'inizio della prima serie... chissà che differenze ci saranno.
Voto: 8- per chi già conosce la serie
6 1/2 per chi non la conosce con consiglio di leggersi prima il manga, vedersi poi la prima serie (almeno l'inizio) e solo dopo iniziare questa.
Ho visto l'episodio e devo dire che mi è piaciuto. All'inizio pensavo fosse un'altra saga filler, ma alla fine dell'episodio, ho sentito Lust dire "riole", quindi seguirà la storia basta guardare la sigla, Hohenaim, Xanxes, ecc)... se seguirà il manga, questa serie a mio parere sarà stupenda. Le animazioni sono ben fatte. Solo una cosa non mi è piaciuta. Hanno fatto 5 trailer sempre mostrando l'alchimista di ghiaccio. Con tutti quei video pensavo facessero una saga spettacolare, invece hanno fatto 5 trailer solo per il primo episodio. Aggiornerò la recensione dopo aver guardato altri episodi, in quanto per ora la recensione è basata solo sul primo episodio.