Shangri-La
"Shangri-La" è una serie composta da ventiquattro episodi di durata canonica, prodotta dallo studio Gonzo nel 2009, e ispirata al romanzo di fantascienza dello scrittore Eiichi Ikegami, pubblicato nel 2005.
Nella seconda metà del XXI secolo, a causa di uno spaventoso terremoto e del surriscaldamento globale che si è fatto insostenibile, Tokyo si è ormai trasformata in una vera e propria giungla. I cittadini più ricchi e benestanti del Paese si sono rifugiati in una fortezza a forma di torre chiamata "Atlas", ma la maggioranza degli abitanti si è dovuta adattare alle nuove condizioni climatiche del pianeta, e alla continua lotta contro la natura che non accenna a fermarsi. Kuniko Houjou, oltre ad essere la principale protagonista, è una giovane ragazza destinata ad ereditare il controllo della "Metal-Age", un'organizzazione terroristica che deruba Atlas per rifornire di provviste e medicine le persone più povere costrette a rimanere sulla Terra.
Un inizio confusionario che getta nel calderone una miriade di personaggi e di schieramenti poco definiti e difficili da collocare, non poteva che dare vita a una trama ben congegnata e piena di idee interessanti. Purtroppo queste idee vengono sfruttate malamente, e a fare da vera protagonista, più che Kuniko, è la confusione. "Shangri-La" è come un grosso puzzle, pian piano vengono forniti dei pezzi, ma alla fine i tasselli mancanti sono veramente troppi; la situazione globale non è mai ben chiara, e molte cose vengono abbandonate senza spiegazione alcuna. Un vero peccato viste le potenzialità mostrate, che sin dalle prime puntate gettavano le fondamenta per un'opera sì complessa ma di grande spessore. Le prime puntate sono interessanti, presentano il mondo in cui è ambientata la vicenda e si lasciano seguire con piacere; la fase centrale è sicuramente quella più noiosa: non si capisce dove l'opera voglia andare a parare, e il ritmo è lentissimo. A partire dalla seconda metà la situazione si sblocca, e si assiste a un continuo crescendo sino al gran finale.
I personaggi sono molti, e sia i principali che i secondari godono di una caratterizzazione più che discreta.
Dal punto di vista tecnico, è un piacere ritrovare ad occuparsi del character design Range Murata, che come per "Last Exile" e "Blue Submarine No.6" svolge un ottimo lavoro. Le animazioni sono più che sufficienti, così come i combattimenti, anche se mancano un po' di dinamismo. Eccelsa è invece l'ambientazione; lo scenario ricreato è ben strutturato e suggestivo, in forte stile steampunk.
Come il comparto grafico, anche quello sonoro si comporta splendidamente, iniziando col proporre un'opening energica e melodiosa, che episodio dopo episodio invoglia a continuare la visione. Ottime anche le due ending, e il doppiaggio più che adeguato.
Il finale conclude splendidamente la vicenda, lascia troppe cose in sospeso e forse è addirittura troppo frettoloso, ma regala qualche emozione, cosa che fino a quel momento la serie non era riuscita a fare.
Per concludere, "Shangri-La" è un'opera caotica e sostanzialmente anonima, che non riesce a coinvolgere più di tanto lo spettatore. Un classico esempio di occasione sprecata.
Nella seconda metà del XXI secolo, a causa di uno spaventoso terremoto e del surriscaldamento globale che si è fatto insostenibile, Tokyo si è ormai trasformata in una vera e propria giungla. I cittadini più ricchi e benestanti del Paese si sono rifugiati in una fortezza a forma di torre chiamata "Atlas", ma la maggioranza degli abitanti si è dovuta adattare alle nuove condizioni climatiche del pianeta, e alla continua lotta contro la natura che non accenna a fermarsi. Kuniko Houjou, oltre ad essere la principale protagonista, è una giovane ragazza destinata ad ereditare il controllo della "Metal-Age", un'organizzazione terroristica che deruba Atlas per rifornire di provviste e medicine le persone più povere costrette a rimanere sulla Terra.
Un inizio confusionario che getta nel calderone una miriade di personaggi e di schieramenti poco definiti e difficili da collocare, non poteva che dare vita a una trama ben congegnata e piena di idee interessanti. Purtroppo queste idee vengono sfruttate malamente, e a fare da vera protagonista, più che Kuniko, è la confusione. "Shangri-La" è come un grosso puzzle, pian piano vengono forniti dei pezzi, ma alla fine i tasselli mancanti sono veramente troppi; la situazione globale non è mai ben chiara, e molte cose vengono abbandonate senza spiegazione alcuna. Un vero peccato viste le potenzialità mostrate, che sin dalle prime puntate gettavano le fondamenta per un'opera sì complessa ma di grande spessore. Le prime puntate sono interessanti, presentano il mondo in cui è ambientata la vicenda e si lasciano seguire con piacere; la fase centrale è sicuramente quella più noiosa: non si capisce dove l'opera voglia andare a parare, e il ritmo è lentissimo. A partire dalla seconda metà la situazione si sblocca, e si assiste a un continuo crescendo sino al gran finale.
I personaggi sono molti, e sia i principali che i secondari godono di una caratterizzazione più che discreta.
Dal punto di vista tecnico, è un piacere ritrovare ad occuparsi del character design Range Murata, che come per "Last Exile" e "Blue Submarine No.6" svolge un ottimo lavoro. Le animazioni sono più che sufficienti, così come i combattimenti, anche se mancano un po' di dinamismo. Eccelsa è invece l'ambientazione; lo scenario ricreato è ben strutturato e suggestivo, in forte stile steampunk.
Come il comparto grafico, anche quello sonoro si comporta splendidamente, iniziando col proporre un'opening energica e melodiosa, che episodio dopo episodio invoglia a continuare la visione. Ottime anche le due ending, e il doppiaggio più che adeguato.
Il finale conclude splendidamente la vicenda, lascia troppe cose in sospeso e forse è addirittura troppo frettoloso, ma regala qualche emozione, cosa che fino a quel momento la serie non era riuscita a fare.
Per concludere, "Shangri-La" è un'opera caotica e sostanzialmente anonima, che non riesce a coinvolgere più di tanto lo spettatore. Un classico esempio di occasione sprecata.
Come spesso mi capita non sono per nulla d'accordo con le precedenti recensioni, o meglio con i voti. Come spesso accade, lo Studio Gonzo è altalenante e non è una garanzia positiva per la realizzazione di un anime.
Trama
In un futuro "post apocalittico", causa un terremoto di grosse dimensioni in Giappone, Tokyo viene rasa al suolo e nasce una speranza... Atlas! Ovvero una struttura in via di espansione che si prefigge come obiettivo l'espansione, al fine di poter ospitare tutti i terremotati. Ovviamente, nel corso della storia si scoprirà perché ci mette così tanto tempo e nel frattempo la gente al di fuori della struttura deve vivere in condizioni a dir poco difficili, vista la scarsa quantità e qualità del servizio sanitario e del cibo a disposizione. Il tutto viene narrato in una cittadina chiamata Duomo, dove la Metal Age (un'organizzazione di ribelli che ruba alla Robin Hood ad Atlas per dare ai "poveri") è ben accetta e sostenuta da alcuni ma non da altri.
Kuniko, che dovrebbe essere leader del gruppo perché nipote dell'attuale leader, al momento non vuole prendere parte a tutto ciò. La nostra protagonista è accompagnata e "scortata" da un trans, usa un boomerang come arma, col quale ovviamente ha la meglio contro pistole, carri armati, bazooka, ecc. Fronteggerà chiunque senza paura. La particolare situazione mondiale e il sistema economico si basa sulla produzione di CO2, ovvero più è bassa tale percentuale di emissione e più lo Stato in questione è ricco o "meno povero", visto che per emettere CO2 si paga e pertanto la troppe emissioni di CO2 possono mandare in bancarotta il sistema finanziario di una nazione.
A tal proposito avremo anche dei "pirati informatici", che si approfittano di tale sistema per arricchirsi a loro volta con la compravendita di azioni.
Sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi
I personaggi di contorno, fatta eccezione per Narae, non servono poi a molto, non ho trovato delle contestualizzazioni tali perché ci fosse un personaggio a svolgere un determinato ruolo piuttosto che un altro. Lo stesso trans, Momoko, è un trans, ma non c'è alcuna ragione specifica per cui è lui piuttosto che un altro. Ogni tanto troviamo un leggero fanservice, che non serve veramente a nulla, visto il contesto e visto che alla fine è un fanservice poco contestualizzato, che non serve a nulla. Gli stessi vecchietti di Akihabara servono a poco o nulla, se non ad alimentare un modo giapponese di versione di pervertiti o pseudo tali.
Caratteristiche tecniche
Sono buone le animazioni, bella la scenografia, non male il disegno, fluido per lo più. E' un vero peccato trovare delle buone note tecniche in un anime dove la sceneggiatura e la regia sono veramente mediocri, quando invece ci sarebbero anime molto più meritevoli da questo punto di vista, che avrebbero potuto meritare tale trattamento.
Conclusioni
Ho trovato il tutto abbastanza piatto e poco interessante, e il finale della storia, nonché l'ultimo episodio, veramente l'epilogo del nulla. Incongruente, incostante, senza nulla. Veramente pochi anime mi hanno lasciato una sensazione di aver perso tempo come questo "Shangri-La", che dà il nome all'anime, ma che ha un senso solo alla fine, perché viene nominata dalla protagonista. Onestamente, non capisco se sono mancate a me le chiavi di lettura, oppure se chi ha visto questo anime ha talmente tanti pochi termini di paragone che riesce a trovarlo addirittura più che sufficiente.
Trama
In un futuro "post apocalittico", causa un terremoto di grosse dimensioni in Giappone, Tokyo viene rasa al suolo e nasce una speranza... Atlas! Ovvero una struttura in via di espansione che si prefigge come obiettivo l'espansione, al fine di poter ospitare tutti i terremotati. Ovviamente, nel corso della storia si scoprirà perché ci mette così tanto tempo e nel frattempo la gente al di fuori della struttura deve vivere in condizioni a dir poco difficili, vista la scarsa quantità e qualità del servizio sanitario e del cibo a disposizione. Il tutto viene narrato in una cittadina chiamata Duomo, dove la Metal Age (un'organizzazione di ribelli che ruba alla Robin Hood ad Atlas per dare ai "poveri") è ben accetta e sostenuta da alcuni ma non da altri.
Kuniko, che dovrebbe essere leader del gruppo perché nipote dell'attuale leader, al momento non vuole prendere parte a tutto ciò. La nostra protagonista è accompagnata e "scortata" da un trans, usa un boomerang come arma, col quale ovviamente ha la meglio contro pistole, carri armati, bazooka, ecc. Fronteggerà chiunque senza paura. La particolare situazione mondiale e il sistema economico si basa sulla produzione di CO2, ovvero più è bassa tale percentuale di emissione e più lo Stato in questione è ricco o "meno povero", visto che per emettere CO2 si paga e pertanto la troppe emissioni di CO2 possono mandare in bancarotta il sistema finanziario di una nazione.
A tal proposito avremo anche dei "pirati informatici", che si approfittano di tale sistema per arricchirsi a loro volta con la compravendita di azioni.
Sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi
I personaggi di contorno, fatta eccezione per Narae, non servono poi a molto, non ho trovato delle contestualizzazioni tali perché ci fosse un personaggio a svolgere un determinato ruolo piuttosto che un altro. Lo stesso trans, Momoko, è un trans, ma non c'è alcuna ragione specifica per cui è lui piuttosto che un altro. Ogni tanto troviamo un leggero fanservice, che non serve veramente a nulla, visto il contesto e visto che alla fine è un fanservice poco contestualizzato, che non serve a nulla. Gli stessi vecchietti di Akihabara servono a poco o nulla, se non ad alimentare un modo giapponese di versione di pervertiti o pseudo tali.
Caratteristiche tecniche
Sono buone le animazioni, bella la scenografia, non male il disegno, fluido per lo più. E' un vero peccato trovare delle buone note tecniche in un anime dove la sceneggiatura e la regia sono veramente mediocri, quando invece ci sarebbero anime molto più meritevoli da questo punto di vista, che avrebbero potuto meritare tale trattamento.
Conclusioni
Ho trovato il tutto abbastanza piatto e poco interessante, e il finale della storia, nonché l'ultimo episodio, veramente l'epilogo del nulla. Incongruente, incostante, senza nulla. Veramente pochi anime mi hanno lasciato una sensazione di aver perso tempo come questo "Shangri-La", che dà il nome all'anime, ma che ha un senso solo alla fine, perché viene nominata dalla protagonista. Onestamente, non capisco se sono mancate a me le chiavi di lettura, oppure se chi ha visto questo anime ha talmente tanti pochi termini di paragone che riesce a trovarlo addirittura più che sufficiente.
Prima di iniziare vorrei specificare che il motivo principale per il quale ho deciso di visionare Shangri-La è che il disegnatore è Ranga Murata, già conosciuto per opere del calibro di Last Exile e Blue Submarine No.6.
Dunque, in un futuro neanche troppo lontano il Giappone si ritrova a fare i conti con una natura improvvisamente aggressiva, a causa del continuo inquinamento delle emissioni di CO2. Pochi fortunati sono riusciti a rifugiarsi in città/fortino, mentre il resto dei sopravvissuti si sono dovuti arrangiare in piccoli centri di fortuna, a malapena autosufficienti. La Metal Age è un gruppo di ribelli che in tutti i modi cerca di affrontare le associazioni che non integrano la popolazione restante nelle città sicure, e a capo di quest'organizzazione c'è la piccola Kuniko, che prenderà effettivamente le redini della fazione ribelle verso metà serie.
Grosso modo queste sono le tematiche, e in quanto al genere di anime francamente non saprei come categorizzarlo. Mi spiego: per tutto il corso dell'anime si sente parlare di bolle finanziarie, poteri misteriosi, tassi d'interesse, economia internazionale, complotti, misteri. Insomma io ho cercato in tutti i modi di dare un senso a quella che è la trama di Shangri-La, ma è al 99% impossibile. Per gli 8/10 dell'intero anime mi sembrava di sentire il telegiornale economia, non ne potevo proprio più! Io non pretendo scene d'azione, commedie demenziali a priori, ma qui vien dall'anima chiedersi " Ma quand'è che vediamo un po' di massacri?"
Passiamo a quelli che sono gli unici, secondo il mio modesto parere, pregi dell'intero anime, ovvero i disegni e le animazioni, nonché la colonna sonora. Il valore dei tre fattori di cui prima parlavo è ai massimi livelli, i dettagli abbondano, le (si contano sulle punta delle dita) scene d'azione sono sublimi, e le musiche di sottofondo sono assolutamente azzeccate, insieme ad opening ed ending.
Concludendo, quest'anime non è di certo una pietra miliare nell'olimpo delle creazioni del sol levante, eppure mi piace pensare che in fondo abbia qualcosa di più di una grafica stupenda e un comparto audio eccellente. Ma per come la vedo io, l'importante non è l'apparenza ma la sostanza, e mi spiace davvero tantissimo che non abbia sfondato, le potenzialità c'erano, il comparto grafico pure. Una vera disdetta.
Dunque, in un futuro neanche troppo lontano il Giappone si ritrova a fare i conti con una natura improvvisamente aggressiva, a causa del continuo inquinamento delle emissioni di CO2. Pochi fortunati sono riusciti a rifugiarsi in città/fortino, mentre il resto dei sopravvissuti si sono dovuti arrangiare in piccoli centri di fortuna, a malapena autosufficienti. La Metal Age è un gruppo di ribelli che in tutti i modi cerca di affrontare le associazioni che non integrano la popolazione restante nelle città sicure, e a capo di quest'organizzazione c'è la piccola Kuniko, che prenderà effettivamente le redini della fazione ribelle verso metà serie.
Grosso modo queste sono le tematiche, e in quanto al genere di anime francamente non saprei come categorizzarlo. Mi spiego: per tutto il corso dell'anime si sente parlare di bolle finanziarie, poteri misteriosi, tassi d'interesse, economia internazionale, complotti, misteri. Insomma io ho cercato in tutti i modi di dare un senso a quella che è la trama di Shangri-La, ma è al 99% impossibile. Per gli 8/10 dell'intero anime mi sembrava di sentire il telegiornale economia, non ne potevo proprio più! Io non pretendo scene d'azione, commedie demenziali a priori, ma qui vien dall'anima chiedersi " Ma quand'è che vediamo un po' di massacri?"
Passiamo a quelli che sono gli unici, secondo il mio modesto parere, pregi dell'intero anime, ovvero i disegni e le animazioni, nonché la colonna sonora. Il valore dei tre fattori di cui prima parlavo è ai massimi livelli, i dettagli abbondano, le (si contano sulle punta delle dita) scene d'azione sono sublimi, e le musiche di sottofondo sono assolutamente azzeccate, insieme ad opening ed ending.
Concludendo, quest'anime non è di certo una pietra miliare nell'olimpo delle creazioni del sol levante, eppure mi piace pensare che in fondo abbia qualcosa di più di una grafica stupenda e un comparto audio eccellente. Ma per come la vedo io, l'importante non è l'apparenza ma la sostanza, e mi spiace davvero tantissimo che non abbia sfondato, le potenzialità c'erano, il comparto grafico pure. Una vera disdetta.
Shangri-La è ambientato in un futuro non troppo lontano. Nell'anime vediamo che sono diffuse invenzioni che oggi sono ancora in fase di sviluppo, come ad esempio lo schermo olografico per il computer, che addirittura è touch screen. Oppure armi insolite, ed oggetti futuristici come chip per mimetizzarsi e rendersi invisibili.
Ma questo futuro è anche stato anche devastato da un disastro naturale. Le città sono rovinate e coperte di muschio, e circondate da giungle velenose in cui si può entrare solo con la maschera antigas. Per di più, ci sono spesso violente piogge di grandine che spaccano tutto.
Nella serie seguiremo le vicende di tre personaggi principali, due sono i cosiddetti "cattivi", e una fa parte dei "buoni". Dalla parte dei buoni abbiamo Kuniko, la ragazzina col boomerang e i capelli rosa. Kuniko deve ereditare la carica di leader della Metal Age, un'organizzazione "terrorista" che per protesta al governo deruba i suoi carichi di merci diretti alla ricca capitale. Però Kuniko non sembra molto entusiasta della Metal Age, e infatti rifiuta il ruolo. Kuniko è sempre affiancata da un altro personaggio, un transessuale, che la protegge sempre e la addestra a combattere. Trovo che il transessuale sia un bel personaggio, va molto fiero di essere transessuale, abbonda nei doppi sensi (anche se non fanno sempre ridere), ed è anche una persona saggia perché capisce gli altri e dà consigli.
Dalla parte dei "cattivi" una ragazzina bionda, ricca ma trascurata dai genitori, che passa tutto il tempo chiusa in una stanza con il computer, a combinare truffe in borsa per aumentare ancora di più la ricchezza dei genitori. La ragazzina ha la fobia di uscire di casa e di socializzare con la gente vera, infatti si sente solo con un paio di ragazzi che la aiutano nelle sue truffe, oppure parla con il suo orsacchiotto. Comunque, le parti in cui compare lei sono spesso noiosissime e difficili da seguire, poiché si parla solo di economia, titoli di credito, quotazioni in borsa.
Sempre dalla parte dei "cattivi" abbiamo il governo. Il governo è una cosa un po' particolare in questo anime, perché sembra organizzato come nei tempi antichi, quasi una setta religiosa, tutti i membri indossano strane tuniche e copricapi che nascondono la faccia. Uno dei membri più importanti del governo è una ragazzina coi capelli bianchi, un occhio viola e uno giallo. Sembra venire trattata come un'imperatrice, ma anche manipolata dai più grandi. Questa bambina ha un potere particolare: chi racconta una bugia in sua presenza muore dolorosamente, contorcendosi su sé stesso. Ma anche chi non risponde alle sue domande. Quindi i membri adulti sfruttano questa bambina, la sua carica e il suo potere. Un altro strano ragazzino viene tenuto prigioniero dal governo in una stanza dalla luce rossastra. Questo ragazzino-mostro è ricoperto di sigilli, è quasi un mostro, lancia urla disumane e tra i suoi deliri fa enigmatiche predizioni del futuro.
Questa situazione iniziale viene spiegata nei primi episodi, che risultano un po' noiosi. Ma l'azione inizia già dal primo episodio, nonostante non abbia mai una "parte da leone", in nessun episodio. È necessario non perdersi mai neanche una puntata, poiché in ogni puntata assistiamo a continui cambiamenti, piani di attacco e difesa, e continue rivelazioni, saltare una puntata significa non capire più nulla.
Dato che è molto complicato come trama, non sono riuscito a seguirlo oltre l'episodio 13. Preferisco gli shounen con abbondanti combattimenti e poca trama.
Ma questo futuro è anche stato anche devastato da un disastro naturale. Le città sono rovinate e coperte di muschio, e circondate da giungle velenose in cui si può entrare solo con la maschera antigas. Per di più, ci sono spesso violente piogge di grandine che spaccano tutto.
Nella serie seguiremo le vicende di tre personaggi principali, due sono i cosiddetti "cattivi", e una fa parte dei "buoni". Dalla parte dei buoni abbiamo Kuniko, la ragazzina col boomerang e i capelli rosa. Kuniko deve ereditare la carica di leader della Metal Age, un'organizzazione "terrorista" che per protesta al governo deruba i suoi carichi di merci diretti alla ricca capitale. Però Kuniko non sembra molto entusiasta della Metal Age, e infatti rifiuta il ruolo. Kuniko è sempre affiancata da un altro personaggio, un transessuale, che la protegge sempre e la addestra a combattere. Trovo che il transessuale sia un bel personaggio, va molto fiero di essere transessuale, abbonda nei doppi sensi (anche se non fanno sempre ridere), ed è anche una persona saggia perché capisce gli altri e dà consigli.
Dalla parte dei "cattivi" una ragazzina bionda, ricca ma trascurata dai genitori, che passa tutto il tempo chiusa in una stanza con il computer, a combinare truffe in borsa per aumentare ancora di più la ricchezza dei genitori. La ragazzina ha la fobia di uscire di casa e di socializzare con la gente vera, infatti si sente solo con un paio di ragazzi che la aiutano nelle sue truffe, oppure parla con il suo orsacchiotto. Comunque, le parti in cui compare lei sono spesso noiosissime e difficili da seguire, poiché si parla solo di economia, titoli di credito, quotazioni in borsa.
Sempre dalla parte dei "cattivi" abbiamo il governo. Il governo è una cosa un po' particolare in questo anime, perché sembra organizzato come nei tempi antichi, quasi una setta religiosa, tutti i membri indossano strane tuniche e copricapi che nascondono la faccia. Uno dei membri più importanti del governo è una ragazzina coi capelli bianchi, un occhio viola e uno giallo. Sembra venire trattata come un'imperatrice, ma anche manipolata dai più grandi. Questa bambina ha un potere particolare: chi racconta una bugia in sua presenza muore dolorosamente, contorcendosi su sé stesso. Ma anche chi non risponde alle sue domande. Quindi i membri adulti sfruttano questa bambina, la sua carica e il suo potere. Un altro strano ragazzino viene tenuto prigioniero dal governo in una stanza dalla luce rossastra. Questo ragazzino-mostro è ricoperto di sigilli, è quasi un mostro, lancia urla disumane e tra i suoi deliri fa enigmatiche predizioni del futuro.
Questa situazione iniziale viene spiegata nei primi episodi, che risultano un po' noiosi. Ma l'azione inizia già dal primo episodio, nonostante non abbia mai una "parte da leone", in nessun episodio. È necessario non perdersi mai neanche una puntata, poiché in ogni puntata assistiamo a continui cambiamenti, piani di attacco e difesa, e continue rivelazioni, saltare una puntata significa non capire più nulla.
Dato che è molto complicato come trama, non sono riuscito a seguirlo oltre l'episodio 13. Preferisco gli shounen con abbondanti combattimenti e poca trama.
Come altri hanno sottolineato prima di me, su questo anime c'è poco da dire se non che è un'opera diversa dalle altre in virtù dei i temi trattati e della struttura con la quale si sviluppa la storia. Ad essere sincero, l'aggiunta di personaggi un po' "particolari", poteva essere comodamente accantonata. Insomma, tra trans, otaku pazzoidi e battutine a doppio senso e a mio avviso anche volgari in certi punti (per non parlare poi della dottoressa che adora essere insultata) si è sfiorato il cattivo gusto. Altra particolarità poi è quella di prendere in esame i mercati internazionali. Tale scelta da un lato può essere interessante, ma dall'altro sinceramente è problematica. Quando Kuniko, una ragazzina, e praticamente tutti gli altri personaggi si mettono a parlare di percentuali, bolle finanziarie, tassi di interesse, ecc., sinceramente agli spettatori vien voglia di girare la testa dall'altra parte finché non chiudano la bocca. Insomma, stiamo cercando di rilassarci con un bell'anime o stiamo guardando TG1 Economia? Queste caratteristiche a mio avviso hanno rovinato (benché io sia giunto solo al sesto episodio) un anime che poteva diventare un cult. D'altronde i pregi li ha: basti vedere i meravigliosi paesaggi "infestati" dalla natura o gli stessi personaggi disegnati, non per niente, da una leggenda come Range Murata. Insomma guardando questo anime spesso capiterà di dire: "ma quand'è che vediamo un po di sana azione?" oppure di chiedersi cosa c'entri qualche scelta in un certo momento o chi siano e cosa vogliano certi personaggi.
Errore grave poi da parte dei creatori è stato quello di non dare al pubblico nessun tipo di spiegazione. Arrivato al sesto episodio non si capisce ancora bene dove si voglia andare a parare in certe situazioni. Insomma, un po' di mistero ci vuole, ma almeno un'introduzione, anche ridotta all'osso, potevano mettercela.
I creatori avrebbero dovuto ricordarsi di un aspetto fondamentale degli anime e non per forza di Shangri-la ossia che la loro essenza è quella di intrattenere, appassionare, divertire e a volte, perché no, anche quella di commuovere. Tutte queste cose io non le ho ancora viste e spero con tutto il cuore che una volta arrivato agli episodi finali possa cambiare il mio verdetto finale che per ora non è esattamente positivo.
Errore grave poi da parte dei creatori è stato quello di non dare al pubblico nessun tipo di spiegazione. Arrivato al sesto episodio non si capisce ancora bene dove si voglia andare a parare in certe situazioni. Insomma, un po' di mistero ci vuole, ma almeno un'introduzione, anche ridotta all'osso, potevano mettercela.
I creatori avrebbero dovuto ricordarsi di un aspetto fondamentale degli anime e non per forza di Shangri-la ossia che la loro essenza è quella di intrattenere, appassionare, divertire e a volte, perché no, anche quella di commuovere. Tutte queste cose io non le ho ancora viste e spero con tutto il cuore che una volta arrivato agli episodi finali possa cambiare il mio verdetto finale che per ora non è esattamente positivo.
“Il futuro di questo paese è grigio”. Con queste parole un certo personaggio avente mire di conquista profetizzava cupi scenari per il Giappone. Avrebbe di sicuro avuto ragione se si fosse ritrovato nel mondo di Shangri-La.
Un catastrofico terremoto ha distrutto Tokyo e buona parte del paese. Il clima a causa dell'effetto serra è diventato tropicale e il governo, per compensare le emissioni di CO2, ha dato via libera alla riforestazione perdendone però il controllo e trasformando così il territorio in una sterminata giungla. Gli abitanti vivono in sparute cittadine aggredite dalla vegetazione che avanza, solo pochi “fortunati” possono accedere vincendo una lotteria all'unico posto sicuro e civilizzato come un tempo: una ciclopica mega-struttura chiamata Atlas.
Shangri-La è una delle ultime creazioni del rinomato studio Gonzo.
Uno dei maggiori meriti da riconoscere agli autori è senz'altro quello di aver saputo creare uno scenario sì di fantasia, ma al tempo stesso realistico e attuale (e la cosa dovrebbe farci riflettere...). Del resto la tematica ambientale è stata sempre molto presente nelle opere targate Gonzo e Shangri-La si colloca senz'altro sulla stessa scia di Blue Submarine N°6 e Last Exile.
In questo scenario agisce un nutrito gruppo di personaggi spesso molto particolari. Prima fra tutti la protagonista Kuniko Hojo, un'energica ragazza che si batte con il gruppo rivoluzionario Metal-Age dalla parte della popolazione rimasta sulla superficie accompagnata dal suo bizzarro tutore e mentore, nonché transessuale, Momoko; Mikuni, una bambina impossibilitata da una malattia ad esporsi al sole ma dotata di sinistri poteri esp e sempre seguita dall'assistente Sayoko che vorrebbe per lei un destino da governante di Atlas; Karin Ishida, una giovanissima genietta dei computer che da una buia stanza si muove tra gigantesche speculazioni finanziarie sfruttando sistemi avanzatissimi; non poteva mancare infine la cattivissima di turno che qui veste i panni dalla sinistra direttrice dell'Atlas, Ryoko Nagase.
Questi e molti altri personaggi si muoveranno in una serie di eventi e vicissitudini che appaiono inizialmente casuali e isolate fra loro ma che andranno a intrecciarsi e ad assumere significato procedendo verso il finale.
Proprio questo è il principale limite di Shangri-La: per buona parte dei 24 episodi non si scorge un filo conduttore tra gli eventi o meglio, per farla breve, non si capisce dove si vuole andare a parare. Ciò rischia, a mio avviso, di generare nello spettatore un misto di delusione e impazienza che può indurlo a un giudizio affrettato dell'opera. Bisogna perciò resistere e arrivare fino in fondo perché il finale è incalzante e, sebbene un po' affrettato in alcuni momenti, anche liberatorio perché il nebuloso intreccio arriva finalmente alla giusta conclusione.
Tecnicamente Shangri-La si attesta su alti livelli sia che per il charachter che per il mecha design da sempre marchio di fabbrica dello studio Gonzo. Buono il disegno delle ambientazioni.
Ottimo il comparto musicale. Menzione speciale per l'opening “Kimi Shinitamō Koto Nakare” che viene ad essere una delle migliori degli ultimi anni. Giudizio positivo anche per le due ending “Hajimari no Asa ni Hikari Are” e "Tsuki ni Kakuseshi Chō no Yume" che si alternano a chiudere gli episodi.
L'anime è poi ricco di citazioni sia dal cinema (notevoli in questo caso) sia dall'animazione giapponese: esempio lampante sono i tre fornitissimi otaku di neo-Akihabara da cui Kuniko va a rifornirsi dei più svariati equipaggiamenti.
Shangri-La è dunque un anime complessivamente molto buono, considerati i vari pregi e difetti, ben realizzato e alla fine completo nello sviluppo della storia. Probabilmente non è per tutti indistintamente, ma è comunque meritevole di essere visto o almeno di provare a esserlo.
Un catastrofico terremoto ha distrutto Tokyo e buona parte del paese. Il clima a causa dell'effetto serra è diventato tropicale e il governo, per compensare le emissioni di CO2, ha dato via libera alla riforestazione perdendone però il controllo e trasformando così il territorio in una sterminata giungla. Gli abitanti vivono in sparute cittadine aggredite dalla vegetazione che avanza, solo pochi “fortunati” possono accedere vincendo una lotteria all'unico posto sicuro e civilizzato come un tempo: una ciclopica mega-struttura chiamata Atlas.
Shangri-La è una delle ultime creazioni del rinomato studio Gonzo.
Uno dei maggiori meriti da riconoscere agli autori è senz'altro quello di aver saputo creare uno scenario sì di fantasia, ma al tempo stesso realistico e attuale (e la cosa dovrebbe farci riflettere...). Del resto la tematica ambientale è stata sempre molto presente nelle opere targate Gonzo e Shangri-La si colloca senz'altro sulla stessa scia di Blue Submarine N°6 e Last Exile.
In questo scenario agisce un nutrito gruppo di personaggi spesso molto particolari. Prima fra tutti la protagonista Kuniko Hojo, un'energica ragazza che si batte con il gruppo rivoluzionario Metal-Age dalla parte della popolazione rimasta sulla superficie accompagnata dal suo bizzarro tutore e mentore, nonché transessuale, Momoko; Mikuni, una bambina impossibilitata da una malattia ad esporsi al sole ma dotata di sinistri poteri esp e sempre seguita dall'assistente Sayoko che vorrebbe per lei un destino da governante di Atlas; Karin Ishida, una giovanissima genietta dei computer che da una buia stanza si muove tra gigantesche speculazioni finanziarie sfruttando sistemi avanzatissimi; non poteva mancare infine la cattivissima di turno che qui veste i panni dalla sinistra direttrice dell'Atlas, Ryoko Nagase.
Questi e molti altri personaggi si muoveranno in una serie di eventi e vicissitudini che appaiono inizialmente casuali e isolate fra loro ma che andranno a intrecciarsi e ad assumere significato procedendo verso il finale.
Proprio questo è il principale limite di Shangri-La: per buona parte dei 24 episodi non si scorge un filo conduttore tra gli eventi o meglio, per farla breve, non si capisce dove si vuole andare a parare. Ciò rischia, a mio avviso, di generare nello spettatore un misto di delusione e impazienza che può indurlo a un giudizio affrettato dell'opera. Bisogna perciò resistere e arrivare fino in fondo perché il finale è incalzante e, sebbene un po' affrettato in alcuni momenti, anche liberatorio perché il nebuloso intreccio arriva finalmente alla giusta conclusione.
Tecnicamente Shangri-La si attesta su alti livelli sia che per il charachter che per il mecha design da sempre marchio di fabbrica dello studio Gonzo. Buono il disegno delle ambientazioni.
Ottimo il comparto musicale. Menzione speciale per l'opening “Kimi Shinitamō Koto Nakare” che viene ad essere una delle migliori degli ultimi anni. Giudizio positivo anche per le due ending “Hajimari no Asa ni Hikari Are” e "Tsuki ni Kakuseshi Chō no Yume" che si alternano a chiudere gli episodi.
L'anime è poi ricco di citazioni sia dal cinema (notevoli in questo caso) sia dall'animazione giapponese: esempio lampante sono i tre fornitissimi otaku di neo-Akihabara da cui Kuniko va a rifornirsi dei più svariati equipaggiamenti.
Shangri-La è dunque un anime complessivamente molto buono, considerati i vari pregi e difetti, ben realizzato e alla fine completo nello sviluppo della storia. Probabilmente non è per tutti indistintamente, ma è comunque meritevole di essere visto o almeno di provare a esserlo.
E' il più recente prodotto Gonzo e si vede; porta il suo marchio di fabbrica, infatti ^^ : un plot innovativo e intrigante, che prometterebbe elaborazioni interessanti e che viene completamente vanificato negli ultimi episodi.
E' sempre la storia storia, da Last exile in poi: sarebbe bene che gli sceneggiatori di questa casa di produzione ideassero un finale e su questo poi costruissero la storia, perchè si ha sempre l'impressione che ad un certo punto, incerti su come riallacciare tutte le sottotrame lasciate in sospeso, si mettano a pasticciare e divagare fra evocazioni soprannaturali, citazioni mitologiche e astrusità scientifiche.
In sé il fatto che ci si trovi quasi subito catapultati "in medias res" cioè in un mondo completamente estraneo di cui vengono sottintese tutte le dinamiche e che spesso e volentieri non vengano poi spiegati alcuni degli elementi fondamentali della serie( e qui sono davvero tanti..) non sarebbe poi così negativo, anzi, andrebbe a stuzzicare la curiosità degli spettatori e ad aumentare il fascino fantasy della storia..
c'è da dire, però, che nel caso di Shangri-La ( e forse in questo hanno contribuito molto i recenti guai finanziari della casa produttrice) lo sviluppo della serie è molto altalenante, mal programmato e a volte( ahimè) noioso e ripetitivo.
Poi, il ritmo prende improvvisamente il volo e negli ultimi episodi tutto viene risolto in quattro e quattro otto fra lo sconcerto degli spettatori ( leggi: non ci ho capito quasi nulla!!! XXDDD).
Il mio giudizio è comunque un 7 viste le animazioni molto buone, alcune scene madri davvero emozionanti (vedi l'ultimo fotogramma dopo i titoli di coda dell'ultimo episodio, geniale!!), lo spessore psicologico dei personaggi e l'originalità del plot, che risulta anche di stretta attualità, visti i riferimenti alle emissioni di CO2 e al loro controllo.
Non indimenticabile, ma comunque da vedere, IMHO.
E' sempre la storia storia, da Last exile in poi: sarebbe bene che gli sceneggiatori di questa casa di produzione ideassero un finale e su questo poi costruissero la storia, perchè si ha sempre l'impressione che ad un certo punto, incerti su come riallacciare tutte le sottotrame lasciate in sospeso, si mettano a pasticciare e divagare fra evocazioni soprannaturali, citazioni mitologiche e astrusità scientifiche.
In sé il fatto che ci si trovi quasi subito catapultati "in medias res" cioè in un mondo completamente estraneo di cui vengono sottintese tutte le dinamiche e che spesso e volentieri non vengano poi spiegati alcuni degli elementi fondamentali della serie( e qui sono davvero tanti..) non sarebbe poi così negativo, anzi, andrebbe a stuzzicare la curiosità degli spettatori e ad aumentare il fascino fantasy della storia..
c'è da dire, però, che nel caso di Shangri-La ( e forse in questo hanno contribuito molto i recenti guai finanziari della casa produttrice) lo sviluppo della serie è molto altalenante, mal programmato e a volte( ahimè) noioso e ripetitivo.
Poi, il ritmo prende improvvisamente il volo e negli ultimi episodi tutto viene risolto in quattro e quattro otto fra lo sconcerto degli spettatori ( leggi: non ci ho capito quasi nulla!!! XXDDD).
Il mio giudizio è comunque un 7 viste le animazioni molto buone, alcune scene madri davvero emozionanti (vedi l'ultimo fotogramma dopo i titoli di coda dell'ultimo episodio, geniale!!), lo spessore psicologico dei personaggi e l'originalità del plot, che risulta anche di stretta attualità, visti i riferimenti alle emissioni di CO2 e al loro controllo.
Non indimenticabile, ma comunque da vedere, IMHO.
Un anime particolare e diverso dal solito, unica parte che lo accomuna con altri del filone catastrofico (o meglio post catastrofico) è il terremoto che fa da sfondo alla vicenda. Personaggi ben caratterizzati, frizzanti e spesso fuori dal comune, colori brillanti e definiti, animazione più che dignitosa, ridotti al minimo gli effetti di computer grafica.
Finalmente un altra serie che porta una ventata di freschezza, il cui punto forte sono l'amalgama dei vari personaggi e la loro stravaganza che spesso ammalia. Con il proseguimento della serie i molti misteri della trama si vanno via via districando e si verificano diversi colpi di scena che tengono ben vivo l'interesse!
Personaggio preferito: Momoko
Finalmente un altra serie che porta una ventata di freschezza, il cui punto forte sono l'amalgama dei vari personaggi e la loro stravaganza che spesso ammalia. Con il proseguimento della serie i molti misteri della trama si vanno via via districando e si verificano diversi colpi di scena che tengono ben vivo l'interesse!
Personaggio preferito: Momoko
Ho visto circa metà serie finora, l'anime è interessante partendo dall'idea iniziale del CO2 e dai vari misteri di cui è composto che un pò alla volta affiorano e fa ben sperare per gli episodi che mancano.
Le animazioni sono fatte bene, è sicuramente un prodotto curato e di alta qualità.
Purtroppo (gusto personale) ci hanno infilato in mezzo tutta una serie di protagonisti e antagonisti che sono tutto fuorché normali e che fanno spesso battute fuori luogo e fuori trama (la dottoressa con il mitra che durante un combattimento quando viene chiamata vecchiaccia arrossisce e sembra godere in preda ad una sensazione masochistica... che centra con quest'anime dico io!!!).
Non avevo mai visto una concentrazione di sociopatici, disturbati mentali e deviati in un solo anime, avrei preferito almeno degli antagonisti più normali!
Le animazioni sono fatte bene, è sicuramente un prodotto curato e di alta qualità.
Purtroppo (gusto personale) ci hanno infilato in mezzo tutta una serie di protagonisti e antagonisti che sono tutto fuorché normali e che fanno spesso battute fuori luogo e fuori trama (la dottoressa con il mitra che durante un combattimento quando viene chiamata vecchiaccia arrossisce e sembra godere in preda ad una sensazione masochistica... che centra con quest'anime dico io!!!).
Non avevo mai visto una concentrazione di sociopatici, disturbati mentali e deviati in un solo anime, avrei preferito almeno degli antagonisti più normali!
Dalla trama sembrava un capolavoro, tant'è che, appena uscito, mi sono fiondata a scaricarlo. I primi episodi si sono rilevati una delusione (si capisce poco e nulla), poi, quando Kuniko (la giovane protagonista) diventa leader della Metal Age, la trama si fa un pochino incalzante. Per ora non mi sento di consigliarlo, ci sono anime decisamente superiori della stagione, quindi vedetelo solo se non ve ne sono rimasti altri. Un 7, nemmeno troppo pieno.
Il voto è provvisorio... ma con speranza.
Il "prodotto" si presenta bene, per ora la trama è un pochino criptica (e questo non guasta del tutto, speriamo non scada troppo nel "gia sentito").
Siamo in un futuro prossimo dove le economie mondiali ruotano attorno alla "tassa sul carbone" ovverro alla tassa sulle emissioni di CO2: in questo futuro "verde" (nemmeno tanto poi...) c'è una ragazzina particolrmente "vivace"... diciamo che salta quasi come se stesse per volare, riesce a seguire con lo sguardo i proiettili, ecc... Di contorno per ora abbiamo un trans (fiero di esserlo) una bimba con gli occhi di colore differente un pochino sadica e dotata di qualche "potere" (nel secondo episodio "accartoccia" un umano... cioè lo fa proprio come una pallina di carta!) un ufficiale del esercio dal cuore buono e vari altri personaggi di contorno.
Il disegno è bello, colori vivaci, musica a ritmo e le scene di movimento non mancano. Il ritmo generale è discreto e gli FX non mancano. Speriamo la trama non deluda ed il ritmo non cali... al prossimo aggiornamento ! Ciao
Il "prodotto" si presenta bene, per ora la trama è un pochino criptica (e questo non guasta del tutto, speriamo non scada troppo nel "gia sentito").
Siamo in un futuro prossimo dove le economie mondiali ruotano attorno alla "tassa sul carbone" ovverro alla tassa sulle emissioni di CO2: in questo futuro "verde" (nemmeno tanto poi...) c'è una ragazzina particolrmente "vivace"... diciamo che salta quasi come se stesse per volare, riesce a seguire con lo sguardo i proiettili, ecc... Di contorno per ora abbiamo un trans (fiero di esserlo) una bimba con gli occhi di colore differente un pochino sadica e dotata di qualche "potere" (nel secondo episodio "accartoccia" un umano... cioè lo fa proprio come una pallina di carta!) un ufficiale del esercio dal cuore buono e vari altri personaggi di contorno.
Il disegno è bello, colori vivaci, musica a ritmo e le scene di movimento non mancano. Il ritmo generale è discreto e gli FX non mancano. Speriamo la trama non deluda ed il ritmo non cali... al prossimo aggiornamento ! Ciao