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megna1

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6,5
A memoria d'uomo non ricordo di avere mai sentito parlare di tale lungometraggio d'animazione (distribuito la bellezza di vent'anni fa), che fa parte della schiera di titoli derivati da hit straniere quali "The Deep" e il decisamente più famoso "The Abyss" di Cameron: il linguaggio colorito con un vasto campionario di scurrilità, alquanto strano da sentirsi in un'opera concepita in Giappone, avvalora la tesi che sia stato realizzato per accontentare gli aficionados dei fracassoni e sboccati movie americani. L'interesse dei nipponici per entità sovrannaturali marine e per le teorie verniane, in realtà, non si era ancora spento del tutto, ma penso che, dopo tutto, questo film potrebbe vincere la palma di anime più snobbato di tutti i tempi, caduto nell'oblio e dimenticato da tutto e tutti.
Strano destino quello di "Soliton no Akuma", anche perché il biglietto di presentazione porta la firma dell'abile Yoshio Takeuchi, uno dei pupilli prediletti del grande Osamu Dezaki, da cui ha ereditato la vena realistica, i giochi di luce e ombre, e anche, di conseguenza, l'animazione legnosa che non tutti sempre apprezzano: i primi piani dove si muove solo la bocca abbondano. La produzione è a opera della astrusa Locomotion, mentre la realizzazione era stata affidata a Triangle Staff e, come di consueto per i prodotti di questo studio, non vanta di certo grossi nomi, eccezion fatta per Takashi Nakamura, artefice delle curatissime action-scene iniziali. Forse qualche incertezza nel comparto tecnico (in questi casi la manovalanza coreana non aiuta certo a elevarne la qualità...), così come la cronica mancanza di disegnatori di un certo blasone hanno contribuito a renderlo inappetibile, e persino Hisatoshi Motoki, l'altro veterano cresciuto alla Madhouse, non ha saputo imprimere un tratto significativo (di fatto non aveva mai ricoperto il ruolo di character designer), mescolando a pezzi e bocconi lo stile di Akio Sugino a quello di Yoshiaki Kawajiri.
Un vero peccato, poiché la storia piuttosto gradevole (senza spiegazioni scientifiche fluviali), la suspense calibrata bene e la grafica pulita faranno felici gli amanti della fantapolitica e delle catastrofi a sfondo acquatico. Anche gli adepti più sfegatati del genere kaiju troveranno pane per i loro denti. La vituperata CGI è ridotta al minimo sindacale, e comunque è stata utilizzata solo per qualche effetto speciale. Di sicuro uno degli ultimi lungometraggi sci-fi di vecchia scuola (considerato 'hors du temps' ancora prima della sua uscita nelle sale), prima di lasciare definitivamente il passo ad angeli, clipeologia, profezie apocalittiche, dimensioni parallele, cultismo, teorie della cospirazione, adolescenti apatici e trip mentali (ogni riferimento a Eva è puramente causale).