Holly e Benji - La Grande Sfida Europea
Scontato che il successo del Captain Tsubasa animato avrebbe trovato ulteriore sbocco nei classici film celebrativi. Meno, invece, che il circuito loro predestinato si sarebbe rivelato quello televisivo, non cinematografico. Formula che nel 1985 significava il nobile intento di non far pagare allo spettatore nulla di più oltre al consumo dell'energia elettrica necessaria alla visione, ma anche la consapevolezza che era impossibile aspettarsi da loro budget sensibili. Escono così, nell'arco di appena due anni, ben quattro film televisivi, tutti piacevoli, ma anche tecnicamente altalenanti. Un destino immeritato per opere che, nonostante le misere aspirazioni artistiche, dovevano esaltare la popolarità del loro franchise.
Il primo, "The Great European Showdown", è tra i migliori. Ambientato ipoteticamente dopo la fine del torneo nazionale delle scuole elementari - quello che chiude il primo arco narrativo del manga, che ha culmine con la vittoria della Nankatsu sul Meiwa e la conseguente scomparsa di Roberto Hongo -, e prima che Wakabayashi e Misaki si rechino a vivere all'estero, vede tutti i migliori giocatori che vi si sono distinti trovare posto in una prima nazionale giovanile di calcio. Il team nipponico è così invitato a Parigi ad affrontare in un'amichevole la rappresentativa giovanile dell'Europa, formata da fortissimi campioni.
Nonostante il ridicolo, ilare presupposto di un match di calcio tra una rappresentativa nazionale e una continentale (?!), non si può rinfacciare all'opera di mancare di ritmo. Giustamente relegati al minimo gli elementi di contorno, in soli dieci minuti di presentazione dove gli immancabili gaijin razzisti giurano agli immacolati eroi di sommergerli di gol, la restante parte di film è interamente dedicata a mostrare la spettacolare partita. Trenta minuti di totale azione dove non viene mai a mancare la filosofia tsubasiana: parate impossibili, azioni improbabili, rovesciamenti di posizione, gol che si susseguono da una parte e dall'altra, attaccanti e portieri che sono i veri protagonisti del match - e difensori, centrocampisti e CT che è come se non esistessero -, buonismo a piene mani e, ovviamente, i classici, esaltanti motivetti musicali di Hiromoto Tobisawa, con addirittura due insert song. I tratti più tipici e amati della serie sono rispettati a sufficienza per divertirsi spensieratamente nella pur breve visione dell'opera (40 minuti totali, neanche l'equivalente di due episodi televisivi). Peccato per le animazioni, non troppo dissimili da quelle della serie animata, e per la qualità analoga rivestita dal chara design, nuovamente di una semplicità tale da sembrare troppo infantile. Sono queste le considerazioni da fare nel rimpiangere la destinazione televisiva del film. La breve durata spiega invece lo spazio fin troppo relativo riservato alle new entries.
Uscito nel luglio 1985, con serie televisiva che ha appena concluso il primo arco narrativo e manga che è in pieno svolgimento del secondo (il terzo torneo nazionale giapponese delle medie), "The Great European Showdown" presenta in anteprima i futuri rivali che la nazionale giapponese affronterà nelle fasi avanzate del fumetto, personaggi che vi devono ancora apparire. La prova, palese, dell'apporto nello staff dell'autore originale Yoichi Takahashi, che fornisce nomi e indicazioni sulle caratterizzazioni. Nel film trovano i natali El Cid Pierre, capitano della nazionale giovanile francese (anche se qui chiamato solo Pierre e dai capelli castani invece che biondi), il "kaiser tedesco" Karl Heinz Schneider, capitano della Germania Ovest, una versione embrionale del portiere tedesco Deuter Muller (il cappellone Hefner) e anche un inedito, possente attaccante inglese, Steve. Quattro star che, da come sono inizialmente presentati, sembrerebbero essere temibili rivali, ma la breve durata del film dà loro troppo poco spazio per mostrare le loro capacità, con la conseguenza che è il solo kaiser tedesco a risaltare, gli altri prestandosi a tapezzeria.
È ovviamente da queste premesse che European Showdown si configura come storia del tutto avulsa dalla continuity ufficiale, visto che, come poi si apprenderà dalla trasposizione animata del terzo arco narrativo ("New Captain Tsubasa"), non c'è mai stato alcuno scontro tra le due nazionali, così come non esistono Steve, Hefman e anche Rika Oosawa, embrione di Azumi Hayakawa. Allo stesso modo sono palesemente out of character i comportamenti di alcuni dei giocatori giapponesi, come i fratelli Tachibana, che fanno gioco individuale creando problemi alla squadra, o Ken Wakashimazu, che accetta senza problemi di far da riserva a Wakayabashi. Le discrepanze sono ancora accettabili in quest'occasione, ma aumentano in quantità già nel successivo "The Nippon Jr. Selection is in Danger!". È almeno divertente constatare che in questo universo alternativo il CT della nazionale nipponica (per la cronaca Tadashi Shiroyama, in un avanzamento di carriera clamoroso, visto che il suo incarico precedente era di allenatore di una squadretta di calcio delle scuole elementari) designa come terzo portiere il grassissimo Nakanishi invece dello scarso Morisaki, quest'ultimo a lui sempre preferito, nel manga, per sole ragioni estetiche.
Produzione senza infamia né lode, "The Great European Showdown" rimane alla fine un piacevole passatempo per fan, che hanno modo di divertirsi guardando una partita inedita, spettacolare e, proprio perché creata non dall'autore originale ma da esterni, stravagante nei personaggi inediti e in curiose situazioni che non si sono mai viste nel manga.
Mi sarebbe piaciuto consigliare l'acquisto del DVD box Yamato Video che raccoglie tutti e quattro i film di Captain Tsubasa, ma purtroppo, come spesso accade, alla casa distributrice milanese non è sembrato doveroso inserire sottotitoli fedeli che rendessero giustizia ai dialoghi originali, stuprati dal consueto adattamento nostrano, che ha cambiato il nome di luoghi, persone e tiri e, non contento, spesso inventato frasi e battute di sana pianta. Nel caso in questione di "The Great European Showndown" non mancano impossibili riferimenti al torneo parigino vinto dal Giappone che, nella realtà immaginaria del film, non è mai avvenuto. Inevitabile, perciò, consigliare l'unica fonte effettiva di reperibilità dell'opera: il fansub in lingua inglese.
Il primo, "The Great European Showdown", è tra i migliori. Ambientato ipoteticamente dopo la fine del torneo nazionale delle scuole elementari - quello che chiude il primo arco narrativo del manga, che ha culmine con la vittoria della Nankatsu sul Meiwa e la conseguente scomparsa di Roberto Hongo -, e prima che Wakabayashi e Misaki si rechino a vivere all'estero, vede tutti i migliori giocatori che vi si sono distinti trovare posto in una prima nazionale giovanile di calcio. Il team nipponico è così invitato a Parigi ad affrontare in un'amichevole la rappresentativa giovanile dell'Europa, formata da fortissimi campioni.
Nonostante il ridicolo, ilare presupposto di un match di calcio tra una rappresentativa nazionale e una continentale (?!), non si può rinfacciare all'opera di mancare di ritmo. Giustamente relegati al minimo gli elementi di contorno, in soli dieci minuti di presentazione dove gli immancabili gaijin razzisti giurano agli immacolati eroi di sommergerli di gol, la restante parte di film è interamente dedicata a mostrare la spettacolare partita. Trenta minuti di totale azione dove non viene mai a mancare la filosofia tsubasiana: parate impossibili, azioni improbabili, rovesciamenti di posizione, gol che si susseguono da una parte e dall'altra, attaccanti e portieri che sono i veri protagonisti del match - e difensori, centrocampisti e CT che è come se non esistessero -, buonismo a piene mani e, ovviamente, i classici, esaltanti motivetti musicali di Hiromoto Tobisawa, con addirittura due insert song. I tratti più tipici e amati della serie sono rispettati a sufficienza per divertirsi spensieratamente nella pur breve visione dell'opera (40 minuti totali, neanche l'equivalente di due episodi televisivi). Peccato per le animazioni, non troppo dissimili da quelle della serie animata, e per la qualità analoga rivestita dal chara design, nuovamente di una semplicità tale da sembrare troppo infantile. Sono queste le considerazioni da fare nel rimpiangere la destinazione televisiva del film. La breve durata spiega invece lo spazio fin troppo relativo riservato alle new entries.
Uscito nel luglio 1985, con serie televisiva che ha appena concluso il primo arco narrativo e manga che è in pieno svolgimento del secondo (il terzo torneo nazionale giapponese delle medie), "The Great European Showdown" presenta in anteprima i futuri rivali che la nazionale giapponese affronterà nelle fasi avanzate del fumetto, personaggi che vi devono ancora apparire. La prova, palese, dell'apporto nello staff dell'autore originale Yoichi Takahashi, che fornisce nomi e indicazioni sulle caratterizzazioni. Nel film trovano i natali El Cid Pierre, capitano della nazionale giovanile francese (anche se qui chiamato solo Pierre e dai capelli castani invece che biondi), il "kaiser tedesco" Karl Heinz Schneider, capitano della Germania Ovest, una versione embrionale del portiere tedesco Deuter Muller (il cappellone Hefner) e anche un inedito, possente attaccante inglese, Steve. Quattro star che, da come sono inizialmente presentati, sembrerebbero essere temibili rivali, ma la breve durata del film dà loro troppo poco spazio per mostrare le loro capacità, con la conseguenza che è il solo kaiser tedesco a risaltare, gli altri prestandosi a tapezzeria.
È ovviamente da queste premesse che European Showdown si configura come storia del tutto avulsa dalla continuity ufficiale, visto che, come poi si apprenderà dalla trasposizione animata del terzo arco narrativo ("New Captain Tsubasa"), non c'è mai stato alcuno scontro tra le due nazionali, così come non esistono Steve, Hefman e anche Rika Oosawa, embrione di Azumi Hayakawa. Allo stesso modo sono palesemente out of character i comportamenti di alcuni dei giocatori giapponesi, come i fratelli Tachibana, che fanno gioco individuale creando problemi alla squadra, o Ken Wakashimazu, che accetta senza problemi di far da riserva a Wakayabashi. Le discrepanze sono ancora accettabili in quest'occasione, ma aumentano in quantità già nel successivo "The Nippon Jr. Selection is in Danger!". È almeno divertente constatare che in questo universo alternativo il CT della nazionale nipponica (per la cronaca Tadashi Shiroyama, in un avanzamento di carriera clamoroso, visto che il suo incarico precedente era di allenatore di una squadretta di calcio delle scuole elementari) designa come terzo portiere il grassissimo Nakanishi invece dello scarso Morisaki, quest'ultimo a lui sempre preferito, nel manga, per sole ragioni estetiche.
Produzione senza infamia né lode, "The Great European Showdown" rimane alla fine un piacevole passatempo per fan, che hanno modo di divertirsi guardando una partita inedita, spettacolare e, proprio perché creata non dall'autore originale ma da esterni, stravagante nei personaggi inediti e in curiose situazioni che non si sono mai viste nel manga.
Mi sarebbe piaciuto consigliare l'acquisto del DVD box Yamato Video che raccoglie tutti e quattro i film di Captain Tsubasa, ma purtroppo, come spesso accade, alla casa distributrice milanese non è sembrato doveroso inserire sottotitoli fedeli che rendessero giustizia ai dialoghi originali, stuprati dal consueto adattamento nostrano, che ha cambiato il nome di luoghi, persone e tiri e, non contento, spesso inventato frasi e battute di sana pianta. Nel caso in questione di "The Great European Showndown" non mancano impossibili riferimenti al torneo parigino vinto dal Giappone che, nella realtà immaginaria del film, non è mai avvenuto. Inevitabile, perciò, consigliare l'unica fonte effettiva di reperibilità dell'opera: il fansub in lingua inglese.
Questo primo film di Holly e Benji, "La grande sfida europea", detto anche "La sfida di Parigi" (spezzettato in 2 episodi da Italia 1 e in seguito riproposto in DVD da Yamato Video con il primo titolo), dalla durata di 41 minuti, sa molto di già visto, per il semplice fatto che effettivamente è una sorta di rifacimento del torneo di Parigi presente nella prima serie animata negli episodi di riempimento 98-104, dove il Giappone affrontava le squadre europee - oppure sono questi episodi ad essere il rifacimento del film, non l'ho capito.
Comunque sia le somiglianze sono molte, e ci sono diverse parti pressoché identiche. La differenza è che qui la partita viene svolta direttamente con l'Europa; l'unione dei più forti campioni delle squadre europee, in particolare di Inghilterra, Francia e Germania.
La Grande Sfida Europea è un film godibile che però non aggiunge niente, e che reputo inferiore al torneo di Parigi della serie TV. I disegni e le animazioni sono buone, le poche OST sono delle tracce modificate della 1° serie, in modo un po' banale, ma stanno bene. Il difetto assurdo di questo movie sono i pessimi effetti sonori, bassi e totalmente insipidi, peggiori di quelli di "Holly e Benji: Sfida al mondo" (Shin Captain Tsubasa): sembrano quelli che si sentono in una partita di calcetto con 10 spettatori. I tiri invece assumono il rumore di quando si stappa una bottiglia di vino.
In definitiva il film è carino, da vedere solo se si è appassionati della serie, altrimenti basta e avanzano gli episodi analoghi dell'anime.
Comunque sia le somiglianze sono molte, e ci sono diverse parti pressoché identiche. La differenza è che qui la partita viene svolta direttamente con l'Europa; l'unione dei più forti campioni delle squadre europee, in particolare di Inghilterra, Francia e Germania.
La Grande Sfida Europea è un film godibile che però non aggiunge niente, e che reputo inferiore al torneo di Parigi della serie TV. I disegni e le animazioni sono buone, le poche OST sono delle tracce modificate della 1° serie, in modo un po' banale, ma stanno bene. Il difetto assurdo di questo movie sono i pessimi effetti sonori, bassi e totalmente insipidi, peggiori di quelli di "Holly e Benji: Sfida al mondo" (Shin Captain Tsubasa): sembrano quelli che si sentono in una partita di calcetto con 10 spettatori. I tiri invece assumono il rumore di quando si stappa una bottiglia di vino.
In definitiva il film è carino, da vedere solo se si è appassionati della serie, altrimenti basta e avanzano gli episodi analoghi dell'anime.
Questo è il primo film di Holly e Benji ed è dedicato alla prima sfida della nazionale giovanile giapponese contro la rappresentante giovanile europea capitanata dal grande Schneider. La grafica e lo stile di questo film sono gli stessi della serie televisiva. Questo perché in Italia il film è stato diviso in due puntate e trasmesso a ridosso della fine della serie tv.
Buona visione.
Buona visione.