Air Master
«Air Master» ("Eamasutā" originalmente) è un anime, a cura dello studio di animazione Toei Animation, tratto dal manga scritto e disegnato da Yokusaru Shibata, leggero e divertente con una buona dose d'azione.
Maki Aikawa, la protagonista, è un ex ginnasta di successo che vuol mettersi alla prova nel mondo dei combattimenti per strada (gli Street fighter), nel suo cammino incontrerà diversi personaggi bizzarri, tutti alla ricerca del titolo del più forte.
Una trama semplice, ma di base già originale in quanto la protagonista è una donna, e fra i tanti avversari che si affronteranno molti dei più forti apparteranno al genere femminile. È interessante vedere con occhi nuovi sensazioni ed emozioni di quanto si è visto in tante opere celebri con protagonisti maschili. I primi amori, i dubbi sulla propria sessualità sono temi accennati senza i dovuti approfondimenti (il fatto che il manga si concluda molto diversamente da quanto visto nella serie anime è una prova della superficialità).
L'idea di base c'è, per quanto riguarda le tecniche di combattimento mostrate sono molteplici, da chi utilizza tecniche di sottomissione a chi utilizza il chi, fino a veri e proprio incontri di wrestling femminile di coppia, resi fra l'altro molto bene, si ha proprio la sensazione di assistere a veri incontri, ad un episodio di quelli trasmessi sulle reti nostrane tempo addietro. Quello che non aiuta è il comparto tecnico, le animazioni sono altalenanti, spesso mediocri anche se vi sono diverse buone scene, e le scene che meritavano sono veramente tante. I disegni non aiutano risultando solo sufficienti. Anche considerando che si tratta di un anime del 2003: all'epoca ricordo di animazioni migliori.
La parte comica dell'anime è quasi affidata completamente a Kaori Sakiyama, con alcune eccezioni, anche scene sono molto riuscite e divertenti. La serie fa ridere, ricordo la parodia dei power rangers o le sfide dialettiche ambientate in ristorante, alcune scene saranno meno riuscite, alcuni personaggi potranno non divertire, ma nel complesso tutto diventa leggero, frizzante. La parte ecchi non disturba affatto la visione dell'anime, in pratica è quasi tutta concentrata in Mina Nakanotani, personaggio sin troppo conturbante, nulla di volgare in ogni caso.
Il comparto musicale è anonimo, si distinguono l'opening e la ending, che difficilmente lasceranno ricordi a lungo termine nello spettatore. Per quanto riguarda il doppiaggio segnalo la presenza di Romi Park (Teresa di Claymore, qui irriconoscibile) e l'ottima prova di Mika Doi.
L'anime è del 2003 mentre il manga terminò nel 2006 questo vuol dire che il finale è stato abbozzato rispetto a quanto ora si potrebbe leggere, eppure rimane un finale in linea con la leggerezza della serie e la sfida finale è di buona qualità. Le differenze sono da vedersi più che altro nel maggiore spazio dato ad alcuni dei protagonisti (come al padre di Maki) e alcuni misteri non risolti, ma nulla di eclatante.
In definitiva lo si consiglia a chi apprezza una storia leggera, fatta di scontri e risate.
Maki Aikawa, la protagonista, è un ex ginnasta di successo che vuol mettersi alla prova nel mondo dei combattimenti per strada (gli Street fighter), nel suo cammino incontrerà diversi personaggi bizzarri, tutti alla ricerca del titolo del più forte.
Una trama semplice, ma di base già originale in quanto la protagonista è una donna, e fra i tanti avversari che si affronteranno molti dei più forti apparteranno al genere femminile. È interessante vedere con occhi nuovi sensazioni ed emozioni di quanto si è visto in tante opere celebri con protagonisti maschili. I primi amori, i dubbi sulla propria sessualità sono temi accennati senza i dovuti approfondimenti (il fatto che il manga si concluda molto diversamente da quanto visto nella serie anime è una prova della superficialità).
L'idea di base c'è, per quanto riguarda le tecniche di combattimento mostrate sono molteplici, da chi utilizza tecniche di sottomissione a chi utilizza il chi, fino a veri e proprio incontri di wrestling femminile di coppia, resi fra l'altro molto bene, si ha proprio la sensazione di assistere a veri incontri, ad un episodio di quelli trasmessi sulle reti nostrane tempo addietro. Quello che non aiuta è il comparto tecnico, le animazioni sono altalenanti, spesso mediocri anche se vi sono diverse buone scene, e le scene che meritavano sono veramente tante. I disegni non aiutano risultando solo sufficienti. Anche considerando che si tratta di un anime del 2003: all'epoca ricordo di animazioni migliori.
La parte comica dell'anime è quasi affidata completamente a Kaori Sakiyama, con alcune eccezioni, anche scene sono molto riuscite e divertenti. La serie fa ridere, ricordo la parodia dei power rangers o le sfide dialettiche ambientate in ristorante, alcune scene saranno meno riuscite, alcuni personaggi potranno non divertire, ma nel complesso tutto diventa leggero, frizzante. La parte ecchi non disturba affatto la visione dell'anime, in pratica è quasi tutta concentrata in Mina Nakanotani, personaggio sin troppo conturbante, nulla di volgare in ogni caso.
Il comparto musicale è anonimo, si distinguono l'opening e la ending, che difficilmente lasceranno ricordi a lungo termine nello spettatore. Per quanto riguarda il doppiaggio segnalo la presenza di Romi Park (Teresa di Claymore, qui irriconoscibile) e l'ottima prova di Mika Doi.
L'anime è del 2003 mentre il manga terminò nel 2006 questo vuol dire che il finale è stato abbozzato rispetto a quanto ora si potrebbe leggere, eppure rimane un finale in linea con la leggerezza della serie e la sfida finale è di buona qualità. Le differenze sono da vedersi più che altro nel maggiore spazio dato ad alcuni dei protagonisti (come al padre di Maki) e alcuni misteri non risolti, ma nulla di eclatante.
In definitiva lo si consiglia a chi apprezza una storia leggera, fatta di scontri e risate.
Makie Aikawa, la protagonista di quest'anime, non è una ragazza qualsiasi e questo lo si potrebbe percepire da un chilometro di distanza. Ha i capelli rossi tagliati corti, una statura e una mole decisamente oltre la media, ma non immaginatevi una sorta di scimmione, ha una costituzione sì robusta, ma al contempo slanciata e ben proporzionata, in bikini sarebbe capace di fare girare la testa un po' a chiunque.
Cosa avrà mai di particolare (oltre all'aspetto) la suddetta fanciulla? Presto detto. Sfruttando l'abilità e l'esperienza acquisite da ex campionessa di ginnastica artistica, Makie è divenuta in breve tempo uno tra i personaggi più temuti nell'ambito dello street fighting che, per chi non lo sapesse, altro non è che risse da strada. Imbattuta e apparentemente imbattibile, è capace di azioni ben oltre il limite del verosimile, si libra leggera nell'aria volteggiando sopra le teste dei suoi avversari ed è proprio grazie a queste sue straordinarie capacità aeree che le viene assegnato il soprannome di "air master".
I combattimenti sono spettacolari, emozionanti, realizzati molto bene, anche se vanno spesso e volentieri ben oltre il verosimile. Come in ogni anime di lotta che si rispetti, la protagonista troverà di volta in volta nuovi avversari sempre più forti che vorranno confrontarsi con lei. "Air Master" tuttavia non è soltanto un anime di lotte continue, l'azione, per fortuna, è fortemente presente in ogni puntata, ma la natura scanzonata e spesso demenziale dell'opera non tarderà a farsi luce in qualsiasi situazione di contorno, in un mix nient'affatto malriuscito in ogni caso.
Ho seguito "Air Master" aspettando ogni puntata con impazienza e potrei affermare che, in linea di massima, quest'anime non avrebbe dei veri e propri difetti, essendo capace di fare divertire sia durante le azioni di lotta sia con le simpatiche situazioni di contorno.
Ciò che invece non mi ha convinto per niente è la fase conclusiva di quest'opera e sto parlando grossomodo delle ultime 4-5 puntate, durante le quali il tutto sembra essere stato portato a termine in maniera frettolosa facendo andare a scemare sia il livello medio dei combattimenti sia quello delle gag comiche. Soprattutto il finale sembra essere stato raffazzonato alla meno peggio sfruttando poche buone idee (mal collegate tra loro) con scarsissima originalità. Senza parlare del fatto che si fa molta fatica nel riuscire a trovare un senso logico degno di tale nome.
Soprattutto nella fase finale dunque si sarebbe senz'altro potuto fare qualcosa di meglio, tuttavia non me la sento di bocciare quest'opera che, per quanto riguarda i combattimenti, non sfigura affatto se messo a paragone con altri titoli del suo genere. Molto buona è anche la soundtrack, in particolar modo la sigla d'inizio.
Cosa avrà mai di particolare (oltre all'aspetto) la suddetta fanciulla? Presto detto. Sfruttando l'abilità e l'esperienza acquisite da ex campionessa di ginnastica artistica, Makie è divenuta in breve tempo uno tra i personaggi più temuti nell'ambito dello street fighting che, per chi non lo sapesse, altro non è che risse da strada. Imbattuta e apparentemente imbattibile, è capace di azioni ben oltre il limite del verosimile, si libra leggera nell'aria volteggiando sopra le teste dei suoi avversari ed è proprio grazie a queste sue straordinarie capacità aeree che le viene assegnato il soprannome di "air master".
I combattimenti sono spettacolari, emozionanti, realizzati molto bene, anche se vanno spesso e volentieri ben oltre il verosimile. Come in ogni anime di lotta che si rispetti, la protagonista troverà di volta in volta nuovi avversari sempre più forti che vorranno confrontarsi con lei. "Air Master" tuttavia non è soltanto un anime di lotte continue, l'azione, per fortuna, è fortemente presente in ogni puntata, ma la natura scanzonata e spesso demenziale dell'opera non tarderà a farsi luce in qualsiasi situazione di contorno, in un mix nient'affatto malriuscito in ogni caso.
Ho seguito "Air Master" aspettando ogni puntata con impazienza e potrei affermare che, in linea di massima, quest'anime non avrebbe dei veri e propri difetti, essendo capace di fare divertire sia durante le azioni di lotta sia con le simpatiche situazioni di contorno.
Ciò che invece non mi ha convinto per niente è la fase conclusiva di quest'opera e sto parlando grossomodo delle ultime 4-5 puntate, durante le quali il tutto sembra essere stato portato a termine in maniera frettolosa facendo andare a scemare sia il livello medio dei combattimenti sia quello delle gag comiche. Soprattutto il finale sembra essere stato raffazzonato alla meno peggio sfruttando poche buone idee (mal collegate tra loro) con scarsissima originalità. Senza parlare del fatto che si fa molta fatica nel riuscire a trovare un senso logico degno di tale nome.
Soprattutto nella fase finale dunque si sarebbe senz'altro potuto fare qualcosa di meglio, tuttavia non me la sento di bocciare quest'opera che, per quanto riguarda i combattimenti, non sfigura affatto se messo a paragone con altri titoli del suo genere. Molto buona è anche la soundtrack, in particolar modo la sigla d'inizio.
Benvenuti nella più grande accozzaglia di vaccate vomitate e rimangiate della storia degli anime! Un mondo dove le donne sono delle sclerate tettone e dove gli uomini sono degli sfigati colossali.
Questo anime fa morire dal ridere e si merita un 10 pieno XD
Parlando seriamente è un anime orribile, che purtroppo va capito... dubito che fosse negli intenti degli autori creare una storia seria e ben strutturata, e obbiettivamente come anime demenziale è meraviglioso... ho deciso di alzare la media delle votazioni!
Questo anime fa morire dal ridere e si merita un 10 pieno XD
Parlando seriamente è un anime orribile, che purtroppo va capito... dubito che fosse negli intenti degli autori creare una storia seria e ben strutturata, e obbiettivamente come anime demenziale è meraviglioso... ho deciso di alzare la media delle votazioni!
Mah, che dire... sono indeciso. Ci sono alcuni elementi molto interessanti in questo anime, interessanti e ben sviluppati aggiungerei, altri invece presentano carenze evidenti. Tutta la storia del Fukamichi Ranking in primo luogo, necessitava di un background più solido. Un torneo del genere, con ogni genere di appoggio ed evidente dispendio di denaro non lo organizzano due amici al bar...neanche in Giappone. Ma il problema principale è il triangolo amoroso. Alla fine la scelta della protagonista che sceglie l'amica maggiorata ma idiota e respinge il suo ex avversario, nonostante gli sforzi eroici fatti dal tipo per conquistarla sa di decisione di storyboard dell'ultimo minuto. Tutto lasciava prevedere un certo ending ed all'ultimo si è deciso di cambiarlo....prendendo un abbaglio orrendo. Peccato. Airmaster è pieno di simili errori, anche se meno gravi di questo, ma nel complesso costituisce una produzione di un certo pregio stilistico e narrativo. Le scene di combattimento hanno poi una coreografia che dimostra una conoscenza molto approfondita del cinema d'azione di Hong kong. Provare per credere. Nel complesso un prodotto per certi versi originale ed innovativo cui è mancato, specie nel finale, un ultimo sforzo di continuity e di revisione complessiva. Peccato. Comunque da vedere almeno una volta.
Sono stato spinto a scaricare il fansub (inlgese) di Air Master da un filmato visto tempo addietro sulla defunta Benkyo, il combattimento del primo episodio tra Maki (la protagonista a.k.a. Air Master) e Luchamaster, esponente della lotta a cui si ispira il suo nme. Nulla da eccepire, uno scontro fantastico, iper-dinamico. Il problema è che l'anime rivela il suo vero "aspetto" con il proseguire delle puntate. La storia non decolla, le puntate si susseguono sterili, addirittura macchiate da trovate davvero rivoltanti: mi riferisco ai tentati stupri alla protagonista. Scongiurati, probabilmente, solo dal fatto della presenza della serie su un circuito televisivo. Il fanservice estremo è ormai una norma da Ikkitouse in poi, ma qui tocchiamo davvero il fondo, poichè tale atto riprovevole è usato addirittura come gag ricorrente. Ho visionato tutta la serie per dovere di coerenza, poichè dovendo giudicare un'opera è bene apprezzarla nella sua interezza. Il tre sono i punti di merito dati per le ottime coreografie di combattimento, depredate di un buon voto dalla mediocrità e bassezza della storia. Un gran peccato
Quando Toei Animation & la VAP annunciarono la produzione di questo anime, ho pensato subito ad un capolavoro, invece ho potuto constatare già dalla visione del solo primo episodio, che Air Master è uno degli anime più brutti (a mio modo di vedere, ovviamente) della storia dell'animazione giapponese. Un consiglio: evitatelo come la peste: mille volte meglio Ikkitousen.
Avete mai visto un anime dove la protagonista è una vera idiota? Si vabbè...ma dove la protagonista è anche un'ex ginnasta, dall'aspetto giunonico, dedita allo street fighting? e dove le sue amiche sono idiote quanto lei? e una di queste è pure innamorata della medesima? Paradosso, ironia e sarcasmo nell'anime più incredibile dell'anno. Una vera follia animata che ha la sua unica pecca in un chara non proprio esaltantissimo e in qualche caduta di tono quando la storia diventa più seriosa. Da ascoltare le sigle, in puro stile J rock.
Da vedere!!
Da vedere!!
Questo anime meriterebbe due recensioni separate, una per i normali fruitori di un anime e un'altra per coloro che sono pure maniaci di videogiochi da combattimento e wrestling. Per questi ultimi l'anime sarà un'autentica gioia, un'orgia di citazioni da ogni dove, da Virtua Fighter a King of Fighters (con un personaggio tale e quale a Kyo Kusanagi), presenza di lottatrici ispirate a quelle reali (Sanpagita KAI ispirata a Chaparrita ASARI) e rimandi su rimandi persino a Devilman. Per tutti gli altri che di ciò non si accontentano sarà una noia mortale: gli scontri sono anche belli, ma l'unico condimento saranno i soliti inutili pistolotti moralistici e/o tristi storie d'infanzia messe a caso per far apparire fighi i protagonisti. A peggiorare il tutto, comprimari stereotipatissimi piazzati ad hoc per le gag umoristiche, inutili anch'esse. E non una storia salvo il "superamento di sé stessi e dei propri limiti"... troppo poco. Un anime fatto da otaku per otaku, come -ahimè- quasi tutta la recente produzione. Come fanatico di ciò che cita gli darei un 9, ma sono anche un fan di anime e in essi cerco, purtroppo, una storia... che Air Master non ha.