Kimagure Orange Road - Voglio Ritornare a Quei Giorni
Film molto agrodolce, si differenzia dalla serie per via dell'assenza dei poteri esper e delle gag comiche a scapito del protagonista Kyosuke. Ho apprezzato questo film per via dell'estrema serietà col quale vengono trattati i rapporti fra i tre protagonisti e l'aver focalizzato completamente l'attenzione degli spettatori sulla rottura del triangolo.
I toni molto seri, l'assenza dei poteri esper e delle gag comiche ai danni di Kyosuke hanno portato alla realizzazione di un versione realistica di "Kimagure Orange Road"; ho preferito questo film al finale del manga, che ovviamente non vi 'spoilero'. Devo ammettere che questo film mi ha piacevolmente sorpreso, ho letto che molti l'hanno odiato, altri invece l'hanno considerato un capolavoro e persino migliore del finale del manga. In questo film sono assenti alcuni personaggi secondari che furono spesso presenti nella serie; da una parte penso che questa scelta sia stata giusta, dato il voler dare tutta l'attenzione a Kyosuke, Madoka e Hikaru, dall'altra parte invece avrei voluto vedere il cast secondario esprimere dei commenti riguardo il comportamento di Kyosuke nei confronti di Hikaru e l'aver finalmente scelto Madoka.
Coloro che erano troppo abituati a Kyosuke come il ragazzo goffo incapace di reagire ad Hikaru potrebbero davvero rimanere scioccati vedendo questo film. Molti si sono lamentati del fatto che Kyosuke in questo film fosse passato dall'essere l'eterno indeciso al diventare quasi freddo e cinico, io invece non sono contrariato dal fatto che in questo film Kyosuke fosse un personaggio diverso dal solito. Nell'anime Kyosuke era un ragazzo molto in preda agli ormoni che non sapeva davvero cosa voleva e non era di certo un asso a scuola, ma in questo film non è più un adolescente, ha diciotto anni, è praticamente un giovane adulto che ha dato prova di una certa maturità, mostrando grande preoccupazione per i suoi esami d'ingresso all'università e preso i suoi studi molto seriamente. Non direi che il film ha stravolto del tutto il personaggio di Kyosuke, quest'ultimo doveva fare una scelta e guardare in faccia la realtà, perché stava per entrare nel mondo degli adulti, e così è stato, che ci piaccia oppure no.
Il fatto che questo film sia così drammatico, quando invece la serie animata era più spensierata e a momenti un po' troppo stupida per i miei gusti, a mio parere è stato un modo abbastanza intelligente per comunicare agli spettatori che i personaggi stavano entrando nell'età adulta, e che quindi con la fine dell'adolescenza finisce la spensieratezza e inizia il dramma dell'età adulta.
Penso onestamente che la serie potesse avere un finale migliore di questo film, ma io l'ho comunque amato: i disegni, le espressioni facciali dei personaggi, il doppiaggio e le colone sonore sono di tutto rispetto. Rispetto molto il regista per aver avuto il coraggio di aver creato un film realistico diverso dai toni della serie animata.
Consiglio la visione di questo film a coloro che apprezzano il dramma, il realismo e i finali agrodolci. Se invece siete troppo affezionati all'anime e avete apprezzato il finale del manga, vi sconsiglio di vedere questo film, perché semplicemente l'odierete, anche se è vero che i gusti cambiano da persona a persona e quindi è possibile che voi possiate apprezzare sia il film che gli altri due finali, ovvero quello del manga e quello dell'anime.
I toni molto seri, l'assenza dei poteri esper e delle gag comiche ai danni di Kyosuke hanno portato alla realizzazione di un versione realistica di "Kimagure Orange Road"; ho preferito questo film al finale del manga, che ovviamente non vi 'spoilero'. Devo ammettere che questo film mi ha piacevolmente sorpreso, ho letto che molti l'hanno odiato, altri invece l'hanno considerato un capolavoro e persino migliore del finale del manga. In questo film sono assenti alcuni personaggi secondari che furono spesso presenti nella serie; da una parte penso che questa scelta sia stata giusta, dato il voler dare tutta l'attenzione a Kyosuke, Madoka e Hikaru, dall'altra parte invece avrei voluto vedere il cast secondario esprimere dei commenti riguardo il comportamento di Kyosuke nei confronti di Hikaru e l'aver finalmente scelto Madoka.
Coloro che erano troppo abituati a Kyosuke come il ragazzo goffo incapace di reagire ad Hikaru potrebbero davvero rimanere scioccati vedendo questo film. Molti si sono lamentati del fatto che Kyosuke in questo film fosse passato dall'essere l'eterno indeciso al diventare quasi freddo e cinico, io invece non sono contrariato dal fatto che in questo film Kyosuke fosse un personaggio diverso dal solito. Nell'anime Kyosuke era un ragazzo molto in preda agli ormoni che non sapeva davvero cosa voleva e non era di certo un asso a scuola, ma in questo film non è più un adolescente, ha diciotto anni, è praticamente un giovane adulto che ha dato prova di una certa maturità, mostrando grande preoccupazione per i suoi esami d'ingresso all'università e preso i suoi studi molto seriamente. Non direi che il film ha stravolto del tutto il personaggio di Kyosuke, quest'ultimo doveva fare una scelta e guardare in faccia la realtà, perché stava per entrare nel mondo degli adulti, e così è stato, che ci piaccia oppure no.
Il fatto che questo film sia così drammatico, quando invece la serie animata era più spensierata e a momenti un po' troppo stupida per i miei gusti, a mio parere è stato un modo abbastanza intelligente per comunicare agli spettatori che i personaggi stavano entrando nell'età adulta, e che quindi con la fine dell'adolescenza finisce la spensieratezza e inizia il dramma dell'età adulta.
Penso onestamente che la serie potesse avere un finale migliore di questo film, ma io l'ho comunque amato: i disegni, le espressioni facciali dei personaggi, il doppiaggio e le colone sonore sono di tutto rispetto. Rispetto molto il regista per aver avuto il coraggio di aver creato un film realistico diverso dai toni della serie animata.
Consiglio la visione di questo film a coloro che apprezzano il dramma, il realismo e i finali agrodolci. Se invece siete troppo affezionati all'anime e avete apprezzato il finale del manga, vi sconsiglio di vedere questo film, perché semplicemente l'odierete, anche se è vero che i gusti cambiano da persona a persona e quindi è possibile che voi possiate apprezzare sia il film che gli altri due finali, ovvero quello del manga e quello dell'anime.
Devo ammetterlo, questo film è stato un pugno nello stomaco, forte e deciso. Non c’è spazio per ridere, per i super poteri, ma soprattutto non c’è spazio per l’ambiguità, quella caratteristica che aveva reso possibile le avventure della serie. Ora è il tempo di diventare adulti. Se c’è una cosa che ho apprezzato del film, è la volontà di chiudere definitivamente la storia della serie, senza lasciare troppo spazio a varie interpretazioni. Ciò viene fatto in modo molto realistico, e l’atmosfera è molto matura. Non c’è dubbio che vi sia molta tristezza in questo epilogo, ma alla fine è giusto così.
Ovviamente consiglio la visione del film a chiunque abbia visto per intero la serie TV, tuttavia tengo a specificare che molte cose potrebbero non essere apprezzate. Il comportamento dei protagonisti potrebbe disorientare molti spettatori, e in generale chi non sente la necessità di una fine alla storia di Kyosuke potrebbe trovare questa conclusione anche fastidiosa.
Per me non è stato così, è un prodotto più maturo e malinconico della serie, oltre che una fine credibile e realistica.
Ovviamente consiglio la visione del film a chiunque abbia visto per intero la serie TV, tuttavia tengo a specificare che molte cose potrebbero non essere apprezzate. Il comportamento dei protagonisti potrebbe disorientare molti spettatori, e in generale chi non sente la necessità di una fine alla storia di Kyosuke potrebbe trovare questa conclusione anche fastidiosa.
Per me non è stato così, è un prodotto più maturo e malinconico della serie, oltre che una fine credibile e realistica.
"Kimagure Orange Road: Ano Hi ni Kaeritai" è un OAV andato in onda anni fa, alla fine della serie regolare di KOR, come trasposizione televisiva della conclusione delle vicissitudini sentimentali del triangolo Hikaru/Kyosuke/Madoka, in italiano Tinetta/Johnny/Sabrina. Da un lato è apprezzabile il fatto che il finale sia più risolutivo che nel manga, dall'altro devo ammettere che ho trovato il manga più coerente, mentre quest'OAV mi ha lasciata perplessa perché mostra un Kyosuke troppo diverso da quello che abbiamo visto in tutta la serie regolare. Una scena in particolare mi ha davvero scioccata, anche se ovviamente non posso spiegarne qui il motivo.
A parte questo, l'OAV mi è piaciuto molto, soprattutto quando l'ho visto la prima volta, prima di leggere il manga, perché in fondo il triangolo si è concluso come volevo si concludesse.
I disegni e l'animazione di KOR mi piacciono; le voci, le stesse della serie regolare, si adattano bene ai rispettivi personaggi.
In ogni caso chi ha seguito tutta la serie regolare non può non vedere "Ano Hi ni Kaeritai".
A parte questo, l'OAV mi è piaciuto molto, soprattutto quando l'ho visto la prima volta, prima di leggere il manga, perché in fondo il triangolo si è concluso come volevo si concludesse.
I disegni e l'animazione di KOR mi piacciono; le voci, le stesse della serie regolare, si adattano bene ai rispettivi personaggi.
In ogni caso chi ha seguito tutta la serie regolare non può non vedere "Ano Hi ni Kaeritai".
"Voglio tornare a quel giorno"... Come dire "voglio tornare indietro, voglio rivivere quei momenti un'ultima volta", oppure "voglio cambiare, voglio che le cose finiscano in modo differente".
Solo leggendo il titolo, risulta evidente che questo lungometraggio di "Kimagure Orange Road" è impregnato di un'atmosfera malinconica, triste; non vi sono più baci dal sapore di limone, ma amari. Esso è il cosiddetto "finale", l'episodio dove arriva il momento di tracciare una linea dritta e decisa nel rapporto fra i protagonisti, non più lo zig-zag, non più l'incertezza a cui eravamo così abituati: per la prima volta Kyosuke prende una decisione chiara e concisa, dalla quale non sarà più possibile tornare indietro. Quei giorni spensierati, passati tutti e tre insieme a divertirsi e a godersi l'adolescenza prima o poi sarebbero dovuti finire, lasciando spazio alla crescita, al periodo adulto, e a un netto cambiamento per il bene di ognuno di loro. Ed era logico che prima o poi sarebbe successo; quella situazione non poteva durare per sempre. Ma allora perché mi sento deluso?
Eppure il film è fatto bene, sia dal punto di vista del disegno, che rispetta perfettamente quello della serie animata, sia dal punto di vista dell'originalità della trama e delle situazioni che si creano, spesso arricchite da scene toccanti o ben costruite in pieno stile "Orange Road". Persino le musiche sono degne eredi di quelle dell'anime. Ma allora cos'è?
Il fatto è che guardando questo film, si ha la sensazione che il tanto ambìto cambiamento arrivi in modo troppo brusco, direi quasi forzato, non tanto per concludere la saga, quanto solo per mettere la parola fine al famoso triangolo. Vediamo letteralmente di punto in bianco i protagonisti comportarsi in modo completamente diverso da quello originale, arrivando ad assumere atteggiamenti che sarebbero stati impensabili nella serie animata, in netto contrasto con gli ideali e le personalità che erano classiche di ognuno di loro.
E' come se all'improvviso venisse gettato via tutto quello che c'era stato prima, senza neppure dare una motivazione ben giustificata e credibile.
Se la storia è ambientata intorno al primo anno di università per Kyosuke e Madoka, vuol dire che, nonostante siano passati diversi anni dal periodo dell'anime, fino a quel momento non era cambiato nulla nella situazione amorosa e amichevole fra i personaggi. Come è possibile allora che un rapporto rimasto uguale per così tanto tempo si sia risolto in così poco e per così poco? E come può Madoka ingelosirsi così pesantemente di Hikaru e addirittura sorprendersi del fatto che lei stava cucendo una sciarpa per il compleanno di Kyouske se è da quando avevano 15 anni che sa benissimo che lei è follemente innamorata di lui e che praticamente stanno insieme?
Esattamente come Komatsu e Hatta che, facendo i simpaticoni, chiedono a Kyosuke se c'è del tenero fra lui e Hikaru: si erano forse dimenticati tutto degli ultimi anni?
Tutto ciò è un chiaro espediente fatto solamente per giustificare e tenere in piedi la rottura finale dei tre, ma il risultato effettivo agli occhi di un appassionato è stato farne cadere completamente la credibilità.
In più in questo film manca la cosa che rendeva "Kimagure Orange Road" veramente speciale: i poteri ESP e le varie situazioni che ne derivavano. Non c'è "Orange Road" senza poteri ESP. Ma qui dove sono finiti? Sembra quasi che non ci siano nemmeno mai stati. Non c'è neppure l'ombra di quella magia soprannaturale che avvolgeva l'anime e che lo rendeva così intrigante e romantico.
Un vero fan deve essere critico soprattutto con ciò che più gli sta a cuore, e proprio perché io amo questi personaggi e questa storia, giudico questo film discreto, ma non all'altezza della serie animata.
Il punto di forza maggiore di "Orange Road" è sempre stato il fatto che episodio dopo episodio venivamo catapultati in situazioni romantiche e soprannaturali, dove Kyosuke e Madoka arrivavano a tenerci con il fiato sospeso, sempre a un passo dal baciarsi. Vederli arrivare quasi a sfiorarsi, a toccarsi ma poi tornare indietro senza concretizzare mai era la vera essenza del triangolo. Non era quindi facile rompere questo punto base della storia; andava trovato qualcosa che fosse altrettanto efficace, tanto da tenere lo spettatore ancora una volta incollato allo schermo. Forse sarebbe stato meglio se non si fosse mai cercato di dare "un finale". Forse sarebbe stato meglio lasciare i fan nella sospesa e irrisolta intensità di fine serie; intensità così ben resa da non necessitare una conclusione concreta. Intensità che avrebbe volato per sempre, così dolcemente magica, nei cuori di tutti.
Solo leggendo il titolo, risulta evidente che questo lungometraggio di "Kimagure Orange Road" è impregnato di un'atmosfera malinconica, triste; non vi sono più baci dal sapore di limone, ma amari. Esso è il cosiddetto "finale", l'episodio dove arriva il momento di tracciare una linea dritta e decisa nel rapporto fra i protagonisti, non più lo zig-zag, non più l'incertezza a cui eravamo così abituati: per la prima volta Kyosuke prende una decisione chiara e concisa, dalla quale non sarà più possibile tornare indietro. Quei giorni spensierati, passati tutti e tre insieme a divertirsi e a godersi l'adolescenza prima o poi sarebbero dovuti finire, lasciando spazio alla crescita, al periodo adulto, e a un netto cambiamento per il bene di ognuno di loro. Ed era logico che prima o poi sarebbe successo; quella situazione non poteva durare per sempre. Ma allora perché mi sento deluso?
Eppure il film è fatto bene, sia dal punto di vista del disegno, che rispetta perfettamente quello della serie animata, sia dal punto di vista dell'originalità della trama e delle situazioni che si creano, spesso arricchite da scene toccanti o ben costruite in pieno stile "Orange Road". Persino le musiche sono degne eredi di quelle dell'anime. Ma allora cos'è?
Il fatto è che guardando questo film, si ha la sensazione che il tanto ambìto cambiamento arrivi in modo troppo brusco, direi quasi forzato, non tanto per concludere la saga, quanto solo per mettere la parola fine al famoso triangolo. Vediamo letteralmente di punto in bianco i protagonisti comportarsi in modo completamente diverso da quello originale, arrivando ad assumere atteggiamenti che sarebbero stati impensabili nella serie animata, in netto contrasto con gli ideali e le personalità che erano classiche di ognuno di loro.
E' come se all'improvviso venisse gettato via tutto quello che c'era stato prima, senza neppure dare una motivazione ben giustificata e credibile.
Se la storia è ambientata intorno al primo anno di università per Kyosuke e Madoka, vuol dire che, nonostante siano passati diversi anni dal periodo dell'anime, fino a quel momento non era cambiato nulla nella situazione amorosa e amichevole fra i personaggi. Come è possibile allora che un rapporto rimasto uguale per così tanto tempo si sia risolto in così poco e per così poco? E come può Madoka ingelosirsi così pesantemente di Hikaru e addirittura sorprendersi del fatto che lei stava cucendo una sciarpa per il compleanno di Kyouske se è da quando avevano 15 anni che sa benissimo che lei è follemente innamorata di lui e che praticamente stanno insieme?
Esattamente come Komatsu e Hatta che, facendo i simpaticoni, chiedono a Kyosuke se c'è del tenero fra lui e Hikaru: si erano forse dimenticati tutto degli ultimi anni?
Tutto ciò è un chiaro espediente fatto solamente per giustificare e tenere in piedi la rottura finale dei tre, ma il risultato effettivo agli occhi di un appassionato è stato farne cadere completamente la credibilità.
In più in questo film manca la cosa che rendeva "Kimagure Orange Road" veramente speciale: i poteri ESP e le varie situazioni che ne derivavano. Non c'è "Orange Road" senza poteri ESP. Ma qui dove sono finiti? Sembra quasi che non ci siano nemmeno mai stati. Non c'è neppure l'ombra di quella magia soprannaturale che avvolgeva l'anime e che lo rendeva così intrigante e romantico.
Un vero fan deve essere critico soprattutto con ciò che più gli sta a cuore, e proprio perché io amo questi personaggi e questa storia, giudico questo film discreto, ma non all'altezza della serie animata.
Il punto di forza maggiore di "Orange Road" è sempre stato il fatto che episodio dopo episodio venivamo catapultati in situazioni romantiche e soprannaturali, dove Kyosuke e Madoka arrivavano a tenerci con il fiato sospeso, sempre a un passo dal baciarsi. Vederli arrivare quasi a sfiorarsi, a toccarsi ma poi tornare indietro senza concretizzare mai era la vera essenza del triangolo. Non era quindi facile rompere questo punto base della storia; andava trovato qualcosa che fosse altrettanto efficace, tanto da tenere lo spettatore ancora una volta incollato allo schermo. Forse sarebbe stato meglio se non si fosse mai cercato di dare "un finale". Forse sarebbe stato meglio lasciare i fan nella sospesa e irrisolta intensità di fine serie; intensità così ben resa da non necessitare una conclusione concreta. Intensità che avrebbe volato per sempre, così dolcemente magica, nei cuori di tutti.
'Voglio ritornare a quei giorni' è il primo film della fortunata serie 'Kimagure Orange Road'. Nella durata di un'ora circa, la storia del triangolo amoroso fra Kyosuke (Johnny), Madoka (Sabrina) e Hikaru (Tinetta) volge al termine.
<b>[Attenzione, possibili spoiler!]</b>
Il racconto inizia circa un anno dopo il termine della serie. Per chi non lo ricordasse: Kyosuke scopre l'inscindibile legame che ha con Madoka nell'averla condizionata sin dall'infanzia. Molto romanticamente si conclude la lunghissima sfilza di episodi, con un bacio fra i due protagonisti, ormai dichiaratamente innamorati.
Ebbene, nel lungometraggio la nostra coppia vincente percorre la stessa strada su due moto differenti, fianco a fianco. In un attimo, il nostro protagonista ricorda ciò che li ha portati fino a quel punto - sulla strada verso i risultati dei test finali - e va con la memoria all'ultimo anno trascorso.
Il flashback riprende la storia dove l'avevamo lasciata con la serie. C'è però da gestire il problema del ruolo di Hikaru, che da sempre intralcia la storia fra Madoka e Kyosuke. Madoka stavolta veste i panni di una fragile ragazza affranta dai suoi sentimenti. Pone il nostro protagonista dinanzi a un'inevitabile scelta: chiarire i suoi sentimenti con Hikaru, per prendere una vera e propria scelta.
Se il pubblico può notare una Madoka molto meno affascinante, molto meno forte, e quindi cambiata, non può fare a meno di percepire l'ancora più sostanziale differenza comportamentale del nostro Kyosuke. Esso ci appare serio, deciso quasi in maniera brutale - pur contraddicendosi quando si lascia andare brevemente a un bacio di Hikaru.
Ma tutta la storia, anziché ruotare sulla gelosia di Madoka e sulla presa di posizione di Kyosuke, si concentra piuttosto sull'insistenza di Hikaru nel fare la corte all'ambito ragazzo. Umiliandosi e mortificandosi a più non posso, la ragazza si lancerà a capofitto nella recitazione.
Questo film è abbastanza fiacco rispetto a ciò a cui eravamo abituati. Improvvisamente, ci sembra di essere stati catapultati in una realtà parallela, in cui i personaggi sono tutt'altro che grintosi e simpatici, ma irriconoscibili, i toni hanno perso grinta e umorismo, sono cupi e malinconici, e così via.
La grafica fortunatamente non presenta una variazione sostanziale, ma rimane quella a cui eravamo abituati. Non c'è alcuna innovazione tecnica, bensì contenutistica.
Sin dal titolo, si capisce che in questo trio spezzato, c'è una sorta di tristezza. Infatti, a conclusione di questa storia che ha portato Madoka e Kyosuke ad avvicinarsi, ma ad allontanare Hikaru, sempre più matura in vista di ciò, c'è un ultimo ricordo di quei giorni che passavano tutti e tre assieme, felici e spensierati.
Il significato è che la vita cambia, le persone maturano, e le strade da percorrere evolvono. Ci si può avvicinare, ma anche lasciare qualcuno durante il percorso, anche se fa male.
Consiglio ai fan di KOR, di non perdere quest'ennesimo capitolo. Purtroppo per loro si troveranno dinanzi a un prodotto un po' alienato rispetto ai precedenti, quasi irriconoscibile, triste, e senza alcuna valorizzazione narrativa. E' guardabile, ma spezza con tutto ciò a cui eravamo abituati con i personaggi originali. Il distacco è netto, e la trama non è orchestrata al massimo. E' sufficiente, però.
<b>[Attenzione, possibili spoiler!]</b>
Il racconto inizia circa un anno dopo il termine della serie. Per chi non lo ricordasse: Kyosuke scopre l'inscindibile legame che ha con Madoka nell'averla condizionata sin dall'infanzia. Molto romanticamente si conclude la lunghissima sfilza di episodi, con un bacio fra i due protagonisti, ormai dichiaratamente innamorati.
Ebbene, nel lungometraggio la nostra coppia vincente percorre la stessa strada su due moto differenti, fianco a fianco. In un attimo, il nostro protagonista ricorda ciò che li ha portati fino a quel punto - sulla strada verso i risultati dei test finali - e va con la memoria all'ultimo anno trascorso.
Il flashback riprende la storia dove l'avevamo lasciata con la serie. C'è però da gestire il problema del ruolo di Hikaru, che da sempre intralcia la storia fra Madoka e Kyosuke. Madoka stavolta veste i panni di una fragile ragazza affranta dai suoi sentimenti. Pone il nostro protagonista dinanzi a un'inevitabile scelta: chiarire i suoi sentimenti con Hikaru, per prendere una vera e propria scelta.
Se il pubblico può notare una Madoka molto meno affascinante, molto meno forte, e quindi cambiata, non può fare a meno di percepire l'ancora più sostanziale differenza comportamentale del nostro Kyosuke. Esso ci appare serio, deciso quasi in maniera brutale - pur contraddicendosi quando si lascia andare brevemente a un bacio di Hikaru.
Ma tutta la storia, anziché ruotare sulla gelosia di Madoka e sulla presa di posizione di Kyosuke, si concentra piuttosto sull'insistenza di Hikaru nel fare la corte all'ambito ragazzo. Umiliandosi e mortificandosi a più non posso, la ragazza si lancerà a capofitto nella recitazione.
Questo film è abbastanza fiacco rispetto a ciò a cui eravamo abituati. Improvvisamente, ci sembra di essere stati catapultati in una realtà parallela, in cui i personaggi sono tutt'altro che grintosi e simpatici, ma irriconoscibili, i toni hanno perso grinta e umorismo, sono cupi e malinconici, e così via.
La grafica fortunatamente non presenta una variazione sostanziale, ma rimane quella a cui eravamo abituati. Non c'è alcuna innovazione tecnica, bensì contenutistica.
Sin dal titolo, si capisce che in questo trio spezzato, c'è una sorta di tristezza. Infatti, a conclusione di questa storia che ha portato Madoka e Kyosuke ad avvicinarsi, ma ad allontanare Hikaru, sempre più matura in vista di ciò, c'è un ultimo ricordo di quei giorni che passavano tutti e tre assieme, felici e spensierati.
Il significato è che la vita cambia, le persone maturano, e le strade da percorrere evolvono. Ci si può avvicinare, ma anche lasciare qualcuno durante il percorso, anche se fa male.
Consiglio ai fan di KOR, di non perdere quest'ennesimo capitolo. Purtroppo per loro si troveranno dinanzi a un prodotto un po' alienato rispetto ai precedenti, quasi irriconoscibile, triste, e senza alcuna valorizzazione narrativa. E' guardabile, ma spezza con tutto ciò a cui eravamo abituati con i personaggi originali. Il distacco è netto, e la trama non è orchestrata al massimo. E' sufficiente, però.
Perché dare a tutti i costi un finale a una serie che proprio sull'indecisione e sull'equivoco aveva fondato il suo successo?
La quotidianità della vita ci pone spesso di fronte a delle scelte, e, volenti o nolenti, le dobbiamo compiere; ma è una regola che non vale per opere di fantasia come gli anime, che non hanno la necessità di chiarire ogni dettaglio per essere apprezzate, e possono sfruttare invece le soluzioni narrative più disparate.
Oltretutto, chi ha avuto la fortuna di vedere "Kimagure Orange Road" in TV ha ben presente che il finale, seppur non apertamente dichiarato, non poteva che avere un unico sbocco.
Fatte queste doverose premesse, non mi sento di affermare che "Ano Hi ni Kaeritai" sia un prodotto scadente, tutt'altro: il ritmo narrativo è ben calibrato, la regia attenta e non banale, i disegni e le animazioni di buon livello; tuttavia, quanto detto non basta a camuffare l'intima inutilità di quest'anime.
Prevedibile e scontato, questo film riprende nella trama le vicende dell'esplosivo trio Kyosuke-Madoka-Hikaru, e non fa altro che sviscerare la decisione dell'eterno indeciso protagonista su quale ragazza scegliere - come se non lo si sapesse di già.
Lontano anni luce dalla spensierata atmosfera della serie TV, il peggior difetto di quest'opera è il fatto che snaturi la personalità dei personaggi: Kyosuke è sorprendentemente odioso, Madoka cinica e insensibile, mentre Hikaru non possiede più un briciolo della freschezza e della dirompente allegria che la caratterizzavano.
In definitiva, "Ano Hi ni Kaeritai" è un'opera tecnicamente ben realizzata, ma senz'anima, che non raggiunge altro risultato se non quello di offuscare la poesia del manga e della serie originale.
Consigliata solo a chi non possiede spirito di immaginazione o a chi non conosce "Kimagure Orange Road".
La quotidianità della vita ci pone spesso di fronte a delle scelte, e, volenti o nolenti, le dobbiamo compiere; ma è una regola che non vale per opere di fantasia come gli anime, che non hanno la necessità di chiarire ogni dettaglio per essere apprezzate, e possono sfruttare invece le soluzioni narrative più disparate.
Oltretutto, chi ha avuto la fortuna di vedere "Kimagure Orange Road" in TV ha ben presente che il finale, seppur non apertamente dichiarato, non poteva che avere un unico sbocco.
Fatte queste doverose premesse, non mi sento di affermare che "Ano Hi ni Kaeritai" sia un prodotto scadente, tutt'altro: il ritmo narrativo è ben calibrato, la regia attenta e non banale, i disegni e le animazioni di buon livello; tuttavia, quanto detto non basta a camuffare l'intima inutilità di quest'anime.
Prevedibile e scontato, questo film riprende nella trama le vicende dell'esplosivo trio Kyosuke-Madoka-Hikaru, e non fa altro che sviscerare la decisione dell'eterno indeciso protagonista su quale ragazza scegliere - come se non lo si sapesse di già.
Lontano anni luce dalla spensierata atmosfera della serie TV, il peggior difetto di quest'opera è il fatto che snaturi la personalità dei personaggi: Kyosuke è sorprendentemente odioso, Madoka cinica e insensibile, mentre Hikaru non possiede più un briciolo della freschezza e della dirompente allegria che la caratterizzavano.
In definitiva, "Ano Hi ni Kaeritai" è un'opera tecnicamente ben realizzata, ma senz'anima, che non raggiunge altro risultato se non quello di offuscare la poesia del manga e della serie originale.
Consigliata solo a chi non possiede spirito di immaginazione o a chi non conosce "Kimagure Orange Road".
Il primo film di "Orange Road", che si colloca dopo la fine della serie, finalmente risolve la situazione, mettendo fine al triangolo tra Kyosuke, Madoka e Hikaru.
Kyosuke e Madoka si confessano l'un l'altro e Hikaru dev'essere necessariamente essere messa da parte.
Per quanto avevo già letto il manga, in questo film la drammaticità della cosa raggiunge l'apice. Mi è sempre dispiaciuto per Hikaru, e vederla in quello stato nel film ha fatto stare male anche me.
In questo film la crescita dei personaggi è il punto centrale, i nodi vengono al pettine, e la storia si può dire conclusa.
I personaggi vengono mostrati con la loro debolezza, che Kyosuke e Madoka supereranno insieme, mentre Hikaru è da sola. Di Madoka ci vengono mostrate la fragilità e l'insicurezza, mentre di Hikaru la forte determinazione a volere rimanere a tutti i costi con Kyosuke - al limite dello stalking, a dire il vero. Kyosuke invece, è quello che dal film esce più demolito di tutti. Un personaggio come lui non è un personaggio positivo, gli sta bene.
Del film ho apprezzato il fatto che i personaggi mi sono sembrati improvvisamente più reali, più come gente comune, e non protagonisti di un anime. Anche loro sono alle prese con problemi veri, ed è apprezzabile il fatto che in un'ora e 10 minuti di film non si sia parlato una volta dei poteri di Kyosuke.
A livello grafico non ho notato assolutamente differenze con la serie animata, mi è sembrato tutto identico, e va più che bene, i disegni sono molto belli.
Il doppiaggio giapponese è ottimo, soprattutto la doppiatrice di Hikaru ha svolto un lavoro impeccabile sulle urla e sui pianti, molto convincente, sembravano veri.
La colonna sonora usa pezzi inediti, non male, ma non arriva ai livelli di quelli ascoltati nell'anime.
Questo film va assolutamente visto se siete fan della serie. E' un tassello importantissimo che aggiunge molto a tutta la storia di "Orange Road".
Kyosuke e Madoka si confessano l'un l'altro e Hikaru dev'essere necessariamente essere messa da parte.
Per quanto avevo già letto il manga, in questo film la drammaticità della cosa raggiunge l'apice. Mi è sempre dispiaciuto per Hikaru, e vederla in quello stato nel film ha fatto stare male anche me.
In questo film la crescita dei personaggi è il punto centrale, i nodi vengono al pettine, e la storia si può dire conclusa.
I personaggi vengono mostrati con la loro debolezza, che Kyosuke e Madoka supereranno insieme, mentre Hikaru è da sola. Di Madoka ci vengono mostrate la fragilità e l'insicurezza, mentre di Hikaru la forte determinazione a volere rimanere a tutti i costi con Kyosuke - al limite dello stalking, a dire il vero. Kyosuke invece, è quello che dal film esce più demolito di tutti. Un personaggio come lui non è un personaggio positivo, gli sta bene.
Del film ho apprezzato il fatto che i personaggi mi sono sembrati improvvisamente più reali, più come gente comune, e non protagonisti di un anime. Anche loro sono alle prese con problemi veri, ed è apprezzabile il fatto che in un'ora e 10 minuti di film non si sia parlato una volta dei poteri di Kyosuke.
A livello grafico non ho notato assolutamente differenze con la serie animata, mi è sembrato tutto identico, e va più che bene, i disegni sono molto belli.
Il doppiaggio giapponese è ottimo, soprattutto la doppiatrice di Hikaru ha svolto un lavoro impeccabile sulle urla e sui pianti, molto convincente, sembravano veri.
La colonna sonora usa pezzi inediti, non male, ma non arriva ai livelli di quelli ascoltati nell'anime.
Questo film va assolutamente visto se siete fan della serie. E' un tassello importantissimo che aggiunge molto a tutta la storia di "Orange Road".
Tenendo conto che non ho ancora letto il manga e perciò la mia opinione si basa semplicemente sulla versione animata, ho trovato questo film il finale più giusto per il triangolo Kyosuke-Madoka-Hikaru, anzi, avrei voglia di dire che questo film mi è piaciuto di più della serie originale, ma forse mi è sembrato più bello solo perché ero in ansia di scoprire come andava a finire.
Kyosuke finalmente sembra avere perso quel suo carattere indeciso che per molto tempo gli aveva impedito di essere sincero sui suoi sentimenti. Si sa, la verità fa male, infatti era proprio questo il problema: il protagonista sapeva benissimo che Hikaru avrebbe sofferto a sapere la dura verità, cioè che lui non è innamorato di lei. Finalmente Kyosuke riesce a decidere, anche se questo significa perdere una grande amica (lo stesso per Madoka).
"Voglio ritornare a quei giorni" ha un finale, secondo me giustamente, triste e drammatico.
I disegni non mi piacciono molto e avrei voluto la partecipazione anche di Yusaku; insomma, per tutta la serie originale non aveva fatto altro che fare la corte a Hikaru, sarebbe stato giusto che ci fosse stato ora.
Pur non conoscendo la versione cartacea, trovo questo il finale migliore.
Curiosità: questo film non vede alcuna magia, né Kyosuke né la sua famiglia la usano mai; questo lo rende decisamente più serio ma, doveva esserlo, sopratutto per quello che succede, che non è affatto bello e gioioso.
Mi piace il titolo, perché è nostalgico: "voglio tornare a qui giorni"... E sì, sarebbe bello, crescere non è sempre bello e il povero protagonista sarebbe felice di tornare a quei tempi così spensierati e tranquilli. Pure io ho provato un senso di nostalgia. Purtroppo è ora per i nostri protagonisti di crescere...
A dire il vero questo finale è un po' incoerente con alcune cose avvenute nell'anime, ma lo preferisco per la sua maturità. Magari esso avrebbe potuto essere un po' più fedele alla serie originale, in pratica è come se fossero stati cancellati gli episodi 47 e 48.
Da noi di questo film c'è solo la versione Mediaset, perciò bisogna fare l'abitudine sia ai doppiatori Mediaset, che comunque non sono male, sia ai nomi occidentalizzati.
Riconosco comunque che, quando riuscirò a leggere il manga, potrei cambiare totalmente idea e magari trovare la serie tv e il film (o magari solo una dei due) inferiori.
Kyosuke finalmente sembra avere perso quel suo carattere indeciso che per molto tempo gli aveva impedito di essere sincero sui suoi sentimenti. Si sa, la verità fa male, infatti era proprio questo il problema: il protagonista sapeva benissimo che Hikaru avrebbe sofferto a sapere la dura verità, cioè che lui non è innamorato di lei. Finalmente Kyosuke riesce a decidere, anche se questo significa perdere una grande amica (lo stesso per Madoka).
"Voglio ritornare a quei giorni" ha un finale, secondo me giustamente, triste e drammatico.
I disegni non mi piacciono molto e avrei voluto la partecipazione anche di Yusaku; insomma, per tutta la serie originale non aveva fatto altro che fare la corte a Hikaru, sarebbe stato giusto che ci fosse stato ora.
Pur non conoscendo la versione cartacea, trovo questo il finale migliore.
Curiosità: questo film non vede alcuna magia, né Kyosuke né la sua famiglia la usano mai; questo lo rende decisamente più serio ma, doveva esserlo, sopratutto per quello che succede, che non è affatto bello e gioioso.
Mi piace il titolo, perché è nostalgico: "voglio tornare a qui giorni"... E sì, sarebbe bello, crescere non è sempre bello e il povero protagonista sarebbe felice di tornare a quei tempi così spensierati e tranquilli. Pure io ho provato un senso di nostalgia. Purtroppo è ora per i nostri protagonisti di crescere...
A dire il vero questo finale è un po' incoerente con alcune cose avvenute nell'anime, ma lo preferisco per la sua maturità. Magari esso avrebbe potuto essere un po' più fedele alla serie originale, in pratica è come se fossero stati cancellati gli episodi 47 e 48.
Da noi di questo film c'è solo la versione Mediaset, perciò bisogna fare l'abitudine sia ai doppiatori Mediaset, che comunque non sono male, sia ai nomi occidentalizzati.
Riconosco comunque che, quando riuscirò a leggere il manga, potrei cambiare totalmente idea e magari trovare la serie tv e il film (o magari solo una dei due) inferiori.
La serie TV terminava con un finale un po' inconcludente, così questo film cinematografico si prefigge di dare una fine totale alla storia; finalmente Kyosuke prenderà la sua decisione. Il film è stato editato in Italia solo in versione censurata da Mediaset e trasmesso spezzettato in 3 episodi su Italia 1 con il titolo "Una difficile scelta".
Il comparto tecnico ovviamente risulta molto più curato, il chara è sempre di Akemi Takada e le musiche di Shiro Sagisu, il che rappresenta una nota positiva, poiché in questo modo la "grafica" non si discosta molto dalla serie TV. Premetto che ho visto il film con l'adattamento Mediaset dopo avere seguito la serie con la versione integrale di Dynamic Italia; devo dire comunque che abituarsi alle voci milanesi non è stato difficile. Il film non parte esattamente dalla fine della serie TV come mi aspettavo, ma da un punto successivo imprecisato.
La prima cosa che salta all'occhio, è il tono serioso e maturo con cui si svolge tutta la storia del film oltre che le incoerenze caratteriali; improvvisamente Kyosuke/Johnny e Madoka/Sabrina diventano freddi, decisi e quasi senza rimorsi, mentre Hikaru/Tinetta è meno ingenua e ha le idee piuttosto chiare. Dov'è finita l'ilarità di quest'anime? Persino i personaggi che hanno sempre donato comicità alle atmosfere, come Kasumi, Manami, Hatta, Komatsu, Jingoro e la stessa Hikaru, qui invece non smuovono le arie. Dove sono finiti Yusaku, Katsuya e il nonno di Kyosuke? Tralasciando queste pecche che mi hanno fatto un po' storcere il naso, questo lungometraggio è stato abbastanza soddisfacente, ma anche un po' deludente, dando però una degna conclusione alla serie TV in un modo piuttosto realistico, forse anche troppo: non c'è nessun finale alla "volemose bene" se è questo che vi aspettate. Avrei preferito comunque un finale con un taglio più lineare rispetto a quello della serie televisiva e con un tono un po' meno serioso.
E' un peccato poi che non sia presente lo Yusaku/Renato follemente innamorato di Hikaru, sarebbe stato bello vedere concluso anche questo lato della storia. Per concludere, se alla serie davo un 7 pieno, a questo film invece do un 7 risicato, giusto per l'importanza intrinseca; vado quindi un po' controcorrente. Il film mi è piaciuto, ma mi aspettavo di meglio.
Il comparto tecnico ovviamente risulta molto più curato, il chara è sempre di Akemi Takada e le musiche di Shiro Sagisu, il che rappresenta una nota positiva, poiché in questo modo la "grafica" non si discosta molto dalla serie TV. Premetto che ho visto il film con l'adattamento Mediaset dopo avere seguito la serie con la versione integrale di Dynamic Italia; devo dire comunque che abituarsi alle voci milanesi non è stato difficile. Il film non parte esattamente dalla fine della serie TV come mi aspettavo, ma da un punto successivo imprecisato.
La prima cosa che salta all'occhio, è il tono serioso e maturo con cui si svolge tutta la storia del film oltre che le incoerenze caratteriali; improvvisamente Kyosuke/Johnny e Madoka/Sabrina diventano freddi, decisi e quasi senza rimorsi, mentre Hikaru/Tinetta è meno ingenua e ha le idee piuttosto chiare. Dov'è finita l'ilarità di quest'anime? Persino i personaggi che hanno sempre donato comicità alle atmosfere, come Kasumi, Manami, Hatta, Komatsu, Jingoro e la stessa Hikaru, qui invece non smuovono le arie. Dove sono finiti Yusaku, Katsuya e il nonno di Kyosuke? Tralasciando queste pecche che mi hanno fatto un po' storcere il naso, questo lungometraggio è stato abbastanza soddisfacente, ma anche un po' deludente, dando però una degna conclusione alla serie TV in un modo piuttosto realistico, forse anche troppo: non c'è nessun finale alla "volemose bene" se è questo che vi aspettate. Avrei preferito comunque un finale con un taglio più lineare rispetto a quello della serie televisiva e con un tono un po' meno serioso.
E' un peccato poi che non sia presente lo Yusaku/Renato follemente innamorato di Hikaru, sarebbe stato bello vedere concluso anche questo lato della storia. Per concludere, se alla serie davo un 7 pieno, a questo film invece do un 7 risicato, giusto per l'importanza intrinseca; vado quindi un po' controcorrente. Il film mi è piaciuto, ma mi aspettavo di meglio.
Quando, ormai diversi anni fa, ho visto per la prima volta quello che doveva essere il finale del triangolo più famoso di sempre, sono rimasto francamente sconcertato. I personaggi erano completamente cambiati rispetto a come erano descritti nella serie: Madoka e Kyosuke dopo essere stati fin troppo sensibili nei confronti dell'amica sembrano essere diventati improvvisamente di ghiaccio, e Hikaru è una persona che per tutto il tempo non ha fatto altro che mentire agli altri e a se stessa nascondendo perfettamente tutto il suo egoismo. Tuttavia ho accettato questa versione di buon grado, in quanto lo ritenevo l'unico finale possibile nel contesto di una situazione che sembrava non aver altre vie d'uscita se non un distacco netto e deciso.
Dopo qualche mese, arrivo a leggere anche il finale proposto dall'autore, ossia quello del manga, e sono stato felicissimo di ricredermi. Il vero finale del triangolo, per me rimane dunque quello originariamente ideato da Matsumoto, molto più poetico e in linea con il carattere dei personaggi. Quindi questo "Voglio ritornare a quei giorni" è decaduto nella mia valutazione e non raggiunge la sufficienza.
Dopo qualche mese, arrivo a leggere anche il finale proposto dall'autore, ossia quello del manga, e sono stato felicissimo di ricredermi. Il vero finale del triangolo, per me rimane dunque quello originariamente ideato da Matsumoto, molto più poetico e in linea con il carattere dei personaggi. Quindi questo "Voglio ritornare a quei giorni" è decaduto nella mia valutazione e non raggiunge la sufficienza.
"Voglio ritornare a quei giorni": un titolo malinconico che fa capire che qualcosa inesorabilmente è cambiato e nonostante i dispiaceri e i dolori non si può più tornare indietro a quei giorni così belli e tranquilli, in cui un certo Kyosuke Kasuga non si poneva minimamente il problema di dover fare una scelta così importante che avrebbe radicalmente cambiato la sua vita.
Ecco finalmente un epilogo ben delineato e chiaro del famosissimo anime Kimagure Orange Road, un film che vale la pena vedere poiché è la conclusione perfetta e matura di un triangolo amoroso che persiste in tutta la serie.
Sebbene la fine della serie animata sia ricca di momenti di tensione e di colpi di scena (e a me piace tantissimo) e concluda a meraviglia la storia, questo film ne è la conclusione più razionale e matura che ci sta bene a coronamento, oserei dire una "ciliegina sulla torta".
Una delle cose che nella serie irritavano di più gli spettatori era il carattere immaturo di Kyosuke, che non faceva altro che farsi trasportare dagli eventi senza provare a reagire in alcun modo, ma questo può essere compreso per via della giovane età del protagonista che deve ancora delineare un carattere definitivo. Ebbene in questo film balza subito agli occhi la crescita interiore di Kyosuke, che stupisce il pubblico con la sua decisione netta e perentoria.
Ovviamente io sono rimasto soddisfatto del finale, ma anche un po' rattristato dal vedere andare in frantumi quella bella e "spensierata" amicizia che sembrava indissolubile tra i tre personaggi per tutta la durata della serie. I personaggi si vedono soffrire per ciò che sta per accadere e questo è rappresentato molto bene, tanto che suscita un sorriso amaro nello spettatore che ne rimane colpito. Risulta facile quindi immedesimarsi in uno dei protagonisti e condividere le sue emozioni, e questo è un gran punto a favore. Ma ovviamente la situazione non poteva fare altro che smuoversi prima o poi e giungere a un netto cambiamento, e ciò sarebbe successo solo con la maturazione dei tre ragazzi.
Il lavoro svolto dall'animazione è eccellente e, dati la qualità dell'operato e l'anno in cui è stato realizzato e il filone (lo ripeto ancora una volta), è adeguato.
E' una perla che non deve mancare nel bagaglio degli appassionati della serie, i quali sicuramente si sentiranno allietati nel guardarlo e si toglieranno quei dubbi che li avranno attanagliati per tutta la serie su quali sono i veri rapporti tra i personaggi presi a due a due tra di loro.
Come sempre Orange Road mi emoziona, mi fa riflettere, mi fa sorridere, mi fa commuovere, e tutto questo è presente nel film in questione. Ne è la prova che è un lungometraggio a mio parere ben riuscito e imperdibile!
A chi non lo avesse ancora visto auguro una buona visione!
Ecco finalmente un epilogo ben delineato e chiaro del famosissimo anime Kimagure Orange Road, un film che vale la pena vedere poiché è la conclusione perfetta e matura di un triangolo amoroso che persiste in tutta la serie.
Sebbene la fine della serie animata sia ricca di momenti di tensione e di colpi di scena (e a me piace tantissimo) e concluda a meraviglia la storia, questo film ne è la conclusione più razionale e matura che ci sta bene a coronamento, oserei dire una "ciliegina sulla torta".
Una delle cose che nella serie irritavano di più gli spettatori era il carattere immaturo di Kyosuke, che non faceva altro che farsi trasportare dagli eventi senza provare a reagire in alcun modo, ma questo può essere compreso per via della giovane età del protagonista che deve ancora delineare un carattere definitivo. Ebbene in questo film balza subito agli occhi la crescita interiore di Kyosuke, che stupisce il pubblico con la sua decisione netta e perentoria.
Ovviamente io sono rimasto soddisfatto del finale, ma anche un po' rattristato dal vedere andare in frantumi quella bella e "spensierata" amicizia che sembrava indissolubile tra i tre personaggi per tutta la durata della serie. I personaggi si vedono soffrire per ciò che sta per accadere e questo è rappresentato molto bene, tanto che suscita un sorriso amaro nello spettatore che ne rimane colpito. Risulta facile quindi immedesimarsi in uno dei protagonisti e condividere le sue emozioni, e questo è un gran punto a favore. Ma ovviamente la situazione non poteva fare altro che smuoversi prima o poi e giungere a un netto cambiamento, e ciò sarebbe successo solo con la maturazione dei tre ragazzi.
Il lavoro svolto dall'animazione è eccellente e, dati la qualità dell'operato e l'anno in cui è stato realizzato e il filone (lo ripeto ancora una volta), è adeguato.
E' una perla che non deve mancare nel bagaglio degli appassionati della serie, i quali sicuramente si sentiranno allietati nel guardarlo e si toglieranno quei dubbi che li avranno attanagliati per tutta la serie su quali sono i veri rapporti tra i personaggi presi a due a due tra di loro.
Come sempre Orange Road mi emoziona, mi fa riflettere, mi fa sorridere, mi fa commuovere, e tutto questo è presente nel film in questione. Ne è la prova che è un lungometraggio a mio parere ben riuscito e imperdibile!
A chi non lo avesse ancora visto auguro una buona visione!
Primo lungometraggio che segue la celeberrima serie TV “Kimagure Orange Road” (“E' quasi magia Johnny”), questo film animato si rivela di una qualità notevole per gli standard del tempo e suscita un grande interesse per i toni inaspettatamente seri con cui riesce a svolgersi, preannunciando il tanto atteso finale che verrà nel secondo lungometraggio, il seguente “…E poi l’inizio di quella estate”.
È finalmente in atto una crescita soprattutto interiore dei tanto amati personaggi di questa serie, in primis il protagonista, Johnny/Kasuga, che riesce definitivamente, a quanto pare, nella scelta fra le due pretendenti, abbandonando quel suo insopportabile e recalcitrante stato d’eterno indeciso.
Praticamente la vicenda si svolge quasi tutta in flashback, i protagonisti alle prese con esami di metà anno, recite scolastiche e impegni vari, tutto uno “slice of life” d’inaspettata introspezione dove si mescolano sentimenti forti e divergenti. Nonostante i cinquanta episodi della serie TV non era mai stato molto chiaro il rapporto che univa Hikaru e Kasuga (amanti? Semplici amici? Amore a senso unico da parte di Hikaru, o ancora altro?) e di conseguenza alcune esternazioni e confessioni presenti in questo film da parte dei tre che compongono il triangolo amoroso possono risultare stridenti in fatto di logica e coerenza temporale. In ogni caso, finalmente, è possibile gustare una Madoka/Sabrina più convinta e decisa dei suoi sentimenti, uno sviluppo sempre più maturo di tutta la storia amorosa, un evolversi che si preannuncia decisivo e palpitante.
I sette OAV che precedono questo lungometraggio sono sulla stessa falsa riga della serie iniziale, ma finalmente “Voglio ritornare a quei giorni” sfodera la tanto attesa impronta più matura e sentimentale, tralasciando le varie gag e situazioni comiche che mettono l’indeciso Kasuga spesso e volentieri nei guai.
Come qualità tecnica per l’anno in cui è stato sviluppato si dimostra un prodotto eccellente. Scelta con cura la gamma cromatica che riesce a donare realismo e solidità all’opera, giochi di luci e ombre e animazioni sono notevoli, solito chara design di sempre e uno studio approfondito e soddisfacente di tutti i particolari, perché, come si sa, sono i particolari a fare la differenza: un mix di elementi che risulta vincente.
Per chi ha seguito le avventure del caro Jhonny/Kasuga, un film imperdibile, di grandissima qualità e interesse.
È finalmente in atto una crescita soprattutto interiore dei tanto amati personaggi di questa serie, in primis il protagonista, Johnny/Kasuga, che riesce definitivamente, a quanto pare, nella scelta fra le due pretendenti, abbandonando quel suo insopportabile e recalcitrante stato d’eterno indeciso.
Praticamente la vicenda si svolge quasi tutta in flashback, i protagonisti alle prese con esami di metà anno, recite scolastiche e impegni vari, tutto uno “slice of life” d’inaspettata introspezione dove si mescolano sentimenti forti e divergenti. Nonostante i cinquanta episodi della serie TV non era mai stato molto chiaro il rapporto che univa Hikaru e Kasuga (amanti? Semplici amici? Amore a senso unico da parte di Hikaru, o ancora altro?) e di conseguenza alcune esternazioni e confessioni presenti in questo film da parte dei tre che compongono il triangolo amoroso possono risultare stridenti in fatto di logica e coerenza temporale. In ogni caso, finalmente, è possibile gustare una Madoka/Sabrina più convinta e decisa dei suoi sentimenti, uno sviluppo sempre più maturo di tutta la storia amorosa, un evolversi che si preannuncia decisivo e palpitante.
I sette OAV che precedono questo lungometraggio sono sulla stessa falsa riga della serie iniziale, ma finalmente “Voglio ritornare a quei giorni” sfodera la tanto attesa impronta più matura e sentimentale, tralasciando le varie gag e situazioni comiche che mettono l’indeciso Kasuga spesso e volentieri nei guai.
Come qualità tecnica per l’anno in cui è stato sviluppato si dimostra un prodotto eccellente. Scelta con cura la gamma cromatica che riesce a donare realismo e solidità all’opera, giochi di luci e ombre e animazioni sono notevoli, solito chara design di sempre e uno studio approfondito e soddisfacente di tutti i particolari, perché, come si sa, sono i particolari a fare la differenza: un mix di elementi che risulta vincente.
Per chi ha seguito le avventure del caro Jhonny/Kasuga, un film imperdibile, di grandissima qualità e interesse.
Ottima conclusione (provvisoria) del fortunato anime KOR. I personaggi crescono, la loro caratterizzazione si arricchisce e Kyasuke-Johnny finalmente sceglie (con gran gioia dello spettatore!) a chi donare il suo cuore fra Madoka-Sabrina e Hikaru-Tinetta.
Fra la bella grafica e la fotografia, curatissima, che suggellano questo piccolo gioiello dell'animazione, il film offre al pubblico nuovi grandi emozionanti momenti, da un bacio rubato a Johnny, alla confessione di Sabrina, dallo struggimento di Tinetta al flashback finale.
Comico, struggente, Voglio Ritornare a Quei Giorni è da vedere e rivedere (in versione integrale!) e suscita la tentazione, una volta finito, di rivivere la serie intera. Peccato sia ancora inedita l'edizione home video.
Fra la bella grafica e la fotografia, curatissima, che suggellano questo piccolo gioiello dell'animazione, il film offre al pubblico nuovi grandi emozionanti momenti, da un bacio rubato a Johnny, alla confessione di Sabrina, dallo struggimento di Tinetta al flashback finale.
Comico, struggente, Voglio Ritornare a Quei Giorni è da vedere e rivedere (in versione integrale!) e suscita la tentazione, una volta finito, di rivivere la serie intera. Peccato sia ancora inedita l'edizione home video.
Sapete tutti che, normalmente, quando si intendono fare degli OAV o dei film su una serie riuscita, si finisce con il fare delle porcate. E' successo con il film "Shin Kor - E Poi L'inizio Di Quell'estate" che recensirò tra poco, è successo con i film e gli OAV di Maison Ikkoku, e tanti altri.
Il buon senso presuppone che se una serie è stupenda, ed ha ragionevolmente un inizio ed una fine, bisogna lasciarla in pace. Spero che questo messaggio arrivi a chi di dovere.
Tuttavia "Vorrei Tornare A Quei Giorni" è un'eccellente eccezione che conferma la regola. Davvero un bellissimo film che conclude in maniera seria, degna, logica, Orange Road.
Bellissimi come sempre il character design della Takada, belle le immagini, le animazioni, le musiche.
Forse questo film è riuscito perchè siamo ancora negli anni '80 (1988) quando pressoché tutto ciò che veniva prodotto era oro.
La storia narrata in questo film, che pone termine al triangolo amoroso, è descritta in maniera superba, molto sensibile e delicata. E' facile ritrovarsi in uno dei tre personaggi, perchè chissà quante volte ci siamo trovati nei medesimi panni. Lo consiglio a chi ama ed ha amato Orange Road. Ovviamente, chi non ha visto la serie, non deve guardarlo poiché non capirebbe il contenuto. Va visto dopo aver guardato la serie. E direi di fare a meno degli OAV (anche se in questo caso non sono malaccio) e soprattutto di Shin Kor che invece è una mezza porcheria!
Il buon senso presuppone che se una serie è stupenda, ed ha ragionevolmente un inizio ed una fine, bisogna lasciarla in pace. Spero che questo messaggio arrivi a chi di dovere.
Tuttavia "Vorrei Tornare A Quei Giorni" è un'eccellente eccezione che conferma la regola. Davvero un bellissimo film che conclude in maniera seria, degna, logica, Orange Road.
Bellissimi come sempre il character design della Takada, belle le immagini, le animazioni, le musiche.
Forse questo film è riuscito perchè siamo ancora negli anni '80 (1988) quando pressoché tutto ciò che veniva prodotto era oro.
La storia narrata in questo film, che pone termine al triangolo amoroso, è descritta in maniera superba, molto sensibile e delicata. E' facile ritrovarsi in uno dei tre personaggi, perchè chissà quante volte ci siamo trovati nei medesimi panni. Lo consiglio a chi ama ed ha amato Orange Road. Ovviamente, chi non ha visto la serie, non deve guardarlo poiché non capirebbe il contenuto. Va visto dopo aver guardato la serie. E direi di fare a meno degli OAV (anche se in questo caso non sono malaccio) e soprattutto di Shin Kor che invece è una mezza porcheria!
Introduzione
Questo è l'epilogo del "rapporto a tre" tra i nostri protagonisti, Kyosuke, Hikaru e Madoka. Sembrerebbe da quel che ho letto nei vari forum che questo film non sia piaciuto molto ai fan dell'opera in quanto "rompe" un equilibrio tra la storia ed i personaggi stessi, tant'è vero che yamato non ha inserito questo film nelle sue edizioni DVD, nelle quali invece sono presenti tutti OAV ed il secondo film successivo ed all'interno del quale ci sono riferimenti specifici a questo film.
Secondo me invece è la giusta conclusione di una fase adolescenziale che porta per ovvie ragioni ad una crescita senza la quale non si può andare avanti, considerando anche il fatto che un rapporto a tre di amicizia dove gli interessi amorosi dei partecipanti sono glu uni diversi dagli altri non può durare per sempre, insomma ancora una volta questi jappi mi hanno sbalordito, ma non in senso positivo.
Trama
Kyosuke insieme a Madoka si stanno preparando per gli esami ed Hikaru sta finalmente preparando il musical che tanto desiderava fare per cui è sempre più impegnata nelle prove anche se cerca di non trascurare mai il suo "tesoruccio".
Kyosuke però ha altri interessi, ovvero Madoka, cosa già vista nella serie ed il fatto di studiare insieme non fa che renderli in un certo qual modo più vicini ed intimi...
Hikaru nonostante abbia avvertito un certo cambiamento negli atteggiamenti di Kyosuke non si darà per vinta e farà di tutto per riconquistare il suo amore. Dall'altra parte Madoka nonostante non si esponga in maniera molto esplicita è turbata dal non poter avere un rapporto come vorrebbe con Kyosuke, però Hikaru è una sua carissima amica, pertanto è difficile anche muoversi in queste acque.
Alla fine Kyosuke farà la sua scelta, ma questo comporterà ovviamente una rottura inevitabile dei rapporti sviluppati in precedenza...
Conclusione
A me personalmente è piaciuto molto, nonostante mi sia dispiaciuto in un certo modo, come ho detto nell'introduzione trovo che fosse il giusto epilogo della storia. Il film in perfetto Stile KOR è ben realizzato, sia la scenografia che la regia sono le stesse, i disegni e le animazioni pure, per non parlare delle musiche che mi sono sempre piaciute.
Per fortuna sono riuscito a vederlo anche in jap e non solo col doppiaggio mediaset, indirizzato ad un pubblico sicuramente meno adulto e con i nomi cambiati e posso dire che tutti i fan di KOR dovrebbero vederlo.
In definitiva un bell'8 se lo merita e vi consiglio anche il film successivo, E poi... l'Inizio di Quella Estate, dove i protagonisti sono più grandi, sono passati 4 anni e... beh leggete la mia rece in merito :-)))
Insomma consigliato ;)
Questo è l'epilogo del "rapporto a tre" tra i nostri protagonisti, Kyosuke, Hikaru e Madoka. Sembrerebbe da quel che ho letto nei vari forum che questo film non sia piaciuto molto ai fan dell'opera in quanto "rompe" un equilibrio tra la storia ed i personaggi stessi, tant'è vero che yamato non ha inserito questo film nelle sue edizioni DVD, nelle quali invece sono presenti tutti OAV ed il secondo film successivo ed all'interno del quale ci sono riferimenti specifici a questo film.
Secondo me invece è la giusta conclusione di una fase adolescenziale che porta per ovvie ragioni ad una crescita senza la quale non si può andare avanti, considerando anche il fatto che un rapporto a tre di amicizia dove gli interessi amorosi dei partecipanti sono glu uni diversi dagli altri non può durare per sempre, insomma ancora una volta questi jappi mi hanno sbalordito, ma non in senso positivo.
Trama
Kyosuke insieme a Madoka si stanno preparando per gli esami ed Hikaru sta finalmente preparando il musical che tanto desiderava fare per cui è sempre più impegnata nelle prove anche se cerca di non trascurare mai il suo "tesoruccio".
Kyosuke però ha altri interessi, ovvero Madoka, cosa già vista nella serie ed il fatto di studiare insieme non fa che renderli in un certo qual modo più vicini ed intimi...
Hikaru nonostante abbia avvertito un certo cambiamento negli atteggiamenti di Kyosuke non si darà per vinta e farà di tutto per riconquistare il suo amore. Dall'altra parte Madoka nonostante non si esponga in maniera molto esplicita è turbata dal non poter avere un rapporto come vorrebbe con Kyosuke, però Hikaru è una sua carissima amica, pertanto è difficile anche muoversi in queste acque.
Alla fine Kyosuke farà la sua scelta, ma questo comporterà ovviamente una rottura inevitabile dei rapporti sviluppati in precedenza...
Conclusione
A me personalmente è piaciuto molto, nonostante mi sia dispiaciuto in un certo modo, come ho detto nell'introduzione trovo che fosse il giusto epilogo della storia. Il film in perfetto Stile KOR è ben realizzato, sia la scenografia che la regia sono le stesse, i disegni e le animazioni pure, per non parlare delle musiche che mi sono sempre piaciute.
Per fortuna sono riuscito a vederlo anche in jap e non solo col doppiaggio mediaset, indirizzato ad un pubblico sicuramente meno adulto e con i nomi cambiati e posso dire che tutti i fan di KOR dovrebbero vederlo.
In definitiva un bell'8 se lo merita e vi consiglio anche il film successivo, E poi... l'Inizio di Quella Estate, dove i protagonisti sono più grandi, sono passati 4 anni e... beh leggete la mia rece in merito :-)))
Insomma consigliato ;)