Kenja no Mago
"Kenja no Mago" è un anime rilasciato nella stagione primaverile del 2019 avente dodici episodi.
Prima di partire a parlare della trama, vorrei soffermarmi sulla mia ahimè delusione nella visione di quest'ultimo, a partire dai primi cinque episodi i quali trasmettevano ottime sensazioni, per poi cadere nel banale e nel cringe più totale.
La trama racconta di un certo Shin, il quale, dopo essere morto, rinasce in un altro mondo di stampo fantasy (ci troviamo nella tipologia di anime definita come "isekai"), dove a causa di un incidente si ritroverà orfano in tenera età e verrà adottato dal vecchio saggio di nome "Merlin". Egli vivrà fino a quindici anni all'interno di una foresta dove dimostrerà un'incredibile e impressionate padronanza della magia. Shin però, a causa del suo stile di vita, non ha alcuna percezione di cosa sia la vita cittadina, e di conseguenza le varie relazioni con persone estranee. Proprio per questo Merlin decide di mandare Shin all'accademia di magia nella capitale del regno di Earlshield.
Da qui partiranno una serie di avvenimenti, amicizie, sfide ed eventi che condizioneranno non solo Shin ma anche il regno stesso.
Come ho già anticipato prima, il problema principale di "Kenja no Mango" è lo sviluppo della trama che, se ad inizio serie stava decollando, dopo il quinto episodio va a fermarsi, per lasciare spazio alle vicissitudini di natura quotidiana di Shin e dei suoi amici, oltre che ai loro miglioramenti nell'utilizzo della magia.
Da qui si deduce la pecca fondamentale di quest'anime, ovvero la non concretezza della trama. Si ha per tutto il resto dell'anime una sorta di blocco allo sviluppo della trama, quasi come si volesse rigirare sempre sulla stessa faccenda da punti di vista differenti.
Parlando invece dei personaggi (mi limiterò a parlare solo dei principali senza soffermarmi sui secondari, dato che non hanno un particolare impatto), possiamo notare elementi abbastanza interessanti, a partire proprio dal nostro protagonista, Shin.
Shin è il classico protagonista overpowered, il quale dimostra un incredibile altruismo, nonché gentilezza e una discreta intelligenza (anche se ogni tanto qualche stupidata la tira con piacere), insomma un buon protagonista, nulla da dire, nonostante sia un po' stereotipato.
Dopodiché abbiamo Sicily, ragazza anche lei frequentante l'accademia di magia che nutrirà un certo riguardo (e non vado oltre) nei confronti di Shin. Sicily è molto carina, estremamente timida e, per quanto possa risultare un personaggio piacevole, alla lunga può stancare.
A seguire troviamo Maria, ragazza molto vivace nonché migliore amica di Sicily. La sua funzione (che io ho apprezzato) consiste fondamentalmente nel creare situazioni comiche attraverso Shin e Sicily, che permettono di dare un po' di brivido a un anime "mollo".
In questa lista troviamo anche August, figlio del re di Earlshield e quindi il principe di tale regno. Risulterà essere probabilmente il miglior personaggio della serie, dimostrandosi molto intelligente e pronto a tutto. Spesso e volentieri sarà lui a dare una spinta in più al nostro protagonista.
Vi saranno oltre ai sopracitati altri personaggi che svolgeranno il ruolo di membri del gruppo di studio di magia creato da Shin. Da qui si può intuire come l'anime prenderà una piega vertiginosa verso una sorta di slice of life riguardo questo "gruppo di studio", misto a qualche sprazzo di azione (il tutto condito dal politically correct).
Dal punto di vista tecnico non ho notato particolari problemi: buona la regia così come la grafica e i disegni. Discrete le animazioni e le ambientazioni.
Dal punto di vista sonoro abbiamo una opening senza pretese, per lasciare spazio a un'intigrante ending che però non va a sposarsi con l'andamento "mollo" dell'anime.
Il doppiaggio non è male, anche se ho detestato in tutti i modi la voce della sorellina di August, alquanto fastidiosa (parere soggettivo, ovviamente).
Il finale è frettoloso, poco chiaro e non concreto, con i livelli di cringe che raggiungono vette insormontabili, insomma, non il migliore dei finali.
Ci si può consolare sperando in una seconda stagione, dato il finale comunque aperto (forse troppo).
Per concludere, "Kenja no Mago" si può definire come un'occasione sprecata, un'opera che avrebbe potuto dare molto di più, ma che si limita a mostrare il minimo sindacale per la sufficienza.
Prima di partire a parlare della trama, vorrei soffermarmi sulla mia ahimè delusione nella visione di quest'ultimo, a partire dai primi cinque episodi i quali trasmettevano ottime sensazioni, per poi cadere nel banale e nel cringe più totale.
La trama racconta di un certo Shin, il quale, dopo essere morto, rinasce in un altro mondo di stampo fantasy (ci troviamo nella tipologia di anime definita come "isekai"), dove a causa di un incidente si ritroverà orfano in tenera età e verrà adottato dal vecchio saggio di nome "Merlin". Egli vivrà fino a quindici anni all'interno di una foresta dove dimostrerà un'incredibile e impressionate padronanza della magia. Shin però, a causa del suo stile di vita, non ha alcuna percezione di cosa sia la vita cittadina, e di conseguenza le varie relazioni con persone estranee. Proprio per questo Merlin decide di mandare Shin all'accademia di magia nella capitale del regno di Earlshield.
Da qui partiranno una serie di avvenimenti, amicizie, sfide ed eventi che condizioneranno non solo Shin ma anche il regno stesso.
Come ho già anticipato prima, il problema principale di "Kenja no Mango" è lo sviluppo della trama che, se ad inizio serie stava decollando, dopo il quinto episodio va a fermarsi, per lasciare spazio alle vicissitudini di natura quotidiana di Shin e dei suoi amici, oltre che ai loro miglioramenti nell'utilizzo della magia.
Da qui si deduce la pecca fondamentale di quest'anime, ovvero la non concretezza della trama. Si ha per tutto il resto dell'anime una sorta di blocco allo sviluppo della trama, quasi come si volesse rigirare sempre sulla stessa faccenda da punti di vista differenti.
Parlando invece dei personaggi (mi limiterò a parlare solo dei principali senza soffermarmi sui secondari, dato che non hanno un particolare impatto), possiamo notare elementi abbastanza interessanti, a partire proprio dal nostro protagonista, Shin.
Shin è il classico protagonista overpowered, il quale dimostra un incredibile altruismo, nonché gentilezza e una discreta intelligenza (anche se ogni tanto qualche stupidata la tira con piacere), insomma un buon protagonista, nulla da dire, nonostante sia un po' stereotipato.
Dopodiché abbiamo Sicily, ragazza anche lei frequentante l'accademia di magia che nutrirà un certo riguardo (e non vado oltre) nei confronti di Shin. Sicily è molto carina, estremamente timida e, per quanto possa risultare un personaggio piacevole, alla lunga può stancare.
A seguire troviamo Maria, ragazza molto vivace nonché migliore amica di Sicily. La sua funzione (che io ho apprezzato) consiste fondamentalmente nel creare situazioni comiche attraverso Shin e Sicily, che permettono di dare un po' di brivido a un anime "mollo".
In questa lista troviamo anche August, figlio del re di Earlshield e quindi il principe di tale regno. Risulterà essere probabilmente il miglior personaggio della serie, dimostrandosi molto intelligente e pronto a tutto. Spesso e volentieri sarà lui a dare una spinta in più al nostro protagonista.
Vi saranno oltre ai sopracitati altri personaggi che svolgeranno il ruolo di membri del gruppo di studio di magia creato da Shin. Da qui si può intuire come l'anime prenderà una piega vertiginosa verso una sorta di slice of life riguardo questo "gruppo di studio", misto a qualche sprazzo di azione (il tutto condito dal politically correct).
Dal punto di vista tecnico non ho notato particolari problemi: buona la regia così come la grafica e i disegni. Discrete le animazioni e le ambientazioni.
Dal punto di vista sonoro abbiamo una opening senza pretese, per lasciare spazio a un'intigrante ending che però non va a sposarsi con l'andamento "mollo" dell'anime.
Il doppiaggio non è male, anche se ho detestato in tutti i modi la voce della sorellina di August, alquanto fastidiosa (parere soggettivo, ovviamente).
Il finale è frettoloso, poco chiaro e non concreto, con i livelli di cringe che raggiungono vette insormontabili, insomma, non il migliore dei finali.
Ci si può consolare sperando in una seconda stagione, dato il finale comunque aperto (forse troppo).
Per concludere, "Kenja no Mago" si può definire come un'occasione sprecata, un'opera che avrebbe potuto dare molto di più, ma che si limita a mostrare il minimo sindacale per la sufficienza.
Inizialmente, devo dire che non era male, e per i primi episodi è stato molto scorrevole, divertente e mai noioso, ma con il passare degli episodi pian piano ha cominciato ad annoiarmi, fino all'ultimo episodio che non era nulla di male. Contando solo i primi episodi (1 - 4), si sarebbe meritato un 7, ma, dopo aver visto gli episodi successivi (5 - 11), ero oramai dell'idea di dargli 4; dopo l'ultimo episodio, che considero nulla di male, ho rivalutato un po' il tutto.
Per finire, è un isekai comico, ordinario e pieno di cliché, che in qualche modo può riuscire a intrattenere e a strappare qualche sorriso.
Non consigliato a chi si approccia per la prima volta al mondo degli isekai, se no lo si può anche guardare.
Voto finale: 4,5
Per finire, è un isekai comico, ordinario e pieno di cliché, che in qualche modo può riuscire a intrattenere e a strappare qualche sorriso.
Non consigliato a chi si approccia per la prima volta al mondo degli isekai, se no lo si può anche guardare.
Voto finale: 4,5
Iniziamo col dire che quest'anime mi ha colpito fin da subito e, mano a mano che andava avanti con la storia, continuava a sorprendermi e piacermi sempre di più: bella l'ambientazione, così come le animazioni e il perfetto equilibrio tra risate e momenti seri. Lo consiglio a chiunque sia un amante degli isekai o dei fantasy, ma anche a chi non è proprio fan del genere, ma non si farebbe problemi a provare qualcosa di nuovo. I personaggi, così come il villain principale, non sono male (senza fare spoiler, dico che mi è piaciuto non poco il flashback su quest'ultimo). Anche il finale è stato qualcosa di fantastico.
Aspetto con impazienza la seconda stagione.
Aspetto con impazienza la seconda stagione.
Shin Wolford, la Promessa dell'Impero, il Nipote dell'Eroe e della Guru, il ragazzo prodigio dal potenziale magico assurdo e in grado di creare degli incantesimi mai formulati prima da nessun mago.
Onestamente è davvero raro constatare quanta importanza sia stata attribuita al protagonista della serie, un'importanza tale da rendere non solo i combattimenti a senso unico e noiosi, ma di eclissare qualsiasi altro tipo di personaggio! Non esiste una concettualizzazione narrativa e psicologica di nessun carattere, è come se a ognuno di esso fossero stati assegnati i classici e tipici tratti di personalità stereotipati di fabbrica, senza poi approfondirli ulteriormente e aprire a possibili evoluzioni o cambiamenti.
Anche la trama segue il copione piatto e statico dei personaggi: un individuo ordinario muore a causa di un incidente stradale e rinasce all'interno di un mondo parallelo dove si trova ad affrontare un potente nemico che minaccia la salvaguardia di un impero o del mondo intero (classico degli isekai). La narrazione non deve far solo i conti con una scarsa originalità, ma incontra delle grandi complicazioni anche nella esternalizzazione delle vicende, cioè il ritmo narrativo non è sempre scorrevole e di conseguenza alcuni scenari banali hanno gradualmente offuscato e sostituito la storyline principale. Episodi su episodi dedicati agli allenamenti o a futili cerimonie, si è arrivati a fine stagione con lo spettatore che deve ancora comprendere quello che l'autore e la trama abbiano voluto trasmettere.
Il comparto grafico mi è sembrato poco incisivo nel complesso: le fisionomie dei personaggi sono troppo asciutte e scarsamente dettagliate, i combattimenti praticamente inesistenti; l'unica cosa che ho apprezzato è l'ottimo utilizzo della CGI per i cerchi e i poteri magici durante gli esigui scontri tra maghi. Le OST non mi sono piaciute per niente, soprattutto l'opening, infantile e banale come tutto il resto; doppiaggio nella norma.
Dovendo tirare le somme su "Kenja no Mago", siamo davvero arrivati a livelli più infimi del genere isekai. Una trama quasi del tutto inesistente e in quei brevi tratti piatta, dei personaggi che sono stati sfiorati solo superficialmente nella loro caratterizzazione per lasciare libero sfogo a un egocentrismo senza misura della figura del protagonista. Personalmente non ho mai avuto la percezione che i demoni potessero in qualche maniera impensierire le forze del bene: giustamente, quando devi affrontare dei potenti demoni, invece di inviare i maghi più forti dell'impero, facciamo combattere un branco di ragazzini che hanno appena iniziato a frequentare l'accademia magica, per rendere il tutto più avvincente e soprattutto più credibile.
La ciliegina sulla torta è servita con lo scandalo del "riciclaggio grafico" delle abitazioni e della intera topografia della città di Earlshide, riprese clamorosamente da un altro prodotto dell'animazione giapponese "Kono Subarashii Sekai ni Shukufuku wo!". Addirittura l'abitazione in questione è stata presentata in tre situazioni differenti (primo e nono episodio), la cui unica differenza è riscontrabile nella differente colorazione del tetto, persino l'ambiente circostante è rimasto invariato.
L'unico aspetto originale che sono riuscito a cogliere riguarda le relazioni amorose: almeno l'autore è andato dritto al punto, senza voler prolungare la questione e negare eccessivamente l'evidenza. Credo di non aver mai visto all'interno di una serie anime la presenza di così tante coppiette fidanzate. Si potrebbe partire da un elemento simile, ad esempio, per creare qualcosa di genuino e originale, evitando di sfociare sempre nella solita solfa.
Per il resto, sconsiglio vivamente la visione dell'anime, non ha senso guardarlo quando poi ci sono decine e decine di opere dello stesso target che riescono a trasmettere quel poco di phatos e suspense in più, da rendere perlomeno la serie leggermente più godibile e interessante.
Il mio voto finale è 4.
Onestamente è davvero raro constatare quanta importanza sia stata attribuita al protagonista della serie, un'importanza tale da rendere non solo i combattimenti a senso unico e noiosi, ma di eclissare qualsiasi altro tipo di personaggio! Non esiste una concettualizzazione narrativa e psicologica di nessun carattere, è come se a ognuno di esso fossero stati assegnati i classici e tipici tratti di personalità stereotipati di fabbrica, senza poi approfondirli ulteriormente e aprire a possibili evoluzioni o cambiamenti.
Anche la trama segue il copione piatto e statico dei personaggi: un individuo ordinario muore a causa di un incidente stradale e rinasce all'interno di un mondo parallelo dove si trova ad affrontare un potente nemico che minaccia la salvaguardia di un impero o del mondo intero (classico degli isekai). La narrazione non deve far solo i conti con una scarsa originalità, ma incontra delle grandi complicazioni anche nella esternalizzazione delle vicende, cioè il ritmo narrativo non è sempre scorrevole e di conseguenza alcuni scenari banali hanno gradualmente offuscato e sostituito la storyline principale. Episodi su episodi dedicati agli allenamenti o a futili cerimonie, si è arrivati a fine stagione con lo spettatore che deve ancora comprendere quello che l'autore e la trama abbiano voluto trasmettere.
Il comparto grafico mi è sembrato poco incisivo nel complesso: le fisionomie dei personaggi sono troppo asciutte e scarsamente dettagliate, i combattimenti praticamente inesistenti; l'unica cosa che ho apprezzato è l'ottimo utilizzo della CGI per i cerchi e i poteri magici durante gli esigui scontri tra maghi. Le OST non mi sono piaciute per niente, soprattutto l'opening, infantile e banale come tutto il resto; doppiaggio nella norma.
Dovendo tirare le somme su "Kenja no Mago", siamo davvero arrivati a livelli più infimi del genere isekai. Una trama quasi del tutto inesistente e in quei brevi tratti piatta, dei personaggi che sono stati sfiorati solo superficialmente nella loro caratterizzazione per lasciare libero sfogo a un egocentrismo senza misura della figura del protagonista. Personalmente non ho mai avuto la percezione che i demoni potessero in qualche maniera impensierire le forze del bene: giustamente, quando devi affrontare dei potenti demoni, invece di inviare i maghi più forti dell'impero, facciamo combattere un branco di ragazzini che hanno appena iniziato a frequentare l'accademia magica, per rendere il tutto più avvincente e soprattutto più credibile.
La ciliegina sulla torta è servita con lo scandalo del "riciclaggio grafico" delle abitazioni e della intera topografia della città di Earlshide, riprese clamorosamente da un altro prodotto dell'animazione giapponese "Kono Subarashii Sekai ni Shukufuku wo!". Addirittura l'abitazione in questione è stata presentata in tre situazioni differenti (primo e nono episodio), la cui unica differenza è riscontrabile nella differente colorazione del tetto, persino l'ambiente circostante è rimasto invariato.
L'unico aspetto originale che sono riuscito a cogliere riguarda le relazioni amorose: almeno l'autore è andato dritto al punto, senza voler prolungare la questione e negare eccessivamente l'evidenza. Credo di non aver mai visto all'interno di una serie anime la presenza di così tante coppiette fidanzate. Si potrebbe partire da un elemento simile, ad esempio, per creare qualcosa di genuino e originale, evitando di sfociare sempre nella solita solfa.
Per il resto, sconsiglio vivamente la visione dell'anime, non ha senso guardarlo quando poi ci sono decine e decine di opere dello stesso target che riescono a trasmettere quel poco di phatos e suspense in più, da rendere perlomeno la serie leggermente più godibile e interessante.
Il mio voto finale è 4.