Madonna
I gloriosi anni '80 sono stati forieri di titoli di notevole caratura e hanno regalato agli spettatori di ieri e di oggi una serie di opere indimenticabili. E proprio in quel periodo sono nati i primi OAV, ossia prodotti dedicati espressamente all'home video. Uno di questi titoli è "Madonna". Un'opera dimenticata dai più, la quale non è certo emersa per brillantezza, comparto tecnico o contenuti, ma la cui visione risulta relativamente gradevole se si è alla ricerca di un'opera breve senza troppe pretese in cui compare la classica classe (si perdoni il bisticcio linguistico) di teppisti e del professore che li dovrà mettere in riga.
"Madonna" è una serie OAV della stagione invernale 1988 e conclusasi nel 1989, composta da due episodi di circa cinquanta minuti di durata. L'opera deriva dall'omonimo manga del 1987.
Mako Domon è un'insegnante novella che viene spedita nella scuola superiore Ushinabe. La scuola è un covo di teppisti e disadattati, ed ella si troverà in una classe di reietti, i quali pensano solo al sesso, al fumo, alle risse e al divertimento nelle sale giochi. Fin da subito si riscontra la sua totale inadeguatezza a gestire la classe affidatale e non ci pensa due volte a mollare tutto, ma il preside, ex giocatore di rugby, propone di formare una squadra di rugby dalla sua classe. Hanno così inizio le avventure di questi ragazzi in cerca di un riscatto morale e sociale.
Grafica: per le produzioni di quel periodo si è visto molto di meglio. Le ambientazioni non sono molto variegate, tuttavia risultano piuttosto ben curate. Le animazioni sono a malapena accettabili, poiché in certi frangenti si nota un certo riciclo di disegni e una mancanza di cura dei movimenti. Character design estremamente caricaturale, non brilla per bellezza.
Sonoro: dovendo trovare il maggior pregio di questa serie, lo si può identificare nel comparto sonoro. L'opening è piuttosto gradevole e relativamente orecchiabile. Le ending sono molto belle acusticamente. Le OST sono la punta di diamante dell'opera, perfette, piacevolissime, molto variegate e in perfetto stile anni '80. Effetti sonori appropriati. Doppiaggio simpatico e accettabile nel suo complesso.
Personaggi: si è di fronte a dei personaggi piuttosto altalenanti. Mako Domon rappresenta un'insegnante inqualificabile, giunta alla cattedra quasi per caso, per nulla motivata, orribilmente caratterizzata e dall'indole ipocrita e squallida (pensa seriamente ad avere una tresca con un suo studente, e predilige i ragazzi giovani), che per fortuna sperimenta un po' di "quartiere" e riesce ad evolversi leggermente. Chi subisce apporti evolutivi maggiori sono senz'altro gli studenti, da arrapati inetti a giocatori di rugby volenterosi e capaci (ma che fine fa Daigo? Sparisce di punto in bianco, eppure era presentato come personaggio chiave). L'interazione si attesta su buoni livelli, sebbene il fattore psicologico sia praticamente assente.
Sceneggiatura: l'opera trasuda ingenuità da tutti i pori. La gestione temporale è semplice, lineare, priva di ogni flashback. Il ritmo si attesta su livelli medi. Non mancano le scene d'azione e di violenza, talvolta sfociando in una discreta crudeltà. È presente un tentativo assai maldestro di proporre del fanservice, ma l'unica cosa che fa rizzare sono i peli delle braccia. I dialoghi sono piuttosto semplici.
Finale: magari tendente al buonismo, tuttavia non è disprezzabile. Il secondo OAV è migliore del primo e presenta una gran voglia di riscatto sociale dei ragazzi, mostrando spirito di squadra e senso del sacrificio. L'opera non presenta una fine vera e propria (le finali del torneo non si mostrano), tuttavia soddisfa lo spettatore mostrando la vera nascita del team. Il finale riscatta la serie dall'insufficienza.
In sintesi, "Madonna" è il classico trash anni '80, facilmente riconoscibile per le tipiche deformazioni facciali dell'epoca (bocche esagerate, dentoni, capelli arruffati, ecc.) e per la sua essenziale ingenuità contenutistica. L'opera non è tuttavia così malvagia come potrebbe apparire, poiché trasmette il senso di riscatto esistenziale di chi è bollato dalla società come feccia, ma che con le dovute motivazioni e con buoni maestri riesce a tirar fuori il buono che custodisce dentro di sé. L'opera è consigliata a un pubblico di nostalgici degli anni '80 che prediligono delle storie brevi e piene di buoni sentimenti.
"Madonna" è una serie OAV della stagione invernale 1988 e conclusasi nel 1989, composta da due episodi di circa cinquanta minuti di durata. L'opera deriva dall'omonimo manga del 1987.
Mako Domon è un'insegnante novella che viene spedita nella scuola superiore Ushinabe. La scuola è un covo di teppisti e disadattati, ed ella si troverà in una classe di reietti, i quali pensano solo al sesso, al fumo, alle risse e al divertimento nelle sale giochi. Fin da subito si riscontra la sua totale inadeguatezza a gestire la classe affidatale e non ci pensa due volte a mollare tutto, ma il preside, ex giocatore di rugby, propone di formare una squadra di rugby dalla sua classe. Hanno così inizio le avventure di questi ragazzi in cerca di un riscatto morale e sociale.
Grafica: per le produzioni di quel periodo si è visto molto di meglio. Le ambientazioni non sono molto variegate, tuttavia risultano piuttosto ben curate. Le animazioni sono a malapena accettabili, poiché in certi frangenti si nota un certo riciclo di disegni e una mancanza di cura dei movimenti. Character design estremamente caricaturale, non brilla per bellezza.
Sonoro: dovendo trovare il maggior pregio di questa serie, lo si può identificare nel comparto sonoro. L'opening è piuttosto gradevole e relativamente orecchiabile. Le ending sono molto belle acusticamente. Le OST sono la punta di diamante dell'opera, perfette, piacevolissime, molto variegate e in perfetto stile anni '80. Effetti sonori appropriati. Doppiaggio simpatico e accettabile nel suo complesso.
Personaggi: si è di fronte a dei personaggi piuttosto altalenanti. Mako Domon rappresenta un'insegnante inqualificabile, giunta alla cattedra quasi per caso, per nulla motivata, orribilmente caratterizzata e dall'indole ipocrita e squallida (pensa seriamente ad avere una tresca con un suo studente, e predilige i ragazzi giovani), che per fortuna sperimenta un po' di "quartiere" e riesce ad evolversi leggermente. Chi subisce apporti evolutivi maggiori sono senz'altro gli studenti, da arrapati inetti a giocatori di rugby volenterosi e capaci (ma che fine fa Daigo? Sparisce di punto in bianco, eppure era presentato come personaggio chiave). L'interazione si attesta su buoni livelli, sebbene il fattore psicologico sia praticamente assente.
Sceneggiatura: l'opera trasuda ingenuità da tutti i pori. La gestione temporale è semplice, lineare, priva di ogni flashback. Il ritmo si attesta su livelli medi. Non mancano le scene d'azione e di violenza, talvolta sfociando in una discreta crudeltà. È presente un tentativo assai maldestro di proporre del fanservice, ma l'unica cosa che fa rizzare sono i peli delle braccia. I dialoghi sono piuttosto semplici.
Finale: magari tendente al buonismo, tuttavia non è disprezzabile. Il secondo OAV è migliore del primo e presenta una gran voglia di riscatto sociale dei ragazzi, mostrando spirito di squadra e senso del sacrificio. L'opera non presenta una fine vera e propria (le finali del torneo non si mostrano), tuttavia soddisfa lo spettatore mostrando la vera nascita del team. Il finale riscatta la serie dall'insufficienza.
In sintesi, "Madonna" è il classico trash anni '80, facilmente riconoscibile per le tipiche deformazioni facciali dell'epoca (bocche esagerate, dentoni, capelli arruffati, ecc.) e per la sua essenziale ingenuità contenutistica. L'opera non è tuttavia così malvagia come potrebbe apparire, poiché trasmette il senso di riscatto esistenziale di chi è bollato dalla società come feccia, ma che con le dovute motivazioni e con buoni maestri riesce a tirar fuori il buono che custodisce dentro di sé. L'opera è consigliata a un pubblico di nostalgici degli anni '80 che prediligono delle storie brevi e piene di buoni sentimenti.
"Madonna" è un anime che rientra nel genere scolastico e sportivo. Una commedia piuttosto datata, che per la precisione fu mandata in onda fra il 1988 e il 1989, e composta da due episodi di circa cinquanta minuti ciascuno. In Italia il prodotto non è disponibile attualmente, ma è possibile reperirlo su internet con sottotitoli in inglese. Generalmente, questo elemento non sarebbe sufficiente per fare di un prodotto qualcosa da scartare a priori o da non prendere nemmeno in considerazione. Sappiamo tutti che spesso l'aggettivo commerciale non va a braccetto con quello di qualità, tuttavia a mio parere "Madonna" non è né qualcosa di facilmente "vendibile", né uno di quei titoli irrinunciabili da vedere almeno una volta nella vita. Lo definirei un anime di cui si può fare tranquillamente a meno e la cui visione non lascia un segno profondo, se non una certa confusione e perplessità. Approfondiremo meglio questo aspetto, ma prima di scendere nei dettagli sarà bene introdurre qualche accenno di trama.
La storia si apre subito con la giovane, allegra e bella protagonista, Mako Domon, alle prese con il suo primo giorno di lavoro. Ancora fresca di studi, infatti, Mako si ritrova a dover insegnare alla terribile classe 2-D della Scuola Superiore Ushinabe, un istituto tecnico maschile. Il primo approccio con i suoi allievi (guarda caso tutti teppisti) non è assolutamente dei migliori, tant'è che a seguito di svariate molestie, soprattutto sessuali, Mako sarà più volte tentata di rassegnare le sue dimissioni. La vera svolta per tutti arriverà, quando il preside deciderà di riaprire il club di rugby, sport di cui è appassionato, e affidare la supervisione proprio alla professoressa. Nonostante all'inizio non ne sia entusiasta, alla fine Mako si ritroverà a dover accettare l'incarico, scoprendo che questo progetto avrà più seguito del previsto fra i suoi studenti.
Fin qui niente di strano, la trama sembra essere ben pensata e orchestrata. Appare quasi come la parente più anziana di molti anime moderni basati sull'insegnamento e sul classico "teppista" in classe, tuttavia con quel pizzico di pepe in più: l'elemento sportivo. L'idea del rugby come valvola di sfogo per ragazzi problematici e aggressivi mi è piaciuta. Credo mandi un messaggio più attuale di quanto si pensi: un ragazzo che non ha obiettivi, che non può sfogare le proprie energie e che non sa cosa farne, sarà frustrato e questo sentimento lo porterà a sfogarsi in modi difficilmente positivi e costruttivi. L'incarnazione perfetta di questo modello d'adolescente è proprio il co-protagonista: l'irrispettoso e irriverente studente Obayashi; leader dei teppisti della sua classe, in un primo momento, e successivamente animo trascinante della sua squadra. Persino il personaggio principale, la sensei Domon, ci viene presentata come una ragazza piuttosto superficiale e con le idee chiare solo a prima vista, che non sembra avere alcuna passione o vocazione per il suo lavoro. Il citare le sue stesse parole risulta efficace per descrivere il motivo che l'ha spinta verso questa carriera: "Un insegnante di solito non fa gli straordinari e ci sono lunghe vacanze durante l'estate e l'inverno." Una motivazione piuttosto debole per far fronte alle difficoltà cui sarà sottoposta Mako, eppure resisterà e, durante l'andare della trama, anche lei finalmente troverà il suo posto, scoprendo che insegnare non è sempre tutto rosa e fiori, ma che la soddisfazione che può derivarne non ha prezzo.
Giunti a questo punto, molti di voi si staranno chiedendo il perché ho dato un voto piuttosto basso, soprattutto visto che non ho fatto altro che elogiare il messaggio di fondo di quest'anime. Domanda legittima, ma la risposta per me è molto semplice. Non si tratta di discriminazione per un prodotto ormai datato. Il vero motivo è che nonostante siano solo due episodi, la mole di tematiche inserite o accennate sono notevoli. Non ci si limita a questa, purtroppo! E sottolineo il purtroppo, perché lo ritengo l'unico tema su cui l'intero anime avrebbe potuto saldamente appoggiarsi sin dall'inizio.
Scendiamo meglio nei dettagli di questa mia affermazione.
Dal mio punto di vista, per quanto un messaggio sia valido, se questo non è chiaro o non arriva con facilità o con la giusta forza, risulta essere pressoché inutile. Ecco perché all'inizio ho parlato di confusione.
La narrazione non è sempre fluida e, se non mi fossi soffermata a ragionare su quanto ho visto, il che non è mai un male in realtà, la precedente sfilza di elementi positivi non li avrei assolutamente notati con semplicità. Per tutto il primo episodio, infatti, ho avuto la sensazione che la storia stessa cercasse il suo punto d'arrivo, la conclusione cui volgere. Questa percezione l'ho avuta soprattutto a causa di momenti morti, scene e personaggi che sembrano importanti, ma poi non si rivelano tali... Tutti aspetti questi che giocano a sfavore nella mia valutazione e che a tratti possono annoiare e avvilire lo spettatore. A seguito di questa osservazione posso dire che, anche se ci sono solo due episodi, forse sarebbe stato meglio ridurre "Madonna" a un unico OVA, evitando di accennare a situazioni inutili o affrontare tematiche superficialmente come invece è stato fatto. Questo aspetto in particolare è largamente discutibile e rilevante per me.
Non credo sia opportuno introdurre temi delicati come lo stupro di gruppo e le molestie sessuali con tanta noncuranza, soprattutto quando lo scopo, e non sto esagerando, è quello di ricavarne della comicità. Chi avrà modo di visionare il prodotto noterà come questi temi ci sono e vengono toccati più volte, ma quando si tratta di approfondirli o affrontarli si sfugge al problema con qualche scena che, in un frangente soprattutto, ho ritenuto estremamente infelice, per non dire assurda e terribile. Non c'è niente di peggio di una gag che fa tristezza, soprattutto quando il suo chiaro scopo è quello di smorzare un'atmosfera che risulta però troppo pesante per riuscire a farlo con una trovata così poco appropriata. A questa mia osservazione, qualcuno potrebbe ribattere dicendo che sto esagerando, che i Giapponesi giocano sempre sull'elemento sessuale e la comicità. Altri che essendo una ragazza potrei essere più sensibile al tema. Ai secondi rispondo con un forse, anche se non credo di essere la sola a infastidirsi quando nota che tematiche importanti vengono trattate come se avessero la stessa portata di una borsetta nuova. Ai primi, invece, dico che è verissimo. Mi ritengo consapevole di quest'aspetto dell'animazione nipponica e non lo sto per niente condannando a priori; sono la prima a dire che l'ecchi o qualsivoglia elemento di questo tipo, se ben amalgamato e inserito con la giusta tempistica, può essere divertente e non dare per nulla fastidio. Non sono qui per fare assurdi moralismi. Ci tengo, però, a rimarcare che qui il problema è proprio la sensazione di un'uscita totalmente fuori luogo. Di una mancanza totale di tempismo e calibratura nel dosaggio. L'ambiente e i volti disegnati, la trama e l'atmosfera non sono spensierati. Qui la situazione è pesante e la scena, che ipotizzo pensata anche per far esaltare il carattere forte della protagonista, ce la mostra come una donna svampita, decisamente più stupida che coraggiosa. Doppia tristezza se si pensa che è proprio lei la protagonista, la Madonna del titolo, l'unica presenza femminile rilevante. Quindi, come si fa a passare sopra a qualcosa di così mal gestito? A una tematica del genere buttata così e che poi non porterà a niente, ripeto niente, di davvero importante nel corso della trama? Come si fa a far vivere a un personaggio un'esperienza del genere e sminuirla fino al punto di non veder segnare minimamente la sua psiche? Insomma, perché?
Chi avrà modo di visionare almeno il primo episodio, potrà sperimentare la terribile sensazione di perplessità che certe scelte narrative lasciano e il piattume che permea i personaggi, nonostante i grandi cambiamenti che li attraversano. La protagonista in particolare sembra regredire a comparsa nel secondo episodio, omologandosi alla lunga sfilza di personaggi secondari, buoni per una battuta, per una scena o con una finalità chiaramente strumentale. Questo anime è pieno di comparsate, che spesso ti traggono in inganno e ti fanno credere di essere più importanti di quanto in realtà siano nella storia. Insomma, manca il carisma della protagonista, dei personaggi che gli stanno attorno e, come se non bastasse, a supportare questo anime non c'è nessuna trama potente o avvincente, che sappia catturare l'attenzione di chi lo sta guardando. Forse il vero problema sta proprio in queste mancanze. Probabilmente la vera ragione che mi ha spinto ad arrivare alla fine di entrambi gli episodi risiede nella semplice curiosità, nella voglia di capire dove questa trama volesse andare a parare. Il che non credo sia da considerarsi una buona motivazione.
Siamo giunti al momento di tirare le somme, di soppesare i pro e i contro e, giunti a questo punto, pare ovvio quale piatto della bilancia sia più ricolmo e pesante. Tuttavia, tutti questi elementi negativi possono essere riassunti in un unico macro-difetto: una cattiva gestione del tutto, che rende questo anime un amalgama più o meno definita.
In "Madonna" ci si è soffermati troppo sulle parti poco importanti, dandovi senza motivo troppa rilevanza; di contro, si sono trascurati gli aspetti che andavano maggiormente sviluppati e quelli su cui era consigliabile insistere di più. Queste lacune hanno, a mia opinione, relegato "Madonna" a prodotto mediocre, ancora lontano dall'essere definibile come una buona storia e assolutamente non presente fra quegli anime che consiglierei caldamente agli amici, a chi appena si approccia al mondo degli anime e a chi apprezza l'animazione giapponese dai confini ben definiti entro un certo genere.
Dopo aver detto tutto questo, lo sconsiglio totalmente?
Non proprio, ritengo che vedere qualcosa in più e ricamarci sopra una propria idea e opinione sia sempre meglio che vedere qualcosa di meno e basarsi sull'opinione altrui, tuttavia là fuori è pieno di prodotti migliori che di certo saranno in grado di segnarvi o lasciarvi qualcosa di più prezioso di questo anime. Ribadisco quindi che questo non è un titolo irrinunciabile, anzi. Io personalmente non mi sono sentita arricchita da questa visione. Tuttavia, spendo le ultime righe per dire che è comunque un peccato. Il potenziale per un buon anime c'era tutto e gli elementi positivi esistono, anche se sono relegati sotto strati di scelte che io ritengo sbagliate. Preciso che è la sottoscritta che la vede e l'ha vissuta in questo modo. Nulla toglie che qualcuno dissenta da quanto ho scritto finora e per valide ragioni. Tuttavia il filtro di questa recensione è il mio, per quanto obiettivo tenti di essere, e non può essere certo quello di qualcun altro. A mio modesto parere gli stessi personaggi, se fossero stati più dinamici, più approfonditi e curati, sarebbero stati meritevoli di attenzione. Se sin da subito ci si fosse concentrati sull'elemento sportivo e meno su aspetti tranquillamente tralasciabili, fra cui la triste comicità in alcuni punti o le relazioni ininfluenti della protagonista, il risultato poteva essere diverso e probabilmente migliore. Sarebbe stato un buon anime sul rugby.
La mia recensione volge al termine ed è tempo di concentrarci sulle ultime cose.
Non credo che "Madonna" sia un anime semplice da inquadrare e non pretendo certo di averlo fatto nei migliori nei modi, tuttavia ho cercato di essere il più possibile obiettiva e far fruttare le mie conoscenze, derivanti dalla visione di svariati altri titoli e diversi generi.
Senza dilungarmi ulteriormente, confermo che il mio voto è un sei, anche se realisticamente dovrebbe essere un cinque e mezzo pieno. Questo anime, per me, si colloca perfettamente nel mezzo fra l'uno e il dieci, né più, né meno. Non è né terribile, né eccezionale. Né consigliato, né sconsigliato. Questo anime l'ho vissuto come uno di quei titoli che non ti fanno né caldo né freddo, che ti lasciano indifferente e che al termine della visione ti fanno percepire che qualcosa non ha funzionato, ma, al contempo, che avrebbe potuto darti decisamente di più. Tuttavia, se devo scegliere fra un cinque o un sei, come in questo caso, opto per la seconda scelta. Le sue potenzialità, anche se sprecate, e la fase di allenamento e spirito sportivo che viene delineato lo riscatta. Per me, quindi, è sufficiente.
La storia si apre subito con la giovane, allegra e bella protagonista, Mako Domon, alle prese con il suo primo giorno di lavoro. Ancora fresca di studi, infatti, Mako si ritrova a dover insegnare alla terribile classe 2-D della Scuola Superiore Ushinabe, un istituto tecnico maschile. Il primo approccio con i suoi allievi (guarda caso tutti teppisti) non è assolutamente dei migliori, tant'è che a seguito di svariate molestie, soprattutto sessuali, Mako sarà più volte tentata di rassegnare le sue dimissioni. La vera svolta per tutti arriverà, quando il preside deciderà di riaprire il club di rugby, sport di cui è appassionato, e affidare la supervisione proprio alla professoressa. Nonostante all'inizio non ne sia entusiasta, alla fine Mako si ritroverà a dover accettare l'incarico, scoprendo che questo progetto avrà più seguito del previsto fra i suoi studenti.
Fin qui niente di strano, la trama sembra essere ben pensata e orchestrata. Appare quasi come la parente più anziana di molti anime moderni basati sull'insegnamento e sul classico "teppista" in classe, tuttavia con quel pizzico di pepe in più: l'elemento sportivo. L'idea del rugby come valvola di sfogo per ragazzi problematici e aggressivi mi è piaciuta. Credo mandi un messaggio più attuale di quanto si pensi: un ragazzo che non ha obiettivi, che non può sfogare le proprie energie e che non sa cosa farne, sarà frustrato e questo sentimento lo porterà a sfogarsi in modi difficilmente positivi e costruttivi. L'incarnazione perfetta di questo modello d'adolescente è proprio il co-protagonista: l'irrispettoso e irriverente studente Obayashi; leader dei teppisti della sua classe, in un primo momento, e successivamente animo trascinante della sua squadra. Persino il personaggio principale, la sensei Domon, ci viene presentata come una ragazza piuttosto superficiale e con le idee chiare solo a prima vista, che non sembra avere alcuna passione o vocazione per il suo lavoro. Il citare le sue stesse parole risulta efficace per descrivere il motivo che l'ha spinta verso questa carriera: "Un insegnante di solito non fa gli straordinari e ci sono lunghe vacanze durante l'estate e l'inverno." Una motivazione piuttosto debole per far fronte alle difficoltà cui sarà sottoposta Mako, eppure resisterà e, durante l'andare della trama, anche lei finalmente troverà il suo posto, scoprendo che insegnare non è sempre tutto rosa e fiori, ma che la soddisfazione che può derivarne non ha prezzo.
Giunti a questo punto, molti di voi si staranno chiedendo il perché ho dato un voto piuttosto basso, soprattutto visto che non ho fatto altro che elogiare il messaggio di fondo di quest'anime. Domanda legittima, ma la risposta per me è molto semplice. Non si tratta di discriminazione per un prodotto ormai datato. Il vero motivo è che nonostante siano solo due episodi, la mole di tematiche inserite o accennate sono notevoli. Non ci si limita a questa, purtroppo! E sottolineo il purtroppo, perché lo ritengo l'unico tema su cui l'intero anime avrebbe potuto saldamente appoggiarsi sin dall'inizio.
Scendiamo meglio nei dettagli di questa mia affermazione.
Dal mio punto di vista, per quanto un messaggio sia valido, se questo non è chiaro o non arriva con facilità o con la giusta forza, risulta essere pressoché inutile. Ecco perché all'inizio ho parlato di confusione.
La narrazione non è sempre fluida e, se non mi fossi soffermata a ragionare su quanto ho visto, il che non è mai un male in realtà, la precedente sfilza di elementi positivi non li avrei assolutamente notati con semplicità. Per tutto il primo episodio, infatti, ho avuto la sensazione che la storia stessa cercasse il suo punto d'arrivo, la conclusione cui volgere. Questa percezione l'ho avuta soprattutto a causa di momenti morti, scene e personaggi che sembrano importanti, ma poi non si rivelano tali... Tutti aspetti questi che giocano a sfavore nella mia valutazione e che a tratti possono annoiare e avvilire lo spettatore. A seguito di questa osservazione posso dire che, anche se ci sono solo due episodi, forse sarebbe stato meglio ridurre "Madonna" a un unico OVA, evitando di accennare a situazioni inutili o affrontare tematiche superficialmente come invece è stato fatto. Questo aspetto in particolare è largamente discutibile e rilevante per me.
Non credo sia opportuno introdurre temi delicati come lo stupro di gruppo e le molestie sessuali con tanta noncuranza, soprattutto quando lo scopo, e non sto esagerando, è quello di ricavarne della comicità. Chi avrà modo di visionare il prodotto noterà come questi temi ci sono e vengono toccati più volte, ma quando si tratta di approfondirli o affrontarli si sfugge al problema con qualche scena che, in un frangente soprattutto, ho ritenuto estremamente infelice, per non dire assurda e terribile. Non c'è niente di peggio di una gag che fa tristezza, soprattutto quando il suo chiaro scopo è quello di smorzare un'atmosfera che risulta però troppo pesante per riuscire a farlo con una trovata così poco appropriata. A questa mia osservazione, qualcuno potrebbe ribattere dicendo che sto esagerando, che i Giapponesi giocano sempre sull'elemento sessuale e la comicità. Altri che essendo una ragazza potrei essere più sensibile al tema. Ai secondi rispondo con un forse, anche se non credo di essere la sola a infastidirsi quando nota che tematiche importanti vengono trattate come se avessero la stessa portata di una borsetta nuova. Ai primi, invece, dico che è verissimo. Mi ritengo consapevole di quest'aspetto dell'animazione nipponica e non lo sto per niente condannando a priori; sono la prima a dire che l'ecchi o qualsivoglia elemento di questo tipo, se ben amalgamato e inserito con la giusta tempistica, può essere divertente e non dare per nulla fastidio. Non sono qui per fare assurdi moralismi. Ci tengo, però, a rimarcare che qui il problema è proprio la sensazione di un'uscita totalmente fuori luogo. Di una mancanza totale di tempismo e calibratura nel dosaggio. L'ambiente e i volti disegnati, la trama e l'atmosfera non sono spensierati. Qui la situazione è pesante e la scena, che ipotizzo pensata anche per far esaltare il carattere forte della protagonista, ce la mostra come una donna svampita, decisamente più stupida che coraggiosa. Doppia tristezza se si pensa che è proprio lei la protagonista, la Madonna del titolo, l'unica presenza femminile rilevante. Quindi, come si fa a passare sopra a qualcosa di così mal gestito? A una tematica del genere buttata così e che poi non porterà a niente, ripeto niente, di davvero importante nel corso della trama? Come si fa a far vivere a un personaggio un'esperienza del genere e sminuirla fino al punto di non veder segnare minimamente la sua psiche? Insomma, perché?
Chi avrà modo di visionare almeno il primo episodio, potrà sperimentare la terribile sensazione di perplessità che certe scelte narrative lasciano e il piattume che permea i personaggi, nonostante i grandi cambiamenti che li attraversano. La protagonista in particolare sembra regredire a comparsa nel secondo episodio, omologandosi alla lunga sfilza di personaggi secondari, buoni per una battuta, per una scena o con una finalità chiaramente strumentale. Questo anime è pieno di comparsate, che spesso ti traggono in inganno e ti fanno credere di essere più importanti di quanto in realtà siano nella storia. Insomma, manca il carisma della protagonista, dei personaggi che gli stanno attorno e, come se non bastasse, a supportare questo anime non c'è nessuna trama potente o avvincente, che sappia catturare l'attenzione di chi lo sta guardando. Forse il vero problema sta proprio in queste mancanze. Probabilmente la vera ragione che mi ha spinto ad arrivare alla fine di entrambi gli episodi risiede nella semplice curiosità, nella voglia di capire dove questa trama volesse andare a parare. Il che non credo sia da considerarsi una buona motivazione.
Siamo giunti al momento di tirare le somme, di soppesare i pro e i contro e, giunti a questo punto, pare ovvio quale piatto della bilancia sia più ricolmo e pesante. Tuttavia, tutti questi elementi negativi possono essere riassunti in un unico macro-difetto: una cattiva gestione del tutto, che rende questo anime un amalgama più o meno definita.
In "Madonna" ci si è soffermati troppo sulle parti poco importanti, dandovi senza motivo troppa rilevanza; di contro, si sono trascurati gli aspetti che andavano maggiormente sviluppati e quelli su cui era consigliabile insistere di più. Queste lacune hanno, a mia opinione, relegato "Madonna" a prodotto mediocre, ancora lontano dall'essere definibile come una buona storia e assolutamente non presente fra quegli anime che consiglierei caldamente agli amici, a chi appena si approccia al mondo degli anime e a chi apprezza l'animazione giapponese dai confini ben definiti entro un certo genere.
Dopo aver detto tutto questo, lo sconsiglio totalmente?
Non proprio, ritengo che vedere qualcosa in più e ricamarci sopra una propria idea e opinione sia sempre meglio che vedere qualcosa di meno e basarsi sull'opinione altrui, tuttavia là fuori è pieno di prodotti migliori che di certo saranno in grado di segnarvi o lasciarvi qualcosa di più prezioso di questo anime. Ribadisco quindi che questo non è un titolo irrinunciabile, anzi. Io personalmente non mi sono sentita arricchita da questa visione. Tuttavia, spendo le ultime righe per dire che è comunque un peccato. Il potenziale per un buon anime c'era tutto e gli elementi positivi esistono, anche se sono relegati sotto strati di scelte che io ritengo sbagliate. Preciso che è la sottoscritta che la vede e l'ha vissuta in questo modo. Nulla toglie che qualcuno dissenta da quanto ho scritto finora e per valide ragioni. Tuttavia il filtro di questa recensione è il mio, per quanto obiettivo tenti di essere, e non può essere certo quello di qualcun altro. A mio modesto parere gli stessi personaggi, se fossero stati più dinamici, più approfonditi e curati, sarebbero stati meritevoli di attenzione. Se sin da subito ci si fosse concentrati sull'elemento sportivo e meno su aspetti tranquillamente tralasciabili, fra cui la triste comicità in alcuni punti o le relazioni ininfluenti della protagonista, il risultato poteva essere diverso e probabilmente migliore. Sarebbe stato un buon anime sul rugby.
La mia recensione volge al termine ed è tempo di concentrarci sulle ultime cose.
Non credo che "Madonna" sia un anime semplice da inquadrare e non pretendo certo di averlo fatto nei migliori nei modi, tuttavia ho cercato di essere il più possibile obiettiva e far fruttare le mie conoscenze, derivanti dalla visione di svariati altri titoli e diversi generi.
Senza dilungarmi ulteriormente, confermo che il mio voto è un sei, anche se realisticamente dovrebbe essere un cinque e mezzo pieno. Questo anime, per me, si colloca perfettamente nel mezzo fra l'uno e il dieci, né più, né meno. Non è né terribile, né eccezionale. Né consigliato, né sconsigliato. Questo anime l'ho vissuto come uno di quei titoli che non ti fanno né caldo né freddo, che ti lasciano indifferente e che al termine della visione ti fanno percepire che qualcosa non ha funzionato, ma, al contempo, che avrebbe potuto darti decisamente di più. Tuttavia, se devo scegliere fra un cinque o un sei, come in questo caso, opto per la seconda scelta. Le sue potenzialità, anche se sprecate, e la fase di allenamento e spirito sportivo che viene delineato lo riscatta. Per me, quindi, è sufficiente.