Gokusen
Se 2Gokusen" può essere considerato una sorta di GTO al femminile, credo che sia la versione peggio riuscita.
Tratto dall'omonimo manga di Kozueko Morimoto, l'anime racconta l'esperienza d'insegnante di matematica in una scuola maschile della protagonista Kumiko Yamaguchi, che in realtà è l'erede di una potente famiglia della Yakuza. L'"Ojou", così come viene chiamata dai suoi subordinati, a dispetto del suo ruolo, decide di realizzare il suo sogno d'insegnare e cerca a tutti i costi di nascondere alla sua classe la sua vera identità, dando vita a una serie di gag più o meno divertenti.
Sinceramente questo prodotto mi ha delusa. Kumiko è un personaggio certamente interessante e in un certo senso fuori dal comune: è volitiva, un'ottima combattente e molto coraggiosa, insomma ha una personalità brillante degna di una protagonista. Tuttavia, a parte questo aspetto, la storia è di una monotonia frustrante e puntata dopo puntata ci si annoia a vedere bene o male la struttura narrativa ripetuta all'infinito, fino ad arrivare alla conclusione e a rimanere notevolmente delusi.
C'è una profusione di combattimenti, di risse e di scontri tra gli studenti del liceo che rispecchiano la fedeltà al genere. E in tutte queste circostanze estreme solo Kumiko riesce a mettere le cose a posto, proteggendo così i suoi pupilli e dando loro la possibilità di stare tranquilli e di comportarsi da bravi studenti. Ovviamente le modalità utilizzate da Kumiko sono tipiche dell'ambiente al quale appartiene, che essenzialmente si basano sulla violenza e sulla legge del più forte e che non hanno alcun effetto educativo sui suoi studenti, a mio avviso.
In loro non avviene una crescita, piuttosto trovano un sostegno in un personaggio forte come lei, che potrebbe avere tutti i tratti della super-eroina dalle qualità straordinarie, e una certa protezione. Infatti Kumiko non si fa mancare neanche dei lati positivi; per esempio si mostra saggia, magnanima e altruista con coloro che sono sfortunati e allo stesso tempo sprona chi le sta accanto a non gettare la spugna e subire le avversità senza lottare.
Onestamente una "oujo", che per proprio egoismo decide di farsi strada a modo suo nel mondo dell'insegnamento e che porta con sé un approccio alla vita e schemi di pensiero che afferiscono al mondo della criminalità organizzata come lei, non può essere considerata un'eroina a tutto tondo.
Credo che il suo modo di agire e la sua apparente indole buona siano l'espressione in realtà di una natura ambiziosa e che in fondo non gliene importi nulla dei ragazzi, che sono come delle cavie. Il suo scopo è proseguire nella sua carriera ottenendo dei buoni risultati, che piaccia o no ai suoi studenti.
Naturalmente tutto questo è ciò che emerge a mio avviso dall'anime e chiarisco che non ho visto né il drama e né letto il manga, che probabilmente saranno molto più curati e più ricchi di sfumature tali da potere chiarire meglio la trama e il suo vero senso. Per quanto mi riguarda, l'anime è deludente e noioso e non ne raccomando la visione.
Tratto dall'omonimo manga di Kozueko Morimoto, l'anime racconta l'esperienza d'insegnante di matematica in una scuola maschile della protagonista Kumiko Yamaguchi, che in realtà è l'erede di una potente famiglia della Yakuza. L'"Ojou", così come viene chiamata dai suoi subordinati, a dispetto del suo ruolo, decide di realizzare il suo sogno d'insegnare e cerca a tutti i costi di nascondere alla sua classe la sua vera identità, dando vita a una serie di gag più o meno divertenti.
Sinceramente questo prodotto mi ha delusa. Kumiko è un personaggio certamente interessante e in un certo senso fuori dal comune: è volitiva, un'ottima combattente e molto coraggiosa, insomma ha una personalità brillante degna di una protagonista. Tuttavia, a parte questo aspetto, la storia è di una monotonia frustrante e puntata dopo puntata ci si annoia a vedere bene o male la struttura narrativa ripetuta all'infinito, fino ad arrivare alla conclusione e a rimanere notevolmente delusi.
C'è una profusione di combattimenti, di risse e di scontri tra gli studenti del liceo che rispecchiano la fedeltà al genere. E in tutte queste circostanze estreme solo Kumiko riesce a mettere le cose a posto, proteggendo così i suoi pupilli e dando loro la possibilità di stare tranquilli e di comportarsi da bravi studenti. Ovviamente le modalità utilizzate da Kumiko sono tipiche dell'ambiente al quale appartiene, che essenzialmente si basano sulla violenza e sulla legge del più forte e che non hanno alcun effetto educativo sui suoi studenti, a mio avviso.
In loro non avviene una crescita, piuttosto trovano un sostegno in un personaggio forte come lei, che potrebbe avere tutti i tratti della super-eroina dalle qualità straordinarie, e una certa protezione. Infatti Kumiko non si fa mancare neanche dei lati positivi; per esempio si mostra saggia, magnanima e altruista con coloro che sono sfortunati e allo stesso tempo sprona chi le sta accanto a non gettare la spugna e subire le avversità senza lottare.
Onestamente una "oujo", che per proprio egoismo decide di farsi strada a modo suo nel mondo dell'insegnamento e che porta con sé un approccio alla vita e schemi di pensiero che afferiscono al mondo della criminalità organizzata come lei, non può essere considerata un'eroina a tutto tondo.
Credo che il suo modo di agire e la sua apparente indole buona siano l'espressione in realtà di una natura ambiziosa e che in fondo non gliene importi nulla dei ragazzi, che sono come delle cavie. Il suo scopo è proseguire nella sua carriera ottenendo dei buoni risultati, che piaccia o no ai suoi studenti.
Naturalmente tutto questo è ciò che emerge a mio avviso dall'anime e chiarisco che non ho visto né il drama e né letto il manga, che probabilmente saranno molto più curati e più ricchi di sfumature tali da potere chiarire meglio la trama e il suo vero senso. Per quanto mi riguarda, l'anime è deludente e noioso e non ne raccomando la visione.
All'inizio potrebbe sembrare una sorta di GTO al femminile, mischiato a Crows e Worst, ma nel corso della storia ci si rende conto che potrebbe assomigliare al mondo di Yakuza, di Takeshi Kitano, perché ci fa intravedere il lato violento e criminale della yakuza, ma calca di più sulla parte comica e sentimentale.
Trovo la storia non originalissima, ma accattivante. Di solito presenta episodi autoconclusivi, ma questi continuano un trama. La protagonista riesce a entrare nel corpo docenti di questa scuola maschile e, pur tentando di non far trapelare la sua identità di boss di famiglia, riesce a recuperare i ragazzi della sua classe da un futuro incerto e problematico. Le storie sono divertenti e godibili.
Trovo la storia non originalissima, ma accattivante. Di solito presenta episodi autoconclusivi, ma questi continuano un trama. La protagonista riesce a entrare nel corpo docenti di questa scuola maschile e, pur tentando di non far trapelare la sua identità di boss di famiglia, riesce a recuperare i ragazzi della sua classe da un futuro incerto e problematico. Le storie sono divertenti e godibili.
I due punti mancanti per il massimo sono dovuti sia al fatto che non voglio sbilanciarmi più di tanto dopo soli quattro episodi, sia perché trovo la grafica di questo anime veramente pessima (questione di gusti, è chiaro!). Per il resto, devo dire che Gokusen è stupendo! Assurdo e demenziale quanto basta, mai noioso, con personaggi caricaturali eppure realistici e ben caratterizzati, una trama ben congegnata anche se spesso inverosimile e tanta, tanta comicità. Aspetterò con grande impazienza le prossime avventure della mia collega Yamaguchi-sensei!!
Mi spiace non poter dare i mezzi punti perchè qui il 7.5 ci stava, però è anche vero che ho visto solo 5 episodi quindi mi son tenuto basso. Sicuramente Gokusen si presenta come un anime divertente, di ambientazione scolastica, che riecheggia vagamente GTO, solo che qui l' "Onizuka" del caso è una prof. donna con un trascorso familiare "particolare" (non voglio svelare troppo).
Purtroppo non essendoci Sub in italiano la visione non è così fluida (qualche parola me la perdo in inglese) e ho interrotto in attesa che qualche gruppo di buon cuore ne curi i sottotitoli in italiano. Speriamo!! Tra la'ltro l'anime è composto di soli 13 episodi quindi ci spero, perchè le potenzialità di Gokusen sono più che buone e meriterebbe
Purtroppo non essendoci Sub in italiano la visione non è così fluida (qualche parola me la perdo in inglese) e ho interrotto in attesa che qualche gruppo di buon cuore ne curi i sottotitoli in italiano. Speriamo!! Tra la'ltro l'anime è composto di soli 13 episodi quindi ci spero, perchè le potenzialità di Gokusen sono più che buone e meriterebbe
Carino, devo dire, le situazioni sono molto simpatiche e le gag spesso irresistibili, però, se avete visto il Drama, secondo me non regge il confronto: è molto meglio con gli attori veri - con le loro facce da cartone animato ;) - perchè l'effetto ridicolo si accentua ^.^ comunque consiglio sia l'uno che l'altro, per chi abbia voglia di farsi due sane risate ogni tanto.
La serie e' di 13 episodi, e il manga mi risulta attualmente di 4 volumi..di Gokusen, e' stata fatta anche la serie televisiva, con attori veri, il live action di Gokusen, che si discosta come trama, dall'anime, ma che comunque mantiene, bene l'atmosfera di Gokusen. Per adesso della serie live action di Gokusen, sembra che sia finita anche essa con 13 episodi, leggendo da un sito. Sia il manga che l'anime hanno la premessa, di non essere finiti, anche se dell'anime, attualmente sono fermi all'episodio 13, e lasciando ancora aperta la storia.
La storia, merita davvero, perche' e' tutta incentrata, sul fatto che Yankumi, deve mantenere segreto il fatto di appartenere, ad una delle piu' potenti famiglie Yakuza di Tokio, e spesso si trova, a dover giustificare le sue uscite brusche, specialmente quando si arrabbia, da terribile Yakuza, per non farsi scoprire. Divertenti anche le Gag, quando usa il linguaggio Yakuza, per esprimere la propria opinione, o quando chiama i poliziotti con appellativi Yakuza, destando in chi ascolta stordimento e stupore, per poi cercare di riprendersi subito dalla figura appena fatta.
La storia, merita davvero, perche' e' tutta incentrata, sul fatto che Yankumi, deve mantenere segreto il fatto di appartenere, ad una delle piu' potenti famiglie Yakuza di Tokio, e spesso si trova, a dover giustificare le sue uscite brusche, specialmente quando si arrabbia, da terribile Yakuza, per non farsi scoprire. Divertenti anche le Gag, quando usa il linguaggio Yakuza, per esprimere la propria opinione, o quando chiama i poliziotti con appellativi Yakuza, destando in chi ascolta stordimento e stupore, per poi cercare di riprendersi subito dalla figura appena fatta.
