11eyes
"11eyes" è una serie composta da dodici episodi, di genere action e fantasy, trasposizione della omonima visual novel.
La storia ci presenta un gruppo di ragazzi, che inspiegabilmente viene trasportato in una dimensione alternativa, denominata "notte rossa", con i medesimi luoghi a loro familiari, ma invasa da sciamanti creature ributtanti, che hanno il solo obbiettivo di uccidere a vista qualunque essere umano intrappolato al suo interno.
La trama avrà uno sviluppo frammentario e prevalentemente poco chiaro, continuando ad inanellare in rapida successione elementi, che non fanno altro che pasticciare e confondere lo spettatore, elementi che magari, presi a sé, potevano anche risultare interessanti, ma che purtroppo non saranno particolarmente approfonditi, lasciandoli come incisi, e che bisogna prenderli come assodati e parte integrante della realtà della serie, per quanto essa cerchi di ricalcare la realtà nostrana, e tali elementi, prevalentemente sovrannaturali, stridano costantemente con l'ambientazione in sé.
I personaggi saranno prevalentemente delle macchiette, che non fanno altro che ricalcare lo stereotipo di turno, evolvendosi solo in parte con il prosieguo degli episodi; fortunatamente, almeno per il loro design e le caratteristiche sovrannaturali a loro affibbiate, permettono di farli vivere in parte di vita propria e non risultare completamente anonimi.
Per l'aspetto grafico, personalmente lo reputo l'elemento peggiore della mia esperienza con questa serie, con più di qualche bruttura rispetto alle animazioni o agli avvenimenti in sé, che saranno rappresentati malamente e ben poco dettagliati, al di fuori delle principali nemesi, o delle creature che infestano la "notte rossa", a cui è stata prestata maggior cura, e credo abbiano fatto centro, dando spesso un sentore tra il ripugnante e l'ostile, quindi dando un generale sentimento di avversione.
Per il lato sonoro, sinceramente tutto rimanda a qualcosa di epico e di adrenalinico, a partire proprio dalle due sigle di apertura e conclusione degli episodi; anche le OST contribuiranno a tale sensazione, che rimanda a qualcosa di folkloristico, rituale, liturgico, come un cantico, quindi personalmente non posso che promuovere questo elemento, che verrà anche coadiuvato dalla voce introduttiva, che sì, lascerà il tempo che trova, ma quei versi ripetuti in tedesco faranno in parte aumentare l'immersione dello spettatore, in qualcosa che vuole apparire come mistico e ascetico.
In definitiva, "11eyes" aveva molti elementi interessanti, ma purtroppo personalmente non ho apprezzato una rappresentazione spesso non a livello di tante altre produzioni del medesimo genere o degli anni in cui è stato prodotto, ma specialmente il punto focale, che dovrebbe essere l'anima della serie, cioè la sua storia, sarà prevalentemente criptica, confusa e infarcita di elementi che, una volta giunti alla sua conclusione, fanno man mano scadere sempre più la visione, e oscureranno gran parte degli elementi positivi, giungendo al finale che personalmente mi ha dato un retrogusto amaro e un sentore di incompiuto, rispetto all'intera visione.
La storia ci presenta un gruppo di ragazzi, che inspiegabilmente viene trasportato in una dimensione alternativa, denominata "notte rossa", con i medesimi luoghi a loro familiari, ma invasa da sciamanti creature ributtanti, che hanno il solo obbiettivo di uccidere a vista qualunque essere umano intrappolato al suo interno.
La trama avrà uno sviluppo frammentario e prevalentemente poco chiaro, continuando ad inanellare in rapida successione elementi, che non fanno altro che pasticciare e confondere lo spettatore, elementi che magari, presi a sé, potevano anche risultare interessanti, ma che purtroppo non saranno particolarmente approfonditi, lasciandoli come incisi, e che bisogna prenderli come assodati e parte integrante della realtà della serie, per quanto essa cerchi di ricalcare la realtà nostrana, e tali elementi, prevalentemente sovrannaturali, stridano costantemente con l'ambientazione in sé.
I personaggi saranno prevalentemente delle macchiette, che non fanno altro che ricalcare lo stereotipo di turno, evolvendosi solo in parte con il prosieguo degli episodi; fortunatamente, almeno per il loro design e le caratteristiche sovrannaturali a loro affibbiate, permettono di farli vivere in parte di vita propria e non risultare completamente anonimi.
Per l'aspetto grafico, personalmente lo reputo l'elemento peggiore della mia esperienza con questa serie, con più di qualche bruttura rispetto alle animazioni o agli avvenimenti in sé, che saranno rappresentati malamente e ben poco dettagliati, al di fuori delle principali nemesi, o delle creature che infestano la "notte rossa", a cui è stata prestata maggior cura, e credo abbiano fatto centro, dando spesso un sentore tra il ripugnante e l'ostile, quindi dando un generale sentimento di avversione.
Per il lato sonoro, sinceramente tutto rimanda a qualcosa di epico e di adrenalinico, a partire proprio dalle due sigle di apertura e conclusione degli episodi; anche le OST contribuiranno a tale sensazione, che rimanda a qualcosa di folkloristico, rituale, liturgico, come un cantico, quindi personalmente non posso che promuovere questo elemento, che verrà anche coadiuvato dalla voce introduttiva, che sì, lascerà il tempo che trova, ma quei versi ripetuti in tedesco faranno in parte aumentare l'immersione dello spettatore, in qualcosa che vuole apparire come mistico e ascetico.
In definitiva, "11eyes" aveva molti elementi interessanti, ma purtroppo personalmente non ho apprezzato una rappresentazione spesso non a livello di tante altre produzioni del medesimo genere o degli anni in cui è stato prodotto, ma specialmente il punto focale, che dovrebbe essere l'anima della serie, cioè la sua storia, sarà prevalentemente criptica, confusa e infarcita di elementi che, una volta giunti alla sua conclusione, fanno man mano scadere sempre più la visione, e oscureranno gran parte degli elementi positivi, giungendo al finale che personalmente mi ha dato un retrogusto amaro e un sentore di incompiuto, rispetto all'intera visione.
È un anime piuttosto interessante soprattutto per l'idea, il concetto della "Red Night": belli i super poteri dati ai protagonisti, ognuno di essi ne ha uno particolare fatto apposta per lui e per le situazioni che poi andrà a vivere, e i super poteri accentuano la caratterizzazione dei singoli protagonisti.
La trama è piuttosto lineare, i protagonisti in determinati momenti riescono a raggiungere la "Red Night", un mondo alternativo tutto rosso dove dei cavalieri oscuri proteggono un cristallo con dentro una ragazzina dai capelli argentati. I cavalieri sembra vogliano annientare i protagonisti, così si svolgono numerosi scontri; in seguito a dei colpi di scena piuttosto interessanti si viene a sapere cos'è la "Red Night", e chi è e perché è stata sigillata la ragazzina nel cristallo, per poi giungere a un lieto fine.
I personaggi hanno una discreta caratterizzazione, accentuata e migliorata grazie ai vari super poteri o alle capacità particolari che danno un qualcosa in più a dei semplici ragazzini, i quali hanno un discreto character desing a caratterizzarli e a renderli unici, sebbene vi siano degli stereotipi classici.
Il comparto tecnico è buono, buone le animazioni e gli effetti, spettacolari i combattimenti, buono il comparto audio.
In conclusione, un anime carino che merita di essere visto.
La trama è piuttosto lineare, i protagonisti in determinati momenti riescono a raggiungere la "Red Night", un mondo alternativo tutto rosso dove dei cavalieri oscuri proteggono un cristallo con dentro una ragazzina dai capelli argentati. I cavalieri sembra vogliano annientare i protagonisti, così si svolgono numerosi scontri; in seguito a dei colpi di scena piuttosto interessanti si viene a sapere cos'è la "Red Night", e chi è e perché è stata sigillata la ragazzina nel cristallo, per poi giungere a un lieto fine.
I personaggi hanno una discreta caratterizzazione, accentuata e migliorata grazie ai vari super poteri o alle capacità particolari che danno un qualcosa in più a dei semplici ragazzini, i quali hanno un discreto character desing a caratterizzarli e a renderli unici, sebbene vi siano degli stereotipi classici.
Il comparto tecnico è buono, buone le animazioni e gli effetti, spettacolari i combattimenti, buono il comparto audio.
In conclusione, un anime carino che merita di essere visto.
"11eyes" è una serie curiosa e intensa, tutto sommato divertente, anche se a causa della brevità della serie lascia alcuni punti interrogativi irrisolti.
Alcune scelte sono molto intriganti, come la notte rossa, che ricorda molto per certi aspetti il Nowhere di "Silent Hill". I personaggi sono interessanti e ben caratterizzati, anche se non ho sopportato Yuka, dal primo episodio sino all' ultimo. I combattimenti non mi sono piaciuti troppo, anche se ritengo che il punto forte di questa serie sia la parte psicologica e il pathos che circonda i momenti della vita quotidiana fuori dal mondo parallelo.
Alcune scelte sono molto intriganti, come la notte rossa, che ricorda molto per certi aspetti il Nowhere di "Silent Hill". I personaggi sono interessanti e ben caratterizzati, anche se non ho sopportato Yuka, dal primo episodio sino all' ultimo. I combattimenti non mi sono piaciuti troppo, anche se ritengo che il punto forte di questa serie sia la parte psicologica e il pathos che circonda i momenti della vita quotidiana fuori dal mondo parallelo.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"11eyes" è una serie composta da dodici episodi tratta da un videogioco. Credo che questa sia la parola magica, poiché dire che una serie è tratta da un videogioco fa capire ciò che ci attende.
La storia parla di Kakeru, un ragazzo che tempo addietro ha perso sua sorella, e per tale motivo, da allora, vive insieme alla sua amica d'infanzia, Yuka. Un giorno i due ragazzi si ritrovano, insieme ad altri quattro sconosciuti compagni di sventura, in un misterioso mondo che chiamano "Notte Rossa", dove creature mostruose (un mix tra un Grimer e un Vileplume) e dei tipi noti come Cavalieri Neri cercano di eliminarli in ogni modo e continuano a definirli "frammenti".
Prima di tutto, cosa che mi faceva roteare incessantemente gli occhi al cielo, è la presenza in quasi tutte le puntate di questo tizio che, a inizio puntata, parla una lingua strana. Okay, è tedesco, lo so, ma perché ogni volta che la puntata comincia deve esserci 'sto tizio che dice cose strane? Chi se ne frega, tanto non ci fanno capire comunque niente i tuoi strambi riti satanici!
Passando alle puntate, ho trovato gli episodi molto noiosi, e alcune puntate piuttosto inutili, in cui si creano situazioni a dir poco ridicole e imbarazzanti tra i vari personaggi, che servono soltanto a complicare i rapporti e ad allungare il brodo. Infatti penso che, se quello che è stato detto nell'episodio dieci fosse stato detto tipo nell'episodio cinque, la serie, non dico che si sarebbe conclusa con sette episodi, ma sicuramente con un paio in più (7 + 2 = 9!).
I primi sei episodi sono totalmente introduttivi, con la noia che ti affligge, il nulla che circonda la serie e i facepalm per Yukiko che palpeggia Yuka, che intanto mostra le mutandine strusciandosi addosso a Kakeru. Quando poi arriviamo all'episodio nove, non si capisce più niente! Ci viene rivelato il motivo per cui esiste la Notte Rossa, perché solo loro sono trasportati al suo interno, perché vogliono ucciderli... insomma, scoprono tutto! Era tanta, forse troppa, la quantità di informazioni da assimilare per poterlo fare nel giro di cinque minuti di episodio, sfruttando poi un personaggio che alla fine mi è parso tanto 'meh' e piuttosto inutile!
Però c'è da dire che ho apprezzato molto la scelta narrativa, di come hanno deciso di capovolgere la situazione e invertire i ruoli verso la fine della serie, catturando finalmente la mia totale attenzione.
Per quanto riguarda i personaggi, l'insignificante e insipido Kakeru è affiancato dalla stupidissima malata di mente Yuka, che ripete il suo nome fino all'esaurimento, pertanto i protagonisti sono inutili.
I personaggi secondari invece sono stati più caratterizzati. Il primo personaggio è Misuzu, una onmyoji formidabile che purtroppo viene massacrata dall'episodio sei in poi, passando da "badante di Kakeru" a "povera disperata persa per Kakeru". Poi troviamo Yukiko, con la doppia personalità, Takahisa, che aveva il potere più forte, Kukuri e Shiori, due personaggi emblematici e misteriosi che si sono rivelati soltanto alla fine come un fragoroso buco nell'acqua. Senza dimenticare la dottoressa Saiko, che sembrava avere un ruolo importante e invece è stata soltanto una comparsa a caso. Non mi sento di contestare i personaggi secondari, che sono stati coerenti fino alla fine della serie rispetto a Misuzu, usata un po' come un burattino per puro fanservice e giusto per far impazzire Yuka, che in preda alla follia pura decide di aggiungere una lametta nella tazza da tè della povera onmyoji.
Il finale... avrei di gran lunga preferito fosse quello dell'episodio undici, ma purtroppo il dodicesimo episodio annuncia la fine della serie e quindi la fine della vicenda che si conclude con l'ombra della Notte Rossa, e si conclude... con l'ombra della Notte Rossa!
Alla fine quella Notte Rossa incombe ancora lì in alto, insieme ad altri dubbi/punti che non sono riusciti a chiarire per bene o a risolvere. La Notte Rossa è finita perché la guerra è finita, ma nonostante ciò incombe ancora lì in alto, perché? Non ho capito tanto bene né questo né il resto, ma è una parvenza di finale aperto che onestamente non ho gradito.
Sul comparto grafico, nulla da dire.
Per la opening e la ending, le trovo entrambe bellissime e strepitose.
Ero molto indecisa sul voto, ma alla fine ho preso la mia decisione.
"11eyes" è una serie composta da dodici episodi tratta da un videogioco. Credo che questa sia la parola magica, poiché dire che una serie è tratta da un videogioco fa capire ciò che ci attende.
La storia parla di Kakeru, un ragazzo che tempo addietro ha perso sua sorella, e per tale motivo, da allora, vive insieme alla sua amica d'infanzia, Yuka. Un giorno i due ragazzi si ritrovano, insieme ad altri quattro sconosciuti compagni di sventura, in un misterioso mondo che chiamano "Notte Rossa", dove creature mostruose (un mix tra un Grimer e un Vileplume) e dei tipi noti come Cavalieri Neri cercano di eliminarli in ogni modo e continuano a definirli "frammenti".
Prima di tutto, cosa che mi faceva roteare incessantemente gli occhi al cielo, è la presenza in quasi tutte le puntate di questo tizio che, a inizio puntata, parla una lingua strana. Okay, è tedesco, lo so, ma perché ogni volta che la puntata comincia deve esserci 'sto tizio che dice cose strane? Chi se ne frega, tanto non ci fanno capire comunque niente i tuoi strambi riti satanici!
Passando alle puntate, ho trovato gli episodi molto noiosi, e alcune puntate piuttosto inutili, in cui si creano situazioni a dir poco ridicole e imbarazzanti tra i vari personaggi, che servono soltanto a complicare i rapporti e ad allungare il brodo. Infatti penso che, se quello che è stato detto nell'episodio dieci fosse stato detto tipo nell'episodio cinque, la serie, non dico che si sarebbe conclusa con sette episodi, ma sicuramente con un paio in più (7 + 2 = 9!).
I primi sei episodi sono totalmente introduttivi, con la noia che ti affligge, il nulla che circonda la serie e i facepalm per Yukiko che palpeggia Yuka, che intanto mostra le mutandine strusciandosi addosso a Kakeru. Quando poi arriviamo all'episodio nove, non si capisce più niente! Ci viene rivelato il motivo per cui esiste la Notte Rossa, perché solo loro sono trasportati al suo interno, perché vogliono ucciderli... insomma, scoprono tutto! Era tanta, forse troppa, la quantità di informazioni da assimilare per poterlo fare nel giro di cinque minuti di episodio, sfruttando poi un personaggio che alla fine mi è parso tanto 'meh' e piuttosto inutile!
Però c'è da dire che ho apprezzato molto la scelta narrativa, di come hanno deciso di capovolgere la situazione e invertire i ruoli verso la fine della serie, catturando finalmente la mia totale attenzione.
Per quanto riguarda i personaggi, l'insignificante e insipido Kakeru è affiancato dalla stupidissima malata di mente Yuka, che ripete il suo nome fino all'esaurimento, pertanto i protagonisti sono inutili.
I personaggi secondari invece sono stati più caratterizzati. Il primo personaggio è Misuzu, una onmyoji formidabile che purtroppo viene massacrata dall'episodio sei in poi, passando da "badante di Kakeru" a "povera disperata persa per Kakeru". Poi troviamo Yukiko, con la doppia personalità, Takahisa, che aveva il potere più forte, Kukuri e Shiori, due personaggi emblematici e misteriosi che si sono rivelati soltanto alla fine come un fragoroso buco nell'acqua. Senza dimenticare la dottoressa Saiko, che sembrava avere un ruolo importante e invece è stata soltanto una comparsa a caso. Non mi sento di contestare i personaggi secondari, che sono stati coerenti fino alla fine della serie rispetto a Misuzu, usata un po' come un burattino per puro fanservice e giusto per far impazzire Yuka, che in preda alla follia pura decide di aggiungere una lametta nella tazza da tè della povera onmyoji.
Il finale... avrei di gran lunga preferito fosse quello dell'episodio undici, ma purtroppo il dodicesimo episodio annuncia la fine della serie e quindi la fine della vicenda che si conclude con l'ombra della Notte Rossa, e si conclude... con l'ombra della Notte Rossa!
Alla fine quella Notte Rossa incombe ancora lì in alto, insieme ad altri dubbi/punti che non sono riusciti a chiarire per bene o a risolvere. La Notte Rossa è finita perché la guerra è finita, ma nonostante ciò incombe ancora lì in alto, perché? Non ho capito tanto bene né questo né il resto, ma è una parvenza di finale aperto che onestamente non ho gradito.
Sul comparto grafico, nulla da dire.
Per la opening e la ending, le trovo entrambe bellissime e strepitose.
Ero molto indecisa sul voto, ma alla fine ho preso la mia decisione.
Tante belle premesse, con una resa che lascia invece l'amaro in bocca.
L'idea di base sarebbe anche stata carina (sebbene non estremamente originale), peccato che non sia poi stata sviluppata a dovere. Si passa dal non capire assolutamente nulla al vedersi spiattellate davanti una rivelazione dopo l'altra, con una conseguente accelerazione improvvisa della storia: va da sé quindi che si assiste a uno squilibrio tra il ritmo narrativo quasi inesistente dei primi episodi e quello fin troppo frenetico degli ultimi. Il (doppio) finale lascia un po' perplessi, e risulta comunque non totalmente chiaro. Inoltre la scena pseudo-hot presente nel penultimo episodio è veramente di troppo, e viene "giustificata" in un modo che mi ha lasciato addosso un mix di sconcerto e nervoso.
Abbastanza banalotto poi il solito espediente del protagonista conteso tra le due pretendenti di turno.
I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma devo comunque dire che ho visto ben di peggio.
Ciò che a mio parere fa guadagnare la sufficienza a questo anime sono i disegni curati e piacevoli (anche se non eccelsi), e la colonna sonora.
Non è un anime che mi sento di consigliare o sconsigliare a qualcuno: si lascia guardare, ma non aspettatevi chissà che capolavoro.
L'idea di base sarebbe anche stata carina (sebbene non estremamente originale), peccato che non sia poi stata sviluppata a dovere. Si passa dal non capire assolutamente nulla al vedersi spiattellate davanti una rivelazione dopo l'altra, con una conseguente accelerazione improvvisa della storia: va da sé quindi che si assiste a uno squilibrio tra il ritmo narrativo quasi inesistente dei primi episodi e quello fin troppo frenetico degli ultimi. Il (doppio) finale lascia un po' perplessi, e risulta comunque non totalmente chiaro. Inoltre la scena pseudo-hot presente nel penultimo episodio è veramente di troppo, e viene "giustificata" in un modo che mi ha lasciato addosso un mix di sconcerto e nervoso.
Abbastanza banalotto poi il solito espediente del protagonista conteso tra le due pretendenti di turno.
I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma devo comunque dire che ho visto ben di peggio.
Ciò che a mio parere fa guadagnare la sufficienza a questo anime sono i disegni curati e piacevoli (anche se non eccelsi), e la colonna sonora.
Non è un anime che mi sento di consigliare o sconsigliare a qualcuno: si lascia guardare, ma non aspettatevi chissà che capolavoro.
La storia è un po' banale ma il colpo di scena non è malaccio, tuttavia la parte shojo rende il tutto parecchio scadente. Quella Yuka è pazza da legare e il protagonista, come al solito, è al centro dell'interesse amoroso delle due ragazze principali nonostante sia un imbecille di prima categoria. Tutto il casino che succede in questa Notte Rossa è causato da una serie di qui pro quo all'italiana con tanto di scena hard verso la fine della serie animata (del tutto inutile!).
Non ho apprezzato per nulla quella sorta di doppio finale, ha confuso tutte le idee ed è reso malissimo, in quanto trae semplicemente in inganno lo spettatore.
Beh, posso tranquillamente dire che di questo anime mi sono piaciute solo la grafica e la ending (da brividi!).
Non ho apprezzato per nulla quella sorta di doppio finale, ha confuso tutte le idee ed è reso malissimo, in quanto trae semplicemente in inganno lo spettatore.
Beh, posso tranquillamente dire che di questo anime mi sono piaciute solo la grafica e la ending (da brividi!).
"11 Eyes" è una serie della stagione autunnale 2009 composta da dodici episodi di durata canonica, prodotta dallo Studio Dogakobo e tratta dall'omonima visual novel per adulti prodotta e pubblicata da Lass nel 2008.
Kakeru e Yuka sono due orfani cresciuti insieme nello stesso istituto e che, non essendosi mai persi di vista, finiscono per frequentare persino lo stesso liceo. La loro vita tranquilla e pacifica viene improvvisamente interrotta quando i due si ritrovano scaraventati in una dimensione alternativa, chiamata "Luna Rossa", nella quale orribili mostri minacciano costantemente le loro vite, e dove una principessa imprigionata reclama il loro aiuto.
La trama è semplice e si sviluppa discretamente bene, soprattutto nella seconda metà dell'opera, mentre i primi episodi possono essere considerati prettamente introduttivi. La narrazione è fluida e mantiene un ritmo piuttosto elevato dall'inizio alla fine, e la storia proposta, anche se non particolarmente originale, presenta delle idee interessanti e capaci nel loro complesso di incuriosire lo spettatore. "11 Eyes" riesce brillantemente a mischiare azione e sentimentalismo, non dimenticandosi di sviluppare le personalità dei vari personaggi, e i rapporti che intercorrono fra di essi. Nel complesso l'opera può vantare un gruppo di personaggi discretamente caratterizzati, anche se alcuni appaiono leggermente stereotipati, soprattutto nella fase iniziale.
Il comparto tecnico svolge un lavoro più che discreto, proponendo un design dei personaggi variegato e aggraziato, dei fondali ben dettagliati che riescono a mostrare in pieno il proprio valore grazie alla suggestiva ambientazione, e delle ottime animazioni che danno vita a combattimenti fluidi e dinamici, ulteriormente abbelliti da effetti speciali di alto livello. Dal punto di vista del sonoro, ottime le colonne sonore e il doppiaggio, più che buone anche opening ed ending.
Scelta azzardata quella di proporre sia il "bad" che il "good-ending" della novel, e di mischiarli grazie a un escamotage tutto sommato ben riuscito.
In conclusione, "11 Eyes" è un'opera ricca di azione e di combattimenti, un buon fantasy che vanta una trama ben congegnata e accattivante. Consigliata la visione agli amanti del genere.
Kakeru e Yuka sono due orfani cresciuti insieme nello stesso istituto e che, non essendosi mai persi di vista, finiscono per frequentare persino lo stesso liceo. La loro vita tranquilla e pacifica viene improvvisamente interrotta quando i due si ritrovano scaraventati in una dimensione alternativa, chiamata "Luna Rossa", nella quale orribili mostri minacciano costantemente le loro vite, e dove una principessa imprigionata reclama il loro aiuto.
La trama è semplice e si sviluppa discretamente bene, soprattutto nella seconda metà dell'opera, mentre i primi episodi possono essere considerati prettamente introduttivi. La narrazione è fluida e mantiene un ritmo piuttosto elevato dall'inizio alla fine, e la storia proposta, anche se non particolarmente originale, presenta delle idee interessanti e capaci nel loro complesso di incuriosire lo spettatore. "11 Eyes" riesce brillantemente a mischiare azione e sentimentalismo, non dimenticandosi di sviluppare le personalità dei vari personaggi, e i rapporti che intercorrono fra di essi. Nel complesso l'opera può vantare un gruppo di personaggi discretamente caratterizzati, anche se alcuni appaiono leggermente stereotipati, soprattutto nella fase iniziale.
Il comparto tecnico svolge un lavoro più che discreto, proponendo un design dei personaggi variegato e aggraziato, dei fondali ben dettagliati che riescono a mostrare in pieno il proprio valore grazie alla suggestiva ambientazione, e delle ottime animazioni che danno vita a combattimenti fluidi e dinamici, ulteriormente abbelliti da effetti speciali di alto livello. Dal punto di vista del sonoro, ottime le colonne sonore e il doppiaggio, più che buone anche opening ed ending.
Scelta azzardata quella di proporre sia il "bad" che il "good-ending" della novel, e di mischiarli grazie a un escamotage tutto sommato ben riuscito.
In conclusione, "11 Eyes" è un'opera ricca di azione e di combattimenti, un buon fantasy che vanta una trama ben congegnata e accattivante. Consigliata la visione agli amanti del genere.
Dato che apprezzo molto gli anime tratti da visual novel, non potevo certo tirarmi indietro innanzi a "11eyes" e non mi stupisce che sia un anime tanto controverso, dato che, pur partendo da elementi triti, riesce a gestirli in maniera originale e innovativa, spiazzante, oltre ogni schema. Come in "Nabari" o "Neon Genesis Evangelion", siamo in una storia ove il confine tra bene e male risulta piuttosto sottile e non si sa più chi sia nel giusto. Anche il tema del mondo parallelo è piuttosto originale, dato che qua si entra e si esce molto facilmente, in un mondo, per giunta, uguale a quello della propria quotidianità. Ed è proprio questa facilità ad aprire le porte all'incubo, al terrore di poterci entrare in qualsiasi momento.
I personaggi possono sembrare piatti e standard, ma invece risultano alla fine molto più sfaccettati e realistici, ma non spoilero. Anche due temi fondamentali degli shonen di combattimento come l'amicizia e la vittoria sui nemici vengono rigirati a 360 gradi in maniera notevole e originale, tanto che trovo quest'opera un seinen invece che uno shonen. La grafica è apparentemente nella media, ma con un uso sapiente del rosso che la rende molto più curata e raffinata di quanto non sembri. Idem per la colonna sonora, che sembra semplice, ma non è poi tanto semplice ed è anzi molto efficace nel rendere l'atmosfera surreale e misteriosa. Già, surreale, trovo che se si fosse calcato di più sul lato horror si sarebbe potuto ottenere un anime alla Sthepen King, invece si è giustamente preferito rimanere a metà strada tra King e gli anime.
Un altro tema che mi ha colpito è quello dell'amore, con Kakeru che dovrà compiere la difficile scelta tra mettersi con la giovane e bella Omnioji appena incontrata e che ricambia i suoi sentimenti, o restare con la sua amica d'infanzia, cui deve molto, ma che, in caso fosse respinta, cadrebbe nella follia. Una scelta tutt'altro che facile, agli antipodi di "School Days". Ma l'amore non è l'unico legame possibile e, come nota il capo dei nemici: "I legami danno un grande potere, ma sono anche molto fragili". La storia, perciò, sarà anche quella della guerra psicologica dei protagonisti tra di loro e con sé stessi, prima ancora che contro i nemici. In questa trama pesante e complicata, almeno abbiamo, a stemperare la tensione, il compagno di classe guascone con la compagna seria che lo sgrida sempre e la sexy dottoressa che fa da infermiera nella scuola.
Un cartone animato innovativo, una versione semplificata di "Neon Genesis Evangelion", con tanto di esoterismo (lieve) cattolico che non mi stupisce sia controverso e possa richiedere più di una visione. Forse qualche puntata in più non sarebbe guastata, o forse questa volta va bene così. Voto: otto.
I personaggi possono sembrare piatti e standard, ma invece risultano alla fine molto più sfaccettati e realistici, ma non spoilero. Anche due temi fondamentali degli shonen di combattimento come l'amicizia e la vittoria sui nemici vengono rigirati a 360 gradi in maniera notevole e originale, tanto che trovo quest'opera un seinen invece che uno shonen. La grafica è apparentemente nella media, ma con un uso sapiente del rosso che la rende molto più curata e raffinata di quanto non sembri. Idem per la colonna sonora, che sembra semplice, ma non è poi tanto semplice ed è anzi molto efficace nel rendere l'atmosfera surreale e misteriosa. Già, surreale, trovo che se si fosse calcato di più sul lato horror si sarebbe potuto ottenere un anime alla Sthepen King, invece si è giustamente preferito rimanere a metà strada tra King e gli anime.
Un altro tema che mi ha colpito è quello dell'amore, con Kakeru che dovrà compiere la difficile scelta tra mettersi con la giovane e bella Omnioji appena incontrata e che ricambia i suoi sentimenti, o restare con la sua amica d'infanzia, cui deve molto, ma che, in caso fosse respinta, cadrebbe nella follia. Una scelta tutt'altro che facile, agli antipodi di "School Days". Ma l'amore non è l'unico legame possibile e, come nota il capo dei nemici: "I legami danno un grande potere, ma sono anche molto fragili". La storia, perciò, sarà anche quella della guerra psicologica dei protagonisti tra di loro e con sé stessi, prima ancora che contro i nemici. In questa trama pesante e complicata, almeno abbiamo, a stemperare la tensione, il compagno di classe guascone con la compagna seria che lo sgrida sempre e la sexy dottoressa che fa da infermiera nella scuola.
Un cartone animato innovativo, una versione semplificata di "Neon Genesis Evangelion", con tanto di esoterismo (lieve) cattolico che non mi stupisce sia controverso e possa richiedere più di una visione. Forse qualche puntata in più non sarebbe guastata, o forse questa volta va bene così. Voto: otto.
"11Eyes" è una serie anime da dodici episodi e un OAV, adattamento anime da una serie di visual novel.
Trama: dei ragazzi si ritroveranno inspiegabilmente nella "Notte rossa", un mondo uguale a quello dove vivono, se non fosse che oltre a loro non è presente alcun essere umano; in compenso si ritroveranno a fronteggiare dei mostri.
"11Eyes" si presenta come uno shonen piuttosto tradizionale: una dose di azione, molto poco ecchi e lotta tra bene e male; tuttavia la trama che dovrebbe essere il punto forte di quest'opera prende poco spazio, rendendo lo svolgimento piuttosto frammentario.
Ciò che a parer mio lo rende sotto la media sta nel design dell'opera: i nostri "eroi" risultano anonimi, mentre gli antagonisti riescono ad avere un character design già più accattivante. La "Notte rossa", per quanto sia rossa per definizione, rende l'esperienza visiva monotona, costringendo a dover assistere alla maggior parte delle parti action tra infinite sfumature di rosso e nero.
È stato uno dei pochi anime che non mi ha lasciato praticamente niente, personalmente non lo consiglierei a nessuno, c'è di meglio per qualsiasi suo aspetto.
Voto Personale: 3
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 4
Trama: dei ragazzi si ritroveranno inspiegabilmente nella "Notte rossa", un mondo uguale a quello dove vivono, se non fosse che oltre a loro non è presente alcun essere umano; in compenso si ritroveranno a fronteggiare dei mostri.
"11Eyes" si presenta come uno shonen piuttosto tradizionale: una dose di azione, molto poco ecchi e lotta tra bene e male; tuttavia la trama che dovrebbe essere il punto forte di quest'opera prende poco spazio, rendendo lo svolgimento piuttosto frammentario.
Ciò che a parer mio lo rende sotto la media sta nel design dell'opera: i nostri "eroi" risultano anonimi, mentre gli antagonisti riescono ad avere un character design già più accattivante. La "Notte rossa", per quanto sia rossa per definizione, rende l'esperienza visiva monotona, costringendo a dover assistere alla maggior parte delle parti action tra infinite sfumature di rosso e nero.
È stato uno dei pochi anime che non mi ha lasciato praticamente niente, personalmente non lo consiglierei a nessuno, c'è di meglio per qualsiasi suo aspetto.
Voto Personale: 3
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 4
L'anime di 11eyes è un'opera derivata dall'omonima visual novel per adulti, prodotta da Lass e pubblicata dalla stessa nel 2008, e da 5pb nel 2009 (quest'ultima è la stessa azienda che pubblicherà poi il videogioco di Steins;Gate nel 2010, tanto per intenderci). Il videogioco originale è un eroge, che comprende una trama molto ricca di contenuti (anche erotici e di violenza) e una lunga storia dettagliata e ben curata. L'anime però, avendo a disposizione solo dodici episodi, ha dovuto alleggerire non poco tutta la storia, tagliando molto e cambiando alcune cose, rimuovendo tutti i contenuti erotici e quelli di violenza più cruenta. Ciò è stato fatto anche per poter rendere idonea la visione dell'anime anche da parte di un pubblico minorenne, convertendo gli originali contenuti erotici in un più soft ecchi, e limitando le scene di violenza.
Fatta questa premessa, l'anime, seppur risulti decisamente più leggero del videogioco, merita comunque d'esser visto, perché sa offrire qualcosa di inaspettatamente originale, geniale, divertente e sconvolgente, il tutto a ritmi forsennati, senza calare d'intensità e senza annoiare.
La storia vede come protagonisti sei studenti delle superiori, due maschi e quattro femmine. I due personaggi principali sono Kakeru e Yuka, due orfani cresciuti insieme: Kakeru è un ragazzo che è nato cieco da un occhio (da ciò il titolo 11eyes: sono sei ragazzi, ma lui può vedere con un occhio soltanto); Yuka è una ragazza un po' timida ma allegra, che, innamorata di Kakeru, cerca sempre di stare insieme a lui. La loro vita scolastica viene ben presto stravolta, quando i due si ritrovano improvvisamente catapultati in una dimensione parallela, nella quale l'ambiente circostante è lo stesso del mondo normale, ma senza la presenza di altri umani o animali; apparentemente ci sono solo loro due. La particolarità di questa strana dimensione è l'atmosfera "scarlatta": c'è sempre una Luna nera in un cielo permanentemente scuro, e tutto prende una tonalità tendente al rosso. Kakeru e Yuka battezzano tale dimensione parallela con lo pseudonimo di Notte Rossa, inoltre l'atmosfera di quel luogo è cupa, silenziosa e inquietante; ma i due ragazzi non hanno neanche il tempo di capire cosa stia succedendo, che vengono subito attaccati da dei mostri spaventosi, ma riescono tuttavia a tornare nel mondo normale sani e salvi.
Purtroppo per loro, quella disavventura è destinata a ripetersi altre volte, e con il passare della storia incontreranno altri quattro ragazzi della loro stessa scuola, che, come loro, vengono spesso catapultati all'improvviso nella Notte Rossa. I sei ragazzi, in questa Notte Rossa, troveranno una dolce e bellissima fanciulla, intrappolata dentro a un cristallo apparentemente indistruttibile. Loro vorranno liberare Lisette, la tenera ragazzina rinchiusa, ma verranno subito contrastati da sei mostri umanoidi molto aggressivi, che li vorranno uccidere. Queste sei figure sono i Black Knights, i cavalieri neri che rappresentano sei dei sette peccati capitali. I ragazzi, durante le loro visite forzate nella Notte Rossa, si vedranno costretti a combattere contro i cavalieri neri e, per poterli contrastare, la loro unica possibilità è quella di imparare a usare dei misteriosi poteri nascosti. Lo scopo dei ragazzi è quindi quello di sopravvivere alla Notte Rossa, e cercare di liberare la povera Lisette, tenuta prigioniera nel cristallo dai malvagi cavalieri neri. I nostri protagonisti non potranno sempre sottrarsi alla lotta, prima o poi saranno obbligati a fronteggiare i cavalieri oscuri fino alla morte di una delle due parti.
Questo è ciò che viene mostrato all'inizio, il resto è qualcosa che non si può descrivere con precisione senza spoilerare, si può giusto dire che l'azione a ritmi alti è condita da colpi di scena davvero pazzeschi ed eccezionali. Accadono cose che non ci si aspetta, gli episodi scorrono veloci e tengono incollati dall'inizio alla fine. Una storia veramente affascinante e magnifica, l'ideale per coloro che amano vedere titoli veloci e ricchi di colpi di scena ben architettati. I personaggi sono pochi, ma davvero ben fatti, i sei ragazzi sono contrapposti ai sei cavalieri neri che rappresentano sei dei sette vizi capitali: gli autori comunque non si sono dimenticati di uno dei sette peccati mortali, che viene mostrato a tempo debito durante la storia. Sono anche presenti diversi riferimenti all'Italia, tra cui almeno un intero personaggio secondario di supporto ai ragazzi, e lo sfondo religioso.
Un anime che sa fondere e amalgamare con maestria il genere di azione e sovrannaturale, offrendo spunti di originalità davvero notevoli e degni di nota. L'ecchi è presente, ma in dosi contenute e solo come contorno sporadico, mentre il fanservice è ridotto all'osso, il che potrebbe rendere l'anime più appetibile per molti palati che di natura disdegnano tali elementi.
Anche il comparto tecnico è davvero strabiliante. Il disegno e il tratto dei personaggi è chiaramente moe, ed è di alto livello, non ci sono dubbi: gli occhi sono grandi, soprattutto quelli delle ragazze, e i colori sono inaspettatamente vivaci per un anime dal carattere cupo e dark; il colore predominante è il rosso, ma tuttavia questi elementi tendono a non stancare. L'animazione non è perfetta, ma è comunque sopra la media, e gli sfondi sono più che buoni, così come anche la regia. I personaggi sono molto belli da vedere, godono di ottima estetica, ma il vero punto di forza dell'apparato tecnico è soprattutto la colonna sonora: le musiche sono dei veri capolavori, e non solo per quanto riguarda le sigle, ma proprio le musiche nel complesso, che accompagnano le varie situazioni, in particolare le musiche relative alla Notte Rossa, che amplificano la sensazione di paura, angoscia e pericolo mortale di quella dimensione misteriosa, così come anche le musiche che accompagnano le comparse dei cavalieri neri e i combattimenti contro gli stessi. L'anime in sé alcuni potranno anche disprezzarlo, ma la colonna sonora è indiscutibilmente sublime.
11eyes gode infine di un'ottima sceneggiatura, soprattutto coerente e sempre logica, l'unico neo è che mancano alcune spiegazioni, soprattutto sui cattivi. Una volta visto l'anime, consiglio caldamente di leggersi le storie dei vari personaggi, in particolare quelli negativi, sull'apposito wikia di 11eyes, in modo da capire e comprendere appieno le psicologie dei personaggi, e il perché delle loro azioni e del loro carattere. Un anime che comunque non è consigliabile a tutti, ma solo a coloro che apprezzano un titolo dai ritmi forsennati, tanta azione concentrata in poco tempo, e personaggi dal disegno moe; inoltre è un titolo particolarmente adatto a chi si è avvicinato da poco al mondo degli anime, e non ne ha ancora visti molti: 11eyes potrebbe risultare particolarmente affascinante a chi non è già esperto. Oltre ai dodici episodi, esiste anche un OAV, "La Notte Rosa", che però è solo un episodio extra in chiave comica/ecchi/fanservice.
Difficile trovare evidenti o profonde somiglianze con altri anime; alcuni sostengono che sembra una versione alternativa di Chaos;Head (il predecessore spirituale di Steins;Gate), anche se le similarità restano poche e vaghe. Si possono notare somiglianze con il più recente Chuunibyou demo Koi ga Shitai!: Rikka assomiglia incredibilmente a Kakeru, inoltre Chuunibyou sembra una vera e propria parodia di 11eyes. Un altro anime a cui potrebbe assomigliare è Toaru Majutsu no Index, per la presenza di tanta azione, poteri, magia, religione cristiana e tante belle ragazze moe. Infine, qualche elemento compatibile si può riscontrare in Shakugan no Shana, Night Wizard, Itsuka Tenma no Kuro Usagi e persino in Fullmetal Alchemist. L'anime è stato purtroppo accolto freddamente dalla critica mondiale, il suo stile anticonformista e controcorrente non è stato gradito o apprezzato dai più; altri invece che conoscevano il videogioco l'hanno trovato troppo inferiore rispetto al prodotto originale da cui deriva. In contemporanea all'anime è stato fatto anche un manga, terminato nel 2010, mentre tra il 2009 e il 2011 sono stati rilasciati altri due videogiochi: 11eyes Crossover e 11eyes -Resona Forma-. Non è necessario gustarsi la visual novel prima dell'anime, è anzi più utile farlo dopo aver visto l'anime, per chi volesse scavare nelle profondità della storia, dato che l'anime offre solo la punta dell'iceberg, ma comunque una punta di diamante, da 10 e lode.
Fatta questa premessa, l'anime, seppur risulti decisamente più leggero del videogioco, merita comunque d'esser visto, perché sa offrire qualcosa di inaspettatamente originale, geniale, divertente e sconvolgente, il tutto a ritmi forsennati, senza calare d'intensità e senza annoiare.
La storia vede come protagonisti sei studenti delle superiori, due maschi e quattro femmine. I due personaggi principali sono Kakeru e Yuka, due orfani cresciuti insieme: Kakeru è un ragazzo che è nato cieco da un occhio (da ciò il titolo 11eyes: sono sei ragazzi, ma lui può vedere con un occhio soltanto); Yuka è una ragazza un po' timida ma allegra, che, innamorata di Kakeru, cerca sempre di stare insieme a lui. La loro vita scolastica viene ben presto stravolta, quando i due si ritrovano improvvisamente catapultati in una dimensione parallela, nella quale l'ambiente circostante è lo stesso del mondo normale, ma senza la presenza di altri umani o animali; apparentemente ci sono solo loro due. La particolarità di questa strana dimensione è l'atmosfera "scarlatta": c'è sempre una Luna nera in un cielo permanentemente scuro, e tutto prende una tonalità tendente al rosso. Kakeru e Yuka battezzano tale dimensione parallela con lo pseudonimo di Notte Rossa, inoltre l'atmosfera di quel luogo è cupa, silenziosa e inquietante; ma i due ragazzi non hanno neanche il tempo di capire cosa stia succedendo, che vengono subito attaccati da dei mostri spaventosi, ma riescono tuttavia a tornare nel mondo normale sani e salvi.
Purtroppo per loro, quella disavventura è destinata a ripetersi altre volte, e con il passare della storia incontreranno altri quattro ragazzi della loro stessa scuola, che, come loro, vengono spesso catapultati all'improvviso nella Notte Rossa. I sei ragazzi, in questa Notte Rossa, troveranno una dolce e bellissima fanciulla, intrappolata dentro a un cristallo apparentemente indistruttibile. Loro vorranno liberare Lisette, la tenera ragazzina rinchiusa, ma verranno subito contrastati da sei mostri umanoidi molto aggressivi, che li vorranno uccidere. Queste sei figure sono i Black Knights, i cavalieri neri che rappresentano sei dei sette peccati capitali. I ragazzi, durante le loro visite forzate nella Notte Rossa, si vedranno costretti a combattere contro i cavalieri neri e, per poterli contrastare, la loro unica possibilità è quella di imparare a usare dei misteriosi poteri nascosti. Lo scopo dei ragazzi è quindi quello di sopravvivere alla Notte Rossa, e cercare di liberare la povera Lisette, tenuta prigioniera nel cristallo dai malvagi cavalieri neri. I nostri protagonisti non potranno sempre sottrarsi alla lotta, prima o poi saranno obbligati a fronteggiare i cavalieri oscuri fino alla morte di una delle due parti.
Questo è ciò che viene mostrato all'inizio, il resto è qualcosa che non si può descrivere con precisione senza spoilerare, si può giusto dire che l'azione a ritmi alti è condita da colpi di scena davvero pazzeschi ed eccezionali. Accadono cose che non ci si aspetta, gli episodi scorrono veloci e tengono incollati dall'inizio alla fine. Una storia veramente affascinante e magnifica, l'ideale per coloro che amano vedere titoli veloci e ricchi di colpi di scena ben architettati. I personaggi sono pochi, ma davvero ben fatti, i sei ragazzi sono contrapposti ai sei cavalieri neri che rappresentano sei dei sette vizi capitali: gli autori comunque non si sono dimenticati di uno dei sette peccati mortali, che viene mostrato a tempo debito durante la storia. Sono anche presenti diversi riferimenti all'Italia, tra cui almeno un intero personaggio secondario di supporto ai ragazzi, e lo sfondo religioso.
Un anime che sa fondere e amalgamare con maestria il genere di azione e sovrannaturale, offrendo spunti di originalità davvero notevoli e degni di nota. L'ecchi è presente, ma in dosi contenute e solo come contorno sporadico, mentre il fanservice è ridotto all'osso, il che potrebbe rendere l'anime più appetibile per molti palati che di natura disdegnano tali elementi.
Anche il comparto tecnico è davvero strabiliante. Il disegno e il tratto dei personaggi è chiaramente moe, ed è di alto livello, non ci sono dubbi: gli occhi sono grandi, soprattutto quelli delle ragazze, e i colori sono inaspettatamente vivaci per un anime dal carattere cupo e dark; il colore predominante è il rosso, ma tuttavia questi elementi tendono a non stancare. L'animazione non è perfetta, ma è comunque sopra la media, e gli sfondi sono più che buoni, così come anche la regia. I personaggi sono molto belli da vedere, godono di ottima estetica, ma il vero punto di forza dell'apparato tecnico è soprattutto la colonna sonora: le musiche sono dei veri capolavori, e non solo per quanto riguarda le sigle, ma proprio le musiche nel complesso, che accompagnano le varie situazioni, in particolare le musiche relative alla Notte Rossa, che amplificano la sensazione di paura, angoscia e pericolo mortale di quella dimensione misteriosa, così come anche le musiche che accompagnano le comparse dei cavalieri neri e i combattimenti contro gli stessi. L'anime in sé alcuni potranno anche disprezzarlo, ma la colonna sonora è indiscutibilmente sublime.
11eyes gode infine di un'ottima sceneggiatura, soprattutto coerente e sempre logica, l'unico neo è che mancano alcune spiegazioni, soprattutto sui cattivi. Una volta visto l'anime, consiglio caldamente di leggersi le storie dei vari personaggi, in particolare quelli negativi, sull'apposito wikia di 11eyes, in modo da capire e comprendere appieno le psicologie dei personaggi, e il perché delle loro azioni e del loro carattere. Un anime che comunque non è consigliabile a tutti, ma solo a coloro che apprezzano un titolo dai ritmi forsennati, tanta azione concentrata in poco tempo, e personaggi dal disegno moe; inoltre è un titolo particolarmente adatto a chi si è avvicinato da poco al mondo degli anime, e non ne ha ancora visti molti: 11eyes potrebbe risultare particolarmente affascinante a chi non è già esperto. Oltre ai dodici episodi, esiste anche un OAV, "La Notte Rosa", che però è solo un episodio extra in chiave comica/ecchi/fanservice.
Difficile trovare evidenti o profonde somiglianze con altri anime; alcuni sostengono che sembra una versione alternativa di Chaos;Head (il predecessore spirituale di Steins;Gate), anche se le similarità restano poche e vaghe. Si possono notare somiglianze con il più recente Chuunibyou demo Koi ga Shitai!: Rikka assomiglia incredibilmente a Kakeru, inoltre Chuunibyou sembra una vera e propria parodia di 11eyes. Un altro anime a cui potrebbe assomigliare è Toaru Majutsu no Index, per la presenza di tanta azione, poteri, magia, religione cristiana e tante belle ragazze moe. Infine, qualche elemento compatibile si può riscontrare in Shakugan no Shana, Night Wizard, Itsuka Tenma no Kuro Usagi e persino in Fullmetal Alchemist. L'anime è stato purtroppo accolto freddamente dalla critica mondiale, il suo stile anticonformista e controcorrente non è stato gradito o apprezzato dai più; altri invece che conoscevano il videogioco l'hanno trovato troppo inferiore rispetto al prodotto originale da cui deriva. In contemporanea all'anime è stato fatto anche un manga, terminato nel 2010, mentre tra il 2009 e il 2011 sono stati rilasciati altri due videogiochi: 11eyes Crossover e 11eyes -Resona Forma-. Non è necessario gustarsi la visual novel prima dell'anime, è anzi più utile farlo dopo aver visto l'anime, per chi volesse scavare nelle profondità della storia, dato che l'anime offre solo la punta dell'iceberg, ma comunque una punta di diamante, da 10 e lode.
Non sono un grande amante dei videogiochi. Da sempre il mondo videoludico non è mai riuscito a conquistarmi del tutto. Per carità, anch'io da bambino avevo una playstation, e anch'io ho passato le mie giornate giocando ai vari "Crash", "Spyro" e "Tekken", perdendo neuroni e gradi di vista. Ecco, la mia esperienza è terminata là, non sono più rimasto aggiornato nelle varie uscite di giochi per computer, Xbox, Nintendo e chi più ne ha più ne metta. Non deve stupirvi quindi la mia poca simpatia nei confronti di anime tratti da videogiochi. Posso affermare di guardarli con molta diffidenza e poca gioia. Posso però affermare che quest'anime costituisce una piacevole eccezione.
"11eyes" è un'anime del 2009 composto da dodici episodi, tratto dal gioco "Tsumi a Batsu Aganai". La nostra storia ha come protagonista principale Satsuki Kakeru, che in un giorno come tanti viene trasportato insieme alla sua amica Minase Yuka nella misteriosa quanto orribile "Red Night" (notte di sangue). Si tratta di un mondo alternativo, immagine e copia di quello reale, inghiottito però dalle tenebre e abitato da esseri tanto spaventosi quanto pericolosi. Riusciti a fuggire miracolosamente, i due ben presto scopriranno di non essere i soli ad aver vissuto quella terribile esperienza, e insieme agli altri malcapitati decideranno di unire le forze per affrontare i nemici e al tempo stesso per riuscire a spiegare cosa sta succedendo.
Le atmosfere di mistero regnano sovrane in tutte e dodici le puntate, la trama è una perfetta miscela di misticismo, orrore e mistero. I nostri protagonisti sono vere e proprie vittime degli eventi e, accorgendosi di non essere stati scelti a caso (ognuno di loro possiede una particolare abilità), dovranno lottare per sopravvivere. La caratterizzazione è molto approfondita, i personaggi possiedono un carattere, un passato e una personalità ben definita che verrà più volte presentata nel corso della narrazione. L'alone claustrofobico e denso di terrore viene reso ottimamente dalle scelte tecniche e soprattutto dai colori cupi e cromaticamente scuri. Unico particolare a mio giudizio un po' negativo è il character design. Semplice e un po' infantile, sarebbe potuto andar bene per una commedia romantica o al massimo per qualche anime sportivo, ma per una storia un po' più seria cozza un po'.
Detto questo, consiglio caldamente quest'anime, sia per la storia particolare e originale sia per i colpi di scena. L'attenzione non cala mai e la narrazione sempre sostenuta invoglia a guardare una puntata dietro l'altra. Sottovalutato, a mio parere.
"11eyes" è un'anime del 2009 composto da dodici episodi, tratto dal gioco "Tsumi a Batsu Aganai". La nostra storia ha come protagonista principale Satsuki Kakeru, che in un giorno come tanti viene trasportato insieme alla sua amica Minase Yuka nella misteriosa quanto orribile "Red Night" (notte di sangue). Si tratta di un mondo alternativo, immagine e copia di quello reale, inghiottito però dalle tenebre e abitato da esseri tanto spaventosi quanto pericolosi. Riusciti a fuggire miracolosamente, i due ben presto scopriranno di non essere i soli ad aver vissuto quella terribile esperienza, e insieme agli altri malcapitati decideranno di unire le forze per affrontare i nemici e al tempo stesso per riuscire a spiegare cosa sta succedendo.
Le atmosfere di mistero regnano sovrane in tutte e dodici le puntate, la trama è una perfetta miscela di misticismo, orrore e mistero. I nostri protagonisti sono vere e proprie vittime degli eventi e, accorgendosi di non essere stati scelti a caso (ognuno di loro possiede una particolare abilità), dovranno lottare per sopravvivere. La caratterizzazione è molto approfondita, i personaggi possiedono un carattere, un passato e una personalità ben definita che verrà più volte presentata nel corso della narrazione. L'alone claustrofobico e denso di terrore viene reso ottimamente dalle scelte tecniche e soprattutto dai colori cupi e cromaticamente scuri. Unico particolare a mio giudizio un po' negativo è il character design. Semplice e un po' infantile, sarebbe potuto andar bene per una commedia romantica o al massimo per qualche anime sportivo, ma per una storia un po' più seria cozza un po'.
Detto questo, consiglio caldamente quest'anime, sia per la storia particolare e originale sia per i colpi di scena. L'attenzione non cala mai e la narrazione sempre sostenuta invoglia a guardare una puntata dietro l'altra. Sottovalutato, a mio parere.
Meraviglioso: non trovo altre parole per descrivere un anime simile, il quale, con la sua intricata narrazione, è a parer mio uno dei più grandi capolavori che abbia avuto l'occasione di visionare.
Partiamo dal comparto audio: l'opening e l'ending , soprattutto la prima, sono assolutamente eccezionali, anche per la scelta delle immagini. Il tutto è poi coronato da una colonna sonora che si sposa alla perfezione con i colori cupi tendenti al viola che caratterizzano l'opera.
Un protagonista dotato di un misterioso potere, una notte rossa che preannuncia l'inferno nel vero senso del termine, mostri, oscure entità, ragazze immortali creano un'atmosfera tenebrosa e avvincente. Apprezzatissimo poi il fatto che quasi tutte le puntate inizino con una presentazione della storia in lingua suppongo tedesca o dell'Europa dell'Est, il che eleva al massimo i temi oscuri che si vogliono presentare.
La grafica è davvero notevole, di molto superiore a quella di altre opere precedenti della casa di produzione.
Considero "11eyes" un'autentica pietra miliare dell'animazione, di certo consigliata vivamente a chiunque.
Partiamo dal comparto audio: l'opening e l'ending , soprattutto la prima, sono assolutamente eccezionali, anche per la scelta delle immagini. Il tutto è poi coronato da una colonna sonora che si sposa alla perfezione con i colori cupi tendenti al viola che caratterizzano l'opera.
Un protagonista dotato di un misterioso potere, una notte rossa che preannuncia l'inferno nel vero senso del termine, mostri, oscure entità, ragazze immortali creano un'atmosfera tenebrosa e avvincente. Apprezzatissimo poi il fatto che quasi tutte le puntate inizino con una presentazione della storia in lingua suppongo tedesca o dell'Europa dell'Est, il che eleva al massimo i temi oscuri che si vogliono presentare.
La grafica è davvero notevole, di molto superiore a quella di altre opere precedenti della casa di produzione.
Considero "11eyes" un'autentica pietra miliare dell'animazione, di certo consigliata vivamente a chiunque.
Per cominciare "11 eyes" è un anime tratto da un videogioco, quindi penserete che non abbia nulla di speciale come "Devil may cry"; invece non è così. La storia che racconta è bella e suscita parecchio interesse visto il genere, oltre a essere ben strutturata nonostante le complicazioni di quest'ultimo. Essendo quindi anche un genere ecchi/sentimentale, ci sono momenti ironici e amorosi che completano di più l'anime e lo rendono adatto un po' a tutti.
Graficamente l'anime è realizzato bene, anche se poteva essere dettagliato un po' di più nei particolari delle ambientazioni e nel volto dei personaggi.
I protagonisti sono caratterizzati da mentalità che variano nel corso dell'anime con emozioni, sopratutto da parte di Yuka, un po' controverse ed esagerate.
I combattimenti con gli antagonisti sono violenti e intensi, anche se se ne doveva prolungarne un po' di più la durata. In conclusione nel complesso "11 eyes" è un buon anime, che potrebbe piacere un po' a tutti pur essendo una visione più adatta per un pubblico sedicenne.
Graficamente l'anime è realizzato bene, anche se poteva essere dettagliato un po' di più nei particolari delle ambientazioni e nel volto dei personaggi.
I protagonisti sono caratterizzati da mentalità che variano nel corso dell'anime con emozioni, sopratutto da parte di Yuka, un po' controverse ed esagerate.
I combattimenti con gli antagonisti sono violenti e intensi, anche se se ne doveva prolungarne un po' di più la durata. In conclusione nel complesso "11 eyes" è un buon anime, che potrebbe piacere un po' a tutti pur essendo una visione più adatta per un pubblico sedicenne.
Anime insulso, noioso e già visto, non riesco a trovare altri aggettivi, senza correre il rischio di essere poco garbato con chi ha apprezzato '11eyes'. L'unica cosa che mi è piaciuta di quest'anime, e anche molto devo dire, è la sigla. Che ricorda, credo volutamente, i Nightwish, gruppo che a me piace parecchio.
Per quanto riguarda la trama, non ho voglia di descriverla, tipica di ogni shounen, dove i cattivi vogliono distruggere o conquistare il mondo e un gruppo di ragazzi lo salverà.
I protagonisti sono troppo piccoli (di età) e essendo l'anime molto corto di conseguenza sono solamente abbozzati. Non sono riuscito ad andare oltre le sei puntate, nonostante per me sia difficile lasciare qualsiasi cosa a metà. Credo possa essere adatto solamente a ragazzi dai 10 ai 15 anni che iniziano ad affacciarsi al mondo degli anime per prima volta. Opera per quanto mi riguarda totalmente inutile.
Per quanto riguarda la trama, non ho voglia di descriverla, tipica di ogni shounen, dove i cattivi vogliono distruggere o conquistare il mondo e un gruppo di ragazzi lo salverà.
I protagonisti sono troppo piccoli (di età) e essendo l'anime molto corto di conseguenza sono solamente abbozzati. Non sono riuscito ad andare oltre le sei puntate, nonostante per me sia difficile lasciare qualsiasi cosa a metà. Credo possa essere adatto solamente a ragazzi dai 10 ai 15 anni che iniziano ad affacciarsi al mondo degli anime per prima volta. Opera per quanto mi riguarda totalmente inutile.
Si entra subito nel vivo della storia, con un inizio in medias res. Un inizio che lascia perplessi perché non viene fornita nessuna spiegazione per molti episodi: lo spettatore si cruccia, rimugina e cerca di valutare, comprendere e strutturare un senso a quello che sta accadendo. Quest'anime è, come avrete capito, molto enigmatico fino al penultimo episodio, che lascia senza fiato e ci si chiede a cosa serva l'ultimo episodio. E' proprio in fondo che si riesce a raccapezzarci bene nella storia. "11eyes" è un anime, dunque, che cattura l'attenzione e intrattiene lo spettatore anche oltre la visione stessa della serie.
Oltre a un'impeccabile qualità grafica, a personaggi a tutto tondo (e alcuni sul limite della pazzia, vedi Yuka) e a stravolgimenti tra bene e male, si vuole sottolineare quella spettacolarità e l'incredibile capacità - lo ribadisco ancora - d'ingannare lo spettatore tessendo una tela di illusioni, cioè una falsa storia, fin quasi alla fine. Da rammentare i poteri molto appariscenti e l'occhio di Aeon, l'arte oculare che ricorda un po' (ma resa molto più spettacolare) delle abilità dei personaggi di "Naruto". Le storie si intrecciano, tra amore, gelosia, odio, rancore e spirito di sacrificio. Insomma, "11eyes" è un anime da non perdere, avvincente e drammatico. Darei un 10, perché vi sono i presupposti, ma il finale mi lascia un po' perplesso e, sicuramente, poteva concludersi in modo più dolce e romantico. Pertanto do un 9, ma solo perché voglio essere severo.
Oltre a un'impeccabile qualità grafica, a personaggi a tutto tondo (e alcuni sul limite della pazzia, vedi Yuka) e a stravolgimenti tra bene e male, si vuole sottolineare quella spettacolarità e l'incredibile capacità - lo ribadisco ancora - d'ingannare lo spettatore tessendo una tela di illusioni, cioè una falsa storia, fin quasi alla fine. Da rammentare i poteri molto appariscenti e l'occhio di Aeon, l'arte oculare che ricorda un po' (ma resa molto più spettacolare) delle abilità dei personaggi di "Naruto". Le storie si intrecciano, tra amore, gelosia, odio, rancore e spirito di sacrificio. Insomma, "11eyes" è un anime da non perdere, avvincente e drammatico. Darei un 10, perché vi sono i presupposti, ma il finale mi lascia un po' perplesso e, sicuramente, poteva concludersi in modo più dolce e romantico. Pertanto do un 9, ma solo perché voglio essere severo.
"11eyes" è una breve serie tv composta da 12 episodi, targata Studio Dogakobo, e messa in onda in patria nell'autunno 2009.
Tutto a inizio quando la routine quotidiana dell'incapace liceale Kakeru, costretto a portare una benda su un occhio, e della tenera ma gelosa Yuka, sua amica d'infanzia, viene stravolta dall'avvento della temibile, orrorifica Red Night.
Nella Red Night, la Notte Rossa, ribattezzata da Kakeru, si annidano oscuri esseri schifosi che aggrediscono gli eletti in grado di vederla e sette temibili guerrieri chiamati Black Knight il cui compito è difendere una ragazza imprigionata in un cristallo. E' proprio costei, Lisette, a chiedere a Kakeru e Yuka di salvarla, ignara del motivo per il quale è costretta a subire tutto ciò.
Ma nella tetra e oscura Red Night tutto non è come sembra a partire dagli edifici appartenenti alla città in cui vivono i protagonisti che viene "svuotata" da tutti coloro i quali non sono dei kakera, "frammenti". Grazie a questa brutta esperienza i protagonisti faranno la conoscenza di Misuzu Kusakabe, una sacerdotessa esorcista che combatte con sette spade leggendarie, dono dei membri del suo casato. Oltre a Misuzu nella Red Night ci sono molti alleati come la schiva e strana Shiori, il lupo solitario Takahisa, la tenera Yukiko pronta a trasformarsi in una spietata assassina e la misteriosa Kukuri.
Il concept è abbastanza originale sebbene molti elementi siano riscontrabili in altre serie in cui appaiano esper; la trama lineare, ben intrecciata e congegnata, è esposta con parsimonia e le spiegazioni vengono sapientemente dosate con il contagocce, prima di raggiungere una piena conoscenza della situazione nell'episodio 10. Proprio così, perché fino a quel punto la trama godibile è oscura in molti punti che poi si dipaneranno nel suddetto episodio che fa da premessa a un infausto e disperato confronto finale dal quale sembra non si possa fuggire in alcun modo.
Ma, oltre all'intreccio interessante corredato da numerose scene d'azione e colpi di scena, nonché da inquadrature e scene ecchi essendo preso da una light novel per adulti, i punti di forza di "11eyes" sono il legame che si viene a creare e i rapporti fra i personaggi.
Già perché sebbene spesso Yuka possa risultarci molesta, pensando solo a ingraziarsi Kakeru-kun e credendolo in intimi rapporti con la senpai Kusakabe della quale è gelosa marcia, sebbene Kakeru spesso sembri senza personalità e incapace di proteggerla, nonostante i difetti di tutti i personaggi, se si riesce a entrarvi in empatia è fatta. A quel punto anche le sotto-trame, i rapporti fra i personaggi e con i nemici ci risulteranno interessanti e ci incuriosirà saperne sempre di più. Proprio così perché le scene di forte impatto emotivo non mancano e qualche lacrima può scendere in due o tre riprese mentre si staglia e delinea un tragico destino ineluttabile.
Dal punto di vista psicologico i personaggi sono abbastanza curati, si calca la mano sui drammi passati di ognuno che ci appariranno molto umani. Il loro carattere sarà più comprensibile, nonostante per Takahisa sembra dedicato poco tempo, anche se è intenso come una fiamma che si consuma velocemente; stesso discorso per le quasi anonime Kukuri e Shiori che hanno le loro ragioni per rimanere nell'ombra come ben si capirà.
Medesima situazione per i forti valori, tutti diversi, che ogni personaggio si porta con sé, siano essi amici, nemici o presunti tali. I principi instillati sono molti: forte senso di amicizia, amore fraterno, voglia di proteggere i propri cari a ogni costo e diventare forti, dannazione e rassegnazione, fredda osservazione senza coinvolgimento, abnegazione al dovere consacrandone la propria esistenza, solitudine, immortalità e dannazione, totale fedeltà al proprio amato o superiore.
Graficamente c'è poco da sindacare: le gradazioni fra il rosso e il viola dominano incontrastate perfino nelle uniformi dei ragazzi, i colori della Red Night e dei Black Knights sono sintomo di decadenza e oscurità, le animazioni sono molto fluide, i combattimenti repentini e i personaggi sono disegnati con un tratto morbido e sinuoso.
Sul comparto sonoro le BGM introducono splendidamente l'arrivo della Red Night e degne di nota sono l'opening "Arrival of Tears" di Ayane, frizzante e ben ritmata ma con venature dark ed esoteriche, e la magistrale ending "Sequentia" di Asriel a cui sono molto legato: è tenebrosa, mistica, dannata, cupa, triste e coinvolgente allo stesso tempo.
Concludendo consiglio questa godibilissima opera d'azione fantastica, ricca di colpi di scena e di sentimento, indiscriminatamente a tutti, essendo epurata dei contenuti adulti presenti nel prodotto originario. Passerete dei bei momenti in compagnia di Kakeru & Co. e oscure avventure nella temibile Red Night. Avrete il coraggio di immergervi in questo mondo?
Voto: 10.
Tutto a inizio quando la routine quotidiana dell'incapace liceale Kakeru, costretto a portare una benda su un occhio, e della tenera ma gelosa Yuka, sua amica d'infanzia, viene stravolta dall'avvento della temibile, orrorifica Red Night.
Nella Red Night, la Notte Rossa, ribattezzata da Kakeru, si annidano oscuri esseri schifosi che aggrediscono gli eletti in grado di vederla e sette temibili guerrieri chiamati Black Knight il cui compito è difendere una ragazza imprigionata in un cristallo. E' proprio costei, Lisette, a chiedere a Kakeru e Yuka di salvarla, ignara del motivo per il quale è costretta a subire tutto ciò.
Ma nella tetra e oscura Red Night tutto non è come sembra a partire dagli edifici appartenenti alla città in cui vivono i protagonisti che viene "svuotata" da tutti coloro i quali non sono dei kakera, "frammenti". Grazie a questa brutta esperienza i protagonisti faranno la conoscenza di Misuzu Kusakabe, una sacerdotessa esorcista che combatte con sette spade leggendarie, dono dei membri del suo casato. Oltre a Misuzu nella Red Night ci sono molti alleati come la schiva e strana Shiori, il lupo solitario Takahisa, la tenera Yukiko pronta a trasformarsi in una spietata assassina e la misteriosa Kukuri.
Il concept è abbastanza originale sebbene molti elementi siano riscontrabili in altre serie in cui appaiano esper; la trama lineare, ben intrecciata e congegnata, è esposta con parsimonia e le spiegazioni vengono sapientemente dosate con il contagocce, prima di raggiungere una piena conoscenza della situazione nell'episodio 10. Proprio così, perché fino a quel punto la trama godibile è oscura in molti punti che poi si dipaneranno nel suddetto episodio che fa da premessa a un infausto e disperato confronto finale dal quale sembra non si possa fuggire in alcun modo.
Ma, oltre all'intreccio interessante corredato da numerose scene d'azione e colpi di scena, nonché da inquadrature e scene ecchi essendo preso da una light novel per adulti, i punti di forza di "11eyes" sono il legame che si viene a creare e i rapporti fra i personaggi.
Già perché sebbene spesso Yuka possa risultarci molesta, pensando solo a ingraziarsi Kakeru-kun e credendolo in intimi rapporti con la senpai Kusakabe della quale è gelosa marcia, sebbene Kakeru spesso sembri senza personalità e incapace di proteggerla, nonostante i difetti di tutti i personaggi, se si riesce a entrarvi in empatia è fatta. A quel punto anche le sotto-trame, i rapporti fra i personaggi e con i nemici ci risulteranno interessanti e ci incuriosirà saperne sempre di più. Proprio così perché le scene di forte impatto emotivo non mancano e qualche lacrima può scendere in due o tre riprese mentre si staglia e delinea un tragico destino ineluttabile.
Dal punto di vista psicologico i personaggi sono abbastanza curati, si calca la mano sui drammi passati di ognuno che ci appariranno molto umani. Il loro carattere sarà più comprensibile, nonostante per Takahisa sembra dedicato poco tempo, anche se è intenso come una fiamma che si consuma velocemente; stesso discorso per le quasi anonime Kukuri e Shiori che hanno le loro ragioni per rimanere nell'ombra come ben si capirà.
Medesima situazione per i forti valori, tutti diversi, che ogni personaggio si porta con sé, siano essi amici, nemici o presunti tali. I principi instillati sono molti: forte senso di amicizia, amore fraterno, voglia di proteggere i propri cari a ogni costo e diventare forti, dannazione e rassegnazione, fredda osservazione senza coinvolgimento, abnegazione al dovere consacrandone la propria esistenza, solitudine, immortalità e dannazione, totale fedeltà al proprio amato o superiore.
Graficamente c'è poco da sindacare: le gradazioni fra il rosso e il viola dominano incontrastate perfino nelle uniformi dei ragazzi, i colori della Red Night e dei Black Knights sono sintomo di decadenza e oscurità, le animazioni sono molto fluide, i combattimenti repentini e i personaggi sono disegnati con un tratto morbido e sinuoso.
Sul comparto sonoro le BGM introducono splendidamente l'arrivo della Red Night e degne di nota sono l'opening "Arrival of Tears" di Ayane, frizzante e ben ritmata ma con venature dark ed esoteriche, e la magistrale ending "Sequentia" di Asriel a cui sono molto legato: è tenebrosa, mistica, dannata, cupa, triste e coinvolgente allo stesso tempo.
Concludendo consiglio questa godibilissima opera d'azione fantastica, ricca di colpi di scena e di sentimento, indiscriminatamente a tutti, essendo epurata dei contenuti adulti presenti nel prodotto originario. Passerete dei bei momenti in compagnia di Kakeru & Co. e oscure avventure nella temibile Red Night. Avrete il coraggio di immergervi in questo mondo?
Voto: 10.
'11eyes' è un anime a mio parere molto ben strutturato. Sebbene corra forse un po' troppo veloce verso la conclusione, non si può dire che la trama sia forzata o tagliata. La storia non è niente di nuovo: un gruppo di ragazzi a caso si scopre in possesso di poteri speciali e quindi questi si coalizzano per salvare il mondo. La storia viene però sviluppata in modo assai singolare. I colpi di scena abbondano specialmente negli ultimi episodi costringendo più volte lo spettatore a rivalutare uno o più personaggi. L'ecchi è assolutamente assente (a parte forse in un episodio ma io non lo definirei tale). Il disegno è molto bello a mio dire, ma la cosa non è sorprendente dato che la serie è relativamente recente - 2009. Avrei molto altro da aggiungere ma non voglio anticipare niente quindi vi lascio alla visione dell'anime.
Allora, quest'anime mi è piaciuto molto. Trovo la storia strana e accattivante al punto giusto e i disegni sono veramente fantastici.
La storia è incentrata su un gruppo di ragazzi che hanno degli strani poteri e provengono da mondi diversi. Si ritrovano tutti in questa "notte rossa" dove non ci sono altri umani oltre a loro e a una strana ragazza imprigionata in un cristallo, in compenso ci sono dei mostri che vogliono ucciderli.
La storia, che all'inizio sembra abbastanza semplice, si rivela oscura e molto complicata. Questo è uno dei pochi anime in cui ho ascoltato l'opening in tutte le puntate. La trovo eccezionale.
Una cosa che non mi è piaciuta è che, verso le ultime puntate, mi sono dovuta sforzare di farmi piacere Yuka, la protagonista femminile. A un certo punto diventa veramente insopportabile, più che altro sembra totalmente impazzita. Per il resto, come si vede dal voto, mi è piaciuto veramente tanto. Quest'anime cambierà faccia varie volte, prima si crede che sia in un certo modo e poi si scopre che è il contrario. Lo consiglio caldamente.
La storia è incentrata su un gruppo di ragazzi che hanno degli strani poteri e provengono da mondi diversi. Si ritrovano tutti in questa "notte rossa" dove non ci sono altri umani oltre a loro e a una strana ragazza imprigionata in un cristallo, in compenso ci sono dei mostri che vogliono ucciderli.
La storia, che all'inizio sembra abbastanza semplice, si rivela oscura e molto complicata. Questo è uno dei pochi anime in cui ho ascoltato l'opening in tutte le puntate. La trovo eccezionale.
Una cosa che non mi è piaciuta è che, verso le ultime puntate, mi sono dovuta sforzare di farmi piacere Yuka, la protagonista femminile. A un certo punto diventa veramente insopportabile, più che altro sembra totalmente impazzita. Per il resto, come si vede dal voto, mi è piaciuto veramente tanto. Quest'anime cambierà faccia varie volte, prima si crede che sia in un certo modo e poi si scopre che è il contrario. Lo consiglio caldamente.
Non mi è affatto dispiaciuto quest'anime, breve ma intenso. Lungi dall'essere un capolavoro mi ha comunque colpito per la trama ben strutturata, per il disegno curato, e per lo svolgimento lineare degli avvenimenti; non ci sono infatti lunghi flashback o scene ripetute fino alla nausea come invece accade ahimè in altre serie (e per questa volta non farò nomi). I 12 episodi scorrono veloci, la storia si svela un po' alla volta, anche se con qualche forzatura qui e là, il duplice finale o meglio pesudofinale + finale sono entrambi accettabili, anche se io credo ci sia stata un po' di "fretta" di terminare.
Più non dirò eccezion fatta per la valutazione che è 7.
Più non dirò eccezion fatta per la valutazione che è 7.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Questo è un anime con una trama alquanto contorta, oltre al fatto che i nostri protagonisti sono i "cattivi " e appartengono a mondi paralleli, in più i loro avversari sono i difensori del bene e i custodi/guardiani di un essere malvagio, il quale all'inizio sembra essere un prigioniero "indifeso".
I nostri eroi hanno dei poteri particolari, perché dentro ai loro corpi c'è racchiuso "un frammento " di un altro essere malvagio, che una volta riunito al primo porterà alla distruzione totale. All'inizio i protagonisti usano i propri poteri per difendersi, con la sola motivazione della sopravvivenza, ma i loro avversari sono più forti e alcuni periscono. I soppravvissuti, compresa la situazione reale e l'incombere del pericolo più grave, divisi prima in due gruppi, si alleano, per affrontarlo e sconfiggerlo.
A parer mio 11eyes non è il solito anime derivato da un ero-game, questa inconsueta situazione dei nostri eroi mi ha convinto abbastanza e mi è piaciuta molto, perciò consiglio a tutti di guardarlo, anche se per alcune cose mi ha deluso, come nelle incompletezze riscontrabili nella narrazione, ma ci si può sorvolare.
Questo è un anime con una trama alquanto contorta, oltre al fatto che i nostri protagonisti sono i "cattivi " e appartengono a mondi paralleli, in più i loro avversari sono i difensori del bene e i custodi/guardiani di un essere malvagio, il quale all'inizio sembra essere un prigioniero "indifeso".
I nostri eroi hanno dei poteri particolari, perché dentro ai loro corpi c'è racchiuso "un frammento " di un altro essere malvagio, che una volta riunito al primo porterà alla distruzione totale. All'inizio i protagonisti usano i propri poteri per difendersi, con la sola motivazione della sopravvivenza, ma i loro avversari sono più forti e alcuni periscono. I soppravvissuti, compresa la situazione reale e l'incombere del pericolo più grave, divisi prima in due gruppi, si alleano, per affrontarlo e sconfiggerlo.
A parer mio 11eyes non è il solito anime derivato da un ero-game, questa inconsueta situazione dei nostri eroi mi ha convinto abbastanza e mi è piaciuta molto, perciò consiglio a tutti di guardarlo, anche se per alcune cose mi ha deluso, come nelle incompletezze riscontrabili nella narrazione, ma ci si può sorvolare.
11eyes è un anime che non mi ha dato molto. Lo spunto è interessante, però dopo si cade facilmente nello scontato, per non parlare della fine. Tuttavia l'animazione e il character design non sono niente male, e devo dire che l'opening mi piace davvero da matti, ma oltre a questo c'è poco. Sembra di vedere un film già visto, in questo caso un anime. Anche i protagonisti hanno caratteri non molto originali e non mi dilungherei nemmeno molto per ripresentarveli.
11eyes è una serie che non lascia certo il segno, una serie disimpegnata e tuttavia scorrevole, ma benissimo evitabile.
11eyes è una serie che non lascia certo il segno, una serie disimpegnata e tuttavia scorrevole, ma benissimo evitabile.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Non sapevo che 11eyes fosse stato tratto da un videogioco, ma questo mi fa capire diverse cose. In particolare il perché dell'episodio 11: l'autore ha voluto proporre insieme l'happy e il bad ending della storia giustificando poi la presenza del secondo come una semplice premonizione di Kakeru. Non ho ancora capito invece in che modo quest'ultimo sarebbe potuto diventare più forte "diventando una cosa sola" con Misuzu: l'unica cosa che mi viene in mente è che così avrebbe potuto disporre di una nuova spada. Per la serie: inutile caduta di stile.
Tralasciando questi dettagli, che per fortuna sono marginali, devo dire che questa serie mi è piaciuta. Niente di trascendentale, ma nemmeno niente male.
La trama si basa sulle strane vicende di due amici d'infanzia, Yuka e Makeru, entrambi provenienti da un orfanotrofio. Lui, in particolare, tiene un occhio coperto perché ha un colore differente rispetto all'altro, cosa che in passato aveva attirato il disprezzo della gente. Nel bel mezzo del cammin di loro vita si ritrovarono in un mondo oscuro (citazione dantesca d'obbligo dato i continui riferimenti presenti) e vengono attaccati da esseri spaventosi. Scopriranno ben presto di non essere gli unici esseri umani presenti e, più avanti, perché si trovano lì.
Nonostante i riferimenti a concetti complessi come mondi paralleli, frammenti, cavalieri oscuri, e fantastiche epoche del passato, la trama si mantiene piuttosto semplice da capire anche se, ahimè, qui e là si riscontrano alcune contraddizioni. Il confine tra il bene e il male si rivelerà molto sottile, tanto da essere poi completamente capovolto, e, sinceramente, non capisco chi dice che una spiegazione più esauriente andava fatta verso la metà della serie: a cosa avrebbe giovato?
I personaggi hanno una personalità che poteva essere sviluppata un po' meglio (specie quelli secondari), ma che è comunque passabile. Tra tutti scelgo quella di Yuka, che si rivelerà non così piatta come sembrava all'inizio.
Il livello grafico è buono ma non ottimale. Anche qui abbondano inquadrature di mutandine e reggiseni, cosa che, in questo caso, si rivela abbastanza gratuita.
Il finale - quello buono ovviamente - lascia in piedi qualche interrogativo: certe parole e certe resurrezioni fanno pensare che in fondo non si sa chi abbia avuto la meglio nella battaglia finale, in quanto il mondo in cui i protagonisti continueranno a vivere è felice, ma non è più lo stesso.
In definitiva, 11eyes è un buon anime con alcune pecche che comunque non pregiudicano una valutazione positiva.
Non sapevo che 11eyes fosse stato tratto da un videogioco, ma questo mi fa capire diverse cose. In particolare il perché dell'episodio 11: l'autore ha voluto proporre insieme l'happy e il bad ending della storia giustificando poi la presenza del secondo come una semplice premonizione di Kakeru. Non ho ancora capito invece in che modo quest'ultimo sarebbe potuto diventare più forte "diventando una cosa sola" con Misuzu: l'unica cosa che mi viene in mente è che così avrebbe potuto disporre di una nuova spada. Per la serie: inutile caduta di stile.
Tralasciando questi dettagli, che per fortuna sono marginali, devo dire che questa serie mi è piaciuta. Niente di trascendentale, ma nemmeno niente male.
La trama si basa sulle strane vicende di due amici d'infanzia, Yuka e Makeru, entrambi provenienti da un orfanotrofio. Lui, in particolare, tiene un occhio coperto perché ha un colore differente rispetto all'altro, cosa che in passato aveva attirato il disprezzo della gente. Nel bel mezzo del cammin di loro vita si ritrovarono in un mondo oscuro (citazione dantesca d'obbligo dato i continui riferimenti presenti) e vengono attaccati da esseri spaventosi. Scopriranno ben presto di non essere gli unici esseri umani presenti e, più avanti, perché si trovano lì.
Nonostante i riferimenti a concetti complessi come mondi paralleli, frammenti, cavalieri oscuri, e fantastiche epoche del passato, la trama si mantiene piuttosto semplice da capire anche se, ahimè, qui e là si riscontrano alcune contraddizioni. Il confine tra il bene e il male si rivelerà molto sottile, tanto da essere poi completamente capovolto, e, sinceramente, non capisco chi dice che una spiegazione più esauriente andava fatta verso la metà della serie: a cosa avrebbe giovato?
I personaggi hanno una personalità che poteva essere sviluppata un po' meglio (specie quelli secondari), ma che è comunque passabile. Tra tutti scelgo quella di Yuka, che si rivelerà non così piatta come sembrava all'inizio.
Il livello grafico è buono ma non ottimale. Anche qui abbondano inquadrature di mutandine e reggiseni, cosa che, in questo caso, si rivela abbastanza gratuita.
Il finale - quello buono ovviamente - lascia in piedi qualche interrogativo: certe parole e certe resurrezioni fanno pensare che in fondo non si sa chi abbia avuto la meglio nella battaglia finale, in quanto il mondo in cui i protagonisti continueranno a vivere è felice, ma non è più lo stesso.
In definitiva, 11eyes è un buon anime con alcune pecche che comunque non pregiudicano una valutazione positiva.
11eyes è una serie che mi è sembrata originale e simpatica. Interessante il mistero quasi totale su quello che succede per tutto l'inizio della serie, intendo almeno 6 episodi, che comunque viene poi spiegato.
Trama: 9/10
La trama mi è sembrata veramente originale, e varrebbe la pena guardare la serie solo per sapere come va a finire. Anche il modo in cui i personaggi vivono le varie situazioni è realistico - c'è chi se ne tira fuori e chi cerca di sapere perché succede tutto quello che succede - e anche abbastanza approfondito.
Personaggi: 8,5
La caratterizzazione secondo me è fatta veramente bene, i personaggi non sembrano "pezzi di legno", anzi, si comportano in modo anche molto realistico. Mi ha (piacevolmente) sorpreso il passato, più o meno particolare, di ognuno dei protagonisti.
Disegni: 8
La grafica a mio avviso è piacevole, e gli effetti speciali sono realizzati molto bene.
Altro: 6
Qui ho abbassato il voto perché, devo dirlo, se volete guardare questa serie, allora dovete aspettarvi un fanservice, che secondo me è la piaga degli anime, a volte anche piuttosto pesante. Posso capire perché alcuni hanno definito questa serie "ecchi". Comunque, se si riesce a passarci sopra, la serie risulterà veramente piacevole.
Come serie, 11eyes si può guardare in poco tempo, visto che sono solo 12 episodi, però non lo definirei "leggero", visto che la storia risulta anche complessa.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Una cosa che mi ha veramente stupito è stata la seconda metà della penultima puntata, che si scopre non essere mai avvenuta, ma semplicemente era come sarebbero andate le cose se il protagonista "principale" (non mi riesce molto di definirlo così), che può vedere nel futuro, non avesse fatto niente per cercare di cambiare le cose.
Fine parte contenente spoiler
11eyes è una serie, in definitiva, piacevole.
Trama: 9/10
La trama mi è sembrata veramente originale, e varrebbe la pena guardare la serie solo per sapere come va a finire. Anche il modo in cui i personaggi vivono le varie situazioni è realistico - c'è chi se ne tira fuori e chi cerca di sapere perché succede tutto quello che succede - e anche abbastanza approfondito.
Personaggi: 8,5
La caratterizzazione secondo me è fatta veramente bene, i personaggi non sembrano "pezzi di legno", anzi, si comportano in modo anche molto realistico. Mi ha (piacevolmente) sorpreso il passato, più o meno particolare, di ognuno dei protagonisti.
Disegni: 8
La grafica a mio avviso è piacevole, e gli effetti speciali sono realizzati molto bene.
Altro: 6
Qui ho abbassato il voto perché, devo dirlo, se volete guardare questa serie, allora dovete aspettarvi un fanservice, che secondo me è la piaga degli anime, a volte anche piuttosto pesante. Posso capire perché alcuni hanno definito questa serie "ecchi". Comunque, se si riesce a passarci sopra, la serie risulterà veramente piacevole.
Come serie, 11eyes si può guardare in poco tempo, visto che sono solo 12 episodi, però non lo definirei "leggero", visto che la storia risulta anche complessa.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Una cosa che mi ha veramente stupito è stata la seconda metà della penultima puntata, che si scopre non essere mai avvenuta, ma semplicemente era come sarebbero andate le cose se il protagonista "principale" (non mi riesce molto di definirlo così), che può vedere nel futuro, non avesse fatto niente per cercare di cambiare le cose.
Fine parte contenente spoiler
11eyes è una serie, in definitiva, piacevole.
11Eyes è un anime che parla di un gruppo di ragazzi ognuno con un potere diverso, i quali vengono trasportati nella notte rossa, molto simile a un altro anime, senza sapere il motivo.
Non è male come anime, ha anche abbastanza colpi di scena e scene d'azione ben fatte, però è un po monotono e poi alla fine tutto ritorna a posto annullando completamente tutti i colpi di scena dell'anime.
Un altro pregio è che i personaggi sono molto belli e ben caratterizzati.
Lo consiglio a chiunque voglia guardare un anime carino ma niente di speciale. Lo voto con otto per alzare la media, ma meriterebbe un sette totale.
Non è male come anime, ha anche abbastanza colpi di scena e scene d'azione ben fatte, però è un po monotono e poi alla fine tutto ritorna a posto annullando completamente tutti i colpi di scena dell'anime.
Un altro pregio è che i personaggi sono molto belli e ben caratterizzati.
Lo consiglio a chiunque voglia guardare un anime carino ma niente di speciale. Lo voto con otto per alzare la media, ma meriterebbe un sette totale.
Questo anime a me è piaciuto! Lo dico perché ho letto altre recensioni non entusiaste, e voglio spezzare una lancia a suo favore. Per prima cosa vorrei contestare la classificazione ecchi: vero è che ,essendo un derivato di un ero-game, 11eyes ha qualche inquadratura in cui si vedono mutandine, ma niente a che vedere con i nasi sanguinanti tipici del genere, e la storia non cade mai su tentazioni fanservice. I personaggi non sono originalissimi, ma nel complesso risultano abbastanza gradevoli, e la trama a mio modo di vedere è carina, appassionante e non scontata fino alla fine. In ogni caso l'anime ha un finale abbastanza definito, non rimangono troppe domande come spesso capita e quindi mi sento di consigliarlo.
Ottimo anime. Iniziando a vederlo si scorgono molti elementi di generi diversi: non manca il mistero, l'azione, l'esoterismo e i valori, con anche un pizzico di romanticismo, se così si può chiamare. Vedendolo tutto si capisce di essere davanti a un anime superiore alla media: la qualità grafica è buona, non ti fa urlare e sbavare, ma è discreta e piacevole da vedere; l'aspetto musicale varia, generalmente musiche action, ma non mancano anche musiche dai toni un po' più tranquilli fino ad arrivare a qualche spunto tradizionale mistico giapponese (anche se in poche parti).
La storia ti tiene incollato fino alla fine: l'anime è pieno di suspance e colpi di scena, la trama invece la si può ritrovare grossomodo simile anche in altri anime, ma andando nei dettagli la si trova molto coinvolgente e non manca la profondità.
Il mio voto sarebbe sul 8, 8 e mezzo. Lo consiglio a tutti: la sola pecca è che dura poco, avessero approfondito di più le vicende e allungato un pochino di più la storia sarebbe stato meglio. Nel complesso un anime molto bello, forse non un capolavoro, ma consigliato a tutti e molto bello!
La storia ti tiene incollato fino alla fine: l'anime è pieno di suspance e colpi di scena, la trama invece la si può ritrovare grossomodo simile anche in altri anime, ma andando nei dettagli la si trova molto coinvolgente e non manca la profondità.
Il mio voto sarebbe sul 8, 8 e mezzo. Lo consiglio a tutti: la sola pecca è che dura poco, avessero approfondito di più le vicende e allungato un pochino di più la storia sarebbe stato meglio. Nel complesso un anime molto bello, forse non un capolavoro, ma consigliato a tutti e molto bello!
11 Eyes è un anime di recente produzione che raccoglie in sé una serie di elementi tipici di diversi generi, dall'action all'horror/mistery fino, in un certo senso, all'harem, unitamente ad una grafica che strizza l'occhio al moe.
Il protagonista è Kakeru, ragazzo non proprio fortunatissimo, orfano dei genitori e con una sorella maggiore misteriosamente suicidatasi, che ora però sembra aver ottenuto una situazione di pace nel frequentare il liceo assieme all'amica d'infanzia Yuka. Un giorno mentre passeggiano tranquillamente i due sono d'improvviso trasportati in un altra dimensione, sommersa da un cielo oscuro e coperto da nubi rosse (da cui “la notte rossa”), su cui domina un inquietante Luna nera. Qui vengono accolti da nugoli di mostri che vogliono fargli la pelle. Sembra poi che la sconosciuta dimensione sia in qualche modo collegata all'occhio destro di Kakeru, da sempre coperto da una benda.
Kakeru e Yuka non saranno ovviamente soli ma, assieme a loro, ci saranno anche altri compagni di scuola coinvolti anch'essi nella “notte rossa”.
Questo anime si presenta già dalla prima puntata con una storia piena di misteri e di interrogativi da svelare e riesce indubbiamente a catturare l'attenzione dello spettatore. Altro elemento positivo è il buon ritmo che si viene a creare col passare degli episodi. In ciascuno di essi ci sarà una prima parte di quiete, con i personaggi immersi in una vita quasi quotidiana, e una di tempesta, con la notte rossa che irrompe all'improvviso (anche se alla lunga ci si aspetta che arrivi) e l'atmosfera che passa al survival horror.
Il cast è discretamente ampio. Oltre a Kakeru e Yuka abbiamo Misuzu, sacerdotessa scintoista e spadaccina, l'occhialuta e graziosa Yukiko, dalla doppia personalità, il burbero Tajima e Kukuri, una ragazza muta e incredibilmente somigliante alla sorella di Kakeru. Non ci sono figure che probabilmente inseriremmo negli annuari ma neanche che potremmo prendere in odio; Misuzu infatti è comunque un personaggio interessante.
Ci sono poi degli elementi “presi in prestito” da altri titoli: l'occhio di Kakeru conferma la mia convinzione che il famoso sharingan ha fatto scuola; Tajima poi è uguale sputato a un certo Inuyasha.
Le maggiori perplessità vengono dal finale in cui succede molto, forse troppo in fretta e in un modo un po' confusionario.
Complessivamente 11 Eyes è un anime più che discreto. La grafica è buona, le musiche non sono splendide ma comunque azzeccate e le animazioni sono ben rese. Non ci sono elementi di particolare eccellenza ma comunque ha il merito di tenere viva l'attenzione dello spettatore fino alla fine.
Se si è in cerca di un anime non lungo ma dalla trama interessante e magari con qualche elemento horror e un filo di fan-service che non guasta mai, 11 Eyes è sicuramente un titolo meritevole di attenzione.
Il protagonista è Kakeru, ragazzo non proprio fortunatissimo, orfano dei genitori e con una sorella maggiore misteriosamente suicidatasi, che ora però sembra aver ottenuto una situazione di pace nel frequentare il liceo assieme all'amica d'infanzia Yuka. Un giorno mentre passeggiano tranquillamente i due sono d'improvviso trasportati in un altra dimensione, sommersa da un cielo oscuro e coperto da nubi rosse (da cui “la notte rossa”), su cui domina un inquietante Luna nera. Qui vengono accolti da nugoli di mostri che vogliono fargli la pelle. Sembra poi che la sconosciuta dimensione sia in qualche modo collegata all'occhio destro di Kakeru, da sempre coperto da una benda.
Kakeru e Yuka non saranno ovviamente soli ma, assieme a loro, ci saranno anche altri compagni di scuola coinvolti anch'essi nella “notte rossa”.
Questo anime si presenta già dalla prima puntata con una storia piena di misteri e di interrogativi da svelare e riesce indubbiamente a catturare l'attenzione dello spettatore. Altro elemento positivo è il buon ritmo che si viene a creare col passare degli episodi. In ciascuno di essi ci sarà una prima parte di quiete, con i personaggi immersi in una vita quasi quotidiana, e una di tempesta, con la notte rossa che irrompe all'improvviso (anche se alla lunga ci si aspetta che arrivi) e l'atmosfera che passa al survival horror.
Il cast è discretamente ampio. Oltre a Kakeru e Yuka abbiamo Misuzu, sacerdotessa scintoista e spadaccina, l'occhialuta e graziosa Yukiko, dalla doppia personalità, il burbero Tajima e Kukuri, una ragazza muta e incredibilmente somigliante alla sorella di Kakeru. Non ci sono figure che probabilmente inseriremmo negli annuari ma neanche che potremmo prendere in odio; Misuzu infatti è comunque un personaggio interessante.
Ci sono poi degli elementi “presi in prestito” da altri titoli: l'occhio di Kakeru conferma la mia convinzione che il famoso sharingan ha fatto scuola; Tajima poi è uguale sputato a un certo Inuyasha.
Le maggiori perplessità vengono dal finale in cui succede molto, forse troppo in fretta e in un modo un po' confusionario.
Complessivamente 11 Eyes è un anime più che discreto. La grafica è buona, le musiche non sono splendide ma comunque azzeccate e le animazioni sono ben rese. Non ci sono elementi di particolare eccellenza ma comunque ha il merito di tenere viva l'attenzione dello spettatore fino alla fine.
Se si è in cerca di un anime non lungo ma dalla trama interessante e magari con qualche elemento horror e un filo di fan-service che non guasta mai, 11 Eyes è sicuramente un titolo meritevole di attenzione.
Anime di fantascienza e scolastico, narra la storia di un ragazzo orfano, Kakeru, e della sua amica d'infanzia, Yuka, anch'egli orfana, che un giorno entrano in un mondo parallelo chiamato notte rossa, creato da una strega centenaria attualmente sigillata in un cristallo. Nel corso della narrazione i due ragazzi scoprono di avere dei poteri soprannaturali e come loro un gruppo di ragazzi della loro scuola, che intraprenderanno una battaglia quanto mai scontata contro un gruppo di cavalieri neri. Lo sviluppo della storia è pressoché identico a decine di anime già visti, il che non ne fa un anime emozionante data anche la mancanza di colpi di scena, se non puramente banali e scontati, e di un finale classico alla "...e vissero tutti felici e contenti".
Tutto sommato vedibile se non siete stanchi del solito adolescente supereroe e degli intrecci amorosi nel bel mezzo della battaglia.
Il punto in più rispetto al 5 che si meriterebbe questo anime lo do solo per la qualità grafica e le musiche che sono azzeccati senza dubbio.
Tutto sommato vedibile se non siete stanchi del solito adolescente supereroe e degli intrecci amorosi nel bel mezzo della battaglia.
Il punto in più rispetto al 5 che si meriterebbe questo anime lo do solo per la qualità grafica e le musiche che sono azzeccati senza dubbio.
Quest'anime a mio parere non dovrebbe trovarsi nella categoria ecchi, infatti solo nell'ultima puntata s'intravede qualcosa. Trama monotona: il classico ragazzo orfano molto unito alla sua amica d'infanzia. I due un giorno vengono teletrasportati in un mondo di demoni che successivamente verrà soprannominato "Notte Rossa"; in questo mondo incontrano altri ragazzi che spiegano ai due nel dettaglio cosa succede nella "Notte Rossa" ed il motivo per il quale devono combattere.
Di certo non un anime eccezionale e che rimane impresso, ma comunque si lascia guardare.
La storia si incentra su Kakeru, un ragazzo orfano la cui unica sorella si è suicidata e sulla sua amica d'infanzia, Yuka. Kakeru porta una benda con cui nasconde un occhio di un colore differente e che si scoprirà essere uno dei fulcri della storia.
I protagonisti, insieme ai compagni che si andranno ad unire a loro, si ritroveranno catapultati a fasi alterne in una dimensione differente (la notte rossa, in stile "Silent Hill" per intenderci) in cui dovranno inizialmente fuggire e poi lottare con strane creature, cercando risposte alle proprie domande.
Un anime abbastanza interessante nella trama dunque, che però sarebbe potuto esserlo molto di più a metà della storia (le risposte vengono date tutte di botto verso la fine, non dando spunti di riflessione durante l'evoluzione dell'anime). Sicuramente a suo favore va il fatto di dare comunque delle spiegazioni e una fine sensata (con la possibilità di un probabile ma non fondamentale).
Se volete un anime non troppo lungo, senza troppe pretese, può essere un buon prodotto.
La storia si incentra su Kakeru, un ragazzo orfano la cui unica sorella si è suicidata e sulla sua amica d'infanzia, Yuka. Kakeru porta una benda con cui nasconde un occhio di un colore differente e che si scoprirà essere uno dei fulcri della storia.
I protagonisti, insieme ai compagni che si andranno ad unire a loro, si ritroveranno catapultati a fasi alterne in una dimensione differente (la notte rossa, in stile "Silent Hill" per intenderci) in cui dovranno inizialmente fuggire e poi lottare con strane creature, cercando risposte alle proprie domande.
Un anime abbastanza interessante nella trama dunque, che però sarebbe potuto esserlo molto di più a metà della storia (le risposte vengono date tutte di botto verso la fine, non dando spunti di riflessione durante l'evoluzione dell'anime). Sicuramente a suo favore va il fatto di dare comunque delle spiegazioni e una fine sensata (con la possibilità di un probabile ma non fondamentale).
Se volete un anime non troppo lungo, senza troppe pretese, può essere un buon prodotto.
L’idea iniziale era accattivante: questa notte rossa, o red night, che irrompeva improvvisamente con il frantumarsi di una vetrata. Una realtà parallela che interrompeva la vita quotidiana di un gruppetto di studenti, per catapultarli in una dimensione alternativa in cui dovevano difendersi da strani mostri e guerrieri oscuri.
Quindi speravo in qualcosa di interessante, ma l’anime procede male: da prima non si sa nulla, poi all’improvviso i misteri vengono rivelati troppo di botto. Non c’è una buona progressione! Di nuovo si cade nell’harem, tutte le ragazze intorno a Kakeru, il predestinato dall’occhio dai misteriosi poteri. I personaggi sono inconsistenti e stereotipati, l’orfano taciturno, l’adottata dolce e delicata, l’occhialuta e pettoruta ingenuotta, il delinquente della scuola e la imperturbabile sacerdotessa che tanto imperturbabile non sarà… Soprattutto ho trovato il personaggio di Yuka detestabile inizialmente sembra dolce, ma poi che lagna!
La grafica è bella, specie l’ambientazione della notte rossa, ma non mi è piaciuto il character design, i personaggi sono disegnati con volti troppo infantili.
Non è un anime adatto a bambini perché oltre alle inevitabili scene di violenza sono presenti elementi sessuali espliciti.
Ah e mi rimane un dubbio, ma in che lingua era quella strana introduzione?
Di positivo c'è che il finale c'è ed è compiuto e lieto. Non come in molti anime che lasciano ogni cosa in sospeso.
L’ho visto tutto perché già c’ero, e volevo vedere come finiva, ma lo sconsiglio!
Quindi speravo in qualcosa di interessante, ma l’anime procede male: da prima non si sa nulla, poi all’improvviso i misteri vengono rivelati troppo di botto. Non c’è una buona progressione! Di nuovo si cade nell’harem, tutte le ragazze intorno a Kakeru, il predestinato dall’occhio dai misteriosi poteri. I personaggi sono inconsistenti e stereotipati, l’orfano taciturno, l’adottata dolce e delicata, l’occhialuta e pettoruta ingenuotta, il delinquente della scuola e la imperturbabile sacerdotessa che tanto imperturbabile non sarà… Soprattutto ho trovato il personaggio di Yuka detestabile inizialmente sembra dolce, ma poi che lagna!
La grafica è bella, specie l’ambientazione della notte rossa, ma non mi è piaciuto il character design, i personaggi sono disegnati con volti troppo infantili.
Non è un anime adatto a bambini perché oltre alle inevitabili scene di violenza sono presenti elementi sessuali espliciti.
Ah e mi rimane un dubbio, ma in che lingua era quella strana introduzione?
Di positivo c'è che il finale c'è ed è compiuto e lieto. Non come in molti anime che lasciano ogni cosa in sospeso.
L’ho visto tutto perché già c’ero, e volevo vedere come finiva, ma lo sconsiglio!
Dunque do sei, ma se si tiene conto delle sigle iniziale e finale darei 6 e mezzo, ma i mezzi voti non esistono.
La trama è un pochino già vista: il ragazzo orfano (Kakeru) attaccatissimo all'amica di infanzia, che è invece stata adottata (Yuka) e che ha un complesso per via della morte della sorella, avvenuta in circostanze misteriose.
Carina l'idea dei combattimenti a tempo quando si finisce nella notte rossa, quindi i personaggi sanno che devono reggere fino a che non si torna nel mondo normale, e questo secondo me apre un attimo uno scenario, diverso magari; peccato che nei 5 episodi che ho visto non ho notato un grande uso/approfondimento di questo spunto carino.
I nemici sono circondatissimi dal mistero: nessuno dice niente, il che ha del ridicolo, rischi di crepare ogni pomeriggio al doposcuola e non chiedi niente a chi sa qualcosa in più?
Grazioso l'occhio destro del protagonista, con il suo particolare potere di vedere le mosse in anticipo, ma per il resto direi basta così sul fronte positivo.
Ovviamente ho altre 7 puntate, da quanto ho capito, per ribaltare questo mio giudizio, ma non sono sicuro che con questa trama e con la caratterizzazione dei personaggi vista fino ad ora si possa migliorare poi molto.
La trama è un pochino già vista: il ragazzo orfano (Kakeru) attaccatissimo all'amica di infanzia, che è invece stata adottata (Yuka) e che ha un complesso per via della morte della sorella, avvenuta in circostanze misteriose.
Carina l'idea dei combattimenti a tempo quando si finisce nella notte rossa, quindi i personaggi sanno che devono reggere fino a che non si torna nel mondo normale, e questo secondo me apre un attimo uno scenario, diverso magari; peccato che nei 5 episodi che ho visto non ho notato un grande uso/approfondimento di questo spunto carino.
I nemici sono circondatissimi dal mistero: nessuno dice niente, il che ha del ridicolo, rischi di crepare ogni pomeriggio al doposcuola e non chiedi niente a chi sa qualcosa in più?
Grazioso l'occhio destro del protagonista, con il suo particolare potere di vedere le mosse in anticipo, ma per il resto direi basta così sul fronte positivo.
Ovviamente ho altre 7 puntate, da quanto ho capito, per ribaltare questo mio giudizio, ma non sono sicuro che con questa trama e con la caratterizzazione dei personaggi vista fino ad ora si possa migliorare poi molto.
Nessuna novità sul fronte. Trama Banale. Protagonisti banali. Belle mutande e poteri speciali vi vario genere. Protagonista taciturno e come sempre predestinato a qualcosa. Combattimenti fiacchi e veloci. Nemici scuri e dall'aspetto imbattibile e infine la solita ragazza imprigionata (udite udite la novità!!!) in un cristallo per chissà quale ragione. Insomma io 3 episodi me li sono guardati anche un po' sbadigliando; non dico che sia bruttissimo, ma sicuramente manca di originalità; inoltre essendo figlio diretto del suo papà videulico (ovvero un videogioco) ha ereditato le inquadrature e la fotografia che normalmente viene usata nei giochi per adulti, che tanto dilagano in Giappone.
Un titolo che ha poco da dire.
Un titolo che ha poco da dire.
Avendo visto solo il primo episodio, non posso ancora dare un vero giudizio; l'8 è per la storia che si prospetta interessante.
La grafica non è male, certo si è visto di meglio, ma per il genere di anime direi che è perfetta. Le sigle e le musiche non sono niente di speciale.
Per quanto posso aver capito dal primo episodio il protagonista è un ragazzo, Kakeru Satsuki, che dopo il suicidio di sua sorella, la sua unica parente, è finito in orfanotrofio, dove ha conosciuto Yuka Minase con cui ha instaurato un ottimo rapporto.
Kakeru ha una benda sull'occhio destro, che a quanto pare non funziona, ed inoltre è di un colore diverso.
Nel primo episodio compaiono inoltre altri due amici di Kakeru, spensierati e innamorati (faceva rima, eh (?)) una giovane sacerdotessa che cerca di evocare un angelo avvolto dalle fiamme, che sembra già conoscere il destino dei protagonisti, una misteriosa studentessa trasferita dall'Italia (che di italiano non ha niente, tranne un libro con il titolo in latino) dal carattere distaccato che ha subito messo gli occhi su Kakeru e la sorella morta.
Tipici elementi da anime harem/ecchi, il ragazzo dal triste passato circondato da bellezze ed ogni tanto c'è qualche gonna svolazzante, ma per ora nient'altro.
Kakeru e Yuka si ritrovano improvvisamente in uno strano mondo rosso dalla Luna oscurata dove compaiono brutti mostri...
Ah, e il famigerato occhio destro è avvolto da una strana luce XD.
In conclusione niente di originale, ma potrebbe rivelarsi interessante. Se non avete niente da fare potete anche darci un'occhiata :3.
La grafica non è male, certo si è visto di meglio, ma per il genere di anime direi che è perfetta. Le sigle e le musiche non sono niente di speciale.
Per quanto posso aver capito dal primo episodio il protagonista è un ragazzo, Kakeru Satsuki, che dopo il suicidio di sua sorella, la sua unica parente, è finito in orfanotrofio, dove ha conosciuto Yuka Minase con cui ha instaurato un ottimo rapporto.
Kakeru ha una benda sull'occhio destro, che a quanto pare non funziona, ed inoltre è di un colore diverso.
Nel primo episodio compaiono inoltre altri due amici di Kakeru, spensierati e innamorati (faceva rima, eh (?)) una giovane sacerdotessa che cerca di evocare un angelo avvolto dalle fiamme, che sembra già conoscere il destino dei protagonisti, una misteriosa studentessa trasferita dall'Italia (che di italiano non ha niente, tranne un libro con il titolo in latino) dal carattere distaccato che ha subito messo gli occhi su Kakeru e la sorella morta.
Tipici elementi da anime harem/ecchi, il ragazzo dal triste passato circondato da bellezze ed ogni tanto c'è qualche gonna svolazzante, ma per ora nient'altro.
Kakeru e Yuka si ritrovano improvvisamente in uno strano mondo rosso dalla Luna oscurata dove compaiono brutti mostri...
Ah, e il famigerato occhio destro è avvolto da una strana luce XD.
In conclusione niente di originale, ma potrebbe rivelarsi interessante. Se non avete niente da fare potete anche darci un'occhiata :3.