Ajimu Kaigan Monogatari
Sinceramente ho trovato la storia abbastanza monotona, nonostante le puntate siano solo quattro e quindi i minuti siano contati per raccontare la storia.
Ma proprio per i minuti contati, a farne le spese sono i personaggi secondari, che sembra siano lì a fare le belle statuine o a rendersi utili quando servono, per poi ritornare nel dimenticatoio.
Hirosuke, anche chiamato Pesce Lesso, data la sua espressività facciale, si innamora di una ragazza che vede tutte le mattine mentre prende il treno per andare a scuola.
Decide di presentarsi a lei proprio quando sono schiacciati uno contro l’altra sul treno pieno di pendolari, con il manico di una racchetta di un altro viaggiatore che preme sul deretano della ragazza, che giustamente pensa che lo sconosciuto che ha davanti stia fantasticando eroticamente su di lei.
Pesce Lesso non riesce a spiegarsi, balbettando come un emerito idiota, mandando in fumo la sua presentazione.
Quando finalmente rivede Ajimu in un bar di sera, getta doppiamente la sua seconda chance nel cestino: prima le starnutisce in faccia ripetutamente e poi le sviene addosso.
Nonostante questi strani eventi, i due cominciano a fare amicizia.
Ajimu suona l’ukulele e ogni tanto piange ripensando all’ex fidanzato, che in barba alla scuola, se n’è andato a Londra, salvo poi ritornare.
Pesce Lesso capisce così di non avere speranze, nonostante non è che Ajimu lo guardasse più di tanto, ma quando rimane vittima di un camion che lo investe, ecco che le cose gli girano per il verso giusto.
Come in ogni favola romantica che si rispetti, lei lo riporta nel mondo dei vivi suonando l’ukulele e piangendo un po’ e da lì si mettono insieme.
Happy ending per tutti, anche per i due amici di Pesce Lesso che si mettono insieme, utili ai fini della storia tanto quanto la sabbia nelle mutande.
Già mentre lo si sta guardando si intuisce come andrà a finire, non riuscendo neanche a provare un briciolo di una qualsiasi emozione: Hirosuke finisce in coma ma tanto lo spettatore sa benissimo che si riprenderà.
Storia scialba che non consiglierei a nessuno, neanche a chi invece vive di questo genere di storielle d'amore.
Ma proprio per i minuti contati, a farne le spese sono i personaggi secondari, che sembra siano lì a fare le belle statuine o a rendersi utili quando servono, per poi ritornare nel dimenticatoio.
Hirosuke, anche chiamato Pesce Lesso, data la sua espressività facciale, si innamora di una ragazza che vede tutte le mattine mentre prende il treno per andare a scuola.
Decide di presentarsi a lei proprio quando sono schiacciati uno contro l’altra sul treno pieno di pendolari, con il manico di una racchetta di un altro viaggiatore che preme sul deretano della ragazza, che giustamente pensa che lo sconosciuto che ha davanti stia fantasticando eroticamente su di lei.
Pesce Lesso non riesce a spiegarsi, balbettando come un emerito idiota, mandando in fumo la sua presentazione.
Quando finalmente rivede Ajimu in un bar di sera, getta doppiamente la sua seconda chance nel cestino: prima le starnutisce in faccia ripetutamente e poi le sviene addosso.
Nonostante questi strani eventi, i due cominciano a fare amicizia.
Ajimu suona l’ukulele e ogni tanto piange ripensando all’ex fidanzato, che in barba alla scuola, se n’è andato a Londra, salvo poi ritornare.
Pesce Lesso capisce così di non avere speranze, nonostante non è che Ajimu lo guardasse più di tanto, ma quando rimane vittima di un camion che lo investe, ecco che le cose gli girano per il verso giusto.
Come in ogni favola romantica che si rispetti, lei lo riporta nel mondo dei vivi suonando l’ukulele e piangendo un po’ e da lì si mettono insieme.
Happy ending per tutti, anche per i due amici di Pesce Lesso che si mettono insieme, utili ai fini della storia tanto quanto la sabbia nelle mutande.
Già mentre lo si sta guardando si intuisce come andrà a finire, non riuscendo neanche a provare un briciolo di una qualsiasi emozione: Hirosuke finisce in coma ma tanto lo spettatore sa benissimo che si riprenderà.
Storia scialba che non consiglierei a nessuno, neanche a chi invece vive di questo genere di storielle d'amore.
Serie OAV di 4 episodi che racconta le vicende di uno studente di 17 anni, Hìrosuke, il quale un giorno s'imbatte in una bella ragazza, Ajimu, e colto dal classico colpo di fulmine se ne innamora seduta stante. All'inizio, un insieme di equivoci impedisce ai nostri protagonisti di avvicinarsi l'un l'altro, ma poi, proprio a causa di un malinteso davvero imbarazzante, i due inizieranno a far amicizia. La ragazza però sembra dubbiosa sulla natura dei propri sentimenti e questo rende insicuro e titubante Hirosuke nel dichiarare i propri.
La cerchia di amici e famigliari dei nostri protagonisti faranno da simpatico corollario.
Il comparto grafico non eccelle, ma la serie è del 2001, sicché non ci si può aspettare dei grandi effetti speciali. Tuttavia i tratti dei personaggi sono davvero tutti belli, perciò è un peccato poi vedere che l'animazione in sé non rende loro giustizia.
Opening ed ending, così il resto della ost, sono piuttosto gradevoli. E la scelta di far suonare alla protagonista uno strumento come l'ukulele, personalmente, l'ho trovata originale. In primo luogo ti fa calare ancor di più nell'atmosfera dell'estate, che è l'arco di tempo in cui viene narrata la storia, e poi, essendo uno strumento poco "sfruttato", preferirlo piuttosto ad un altro più "in voga", provoca di sicuro una certa curiosità nello spettatore che guarda e ascolta.
La narrazione scorre in modo gradevole ma non aspettatevi chissà quali sviluppi. Per approfondire meglio quello che si era seminato in questi quattro episodi, ce ne sarebbero voluti un poco di più. È probabile che una durata canonica di 12 puntate avrebbe dato maggior rilievo sia agli eventi appena abbozzati che ai personaggi secondari, che per come ci son stati presentati, meritavano di sicuro più spazio.
Ad ogni modo, se l'intento di chi guarda è quello di trascorrere un paio d'ore piacevolmente (perché questo è il tempo esatto che ci vuole per vedersi l'intera serie)... L'anime in questione si presta bene a tale scopo.
La cerchia di amici e famigliari dei nostri protagonisti faranno da simpatico corollario.
Il comparto grafico non eccelle, ma la serie è del 2001, sicché non ci si può aspettare dei grandi effetti speciali. Tuttavia i tratti dei personaggi sono davvero tutti belli, perciò è un peccato poi vedere che l'animazione in sé non rende loro giustizia.
Opening ed ending, così il resto della ost, sono piuttosto gradevoli. E la scelta di far suonare alla protagonista uno strumento come l'ukulele, personalmente, l'ho trovata originale. In primo luogo ti fa calare ancor di più nell'atmosfera dell'estate, che è l'arco di tempo in cui viene narrata la storia, e poi, essendo uno strumento poco "sfruttato", preferirlo piuttosto ad un altro più "in voga", provoca di sicuro una certa curiosità nello spettatore che guarda e ascolta.
La narrazione scorre in modo gradevole ma non aspettatevi chissà quali sviluppi. Per approfondire meglio quello che si era seminato in questi quattro episodi, ce ne sarebbero voluti un poco di più. È probabile che una durata canonica di 12 puntate avrebbe dato maggior rilievo sia agli eventi appena abbozzati che ai personaggi secondari, che per come ci son stati presentati, meritavano di sicuro più spazio.
Ad ogni modo, se l'intento di chi guarda è quello di trascorrere un paio d'ore piacevolmente (perché questo è il tempo esatto che ci vuole per vedersi l'intera serie)... L'anime in questione si presta bene a tale scopo.
"Ajimu Kaigan Monogatari" è una miniserie oav di quattro episodi di genere sentimentale. La storia è una di quelle vecchio stampo, che non passano mai di moda e sono sempre attuali, pur essendo forse un po' scontata ma non per questo meno piacevole da guardare.
Il protagonista della serie è Hirosuke, un ragazzo liceale che ogni mattina prende il treno per andare a scuola. Una mattina nota una bella ragazza che come lui aspetta lo stesso treno, e più o meno se ne innamora. Passano le mattine, ma il ragazzo non ha il coraggio di rivolgerle la parola, finché, a causa del treno troppo affollato i due finiscono molto vicini, fin troppo, e ci scappa un mezzo bacio dato per sbaglio.
Dopo questo incidente e altri piccoli equivoci, tra Hirosuke e Ajimu, questo il nome della bella ragazza, nasce l'amicizia. Hirosuke però, spera che l'amicizia possa trasformarsi in amore, ma nel passato di Ajimu c'è un ex compagno di scuola che non vede da un po' di tempo ma che non ha ancora dimenticato…
La storia che nel corso dei quattro episodi si dipana durante un estate, procede tranquilla, senza che succeda nulla di davvero notevole, se non l'ovvio ritorno in città del ragazzo di cui Ajimu era o forse è ancora innamorata.
A fare da contro altare a una storia tutto sommato valida, c'è un comparto tecnico non all'altezza. L'anime è qualitativamente appena sufficiente, ed è davvero un peccato perché il chara design dei personaggi è bello e gradevole. Le ragazze, ma anche i personaggi maschili, sono tutti ben disegnati e belli, finché parliamo di immagini fisse, come ad esempio quelle che accompagnano la sigla finale. Purtroppo, questi personaggi nel corso dell'anime sono disegnati male e animati peggio. Proporzioni sbagliate, volti storti, occhi ad altezze diverse, sfondi scarni… sembra davvero fatto al risparmio.
Le musiche meritano due parole. La sigla iniziale è un bel brano pop che parla di un amore ormai finito, mentre il resto della ost è discreto, ma spiccano i brani in stile hawaiano, tipo la ending e le altre canzoni cantate da Ajimu nel corso degli episodi, che si accompagna con l'ukulele e sono molto gradevoli da ascoltare.
Il difetto maggiore della serie è forse proprio la durata: peccato che sia solo di quattro episodi, perché oltre ad Ajimu e Hirosuke, alcuni personaggi secondari meritavano di essere approfonditi, ad esempio l'amico di Hirosuke, Kazuki, e Suzue, una bella ragazza innamorata di Hirosuke e quindi rivale di Ajimu. Si sarebbe potuto fare molto di più…
Comunque per essere solo di quattro episodi, questo "Ajimu Kaigan Monogatari" è un anime discreto, che offre allo spettatore una commedia romantica di tipo semplice, e che riesce ad intrattenere quanto basta, senza eccellere in nessun aspetto particolare, a patto di chiudere un occhio sulla bassa realizzazione tecnica.
Il protagonista della serie è Hirosuke, un ragazzo liceale che ogni mattina prende il treno per andare a scuola. Una mattina nota una bella ragazza che come lui aspetta lo stesso treno, e più o meno se ne innamora. Passano le mattine, ma il ragazzo non ha il coraggio di rivolgerle la parola, finché, a causa del treno troppo affollato i due finiscono molto vicini, fin troppo, e ci scappa un mezzo bacio dato per sbaglio.
Dopo questo incidente e altri piccoli equivoci, tra Hirosuke e Ajimu, questo il nome della bella ragazza, nasce l'amicizia. Hirosuke però, spera che l'amicizia possa trasformarsi in amore, ma nel passato di Ajimu c'è un ex compagno di scuola che non vede da un po' di tempo ma che non ha ancora dimenticato…
La storia che nel corso dei quattro episodi si dipana durante un estate, procede tranquilla, senza che succeda nulla di davvero notevole, se non l'ovvio ritorno in città del ragazzo di cui Ajimu era o forse è ancora innamorata.
A fare da contro altare a una storia tutto sommato valida, c'è un comparto tecnico non all'altezza. L'anime è qualitativamente appena sufficiente, ed è davvero un peccato perché il chara design dei personaggi è bello e gradevole. Le ragazze, ma anche i personaggi maschili, sono tutti ben disegnati e belli, finché parliamo di immagini fisse, come ad esempio quelle che accompagnano la sigla finale. Purtroppo, questi personaggi nel corso dell'anime sono disegnati male e animati peggio. Proporzioni sbagliate, volti storti, occhi ad altezze diverse, sfondi scarni… sembra davvero fatto al risparmio.
Le musiche meritano due parole. La sigla iniziale è un bel brano pop che parla di un amore ormai finito, mentre il resto della ost è discreto, ma spiccano i brani in stile hawaiano, tipo la ending e le altre canzoni cantate da Ajimu nel corso degli episodi, che si accompagna con l'ukulele e sono molto gradevoli da ascoltare.
Il difetto maggiore della serie è forse proprio la durata: peccato che sia solo di quattro episodi, perché oltre ad Ajimu e Hirosuke, alcuni personaggi secondari meritavano di essere approfonditi, ad esempio l'amico di Hirosuke, Kazuki, e Suzue, una bella ragazza innamorata di Hirosuke e quindi rivale di Ajimu. Si sarebbe potuto fare molto di più…
Comunque per essere solo di quattro episodi, questo "Ajimu Kaigan Monogatari" è un anime discreto, che offre allo spettatore una commedia romantica di tipo semplice, e che riesce ad intrattenere quanto basta, senza eccellere in nessun aspetto particolare, a patto di chiudere un occhio sulla bassa realizzazione tecnica.
Un giorno il nostro protagonista, Nakaido Hirosuke, 17 anni, vede alla fermata del treno la bella e testarda Ajimu Yasuna: è amore a prima vista, ne parla al suo migliore amico, Kazuki, che gli consiglia di farsi avanti e così seppur molto timidamente cerca di presentarsi sul treno. Risultato finale, un bacio inaspettato creato dalla confusione mattutina e la nomea di maniaco; come se non bastasse, sembra che lei viva nel ricordo di qualcuno. Basterà questo a farlo rassegnare e a spingerlo a dedicarsi alle attenzioni di Takemoto Suzue, compagna di scuola di Ajimu?
Quest'anime mi è piaciuto, la storia è carina, peccato che in soli 4 episodi è troppo concentrata e secondo me avrebbe meritato di essere estesa in più puntate rendendola più comprensibile. Comunque secondo me vale la pena vederla.
Quest'anime mi è piaciuto, la storia è carina, peccato che in soli 4 episodi è troppo concentrata e secondo me avrebbe meritato di essere estesa in più puntate rendendola più comprensibile. Comunque secondo me vale la pena vederla.