Sora no Woto
"Sora no Woto", letteralmente tradotto "il canto del cielo", è un'opera composta da tredici episodi di durata canonica, prodotta in collaborazione da A-1 Pictures e Aniplex nel 2010 come primo progetto dell' "Anime no Chikara".
Sorami Kanata è una giovane ragazza con un sogno: imparare a suonare la tromba. Per realizzarlo sceglie di intraprendere una strada che inizialmente potrebbe sembrare anomala, ovvero arruolarsi nell'esercito. Viene dunque assegnata alla fortezza "Custode del tempo" di Seize, dove è di stanza il 1121° plotone, composto, sino a quel momento, solamente da quattro ragazze.
"Sora no Woto" è un prodotto particolare sotto molti punti di vista, e la prima cosa che salta all'occhio è indubbiamente l'ambientazione. Inizialmente non sarà semplice inquadrare il luogo e il tempo in cui si svolgono le vicende, ma col proseguire delle puntate verranno fornite tante piccole informazioni che aiuteranno a comprenderlo, e infine, nella fase finale, verrà data un'esaustiva spiegazione che cancellerà i dubbi rimasti. Una volta chiaro, lo scenario si rivela essere inusuale e originale, ben diverso dagli standard cui l'animazione giapponese ha abituato.
Principalmente è questo il lato affascinante dell'opera, che riesce nell'intento di incuriosire lo spettatore. La trama invece è piuttosto debole, si sviluppa bene ma solamente nelle ultime tre o quattro puntate; i primi episodi sono autoconclusivi e servono solamente a presentare i vari personaggi, che fortunatamente si dimostrano discretamente caratterizzati, anche se leggermente stereotipati.
Non fatevi ingannare dalla traduzione del titolo "il canto del cielo", o dall'incipit della storia, di fatto "Sora no Woto" con la musica non c'entra niente. L'elemento musicale è un semplice contorno, è poco rilevante ai fini della trama, e non viene ampiamente sviluppato.
Tecnicamente è stato svolto un ottimo lavoro sotto ogni punto di vista. Si distingue in particolare il comparto sonoro, che in primo luogo propone opening ed ending melodiose e memorabili. Le colonne sonore sono sempre azzeccate e ricreano delle atmosfere suggestive e coinvolgenti, Il doppiaggio è nella norma.
Dal punto di vista grafico sono invece da segnalare gli ottimi fondali, sempre curati nei minimi dettagli. Il design dei personaggi è aggraziato e le animazioni più che discrete.
Il finale è esaustivo e gratificante, e lancia un messaggio ben chiaro e di facile interpretazione.
"Sora no Woto" è un'opera leggera e facile da seguire, ma che nella sua semplicità non manca di lanciare diversi spunti di riflessione interessanti, e di trattare tematiche di un certo spessore, seppur filtrandole attraverso delle lenti estremamente positive, e approfondendole debolmente. Visione consigliata.
Sorami Kanata è una giovane ragazza con un sogno: imparare a suonare la tromba. Per realizzarlo sceglie di intraprendere una strada che inizialmente potrebbe sembrare anomala, ovvero arruolarsi nell'esercito. Viene dunque assegnata alla fortezza "Custode del tempo" di Seize, dove è di stanza il 1121° plotone, composto, sino a quel momento, solamente da quattro ragazze.
"Sora no Woto" è un prodotto particolare sotto molti punti di vista, e la prima cosa che salta all'occhio è indubbiamente l'ambientazione. Inizialmente non sarà semplice inquadrare il luogo e il tempo in cui si svolgono le vicende, ma col proseguire delle puntate verranno fornite tante piccole informazioni che aiuteranno a comprenderlo, e infine, nella fase finale, verrà data un'esaustiva spiegazione che cancellerà i dubbi rimasti. Una volta chiaro, lo scenario si rivela essere inusuale e originale, ben diverso dagli standard cui l'animazione giapponese ha abituato.
Principalmente è questo il lato affascinante dell'opera, che riesce nell'intento di incuriosire lo spettatore. La trama invece è piuttosto debole, si sviluppa bene ma solamente nelle ultime tre o quattro puntate; i primi episodi sono autoconclusivi e servono solamente a presentare i vari personaggi, che fortunatamente si dimostrano discretamente caratterizzati, anche se leggermente stereotipati.
Non fatevi ingannare dalla traduzione del titolo "il canto del cielo", o dall'incipit della storia, di fatto "Sora no Woto" con la musica non c'entra niente. L'elemento musicale è un semplice contorno, è poco rilevante ai fini della trama, e non viene ampiamente sviluppato.
Tecnicamente è stato svolto un ottimo lavoro sotto ogni punto di vista. Si distingue in particolare il comparto sonoro, che in primo luogo propone opening ed ending melodiose e memorabili. Le colonne sonore sono sempre azzeccate e ricreano delle atmosfere suggestive e coinvolgenti, Il doppiaggio è nella norma.
Dal punto di vista grafico sono invece da segnalare gli ottimi fondali, sempre curati nei minimi dettagli. Il design dei personaggi è aggraziato e le animazioni più che discrete.
Il finale è esaustivo e gratificante, e lancia un messaggio ben chiaro e di facile interpretazione.
"Sora no Woto" è un'opera leggera e facile da seguire, ma che nella sua semplicità non manca di lanciare diversi spunti di riflessione interessanti, e di trattare tematiche di un certo spessore, seppur filtrandole attraverso delle lenti estremamente positive, e approfondendole debolmente. Visione consigliata.
L'ambientazione post-apocalittica non è certo una novità nella narrativa di ogni genere e lungo sarebbe l'elenco delle opere che hanno tale elemento in comune. Eppure a una prima visione non si direbbe che Sora no Woto appartenga a questo gruppo.
Floridi paesaggi, suggestive vallate e una ridente cittadina abbarbicata su un monte ci abbracciano fin dalle prime schermate. Sono però i personaggi a farci capire che ci troviamo in un mondo segnato dalla catastrofe con qualche riflessione o qualche dialogo distribuito con sapienza. Eppure tra i mondi "del dopo bomba" mostrati in un anime e che finora ho visto direi che questo pare essere il migliore possibile.
Ma nel luogo ove si svolge la storia la situazione non pare poi così aulica: posta proprio al confine tra due regni da poco reduci da una guerra sospesa da un pericolante armistizio, il paesino di Seize porta qua e là le ferite del conflitto. A vegliare su di esso è la fortezza che funge da base per il 1121° plotone dell'esercito, una piccola guarnigione formata da sole donne che da molto tempo è a guardia della zona.
Proprio in questa guarnigione troveremo il gruppo delle protagoniste: quella principale, Kanata arruolatasi nell'esercito per diventare trombettiere; la sua senpai Rio; Felicia, il comandante del plotone; Kureha, l'ex-ultima arrivata che almeno all'inizio sarà molto gelosa delle attenzioni ricevute da Kanata; Noel, tipa strana e taciturna che è però la scienziata del gruppo. Un gruppetto ben affiatato che ci ricorda qualcosa...
Ebbene la mente va, se lo si è visto, al famoso K-ON! Anime cult dagli otaku e non solo dal quale Sora no Woto praticamente mutua il charachter design. E forse neanche solo quello dal momento che confrontando i personaggi principali dei due anime si notano somiglianze anche caratteriali. Eccezione la fa invece Noel che invece ricorda personaggi come Yuki Nagato o Rei Ayanami, risultando per fortuna ben più simpatica delle sue illustri colleghe. Ben giustificato pare dunque l'appellativo "K-ON! Goes at war" che fin dall'inizio ha accompagnato questa serie.
Sarebbe però sbagliato sovrapporre le spensierate atmosfere scolastiche di K-ON! al contesto di Sora no Woto. È pur vero che in quest'ultimo il clima è per la maggior parte del tempo abbastanza leggero, tuttavia le negatività non vengono per questo semplice motivo negate. La leggerezza è semmai utile a portare lo spettatore in uno stato di "sospensione" che quasi ne trasporta lo spirito all'interno di questo mondo in rovina in modo che ci si possa immergere pienamente senza per questo avere un approccio traumatico.
Dicevamo prima del character design, ma più importante secondo me è l'ambientazione nel complesso, realizzata in modo attento e curato (la cittadina è ripresa da una località spagnola realmente esistente) e che si fa ammirare alla stregua di un dipinto sia negli splendidi esterni che negli ambienti chiusi, i quali ricordano parecchio le case di una volta che però ancora si trovano nei paesini montani del nostro paese. Il tutto, avvolto in musiche suadenti e raffinate, riesce a creare momenti altamente suggestivi come non spesso di questi tempi si può vedere in un anime.
Ben confezionato dal punto di vista scenico, Sora no Woto conservando un registro leggero riesce alla fine anche a fornire notevoli spunti di riflessione: Il mondo sta veramente finendo oppure esso è già finito e tutti stiamo vivendo solo in un anonimo limbo? E come si pone il singolo uomo di fronte a tutto ciò, o meglio di fronte al suo destino, semmai ce ne sia uno scritto? Sono domande che sorgono quasi spontanee durante la visione dell'anime. Il tutto senza dimenticare l'avvicinamento a tematiche quali la guerra e il rapporto tra popoli diversi e magari ostili.
Il titolo però non da una risposta, forse non ci sarebbe riuscito, ma forse ancor meglio lascia allo spettatore la libertà di riflettere sugli spunti che sono suggeriti.
Un limite che si potrebbe appuntare a questo anime potrebbe risiedere nella non spiegazione delle cause che hanno portato il mondo nello stato in cui si trova, nonostante qua e là qualche accenno sia dato (specialmente nell'ultimo episodio, uno special non trasmesso sulle TV giapponesi). Ma a pensarci bene in un contesto simile potrebbe anche non aver senso indagare sulla questione, perché dal punto di vista di chi lo vive nulla può essere cambiato e la memoria degli avvenimenti potrebbe anche essere stata perduta.
Sora no Woto insomma è un anime decisamente interessante, confezionato molto bene e che riesce a combinare insieme un registro leggero, e avvolte anche molto divertente, con una rilevante profondità nei temi trattati e nei messaggi trasmessi. Come degno rappresentante del progetto Anime no Chikara entro il quale, assieme ad altre opere, ha visto la luce esso esprime pienamente il potenziale della "Forza degli Anime".
Floridi paesaggi, suggestive vallate e una ridente cittadina abbarbicata su un monte ci abbracciano fin dalle prime schermate. Sono però i personaggi a farci capire che ci troviamo in un mondo segnato dalla catastrofe con qualche riflessione o qualche dialogo distribuito con sapienza. Eppure tra i mondi "del dopo bomba" mostrati in un anime e che finora ho visto direi che questo pare essere il migliore possibile.
Ma nel luogo ove si svolge la storia la situazione non pare poi così aulica: posta proprio al confine tra due regni da poco reduci da una guerra sospesa da un pericolante armistizio, il paesino di Seize porta qua e là le ferite del conflitto. A vegliare su di esso è la fortezza che funge da base per il 1121° plotone dell'esercito, una piccola guarnigione formata da sole donne che da molto tempo è a guardia della zona.
Proprio in questa guarnigione troveremo il gruppo delle protagoniste: quella principale, Kanata arruolatasi nell'esercito per diventare trombettiere; la sua senpai Rio; Felicia, il comandante del plotone; Kureha, l'ex-ultima arrivata che almeno all'inizio sarà molto gelosa delle attenzioni ricevute da Kanata; Noel, tipa strana e taciturna che è però la scienziata del gruppo. Un gruppetto ben affiatato che ci ricorda qualcosa...
Ebbene la mente va, se lo si è visto, al famoso K-ON! Anime cult dagli otaku e non solo dal quale Sora no Woto praticamente mutua il charachter design. E forse neanche solo quello dal momento che confrontando i personaggi principali dei due anime si notano somiglianze anche caratteriali. Eccezione la fa invece Noel che invece ricorda personaggi come Yuki Nagato o Rei Ayanami, risultando per fortuna ben più simpatica delle sue illustri colleghe. Ben giustificato pare dunque l'appellativo "K-ON! Goes at war" che fin dall'inizio ha accompagnato questa serie.
Sarebbe però sbagliato sovrapporre le spensierate atmosfere scolastiche di K-ON! al contesto di Sora no Woto. È pur vero che in quest'ultimo il clima è per la maggior parte del tempo abbastanza leggero, tuttavia le negatività non vengono per questo semplice motivo negate. La leggerezza è semmai utile a portare lo spettatore in uno stato di "sospensione" che quasi ne trasporta lo spirito all'interno di questo mondo in rovina in modo che ci si possa immergere pienamente senza per questo avere un approccio traumatico.
Dicevamo prima del character design, ma più importante secondo me è l'ambientazione nel complesso, realizzata in modo attento e curato (la cittadina è ripresa da una località spagnola realmente esistente) e che si fa ammirare alla stregua di un dipinto sia negli splendidi esterni che negli ambienti chiusi, i quali ricordano parecchio le case di una volta che però ancora si trovano nei paesini montani del nostro paese. Il tutto, avvolto in musiche suadenti e raffinate, riesce a creare momenti altamente suggestivi come non spesso di questi tempi si può vedere in un anime.
Ben confezionato dal punto di vista scenico, Sora no Woto conservando un registro leggero riesce alla fine anche a fornire notevoli spunti di riflessione: Il mondo sta veramente finendo oppure esso è già finito e tutti stiamo vivendo solo in un anonimo limbo? E come si pone il singolo uomo di fronte a tutto ciò, o meglio di fronte al suo destino, semmai ce ne sia uno scritto? Sono domande che sorgono quasi spontanee durante la visione dell'anime. Il tutto senza dimenticare l'avvicinamento a tematiche quali la guerra e il rapporto tra popoli diversi e magari ostili.
Il titolo però non da una risposta, forse non ci sarebbe riuscito, ma forse ancor meglio lascia allo spettatore la libertà di riflettere sugli spunti che sono suggeriti.
Un limite che si potrebbe appuntare a questo anime potrebbe risiedere nella non spiegazione delle cause che hanno portato il mondo nello stato in cui si trova, nonostante qua e là qualche accenno sia dato (specialmente nell'ultimo episodio, uno special non trasmesso sulle TV giapponesi). Ma a pensarci bene in un contesto simile potrebbe anche non aver senso indagare sulla questione, perché dal punto di vista di chi lo vive nulla può essere cambiato e la memoria degli avvenimenti potrebbe anche essere stata perduta.
Sora no Woto insomma è un anime decisamente interessante, confezionato molto bene e che riesce a combinare insieme un registro leggero, e avvolte anche molto divertente, con una rilevante profondità nei temi trattati e nei messaggi trasmessi. Come degno rappresentante del progetto Anime no Chikara entro il quale, assieme ad altre opere, ha visto la luce esso esprime pienamente il potenziale della "Forza degli Anime".
Nel gennaio 2010 prende il via Anime no chikara, progetto volto alla creazione di una serie di anime originali il cui soggetto non sia la mera trasposizione di alcun prodotto pre-esistente bensì realizzato appositamente per l'occasione. Se consideriamo come ancora oggi - forse anche maggiormente che in passato - il mercato dell'animazione giapponese non sia stato in grado di trovare una propria personale identità ben definita, restando relegato più ad un calderone in cui operare trasposizioni più o meno riuscite di altri medium quali manga, light o visual novel, videogiochi o altro al solo scopo di spingere la popolarità del prodotto originale e prestando ben poca attenzione alla qualità complessiva del prodotto animato risultante, il progetto risulta indubbiamente encomiabile e degno di attenzione. In fondo molti degli anime di maggior qualità ed importanza storica erano dotati di soggetti originali non mutuati da altri supporti, si pensi alle opere di Tomino (Gundam, Ideon), di Ryosuke Takahashi (Votoms, Layzner, Dougram), della GAINAX (Nadia, Evangelion, Gurren Lagann), molte delle serie OAV/OVA destinate al mercato dell'home video o altri titoli quali Macross, Escaflowne o Cowboy Bebop... e potremmo andare avanti a lungo.
Ad aprire le danze dell'Anime no chikara è Sora no woto (lett. Il canto del cielo). Per presentarlo meglio facciamo un esempio. Conoscete tutti Hirasawa Yui, protagonista di K-On!, vero? Bene! Immaginate ora che la sua classe stia organizzando una recita scolastica e Yui sia stata incaricata di scegliere l'opera da rappresentare; le vengono dati diversi romanzi famosi tra cui decidere. Yui prende il primo, Il deserto dei tartari di Dino Buzzati, e inizia a leggere; ovviamente stiamo parlando di Yui, per cui poco dopo si addormenta, e sogna... la "propria" versione del deserto dei tartari, interpretato da lei e le sue amiche. Questo è, almeno nella prima parte, Sora no woto.
La storia prende il via con l'arrivo di Sorami Kanata, recluta dell'esercito della Repubblica d'Helvetia, alla fortezza Custode del tempo, in cui è di stanza il 1121° plotone a cui è stata assegnata. Situato in un piccolo paesino di importanza strategica nulla, la fortezza Custode del tempo è una postazione semiabbandonata e pressoché trascurata dal comando della capitale, confinando solamente con una landa desolata, denominata sulle mappe "Nomansland" (terra di nessuno), tanto che il 1121° plotone è formato solamente da 5 fanciulle.
La prima metà della serie è sostanzialmente funzionale alla presentazione dei personaggi, dalle cinque fanciulle della fortezza ad alcuni dei civili del villaggio con cui hanno a che fare, e si configura come un normalissimo "slice of life con divise militari", per virare poi su atmosfere e tematiche più pesanti e drammatiche nella seconda parte, sia con l'innesto di una trama più articolata legata a situazioni ben più grandi del piccolo paesino in cui è ambientata la vicenda che tramite il disvelamento del passato di alcuni dei personaggi principali.
Ben curata è l'ambientazione in cui si muove tutta la vicenda che, lasciata volutamente vaga e dai contorni indefiniti nella prima parte della storia, assume via via sempre maggiore importanza e concretezza col suo proseguimento man mano che le vicende del "mondo esterno" iniziano a intrufolarsi nella vita della fortezza Custode del tempo. Praticamente quasi subito, tuttavia, nonostante l'ambientazione simile all'Europa di qualche secolo fa, la presenza di una tecnologia estremamente avanzata, reliquia di un passato dimenticato, ci fa capire trattarsi di un futuro post-apocaliptico.
Per tutta la serie, tuttavia, anche nei momenti di maggior enfasi drammatica e nelle scene più crude, si avverte una leggerezza di fondo, un senso di tranquillità che sembra dire "andrà tutto bene"; inoltre l'evoluzione della trama è, volutamente, talmente lineare e priva di veri e propri colpi di scena da risultare decisamente prevedibile e priva di scossoni narrativi.
In pratica, Sora no woto riesce nel non facile, e forse neanche del tutto condivisibile, compito di "moeizzare" la guerra, le stragi e le morti in battaglia, il razzismo nato dalla combinazione di un forte sentimento nazionalista e dell'ignoranza, la sofferenza e la stessa fine del mondo.
Tecnicamente Sora no woto ben si presenta, con un chara design chiaramente ispirato a quello di K-On!, animazioni discrete e, soprattutto fondali meravigliosi ed estremamente dettagliati, come raramente se ne vedono in una serie televisiva a cadenza settimanale ed ispirati alla città di Cuenca, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Degna di nota la sigla d'apertura, ricamata sui quadri del pittore austriaco Gustav Klimt e sulle note della leggenda delle fanciulle del fuoco che tanta importanza acquisirà nelle vicende del 1121° plotone e dell'Helvetia tutta.
Il riuscire a toccare tematiche importanti con tale leggerezza e semplicità è al contempo il maggior pregio e il più grande limite di Sora no woto, finendo in alcuni casi per banalizzare il messaggio e i concetti che vorrebbe trasmettere; da alcuni anche paragonato ad Haibane renmei, Sora no woto rimane tuttavia ben lontano dai livelli di assoluta eccellenza toccati dall'opera di ABe e soci. D'altro canto, bisogna ammettere che le tematiche toccate dall'opera sono tante e variegate, dalle grandi domande sul senso della vita e dell'agire umano, sull'uguaglianza di tutti gli esseri umani e l'importanza della pace, alle piccole questioni che costellano la vita di tutti i giorni, come il semplice piacere di coltivare un proprio orticello, per esempio. Sora no woto è quindi in grado di lasciare qualcosa allo spettatore ed è capace di spingerlo alla riflessione; ne è un esempio il sottoscritto che, a visione conclusa e nonostante fossero le cinque di mattina, ha passato almeno un'ora camminando avanti e indietro per la stanza riflettendo, sulle profetiche note della splendida opening, dell'anime, i suoi personaggi, i suoi paesaggi, i suoi messaggi e le tematiche da esso affrontate.
Ad aprire le danze dell'Anime no chikara è Sora no woto (lett. Il canto del cielo). Per presentarlo meglio facciamo un esempio. Conoscete tutti Hirasawa Yui, protagonista di K-On!, vero? Bene! Immaginate ora che la sua classe stia organizzando una recita scolastica e Yui sia stata incaricata di scegliere l'opera da rappresentare; le vengono dati diversi romanzi famosi tra cui decidere. Yui prende il primo, Il deserto dei tartari di Dino Buzzati, e inizia a leggere; ovviamente stiamo parlando di Yui, per cui poco dopo si addormenta, e sogna... la "propria" versione del deserto dei tartari, interpretato da lei e le sue amiche. Questo è, almeno nella prima parte, Sora no woto.
La storia prende il via con l'arrivo di Sorami Kanata, recluta dell'esercito della Repubblica d'Helvetia, alla fortezza Custode del tempo, in cui è di stanza il 1121° plotone a cui è stata assegnata. Situato in un piccolo paesino di importanza strategica nulla, la fortezza Custode del tempo è una postazione semiabbandonata e pressoché trascurata dal comando della capitale, confinando solamente con una landa desolata, denominata sulle mappe "Nomansland" (terra di nessuno), tanto che il 1121° plotone è formato solamente da 5 fanciulle.
La prima metà della serie è sostanzialmente funzionale alla presentazione dei personaggi, dalle cinque fanciulle della fortezza ad alcuni dei civili del villaggio con cui hanno a che fare, e si configura come un normalissimo "slice of life con divise militari", per virare poi su atmosfere e tematiche più pesanti e drammatiche nella seconda parte, sia con l'innesto di una trama più articolata legata a situazioni ben più grandi del piccolo paesino in cui è ambientata la vicenda che tramite il disvelamento del passato di alcuni dei personaggi principali.
Ben curata è l'ambientazione in cui si muove tutta la vicenda che, lasciata volutamente vaga e dai contorni indefiniti nella prima parte della storia, assume via via sempre maggiore importanza e concretezza col suo proseguimento man mano che le vicende del "mondo esterno" iniziano a intrufolarsi nella vita della fortezza Custode del tempo. Praticamente quasi subito, tuttavia, nonostante l'ambientazione simile all'Europa di qualche secolo fa, la presenza di una tecnologia estremamente avanzata, reliquia di un passato dimenticato, ci fa capire trattarsi di un futuro post-apocaliptico.
Per tutta la serie, tuttavia, anche nei momenti di maggior enfasi drammatica e nelle scene più crude, si avverte una leggerezza di fondo, un senso di tranquillità che sembra dire "andrà tutto bene"; inoltre l'evoluzione della trama è, volutamente, talmente lineare e priva di veri e propri colpi di scena da risultare decisamente prevedibile e priva di scossoni narrativi.
In pratica, Sora no woto riesce nel non facile, e forse neanche del tutto condivisibile, compito di "moeizzare" la guerra, le stragi e le morti in battaglia, il razzismo nato dalla combinazione di un forte sentimento nazionalista e dell'ignoranza, la sofferenza e la stessa fine del mondo.
Tecnicamente Sora no woto ben si presenta, con un chara design chiaramente ispirato a quello di K-On!, animazioni discrete e, soprattutto fondali meravigliosi ed estremamente dettagliati, come raramente se ne vedono in una serie televisiva a cadenza settimanale ed ispirati alla città di Cuenca, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Degna di nota la sigla d'apertura, ricamata sui quadri del pittore austriaco Gustav Klimt e sulle note della leggenda delle fanciulle del fuoco che tanta importanza acquisirà nelle vicende del 1121° plotone e dell'Helvetia tutta.
Il riuscire a toccare tematiche importanti con tale leggerezza e semplicità è al contempo il maggior pregio e il più grande limite di Sora no woto, finendo in alcuni casi per banalizzare il messaggio e i concetti che vorrebbe trasmettere; da alcuni anche paragonato ad Haibane renmei, Sora no woto rimane tuttavia ben lontano dai livelli di assoluta eccellenza toccati dall'opera di ABe e soci. D'altro canto, bisogna ammettere che le tematiche toccate dall'opera sono tante e variegate, dalle grandi domande sul senso della vita e dell'agire umano, sull'uguaglianza di tutti gli esseri umani e l'importanza della pace, alle piccole questioni che costellano la vita di tutti i giorni, come il semplice piacere di coltivare un proprio orticello, per esempio. Sora no woto è quindi in grado di lasciare qualcosa allo spettatore ed è capace di spingerlo alla riflessione; ne è un esempio il sottoscritto che, a visione conclusa e nonostante fossero le cinque di mattina, ha passato almeno un'ora camminando avanti e indietro per la stanza riflettendo, sulle profetiche note della splendida opening, dell'anime, i suoi personaggi, i suoi paesaggi, i suoi messaggi e le tematiche da esso affrontate.
Trama & Commento: 8 - è difficile recensire questo anime a causa della sua particolarità avendo come punto di forza qualcosa che trascende sia la trama che la grafica, una via di mezzo tra le due cose. La storia parla della giovane Kanata che si è appena arruolata nell'esercito con lo scopo di imparare a suonare la tromba, un prerogativa dei soldati che ne usano il suono per mandare messaggi durante le battaglie. La guerra però è terminata da sei mesi e sembra essere stata una guerra lunghissima che ha visto pesantissime perdite da entrambi i fronti tant'è che la popolazione mondiale è drasticamente diminuita. Sora no woto non si svolge infatti in un presente o in un ipotetico futuro prossimo (come potrebbe essere un Code Geass piuttosto che un Evangelion) ma in un futuro lontanissimo ed affascinante: gli uomini hanno combattuto tra loro a tal punto da compromettere la terra e distruggendo anche loro stessi, eliminando la maggior parte delle tecnologie oggi conosciute e arretrando quindi ad una specie di medioevo moderno dove le città, fatte in pietra, sono poco popolose, dove la chiesa ha una grande importanza e, soprattutto, dove non ci sono più molti degli elementi moderni come elettricità o strumenti elettronici. Il paesaggio è dominato dalla natura (la storia si svolge sulle montagne dell'helvetia, stato immaginario ma che richiama probabilmente alla svizzera vista anche la lingua utilizzata: il francese) anche se la zona in cui la storia si svolge è solo un piccolo paradiso poiché oltre i confini c'è solo sabbia e rovine. Comunque tornando alla trama vera e propria, assistiamo all'arrivo della ragazza nella fortezza di Seize dove altre quattro soldatesse sono di guardia poiché la città si trova sui confini della nazione. Ma però qualche cosa inizia ad andare storto nelle trattative di pace...
La trama, dopo l'arrivo di Kanata, non ha grandi evoluzioni se non verso il finale; infatti Sora no woto non è un anime di guerra, ma è un anime di vita quotidiana che descrive le giornate delle soldatesse tra ricognizioni, esercitazioni e missioni che però con la guerra spesso hanno relativamente a che fare. Vengono inseriti di puntata in puntata, poco alla volta, personaggi ed elementi che possono apparire inutili ma che, oltre ad arricchire l'anime, alla fine si riveleranno importanti.
Il punto forte dell'anime di cui si parlava all'inizio sta nell'ambientazione veramente originale ed intrigante; vengono dati pochi elementi alla volta, ma alla fine si riesce a ricostruire un buon quadro generale di ciò che il mondo è diventato e di ciò che il mondo era, invitando lo spettatore anche a confrontare le due realtà proposte. Insomma Sora no woto ha un incipit geniale, uno svolgimento apparentemente lento ma comunque costante ed un finale forse un po' buonista, ma valido lasciando però molti dubbi sul futuro del mondo stesso.
Secondo me, se l'anime avesse avuto un po' più di episodi potendo andare ad approfondire la trama sviluppandola ulteriormente sarebbe stato veramente un capolavoro.
Personaggi: 7,5 - In Sora no woto non c'è un protagonista solo, infatti tutte e 5 le soldatesse sono allo stesso livello sia ai fini della trama che a quelli della caratterizzazione. Al contrario di quello che succede in altri anime, anche più lunghi, qui abbiamo 5 protagoniste tutte descritte psicologicamente senza che restino macchiette di se stesse, ma mantenendo comunque delle peculiarità. In alcune di loro c'è un evoluzione (in particolare in Rio) mentre in altre no, poiché hanno già una proprio maturità ed un proprio equilibrio. I personaggi secondari sono simpatici ed apprezzabili, rivelandosi talvolta importanti in relazione alle vicende delle protagoniste.
Grafica: 9 - il design dei personaggi è di buon livello, abbastanza semplice ma efficace: gli occhi sono particolareggiati così come i vestiti che sono ben abbinati ai personaggi, e ciò vale anche per i vestiti di altri. Anche i capelli sono efficaci anche se semplici, tutto sommato.
La parte che merita nelle grafica è quella che va a comporre l'ambientazione: il borgo di pietra sulla montagna è bellissimo così come è riuscita bene anche la parte distrutta del mondo. I particolari dominano gli sfondi curati. Inoltre ho apprezzato molto anche le scene di pioggia e di maltempo, fredde e opposte al calore delle lampade accese negli interni. Insomma veramente bellissimi paesaggi, scene di albe e inquadrature di un bellissimo cielo sono un punto di forza dell'anime. Auto e macchinari sono in parte realizzati con i disegni ed in parte realizzate con grafica computerizzata senza però essere pesanti o stonare con il resto dei disegni.
Musiche: 9 - La musica in questo anime è molto importante, innanzi tutto la musica della tromba suonata da Kanata, che poi giocherà una parte fondamentale anche nelle ultime scene. Anche il resto delle colonne sonore sono di buon livello e riempiono bene la scena. Opening interessante (anche per le immagini che rimandano alle opere di klimt) ed ending allegra.
Animazione: 8 - L'animazione è nella media: non si assiste a grandi momenti di animazione essendo un anime non dico statico, ma comunque non di particolare azione. Tuttavia esse sono sempre adatte all'occasione e il loro punto forte è quello di dare fluidità, soprattutto usando le ombre che si spostano sui corpi in base al movimento compiuto. Anche quel poco di animazione sui soggetti in grafica 3D è ottima e non stona con il resto.
TOT: 8,1
Sora no woto lo consiglio a chi, come me, ama le ambientazioni e i mondi futuri, o passati, e il modo in cui vengono ricostruiti, ma anche a chi piace la musica o semplicemente a chi vuole provare qualche cosa che non sia il solito anime tutto combattimento o tutto romanticismo.
La trama, dopo l'arrivo di Kanata, non ha grandi evoluzioni se non verso il finale; infatti Sora no woto non è un anime di guerra, ma è un anime di vita quotidiana che descrive le giornate delle soldatesse tra ricognizioni, esercitazioni e missioni che però con la guerra spesso hanno relativamente a che fare. Vengono inseriti di puntata in puntata, poco alla volta, personaggi ed elementi che possono apparire inutili ma che, oltre ad arricchire l'anime, alla fine si riveleranno importanti.
Il punto forte dell'anime di cui si parlava all'inizio sta nell'ambientazione veramente originale ed intrigante; vengono dati pochi elementi alla volta, ma alla fine si riesce a ricostruire un buon quadro generale di ciò che il mondo è diventato e di ciò che il mondo era, invitando lo spettatore anche a confrontare le due realtà proposte. Insomma Sora no woto ha un incipit geniale, uno svolgimento apparentemente lento ma comunque costante ed un finale forse un po' buonista, ma valido lasciando però molti dubbi sul futuro del mondo stesso.
Secondo me, se l'anime avesse avuto un po' più di episodi potendo andare ad approfondire la trama sviluppandola ulteriormente sarebbe stato veramente un capolavoro.
Personaggi: 7,5 - In Sora no woto non c'è un protagonista solo, infatti tutte e 5 le soldatesse sono allo stesso livello sia ai fini della trama che a quelli della caratterizzazione. Al contrario di quello che succede in altri anime, anche più lunghi, qui abbiamo 5 protagoniste tutte descritte psicologicamente senza che restino macchiette di se stesse, ma mantenendo comunque delle peculiarità. In alcune di loro c'è un evoluzione (in particolare in Rio) mentre in altre no, poiché hanno già una proprio maturità ed un proprio equilibrio. I personaggi secondari sono simpatici ed apprezzabili, rivelandosi talvolta importanti in relazione alle vicende delle protagoniste.
Grafica: 9 - il design dei personaggi è di buon livello, abbastanza semplice ma efficace: gli occhi sono particolareggiati così come i vestiti che sono ben abbinati ai personaggi, e ciò vale anche per i vestiti di altri. Anche i capelli sono efficaci anche se semplici, tutto sommato.
La parte che merita nelle grafica è quella che va a comporre l'ambientazione: il borgo di pietra sulla montagna è bellissimo così come è riuscita bene anche la parte distrutta del mondo. I particolari dominano gli sfondi curati. Inoltre ho apprezzato molto anche le scene di pioggia e di maltempo, fredde e opposte al calore delle lampade accese negli interni. Insomma veramente bellissimi paesaggi, scene di albe e inquadrature di un bellissimo cielo sono un punto di forza dell'anime. Auto e macchinari sono in parte realizzati con i disegni ed in parte realizzate con grafica computerizzata senza però essere pesanti o stonare con il resto dei disegni.
Musiche: 9 - La musica in questo anime è molto importante, innanzi tutto la musica della tromba suonata da Kanata, che poi giocherà una parte fondamentale anche nelle ultime scene. Anche il resto delle colonne sonore sono di buon livello e riempiono bene la scena. Opening interessante (anche per le immagini che rimandano alle opere di klimt) ed ending allegra.
Animazione: 8 - L'animazione è nella media: non si assiste a grandi momenti di animazione essendo un anime non dico statico, ma comunque non di particolare azione. Tuttavia esse sono sempre adatte all'occasione e il loro punto forte è quello di dare fluidità, soprattutto usando le ombre che si spostano sui corpi in base al movimento compiuto. Anche quel poco di animazione sui soggetti in grafica 3D è ottima e non stona con il resto.
TOT: 8,1
Sora no woto lo consiglio a chi, come me, ama le ambientazioni e i mondi futuri, o passati, e il modo in cui vengono ricostruiti, ma anche a chi piace la musica o semplicemente a chi vuole provare qualche cosa che non sia il solito anime tutto combattimento o tutto romanticismo.
Quando l'essere umano commette un errore è rarissimo che in seguito vi ponga rimedio nel modo corretto, tant'è che finisce solitamente col ricommetterlo aggravando ulteriormente la situazione. Sora no Woto parla, anche se tra le righe, di questo particolare dettaglio in ambito bellico, mostrandoci quanto l'essere umano possa essere cieco e irrazionale rispetto a ciò che lo circonda.
Un mondo un tempo rigoglioso e avanzato, dopo anni di terribili battaglie e innumerevoli vite spente, si ritrova a resistere in modo "arrangiato" nella sua nuova situazione di stallo. Cosa è successo in quella terribile guerra che ora sembra divenuta una guerra fredda? Beh come ben sappiamo l'uomo è capace di creare molte cose, ma in una sola riesce come nessun altro, ovvero nella creazione di congegni e metodi sempre più fantasiosi per farsi a pezzi con i suoi simili. Di conseguenza l'avanzamento tecnologico porta alla creazione di armi sempre più devastanti che, come vedremo, hanno lasciato un segno drammaticamente evidente sulla Terra. Ora il mondo è tornato quasi alle origini, costruendo, arando, coltivando e vivendo come si faceva una volta, con qualche accenno di tecnologia "passata".
Protagonisti della storia sono 5 giovani ragazze arruolatesi nell'esercito di Helvetia col compito di sorvegliare l'avamposto nella città di Treize da possibili invasione dell'impero Romano, con il quale l'Helvetia ha al momento un rapporto simile a quello che aveva l'America con la Russia durante la Guerra Fredda. Non vi è una vera protagonista nel gruppetto, anche se Kanata è un po' la mascotte della squadra, oltretutto ogni personaggio ha la sua buona dose d'importanza, anche il più secondario, e questo è un bene per la narrazione. Vorrei far notare una relativamente marcata somiglianza con i personaggi di K-ON (di cui probabilmente il disegnatore è lo stesso) in ambito grafico ma anche caratteriale prendendo come esempio più evidente il comandante Felicia Heidemann, che è in tutto e per tutto la copia sputata di Tsumugi Kotobuki, tastierista delle Houkago Tea Time. C'è qualche leggero stereotipo sempre per quanto riguarda i personaggi: la svampita, la tsundere, la passiva (ovviamente albina, come da buona tradizione anime), l'irritabile, la "sorella maggiore", ecc.
La vita scorre in modo relativamente tranquillo, considerando che si tratta pur sempre di ragazzine d'altronde non possiamo certo pretendere combattimenti all'ultimo sangue, ed effettivamente la squadra sembra per oltre metà serie all'oscuro del silenzioso conflitto in corso. Ad essere sinceri l'artigliere, tanto per fare un esempio, è il membro più giovane del gruppo e come tale si comporta, tant'è che è quasi del tutto incapace di maneggiare un fucile, figuriamoci affrontare un conflitto a fuoco!
La particolarità della situazione in cui si trova il gruppo è che nonostante siano equipaggiate di pistole, fucili, mezzi (di cui un carro armato in fase d'assemblaggio) e di solidi principi, le ragazze passano il loro tempo mangiando, esercitandosi, bighellonando in giro, come se non fossero del tutto coscienti di ciò che è in realtà il loro compito, ovvero di essere pronti ad uccidere e/o ad essere uccise.
Volendo essere puntiglioso non ci vengono svelati moltissimi dettagli sul conflitto e sulla situazione mondiale, e questo in linea generale lascia un po' confusi. Tuttavia il senso di smarrimento dura poco, poiché il reale obiettivo dell'anime non è di mostrarci battaglie e sparatorie a tutto spiano, ma la "normale" vita di un gruppo di soldatesse piene di voglia di vivere e ognuna con i suoi piccoli/grandi problemi alle spalle.
Gli episodi sono spensierati e molto ben congegnati, regalandoci siparietti comici ed altri riflessivi, capaci di far capire la crudeltà, la sofferenza e l'illogicità della guerra, che porta solo distruzione e dolore nei cuori delle persone.
Graficamente, come ho già fatto notare, personaggi e sfondi ricordano facilmente K-ON quindi il risultato è di sicuro appagante, riportando animazioni fluide e aggraziate. Anche il comparto sonoro è molto buono e anche se di musica non ce n'è molta, quei piccoli pezzi risultano realizzati abbastanza decentemente, cosi come opening e ending, che anche se difficilmente le ricorderemo si lasciano ascoltare senza troppo impegno.
In conclusione Sora no Woto è stata una felice scoperta, capace di riportare temi importanti come la guerra e l'importanza della vita in un anime leggerissimo e più che godibile considerati i soli 14 episodi; ricordando inoltre che lo scopo dell'opera non è necessariamente quello di portare pace e amore nei cuori degli spettatori, quanto mostrar loro che in fin dei conti siamo tutti uguali, e anche se spesso siamo divisi da bandiere, religioni e oceani in fin dei conti basterebbe rispettarsi l'un l'altro cercando se non di condividere almeno di rispettare le consuetudini altrui, e mantenendo uno status quo quantomeno pacifico; peccato che nella nostra storia questi concetti cosi semplici non sono mai stati parte integrante del pensiero di governanti e popoli, forse al giorno d'oggi vivremo in un mondo migliore.
Un mondo un tempo rigoglioso e avanzato, dopo anni di terribili battaglie e innumerevoli vite spente, si ritrova a resistere in modo "arrangiato" nella sua nuova situazione di stallo. Cosa è successo in quella terribile guerra che ora sembra divenuta una guerra fredda? Beh come ben sappiamo l'uomo è capace di creare molte cose, ma in una sola riesce come nessun altro, ovvero nella creazione di congegni e metodi sempre più fantasiosi per farsi a pezzi con i suoi simili. Di conseguenza l'avanzamento tecnologico porta alla creazione di armi sempre più devastanti che, come vedremo, hanno lasciato un segno drammaticamente evidente sulla Terra. Ora il mondo è tornato quasi alle origini, costruendo, arando, coltivando e vivendo come si faceva una volta, con qualche accenno di tecnologia "passata".
Protagonisti della storia sono 5 giovani ragazze arruolatesi nell'esercito di Helvetia col compito di sorvegliare l'avamposto nella città di Treize da possibili invasione dell'impero Romano, con il quale l'Helvetia ha al momento un rapporto simile a quello che aveva l'America con la Russia durante la Guerra Fredda. Non vi è una vera protagonista nel gruppetto, anche se Kanata è un po' la mascotte della squadra, oltretutto ogni personaggio ha la sua buona dose d'importanza, anche il più secondario, e questo è un bene per la narrazione. Vorrei far notare una relativamente marcata somiglianza con i personaggi di K-ON (di cui probabilmente il disegnatore è lo stesso) in ambito grafico ma anche caratteriale prendendo come esempio più evidente il comandante Felicia Heidemann, che è in tutto e per tutto la copia sputata di Tsumugi Kotobuki, tastierista delle Houkago Tea Time. C'è qualche leggero stereotipo sempre per quanto riguarda i personaggi: la svampita, la tsundere, la passiva (ovviamente albina, come da buona tradizione anime), l'irritabile, la "sorella maggiore", ecc.
La vita scorre in modo relativamente tranquillo, considerando che si tratta pur sempre di ragazzine d'altronde non possiamo certo pretendere combattimenti all'ultimo sangue, ed effettivamente la squadra sembra per oltre metà serie all'oscuro del silenzioso conflitto in corso. Ad essere sinceri l'artigliere, tanto per fare un esempio, è il membro più giovane del gruppo e come tale si comporta, tant'è che è quasi del tutto incapace di maneggiare un fucile, figuriamoci affrontare un conflitto a fuoco!
La particolarità della situazione in cui si trova il gruppo è che nonostante siano equipaggiate di pistole, fucili, mezzi (di cui un carro armato in fase d'assemblaggio) e di solidi principi, le ragazze passano il loro tempo mangiando, esercitandosi, bighellonando in giro, come se non fossero del tutto coscienti di ciò che è in realtà il loro compito, ovvero di essere pronti ad uccidere e/o ad essere uccise.
Volendo essere puntiglioso non ci vengono svelati moltissimi dettagli sul conflitto e sulla situazione mondiale, e questo in linea generale lascia un po' confusi. Tuttavia il senso di smarrimento dura poco, poiché il reale obiettivo dell'anime non è di mostrarci battaglie e sparatorie a tutto spiano, ma la "normale" vita di un gruppo di soldatesse piene di voglia di vivere e ognuna con i suoi piccoli/grandi problemi alle spalle.
Gli episodi sono spensierati e molto ben congegnati, regalandoci siparietti comici ed altri riflessivi, capaci di far capire la crudeltà, la sofferenza e l'illogicità della guerra, che porta solo distruzione e dolore nei cuori delle persone.
Graficamente, come ho già fatto notare, personaggi e sfondi ricordano facilmente K-ON quindi il risultato è di sicuro appagante, riportando animazioni fluide e aggraziate. Anche il comparto sonoro è molto buono e anche se di musica non ce n'è molta, quei piccoli pezzi risultano realizzati abbastanza decentemente, cosi come opening e ending, che anche se difficilmente le ricorderemo si lasciano ascoltare senza troppo impegno.
In conclusione Sora no Woto è stata una felice scoperta, capace di riportare temi importanti come la guerra e l'importanza della vita in un anime leggerissimo e più che godibile considerati i soli 14 episodi; ricordando inoltre che lo scopo dell'opera non è necessariamente quello di portare pace e amore nei cuori degli spettatori, quanto mostrar loro che in fin dei conti siamo tutti uguali, e anche se spesso siamo divisi da bandiere, religioni e oceani in fin dei conti basterebbe rispettarsi l'un l'altro cercando se non di condividere almeno di rispettare le consuetudini altrui, e mantenendo uno status quo quantomeno pacifico; peccato che nella nostra storia questi concetti cosi semplici non sono mai stati parte integrante del pensiero di governanti e popoli, forse al giorno d'oggi vivremo in un mondo migliore.
Non mi aspettavo molto da Sora No Woto. Oltre alle recensioni che già avevo letto, che nonostante si dividessero tra positive e negative mi trovavano comunque più vicino a quelle che lo criticavano, la stessa ambientazione “militare” in cui si vedevano solo ragazze non mi convinceva del tutto.
Comunque sia provavo un certo interesse per l'anime, che avevo adocchiato da tempo e che casualmente avevo trovato dopo molti mesi dalla conclusione. Così mi decisi a scaricarlo e mi imbarcai nella visione di quest'opera.
La storia racconta dell'arrivo della giovane recluta Kanata in una piccola città costruita in stile mediterraneo dove il soldato presterà servizio, con l'unico intento di imparare a suonare la tromba. Qui incontrerà le sue quattro commilitone, che hanno il compito di sorvegliare la fortezza (che in realtà è una scuola abbandonata da tempo) della città.
Il tutto è ambientato in un mondo postbellico che ha portato l'intera umanità a perdere tutte le sue conoscenze, tornando ad uno stato simile a quello dei primi del novecento, fatta esclusione per quei rimasugli del mondo antico che presentano una tecnologia futuristica, come per esempio il carrarmato Takemikazuchi, arma ormai inutilizzabile sotto le cure di Noel, una apatica ragazza che dimostra un'ottima conoscenza della tecnologia.
Per i primi episodi ci si ritrova immersi in normali spicchi di vita quotidiana dei soldati, che rendono la serie leggera e piacevole, anche se spesso leggermente lenta. Dal settimo in poi la trama comincia lentamente ad ingranare, raggiungendo il massimo nelle ultime tre puntate, dove va a perdersi l'ambientazione pacifica della vita delle soldatesse e si passa alla guerra, fino ad arrivare ad un finale che, nonostante non “finalizzi” niente, mi è piaciuto.
A mio avviso, purtroppo, la trama comincia a diventare seria un po' troppo tardi, o perlomeno con dei ritmi sbagliati, presentando molti colpi di scena verso il finale, e rivelazioni che però alla fine non rivelano niente. Molti sono i misteri che rimangono alla fine dell'anime, come le cause della fine dell'epoca precedente, che ci vengono solo accennate in un episodio, e la verità dietro la leggenda delle ragazze del fuoco, che nonostante venga chiarita leggermente lascia sempre così, insoddisfatti.
Ottimo a livello tecnico, l'anime ha animazioni scorrevoli e piacevoli, ambientazioni belle e particolareggiate e un character design che ricorda molto K-on, ma riesce in qualche modo a distinguersi.
Bellissima opening e buona ending, in mezzo alle quali possiamo trovare azzeccatissime musiche che accompagnano per bene tutta la storia.
Presenta spesso diverse riflessioni intorno alla guerra, che nonostante vengano approfondite verso gli ultimi episodi, ho trovato troppo poco approfondite, ma comunque buone.
I personaggi sono tutti molto caratterizzati e ci si affeziona bene o male a tutti,anche se non sono delle novità nel campo degli anime (vedere “ragazza taciturna con capelli grigio-argento).
Ho trovato carino anche il “tredicesimo” episodio, che con il tema centrale dei sogni, ritorna alle atmosfere piacevoli dell'inizio serie.
Complessivamente Sora No Woto è una serie che mi è piaciuta molto e che consiglierei più o meno a tutti, sperando che alla fine lasci soddisfatti come ha fatto con me.
Comunque sia provavo un certo interesse per l'anime, che avevo adocchiato da tempo e che casualmente avevo trovato dopo molti mesi dalla conclusione. Così mi decisi a scaricarlo e mi imbarcai nella visione di quest'opera.
La storia racconta dell'arrivo della giovane recluta Kanata in una piccola città costruita in stile mediterraneo dove il soldato presterà servizio, con l'unico intento di imparare a suonare la tromba. Qui incontrerà le sue quattro commilitone, che hanno il compito di sorvegliare la fortezza (che in realtà è una scuola abbandonata da tempo) della città.
Il tutto è ambientato in un mondo postbellico che ha portato l'intera umanità a perdere tutte le sue conoscenze, tornando ad uno stato simile a quello dei primi del novecento, fatta esclusione per quei rimasugli del mondo antico che presentano una tecnologia futuristica, come per esempio il carrarmato Takemikazuchi, arma ormai inutilizzabile sotto le cure di Noel, una apatica ragazza che dimostra un'ottima conoscenza della tecnologia.
Per i primi episodi ci si ritrova immersi in normali spicchi di vita quotidiana dei soldati, che rendono la serie leggera e piacevole, anche se spesso leggermente lenta. Dal settimo in poi la trama comincia lentamente ad ingranare, raggiungendo il massimo nelle ultime tre puntate, dove va a perdersi l'ambientazione pacifica della vita delle soldatesse e si passa alla guerra, fino ad arrivare ad un finale che, nonostante non “finalizzi” niente, mi è piaciuto.
A mio avviso, purtroppo, la trama comincia a diventare seria un po' troppo tardi, o perlomeno con dei ritmi sbagliati, presentando molti colpi di scena verso il finale, e rivelazioni che però alla fine non rivelano niente. Molti sono i misteri che rimangono alla fine dell'anime, come le cause della fine dell'epoca precedente, che ci vengono solo accennate in un episodio, e la verità dietro la leggenda delle ragazze del fuoco, che nonostante venga chiarita leggermente lascia sempre così, insoddisfatti.
Ottimo a livello tecnico, l'anime ha animazioni scorrevoli e piacevoli, ambientazioni belle e particolareggiate e un character design che ricorda molto K-on, ma riesce in qualche modo a distinguersi.
Bellissima opening e buona ending, in mezzo alle quali possiamo trovare azzeccatissime musiche che accompagnano per bene tutta la storia.
Presenta spesso diverse riflessioni intorno alla guerra, che nonostante vengano approfondite verso gli ultimi episodi, ho trovato troppo poco approfondite, ma comunque buone.
I personaggi sono tutti molto caratterizzati e ci si affeziona bene o male a tutti,anche se non sono delle novità nel campo degli anime (vedere “ragazza taciturna con capelli grigio-argento).
Ho trovato carino anche il “tredicesimo” episodio, che con il tema centrale dei sogni, ritorna alle atmosfere piacevoli dell'inizio serie.
Complessivamente Sora No Woto è una serie che mi è piaciuta molto e che consiglierei più o meno a tutti, sperando che alla fine lasci soddisfatti come ha fatto con me.
Sora no woto, il suono del cielo, è un anime del 2010 prodotto dalla collaborazione di due studi A-1 Pictures e Aniplex, il cui progetto era creare un'opera di animazione con soggetto originale, senza trarlo da video games, novel o manga. Il regista è Mamoru Kanbe, conosciuto anche per Elfen Lied.
Sora no woto si distingue innanzitutto per l'atipica ambientazione, differente da quella che generalmente caratterizza gli anime del suo genere. Le vicende infatti prendono luogo in un mondo sconvolto dalla guerra che ha portato la civiltà al regresso tecnologico. Nonostante ciò l'anime assume principalmente le caratteristiche che connotano tipicamente il genere slice of life.
La narrazione infatti si concentra nella descrizione della vita tranquilla di un gruppo di cinque ragazze che fanno parte di un plotone militare in una placida zona di frontiera. Usanza del villaggio situato nei pressi della fortezza laddove soggiornano le nostre eroine, è quella di celebrare la "festa dell'acqua", la quale trova la propria genesi in una leggenda alquanto singolare: nella tradizione del paese infatti si narra di come esso fosse stato protetto dalla minaccia di un demone per merito del sacrificio di cinque fanciulle del posto.
Proprio nel periodo della festa giunge alla fortezza la protagonista, arruolatasi nell'esercito con lo scopo di imparare a suonare la tromba.
Lo scorrere tranquillo della narrazione si sofferma nel raccontare allo spettatore le piccole cose della vita di tutti i giorni e le incombenze dovute al lavoro nel forte. L'atmosfera trasmette un "non so che" di pacifico, dolce e rilassante, coadiuvata dalle colonne sonore molto evocative e belle.
Non viene trascurato nemmeno l'aspetto relazionale tra i personaggi principali, che sviluppano forti sentimenti di solidarietà ed amicizia, non scordando l'approfondimento del loro background, che riserba non piccole sorprese e colpi di scena.
Negli ultimi episodi si assiste ad un'accelerazione degli eventi con il culminare del tutto nel commovente finale.
Dal punto di vista tecnico si raggiungono livelli molto alti. Le animazioni sono fluide e i paesaggi una gioia per gli occhi. Il chara design è molto carino e riprende in tutto e per tutto quello di K-ON!. Le musiche sono molto ben realizzate e rendono in maniera ottima l'atmosfera.
Il risultato è un anime leggero e godibile che vi lascerà sicuramente soddisfatti nonostante la sua disarmante semplicità. Voto: 6.5
Sora no woto si distingue innanzitutto per l'atipica ambientazione, differente da quella che generalmente caratterizza gli anime del suo genere. Le vicende infatti prendono luogo in un mondo sconvolto dalla guerra che ha portato la civiltà al regresso tecnologico. Nonostante ciò l'anime assume principalmente le caratteristiche che connotano tipicamente il genere slice of life.
La narrazione infatti si concentra nella descrizione della vita tranquilla di un gruppo di cinque ragazze che fanno parte di un plotone militare in una placida zona di frontiera. Usanza del villaggio situato nei pressi della fortezza laddove soggiornano le nostre eroine, è quella di celebrare la "festa dell'acqua", la quale trova la propria genesi in una leggenda alquanto singolare: nella tradizione del paese infatti si narra di come esso fosse stato protetto dalla minaccia di un demone per merito del sacrificio di cinque fanciulle del posto.
Proprio nel periodo della festa giunge alla fortezza la protagonista, arruolatasi nell'esercito con lo scopo di imparare a suonare la tromba.
Lo scorrere tranquillo della narrazione si sofferma nel raccontare allo spettatore le piccole cose della vita di tutti i giorni e le incombenze dovute al lavoro nel forte. L'atmosfera trasmette un "non so che" di pacifico, dolce e rilassante, coadiuvata dalle colonne sonore molto evocative e belle.
Non viene trascurato nemmeno l'aspetto relazionale tra i personaggi principali, che sviluppano forti sentimenti di solidarietà ed amicizia, non scordando l'approfondimento del loro background, che riserba non piccole sorprese e colpi di scena.
Negli ultimi episodi si assiste ad un'accelerazione degli eventi con il culminare del tutto nel commovente finale.
Dal punto di vista tecnico si raggiungono livelli molto alti. Le animazioni sono fluide e i paesaggi una gioia per gli occhi. Il chara design è molto carino e riprende in tutto e per tutto quello di K-ON!. Le musiche sono molto ben realizzate e rendono in maniera ottima l'atmosfera.
Il risultato è un anime leggero e godibile che vi lascerà sicuramente soddisfatti nonostante la sua disarmante semplicità. Voto: 6.5
In un futuro più o meno lontano grazie all'ausilio di tecnologie sempre più complesse, la razza umana raggiungerà il suo massimo splendore. Come sempre, però, l'uomo userà questi mezzi non per il progresso della sua civiltà ma per aumentare la sua potenza distruttiva e iniziare una guerra che ha come inevitabile risultato la devastazione del pianeta.
Sora no woto mostra un paesaggio post-bellico in cui l'uomo, come risultato della sua arroganza, è ripiombato in una società di tipo quasi medioevale. L'aspetto interessante, e che merita una particolare menzione, sta nel fatto che non si ipotizza irrealisticamente la completa estinzione delle macchine, ma una situazione di stallo in cui convivono la nostalgica distruzione del sapere umano e la persistenza di alcune tecnologie anche molto complesse. Così accanto a botteghe artigiane per la produzione del vetro troviamo congegni bellici sofisticatissimi e ancora perfettamente funzionanti. La cosa che mi ha maggiormente colpito è poi l'esistenza anche di uno status intermedio: macchine molto complesse di cui si può solo constatare o meno l'attuale funzionamento in quanto ogni riparazione in seguito ad un guasto sarebbe impossibile perché la conoscenza scientifica alla base della loro costruzione è andata anch'essa irrimediabilmente perduta.
Chi scegliere come personaggi principali in un contesto simile? Non ci crederete ma la risposta è: le ragazze di K-on!! travestite da soldato. In effetti il character designer è lo stesso e la situazione proposta (un gruppo di ragazze soldato destinate ad un avamposto lontano da ogni tipo di rilevanza bellica, tipo "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores) risulta essere, nonostante un contesto molto diverso, simile a quello delle 4 ragazze del sopracitato anime.
Viene poi spiegato che in quel che rimane del mondo dominano due imperi, Helvetia (la Svizzera? Accidenti come son potenti 'sti banchieri!) e un redivivo Sacro Romano Impero (beh, ogni tanto si sente parlare dell'attuale esistenza di un ordine dei templari, ma il ritorno di Carlo Magno è proprio una novità!).
Nonostante però questi due fattori che fanno storcere un po' il naso (più altre incongruenze: che ci fa una scuola tipicamente giapponese in Svizzera? Mah!) devo dire che Sora no Woto rivela una sceneggiatura ben riuscita, in cui queste ragazzine soldato non sono affatto malaccio e, seppur non approfondisce alcuni temi importanti come è stato rilevato in altre recensioni, rivela un'anima poetica che risulta molto gradevole.
Gli ultimi due episodi, sarà che non sono più abituato a finali compiuti ma solo a finali-non finali, sono molto coinvolgenti, anche se un po' scontati.
Quindi, in definitiva la mia valutazione è positiva: Sora no woto non è certo un capolavoro ma presenta numerosi elementi di novità che sono sempre molto graditi. È vero sembra un po' strano vedere le ragazze di K-on!! vestite da soldato, ma in quanto a profondità superano ampiamente le loro colleghe e sanno regalare delle vere emozioni allo spettatore. Consiglio quindi la visione di questo anime; anche se, come ha già detto qualcuno, se vi aspettate azione e colpi di scena a ripetizione potreste restare molto delusi.
Sora no woto mostra un paesaggio post-bellico in cui l'uomo, come risultato della sua arroganza, è ripiombato in una società di tipo quasi medioevale. L'aspetto interessante, e che merita una particolare menzione, sta nel fatto che non si ipotizza irrealisticamente la completa estinzione delle macchine, ma una situazione di stallo in cui convivono la nostalgica distruzione del sapere umano e la persistenza di alcune tecnologie anche molto complesse. Così accanto a botteghe artigiane per la produzione del vetro troviamo congegni bellici sofisticatissimi e ancora perfettamente funzionanti. La cosa che mi ha maggiormente colpito è poi l'esistenza anche di uno status intermedio: macchine molto complesse di cui si può solo constatare o meno l'attuale funzionamento in quanto ogni riparazione in seguito ad un guasto sarebbe impossibile perché la conoscenza scientifica alla base della loro costruzione è andata anch'essa irrimediabilmente perduta.
Chi scegliere come personaggi principali in un contesto simile? Non ci crederete ma la risposta è: le ragazze di K-on!! travestite da soldato. In effetti il character designer è lo stesso e la situazione proposta (un gruppo di ragazze soldato destinate ad un avamposto lontano da ogni tipo di rilevanza bellica, tipo "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores) risulta essere, nonostante un contesto molto diverso, simile a quello delle 4 ragazze del sopracitato anime.
Viene poi spiegato che in quel che rimane del mondo dominano due imperi, Helvetia (la Svizzera? Accidenti come son potenti 'sti banchieri!) e un redivivo Sacro Romano Impero (beh, ogni tanto si sente parlare dell'attuale esistenza di un ordine dei templari, ma il ritorno di Carlo Magno è proprio una novità!).
Nonostante però questi due fattori che fanno storcere un po' il naso (più altre incongruenze: che ci fa una scuola tipicamente giapponese in Svizzera? Mah!) devo dire che Sora no Woto rivela una sceneggiatura ben riuscita, in cui queste ragazzine soldato non sono affatto malaccio e, seppur non approfondisce alcuni temi importanti come è stato rilevato in altre recensioni, rivela un'anima poetica che risulta molto gradevole.
Gli ultimi due episodi, sarà che non sono più abituato a finali compiuti ma solo a finali-non finali, sono molto coinvolgenti, anche se un po' scontati.
Quindi, in definitiva la mia valutazione è positiva: Sora no woto non è certo un capolavoro ma presenta numerosi elementi di novità che sono sempre molto graditi. È vero sembra un po' strano vedere le ragazze di K-on!! vestite da soldato, ma in quanto a profondità superano ampiamente le loro colleghe e sanno regalare delle vere emozioni allo spettatore. Consiglio quindi la visione di questo anime; anche se, come ha già detto qualcuno, se vi aspettate azione e colpi di scena a ripetizione potreste restare molto delusi.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
La protagonista si chiama Kanata, è una quindicenne, il cui sogno è quello di imparare a suonare la tromba, che entra a far parte di un esercito con il compito di difendere una fortezza insieme ad altre ragazze più o meno della sue età.
Come voto si merita un 6, la storia dei militari che difendono una fortezza era tutto sommato originale, ma lo sviluppo è abbastanza deludente: non si capisce bene con chi hanno combattuto, perché la tecnologia è andata persa e praticamente tutto il resto. Quasi tutte le puntate sono autoconclusive, aggiungono sempre più spunti alla trama che però vengono lasciati lì senza essere sviluppati. Nelle ultime due puntate finalmente arrivano i cattivoni, ovviamente le protagoniste in netta minoranza (loro sono 4, contro praticamente un esercito), ovviamente riescono a batterli e torna la pace e tutti contenti. Insomma, un argomento serio come la guerra qui viene preso troppo alla leggera!
Merita particolare attenzione l'opening, cantata dal gruppo femminile Kalafina con le immagini delle protagoniste in pose prese dai quadri di Klimt.
La protagonista si chiama Kanata, è una quindicenne, il cui sogno è quello di imparare a suonare la tromba, che entra a far parte di un esercito con il compito di difendere una fortezza insieme ad altre ragazze più o meno della sue età.
Come voto si merita un 6, la storia dei militari che difendono una fortezza era tutto sommato originale, ma lo sviluppo è abbastanza deludente: non si capisce bene con chi hanno combattuto, perché la tecnologia è andata persa e praticamente tutto il resto. Quasi tutte le puntate sono autoconclusive, aggiungono sempre più spunti alla trama che però vengono lasciati lì senza essere sviluppati. Nelle ultime due puntate finalmente arrivano i cattivoni, ovviamente le protagoniste in netta minoranza (loro sono 4, contro praticamente un esercito), ovviamente riescono a batterli e torna la pace e tutti contenti. Insomma, un argomento serio come la guerra qui viene preso troppo alla leggera!
Merita particolare attenzione l'opening, cantata dal gruppo femminile Kalafina con le immagini delle protagoniste in pose prese dai quadri di Klimt.
Se cercate azione a palate oppure credete di annegare in un mare di MOE (dato che il character design è praticamente quello di K-ON) Avete sbagliato anime. Sora No Woto è un anime particolare e, dal mio punto di vista, interessante a livello grafico.
La trama è davvero semplice, una ragazzina, Kanata, si arruola nell'esercito al solo scopo di imparare a suonare la tromba, e viene assegnata a una piccola fortezza di un piccolo villaggio circondato dalla natura, dove viene accolta da altre 4 ragazze arruolate, allo scopo di proteggere la città dalla guerra che da un momento all'altro può giungere in paese. Tutto si svolge in un futuro approssimativo, dove i mezzi di combattimento sono particolarmente avanzati ma lo stile di vita è simile a quello attuale e dei piccoli borghi di campagna, senza alcuna innovazione tecnologica.
La storia si sviluppa con episodi autoconclusivi, e sebbene sia un anime di Guerra le vicende sono pressoché spensierate, e non incidono particolarmente sulla trama: ogni puntata ha una storia da raccontare e dei personaggi da mostrare.
La natura degli episodi varia quasi sempre, e passa da momenti di pace assoluta a momenti riflessivi e più cupi. Il fattore psicologico si può definire: "Chaos calmo", di fatti si contrastano la tranquillità e l'armonia vissuta nel borgo e l'assoluta ignoranza da parte dei protagonisti di quello che succede nel resto del mondo. Ciò rende la Guerra in atto una realtà vissuta in secondo piano a cui nessuno da un effettivo peso psicologico.
Nonostante tutto, la trama avvolge piano piano questo fattore, rendendo la Guerra più vicina dopo ogni puntata e risaltando sempre di più la sua natura cruda e desolata.
La cosa che mi ha colpito maggiormente all'interno della serie sono i paesaggi, una presenza dominante della natura, quasi come fosse un pianeta diverso dal nostro, risaltando soprattutto i colori e i particolari.
Opening e ending ascoltabili, la prima direi anche molto originale, gli OST della serie e ci trascinano come dentro un quadro immaginario, persi nella pace più assoluta o nella tristezza più profonda.
Detto questo, Sora no Woto è un anime molto originale, ma per alcuni aspetti molto svalorizzato, i comportamenti di 2 (o possiamo anche dire 3) personaggi sono chiaramente già visti in altri anime molto famosi, e ancora si calca poco sullo stupore che dovrebbe avvolgere lo spettatore quando si svelano particolari della trama prima tenute all'oscuro.
Concludendo non è un anime adatto a tutti, ma solo a chi vuole concedersi un attimo di tranquillità e riflessione, piccoli schizzi di comicità in una trama con protagonista secondario la guerra, ma senza calcare troppo, rendendola psicologicamente sostenibile da tutti.
Aspettando lo special che, spero, ci possa concedere l'onore di fornirci ulteriori dettagli, assegno un 8 scarso, solo grazie alla qualità degli scenari e delle ambientazioni.
La trama è davvero semplice, una ragazzina, Kanata, si arruola nell'esercito al solo scopo di imparare a suonare la tromba, e viene assegnata a una piccola fortezza di un piccolo villaggio circondato dalla natura, dove viene accolta da altre 4 ragazze arruolate, allo scopo di proteggere la città dalla guerra che da un momento all'altro può giungere in paese. Tutto si svolge in un futuro approssimativo, dove i mezzi di combattimento sono particolarmente avanzati ma lo stile di vita è simile a quello attuale e dei piccoli borghi di campagna, senza alcuna innovazione tecnologica.
La storia si sviluppa con episodi autoconclusivi, e sebbene sia un anime di Guerra le vicende sono pressoché spensierate, e non incidono particolarmente sulla trama: ogni puntata ha una storia da raccontare e dei personaggi da mostrare.
La natura degli episodi varia quasi sempre, e passa da momenti di pace assoluta a momenti riflessivi e più cupi. Il fattore psicologico si può definire: "Chaos calmo", di fatti si contrastano la tranquillità e l'armonia vissuta nel borgo e l'assoluta ignoranza da parte dei protagonisti di quello che succede nel resto del mondo. Ciò rende la Guerra in atto una realtà vissuta in secondo piano a cui nessuno da un effettivo peso psicologico.
Nonostante tutto, la trama avvolge piano piano questo fattore, rendendo la Guerra più vicina dopo ogni puntata e risaltando sempre di più la sua natura cruda e desolata.
La cosa che mi ha colpito maggiormente all'interno della serie sono i paesaggi, una presenza dominante della natura, quasi come fosse un pianeta diverso dal nostro, risaltando soprattutto i colori e i particolari.
Opening e ending ascoltabili, la prima direi anche molto originale, gli OST della serie e ci trascinano come dentro un quadro immaginario, persi nella pace più assoluta o nella tristezza più profonda.
Detto questo, Sora no Woto è un anime molto originale, ma per alcuni aspetti molto svalorizzato, i comportamenti di 2 (o possiamo anche dire 3) personaggi sono chiaramente già visti in altri anime molto famosi, e ancora si calca poco sullo stupore che dovrebbe avvolgere lo spettatore quando si svelano particolari della trama prima tenute all'oscuro.
Concludendo non è un anime adatto a tutti, ma solo a chi vuole concedersi un attimo di tranquillità e riflessione, piccoli schizzi di comicità in una trama con protagonista secondario la guerra, ma senza calcare troppo, rendendola psicologicamente sostenibile da tutti.
Aspettando lo special che, spero, ci possa concedere l'onore di fornirci ulteriori dettagli, assegno un 8 scarso, solo grazie alla qualità degli scenari e delle ambientazioni.
Sora no Woto, è un anime che si compone di dodici episodi, facente parte del progetto "La forza degli Anime". Si tratta di un progetto che vuole sviluppare anime con soggetti non tratti da manga o da altri media.
La protagonista è Kanata, una ragazzina impacciata e svampita, il cui sogno è imparare a suonare la tromba. Per questo motivo, Kanata, si arruola nell'esercito, e prende posto nella fortezza della città di Treize.
Se volete seguire Sora no Woto, non aspettatevi una trama portante, la serie, infatti, è formata da episodi autoconclusivi, ed è proprio questa la sua forza. Ogni episodio racconta una storia di normalità, anche se ambientata in un contesto semi-futuristico, con accessori e un po' di mecha fantascientifico, e con paesaggi medievaleggianti.
Un'altro punto a favore di questo anime è il comparto tecnico, davvero eccellente. Ottimo pure il character design, in linea con i personaggi, così come splendidi sono i fondali e piacevolissime le musiche
Nel complesso Sora no Woto è un buonissimo prodotto, probabilmente il migliore di questo inizio di 2010.
La protagonista è Kanata, una ragazzina impacciata e svampita, il cui sogno è imparare a suonare la tromba. Per questo motivo, Kanata, si arruola nell'esercito, e prende posto nella fortezza della città di Treize.
Se volete seguire Sora no Woto, non aspettatevi una trama portante, la serie, infatti, è formata da episodi autoconclusivi, ed è proprio questa la sua forza. Ogni episodio racconta una storia di normalità, anche se ambientata in un contesto semi-futuristico, con accessori e un po' di mecha fantascientifico, e con paesaggi medievaleggianti.
Un'altro punto a favore di questo anime è il comparto tecnico, davvero eccellente. Ottimo pure il character design, in linea con i personaggi, così come splendidi sono i fondali e piacevolissime le musiche
Nel complesso Sora no Woto è un buonissimo prodotto, probabilmente il migliore di questo inizio di 2010.
Pare che questo "Canto del cielo" sia la prima produzione del progetto "Power of anime" della Aniplexx, che dovrebbe dare vita a serie animate originali, cioè non tratte da manga, visual novel, videogiochi, ecc. Beh, se questo è il risultato, meglio che ritornino a rivolgersi ai manga.
La mancanza di una sceneggiatura solida e credibile, infatti, si sente tutta. Certo, il trailer era visivamente stupendo con i suoi ampi scenari naturali e l'intenso sentimentalismo; le atmosfere iniziali poi e il ritmo delle prime puntate, lento ed evocativo, mi richiamava moltissimo "Aria" anche per la somiglianza caratteriale (e talvolta fisica) delle protagoniste delle due serie.
Un po' ridicolo il fatto che la difesa di una fortezza di confine di fondamentale importanza venga affidata ad un solo drappello di cinque ragazze e che nell'esercito siano presenti delle bambine, ma vabbé, l'animazione made in Japan ci ha abituato a questo ed altro.
Il problema è che quest'anime è un autentico calderone, in cui vengono gettati a casaccio un mucchio di spunti interessanti, ma che poi non vengono sviluppati (dalla tecnologia perduta, alla "fine del mondo" ,dalle antiche leggende sull'angelo perduto alle cinque ragazze del fuoco). iInsomma, ci sarebbe materiale per almeno cinque serie diverse o una serie unica di almeno cinquantadue puntate.
Non è questo il caso di Sora no woto: dalla puntata 10 in poi, il ritmo subisce un'accelerazione inaspettata e pazzesca (ascolti disastrosi e fretta di finire?): si affastellano rivelazioni su rivelazioni, spiegazioni a gogò (anche abbastanza inverosimili o comunque acconciate alla ne meglio) di tutti i misteri della serie tanto che ci si ritrova all'ultima puntata con il fiatone e la testa assai confusa.
La prima impressione è dunque quella di un'occasione persa: peccato, perché design, animazione, musiche (splendida la sigla di testa cantata dalle Kalafina su reinterpretazioni di quadri di Klimt) facevano sperare in qualcosa di più. Invece alla fine la delusione regna sovrana.
Spero ardentemente in un remake più accurato, in futuro.
La mancanza di una sceneggiatura solida e credibile, infatti, si sente tutta. Certo, il trailer era visivamente stupendo con i suoi ampi scenari naturali e l'intenso sentimentalismo; le atmosfere iniziali poi e il ritmo delle prime puntate, lento ed evocativo, mi richiamava moltissimo "Aria" anche per la somiglianza caratteriale (e talvolta fisica) delle protagoniste delle due serie.
Un po' ridicolo il fatto che la difesa di una fortezza di confine di fondamentale importanza venga affidata ad un solo drappello di cinque ragazze e che nell'esercito siano presenti delle bambine, ma vabbé, l'animazione made in Japan ci ha abituato a questo ed altro.
Il problema è che quest'anime è un autentico calderone, in cui vengono gettati a casaccio un mucchio di spunti interessanti, ma che poi non vengono sviluppati (dalla tecnologia perduta, alla "fine del mondo" ,dalle antiche leggende sull'angelo perduto alle cinque ragazze del fuoco). iInsomma, ci sarebbe materiale per almeno cinque serie diverse o una serie unica di almeno cinquantadue puntate.
Non è questo il caso di Sora no woto: dalla puntata 10 in poi, il ritmo subisce un'accelerazione inaspettata e pazzesca (ascolti disastrosi e fretta di finire?): si affastellano rivelazioni su rivelazioni, spiegazioni a gogò (anche abbastanza inverosimili o comunque acconciate alla ne meglio) di tutti i misteri della serie tanto che ci si ritrova all'ultima puntata con il fiatone e la testa assai confusa.
La prima impressione è dunque quella di un'occasione persa: peccato, perché design, animazione, musiche (splendida la sigla di testa cantata dalle Kalafina su reinterpretazioni di quadri di Klimt) facevano sperare in qualcosa di più. Invece alla fine la delusione regna sovrana.
Spero ardentemente in un remake più accurato, in futuro.