Hanamaru Youchien
"Hanamaru Youchien" ("Asilo Hanamaru") è un anime del 2010 tratto dall'omonimo manga di Yuto. Consta di dodici episodi di durata canonica ed è realizzato dalla Gainax.
La storia è costituita per lo più da mini-episodi che vedono la protagonista, la piccola Anzu, tentare in ogni modo di conquistare (senza successo) il cuore del proprio maestro d'asilo, Tsuchida, sempre supportata dalle proprie amiche: la timida Koume e la geniale e impassibile Hiiragi. Ad ostacolare il coronamento del sogno d'amore della bambina, oltre alla differenza d'età, è la maestra Yamamoto, insegnante di un'altra classe della stessa scuola, di cui Tsuchida è infatuato.
La vicenda prosegue, così, vivacemente, tra cotte, amicizie, giochi e qualche ben dosato equivoco, seguendo i personaggi principali presi dalle loro vite sentimentali, affrontate con leggerezza e senza inserire conflitti inopportuni.
Il punto di forza della serie è indubbiamente la sua intrinseca tenerezza, evidente negli eventi narrati, nelle caratterizzazioni dei personaggi e, soprattutto, nel loro design: i bambini hanno dei corpicini tondeggianti, teste sproporzionate, arti minuscoli e lineamenti essenziali, morbidi e graziosi, caratteristica peraltro condivisa anche con i membri maggiorenni del cast.
Gli adulti, nella loro immaturità e ingenuità, sembrano spesso più infantili dei loro alunni, mentre questi ultimi, nonostante cerchino di dimostrarsi più grandi di quel che sono, con il classico desiderio di crescita, un po' di innocente malizia e qualche discorso più complesso, in fin dei conti, rimangono pur sempre degli adorabili bambini, facili alla risata così come al pianto, capaci di emozionarsi e entusiasmarsi per ogni più piccolo aspetto della quotidianità, cosa che li rende così straordinari.
Insieme, tutti i personaggi danno vita a una commedia distensiva, dai toni spensierati, più che adeguata al contesto in cui si svolge la vicenda, senza che questo implichi un umorismo adatto unicamente a un pubblico di infanti, ma che può, al contrario, divertire anche spettatori più grandi. L'unica sforatura è la presenza, seppur minima, di un fanservice, legato principalmente alle generose forme di Yamamoto-sensei, in netto contrasto con la generale innocenza dell'anime.
Non mancano, però, momenti più profondamente romantici e altri addirittura toccanti e commoventi, tutto trattato con delicatezza, senza troppa animosità. Da ammirare è la forza con cui Anzu esprime il proprio affetto nei confronti di Tsuchida, che non fa dubitare nemmeno un momento dell'autenticità del suo amore, laddove, in altre opere, il rapporto allieva/maestro è spesso frutto di un superficiale capriccio.
A sottolineare il concetto di delicatezza, contribuiscono gli stessi fondali, soffusi, semplici, piuttosto approssimativi, ad eccezione di rari casi, e caratterizzati da colori tenui.
Musicalmente parlando, "Hanamaru Youchien" si avvale di un'opening abbastanza carina e gradevole. Una particolarità è la presenza di diverse ending, una per ciascun episodio; mentre tutte sono orecchiabili e più o meno riuscite, danno il loro meglio dal punto di vista grafico, in quanto sono realizzate con stili differenti, oltre a risultare molto simpatiche e originali. Tutte da vedere, insomma.
Il doppiaggio è ben fatto: espressivo e coerente con la personalità di ciascun personaggio.
Le animazioni sono semplici e sufficienti per un'opera che non richiede certo un comparto tecnico da urlo.
In conclusione, "Hanamaru Youchien" è una serie letteralmente adorabile in modo disarmante: è difficile non provare simpatia per l'esuberante Anzu e le sue continue manifestazioni d'affetto al suo "Tsucchi", per la dolce e indifesa Koume, per gli improbabili cosplay di Hiiragi, per i timidi approcci di Tsuchida alla sua bella collega e, in generale, per tutti i bambini dell'asilo. Per quanto privo di una trama vera e propria, l'anime intrattiene, diverte, intenerisce ed emoziona, dal primo all'ultimo episodio, raccontando una storia di amicizia, sostegno reciproco e determinazione, in cui non è raro che siano i bambini a dare lezioni agli adulti. Non mancano nemmeno le autocitazioni della Gainax, che non perde occasione per mostrare senza mezzi termini i personaggi di "Neon Genesis Evangelion". Peccato per un finale insoddisfacente, che dà tutta l'impressione di una serie brutalmente troncata. Un altro difetto è costituito dalla presenza di figure piuttosto stereotipate, sia tra i protagonisti che tra i comprimari.
Tuttavia, il voto complessivo è ampiamente positivo.
La storia è costituita per lo più da mini-episodi che vedono la protagonista, la piccola Anzu, tentare in ogni modo di conquistare (senza successo) il cuore del proprio maestro d'asilo, Tsuchida, sempre supportata dalle proprie amiche: la timida Koume e la geniale e impassibile Hiiragi. Ad ostacolare il coronamento del sogno d'amore della bambina, oltre alla differenza d'età, è la maestra Yamamoto, insegnante di un'altra classe della stessa scuola, di cui Tsuchida è infatuato.
La vicenda prosegue, così, vivacemente, tra cotte, amicizie, giochi e qualche ben dosato equivoco, seguendo i personaggi principali presi dalle loro vite sentimentali, affrontate con leggerezza e senza inserire conflitti inopportuni.
Il punto di forza della serie è indubbiamente la sua intrinseca tenerezza, evidente negli eventi narrati, nelle caratterizzazioni dei personaggi e, soprattutto, nel loro design: i bambini hanno dei corpicini tondeggianti, teste sproporzionate, arti minuscoli e lineamenti essenziali, morbidi e graziosi, caratteristica peraltro condivisa anche con i membri maggiorenni del cast.
Gli adulti, nella loro immaturità e ingenuità, sembrano spesso più infantili dei loro alunni, mentre questi ultimi, nonostante cerchino di dimostrarsi più grandi di quel che sono, con il classico desiderio di crescita, un po' di innocente malizia e qualche discorso più complesso, in fin dei conti, rimangono pur sempre degli adorabili bambini, facili alla risata così come al pianto, capaci di emozionarsi e entusiasmarsi per ogni più piccolo aspetto della quotidianità, cosa che li rende così straordinari.
Insieme, tutti i personaggi danno vita a una commedia distensiva, dai toni spensierati, più che adeguata al contesto in cui si svolge la vicenda, senza che questo implichi un umorismo adatto unicamente a un pubblico di infanti, ma che può, al contrario, divertire anche spettatori più grandi. L'unica sforatura è la presenza, seppur minima, di un fanservice, legato principalmente alle generose forme di Yamamoto-sensei, in netto contrasto con la generale innocenza dell'anime.
Non mancano, però, momenti più profondamente romantici e altri addirittura toccanti e commoventi, tutto trattato con delicatezza, senza troppa animosità. Da ammirare è la forza con cui Anzu esprime il proprio affetto nei confronti di Tsuchida, che non fa dubitare nemmeno un momento dell'autenticità del suo amore, laddove, in altre opere, il rapporto allieva/maestro è spesso frutto di un superficiale capriccio.
A sottolineare il concetto di delicatezza, contribuiscono gli stessi fondali, soffusi, semplici, piuttosto approssimativi, ad eccezione di rari casi, e caratterizzati da colori tenui.
Musicalmente parlando, "Hanamaru Youchien" si avvale di un'opening abbastanza carina e gradevole. Una particolarità è la presenza di diverse ending, una per ciascun episodio; mentre tutte sono orecchiabili e più o meno riuscite, danno il loro meglio dal punto di vista grafico, in quanto sono realizzate con stili differenti, oltre a risultare molto simpatiche e originali. Tutte da vedere, insomma.
Il doppiaggio è ben fatto: espressivo e coerente con la personalità di ciascun personaggio.
Le animazioni sono semplici e sufficienti per un'opera che non richiede certo un comparto tecnico da urlo.
In conclusione, "Hanamaru Youchien" è una serie letteralmente adorabile in modo disarmante: è difficile non provare simpatia per l'esuberante Anzu e le sue continue manifestazioni d'affetto al suo "Tsucchi", per la dolce e indifesa Koume, per gli improbabili cosplay di Hiiragi, per i timidi approcci di Tsuchida alla sua bella collega e, in generale, per tutti i bambini dell'asilo. Per quanto privo di una trama vera e propria, l'anime intrattiene, diverte, intenerisce ed emoziona, dal primo all'ultimo episodio, raccontando una storia di amicizia, sostegno reciproco e determinazione, in cui non è raro che siano i bambini a dare lezioni agli adulti. Non mancano nemmeno le autocitazioni della Gainax, che non perde occasione per mostrare senza mezzi termini i personaggi di "Neon Genesis Evangelion". Peccato per un finale insoddisfacente, che dà tutta l'impressione di una serie brutalmente troncata. Un altro difetto è costituito dalla presenza di figure piuttosto stereotipate, sia tra i protagonisti che tra i comprimari.
Tuttavia, il voto complessivo è ampiamente positivo.
"L'asilo Hanamaru", un anime che sembrerebbe una versione infantile "soft" e completamente innocente di Kodomo no Jikan, che ha il grande vantaggio di rimanere a livelli di perfetta accettabilità, oggettivamente parlando. L'anime che comunque reputo più simile, è Bottle Fairy, che segue stile e personaggi molto simili, così come anche Ichigo Mashimaro trova diverse somiglianze. Abbiamo come protagonista assoluta la piccola Anzu, una bambina sempre molto energica, che frequenta l'asilo Hanamaru. Le sue due migliori amichette sono rispettivamente l'intelligente Hiiragi e la dolce Koume. All'asilo arriva un nuovo insegnante, il giovane Naozumi, che sarà tra l'altro l'unico maestro maschio della scuola materna. Anzu prende una cotta "infantile" (nulla di serio) per il nuovo giovane maestro subentrato come insegnante della sua classe. Anche lui è innamorato, ma il suo unico interesse d'amore è per la bella Nanako, sua coetanea nonchè maestra della classe accanto alla sua.
L'anime non segue una vera trama, ma si limita a mostrare la vita quotidiana dell'asilo Hanamaru, delle tenere avventure di Anzu e delle sue amiche, e dei pensieri amorosi del maestro Naozumi nei confronti della giovane insegnante sua coetanea. Esso farà conoscenza delle altre insegnanti e delle mamme dei bambini dell'asilo, in particolar modo della giovane e affascinante mamma di Anzu. La maggior parte dell'anime darà comunque spazio alle divertenti vicende delle bambine, offrendo tante scene divertenti, senza tante pretese ma comunque più che buone. I personaggi, e soprattutto le bambine, sono talmente dolci e carine che vien difficile svalutare l'anime, che gode anche di un buon lato tecnico.
I corpi dei bambini forse non sono perfetti, ma per tutto il resto l'anime offre un disegno di alto livello e ottima qualità. Molto buono anche il sonoro, e le musiche sono sempre adatte e azzeccate. L'anime dispone di una sola opening, tuttavia offre un sigla di chiusura sempre diversa, per un totale di ben 12 ending, una più divertente dell'altra.
Un bell'anime, leggero, gradevole e rilassante, che però potrebbe annoiare chi non è amante del genere "slice of life". Consigliabile a chi ricerca una commedia scolastica molto leggera e senza pretese, ma che sà regalare tanti momenti di simpatia e mielosità.
L'anime non segue una vera trama, ma si limita a mostrare la vita quotidiana dell'asilo Hanamaru, delle tenere avventure di Anzu e delle sue amiche, e dei pensieri amorosi del maestro Naozumi nei confronti della giovane insegnante sua coetanea. Esso farà conoscenza delle altre insegnanti e delle mamme dei bambini dell'asilo, in particolar modo della giovane e affascinante mamma di Anzu. La maggior parte dell'anime darà comunque spazio alle divertenti vicende delle bambine, offrendo tante scene divertenti, senza tante pretese ma comunque più che buone. I personaggi, e soprattutto le bambine, sono talmente dolci e carine che vien difficile svalutare l'anime, che gode anche di un buon lato tecnico.
I corpi dei bambini forse non sono perfetti, ma per tutto il resto l'anime offre un disegno di alto livello e ottima qualità. Molto buono anche il sonoro, e le musiche sono sempre adatte e azzeccate. L'anime dispone di una sola opening, tuttavia offre un sigla di chiusura sempre diversa, per un totale di ben 12 ending, una più divertente dell'altra.
Un bell'anime, leggero, gradevole e rilassante, che però potrebbe annoiare chi non è amante del genere "slice of life". Consigliabile a chi ricerca una commedia scolastica molto leggera e senza pretese, ma che sà regalare tanti momenti di simpatia e mielosità.
L'asilo. La prima scuola in cui generalmente vengono a contatto i bambini. L'asilo rappresenta con ogni probabilità il primo passo del distacco delle mura domestiche e la scoperta della società. In questo magico luogo il bambino apprende i rudimenti di formazione, come il saper leggere, scrivere, contare, realizzare qualche lavoretto. Il bambino così impara a relazionarsi col prossimo, i primi talenti cominciano ad emergere. Potrebbe essere l'unico periodo in cui il bambino si sente totalmente libero e potente, e la sua vita prosegue tra canzoncine, minestrine, giochi all'aria aperta, esercizi di psicomotricità, le prime amicizie con i suoi simili e, perché no, potrebbe anche provare i primi sentimenti affettivi. Proprio di questo parla questa serie, ambientata in un simpaticissimo asilo, in cui vedrà protagonista l'esuberante bimbetta Anzu e lo sventurato Tsuchida, vittima dell'amore esagerato della bimbetta.
L'asilo Hanamaru è un'opera della stagione invernale 2010 composta da 12 episodi di durata canonica suddivisi in 2 mini episodi ciascuno. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2007.
Trama: Tsuchida è un giovane insegnante d'asilo alla sua prima esperienza. Per sbaglio da della "signorina" ad una bambina di 4 anni, la quale, stupita per simili buone maniere, s'innamora di lui. In seguito la bambina sarà un'alunna dell'asilo Hanamaru, dove lavora il povero Tsuchida, e sarà perseguitato dalla piccola peste che vorrà sedurlo in tutti i modi, anche grazie alla complicità delle sue nuove amichette. Riuscirà nell'intendo sapendo che Tsuchida è innamorato della bella maestra Yamamoto?
Grafica: simpatica, divertente e carina. Le ambientazioni sono discretamente variegate e curate. Buone le animazioni, semplici e fluide. Character design molto carino.
Sonoro: complessivamente molto carino e gradevole. Simpaticissimo l'opening. L'ending è un tripudio di epicità bambinesca, lodevole. OST molto appropriati e orecchiabili. Effetti sonori simpatici (carini quelli dei salti e le "camminate" dei bambini), doppiaggio molto buono.
Personaggi: realizzare dei bimbetti dell'asilo potrebbe essere più complicato di quanto non sembri, poiché occorre trovare un giusto compromesso tra infantilismo, comicità ed esigenze d'animazione. Ecco quindi dei bimbetti vivaci, saltellanti come molle, trotterellanti e pazzoidi, capaci d'arrampicarsi su una persona come se fossero Manolo. Menzione a parte per Hiiragi, la kuuderina intelligentona del gruppo, sempre pronta a sfoderare nuovi costumini. Si può parlare di una buona caratterizzazione (con l'eccezione del protagonista, decisamente troppo passivo, debole e lassista) globale, è presente un discreto fattore introspettivo e un marginale fattore evolutivo. L'interazione di gruppo è ottima.
Sceneggiatura: l'opera è di una semplicità disarmante, per questo risulta molto fruibile e godibile da chiunque. Nulla da segnalare sulla gestione temporale, focalizzata quasi sempre sul presente, di tanto in tanto c'è qualche rimando al passato, ma nulla più. Il ritmo si presenta medio/lento, adeguato alla tipologia della serie. Ogni tanto c'è qualche piccola scena d'"azione", puramente a scopi comici. È presente un moderato quantitativo di fanservice, anch'esso per scopi umoristici. Nota di demerito sul citazionismo di Evangelion presente in un episodio. I dialoghi sono sufficientemente carini.
Finale: un vero peccato. Il finale è la più grande nota dolente della serie. Praticamente è come se fosse un episodio come tutti gli altri e si conclude come tutti gli altri, ossia senza concludere un bel niente, lasciando tutto così com'è e senza fornire uno straccio d'indizio sull'evolversi delle varie relazioni sentimentali.
In sintesi: l'asilo Hanamaru è sicuramente un'opera molto piacevole e divertente. Non è certamente un prodotto eccezionale o memorabile (un po' per il genere, un po' per i difetti riscontrati), ma sicuramente sa fare il suo dovere, ossia intrattenere e divertire. Data la natura dell'opera, chiunque può guardarlo senza problemi.
L'asilo Hanamaru è un'opera della stagione invernale 2010 composta da 12 episodi di durata canonica suddivisi in 2 mini episodi ciascuno. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2007.
Trama: Tsuchida è un giovane insegnante d'asilo alla sua prima esperienza. Per sbaglio da della "signorina" ad una bambina di 4 anni, la quale, stupita per simili buone maniere, s'innamora di lui. In seguito la bambina sarà un'alunna dell'asilo Hanamaru, dove lavora il povero Tsuchida, e sarà perseguitato dalla piccola peste che vorrà sedurlo in tutti i modi, anche grazie alla complicità delle sue nuove amichette. Riuscirà nell'intendo sapendo che Tsuchida è innamorato della bella maestra Yamamoto?
Grafica: simpatica, divertente e carina. Le ambientazioni sono discretamente variegate e curate. Buone le animazioni, semplici e fluide. Character design molto carino.
Sonoro: complessivamente molto carino e gradevole. Simpaticissimo l'opening. L'ending è un tripudio di epicità bambinesca, lodevole. OST molto appropriati e orecchiabili. Effetti sonori simpatici (carini quelli dei salti e le "camminate" dei bambini), doppiaggio molto buono.
Personaggi: realizzare dei bimbetti dell'asilo potrebbe essere più complicato di quanto non sembri, poiché occorre trovare un giusto compromesso tra infantilismo, comicità ed esigenze d'animazione. Ecco quindi dei bimbetti vivaci, saltellanti come molle, trotterellanti e pazzoidi, capaci d'arrampicarsi su una persona come se fossero Manolo. Menzione a parte per Hiiragi, la kuuderina intelligentona del gruppo, sempre pronta a sfoderare nuovi costumini. Si può parlare di una buona caratterizzazione (con l'eccezione del protagonista, decisamente troppo passivo, debole e lassista) globale, è presente un discreto fattore introspettivo e un marginale fattore evolutivo. L'interazione di gruppo è ottima.
Sceneggiatura: l'opera è di una semplicità disarmante, per questo risulta molto fruibile e godibile da chiunque. Nulla da segnalare sulla gestione temporale, focalizzata quasi sempre sul presente, di tanto in tanto c'è qualche rimando al passato, ma nulla più. Il ritmo si presenta medio/lento, adeguato alla tipologia della serie. Ogni tanto c'è qualche piccola scena d'"azione", puramente a scopi comici. È presente un moderato quantitativo di fanservice, anch'esso per scopi umoristici. Nota di demerito sul citazionismo di Evangelion presente in un episodio. I dialoghi sono sufficientemente carini.
Finale: un vero peccato. Il finale è la più grande nota dolente della serie. Praticamente è come se fosse un episodio come tutti gli altri e si conclude come tutti gli altri, ossia senza concludere un bel niente, lasciando tutto così com'è e senza fornire uno straccio d'indizio sull'evolversi delle varie relazioni sentimentali.
In sintesi: l'asilo Hanamaru è sicuramente un'opera molto piacevole e divertente. Non è certamente un prodotto eccezionale o memorabile (un po' per il genere, un po' per i difetti riscontrati), ma sicuramente sa fare il suo dovere, ossia intrattenere e divertire. Data la natura dell'opera, chiunque può guardarlo senza problemi.
Commedia? Anime scolastico? Romantico? Slice of Life? Non lo so.
Il più grande problema che mi ha dato questa serie è stato proprio quello di "etichettarla", perché abilmente sfugge a ogni piccolo genere abbracciandone molti contemporaneamente senza mai abbracciarne nessuno. E qual è la trama?
Altra difficile domanda. Se dicessi che parla semplicemente di un neo-maestro d'asilo mi sembrerebbe di sminuirla, se parlassi di triangoli amorosi o di commedia non sarei comunque soddisfatto. Anche definirla slice of life è un po' esagerato; questo genere dovrebbe trattare di piccoli sprazzi di vita di tutti i giorni, ma quei bambini così "adulti" mi sembrano tutto fuorché cose di tutti i giorni. Che una bambina dell'asilo si "innamori" del suo maestro è possibile, ma che lei e le sue amiche vivano questa cosa in un modo tanto disinibito quanto maturo e che, soprattutto, sfoggino una loquacità e un numero di vocaboli che di certo non ti aspetteresti da bambini al primo anno di asilo, quello fa proprio confondere le idee. In più i bambini (soprattutto Anzu in cerca delle spalle del maestro) fanno salti enormi, vanno in giro da soli in tenera età e di certo non hanno "psicologie" da bambini dell'asilo.
E allora perché 8?
Perché Hanamaru Youchien è una serie divertente spensierata e allegra, che fa sempre sorridere, se non ridere, che fa tenerezza e che, grazie ad un'ottima animazione e a dei doppiatori che ho molto apprezzato, riesce a rendere "reale" tutte quelle strane incongruenze sopracitate. Colori dolci, atmosfere rilassate, gag divertenti, personaggi strampalati e, anche se a volte stereotipati, ottimamente presentati, sempre ben calati nel contesto e mai solo di contorno, sono altri elementi che ho apprezzato molto, oltre al fatto che, devo ammetterlo, il rumore che facevano i bambini quando camminavano mi piaceva troppo. La serie per me è davvero ottima, non mi ha mai annoiato e anzi, anche se può sembrare strano, mi ha coinvolto molto.
Hanamaru Youchien è consigliato a grandi e piccini, un anime ottimo per chiunque. (Per di più mi sarei aspettato tutto tranne che ci fossero Gainax e Anno dietro questo progetto, tanto di cappello).
Il più grande problema che mi ha dato questa serie è stato proprio quello di "etichettarla", perché abilmente sfugge a ogni piccolo genere abbracciandone molti contemporaneamente senza mai abbracciarne nessuno. E qual è la trama?
Altra difficile domanda. Se dicessi che parla semplicemente di un neo-maestro d'asilo mi sembrerebbe di sminuirla, se parlassi di triangoli amorosi o di commedia non sarei comunque soddisfatto. Anche definirla slice of life è un po' esagerato; questo genere dovrebbe trattare di piccoli sprazzi di vita di tutti i giorni, ma quei bambini così "adulti" mi sembrano tutto fuorché cose di tutti i giorni. Che una bambina dell'asilo si "innamori" del suo maestro è possibile, ma che lei e le sue amiche vivano questa cosa in un modo tanto disinibito quanto maturo e che, soprattutto, sfoggino una loquacità e un numero di vocaboli che di certo non ti aspetteresti da bambini al primo anno di asilo, quello fa proprio confondere le idee. In più i bambini (soprattutto Anzu in cerca delle spalle del maestro) fanno salti enormi, vanno in giro da soli in tenera età e di certo non hanno "psicologie" da bambini dell'asilo.
E allora perché 8?
Perché Hanamaru Youchien è una serie divertente spensierata e allegra, che fa sempre sorridere, se non ridere, che fa tenerezza e che, grazie ad un'ottima animazione e a dei doppiatori che ho molto apprezzato, riesce a rendere "reale" tutte quelle strane incongruenze sopracitate. Colori dolci, atmosfere rilassate, gag divertenti, personaggi strampalati e, anche se a volte stereotipati, ottimamente presentati, sempre ben calati nel contesto e mai solo di contorno, sono altri elementi che ho apprezzato molto, oltre al fatto che, devo ammetterlo, il rumore che facevano i bambini quando camminavano mi piaceva troppo. La serie per me è davvero ottima, non mi ha mai annoiato e anzi, anche se può sembrare strano, mi ha coinvolto molto.
Hanamaru Youchien è consigliato a grandi e piccini, un anime ottimo per chiunque. (Per di più mi sarei aspettato tutto tranne che ci fossero Gainax e Anno dietro questo progetto, tanto di cappello).
Non sono un fan della Gainax, tantomeno di Hideaki Anno. Perciò questo 10 va motivato maggiormente.
L'opera, oltre a essere una trasposizione di un manga, è molto leggera e il target a cui è indirizzata, da quel che vedete, è decisamente universale, perciò i parametri di cui tengo conto sono soprattutto tecnici. Le animazioni, fluide e ben legate tra loro, ci presentano delle situazioni difficilmente replicabili nella realtà con una naturalezza decisamente piacevole. Ottima è inoltre la scelta dei colori e la cura dei fondali. A livello sonoro ottimi i doppiatori, ben immersi nel loro ruolo, e musiche molto adatte oltre che decisamente memorabili.
Per quanto riguarda la trama è, come detto, senza dubbio leggera, ma presenta degli spunti molto interessanti, riuscendo a fare ciò che da anni non vedevo fare in un anime comico: essere comico e interessante, sfruttando bene i cliché tipici del genere. Senza contare poi quanta tenerezza esprimono i protagonisti: bene o male tutti i personaggi hanno un carattere ben definito e il tutto appare senza forzature.
Ecco motivato il massimo dei voti per un'opera così leggera.
L'opera, oltre a essere una trasposizione di un manga, è molto leggera e il target a cui è indirizzata, da quel che vedete, è decisamente universale, perciò i parametri di cui tengo conto sono soprattutto tecnici. Le animazioni, fluide e ben legate tra loro, ci presentano delle situazioni difficilmente replicabili nella realtà con una naturalezza decisamente piacevole. Ottima è inoltre la scelta dei colori e la cura dei fondali. A livello sonoro ottimi i doppiatori, ben immersi nel loro ruolo, e musiche molto adatte oltre che decisamente memorabili.
Per quanto riguarda la trama è, come detto, senza dubbio leggera, ma presenta degli spunti molto interessanti, riuscendo a fare ciò che da anni non vedevo fare in un anime comico: essere comico e interessante, sfruttando bene i cliché tipici del genere. Senza contare poi quanta tenerezza esprimono i protagonisti: bene o male tutti i personaggi hanno un carattere ben definito e il tutto appare senza forzature.
Ecco motivato il massimo dei voti per un'opera così leggera.